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“Metodo Bernadette” – Training di Rilassamento

Studio Medico Bernadette – via Degani 10/H – 42124 REGGIO EMILIA – Tel 0522/920640-42

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“Metodo Bernadette”

metodo bio-psico-pedagogico

Sommario CURRICULUM VITAE .......................................................................................................................................... 4

I° CAPITOLO ....................................................................................................................................................... 6

II°CAPITOLO ....................................................................................................................................................... 8

III° CAPITOLO ..................................................................................................................................................... 9

IV° CAPITOLO ................................................................................................................................................... 11

V° CAPITOLO .................................................................................................................................................... 16

VI° CAPITOLO ................................................................................................................................................... 18

1. Composizione .......................................................................................................................................... 18

CD: “A” ............................................................................................................................................................. 18

CD: “B” ............................................................................................................................................................. 19

CD: “C” ............................................................................................................................................................. 19

CD: “D” ............................................................................................................................................................. 20

2. Programmazione (istruzioni per l’uso) ........................................................................................................ 21

Intervallo .................................................................................................................................................. 22

I cicli INTEGRATIVI ........................................................................................................................................... 23

I PROGRAMMI ................................................................................................................................................. 24

Secondo ciclo ............................................................................................................................................... 25

CONTENUTO DEI CD ........................................................................................................................................ 37

Dr. Giovanni Spaggiari

Reggio Emilia (ITALY)



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A mia moglie Gabriella e

alle mie figlie: Maria, Laura, Bernadette, Paola, Eulalia

N.B. Come apparirà chiaro nell’ascolto dei quattro CD del “Training di rilassamento”, il sottoscritto si

rivolge, a chi ascolta, usando il “Lei” .

Non si vogliono assolutamente mantenere le distanze, è per una questione di rispetto per tutte le persone che

con il “Tu” si sentono a disagio.

E’, per me, una precisazione molto importante.



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Dr. Giovanni Spaggiari Neuropsichiara e Psicologo, inventore e sperimentatore clinico del “Metodo Bernadette”

CURRICULUM VITAE TITOLO DI STUDIO E

CARRIERA

PROFESSIONALE

Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1964 presso l’università degli Studi di

Modena.

Consegue la specializzazione in Neuropsichiatria nel 1967,presso l'Università degli

Studi di Modena.

Si specializza in Psicologia nel 1970 presso l'Università degli Studi di Torino.

Dal 1977 è ipnoterapeuta.

Dal 1982 al 1991 diventa Primario Psichiatra nell'Ospedale Psichiatrico S.Lazzaro di

Reggio Emilia , contemporaneamente diventa Primario responsabile del Centro di

Medicina Psicosomatica nell'U.S.L. n.9 di Reggio Emilia.

Dal 1990 è esperto del "Metodo Tomatis" ricevendo la formazione presso il Centro

di Parigi .

Nel 1991 consegue il titolo di "Logoanalista esistenziale" presso la S.I.L.A.E.

(Società Italiana di Logoterapia e Analisi esistenziale) di Padova.

Dal 1992 è direttore dello Studio Medico "Bernadette", centro che avvalendosi di

tecniche nuove e d'avanguardia, vuole dare una risposta alla sofferenza psicofisica

dell'uomo.

E’ inventore e sperimentatore del “Metodo Bernadette” da oltre 30 anni.



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Tutti i diritti del produttore sulle registrazioni e sull’opera sono riservati. Sono vietate la duplicazione, il

noleggio, la pubblica esecuzione e le radio/telediffusioni di questo disco.

Questa opera inedita è stata depositata presso la S.I.A.E: Sezione OLAF, Servizio Opere Inedite Deposito,

Contrassegno n° 9703921 del (22-10-97)

Il logo è stato brevettato c/o presso l’Ufficio prov. Industria Commercio e Artigianato Reggio Emilia.

Ufficio Brevetti, contrassegno n° RE 97 C 000277 del 24-10-97 per marchio d’impresa.



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I° CAPITOLO

L’uomo e lo stress

Sono certamente varie le motivazioni che, assieme al progresso e al benessere, hanno portato

l’uomo ad un miglioramento nel suo tenore di vita, pur favorendo un modo innaturale di vivere,

capace cioè di scombussolare la vita stessa dell’uomo e le leggi che la regolano.

