musica, diritto e poesia nel «trittico agliardi» di evaristo baschenis

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MUSICA, DIRITTO E POESIA NEL «TRITTICO AGLIARDI» DI EVARISTO BASCHENIS Author(s): Mario Speroni Source: Aevum, Anno 72, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 1998), pp. 777-780 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20860888 . Accessed: 14/06/2014 02:34 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 91.229.229.96 on Sat, 14 Jun 2014 02:34:48 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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MUSICA, DIRITTO E POESIA NEL «TRITTICO AGLIARDI» DI EVARISTO BASCHENISAuthor(s): Mario SperoniSource: Aevum, Anno 72, Fasc. 3 (Settembre-Dicembre 1998), pp. 777-780Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20860888 .

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Mario Speroni

MUSICA, DIRITTO E POESIA NEL ?TRITTICO AGLIARDI? DI EVARISTO BASCHENIS

Nella recente mostra su Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, tenutasi a Bergamo, in occasione del bicentenario dell'Accademia Carrara, e stato

esposto anche il cosiddetto Trittico Agliardi, forse il capolavoro del maestro1. Nelle tre tele domina il tema della musica. In quella che probabilmente, nella collocazione originaria, era posta a sinistra per chi guarda e raffigurato lo stesso

Baschenis, mentre suona la spinetta, accompagnato da Ottavio Agliardi all'arci liuto. Sul tavolo dove poggia la spinetta, ricoperto da un bellissimo tappeto anatolico, giacciono altri strumenti musicali ed una intavolatura per liuto. II quadro centrale e una natura morta con strumenti musicali. Dagli spartiti e possibile leggere la musica ed i titoli di tre composizioni, la Malcomposta, la Virtuosa e la Confusa. II dipinto di destra raffigura Alessandro Agliardi, mentre suona una

magnifica chitarra, con intarsi in avorio, dove sono incise delle piccole vedute, opera dell'artigiano veneziano Giorgio Sellas, come si legge nell'iscrizione segnata sulla tastiera2. Seduto accanto a lui e il fratello Bonifacio, davanti ad un libro

aperto. Con la mano destra sfiora un liuto attiorbato, che poggia su di un tavolo

ricoperto da una grande tovaglia di color rosso porpora, con motivi floreali. I due fratelli hanno un'espressione assorta. Dalla parte di Alessandro sorge una pila di libri. Quello posto piu in alto e un volumetto in 8?, sul cui dorso si legge RIM.

D. CAV ORSI. Subito sotto v'e un volume in 4?, sul cui 'taglio' si legge Tiraq. d. Nobi. Entrambi i libri poggiano su altri due in folio, ricoperti da una legatura in pergamena, tratta da un codice. Quello piu in alto porta sul 'taglio' la scritta Bald. In. Cano, l'altro Bar. s. ij. Cod. Aut. et. Inst. Gli studiosi che si sono occupati del quadro hanno cercato di individuare i volumi raffigurati, ma i risultati non non sono stati pienamente soddisfacenti. II Valsecchi, che si rifa ad un'interpre tazione di mons. Luigi Chiodi, direttore della biblioteca Civica di Bergamo, ritiene che il primo volume sia ?del lirico Orazio Luti bergamasco?3. Ora, a parte il fatto

1 La mostra si e tenuta nella Galleria d'arte modema e contemporanea di Bergamo tra il 4/10/1996

ed il 12/1/1997. Che i tre quadri, appartenenti, dalla loro realizzazione, intorno al 1664-66, alia

famiglia dei conti Agliardi di Bergamo, costuiscano un trittico e ipotesi proposta per la prima volta da Marco Rosci in Baschenis, Bettera & Co. Produzione e mercato della natura morta del seicento in Italia, Milano 1971, 52 e paciflcamente accettata dalla critica successiva. Si cfr. ora l'accurata scheda di Enrico De Pascale in Evaristo Baschenis e la natura morta in Europa, Milano 1966, 196

200, con bibliografia. 2 Cfr. C. Ferraris e L. Girodo, Guida all'identificazione degli strumenti musicali, in Evaristo

Baschenis, 312 e n. 2 a p. 331. 3 M. Valsecchi, Un incontro bergamasco: Ceresa-Baschenis nelle collezioni private bergama

sche, Bergamo 1972, commento a tav. XXXII.

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778 M. SPERONI

che un poeta di questo nome non sembra essere esistito e che forse ci si e confusi con Orazio Lupi, di cui parla Donato Calvi nella sua Scena letteraria de gli scrittori bergamaschi\ l'identificazione non trova alcun riscontro nella scritta sul

libro, che e chiaramente da leggersi come Rime del cavalier Orsi. Appare invece fondata l'ipotesi di Enrico De Pascale, che si tratti del poeta romano Aurelio Orsi5.

