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240 ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITÀ STILE.VIAGGI.DESIGN CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI MLmagazine.it DOSSIER TRASPORTI LE MARCHE VIA TERRA, ARIA E MARE SPECIALE TURISMO: Quale Futuro? 12 ESPERTI A CONFRONTO Ti senti più Charme o Young? SCEGLI IL VIAGGIO CHE FA PER TE! IL PERSONAGGIO Tonino Mosconi LA FOTOGRAFIA, UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL SÉ TENDENZE LE MARCHE AL SALONE DEL MOBILE Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona GIUGNO ‘12 N°4 anno XIX euro 1,00 9 772036 758002 20004> ISSN 20367589 180 Mario Formica Fiere delle Marche, auspico una maggiore coesione sul territorio à porter È ARRIVATO IL MOMENTO DI FARE LE VALIGIE

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ML Mondo Lavoro Issue 4 - Giugno 2012 - anno XIX GGF Group Editore

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economia.lavorocultura.attualitàstile.viaggi.design

CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI

mlmagazine.it

DOSSIERTRASPORTILE MaRchE vIa TERRa, aRIa E MaRE

SPECIALETURISMO: Quale Futuro?12 ESPERTI a cONFRONTO

Ti senti più Charme o Young?ScEgLI IL vIaggIO chE Fa PER TE!

IL PERSONAGGIOTonino MosconiLa FOTOgRaFIa, uN vIaggIO aLLa ScOPERTa DEL Sé

TENDENzELE MaRchE aL SaLONE DEL MObILEPo

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Italia

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DCB

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G IUGNO ‘12 N°4 anno X IX euro 1,00

9 772036 758002

2 0 0 0 4 >ISSN 20367589

180

MarioFormicaFiere delle Marche, auspico una maggiore coesione sul territorio“

à porterÈ aRRIvaTO IL MOMENTO DI FaRE LE vaLIgIE

PAESE CHE VAI, FILIALE CHE TROVI.

www.brt.it

∆ Consegne in 24/48 ore di buste, plichi e bancali in Italia, in Europa e nel mondo∆ Servizio 10:30 e Servizio Priority (consegna entro le ore 10:30 o 12:00 del giorno successivo al ritiro) nelle principali località italiane∆ Tracciamento delle spedizioni e prova di consegna verificabili on-line∆ Ampia gamma di servizi accessori (contrassegni, consegne a GDO, a privati, in zone a traffico limitato, ecc…)∆ Assistenza clienti personalizzata in tutte le filiali∆ Servizi logistici in outsourcing

UNA GRANDE REALTà AL VOSTRO SERVIZIO PER DISTRIbUIRE IN ITALIA, IN EUROPA E NEL mONDO cON qUALITà E AffIDAbILITà:

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PAESE CHE VAI, FILIALE CHE TROVI.

www.brt.it

∆ Consegne in 24/48 ore di buste, plichi e bancali in Italia, in Europa e nel mondo∆ Servizio 10:30 e Servizio Priority (consegna entro le ore 10:30 o 12:00 del giorno successivo al ritiro) nelle principali località italiane∆ Tracciamento delle spedizioni e prova di consegna verificabili on-line∆ Ampia gamma di servizi accessori (contrassegni, consegne a GDO, a privati, in zone a traffico limitato, ecc…)∆ Assistenza clienti personalizzata in tutte le filiali∆ Servizi logistici in outsourcing

UNA GRANDE REALTà AL VOSTRO SERVIZIO PER DISTRIbUIRE IN ITALIA, IN EUROPA E NEL mONDO cON qUALITà E AffIDAbILITà:

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Nei giorNi scorsi, l’AulA MAgNA del rettorAto dell’uNiversità PolitecNicA delle MArche, iN ANcoNA, hA osPitAto uN iMPortANte coNvegNo orgANizzAto dA uNicredit. oggetto: le Nuove Misure vArAte dAl gruPPo A fAvore delle AzieNde del territorio

Unicredit Un miliardo alle imprese marchigiane

DOSSIERTRASPORTI

LA LOGISTICA NELLE MARCHE

Carlo PietrosantiL’AEROPORTO DELLE MARCHE

Roberto Pesaresi“L’USCITA DAL PORTO DI ANCONA? NON SONO CONVINTO CHE SIA FATTIBILE”

Nicola Paradiso“LA LOGISTICA È UNA FONTE DI GUADAGNO”

L’“AEROPORTO DELLE MARCHE”

Massimo Masini“CON L’AEROPORTO DI FALCONARA VI SAREBBERO LE CONDIZIONI PER DIALOGARE”

Alessandro Calabrese “SPESSO SONO I COSTI DEI TRASPORTI AD INCIDERE MAGGIORMENTE SUL CONTO ECONOMICO AZIENDALE”

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www.frasassi.comGrotte di Frasassi, Genga - Ancona

Numero verde gratuito

800 166 250

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g a m m a c o m p l e t ap r o d o t t i s e m p r e u n i c i .

Gamba s.r.l.

Via delle Regioni Km 561122 Pesaro_PU_ItaliaTel 0721 281695Fax 0721 281929

[email protected]

Gamba Manifatture 1918® nasce a Pesaro nei primi del ‘900 e diviene presto punto di riferimento nel campo delle forniture tessili per ristoranti e hotel.Oggi l’azienda è tra le più apprezzate a livello nazionale in questo settore, merito dell’ampia scelta messa a disposizione della clientela: tovagliati, spu-gne, biancheria da letto e tessuti ignifughi per il CONTRACT, in linea con gli standard di sicurezza nazionali ed internazionali richiesti.Tessuti di alta qualità e raffi nate lavorazioni sono realizzati con un know-

how unico, che accosta il gusto classico al più estroso design tessile e alle tendenze del momento. La ricerca dei materiali, l’eleganza e l’assoluta praticità sono le pre-messe per infondere un carattere unico alle migliori strutture ricet-tive in Italia e nel mondo.Non solo stile e qualità, ma anche il servizio tra i suoi punti di for-za. Pronta ad assecondare le esigenze di ogni ambiente, l’azienda

off re una consulenza personalizzata su tutto il territorio nazionale, facendo sì che ogni realizzazione si distingua per la sua esclusività funzionale, estetica ed innovativa.La lunga esperienza in questo settore ha permesso a Gamba Ma-nifatture 1918® di sviluppare un’off erta completa e “su misura” che accompagna il cliente in ogni scelta relativa all’arredo tessile, curan-done anche il minimo dettaglio.

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g a m m a c o m p l e t ap r o d o t t i s e m p r e u n i c i .

Gamba s.r.l.

Via delle Regioni Km 561122 Pesaro_PU_ItaliaTel 0721 281695Fax 0721 281929

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Gamba Manifatture 1918® nasce a Pesaro nei primi del ‘900 e diviene presto punto di riferimento nel campo delle forniture tessili per ristoranti e hotel.Oggi l’azienda è tra le più apprezzate a livello nazionale in questo settore, merito dell’ampia scelta messa a disposizione della clientela: tovagliati, spu-gne, biancheria da letto e tessuti ignifughi per il CONTRACT, in linea con gli standard di sicurezza nazionali ed internazionali richiesti.Tessuti di alta qualità e raffi nate lavorazioni sono realizzati con un know-

how unico, che accosta il gusto classico al più estroso design tessile e alle tendenze del momento. La ricerca dei materiali, l’eleganza e l’assoluta praticità sono le pre-messe per infondere un carattere unico alle migliori strutture ricet-tive in Italia e nel mondo.Non solo stile e qualità, ma anche il servizio tra i suoi punti di for-za. Pronta ad assecondare le esigenze di ogni ambiente, l’azienda

off re una consulenza personalizzata su tutto il territorio nazionale, facendo sì che ogni realizzazione si distingua per la sua esclusività funzionale, estetica ed innovativa.La lunga esperienza in questo settore ha permesso a Gamba Ma-nifatture 1918® di sviluppare un’off erta completa e “su misura” che accompagna il cliente in ogni scelta relativa all’arredo tessile, curan-done anche il minimo dettaglio.

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AnticipazioniNel Numero di Luglio

Mentre vi godete questo numero, ricco di interviste, personaggi, approfondimenti, con un cuore dedicato al turismo nella nostra regione e preziosi suggerimenti per vivere esperienze indimenticabili, stiamo lavorando per preparare un’altra imperdibile uscita. Il tema scelto? Ancora il turismo… e come potrebbe essere diversamente se guardiamo al ricchissimo calendario eventi che animerà la stagione estiva? Musica, danza, teatro, sport, cabaret, concorsi, rievocazioni, mercatini e fiere: tutto quello che sognate per vivere nelle Marche un’indimenticabile bella stagione, tra mare, campagna, città e monti. Come sempre vi allieteremo con le interviste a grandi personaggi della nostra regione, che si raccontano e ci rendono partecipi delle loro vite straordinarie. Tante ragioni per prenotare in edicola la vostra copia di luglio e prepararle un posto in valigia!

soMMArio

ToninoMosconi 38

MarioFormica 26

Unicredit 32

42 NEWS DAL MONDO

44 bREvI DAL tErritorio

VitA DA MANAGER50 Pamela e Christian Rozzi Eco:y LA NoStrA imprESA EcoSoStENibiLE

iNNoVAZioNE52 Andrea Garbini imbALLAggi, ENErgiA E tELEfoNiA: comE tAgLiArE i coSti?

60 cArriErE E POLTRONE

immobiLi62 Daniele e Michele Simonetti iL SEttorE DELL’EDiLiZiA è SoStENuto DALLE riStrutturAZioNi

ENErgiA E AMbIENTE64 Oltre il Made in Italy …ecologicamente

66 Quale futuro per il servizio pubblico dei rifiuti?

rubricA17 L’editoriale di Flavio Guidi

primoPIANO18 Massimo Polacco DA Subito coNtributi A foNDo pErDuto pEr i piccoLi iNtErVENti migLiorAtiVi

20 Gianni Mauro iL porto Di ANcoNA? SEmprE rimASto oStAggio DEgLi iNtErESSi Di pArtE

coVErSTORY26 Mario Formica fiErE DELLE mArchE, AuSpico uNA mAggiorE coESioNE SuL tErritorio

coNtroCOPERTINA32 UniCredit uN miLiArDo ALLE imprESE mArchigiANE

iLPERSONAGGIO38 Tonino Mosconi LA fotogrAfiA, uN ViAggio ALLA ScopErtA DEL Sé

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cuLturA162 Paolo Brunelli i grANDi chEf DELLE mArchE

ViAggi164 pEr StAccArE LA SpiNA

165 SoLuZioNi A DuE pASSi DA cASA

166 i ViAggi Di michELA 168 itiNErAri DEL guSto

170 mL A portèr

tENDENZE172 LA NAturA è Di cASA

174 boNtEmpi coquiStA iL SALoNE Di miLANo

176 AppuNti iN AgENDA

178 OLQ

DirEttorE EDitoriALEFlavio Guidi [email protected]

coorDiNAtorE EDitoriALEGuido Guidi [email protected]

DirEttorE rESpoNSAbiLEPaolo Duranti [email protected]

cAporEDAttricE Asmae [email protected]

coorDiNAtorE Di rEDAZioNE Marco [email protected]

ufficio [email protected]. 071 2912331

EDitricE ggf groupwww.mlmagazine.it registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994

rEDAZioNEVia Albertini, 36 gross Ancona60131 Ancona ANtel. 071 [email protected]

hANNo coLLAborAto AL NumEroroberto Antonella margherita camillettitommaso costantinimariasperanza cursaroLorenzo Dattolofabio Di giulioguido guidiAlessandra monticelliLaura osmaniEnrico picchiomichela rossimichele SassoAlessandro Stecconimario timio

chiuso in redazione il 25/05/2012

progetto grafico: ricciarelli comunicazione (An)stampa: grafiche ricciarelli (An)

poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, Dcb Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona

una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: c.c. postale n°4072844 bonifico bancario presso banca popolare di AnconaAgenzia Ancona 1 – c.c. n°11164 cAb 02684 – Abi 05308 – ciN NibAN [email protected]

Editore ggf group

La natura è di Casa! 172

Speciale: Turismo

70 iL turiSmo NEL moNDo occupA 1 LAVorAtorE Su 12

76 LA NuoVA StrAtEgiA DELLA rEgioNE: più WEb E mENo miSSioNi

80 iL DibAttito: 12 ESpErti A coNfroNto

92 Intervista Doppia LE mArchE: rEgioNE Di chArmEE o rEgioNE youNg?

96 Charme Si proNuNciA iN frANcESE, Si ViVE iN mArchigiANo

98 Esperienze Young

102 MSC Crociere crociErE, uNA ricchEZZA tuttA itALiANA

104 FYF ALL’oriZZoNtE iL progEtto bLu mArchE 2013

106 Villa Lattanzi uN ANtico gioiELLo pEr LE tuE fEStE

108 Martino Liuzzi

110 ASpEttANDo L’ENDurANcE SuL coNEro

112 iL ViNo Ai tEmpi DEi SociAL mEDiA

114 Il Passetto LA riNAScitA Di uN’EccELLENZA

116 La Locanda del Gelso qui iL mADE iN mArchE DELL’AccogLiENZA Si ESprimE iN tuttA LA SuA mErAVgLiA

118 Claudio Minardi turiSmo E buoNA tAVoLA DEVoNo ANDArE A brAccEtto

120 Gian Mario Spacca uN progEtto Di LuNgA DurAtA pEr crEArE uNA

cuLturA imprENDitoriALE NEL SEttorE

122 mobiLitAmi

128 hAppy muSEum

130 mArchE EVENti

DOSSIER: trASporti 140 Carlo Pietrosanti LA LogiSticA NELLE mArchE

146 Roberto Pesaresi “L’uScitA DAL porto Di ANcoNA? NoN SoNo coNViNto chE SiA fAttibiLE”

150 Nicola Paradiso “LA LogiSticA è uNA foNtE Di guADAgNo”

153 L’“AEroporto DELLE mArchE”

156 Massimo Masini “coN L’AEroporto Di fALcoNArA Vi SArEbbEro LE coNDiZioNi pEr DiALogArE”

158 Alessandro Calabrese “SpESSo SoNo i coSti DEi trASporti AD iNciDErE mAg giormENtE SuL coNto EcoNomico AZiENDALE”

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C’è un made in Italy inimitabile

Seduto sulla spiaggia di cervia, guardo in alto gli aquiloni che veleggiano splendenti e indisturbati, disincantati dal tempo e dallo spazio e dal mormorio della gente che passeggia.

Lungo la spiaggia, ad osservare questo spettacolo, migliaia di persone incuriosite.Al raduno degli aquiloni accorrono ogni anno come bambini in festa desiderosi di distinguersi, migliaia di affezionati provenienti da tutte le parti del mondo. La mente corre veloce, il tempo si ferma e lo spazio si dilata. Vedo l’intero paese, le sue spiagge, le sue scogliere, i fondali delle acque circostanti, corro lungo la penisola , penso alle Alpi che si abbracciano con l’Appennino, fino all’apice dello stivale, vedo le vallate, i fiumi, le meravigliose colline che arricchiscono il pae-saggio, i campi tappezzati di frutteti e da un’intensità e varietà di culture che si distendono fino al mare. La molteplicità dei colori, piena di una vegetazione estremamente variegata, ville, giardini, vigneti, oliveti, parchi tra i più belli al mondo fanno da contorno, laghi e gole ricchi di varietà diverse di flora. in questi paesaggi le stagioni del nostro paese si avvicendano soleggiate e con clima mite, donando al contesto dolcezza e soavità, rendendo l’avanzare del tempo meno inesorabile e violento. città, paesi, borghi, castelli, ville donano alla fotografia del no-stro paesaggio una ricchezza stupenda e impregnata di storia, di espressioni artistiche e architettoniche, risultato di un genio che nasce da un contesto armonioso e incantato. L’artigianato è presenza invadente nel quadro complessivo e offre al visitatore l’occasione di soddisfare i propri bisogni di ricordo e di possesso. L’arte culinaria, la ricchezza dei vini e i suoi prodotti tipici completano in modo eccelso la gastronomia dell’italia inte-ra, arricchendola di profumi e sapori. La brezza del mare, i venti dei monti, l’ugulare degli uccelli, il tocco delle campane riempiono di suoni l’armonia dell’insieme. tutto si traduce in una sintesi: bello, artistico, armonioso, dolce.

EDitoriALEdi flavio guidi

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primo piANo

Direttore, in qualità di segretario di fede-ralberghi, le posso chiedere cosa pensa della polemica relativa al mancato utilizzo

di una parte consistente dei fondi messi a dispo-sizione dalla Bei per le nostre strutture ricettive?“qualcosa non ha funzionato, è vero, ma non per colpa degli imprenditori: il problema è tutto inter-no al sistema bancario. proprio per questo abbia-mo chiesto con forza l’adozione per il futuro di un meccanismo diverso. La verità è che a causa della crisi le banche hanno chiuso i rubinetti, e molti imprenditori si sono visti rifiutare le domande di finanziamento”.

dal sistema precedente – che vedeva ubi Banca e Banca delle Marche “gestori” dei fondi Bei – si passerà ad un nuovo criterio di distribuzione del-le risorse?“Si. confcommercio ha chiesto alla regione mar-che di rivedere tutto il procedimento, tramite l’affi-damento ad un pool di sette istituti di credito delle pratiche di concessione dei finanziamenti al setto-re turistico”.

Per ora è un’idea o vi è qualcosa di operativo?“proprio in questi giorni si stanno confrontando i tecnici dei vari enti coinvolti. Entro i primi giorni di giugno il progetto dovrebbe

partire. ma sul tema del sostegno finanziario alle imprese del settore vorrei spendere qualche paro-la in più, vista l’importanza dell’argomento. innanzitutto, garantiamo l’intervento delle no-stre cooperative di garanzia, con l’obiettivo di sostenere gli operatori economici all’atto della richiesta di credito. in secondo luogo, attraverso i cat (centri di assistenza tecnica, ndr), confcom-mercio e regione marche stanzieranno a breve contributi per piccoli interventi di cui necessitano nell’immediato le piccole imprese, in vista dell’i-nizio della stagione. Si parla di importi comples-sivi che vanno dai 20mila ai 50mila euro, una parte dei quali – circa 8mila euro – saranno messi a di-sposizione appunto della regione”.

Quante aziende pensate ne potranno beneficia-re? “All’incirca una settantina”.

ha ragione chi dice che le nostre strutture ricet-tive sono mediamente inadeguate?“Nella gran parte dei casi, no. Negli ultimi anni i piccoli albergatori marchigiani hanno investito sulla riqualificazione delle proprie strutture ricet-tive”.

Può dare un voto al recente Piano triennale di

“Da subito contributi a fondo perduto per piccoli interventi migliorativi”massimiliano polacco, Direttore di confcommercio marche e Segretario regionale di federalberghi marche, lancia attraverso mL un’importante iniziativa a firma congiunta confcommercio-regione marche per aiutare gli imprenditori del territorio a prepararsi al meglio alla stagione estiva

di m. palumbo

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Promozione turistica?“ritengo che finalmente abbiamo una programmazione di lun-go periodo: è un fattore molto importante”.

se ho capito bene, lei è tra quelli che sostengono l’opportuni-tà che il governatore spacca mantenga l’interim al turismo …“il discorso è semplice: soprattutto in un momento come que-sto, con la stagione estiva alle porte, occorre dare un messag-gio di continuità, evitando di sottoporre il settore turistico re-gionale ad ulteriori stress tellurici … un piano di durata triennale va appunto in questa direzione”.

cosa pensa della volontà di promuovere le Marche in nuovi mercati, dal Nord europa all’ex blocco socialista?“La considero un’idea così saggia che confcommercio e fe-deralberghi sono impegnate in prima linea in questa direzione attraverso una serie di attività. penso, ad esempio, alla campa-gna di comunicazione che partirà a breve su Stoccolma”.

resta il nodo legato ai trasporti.“Di sicuro occorrono i collegamenti aerei. Se guardiamo a un paio di decenni fa, notiamo che località come Senigallia erano alquanto appetibili ai turisti scandinavi, che ci arrivavano in automobile. ora che il mezzo utilizzato per tali tragitti è l’aereo, abbiamo praticamente perso tutta questa fascia importante di mercato”.

Quindi giusto procedere nella promozione all’estero del pro-

dotto turistico marchigiano?“Assolutamente si. finora a mio avviso abbiamo investito trop-po poco sul mercato internazionale: la percentuale di visitatori stranieri – circa il 16/18 per cento – è troppo bassa”.

Qualche osservatore sostiene che i dati forniti dall’osserva-torio regionale non siano proprio attendibili al 100 per cento. lei cosa ne pensa?“La regione dovrebbe fare uno sforzo diretto al potenziamen-to di tale strumento: oltre ai dati statistici rilevati sul passato, avremmo bisogno di percepire le tendenze, guardare in pro-spettiva. Allora si che l’osservatorio potrebbe diventare un’ar-ma formidabile in mano a tutti gli operatori del settore”.

un’ultima battuta sulla tassa di soggiorno.“francamente … se la potevano risparmiare. ma ora non è il momento di fare polemiche. cerchiamo di affrontare compatti la nuova stagione turistica che è alle porte, all’insegna di una parola d’ordine: ottimismo”.

Progetti formativi nel settore del turismoImprenditoria Turistica (conoscere valorizzare e

promuovere i saperi e i sapori del territorio)

riviera del conero - Sirolo

“Finora a mio avviso abbiamo investito troppo poco sul mercato internazionale: la percentuale di

visitatori stranieri è troppo bassa”

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primo piANo

“Oggi le nostre coste contano 188 porti, molti dei quali di dimensioni

piccolissime (come quello di Ancona). Non solo: spesso si tratta di vera e

propria archeologia industriale”

gia

nni m

auro

pre

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Presidente, nei suoi uffici di Ancona le parole d’ordine sono essenzialmente due: turismo e trasporti. iniziamo dalla prima …

“quando penso a come siamo finiti noi italiani, mi rattristo”.

ci spieghi.“All’inizio degli anni Settanta l’italia era la prima potenza turi-stica al mondo, seguita da Stati uniti e francia. ora lo sapete come siamo messi? Al 25° posto … E’ quindi evidente che qual-che errore vi è stato”.

Penso però che il vecchio continente in genere abbia perso posizioni, non solo l’italia.“però il Louvre continua a viaggiare sui nove milioni di visitatori all’anno … E’ vero, ci possiamo consolare pensando al fatto che gran parte delle opere esposte nel museo parigino portano una firma italiana, però a me sinceramente non basta!”.

Prima lei parlava di errori: a cosa si riferiva?“All’arte dell’accoglienza. Non è possibile andare in un alber-go a quattro o cinque stelle di una città d’arte e inciampare nei rifiuti non raccolti, oppure incontrare personale sgarbato o, ancora, ordinare un’aragosta e vedersi un conto da 700 euro ... mettiamoci in testa che i turisti stranieri, una volta tornati a casa, queste cose le raccontano. quindi la prima regola è quella di valorizzare e “coccolare” il cliente”.

Non sarà solo una questione di accoglienza se in pochi decen-ni abbiamo perso oltre venti posizioni!“c’è da dire che anche in questo settore la politica, a parte casi sporadici, si è sottratta ai propri obblighi. Al riguardo ba-

sterebbero un paio di esempi: è possibile che un albergo deb-ba pagare il canone rai per ogni camera in cui è installato un apparecchio tv? per non parlare poi della tassa di soggiorno, una vera e propria idiozia. questi sono gli errori, che potremmo anche definire orrori”.

in fatto di promozione turistica, come valuta l’operato della regione Marche?“Dobbiamo essere onesti: ci siamo fatti vent’anni di bit, ma or-mai tutti hanno capito bene che da due-tre edizioni non ci va più nessuno. questa è la verità. mi dicono che lo stand della regione era il più attraente: può darsi, ma è sufficiente per dare un buon voto alla strategia adottata sinora?”.

un tema strettamente collegato al turismo è rappresenta-to dalle infrastrutture. e qui entriamo nel suo mondo. Quali sono i problemi maggiori del settore?“problemi? chiamiamoli con il loro nome: metastasi. E sono tre: ferrovie dello Stato, tirrenia e Alitalia”.

d’accordo, però ammettiamo che il sistema dei trasporti ri-sente della grave situazione economica del Paese!“come ha detto giustamente francesco Alberoni, ai turisti stranieri non importa nulla dei nostri problemi con le tasse, il costo del lavoro, ecc. conta il servizio. punto e basta”.

e allora cosa dobbiamo fare?“provare a rompere la cristallizzazione del settore”.

A parole è facile … “Dopo oltre cinquant’anni di lavoro nei trasporti, penso di po-

“Il porto di Ancona? Sempre rimasto ostaggio degli interessi di parte”gianni mauro, presidente della storica mauro tour di Ancona, con decenni di professione nel settore dei trasporti marittimi può essere considerato a pieno titolo uno dei maggiori esperti a livello nazionale del tessuto infrastrutturale del paese. Lo abbiamo contattato per capire quali scenari futuri potrebbero interessare il nostro sistema portuale

di p. Duranti

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ter dire la mia anche sul fronte delle proposte per uscire dalla situazione in cui ci siamo cacciati (da soli). focalizzando l’at-tenzione sul trasporto ferroviario, perché non azzardiamo una comparazione tra il nostro sistema di strade ferrate e il sistema indiano? L’india garantisce la mobilità di un miliardo di perso-ne: parliamo di circa venti milioni di passeggeri al giorno, con un sistema ferroviario che conta un milione e mezzo di addetti. ma ci rendiamo conto di cosa significano questi numeri?”.

Però lei mi insegna che l’italia ha fatto scelte radicalmente diverse.“Simili a quelle compiute dal vicino pakistan che, di fronte ad una scelta di ampio respiro, decise di non investire nell’am-modernamento del proprio sistema ferroviario, massificando il trasporto su gomma. risultato? il sistema è scoppiato, proprio come in italia”.

e la situazione dei porti com’è?“Di quegli errori strategici di cui parlavo prima, non è rimasto indenne neppure il nostro sistema portuale, in passato carat-terizzato da finanziamenti a pioggia, spartizioni partitiche e lobbistiche. oggi le nostre coste contano 188 porti, molti dei quali di dimensioni piccolissime (come quello di Ancona). Non solo: spesso si tratta di vera e propria archeologia industriale”.

da quest’ultimo punto di vista il porto dorico come si presen-ta?“per taluni aspetti è rimasto molto indietro: le demolizioni dei silos verticali, attualmente in atto, sono le ultime che si stanno facendo in Europa … inoltre sono stati sottovalutati per anni i rischi derivanti alla salute dalle merci che in tali silos erano

conservate, cioè la soia. Non dimentichiamo infatti che in usa questo cereale dev’essere tenuto in container sigillati, in quan-to ritenuto nocivo, e viene conservato nei porti messicani ... Da noi invece nessun limite. A tutto ciò si aggiunga che i futuri scenari che si prospettano per la raffineria Api di falconara marittima produrranno inevitabilmente degli effetti sul porto di Ancona”.

in che senso?“il porto è passato dai nove ai tre milioni di tonnellate. cifra destinata ad abbassarsi ulteriormente.comunque, a parte le descritte carenze strutturali, i porti ita-liani in genere evidenziano limiti per quanto attiene alla viabi-lità e all’accoglienza riservata ai turisti, che mediamente non può ritenersi accettabile”.

Nello specifico, sul porto di Ancona cosa possiamo dire?“Sul piano della viabilità penso che la situazione sia sotto gli occhi di tutti. E’ da decenni che si parla di un piano di accesso al porto. E poi, come in pressoché tutti i porti italiani, occorrerebbero nuovi ormeggi”.

e relativamente all’accoglienza?“beh … l’idea di realizzare la nuova biglietteria proprio di fronte ad uno stabilimento in cui si lavora il caolino a cielo aperto … forse non è stata proprio azzeccata! ma il nostro porto vive una situazione difficile indipendente-mente da tali scelte, che al limite potrebbero anche trovare ri-medio in tempi brevi. il problema di Ancona è che il suo scalo marittimo è sempre rimasto ostaggio degli interessi di parte”.

“Da decenni si parla di un piano di accesso al porto …”{ }

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e le compagnie portuali come hanno agito in questa situazio-ne?“Di fatto hanno sempre osteggiato il trasporto passeggeri, concentrandosi di più sulle merci. infatti, se torniamo alla si-tuazione anconetana, notiamo come alla crocieristica e alla traghettistica siano rimasti i ritagli. peccato, perché il sistema traghettistico italiano è il primo al mondo in termini qualitativi, seguito da giapponesi e greci”.

il settore delle crociere non ha subìto contraccolpi a seguito della vicenda del costa concordia?“A parte lo squallido sciacallaggio al quale abbiamo assistito all’indomani di quell’incidente, i problemi della crocieristica sono altri. il settore, che registrò un notevole exploit – met-tendo di fatto in ginocchio i villaggi turistici – soffre di una ca-renza tutta nostrana: la mancanza di ormeggi adeguati. basti pensare che recentemente la capitaneria di porto di Venezia, su indicazione del ministero, ha imposto lo spostamento dalla città lagunare a ravenna di ben quattro linee …”.

da tutti questi errori cosa possiamo imparare?“La lezione è chiara: dobbiamo e possiamo fare molto meglio”.

tradotto in concreto?“rivedere un’impostazione culturale tipicamente statalista, che ha fatto di trenitalia, Alitalia e tirrenia delle cariatidi, men-tre i nostri ricchissimi musei sono non di rado strutture poco accoglienti. insomma, smettiamola una volta per tutte di vede-re infrastrutture, compagnie di bandiera ed attrattività turisti-che come degli ammortizzatori sociali, da utilizzare secondo logiche lobbistiche”.

IL GRUPPO MAUROoggi il gruppo mauro Srl comprende più

realtà di assoluto rilievo nel mondo del trasporto marittimo e del turismo: l’Agenzia

marittima giuseppe & giovanni mauro (sorta negli anni cinquanta), l’Agenzia marittima

Anconitana e pianeta croazia tour operator.

CROCIERE, IL MERCATO ITALIANO TIENELe proiezioni diffuse dal presidente di cemar

Agency Network di genova nel corso del Seatrade cruise Shipping di miami, indicano

che il 2012 la crocieristica italiana si chiuderà con 10.748.000 passeggeri movimentati (-0,76 per cento rispetto al 2011) e 4.891

approdi (-5,59 per cento) nei vari porti del paese. L’italia, quindi, rimane la principale destinazione europea nel settore crociere.

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Youitalytv è un nuovo network marchigiano (con sede a mace-rata), una web tv che si candida

ad un ruolo di primissimo piano nel pa-norama della comunicazione regionale. ce ne parla la fondatrice e direttrice re-sponsabile Nazzarena Luchetti

dottoressa, ci parli di questo mondo delle web tv: quante ce ne sono in italia?“circa 4-500. però va detto che sono po-che quelle in grado di offrire un prodotto di qualità. oltre alle web tv delle testate giornalistiche – come corriere.tv o re-pubblica.tv – ne vedo in giro proprio po-chissime”.

Alla gran parte delle emittenti cosa manca per fare il salto di qualità?“una serie di fattori. innanzitutto, la con-tinuità: non puoi caricare un video a set-timana! Se poi aggiungiamo che spesso il filmato è accessibile tramite youtube …”.

la vostra tv non si serve di youtube?“No. ci appoggiamo su un server di po-

mezia, che è il maggior provider italiano. E’ un server mirato, realizzato proprio per le web tv. il problema sorge quando la tv utilizza un sito non adatto, cioè un download, come appunto youtube. E al-lora, senza scendere in tecnicismi, acca-de che il video, se è pesante si blocca per alcuni minuti”.

invece youitalytv non presenta tutti questi problemi …“Noi siamo in stream, con un server no-stro: ciò significa che i video non devono essere caricati sul pc dell’utente. quindi nessuno stacco pubblicitario (al-tra invenzione del donwload …). Sono dettagli in realtà decisivi, che a mio avviso demarcano il confine tra un servi-zio di qualità e un servizio scadente”.

Qual è la funzione di una web tv?“Le posso dire qual è la funzione di youi-talytv: dare notizie. brevi – della durata di tre-quattro minuti – ed affidabili dal punto di vista editoriale. ma non è faci-le: occorrono professionalità, serietà ed esperienza”.

NazzarenaLuchettiil nuovo volto tv marchigiano

di m. camilletti

YouItaly.Tv è l’unica web tv autorizzata a

realizzare servizi per Legambiente

primo piANo

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Supervalutazione del parco macchine obsoleto / da rottamare;Contratto di assistenza annuale;Macchine sempre efficienti grazie al nostro servizio di assistenza tecnicavicino all’azienda (48 ore per manutenzione e pezzi di ricambio);

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Il Gruppo WE CARE da sempre impegnato nella vendita e assistenza tecnicasu macchine e prodotti per l’imballaggio, offre ai suoi clienti i seguenti vantaggi:

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coVEr Story

Presidente formica, si parla da molto tempo della neces-sità di creare sinergie tra gli aeroporti di rimini e di An-cona. innanzitutto - premesso che non è questa la sede

idonea per un dibattito approfondito – lei ritiene che sia anco-ra la direzione giusta? “Sostanzialmente si. Se devo limitarmi a poche battute, non possiamo fare a meno di rilevare come lo scalo marchigiano abbia maturato un’esperienza di tutto rispetto nel traffico bu-siness, dimostrando di poter sostenere i collegamenti con nu-merosi hub”.

Per quanto riguarda i flussi turistici, però …“questo aspetto meriterebbe un’analisi approfondita, che coin-volge non soltanto l’aeroporto ma il sistema infrastrutturale e ricettivo nel loro insieme”.

in che senso?“basterebbe guardare i collegamenti realizzati tra rimini e la russia: in romagna i russi vengono perché pagano cifre irriso-rie (parliamo anche di 16 euro a notte!): nel dna dell’operatore romagnolo è ormai radicata una cultura del turismo che trova le proprie radici nelle generazioni del passato. però è anche vero che vi sono fette di mercato che qui oggi non trovano risposte adeguate”.

“ Fiere delle Marche, auspico una maggiore coesione sul territorio”mario formica - l’uomo chiave nel processo di privatizzazione dell’ente fieristico regionale - fa il punto sul progetto di rilancio del settore, che per le marche potrebbe rivelarsi strategico …

di p. Duranti

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Mario Formica, 56 anni, Presidente Piccola Industria e

Vicepresidente di Confindustria Rimini, è Amministratore Unico della Alfad S.p.A.,

società a capo di un gruppo che fattura oltre 20 milioni all’anno, specializzato in

allestimenti per fiere, mostre e musei e nell’organizzazione di eventi.

Nel 2011 è entrato come socio privato in Fiere delle Marche Spa, società della quale

è Presidente. Riveste inoltre la carica di Vicepresidente di Aeradria, Aeroporto

“Federico Fellini” di Rimini.

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“Sono convinto che Fiera delle Marche debba

iniziare ad esprimere le sue potenzialità, ma per fare

un salto di qualità occorre mettersi attorno al tavolo veramente ed affrontare

i problemi in un’ottica condivisa e costruttiva”

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coVEr Story

un mercato che potrebbe essere soddi-sfatto da Ancona?“Si. in tale ottica potrebbe benissimo trovare spazio un accordo tra i due sca-li, che veda rimini totalmente autonomo rispetto all’aeroporto di bologna. un’al-leanza che potrebbe esprimersi nell’ap-proccio unitario nei confronti delle com-pagnie, nella reciproca specializzazione tra merci e passeggeri, in economie di scala, ecc.”.

Per riuscire a perseguire e realizzare determinate strategie occorrono com-petenza e lungimiranza: sotto questo profilo secondo lei vi sono i giusti pre-supposti?“Lo capiremo nei prossimi mesi”.

tempo fa si parlava anche di una holding degli aeroporti emiliani e romagnoli.“ritengo che non si farà. E questo anche per una serie di motivi piuttosto ovvi: lo scalo di bologna sta giocando una partita tutta sua, e così Venezia per il triveneto e gli scali pugliesi per la dorsale adriatica meridionale. Di fronte ad un panorama di questo tipo, forlì, rimini, Ancona e pe-scara si muovono in modo disorganico, mentre invece occorrerebbe un unico punto di riferimento”.

cosa pensa dell’ingresso della Provin-cia di Pesaro e urbino nella compagine sociale di Aeradria, che gestisce il “fe-derico fellini” di rimini?“tradizionalmente il mercato “naturale”

di pesaro è il territorio riminese; quindi non possiamo stupirci della scelta com-piuta – tra l’altro, a grandissima maggio-ranza - da quella provincia”.

tutto questo mentre forlì sta vivendo una situazione difficile: il recente incre-mento dei voli merci è sostanzialmente dovuto ad una riorganizzazione dello scalo bolognese.“L’aeroporto di forlì può comunque com-pensare le attuali lacune con la scuola di volo – settore in cui è leader – e svilup-pando ulteriormente i servizi accessori”.

se è d’accordo parliamo di fiera delle Marche. forse non sono l’unico a pen-sare che le stia mancando un adeguato apporto istituzionale …“guardi, io fui avvicinato per privatizza-re il sistema fieristico regionale. presu-mo che chi pensò alla mia figura decise di interpellarmi sulla scorta della mia esperienza imprenditoriale e manage-riale. L’importante - visto che la mia par-te la sto facendo, mettendoci non soltan-to risorse economiche, ma anche tempo e passione – è che si prosegua nella direzione concordata all’inizio, senza ulteriori tentennamenti. tutti sanno che a me le logiche di bassa politica non in-teressano, anzi le detesto. Sono sempre stato un uomo del fare”.

senza dubbio la sua carriera parla da sé. Ma le prospettive per l’ente fiera delle Marche quali sono?

“io posso parlare per me, non per altri. L’evolversi della situazione lo potremo cogliere nelle prossime settimane, in uno spirito che mi auguro sia improntato alla dialettica costruttiva. una cosa però è piuttosto chiara anche oggi: se il pro-getto non dovesse seguire le traiettorie condivise a suo tempo, ritengo che ciò rappresenti un’occasione mancata per tutti, non soltanto per me. ma resto tut-tora convinto che si possano fare grandi cose”.

lei quindi è ottimista?“Assolutamente si, anche se Le confes-so… non è facile”.

stando agli eventi realizzati nei primi mesi di quest’anno, mi pare che lei stia tirando dritto per la sua strada, nono-stante tutto.“il territorio sta rispondendo molto bene: futura Energy a pesaro, ad esem-pio, ha visto la partecipazione di tutte le principali aziende locali. Nonostante il momento delicato, quindi, ci stiamo di-fendendo bene. Stiamo rilanciando for-temente la fiera internazionale della pesca ad Ancona, che verrà inaugurata il 21 giugno alla presenza del ministro catania”.

Ad inizio giugno è in programma un im-portante evento internazionale.“il 4 e 5 giugno la fiera ospiterà un b2b con un’ottantina di operatori del settore del mobile-arredamento, opportunamen-

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coVEr Story

te selezionati, provenienti dalla russia, dalle repubbliche dell’ex unione Sovie-tica (soprattutto ucraini), nonché altri settanta dal medio oriente (soprattutto da qatar, giordania ed Arabia Saudita). Li incontreranno dei produttori italiani, soprattutto del pesarese ma anche da fuori. L’obiettivo – concordato con la ca-mera di commercio di pesaro e urbino e unioncamere marche - è quello di creare un ponte con il Salone del mobile di pe-saro previsto nel 2013, tradizionalmente negli anni dispari (per il quale anche la Scavolini si è già dichiarata favorevole, ndr)”.

Nei mercati che ha citato si registra tuttora un certo interesse per il mobile italiano?“Si, dai mobili per ufficio alle camere da letto, dalle cucine agli imbottiti, dall’illu-minazione ai tessuti per arredo, al con-tract. il mondo arabo, poi, del made in italy predilige anche il comparto arredo bar e alberghi e la mobilia da esterno”.

lei ha accennato al rapporto con la ca-mera di commercio di Pesaro e il siste-ma camerale in generale. Ma fiera del-le Marche è chiamata ad interfacciarsi anche con gli enti locali di tutta la regio-ne: attualmente come sono i rapporti?“un po’ a macchia di leopardo: con taluni enti locali siamo in perfetta sintonia, con altri troviamo delle difficoltà in apparen-za ingiustificate”.

cambiando argomento, condivide la po-litica di promozione turistica adottata dalla regione Marche?“A mio avviso i marchigiani avrebbero molto da cogliere dalle esperienze fatte in romagna”. La nostra scelta impren-ditoriale andava anche in questa direzio-ne”.

si riferisce all’attenzione dimostrata dagli operatori riminesi nei confronti del mercato russo?“mi riferisco alla strategia complessiva concordata. certo, il fenomeno dell’inco-ming di turisti provenienti dalla russia a rimini è emblematico: parliamo di un in-dotto di 550 milioni di euro sul territorio. ma per arrivare a questi numeri si deve fare sistema, lavorare sui collegamenti, sulle infrastrutture e ovviamente sulle strutture ricettive. Non ci si può improv-visare”.

e allora sarebbe un errore per le Mar-che investire nella promozione nei Pae-si dell’europa dell’est?“No, perché, come dicevo prima, vi è una fetta di mercato di tali paesi che non tro-va adeguate risposte sulla costa roma-gnola. qui arrivano mediamente 500mila turisti all’anno. Anche se rimini gode di dotazioni infrastrutturali che altri non hanno, una parte consistente di questi flussi la puoi catturare, destinandola alle marche. forse si dovrebbe lavorare maggiormente sul piano di quella che

non impropriamente viene battezzata “cultura del turismo”, come ho accenna-to poc’anzi”.

Per infrastrutture intende l’aeroporto?“parliamoci chiaro: dalla cina si arriva con un boing 747. E’ un velivolo che – stando agli scali della dorsale del medio Adriatico - può atterrare solo a rimini. ma, ripeto, per il “fellini” le marche pos-sono rappresentare un mercato strategi-co, una grande opportunità”.

“Per la promozione turistica le Marche hanno le carte in regola per “imitare” il modello romagnolo”{ }

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coNtrocopErtiNA

Un legame stretto legherà da qui al 2015 uni-credit alle marche: oltre al pacchetto di fi-nanziamenti destinati al tessuto produttivo

locale, è previsto che 350 aziende del territorio sa-ranno accompagnate in uno specifico percorso di internazionalizzazione. il progetto - “unicredit per le marche” - si poggia sostanzialmente su due filoni: il supporto ai piani di crescita delle imprese locali (unicredit per i territori) e l’incentivazione dell’ex-port e di politiche virtuose di internazionalizzazione (unicredit international). E’ toccato a Luca Lorenzi - responsabile di territorio centro Nord dell’istituto - e a giovanni Solaroli - responsabile per il centro Nord della divisione corporate di unicredit – l’ono-re di presentare le importanti iniziative ad una sala stracolma di persone. una platea foltissima, quindi, a testimoniare l’interesse per iniziative che diano ossigeno alle imprese.i dettagli del piano sono stati poi discussi nel corso di una tavola rotonda, che ha visto come moderatore federico Vitali (presidente del consiglio di territo-rio marche unicredit) e alla quale hanno partecipato gian mario Spacca, governatore della regione mar-che, giuseppe casali, Vice presidente regionale di

Da UniCredit un miliardo alle imprese marchigianeNei giorni scorsi, l’Aula magna del rettorato dell’università politecnica delle marche, in Ancona, ha ospitato un importante convegno organizzato da unicredit. oggetto: le nuove misure varate dal gruppo a favore delle aziende del territorio

di p. Duranti

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Luca Lorenzi responsabile di Territorio Centro Nord Unicredit

Rafforzamento patrimoniale delle imprese, reti ed

aggregazioni, finanziamento ed ottimizzazione del capitale

circolante, innovazione ed internazionalizzazione:

questi sono i fronti sui quali UniCredit ha deciso di

puntare in terra marchigiana.

