mosaico maggio

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ATTUALITÀ "Spalancate le porte a Cristo" Giovanni Paolo II proclamato beato il primo maggio 2,00 € maggio 2011 anno VI N5

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ATTUALITÀ

"Spalancate le porte a Cristo"Giovanni Paolo II proclamato beato il primo maggio

2,00 €maggio 2011anno VI

N5

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LA PAROLA DEL PARROCO3

IERI OGGI DOMANI8Luoghi o personeAvanti verso la prima Comunione

IN PRIMO PIANO 5Gioia vo cercando

SPORT21

IL MESE IN BREVE31

PIANETA SCUOLA

COSE E MEMORIE DEL TEMPO CHE FU

CHIACCHIERE IN FAMIGLIA

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Prima Corinti Tredici

La Madonna pellegrina

Facebook: angelo o demone?

ORATORIO NEWS18Chi può fermare l'amore?

WWW.BIBBIA.INFORMA25Giobbe

ATTUALITÀ6Giovanni Paolo II è beato!

Il manuale del maestro di calcio

Redazione de “Il Mosaico”Don Ernesto CerianiDon Giovanni FumagalliDon David Maria RiboldiSuor Antonella ScalcoSimone BellintaniGiulia BergomiAngela CalandruccioDavide CerianiMarta ContiFabrizio PariniLuca PirasAdriana RaimondiFabio RaimondiRossano M. RezzonicoAnna RobbiatiGiovanni SalvatoLuigi TerrevazziPaolo TerrevazziAlessandro Uberti

Hanno collaborato a questo numeroi gruppi parrocchialii ragazzi dell’Oratorio

Supplemento de“Il Segno” - Anno XLXV numero 2

LE TESSERE DEL MOSAICO

SS. MESSE

Festivi:Sabato: ore 18,30 in ParrocchiaDomenica: ore 7,00 - 10,00 - 11,30 - 18,00 in ParrocchiaOre 8,30 in SantuarioFeriali:Ore 7,15 - 18,15 in Parrocchia Ore 8,30 in Santuario

Contatti

don Giovanni:tel 02 9370732 cel [email protected]

don David:tel 02 9370874 cel 3484009342

don Ernesto:tel 02 9370538

Suore:tel 02 9370816

CURIOSANDO IN LIBRERIA

TEMPO DI...

FATTI IN CASA

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30

29Non esistono ragazzi cattivi

Melozzo da Forlì

Cuciniamo con i fiori

LA VOCE DEI GRUPPI12Ripartire... dalla terza etàCaritas

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LA PAROLA DEL PARROCO

"Non abbiate paura: aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!" È bello poter iniziare il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla devo-zione a Maria, in compagnia di un uomo che si dedicò tutto a lei: Totus tuus, "tutto tuo". Parlia-mo come ben intuite del neo beato Giovanni Paolo II. A lui dobbiamo molto, ne siamo certi. Ha guidato la Chiesa in un lungo periodo della storia dove per certi versi il mondo sembra aver preso tante strade che portano lontano dal Si-gnore Gesù. Con coraggio, con determinazione, con esemplarità ci ha sempre spronati a cercare l'unica salvezza dell'uomo proprio nel maestro di Nazaret; come disse ai giovani nella giornata mondiale della gioventù del 2000 a Roma: "è Gesù che sognate quando cercate le felicità!" Ma già quando era giovane vescovo, partecipan-do alle sessioni del concilio Vaticano secondo mise tutto se stesso per ribadire la centralità del Signore Gesù. Fu tra gli estensori del documento "Gaudium et e spes", sui rapporti della Chiesa con il mondo e fu proprio lui a ribadire con forza che "in Cristo Dio svela l'uomo all'uomo" (GS 22), ossia solo in Gesù l'uomo può trovare quella pienezza per cui è creato e che costantemente e affannosamente cerca. In un mattutino del cardinale Ravasi di qualche giorno fa legge-vo questa frase molto incisiva: "c'è un vuoto a forma di Dio nel cuore di ogni persona umana". Quel vuoto potremmo precisare ha proprio la forma del Signore Gesù: è lui il redentore a cui il nostro amato Papa Giovanni Paolo II ci ha sem-pre rimandato. Il suo forte attaccamento Maria che ci è d'esempio in questo mese di maggio dove la Madonna girerà per i nostri cortili è uno sprone a cercare in Maria quella guida che ci porta a Gesù. Mentre chiediamo a Maria allora consolazione e conforto per le tante piaghe che abitano discretamente la vita delle nostre

famiglie, non esitiamo a chiedere quella luce di grazia che ci conduce dritti all'unica possibi-lità di felicità per l'uomo. Non cerchiamo altri maestri, abbiamo bisogno di rimandarci tutti al Signore e di chiedere a lui di venire a colma-re quel vuoto per cui siamo creati. Lasciamoci prendere per mano da Maria, icona della Chiesa, perché lei ci porti a scoprire quel sogno sulla Chiesa che è in Lainate che il Signore custodisce nel suo cuore e che stiamo cercando insieme di scoprire. Il febbrile lavoro della commissione per la comunità pastorale comincia a portare i suoi primi frutti. Abbiamo già vissuto le assemblee cittadine di tutti gli operatori della Caritas e di tutti coloro che sono impegnati nella pastorale familiare. Il prossimo 10 maggio i consigli pasto-rali delle tre parrocchie si riuniranno in sessione congiunta per valutare quanto emerso. Anche la pastorale giovanile non si tira indietro da questo sforzo e vi riporterà le valutazioni condotte circa il cammino dei preadolescenti, la cresima, e la professione di fede: risultato di una lunga e im-pegnativa serata di riflessione di tutti i catechisti delle medie della città (una cinquantina di gio-vani!). Avanti così allora, sospinti dalla fantasia dello Spirito, cercando di rubare al cuore di Dio quell'immagine di Chiesa che lui solo conosce e ha in mente per noi. Futuro nostro e dei nostri figli, futuro da scoprire e da costruire insieme come comunità cristiana, come ragazzi, giovani e uomini che si lasciano plasmare insieme dal comando del Signore Gesù dell'amore fraterno. Lo ribadiamo allora con forza: "non abbiate pau-ra, aprite anzi spalancate le porte a Cristo!"

don Giovanni

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IN PRIMO PIANO

Che cosa offriamo noi cristiani a questo mondo, a questa umanità provata dai terremoti, dalla fame, dalle guerre, dalle migrazioni, dalla

ingiustizia, dai soprusi, dalla violenza? Non abbiamo cose vistose, appariscenti, grandiose, ma abbiamo il bene da tutti bramato, cercato: la gioia, cioè Cristo, perché l’Uomo della Croce Risorto è la nostra vera gioia che nessuno può rubare o distruggere.

In questi giorni della Pasqua ritorna con insistenza nella liturgia l’invito a godere della letizia vera, pura, piena, frutto della vittoria del Signore sulla morte.Per possederla è però necessario avvicinarsi al Risor-to: mettersi in pensoso ascolto della Sua Parola, nu-trirsi del Suo Corpo immolato, restare in prolungato colloquio d’amore con Lui, invocare lo Spirito Santo, dono di Gesù.Chi crede in Lui non solo a parole e di Lui si fida vince la tristezza, supera l’angoscia, diffonde la speranza, condivide i suoi beni con i fratelli più bisognosi, offre il perdono e lo chiede, convinto che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Ricordiamo san Francesco d’As-sisi, san Filippo Neri e i beati Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II: erano felici di possedere Dio, di donare e di farsi servitori dei piccoli, degli ultimi, dei lebbrosi, degli infelici.

San Paolo così scriveva ai cristiani di Filippi: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vo-stra amabilità sia nota a tutti” (Fil. 4, 4-6); e a quelli di Tessalonica: “Siate sempre lieti, pregate ininterrotta-mente, in ogni cosa rendete grazie; è questa la volon-tà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1 Tess. 5, 19)Il papa Paolo VI nel lontano 1975 ha rivolto ai cristia-ni una Esortazione Apostolica sulla gioia, “Gaudete in Domino”: “Il Cristianesimo è gioia, la fede è gioia, la

grazia è gioia, Cristo è la gioia, la vera gio-ia del mondo… La società tecnologica ha potuto moltiplicare le occasioni di piacere, ma essa difficilmente riesce a procurare la gioia. Perché la gioia viene d’altronde. E’ spirituale. Il denaro, le comodità, l’igiene, la sicurezza materiale spesso non man-cano, e tuttavia la noia, la malinconia, la tristezza rimangono sfortunatamente la porzione di molti. Ciò giunge talvolta fino all’angoscia e alla disperazione, che l’appa-rente spensieratezza, la frenesia di felicità presente e i paradisi artificiali non riescono a far scomparire.” Non sono parole di estre-ma attualità, da meditare?

Ricordiamo quanto affermava G. K. Che-sterton: “La gioia è il gigantesco segreto

del cristiano”. E’ vero anche per ciascuno di noi?Il mondo ha fame della vera gioia. Tocca a noi, disce-poli di Gesù, offrirla con una vita impostata coraggio-samente e fedelmente sul Vangelo, la lieta notizia.Buttiamo le paure, le ansie, le tristezze nel Cuore di Cristo, da cui escono gioia, pace, bontà, speranza, be-nevolenza, perdono per noi e per tutti, anche per la nostra patria, la nostra città, la nostra Parrocchia, la nostra famiglia. Seminiamo ovunque letizia, special-mente dove ci sono sofferenze, lacrime, amarezze, tradimenti, dispiaceri, malattie.E’ possibile, è doveroso: è il servizio che tanti, troppi, attendono.

