monasteri benedettini

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I Monasteri Benedettini In questo elaborato, abbiamo preso in considerazione il monastero. In una realtà sociale sconvolta da guerre, carestie e disordine; il monastero appariva come un oasi di pace, un rifugio isolato e protetto. Questo modello di vita rispondeva alle esigenze di una società angosciata dalla crudeltà del tempo: nel corso del sesto e del settimo secolo una fitta rete di monasteri si diffuse per tutta l'Europa, mentre l'ammirazione e prestigio che l'ordine benedettino incontrava presso tutti i ceti sociale moltiplicavano le donazioni lasciate in suo favore. Mentre le città perdevano importanza, i monasteri, posti nel mezzo di

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Page 1: Monasteri benedettini

I Monasteri BenedettiniIn questo elaborato, abbiamo preso in considerazione il monastero. In una realtà sociale sconvolta da guerre,

carestie e disordine; il monastero appariva come un oasi di pace, un rifugio isolato e protetto. Questo modello di vita rispondeva alle esigenze di una società angosciata dalla

crudeltà del tempo: nel corso del sesto e del settimo secolo una fitta rete di monasteri si diffuse per tutta l'Europa,

mentre l'ammirazione e prestigio che l'ordine benedettino incontrava presso tutti i ceti sociale moltiplicavano le

donazioni lasciate in suo favore. Mentre le città perdevano importanza, i monasteri, posti nel mezzo di vastissime

proprietà terriere, nel giro di poche generazioni divennero centri floridi d'economia e di coltura.

Page 2: Monasteri benedettini

Monasteri nelle Marche• Tra i molti primati che le Marche detengono,

va annoverato anche quello di essere state tra le prime aree geografiche della penisola ad aver accolto il fenomeno del Monachesimo, un movimento spirituale nato in Oriente nel III sec. d.C., diffusosi in Occidente già nel VI sec. grazie alla carismatica personalità di S. Benedetto da Norcia: la sua Regola, infatti, prima vera costituzione scritta del Monachesimo, basata sulla dignità del lavoro e sulla santità della preghiera, rappresenta l’avvio di un nuovo modello di vita che avrà enorme diffusione in Europa e costituirà uno dei pilastri nel processo di formazione della civiltà occidentale. Una decisiva spinta alla propagazione del movimento viene impressa dall’edificazione di numerose abbazie che si pongono come veri e propri baluardi di fede e di religiosità, dando origine al tempo stesso a comunità economicamente organizzate, connotate da forti contenuti sociali e culturali all’interno del lento e complesso processo di formazione della società medioevale.

• ( tratto da Roberto Bernacchia )

Abbazia Santa Maria a pie’ di Chienti (MC)

Page 3: Monasteri benedettini

Abbazia di S. Vincenzo al Furlo

Parrocchia di S. Cassiano

Abbazia di Fiastra

Monastero di Fonte Avellana

Santa Maria de Rotis

Abbazia di S. Croce dei Conti

Santa Maria a pié di Chieti

S. Claudio al Chienti San Marco alle

Paludi

Abbazia dei Santi Rufino e Vitale

Monasteri Benedettini nelle Marche

Michelangelo MezzelaniBilel Baazaoui

Page 4: Monasteri benedettini

Abbazia di S. Vincenzo al Furlo

STORIA: La chiesa di S. Vincenzo è quel che rimane oggi di un´antica abbazia del sec. VIII. Nel 970 il Vescovo Deodorico di Metz ottenne il corpo di S. Vincenzo, martire di Bevagna, il monastero benedettino ospitò S. Romualdo e anche altri santi.

ARCHITETTURA: Quel che rimane oggi è in stile romanico, riedificata nel 1271. L´interno conserva una delle sue originarie navate, presenta un´alta tribuna chiusa cui si accede attraverso una stretta gradinata centrale, e una cripta a tre navate con antichi capitelli e un altare del IX o X sec.