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coNtrocopErtiNA

confindustria marche, renato picciaio-la, presidente cNA regionale marche, e giorgio cippitelli, Segretario confartigia-nato regionale marche.“Dopo aver portato a termine un’impor-tante operazione di rafforzamento del capitale da 7,5 miliardi di euro, che ren-de unicredit una delle banche più solide nel panorama europeo – ha dichiarato Luca Lorenzi nel corso del suo interven-to - stiamo ora lanciando un progetto di sostegno dell’economia reale del paese con l’obiettivo di favorire la ripresa e il ritorno alla crescita. con l’iniziativa pre-sentata oggi ad Ancona vogliamo annun-

ciare quello che ci proponiamo di fare concretamente per questa regione. La linea di azione è duplice: supportare con azioni concrete i piani di crescita delle imprese e incentivare l’export, nella con-vinzione che la ricerca di nuovi mercati può essere una valida strategia di uscita dalla crisi”.Da parte sua, giovanni Solaroli ha an-nunciato che unicredit metterà a dispo-sizione “circa un miliardo di euro per le imprese delle marche”. A cosa saranno destinati questi fondi? “Al rafforzamento patrimoniale delle imprese, al supporto diretto all’innovazione e al finanziamen-

to e all’ottimizzazione del capitale circo-lante, utilizzando anche lo strumento dei consorzi fidi”. Altri due temi “caldi”, sui quali si concentreranno gli sforzi della banca, sono rappresentati dalla spin-ta verso le aggregazioni tra aziende e i processi di internazionalizzazione: “pun-tiamo – ha infatti proseguito il manager unicredit - ad accompagnare le aziende favorendo la nascita e lo sviluppo di “reti di impresa’”. inoltre ci proponiamo di ac-compagnare le imprese di questo terri-torio oltre i confini nazionali”.ma vediamo più da vicino in cosa consi-ste il pacchetto di misure messo a punto

gian mario Spacca giovanni Solaroli federico Vitali

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da unicredit. relativamente alle agevo-lazioni per il rafforzamento patrimonia-le delle imprese, si propongono prodotti finalizzati ad incentivarne la ricapitaliz-zazione, anche utilizzando lo strumento – di recente introduzione nel nostro or-dinamento – dell’Ace (Aiuto alla cresci-ta Economica). prioritario, come accen-nato, risulta essere anche il sostegno alle reti tra imprese. il fenomeno delle aggregazioni – rilevano le statistiche – è piuttosto presente nella nostra regione, se si considera che ben 64 aziende già fanno parte di un contratto di rete. cifre modeste, è vero, ma che comunque rap-

presentano ben il 6,5 per cento del totale registrato a livello nazionale. parte dei fondi sarà poi destinata al finanziamento e all’ottimizzazione del capitale circolan-te; in questo contesto saranno attivate – con il supporto di unicredit factoring – azioni finalizzate ad accelerare lo smo-bilizzo dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della pubblica Amministra-zione. un altro fronte sul quale unicredit ha deciso di impegnarsi è quello dell’in-novazione, condizione necessaria per mantenere la competitività sia nel mer-cato domestico, sia in un’ottica di inter-nazionalizzazione. il che si traduce nel

sostegno concreto allo sviluppo di nuove tecnologie, alla nuova imprenditorialità e alla riprogettazione di specifici distretti e aree industriali. Anche “il talento delle idee”, organizzato e promosso da uni-credit insieme con confindustria giova-ni, si inserisce tra le attività finalizzate a sostenere i processi di innovazione delle imprese. Si tratta di un’iniziativa volta a far emergere e sostenere i giovani im-prenditori tra i 18 e i 40 anni che pre-sentano per le proprie imprese progetti di sviluppo innovativi. infine, l’internazio-nalizzazione, settore in cui entra in gio-co l’esperienza di unicredit - principale

giorgio cippitellirenato picciaiola giuseppe casali

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coNtrocopErtiNA

banca italiana all’estero - oltre i confini nazionali. in particolare, i processi di in-ternazionalizzazione delle imprese mar-chigiane saranno supportati con il pro-getto “unicredit international” lungo tre direttrici. innanzitutto, attraverso attività di formazione e orientamento rivolte agli imprenditori interessati ad approcciarsi ai mercati stranieri. in tale cornice, nel prossimo mese di giugno si terrà nella nostra regione un evento formativo de-dicato all’export, sviluppato in collabo-razione con l’università politecnica del-le marche. in secondo luogo, unicredit metterà in campo azioni di sostegno nel-

le attività di ricerca di clienti all’estero, rese possibili grazie all’importante rete di relazioni internazionali di cui attual-mente dispone l’istituto di credito. que-ste iniziative saranno accompagnate da un importante evento ospitato a civitano-va marche nella seconda metà dell’anno (l’East gate Export) e dalla realizzazione di un incontro b2b tra imprese italiane ed operatori stranieri. in terzo luogo, è ai blocchi di partenza una nuova rete com-posta da centri Estero decentrati sul ter-ritorio, di cui uno (con due distaccamenti locali) nelle marche, in stretto collega-mento con 22 Desk internazionali attivi

presso le banche commerciali del grup-po unicredit presenti all’estero e 28 tra filiali estere ed uffici di rappresentanza che la banca conta oltre confine.

UNA BANCA CHE MONITORA IL TERRITORIOMassima attenzione allo sviluppo del territorio: è uno degli

impegni presi dai vertici di UniCredit davanti ad una numerosa platea di rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo accademico ed imprenditoriale della regione.

Taluni aspetti ad elevato impatto locale saranno oggetto di approfondimento: lo sviluppo della Piattaforma Logistica delle Marche e gli effetti sull’intermodalità (trasporto su gomma, nave e ferrovia), ad esempio, verrà analizzato in

collaborazione con l’Istao. { }

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Tonino MosconiLa fotografia, un viaggio alla scoperta del sé

di monica manzotti

iL pErSoNAggio

Tonino Mosconi, Fotografo free lance.Autore di libri e monografie a carattere di reportage

geografico, etnografico e di ambiente.Ha viaggiato in tutti e cinque i continenti

raccontando storie legate ai paesi e alle sue genti in libri fotografici e monografie illustrate.

Realizza servizi fotografici per riviste di viaggio, guide, cataloghi e directory aziendali per l’industria e il

turismo. Collabora con enti pubblici per pubblicazioni atte alla promozione e alla salvaguardia del territorio

e alla valorizzazione delle tradizioni culturali locali.Collabora con associazioni missionarie realizzando

servizi fotografici per riviste di settore e libri che documentano, nei paesi del terzo mondo, luoghi e

situazioni di emergenza umanitaria.www.toninomosconi.com

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Occhi azzurri e trasparenti, per questo naturalmente sensibili... che lenti usi per osservare ed in-

terpretare le realtà che contatti durante i tuoi viaggi ?“La curiosità e la sensibilità sono indub-biamente le lenti più potenti. La prima induce all’esplorazione e quindi alla co-noscenza, mentre la seconda alimenta quella parte di emotività che mi consen-te di meravigliarmi sempre di chi e ciò che incontro ed inibisce l’abitudine che è un atteggiamento mentale di passiva assuefazione. in trent’anni anni di viag-gi ho imparato a trovare il bello ovunque anche nei posti familiari che frequento sempre”.

Quando incontri una persona che non conosce le tue stesse lingue, come la avvicini ? “il non verbale è la prima forma di co-municazione composta da una serie di sensori che le teorie in materia ci inse-gnano per rilevare i tratti del nostro in-terlocutore e farcelo avvicinare. il sorriso è indubbiamente il più potente mezzo re-lazionale perché rappresenta un arche-tipo che non conosce confini geografici e culturali. A livello idiomatico è sufficiente cono-scere tre parole e per il resto utilizzare la mediazione di una guida. che non signi-fica che non ci si debba impegnare a im-parare almeno un po’ la lingua locale...”.

Nonostante l’incalcolabile ricchezza antropologica, sociologica e psicologi-ca che le varie razze e popolazioni del mondo custodiscono, pensi che ci siano delle matrici umane comuni ? se sì ti va di raccontarci quelle che più ti impressionano e che ritrovi costan-temente ? il “mondo è piccolo” davvero come talvolta si dice ?“ti racconto una storia: tanti anni fa in-contravo spesso a rimini un signore africano lavavetri col quale scambiavo sempre veloci ma piacevoli battute al se-maforo. una sera, ancor prima di salutarci, l’ho visto appostato dietro la mia macchina intento ad ascoltare beatamente la musica classica che trasmetteva la mia radio. Ecco, l’Arte e la bellezza in genere rap-presentano un’energia vitale che non va limitata e definita tramite le varie forme con cui si manifesta ma va vissuta, va sentita intimamente perché la catego-rizzazione e l’interpretazione creano le distanze. La bellezza è quella magica relazione, assolutamente unica, che si instaura tra chi guarda e ciò o chi è osservato. quando si fotografa bisogna amare il soggetto (o l’oggetto) ritratto, altrimenti è un lavoro commerciale che si completa solo con la professionalità. personalmente la mia capacità tecnica cresce costantemente lungo il mio per-

corso di uomo, motivo per cui ho sempre più bisogno di lavorare anche per nutrire me stesso. circa la grandezza del mon-do? è sempre un’unità di misura che dia-mo noi…”.

in genere le persone si alimentano gra-zie alle radici che piantano in un unico punto per l’intera durata della loro vita. Quale è, invece, la linfa che nutre te in qualunque posto della terra ti trovi?“ti racconto un’altra storia: anni fa ero in Egitto per un lavoro sul Sinai ed una not-te ho dormito sotto le stelle con il capo tribù, come usano fare i veri beduini. ha iniziato a raccontarmi un po’ della sua vita e ad un certo punto mi sono reso conto che attorno a quell’uomo, sempre vissuto in quell’unico fazzoletto di deser-to, girava la storia, la sua gente, l’intero mondo: nel 1967 durante “La guerra dei sei giorni” gli israeliani avanzando alla conquista del Sinai volevano cacciare la sua tribù ma lui fu irremovibile, disse loro che erano i benvenuti nella sua ter-ra ma che non si sarebbero spostati, e lì effettivamente rimasero; la sua gran-de famiglia dipendeva dal suo carisma; i viaggiatori come me si incantavano all’a-scolto dei suoi racconti... bruce chatwin ci ha parlato dell’inquie-tudine di muoversi per cui in realtà non c’è solo una forma giusta di vivere poi-ché la mobilità è uno status mentale ed interiore che ci consente di trovare la no-

Il nostro incontro avviene con un uomo che ha scelto la fotografia ed il viaggio quali modalità espressive del proprio sé e della propria professione. Spesso l’unica compagna di viaggio è la sua attrezzatura fotografica con cui condivide, quasi in simbiosi, esperienze talvolta difficilmente narrabili. Tonino Mosconi. I suoi passaporti (quanti? Tanti!) dichiarano che è nato in Svizzera, vissuto a New York e residente a San Marino; nelle loro pagine centinaia di timbri riportano magicamente negli aeroporti di mezzo mondo i cui colori, odori, suoni e sensazioni ci regalano oggi un uomo prezioso. I moderni cineasti lo definirebbero in 4D!

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Monica Manzotti, osimana: “Per me il viaggio è una possibilità incredibilmente potente per apprendere che innumerevoli sono i modi di sentire, vivere ed affrontare la vita e gli esseri umani”

iL pErSoNAggio

stra naturale ed equilibrata dimensione ovunque siamo, anche se fermi”.in particolare che rapporto ti lega al territorio marchigiano?“mio padre è nativo di Saludecio ed an-che io ho vissuto qui al confine con le marche tantissimi anni per cui ho assor-bito ed apprezzato la cultura marchigia-na così impregnata dei bellissimi valori del sud quali la qualità dei rapporti uma-ni e dello stile di vita e l’ospitalità. c’è da essere certi che se arrivi in casa di un marchigiano a mezzogiorno scatterà spontaneamente l’invito a pranzo! pro-prio il cibo rappresenta quell’elemento di condivisione che porta le persone a stringersi tra di loro e diventare un po’ più intime, più legate. forse per questo non è un caso che il mio miglior clien-te sia marchigiano e che stia finendo un libro sulla cultura pesarese proprio per celebrare parte della vostra interessante terra”.

Natura, animali, etnografia, religione e spiritualità, turismo, ritratti, ecologia e ambiente sono solamente alcuni dei numerosi temi che affronti nella tua intensa carriera di free lance. Qual è quello che per qualche motivo ti coin-volge maggiormente ? “La natura ha sempre rappresentato il mio primo amore a cui col tempo si è aggiunto il secondo ovvero quello per l’essere umano. fotografare la gente lo-cale inserita nel suo habitat naturale è

oggi per me il miglior soggetto tanto che posso dire che la geografia e l’etnografia sono i temi nucleari dei miei reportage. La crisi di identità culturale che oggi si avverte in molte parti del mondo avviene quando ci si distacca dalla propria terra (intesa come cultura), alienandosi, e per cui si rischia la mercificazione di qualun-que valore non appartenendo più a nien-te e a nessuno”.

in un contesto sociale in cui spesso si edulcora demagogicamente la realtà, un reporter come te che rapporto ha con il foto ritocco?“A riguardo distinguerei la correzione colore che serve a riprodurre una per-cezione naturale dell’occhio (che, inve-ce, la macchina travisa) e il foto ritocco che può essere fatto a vari livelli. faccio due esempi: togliere una bottiglia in una spiaggia è veniale poiché questo è un og-getto provvisorio mentre è condannabile cancellare gli scogli di un tratto di mare in quanto mistificazione della realtà”.

Per finire, nella cultura zen il tiro con l’arco perfetto parte solamente quan-do l’anima dell’arciere è in equilibrio e paradossalmente non mira all’obietti-vo. in fotografia quando arriva lo scatto giusto?“credo, come sosteneva anche cartier bresson, che l’allineamento di occhi, cuore ed obiettivo produca il miglior ri-sultato possibile perché mettendo da

parte l’ego si aprono continuamente pro-spettive originali ed incredibili. il proces-so di elaborazione gestito dal cervello seleziona solo ciò che si conosce per cui i nostri occhi non vedono letteralmente delle cose se alla nostra mente risultano ignote. La cultura è uno strumento stra-ordinario anche per il mio lavoro poiché aiuta ad ampliare la conoscenza di ciò che ci circonda. A quel punto l’abilità del fotografo sta nel saper percepire oltre a quello che vede il sistema occhio-cervel-lo. una volta definita la cornice ideale e trovato il punto per me di bellezza arriva lo scatto giusto”.

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iL pErSoNAggio

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NEWS DAL MONDONEWS DAL MONDO

NEWS DAL moNDo

GUATEMALAScoperto il più antico calendario Maya.ritrovato il più antico calendario maya: si tratta di una stanza dipinta all’interno di un tempio scoperta in guatemala, nel com-plesso archeologico di Xultun. La notizia è stata annunciata sulla rivista Science da un gruppo coordinato dall’archeologo William Saturno, della boston university, e del qua-le fa parte l’italiano franco rossi. Secondo i ricercatori quella ritrovata potrebbe essere anche la stanza di uno scriba: “per la prima volta si arriva a vedere quelle che potrebbero essere le annotazioni tenute da uno scriba, il cui compito era quello di essere il custode dei ‘documenti’ di una comunità maya”, os-serva Saturno. curioso che il ritrovamento sia avvenuto proprio nel 2012.

SENEGALDakar nella storia: la prima volta alle Olimpiadi.E’ il Senegal l’ultima squadra a qualificar-si per il torneo olimpico di calcio di Londra 2012, dopo il successo per 2-0 contro l’oman nei playoff giocato a coventry. i mattatori della serata sono stati ibrahim balde’ e Ab-doulaye Sane’ che, di fatto, hanno regalato alla squadra africana la prima partecipazio-ne nella sua storia alle olimpiadi. il Senegal e’ la 16esima compagine che ha ottenuto il pass. Nel torneo non figura l’italia che non e’ riuscita a qualificarsi per i giochi.

NEWS DAL moNDo

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NEWS DAL MONDONEWS DAL MONDO

GIORDANIAL’Italia svela i segreti del sito archeologico di Qusayr Amra.Nuova luce sugli affreschi del qusayr Amra, il sito archeologico della giordania orienta-le dove dal 2010 è in corso una campagna di restauro guidata da esperti locali e italiani. Dopo mesi di lavoro, i ricercatori dell’istituto superiore per la conservazione e il restauro (iscr) del ministero per i beni culturali, insie-me a quelli del World monument fund (Wmf) e dal Dipartimento delle antichità giordano, hanno portato alla luce alcuni elementi che potrebbero permettere di riscrivere la storia dell’edificio, considerato uno degli esempi più significativi di architettura islamica antica.

FRANCIA Elezioni presidenziali: vittoria di Hollande.“mi impegno a servire il mio paese con la devozione e l’esemplarità che richiede que-sta funzione. mando un saluto repubblicano a Nicolas Sarkozy, che ha diretto la francia per 5 anni e che merita, per questo, il nostro rispetto. Voglio esprimere profonda gratitu-dine a tutti quelli che hanno, con il loro voto, reso questa vittoria possibile. Sono fiero di essere stato capace di ridare speranza alla francia”. con queste parole il nuovo leader dell’Eliseo ha salutato il popolo francese il 6 maggio scorso, alla vigilia dell’annuncio dei risultati delle elezioni presidenziali.

RUSSIAPutin al Cremlino per la terza volta.Vladimir putin ha prestato giuramento come presidente della russia per la terza volta: il mandato più lungo del cremlino si è aper-to il 7 maggio e durerà 6 anni, in seguito ad una riforma varata nel 2008 dal capo di stato uscente Dmitrij medvedev. ‘’oggi stia-mo entrando in una nuova fase di sviluppo nazionale. Dovremo decidere nuovi compiti. i prossimi anni saranno decisivi per il desti-no del paese nei decenni a venire’’, ha detto putin nel corso del discorso inaugurale.

AUSTRALIACommessa a Finmeccanica per 800 milionifinmeccanica e’ stata scelta dal governo australiano per la fornitura all’Aeronautica militare di dieci aerei Alenia Aermacchi c-27J Spartan di nuova produzione. il valore della commessa, che comprende anche le attività di supporto logistico e addestramen-to, è pari a circa 800 milioni di euro (1,4 mi-liardi di dollari australiani). La consegna dei primi aerei e’ prevista per il 2015. E’ quanto si legge in una nota della società.

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in aprile è scomparso a soli 43 anni il giornalista del corriere Adria-tico Luca Animobono. “Luca era mite e dolce, legatissimo al suo lavoro”: queste le prime parole del presidente della regione Spacca, affidate ad un messaggio pubblicato su facebook.

Ci ha lasciato Luca Animobono

confindustria di Ascoli piceno e tre banche di credito cooperativo del territorio (picena, picena truentina e ripatransone) hanno sottoscritto un accordo per l’offerta al pubblico di certificati di

deposito al fine di finanziare il tessuto imprenditoriale locale. Si tratta di titoli nominativi della durata di 24 mesi, con un tasso

fisso lordo del 3,5 per cento.

Ascoli, “Il Piceno finanzia il Piceno”

Agricoltura, via libera alla legge sui distretti

il consiglio regionale delle marche ha approvato all’unanimità la legge che istituisce i distretti rurali e i distretti agroalimentari di qualità, ai quali la leg-ge nazionale riconosce benefici fiscali, amministrativi e di natura finanziaria.

“Si tratta di aggregazioni territoriali dalle peculiari caratteristiche storiche, ambientali, sociali e ovviamente economiche. Aggregazioni che ora potranno

chiedere di essere riconosciute dalla giunta”, ha commentato il Vicepresi-dente nonché Assessore all’Agricoltura paolo petrini.

il calzaturificio Del gatto (ai vertici del quale vi sono Silvia Del gatto e Daniele Di battista) di porto Sant’Elpidio, ha formalizzato nei giorni scorsi l’acquisto della compagnia ferroviaria Arenaways, di Alessan-dria. quest’ultima era stata dichiarata fallita lo scorso anno.

La Arenaways alla marchigiana

Del Gatto

brEVi DAL tErritorio

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Le imprese fermane del calzaturiero guardano ad est. Verso la russia in particolare. Non potrebbero fare altrimenti, visto che al ter-

mine di mesi intensi, caratterizzati da un notevole atti-vismo sulle piazze di tutti i continenti, il loro export re-sta saldamente ancorato alla patria di tolstoj, seguita dalla cina (altro mercato di sicuro interesse, a detta

degli operatori del settore).A parte il gigante ex sovietico, l’Europa non ci ha dato grandi soddisfazioni. Lo stesso presidente della sezio-ne calzaturiera della locale associazione degli indu-striali, Arturo Venanzi, del resto, l’aveva detto chiara-mente: alla vigilia della campagna, le aspettative non erano certo tra le più rosee...

Fermo, il distretto calzaturiero “salvato”dalla Russiaconclusa la campagna vendite per la stagione invernale 2013 – che aveva aperto i battenti praticamente con il pitti di firenze, lo scorso mese di gennaio – il calzaturiero del fermano tira le somme. che non sono proprio esaltanti

iNtErNAZioNALiZZAZioNE

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coNtributi E bANDi

A cura della Divisione Strategia e finanza d’impresa gruppo Sida t [email protected]

MARCHE>MiNistero dello sviluPPo ecoNoMico “fondo Nazionale per l’innovazione - f.N.i.” Lo strumento prevede, per le piccole e medie imprese, il supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfruttamento industriale di disegni e modelli. Sono previsti finanziamenti fino a 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, senza la richiesta di garanzie personali o reali. >“d.M. 25 novembre 2008 fondo Kyoto” Erogazione di finanziamenti a tasso agevolato pari allo 0,5%, finalizzati all’attuazione del protocollo di Kyoto, suddivisi in specifici interventi quali: microgenerazione Diffusa; impianti eolici, idroellettrici, termici, fotovoltaici per l’utilizzo di fonti rinnovabili; motori Elettrici; Attività di ricerca. Sono agevolabili le spese sostenute dopo il 1° marzo 2012. ScADENZA: 14/07/2012 >ABi e AssociAzioNe degli iMPreNditori “rinnovo Accordo 2009 su moratoria mutui per le aziende” in base all’Avviso comune siglato in data 28/02/2012 tra l’Abi e tutte le Associazioni imprenditoriali, le piccole e medie imprese potranno beneficiare delle seguenti misure agevolative: 1) SoSpENSioNE per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui bANcAri in essere; b) SoSpENSioNE per 6 o 12 mesi del pagamento della quota capitale implicita dei cANoNi Di LEASiNg; c) ALLuNgAmENto A 270 gg. delle scadenze per le operazioni di ANticipo fAtturE. ScADENZA: 31/12/2012 >cAMerA di coMMercio di ANcoNA “Adozione di sistemi di

gestione aziendale, della responsabilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese effettivamente sostenute, fino ad un massimo di Euro 10.000 in caso di progetto di certificazione integrato, per l’ottenimento di un sistema di gestione ambientale (iSo 14001, EmAS), di responsabilità sociale (SA 8000) e/o della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (ohSAS 18001). ScADENZA: fiNo AD ESAu-rimENto foNDi >regioNe MArche - Mcc “Acquisto e locazione finanziaria di macchine utensili o di produzione” contributo in conto impianti pari al 100% del tasso di riferimento comunitario vigente alla data di arrivo della domanda a mcc. La misura agevolativa è diretta al finanziamento dell’acquisto o locazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svolgano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. ScADENZA: fiNo AD ESAurimENto foNDi >“Concessione di agevola-zioni per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti a favore di Micro, piccole e medie imprese“ premi economici e contri-buti a fondo perduto di varia natura per deposito o esten-sione di domande di brevetto nazionale all’uibm, all’Epo (European patent office) e al Wipo (World intellectual property organization). >d.l. 13/05/2011, n° 70 “credito d’imposta per spese di ricerca e Sviluppo” credito d’imposta, utilizzabile, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incrementale di investimento, realizzata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010

e fino a chiusura del periodo d’imposta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli investimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010

>d. Ministero Ambiente n° 2230 “ promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle pmi” contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per pmi produttrici di beni e servizi per acquisizione della:- certificazione EmAS (ai sen-si del regolamento 761/2001/cE);- certificazione del sistema di gestione ambientale ai sen-si della norma internazinale uNi iSo 14001;- certificazioni EmAS da parte di imprese già certificate uNi iSo 14001/96;Sono ammesse solo le do-mande corredate della certi-ficazione rilasciata dall’orga-nismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. per le imprese dei settori agroin-dustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenu-to dopo il 1° gennaio 2007. ScADENZA: fiNo AD ESAu-rimENto foNDi > MiNistero dello sviluP-

Po ecoNoMico “incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti” concessione di agevolazioni finanziarie per incrementare il numero delle domande di brevetto, tutelare la proprietà industriale, fa-vorire la valorizzazione eco-nomica dei brevetti delle mi-cro, piccole e medie imprese. contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammis-sibili fino ad un massimo di 70.000 euro. A pArtirE DAL 02/11/2011 >MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICO

“Agevolazioni per il design a favore delle pmi”Agevolazioni relative a: -premio per il de-posito, ai fini della registra-zione nazionale, comunitaria ed internazionale di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/dise-gni industriali. importo max agevolazione: 10.000 euro. A pArtirE DAL 02/11/2011 >MINISTERO DELLO SVI-LUPPO ECONOMICO - SI-MEST “fondo Start-up per le impre-se che investono all’estero (extra-uE)” partecipazione di minoran-za (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della so-cietà destinataria, finalizzata a favorire la fase di avvio di programmi di internazionaliz-zazione di piccole e medie im-prese di nuova costituzione, con sede sociale in italia o in altro paese dell’uE. importo complessivo non superiore a 200.000 euro.

EMILIA ROMAGNA>cAMerA di coMMercio di

reggio eMiliA “bando per la creazione di nuove imprese giovanili” per la creazione di nuove imprese (start-up) da parte di occupati, inoccupati o di-soccupati con età compresa tra i 18 e i 35 anni e residen-ti nella provincia di reggio Emilia, sono previsti finanzia-menti dal 50% al 60% delle spese sostenute, fino ad un massimo di € 8.000, per la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile. ScADENZA: 28/09/2012

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Manager, artigiani, designer o eco-at-tivisti: come vi definireste? “Semplici imprenditori che cercano di

diffondere l’utilizzo di prodotti che abbinano la moda e il design al rispetto per l’ambiente. crediamo che l’eco sostenibilità debba diven-tare cultura diffusa e stile di vita, per avere un futuro migliore e per lasciare ai nostri figli un ambiente più sano”.

come è nata l’idea di creare la vostra attività? che tipo di percorso umano e professionale vi ha spinti ad avviare eco:Y?“un giorno ci è capitato sotto mano un articolo di giornale in cui si parlava di come l’economia mondiale si sarebbe dovuta convertire nel giro di qualche decennio in economia green, se non si voleva mettere a serio rischio il futuro della terra (causa ritmi insostenibili di crea-zione di rifiuti e consumo di risorse esauribi-li). E’ scattata in noi la voglia di provare a dare un contributo per andare in questa direzione, anche perché siamo entrambi genitori di due bambini piccoli e ci piaceva l’idea di poter fare qualcosa che in qualche modo potesse contri-

buire a migliorare il loro futuro e quello di tutti quelli che verranno dopo di noi. La scelta del settore in cui intraprendere la nostra avven-tura è stata la conseguenza delle precedenti esperienze professionali di entrambi nel set-tore moda”.

dal piccolo comune di urbisaglia vi siete fat-ti conoscere e apprezzare in italia, tanto da diventare protagonisti della design week di Milano e all’estero: qual è il segreto di questo successo?“probabilmente abbiamo saputo interpreta-re e portare nella moda e nel design, mondi spesso considerati frivoli e superflui, un senti-mento che è sempre più diffuso nelle persone: il rispetto dell’ambiente, il bisogno di cambia-mento, la consapevolezza che oggi è necessa-rio invertire la rotta e scegliere coscientemen-te ciò che consumiamo. per marieclaire, che ci ha scelto, abbiamo rappresentato un’inno-vazione positiva e che può essere un esempio”.

il vostro payoff dice: “shop your future”. in che direzione sta andando, secondo voi, il

Pamela e Christian Rozzi: ECO:Y la nostra impresa ecosostenibileAmore per la moda, per la natura e soprattutto per i figli: tre assi per partireda urbisaglia e raggiungere il mondo

di A. Dachan

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mercato di oggi? come si concilia, in quest’ottica, la spinta all’innovazione con il ritorno alla natura? “oggi il consumatore, complice la crisi, seleziona molto di più i propri acquisti, e prima di scegliere si informa maggior-mente rispetto a quanto non accadesse in passato, per questi motivi crediamo che aspetti come l’innovazione, lo stile, il design, acquistino ancora più valore se uniti all’eco sostenibilità. E’ da qui che nasce il nostro payoff “Shop your futu-re”: crediamo che comprando prodotti in modo consapevole, prodotti che da un lato rispettano e preservano l’ambiente e dall’altro non ci costringono a rinunce di stile o di design, compriamo il nostro futuro, perché salviamo il nostro habitat, la natura”.

cosa implica essere manager di un’a-zienda come la vostra? viaggiate mol-to? cosa non manca mai nella vostra valigia?“Significa essere sempre aggiornati

sulle ultime tendenze, ricercare le no-vità più interessanti della moda e del design ecocompatibile sia in italia che all’estero, studiare nuovi materiali, nuo-vi processi produttivi, confrontarci con il sistema. ovviamente viaggiamo molto, con curiosità e apertura mentale. cosa non manca mai nella nostra valigia? un libro, una macchina fotografica, un foglio di carta e una penna”.

Quando non siete impegnati con il lavo-ro, a cosa amate dedicarvi?“cerchiamo di passare il nostro tempo libero in famiglia, sfruttiamo qualsiasi momento libero per divertirci con i nostri figli, per trascorrere del tempo con loro e con in nostri amici…. E quando possibile, farci un bel viaggio”.

se guardate al vostro futuro, come vi vedete?“Vediamo Eco:y come un’azienda che, da pioniera, sarà riuscita a dare il suo piccolo contributo all’affermazione di un

“nuovo mondo”, diverso dal precedente in alcune logiche, sistemi, modelli e pro-cessi. ci auguriamo che Eco:y si muo-verà in un futuro in cui differente sarà anche il modo di interazione con l’am-biente”.

Eco:Y nasce dalla convinzione di Christian e Pamela che per far

fronte al particolare momento in cui viviamo, il concetto dell’eco

sostenibilità deve necessariamente diventare cultura diffusa e stile di

vita dei cittadini, al pari di altri fondamentali principi quali la

democrazia e la libertà individuale

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iNNoVAZioNE

Imballaggi, energia e telefonia: come tagliare i costi?per Andrea garbini - fondatore della garbini consulting di castelplanio – anche in taluni settori caratterizzati da dinamiche che appaiono poco trasparenti, è possibile razionalizzare la spesa, riducendo fortemente costinon necessari.

di p. Duranti

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“Iniziai ad occuparmi di acquisti nell’a-zienda di famiglia, operante per 35 anni nel settore agroalimentare”, ci

racconta Andrea garbini. “quella fu la mia palestra iniziale, impegnato a con-durre le prime trattative e negoziazioni sul fronte degli approvvigionamenti. ma delle vere e proprie linee-guida sullo svolgimento delle negoziazioni le im-parai in Adaci (l’Associazione italiana di management degli Approvvigionamenti, ndr), presso la quale tra l’altro ottenni il certificato di approvvigionatore”.

che le permise di avviare la garbini consulting …“prima vi fu un altro passaggio impor-tante per la mia crescita professionale: per circa tre anni lavorai nella Direzione Acquisti del gruppo Arena, che nel frat-tempo aveva acquisito l’azienda di fami-glia. Dico importante perché quest’e-sperienza mi consentì di comprendere appieno la rilevanza delle aggregazioni tra imprese in un’ottica di cost saving per quanto attiene agli acquisti”.

in che senso?“Nel senso che l’aggregazione conduce all’incremento dei volumi, elemento in-dispensabile in sede di negoziazione con i fornitori per ottenere le condizioni mi-gliori”.

secondo lei nel mondo imprenditoriale vi è tale consapevolezza?“Sicuramente. il problema è che impren-ditori tra loro concorrenti, pur avverten-do il bisogno di realizzare economie di scala, difficilmente riescono ad accor-darsi: a questo proposito l’esperienza insegna …”.

Mentre affidandosi ad un soggetto terzo molti ostacoli sarebbero superati?“E’ proprio così: garbini consulting è

vista (correttamente) come soggetto im-parziale, in grado di aggregare aziende del medesimo settore relativamente alle loro operazioni di acquisto. Aziende che però – dobbiamo ribadirlo con chiarez-za - rimangono concorrenti per qualsiasi altro aspetto”.

voi nel tempo vi siete contraddistinti da una marcata specializzazione in taluni settori strategici, nei quali siete ormai leader a livello nazionale. Penso ad esempio al settore degli imballaggi e del packaging.“questo è il comparto dal quale partim-mo per poi sviluppare anche altre spe-cializzazioni. Le felici esperienze vissute in tale ambito ci hanno permesso infatti di entrare nel mondo dell’energia e del gas naturale prima e nel settore della telefonia (mobile e fissa) e della connet-tività, poi”.

e’ possibile risparmiare anche sulle bollette?“i costi relativi all’approvvigionamento di energia elettrica e gas non sono mai stati considerati con la dovuta attenzione da parte delle aziende, per una serie di motivi. innanzitutto perché è un mercato per certi versi molto tutelato, caratteriz-zato da dinamiche che sfuggono ai più. poi perché spesso tali spese vengono viste come necessarie, inevitabili, e non come veri e propri acquisti. in realtà, si può fare molto, purchè da parte dell’im-prenditore – come evidenziato prima – si manifesti un nuovo approccio culturale, in un’ottica di aggregazione finalizzata alla creazione di volumi. Soltanto così puoi sederti al tavolo con le società forni-trici e negoziare le condizioni di vendita”.

stessa cosa per la telefonia?“purtroppo anche questo è un settore complesso e di difficile comprensione,

almeno in italia. ma è comunque possi-bile perseguire ottimi risultati, contraen-do considerevole i costi imputabili a tale voce di bilancio”.

come?“creando efficienza. il che si traduce, in concreto e con riferimento sia alla telefo-nia sia all’energia, da un lato nel control-lo dei contratti – che solitamente tutela-no i fornitori … - e dall’altro nella verifica di tutte le fatture di acquisto, una ad una. tale operazione è possibile grazie ad un sofisticato software, di nostra proprietà, che appunto controlla fattura per fattura tutti gli acquisti, sia precedenti sia suc-cessivi al nostro intervento. mi preme ricordare, poi, che forniamo al cliente una serie di dati statistici in possesso dei quali egli è messo nelle condizioni di va-lutare più attentamente l’organizzazione interna nonchè i processi produttivi della propria azienda”.

un esempio?“un’analisi dei consumi di energia elet-trica che distingua a seconda delle fasce orarie (f1, f2, f3). Non di rado le aziende ignorano l’importanza di questi dati”.

i vostri servizi avranno pure un costo per l’imprenditore cliente?“Noi abbiamo adottato una regola sem-plice quanto trasparente: veniamo re-munerati esclusivamente dal risparmio che il cliente ottiene grazie alle nostre attività”.

e’ possibile dare un’indicazione di mas-sima dell’entità del risparmio ipotizza-bile?“Siamo nell’ordine del 15-20 per cento per gli imballaggi, del 10-15 per cento nel settore energetico e addirittura del 35-45 per cento per la telefonia. Non male, vero?”.

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Almeno secondo quanto sottolineato dall’associazione che ha parlato di una vera e propria edizione record, quella svoltasi tra il 18 e 20 aprile 2012, all’università

bocconi di milano. L’evento che rappresenta ormai da anni un appuntamento must per confrontarsi e discutere sul mondo del risparmio, ha confermato di possedere i numeri per cre-scere. rispetto all’edizione 2011, difatti, sono cresciuti sia il numero di visitatori - passato dai 9.000 agli 11.700 del 2012 - sia il numero di espositori, che è passato da 80 a 130. Anche il numero delle conferenze organizzate è aumentato, così come sembra essere migliorata l’opinione dei visitatori. Da un son-daggio condotto da gfK Eurisko durante la manifestazione, è emerso che i seminari e i corsi di aggiornamento sono ciò che ha indotto maggiormente i partecipanti a visitare il Salone. il 55 per cento degli addetti ai lavori ha promosso i contenuti di-vulgati durante la manifestazione, mentre il 41 per cento ha in-dicato come tra le motivazioni principali di visita alla kermesse vi sia la possibilità di incontrare altri professionisti. ma chi sono i professionisti che hanno animato questa mani-festazione? Sempre secondo il sondaggio gfK Eurisko, tra gli addetti ai lavori i rappresentanti di reti, i promotori finanziari e i consulenti indipendenti hanno rappresentato oltre il 50 per cento dei partecipanti; il 38 per cento, invece, era costituito da dipendenti di banche e assicurazioni, per il 7 per cento si trat-tava di gestori di fondi comuni italiani ed esteri e il restante 5 per cento è attribuibile a una categoria mista che accorpa anche i giornalisti. E se è vero che da un lato la spinta alla partecipazione è derivata principalmente dalla possibilità di incontrare dei colleghi, dall’altro lato è anche vero che la visita a questa esposizione ha permesso di capire qual è il sentiment dell’industria. E quest’anno è stato senz’altro positivo. i visita-tori hanno potuto captare con le proprie orecchie che questa industria è pronta a fare investimenti, che vuole far sentire la

propria voce e che vuole incarnare un ruolo importante e cen-trale nella gestione del risparmio delle famiglie. Nelle diverse conferenze c’è stato un grande discutere su come dovrà e po-trà evolvere la figura del promotore finanziario e del consu-lente indipendente, due figure che dovranno essere il pilastro della gestione del risparmio delle famiglie. A loro spetterà nel futuro un compito importante, quello di pianificatore finanzia-rio. un ruolo che lo metterà sempre più a livello con quello del commercialista, del medico e dell’avvocato di famiglia. E per fare questo, l’industria del risparmio avrà bisogno di nuove leve, visto che la categoria, oggi, soffre di un forte problema di ricambio generazionale. E’ su questo aspetto che sta investendo molto Anasf, associa-zione nazionale dei promotori finanziari, che per voce del suo presidente maurizio bufi ha presentato ed illustrato la propo-sta di istituire un praticantato, o tirocinio, per agevolare l’in-gresso dei giovani alla professione. E sulla corretta visibilità della professione e sull’importanza del ruolo ha investito molto anche Apf - l’organismo per la tenuta dell’Albo dei promoto-ri finanziari -, che in occasione del Salone del risparmio ha presentato ufficialmente la campagna pubblicitaria a sostegno della figura del promotore. Due iniziative importanti, presen-tate a una platea di professionisti che le hanno incoraggiate e promosse. una platea che ha visto la partecipazione anche dei giovani studenti delle scuole superiori. A loro è stata de-dicata la terza giornata della manifestazione, il venerdì. i ra-gazzi delle scuole milanesi hanno potuto toccare con mano, da vicino, qual è il significato della parola “risparmio” e quali dovrebbero essere i primi passi da compiere per organizzare il proprio futuro. E chissà che alcuni di essi nel sentirsi presenta-re le diverse iniziative non abbiano anche avuto voglia di essere dall’altra parte, e non abbiano immaginato per sé un futuro da professionista di questa “industria”.

Ricambio generazionale, un problema per “l’industria del risparmio”il mondo del lavoro è passato e passa anche attraverso il Salone del risparmio. La manifestazione organizzata da Assogestioni, associazione di riferimento dell’industria del risparmio gestito in italia, ha rappresentato un vero e proprio successo

di marcella persola, Advisor

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Naturalmente, l’interesse dei numerosi e qualificati intervenuti, tra i quali l’assessore regionale al lavo-ro Lucchetti, si è concentrato sull’atteso intervento

del professor ichino che, a sorpresa, ha parlato non tanto di flexsecurity (se non per accenni, come quando ha fatto notare che il sistema danese ha ridotto da quattro a due anni il so-stegno salariale a chi perde il lavoro, perché ha constatato nei fatti che il tempo medio di reimpiego è inferiore ai due anni), quanto di art. 18 e di licenziamenti. Su questo tema ancora cal-do, il Senatore ha offerto una puntuale ricostruzione degli an-tefatti alla riforma odierna, evidenziando in particolare come la sua proposta originaria riguardasse esclusivamente i nuovi contratti per i giovani e prevedesse il licenziamento - per cau-se non disciplinari o discriminatorie - con il solo risarcimento economico, di massima in ragione di un mese di stipendio per ogni anno di anzianità. Si sarebbe così effettuato un passaggio storico nel mondo del nostro diritto del lavoro: il passaggio dalla “property rule” alla “liability rule”, dal diritto alla reinte-grazione in ogni caso nel posto di lavoro al solo risarcimento economico (severance cost) per la perdita del posto di lavoro. A fronte di questa proposta, altre parti sociali – in particolare la cisl - hanno invece risposto con il modello tedesco, quello per intenderci del vaglio necessario sui licenziamenti ad opera della magistratura e dell’opzione reintegra/risarcimento de-terminata della stessa. un modello valido per tutti i lavoratori, e non solo per i giovani con nuovi contratti, come avrebbe con-sigliato un principio di transizione, la cosiddetta “layering” dei politologi. Determinante per la scelta del modello di riforma, ha aggiunto ichino, è stato l’appoggio di confindustria alla pro-posta bonanni, per cui chi è causa del suo mal…. in sintesi, per ichino la riforma fornero non è ottimale ma almeno va nella direzione giusta e rappresenta un notevole e coraggioso momento di rottura con il sistema ultraquaran-tennale di tutele in caso di licenziamento. pur facendo proprio quest’ultimo giudizio sulla riforma, il presidente Aidp Abramo

non ha potuto non comunicare all’uditorio gli esiti di un recen-tissimo sondaggio svolto sui 3.000 soci Aidp: gli uomini che operano nel campo delle risorse umane si sono detti per il 69 per cento contrari ai contenuti generali della riforma, giu-dicandola nel 65 per cento dei casi ininfluente per l’occupazio-ne giovanile e nel 60 per cento ininfluente per attrarre capitali esteri. in sintesi, il 43 per cento giudica la riforma fornero deludente, il 33 per cento ritiene che interesserà, e in negativo, solo la flessibilità in entrata e solo il 9 per cento la giudica un pri-mo, seppur limitato, passo nella direzione giusta. L’avv. fava, giuslavorista e professore di diritto del lavoro alla tor Verga-ta di roma, ha posto l’accento su alcuni punti critici, quali la disincentivazione per il lavoro somministrato, il tirocinio con onere economico obbligatorio e l’assoluta indeterminatezza del “manifestamente infondato” previsto dalla riforma in caso di licenziamento per motivi economici, indeterminatezza che darà la stura sicuramente a pronunce “creative” da parte del-la magistratura. il dottor Zampetti, hr manager di Elica, ha illustrato il caso aziendale che si è concluso con la riduzione dell’orario di lavoro per tutti a sei ore, con due ore di cassa in-tegrazione a complemento, soluzione che ha evitato la conflit-tualità interna e addirittura aumentato il senso di appartenen-za aziendale. infine, il dottor Stango, già hr industrial relation di indesit, ha sottolineato come si debba ragionare in termini di sfide condivise piuttosto che di gestione di dinamiche assi-stenzialitiche e ha proposto una ricetta pratica e vincente per affrontare le crisi occupazionali: dare una dote economica e formativa all’azienda che si offre di assumere a tempo indeter-minato i lavoratori in esubero. in conclusione, il convegno si è dimostrato un mezzo utilissimo per far incontrare chi svolge un ruolo da protagonista nel ri-scrivere le norme del nostro diritto del lavoro con gli operatori, professionisti interni o esterni alle aziende, che dette norme devono quotidianamente applicarle.