Nel mese di Maggio rivolgiamoci con fiducia a Maria

Santissima, nostra madre, donna della gioia. don Ernesto

GIOIA VO CERCANDO…

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!

ATTUALITÀ

“Cari fratelli e sorelle!Sei anni or sono ci trovavamo in questa Piazza per celebrare i funerali

del Papa Giovanni Paolo II.Profondo era il dolore per la perdita, ma più grande ancora era il senso di una immensa grazia che avvolgeva Roma e il mondo intero: la grazia che era come il frutto dell’intera vita del mio amato Predecessore, e special-

mente della sua testimonianza nella sofferenza.Già in quel giorno noi sentivamo aleggiare il profumo della sua santità,

e il Popolo di Dio ha manifestato in molti modi la sua venerazione per Lui.Per questo ho voluto che, nel doveroso rispetto della normativa della Chie-

sa, la sua causa di beatificazione potesse procedere con discreta celerità.Ed ecco che il giorno atteso è arrivato;

è arrivato presto, perché così è piaciuto al Signore:

Giovanni Paolo II è beato!… Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto!

Continua – ti preghiamo – a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Amen.

Dall’omelia di Papa Benedetto XVI durante la Santa Messa

in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II

1 maggio 2011

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In un contesto nazionale abbastanza preoccupante in cui all’aumento del costo dei generi alimentari, delle tariffe e dei carburanti si aggiunge il calo dei

redditi delle famiglie italiane nel periodo 2006-2009 che, per la prima volta dal 1995, a causa della crisi del lavoro dipendente e del blocco degli utili distribuiti dalle imprese, registrano una flessione del 2,7%, fa piacere riscontrare qualche notizia positiva sul fronte dell’occupazione giovanile!Sebbene il dato italiano sull’occupazione dei giovani ci dica che quasi un giovane su tre è alla continua ri-cerca di un impiego, in una indagine di UnionCamere si parla di assunzioni in ripresa per i laureati e i diplo-mati . Nel 2010 si è registrato un incremento nell’inse-rimento dei giovani nelle aziende : ca 69000 i laurea-ti (10% in più rispetto al 2009) e 243000 i diplomati (9% in più rispetto al 2009). Le figure più ricercate? Si va dai 4500 infermieri, che rappresentano anche la categoria più difficile da reperire, agli educatori pro-fessionali, agli addetti all’amministrazione, bancari ed informatici. Tra i diplomati, gli sbocchi migliori sono nel settore dei servizi per le figure commerciali, com-messi nei negozi e addetti amministrativi, camerieri e addetti ai servizi di pulizia con ca. 10000 assunzioni. Le competenze richieste non sono però solo profes-sionali. Per esempio, in due assunzioni su tre di lau-reati, si considera indispensabile la loro capacità di lavorare in gruppo e di risolvere i problemi; mentre ad un diplomato su due si richiede di saper svolgere con autonomia e responsabilità i compiti assegnati. Preziosa è in tutti i casi l’esperienza lavorativa pratica, anche quella acquisita attraverso stage e tirocini, me-glio se frequentati prima di concludere gli studi. A proposito di interazione tra scuola e lavoro, è in-spiegabile ciò che avviene invece nel mondo dell’ artigianato, il quale, nonostante la crisi, grazie ad un mix di manualità e genialità continua a generare po-sti di lavoro, che finiscono però in parte per restare vacanti. Perchè? In aggiunta ad una cronica incapacità (o lucida volon-tà...) di programmare l’incontro tra domanda ed offer-ta, in questo particolare mercato del lavoro restano forti i motivi anche di tipo culturale, legati alla forma-zione scolastica, per cui non viene riconosciuta pari dignità di istruzione tra formazione tecnico-profes-sionale e liceale. In Italia si tende piuttosto a mettere in evidenza le differenze dei due percorsi scolastici,

generando poi aspettative che non trovano riscontri di fatto nel mondo del lavoro . Degna di nota l’esperienza di Confartigianato di crea-re nell’ Alto Milanese, in collaborazione con il settore bancario e l’Università dell’Insubria, un osservatorio economico delle piccole e medie aziende (Pmi) con lo scopo di monitorare l’andamento dell’economia e programmare interventi di sostegno e sviluppo al set-tore dell’ Artigianato e delle PMI.

Circolo Acli Lainate

LE AZIENDE RIPRENDONO AD ASSUMERE DIPLOMATI E LAUREATI

Famiglie in crisi tra rincari e crescita lenta

Indispensabile la loro

capacità di lavorare in

gruppo e di risolvere i problemi

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Grande affluenza all’auditorium comunale di Barbaiana sul tema dell’educazione giovanile dopo la presa di posizione risoluta di don

David Riboldi. Grazie alla brillante esposizione dei relatori (Padre Valletti, rettore del centro Santa Maria della Speranza di Scampia, e don Claudio Burgio, cappellano al car-cere minorile del Beccarla) abbiamo potuto riflettere sui giovani e il loro modo di porsi con la società.Spesso all’adulto è contestato l’approccio ex-cathe-dra che ha verso il mondo giovanile o la mancanza di sforzo per comprendere il linguaggio giovanile, diver-so ma non impossibile da comprendere. Sul “versante giovani” si muove spesso una critica sulla loro super-ficialità o arroganza verso i “grandi”, sul pretendere diritti o avanzare richieste esorbitanti: spesso, dietro questa “ribellione”, si nasconde un deficit educati-

vo con genitori che hanno abdicato a far rispettare le regole o non sono stati capaci di dire alcuni “No” pe-santi e faticosi da mo-tivare e spiegare.Occorre riconsiderare i giovani non come un problema ma come una risorsa da far crescere per il do-mani loro e dell’intera società. La sfida che i giovani pongono ai loro genitori deve tramutarsi in un co-struire, verso un pro-getto condiviso, così che il giovane diventi l’adulto di domani. I giovani possono at-tingere dall’esperien-

za degli adulti, ma ha valore anche il viceversa. Le forti esperienze dei giovani in carcere hanno evi-denziato come essi da ragazzi spesso non abbiano cognizione delle regole civili e capita che un atto vio-lento o fraudolento venga visto come una “ragazzata di poco conto”.Una serata davvero interessante che ha sottolineato come a tutti stia a cuore la questione e come, dopo aver sollevato un problema/esigenza, si possano tro-vare nuovi stimoli a progredire su una strada più pro-ficua per genitori e figli. E’ il tempo del … rimboccarsi le maniche per un Ora-torio migliore e condiviso!

LUOGHI O PERSONE?Le Parrocchie e l’amministrazione cittadina riflettono sull’educare dopo il “polverone” sull’Oratorio di Barbaiana

A causa delle precarie condizioni fisiche di Don Giulio Vegezzi, la Curia ha

deciso di aiutare la parrocchia

di San Bernardo con la presenza di Don Bruno, vicario oblato già impegnato nella comunità di Sant’ Edoardo a Busto Arsizio.

Don Bruno Marinoni seguirà so-prattutto la gestione amministrati-va della Parrocchia lainatese.

UN NUOVO PRETE A SOSTEGNO DI BARBAIANA

IERI, OGGI E DOMANI A cura di F.R.

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AVANTI VERSO LA PRIMA COMUNIONE

Centodiciannove, è questo il piccolo esercito dei ragazzi di 4 elementare che il 27 Marzo ha compiuto un ulteriore passo verso la grande

festa della Prima Comunione, la Prima Confessione.A distribuire a “piene mani” il perdono di Cristo ci han-no pensato 11 confessori intervenuti anche dai paesi limitrofi. La gioia e l’allegria si sono riversate, infine, sul nostro Oratorio con i ragazzi che si sono ritrovati con catechisti e genitori a mangiare una fetta di torta o una pizzetta.

La foto di gruppo ha immortalato l’importante gior-nata sotto il grande cartello che riportava la scritta “La gioia vera è avere un cuore grande” come ci hanno dimostrato questi ragazzi.La freschezza e la vivacità degli aiuto-catechisti han-no movimentato e reso scoppiettante questa bella giornata di festa. Prossima tappa, 29 maggio: un in-contro atteso e ben preparato con la Messa di Prima Comunione.

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IERI, OGGI E DOMANI A cura di F.R.

Le nostre suore ci segnalano un interessante convegno sulla spiritualità di Suor Antonia Verna, la fondatrice della Congregazione delle

suore dell’Immacolata Concezione di Ivrea, che sarà beatificata il 2 ottobre ad Ivrea. E’ l’occasione per gioire con le nostre suore.L’incontro con un responsabile si terrà presso la scuo-la materna Adele al termine della funzione mariana nel nostro santuario

13 MAGGIO: UN INVITO DALLE NOSTRE SUORE

12 MILIONI DI EURO AL FONDO FAMIGLIA-LAVORO

Prosegue, senza pause, l’impegno per coloro che hanno perso il lavoro.Tante richieste, vecchie e nuove, pervengono

al fondo istituito dal Card. Tettamanzi quale risposta alle famiglie che hanno perso il lavoro. Tra le inizia-tive in programma per raccogliere ulteriori fondi se-

gnaliamo serate musicali e commedie teatrali con date in fase di definizione. Il fondo è un valido aiuto ai nuclei famigliari disagiati, ma l’affievolirsi delle ri-sorse ha dovuto modificare alcuni parametri di clas-sificazione iniziali, per cui, ora, saranno le famiglie con figli ad avere la priorità d’intervento.