L’uomo non riesce a resistere a ritmi di vita così incalzanti e senza respiro e spesso, si lascia

trascinare in questo ingranaggio perverso che tende a distruggerlo, impedendogli di vedere e

gustare i reali valori della vita.

L’uomo di oggi vivendo in una società senza valori è sottoposto a sollecitazioni e competitività

disumane, cosicché la mentalità consumistica lo spinge a vedere nel lavoro quella fonte

indispensabile per realizzare il divertimento. Così facendo però si sente stretto tra la morsa del

dover lavorare e del doversi divertire a qualsiasi costo e diventa alienato e fortemente infelice

perché senza speranza e soffocato dal proprio egoismo.

La meravigliosa macchina umana, sottoposta a queste infinite sollecitazioni, dà evidenti segni di

scompenso e finisce per cedere in quei punti che possiamo definire di minor resistenza,

esprimendo un certo male di vivere, un certo disagio interiore, un certo disadattamento, una certa

fatica a comunicare, il tutto accompagnato da grave stanchezza psico-fisica.

Diciamo così che l’uomo è stressato.

Il concetto di stress (introdotto da Hans Selye per indicare una “reazione somatica, potenzialmente

patogena a stimoli di varia natura) indica, oggi, una condizione di disagio emozionale cronico che

predispone l’uomo all’insorgenza di malattie di vario tipo.

Per fortuna il nostro “essere” si ribella e manda chiari segni di “insofferenza” con disturbi

patologici ben conclamati o con forme morbose meno eclatanti, ma molto chiare quali: l’ansia, il

logorio interno, i disturbi psicosomatici, gli “esaurimenti”, gli spunti depressivi...

L’uomo dovrebbe essere molto attento all’instaurarsi di questa “sintomatologia” e almeno dovrebbe

cogliere questi messaggi precisi che il suo corpo e la sua psiche gli inviano: ciò permetterebbe di

rimuovere l’errore di partenza, ossia di correggere il proprio stile di vita, “curando” quindi

contemporaneamente il corpo e lo spirito.

E’ più facile, tuttavia soffermarsi sulle esigenze del corpo, “trascurando” quelle dello spirito; ma se

l’alimentazione, l’attività fisica e la cura del corpo hanno un ruolo importante, altrettanto



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determinante deve essere considerata una corretta igiene mentale, capace di creare uno spazio in

cui coltivare la scala dei valori, rispondendo alle esigenze che ha l’uomo di amare, di comunicare e

di pensare, caratteristiche che lo rendono unico sulla terra.

Fin dalla vita intrauterina l’uomo o meglio la maggior parte degli uomini, hanno vissuto un

rapporto d’amore unico e irripetibile con la madre, rapporto così meravigliosamente coinvolgente

che, per tutta la vita, cercherà di riviverne l’intensità e la profondità.

Successivamente si svilupperà un altro tipo di amore, caratterizzato da generosità ed altruismo, che

avrà le sue origini nella socialità propria dell’uomo per la sua stessa natura.

Infatti l’uomo non è solo la sintesi dell’incontro della cellula maschile con la cellula femminile, ma i

cromosomi e i geni di queste cellule appartengono ai suoi nonni, ai suoi bisnonni ad una serie

molto numerosa anche se imprecisata di suoi antenati.

Quindi l’uomo ci appare come un soggetto pensante alla ricerca di un amore profondo, capace di

realizzare la sua natura sociale solo se sa donare se stesso, abdicando a quella mentalità infantile

che lo spingeva a dipendere totalmente dalla madre senza mettersi in gioco.

Se l’uomo non asseconda pienamente queste sue prerogative diventa un insoddisfatto e un infelice

e quindi le problematiche della vita possono stressarlo e farlo crollare.



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II°CAPITOLO

Il sintomo: stimolo al cambiamento

Precedentemente si sottolineava come l’uomo si lasci spesso trascinare da un ritmo e da una

concezione di vita che trascende quelle leggi, che sono la salvaguardia del suo benessere psicofisico

e della capacità di realizzarsi in pienezza.

Il nostro essere, allora, lancia degli “allarmi” che diventano sempre più insistenti e pressanti,

perché vuole farci comprendere che non riesce a compensare lo sforzo a cui la mente e il corpo

sono sottoposti, oppure che i rapporti interpersonali o le scelte di vita sono manchevoli, inadeguate

e insoddisfacenti.