Flexsecurity: un nuovo modello di sviluppo per il territorio?Lo scorso 10 maggio ad Ancona l’Auditorium della confindustria ha ospitato un convegno, organizzato da Aidp e sponsorizzato da intoo, con oratori del calibro del presidente nazionale Aidp Abramo, del Senatore ichino e delll’avvocato fava. Al termine dell’incontro – coordinato dalla dottoressa de il Sole 24 ore Santonocito - hanno offerto la loro testimonianza dal territorio i rappresentanti hr di Elica e di indesit

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• Giampaoli nel Consiglio di UniCredit Leasing Spagiampaolo giampaoli, titolare della storica industria dolciaria omonima, è stato nominato consigliere di unicredit Leasing Spa, società del gruppo unicredit attiva in 18 paesi diversi. giampaoli farà parte anche dell’Audit, organo di controllo del leasing. un ruolo di prestigio dunque per l’imprenditore, che ha già ricoperto numerosi incarichi importanti: commendatore al merito della repubblica, è stato infatti vicepresidente di uni-credit banca di roma, presidente degli industriali di confin-dustria Ancona, presidente dell’Ente regionale fieristico delle marche, presidente della camera di commercio di Ancona e di unioncamere marche.

• Il saluto di Giuseppe Scorzoso all’atletica marchi-gianagiuseppe Scorzoso - già presidente del comitato fidal marche per due mandati (dal 1996 al 2004), attuale consigliere nazio-nale e componente della giunta - ha assunto il ruolo di com-missario regionale. La scelta di nominare un commissario è dovuta alla volontà delle società marchigiane di non procedere subito a nuove elezioni, ma di favorire la prosecuzione dei pro-getti deliberati dal comitato regionale.

• Luciano Cecchini nominato Presidente del Con-sorzio turistico regionale “italy By Marche”il consorzio, che vede il coinvolgimento delle più prestigiose re-altà turistiche regionali (tra cui “Alberghi consorziati di fano”,

“marche Segrete”, “grotte di frasassi”, “Albergatori riviera del conero”), oltre a prestigiose aziende di richiamo internazionale presenti nella nostra regione, ha rinnovato le proprie cariche ed eletto a proprio presidente per il prossimo triennio Luciano cecchini di fano. il nuovo presidente dovrà coordinare su scala regionale tutte le attività propedeutiche allo sviluppo e all’in-tegrazione del tessuto ricettivo regionale con le produzioni di eccellenza “made in marche”.

• Doni nuovo dg di CarifacEnrico Doni, 50 anni, fiorentino, è il nuovo direttore generale della cassa di risparmio di fabriano e cupramontana (grup-po Veneto banca). “banca di territorio – ha affermato il nuovo dg – per noi ha un significato inequivocabile: mettere in campo idee, risorse e strumenti concreti a favore delle imprese e delle famiglie”.

• Maria Cristina Loccioni nuovo Presidente dei gio-vani imprenditori di confindustria di Anconaè laureata in Economia e commercio ad Ancona, master in bu-siness Administration per piccole imprese alla SDA bocconi di milano e nel 2008, prima di entrare nell’azienda di famiglia il gruppo Loccioni, ha maturato una serie di esperienze lavo-rative altrove. maria cristina collabora con il gruppo giovani imprenditori di confindustria Ancona dal 2009 e si è impegnata in particolar modo sul progetto impara a intraprendere attra-verso diverse testimonianze ai ragazzi.

> Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo [email protected]

Chi entra e... chi escein questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

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Potreste parlarci brevemente della storia della fratelli simonetti dal-le origini ad oggi?

Daniele – “La f.lli Simonetti ha alle spalle una storia trentennale. Dalla fondazione ad oggi l’azienda si è sempre più specia-lizzata nel settore della commercializza-zione di materiali e tecnologie per l’edili-zia e attualmente annovera 16 magazzini di materiali edili e 7 showroom di pro-dotti per la finitura e l’arredo d’interni. impieghiamo in totale poco meno di 200 dipendenti e curiamo in modo molto at-tento la specifica formazione di ciascuno di loro nel proprio ambito di attività, fon-damentale per garantire alla clientela il massimo livello di servizio. il mercato ha premiato questa scelta, che, unitamente ad altre strategie di sviluppo, ci ha con-sentito di chiudere il 2011 con un fattu-rato in crescita del 6 per cento rispetto all’anno precedente. un risultato di cui siamo molto fieri, considerando che la-voriamo in uno dei settori maggiormente penalizzati dalla congiuntura economica negativa di questi ultimi anni”.

Qual è esattamente il core business dell’azienda?michele – “E’ ed è sempre stato il com-mercio di prodotti dedicati al settore edi-le, che è stato affrontato inizialmente con un magazzino a castelfidardo (l’attuale sede amministrativa della società), cui nel corso degli anni si sono aggiunte le altre sedi, tramite nuove aperture o ac-quisizioni di attività già avviate. La nostra mission è di servire il mercato delle co-struzioni a 360 gradi. proprio per questo ai magazzini di materiali, rivolti specifi-camente alle imprese edili e artigiane, nel corso degli anni abbiamo affianca-to un numero sempre maggiore di sale mostra di finiture d’interni, a cominciare dai prodotti per pavimentazione e rivesti-mento e dagli articoli per l’arredo bagno. oggi vantiamo un’ampiezza merceologi-ca unica sul mercato marchigiano, che comprende tutti i materiali e i sistemi per l’edilizia, dalle fondamenta al tetto, nonché porte e serramenti, scale da in-terno, complementi di arredo, cucine e articoli per l’arredo tavola”.

come riuscite a tenere le posizioni rag-giunte lavorando in un settore, come quello dell’edilizia, che sta subendo una così forte flessione in tutta europa?Daniele – “La crisi c’è e si sente, non ne siamo affatto immuni. ma ci opponiamo ad essa rinnovandoci. Nel dna della no-stra azienda c’è da sempre un impegno orientato a ricercare i settori merceolo-gici più innovativi e forse è proprio questo il motivo della nostra tenuta sul mercato. basti pensare al settore delle strutture e delle coperture in legno, in cui abbia-mo creduto fermamente prima che la domanda fosse alimentata dalle nuove normative in ambito di eco compatibilità degli edifici, o a quello dell’isolamento termo-acustico, che oggi è ancora più re-golamentato e richiede anche un grande impegno nell’offrire consulenza alle im-prese che si occupano dell’installazione. questi sono solo due dei comparti in cui abbiamo investito, ricercando le miglio-ri tecnologie sul mercato, allestendo un servizio tecnico specializzato di supporto alla progettazione e alla messa in ope-

“Il settore dell’edilizia è sostenuto dalle ristrutturazioni”crisi del mattone, contrazione del credito, prospettive: il punto con Daniele e michele Simonetti, titolari dell’omonima azienda leader nella commercializzazione di materiali e tecnologie per l’edilizia

di L. ciaccafava

immobiLi

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ra, offrendo alle imprese edili possibilità continue di aggiornamento tecnico”.

Quando le regole del gioco cambiano bi-sogna cambiare strategia….michele – “è proprio così! La contrazio-ne dei consumi, fenomeno generalizza-to in tutta italia, ha imposto di rivedere l’offerta merceologica puntando su pro-dotti di qualità a prezzi più competitivi e su una gamma più ampia, in grado di “catturare” un pubblico più numeroso. E non dimentichiamo l’orientamento verso i mercati esteri, in cui possiamo giocare la carta del “made in italy”, apprezzato ovunque, che, abbinato a una rosa di ser-vizi efficienti, dalla logistica all’assisten-za progettuale degli studi di architettura stranieri, ci sta dando importanti soddi-sfazioni”.

e il problema del credito? come lo af-frontate?Daniele – “E’ un problema grave che è vitale arginare il più possibile, anche se non è certamente facile. Abbiamo scelto

di abbandonare completamente la clien-tela inaffidabile in modo conclamato e naturalmente agiamo con la massima determinazione nel recupero crediti. fondamentale, però, è l’acquisizione puntuale di informazioni sull’affidabilità della clientela prima di effettuare qualsi-asi fornitura. per questo ci appoggiamo a società specializzate nel monitorag-gio delle imprese, ma quello che conta sopra ogni cosa è non perdere mai di vista il mercato, acquisire informazioni quotidianamente sui nostri clienti, sullo sviluppo dei loro cantieri, sulle relazioni che intrattengono con altri fornitori, per tutelarci il più possibile ed evitare brutte sorprese”.

come vede gli sviluppi futuri del merca-to nel settore dell’edilizia?michele – “Entro il 2020 tutte le nuove costruzioni, di qualsiasi tipo, dovranno essere edificate nel rispetto di rigorosi standard qualitativi e di normative euro-pee molto precise che riguardano i con-sumi energetici. mancano ancora molti

anni, ma il mercato sta già iniziando ad adeguarsi e la domanda di materiali ido-nei e di tecnologie innovative c’è e con-tribuiamo ad alimentarla. il fenomeno riguarda anche la ristrutturazione di im-mobili già esistenti e, nonostante il ral-lentamento del mercato, gli interventi di questo genere continuano a sostenere il settore dell’edilizia, anzi, è da molti anni che sono il vero traino del comparto. Si-curamente siamo ancora in una fase di rallentamento, ma siamo certi che a ciò non si debba rispondere disinvestendo, semmai il contrario, per affrontare al meglio la congiuntura attuale e trovarsi preparati quando il mercato ripartirà”.

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imprESE

Giunto alla sua decima edizione, Ecologi-camente, il festival della Sostenibilità, ideato dal dott. robertino perfetti, si è

chiuso domenica 20 maggio, registrando un gran successo di pubblico e di critica. Nell’in-cantevole cornice di Villa colloredo e del suo “parco della Luna”, si sono tenuti dibattiti, mostre, spettacoli e conferenze finalizzate a gettare uno sguardo sui nuovi confini della politica ambientale, nonché sull’opportunità di promuovere un nuovo sistema economico pro-duttivo basato sulla “smart economy”, capace di conciliare innovazione, sostenibilità ambien-tale dei processi produttivi e migliore qualità dei servizi e dei prodotti. L’evento Ecologica-mente si era aperto giovedì con l’incontro “ol-tre il made in italy: una qualità garantita” ed è proseguito venerdì 18 maggio presso l’itis “E.mattei” di recanati con il convegno “cultura del lavoro. Le competenze trasversali del nuo-vo giovane lavoratore”, e con l’incontro “Ener-gia alle smart cities”. Sabato sera, Alessandro farruggia, giornalista inviato qN, è stato uno dei protagonisti della “Notte Verde” affrontan-do il tema del giornalismo ambientale. Nella seconda parte della serata i musicisti Samue-le garofoli e Andrea Solarino, incontrando la pittrice federica Amichetti, hanno dato vita a “contemporaneamente”, performance unica di contaminazione musico-pittorica, ideata a curata da pietro Vitale.una straordinaria risposta da parte degli am-ministratori locali, delle grandi aziende del territorio e soprattutto dei cittadini, che dimo-stra il grande bisogno e la volontà di conoscere nuovi stili di vita, più sostenibili e più legati al concetto di qualità. La riuscita dell’evento si deve grazie anche al contributo e alla parteci-pazione di numerosi partners tra i quali AStEA gruppo, iguzzini, e Newtec System di recanati. Le conclusioni del primo eco.incontro sono state affidate a Sara giannini, Assessore re-gionale con deleghe alla ricerca scientifica e tecnologica e al sostegno all’innovazione per i

settori produttivi, la quale ha elogiato l’iniziati-va, sottolineando l’attitudine ad eccellere delle aziende marchigiane e lo spirito intraprenden-te degli imprenditori.

La parola agli esperti protagonisti del primo eco.incontro di Ecologicamente dal titolo “oltre il made in italy. una qualità garantita”Design, creatività, innovazione, uso di nuo-vi materiali e una particolare attenzione alla conoscenza dell’ambiente: ecco una proposta vincente per uscire dalla crisi

gABriele Micozzi - docente di Marketing università Politecnica delle Marche“Abbiamo presentato in questo incontro de-dicato al made in italy la prima parte di una mia ricerca da titolo “il DNA del made in italy”. grazie alle 842 interviste promosse in italia ab-biamo messo in evidenza alcune criticità del nostro “marchio”. Solo il 52% degli italiani cer-ca il made in italy e principalmente nel setto-re alimentare; mentre pochissimi nei prodotti tecnologici. questo, a fronte di una richiesta crescente di affidabilità del prodotto e dei ser-vizi offerti: gli italiani, infatti, sarebbero disposti a pagare anche un po’ di più i nostri prodotti, in cambio di una qualità garantita. resta però una chiara supremazia del prodotto cinese nel settore dell’elettronica e del packaging.” giANfrANco toNti – Presidente della dele-gazione Adi Marche/Abruzzo/umbria“come Associazione Design industriale vo-gliamo alimentare la sensibilità verso il design come motore di innovazione. Dobbiamo pre-mere per far ripartire l’economia partendo dal-la valorizzazione dell’energia e del territorio. Dialoghiamo con piccoli imprenditori e arti-giani per spingerli a fare ricerca e innovazione, puntando al design e alla qualità per dare vita a prodotti straordinari che siano riconoscibili e vincenti. oggi c’è una miriade di prodotti or-dinari che invadono i mercati, ma non ci inte-

Oltre il Made in Italy…ecologicamentecultura, ambiente, sostenibilità, design e smart cities protagonisti dei quattro giorni di recanati: dal 17 al 20 maggio la suggestiva cornice di Villa colloredo mels e del nuovo “parco della Luna” ha ospitato incontri, mostre, concerti, mercatini e laboratori

di m. camilletti

robertino perfetti, classe 1964, geologo e consulente

tecnico ambientale, è presidente dell’associazione

SpazioAmbiente (nata nel 2001), con sede a San ginesio

(mc) e sedi operative a macerata e a fermo. ideatore

e coordinatore del progetto “Ecologicamente”, dal 1999

è consulente esterno, settore ambiente, del

servizio “Azienda Sicura” di Assindustria Servizi Srl (mc).

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festival della sostenibilità

ressa omologarci in questo senso. Dobbiamo essere consapevoli di cosa siamo stati e cosa possiamo essere, impegnando i nostri sforzi per favorire un nuovo risveglio, perché nessun passato, per quanto glorioso, può garantire il futuro. Va salvaguardato il nostro territorio, con i suoi paesaggi, le sue eccellenze, le sue arti, la sua cultura e allo stesso tempo dobbiamo sforzarci con umiltà e accettare la sfida di scrivere nuovi scenari, incrementando ulteriormente la qua-lità e aprendoci alle innovazioni”.

stefANo BollettA – direttore commerciale tuv italia srl “Voglio portare il mio contributo sul tema della tutela e della valorizzazione del made in italy nel mondo, soprattutto attraverso il nostro ruolo di rilascio delle garanzie e delle certi-ficazioni per il consumatore. Siamo un orga-nismo di ispezione e certificazione rivolto non solo al prodotto, ma anche al sistema. La no-stra sede principale è a monaco e abbiamo 700 sedi nel mondo, di cui 13 sono in italia, con 400 dipendenti. il made in italy oggi deve rispon-dere anche a requisiti come la sostenibilità e lo sviluppo; la qualità delle nostre creazioni è la variabile vincente, anche in termini di filie-ra, proprio perché non può essere vincente un prodotto che non sia sostenuto da un adeguato servizio”.

deAN sKYrA - lighting designer “il mio avvicinamento al made in italy non è dovuto solo alle mie origini (sono nato a pola, vicino a trieste), ma anche grazie ai miei studi sul design compiuti a New york, che mi han-no naturalmente proiettato a conoscerlo e ap-prezzarlo. che il made in italy avrebbe fatto la differenza e costituito una risorsa importante per il paese lo si era capito già nel 1902, in occasione della memorabile fiera di torino, in cui si è potuto riscontrare, in modo inequivocabile, che l’italia

stava partorendo designer e creativi che avreb-bero segnato una svolta nella storia, lasciando il loro segno, nell’architettura, nell’arredamen-to e nel settore fashion. oggi, rispetto a quel-la spinta all’eccellenza, è stato fatto un passo indietro, tanto che si è arrivati al punto in cui bisogna fare la differenza tra designed in italy e made in italy: se si vuole fare la differenza, es-sere unici e inimitabili, è necessario tutelare le creazioni di designer e artigiani, facendo pro-durre in italia ciò che in italia viene disegnato e progettato”.

Adolfo guzziNi – Presidente guzzini spa“La nostra azienda, sin dall’esordio, ha fatto una scelta basata sullo stile e sulla qualità ed è stata una scelta vincente, che ci ha premiati sul mercato nazionale e all’estero, con espor-tazioni che superavano il 40% . Dopo la crisi del petrolio che ha cambiato gli scenari dei merca-ti internazionali, abbiamo deciso di intrapren-dere la via, oltre che dell’illuminazione da arre-damento, anche di quella architetturale, dove gli italiani ancora mancavano. Abbiamo deciso di mettere al centro del nostro lavoro l’uomo, sia per garantirgli il meglio dell’offerta relativa all’illuminazione degli interni e quella riferita al retail, agli alberghi, agli aeroporti ecc, cre-ando prodotti ad hoc. c’è una differenza notevole tra produrre ogget-ti di arredamento e produrre sistemi di regia luminosa: vengono richieste competenze e conoscenze specifiche e i risultati devono po-ter soddisfare una clientela variegata. Siamo consapevoli di essere un’industria d’eccellenza che illumina il mondo e vogliamo continuare a puntare sui nostri valori per continuare a cre-scere e mantenere i nostri standard. come im-prenditori siamo chiamati a tutelare e valoriz-zare l’identità che abbiamo e che ci differenzia da altre realtà, mentre il sistema paese deve difendere il consumatore garantendo un mer-cato pulito e trasparente”.

NUOVOECO.APPUNTAMENTO

ci rivediamo a macerata dal 5 al 7 luglio, per l’undicesima edizione di ECOLOGICAMENTE Festival della Sostenibilità: saranno promossi due eco.incontri dedicati il primo alla “cultura dell’alimentazione tra qualità e sicurezza” (giovedì 5 luglio dalle ore 16.30) e il secondo alle “Smart Cities, come possono cambiare le nostre città” (venerdì 6 luglio dalle ore 16.30).

i luoghi degli eco.incontri sono ancora in via di definizione

Sabato 7 luglio dalle 16.30 ai “giardini Diaz” di macerata: mercatino, laboratori didattici, arte, musica e stand enogastronomici di qualità.Dalle ore 21.30 “Notte verde” con il concerto del “Riciclato Circo Musicale” e alle ore 23... “RecycleFashMob”.

Per informazioniwww.spazioambiente.orgsu fb “gruppo” SpazioAmbiente

Segreteria tecnico-organizzativa:Via Anfiteatro Antico, 5 - [email protected]./fax 0734.217242 pietro Vitale

*

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ENErgiA E AmbiENtE

Le recenti liberalizzazioni intro-dotte nel settore impongono una seria riflessione, mentre “sono

ancora troppo poche le occasioni di con-fronto istituzionali davanti ad una sca-denza così vicina (fine 2012, ndr) che ine-vitabilmente andrà a cambiare l’attuale fisionomia dei servizi pubblici locali”, ha esordito il presidente di Anconambien-te giorgio marchetti il quale, facendo gli onori di casa, ha anche tracciato la traiettoria che dovrà essere seguita nel prossimo futuro: “Non esistono più scu-santi per ritardare il dialogo sul territo-rio: il quadro normativo è ormai fissato e occorre adesso un raccordo deciso tra regione, comuni ed aziende per non di-sperdere il valore di patrimonio pubblico del servizio. La regione non può deman-dare ai comuni le decisioni da prendere entro il 31 dicembre prossimo. quanto

alle aziende, esse hanno finora soppe-rito alla mancanza di decisioni istitu-zionali solo grazie alla innata vocazione gestionale dei problemi ma non sono i soggetti titolari di questo percorso”. un invito ai comuni “a non proporre gare ispirate alla migliore offerta con mag-gior ribasso perché dietro può anche na-scondersi riciclaggio di denaro” è stato invece lanciato dal presidente nazionale di federambiente Daniele fortini, per il quale “la liberalizzazione deve essere una leva seria per le politiche industriali ed ambientali nel nostro paese, tenendo sempre alta la guardia sulla trasparen-za e sull’economicità”. Del “green book 2012” – che tratta degli aspetti economici relativi alla gestione dei rifiuti in italia – ha parlato il Direttore di utilitatis, Loren-zo bardelli: “Nel nostro dossier abbiamo preso in considerazione 201 comuni con

una popolazione totale di oltre 22 milioni di abitanti. rilevando 136 partecipazioni pubbliche in 163 società. Le esternaliz-zazioni dei servizi contribuiranno alla ef-fettiva sostenibilità economica e sociale del comparto rifiuti nella misura in cui rappresenteranno miglioramento di effi-cienza e qualità della prestazioni”. Alla tavola rotonda - moderata da giorgio costa de il Sole 24 ore – hanno parte-cipato anche Lorenzo bardelli (direttore di utilitatis), piergiorgio carrescia (diri-gente del settore green Economy, ciclo rifiuti e bonifiche ambientali della regio-ne marche), marina maurizi (assessore all’Ambiente del comune di Ancona), Alessandro Lucchetti (avvocato del foro di Ancona, tra i massimi esperti giuridici del settore per il centro italia) e goffre-do brandoni (Vice presidente regionale Anci e Sindaco di falconara marittima).

Una mostra dedicata ai lavoratori“La centralità delle lavoratrici e dei lavoratori di

Anconambiente ha ispirato il bisogno di riconoscere loro un ruolo anche attraverso la mostra fotografica itinerante che

attraverserà diversi luoghi cittadini nel corso del 2012 e che abbiamo presentato questa mattina al Teatro delle Muse, non

a caso proprio in coincidenza con questo convegno”. Queste le parole di Giorgio Marchetti all’inaugurazione di un ricco

percorso fotografico - “Anconambiente: il Cuore di un’azienda” - composto da trenta scatti firmati da Luigi Sauro.

Quale futuro per il servizio pubblico dei rifiuti? un recente convegno organizzato da Anconambiente e federambiente, svoltosi nella splendida cornice del teatro delle muse di Ancona, ci permette di conoscere l’attuale situazione inerente alla raccolta dei rifiuti a livello nazionale e nelle marche e, soprattutto, di capire gli scenari futuri

a cura della redazione

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800mila: è il numero di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente nelle marche. Di

questi, la raccolta differenziata copre all’incirca la metà: con oltre il 60 per

cento nel 2011, la provincia di Ancona ha addirittura superato la soglia imposta dalla

legge, consentendo di trattenere nelle casse del capoluogo circa 260mila euro.

foto di Luigi Sauro

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È quando IL CORPO è tra quattro mura che lo SPIRITO fa i suoi viaggi più lontaniAugusta Amiel-Lapeyre, Pensieri selvaggi, 1909

SpEciALE: turiSmo

“SpecialeTURISMO

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Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.

(Andrej Arsen’evi Tarkovskij, Tempo di viaggio, 1983)

T

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La denuncia, sollevata durante il Vi forum di Exceltur di madrid, te-nutosi lo scorso mese di gennaio,

è piuttosto condivisibile, se si pensa, ol-tre ai dati convincenti riportati sopra, che mediamente, sempre a livello mondiale, un impiego nel settore del turismo è in grado di generare da 1,5 a 2,5 impieghi in altri settori. Sulla base di tali premesse, durante quest’importante assise inter-nazionale di inizio anno i rappresentanti dei vari paesi coinvolti e delle aziende del settore hanno individuato le strate-gie dei prossimi mesi. Strategie che si dovranno fondare su di un patto interna-zionale pubblico-privato finalizzato allo sviluppo di politiche turistiche nazio-nali, come del resto insegnano le felici esperienze di quegli Stati – pensiamo a messico, Egitto e cina – che hanno mes-so il turismo al centro della loro politica economica. Sintetizzando, le linee stra-tegiche elaborate per il prossimo futuro sono le seguenti.

Sguardo rivolto (anche) ai Paesi del Brici mercati cinese, russo, indiano e brasi-liano saranno sempre più importanti per il Vecchio continente. Si tenga presente, infatti, che nel 2011 l’aumento dell’inco-ming è stato maggiore nelle economie avanzate (5 per cento) rispetto a quelle emergenti (3,8 per cento).

Destagionalizzazioneprocesso possibile potenziando il cosid-detto “turismo senior”, anche sfruttan-do il nuovo marchio Europeo di qualità turistica, che verrà lanciato nei pros-simi mesi con l’obiettivo di riconoscere le migliori strutture turistiche dei paesi membri dell’unione europea.

Sviluppo di Internetin appena due anni le prenotazioni via in-ternet sono passate dal 3 al 20 per cento del totale. Secondo recenti stime inter-nazionali, nei prossimi cinque anni si ar-riverà a circa il 50 per cento.

Rivisitazione della disciplina dei visti tu-risticiE’ necessario prevedere una gestione gratuita e più agile dei visti turistici, per facilitare l’incoming di turisti provenienti da taluni paesi (come ad esempio russia e cina).

Riforma del mercato del lavoroSecondo gli imprenditori del settore, si avverte anche in tale comparto la neces-sità di introdurre forme di flessibilità nel-la disciplina dei rapporti di lavoro.

Il turismo nel mondo occupa 1 lavoratore su 12i numeri dell’industria turistica mondiale sono più che incoraggianti: nel 2011 il settore ha registrato un incremento del 6 per cento, con previsioni di crescita di circa il 3 per cento medio annuo da qui fino al 2030. impiega un lavoratore su 12. ma per molti paesi non rappresenta ancora una priorità …

a cura della redazione

SpEciALE: turiSmo

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Le marche sono state definite il 5° paradiso terrestre dove andare a vivere dopo la pensione.

(Aarp 2010)

internet è la prima fonte di informa-zioni. in generale, nel 2010 in italia l’e-commerce ha registrato un incremento del 43 per cento rispetto all’anno prece-dente, superando un giro d’affari di 14 miliardi di euro. in tale contesto emerge come i settori trainanti siano il tempo

libero e il turismo (che da solo copre il 31,4 per cento delle transazioni, con un valore medio di 312 euro). cosa si acqui-sta online? Viaggi, biglietti aerei, preno-tazioni alberghiere e pacchetti turistici.

E, elemento sicuramente più importan-te, secondo l’organizzazione mondiale del turismo (uNWto), la crescita del settore sarà attorno al 4 per cento fino al 2020 (teniamo presente che nel pieno della congiuntura economica, nel 2010 in

Europa il settore ha fatto registrare una crescita del 4-5 per cento). in italia, si stima siano circa 18 milioni gli utenti che hanno visitato almeno un sito di viaggi a giugno 2011 (dati Audiweb powered by Nielsen), con un incremento del 17 per cento rispetto al 2010. E più del 60 per cento dei turisti stranieri uti-lizza internet per cercare informazioni sulla destinazione o sugli alberghi dove trascorrere le proprie vacanze. in detta-glio, nel grafico 1 sono indicate le fon-

SpEciALE: turiSmo

Turismo nelle Marche, in aumento gli stranieriil recente piano triennale di promozione turistica 2012-2014 ci consegna una fotografia dell’attuale situazione del comparto nella regione marche, svolta anche sulla base dei dati forniti dall’osservatorio regionale per il turismo e dall’isnart. un settore che i dati ci confermano essere strategico per la nostra economia (con un’offerta di oltre 3.600 strutture ricettive, più di 140mila posti letto e una domanda turistica che la colloca al decimo posto tra tutte le regioni italiane)

a cura della redazione

GRAFICO 1fonte: osservatorio sui viaggi e internet”, riportato da “mi-nube”

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GRAFICO 2fonte: osservatorio regione marche

ti che i turisti dichiarano di prendere in considerazione per decidere la meta di un viaggio.

ARRIVI E PRESENZE NELLE MARCHENonostante il periodo di crisi, negli ulti-mi tre anni la regione marche ha mante-nuto la propria quota di mercato.come si legge nel citato rapporto ap-provato dalla regione, l’aumento mag-giore, sia per arrivi sia per presenze, si è registrato per i mercati stranieri (+7,5

per cento di arrivi e +6,66 per cento delle presenze) mentre il mercato domestico registra un +3,12 per cento degli arri-vi e un +3,36 per cento delle presenze. trend positivo anche nei primi sei mesi del 2011. Nonostante l’incremento degli stranieri, nel 2010 i turisti italiani sono stati l’84,89 per cento del totale della regione, e l’86,1 nei primi sei mesi del 2011. una percentuale superiore rispet-to sia alla media italiana, sia alla media delle altre regioni del centro italia.

i principali bacini di incoming italiani, nel 2010, sono stati la Lombardia, il Lazio e l’Emilia romagna sia per quanto riguar-da gli arrivi che le presenze. Si veda a questo proposito il grafico 2.

il grafico 3 ci fornisce un altro dato inte-ressante: il 2,3 per cento dei turisti ita-liani hanno scelto le marche come meta.

DA DOVE ARRIVANO I TURISTI STRANIERI?come presenze, i principali “clienti” sono

GRAFICO 3fonte: isnart

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SpEciALE: turiSmo

GRAFICO 4fonte: osservatorio regione marche

tedeschi (419.181), olandesi (198.388), cechi (151.494), francesi (135.133), sviz-zeri (106.603) e britannici (105.909). Le relative percentuali sono espresse nel grafico 4.

La maggior parte dei turisti stranieri prediligono il pesarese e l’urbinate, in particolare la città di pesaro. Nella clas-sifica delle province, chiude macerata (11 per cento degli arrivi).

relativamente alle tipologie di prodotto

offerto, oltre la metà dei turisti (il 52,4 per cento) ha preferito le località balne-ari, il 32,6 le città d’arte, il 5 per cento la montagna e l’1,8 per cento le località ter-mali (negli ultimi anni queste due ultime mete sono in ascesa).

IDENTIKIT DEL TURISTA DELLE MARCHEil target di riferimento è costituito da coppie (40,1 per cento), famiglie (36,4 per cento) e segmento business (12,5 per cento); in tale quadro, il cliente tipo delle marche è adulto, di età compresa tra i 35

e i 54 anni, viaggia in coppia e in famiglia con figli fino a 14 anni, utilizzando preva-lentemente l’auto.

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CambogiaCina

Nord e Sud CoreaFilippineGiappone

IndiaIndonesia

LaosMalesia

MongoliaMyanmar

NepalPakistan

SingaporeSri LankaTaiwan

ThailandiaTibet

Timor EstVietnam

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SpEciALE: turiSmo

L’obiettivo è chiaro: fare del turismo la seconda gam-ba del sistema economico marchigiano, assieme al manifatturiero. Aggredendo i mercati stranieri,

con particolare attenzione verso il Nord Europa e i paesi dell’Est, si mira ad un incremento del 3,5 per cento degli arrivi e del 2,5 per cento delle presenze. Dal documento emerge come nel prossimo triennio si punterà più sul ca-nale telematico che sulla partecipazione a fiere, missioni e viaggi all’estero. Spazio, dunque, ad internet, al rapporto diretto con gli utenti e con i tour operator, perseguendo quel “trasferimento di conoscenze” di cui parla il governa-tore Spacca. tale approccio dovrebbe favorire da un lato la destagionalizzazione degli afflussi turistici (della quale si parlerà nelle pagine che seguono) e dall’altro lo sviluppo ai turismi di nicchia (sportivo, ambientale, religioso, ecc.).il piano, peraltro, non è esente da critiche: secondo taluni osservatori vi sarebbe uno scarso abbinamento tra turi-smo e cultura, carenza alla quale si aggiunge la necessità di prevedere nuove rotte dall’aeroporto di falconara (con olanda, repubblica ceca e russia, ad esempio). Altri la-mentano lacunosità sul piano degli investimenti (in quanto – si dice - il piano triennale prevederebbe risorse soltanto per la bit e per il nuovo consulente Josep Evarque della società four tourist di torino, vincitrice di un concorso) e di tempi certi. infine, non manca chi avverte: tante belle paro-le, ma il problema è uno: manca il management.

Nelle pagine dello Speciale, dopo una sintesi di alcuni re-centi dati sull’afflusso turistico in regione e degli obiettivi futuri, dedicheremo ampio spazio ai commenti, alle criti-che e ai suggerimenti dei più noti esperti del settore che operano sul territorio.

i graditi ospiti di questo “dibattito” sono il governatore del-la regione marche Gian Mario Spacca, il patron di Eden Viaggi e dell’hotel Excelsior di pesaro, nonché presidente dell’associazione pesarese degli albergatori Nardo Filip-petti, il noto consulente Maurizio Tosoroni – tra i massimi esperti del settore a livello nazionale – Ludovico Scortichi-ni (go Asia), l’ex Assessore al turismo ed imprenditrice del settore Serenella Moroder, il capogruppo del pdl in consi-glio regionale Francesco Massi, il presidente di fiera delle marche Mario Formica, Gianni Mauro (gruppo mauro di Ancona ed esperto dei trasporti marittimi), l’Assessore del-la provincia di pesaro e urbino renato Claudio Minardi, il Direttore di confcommercio di Ancona – nonché presiden-te di federalberghi marche – Massimiliano Polacco, Gui-do Guidi (ggf group e maraviglia) e Carlo Pietrosanti, già Executive Vice president della Società Aeroporti di roma.

La nuova strategia della Regione: più web e meno missioniVedremo nei prossimi mesi se il piano di promozione turistica 2012-2014 della regione marche, di fresca approvazione da parte del consiglio regionale, potrà dare buoni frutti. Di certo, rappresenta una svolta nella politica sin qui seguita.

a cura della redazione

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PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14Creare un sistema informativo turistico centrale, un unico portale, una rete di di-stribuzione capillare dell’informazione, una gestione permanente e personaliz-zata del rapporto con gli ospiti. Poten-ziare le azioni di personalizzazione di ri-sposta e di proposta ai turisti (attraverso blog, community sul portale, gestione dei social media, attività di risposta per-

sonalizzata agli iscritti). Potenziare l’im-magine, la visibilità e la conoscenza del-la destinazione Marche, dei suoi prodotti e delle offerte commerciali, presso i turi-sti finali, il sistema dei media, il sistema dell’intermediazione turistica nazionale e internazionale. Aumentare la parteci-pazione degli operatori marchigiani agli eventi professionali e qualificare la loro presenza.

Turismo Marche: chi siamo e cosa vogliamo diventare?

SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito

> GIAN MARIO SPACCAIl turismo, collegato alla cultura e alla valorizzazione dell’ambiente, è un setto-re strategico per il nostro futuro. E’ su di esso, infatti, che si baserà la cresci-ta della nostra regione in un processo molto profondo di diversificazione dell’e-conomia. E’ questo il contesto in cui si inserisce il Piano triennale di promozio-ne turistica recentemente approvato. La storia della nostra comunità affonda le sue origini nelle tradizioni agricole, ma nei primi anni ’70 la crescita degli ad-detti alle attività produttive, artigianato e industria, ha avuto un’impennata, con un “esodo biblico” dall’agricoltura che ci ha portato ad essere la regione più ma-nifatturiera d’Italia e tra le prime 10 in Europa. Oggi stiamo registrando un altro esodo, dall’industria al terziario. E tra le attività di servizi sicuramente quelle più

importanti per il sostegno alla nostra economia riguardano l’intreccio virtuo-so tra turismo, cultura e ambiente. La Regione Marche sta puntando molto su questa trasformazione, sull’affermazio-ne del turismo quale secondo motore di sviluppo che affianchi le attività ma-nifatturiere. Un percorso che non può compiersi in un mattino. Occorre costru-ire un sistema direzionale fatto di valori manageriali molto forti, attraverso per-corsi formativi adeguati che la Regione sta promuovendo in collaborazione con l’università e con i centri di formazione più avanzati. Ma il fatto più stringente che viene definito nel Piano triennale, è quello di affrontare la dura recessione che continua a colpire l’Italia e l’Europa. Una recessione che influisce inevitabil-mente anche sul turismo. Per le Marche la caduta della domanda interna peserà

in modo molto forte in quanto il nostro turismo, per retaggio storico, è ancora profondamente ancorato ai flussi nazio-nali.

> NARDO FILIPPETTIPer promuovere efficacemente l’offerta turistica serve una Regione che abbia saldamente in mano le relative compe-tenze, utilizzi un marchio distintivo e ri-esca a coordinare le iniziative e le azioni svolte dalle singole Province e dagli altri attori turistici. Ma alla base ci dev’essere una precisa volontà di condividere risul-tati e mezzi, con l’obiettivo di fare il bene del territorio. Condivisione che va fatta non soltanto a parole, ma coi fatti.

> MAURIZIO TOSORONIIl sistema turistico regionale, incluse le Amministrazioni pubbliche locali, dimo-

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stra una grande difficoltà nel compren-dere ed adeguarsi alla situazione attuale del mercato, che è in continua evoluzio-ne con un’offerta sempre più articolata e concorrenziale. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il settore turistico è formato da una parte da tantissime pic-cole aziende con una visione familiare e limitata, e da un’altra parte con un ap-proccio disorganico e non di sistema del settore.In questa situazione le Ammini-strazioni hanno una parte di responsabi-lità, perché fino ad oggi non sono state in grado di guidare il settore, di stabilire le priorità e le visioni strategiche, nè di cre-are e dare impulso ad un unico sistema organizzato. Anzi, hanno lasciato liberi i sistemi locali, gli enti, le amministrazioni e le varie associazioni di categoria di pro-muoversi individualmente in maniera di-sorganica, spesso senza una logica, con un grave dispendio di forze e di risorse.Questo nel mercato turistico di oggi crea un effetto negativo nei confronti dei no-stri potenziali clienti, dando una perce-zione parziale del nostro territorio.La nostra regione si trova di fronte ad una sfida importante. Il nostro sistema turistico pubblico fatto di amministrazio-ni, enti, ecc. è composto in larga parte da un vecchio apparato burocratico fatto di dirigenti pubblici e funzionari che si oc-cupano di turismo; questo oggi impone un aggiornamento e una profonda cono-scenza del settore. E’ finita l’epoca delle delibere e dell’approccio esclusivamen-te amministrativo, è necessario uscire dalle dinamiche politico-amministrative ed accettare che il turismo è mercato, è attività economica e che il turista è il cliente del territorio. Bisogna sviluppare velocemente quella che viene chiamata “cultura del turismo”. I dirigenti, i re-sponsabili e i funzionari devono conosce-re le realtà del mercato turistico, capire le dinamiche del settore, della domanda e dell’offerta. E’ necessario capire che il turismo deve rispondere non ad una vi-sione e ad una volontà particolaristica, legata ad una concezione locale e cam-

panilistica, ma dev’essere in linea con il trend della domanda. Il turismo va or-ganizzato, strutturato e gestito. Quindi secondo la mia visione il nostro sistema turistico regionale ha bisogno di una go-vernance autorevole e riconosciuta; per questo sono convinto che la Regione debba assumere il ruolo di referente e coordinatore unico e presentare le Mar-che sotto un unico “brand”. Tutti i prodotti turistici e tutto il “made in Marche” devono riconoscersi e veicolarsi attraverso un unico marchio in modo da rendere il nostro territorio e i nostri pro-dotti sinergici e riconoscibili.

> SERENELLA MORODERDobbiamo lavorare maggiormente sul concetto di accoglienza. Le informazio-ni in nostro possesso ci rivelano che il giudizio che il turista dà della vacanza cambia a seconda dell’accoglienza che gli è stata riservata, dei luoghi che gli vengono fatti visitare, delle esperienze che riesce a vivere sul territorio… A mio avviso noi marchigiani dovremmo impa-rare e praticare un po’ meglio quest’arte. E ciò non vale soltanto per gli albergato-ri, ma per l’intero sistema ricettivo. Non dimentichiamo poi che il passaparola, rimane uno strumento fondamentale per favorire nuovi arrivi.

> FRANCESCO MASSIRispetto al passato vi sono stati dei passi in avanti, ma alcune strategie non sono adeguatamente approfondite. L’elemen-to positivo è che le azioni di marketing oggi vengono organizzate al 70 per cento con il marketing on-line e che si cercherà di cogliere tutte le opportunità offerte dal Trattato di Lisbona per acquisire nuove risorse finanziarie e anche dall’accordo con il Dipartimento Turistico.

> MARIO FORMICAA mio avviso le Marche potrebbero av-valersi dell’esperienza romagnola, e la-vorare maggiormente sulla “cultura del turismo”.

> GUIDO GUIDIIn un’ottica di espansione del nostro brand, propongo un’alleanza a livello in-terregionale. Non nascondiamoci dietro a un dito: se guardiamo ai nuovi mercati il più delle volte per i turisti cinesi, bra-siliani o americani cosiddetti “no repeat” (cioè che vengono da noi per la prima volta”, l’Italia rappresenta la tappa di un viaggio che comprende Parigi, Berlino, Londra … E del nostro Paese gli interes-sano Roma, Milano e Venezia, ma forse, almeno in prima battuta, non le Marche (il discorso è diverso per i viaggiatori “re-peat”). Allora, se riuscissimo creare sinergie con altre regioni come Umbria e Lazio, avremmo sicuramente maggior forza nell’attrarre visitatori che oggi, franca-mente, non appaiono alla nostra portata.

> GIANNI MAUROLa prima regola è di valorizzare e “coc-colare” il cliente, cioè lavorare sull’arte dell’accoglienza. Non è possibile andare in un albergo a quattro o cinque stelle di una città d’arte e inciampare nei rifiuti non raccolti, op-pure incontrare personale sgarbato o, ancora, ordinare un’aragosta e vedersi un conto da 700 euro ... Mettiamoci in testa che i turisti stranieri, una volta tornati a casa, queste cose le raccontano.

> RENATO CLAUDIO MINARDIDobbiamo implementare le azioni di marketing per rafforzare i brand della Provincia di Pesaro e Urbino e della Re-gione Marche. Non dimentichiamo che il mercato to-scano per molti aspetti è da considerarsi saturo, per cui per le Marche la partita è a tutto campo. Spetta a noi giocarla con determinazione. Noi intendiamo pro-muovere il nostro territorio - con le ric-chezze, artistiche e naturali, che vi sono custodite – a fianco del brand della Re-gione Marche. Quindi nessuna sovrappo-sizione di ruoli né dispersione di risorse.

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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito

PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14Ampliare i mercati di sbocco, i canali di commercializzazione e i contatti con gli intermediari. Aumentare il numero di operatori nel trade interessati ad opera-re nelle Marche ed incentivare le azioni di sostegno alla commercializzazione nei mercati obiettivo. Acquistare spazi

fieristici, concentrando la partecipazio-ne a totale copertura regionale a fiere di importanza strategica per Paesi/bacini obiettivo. Realizzare supporti allo stand e agli espositori. Organizzare eventi con-nessi alla partecipazione in fiera. Rea-lizzare servizi di assistenza tecnica agli operatori pre e post fiera.

Le Marche anche per russi e cinesi?2

> GIAN MARIO SPACCALa strategia che ci si propone è dunque quella di compensare la caduta dei flussi turistici nazionali e tradizionali europei con i nuovi flussi che vengono dalle re-altà in forte espansione, in cui emergono nuovi consumatori e nuove fasce di red-dito. Vogliamo guardare al mondo come area di riferimento, a quelle aree che stanno crescendo e dove possiamo inter-cettare turisti ad “alto valore aggiunto”.