Questi non motiva come sia giunto a tale conclusione. V'e tuttavia un dato che l'avvalora: l'Orsi fu poeta al servizio dei Farnese, che lo fecero membro dell'ac cademia parmigiana degli Innominati6. Ora ? come gentilmente mi comunica il conte Gian Paolo Agliardi

? Alessandro fu in rapporti epistolari con quella casata. Le lettere sono ancora conservate nell'archivio di famiglia. E possibile pensare ad un omaggio di un'opera del poeta, che celebro, tra l'altro, le vittorie di Alessandro Farnese nelle Fiandre7. II secondo volume e stato indicato da tutti gli studiosi che se ne sono occupati come il trattato De nobilitate di Andrea

Tiraquellos8. Si tratta del De nobilitate et iure primigeniorum di Andre Tiraqueau, o latinamente Andreas Tiraquellus (1488-1558), quarto volume dei suoi

Commentaria, dedicato ad Enrico II di Francia9. La scritta sul terzo libro e erronea mente letta come Bald. M. Cano, portando ad una fantasiosa identificazione con ?un trattato giuridico di Baldo de Ubaldis e di Melchior Canus?10. In realta va letta come Baldus In Canones. Si tratta del commento alle Decretali di Baldo

degli Ubaldi, il grande giurista perugino (1327-1400)u. II quarto libro e identifi cato da Valsecchi-Chiodi, seguiti in cio dal Rosci, con le Institutiones di

4 D. Calvi, Scena letteraria de gli scrittori bergamaschi, I, Bergamo 1664, 328-29.

5 E. De Pascale, Trittico Agliardi, in Evaristo Baschenis, 200. 6 Su di lui cfr. Iani Nicii Erithraei [Giovanni Vittorio Rossi], Pinacotheca imaginum

illustrium..., Coloniae Agrippinae 1645, 164-66; P. Mandosius, Bibliotheca romana..., Romae 1682, 105-06; G.M. Crescimbeni, Commentari intorno alia sua istoria della volgar poesia, IV, Venezia

1730, 101; F.S. Quadrio, Della storia e della ragione di ogni poesia, II, Milano 1741, 525; G.

Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, VI, Bologna 1788, 121; G. Tiraboschi, Storia della

letteratura italiana, VII/IV, Venezia 1796, 1371-72; P.L. Ginguene, Storia della letteratura italiana, XII, Milano 1825, 212; Dizionario bibliografico universale..., IV, Firenze 1845-46, s.v. ORSI

(AURELIO), 311. 7 Due poesie in italiano (p. 35) e, nella parte latina, un lungo carme (pp. 81-118), con alcune

sue brevi composizioni (pp. 118-19), si leggono nella Raccolta di diverse composizioni sopra le

vittorie acquistate in Fiandra dal serenissimo Alessandro Farnese..., Parma, appresso Erasmo Viotto, 1586.

8 Cfr. Valsecchi, Un incontro, commento a tavola XXXII; M. Rosci, Evaristo Baschenis, in /

Pittori bergamaschi dal XIII al XIX secolo. II Seicento, III, Bergamo 1985, 77; De Pascale, Trittico Agliardi 200; F. Rossi, Evaristo Baschenis. Committenza e collezionismo, in Evaristo Baschenis, 101, n. 55.

9 L'opera e stata piu volte ristampata. L'ho vista nell'edizione Lugduni, apud Guglielmum

Rovillium, 1573. Su Andre* Tiraqueau cfr. J. Brejon, Un jureconsulte de la Renaissance, Andre

Tiraqueau (1488-1558), Paris 1937; Id., Tiraqueau, Andre, in Dictionnaire de droit cononique, VII, Paris 1965, 1255-75; V. Piano Mortari, Diritto romano e diritto nazionale in Francia nel secolo

XVI, Milano 1962, passim ed in particolare pp. 57-61; Id., Cinquecento giuridico francese. Lineamenti

generali, Napoli 1990, 266-70. 10 Cfr. Valsecchi, Un incontro, commento a tavola XXXII; Rosci, Evaristo Baschenis, 11; De

Pascale, Trittico Agliardi, 200; Rossi, Evaristo Baschenis. Committenza e collezionismo, 101, n. 55. 11 L'unico commento canonistico di Baldo a stampa e quello alle Decretali, che ho visto nell'e

dizione Venetiis, apud Iuntas, 1580.