Allora sintomi come l’ansia, lo stress, il disturbo psicosomatico che sottendono una situazione

patogena in atto, non sono un male frutto di un tragico destino, nè una pesante eredità “piovuta”

casualmente e neppure sono causati dalla “sfortuna”. Essi rappresentano sostanzialmente una

risposta difensiva e soprattutto un invito all’uomo, perché rifletta su se stesso, riconoscendo che

“qualcosa” di importante non sta funzionando bene nel suo modo di vivere e/o che le risposte che si

è dato, riguardo al problemi fondamentali, non sono, per lui, adeguate e/o sufficienti.

Ci viene spontaneo affermare come sia giusto e saggio “ringraziare” questi sintomi che ci

costringono a “guardare” dentro di noi, e possono costituire un invito a cambiare.



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III° CAPITOLO

L’armonia nell’universo e i fenomeni vibratori

E’ importante per l’uomo

aprirsi interiormente e

predisporre all’apertura i

propri sensi (la vista,

l’udito, l’olfatto, il tatto, il

gusto) per captare ciò che

regola l’universo e scoprire

così, in ciò che lo circonda

e in ciò che lo riguarda

intimamente, quel mondo

che si chiama “armonia”.

Tutto l’uomo, e “in primis”

l’orecchio, è come un’antenna

che si innalza nel mondo dei suoni per captare, trasmettere e codificare nel suo intimo più

profondo le sensazioni più svariate espresse come “vibrazioni”.

Nell’universo, tutto è in ascolto e tutto è regolato da leggi che sono la causa prima e la ragion

d’essere di questa armonia perfetta. Solo l’uomo, può rifiutare di inserirsi nel coro meraviglioso che

l’universo canta al suo Creatore; rischia tuttavia di non partecipare a questa armonia che nascendo

dalla consonanza tra il mondo naturale e quello interiore, fa ricadere i benefici in tutto il corpo.

Perché questa “situazione ideale” non cessi, è necessario che questo mondo d’armonia emetta in

continuazione e per sempre “vibrazioni sensoriali”.

Eppure troppo spesso constatiamo che ciò non avviene.

L’uomo è frastornato, non ascolta, crea una barriera a queste vibrazioni. Perché? Cosa sono queste

vibrazioni? Sono localizzate?

L’idea plastica di una vibrazione ci è data dall’immagine di quelle onde concentriche che si

propagano sulla superficie dell’acqua in seguito al lancio di un sasso.

Allo stesso modo attraverso le molecole d’aria esse giungono alla membrana del timpano dopo

essere state prodotte da una sorgente sonora. In questi ultimi decenni gli studi dei fenomeni

vibratori si sono moltiplicati e hanno destato l’interesse di molti scienziati. Il ricercatore M. Violet



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ha affermato “oggi sappiamo che nella natura tutto è movimento vibratorio e tutto è armonia”; per

questo possiamo classificare tutta la realtà in base ai fenomeni vibratori suddividendola in tre

classi:

o alla prima appartengono le vibrazioni della materia,

o alla seconda le oscillazioni elettriche

o infine alla terza appartengono le onde elettromagnetiche, che comprendono

specificatamente i raggi cosmici, i raggi gamma, i raggi x, quelli ultravioletti, gli infrarossi,

quelli emessi da radar, radio, televisione, ed infine le vibrazioni sonore.

In definitiva possiamo affermare che nella realtà tutto è vibrazione: ogni fenomeno occupa un

campo di frequenze ben delimitato, che gli è proprio.

Le ulteriori ricerche di Lakhovsky hanno permesso di conoscere meglio i fenomeni vibratori e di

porli in relazione all’uomo.

Si è visto che il nostro senso dell’udito, tra tutte le vibrazioni capta quella a frequenza più bassa.

In un mondo armonico i ricettori sensoriali trasmetterebbero all’uomo equilibrio, forza, gioia di

vivere, salute.

La nostra vita quotidiana, invece, fa esperienza di una cacofonia disarmonica; il nostro orecchio

capta ogni giorno vibrazioni disordinate.

L’udito è sottoposto a dura prova: i rumori vi succedono ai rumori; quelli lancinanti seguono a

quelli stridenti; i ripetitivi a quelli continui.

Che fare in un mondo dominato dalla disarmonia?