> NARDO FILIPPETTINon mi convince l’idea - di per sé sug-gestiva - di affacciarsi con forza a nuovi mercati. Le Marche non sono Roma: non vi sono cinesi, americani o scandinavi che vengono apposta da noi. L’albergo medio delle Marche ha poche camere,e un volo da un Paese distante – supponiamo l’U-craina – deve avere almeno 250 persone alla volta, per essere remunerativo. Si-gnifica che il tour operator che program-ma un volo dovrebbe fare il contratto con una cinquantina di strutture diverse. Secondo voi è possibile? Nelle Marche – regione caratterizzata da un mix di mare, arte e paesaggi incantevoli – dobbiamo sviluppare il turismo tenendo sempre presenti le nostre caratteristiche. Ecco perché eviterei di fare le cose troppo in

grande, con le risorse pubbliche. Il no-stro futuro deve guardare ai mercati che già conoscono l’Italia, e che ora deside-rano qualcosa di differente rispetto alle città d’arte più celebri. Mercati che sap-piano dunque apprezzare l’incredibile connubio tra arte, natura, cultura e stile di vita che si trova soprattutto nei piccoli centri. Sono i mercati storici dell’Italia, la Germania, l’Austria, una parte dell’In-ghilterra e il nord Europa.

> LUDOVICO SCORTICHINIRelativamente alla volontà di promuove-re l’incoming turistico in nuovi mercati, eviterei di fare voli pindarici. A mio avviso dovremmo concentrare i nostri sforzi su bacini di utenza a noi tradizionalmente affezionati, come la Germania, l’Olanda, l’Austria e la Svizzera. Insomma, i Paesi del Vecchio Continente. Per quanto ri-guarda l’Europa dell’Est, parliamo di tu-risti caratterizzati da un target piuttosto basso. Un’analisi a sé invece merita la Cina: al riguardo sono molto scettico. Il cinese di oggi ama viaggiare molto spen-dendo poco, non mastica l’inglese e il più delle volte non conosce il nostro alfabe-to. Ciò significa che l’albergo deve esse-re in grado di offrire le facility, il menu, ecc. nella lingua dell’ospite., che occorre

sempre una guida al seguito, ecc. Tenia-mo presente poi che i turisti provenien-ti da Paesi come la Cina e l’India – che sono passeggeri di lungo raggio - non scelgono mai un’unica meta, bensì quat-tro o cinque località all’interno dello stesso Paese di destinazione. Per quelli che arrivano in Italia, i luoghi di maggior interesse agli occhi di tali visitatori sono sicuramente Roma, le Langhe, la Mila-no dello shopping, Venezia, Firenze, la Costa Amalfitana, ma temo che difficil-mente troviamo le Marche, se non in via eccezionale Urbino. La nostra regione da questo punto di vista non gode di una po-sizione di rilievo, purtroppo. Per non dire infine che per funzionare, l’afflusso turi-stico dalla Cina alle Marche ha bisogno di grandi numeri. Ecco perché non vedo bene un investimento fatto “su misura” per il mercato cinese: puntiamo invece su popolazioni che ci possono raggiun-gere in automobile o con voli di breve durata.

> MAURIZIO TOSORONIMi piace l’idea di esplorare nuovi mer-cati per aumentare l’incoming turistico, purchè si abbia la consapevolezza di ciò che essi chiedono. Faccio un esempio: si parla molto del mercato cinese, ma

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prima di organizzare work-shop con gli operatori, fiere e piani di promozione, si è verificato se abbiamo strutture in gra-do di accogliere questi mercati? Tenendo presente le loro esigenze di grandi strut-ture ricettive, di cibo, di lingua, ecc.? Ab-biamo considerato che arrivano in Italia quasi sempre per tour Italia classica (Roma, Firenze, Venezia, Milano e poco altro), non fanno soggiorni mare essen-do una cultura che non ama il sole e non sono per niente attratti da un sistema di turismo diffuso come il nostro? Nel mer-cato russo, invece, a parte qualche ec-cezione fatta da alberghi che si sono or-ganizzati e strutturati per accogliere un turismo russo di qualità, non riusciamo certamente a competere con l’offerta del sistema ricettivo riminese per il turismo di massa. I mercati turistici di riferimen-to secondo me sono quelli tradizionali: Germania, Austria, Belgio, Olanda, Nord Europa e le fasce sociali più ricche dei nuovi mercati dell’Est Europa.

> SERENELLA MORODERIl Piano di promozione turistica regionale 2012-2014 punta sui mercati emergen-ti, come i Paesi dell’Europa dell’Est e il Nord Europa in genere. E’ una strategia chiara, finalizzata a cogliere i turisti pro-venienti da aree che ci interessano sotto diversi profili. Siamo sicuri di poter sod-disfare i loro gusti e le loro esigenze, sia dal punto di vista delle strutture ricetti-ve, che dal punto di vista della ricchezza del territorio, che coniuga una varietà di bellezze naturali (mare, montagna, collina), ad una presenta di monumenti, teatri, chiese, rocche, piazze e torri dav-vero ineguagliabile. L’importante è saper comunicare il valore e l’esclusività che ci caratterizza come regione.

> FRANCESCO MASSIRimangono aperti i nostri punti deboli dei trasporti: quelli ferroviari sono noti a tutti; tuttavia è necessario far “decolla-re” definitivamente l’aeroporto Raffael-lo Sanzio. In tale ottica, apprezziamo lo sforzo di Aerdorica e del suo Presidente nel tentativo di superare ritardi, disfun-zioni e debiti accumulati nel passato.

> MARIO FORMICADalla Cina si arriva soltanto con un Boing 747. E’ un velivolo che – stando agli scali della dorsale del Medio Adriatico - può

atterrare solo a Rimini. Quanto ai russi, in Romagna vengono perché pagano ci-fre irrisorie (parliamo anche di 16 euro a notte!); però è anche vero che vi sono fette di mercato che qui oggi non trova-no risposte adeguate. Certo, il fenomeno dell’incoming di turisti provenienti dalla Russia è emblematico: parliamo di un indotto di 550 milioni di euro. Ma per ar-rivare a questi numeri si deve lavorare sui collegamenti, sulle infrastrutture e ovviamente sulle strutture ricettive. Non ci si può improvvisare. Qui arrivano me-diamente 500mila turisti all’anno. Anche se Rimini gode di dotazioni infrastruttu-rali che altri non hanno, una parte con-sistente di questi flussi la puoi catturare, destinandola alle Marche. Forse si do-vrebbe lavorare maggiormente sul piano di quella che non impropriamente viene battezzata “cultura del turismo”.

> GUIDO GUIDIUna strategia promozionale orientata verso nuovi mercati richiede necessa-riamente un’accurata analisi a monte, che ci permetta di comprendere dove possa risultare più agevole la nostra pe-netrazione commerciale, il grado di af-finità culturali tra determinati popoli e le nostre tradizioni. Dobbiamo andare a cercare i turisti che apprezzano tutto ciò che le Marche possono offrire: paesaggi, arte, tradizioni enogastronomiche. Altri-menti si rischia di fare buchi nell’acqua e … nei bilanci degli enti pubblici che vi hanno investito denaro dei contribuenti. Dirò di più: dobbiamo fare attenzione a non deludere le aspettative dei viaggia-tori! In sostanza, dubito che il tessuto ricettivo marchigiano sia pronto ad acco-gliere masse di turisti che hanno cultu-ra, esigenze, tradizioni e gusti diversi dai nostri: pensiamo ai russi, ad esempio, ma il discorso non cambierebbe con rife-rimento ad americani e cinesi. Premesso che il concetto di lusso è alquanto sog-gettivo, mi chiedo se la nostra industria del turismo possieda le caratteristiche adatte per rispondere in modo adeguato alle aspettative di questi potenziali nuovi turisti. E se tornassero in Patria delusi … sarebbe davvero un peccato. Ritengo piuttosto che si debba puntare sui mer-cati “classici” – Germania, Olanda, ma anche Gran Bretagna e Svezia – che fi-nora non ci hanno mai tradito, appunto perchè sono popoli che amano le pe-

culiarità di cui noi marchigiani andiamo fieri. Al di là di qualche simpatica battuta (che però appartiene al linguaggio del-la satira e non ai processi di incoming turistico), i tedeschi, ad esempio, sono molto vicini al nostro modo di pensare, hanno raggiunto indiscutibilmente un elevato livello culturale, sono tradizio-nalmente alla ricerca dei valori autentici, mantenendo un certo distacco dalla pura ostentazione. Insomma, mi pare che sia questo l’identikit del turista che apprez-za l’attuale offerta turistica marchigiana. Non dimentichiamo poi che parliamo di un popolo di oltre 80 milioni di persone, che ci possono raggiungere comoda-mente in automobile, treno, pullman o con voli di brevissima durata … e che in questo momento manifestano una certa capacità di viaggiare.

>CARLO PIETROSANTISu AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato An-cona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza hanno vi-sto nell’utenza vacanziera locale il mag-gior bacino di riferimento. I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività turistica della Regione, “Istrice”, indi-cano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due mi-lioni, in gran parte legate al turismo bal-neare, e costituite per lo più da cittadini italiani. Quelli esteri, di maggiore interesse per l’aeroporto, hanno raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati in-dicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande rilievo.

>MASSIMILIANO POLACCOL’idea di promuovere le Marche in nuovi mercati, dal Nord Europa all’ex blocco socialista, la considero così saggia che Confcommercio e Federalberghi sono impegnate in prima linea in questa di-rezione attraverso una serie di attività. Penso, ad esempio, alla campagna di comunicazione che partirà a breve su Stoccolma. Finora a mio avviso abbiamo investito troppo sul mercato nazionale: la percentuale di visitatori stranieri – cir-ca il 16/18 per cento – è troppo bassa.

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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito

3PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14In merito alla riqualificazione delle strutture ricettive, la Regione intende sostenere gli interventi diretti alla ri-qualificazione delle strutture ricettive, ai sensi dell’art. 71 della Legge Regionale 11 luglio 2006, n. 9, con particolare at-tenzione agli interventi connotati da ele-menti di qualità, sostenibilità e accessi-bilità nell’ambito della “green economy”, nonché sollecitare il sistema creditizio. A tal fine la strategia regionale sollecita l’organizzazione di tavoli tecnici di colla-

borazione e concertazione tra banche, associazioni di categoria e consorzi di garanzia. Individuare le azioni più idonee per supportare le piccole e medie impre-se che investono nel miglioramento del-le strutture ricettive. A questo proposito da più parti è stato manifestato il ram-marico per il mancato utilizzo da parte degli operatori regionali di parte dei fon-di messi a disposizione dall’Unione eu-ropea.

Contributi comunitari non utilizzati: ma la colpa di chi è??

> GIAN MARIO SPACCAL’accoglienza è un tema critico perché la nostra cultura imprenditoriale è prin-cipalmente legata alla manifattura. L’e-sperienza con la Banca europea degli in-vestimenti che ha messo a disposizione una provvista di 100 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture ricet-tive marchigiane, in effetti, non è stata pienamente recepita dagli operatori che non hanno utilizzato a pieno le risorse a disposizione. Questo dimostra la neces-sità di rinforzare, di rilanciare la capacità manageriale e imprenditoriale dei mar-chigiani nel settore turistico.

> NARDO FILIPPETTISull’inutilizzo dei fondi messi a disposi-zione dalla Banca Europea degli Investi-menti mi chiedo un paio di cose. Innanzi-tutto, mi piacerebbe sapere quanti erano

a conoscenza degli incentivi. Almeno a noi dell’Associazione pesarese degli al-bergatori non ha comunicato nulla nes-suno. Sarebbe stata sufficiente una mail in cui indicare beneficiari, importi messi a disposizione, interventi finanziabili. In secondo luogo, le misure contenevano grossi limiti intrinseci: vi potevano acce-dere soltanto piccoli imprenditori e per piccoli progetti, che di solito non inci-dono in modo considerevole sul valore dell’immobile. In secondo luogo, si trat-tava comunque di un abbattimento di in-teressi passivi, e non di contributi a fondo perduto. In sostanza, imputo un difetto di comunicazione e un difetto strutturale.

> MASSIMILIANO POLACCOQualcosa non ha funzionato, è vero, ma non per colpa degli imprenditori: il pro-blema è tutto interno al sistema banca-

rio. Proprio per questo abbiamo chiesto con forza l’adozione per il futuro di un meccanismo diverso. La verità è che a causa della crisi le banche hanno chiuso i rubinetti, e molti imprenditori si sono visti rifiutare le domande di finanziamen-to. Confcommercio ha chiesto di rivedere tutto il procedimento, tramite l’affida-mento ad un pool di sette istituti di cre-dito delle pratiche di concessione dei fi-nanziamenti al settore turistico. Proprio in questi giorni si stanno confrontando i tecnici dei vari enti coinvolti. Entro i pri-mi giorni di giugno il progetto dovrebbe partire. Ma sul tema del sostegno fi-nanziario alle imprese del settore vor-rei spendere qualche parola in più, vista l’importanza dell’argomento. Innanzitut-to, garantiamo l’intervento delle nostre cooperative di garanzia, con l’obiettivo di sostenere gli operatori economici all’atto

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della richiesta di credito. In secondo luo-go, attraverso i Cat (Centri di assistenza tecnica, ndr), Confcommercio e Regione Marche stanzieranno a breve contributi per piccoli interventi di cui necessitano nell’immediato le piccole imprese, in vi-sta dell’inizio della stagione. Si parla di importi complessivi che vanno dai 20mila ai 50mila euro, una parte dei quali – circa 8mila euro – saranno messi a disposizio-ne appunto della Regione.

> SERENELLA MORODERRelativamente ai fondi Bei in parte rima-sti inutilizzati, ritengo che il problema sia da addebitare soprattutto alle banche, che magari non hanno agito con quella tempestività richiesta – giustamente – dalle imprese. Per riavviare proficue col-laborazioni tra banche e imprese erano stati chiamati tutti e sette gli istituti di

credito che operano nella regione, con l’obiettivo di creare un fondo per il turi-smo: le cose erano a buon punto.

> LUDOVICO SCORTICHINIRelativamente alla questione dell’inuti-lizzo di una parte dei fondi Bei, ritengo che ciascuno abbia le proprie colpe. Può darsi che vi siano stati disservizi da parte della Regione, ma anche gli imprendito-ri marchigiani devono fare un po’ di mea culpa … A mio avviso la verità è che - a parte pochissimi casi isolati – non vi è una gran voglia di investire nella quali-ficazione delle proprie strutture. Si tratta per lo più di alberghi vecchi, con mobi-lia ed attrezzature di venti o trent’anni fa. Sarà pur vero che per i finanziamen-ti comunitari sia mancata un’adeguata comunicazione, oppure che l’incentivo sia stato mal strutturato, ma gli alber-

gatori prendano atto di essere una cate-goria per molti aspetti privilegiata, che ha goduto e gode tuttora dell’attenzione dell’ente pubblico. In tempi non sospetti il sottoscritto disse chiaramente che la Regione sbagliava a dare soldi agli al-bergatori, dovendo piuttosto investire nella comunicazione del territorio nel suo complesso.

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↘MARIO FORMICA

Presidente di Fiere delle Marche Spa, Presidente Piccola Industria e Vicepresidente di Confindustria

Rimini, Amministratore Unico di Alfad Spa, Vicepresidente di Aeradria, Aeroporto “Federico

Fellini” di Rimini

↘FRANCESCO MASSI

Capogruppo del Pdl in Consiglio regionale

↘LUDOVICO SCORTICHINIImprenditore del settore

(Go Asia, Go Australia), promotore del progetto

sensoriABILIS

↘MASSIMILIANO POLACCO

Direttore di Confcommercio Marche e Segretario

regionale di Federalberghi Marche

↘GIANNI MAURO

Presidente del Gruppo Mauro di Ancona

↘RENATO CLAUDIO MINARDI

Assessore alle Attività Produttive, Bilancio e

Trasporti della Provincia di Pesaro e Urbino

↘CARLO PIETROSANTI

Già Executive Vice President della Società

Aeroporti di Roma, consulente nel settore

dei trasporti

↘SERENELLA MORODEREx Assessore al Turismo

della Regione Marche, imprenditrice del settore

SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito

↘GIAN MARIO SPACCA

Governatore della Regione Marche ed

Assessore al Turismo ad interim

↘NARDO FILIPPETTI

Titolare di Eden Viaggi e dell’Hotel Excelsior di

Pesaro, Presidente dell’APA (Associazione Albergatori

di Pesaro)

↘MAURIZIO TOSORONI

Direttore commerciale di Grotte di Frasassi, già consulente – tra

l’altro – di Viaggi del Turchese, Aeroporto di Rimini, Fiere

delle Marche Spa, Aeroporto di Ancona, First Choise

↘GUIDO GUIDI

Amministratore delegato di GGF Group e

Maraviglia Travel

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GIAN MARIO SPACCAE’ determinante, oggi come non mai. Per questo nel Piano triennale il web ha un ruolo di primissimo piano. C’è una scel-ta molto forte orientata a nuovi modelli organizzativi sia sul piano della comu-nicazione che sul piano dell’intercetta-zione dei consumatori. Il mondo viene definito come un unico grande mercato che va colto attraverso gli strumenti che la tecnologia ci offre, in maniera molto mirata sui diversi segmenti che com-pongono l’offerta turistica della nostra regione: ambiente, enogastronomia, tu-rismo culturale, turismo di meditazione, percorsi della spiritualità, oltre, natural-mente, al più tradizionale turismo balne-are. Vogliamo aprirci sempre di più alle dinamiche del mercato internazionale, utilizzando i nuovi strumenti della rete. Questo significherà più trasferimenti di informazioni via web che si affiancheran-no ad un potenziamento dell’incoming. Oggi le Marche sono molto più conosciu-te nel mondo, grazie a Dustin Hoffman testimonial per il mondo anglosassone e a Padre Matteo Ricci testimonial per tutto l’Oriente. Vogliamo che questa co-

noscenza aumenti sempre di più.

LUDOVICO SCORTICHINIIl Piano triennale prevede rilevanti risor-se da destinare al web: personalmente ritengo sia un’ottima cosa. Così sarà possibile lavorare in modo coordinato anche sui social media, da facebook e twitter, per promuovere il territorio e i prodotti turistici. Faccio un esempio: se voglio far conoscere le Marche in Brasi-le, è più efficace veicolare il messaggio attraverso “orkut” – un social network con una percezione che si aggira attor-no all’84 per cento – che investire ingenti risorse nei canali tradizionali di comu-nicazione. Una seria campagna di co-municazione attraverso i più importanti blogger di Paesi come Germania, Olanda e Danimarca darebbe, ne sono convinto, ottimi frutti.

GUIDO GUIDIUna saggia strategia web è da incorag-giare, certo. Ma accanto all’azione della Regione, devono sussistere una serie di altri fattori: non ultimo, la possibilità di coinvolgere in maniera proattiva tutti gli

operatori per sfruttare appieno le enor-mi potenzialità che derivano da questo nuovo canale. Come? Magari integran-do il portale turistico con informazioni costantemente aggiornate inserite dagli stessi operatori e integrato con un ser-vizio di booking online. Allora a mio av-viso avrebbe anche senso realizzare un centro unico di prenotazione, attivo sette giorni su sette e 24 ore su 24, capace di fornire in sei-sette lingue informazioni turistiche, storiche, sulla viabilità, sulle strutture ricettive, ecc. … E’ un sogno? Può darsi, ma forse molto più economico di altre scelte che purtroppo sono state fatte nel recente passato (con risultati che talvolta hanno disilluso le aspettati-ve). Detto questo, sono del parere che co-munque l’intermediazione continuerà ad avere un peso importante, soprattutto se parliamo di determinati fenomeni quali i gruppi, i cral, ecc. oppure se davvero intendiamo “aggredire” certi mercati. In Cina, ad esempio, la macchina turistica è in mano a poco più di venti tour operator. E’ con loro che ci si deve confrontare: il web, da solo, non è in grado di farci vin-cere la partita.

Puntiamo sul web>

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FRANCESCO MASSIRitengo che la nostra partecipazione alla BIT di Mila-no debba essere rivista perché non risultano obiettivi concreti raggiunti negli ultimi anni, al di là della “ve-trina” offerta dallo spot di Dustin Hoffman.

GIANNI MAURODobbiamo essere onesti: ci siamo fatti vent’anni di Bit, ma ormai tutti hanno capito bene che da due-tre edizioni non ci va più nessuno. Questa è la verità. Mi dicono che lo stand della Regione era il più attraente: può darsi, ma è sufficiente per dare un buon voto alla strategia adottata sinora?

FRANCESCO MASSIL’80 per cento del turismo delle Marche è costituito dal prodotto “mare”. La Direttiva Bolkestein sta devastan-do gli investimenti sulle nostre spiagge, proprio quan-do quasi tutti i Comuni costieri hanno perfezionato ed approvato dei “Piani Spiaggia” all’avanguardia e di qualità. Occorre fare di tutto per arginare tale enorme “minaccia” per il nostro territorio.

La BIT Sulle spiagge arriva la direttiva bolkestein

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PIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14Rendere tutti gli aspetti di una vacanza fruibili da chiunque. Adeguare le struttu-re per renderle accessibili. Formare gli operatori turistici sui temi dell’accessibi-lità. Sviluppare un sistema turistico fles-sibile, capace di adattarsi ad esigenze della clientela. Realizzare la condizione per cui “ciò che è accessibile alle per-sone con esigenze particolari risulti più comodo per tutti”. Organizzare incontri ed azioni di sensibilizzazione sul terri-torio. Individuare il campione di imprese

da visitare e valutare le strutture ricettive accessibili.

LUDOVICO SCORTICHINIVa levato un applauso alla Regione Mar-che, che intende creare un modello di accessibilità sinora unico in Italia: si tratta di un marchio di qualità creato in collaborazione con l’Isnart finalizzato a premiare le strutture che si dotano di determinati requisiti idonei ad accogliere ospiti portatori di menomazioni fisiche di diverso tipo.

Anche in questo settore, dare una mano ai disabili (che sono circa cinque milioni in Italia e 70 in tutta Europa) non soltanto rappresenta un’iniziativa dall’altissimo valore etico, ma può rappresentare un modello di business, oltre ad avvantag-giarci sul piano del posizionamento del brand. Nel progetto sto portando in “dote” i cin-que anni di esperienza di Sensoriabilis, che sta lavorando a stretto contatto con il mondo dell’associazionismo e del vo-lontariato.

Il problema dell’accessibilità delle strutture

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PIANO DI PROMOZIONE TURI-STICA 2012-14Utilizzare appieno l’attività dell’Osservatorio, attraverso la collaborazione con enti e soggetti di comprovata pro-fessionalità, ottimizzandone il funzionamento, ampliandone le potenzialità e confrontan-do costantemente i dati con l’Istat e l’Osservatorio Na-zionale del Turismo. Monito-rare il mercato e analizzare i flussi turistici. Fornire agli stakeholders che operano sul territorio le informazioni statistico-economiche legate al settore turistico. Studiare il sistema dell’offerta e della domanda turistica.

FRANCESCO MASSINel 2006 la Regione ha isti-tuito un Osservatorio sul tu-

rismo; tale organismo non ha prodotto il lavoro che si chie-deva, né in termini di monito-raggio, né in termini di linee guida e di programmazione.

NARDO FILIPPETTIDovremmo interrogarci sull’attendibilità dei dati pub-blicati. E’ superfluo dire che per fare un’analisi seria oc-corre basarsi su numeri non soltanto esatti (nel senso di immuni da errori matemati-ci), ma anche obiettivi, cioè purificati da movimenti che in realtà nulla hanno a che fare con i flussi turistici. E’ giusto chiedersi chi siamo e dove vogliamo arrivare, purchè si ragioni sulla situazione reale e non su quella virtuale. Al-trimenti dobbiamo ragionare sulle percezioni.

GUIDO GUIDII recenti mutamenti nel pano-rama imprenditoriale del set-tore turistico impongono una riflessione: hanno sostanzial-mente “tenuto” – talvolta ad-dirittura migliorando le loro performance – gli operatori che sono riusciti a dare rispo-ste immediate all’evolversi degli eventi di natura geo-politica venutisi a creare in al-cune aree del mondo oppure alle mutazioni repentine della domanda. Teniamo presente infatti che negli ultimi tempi si è ridotto drasticamente l’open window (il periodo di prenotazione delle vacanze, ndr). Ciò ci induce a ritenere che il mercato premierà sempre di più la velocità del servizio, nel senso di capacità di allinea-

re l’offerta in funzione della variazione della domanda, purchè - naturalmente – sia abbinata alla professionalità e alla qualità. Ne consegue la necessità di ripensare il si-stema di analisi statistica dei dati inerenti agli afflussi turi-stici, allargando lo studio alla pre-analisi.

MASSIMILIANO POLACCOLa Regione dovrebbe fare uno sforzo diretto al potenzia-mento dell’Osservatorio sul Turismo: oltre ai dati statistici rilevati sul passato, avremmo bisogno di percepire le ten-denze, guardare in prospetti-va. Allora si che l’Osservatorio potrebbe diventare un’arma formidabile in mano a tutti gli operatori del settore.

Qualche dubbio sui dati>

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SPECIALE: TURISMO - Il Dibattito

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Il recuperodelle dimore storichePIANO DI PROMOZIONE TURISTICA 2012-14Individuare e recuperare immobili di pre-gio – le “dimore di charme” - per ogni provincia, di rilievo culturale e di valore architettonico, da destinare a conteni-tori polifunzionali per l’offerta di servizi turistici e di servizi culturali. Sviluppare il turismo culturale valorizzando il patri-monio artistico e storico della regione, attraverso nuovi itinerari e mete non an-cora conosciute dal turismo tradiziona-le. Selezionare gli immobili di proprietà pubblica da trasformare in dimore di qualità e polifunzionali con la collabora-

zione delle Province per realizzare una rete di strutture di alto valore storico, culturale e turistico in grado di attrarre nuovi e potenziali turisti. Recuperare e valorizzazione il patrimonio urbanisti-co, architettonico e storico artistico del territorio regionale, mediante l’utilizzo di edifici di proprietà pubblica da ricon-vertire in strutture ricettive di qualità e polivalenti per riqualificazione dell’ac-coglienza turistica. Gestire le strutture ricettive oggetto dell’intervento renden-dole immediatamente operative per fa-vorire i processi di destagionalizzazione.

Affidare la gestione a soggetti privati, privilegiando l’occupazione giovanile nelle sue varie forme.

NARDO FILIPPETTICondivido la scelta di individuare e ri-strutturare dimore storiche al fine di trasformarle in strutture ricettive di lus-so, purchè prima di iniziare gli interventi la Regione – o chi per essa – abbia già trovato il futuro gestore. Altrimenti c’è il rischio che con il denaro pubblico si rea-lizzino immobili di alta qualità da affidare a soggetti non all’altezza.

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FRANCESCO MASSIPrendiamo atto che il Piano triennale non è “costruito” a costo zero: è affida-to per 100mila euro alla Four Tourism di Torino di Josep Ejarque, che è conosciu-to come un “guru” del turismo. interna-zionale. Non discutiamo delle sue capa-cità. Credo tuttavia che vi sia il bisogno di “formare” una rete di dirigenti creativi e dinamici che sappiano promuovere le

strategie nei nostri Comuni sotto il coor-dinamento della Regione.

GUIDO GUIDICondivido il parere di quegli autorevo-li osservatori per i quali non è ulterior-mente procrastinabile l’avvio di una nuo-va fase, caratterizzata da un serio, leale e costruttivo confronto tra la Regione Marche e gli operatori del settore. Temo

che non si attribuisca un’enfasi adegua-ta al fatto che negli ultimi anni il nostro territorio ha visto taluni imprenditori ef-fettuare notevoli investimenti nel settore turistico, con un riverbero molto forte per l’indotto, per l’immagine, per il pre-stigio della regione. Ecco, ritengo che le scelte dovrebbero essere fatte almeno ascoltando chi ha avuto il coraggio di as-sumersi certi rischi.

La consulenza>

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3/5/7 ottobre

I PURITANI Melodramma serio in tre parti | Libretto di Carlo Pepoli da Têtes Rondes et Cavaliers di J.F. Ancelot e X.B. Saintine musica di VINCENZO BELLINIdirettore Giacomo Sagripanti | regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza | costumi Margherita BaldoniForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO Nuovo allestimento

7/9/11 novembre

MACBETH Melodramma in quattro atti | Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla tragedia di W. Shakespeare musica di GIUSEPPE VERDIdirettore Giampaolo Maria Bisanti | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Nanà Cecchi ricostruzione allestimento scenico Benito LeonoriForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE e FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA Nuovo allestimento

23/24/25 novembre

LUCIA DI LAMMERMOOR Dramma tragico in tre atti | Libretto di Salvatore Cammarano da The Bride of Lammermoor di W. Scott musica di GAETANO DONIZETTIdirettore Matteo Beltrami | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Patricia Toffolutti ricostruzione allestimento scenico Benito LeonoriForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO e TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO Nuovo allestimento

DEDICATA A JOSEF SVOBODA nel decennale della scomparsa

dal 3 ottobre al 25 novembre 2012

STAGIONE LIRICADI TRADIZIONE

La prima esecuzione in epoca moderna de “La fuga in maschera” di Gaspare Spontini, commedia per musica in due atti su libretto di Giuseppe Palomba, ritenuta perduta ed il cui manoscritto autografo è riapparso presso una casa d’aste londinese, inaugura al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi il 31 agosto il XII Festival Per-golesi Spontini. L’allestimento è in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli.

31 agosto/2 settembre Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

LA FUGA IN MASCHERA Commedia per musica in due atti Libretto di Giuseppe Palomba musica di GASPARE SPONTINI revisione critica a cura di Federico Agostinelli Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Nuovo sopra Toledo, 1800

direttore Corrado Rovaris regia Leo Muscato scene Benito Leonori costumi Giusi Giustino

I Virtuosi Italiani

In coproduzione con TEATRO DI SAN CARLO DI NAPOLI

Nuovo allestimento Prima esecuzione in epoca moderna

Il programma completo del Festival, che proseguirà fino al 16 settembre con concerti, spettacoli ed eventi dedicati al tema del travestimento e della trasformazione, sarà presentato prossimamente

TRAVESTIMENTO E TRASFORMAZIONE

dal 31 agosto al 16 settembre 2012

Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL

DODICESIMA EDIZIONEXII

LA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI è un’azienda culturale di produzione e servizi per il territorio nata a Jesi nel 2000 e certificata UNI EN ISO 9001:2008.

L’azienda, sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private, gestisce 6 teatri storici nelle Marche in cui organizza 14 stagioni e rassegne.

Aperta 12 mesi l’anno, la sua attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi.

È inoltre editore musicale e si occupa di ricerca musicologica, formazione professionale, nuove tecnologie, divulgazione culturale.

IL XII FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI E LA 45a STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE SONO ORGANIZZATE DALLA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI: con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Soci Fondatori Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini / Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di Monte San Vito, Comune di San Marcello / Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona / Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia / in collaborazione con Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto / Sponsor principale Banca Marche

FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI via Mazzini, 14 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 202944 / [email protected] biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: piazza della Repubblica, 9 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 206888 / [email protected]

www.fondazionepergolesispontini.com La Direzione della Fondazione Pergolesi Spontini si riserva il diritto di apportare variazioni di date, titoli e cast per motivi tecnici o di forza maggiore.

La Fondazione Pergolesi Spontini è certificata UNI EN ISO 9001:2008

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a.it

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3/5/7 ottobre

I PURITANI Melodramma serio in tre parti | Libretto di Carlo Pepoli da Têtes Rondes et Cavaliers di J.F. Ancelot e X.B. Saintine musica di VINCENZO BELLINIdirettore Giacomo Sagripanti | regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza | costumi Margherita BaldoniForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO Nuovo allestimento

7/9/11 novembre

MACBETH Melodramma in quattro atti | Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei dalla tragedia di W. Shakespeare musica di GIUSEPPE VERDIdirettore Giampaolo Maria Bisanti | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Nanà Cecchi ricostruzione allestimento scenico Benito LeonoriForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE e FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA Nuovo allestimento

23/24/25 novembre

LUCIA DI LAMMERMOOR Dramma tragico in tre atti | Libretto di Salvatore Cammarano da The Bride of Lammermoor di W. Scott musica di GAETANO DONIZETTIdirettore Matteo Beltrami | regia Henning Brockhaus scene Josef Svoboda | costumi Patricia Toffolutti ricostruzione allestimento scenico Benito LeonoriForm - Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”In coproduzione con TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO e TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO Nuovo allestimento

DEDICATA A JOSEF SVOBODA nel decennale della scomparsa

dal 3 ottobre al 25 novembre 2012

STAGIONE LIRICADI TRADIZIONE

La prima esecuzione in epoca moderna de “La fuga in maschera” di Gaspare Spontini, commedia per musica in due atti su libretto di Giuseppe Palomba, ritenuta perduta ed il cui manoscritto autografo è riapparso presso una casa d’aste londinese, inaugura al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi il 31 agosto il XII Festival Per-golesi Spontini. L’allestimento è in coproduzione con il Teatro San Carlo di Napoli.

31 agosto/2 settembre Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

LA FUGA IN MASCHERA Commedia per musica in due atti Libretto di Giuseppe Palomba musica di GASPARE SPONTINI revisione critica a cura di Federico Agostinelli Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Nuovo sopra Toledo, 1800

direttore Corrado Rovaris regia Leo Muscato scene Benito Leonori costumi Giusi Giustino

I Virtuosi Italiani

In coproduzione con TEATRO DI SAN CARLO DI NAPOLI

Nuovo allestimento Prima esecuzione in epoca moderna

Il programma completo del Festival, che proseguirà fino al 16 settembre con concerti, spettacoli ed eventi dedicati al tema del travestimento e della trasformazione, sarà presentato prossimamente

TRAVESTIMENTO E TRASFORMAZIONE

dal 31 agosto al 16 settembre 2012

Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello Jesi, Teatro G.B. Pergolesi

PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL

DODICESIMA EDIZIONEXII

LA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI è un’azienda culturale di produzione e servizi per il territorio nata a Jesi nel 2000 e certificata UNI EN ISO 9001:2008.

L’azienda, sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private, gestisce 6 teatri storici nelle Marche in cui organizza 14 stagioni e rassegne.

Aperta 12 mesi l’anno, la sua attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi.

È inoltre editore musicale e si occupa di ricerca musicologica, formazione professionale, nuove tecnologie, divulgazione culturale.

IL XII FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI E LA 45a STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE SONO ORGANIZZATE DALLA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI: con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Soci Fondatori Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini / Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Comune di Montecarotto, Comune di Monte San Vito, Comune di San Marcello / Partecipante Sostenitore Camera di Commercio di Ancona / Fondatori Sostenitori Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia / in collaborazione con Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto / Sponsor principale Banca Marche

FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI via Mazzini, 14 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 202944 / [email protected] biglietteria Teatro G.B. Pergolesi: piazza della Repubblica, 9 / 60035 Jesi (AN) / tel. +39 0731 206888 / [email protected]

www.fondazionepergolesispontini.com La Direzione della Fondazione Pergolesi Spontini si riserva il diritto di apportare variazioni di date, titoli e cast per motivi tecnici o di forza maggiore.

La Fondazione Pergolesi Spontini è certificata UNI EN ISO 9001:2008

edig

a.it

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Come definirebbe un viaggio?N. I.: “Allontanarsi dal

proprio microcosmo per ar-ricchirsi di nuove esperienze, emozioni, curiosità, ma anche il piacere di tornare a casa, apprezzando, con il confronto, ciò che si ha”.

E. F.: “Sono di natura una per-sona molto curiosa, con tanta voglia di conoscere e capire. Lavorando ho avuto la pos-sibilità di entrare in contatto con nuove realtà e contesti; alla fine ho tratto da queste esperienze che nel mondo ci sono tantissime cose e luoghi da scoprire. Viaggiare è per me un arricchimento perso-nale e una crescita, cerco di farlo quotidianamente e non necessariamente puntando a mete lontane”.Che cosa non può assoluta-mente mancare nella Sua valigia?N. I.: “Non possono mancare il phon, o meglio la mia picco-la piastra per lisciare i capelli e anche la mia maxi-trousse con trucchi, creme, profumi”.

E. F.: “Il mio portatile o il mio Ipad: quando viaggio non amo l’idea di non potermi docu-

mentare su dove dirigermi, cosa vedere, che ristoran-te scegliere o in che serata andare a divertirmi un po’. Nei luoghi che visito avverto sempre questa necessità di informarmi a puntino per poi poter selezionare tra tutte le possibilità che quella zona mi offre. Quasi sempre scelgo per la novità, per la cosa mai provata, ma che allo stesso tempo deve essere tipica e ca-ratteristica di quel luogo”.

C o n s i d e r a le Marche una regione ideale per viaggiatori di nicchia o più alla ricerca di adrenali-na?N. I.: “Sicuramente e per for-tuna, le Marche rappresenta-no una regione di “nicchia”, per viaggiatori che vogliono rigenerarsi dallo stress, una regione poco sfruttata e au-tentica, ricca di storia ed arte, dove regna il verde e si posso-no apprezzare la genuinità dei

prodotti tipici e la naturalità delle cose. Inoltre è una ter-ra che “fa le scarpe” a tutto il mondo!”.

E. F.: “L’Italia in generale è una realtà completa che sod-disfa un po’ tutti ovunque ci si rechi, ma se dovessi giudicare direi che le Marche sono una

meta ideale per chi cer-ca qualità, i marchigiani sono perso-ne concrete e questo ov-viamente si riflette nelle proprie re-altà. Amo la cucina, il mangiar bene cosi come la vita notturna e m o n d a n a . In entrambi i casi, se si

conosce dove andare, le Mar-che hanno poco da invidiare a qualsiasi altra regione”.Quale destinazione e che tipo di esperienza consiglierebbe ad un amico che decidesse di venire nelle Marche?N.I.: “Tutte le Marche sono splendide, ma la bellezza del-

le nostre colline non si può descrivere, solo ammirare: il meraviglioso mosaico po-licromo dei campi di grano, di girasoli e i vigneti a perdi-ta d’occhio. Inoltre i borghi e i castelli, i piccoli paesi che svettano dalle cime dei colli e parlano di artigianalità, di tra-dizioni, di storia. “Una regione così benedetta da Dio di varie-tà, ubertà, tra questo digra-dare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra quest’apertura di valli che arridono” (G. Carducci)”.

E.F.: “Sicuramente consiglie-rei di fare base in una località marittima: Senigallia o Civita-nova se alla ricerca di un po’ di movimento e di shopping, Portonovo o Sirolo per gode-re di un mare da sogno; poi gli suggerirei una “puntata” nell’entroterra dei castelli di Jesi per gustare i nostri ma-gnifici prodotti gastronomici. La sera tutto divertimento di alta qualità negli splendidi locali notturni che abbiamo sparsi lungo la costa”.

Qual è la località che prefe-risce?N.I.: “Amo moltissimo il mare,

Le Marche: una regione con una doppia anima…?Lo chiediamo a due opinion leader, personaggi carismatici e intraprendenti, che rappresentano, rispettivamente, l’immagine di un turista raffinato e amante delle location esclusive e quella di un turista giovane, alla ricerca continua di adrenalina, divertimento e contatto con la natura. Per l’intervista doppia di giugno abbiamo incontrato l’imprenditrice Nenella Impiglia Curzi e il pilota Enrico Fulgenzi

di A. Dachan

SPECIALE: TURISMO

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quindi Senigallia è la mia per-la, la considero la mia città d’adozione. E’ meraviglio-so passeggiare lungo la sua spiaggia di velluto, ammira-re la Rotonda a mare, unico esempio di architettura bal-neare anni ’30 rimasto in Ita-lia, o girovagare per il centro storico, ricco di monumenti e palazzi di grandissimo valore storico e architettonico”.

E.F.: “Amo Jesi, la mia città, ma se dovessi cambiare opte-rei per Senigallia,Civitanova o Gabicce”.

Cosa, invece, non le piace o vorrebbe migliorare?N.I.: “Se potessi, vorrei po-ter migliorare il carattere dei marchigiani: gente operosa, coraggiosa, pronta a rimboc-carsi le maniche nei momenti di difficoltà, che sa adattarsi ai tempi e interpretare i cam-biamenti, ingegnosa ma un po’ schiva, introversa con li-mitata capacità promozionale. Oggi più che mai è importante comunicare, trasmettere i no-stri valori, le nostre qualità, le nostre ricchezze”.

E.F.: “Non manca nulla, ad eccezione di un capoluogo di regione, Ancona, che pur-

troppo non offre quello che un capoluogo dovrebbe offri-re. Questa è una caratteristi-ca delle Marche, non esiste un polo principale dove tutto e tutti convergono, bensì ci sono tante piccole realtà di-slocate che puntando sulla qualità hanno sempre soddi-sfatto autonomamente. Più

che un difetto io la definirei una particolarità. Ah ecco…il difetto è che manca un bell’autodromo!”.

Lei ha intrapreso una car-riera piena di sfide e soddi-sfazioni, che le ha dato no-torietà, ma non le ha fatto rinunciare al legame con il

territorio: perché?N.I.: “Sono cresciuta tra i declivi di questo entroterra e sento profondamente mio ogni pezzo, ogni parte di que-sti luoghi. Sono troppo attac-cata alle mie origini, ai valori, alle tradizioni, alla mia fami-glia. E’ un grande amore che ci tiene uniti e le Marche sono

le mie radici”.

E.F.: “Quello che facciamo è anche frutto del posto da cui veniamo. Se ho vinto delle sfi-de ed ho avuto dei successi è perché questi li ho costruiti a “casa”, nei luoghi a me fa-miliari. Sono fiero di essere marchigiano, le Marche sono

una piccola regione ma fatta di grandi persone”.

Ci consenta un’ultima do-manda: in estate, vacanze marchigiane, o è prevista una destinazione lontana?N.I.: “E’ bello uscire dal pro-prio guscio per avere il pia-cere di ritornarci: lo scorso anno, per il mio compleanno, ho voluto realizzare un mio desiderio, quello di visitare la Florida e le Bahamas, ma di norma le mie vacanze sono in parte marchigiane (natural-mente Senigallia) e in parte trascorse a visitare ogni volta una bellezza italiana. Prima di andare all’estero bisogne-rebbe conoscere e apprezzare bene la nostra magnifica Ita-lia e naturalmente il “made in Italy” che ci fa onore in tutto il mondo”.

E.F.: “L’estate è il momento clou della mia attività lavo-rativa, non avrò molto tempo per una vacanza, ma a pre-scindere…perché cercare al-trove quando ho già il meglio sotto casa?”.

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Se per voi la vacanza è una questio-ne di stile, un sogno raffinato che volete trasformare in realtà, viven-

do esperienze magiche, in un’atmosfe-ra da favola, allora segnate sulla vostra agenda la destinazione per il prossimo viaggio: le Marche. Fatelo anche se siete marchigiani, ma avete voglia di andare alla scoperta di tutti quegli scrigni chiusi che sono cosparsi sul territorio. Se par-tite di notte seguite il cielo, scegliete la destinazione 4 o 5 stelle che preferite, troverete gioielli d’ospitalità di suggesti-va bellezza; se partite di giorno, invece, scegliete un raggio di sole e andate verso la direzione che avrà scelto di illuminare: sarà senza dubbio una riserva di grandi emozioni. Le Marche di charme vi danno il ben venuto: a voi selezionare l’espe-rienza che volete vivere.