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ICONE, ANNUNCIO DI LUCE: MOSTRA DI ICONE

CONTEMPORANEE E DI ICONOGRAFI ITALIANI

Presso la Chiesa del Carmine

DA VENERDI’ 6 MAGGIO 2011 A DOMENICA 8 MAGGIO 2011

INAUGURAZIONE VENERDI’ 6 MAGGIO ORE 22,30

APERTURE: SABATO DALLE 14,30 ALLE 19,30

DOMENICA DALLE 9,00 ALLE 19,00

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LA VOCE DEI GRUPPI

RIPARTIRE... DALLA TERZA ETÀ

Il Movimento Terza Età è nato come progetto pastorale a favore dell’anziano, quale risposta al fenomeno emergente del progressivo aumento

dell’aspettativa media di vita.Proponendo l’evangelizzazione e la promozione uma-na dell’anziano, vuole far riscoprire il senso cristiano di questa particolare età della vita e promuoverne lo sviluppo mediante la sua formazione spirituale, cul-turale e sociale.Su queste basi si concretizzano le iniziative che il MTE di Lainate offre ai suoi membri, in accordo con il ca-lendario diocesano.Un appuntamento particolarmente significativo è stato quello della catechesi quaresimale, che ha susci-tato nei partecipanti la voglia di discutere e confron-tarsi sulla propria fede e sul modo in cui essa è vissuta.Un’altra iniziativa accolta con altrettanto entusiasmo, è stata la testimonianza di Fra’ Renato, che ha voluto condividere con gli anziani l’esperienza dei suoi anni di missione.Ma il MTE si ritrova anche per momenti ricreativi, di condivisione e di amicizia, quali il pranzo di Carnevale e la “Tombolata”, che permettono all’anziano di tra-

scorrere in allegria una piacevole giornata.Il gruppo si incontra settimanalmente e, chi ne ha la possibilità, occupa il suo tempo nella preparazione di lavoretti di cucito, maglia e ricamo che vengono uti-lizzati per allestire la bancarella in vista della festa pa-tronale di San Vittore e della festa dell'Oratorio.Inoltre, poiché il MTE opera ponendo in relazione le iniziative della diocesi e degli enti presenti sul territo-rio, si cerca di dare particolare importanza al momen-to della “formazione”, nonostante questa proposta siadifficilmente pensabile che si possa rivolgere alla “terza età”.Eppure presso l’Auditorium dei Padri Oblati di Rho il ricercatore dell’Università degli Studi e pediatra Carlo Clerici è intervenuto proponendo una attenta analisi per far risaltare le potenzialità dell’anziano in rapporto con il resto della comunità, evidenziando la difficoltà che egli riscontra nel trovare un ruolo nella società attuale.La “terza età” non è quindi un punto di arrivo, ma in questa particolare fase della vita, si ha ancora molto da dare agli altri e da condividere con gli altri.

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L’Unione Europea ha indetto il 2011 come anno europeo del volontariato in

occasione del decimo anniversario dall’istituzione dell’anno internazionale del volontariato dell’ONU. Anche la nostra Caritas è stata invitata a partecipare a questa iniziativa dalle scuole di Lainate. Alcuni componenti del gruppo sono andati presso le scuole elementari e le medie a illustrare l’organizzazione e il lavoro svolto dal gruppo, inoltre una classe delle medie si è recata presso la sede per effettuare una breve esperienza di volontariato aiutando gli addetti a riordinare e preparare gli alimenti e gli indumenti che poi vengono distribuiti ai bisognosi della nostra città. Gli insegnanti e i ragazzi coinvolti sono stati molto entusiasti

dell’esperienza e si sono proposti per ripeterla nuovamente nei prossimi mesi.Ma praticamente come lavora e quali attività svolge la Ca-ritas?La Caritas parroc-chiale è una dirama-zione della Caritas ambrosiana con la quale collabora in occasione di eventi a livello nazionale e in-ternazionale, ricorde-remo le raccolte che sono state effettuate in occasione del ter-remoto dell’Aquila

o di quello recente in Giappone. A livello locale, nella nostra città e parrocchia, la caritas aiuta con-cretamente le famiglie in difficoltà (l’anno scorso sono state una cin-quantina) sostenendole con la di-stribuzione di generi alimentari di prima necessità ed eventualmente anche con dell’abbigliamento.Un altro compito che la Caritas svolge con attenzione è il con-tatto con i malati, recandosi periodicamente a casa a por-tare una parola di conforto e per fare compagnia alle per-sone sole. Alcuni incaricati si recano anche presso la RSA di via Marche per animare i mo-menti comunitari. Come si può aiutare la Caritas?

Il modo più bello per aiutare la Ca-ritas e quindi i bisognosi della città, è la condivisione dei nostri beni! In chiesa è sempre disponibile uno scatolone dove riporre gli alimenti che poi verranno distribuiti alle fa-miglie in difficoltà; ricordiamo che in questi mesi sta chiudendo una grande fabbrica lainatese. Inoltre il lunedì, giovedì e sabato è possibile portare indumenti in buono stato presso il centro caritas sito in casa parrocchiale.Il gruppo caritas ringrazia il grup-po preadolescenti dell’oratorio San Giovanni Bosco per aver desti-nato parte della raccolta viveri di domenica 17 aprile alle esigenze delle famiglie lainatesi. Inoltre per chi volesse ulteriori chiarimenti sa-remo presenti alla festa patronale di San Vittore. Un prossimo importante appun-tamento a livello decanale sarà la raccolta di indumenti che avver-rà sabato 14 maggio. Da sabato 7 maggio saranno disponibile in chiesa i sacchi che saranno da ri-portare entro venerdì 13 in casa parrocchiale.

CARITASL'amore per il prossimo: un compito per tutti

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CHIACCHIERE IN FAMIGLIA

Narratore: Era una fresca giornata di primavera, fuori i primi fiori facevano capolino preparando giornate più calde. In casa Arianna aveva

finito i compiti e gironzolava intorno alla mamma, chiacchierando del più e del meno, raccontando fatti e misfatti della mattinata a scuola.Ma il suo girare non era un semplice passeggiare, era più una morsa che si stringeva sempre più, finchè avrebbe potuto tirare fuori quello che veramente ave-va da dire.E alla fine eccola la vera richiesta.Arianna: “Mamma allora posso?”Mamma: “No, non ancora, non mi sento ancora sicu-ra!”Ari: “Ma daiiii! Sono l’unica ormai! Vuoi veramente che mi senta un’esclusa? Una a cui possono dire -E’ arriva-ta la troglodita-?”Ma: “Esagerata! Sono sicura che non tutti sono così.”Ari: “Non tutti, ma quelli che mi interessano sì. E poi dai, lo sai che sono attenta.”Ma: “Mmmm… Vabbeh, dai, facciamolo: ma ricordati che io devo sapere tutto, devo vedere, devo sentire tutto …”Ari: “Cioè vuoi essere tu al mio posto: uffi, va bene, ma forza, sono l’ultima!”Ma: “E guarda che se scopro che fate o dite delle cavolate, tutto finisce in un attimo!”Ari: “Sìììììììììììì!!!!!! Forzaaaa però!”Narr: E fu così che, acceso il computer (con i dovuti tempi di attesa affinchè i vari gadget inseriti come immagini dello

schermo potessero apparire), e aver aperto la prima pagina Internet (immancabilmente quella che punta sul motore di ricerca più diffuso del momento, Goo-gle), la mamma iniziò a digitare l’indirizzo tanto atte-so: www.facebook.itMa: “Allora forza, mettiamo il nostro indirizzo di posta elettronica e poi scegliamo una password. Mi racco-mando: io devo sempre sapere qual è la tua parola d’ordine; se la vuoi cambiare, va bene; ma me la devi comunicare immediatamente.”Ari: “Ma come, se è una password dovrei saperla solo io, altrimenti che parola d’ordine è?”Ma: “Ok, allora spegniamo!”Ari: “Nooooooooooooooo!!!!! Va bene, va bene…”Narr: E così anche Arianna era entrata nel fantastico mondo delle… delle… meraviglie! Almeno così cre-deva, o perlomeno questo è quello che i suoi brillanti occhi dicevano. Le dita fremevano, volevano subito travasare un fiume di parole, ma la mamma era anco-ra lì che controllava.

FACEBOOK: ANGELO O DEMONEUn nuovo modo per chiacchierare

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Attendiamo vostri commenti e proposte attraverso queste tre modalità di intervento:

- con una e-mail scrivendo all’indirizzo: [email protected] con una lettera indirizzata al “Mosaico c/o casa parrocchiale Vicolo della Chiesa, 16”- con un incontro per strada, con un suggerimento dato “al volo”, quando ci si incontra- Ed ora anche attraverso il sito: http://www.wix.com/goriidel/chiacchiereinfamiglia

Ari: “Ok mamma! Puoi andare: adesso mi arrangio io.”Ma: “Ma, scusa, hai mai provato a scrivere con questo programma?”Ari: “No, ma me la cavo: Dai, non starmi così addosso.”Ma: “Va bene, ma ricordati sempre quello che ci siamo dette.”Narr: La mamma se ne va e finalmente Arianna si sen-te libera, libera di volare tra le pagine virtuali di un mondo fatto di interruttori e di cavi trasmettitori di dati.Ari: “Allora: prima devo chiedere l’amicizia alle mie amiche del cuore, poi a quegli altri cinque e poi… ve-dremo!”Narr: Fu così che nel giro di poco tempo gli amici arri-varono ad una quarantina…Ari: “E’ veramente bello potersi scrivere messaggi quando si è a casa propria. Si può essere sempre in contatto e, quando mi vengono in mente delle idee, le posso subito scrivere e mettermi subito d’accordo con i miei amici.”Ma: “Allora, dopo un po’ cosa mi dici di questo Face-book?”Ari: “Beh, è molto bello! Pensa che sono riuscita a con-tattare della mie ex-compagne di classe che non sa-pevo più dove fossero.