Per essere aderenti alla realtà non possiamo cancellare la civilizzazione, far scomparire le

fabbriche, le automobili, le costruzioni antiestetiche, l’elettricità, le fonti d’inquinamento... tuttavia

dobbiamo proteggerci senza escluderci da questa civiltà che ci appartiene e a cui apparteniamo.

E’ necessario, perciò, studiare e comprendere le vibrazioni che ogni senso può captare (in modo

particolare le vibrazioni sonore) perché, conoscendo come possono ripercuotersi sul nostro

comportamento e sulla nostra salute, possiamo adoperarle meglio. Non solo.

Eliminando le variazioni nocive potremo infine utilizzare meglio quelle che, come vedremo,

possono addirittura aiutarci nel rilassamento.



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IV° CAPITOLO

Le vibrazioni sonore per rilassarsi

Gli studi scientifici più recenti ci permettono di cogliere una realtà molto importante: ad ogni

suono e ad ogni colore corrisponde una vibrazione, che poi viene definita mediante un valore di

frequenza e di lunghezza d’onda.

Le percezioni uditive e quelle visive, quindi, appartengono al campo dei fenomeni vibratori.

Gli studi di audiopsicofonologia (Fanton, Gambini, Salvi) hanno messo in evidenza come il

riascolto di certe vibrazioni possono essere percepite da tutto il corpo, rinviando psicologicamente

alle prime esperienze con la madre, con il padre e con la società.

Le possibilità acustiche del feto (A.Tomatis) sono estremamente più ampie e più ricche e non sono

solo appannaggio dell’orecchio: anzi si pensa che le senso-percezioni siano focalizzate anche sulla

cute (cellule ciliate tipo cellule del Golgi), capace perciò di reagire alle vibrazioni.

Una volta nato, l’individuo porta in sè la possibile memoria di quelle esperienze che hanno influito

sul suo cervello (rumori della madre, sussulti emozionali, contrazioni muscolare ecc...) e che i suoni

e le vibrazioni sono in grado di richiamare nel loro aspetto semantico.

Quindi le vibrazioni acustiche e sonore sono un linguaggio che il nostro cervello è in grado di

percepire perfettamente.

Lo stress sia fisico che psichico (gaudioso o frustrante) sottopone l’organismo a continue richieste

di energia, mobilitando la macchina neurofisiologica, endocrina, immunitaria.

Gli squilibri funzionali dei sistemi di controllo dell’omeostasi psicofisica, possono essere di durata

modesta, oppure protrarsi nel tempo sviluppando sindromi psicoorganiche (disturbi psicosomatici)

di diversa entità, alterando momentaneamente le funzioni neuromotorie e viscerali di determinati

organi o apparati, creando disagio di varia portata, che ognuno vive, in modo più o meno eclatante

e, come allarme ansioso.

In questo clima di disagio l’uomo può vivere situazioni emotive a tinte più o meno forti,

sviluppando atteggiamenti soggettivi nei confronti del disturbo e del relativo comportamento.

Si sviluppa, così, una sindrome funzionale che consiste in un linguaggio organico fino a quel

momento parzialmente o totalmente sconosciuto alla persona.



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Questo eccesso di tensione che si registra

nell’organismo o nel sistema, può essere

rimosso anche con le vibrazioni che

determinano una serie di modificazioni

motorie e vegetative nel sistema

muscolo-viscerale, con dissipazione di

energia anomala stagnante.

Le vibrazioni sonore servono

contemporaneamente da “lettore” e da

“riduttore” dell’eccesso di tensione,

registrato all’interno del sistema nervoso

sui moduli sinaptici dei circuiti cerebrali

(Bekef e Barret) e da questi inviati a vari

organi ed apparati.

Questo duplice meccanismo, mira in

sostanza a decomporre le relazioni complesse, determinate da vari “Stressors” e comportamenti, in

relazione comportamentali più semplici e armoniose.

Dobbiamo considerare la vibrazione sonora come un’unità a due facce:

o da un lato l’aspetto fisico,

o dall’altro quello psichico.

Il cervello recependo la vibrazione sonora la codifica, realizzando una riduzione dello stato di

tensione distrettuale o globale, tipica per quel soggetto.