SHOPPING CON CHAUFFEURC’è chi dichiara “I love shopping con mia sorella” e chi, invece, preferisce con-

cedersi un tour tra le più prestigiose boutique della moda, che la moda non la ideano, la disegnano e la producono, viaggiando in limousine e facendosi ac-compagnare da un personal chauffeur. Un’esperienza degna della più sofistica-ta delle principesse moderne, che diven-ta realtà grazie alle proposte di Maravi-glia Travel.Info: www.maravigliatravel.it

SCOPRIRE IL CONERO A bORDO DI UNO yACHTL’incantevole Riviera del Conero sembre-rà ancor più bella vista da uno yacht di 15 metri! Un tuffo nelle acque cristalli-ne delle Due Sorelle, pesca, immersioni, snorkeling e sci nautico. Il comandante sarà lieto di trasmettere agli ospiti no-zioni di conduzione navale e di far prova-re l’ebbrezza di timonare uno scafo ele-gante e moderno, su cui vi sarà servito un delizioso pranzo di pesce. L’attività è disponibile tutto l’anno, con partenza da

Marina di Poro San Giorgio e arrivo alle Due Sorelle. Info: www.maravigliatravel.it

PASSIONE PER IL GOLFGiocare a Golf all’interno del Parco del Conero, a due passi dal mare, immersi in seimila metri di puro divertimento, tra ginestre, corbezzoli, querce, tamerici e ciliegi è un’esperienza impareggiabile. Diciotto buche in una cornice di straordi-naria bellezza, aperta tutto l’anno e fru-ibile ai turisti di passaggio che amano il green o agli appassionati che giungono appositamente per partecipare alle gare. Speciali convenzioni con le strutture ri-cettive della zona rendono questa oppor-tunità ancora più interessante. Info: [email protected]; Tel. +39 071 7360613

ExCELSIORHotel & SPA *****Un “rifugio” dedicato agli amanti del

SPECIALE: TURISMO

Proposte di CharmeCharme: si pronuncia in francese, si vive in marchigiano

Marche “Il sesto senso è qui”: l’inequivocabile claim per la Borsa Internazionale del Turismo Febbraio 2012 { }

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buon vivere e all’ineguagliabile clas-se degli anni ’50. L’elegante bianca Spa con vista sul mare, all’ultimo piano del-la struttura, e l’atmosfera riscaldata da soffuse luci di candele e profumo di vaniglia, sono il vero gioiello di questo boutique hotel, dove il sapore unico che si respira e ogni cosa intorno rende pia-cevole il sostare. Vasca idromassaggio e salottini in spiaggia, ombrelloni ampi e distanziati offrono il massimo comfort anche in estate. Info: www.excelsiorpesaro.it

VILLA LATTANZILuxury Refuge *****Custodita da uno dei cento borghi più belli d’Italia (Torre di Palme) e invisibile allo sguardo dei passanti, Villa Lattanzi si scopre in tutta la sua bellezza agli occhi di chi sa individuare le perle dell’accoglien-za. L’atmosfera è ovattata, i rumori filtra-ti, la vista piacevole sull’azzurro del mare. È come se il vento, ondeggiando tra gli

alberi, avesse pervaso ogni angolo della villa di un frammento della storia dei due amanti che ha avvolto di fascino e mistero questo angolo di paradiso. Welcome Vip in torretta e Limousine Service completa-no la vostra esperienza di charme.Info: www.villalattanzi.it

SUA MAESTà IL VINO: Cantine GarofoliQuella della Cantina Garofoli è un’espe-rienza che si tramanda di figlio in figlio con passione da tanti anni. Era esatta-mente il lontano 1871 quando Antonio Garofoli iniziò la sua avventura ed oggi, alla guida dell’azienda, con lo stesso en-tusiasmo, si trovano Giancarlo e Carlo Garofoli e i loro figli. L’azienda non è solo la più antica cantina delle Marche, ma anche una delle più apprezzate a livel-lo internazionale, con una lunghissima lista di rinascimenti, come ad esempio per il “Podium” Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore, o per il Rosso

Conero “Grosso Agontano”. Un luogo di grande charme dove degustare con stile ed eleganza l’eccellenza del vino. Un luogo che si lascia apprezzare apren-dosi anche a interessanti eventi di arte, cultura e cucina. Info: www.garofolivini.it, www.maravi-gliatravel.it

Strutture ricettive del prestigioso circuito CharmeRelais del Colle Ripatransone APResidenza Centro Torri Ascoli Piceno APRiserva Privata San Settimio Arcevia AN Borgo Laciano Castelraimondo MCVilla Lattanzi Torre di Palme FMHotel Excelsior Pesaro PUVilla Tombolina Montemaggiore Metauro PU

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SPECIALE: TURISMO

Chi l’ha detto che il cielo è solo per gli uccelli e il mare solo per i pesci, che le grotte sono solo per i pipi-

strelli e le piste solo per i professionisti? Se avete voglia di spiegare le ali, di vola-re sull’acqua o di addentrarvi nel cuore o sul dorso della terra, di vivere un’avven-tura da brivido, allora inserite sul naviga-tore la destinazione Marche e lasciatevi sorprendere! Avete capito bene, le Mar-che: mare, monti, caverne e piste, tutto in un’unica regione. Il cuore young del-le regione offre un’infinità di esperien-ze all’insegna dell’adrenalina, ideali per tutti quei giovani e quegli amanti della natura, alla ricerca di emozioni autenti-che, che portano a sfidare fino in fondo i propri limiti. Abbiamo selezionato per voi alcune allettanti proposte, ideali da pro-vare nella bella stagione. A voi il brivido della scelta…

SCUOLA 4x4 FUORISTRADARiserva Privata S. Settimio – Palazzo di Arcevia (AN)Se amate la natura, ma non volete rinun-ciare al rombo dei motori, allora orien-tate la bussola verso Palazzo di Arcevia e preparatevi a vivere un’avventura fuori dalle righe, su fuoristrada. Passi il gioco di parole, se siete pronti a seguire emo-zionanti corsi di guida proposti all’inter-no della Riserva Privata S. Settimio, ave-te scelto la stagione migliore. Le lezioni si adattano bene non solo ai possessori

di mezzi 4x4 “vecchia generazione”, tan-to robusti ed inarrestabili in fuoristrada quanto goffi ed impacciati su asfalto, ma pure ai moderni Sport Utility Vehicles che, pur sacrificando qualcosa nella mo-bilità off-road, hanno conquistato larghe fasce di mercato grazie alla loro sicu-rezza in ogni situazione, al loro fascino e alla loro indubbia comodità. Gli istruttori tengono infatti conto, durante le lezioni pratiche, delle capacità e peculiarità dei vari mezzi, consentendo agli allievi di ca-pire quali sono i limiti dei loro mezzi e te-nendo in debita considerazione i ritrovati della moderna tecnologia, che consente prestazioni e capacità di controllo inim-maginabili fino a pochi anni fa.Per info: Master Driving [email protected] - Maurizio Pierantoni Cell: 335 6491779

PISTE MARCHESiete appassionati delle due ruote? Sen-tite in lontananza in ronzio delle moto, ma non sapete dove trovare la pista che fa per voi? C’è chi vi ha letto nel pensiero e ha anticipato le vostre richieste: spinto dal numero e dal livello dei circuiti pre-senti sul territorio delle Marche, Danilo Panebianco ha deciso di descriverli, allo scopo di promuoverli a livello nazionale e anche oltre. Basta un click, www.piste-dellemarche.com e vi si apre una pano-ramica mozzafiato. Di ogni circuito sono descritte le difficoltà tecniche e di guida,

la storia, i servizi e il tutto è completa-to con un giro filmato con telecamera on board. (primi in Europa). Il risultato di questo è stato un grande successo di critica giornalistica (Roberto Ungaro direttore di Motociclismo Fuoristrada, hadedicato due pagine sulla sua presti-giosa rivista nel numero di luglio’06) e di pubblico, diventando presto un punto di riferimento per i crossisti ed enduristi di tutta Italia, che vogliono scoprire l’off road marchigiano.Per info: [email protected] - 3935906280

SCUDERIA FERRARI CLUbPesaroÈ l’unico Club Ufficiale Ferrari, con spi-rito di gruppo e di associativismo: vi aspettiamo presso sede il martedì e giovedì dalle ore 21,00 alle 23,00 in via Gattoni 51/53 a Pesaro per condividere la nostra grande passione. La Scuderia nasce venerdì 22 Febbraio 1990, quando un gruppo di amici decide di fondare il “Ferrari Club Pesaro”, un sodalizio che, ottenuta l’iscrizione al Ferrari Club Italia, permettesse agli amanti della “rossa” della nostra città, di far parte integrante della tifoseria ufficiale. Il nostro sodali-zio propone e organizza, oltre ai momen-ti d’aggregazione presso la nostra sede, pranzi e cene sociali, Gara di Kart”, gite sociale con destinazioni Gran Premi F1, gite sociali ai musei motoristici, visite

Esperienze YoungVolare, cavalcare, guidare, tuffarsi: una miscela di natura e adrenalina tutta made in Marche

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alla fabbrica Ferrari a Maranello, Raduni Nazionali di auto d’epoca, Ritrovi Ufficiali Auto Ferrari, gare di simulazione guida Virtual Academy, gare di simulazione Pit Stop Formula Uno, corsi di pilotaggio, gare di Soap Box, Ferrari Passion Day, Fiere e Sagre sul territorio pesarese e pubblica un giornalino periodico mensile informativo.Per info: www.ferrariclubpesaro.it - 0721 403715

VOLO IN MONGOLFIERA E DELTAPLANO bIPOSTO Loreto (MC)Toccare il cielo con un dito… anzi, di più: provare davvero cosa vuol dire volare, a bordo di un deltaplano o su una mongol-fiera. Un sogno che diventa realtà grazie alla passione per il volo di Achille Cesa-rano, istruttore e pilota, detentore del record dei viaggi più lunghi nella storia dell’aviazione italiana. Le opzioni sono ben tre: volo turistico (tutto l’anno) in deltaplano, partendo dalla Val Musone e sorvolando Recanati, Loreto, il Conero ecc. per quaranta indimenticabili minu-ti; oppure volo con le oche (settembre): un’esperienza unica che vi permetterà di entrare in simbiosi con uccelli nati in cattività, facendovi sentire protetti dalla loro vicinanza e facendo nascere in voi un nuovo modo di amare la natura; la terza opzione emozionante è il volo in mon-golfiera: si parte all’alba e dall’alto ci si

gode uno spettacolo mozzafiato…Per info: [email protected] 3939726646

L’HyDROSPEED Visso (MC) L’hydrospeed consiste nel seguire la cor-rente del fiume in acqua viva. Diretta-mente nel fiume, a contatto diretto con l’ acqua con una spessa muta in neoprene, un bob e un paio di pinne. Dopo una breve lezione teorica ci si tuffa per affrontare le onde, distesi sul bob e pinneggiando. Si scende in gruppi massimo di 5 persone. Dentro la corrente per un’emozione uni-ca. La discesa viene effettuata sul fiume Nera a Visso (MC). Lungo il tragitto sare-te sempre preceduti da una guida che vi indicherà i percorsi migliori da seguire. Prima della discesa le nostre guide im-partiranno tutte le istruzioni e le tecni-che principali necessarie per la discesa, in un breve corso di circa 10 minuti, in modo che tutti siano pronti alla discesa.Per info: www.asgaia.it Tel: Giuliano 338.7678.308

LANCIO CON IL PARACADUTE FLyZONE Fermo Adesso mi lancio, scopro di avere le ali e guardo il mondo dall’alto: quante vol-te l’abbiamo detto? Tra il dire e il fare, c’è di mezzo… non il mare, ma in que-sto caso il cielo, quello della Fly Zone di Fermo. Grazie all’esperienza pluride-

cennale maturata dallo staff, certificato dall’Ente Nazionale Aviazione Civile, è possibile frequentare ogni tipo di corso di formazione, dall’avviamento ai lan-ci alla qualifica di istruttore. Grazie a moderne attrezzature, è anche possibile provare l’ebbrezza dei lanci in “tandem”, saltando da 4000 m. accompagnati da un istruttore qualificato ed utilizzando un equipaggiamento realizzato appo-sitamente per due persone. Il tutto può essere filmato e riversato su DVD ricordo e non è necessario partecipare a nessun corso. Per info: [email protected] 334/7481670 o 349/6120984

A VELE SPIEGATEVelaconero è un’iniziativa che si propone di diffondere e promuovere lo sport del-la vela, sia quella adrenalinica dei veloci catamarani, sia quella più tranquilla e riflessiva della vela d’altura su cabinati. Propone uscite giornaliere nella splendi-da cornice della Riviera del Conero, ma anche crociere di largo raggio in Croazia e Grecia. Organizza corsi di vela, sia a li-vello di base che avanzati con istruttori esperti. Info: [email protected], la pagina fa-cebook Velaconero Riviera del Conero - Tel +393204305786.

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MSC Crociere, una ricchezza tutta italiana La compagnia crocieristica genera una ricaduta positiva sull’intera economia italiana e sull’occupazione

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Con un’offerta di 161 itinerari, 180 porti toccati nel mon-do dalla sua flotta di 11 navi, uffici in 45 Paesi e 15.500 impiegati in 5 continenti, MSC Crociere rappresenta una

compagnia leader del settore crocieristico, una florida real-tà aziendale con un giro d’affari totale pari a 1,3 miliardi di euro nel 2011 e un incremento dei passeggeri del 10% rispetto all’anno precedente. Questi pochi dati sono già sufficienti per comprendere come il gruppo MSC Crociere funga da generatore di ricchezza nei ter-ritori in cui approda, con ricadute positive sull’intero sistema economico italiano.La compagnia, infatti, alimenta un circolo virtuoso che inclu-de fornitori, agenzie di viaggio, partner commerciali, attività di co-marketing, servizi di transfer, di manutenzione tecnica e di approvvigionamento, rappresentando un elemento attivatore di crescita nei territori coinvolti dalla sua attività. L’impatto posi-tivo generato sull’intero sistema economico italiano da MSC Crociere nel 2009 è stato di 1.523 milioni di euro, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nello stesso anno la spesa diretta della compagnia nella regione Marche è stata pari a 2 milioni di euro ed ha coinvolto 25 fornitori del territorio.

Un contributo che traspare anche dal punto di vista dell’occu-pazione. Infatti, i dipendenti italiani impiegati nella compagnia sia bordo che a terra sono 2.370, numero che in un momento di recessione economica globale è destinato ad aumentare grazie all’arrivo di MSC Divina, alla quale si aggiungerà a marzo del 2013 anche MSC Preziosa.A bordo di una nave ammiraglia, viene chiamato un equipag-gio di circa 2.000 persone. Tra le professionalità maggiormen-te richieste a bordo figurano l’IT Manager, il Food & Beverage Manager, l’Inventory Manager, gli ufficiali di macchina, i tec-nico-frigoristi, i tecnico-elettronici, gli elettricisti, gli chef e il personale preposto agli uffici informazioni ed escursioni.Uno dei requisiti minimi è la conoscenza della lingua inglese, inoltre per ogni profilo professionale sono richiesti altri skills come ad esempio l’ottima conoscenza di almeno 3 lingue per chi lavorerà a diretto contatto con i passeggeri. Le lingue mag-giormente richieste, oltre all’inglese, sono il francese, il tede-sco e le lingue dei Paesi emergenti come cinese, giapponese, olandese e russo. Naturalmente per tutte le posizioni sono gradite esperienze pregresse a bordo di navi da crociera o im-portanti catene alberghiere.

PERSONALE A BORDO DI UNA NAVE AMMIRAGLIA MSC CROCIERE

30 IT Manager

45 Concierge

40 Commissari di bordo

180 Tour and receptionist hostess

80 1° e 2° cuoco

50 Ufficiali di macchina

20 Assistant Shop Manager

50 Elettricisti

50 Tecnico - frigoristi

80 Shop seller

15 Shop manager

60 Tecnici Suono - luci e dj

1.300 Personale Vario

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Si chiude l’ottava edizione del Fano Yacht FestivalAll’orizzonte il progetto Blu Marche 2013Si è chiuso il 13 maggio il Fano Yacht Festival sotto un cielo tutt’altro che estivo, ma con soddisfazione da parte degli organizzatori. Da giovedì a sabato, favorevole anche il clima, il Salone è stato occasione per riunire tutte le voci più importanti e autorevoli della nautica italiana.

SPECIALE: TURISMO

Siamo soddisfatti di aver realizzato anche quest’anno la manifestazio-ne – dichiara Roberto Marchetti,

Adriatic Festival - Certo, siamo consa-pevoli della non facile situazione, e il Fano Yacht Festival è risultato uno spec-chio della realtà economica, ma abbia-mo voluto confermarlo e inizieremo già a pensare alla nona edizione, certi del suo apporto per il business della nostra regione e della nautica nazionale. Andia-mo fieri in particolare dell’interesse ot-tenuto dai convegni e dalle tavole roton-de che hanno animato il dibattito sulle prospettive del settore e sulle proposte per il futuro. È emersa con chiarezza l’e-sigenza di fare sistema, unendo risorse ed energie da parte di tutti i settori che riguardano la Blue Economy: un’esigen-za che finalmente troverà risposta con Blu Marche 2013”.Sui prossimi scenari interviene ancora

il Presidente del Consorzio Navale Mar-chigiano Gianluca Fenucci: “Quest’anno abbiamo aperto il Salone con lo spirito del ‘navigare controcorrente’: guardando al tempo burrascoso di oggi sembra di vedere un perfetto parallelismo fra l’at-tuale situazione economica e la nostra tenacia. Dobbiamo guardare al presente con co-raggio, caparbietà e fiducia nella proget-tazione del futuro, analizzando con luci-dità il momento, senza entusiasmi ma nemmeno con rassegnazione.Controcorrente vuol dire fare autocritica sotto due aspetti: uno di mercato e l’altro di sistema. Siamo di fronte a un mercato sempre più esigente e competitivo, che non può prescindere dallo scenario in-ternazionale, e per poterlo intercettare dovremo essere più uniti nello sforzo, ri-lanciando il Distretto del Mare, passando dalla ‘convivenza’ alla ‘collaborazione’.

Il cambiamento deve passare per due livelli: industriale e di marketing. Dob-biamo creare un marchio di settore ed in questo Blu Marche 2013 rappresenta un progetto strategico. L’obiettivo è quello di alzare al massimo il livello dell’offerta relativa all’economia regionale del mare, dalla nautica alla pesca fino a tutta la fi-liera, in un’ottica integrata che manten-ga l’identità di ciascuna iniziativa, poten-ziandola grazie alla più ampia adesione di attori. Il nostro futuro dipende da noi”.

www.fanoyachtfestival.it

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Fano Yacht Festival Il Salone Nautico dell’Adriatico:

10 – 13 maggio 2012 www.fanoyachtfestival.it

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Tra sorprese gastronomiche e det-tagli di stile, una villa in cui condi-videre i momenti speciali

Un rifugio di lusso non è solo un luogo nel quale vivere un meraviglioso sog-giorno: è, soprattutto, un luogo nel quale condividere momenti speciali, lavorativi e personali, in spazi arredati nei dettagli e gustando pietanze sempre innovative. È per questo che Villa Lattanzi dedica ai vostri eventi gli spazi più esclusivi e la gastronomia più ricercata.Al ristorante di Villa Lattanzi è possibile gustare una cucina marchigiana sem-plice e genuina, e riscoprire così i buo-ni sapori di una volta rielaborati grazie alla creatività dello chef Sergio Zarroli. Si tratta di pietanze cucinate a partire da elementi sempre freschi, grazie alla potagery della villa nella quale vengono piantate le materie prime. Alimenti a chilometro zero, quindi, gra-zie ai quali si ricostruiscono menu sta-gionali, legati ai ritmi della terra proprio come un tempo, cucinati poi con cottura espressa per preservarne gusto e valore nutrizionale. Una continua scoperta di

sapori, dalla colazione, ricca di gustose attenzioni e delicate dolcezze, alla carta dei vini che accompagna i menu, sempre aggiornata con esclusive bottiglie prove-nienti dalle cantine più rinomate.Ma il piacere di stare insieme necessita anche di ambienti accoglienti e ricchi di dettagli preziosi e mai invasivi. La grande sala di Villa Lattanzi, con sug-gestive vetrate sul giardino e i pezzi unici dell’arredamento, può ospitare fino a 200 persone ed è l’ideale per gli eventi privati più importanti, come matrimoni e cresi-me, compleanni e anniversari. La sala dispone delle più moderne tecnologie per la diffusione acustica e può essere modulata in ambienti più riservati, adatti ad ogni tipo di evento aziendale: semina-ri, eventi incentive, conferenze stampa, riunioni di governance e top manage-ment, convegni e tavole rotonde. E se l’ambiente interno coccola gli ospi-ti della villa con le rifiniture e i comfort più ricercati, quello esterno lo stupirà senz’altro per gli spazi romantici e rilas-santi! Come l’ampio giardino affacciato sul mare di Porto San Giorgio, adatto a

festeggiare gli eventi più diversi, sug-gestivo di giorno come di sera. Oppure l’ampio parco dov’è possibile rilassarsi con una passeggiata nella frescura. Una villa a porte aperte per accogliere i vostri ospiti e sorprenderli con ogni det-taglio. Ma anche un luogo di ritrovo nelle sere d’estate, con un ricco programma di eventi estivi musicali ed enogastronomi-ci da vivere nel giardino della villa.

Villa Lattanzi,un antico gioiello per le tue feste

Info: Villa Lattanzi Torre di Palme – Fermo 63900Contrada Cugnolo, 19 Tel: 074153711www.villalattanzi.it

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Dott. Liuzzi, in quale dei suoi molteplici ruoli si sente più realizzato?“Bella domanda: in realtà credo che

ogni definizione rimandi ad un’altra e che i ruoli che ricopro siano complementari l’uno all’altro. Fondamentalmente sono una perso-na aperta, non mi pongo limiti; se ho un’idea cerco di metterla in pratica, di realizzarla. Il mio impegno di ricercatore mi porta a crede-re particolarmente nella sperimentazione e nell’innovazione, non solo a livello scientifico, ma anche a livello imprenditoriale. Amo valo-rizzare e promuovere le eccellenze territoriali, sia quelle artistiche e architettoniche, (come con il recupero ad Agugliano dell’ ex Conven-to San Francesco di Castel d’Emilio in Centro Studi del Gelato Artigianale), sia a livello di prodotti e tradizioni artigianali. Quello che facciamo sul territorio raggiunge livelli qualitativi tali che riesce ad avere un riscontro anche fuori dai confini regionali e nazionali: per farti un esempio, ti posso dire che grazie al successo alla Bit di Milano, sia-mo stati invitati a Londra 2012 per portare la nostra esperienza in materia di ricerche nu-trizionali legate al gelato artigianale ed al latte Alta Qualità”

Nel 2010 è stato insignito del titolo di “Men-tore dell’anno 2010” e ha fatto dell’ascolto ai giovani una sorta di missione: perché?“È stato un riconoscimento che ho accolto con grande piacere. I giovani hanno bisogno di una struttura portante per sentirsi vivi, hanno bi-sogno di spunti, di stimoli, di una luce diversa che, nonostante il momento di crisi, dia loro speranza e voglia di mettersi in gioco. Dobbia-mo mettere a loro disposizione l’esperienza, non come pura teoria, ma facendo toccare con mano certe realtà. Una parte importante del mio impegno e del mio lavoro è proprio dedi-cata ai giovani, che mi seguono, mi chiedono consigli, sanno che possono trovare in me una persona che è in grado di ascoltarli e poi indi-rizzarli. Ricordo che quando ero giovane non sapevo da chi andare quando avevo bisogno di un consiglio è per questo che la mia porta è sempre aperta ai ragazzi che hanno voglia di lavorare, di crescere; purtroppo riscontro che in molte scuole manca la figura del maestro formatore, di colui che può essere preso a mentore”.

Ha un motto che vuole condividere con noi?“Amare è il cuore di tutte le cose. Tutto è le-

MartinoLiuzziRicercatore, docente, manager, mentore, talent scout, opinion leader e nutrizionista: i mille volti del Patron del Festival del gelato di Agugliano

di A. Dachan

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gato alla passione con cui si affronta la vita”.

Dall’8 al 10 giugno ad Agugliano andrà in scena la III edizione del Gelato Arti-gianale Festival“Quando l’acqua abbraccia l’aria… diven-ta gelato”

Dott. Liuzzi, Lei è ideatore e Patron dell’iniziativa: come definirebbe il gela-to? “È l’equilibrio di materie prime di alta qualità, in cui l’aria assume un ruolo fondamentale. C’è un lavoro di studio e di ricerca continuo sul gelato artigianale, tanto che abbiamo istituito il Centro Stu-di Universitario sul Gelato Artigianale. Utilizziamo prodotti legati alle eccellenze territoriali, a cui leghiamo aspetti saluti-stici. In questo progetto sono coinvolti la dott.ssa Gianna Ferretti della Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimen-tazione di Ancona, la Facoltà di Agraria dell’UNIVPM, nella persona del preside Rodolfo Santinocchi ed esponenti del mondo della dietetica come Massimi-

liano Petrelli, Paolo Polidori e Giancarlo Falcioni di UNICAM. Tramite la ricerca selezioniamo i prodotti migliori e grazie all’esperienza usiamo accorgimenti par-ticolari, che permettono di valorizzare al massimo il gelato artigianale.

Il gelato artigianale si sta ritagliando un ruolo sempre più importante negli studi nutrizionali: perché?“È cosa nota che un buon gelato, oltre che un alimento goloso, costituisce un nutrimento importante. Apporta benefici all’organismo, ma an-che all’umore. Quando si offre o si man-gia un gelato, il gesto è sempre accompa-gnato da un sorriso: pensi cosa significa, ad esempio, portare il gelato artigianale all’interno degli ospedali, specie dove ci sono bambini: non è come portare un frutto, che fa certamente bene, ma ha un qualcosa in più, una componente emoti-va ineguagliabile. Grazie a tutti gli studi sulle intolleranze, sull’utilizzo di latte di capra ecc., riuscia-mo a ideare il prodotto ideale per ogni tipo di esigenza”.

Vuole darci qualche anticipazione sul Festival?“Si tratta di un evento molto atteso, non solo dalla gente del posto e dai turisti della regione, ma anche a livello inter-nazionale, proprio perché vede il coin-volgimento di esperti di fama mondiale e appassionati da ogni dove. Non è la so-lita sagra di Paese: con questo Festival, grazie anche alla creatività dei gelatieri campioni del mondo, e non , oltre alle degustazioni delle migliori realizzazioni artigianali locali e italiane, effettuiamo conferenze, seminari, facciamo informa-zione e formazione. Il nostro diventa un messaggio rivolto al mondo del lavoro e dei giovani “Futuri Talenti” e l’iniziativa ha successo perché parte dal rispetto dei valori e porta il sorriso nell’aria ed una luce nuova addita un cammino sereno all’orizzonte!”.

RITRATTO DI UOMO POLIEDRICONato 58 anni fa a Martina Franca (Taranto), consegue il diploma di maturità scientifica e si trasferisce ad Ancona, dove frequenta gli studi in Medicina, portando avanti con successo una ricerca scientifica in Genetica medica. Da 25 anni segue come imprenditore le attività legate ai settori pasticceria,

gelateria e ristorazione, acquisendo notevoli esperienze e seguendo continuamente gli aggiornamenti nelle evoluzioni del gusto. Da più di vent’anni insegna in qualità di esperto presso gli Istituti alberghieri nazionali . Diventa area manager di due grosse aziende del settore, per il centro e nord Italia, nonché membro della Tuscan Cooking School del molino di Montecatini Terme in qualità di esperto in nutrizione e gelateria. Dal 1995 sta conducendo uno studio sulle intolleranze al latte, riuscendo a ottenere pregevoli riconoscimenti da parte di specialisti del settore della nutrizione, della stampa nazionale e internazionale e persino dall’OMS. Socio Adi, l’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica, Liuzzi ha condotto tre giorni di conferenze al Salone della Madia di Firenze sul tema: “Gelato & salute”, “Gelato & nutrizione”, “Gelato & infanzia”, affrontando il tema della produzione e dell’utilizzo del latte di capra con il ministro delle politiche agricole, Alemanno. Segue costantemente diversi convegni di dietetica e nutrizione clinica, cercando di utilizzare al meglio le varie ricerche in pasticceria e gelateria. Ha organizzato e ideato il Festival del Gelato artigianale di Agugliano, che quest’anno è giunto alla terza edizione. Nel 2010 è stato insignito del titolo di “Mentore dell’anno 2010” da parte dell’Accademia Gastronomie Storiche Italiane. Collabora da anni alle riviste “Pasticceria Internazionale” e “ADI Magazine” ed è titolare di PRO.2 MA.RI. Studio e Ricerca Alimenti e Nutrizione. Questo laboratorio studio è la fucina di studi e ricerche in alimenti e nutrizione (studi sul latte di capra, sulle intolleranze ed allergie alimentari, studi su aminoacidi tipo Cisteina ed CLA Acido linoleico coniugato, studi sui gelati artigianali, sulla moderna pasticceria) proprio per queste allettanti e golose ricerche ed innovazioni nel miglioramento egli aspetti nutrizionali , sono frequentemente ospite in trasmissioni televisive. A fare parte di questo studio è stata inserita la dott.ssa Valeria Mariani che collabora a stretto braccio con la ricerca .

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Laliscia, come stanno procedendo i pre-parativi per l’evento Endurance, che si terrà sulla Riviera del Conero a giugno?

“I tempi previsti per i lavori vengono rispettati e ci sono davvero grandi aspettative. La gente si dimostra molto disponibile e con una gran-de cultura dell’accoglienza per cui, considerate queste premesse, speriamo che l’esperienza nelle Marche si ripeta”.

Come mai è stata scelta proprio la nostra re-gione?“Le Marche godono di una posizione invidiabile e di un meraviglioso contrasto blu-verde, che la rende incredibilmente bella. La Riviera del Conero, in particolare, è una per-la naturalistica che non ha uguali. L’evento na-sce dalla passione per i cavalli e, considerata la particolare morfologia del territorio, con le sue colline, i suoi monti e il suo mare e la voca-zione della regione per il turismo equestre, ci è sembrato che questa potesse essere la location ideale per ospitare la competizione. Sono state fatte le dovute verifiche dal punto di vista della logistica e i riscontri sono stati positivi. Se poi

si considera la stabilità politica, l’efficienza del-le amministrazioni che offrono risposte rapide ed efficaci e il microcosmo di piccole e medie imprese d’eccellenza che coniugano tradizione e tecnologia non solo nel circuito calzaturiero e hanno molto da trasmettere anche all’este-ro, si spiega la magia di questa sorprendente regione”.

Il territorio come ha risposto di fronte a questa scelta?“I marchigiani inizialmente tendono a guardarti con cautela, poi, quando si aprono, sanno offri-re un’accoglienza di qualità e sono fieri di mo-strarti le meraviglie delle loro città e della loro tradizione. Anche a livello delle istituzioni, come accen-navo, la filiera decisionale è rapida e attenta ai cambiamenti e c’è un’efficienza che altrove non si trova, una serietà e una qualità del lavoro che è un ottimo biglietto da visita per la regio-ne. Ho avuto modo di apprezzare, in particolare, l’impegno, la determinazione e la fierezza del presidente Gian Mario Spacca, che è davvero un grande stratega e un uomo di parola, che alle

Aspettando l’Endurance sul ConeroFervono i preparativi per l’evento che dal 14 al 17 giugno vedrà arrivare nelle Marche il vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti nonché governatore di Dubai. Abbiamo incontrato Gianluca Laliscia, CEO di sistemaeventi.it e uomo di fiducia in Italia per le attività di Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum per farci raccontare il clima della vigilia

di A. Dachan

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idee fa seguire subito i fatti. Non bisogna mai sottovalutare l’importanza delle re-lazioni personali ”.

In molti si domandano se le strutture ri-cettive del territorio sono adeguate ad ospitare un personaggio come lo Sceic-co Al Maktoum e il suo entourage…“Abbiamo trovato strutture ricettive ec-cellenti anche tra le location a 4 stelle e possiamo dire che i anche gli eventuali limiti logistici sono stati superati. Ricordiamo che l’evento ruota, oltre che sulle relazioni economiche tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, principalmen-te sull’evento sportivo dell’endurance e chi fa questo sport ama la natura, ha un naturale spirito di adattamento e ama vivere il territorio con tutte le sue parti-colarità”.

Potrebbe descriverci l’endurance?“È una disciplina sportiva che affonda le proprie radici ai tempi del Far West, quando i pony express si sfidavano lungo

le praterie per recapitare la posta da una costa all’altra degli Stati Uniti. Le gare di endurance dei giorni nostri sono prove sportive che mettono in luce le doti di ca-valiere e cavallo nell’effettuare percorsi di varie lunghezze su terreni di diversa natura salvaguardando sempre e co-munque l’integrità del cavallo, impiegan-do cioè le andature adatte al terreno e la velocità conformi all’allenamento e alla condizione fisica dell’animale. I controlli sono scrupolosi perché il cavallo viene visitato da una commissione veterinaria prima, durante e dopo la gara; inoltre ogni 30-35 chilometri sono previsti “can-celli veterinari”, cioè stop obbligatori nel corso dei quali i veterinari visitano il ca-vallo per stabilire se è in grado di ripren-dere la corsa. La bellezza di questo sport è rappresentata dal fatto che devi averlo nel sangue, devi provare una grande em-patia con il cavallo, con il quale stabilire una condivisione, un gioco di sguardi e di carezze che crea una grande complicità. È un’emozione continua, un misto tra

adrenalina e relax, che nessun altro sport regala. Il fatto poi che uno de-gli uomini più potenti al mondo, Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, pratichi questa disciplina… la dice lun-ga! Quanto alla Conero Endurance Cup, che si correrà sabato 16 giugno, sono in programma quattro prove: una sui 160 chilometri, una sui 125,4, una sugli 89 e una sui 125,4 riservata agli young ri-ders. Un autentico spettacolo, insomma, che andrà in scena fra riviera e parco del Conero, regalando emozioni uniche agli spettatori che saluteranno cavalli e ca-valieri lungo in percorso”.

Marche Endurance Life Style 2012Ancona – Riviera del Conero, 14-17 [email protected]

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In vino veritas”, dicevano gli antichi romani ben conoscendo l’aspetto conviviale che rende il nettare di Bac-

co – sempre di più - l’elemento ideale per condividere momenti “sociali” e di aggregazione.Così al tempo di internet e dei social network, dalla cantina a internet il passo è breve e il mondo del vino, coniugan-do tradizione e innovazione, sperimenta nuovi modi di avvicinarsi al vasto seguito di appassionati (e non) attraverso nuove forme di comunicazione. La rete, dunque, come modo più efficace e diretto per avvicinare il maggior nume-ro di persone alla “cultura” del vino, da sempre apprezzata per la propria tradi-zione antica, ricca di storia e portavoce della cultura e del territorio di origine. Come nel caso del Verdicchio, conside-rato a ragione l’ambasciatore delle Mar-che nel mondo, che la Cantina di Casal-Farneto di Serra de’ Conti, di proprietà del Gruppo Togni , promuove con inizia-tive ad hoc. Già promotrice di VERDICCHIO 2.0., la Cantina di CasalFarneto ha fatto da cor-

nice all’appuntamento dedicato al vitigno autoctono che ha coinvolto giornalisti, blogger ed esperti per fare il punto sul-la comunicazione che ruota attorno al mondo del vino ai giorni nostri. L’evento non è stato che il primo appun-tamento nella strategia di comunica-zione dell’azienda che prevede degli in-vestimenti significativi e sarà presto on line con una campagna di social media marketing sui principali canali quali Fa-cebook, Twitter e Foursqare.Un progetto che vuole quindi essere sempre più dedicato a promuovere le at-tività, gli eventi e le novità della Cantina, senza dimenticare il forte legame con il territorio e con la sua radicata tradizione eno-gastronomica.In un Paese in cui 8 italiani su 10 si con-siderano buongustai, 1 italiano su 3 af-ferma di invitare spesso persone a cena preferendo rinunciare, in un periodo di crisi, piuttosto ad una iscrizione in pa-lestra ma non ad una buona cena al ri-storante o tra amici nella propria casa, il vino afferma sempre di più il proprio ruolo di “aggregatore” sociale. Un feno-

meno che si va affermando negli anni, non una moda passeggera quindi, che può rivelarsi una grande opportunità per i produttori che sapranno coglierla e per le cantine che, aprendosi sempre di più al pubblico, possono diventare luoghi da vivere, per condividere con gli amici il piacere di fermarsi, scegliere e degusta-re del buon vino.

Il vino ai tempi dei social mediaLa Cantina di CasalFarneto di Serra de’ Conti: tradizione e innovazione 2.0

www.casalfarneto.it Per scoprire tutte le novità della cantina!

Casalfarneto, via Farneto n.1260030 Serra dè Conti - Ancona

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Dott.ssa Virgili, cosa vi ha spinto a riapri-re il Passetto?“Il Passetto è un’istituzione per Ancona

e riportato allo splendore che merita è un atto d’amore per la città e le sue bellezze. Abbiamo voluto rinnovarlo completamente, per rispon-dere in modo efficace alle nuove esigenze della clientela, mantenendo, però, inalterata, la sua anima e il suo stile, che risale al lontano ’49. Ci auguriamo che torni ad essere un riferimento per la città e che possa presto diventare un’at-trazione anche per i turisti provenienti da fuori regione o dall’estero”.

Ristrutturare e modernizzare un locale e deci-dere poi di aprirlo in un momento di generale crisi è una scelta coraggiosa…“Siamo consapevoli che si tratta di un investi-mento ingente, che il momento storico non è tra i migliori per l’avvio di un’attività, ma ciò che ci ha spinto a intraprendere questa avventura non è il ritorno economico, bensì una scelta di riscatto, di orgoglio per una delle zone più belle del territorio. La panoramica di cui si gode da qui, con l’incan-to del nostro mare e la suggestione del Cone-ro in lontananza, è ineguagliabile. Proprio per permettere ai clienti di godere di tanta bellez-za, una delle migliorie che stiamo facendo è la

sistemazione della terrazza panoramica, dalla quale si domina tutta la città di Ancona. Poi ci sarà il salotto-bar, dove sarà possibile fare in-contri e aperitivi di lavoro o di piacere. Il valore di una città si preserva anche mante-nendo quelli che sono i suoi riferimenti storici, come i locali, i negozi, le botteghe e noi abbia-mo voluto investire in un locale che davvero me-rita”.

Avete valorizzato il legame con il territorio an-che nelle scelte fatte per la cucina?“Sì, la cucina, che sarà principalmente a base di pesce, utilizzerà eccellenze regionali, prodotti della nostra tradizione e i clienti potranno gu-stare i manicaretti dello chef Ideale Carini che da oltre trent’anni deliziano i frequentatori del Passetto.

Quali sono le aziende che sono state coinvolte nei lavori?“Il progetto del nuovo ristorante è dello Studio Battistelli e Roccheggiani e per effettuare i la-vori sono state coinvolte tutte aziende del terri-torio: Frisoli per i lavori di muratura, Ferraioli per gli impianti di idraulica e condizionamento, Rabinelli per le opere elettriche, Simonetti per la pavimentazione, Gioacchini per gli arredi e CPN carpentieri”.

Il Passetto: la rinascita di un’eccellenzaIl 21 giugno riapre lo storico ristorante di Ancona, tornato a nuova vita grazie all’imprenditrice Simona Virgili: “è un atto d’amore per la città e per la bellezza di questo posto”

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Un bicentenario e ma-estoso gelso nel giar-dino che circonda la

struttura dà il benvenuto ed il nome alla Locanda del Gel-so. Nel cuore della campa-gna marchigiana, immerso in un verde rigoglioso e a soli 8 Km dalla Riviera Adriatica, non lontano dalla Città Duca-le, l’agriturismo è una perla dell’ospitalità più autentica, un concentrato di bellezza e qualità, che rende ogni sog-giorno una parentesi da so-gno. A tavola potrete gustare il meglio della tradizione cu-linaria marchigiana, con pro-dotti del territorio e i vini delle migliori cantine limitrofe; il tutto condito con cortesia e solarità. Salendo dalla cu-

cina alle camere, sembrerà di avventurarsi nel regno del riposo e del piacere: cinque stanze, tutte con bagno inter-no, dalle tonalità pastellate, con inserti in legno antico e il soffitto con travi a vista, un arredamento raffinato, dal sapore antico e un’atmosfera ovattata, elegante, conforte-vole e sobria. Dalle finestre, scostando le tendine, si può ammirare un paesaggio me-raviglioso, con il dolce on-deggiare dei colli e una diste-sa infinita di olivi e campi di grano. La cornice ideale per chi desidera concedersi una parentesi di relax, avvolto dai suoni, dai sapori e dai colori della natura più incontami-nata, che hanno portato alla

struttura il conferimento del-la Bandiera Verde per l’agri-coltura. Circa 13 ettari di ter-reno dalla cui coltivazione, sia in serra che all’aperto, si ri-cavano i prodotti utilizzati per la preparazione di prelibati piatti da degustare in assolu-ta tranquillità sia all’esterno, sotto gli ulivi, che all’interno in una comodissima sala da ottanta coperti. La struttura ha ottenuto un’eccellente re-censione dal Gambero Rosso, che ne ha elogiato le speciali-tà, la cura nella preparazione dei piatti e nell’allevamento degli animali. Un motivo in più per scegliere la Locanda del Gelso e concedersi un tuffo nella natura più inconta-minata e lasciarsi coccolare

dal calore di un’accoglienza autentica, speciale, persona-lizzata. Non è un caso, infatti, che moltissimi turisti, pro-venienti da fuori regione, ma anche dall’estero, scelgano questo posto per staccare la spina e dimenticare, per qualche giorno, preoccupa-zioni e pensieri. Qui il made in Italy e il made in Marche dell’accoglienza si esprime in tutta la sua meraviglia.

Un agriturismo immerso nella natura, ambienti da sogno,

pietanze autentiche e deliziose. E un piccolo piacere della vita:

la colazione all’aperto, per iniziare la giornata con un ritmo...naturale!