Certo alle volte ti mandano una richiesta di amicizia anche persone che non conosco o altri che mi stanno antipatici, ma basta che io neghi l’amicizia e non mi “rompono” più.”Narr: Poco distante da Arianna vive Alessia, un’altra utilizzatrice di questo mezzo di comunicazione (uno dei così detti Social Network), ma da più tempo di Arianna.Lei infatti è già in questo mondo da un pezzo, gli ami-ci salgono infatti a circa 350 (Cavolacci, mi chiedo: ma li conosce veramente tutti? A tutti scrive qualcosa? Con tutti condivide qualche riga scritta?) Ho provato a chiederglielo e le sue impressioni erano più o meno queste.Ale: “Innanzitutto è bello usare Facebook soprattutto per chattare (scrivere messaggi) con gli amici in qual-siasi momento, anche quando si è a casa, e sentire quello che pensano o quello che stanno facendo nel momento in cui ci si scrive, senza vederli e senza il bi-sogno di essere lì ad interrogarli.Poi Facebook dà la possibilità di riprodurre (linkare per gli addetti ai lavori!) pensieri, immagini, musiche, ecc. di altre persone che mettono a disposizione que-sto materiale.Spesso trovo immagini o altro che rappresentano

proprio ciò che penso in quel momento, o quello che mi è accaduto duran-te la giornata.Insomma utilizzando queste strategie diventa molto simpatico chiac-chierare o meglio mes-saggiare e tenersi in contatto durante tutta la giornata.Narr: Insomma, è vera-mente così fantastico questo mezzo di comuni-cazione? Sono tutte rose e fiori? ... ma prima che Alessia possa rispondere, inter-rompo l’articolo: vi aspet-to il mese prossimo per la continuazione …

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COSE E MEMORIE DEL TEMPO CHE FU

Siamo al mese di Maggio: la Madonna riprende il suo cammino, che durerà tutto il mese, per i rioni della Parrocchia. Non è la sola iniziativa in onore della Ver-gine: ricordiamo la Festa del Santuario e la processio-ne con la Madonna del Rosario. Sono giornate molto partecipate, che occupano uno spazio notevole e im-portante e che destano sempre entusiasmo e com-mozione.Ma si vuole qui ricordare le cosiddette “Peregrinatio Mariae” dei tempi passati.

Nel 1948 ne venne organizzata una per le contrade della Diocesi, durante il cui svolgimento avvenne un fatto che destò molto scalpore e, nonostante la poca diffusione dei mezzi di informazione, la notizia si dif-fuse nella nostra zona in breve tempo. Leggiamo la cronaca dei fatti da un giornale dell’epoca.“E’ la notte del 31 luglio; la processione formata da ol-

tre tremila fedeli si snoda tra canti e preghiere per accompagnare il simulacro della Madonna da Bareggio a San Pietro all’Olmo. Si passa per una strada circondata da campi di granoturco. Nascosti nel grano, alcuni facinorosi lanciano due bombe a mano. Una non esplode. l’altra colpisce la statua: metà del braccio destro del-la Madonna è staccato di netto e una miriade di schegge si sparge tutt’intorno. Vengono colpite alcune bambine che, vestite da angio-letti, fanno da corona alla Vergine. Anche uno dei quattro cavalli che trainano il carro è col-pito dalle schegge e ha quasi del miracoloso il fatto che non si sia imbizzarrito ma, dopo essersi impennato, si sia fermato sul posto as-sieme agli altri tre cavalli. Dopo un istante di irreale silenzio si succedono scene di panico e trepidazione per la sorte dei parenti e cono-scenti: i feriti sono una trentina, sono soccorsi immediatamente sul posto mentre i più gravi vengono trasportati all’ospedale di Magenta. Il Cardinal Idelfonso Schuster, informato dell’ac-caduto, accorre immediatamente a Bareggio e prega ai piedi della statua mutilata.”La Peregrinatio Diocesana terminò il 3 giugno 1949: la statua mutilata venne affidata a Bareg-gio e posta nella chiesetta di Sant’Anna; oggi è custodita nel Santuario della Madonna Pelle-grina al quartiere San Martino di Bareggio, che venne costruito nei primi anni ’50 poco distan-te dal luogo dell’attentato.La statua arrivò poi a Lainate il 14 agosto 1948. Così commentava don Carlo Prandoni nel Cro-

nicon: “1948 – agosto 14-17. Si svolge in Parrocchia la Peregrinatio Mariae. Il popolo tutto partecipa al rice-vimento del simulacro della Madonna (ferita da bom-be sacrileghe un po’ di giorni prima durane il passag-gio dalla Parrocchia di Bareggio a quella di S. Pietro all’Olmo in pieve di Rho): grandi addobbi e luminarie in Chiesa e per tutto il paese. Ma soprattutto si nota un rinnovo di fede con affluenza imponente ai SS. Sacramenti – una vera Pasqua – e a tutte le funzioni che per tre giorni si svolgono in Chiesa, negli stabili-menti e per le vie della Parrocchia. La sera di martedì 17 agosto tra la commozione generale la Madonna Pellegrina lascia Lainate per essere consegnata alla Parrocchia della vicina Caronno Milanese.” (continua)

Luigi Terrevazzi

LA MADONNA PELLEGRINA

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PIANETA SCUOLA

PRIMA CORINTI TREDICI

Tutti i ragazzi di seconda media, sia alla catechesi, sia a scuola, hanno approfondito la conoscenza di quel grandissimo Apostolo di Gesù che fu

Paolo di Tarso: un uomo con un carisma eccezionale, le cui parole chiare ed esigenti hanno diffuso il messaggio di Cristo, convogliando tante generazioni di uomini verso l’unico Maestro. In classe i ragazzi sono stati invitati a riflettere in particolare sull’Inno alla Carità, tratto dal tredicesimo capitolo della lettera di Paolo ai Corinti, ed hanno provato a tradurlo con le parole che loro stessi oggi userebbero per annunciare quanto l’amore sia indispensabile nella vita di ogni uomo.

Anche se parlassi le lingue degli arabi e degli spagno-li, ma non avessi l’amore, sarei come un cellulare sen-

za batteria o come la televisione senza programmi. E se avessi tutti i vestiti firmati, e possedessi tanto de-naro da comprare cinque ville, ma non avessi l’amore, non sarei nessuno.L’amore fa del bene, non è maleducato, non si diver-te nel vedere l’ingiustizia, ma si rallegra sentendo la verità. Gli insegnamenti scompariranno, i regali nuovi scom-pariranno e la conoscenza sarà dimenticata.L’amore non soffocherà mai.

Daniela

L’amore è grande, l’amore vuole il bene degli altri,non è invidioso, non si vanta, non è pieno d’orgoglio, è rispettoso, si preoccupa per gli altri.

Arianna

E anche se fossi il più bravo fra tutti gli scienziatie conoscessi tutti i misteri, ma non avessi la carità, non sarei nulla. La carità ha tante qualità: è paziente, non conosce l’invidia, è umile, rispettosa, disinteres-sata, perdona, è giusta e crede solo nella verità.

Gloria

Se anche parlassi come Gandhi o Martin Luther King, ma lo facessi senza amore sarei come un orologio senza lancette o un computer senza schermo.E se anche portassi aiuto ai terremotati giapponesie morissi per loro, ma fosse tutto senza amore, non sarei nulla.L’amore perdona tutti e crede a tutti, in tutti ripone speranza e tutto e tutti ascolta. Non rimarrà la tecno-logia, ma rimarranno soltanto la fede in Dio, la spe-ranza, l’amore verso il prossimo. Ma quello che più conta è l’amore.

Marta

Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore, sarei come una chitarra elettrica senza amplificatore o come un pianoforte senza tasti. Se io fossi capace di sapere già quello che deve acca-dere per volontà di Dio, se avessi tanta forza come gli strong-men, ma non avessi l’amore, non sarei niente. L’amore fa cose grandi, vuole il bene l’amore; l’amo-re non si arrabbia, non si impermalosisce, non gode dell’inganno, ma prova felicità per la verità.

Francesco

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ORATORIOnews

CHI PUÒ FERMARE L’AMORE?

È la frase che ha guidato le mie riflessioni della Settimana Santa. Mi affascina del Signore Gesù… tutto. Ma in questo ricorrere della

Pasqua m’è rimasta nel cuore la sua spregiudicata determinazione ad amare, la sua risoluta caparbietà ad andare sino in fondo, sino alla fine (Gv 13). A costo di non esser capito, d’essere frainteso, di non essere accolto. E io penso a Gesù che vedeva oltre, guardava lontano, aveva gli occhi pieni d’un futuro per cui era pronto a dare tutto. È questo sguardo profondo che ho chiesto per me in questa Pasqua. Occhi che sanno vedere lontano, che non si lasciano offuscare la vista dall’immediato, che non ricercano il plauso del momento, ma sanno pagare di persona pur di scegliere d’amare. Amare è guardare lontano.