Come regola le vibrazioni sono per noi un mezzo, in quanto ciò che è terapeutico è la differenza che

esiste fra di loro e che trasmette il messaggio significativo e curativo per quel determinato

individuo.

I suoni (le onde sonore) si inseriscono, così, su particolari stimoli evocativi di tranquillità e di

rilassamento.

In questo modo, senza alcuno sforzo di volontà e di concentrazione, è possibile raggiungere la

distensione più profonda e completa. Il sistema nervoso infatti esercita una vigilanza ridotta per cui

lo stato di coscienza che ne deriva, potrebbe essere quasi definito “indifferente” pur consentendo

una sua capacità reattiva.

Sotto l’effetto delle vibrazioni tutte le resistenze, le tensioni e i blocchi, si sciolgono senza sforzo.

Qual’è dunque il loro cammino?



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Le afferenze acustiche dopo aver messo in moto il timpano, le formazioni dell’orecchio medio e

quello dell’orecchio interno, raggiungono le strutture encefaliche dalla parte laterale del ponte

mediante il nervo cocleare (le cui fibre costituiscono parte integrante del nervo acustico).

Una volta penetrate nel contesto pontino, le fibre

cocleari si distribuiscono tra i nuclei cocleari

ventrali e dorsali e compiono quel tragitto che li

porta a quel luogo detto “giro di Heschl” o piano

sopratemporale, che rappresenta l’ “area

acustica” corticale, situata nel margine inferiore

della scissura del “Silvio”.

E’ poi stata dimostrata l’esistenza di fibre

afferenti che dai nuclei cocleari giungono in sede

cerebellare (al cervelletto), poi al ponte e all’area

corticale uditiva vi sono anche connessioni fra

vie acustiche e formazione reticolare attivante.

E’ importante sottolineare come adiacente

all’area corticale acustica esistano aree corticali

accessorie che integrano, elaborano e

memorizzano il significato dei suoni recepiti.

La sede anatomica di queste aree che interessa

prevalentemente il lobo temporale, innesta

afferenze acustiche nel contesto del sistema

limbico, modulandone il significato e la relazione

stessa in un contesto affettivo-emotivo.

Il talamo risulta così la struttura chiave del Sistema Nevoso Centrale che fornisce le afferenze

sensoriali alle aree primitive della corteccia celebrale, ogni percezione (vibrazione sonora)

raggiunge nel talamo i rispettivi nuclei (il campo genicolato mediale per le vie acustiche) il quale

ritrasmette (sempre per le vie acustiche) la singola modalità sensoriale alla regione corticale

specifica, in questo caso area acustica o area temporale e di qui anche alle aree acustiche accessorie

e associative.

Il talamo quindi opera un filtro alla corteccia limbica (Archipallium) costituita dalle aree più

profonde dei lobi frontali e temporali che dagli autori sono considerate la sede delle memorie

affettive.



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E’ qui che sono state archiviate:

o le prime esperienze educative

o le nostre paure più profonde

o i nostri più reconditi desideri.

E’ il luogo del simbolismo affettivo.

L’enorme sviluppo delle connessioni che vi sono tra questa corteccia e i nuclei talamici fa si che

ogni nuova sensazione inconscia che vuole salire al Neopallium (cortecce sensoriali e associative)

deve superare il vaglio di questo antico custode degli istinti di sopravvivenza.

L’archipallium, il cervello più antico, diviene così importantissimo per la quantità e la qualità di

informazioni che possono raggiungere quelle aree cerebrali dove si realizzano le attività della sfera

psichica più alta: l’intellettualità, la volontà, il comportamento logico, che costituiscono insieme le

basi psichiche dello sviluppo spirituale.

In realtà, ciò che rende plastico nel modo più ricco il pensiero, ridando peculiarità alle prestazioni

comportamentali dell’uomo dipende dall’esistenza di una serie di sistemi complessi di integrazione

o “sistemi integrati”, che presiedono ad un certo numero di funzioni essenziali.

Queste, pur presenti nell’animale, non raggiungono in esso nè la verità espressiva, nè la

molteplicità di soluzioni finalisticamente autodeterminanti proprie della mente dell’uomo.

I risultati che fin qui si sono riscontrati con le vibrazioni, sono stati spesso stupefacenti, soprattutto

perché grazie alle onde sonore c’è la possibilità di superare i blocchi affettivi esercitati dalla

corteccia limbica permettendo all’individuo di accedere alla parte più profonda, più originale e

perciò più umana del suo essere: la consapevolezza di sè, della sua parte spirituale, della sua forza

vitale.