Per info:www.lalocandadelgelso.itTel: 0721877020 – Cell. 3483772135Fraz. Lucrezia, via Morola n. 12 61030 – Cartoceto (PU)

Agriturismo la Locanda del GelsoQui il made in Marche dell’accoglienza di esprime in tutta la sua meraviglia

di A. Dachan

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Le Rievocazioni Storiche per la promozione delle Marche

A ssociazione M archigiana

R ievocazioni S toricheCostituita nel 1993 - Riconosciuta dalla Regione Marche

Aderente alla Federazione Italiana Giochi Storici

Via Errighi, 3 - 63811 Sant’Elpidio a Mare (FM)Tel. e fax 0734 858218

[email protected]

13 / 15 aprileFERMIGNANO (PU)Torneo Storico PALIO DELLA RANA

25 aprileSANT’ELPIDIO A MARE (FM)PALIO ARCIERI DELLA MARCA“Memorial Claudio De Santi”

2 / 6 maggioJESI (AN)PALIO DI SAN FLORIANO

5 / 6 maggioTOLENTINO (MC)TOLENTINO 815

15 / 27 maggioCAMERINO (MC)CORSA ALLA SPADA e PALIO

26 / 29 maggioMONTERUBBIANO (FM)Rievocazione storica SCIO’ LA PICA

26 maggio – 27 giugnoSAN SEVERINO MARCHE (MC)PALIO DEI CASTELLI

15 maggio / 24 giugnoFABRIANO (AN)PALIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

28 / 30 giugnoMOGLIANO (MC)MOGLIANO 1744

12 / 22 luglioMONTECASSIANO (MC)PALIO DEI TERZIERI

14 luglio (notturna)ASCOLI PICENOGIOSTRA DELLA QUINTANA

21 / 28 luglioOFFAGNA (AN)FESTE MEDIEVALI

26 / 28 luglioSANT’ELPIDIO A MARE (FM)LA CITTA’ MEDIOEVO

28 luglio / 5 agostoTREIA (MC)DISFIDA DEL BRACCIALE

28 / 31 luglioGROTTAZZOLINA (FM)I GIORNI DI AZZOLINO

1 / 15 agostoFERMOCAVALCATA DELL’ASSUNTA

2 / 5 agostoACQUAVIVA PICENA (AP)PALIO DEL DUCA - SPONSALIA

2 / 5 agostoFILOTTRANO (AN)CONTESA DELLO STIVALE

5 agostoASCOLI PICENOGIOSTRA DELLA QUINTANA

10 / 19 agostoSERVIGLIANO (FM)Torneo Cavalleresco CASTEL CLEMENTINO

11 / 12 agostoSANT’ELPIDIO A MARE (FM)LA CONTESA DEL SECCHIO

11 / 15 agostoSAN GINESIO (MC)MEDIEVALIA

12 AGOSTOCAGLI (PU)Palio Storico GIOCO DELL’OCA

12 / 15 agostoMONDAVIO (PU)CACCIA AL CINGHIALE

13 / 15 agostoCINGOLI (MC)CINGOLI 1848

17 / 19 agostoURBINOFESTA DEL DUCA

24 agosto / 2 settembre CORRIDONIA (MC)CONTESA DELLA MARGUTTA

7 / 9 settembreSERRA SANT’ABBONDIO (PU)PALIO DELLA ROCCA

18 novembreGIORNATA NAZIONALE DELLA STORIA Premio “Benemerito per la Storia delle Marche”

Gli appuntamenti del 2012

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Assessore, Lei da tempo sostiene la ne-cessità, per il pesarese e l’urbinate ma anche per le Marche nel loro insieme,

di puntare maggiormente sull’abbinata turi-smo ed enogastronomia. Ma la Sua provincia resta comunque connotata da una forte im-pronta del manifatturiero.“Partiamo da un concetto: la crisi non ha ri-sparmiato nessuno, anche se è vero che vi sono aree del mondo in crescita. In partico-lare, nel mondo occidentale si è imposto un ripensamento dei sistemi produttivi, perché il manifatturiero, che per decenni ha sostenuto la nostra economia, non avrà più le caratte-ristiche di prima. Perciò dobbiamo avere la capacità di proiettarci verso nuovi modelli di sviluppo e al contempo preservare lo zocco-lo duro dell’industria tradizionale. Questa è la maggiore sfida alla quale siamo chiamati un po’ tutti, amministratori locali e nazionali, im-prenditori, sindacati”.

Il fatto che la Provincia sostiene economica-mente il manifatturiero, dimostra che la bat-taglia non è persa …“Nient’affatto. Stiamo spingendo molto l’in-novazione – di processo e di prodotto - e gli investimenti in ricerca e sviluppo, anche con l’apporto dei fondi del Fondo Sociale Europeo:

fattori che possono conferire al tessuto pro-duttivo del territorio quel qualcosa in più di cui avvertiamo un estremo bisogno”.

Torniamo al discorso iniziale: considerata la situazione che ha appena tracciato, il turismo può davvero rappresentare una via d’uscita?“La voce “turismo” dovrà rappresentare un nuovo motore di sviluppo, per compensare le perdite registrate nei settori tradiziona-li. Diversamente da altri comparti produttivi, “il turismo non è delocalizzabile. Proprio per questo rappresenta una scommessa che dob-biamo vincere”.

In tale contesto come intende muoversi la Provincia di Pesaro e Urbino?“Innanzitutto dobbiamo implementare le azio-ni di marketing per rafforzare i brand della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche. Non dimentichiamo che il mercato toscano per molti aspetti è da considerarsi sa-turo, per cui per le Marche la partita è a tutto campo. Spetta a noi giocarla con determina-zione”.

La promozione di un brand locale - com’è quello del pesarese e urbinate – non rischia di divenire controproducente in un’ottica di

“Turismo e buona tavola devono andare a braccetto”Per Renato Claudio Minardi, assessore alle Attività Produttive, Bilancio e Trasporti della Provincia di Pesaro e Urbino, la strategia di promozione turistica deve tener conto di un dato di fatto: la voce “enogastronomia” è determinante nella scelta del luogo dove andare in vacanza

di M. Palumbo

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“Se consideriamo che nel 2011 l’export dell’agroalimentare marchigiano ha registrato un incremento del 13 per cento rispetto all’anno precedente, è chiaro che una saggia promozione turistica debba passare anche attraverso la buona cucina”

unificazione degli sforzi a livello regio-nale?“Noi intendiamo promuovere il nostro territorio - con le ricchezze, artistiche e naturali, che vi sono custodite – a fianco del brand della Regione Marche. Quindi nessuna sovrapposizione di ruoli né di-spersione di risorse”.

Questa strategia si collega con quanto detto in precedenza, in merito all’im-portanza delle tradizioni enogastrono-miche in chiave turistica?“La partita è troppo importante: quin-di ce la giochiamo con tutte le nostre carte. Un paesaggio incantevole, tutti e quattro i Comuni costieri con la bandiera blu, e molti piccoli centri dell’entroterra riconosciuti con la bandiera arancione. Rocche, castelli, centri storici, musei, te-atri, tre parchi naturali ed un paesaggio meraviglioso dipinto da Raffaello e Piero della Francesca. Città di origine romana come Fano e di origine rinascimentale come Urbino. In tale cornice la buona cucina e l’agroalimentare in genere, in-crementano di sicuro le nostre potenzia-lità. Prendiamo ad esempio la tradizione del tartufo: Acqualagna e Sant’Angelo

in Vado organizzano ogni anno fiere na-zionali su questo prodotto straordinario che genera ricchezza nella commercia-lizzazione, nella trasformazione e nelle esportazioni. Possiamo affermare che il tartufo è diventato una grande attrattiva turistica del territorio”.

Stando ai dati ufficiali, l’enogastrono-mia rappresenta un fattore determi-nante nella scelta della destinazione turistica …“Tra i fattori presi in considerazione dai turisti che devono scegliere la meta delle loro vacanze, la voce “enogastronomia” occupa la seconda posizione. Diventa – assieme all’ospitalità - il fattore princi-pale come metro di giudizio della vacan-za effettuata”.

Assessore, cosa ci dice dell’ingresso della Provincia di Pesaro e Urbino in Aeradria, che gestisce l’aeroporto di Rimini-San Marino?“Il nostro scalo di riferimento rimane quello di Ancona. Tuttavia dobbiamo ri-levare che Pesaro, Fano e Gabicce sono praticamente equidistanti rispetto ai due aeroporti. Noi non abbiamo fatto alcun

investimento finanziario, intendiamo tra-sformare in azioni alcuni beni immobili di nostra proprietà, che riteniamo non più strategici per le nostre finalità istitu-zionali, perché localizzati in comuni che sono transitati da due anni alla Provincia di Rimini. Vi è di più: il “Federico Fellini” è un aeroporto prevalentemente turisti-co, ed è una nostra precisa volontà riu-scire ad intercettare almeno una parte di quel flusso turistico ...”.

“Dei quattro marchi D.O.P. riconosciuti nelle Marche,

tre appartengono al nostro territorio (il Prosciutto

di Carpegna, la Casciotta d’Urbino e l’Olio Cartoceto), mentre uno all’ascolano (le

famose Olive)”

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Il turismo nelle Marche è un settore strategico fondamen-tale per l’economia regionale. Basti pensare che la regione vanta un’offerta di più di 3.600 strutture ricettive e più di

140.000 posti letto totali, una domanda turistica che la colloca al 10° posto tra tutte le regioni italiane ed è stata definita il 5° paradiso terrestre dove andare a vivere dopo la pensione (Aarp 2010). Per prevenire e anticipare i cambiamenti strutturali che subirà il nuovo scenario turistico è necessario però, che la Re-gione Marche adotti una strategia ad ampio respiro che copra un arco temporale tale da consentire un reale sviluppo della destinazione con una visione ampia e un netto orientamento al mercato. Una strategia di questo tipo è fondamentale per affrontare i nuovi modelli di turismo che si stanno sviluppando in termini di domanda ma anche di offerta e di business. Con questi presupposti è stato redatto il Piano triennale del Tu-rismo 2012 – 2014, approvato dall’assemblea regionale. Allo stesso tempo il Piano operativo annuale ha destinato al settore per il 2012 circa 9 milioni di euro. “La stagione è ormai iniziata – spiega il presidente della Regio-ne Gian Mario Spacca - ma quest’anno avremo uno strumento in più per costruire una nuova politica turistica nelle Marche. Per la prima volta la Regione e si è dotata di un piano triennale 2012-2014 per la promozione turistica. La scelta di utilizzare lo

strumento del piano triennale è significativa per capire come la nuova strategia sia finalizzata a realizzare un programma di lunga durata soprattutto nella situazione attuale di grave crisi economica e finanziaria che sta coinvolgendo tutto il Paese. “Il dato di partenza – prosegue il presidente - è che il turismo nelle Marche è uno dei settori trainanti. Ora, la fase di reces-sione che stiamo attraversando, ci impone di fare del turismo il nostro secondo motore di sviluppo dopo l’impresa manifattu-riera, investendo sempre di più nel brand Marche, catturando i flussi stranieri, consolidando l’immagine delle Marche come perfetta sintesi di ambiente, natura e cultura. Dobbiamo ca-lare il “modello Marche” anche in questo settore. Non stiamo parlando del lavoro di un giorno, ma di un percorso tutto da fare al fine di costruire una cultura imprenditoriale del turismo che nonostante la lunga tradizione di accoglienza che ci con-traddistingue, è ancora nella fase embrionale. Dalle analisi di mercato effettuate sulla percezione delle Marche emerge che nel tempo è aumentata la notorietà della destinazione grazie anche alla campagna pubblicitaria che ha visto protagonista Dustin Hoffman. La grande sfida che la destinazione Marche deve affrontare entro la fine del 2014 è quella di raggiungere e consolidare un’attività turistica più redditizia, più costante e più equilibrata territorialmente. L’obiettivo – conclude Spacca

Una nuova strategia per potenziare il turismo nelle MarcheSpacca:”Un progetto di lunga durata per creare una cultura imprenditoriale nel settore”

SPECIALE: TURISMO

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- può essere centrato attraverso lo sviluppo di un turismo com-petitivo e sostenibile, ma è necessario procedere, sia a livello strategico che operativo, attraverso lo sviluppo di un sistema integrato e coerente con le azioni di marketing che favorisca l’incremento dell’attrattività del territorio e la competitività im-prenditoriale con un più chiaro orientamento al mercato”. Gli obiettivi fondamentali del Piano Triennale sono:· far conoscere le Marche come ideale destinazione turistica attraverso una strategiaefficace;· perseguire come mission la sensibilizzazione di un pubblico quanto più vastopossibile per rendere le Marche una meta ideale in tutte le sta-gioni;· consolidare l’immagine della regione quale meta da scoprire e perfetta sintesi diambiente, natura e cultura. La vision del progetto si orienta all’innovazione e all’efficacia delle azioni, attraverso una comunicazione giovane, ma al con-tempo adatta ad un pubblico vasto e lo studio specifico di ogni attività per garantire la sua efficacia in termini di contatto. Per incrementare la spesa media dei turisti e la loro permanenza è inoltre necessario raggiungere alcuni obiettivi principali an-

che in termini di prodotto come ad esempio la diversificazione per segmenti, la destagionalizzazione, il miglioramento dell’ accessibilità e l’attrattività della destinazione, la fidelizzazione della domanda, l’incremento del valore aggiunto e della qualità dell’accoglienza.I 9 milioni di euro stanziati (vedi schede tecniche) andranno quindi a finanziarie una serie di incentivi per aiutare le imprese turistiche, agevolare l’accesso al credito, incentivare i soggior-ni nelle Marche, sostenere le iniziative dei territori, migliorare l’accoglienza e continuare la campagna promozionale multi-mediale in Italia e all’estero cominciata con Dustin Hoffman che rinnoverà il suo contratto con la Regione proprio questa settimana (la firma a Los Angeles). Al claim “Marche, Le sco-prirai all’infinito” ed al concept “i cinque sensi” si aggiungerà “il sesto senso”, ossia quel piacere che il turista prova quando assaggia, assapora e scopre le Marche.Sono previste infine una serie di attività promozionali tra cui roadhsow in corso in 15 centri commerciali e outlet del Centro Nord Italia, incoming di giornalisti stranieri, workshop all’este-ro per promuovere il brand Marche e nuovi voli aerei nell’aero-porto delle Marche (tra cui Stoccolma da poco avviato con Rya-nair) che possano incrementare gli arrivi dei turisti stranieri.

Una panoramica di San Benedetto del Tronto

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SPECIALE: TURISMO

L’utente web è sempre più esperto e agente di viaggio di se stesso: in Italia circa il 62 per cento dei po-

tenziali clienti opta per il web per sce-gliere la propria vacanza, mentre per il booking on line si prevede una crescita ulteriore del 12 per cento nei prossimi tre anni. L’indagine “Consumer Beha-viour Report 2010: web, viaggi e vacanze” - mirata a studiare i comportamenti de-gli utenti rispetto al settore del turismo on-line - conferma come l’era del web 2.0 abbia stravolto le logiche del merca-to dell’offerta turistica mettendo a dura prova le aziende che operano in maniera tradizionale: viene premiata una strate-gia sempre più “2.0-oriented” e i motori di ricerca e i social network si conferma-no gli strumenti più efficaci per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli attuali.Se a questo aggiungiamo il fatto che già la Conferenza di Lisbona aveva enfatiz-

zato la centralità che assume l’aspetto della raggiungibilità delle mete turisti-che per lo sviluppo di un turismo soste-nibile, ecco allora il perché di Mobilitami, il nuovo e innovativo progetto di promo-zione del territorio ideato dall’omonima azienda, l’impresa fondata da AMI SpA, azienda che gestisce il trasporto pubbli-co sulla provincia di Pesaro e Urbino, e Pluservice srl, certamente la più grande azienda regionale per la progettazione e realizzazione di sistemi di gestione del trasporto pubblico di persone (ITS: intel-ligent transport system).“La facile raggiungibilità delle mete turi-stiche – ci spiega Giorgio Fanesi, ammi-nistratore di Mobilitami e presidente di Pluservice - può contribuire senza dub-bio a quel virtuoso processo di osmosi tra poli di attrazione e territori satelli-ti, ad esempio costa ed entroterra, che dovrebbe essere il modello di sviluppo

del nostro Paese. Con il nostro progetto tale aspetto è centrale, vista l’enfasi che Mobilitami dedica alla promozione dei servizi di mobilità presenti sul territorio, specie quelli della “nuova e innovativa” mobilità che coniuga sempre più l’esi-genza individuale con il vantaggio collet-tivo”.Il connubio fra turismo e mobilità interna è dunque il principio ispiratore di Mobi-litami. La possibilità di disporre di stru-menti di mobilità flessibili, addirittura personalizzabili in un itinerario/percorso fruitivo auto-costruito, consente al turi-sta di migliorare notevolmente la qualità percepita dell’esperienza, e al territorio di veder massimizzata l’affluenza alle proprie eccellenze, proprio in virtù di una mobilità accresciuta. In un’epoca in cui anche il mercato turistico si sta riconfi-gurando in funzione delle evoluzioni tec-nologiche, con Mobilitami si intende de-

Mobilitami, per un turismo al passo con i tempiNella nostra regione si sperimenta come ricerca ed innovazione possono promuovere il territorio

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clinare le nuove possibilità offerte dalle tecnologie infomobili.“Un territorio capace di offrire servizi di mobilità efficaci, efficienti, attagliati alle esigenze individuali, ma con costi da ser-vizio pubblico – aggiunge Fanesi - ha la possibilità di differenziare e connotare maggiormente la sua offerta turistica sia perché saprà integrare realmente la sua rete di emergenze turistiche, grandi e piccole, sia perché sarà percepito come innovatore, portatore di nuovi paradigmi di mobilità che vengono di per se stessi apprezzati anche per i loro contenuti di eco sostenibilità”.Mobilitami, dunque, si è posto come obiettivo quello di affermare un modello di territorio che potremmo definire “traf-fic free”, contribuendo alla promozione di uno stile di vacanza ecosostenibile, talmente rivoluzionario e gradevole da essere in grado di influenzare le abitudi-

ni di vita del turista anche al rientro nei luoghi di residenza. Questo obiettivo vie-ne perseguito con la metafora, classica del web 2.0, della community, ovvero del luogo virtuale di scambio di informazioni tra domanda e offerta, dove ogni occa-sione o motivo di spostamento incontra (o contribuisce alla creazione di) innova-tive forme di mobilità rispettose dell’am-biente, attraverso l’uso consapevole e ragionato del mezzo privato, cosa che può ridurre congestioni e tempi di spo-stamento.Le azioni di Mobilitami si concretizzano nella creazione di un contact center mul-ticanale (call center, sito internet, servizi mobilphone) sia per la fase informativa sia per la fase di acquisto di particolari servizi sia turistici che di mobilità. Con un’attenzione, però: Mobilitami non pre-vede di realizzare l’ennesima soluzione per ogni tipologia di necessità (acquisto

di camere d’albergo o biglietti di viaggi in pullman gran turismo, …), col rischio di non creare alcun valore aggiunto, ma consente all’utente di usufruire in ma-niera integrata dei vari servizi già dispo-nibili in rete, senza sovrapporsi a questi né in termini di dati né di funzionalità: una sorta di innovazione social per lo svi-luppo territoriale. Importante in questo senso è anche il circuito DESMO-Mar-che, una rete di monitor dislocati sul ter-ritorio, che consente un broadcasting ca-pillare delle informazioni turistiche verso l’utenza diffusa, attraverso la creazione di palinsesti personalizzati in funzione della vicinanza geografica all’evento.Particolare rilievo strategico assume in-fine la partecipazione al progetto degli stakeholders del sistema turistico, am-ministrazioni, organizzazioni pubbliche e associazioni di categoria, Confcommer-cio in primis.

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Le scuole, gli istituti, le universi-tà presenti sul territorio devono fare cultura, creare laboratori,

sottoporre ai giovani ricerche e progetti; il tutto incentrato sul tema “cosa fare, come fare, quando fare, dove fare”, per accrescere l’offerta ricettiva turistica, caratterizzando e distinguendo sempre più il territorio.Un ruolo fondamentale, anche in que-sto settore, lo ha il mondo del credito, chiamato a sostenere gli operatori del settore sostenendo i progetti innovativi di medio/lungo periodo. Alle associazio-ni del settore, poi, il compito di favorire i processi di aggregazione di tutti gli ope-ratori sostenendo i progetti di integra-zione e di alleanze e favorire i progetti di marketing e promozione. All’interno di tale cornice, spetta agli enti pubbli-ci territoriali - quali Regioni, Province e Comuni – lo stabilire occasioni di in-

contro supportando con incentivi, faci-litazioni burocratiche, organizzazioni di eventi e, laddove possibile, realizzazio-ne di nuove infrastrutture. Agli imprenditori, tra cui i giovani, l’ar-te di credere nel business del turismo e delle attività ad esso collaterali, e il co-raggio di sviluppare nuovi progetti.I sindacati, dal canto loro, li invito a pen-sare a contratti territoriali e di settore che rendano quanto più flessibile il fat-tore lavoro, mentre i politici dovrebbero svolgere un ruolo mirante a canalizzare le risorse comunitarie e nazionali ver-so i territori di appartenenza. Infine, i servizi avanzati (consulenti e fornitori di servizi): con il loro know how, sono in grado tecnicamente di implementare i processi, le nuove iniziative, svolgere un ruolo di agente di cambiamento, di in-novazione, di integrazione, con un ruolo di assistenza organizzativa nei processi

di marketing e promozione. In altre pa-role: agevolare operativamente le attivi-tà economiche sia riguardo allo start up che al consolidamento, allo sviluppo e al miglioramento gestionale delle sin-gole strutture.

SPECIALE: TURISMO

Formazione, credito, consulenza: a ciascuno un preciso compitoPer i nostri giovani il turismo può rappresentare indubbiamente un’occasione di incontro, di espressione, di potenziamento della fiducia in se stessi, un campo su cui sviluppare processi di accrescimento delle abilità e delle competenze, un settore in cui, attraverso un “sogno”, cercare una fonte stabile di reddito e l’occasione per esprimersi

di Flavio Guidi

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Villa Lattanzi ti aspetta per il Brunch: > Tutte le domeniche dalle 12 alle 16

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Le previsioni generali per il 2012-2013 parlano di una perdita di po-sti di lavoro intorno alle 200mila

unità, con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 30 per cento (dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria).Se dunque il contesto generale è da Pro-zac, a maggior ragione vale la pena di soffermarsi su di un settore, il turismo, tra i pochi in grado di contrastare effica-cemente la crisi. Il turismo, infatti, ha al-meno due particolarità degne di nota: ha una forte concentrazione di occupazione femminile (quasi 6 occupati su 10 sono donne, stando ai dati diffusi da Federal-berghi ed Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) e può rappresentare un valido sbocco per giovani laureati in materie umanistiche.Con riguardo all’occupazione femminile, la media nazionale è del 46,1 per cento (fonte Eurostat), per cui il 57 per cento

del settore turismo appare veramente confortante, soprattutto se lo si relaziona con altri due indicatori “rosa” ugualmen-te positivi: nel comparto in questione si registra il maggior numero di imprese al femminile e un lavoratore quadro su tre è donna. Per ciò che riguarda i giovani “umani-sti”, da sempre considerati svantaggiati rispetto ai coetanei laureati “scientifici”, va evidenziato come proprio il settore del turismo possa riservare loro delle profi-cue occasioni d’impiego; naturalmente, lo scenario su cui andrebbero concen-trati gli sforzi (prima in chiave di proget-tazione e poi di investimento) è quello del più efficace sfruttamento degli innume-revoli giacimenti culturali della penisola.Conoscenza della nostra storia, cono-scenza del nostro patrimonio artistico/folkloristico e conoscenza delle lingue straniere per poter trasmettere, con en-

tusiasmo, tutto ciò ad un pubblico il più vasto e internazionale possibile: ecco dove i nostri giovani umanisti possono e devono concentrarsi, magari senza aspettare l’eterno bando di concorso pubblico ma mettendosi alla prova in forme associative o cooperative con il doveroso sostegno di quegli organismi pubblici la cui mission è appunto quella di favorire l’imprenditorialità giovanile e non solo di giocare a monopoli con Imu, Iva e tasse di soggiorno varie.

Il turismo: una nuova frontiera per l’occupazione?Chi tratta il tema dell’occupazione oggi rischia di parlare di corda in casa dell’impiccato, ma non per questo l’argo mento può essere facilmente eluso: sono troppi infatti gli interessi e le pressioni in gioco, a cominciare da quelle che provengono dal mondo dei giovani

Maurizio MicheliArea Risorse Umane e FormazioneGruppo [email protected]. 071.28521

SPECIALE: TURISMO

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SPECIALE: TURISMO

Mercoledì 16 maggio è stato pre-sentato nella sede regionale  di Ancona “Happy Museum” il pri-

mo Festival dei musei delle Marche, so-stenuto da un progetto di marketing mu-seale promosso dalla Regione Marche, che intende dare sostegno e maggiore visibilità ai musei marchigiani.

“Happy museum” prende ufficialmente il via con Grand Tour Musei che si svol-gerà venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 maggio 2012, in concomitanza con la Notte dei Musei (sabato 19 maggio) e la Giornata Internazionale dei Musei (ve-nerdì 18 maggio)  promossa come ogni anno da ICOM (International Council of Museums).

All’evento, che prevede aperture stra-ordinarie e gratuite oltre che un ricco calendario di iniziative culturali, par-

tecipano 96 musei marchigiani (26 per la Provincia di Ancona, 12 per quella di Ascoli Piceno, 11 per quella di Fermo, 27 per quella di Macerata, 20 per quella di Pesaro Urbino). Si tratta di 72  musei pubblici - compresi quelli statali come la Galleria Nazionale delle Marche, o il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, la Rocca di Gradara e quella di  Senigallia e il Museo Omero  - a cui vanno aggiunti 24  musei privati, tra cui 9 di proprietà ecclesiastica. L’iniziativa intende valorizzare non solo le istituzio-ni museali più conosciute, ma anche le realtà museali locali, ed è aperta a tutti: residenti e turisti, adulti e bambini, fedeli appassionati o curiosi dell’ultimo minu-to. Sarà possibile vivere l’entusiasmante esperienza del museo come un momen-to di crescita personale e di condivisione, volto alla scoperta delle meraviglie del nostro prezioso patrimonio artistico.

Segui l’evento e i suoi appuntamenti nel 2012 del territorio su www.musei.mar-che.it Partecipa a Grand Tour musei e scegli il tuo evento su www.musei.marche.it

Diventa amico di Happy museum su Fa-cebook http://www.facebook.com/mar-chemusei - Guarda il video di presenta-zione di Happy Museum ad Ancona

Seguici su Twitter! https://twitter.com/#!/MarcheMusei  GrazieLo staff dei Musei della Regione Marche

Happy Museum!!!

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festival della felicitàpesaro e urbino

PESARO

URBINO

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SPECIALE: TURISMO

↘L’EVENTO 2012 DI URBINO CITTÀ UNESCO: LA GRANDE MOSTRA

SULLA CITTÀ IDEALE DEL RINASCI-MENTOUrbino ospita l’ambiziosa mostra “La città Ideale” che riunisce a Palazzo Du-cale di Urbino, città UNESCO e sede di una delle corti del Rinascimento più im-portanti d’Europa, i tre dipinti che hanno come soggetto delle quinte urbane, note come città Ideale, conservati a Baltimora e Berlino, oltre che nella città marchi-giana. La mostra sarà aperta dal 6 aprile e chiuderà l’8 luglio 2012.

Un evento dall’altissimo significato ar-tistico e scientifico, la cui realizzazione coincide con il centenario della Galleria Nazionale delle Marche, il museo più im-portante delle Marche. Una meravigliosa occasione, dunque, per festeggiare i pri-mi cento anni della prestigiosa Galleria! Grazie a questa mostra sarà possibile fare un confronto fra le tele, che verran-no esposte all’interno di uno spettacola-re allestimento “a stella”, e si potranno approfondire gli aspetti architettonici, artistici e urbanistici del Rinascimento di cui Urbino è la città simbolo per eccel-lenza. Un progetto che, oltre alla Regione Marche, coinvolge la Soprintendenza di Urbino, l’Università di Urbino e quella di Bologna e il Centro di Eccellenza Smart per la ricerca. Fra gli sponsor a sostegno del progetto figura Banca Marche. PERIODO MOSTRA: 6 aprile – 8 luglio

↘BICENTENTENARIO DELL’APER-TURA AL PUBBLICO DELLA BI-

BLIOTECA DI MONALDO LEOPARDI A RECANATI Dal 29 giugno 2012 si celebrerà un im-portante “compleanno”: il “Bicentenario

dell’apertura della Biblioteca di Monal-do Leopardi al pubblico”. Padre del ce-lebre poeta Giacomo, il conte Monaldo Leopardi fu un importante personaggio dell’epoca. S’impegnò a lungo nella vita politica e amministrativa di Recanati, fa-cendosi carico di gravose responsabilità, e dedicò anni per la realizzazione della sua amata biblioteca, a quel tempo la più fornita di tutte le Marche.

INFO: www.giacomoleopardi.it PERIODO MOSTRA: dal 29 giugno 2012

XIII CONVEGNO INTERNAZIONALE STU-DI LEOPARDIANI: 26-28 settembre 2012

↘CINEMA: NELLE MARCHE LA PIÙ ANTICA E IMPORTANTE RASSE-

GNA DOPO LA BIENNALE DI VENEZIA. LA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA DI PESAROAnche la “settima arte”, il Cinema, di-viene protagonista nelle Marche con la famosa Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, uno dei più importanti festival cinematografici italiani. La mo-stra, che si propone come una rassegna non agonistica di opere prime, intende dare spazio a nuove strade capaci di av-viare processi di rinnovamento, di cre-scita, di maturazione, di evoluzione del cinema. La 48a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 23 giugno al 1 luglio 2012. (www.pesaro-filmfest.it )

↘LIRICA: I FESTIVAL 2012 Il Rossini Opera Festival, fon-

dato nel 1980, è una manifestazione di musica lirica dedicata al genio di Gioa-chino Rossini che si svolge nel mese di

agosto a Pesaro. Il festival, che intende preservare lo studio del patrimonio mu-sicale legato al nome del compositore, si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini ed è membro dell’Associazione Europea dei Festival. Nel 2012 ricorrerà il 220^ anniversario della nascita di Gioachino Rossini (nato a Pesaro il 29 febbraio 1792) e la trentatre-esima rassegna si svolgerà dal 10 al 23 agosto. Le opere rossiniane che figurano già in cartellone sono “Ciro in Babilonia”, “Matilde di Shabran” e “Il signor Bru-schino”. (www.rossinioperafestival.it).

Altra prestigiosa rassegna lirica marchi-giana è lo Sferisterio Opera Festival che vanta il suggestivo scenario dello sferi-sterio di Macerata. Divenuta ‘Festival’ nel 2006, la manifestazione si connota per l’eccellente qualità del cartellone e per gli artisti di fama internazionale che vi figurano. La 48^ edizione del Festival, la cui direzione artistica è affidata a Fran-cesco Micheli, si svolgerà nei mesi di lu-glio - agosto (le date e il cast del cartel-lone sono ancora in fase di definizione). Fra i titoli proposti: La traviata, Carmen, e La Bohéme. (www.sferisterio.it).

Nelle Marche, un altro evento musica-le di eco internazionale, perfettamente incastonato nell’evocativa cornice delle terre del Verdicchio, è il Festival Pergole-si Spontini, dedicato al genio musicale di Giovan Battista Pergolesi. Il Festival, che allestisce ogni anno rappresentazioni di notevole pregio artistico, nel 2012 giun-gerà alla sua XI Edizione. (www.festival-pergolesispontini.com).

BANCA DATI EVENTI 2012 IN AGGIORNAMENTO: www.cultura.marche.it; www.turismo.marche.it

Marche Eventi 2012

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La Regione Marche consente al tu-rista del 2012 di avere a portata di mano le informazioni di cui neces-

sita nel corso della sua visita del e dei territori in piena autonomia e con un’ap-plicazione interattiva e user friendly “Marche Mobile”L’applicazione risulta in linea con le nuo-ve dinamiche e abitudini del viaggiatore, con le sue curiosità, il desiderio di co-noscere ed esplorare i luoghi, viverne i momenti, comprenderne le peculiarità, scoprirne le bellezze artistiche, storiche e culturali, ricevendo in tempo reale in-formazioni relative alla localizzazione geografica di strutture ricettive, monu-menti, musei, manifestazioni ed eventi in programma nelle province e nei comuni. “Marche Mobile” è scaricabile su dispo-sitivi portatili Apple accedendo allo store dedicato; tutte le indicazioni sono dispo-nibili al sito www.turismo.marche.it. All’apertura fa seguito la presentazione promozionale e multimediale della Re-gione, dalla voce e dal volto di Dustin Hoffman, che conferisce vita ai versi dell’“Infinito” leopardiano. Con un balzo tematico si entra poi nella schermata di accesso relativa alle varie sezioni interne all’applicazione e il viaggio continua tra

contenuti, mappe ed informazioni.Le mappe attualmente in forma statica consentono la visualizzazione al loro in-terno di punti di interesse classificati in strutture turistico-ricettive, elementi del panorama storico-culturale regionale, musei. Ciascuno di essi viene corredato da una breve descrizione ed immagine connotativa.E’ inoltre possibile accedere a sezioni contenenti file multimediali audio/video, ad altre che danno libertà di visualizzare informazioni, numeri utili e contatti rela-tivi ad infrastrutture e servizi di trasporto per il visitatore, quali porti turistici, in-dicazioni sugli aeroporti e sul trasporto pubblico locale, taxi e punti di informa-zione e accoglienza sul territorio quali gli IAT.Dalla sezione “Scopri le Marche” si ac-cede a proposte di itinerari suddivise per provincia e tematismo. Tali percorsi ven-gono brevemente descritti e corredati da un’immagine identificativa del luogo per il quale è anche possibile visualizzare in tempo reale la condizione meteo. I punti di interesse in essi indicati possono es-sere visualizzati all’interno della mappa Google loro dedicata. Un percorso che dall’idea di viaggio pas-

sa al web e di qui al touch screen, per toccare i territori della regione. Alla guida di tutto un unico filo condutto-re: il desiderio del turista.

“Le Marche in Touch”, infinite possibilità di viaggiodi L. Osmani

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L’agriturismo, in alcuni casi, ha addirittura assunto il ruolo di “volano di business” per zone che non possono più (o non hanno mai potuto) contare sulle industrializ-

zazioni e sullo sviluppo di distretti manifatturieri. Queste attivi-tà turistiche non solo hanno saputo far emergere e gestire una nuova tipologia di domanda, ma ne hanno colto la struttura potenziale e l’hanno saputa “naturalmente sviluppare”, arti-colando un’offerta sempre più vasta, anche attraverso piccole reti territoriali tra produttori agricoli e referenti dei patrimoni artistici e culturali.Ed è in tale contesto che si parla di “effetto moltiplicatore”, cioè della capacità di innescare un processo virtuoso che, par-tendo dall’agriturismo, sappia stimolare sia il fabbisogno di offerte complementari qualificate (come ad esempio quello di prodotti tipici), sia il rinnovamento dell’impegno verso la valo-rizzazione dei beni culturali e dell’offerta degli eventi artistici, fino ad arrivare alla formazione del personale necessario per il potenziamento e la qualificazione dei servizi.Ti tale assetto, le politiche comunitarie e territoriali ne sono ben consapevoli e, seppur non sempre riescano a concertare la definizione delle priorità d’intervento, è chiaro il loro inten-

to nel sostenere finanziariamente gli ulteriori step di sviluppo della filiera dell’agriturismo (perchè, paradossalmente, pro-prio di filiera potremmo iniziare a parlare).Dimostrano tali intenti sia il rifinanziamento del Programma Leader (ricollocato all’interno del PSR), sia, per quanto ri-guarda taluni Paesi, l’esportazione dell’esperienza realizzata attraverso un modello di intervento mutuato da quanto è stato realizzato nei nostri territori. Un esempio emblematico, a tale proposito, è dato dal Programma di Sviluppo Rurale della Ro-mania, che potrebbe per alcuni aspetti ricordare l’inizio della nostra esperienza agrituristica di trent’anni fa. La Misura 3.1 del PSR della Romania prevede il sostegno all’avvio di attività agrituristiche nelle zone rurali, con la copertura del 100 per cento delle spese fino al tetto massimo di 200mila euro.

Agriturismo, dal marketing al businessIl fenomeno dell’agriturismo è ormai un modello affermato. La sua immagine fortemente caratterizzata è ben conosciuta dai turisti italiani, europei e di molti altri Paesi, e il grado di appeal verso i destinatari (attuali e potenziali) è testimoniato dall’inarrestabile richiesta

Giuseppe EmpoliGruppo [email protected]. 071.28521

SPECIALE: TURISMO

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LA GESTIONE DEI PREVENTIVI - viaggi a breve raggio 10 ore Modulo 5 LA COMUNICAZIONE RELAZIONALE 4 ore Modulo 6 TRAINING ON THE JOB 36 ore Modulo 8 SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO E ORIENTAMENTO FINALE 2 ore

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SPECIALE: TURISMO

La prima è rappresentata dall’intraprendenza del Nord, che intuisce nei potenziali desideri del cliente, soluzioni che poi sviluppa in concept turistici sempre nuovi e co-

struiti su misura; i marketers lo chiamano “marketing espe-rienziale turistico”, nuovo format di un marketing del turismo dove il vecchio albergatore ancorato alla “camera invenduta” rimane fuori dai giochi del nuovo mercato e della nuova do-manda/offerta. Il Nord si approccia al turismo come qualsiasi impresa propensa ad immettere sul mercato prodotti inno-vativi e profilati su stili di vita diversi rispetto al passato. Tali nuovi bisogni si concretizzano in due fenomeni strettamente connessi, uno legato all’offerta, l’altro legato alla domanda: i primi hanno dato luogo a prodotti e professionalità prima sconosciute, come quella del travel designer, l’altro a “nuovi” turisti. La propensione per il marketing di nicchia e la “seg-mentazione del target” hanno portato a fare di passioni come il naturalismo, le vecchie fattorie, l’archeologia, il vino, dei nuovi prodotti turistici tradotti in forme di accoglienza: dai concept hotel, hotel diffusi, relais de charme, il Nord ha creato nuove forme di accoglienza come fattorie storiche, wine hotel, city farm, house boat, floathing resort, tree hotel. Il percorso è sempre lo stesso: rendere l’offerta dinamica e interattiva con il turista. La seconda velocità è propria del Sud, dove alla stra-tegia di marketing si sostituisce la creatività, eufemismo pi-randelliano per rappresentare che l’imprenditore alberghiero “mette in atto strategie commerciali da solo”, senza fare trop-po rumore, perché è meglio non farlo sapere alla concorrenza … Si ingegna nell’arte di soddisfare il turista per farlo tornare l’anno dopo, sperando che S.Gennaro non se ne dimentichi e che il territorio dalle bellezze mozzafiato si venda da sé, come del resto si è sempre fatto. Ad un recente convegno di piccoli albergatori tenutosi ad Agerola, ultimo avamposto della pro-vincia di Napoli prima dell’inizio della Costiera Amalfitana, con la meravigliosa accoglienza e calore dei meridionali mi vengo-no regalate delle mozzarelle e del caciocavallo ripieno, preli-batezza unica al mondo, perché (notizia a me sconosciuta) il mondo conosce le mozzarelle di bufala ma non le mozzarelle di latte di Agerola. Alla mia pressocchè banale proposta - trovan-dosi la cittadina su un promontorio a 50 metri dall’inizio della Costiera Amalfitana - che la ricetta unica potesse diventare leva gastronomica-turistica per il territorio, mi viene risposto che gli artigiani, custodi della ricetta, temono che possa esse-re copiata la ricetta … segreta segreta. Forte contraddizione del Sud, dove il cambiamento di rotta verso strategie operative

nuove è vissuto nella dialettica loquace del parlato, ma a fatti, davvero poco. Eppure a quel convengo gli albergatori interven-gono numerosi, confidando che il workshop sullo strumento del web marketing e la vendita on line con vari portali del turi-smo o la comprensione della brand reputation colmino in una mezza giornata un gap culturale di formazione nel turismo, sia per l’imprenditore che per i giovani che vogliono lavorare nel settore. E la terza Italia? E’ quella di Roma, che non è Nord e non è Sud: è la sede di tre atenei pubblici e quindici privati. Terra di mezzo dove si alternano in modo dialettico platee ac-cademiche a platee di imprenditoriali e di categoria, dove si è finalmente compreso che la moltitudine di corsi di formazione sul turismo tecnico (scuola alberghiera) e sul turismo antro-pologico, grazie alla crescita della giovane Facoltà di Scienza del Turismo, hanno bisogno di una ideazione di prodotti di alta formazione che rispondano da un lato ai giovani che con pas-sione vogliono intraprendere una carriera stimolante, dall’al-tro diano risposte agli albergatori, affinchè imparino - grazie all’intercettazione di nuove forme di turismo - ad essere intra-prendenti e a differenziare l’offerta in modo dinamico e relazio-nale con altri imprenditori e con il territorio in un senso di ap-partenenza corale. Il turismo e l’hotellerie non è più la camera, non è più il servizio o il numero di stelle, ma è il dialogo che si instaura con il turista. Lui non viene mai per caso, ma perché l’abbiamo cercato in un scambio dialettico tra desideri attesi e piena soddisfazione della domanda. Ma per arrivare a questo sodalizio, l’Italia tutta, dal Nord al Sud, ha bisogno di alta for-mazione nel turismo per rispondere alle nuove dinamiche di domanda e offerta, alle nuove forme di accoglienza turistica, alle nuove forme di hotellerie, allo sviluppo del marketing delle emozioni. E’ per questa esigenza che il nostro osservatorio di ricerca fatto di colleghi che come me lavorano sui fabbisogni della formazione postuniversitaria e sul coaching aziendale ha ideato un master in ambito tourism&hotel management fir-mato Sida, in co-brand con Masterandskills e il Dipartimento Memotef della Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma. Una nuova sfida anticrisi sia per i junior che vogliono cavalcare il “modernismo” del turismo, sia per i senior che, ricchi della loro esperienza, possono attingere alle nuove filo-sofie del turismo con occhi nuovi, segno di speranza del cam-biamento generazionale dell’hotellerie solitaria. Al termine del Master saremo in grado di conoscere nel suo più intimo questo strano alieno che è il turista, e potremo rispondere a un dilem-ma: “è nato prima il turista o l’albergatore?”.

E’ nato prima l’albergatore o il turista?Durante gli intensi giorni della Bit ho notato tre fotografie, tre velocità, tre Italie … Il Lettore dirà: ma non era l’Italia delle due velocità, solita figura retorica del dopoguerra? Invece nel turismo le velocità sono proprio tre

di C. Menichelli

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“ “TRASPORTIDOSSIER

“Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo.

T’investe la lava bollente del brutto, del rumore,

strade sopra strade, tremendi ponti di ferro,

treni, camion, Tir, corsie con sbarramenti,

impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra”.

Guido CeronettiViaggio in Italia, 1983

“Le tartarughe potrebbero raccontare, delle strade, più di

quanto non potrebbero le lepri”

Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926

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DOSSIER: TRASPORTI

Nel sistema logistico della regione, l’in-terporto rappresen-

ta il player fondamentale in quanto nodo principale del trasporto stradale (“l’ultimo miglio” di qualsiasi modali-tà di trasporto è sempre su gomma), nonché anello di congiunzione delle altre mo-dalità.

L’OFFERTA POTENZIALELa Tabella 1 ( vedi pagina a fianco ) riporta in forma gra-fica le possibili offerte di ser-vizi di intermodalità integrata che sono realizzabili grazie al ruolo dell’interporto.

OFFERTA “A”Quest’offerta è riferita es-senzialmente al traffico dei container che viaggiano via mare sulla tratta che collega i porti dell’Estremo Oriente e/o quelli del Medio Oriente con il porto di Ancona. L’offerta prevede che quest’ultimo sia

collegato all’interporto me-diante un sevizio di navette di collegamento ferroviario ge-stito in autonomia dalla PLM. L’interporto, in questa offerta svolge il ruolo di piattaforma di carico e scarico degli au-toveicoli porta container pro-venienti o destinati alla rete viaria nazionale. I lavori di po-tenziamento delle banchine di attracco delle navi e le opera-zioni di dragaggio dei fondali, aumenteranno la capacità di traffico container del porto di Ancona, con l’obiettivo di catturare una buona parte del traffico che oggi si sviluppa tra il porto di Ravenna e le in-dustrie della regione Marche e del Sud d’Italia. E’ una mo-dalità che è già operativa ma è svolta tutta all’interno delle aree del porto di Ancona. Con questa soluzione verrebbe ad essere ridotto consistente-mente il traffico di automezzi pesanti che determina un no-tevole impatto sull’area urba-na della città a sul suo siste-ma viario di accesso.