Ogni educatore è chiamato prima o poi ad assumere questo sguardo, capace di fargli attraversare indenne il mare delle frustrazioni che ogni attesa porta con sé. Educare è attendere; educare chiede di vedere nel ra-gazzo di oggi l’uomo di domani e per quell’uomo in-sistere e spendersi, sapendo che non sempre il ragaz-zo ti capirà o ti ringrazierà. Amare è guardare lontano.

Costruire la comunità pastorale chiede di vedere quel bene che sta oltre l’immediato, fatto di difese e com-

promessi. Il bene sta ol-tre anche i compromessi, che rappresentano talora la ricerca di una via in-dolore per cavarsela tra posizioni differenti. Ma il bene dei ragazzi, il bene dell’annuncio del Vange-lo non è detto che coin-cida con il compromesso che media cercando la soluzione oggi meno do-lorosa. Anche qui: amare è guardare lontano.

Penso poi al diventare sa-cerdote. Miracolo che ve-dremo compiersi in don Gabriele tra pochi giorni. Il suo conto alla rovescia ci ha ormai tutti conta-giati da tempo. Sembra quasi che non abbia più

senso salutarsi… ormai basta chiedersi: quanti giorni mancano oggi? Credere nella vocazione un gioioso abbandono a un futuro che non si possiede, se non in “visione”. Non ti scegli tu dove vivere, dove abitare, chi devi amare… Amare è guardare lontano.

È bello allora lasciarsi contagiare l’un l’altro da uno sguardo che sa andare in profondità, oltre la super-ficie in cui siamo abituati a navigare per riempirci gli occhi di quel che potrà esistere nelle scelte che avre-mo il coraggio di vivere. Il mondo d’oggi ama la velo-cità dei viaggiatori che sanno navigare tra tanti diver-si collegamenti. A noi forse Gesù chiede la pazienza di scendere nella bottega dl vasaio e rapirne il segreto: mani che plasmano il futuro, che vedono nella creta informe quanto ancora non c’è, se non in visione. E allora vedi l’uomo, vedi la comunità pastorale, vedi il prete e per tutto ciò dai l’anima, innamorato d’uno splendore che gli altri non vedranno ma che t’ha or-mai conquistato il cuore.

Amare è guardare lontano.

ddmr

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COSA CI ASPETTA NEL MESE DI MAGGIO?

RACCOLTA VIVERI

Dopo i meravigliosi Cinq Casinott ecco gli appuntamenti di questo mese.Domenica 8 festa patronale: tutti in piazza per

divertirsi e festeggiare insieme con giochi, musica e tante sorprese (comprese le specialità gastronomiche delle nostre regioni!!);Domenica 15 festa della mamma: in oratorio festeg-geremo le nostre bellissime e splendide mamme che ci stupiranno sicuramente nella tradizionale partita contro le figlie e in uno spettacolo nuovo per noi.Domenica 22 cresime e domenica 29 comunioni: un augurio ai nostri amici di 2°media e a quelli più pic-colini di 4°elementare, stiamo loro vicino e parteci-piamo con gioia a questa importante tappa del loro cammino di fede!

La segreteria ricorda inoltre che da domenica 8 mag-

gio sono aperte le iscrizioni per l’oratorio feriale e i campeggi estivi. Affrettatevi: la segreteria dell’orato-rio è aperta tutte le domeniche dalle ore alle .

Buon mese mariano!!

184 kg di pomodoro, 573kg di legumi, 253kg di tonno e carne, 10kg di macedonia, 80 kg di legumi secchi, 15kg di sale, 405kg di zucchero, 32 litri di latte, 98 li-tri di olio, 47kg di farina, 57kg di paste e alimenti per bambini, 33kg di caffè the camomilla, 22kg di cancel-leria, 2180kg di pasta e riso, 82kg di detersivi, 152kg di prodotti per igiene personale e altri 184kg di pro-dotti vari.

Tutto questo grazie alla generosità delle famiglie lai-natesi e alla buona volontà dei ragazzi delle medie che con i loro educatori si sono impegnati domenica 17 aprile per raccogliere e inscatolare tutti i prodotti offerti.Ma ascoltiamo ora alcuni loro commenti e impressio-ni a conclusione di questa esperienza!

Le ragazze di 1°media rispondono così alle nostre do-mande:

QUESTO E’ IL PRIMO ANNO CHE FATE LA RACCOLTA VIVERI, COME VI E’ SEMBRATA?Ci siamo divertite tra di noi e con le nostre catechiste,soprattutto mentre andavamo in giro per le case in macchina ascoltando Vasco. Poi abbiamo conosciuto i ragazzi più grandi e abbiamo fatto nuove amicizie. Insomma ci è piaciuta molto!QUAL E’ IL MOMENTO CHE VI E’ RIMASTO PIU’ IMPRES-SO?.. Forse quando una signora ci ha aperto la porta e poi, dopo averci guardate in faccia, ce l’ha richiusa; abbiamo provato a suonare ancora, ma non ci ha più

riaperto.È STATO FATICOSO DIVIDERE I VARI PRODOTTI?Non tanto anche perché ci aiutavamo un po’ tutti. È stato divertente.L’ANNO PROSSIMO LA RIFARETE?Certo! Non vediamo l’ora!!

E ora i ragazzi e le ragazze di 3°media:

COME VI E’ SEMBRATA QUEST’ANNO LA RACCOLTA VI-VERI?Ci è piaciuta, anche se ci dispiace che l’anno prossimo non la faremo più.MA NON VI SEMBRA UN PICCOLO PASSO VERSO LA PROFESSIONE DI FEDE?Sì..In effetti l’anno prossimo, dopo la professione di fede, avremo forse altri servizi da fare e ci potremo divertire come con la raccolta viveri!QUAL E’ STATO IL MOMENTO PIU’ DIVERTENTE?Quando si è staccato il finestrino del pulmino, senza neanche rompersi! Abbiamo riso di brutto!PERCHE’ LO CONSIGLIERESTE AI RAGAZZI CHE L’ANNO PROSSIMO SARANNO IN PRIMA MEDIA?Perché ci si diverte, si sta insieme e intanto si fa qual-cosa di utile per gli altri!

Ringraziamo gli amici delle medie, i loro catechisti e tutte le persone che si sono rese disponibili a donare parte del proprio tempo o dei propri averi per rende-re felici persone più povere e bisognose. Alla prossi-ma raccolta viveri!

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SPORT

In occasione delle festività pasquali, a nome personale e del Consiglio Direttivo della

Lega Nazionale Dilettanti, rivolgo un sentito e affettuoso augurio a tutti coloro che, attraverso l'appoggio e la collaborazione, ci offrono quotidiana testimonianza dell'efficacia e dell'importanza del proprio ruolo nel tessuto sociale e sportivo del nostro sistema, comprese le società e i tesserati del mondo dilettantistico e giovanile, con le migliaia di volontari che non si limitano ad una mera appassionata attività calcistica, ma sanno rielaborare impegno ed

esperienza in funzione dei processi di crescita del nostro mondo, al quale offrono partecipazione e grande disponibilità. Un augurio anche a tutte le nostre squadre che, dopo Pasqua, si prepareranno al rush finale dei rispettivi campionati di ogni disciplina, avviandosi alla chiusura di un'altra stagione. Rinnovo a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di buona Pasqua. Dagli apprezzamenti che ricevo costantemente sull'operato della Lega Nazionale Dilettanti, che ho l'onore di presiedere da quasi dodici anni, mi rendo conto di essere circondato da soggetti che sanno valutare con obiettività il lavoro e gli sforzi che vengono realizzati. Ovviamente le difficoltà non mancano, ma per un dirigente sportivo come me, di estrazione dilettantistica, fare il presidente della propria Lega rappresenta un motivo di onore, di responsabilità e di estrema soddisfazione. E' una esperienza che sto vivendo con il cuore, con la mente e con un impegno istituzionale a 360°. I traguardi raggiunti e i riconoscimenti ottenuti nell'ultimo decennio, anche in ambito politico e federale, confermano la validità dei progetti e la solidità organizzativa,

gestionale e amministrativa della Lega Nazionale Dilettanti, capace di fare sistema interagendo attivamente anche con le diverse realtà territoriali. La forza di questa struttura - che, va ricordato, è molto complessa e lavora ininterrottamente per tutto l'anno - sta in quei numeri che non mi stanco mai di ripetere e che danno fiducia a chi ci osserva: oltre 14.000 Società dilettantistiche e giovanili, più di 65.000 squadre spalmate in tutta Italia, circa 1.300.000 tesserati. Pur riconoscendo il difficile momento che l'economia sta attraversando, ho più volte sottolineato i risultati positivi riguardo all'attività della Lega, in ogni campo. Risultati che ci permettono di guardare avanti con fiducia, consapevoli di quanto è stato fatto e con la volontà di consolidarci e di continuare a crescere.