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Page 5: Monasteri benedettini

Parrocchia di S. Cassiano

STORIA: L'abbazia di San Cassiano è nominata per la prima volta con certezza in un documento dell'abbazia di Farfa del 1081, tuttavia il ritrovamento di un'iscrizione durante gli ultimi restauri effettuati negli anni settanta indica una datazione molto più antica.

ARCHITETTURA: Nel 1334 si è avuta la modifica dell'impianto dell'edificio dalla forma a croce greca a quello del modello basilicale a tre navate, a partire dal XVI secolo,iniziò la decadenza dell'abbazia con il progressivo abbandono dei monaci.

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Page 6: Monasteri benedettini

Abbazia di FiastraSTORIA: L’abbazia, che ebbe un rigoglioso

periodo di oltre tre secoli, fu saccheggiata nel 1422 ed infine nel 1773 l'intera proprietà fu ceduta alla nobile famiglia Bandini e quindi, per volontà dell'ultimo erede di questa, ad una Fondazione agraria intestata a suo nome che tuttora gestisce l'intera area.

ARCHITETTURA: Per la costruzione dell'abbazia si ricorse ad architetti-monaci francesi che si avvalsero di stilemi tipici dell'architettura cistercense, in uno stile di transizione dal Romanico al Gotico. Sul lato meridionale della chiesa si apre il monastero, incentrato sul vasto chiostro, questo venne ricostruito nel XV secolo, quando l'abbazia entrò in commenda. Conserva al centro il pozzo che si apre su una cisterna per la raccolta di acqua piovana; incorniciato da una serie di edifici che completavano la struttura monastica: sala del capitolo, auditorium, scriptorium, dormitorio, Sala delle oliere, Refettorio dei conversi e il Cellarium.

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Page 7: Monasteri benedettini

Monastero di Fonte Avellana

STORIA: Le sue origini risalgono alla fine del primo millennio e sono strettamente legate alla storia della congregazione dei Camaldolesi. Questo monastero giocò un ruolo fondamentalle in economia, cultura e politica.

ARCHITETTURA: Eretta nel 1325, Fonte Avellana restò "commendata" fino a quasi tutto il 1700, ed ebbe commendatari come il cardinale Giuliano della Rovere (poi Giulio II), che lasciarono segni di carattere edilizio ed abbellimenti del tutto degni di nota.

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Page 8: Monasteri benedettini

Abbazia di S. Croce dei Conti

ARCHITETTURA: Costituisce una delle più importanti testimonianze d’architettura romanica della regione. Essa è caratterizzata da una pianta a croce greca inscritta: si tratterebbe di uno schema di origini orientali molto diffuso nelle chiese bizantine della Grecia e dei Balcani. Inglobata all’interno del complesso abbaziale, la chiesa di Santa Croce è stata recentemente restituita al suo antico splendore da interventi che hanno riguardato sia il consolidamento statico e la struttura architettonica, sia i restauri degli elementi lapidei e delle decorazioni parietali.

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STORIA: La costruzione dell’abbazia di Santa Croce dei Conti risale al XII secolo. Santa Croce venne fondata dai Conti Atti, Signori di Sassoferrato, per i Monaci Camaldolesi provenienti da San Vittore e con materiale della vicina città di Sentinum. L'Abbazia ebbe un rapido e rigoglioso sviluppo tanto che, neppure a un secolo dalla fondazione, aveva una cinquantina di chiese e priorie dipendenti da essa, si segnala anche un'elevata vita spirituale di molti monaci.

Page 9: Monasteri benedettini

Santa Maria a pié di Chienti

STORIA: La Chiesa di S.Maria a Pie' di Chienti, detta anche S. Annunziata, sorge sulla sponda sinistra del Chienti, a pochi chilometri dalla foce del fiume. Le più antiche notizie non controverse su di essa e sull'annesso monastero sono di origine farfense e risalgono all'anno 936.

ARCHITETTURA: La chiesa presenta elementi e caratteri architettonici talmente singolari tanto da poter essere collocata tra i monumenti religiosi più interessanti d'Italia. E' comunque abbastanza evidente che la chiesa ripeta forme comuni all'architettura cluniacense e perciò la costruzione potrebbe essere considerata un esempio di architettura lombarda su schema borgognone.