OFFERTA “B”E’ la modalità che vede nel collegamento ferroviario con il Nord Italia (Verona) e il Nord Europa (Monaco di Baviera) il fattore di competitività del porto di Ancona per il traffi-co container. La vicinanza al Centro-Nord Europa dei porti di Venezia e Trieste vede que-sti ultimi fortemente privile-giati per il traffico diretto in questa direzione. Perciò per il porto di Ancona l’unico modo di competere è quello di of-frire un trasporto via ferrovia che, in un tempo paragona-bile alle ore di navigazione necessarie ad oltrepassare le acque di Ancona per arrivare a Venezia o Trieste, riesca a trasportare ad un costo para-gonabile, e con tempi più ri-dotti, i container direttamen-te agli interporti di Verona e principalmente a quello di Monaco di Baviera. Va aggiunto che i porti di Ravenna, Venezia, Trieste, Capodistria e Fiume han-no costituito un’associazio-

ne - chiamata NAPA (North Adriatic Port Association) - con la finalità di offrire agli operatori logistici i servizi dei quali hanno necessità, ser-vire al meglio il mercato del Nord Europa e per aver mag-gior voce presso i mercati e le istituzioni internazionali. Il NAPA, che prevede un piano infrastrutturale e procedurale coordinato, ha come obiettivo quello di realizzare un unico grande gateway per le navi che solcano il mare Adriatico trasportando container desti-nati o provenienti dall’Italia settentrionale e dall’Europa centro-orientale.Appare evidente che tale network costituisce oggi, e lo sarà di più nel futuro, una seria minaccia per il porto di Ancona e per l’intermodalità delle Marche. L’offerta in que-stione conferisce una miglio-re competitività al porto mar-chigiano ed ancora una volta il ruolo dell’interporto diventa determinante per le attività di smistamento dei container e

LA LOGISTICA NELLE MARCHE L’intermodalità nella regione Marche trova la sua attuazione in quella che viene definita la “Piattaforma logistica delle Marche” (PLM). La concentrazione in un’area contenuta di quattro infrastrutture logistiche di modalità diverse tra loro quali il porto, l’aeroporto, lo scalo ferroviario e l’interporto, rendono la PLM unica in Italia e in grado di esprimere un potenziale di ragguardevole consistenza.Sull’argomento ML ha chiesto l’autorevole opinione di Carlo Pietrosanti, già Executive Vice President della Società Aeroporti di Roma

di Carlo Pietrosanti

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per il loro trasferimento sulla rete ferroviaria. Quest’offerta non è tutta-via rivolta al solo traffico via mare; essa è particolarmente efficace anche per quel traf-fico che collega via gomma le aree del Centro e del Sud dell’Italia con il Nord e il Cen-tro Europa. Grazie al colle-gamento ferroviario la PLM potrebbe catturare una buona quota di questo traffico, una parte rilevante del quale pas-sa a poche centinaia di metri dall’interporto. Allorché i lavori della “Qua-drilatero” saranno conclusi, questa modalità potrebbe es-sere di interesse anche per i container provenienti dalle aree centro-tirreniche, che per raggiungere il Brenne-ro devono percorrere l’Au-tostrada del Sole, sempre congestionata nelle tratte tra Firenze ed Incisa e nella tratta appenninica tra Firen-ze e Bologna. Il traffico via ferrovia potrebbe avere una ulteriore coniugazione me-

diante la realizzazione di col-legamenti con treni dotati di pianali detti “ultra bassi”, sui quali gli automezzi possono essere caricati direttamente dai propri autisti che trovano poi l’accomodamento in una speciale vettura passeggeri. Questa tipologia di trasporto, detta “rollande landstrasse” (autostrade viaggianti) è già molto diffusa nel Nord Euro-pa ma anche nel Nord Italia; da Verona partono infatti gior-nalmente, dirette a Monaco di Baviera, diverse coppie di treni di questo tipo effettuati dalla compagnia ferroviaria di Bolzano “Rail Traction Com-pany”.

OFFERTA “C”E’ un’offerta che propone una intermodalità terra-aria re-alizzabile grazie ad una forte visione sinergica tra aeropor-to ed interporto. E’ da rite-nersi altamente strategica in quanto in grado di soddisfare le esigenze delle industrie marchigiane che esportano,

facendole viaggiare su gom-ma in direzione dei grandi hub aeroportuali europei, un notevole quantitativo di merci. Un rapporto tecnico prodot-to dall’ANAMA (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree) indica che più del 60 per cento delle merci aeree import/ex-port da e per l’Italia non è ge-stita dagli scali nazionali. Dati quantitativi stimati dall’As-sociazione indicano che nel 2010 gli scali nazionali hanno movimentato merci per circa 900.000 tonnellate, a fronte di un quantitativo di 2,3 milio-ni di tonnellate di merci tra-sportate complessivamente per via aerea. Gli aeroporti regionali, quale è l’“Aeroporto delle Marche”, distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, devono il loro traffico merci princi-palmente ai maggiori courier internazionali (DHL, FedEx, UPS, ecc…). Questi vettori operano però il trasporto ve-loce di pacchi, non addicen-dosi al loro modello di bu-

siness il trasporto di grandi quantitativi di merci.L’aeroporto di Falconara, ri-spetto agli altri aeroporti del-la dorsale adriatica, avrebbe delle ottime carte da giocare; dispone infatti di infrastruttu-re aviation (pista e piazzole) idonee per aerei di grande tonnellaggio, è posizionato in un importante crocevia Nord-Sud ed Est-Ovest, non ha con-correnza da parte degli altri aeroporti dell’area adriatica che hanno un volume di traf-fico merci trascurabile (vedi Grafico A) e vede transitare annualmente, sul sistema viario in cui è inserito, circa 70.000 tonnellate di merci dirette e provenienti da scali intercontinentali.L’interporto, grazie alla sua trascurabile distanza dall’a-eroporto, potrebbe realizzare per quest’ultimo il terminal cargo ed una “cargo city” che per un aeroporto regionale costituirebbe un vero e pro-prio lusso ( vedi Tabella 2 pa-gina a fianco).

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La presenza dello scalo ferro-viario in fase di realizzazione, collocato tra l’aeroporto e l’in-terporto, potrebbe costituire un ulteriore canale di acqui-sizione di merci aeree grazie a specifici accordi con quegli interporti con i quali saran-no stabiliti collegamenti fer-roviari periodici (ad esempio Bologna).

OFFERTA “D”E’ una modalità che vede l’in-terporto quale unico protago-nista del business, in quanto prevede che quest’ultimo ri-ceva dalla rete viaria naziona-le merci che debbano essere smistate per poter essere poi immesse nella rete viaria lo-cale per la consegna alla de-stinazione (e viceversa).

LO STATO ATTUALELa Piattaforma Logistica del-le Marche è oggi un comples-so di infrastrutture, in parte realizzate ed in parte in via di realizzazione, sulle quali la Regione Marche, l’Autori-

tà Portuale di Ancona e RFI hanno investito e continue-ranno ad investire nel pros-simo futuro. Lo sforzo che è stato fatto dalle istituzioni regionali per pervenire ad un piano coordinato tra aziende ed enti ministeriali è stato notevole e costituisce la con-dizione “necessaria” ma non quella “sufficiente”. Ciascu-no dei quattro soggetti che concorrono alla PLM hanno visioni di sviluppo separate, accesso a risorse finanziarie differenti e sono spesso con-seguentemente condizionate da regole, tempi ed obiettivi interni che non sono sempre conciliabili con gli obiettivi temporali della PLM. Il caso forse più emblematico è co-stituito dall’interporto e da Aerdorica (società di gestione dell’Aeroporto delle Marche). Sono entrambe delle Spa il cui capitale di controllo è di proprietà diretta o indiretta della Regione Marche, fanno riferimento entrambe ai fi-nanziamenti regionali, eppure

non hanno punti di contatto sul piano delle strategie di sviluppo. La Aerdorica perse-gue l’obiettivo strategico dello sviluppo del traffico passeg-geri e dell’indotto da esso ge-nerato (attività commerciali) mentre l’interporto sembra non considerare strategico lo sviluppo delle merci aeree. Si tratta di due realtà che per l’assetto societario che le ac-comuna dovrebbero esprime-re il massimo della sinergia eppure, nonostante la loro vicinanza geografica, sono molto distanti tra loro. Questa condizione sembra andare in direzione opposta alla visio-ne della PLM e al protocollo di intesa, firmato nel febbra-io 2006 dai tre soggetti prin-cipali, per il coordinamento degli interventi finalizzati al perseguimento di una pro-spettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato por-to – aeroporto – interporto. La situazione rischia di diventare più complessa laddove si per-

verrà all’inevitabile passaggio dalla fase di realizzazione in-frastrutturale alla costruzio-ne di un’offerta di mercato. Questo passaggio, complesso per sua natura, metterà in evidenza il fatto che la “Piat-taforma Logistica delle Mar-che” rappresenta un grande progetto infrastrutturale co-mune (nomina sunt conse-quentia rerum) ma è abba-stanza distante dall’essere un soggetto attivo in grado di ga-rantire l’operatività della PLM secondo una visione squisita-mente commerciale.Ciò che si renderà necessario sarà la costruzione delle of-ferte indicate in precedenza, o altre ancora possibili, la loro comunicazione e proposizio-ne sul mercato mondiale; in altri termini, affinché la PLM trovi la sua consistenza, e gli investimenti effettuati la loro remunerazione, sarà neces-sario operare secondo le nor-mali regole di mercato. Andrebbe costituito un sog-getto in grado di coniugare

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le capacità infrastrutturali di ogni componente in un’offer-ta complessiva lasciando loro la piena autonomia nella go-vernance degli altri business estranei a quello della PLM. Un soggetto con una forte caratterizzazione commer-ciale in grado di interpretare le esigenze del mercato, for-nire risposte coerenti con la domanda e proporle sui mer-cati di maggiore interesse re-alizzando quella condizione “sufficiente” la cui mancanza è stata indicata in preceden-za. La soddisfazione della condizione “necessaria e suf-ficiente” può essere in grado di trasformare la Piattaforma Logistica delle Marche in un vero e proprio distretto indu-striale destinato alla intermo-dalità.La variabile tempo è da consi-derarsi infine di fondamenta-le rilevanza. E’ lecito pensare che la prevedibile ripresa del sistema economico mondiale sarà molto aggressiva e che i nuovi scenari che andranno

a determinarsi in un tempo ristretto andranno a condi-zionare le scelte degli anni a venire, costituendo una si-tuazione post-crisi basata su rapporti e processi che man-terranno pochi elementi di continuità con le dinamiche economiche e commerciali di pre-crisi.Questi mutamenti e trasfor-mazioni del quadro economi-co globale stanno ridefinendo con una diversa dinamica, e con un altrettanto diverso dinamismo, l’organizzazione delle modalità del trasporto per le quali la nostra Regione non deve trovarsi imprepara-ta.

L’“AEROPORTO DELLE MAR-CHE”L’ “Aeroporto delle Marche” (AdM), unico nella regione, è oggi caratterizzato da un operativo voli essenzialmente rivolto al traffico passeggeri, fatta eccezione per tre voli merci giornalieri effettuati rispettivamente da DHL, Fe-

dEx ed UPS che, come è noto, sono dei corrieri espressi che operano essenzialmente il trasporto veloce di pacchi.I passeggeri che hanno uti-lizzato lo scalo marchigiano nel 2011 sono stati 610.000, tra partenze ed arrivi, e sono il risultato di un trend positivo che si è accentuato negli ul-timi due o tre anni. In questi anni infatti il numero dei pas-seggeri è aumentato di 200 migliaia di unità (compren-dendo il recupero del calo del 2007), grazie soprattutto all’offerta di voli da parte di Ryanair, che oggi rappresen-ta il vettore con il quale vola circa il 50 per cento dei pas-seggeri dello scalo di Falco-nara ( vedi Grafico B pagina seguente ).

L’utilizzo di un vettore low cost, quale è Ryanair, è indi-catore di un’utenza per lo più di natura turistica. Le quo-te percentuali di passeggeri di questo vettore rispetto a quelle degli altri (Grafico B)

indicano che l’AdM si sta con-notando progressivamente quale scalo orientato a questo tipo di utenza. L’andamento mensile delle presenze in ae-roporto, riportato nel Grafico C, che è comparativo tra il 2006 e il 2011, avvalora questa ipotesi essendo l’incremento del numero dei passeggeri fortemente concentrato nei mesi primaverili ed estivi.La marcata stagionalità dei passeggeri è una caratteri-stica che accomuna tutti gli scali nazionali; nel caso di AdM questa è diventata pro-gressivamente più accen-tuata, ad ulteriore riprova di quanto affermato in prece-denza. Coerentemente con questo orientamento, su AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato Ancona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza han-

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DOSSIER: TRASPORTI

no visto nell’utenza vacanzie-ra locale il maggior bacino di riferimento.I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività tu-ristica della Regione, “Istri-ce”, indicano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due mi-lioni, in gran parte legate al turismo balneare, e costituite per lo più da cittadini italiani. Quelli esteri, di maggiore in-teresse per l’aeroporto, han-no raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati indicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande ri-lievo.I 610 mila passeggeri che nel 2011 sono transitati nel-lo scalo marchigiano sono ben distanti dalla soglia del milione indicata dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) quale numero minimo di passeggeri in grado di ga-rantire la sopravvivenza per

un aeroporto italiano. L’AdM è oggi infatti annoverato tra quei 18 aeroporti regionali a rischio di chiusura qualora le loro società di gestione non dovessero raggiungere entro i prossimi tre anni un bilancio sostenibile, ovvero l‘autosuf-ficienza finanziaria. Si tratta infatti di aeroporti che grava-no sulla collettività in quanto sopravvivono grazie ai con-tributi delle Amministrazioni Pubbliche locali che però, in ottemperanza alle direttive ministeriali, non potranno più erogare finanziamenti dopo la fine del prossimo triennio.L’ “Aeroporto delle Marche”, per uscire dal “gruppo dei 18”, avrebbe la necessità di un’azione di discontinuità rispetto al passato ma an-che rispetto al presente; per fare ciò dovrebbe diventare espressione anche degli al-tri processi economici che sostengono l’economia del territorio. L’industria ma-nifatturiera, in particolare,

che con il suo 24 per cento di contribuzione rappresenta la maggiore voce del Pil della regione, dovrebbe essere og-getto di una maggiore atten-zione da parte dell’aeroporto. La piccola-media impresa, un’eccellenza che esporta nel mondo più del 60 per cento della propria produzione, ha anch’essa infatti la necessità di uno scalo in grado di sod-disfare maggiormente le esi-genze di mobilità di merci e di persone verso i Paesi con i quali intrattiene relazioni d’affari.La posizione geografica cen-trale e il favorevole sistema viario nel quale è collocato consentirebbero all’AdM di essere di riferimento anche per tutta la dorsale del medio e basso adriatico, non essen-do presente, in questa vasta area, nessun aeroporto che opera un’attività cargo de-gna di nota, come si evince dal Grafico D. Se l’attenzione verso le imprese del territorio

rappresenta un ovvio dovere determinato dalla colloca-zione geografica, l’offerta di servizi alle altre regioni del medio e basso adriatico costi-tuisce un’opportunità di ricavi che non andrebbe trascura-ta. Le regioni Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche e l’area della bassa Romagna fanno viaggiare annualmente via gomma sulla “A14” più di 5 milioni di tonnellate di mer-ci, tra import ed export, da e verso i Paesi Ue e ben 70.000 tonnellate di merci intercon-tinentali attraverso i grandi Hub europei di Parigi, Franco-forte, Amsterdam e Malpensa (dati Istat riferiti al 2010). In particolare, sulle rotte asia-tiche viaggiano più di 16.000 tonnellate di merci in import e più di 15.000 tonnellate in export. Altrettanto importan-ti sono i numeri relativi alle merci destinate e provenien-ti dalla Federazione Russa e da alcune delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. Il

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vicino aeroporto di Rimini ha praticamente acquisito una irreversibile leadership sui voli passeggeri con questi Stati (ha raddoppiato in un solo anno il numero dei pas-seggeri, raggiungendo la fa-tidica soglia del milione) ma non quella delle merci. La presenza del Consolato e de-gli uffici doganali della Fede-razione Russa presso la sede dell’Interporto delle Marche, distante solo 4 km, rappre-senterebbero una condizione di particolare vantaggio per lo sviluppo del traffico cargo con questi Paesi. Si tratta di numeri e considerazioni che dovrebbero essere oggetto di una attenta valutazione in quanto sufficienti a far di-ventare lo scalo di Ancona un vero e proprio Hub merci di forte rilevanza nella dorsale del medio e basso adriatico che gode del vantaggio di ave-re una buona viabilità che non è rallentata né da tratte ap-penniniche né da aree urbane

congestionate quali quelle di Milano, Bologna e Roma. Non va sottovalutato inoltre il fat-to che la costruzione di rap-porti per l’attività cargo con le maggiori compagnie aeree estere determina l’aumento della visibilità e della repu-tazione dell’aeroporto, grazie alle quali sarebbe possibile attivare relazioni passegge-ri sulle stesse rotte verso le quali vengono trasportate le merci. Verrebbe a determi-narsi un incremento dell’u-tenza d’affari che è decisa-mente più pregiata rispetto a quella determinata dai vettori low cost.Le infrastrutture “aviation” dell’aeroporto (pista e piaz-zole) sono adeguate per ospitare aeromobili di qual-siasi tonnellaggio, così come sono ampie le aree da poter destinare ad infrastrutture merci all’interno del sedime aeroportuale. Non va infine ignorata la presenza dell’In-terporto ad una distanza così

ravvicinata. Le due Società possono dar vita ad una forte sinergia che potrebbe mettere a fattor comune la comunica-zione e gli impegni commer-ciali, ottimizzare i costi ed i tempi di predisposizione delle infrastrutture e consentire di disporre di una maggiore ca-pacità di acquisizione di merci adottando sistemi operativi e processi funzionali condivisi in linea con le più innovative soluzioni di intermodalità.Quanto sopra sarebbe coe-rente con quelle che, è le-cito supporre, siano state le aspettative delle Autorità Regionali all’atto della costi-tuzione della Piattaforma Lo-gistica delle Marche e quan-do è stato firmato tra Porto, Interporto ed Aeroporto, nel febbraio 2006, il protocollo d’intesa per il “coordinamen-to degli interventi finalizzati al perseguimento di una pro-spettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato porto –

aeroporto – interporto”. L’indirizzo dell’attività dell’ AdM in questi ultimi anni è andato però in una direzione diversa dagli intenti di allo-ra, determinando una visio-ne autonomista del business che non ha punti di contatto né con le linee strategiche della Piattaforma Logistica delle Marche, né con le im-prese della regione, costrette ad utilizzare in svariate cir-costanze altri scali per i loro fabbisogni, sia di trasporto delle merci sia di mobilità delle proprie maestranze.

CARLO PIETROSANTIE’ nato a Roma dove ha conseguito la Laurea in Matematica e dove ha

iniziato la propria carriera professionale inizialmente nel comparto delle

telecomunicazioni (Italcable e Telespazio) ed infine presso la società Aeroporti

di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di Executive Vice President. Vive oggi a Staffolo (An) dove svolge l’attività di

Consulente di Direzione occupandosi principalmente di sviluppo strategico e

di reingegnerizzazione dei processi di gestione. Nel comparto dei trasporti ha

svolto attività di consulenza, su tematiche di diversa natura, presso la Aerdorica S.p.A., Interporto delle Marche S.p.a.

e presso la società Teleporto Adriatico S.p.A., partecipata dalle Autorità Portuali

di Venezia e Ravenna.

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DOSSIER: TRASPORTI

Nelle scorse settimane la Camera dei Deputati ha dato il via libera (con un solo voto contrario) alla

nuova legge sugli interporti e la logistica, che ora è all’esame del Senato. “Speria-mo che l’approvazione anche di Palazzo Madama giunga entro la fine della legi-slatura”, auspica il Presidente dell’Inter-porto Marche – nonché Vice presidente di UIR (Unione Interporti Riuniti) – Ro-berto Pesaresi

Presidente, all’indomani dell’approva-zione da parte di Montecitorio di questo provvedimento (del quale Lei può esse-re legittimamente considerato uno dei “padri”), Lei ha detto che si tratta di una svolta. In che senso?“Per una serie di motivi. Innanzitutto per-ché si giunge ad una esatta definizione del termine “interporto” più puntuale e al contempo maggiormente legata all’in-termodalità. Già la legge 240 del 1990

(istitutiva degli interporti, ndr) affermava taluni principi con una certa precisione, ma a distanza di oltre vent’anni alcuni concetti andavano ribaditi e puntualizzati meglio”.

Non mi è chiara la differenza rispetto a prima …“Ora l’interporto è visto come un unicum strettamente correlato al concetto di in-termodalità, e quindi dotato di un termi-nal ferroviario con determinati requisiti”.

L’esigenza di legiferare nuovamente è derivata dall’abuso nell’utilizzo del ter-mine “interporto”?“Non parlerei di abuso, semmai del fatto che in questi anni strutture con caratte-ristiche radicalmente diverse tra loro si sono definite interporto. Vede, è anche un problema terminologico: non di rado si utilizzano termini quali “piattaforma logistica” per indicare cose in realtà mol-

to differenti tra loro. Se parliamo di porti abbiamo in mente un’idea chiara delle strutture alle quali facciamo riferimento. Nell’universo degli interporti, invece, re-gna (o, meglio, regnava prima della legge di fresca approvazione) la confusione”.

Torniamo alla legge.“Oltre a quanto detto sopra, la rifor-ma disciplina la logistica in un conte-sto normativo nel frattempo mutato, nel senso che un’attività che prima era prerogativa esclusiva dello Stato ora ri-entra nella competenza concorrente di Stato e Regioni, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione”. Se non sbaglio, la legge introduce anche una nuova struttura, la “piattaforma logistica territoriale”.“Si. Con questo termine si intende una somma di “nodi” della rete, cioè luoghi fisici situati in un determinato territorio – anche di regioni diverse - e destinati all’intermodalità: porti, inter-

“L’USCITA DAL PORTO DI ANCONA? NON SONO CONVINTO CHE SIA FATTIBILE”Per il Presidente di Interporto Marche Roberto Pesaresi, “se è vero che la procedura amministrativa è stata avviata, è altrettanto vero, purtroppo, che ad oggi mancano i finanziamenti, mentre il territorio ha un urgente bisogno di certezze”

di A. Monticelli

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porti, terminal ferroviari che a loro volta non siano dislocati né in porti, né in in-terporti. In sostanza, una rete di struttu-re in grado di coordinarsi tra loro”.

La normativa italiana sulla logistica come si rapporta con le indicazioni che giungono dall’Unione europea?“Con questa domanda anticipa un pas-saggio che mi sta a cuore. Un altro mo-tivo di soddisfazione per il varo della ri-forma risiede appunto nel fatto che essa risponde meglio agli scenari comunitari. Mi spiego meglio: in Italia, per essere significativi rispetto agli standard comu-nitari, i traffici devono risultare frutto di più soggetti. E tale esigenza è ancor più evidente lungo la direttrice adriatica”.

Un Paese affacciato sul Mediterraneo come l’Italia non dovrebbe essere av-vantaggiata dal punto di vista logistico?”E’ vero, dovrebbe esserlo, come una

sorta di piattaforma logistica mediter-ranea. E invece dobbiamo rilevare come per trasportare un container dalla Cina a Milano conviene, sia in termini di tempo che economici, passare da un porto del Nord Europa …”.

Lei prima parlava del contesto comuni-tario: cosa ci chiede l’Europa?“Bruxelles ha imposto agli Stati membri un obiettivo strategico: entro il 2030, il 30 per cento del trasporto di merci per distanze sopra i 300 chilometri dovrà av-venire su ferro. Percentuale che dovrà salire al 50 per cento entro il 2050. Noi oggi dobbiamo porre le condizioni perché ciò avvenga”.

Non si rischia però di continuare a par-lare di progetti, mentre il Paese sta per-dendo competitività?“Guardi, io ritengo che la sfida che ci tro-viamo davanti stia nel riuscire a lavorare

con i limiti infrastrutturali e gestionali che caratterizzano l’attuale situazione. Naturalmente avendo chiara la prospet-tiva strategica. In altre parole: lavorare nell’oggi pensando al domani. I due mo-menti sono legati, guai a dividerli”.

E oggi la situazione come si presenta?“La piattaforma logistica marchigiana si caratterizza per uno stretto legame tra Interporto e porto di Ancona e un buon rapporto con lo scalo aereo di Falconara, che confidiamo si possa tradurre in un percorso comune. Ora il passaggio suc-cessivo dovrà a mio avviso manifestarsi nella piattaforma unica per il Centro Ita-lia”.

Ma l’Umbria non vuole realizzare una propria piattaforma?“Si, sta partendo adesso. Ma sia la Re-gione Marche che la Regione Umbria (che tra l’altro è socia della società che

“Chiediamo con forza che il “corridoio baltico-adriatico” arrivi fino ad Ancona”

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gestisce l’Interporto Marche, nella quale esprime il Vicepresidente, ndr) chiedono che poi il nostro interporto e il nuovo che sorgerà siano legati da una gestione uni-taria”.

E in chiave strategica, quali investimenti infrastrutturali interesseranno il nostro territorio?“Si dovrà dare priorità agli investimen-ti già approvati, secondo tempistiche consone alle esigenze delle imprese e dei traffici. Investimenti riguardanti sia il porto che l’interporto, così come il prolungamento del “corridoio baltico-adriatico” fino ad Ancona. Poi auspico che vada avanti il progetto del by pass di Falconara, che ci permetterebbe di rag-giungere Bologna senza dover transitare per Ancona; i lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi, visto che l’intervento è stato finanziato. Nell’elenco degli inter-venti necessari inserisco anche il piano

regolatore del porto di Ancona - per il quale peraltro non vi è ancora la valuta-zione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente – e la terza corsia dell’A14, che è sotto gli occhi di tutti. Strategica è anche l’uscita dal porto di Ancona, ma qui il discorso è parzialmente diverso: se è vero che la procedura amministrativa è stata avviata, è altrettanto vero, purtrop-po, che ad oggi mancano i finanziamen-ti”.

Per cui secondo Lei non se ne farà nul-la?“Non ho detto questo. Ho solo ribadi-to che qualcuno dovrebbe convincere soprattutto gli investitori stranieri che l’opera – che costa sui 480 milioni - sia veramente fattibile. Si muoveranno con il project financing? Potrebbe essere una buona idea: quel che è certo, comunque, è che il territorio ha un urgente bisogno di certezze”.

DOSSIER: TRASPORTI

“Con l’approvazione della nuova legge si è finalmente

portato all’attenzione del Paese e del Parlamento il tema

dell’intermodalità”

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DOSSIER: TRASPORTI

Dottor Paradiso, come giudica l’attuale situazione dell’Interporto Marche?“Ritengo che attualmente questo Inter-

porto non riesca ancora a sfruttare appieno tutte le proprie potenzialità, nel senso che non raccoglie quanto ha seminato in passato. Però si sta muovendo molto velocemente, sia sotto il profilo della realizzazione degli investimen-ti, sia per quanto attiene alla creazione di una rete di relazioni sul territorio”.

In altre parole, si devono mettere a frutto gli investimenti effettuati?Accanto al progetto infrastrutturale occorre sviluppare il piano industriale approvato dal cda, così da mettere a reddito le strutture”.

Partiamo dal primo punto: la parte infra-strutturale è competitiva …“Si. I requisiti di base previsti dalla nuova nor-mativa, legati all’intermodalità, vi sono tutti. La struttura organizzativa può considerarsi pienamente idonea”.

E dal punto di vista commerciale?“Su questo piano stiamo lavorando per la cre-azione, appunto, di una rete commerciale, fi-

nalizzata a proporci nelle attività di supporto delle aziende nei loro processi di internaziona-lizzazione attraverso la razionalizzazione dei flussi logistici. Ma in tale contesto mi preme segnalare la creazione di TCI, il Terminal Cen-tro Italia, la business unit di Interporto Mar-che, dedicata alla gestione delle infrastrut-ture ferroviarie interportuali. L’iniziativa sarà accompagnata da azioni di supporto: studi e ricerche, cura dei rapporti con gli enti territo-riali, ecc.”.

Passando a considerazioni di portata più ge-nerale, all’estero l’intermodalità viene gesti-ta diversamente?“Le rispondo prendendo il caso della Germa-nia, dove il 70 per cento delle merci si muovono per conto terzi, cioè tramite operatori. Da noi il rapporto è ribaltato: soltanto il 30 per cento, in quanto la maggior parte viene trasportata dai produttori stessi. Questi dati cosa significano? Che lì hanno compreso che la logistica è quel fattore che attribuisce valore al bene; in altre parole, che è una fonte di guadagno”.

“LA LOGISTICA È UNA FONTE DI GUADAGNO”Intervista a Nicola Paradiso, responsabile delle strategie di business dell’Interporto Marche, che proviene da una ventennale esperienza professionale all’interporto di Parma

di L. Osmani

“E’ superata la convinzione che nel concetto di intermodalità si incrocino almeno due modalità. Oggi essa dev’essere vista come la quinta modalità di trasporto,

cioè una modalità a sé stante, con strutture realizzate su misura” { }

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DOSSIER: TRASPORTI

I passeggeri che hanno utilizzato lo scalo marchigiano nel 2011 sono stati 610.000, tra partenze ed arrivi, e sono il ri-sultato di un trend positivo che si è accentuato negli ultimi

due o tre anni. In questi anni infatti il numero dei passeggeri è aumentato di 200 migliaia di unità (comprendendo il recupero del calo del 2007), grazie soprattutto all’offerta di voli da parte di Ryanair, che oggi rappresenta il vettore con il quale vola cir-ca il 50 per cento dei passeggeri dello scalo di Falconara.

L’utilizzo di un vettore low cost, quale è Ryanair, è indicatore di un’utenza per lo più di natura turistica. Le quote percentuali di passeggeri di questo vettore rispetto a quelle degli altri (Gra-fico 1) indicano che l’AdM si sta connotando progressivamen-te quale scalo orientato a questo tipo di utenza. L’andamento mensile delle presenze in aeroporto, riportato nel Grafico 2, che è comparativo tra il 2006 e il 2011, avvalora questa ipotesi essendo l’incremento del numero dei passeggeri fortemente concentrato nei mesi primaverili ed estivi.

La marcata stagionalità dei passeggeri è una caratteristica che accomuna tutti gli scali nazionali; nel caso di AdM questa è di-ventata progressivamente più accentuata, ad ulteriore riprova di quanto affermato in precedenza. Coerentemente con questo orientamento, su AdM sono state attivate nuove rotte non solo finalizzate a favorire l’incoming di turisti stranieri ma anche rivolte a soddisfare la domanda interna. Le rotte, infatti, che nel 2011 hanno collegato Ancona con Sharm el Sheik, Siviglia, Rodi, Creta, Alghero, Maiorca e Ibiza hanno visto nell’utenza vacanziera locale il maggior bacino di riferimento.I dati riportati nel sistema di rilevamento dell’attività turistica della Regione, “Istrice”, indicano che nel 2011 le presenze di turisti sono state di poco superiori ai due milioni, in gran parte legate al turismo balneare, e costituite per lo più da cittadi-ni italiani. Quelli esteri, di maggiore interesse per l’aeropor-to, hanno raggiunto soltanto il 16 per cento del totale. Questi dati indicano che la contribuzione al Pil della regione da parte dell’aeroporto non è ancora da considerarsi di grande rilievo.I 610mila passeggeri che nel 2011 sono transitati nello scalo marchigiano sono ben distanti dalla soglia del milione indicata dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) quale numero mi-

L’“AEROPORTO DELLE MARCHE”L’ “Aeroporto delle Marche” (AdM), unico nella regione, è oggi caratterizzato da un operativo voli essenzialmente rivolto al traffico passeggeri, fatta eccezione per tre voli merci giornalieri effettuati rispettivamente da DHL, FedEx ed UPS che, come è noto, sono dei corrieri espressi che operano essenzialmente il trasporto veloce di pacchi

di Carlo Pietrosanti

GRAFICO -1

GRAFICO -2

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DOSSIER: TRASPORTI

nimo di passeggeri in grado di garantire la sopravvivenza per un aeroporto italiano. L’AdM è oggi infatti annoverato tra quei 18 aeroporti regionali a rischio di chiusura qualora le loro so-cietà di gestione non dovessero raggiungere entro i prossimi tre anni un bilancio sostenibile, ovvero l‘autosufficienza finan-ziaria. Si tratta infatti di aeroporti che gravano sulla collettività in quanto sopravvivono grazie ai contributi delle Amministra-zioni Pubbliche locali che però, in ottemperanza alle direttive ministeriali, non potranno più erogare finanziamenti dopo la fine del prossimo triennio.L’ “Aeroporto delle Marche”, per uscire dal “gruppo dei 18”, avrebbe la necessità di un’azione di discontinuità rispetto al passato ma anche rispetto al presente; per fare ciò dovrebbe diventare espressione anche degli altri processi economici che sostengono l’economia del territorio. L’industria manifatturie-ra, in particolare, che con il suo 24 per cento di contribuzione rappresenta la maggiore voce del Pil della regione, dovrebbe essere oggetto di una maggiore attenzione da parte dell’ae-roporto. La piccola-media impresa, un’eccellenza che esporta nel mondo più del 60 per cento della propria produzione, ha anch’essa infatti la necessità di uno scalo in grado di soddisfa-re maggiormente le esigenze di mobilità di merci e di persone verso i Paesi con i quali intrattiene relazioni d’affari.La posizione geografica centrale e il favorevole sistema viario nel quale è collocato consentirebbero all’AdM di essere di rife-rimento anche per tutta la dorsale del medio e basso adriatico, non essendo presente, in questa vasta area, nessun aeroporto che opera un’attività cargo degna di nota, come si evince dal Grafico 3.

Se l’attenzione verso le imprese del territorio rappresenta un ovvio dovere determinato dalla collocazione geografica, l’offer-ta di servizi alle altre regioni del medio e basso adriatico costi-tuisce un’opportunità di ricavi che non andrebbe trascurata. Le regioni Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche e l’area della bassa Romagna fanno viaggiare annualmente via gomma sul-la “A14” più di 5 milioni di tonnellate di merci, tra import ed export, da e verso i Paesi Ue e ben 70.000 tonnellate di mer-ci intercontinentali attraverso i grandi Hub europei di Parigi, Francoforte, Amsterdam e Malpensa (dati Istat riferiti al 2010). In particolare, sulle rotte asiatiche viaggiano più di 16.000 ton-nellate di merci in import e più di 15.000 tonnellate in export. Altrettanto importanti sono i numeri relativi alle merci desti-nate e provenienti dalla Federazione Russa e da alcune delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. Il vicino aeroporto di Ri-mini ha praticamente acquisito una irreversibile leadership sui voli passeggeri con questi Stati (ha raddoppiato in un solo anno il numero dei passeggeri, raggiungendo la fatidica soglia del milione) ma non quella delle merci. La presenza del Consolato e degli uffici doganali della Federazione Russa presso la sede dell’Interporto delle Marche, distante solo 4 km, rappresente-rebbero una condizione di particolare vantaggio per lo sviluppo del traffico cargo con questi Paesi.Si tratta di numeri e considerazioni che dovrebbero essere og-getto di una attenta valutazione in quanto sufficienti a far di-ventare lo scalo di Ancona un vero e proprio Hub merci di forte rilevanza nella dorsale del medio e basso adriatico che gode del vantaggio di avere una buona viabilità che non è rallenta-

GRAFICO -3

ta né da tratte appenniniche né da aree urbane congestionate quali quelle di Milano, Bologna e Roma.Non va sottovalutato inoltre il fatto che la costruzione di rap-porti per l’attività cargo con le maggiori compagnie aeree estere determina l’aumento della visibilità e della reputazio-ne dell’aeroporto, grazie alle quali sarebbe possibile attivare relazioni passeggeri sulle stesse rotte verso le quali vengono trasportate le merci. Verrebbe a determinarsi un incremento dell’utenza d’affari che è decisamente più pregiata rispetto a quella determinata dai vettori low cost.Le infrastrutture “aviation” dell’aeroporto (pista e piazzole) sono adeguate per ospitare aeromobili di qualsiasi tonnel-laggio, così come sono ampie le aree da poter destinare ad infrastrutture merci all’interno del sedime aeroportuale. Non va infine ignorata la presenza dell’Interporto ad una distanza così ravvicinata. Le due Società possono dar vita ad una forte sinergia che potrebbe mettere a fattor comune la comunica-zione e gli impegni commerciali, ottimizzare i costi ed i tempi di predisposizione delle infrastrutture e consentire di disporre di una maggiore capacità di acquisizione di merci adottando sistemi operativi e processi funzionali condivisi in linea con le più innovative soluzioni di intermodalità.Quanto sopra sarebbe coerente con quelle che, è lecito sup-porre, siano state le aspettative delle Autorità Regionali all’atto della costituzione della Piattaforma Logistica delle Marche e quando è stato firmato tra Porto, Interporto ed Aeroporto, nel febbraio 2006, il protocollo d’intesa per il “coordinamento de-gli interventi finalizzati al perseguimento di una prospettiva di sviluppo di una rete integrata interconnessa e di un sistema integrato porto – aeroporto – interporto”. L’indirizzo dell’attività dell’AdM in questi ultimi anni è andato però in una direzione diversa dagli intenti di allora, determi-nando una visione autonomista del business che non ha punti di contatto né con le linee strategiche della Piattaforma Logi-stica delle Marche, né con le imprese della regione, costrette ad utilizzare in svariate circostanze altri scali per i loro fabbi-sogni, sia di trasporto delle merci sia di mobilità delle proprie maestranze.

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DOSSIER: TRASPORTI

Presidente Masini, quali sono gli obiettivi futuri del “Federico Fellini”?“Dare un ulteriore impulso al nostro

principale mercato, vale a dire la Russia; con-fermare i collegamenti tradizionali oggi esi-stenti – penso a Germania, Francia, Regno Unito, Danimarca, Olanda, ecc. -; aprire nuove rotte”.

Partiamo proprio da quest’ultimo punto.“Mi riferisco soprattutto a Paesi dell’ex blocco socialista che per noi rappresentano merca-ti di sicuro interesse. Pensiamo ad esempio all’Ucraina, alla Polonia, alla Romania …”.

Sono mercati di interesse anche per l’inco-ming turistico?“In parte si tratta del cosiddetto “traffico etni-co”, cioè di movimenti di persone che per la-

voro vengono in Italia, anche a causa dei seri problemi economici, politici e sociali che han-no caratterizzato quei Paesi. In parte, però, si sta affacciando anche lì una nuova borghesia attirata dalla Riviera romagnola; su questo fronte si stanno muovendo molto efficace-mente i nostri operatori turistici”.

Anche la Regione Marche punta ad attrarre turisti provenienti dall’Europa dell’Est, ma ri-mane il nodo dell’aeroporto …“In effetti, per ampliare l’offerta di voli occor-re un’adeguata dotazione infrastrutturale. Da questo punto di vista lo scalo di Rimini, sorto come aeroporto militare, può disporre di un vantaggio obiettivo rispetto ad altre strutture vicine. Poi ora, con la nuova pista, siamo ancor più competitivi. Per quanto riguarda i collega-menti con la Russia, confermo il nostro impe-

“CON L’AEROPORTO DI FALCONARA VI SAREBBERO LE CONDIZIONI PER DIALOGARE”Per Massimo Masini, Presidente di Aeradria Spa (che gestisce lo scalo di Rimini), la profonda differenza tra Romagna e Marche ha influenzato anche le caratteristiche delle due strutture aeroportuali. Il che faciliterebbe una collaborazione

di Guido Guidi

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gno: aggiungo che non va dimenticato che oggi garantiamo voli diretti con ben dieci città russe di regioni diverse, oltre e in aggiunta a Mosca e San Pietroburgo”.

E con la Cina?“Stiamo ragionando sull’ipotesi di realiz-zare un volo con Pechino transitando da Mosca”.

Molti osservatori si chiedono se vi sono le condizioni per creare sinergie tra i due aeroporti di Rimini e di Falconara Marittima. La Sua opinione?“Ritengo che vi siano gli elementi favo-revoli ad una collaborazione, trattan-dosi di due territori con caratteristiche nettamente differenti. Rimini, con un forte distretto turistico, ha raggiunto

una straordinaria vocazione ad attrarre passeggeri. A ciò si aggiunga anche la possibilità per il nostro scalo di servire i turisti diretti nelle Marche. Il “Sanzio”, da parte sua, si è dimostrato un ottimo ge-neratore di traffico di una certa qualità: basti pensare ai collegamenti con Roma e Monaco di Baviera. Non poteva essere altrimenti, visto il tessuto economico che caratterizza le Marche! quindi la logica suggerisce che sarebbe relativamente facile lavorare assieme. Proprio perché siamo diversi”.

Si sta muovendo qualcosa in questa di-rezione?“Per il momento no. Ma probabilmente in futuro ci si metterà tutti attorno ad un tavolo …”.

Come prevede si chiuderà il 2012 in ter-mini di numero di passeggeri?“Il primo nostro obiettivo è di consolida-re i risultati del 2011, che si chiuse con un saldo di 920mila passeggeri contro i 552mila dell’anno precedente. L’anda-mento dei primi tre mesi del 2012 e le proiezioni in nostro possesso ci inducono a ritenere fondatamente che raggiunge-remo quota un milione e 200mila pas-seggeri”.

“In molti Paesi dell’Europa dell’Est sta nascendo una nuova

borghesia, attratta dalle nostre coste”

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“Non è facile rispondere a que-sta domanda, perché le azien-de possiedono strutture molto

diverse tra loro, in funzione della propria attività; basti pensare a quanto differisce un’impresa di servizi da un’azienda pro-duttiva e quanto, tra queste ultime, inci-da la scelta tra realizzare direttamente o terziarizzare una parte della produzione. Questi fattori generano esigenze diverse, perché diverse sono le strutture azienda-li. Per alcuni nostri clienti i fattori chiave della riduzione dei costi non core stanno nell’area delle utility, per altri nel facili-ty management. Tuttavia non c’è dub-bio, specie se restringiamo l’analisi alle aziende industriali, le quali sono ancora l’asse portante della nostra economia, che sono i costi dei trasporti quelli che incidono maggiormente sul conto econo-mico delle aziende”.

Il mondo dei trasporti e delle spedizioni è oggi caratterizzato da una molteplicità di modalità operative, da offerta di ser-vizi di grande varietà. Quali sono le linee

guida della vostra attività consulenziale?“Il trasporto delle merci è l’ultimo anello della supply chain della produzione indu-striale ma, al tempo stesso è il biglietto da visita di ogni azienda presso i propri clienti. Ottimizzare i costi del trasporto significa quindi non solo individuare sul mercato tariffe e condizioni economiche migliori, ma soprattutto implementare i processi più rispondenti alle esigenze di ciascuna azienda, per rendere efficiente e non solo efficace il servizio di spedizione e trasporto delle merci. Risparmiare rinun-ciando alla qualità non serve, nei traspor-ti questo principio deve essere ancor più fermo che in altre categorie di spesa”.

Chi è il vostro cliente tipo, quello che più frequentemente vi chiede di sottoporre ad analisi i propri costi dei trasporti?“Impossibile rispondere. L’importanza della funzione ed il suo peso percentuale sui costi aziendali fa si che non vi sia set-tore merceologico, profilo organizzativo o dimensione aziendale che non sia stato oggetto del nostro lavoro. Abbiamo ana-

lizzato i trasporti di aziende che eserci-tano una indiscussa leadership mondiale nel loro settore, con miliardi di fatturato, dal settore degli occhiali alle piastrelle, dalla meccanica al farmaceutico, senza dimenticare il mondo della moda, che con le sue esportazioni ha fatto del “made in Italy” un pilastro della nostra economia. Abbiamo però analizzato anche i trasporti di grandi aziende di servizi, che fanno lar-go uso di corrieri, specie espressi, come alcune grandi banche. Non c’è dubbio tut-tavia che il nostro principale mercato sta nella miriade di medie e medio-piccole imprese, che spesso non hanno al loro in-terno risorse dedicate e specializzate ad affrontare le problematiche del traspor-to”.