PASQUA, GLI AUGURI DI CARLO TAVECCHIOIl presidente della LND scrive a tutte le realtà dilettantistiche

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T erminato il campionato, in Terza Categoria è arrivata l’ora di stilare un bilancio

della stagione. L’allenatore dell’Oratorio Lainate, Roberto Ferrara racconta il percorso della sua squadra: “Purtroppo non abbiamo centrato l’obiettivo dei play-off. Siamo stati in corsa fino al derby di ritorno perso in casa dell’Oratorio San Francesco, poi nel finale di campionato abbiamo avuto un calo a livello mentale e

al momento decisivo la squadra è un po’ mancata sotto l’aspetto della personalità”. Il lavoro svolto non è però tutto da buttare, anzi: “Tutto sommato il bilancio rimane positivo - spiega mister Ferrara -. I ragazzi mi hanno seguito e sono stati sempre presenti agli allenamenti, creando un gruppo molto unito. Per me si tratta della prima esperienza come allenatore della prima squadra, è stato un anno di transizione in

cui abbiamo gettato delle buone basi per il futuro. Ci riproveremo nella prossima stagione, quando ripartiremo con ancora più voglia ed entusiasmo. Dobbiamo prendere come modello la partita giocata in trasferta contro il Gorla Minore: perdevamo 3-0 e alla fine, grazie ad una grande rimonta, siamo riusciti a vincere 4-3. Questo è lo spirito che dobbiamo mettere sempre in campo”.

Il meglio deve ancora venire... La stagione calcistica 2010/2011 volge al termine e si prepara al

classico finale col botto: terminati tutti i campionati di calcio, adesso le nostre squadre sono pronte a partecipare ai vari tornei col fascino dell'eliminazione diretta. Oltre ad andare in giro per i campi di mezza Lombardia, l'OLR è impegnato nell'organizzazione del 9° trofeo Fair-Play, che si disputa in Oratorio secondo il seguente calendario. Sabato 14 maggio - Dalle ore 16 (categoria Primi Calci 2004): OLR, Caronnese, Mazzo, Misinto, Speranza Primule di Garbagnate.

- Dalle ore 19 (categoria Pulcini 2002): OLR, Airoldi Origgio, Ardor Bollate, Misinto, Muggiano. Sabato 21 maggio - Dalle ore 16 (categoria Primi Calci 2003): OLR, Lentatese, Mazzo, Misinto, San Michele Rho. - Dalle ore 19 (categoria Pulcini 2001): OLR, Città di Sesto, Mazzo, Misinto, Muggiano. Sabato 28 maggio - Dalle ore 14.30 (categoria Esordienti 1999): OLR, Airoldi Origgio, Inter Femminile, Mazzo, Muggiano, San Giuseppe Vanzago. Domenica 29 maggio - Dalle ore 18 (categoria Esordienti

1998): OLR, Aurora Cantalupo, Quinto Romano, San Luigi Lazzate. Govedì 2 giugno - Dalle ore 16.30 (categoria Pulcini 2000): OLR, Airoldi Origgio, Pontirolese, Real Rozzano, Vittuone. Sabato 4 giugno - Dalle ore 17 (categoria Giovanissimi 1997): OLR, Ausonia, Città di Sesto, Stella Azzurra. Sabato 11 giugno - Dalle ore 16 (categoria Allievi 1995-1996): OLR, Lainatese, Quinto Romano, Serenissima San Pio X.

TERZA CATEGORIA, PER QUEST’ANNO VA BENE COSÌMister Roberto Ferrara traccia il bilancio della stagione

FAME DI COPPE E FAIR-PLAY PER FINIRE IN BELLEZZATerminati i campionati, la stagione calcistica si chiude con i tornei

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Come spunto di riflessione riportiamo alcuni passi del libro “Il manuale del maestro di calcio - Educare al gioco-sport calcio i bambini dai

6 ai 10 anni”, scritto da Giuliano Rusca, professore di educazione fisica alle scuole medie di Lainate e responsabile tecnico delle attività di base dell’Inter.

SCUOLA DI VITA - “Il primo aspetto da considerare è la positività che deve emergere da una qualsiasi proposta formativa che si vuole offrire ai bambini. E’ fondamentale che quella attività, scelta spontaneamente o per desiderio dei genitori, possa diventare un’attività produttiva, di crescita e di esperienza positiva di vita per il bambino. Il bambino deve essere educato, cioè accompagnato ad assaporare e ad essere carico di entusiasmo di fronte all’attività sportiva, non solo per l’ottenimento del risultato, ma perché un’esperienza così intensa e così impostata lo aiuti a crescere per vivere allo stesso modo le altre situazioni quotidiane come la famiglia, la

scuola, gli amici e le libere aggregazioni favorite dagli oratori e dalle varie associazioni. Il gioco del calcio offre un contributo educativo al bambino. Attraverso il gioco, l’allenamento, la disciplina, il rispetto delle regole e la collaborazione con la squadra, il bambino impara ad essere responsabile, a vivere e a condividere fatiche, gioie e dolori con i suoi compagni”. ALLEDUCATORE - “L’adulto è il modello positivo per il bambino e deve vivere l’esperienza ludico-sportiva con pienezza e positività, altrimenti non potrà mai essere un esempio da seguire. Chi si occupa della formazione calcistica del bambino deve sì avere come obiettivo quello di formare un buon giocatore insegnandogli la tecnica che lui stesso ritiene opportuno, ma non deve mai perdere di vista il fatto che il bambino che ha di fronte è, prima di tutto, una persona. Per questo il termine allenatore è stato affiancato a quello di educatore, formando questo neologismo: alleducatore”. NO AL RISULTATO AD OGNI COSTO - “Il fine, lo scopo è l’educazione del bambino e la sua maturazione. Di conseguenza anche i mezzi (allenamenti, esercizi, giochi, tecniche, spazi, movimenti) sono importanti e tesi verso quel fine, ma non sono fini a se stessi. Confondere questo elementare e decisivo passaggio è causa di gravi scompensi, sia per chi li propone e guida, sia per chi li esegue e obbedisce. Il fine e i mezzi così proposti e intesi mettono in primo piano l’alleducatore. Lo sport e la sua attività potranno porsi come proposta educativa e formativa dei bambini solo se a gestirli ci saranno sempre più adulti capaci di intenderli e volerli così. Sappiamo che oggi più di ieri gli indirizzi che segnano e determinano le attività sportive, quindi gli atleti, non dimostrano queste attenzioni e sono invece dominate da altri criteri: sta dominando la ricerca del risultato sportivo ad ogni costo. Andare controcorrente, reagire, porsi in un altro modo rispetto a questi nefandi criteri richiede coraggio e consapevolezza. Ragioni che pretendono uomini nuovi, capaci di sostenere che nulla vale come la grande partita giocata dai bambini che, attraverso lo sport, imparino a gustare la vita”.

Christian

IL MANUALE DEL MAESTRO DI CALCIOLa grande partita per insegnare ai bambini a gustare la vita con lo sport

SPORT

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U nder 14 – La metà del campionato vede le atlete dell’ U14 conquistare 10 punti sui 14 disponibili vincendo 5 delle 7 partite

disputate. Dopo la sconfitta subita con il S. Ambrogio Parabiago le ultime due partite, vinte per 3 a 0 sulla U.S. Nervianese e ancora 3 a 0 sulla Young Volley Legnano, hanno visto le ragazze giocare con sicurezza e scioltezza mostrando anche dei miglioramenti

nella tecnica di gioco. Non resta che continuare su questa strada avendo come ambizioso, ma realistico, obiettivo la qualificazione al torneo provinciale. Risultati delle ultime partite dispu-tate:S. Ambrogio Parabiago – OLR 3-1OLR – Nervianese 3-0OLR – Young Volley Legnano 3-0

Under 16 – Con due sconfitte e una vittoria nell’ultimo mese di campio-nato primaverile la squadra dell’U16 si vede relegata nella seconda metà della classifica. Non è infatti bastata la bella vittoria contro la squadra del S. Giorgio Cuggiono per risollevare un campionato difficile. Manca una sola partita al termine ma l’obiettivo

del torneo provinciale è oramai praticamente impos-sibile da raggiungere anche se la matematica non ha ancora definitivamente condannato. Risultati delle ultime partite disputate:Giosport –OLR 3-0OLR – Nervianese 1-3OLR – Cuggiono 3-0

Tre gol e tre punti per gli Allievi, che sfruttano al meglio

il turno casalingo col San Giorgio su Legnano e finalmente riescono nell’impresa di raccogliere la prima meritata vittoria in campionato nel girone di ritorno. Il grande successo porta le firme di Daniele Cozzi, Luca Vaccani e Andrea Bonomi, autori dei tre gol decisivi, ma il merito va diviso con tutti i compagni che hanno sfoderato una prestazione coi fiocchi. In campo si è vista una squadra unita, organizzata e soprattutto molto determinata. Questa vittoria è la dimostrazione che, quando i nostri atleti del 1995 e del 1996 mettono in campo la grinta, i

risultati possono arrivare anche contro avversari molto più avanti in classifica. Bravi ragazzi, ma se vi fo-ste allenati e aveste giocato sempre con questa voglia per tutta la stagione, quest’anno vi sareste potuto to-gliere molte più soddisfazioni. Peccato!