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MUSICA, DIRITTO E POESIA 779

Giustiniano12. Per il De Pascale si tratta di un'opera giuridica non identificata13. II Rossi critica giustamente la tesi di Valsecchi-Chiodi, ma legge erroneamente BAR. S. IJ. COD. ANT. INST.14. L'interpretazione esatta ? Bartolus super II Codicis Authenticis et Institutionibus. Si tratterebbe delle letture di Bartolo da Sassoferrato

(1313/14-1357), o a lui attribuite nelle edizioni a stampa, Super secunda Codicis

parte, Super Authenticis e Super Institutionibus15. Tuttavia, considerato che le tre letture sono raccolte in un unico volume, e da ritenersi probabile che o il Baschenis abbia dimenticato una /, e che quindi si debba leggere s. iij. Cod., cioe super tribus libris Codicis, o che tale i sia scomparsa nel corso di qualche restauro.

Verrebbe infatti da pensare ad un unico tomo, in cui sono raccolte tutte le letture sul cosiddetto Volumen parvum, comprendente per l'appunto gli ultimi tre libri del Codex, le Institutiones e VAuthenticum16.

Al di la delle indagini erudite, che pur sono necessarie per inquadrare esatta mente il materiale iconologico con cui si ha a che fare, v'& da domandarsi quali messaggi volesse trasmettere il Baschenis con i tre dipinti. Sicuramente la grande passione per la musica che lo accomuna ai fratelli Agliardi. Lo zio di questi, Bonifacio, vescovo di Adria, fu tra i fondatori dell'accademia degli Eccitati, i cui membri si riunivano il giovedi, per dedicarsi alia musica ed alia poesia, ed autore di un opuscolo dal titolo assai significativo Se alia coltura delVanimo siano piu giovevoli le lettere o la musica11. La presenza delle Rime dell'Orsi vuole rappre sentare questa commistione tra le due arti. Sul significato che la raffigurazione di libri assume nell'opera del Baschenis si e soffermato Francesco Rossi, con

opportune esemplificazioni18. In alcuni casi, come per VArgenide di John Barkley, le Rime di Fulvio Testi, le opere del Tasso o quelle dello storico vicentino Alfonso Loschi ed il Manuale def giardinieri, sembra trattarsi di volumi appartenenti all'au tore. Qui invece il riferimento e chiaramente ai committenti, amici della musica, lettori di poesia, ma anche ? come nel caso di Alessandro Agliardi

? giuristi.

Questi infatti, il secondo dei tre fratelli, nato il 17 giugno 1636, e dottore in utroque, come si legge in calce al suo ritratto, sempre di mano del Baschenis, conservato presso la famiglia, e nell'opuscolo da lui scritto in occasione della

partenza del podest& di Bergamo, Zaccaria Vendramin, nel gennaio del 167519. Di

qui la rappresentazione di opere di diritto canonico e di diritto civile dei due piu grandi maestri del ius commune, Bartolo e Baldo, mentre quella del Tiraqueau non pu6 non rinviare aH'origine nobile del personaggio.

12 Cfr. Valsecchi, Un incontro, commento alia tav. XXXII; Rosci, Evaristo Baschenis, 11.

13 De Pascale, Trittico Agliardi, 200. 14 Rossi, Evaristo Baschenis, 101, n. 55.

15 Cfr. Bartolus a Saxoferrato, In secundam Codicis partem e Super Authenticis et

Institutionibus. Ho visto le letture nell'ed. Venetiis, [ad signum Aquilae Renovantis], 1590. 16 La lettura In tres Codicis libros e stata da me vista nella ed. Venetiis [ad signum Aquilae

Renovantis], 1590. 17 Cfr. De Pascale, Trittico Agliardi, 200.

18 Rossi, Evaristo Baschenis, 90-93.

19 II ritratto di Alessandro e ancora conservato presso la famiglia Agliardi. Su di esso si cfr.

Rosci, Evaristo Baschenis, 11 e la scheda di E. De Pascale, Ritratto di Alessandro Agliardi, in Evaristo Baschenis, 242-43. L'opuscolo cui ci si riferisce nel testo e // trionfo delVillustrissimo et

eccellentissimo signor Zaccaria Vendramino, podesta di Bergamo, descritto per ordine pubblico dal conte Alessandro Agliardi, dottore collegiato, per la partenza di sua eccellenza e dal medesimo consacrato dall'illustrissimo et eccellentissimo signor Alvise Da Mosto, procurator di San Marco,

Bergamo 1675.

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Tav. I - Evaristo Baschenis, Trittico Agliardi.

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