Oggi, diversamente da quando avete av-viato questo modello di business, basato peraltro sul principio del success–fee, ovvero sul fatto che la vostra remunera-zione è legata esclusivamente al risulta-to realizzato, questa nicchia di mercato è affollata di competitors. Come vi carat-

DOSSIER: TRASPORTI

“SPESSO SONO I COSTI DEI TRASPORTI AD INCIDERE MAGGIORMENTE SUL CONTO ECONOMICO AZIENDALE”CRS – Cost Reduction Specialists è il leader della consulenza finalizzata alla riduzione dei costi non core delle aziende. L’alto livello di specializzazione dei suoi analisti, la ampia gamma di categorie di spesa (oltre 30) in cui riesce a portare risultati concreti ai propri clienti ne caratterizzano il profilo. L’esperienza maturata dai partner di questo originale network di professionisti, alcuni dei quali hanno contribuito, 15 anni fa, alla nascita di questo settore della consulenza in Italia, mette a disposizione dei suoi clienti un patrimonio di conoscenze davvero considerevoleAbbiamo chiesto ad Alessandro Calabrese, senior partner di CRS e suo presidente dal 2006, quali siano le categorie di spesa che caratterizzano in maniera più significativa il lavoro del network e che portano maggiori benefici ai clienti.

di P. Duranti

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terizzate in questo contesto, in cosa vi differenziate dagli altri operatori?“Non sta a me dire se siamo migliori dei nostri concorrenti. Posso però affermare con sicurezza che il nostro lavoro è carat-terizzato da alcuni fattori chiave. Il primo è il forte investimento di risorse che im-pieghiamo nell’analisi della categoria di spesa che il cliente ci ha assegnato, nello studio del suo modello di consumo, il vero punto di riferimento di ogni nostro lavoro. La conoscenza approfondita del modello di consumo è un faro che detta la rotta da seguire nella ricerca delle soluzioni di ot-timizzazione dei servizi, che indica la via per un risparmio duraturo negli anni ed al tempo stesso rispettoso della qualità. Mi piace dire che, a differenza di chi propone sempre dei modelli predefiniti, noi siamo dei sarti su misura, ogni volta realizzia-mo un prodotto consulenziale originale e dedicato allo specifico cliente. Il secondo fattore di successo è l’ampio data base che abbiamo costruito negli anni: ciò si-gnifica conoscenza del mercato da parte dei nostri specialisti per la realizzazione

dei servizi richiesti dai clienti, ma anche aggiornamento continuo sulle best prac-tice e non solo sui best price. Un altro fattore di successo lo ha appena citato: è il success-fee più rigoroso e senza ecce-zioni. Il nostro slogan è: nessun risultato, nessun compenso”.

L’intreccio tra logistica e trasporti è sem-pre più stretto. Vi occupate anche di que-sta funzione?“Trascurare la logistica e l’intermodalità dei trasporti è oggi impossibile per chi vuol dare ai propri clienti un servizio di qualità. Pur con tutte le implicazioni che comporta mettere in discussione un mo-dello logistico, sempre più spesso venia-mo coinvolti in progetti e problematiche di questo tipo. Si tratta di sfide complesse ma, proprio per questo motivo, più stimo-lanti”.CRS ha analizzato i trasporti di mol-te azienda marchigiane, come vede da quell’osservatorio privilegiato il settore nella nostra regione?“Un primo dato che emerge è la conferma

di un fatto ormai consolidato: le imprese marchigiane sono attente ai costi e ocula-te nella spesa. Il problema principale non sta però nel sistema delle imprese, né nell’offerta di servizi da parte degli opera-tori del settore. Il vero problema sta nella crescente insufficienza di infrastrutture e di infrastrutture correttamente coordina-te tra loro. Abbiamo parlato di intermo-dalità e logistica. Sono concetti vuoti se il territorio non offre il necessario supporto allo sviluppo delle moderne metodologie di interscambio delle merci. Il ritardo in questo campo penalizza il tessuto eco-nomico regionale. Le nostre merci rag-giungono con maggior difficoltà (= costi) le loro destinazioni, procurando una dif-ficoltà in più alle imprese marchigiane”.

“Risparmiare rinunciando alla qualità non serve, nei trasporti questo principio deve essere ancor più fermo che in altre categorie di spesa”

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Paolo, ben venuto sulle pagine di ML,nella rubrica dedicata ai grandi

chef. Vuoi presentarti?“Con piacere: sono enociocco-gelatiere. Sembra uno sciogli-lingua, lo so. Dunque: sono ge-latiere di nascita, perché già da quando avevo dodici anni affian-cavo la mia bisnonna, che negli anni ’30 aveva avviato un’attivi-tà nel settore. Nell’89 sono di-ventato sommelier e anche qui ho in qualche modo “ereditato l’arte”, vista l’esperienza di mio zio. Quindici anni fa, infine, sono diventato cioccolatiere, ma que-sta volta la famiglia non c’entra, visto che mi sono dedicato ad una mia personale passione ed esigenza. Avevo seguito, infat-ti, un corso dedicato al ciocco-lato nell’arte gelatiera e da lì è esplosa in me una vera passione viscerale, un autentico colpo di fulmine. Mi hanno fatto assag-giare delle praline fatte con in-gredienti particolari e da lì ho iniziato a ricercare a mia volta ingredienti speciali, valorizzan-do le eccellenze del territorio, la qualità dei prodotti e, soprattut-to, l’idea dello slow food”.

In cosa consiste lo slow food?“In sintesi, il concetto nasce da un’idea di Carlo Petrini, per contrastare le grandi industrie

alimentari e il dilagare di fastfo-od e valorizzare, invece, un con-cetto di cibo come portatore di piacere, cultura, tradizione e identità, che allo stesso tempo salvaguarda i piccoli produttori. Se vuoi una spiegazione detta-gliata vai sul sito slowfood.it, dove scoprirai tante cose inte-ressanti”.

Come fai, gestendo un’attività giunta alla quarta generazione, a conciliare tradizione e inno-vazione?“In realtà il discorso è sempli-ce: ho un’autentica passione per i prodotti del territorio e, in generale, per i prodotti anche di altre regioni, o nazioni (non devi dimenticare che il cioccolato migliore è quello dell’Ecuador e del Venezuela) che sono rico-nosciuto per la loro eccellenza e mi piace legarli ad un prodotto, invece, che è effimero, come il gelato. Al Gelato Artigianale Fe-stival di Agugliano, che ci sarà dall’8 al 10 giugno, ad esempio, serviremo un gelato a base di mandorle della Val di Noto (Si-cilia) sul quale grattugeremo della Casciotta di Urbino Dop, innaffiandolo poi con gocce di Sapa”.

Che consiglio daresti ad un gio-vane che volesse intraprendere

il mestiere?“Gli ripeterei il mio slogan: “L’a-more è il cuore di tutte le cose”. Il nostro è un mestiere duro, che richiede grande dedizione e fati-ca e si può fare solo se lo si ama davvero”.

E se, invece, ti chiedessi di of-frirmi qualcosa di speciale, cosa proporresti?“Sicuramente la mia specialità, la Crema Brunelli, che rappre-senta al meglio il mio laborato-rio. Contiene: nocciole caramel-late di Cravanzana; cioccolato di Puerto Mar (Venezuela); vanilia di Mananara (Madagascar). A questi ingredienti si unisce la crema classica italiana, prepa-rata da noi artigianalmente. È una specialità di cui andiamo fieri e che ci ha fatto vincere il Premio Gourmet dell’Accade-mia Italiana di Gastronomia Storica”.

bene, allora sono curiosa di as-saggiare…“Colgo l’occasione per rinnova-re l’invito a te e ai lettori di ML di venire a trovarci ad Agugliano, in occasione del Festival”.

CULTURA

I grandi Chef delle MarchePaolo Brunelli: Enocioccogelatiere

di M. Palumbo

Piazza Vittorio Emanuele IIAgugliano - Anconatel. 071 907190 [email protected]

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VIAGGI

SEYCHELLES, LEMURIAPrestigioso albergo cinque stelle lusso, membro di “Relais et Chateaux”, in grado di soddisfare una clientela esigente, alla ricerca di uno standard elevato, in perfetta armonia con l’ambiente circostante. La struttura è ubicata ad Anse Kerlan, lungo la costa nord dell’isola di Praslin, in una vasta proprietà che comprende uno splendido campo da golf in un contesto naturale di rara bellezza. Immerso in una lussureggiante vege-tazione, si affaccia su 3 splendide spiagge. L’edificio principale è in posizione panoramica con vista sul mare, piscina. Tutti gli ospiti dell’Hotel Lemuria possono usufruire gratuitamente del campo da golf all’interno della struttura.

QUOTA HOTEL A PARTIRE DA € 315,00 A PERSONA A NOTTE IN JUNIOR SUITE CON TRATTAMENTO DI PERNOTTAMENTO E PRIMA COLAZIONE. VOLI DI LINEA DALLE PRINCIPALI CITTà ITALIANE ESCLUSI

SOLUZIONIMID BREAK

SOLUZIONILONG BREAK

A cura di Maraviglia viaggi

www.maravigliaviaggi.it PER STACCARE LA SPINA

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info su: www.maravigliaviaggi.itTel. 071 206402

EGITTO, GEMMA BEACHSu una bella spiaggia lambita da un mare limpido, sorge l’E-den village gemma beach. Il complesso, di nuovissima Costru-zione, è pensato per assecondare le esigenze di benessere e relax per ogni suo ospite, con servizi eccellenti In un’atmo-sfera insieme vivace e rilassante. Le camere accoglienti e fi-nemente arredate, divise in sei edifici circondati da ambienti esterni curati, sono disponibili In diverse tipologie, tra le quali le camere family che possono ospitare fino a 6 persone, men-tre per la clientela più esigente sono presenti le junior suite con Vasca idromassaggio e salottino. Il villaggio offre nume-rosi servizi tra i quali una moderna spa, una sala fitness, nove piscine e tre campi sportivi dove praticare tra gli altri tennis e calcetto. Inoltre la sua posizione eccellente Per la splendida barriera corallina e per la laguna, lo rende meta privilegiata per gli amanti dello snorkeling e del mare. Per soddisfare i gusti gastronomici sono a disposizione un ristorante a buffet con cuoco italiano e “Show cooking”, un ristorante à la carte con specialità di pesce e numerosi bar, dove assaporare fre-schi cocktails. Il divertimento per grandi E piccini è garantito dalla simpatia degli animatori eden Viaggi, che allieteranno il soggiorno con tornei, giochi e balli ealla sera con piacevoli in-trattenimenti Con spettacoli e cabaret.

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA TUA

Photo-trekking a Castelluccio con bivacco al tramonto7-8 luglio 2012Il pacchetto comprende: • 1 notte con colazione in Dimora Storica sui M. Sibillini con piscina (MC) • Early checkin e late checkout • Escursione trekking con guida tra le Fioritura di Castelluccio e al termine bivacco-cena • Pranzo bio della domenica • Bottiglia di vino • Bici e sala giochi

114 euro a persona. www.maravigliatravel.it.

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Viaggio con Chef tra i piaceri del palato1-2 settembre 2012Il pacchetto comprende: • 1 notte con colazione in Food Resort a Cartoceto (PU) • Food tour guidato dallo chef stellato Pompili, con visita di 1 frantoio, di 1 cantina e di 1 capreria • Cena gourmet con vini abbinati • Pranzo domenicale con visita al Planetario e al Museo della scienza del balì

212 euero a persona . www.maravigliatravel.it.

Rituale pelle di seta nella campagna di UrbinoValido tutto l’annoa persona Il pacchetto comprende: • 2 notti in Suite presso Cà Virginia Country House & Welness • Champagne e frutta fresca in camera • Ingresso illimitato al centro benessere, con vasca salina riscaldata, tre postazioni idromassaggio, cascata cervicale, bio sauna  finlandese, bagno turco, percorso Kneipp, docce emozionali, tisane a disposizione nell’area relax, kit di cortesia accappatoio e ciabattine • 1 massaggio di coppia con “Rituale pelle di seta al burro di karitè” • 1 cena (menù degustazione, bev. incl.) •   Prima colazione servita in camera • Late check-out fino alle ore 17:00.

295 uero a persona . www.maravigliatravel.it.

Charme & Relax in una villa d’epoca

Valido sino al 30 giugno 2012

Il pacchetto comprende: • 1 notte in camera matrimoniale presso Villa Tombolina, splendida residenza del ‘700 situata a Montemaggiore al Metauro (PU) • prima colazione con genuini prodotti caserecci • bottiglia di olio extra-vergine di oliva in omaggio.

69 euero a persona . www.maravigliatravel.it.

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELAMichela Rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come Product Manager presso Maraviglia Tour Operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle Marche.

Miei cari lettori,Dopo esserci inoltrati, con il nu-mero precedente, tra i sentieri

della Riserva di Fiastra e aver scoperto gli ambienti segreti dei monaci tra tesori architettonici, con questo numero prose-guiamo il nostro itinerario alla ricerca di paradisi della natura, volgendo verso le incantevoli vette dei Monti Sibillini. I Sibillini sono un immenso “giacimen-to” di opportunità, che aprono la strada a diversi percorsi trekking di grande in-teresse. Servirebbe un libro intero per parlare di tutti i meravigliosi angoli che questi dolci monti offrono. Esiste già, tra l’altro, un interessante percorso ad anel-lo, promosso dall’Ente Parco (“Il Grande Anello dei Sibillini”), che in 8 tappe con-sente di scoprire gli aspetti più affasci-nanti del Parco.Una di queste tappe tocca il piccolo pae-se di Rubbiano, nei pressi di Monteforti-no (AP), per raggiungere la spettacolare Gola dell’Infernaccio. Non so per quale motivo o leggenda questo luogo venga chiamato “Infernaccio”, ma per me e per tanti turisti che lo scelgono come meta è un vero paradiso!La Gola dell’Infernaccio è uno degli am-bienti più famosi di tutta la catena dei Monti Sibillini. La meta più facile e più comunemente scelta dagli escursionisti è l’Eremo di San Leonardo. Tuttavia la

Gola offre anche stupendi percorsi sup-plementari, come la sorgente del fiume Tenna (Capotenna), la Cascata Nasco-sta e l’ascesa, ben più impegnativa, alle cime del Monte Priora che fanno da con-torno a tutta la camminata. Percorsi rea-lizzabili dalle 3 alle 5 ore di camminata e che vi consiglio di fare nel periodo che va da giugno ad agosto.Per raggiungere la Gola, si lascia la mac-china dopo l’abitato di Rubbiano in corri-spondenza di uno spiazzale-parcheggio raggiungibile da una  strada bianca, stretta …e in verità anche piuttosto pie-na di buche. Si prosegue dunque a piedi per altri 700 metri lungo questa strada, che pian piano prepara lo sguardo allo spettacolo della Gola, aprendo uno sce-nario fatto di rigagnoli d’acqua tra una florida vegetazione e piccole cascate in lontananza, che sgorgano dai massicci a picco sulla valle. Si giunge quindi alla zona delle cosiddette “Pisciarelle”, per il curioso effetto simile ad una doccia con cui gocciola abbondante acqua dalle roc-ce sovrastanti. Irresistibile la tentazione, giunti a questo punto, di farsi una doc-cia sotto questa pura ed invitante acqua! Ma attenzione alla temperatura, anche se è piena estate! Ricordo ancora bene l’espressione del mio futuro cognato quando facemmo questo percorso per la prima volta…

Superato il guado del fiume (senza parti-colari difficoltà), ci si addentra finalmen-te nel cuore della gola. Splendida! Frutto di milioni di anni di paziente lavoro del torrente che si è scavato la via d’uscita attraverso la roccia. Godetevi il pano-rama mentre camminate attraverso la gola, risalendo il corso d’acqua. Passe-rete talvolta a filo del torrente stesso e, lasciato alle spalle lo scroscio del fiume, arriverete attraverso una stretta fessu-ra tra le pareti rocciose, che è la vera e propria “gola” dell’Infernaccio. Da qui uscirete in un bosco di faggi. Tranquil-li, la via per l’Eremo di San Leonardo è chiaramente indicata da un cartello che indica verso destra. Entro 25-30 minuti, sarete finalmente su un balcone erboso dove una fresca fontana vi offre imme-diato ristoro. Qui scoprirete con sorpresa che l’eremo, a dispetto del nome, è un luogo in verità pieno di vita e frequentato da tante persone che si intrattengono poi per una chiacchierata con l’eremita. Per-sonaggio simpatico e a dir poco loquace! Godete di tutto il tempo che desiderate di questo paradiso e per riempite i vo-stri occhi del panorama strepitoso che si apre su una catena montuosa a forma di “U”. La quota che avete raggiunto è di 1128 metri.

buona avventura e alla prossima uscita.

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Scrivi a:[email protected] I racconti e le foto più belle saranno pubblicati!

DOVE MANGIARE:La Querceta di Marnacchia Country HouseVia Villa Marnacchia 263021 Amandola (FM)Tel. 349.8465231www.laquercetadimarnacchia.it

Agriturismo Antico Mulino Via Tenna 363047 Montefortino (FM)Tel. 0736.859530 - 3337459262www.anticomulino.it

Il Vecchio TassoContrada Durano, 863020 Smerillo (FM)Tel.0734.786008 - 3391533794www.tassodurano.it

DOVE ACQUISTARE:Agriturismo La cittadella dei SibilliniContrada Cittadella63048 - Montemonaco (Ap)Tel. 0736856361www.cittadelladeisibillini.it

Segnalato tra le Osterie d’Italia dello Slow Food. Da assaggiare la Panzanella col trito di mentuccia e gli spaghetti con gli spinaci selvatici colti nei pascoli che contornano la country house. Osteria Scherzi A Parte Contrada Margani62028 Sarnano (MC)Tel. 0733.651244Specialità: stufato di cinghiale con pru-gne, polentone gratinato, antipasto di salumi, panna cotta…e il grandioso Oste

Gabriele, che ti coinvolge con un brindisi allegro facendoti sentire a casa. Ristorante La MarchigianaVia Campanotico, 19962028 Sarnano (MC)Tel. 0733.657314www.la-marchigiana.itSpecialità: carne di agnello alla brace.

PER SAPERNE DI PIÙ:www.maravigliatravel.it

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ITINERARI DEL GUSTO

AGRITURISMO PIEVE DEL COLLEStrada Pieve del Colle, 1 61049 Urbania (PU)347 9144820www.pievedelcolle.it

L’agriturismo offre alloggio e ristorazione all’interno dell’Oasi di Montiego nello splendido ambiente collinare del Montefeltro. Cucina tipica e vegetariana realizzata esclusivamente con i prodotti dell’azienda. Il pane è cotto nel forno a legna e impastato con farine di grano biologico. Le marmellate sono rigorosamente autoprodotte con frutta, sambuco e rosa canina. La carne proviene direttamente dall’azienda così come il vino, le grappe aromatizzate, gli insaccati e i sott’oli.

LA GROTTA DEL FRATEVia Roma, 10, 60039 Staffolo (AN)0731 779472

In questo storico ristorante di Staffolo, inglobato nelle mura cittadine le porzioni sono così abbondanti che arrivare a fine pasto sarà un’autentica sfida. Non lasciatevi sfuggire il superlativo antipasto del frate composto di salumi locali accompagnati da formaggi, melone bianco, pomodorini, ravioli fritti magari gustato in grotta concludete il pasto con il lonzino di fico, tipico della zona.

OSTERIA IL TAVOLO DI LUCULLOVicolo Nettuno, 11 Civitanova Marche (MC)339 6576233www.osteriailtaqvolodilucullo.com

Il Tavolo di Lucullo, osteria-wine bar in pieno centro a Civitanova Marche, si trova a due passi dal porto e dalla piazza principale della città. Il locale, raccolto ma molto accogliente, offre un’atmosfera rilassata, dove poter gustare dell’ottimo vino accompagnato da gustosi antipasti, bruschette, carni argentine, pesce nordico o ancora da dolci fatti in casa. Tutti i piatti e le ricette che gusterete sono preparate con prodotti di primissima qualità provenienti da tutto il mondo e sapientemente mixati dalle mani del proprietario Enrico Antonelli. Da provare il “né aperitivo, né cena” un mix di 10 portate da abbinare con ottimo vino.

RISTORANTE ENOTECA LA TAVERNA Piazza Vittorio Veneto, 10 60020 Sirolo (AN) 071 9331382

Sulla splendida balconata di Sirolo, dove pare di poter quasi toccare il Conero con il suo mare turchese, si trova il Ristorante Enoteca La Taverna, ricavato dal restauro di un’antica cappella e gestito da Giovanni Manganelli. Il ristorante propone ricette tipiche marchigiane, puntando soprattutto sulla genuinità dei prodotti. Presso La Taverna si possono, infatti, gustare deliziose paste fresche preparate in casa e specialità a base di pesce realizzate con quello che offre la pesca quotidiana, il tutto da abbinare ad un ottimo vino bianco da scegliere dall’ampia lista a disposizione.

ITINERARI DEL GUSTO

SCOPRI LA COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE

...daags , Corso Mazzini 30 - Ancona

Quella giustaè da bags!

www.bagsancona.it [email protected]

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SCOPRI LA COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE

...daags , Corso Mazzini 30 - Ancona

Quella giustaè da bags!

www.bagsancona.it [email protected]

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à porter

Carissime lettrici, voglio rispondere a tutte voi che mi avete scritto chiedendo consigli su cosa mettere in

valigia per essere sempre al top...anche in vacanza!

Decisa la meta e prenotata la vacanza non ci resta che fare le valigie. Ma pochi giorni prima della par-tenza finiamo con l’agitarci al pensiero di che cosa mettere in valigia: costume intero o bikini? Caftano o pareo? Scarpe alte o sandali comodi? L’indecisio-ne si fa strada e, in un’ora, quello che sembrava un paradiso si trasforma in un inferno! Niente paura: ecco una sintetica classifica “semiseria” su cosa mettere in valigia e cosa potete lasciare a casa...o direttamente nell’armadio in soffitta!

Il mio consiglio generale è di prendere con simpatia questa classifica di personali proposte. Io, proprio come Nanni Moretti, odio la parola “tren-dy”: continuo a sognare un mondo dove ognuno si veste come vuole e non come deve. Ognuno ha il suo stile e la sua concezione di comodità ed eleganza, l’essenziale è partire per il sole e rilassarsi per le meritate vacanze portando con sé tutto ciò che ci fa stare bene! Da non dimenticare mai: una stola in cashmere da indossare la sera per ripararsi dalla brezza marina e una cintura colorata sottile, che può essere abbi-nata a diversi look per dare quel tocco particolare in più, magari anche girata al polso come bracciale!

Importanti sono invece i prossimi consigli forse più “seri”. Se sentite che non siete proprio specialiste del ben vestire, provate ad osservare chi vi piace e,

anziché invidiarlo/a, cercate di capire se c’è qual-cosa che potete copiare e fare vostro. Non c’è nien-te di male nel copiare: tutti prima di diventare abili in qualcosa ci esercitiamo copiando. L’importante è metterci un po’ di passione per trasformarlo in qualcosa di personale e assolutamente unico!Se fate fatica ad abbinare i colori, facilitatevi la vita puntando su un colore solo in nuance: il blu e le sue gradazioni, il nero e le sue sfumature e così via. Ri-cordate che, in generale, i colori scuri sono sempre più eleganti. Se invece volete sentirvi a posto in ogni occasione e non volete pensare più di tanto a come abbinare gli abiti tra loro, scegliete sempre forme semplici e lineari e il gioco è fatto! E per la preparazione del bagaglio per il “bimbo grande”, vostro marito? Sappiamo tutti che l’uomo odia fare la propria valigia e che è molto geloso delle sue cose. Aprite il suo armadio e scegliete camicie di lino (bianche e blu, e una colorata), un jeans da indossare con il risvolto, un mocassino da barca e una espradrillias, un paio di bermuda (una kaki e un’altra blu) alcune polo che prendono il posto della t-shirt ormai obsoleta, un paio di maglie in cache-mire, magari colorate, e il vostro lui sarà pronto per uscire al vostro fianco anche in vacanza!

Ora che la vostra valigia è pronta non vi resta che chiuderla, scegliere la protezione più adatta e parti-re per le vacanze!

Buon viaggio,Giampaolo Baiocco

È arrivato il momento di fare le valigie!

di G. Baioccoà porter

Scrivi a:[email protected] Le lettere più belle, saranno pubblicate!

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si • Camicia dalla foggia maschile lunga al ginocchio in tessuto popeline o lino

• Abito in lino o cotone (una camicia del vostro lui indossata con una microcintura in cuoio, è davvero trend)

• Costume intero in piquet, molto sofisticato.

• Bikini a fantasie floreali micro, macro e fantasie cravatta (di notevole tendenza )

• Pantalone Capri in jersey o piquet• Hot pants a vita alta • T-shirt a tinta unita e pantalone

chinox beige,anche con le pinces e risvolto alla caviglia molto chic.

• Abitino Sangallo blu smanicato, abitini in macramè, per un tocco più sexy.

• Ballerina in tessuto morbido• Sandalo in cuoio basso• Espradrillas, anche supercolorate

a fantasia.• Telo di spugna leggerissimo (con

passamanerie bordate)• Cappello in Panama bianco• Grandi borse shopper in nylon• Occhiali foggia ‘50

• Caftano zebrato/tigrato/panterato….paillettato.

• Micro bikini, troppo nude look• Bikini leopardati e maculati,

stampe serpente • Micro hot pants in jeans

rattoppato o jeans a zampa di elefante

• Jeans super attillati• T-shirt con teschi, paillettes,

borchie (basta con questo feticcio

scheletrico)• Giacchino di jeans• Abiti finta gitana metropolitana,

gonnellone folk• Infradito in gomma (basta gomma

e piedi nudi sulla gomma)• Pareo etnico• Bandanas• Borse in paglia ricamate• Ray ban (anche se sono sempre

molto belli, ma ce ne sono troppi)no

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TENDENZE

Sp e s -so ci basta

la vista di paesaggi e scorci na-turali per

sentirci ap-pagati: una

tranquilla pas-seggiata all’aria

aperta o una vacanza a contatto con la natura

hanno il potere di rigenerarci e rilas-sarci, di donarci una pausa mentale - oltre che fisica - dagli impegni di tutti i giorni. Perché, allora, non portarsi un po’ di natura a casa? Non intendo fio-ri e piante da ornamento, ma oggetti e pezzi d’arredamento che nella forma e nei materiali ci ricordino la natura. Si arreda così uno spazio della casa come se fosse una continuazione degli spazi

esterni o, nel caso di appartamenti in città, come se si ospitasse un piccolo angolo di natura. Niente di più facile, dal momento che oggi sono moltissime le aziende produttrici di mobili e com-plementi d’arredo che si sono ispirate alla natura per creare nuove forme di oggetti quotidiani. Così, la sezione di un tronco tagliato può avere la stessa funzionalità di un tavoli-no e affiancare una poltrona. La sago-ma di un albero e i suoi rami possono diventare un appendiabiti, una libreria o ancora il basamento e lo stelo di una lampada di design. Se è invece il legno in sé ad affascinarvi e non disponete di un giardino o di una terrazza, potete de-dicare un angolo dell’appartamento alla riproduzione di un giardino “sostenibi-le” e autunnale, semplicemente utiliz-zando i rami secchi di alcuni alberi che si mantengono inalterati per anni senza alcun tipo di manutenzione.

La natura è di casa!Arredare un angolo di casa ispirandosi alla natura è sempre più facile: basta seguire i dettami del design e utilizzare piccoli e semplici accorgimenti!

a cura di G life style

Divano e Pouf Cactus - Baleri

Se guardate una sedia e vedete un gioiello del design. Se accarezzando un tessuto pregiato sentite un brivido lungo la schiena. Se possedete strani oggetti che sembrano ufo ma sono spremiagrumi...questa è la rubrica che fa per voi!“

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Libreria - Dollè

Lampadario - Ay Illuminate

Lampadario - Croco 95 Block - Riva

Sedia Leaf - Arper Side table - Blu Nature

Dormeuse - Gervasoni

Table set - Blu Nature Tree - Swedese

Se volete essere di tendenza, seguite il filone d’ispirazione più consolidato ne-gli ultimi anni tra architetti e designer: riportare oggetti e materiali in passato usati solo per l’esterno negli interni, e viceversa. Sedie e tavoli in ferro tipica-mente usati in giardino vengono quindi utilizzati all’interno per creare un angolo caffè o colazione e dare un’aria più fresca e leggera alla cucina o alla sala da pran-zo (specie se accostati a mobili lineari e contemporanei). Natura però significa soprattutto colore. Il verde del muschio e dei germogli primaverili e i toni dell’az-

zurro, del blu e del grigio sono quelli che in modo più immediato associamo ai pa-esaggi naturali. Dosati su un cuscino o un nuovo vaso, scelti per una sedia da affiancare al tavolo da lavoro o per ri-dipingere i gambi di un tavolo che ci ha stancato, oppure ancora accostati a toni neutri e senza tempo di mobili, pareti e pavimenti, questi toni danno buon umore e donano una sensazione di nuovo anche al più scontato degli appartamenti.Naturali vengono considerati anche al-cuni materiali più di altri, non tanto per-ché ecosostenibili o biologici ma per abi-

tudini ormai consolidate. È il caso del lino usato nel colore ecrù (naturale, non tinto) o del giunco in-trecciato. Il lino può essere utilizzato in sostituzione della carta da parati per la parete dietro la testata del letto, mentre è perfetto per tovaglie o lenzuola quan-do viene lavato e non stirato. Il giunco, invece, è perfetto per i paralumi e gli in-trecci delle sedute, grazie alla sua tipica trasparenza che conferisce leggerezza ed eleganza rimandando all’idea di aria aperta e di estate.

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ML a porter

Stessa qualità, carattere vin-cente di sempre e uno stile tutto nuovo: è la Bontempi

Casa, che anche quest’anno ha par-tecipato al Salone Internazionale del Mobile di Milano con tante novità. I visitatori del Salone sono stati ac-colti in uno stand di ben 1.000 mq suddiviso in piacevoli microambienti dove hanno potuto respirare un’aria propositiva, assolutamente in con-trotendenza con le dinamiche socio-economiche degli ultimi anni. Uno stile elegante e raffinato, rag-giunto in modo del tutto naturale grazie a materiali come il legno, valida alternativa alla delicatezza e all’estrema razionalità del cristallo. Bontempi non ci fa mancare am-bienti giovani e sorprendenti, carat-terizzati dal colore sapientemente utilizzato in linea con le tendenze del momento: dal rosso corallo pas-sando per il giallo mais fino al blu oltremare, oltre alla presenza dei classici ed eleganti sabbia, bianco ed antracite. Punto di forza della Bontempi Casa è da sempre l’in-novazione tecnologica e funzionale,

ben evidenziata dai meccanismi so-fisticati di allungamento dei tavoli e da idee brillanti per coniugare risul-tato estetico e praticità. Un esempio su tutti? Il letto Kelly’s, disegnato dall’architetto Maurizio Varsi, ap-prezzato dalla stampa di settore, la cui spalliera diventa una vera e propria borsa contenitiva capace di accogliere cuscini, coperte, libri e riviste, ottimizzando così gli spazi sempre più esigui delle case delle giovani coppie. Assolutamente ado-rabile la sedia Gipsy, alla quale è stata dedicata una vetrina centrale: è il risultato di una sofisticata tec-nologia produttiva, integralmente in polipropilene, proposta in otto nuo-ve varianti colore. Una sedia che già al suo esordio ha dimostrato grandi potenzialità di successo nel mercato residenziale e contract.Proposte trasversali di prodotti belli, di qualità e rigorosamente made in Italy, che riescono a sorprendere per estetica ma soprattutto per accessi-bilità. Non è difficile capire perché la Bontempi abbia lasciato tutti senza parole!

BONTEMPI conquista il Salone di Milano

TENDENZE

AL SALONE DEL MOBILE, TUTTI GLI STILI DELL’ARREDAMENTO MADE IN MARCHE. Come ogni anno, il Salone del Mobile ha ospitato innumerevoli stand italiani e stranieri, movimentando Milano e accrescendo l’interesse verso il settore attraverso eventi e manifestazioni. Rilevante è stata la presenza di aziende marchigiane che, come sempre, si sono distinte per buongusto e qualità, funzionalità degli oggetti e ricerca tecnologica

e di materiali. Ma, soprattutto, per creatività. Perché per fronteggiare la crisi è necessario reinventarsi senza dimenticare la tradizione aziendale, unire materiali ecosostenibili a tecnologie di ultima generazione, continuare a fare ricerca con lo spirito imprenditoriale di sempre. Proprio come le aziende marchigiane hanno sempre fatto, divenendo il fiore all’occhiello di un made in Italy sempre in auge.

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Cosa facciamo di bello stasera?Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

APPUNTI IN AGENDA

URbINO – LA CITTà IDEALEFino all’8 luglio 2012

Palazzo Ducale, monumento simbolo del Rinascimen-to italiano, apre le porte alla mostra ‘La città ideale,

l’utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello’.

L’assessore Marcolini: “Evento di altissimo significato artistico e scientifico” Verranno presentate opere di

Domenico Veneziano, Sassetta, Piero della Francesca, Fra’ Carnevale, Leon Battista Alberti, Francesco di

Giorgio, Luca Signorelli, Jacopo de Barbari, Mantegna, Perugino, Bramante e Raffaello, accanto a capolavori conclamati, ma circondati di mistero e ancora senza

una paternità certa, come appunto le ‘città ideali’ e la celeberrima tavola Strozzi straordinariamente conces-

sa dal Museo di San Martino a Napoli. Info: www.mostracittaideale.it

VEREGRA STREET FESTIVALDal 19 giugno al 30 giugno 2012Montegranaro, Fermo Nell’ultima settimana di giugno Piazze, piazzette, vicoli e stradine del Centro storico di Montegranaro si tra-sformano, per la gioia di grandi e piccini, in una grande e magica ribalta dove si alternano sino a notte inoltrata teatranti, musicisti e giocolieri con le loro artistiche, straordinarie, a volte particolarissime e stranissime performance. Veregra Street non è solo kermesse spettacolare, è anche un’occasione per conoscere il territorio, i prodotti artigianali, le tipicità enogastrono-miche, i piatti tipici della cucina di strada, i beni cultu-rali e ambientali della Città.Info: www.veregrastreet.it

xV PALIO DEI TRAMPOLI15-17 giugno – Schieti di Urbino (PU)

Palio dei Trampoli è una rievocazione storica che risa-le al periodo in cui i contadini usavano i trampoli per

attraversare il Fiume Foglia. Nel periodo estivo l’utiliz-zo di questi attrezzi dava vita ad una serie di gare fino

al centro del Castello. Da questa tradizione nacque una festa paesana detta “Palio dei sampp” (Palio dei

Trampoli). Ogni anno viene riproposta questa gara per riportare ai giorni nostri un po’ di vita paesana e con-tadina. Saranno presenti tantissime attrazioni, giochi e artisti che lavoreranno sul posto legno, ferro, rame,

ceramica ecc. per riscoprire mestieri che oggi sono quasi dimenticati.

Info: www.paliodeitrampoli.it

GALLO SANTOMARTINOLa mostra alla Mole fino al 27 maggioSaranno 120 quadri, realizzati dal 1943 ad oggi, i protagonisti della retrospettiva di Gallo Santo-martino “Storie, sogni e racconti” in program-ma dal 14 aprile al 27 maggio alla Mole Vanvi-telliana. Santomartino, nato a Portici nel 1934, vive a Fabriano, inizia a dipingere da bambino, il suo talento cresce progressivamente fino ad arrivare alla ribalta pubblica con numero-se mostre. Dal 1965 ha esposto un po’ in tutta Italia fino a giungere negli Stati Uniti quando le sue opere furono presentate a New York Sou-thampton nel 1983, realizzando in seguito nu-merose personali che hanno riscosso notevoli consensi di pubblico e di critica.Info: www.amolamole.it

XIX MUSICULTURA FESTIVAL13 - 15 giugno l’Arena Sferisterio di Macerata

Gli otto artisti più votati (dal pubblico e dal Comitato Artistico di Garanzia) si esibiranno

sul palco dello Sferisterio accanto ai big della musica nazionale e internazionale.

Già annunciati i primi ospiti: Irene Grandi, Baustelle, Stefano Bollani e in esclusiva

europea per Musicultura, Odetta, leggenda americana del blues e del folk.

Inoltre, a partire dall’11 giugno e per tutta la durata del festival, la città sarà animata dagli

eventi della ControraFestival: appuntamenti musicali, letterari ed enogastronomici dislo-

cati in vari punti del centro storico.Info: www.musicultura.it

FERMO 24h 24 – 28 giugno – FermoRitorna “Fermo24h” il ventiquattrore di pallavolo più bello di Italia! La manifestazione si ripresenta rinnovata con nuovi eventi. Infatti, oltre alla 24 h che si terrà nei giorni 27 e 28 giugno nella Pale-stra ITI Montani di Fermo, saranno in programma anche attività ludico sportive dedicate ai settori giovanili nei giorni 24-25-26 giugno. Nelle stes-se sere inoltre si svolgerà il 1° trofeo Provincia di Fermo 4B. Si tratta di un quadrangolare a cui possono partecipare squadre di serie B1 e B2. E prima della finale del 24 ci sarà una grande parti-ta 100vs100. In programma anche uno spettacolo comico con Dolly Bomba e Dj Mitch il 26 e un con-certo il 27 con il gruppo “La prima volta coi fratelli Kronsky”! Info su: www.fermo24h.it

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a cura del Gruppo Sida di Ancona - www.sidasrl.it OFFERTE DI LAVORO

> Azienda caratterizzata da un contesto giovane e dinamico e da anni operante nelle attività del Fondo Sociale Europeo, offre l’opportunità di realizzare un’e-sperienza significativa nell’area Formazione Professionale con l’obiettivo di formare una figu-ra esperta nella progettazione e gestione dei processi formativi; ricerca:

ADDETTA ALLA FORMAZIONE il/la giovane candidato/a verrà inserito/a all’interno dell’Area Formazione, dove, superato un iniziale affiancamento di 6 mesi da parte delle Responsabili del Coordinamento dei progetti FSE, sarà in grado di gestire, con auto-nomia, le seguenti attività:

•Ricerca Bandi e pianificazione della formazione e delle attività.•Progettazione di opportunità

formative sia a livello privato che pubblico.•Avviamento, gestione e coordi-

namento dei corsi, organizza-zione calendari, docenti, aule e contatto con allievi.•Gestione delle attività di outpla-

cement.

Vogliamo entrare in contatto con persone interessate ad approfon-dire la tematica della formazione in tutte le sue sfaccettature, che abbiano una propensione alla scrittura ed al contempo una sensibilità economica per la ge-stione di budget e preventivi, ca-paci di utilizzare il computer ed in grado di parlare inglese.Spirito organizzativo, dinamismo, creatività e forte propensione ai rapporti interpersonali completa-no il profilo.La sede di lavoro è ad Ancona.

>Importante azienda leader nel-la produzione di beni durevoli, in un’ottica di strutturazione della

loro divisione vendita, canale indi-retto Ho.Re.Ca ci ha incaricato di ricercare un

AREA MANAGER ITALIALa risorsa si occuperà di indivi-duare nuove opportunità com-merciali, di gestire in prima persona i clienti direzionali, di selezionare, formare e coordinare gli agenti di vendita al fine di rag-giungere gli obiettivi concordati. La figura opererà in accordo con le politiche e le strategie com-merciali definite insieme alla Di-rezione ed in completa autonomia operativa sul campo.Il candidato ideale ha maturato una significativa esperienza pre-gressa sia nella gestione di agenti che nella vendita di prodotti tra-mite il canale dealers; disponibili a frequenti trasferte.L’azienda ha già predisposto un pacchetto retributivo che prevede l’assunzione diretta, una retribu-zione di sicuro interesse e benefit (auto aziendale, PC, ecc.)Il candidato ideale ha un’età com-presa tra i 30 e i 40 anni con una buona conoscenza della lingua inglese.Orientamento al cliente e alla vendita, predisposizione al lavoro per obiettivi, dinamismo, flessibi-lità ed attitudine al problem sol-ving completano il profilo. >SIDA GROUP, per prestigiosa struttura alberghiera 5 stelle del-la Provincia di Fermo, ricerca:

CHEF DI CUCINA AT/CH 01Saranno prese in considerazione, profili di candidati/e che posseg-gono i seguenti requisiti:

• età compresa tra i 30 e i 45 anni;• comprovata esperienza nel ruo-

lo, in strutture di 4 e/o 5 stelle;•residenza in Provincia di Fermo

o province limitrofe (Ascoli Pice-no, Macerata, Ancona).

I candidati interessati alla po-sizione possono mandare il loro CV all’indirizzo di posta elettronica:[email protected] facendo riferimento al codice ed autorizzando Sida al trattamento dei dati, in conformi-tà alla legge sulla privacy.

>SIDA GROUP, per conto di EURONICS, gruppo leader nella distribuzione dell-elettronica di consumo, ricerca:

DIRETTORE PUNTO VENDITA Il candidato avrà la responsabili-tà del punto vendita in termini di raggiungimentodei risultati economici, commer-ciali, di gestione e organizzazione dellerisorse umane interne.Il candidato ideale di età compre-sa tra i 30 e i 40 anni, ha maturato esperienzasignificativa in ruoli analoghi, (store manager e/o responsabile punti vendita)preferibilmente nei settori GDS e/o GDO.Spiccate doti organizzative e orientamento al risultato com-pletano il profilo.E’ richiesta la residenza o il domi-cilio nelle regioni Marche o Emilia Romagna

>Importante Azienda del Fashion che opera nel territorio nazionale ed internazionale, con siti produt-tivi in Cina, per l’ampliamento del proprio staff ricerca

IMPIEGATO\A IMPORT CINAIl candidato risponderà diretta-mente alla Direzione Genera-le, si occuperà della trattazione commerciale, della negoziazione e della contestazione della mer-ce proveniente dai siti produttivi Cinesi. Supporterà la Direzione nella comunicazione diretta con i propri clienti in Cina.

Requisito fondamentale la nazio-nalità cinese e\o una profonda conoscenza della cultura, usi e costumi acquisita grazie ad esperienze prolungate in loco per attività di tipo commerciale. La conoscenza fluente dell’italiano e del cinese cantonese è inoltre requisito fondamentale.La sede di lavoro è in Provincia di Fermo, Monte Giorgio.Ottima predisposizione alle rela-zioni, doti comunicative e predi-sposizione all’ascolto completano il profilo.Se interessati inviare il proprio CV aggiornato al seguente indirizzo: [email protected] o telefonare al numero 071.28521.

>SIDA GROUP, per conto di rin-novato centro luxury del benesse-re e anti-age nel capoluogo dori-co Marchigiano ricerca:

MASSAGGIATORECon comprovate abilità ed espe-rienza, interessato/a a collabora-re con la struttura in oggetto.

I candidati dovranno disporre di professionalità distintiva e tale da contraddistinguersi per l’eccel-lenza nella capacità di rapporti con i clienti e nel livello qualifica-to delle prestazioni

La sede di lavoro è AnoconaI candidati ambo i sessi (L.903/77) sono inviati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla privacy ( D.Lgs.196/03).

Inviare CV con consenso al trat-tamento dei dati citando il riferi-mento SIDA/MASSAGGIATORI , tramite e-mail a ([email protected]) o fax. (071.2852245) a Sida Srl via I Maggio 156 – 60131 Ancona- Tel 071.28521

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l.Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - [email protected] - www.sidasrl.itConsenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03.I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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NUTRE CON LEGGEREZZA

Dal cuore verde delle Marche, Acqua Minerale Frasassi. Sgorga leggera nel Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, e unica, scorre protetta da Grotte millenarie arricchendosi di preziosi minerali e microelementi, per portare ogni giorno sulla tua tavola la naturale leggerezza di un’acqua che con un’equilibrata presenza di minerali aiuta tutta la famiglia a sentirsi bene. Acqua Frasassi, nutre con leggerezza.

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