ALLIEVI, FINALMENTE UNA GIOIA MERITATACon il San Giorgio su Legnano arriva la prima vittoria del 2011

PALLAVOLO U14 E U16: TORNEO PRIMAVERILE

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Migliaia di uccelli migrano due volte ogni anno dal Polo Nord all’Africa e viceversa: attraversano tutta l’Europa e si fermano nei luoghi in cui amano nidificare.Seguono l’istinto, che li spinge a cercare cibo e a crearsi un nido dove clima e situazioni ambientali risultano più favorevoli.Nessuno, salvo qualche ostinato cacciatore, interviene o li abbatte: la terra è loro, senza confine o limite se non quello imposto dalla natura e dall’istinto di sopravvivenza.Per gli uomini questo non vale. Non tutti possono varcare i confini: può farlo impunemente solo chi ha soldi o è protetto da uno Stato forte (= ricco).Tutti gli altri devono elemosinare un permesso come rifugiati o profughi, oppure devono restare a casa loro, anche a rischio della morte per fame.

Immigrati Rifugiati Richiedenti asilo Germania 10 milioni Germania 658.000 Francia 47.800Francia 6,5 milioni Regno Unito 281.000 Germania 41.300Spagna 4,8 milioni Francia 232.000 Svezia 31.800Italia 4,3 milioni Italia 60.000 Italia 8.200 )

“Perchè tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?” (card. D. Tettamanzi)“Fora di ball” “Io voglio sentire il rombo del cannone. I clandestini vanno cacciati con le buone o con le cattive” (Umberto Bossi)“Non abbiamo colpe? Che cosa avremmo potuto fare perchè quei piccoli annegati non galleggiassero sul mare? Il nostro cuore duro ci risponde: nulla. Ma non è vero.” (Adriano Sansa)“Come cristiani noi vediamo in ognuna delle persone migranti l’immagine del Padre e il volto stesso di Cristo” (Vescovi Lombardi)

Hanno detto

E’ in atto una rivoluzione epocale: nei prossimi anni milioni di persone si sposteranno dal Sud al Nord e dall’ Est all’ Ovest del mondo.Come l’Impero Romano, ricco ma ormai decadente, cadde sotto la spinta dei Barbari, meno evoluti ma più giovani e dinamici e motivati dalla carestia, anche l’Europa, priva di forze nuove e ripiegata sul passato, dovrà fare i conti con le nuove energie dei popoli che cercano benessere, libertà e democrazia.Piangeremo e faremo gli struzzi, cercando di non vedere l’inevitabile, o ci sforzeremo di “com-prendere” il cambiamento e di soffrire e far soffrire il meno possibile?

Non mettiamo la testa sotto la sabbia

Martindal

L’Italia all’ultimo posto nell’accoglienza? (dal rapporto UNHCR 2010)

MIGRANTI

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Secondo la mentalità dell’antico popolo d’Israele colui che aveva un dolore, fisico o psicologico, stava scontando un castigo inviatogli da Dio

per una colpa commessa: una giustizia indicata con il termine “teoria della retribuzione”. L’errore per il quale ci si trovava a pagare poteva essere stato compiuto addirittura da un progenitore, come ci ricorda l’episodio evangelico del Cieco nato, nel quale i Dottori della Legge istigano Gesù con la domanda: “Ma chi ha peccato perché lui nascesse cieco? Lui o i suoi genitori?”.L’inquietudine dell’animo umano, presente anche nell’uomo biblico, però, si è opposta ad una teoria di

questo genere, o meglio, ha ri-fiutato l’idea di un Dio castiga-tore, ed ha risposto al problema del male inventando la storia di Giobbe. Egli è un uomo giusto, rispettoso della legge e ricono-scente verso Dio; gli si abbatto-no addosso sciagure sempre più gravi e pesanti da sopportare, fino a subire una malattia che lo costringe all’isolamento dal suo popolo. Nonostante ciò, la sua fede rimane salda.I suoi amici lo vanno a trovare e, rappresentando appunto la men-talità suddetta e che gli Autori del libro vogliono contrastare, lo invitano a chiedere perdono per il male commesso affinché possa ottenere da Dio la guari-gione. Giobbe, certo della sua in-nocenza, rifiuta tale invito e, con uno stato d’animo tutt’altro che paziente come lo vorrebbe la tra-dizione, arriva ad interpellare Dio che, per molti capitoli, rimane in silenzio. Alla fine Dio risponde al suo servo fedele, esaltandolo per la sua condotta retta seppur così

provato dal dolore, e biasimando, invece, l’argomen-tazione degli amici di Giobbe. Il Signore non dà una risposta diretta al perché dell’esistenza del male, ma si presenta come colui nel quale sono riposti i misteri più profondi e le reltà insondabili dalla ragione uma-na.Una risposta l’abbiamo solo nel Nuovo Testamen-to, con la venuta di Gesù: Dio si dichiara compagno dell’uomo che soffre, colui che si dona per condivide-re con l’uomo le condizioni che la vita e la natura gli riservano.

aerre

GIOBBEWWW.BIBBIA.INFORMA

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CURIOSANDO IN LIBRERIA A cura di Anna e Marco C.

Non un manuale educativo ma un’esperienza di vita vera; non un saggio teorico

sulla disciplina della formazione e dell’educazione, ma un semplice e concreto racconto che ci dice che “la vita è consegnarsi”, è “dono, incontro, comunione e com-passione”.Il tutto mantenuto in “rotta di navi-gazione” da quella bussola che è la storia della resurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1- 45), vera chiave di volta per questo percorso a tappe che si palesa solo a fine lettura. Infine una certezza: non sono “quelli là” il problema.Don Claudio Burgio, fondatore dell’associazione Kairos, nonché cappellano del carcere minorile “Beccarla” di Milano, ne ha fatta una ragione di vita.

In “Non esistono ragazzi cattivi”, Ed.Paoline” (130 pag. /12 €), l’auto-re racconta le storie di un incontro con i “più difficili”, o, come dicono i più, “i bulli”, “i ragazzi di strada”, in realtà solo adolescenti in fuga che hanno paura di non essere ac-cettati per quello che sono, che si sentono emarginati e traditi da un mondo adulto “sempre più assen-te ed insicuro, più volto ad esclu-

dere che ad includere”. Per questo ai suoi occhi essi rappresentano “angeli” sul suo cammino, ragazzi che gli permettono di sperimenta-re le sue debolezze per farsi “servo inutile” e riscoprire così la bellezza del suo essere sacerdote per an-nunciare un Vangelo scomodo, in-quietante e destabilizzante.

Questo libro ci provoca e ridimen-siona. Analizzando il problema dell’emergenza educativa sotto un’altra prospettiva, più scomoda, meno ovvia e che passa attraverso le lettere e le storie dei ragazzi, si intravedono nel testo due tempi.Il primo è quello che ci dice che nessuno può pensare di educare un ragazzo da solo. In questo mo-mento si dà spazio al “sogno” di un mondo, in cui venga costituita una “rete educativa”, dove Chiesa, fami-glia e scuola cooperino sullo stesso livello “senza avere la presunzione di saperne già abbastanza”.Il secondo è quello in cui sorge spontanea una domanda: e se fossero gli adulti il problema? Se, impregnati nella cultura individua-lista propria del nostro tempo, fos-sero diventati incapaci di educare, perché non più capaci di ascoltare e guardare, ma solo di sentire e ve-

dere?In fondo Don Burgio ci dice che bi-sogna fare nostro il “Kairos”, il mo-mento opportuno, il momento in cui qualcosa di speciale accade, il momento in cui Dio agisce. Occor-re farlo per guardare bene in faccia i nostri demoni, fare piazza pulita di tutti i pregiudizi, caricarci di una buona dose di umiltà e riprenderci la nostra responsabilità di essere educatori, tutti, nessuno escluso.

La crisi educativa che stiamo vi-vendo, anche alla luce dei recenti fatti di Barbaiana, serve da stimolo per portare novità, cambiamenti e proposte concrete. Serve per dire “STOP”, fermi, stiamo già scavando sotto terra, riuniamoci per risalire la china, poiché “non è vincente un atteggiamento ostile e pessimisti-co verso una complessità sociale che non va rifiutata o banalmente fuggita”.Se si uscirà da questo percorso con la consapevolezza che nell’Edu-cazione e quindi nel rispetto del-le regole sta il futuro della nostra umanità, questa lettura non sarà stata vana.

NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI

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PAGINE FAMOSE

Con le sue poesie in dialetto romanesco, Carlo Alberto Salustri - meglio conosciuto con lo pseudonimo Trilussa (Roma 1871-1950) -

ha suscitato ilarità, ma soprattutto ha invitato alla riflessione.

Pensanno a la MadonnaQuann’ero ragazzino mamma miame diceva: Ricordate fijolo,quanno te senti veramente solo,tu prova a recità n’Ave Maria!

L’anima tua da sola pija er voloe se solleva come pe’ maggiìa!

Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato,da un pezzo s’è addormita la vecchietta,ma quer consijo nun l’ho mai scordato.Come me sento veramente solo…io prego la Madonna benedettae l’anima da sola pija er volo!