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Page 10: Monasteri benedettini

Santa Maria de Rotis

STORIA: Poco si sa della sua storia poiché i numerosissimi documenti conservati nell'archivio andarono persi in un incendio avvenuto nel secolo XVIII. Nel 1195 si ha prima notizia di un abate di Santa Maria de Rotis, ma la sua fondazione è da ascrivere sicuramente ai secoli precedenti, poiché all'epoca il monastero era già al massimo dello splendore. Agli inizi del '300 fu attaccato dai matelicesi ed iniziò il progressivo declino che si concluse con la cessione in commenda nel XV secolo.

ARCHITETTURA: Dell'antica struttura si ritrovano elementi solo in parte dell'edificio chiesastico. Questa è una tra le più splendide chiese, e infatti presenta un patrimonio architettonico

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Page 11: Monasteri benedettini

S. Claudio al Chienti

STORIA: Documentata fin dal XI secolo, della sua storia e della sua origine non si sa molto. In passato si pensava si trattasse di un'abbazia, poi trasformata in pieve, mentre studi recenti sembrano escludere tale origine.

ARCHITETTURA: La chiesa di San Claudio al Chienti è un edificio romanico si tratta di una delle più importanti ed antiche testimonianze dell'architettura romanica nelle Marche. Presenta una pianta articolata internamente da quattro pilastri a formare una croce greca iscritta in un quadrato. Sono presenti absidi semicircolari lungo il perimetro: sui fianchi e sul lato orientale. La costruzione inoltre si presenta su due piani con una chiesa inferiore ed una superiore. Infine la facciata è affiancata da due torri cilindriche. Generalmente la sua particolare struttura a pianta centrale è riferita ad una influenza bizantina.

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Page 12: Monasteri benedettini

San Marco alle Paludi

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STORIA: Il priorato di San Marco alle Paludi fu fondato nell’XI° sec. con il nome di Abbazia de Rivocellis. Probabilmente in quell’area preesisteva un antico oratorio cristiano. I monaci dell’abbazia svolsero un’importante lavoro di bonifica delle paludi circostanti. Annesso al monastero c’era anche un lazzaretto, che ospitava i reduci dalle crociate, e che in seguito venne convertito in ospedale per i malati del circondario e fu uno dei grandi centri economici della zona.

ARCHITETTURA: La chiesa abbaziale è stata restaurata alla fine degli anni ’90 e sebbene sia di dimensioni contenute è costituita da tre navate e conserva numerosi affreschi. Una pavimentazione in vetro permette di vedere le antiche fondamenta e alle pareti è possibile ammirare una collezione di ottomila reliquie. La chiesa conserva inoltre due capitelli risalenti al primo millennio, una statua lignea del XV° sec. e un tabernacolo del XVI°secolo. L’abbazia, esternamente molto bella, è anche circondata da un curatissimo giardino.

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Abbazia dei Santi Rufino e VitaleSTORIA: L’Abbazia ha esercitato un forte impulso

religioso, economico e sociale, amministrando il vasto territorio circostante fino alla fine del Quattrocento quando, in decadenza, fu affidata in commenda ad un abate esterno all’Ordine benedettino.

ARCHITETTURA: L’Abbazia benedettina dei Santi Ruffino e Vitale, di stile romanico, risale alla seconda metà del XI secolo, grazie all’interesse dei Signori feudali di Smerillo, di Monte Pasillo e del Vescovo di Fermo. Successivamente venne innalzata la massiccia torre (XIII sec.), poi trasformata in campanile. La struttura interna, in pietra arenaria, è a tre navate, con copertura a capriate, mentre le navate laterali in origine erano dotate di volte a crociera. Il presbiterio sopraelevato indica la presenza di una sottostante cripta romanica, a cinque navate con volte a crociera che conserva, dietro l’altare, le reliquie di San Ruffino martire. Dopo molteplici rimaneggiamenti e ricostruzioni, ora l’Abbazia è completamente restaurata assieme all’adiacente monastero per dare ancora impulso al fervore monastico.

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