Trilussa

TRILUSSA

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IV CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN CARLO BORROMEO

con Mons. Marco Navoni, Direttore della Biblioteca Ambrosiana

CONVERSIONE E ATTIVITA’ PASTORALE DI CARLO BORROMEOLunedì 2 Maggio ore 21.00Insieme per le tre Parrocchie a San Francesco

SAN CARLO E LA CROCE: ALLE FONTI DELLA SUA SPIRITUALITA’Lunedì 16 Maggio ore 21.00

per le Parrocchie di S. Francesco e S. Bernardo a S. Francesco

Mercoledì 25 Maggio ore 21.00per le Parrocchia di S. Vittore a S. Vittore (chiesa par-rocchiale)

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FATTI IN CASA

È primavera: tempo di fiori!! Avevate mai pensato di cucinare con rose, primule e violette? I fiori non servono solo da ornamento o come

omaggio. Possono, infatti, essere utilizzati anche in cucina per impreziosire ed insaporire delle semplici pietanze. Bisogna, però, raccogliere i fiori con accortezza, cercando di utilizzare quelli non trattati con prodotti chimici. In ogni caso, comunque, è bene lavarli con cura prima dell’ utilizzo. Ecco alcune ricette semplici, fresche e gustosissime!

INSALATA DI VIOLETTERaccogliete 150 grammi di valeriana e 150 grammi di foglioline tenere di violetta, private del gambo. Lava-tele più volte, con molta cura, asciugarle e mettere in una insalatiera. Sbucciate e privare del torsolo 2 bel-le mele dolci, tagliatele a fettine sottili e mettetele in una ciotola. Spruzzatele con il succo di mezzo limone affinchè non anneriscano. Aggiungete le mele alla valeriana e alle violette. Condite con 3 o 4 cucchiai di olio d’oliva. Mescolate bene e prima di portare in tavola distribuite sull’insalata una manciata di pino-li e un pugno di fiorellini di violetta. Accompagnate questa insalata come contorno ad un piatto di carne. Si può servire anche come antipasto.

INVOLTINI ALLE PRIMULE Prendete 12 fettine di carne di vitello, tipo carpaccio,

e 12 fettine di prosciut-to cotto, altrettanto sottili. Spalmate un velo sottile di senape dolce su ogni fettina di carne e sovrapponete una fettina di prosciut-to. Arrotolate con deli-catezza. Sciogliete 20 grammi di burro in una padella antiaderente e unite 2 cucchiai di olio. Adagiatevi gli in-voltini, una alla volta, dopo averli passati ve-locemente nella farina. Lasciate che si formi una leggera crosticina prima di girarle deli-catamente. Bagnate con dell’acqua e fate evaporare. Unite 1/4 di dado vegetale e 2

manciate di corolle di primula. Spruzzate appena con del Marsala. Fate cuocere 5 minuti e servite decoran-do con alcuni petali di primula freschi.

FRAGOLE E ROSE CON GELATO Prendete due cestini di fragole belle mature. Dopo averle pulite e mondate, togliete il picciolo e taglia-tele in quattro. Mettetele in un contenitore con dei petali di rose di maggio (le più profumate), lavati con cura. Condite il tutto con una spremuta di arance o limoni e un po’ di zucchero. Servite con una pallina di gelato al fiordilatte.

Alessandro

CUCINIAMO CON I FIORI

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TEMPO DI...

Infatti l’artista forlivese fu il pittore ufficiale di papa Sisto IV, che è raffigurato in un affresco, eseguito nel 1475, in atto di nominare Bartolomeo Platina

prefetto della biblioteca vaticana e presente nella mostra dedicata a Melozzo, che nacque a Forlì nel 1438.Di lui dice Antonio Paolucci, direttore dei musei va-ticani: “Senza Melozzo il 500 di Raffaello e Michelan-gelo non sarebbe esistito”. Infatti l’opera del maestro forlivese ha “pesato sull’intero Rinascimento. Diversi artisti si ispirarono a lui. Operò non solo a Roma, dove si recò in tre periodi diversi, ma anche a Urbino, Lo-reto, Ancona e Forlì. Fu il primo a praticare la tecni-ca dello scorcio dal basso verso l’alto e a unire l’uso della prospettiva illusionistica, tipica del Mantegna, a figure monumentali dipinte con colori limpidi e lu-minosi; di tutto ciò ci renderemo conto ammirando

l’affresco dell’Ascensio-ne di Cristo, eseguita per l’abside della chiesa dei Santi Apostoli a Roma. Quest’opera influenzerà Filippino Lippi e lo stes-so Michelangelo, che si ispirò per la realizzazio-ne pittorica della Cap-pella Sistina.Gli affreschi staccati dal colossale cielo creato da Melozzo sono presen-ti fino al 12 giugno nei Musei di S. Domenico a Forlì. Verranno propo-ste opere di Mantegna, Perugino, Paolo Uccello, Piero della Francesca e opere di autori che Me-lozzo frequentò nella Roma pontificia come il Beato Angelico, Mino da Fiesole e altri.

A completare una pos-sibile visita a questo importante evento che

ci fa conoscere Melozzo, un itinerario in Romagna per visitare Ravenna, Cervia, Rimini, la Rocca di S. Leo, Cesena. Cervia, famosa per le saline, che si possono visitare su percorsi ben definiti. Rimini la “Domus del Chirurgo”, risalente al II sec.: ancora presenti parti de-gli ambienti e dei mosaici che decoravano questa lus-suosa abitazione romana e nel museo attiguo sono visibili i 150 strumenti del chirurgo. “Vassi in S. Leo....Ma qui convien ch’om voli”: Dante descrive in questi versi l’aspro paesaggio che contraddistingue la regio-ne del Montefeltro; la ciclopica fortezza di San Leo, su uno strapiombo, ha ospitato Cagliostro, il mago alchi-mista. La città malatestiana di Cesena propone la sua biblioteca patrimonio dell’UNESCO e altro ancora.

Angela

EVENTIGiuramento del Palio, 10 maggio nel Castello di Vige-vano.Palio del Carroccio, 29 maggio a Legnano.Corteo storico, 9 giugno a Monza.Per Corti e cascine, 17 maggio a Besate.G.T.P- The Turning Mission, 10 maggio a Gerenzano.

Mostra scambio ciclo e motociclo d’epoca, 10\12 giu-gno a Garbagnate.Mercato dell’usato, 30 maggio a Peregallo.Mercato dell’antiquariato, 22 maggio a Cornaredo.

MELOZZO DA FORLI’Il Pictor Papalis e non solo

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CALENDARIO PARROCCHIALE

MAGGIO 2011

GIUGNO 2011

01.05.11 DOMENICA II DOMENICA IN ALBIS DEPOSITIS – FESTA DEL LAVORO. Festa del Santuario della B.V. Maria delle Grazie Inizio del Mese Mariano –Processione Madonna Pellegrina02.05.11 Lunedì Ore 21 S. Francesco 1°Conferenza su San Carlo Borromeo03.05.11 Martedì Ore 21 in Santuario incontro con i Genitori della 1° Comunione06.05.11 Venerdì Ore 20,30 Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo Primo Venerdì del Mese.07.05.11 Sabato Ore 9,30 S. Messa Cappella S. Vittore.

08.05.11 DOMENICA III DOMENICA DI PASQUA – S. VITTORE MARTIRE Festa di S. Vittore Martire Patrono della Parrocchia09.05.11 Lunedì Ore 10,30 S. Messa concelebrata dai Sacerdoti della Città, originari di Lainate e che hanno svolto il loro Ministero a Lainate.10.05.11 Martedì Consiglio Pastorale Parrocchiale della Città13.05.11 Venerdì Ore 21 incontro”Beata Antonia Verna, Fondatrice delle nostre Suore”14.05.11 Sabato Ore 15,30 incontro dei 14enni con l’Arcivescovo al S. Monte di Varese Lecca Lecca canterino – Festival delle Mamme

15.05.11 DOMENICA IV DOMENICA DI PASQUA- CELEBRAZIONE BATTESIMI Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni – Festa della mamma17.05.11 Martedì Pellegrinaggio Cittadino a Caravaggio21.05.11 Sabato Ritiro Ragazzi Cresimandi (10,00 ÷16,00) Confessioni Genitori e Padrini in Chiesa Parr.(10,00-12,00)

22.05.11 DOMENICA V DOMENICA DI PASQUA - ORE 11,00 CELEBRAZIONE DELLA S. CRESIMA23.05.11 Lunedì Ore 21 S.Bernardo Assemblea Cittadina per la Liturgia25.05.11 Mercoledì Ore 21 S. Vittore 2°Conferenza su San Carlo Borromeo28.05.11 Sabato Ritiro dei Bambini della 1° Comunione (10,00 ÷16,00) Confessioni Genitori e Parenti in Chiesa Parr.(10,00-12,00)

29.05.11 DOMENICA VI DOMENICA DI PASQUA - ORE 11,00 PRIMA COMUNIONE31.05.11 Martedì Processione Madonna Pellegrina – Chiusura del mese Mariano.

02.06.11 Giovedì ASCENSIONE DEL SIGNORE – INCONTRO DEL CARDINALE CON I CRESIMATI05.06.11 DOMENICA DOMENICA DOPO L’ASCENSIONE - SECONDA COMUNIONE SOLENNE

Risorti in CristoBarigazzi Gianfranco anni 77Conti Emilio anni 76Falciglia Antonino anni 73Ferrari Giuseppe anni 83Gagliardi Giosuè anni 70Mantica Oresta anni 81Milano Carmela anni 94Veronelli Roberto anni 81

ANAGRAFE PARROCCHIALE - APRILE 2011

Mongelli ClaraVeronelli Giorgio

Paleari Andrea e Perotti Ilaria

Rinati in Cristo col battesimo

Sposi nel Signore

IL MESE IN BREVE

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