Grazie al miglior funzionamento delle connessioni tra talamo e neocortex la realtà comincia ad

apparire nella sua totalità.

Senza essere eccessivamente distorta da filtri emotivi così resistenti, la corteccia associativa

prefrontale è messa in condizione così di pre ordinare comportamenti più adeguati e più efficaci.

Questi risultano meno influenzati da infantili bisogni di sicurezza, tesi solo all’inconscia ricerca di

“uteri” più grandi dove sentirsi sicuri.

Le somatizzazioni d’ansia, grazie al miglior controllo dell’attività ipotalamica, da parte della

corteccia prefrontale, si riducono o scompaiono anche se cronicizzate da anni.

A questo proposito, dagli studi e dall’esperienza clinica compiuta in questi anni, è stato possibile

costatare una relazione molto strette tra gli organi più colpiti da disturbi organici e/o funzionali e



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quelle che possiamo definire le relazioni fondamentali che ogni persona tesse nella sua vita, ossia

con i genitori e con i figli, con gli altri famigliari, con i superiori e i propri pari e/o con i propri

subordinati sul lavoro, nella scuola e nella società in genere.

Possiamo così schematizzare:

quando la relazione più problematica è

con il padre (e altri superiori)

con la madre

con il coniuge (o con i nostri collaboratori o

con i nostri colleghi)

con i figli (o persone subordinate di cui siamo

responsabili)

con noi stessi

gli organi più colpiti sono

stomaco e milza

sistema cardio circolatorio e piccolo intestino

polmoni e grosso intestino

reni e vescica

fegato e colecisti

La cefalea tensiva è l’unico sintomo che riguarda o può riguardare indifferentaemente tutte e

quante le relazioni sopra elencate.



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V° CAPITOLO

Il training di rilassamento metodo “Bernadette” e i suoi maestri: J.Eccles, A.A. Tomatis e G.Faure

Il Training di Rilassamento, “Metodo Bernadette” è stato elaborato dal Dr. Giovanni Spaggiari già

primario psichiatra nell’ Ospedale Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia e primario del Centro

di Medicina Psicosomatica dell’USL n° 9 di Reggio Emilia, attualmente Direttore dello “Studio

Medico Bernadette”.

In metodo prende il nome dalla piccola Bernadette, tenera bimba, figlia del Dr. Spaggiari morta a

soli nove anni per un tumore cerebrale inoperabile di cui si vuole mantenere viva la memoria.

Questa tecnica nasce dagli studi e dalla sperimentazione operata su centinaia di pazienti in oltre

quindici anni di lavoro, trasferendo su un piano metodologico le intuizioni e/o le realizzazioni di

tre grandi maestri: John Eccles, Alfred A. Tomatis e George Faure.

Dagli studi sull’interazione cervello - mente del professor J. Eccles, neurofisiologo premio Nobel

per la medicina nel 1963, si è valutata l’importanza della luce, del colore e del suono come

attivazione di vari pensieri, sentimenti e ricordi. (1)

Fondamentale risulta, in secondo luogo, l’intuizione del professor Alfred A.Tomatis, otorino-

laringoiatra, fondatore dell’Audio-psico-fonologia, per cui l’uomo non può riprodurre i suoni che

non sente egli ha dimostrato che la voce può utilizzare solo le armoniche che l’orecchio ode.

L’uomo per “difendersi” dalle paure, dall’ansia, dallo stress, dai traumi psichici, può instaurare una

specie di “sordità psichica” passando l’ascolto, dall’orecchio destro che è l’orecchio direttivo (in

quanto il suo percorso anatomico, di collegamento con l’area acustica, decodificatrice dei messaggi

sonori, è il più breve e più diretto) all’orecchio sinistro. I suoni acuti, sono in grado di riportare

l’ascolto a destra e sono in grado di ricaricare il sistema nervoso.

Infine sono stati utilizzati i contributi del Dr. George Faure, laureato in chimica biologica che ha

studiato i fenomeni vibratori e le onde sonore (riferendosi ai lavori ed alle sperimentazioni di

Lakhovsky, Reich, M.Violet, Turenne ed altri) per cui è divenuto il primo specialista di tecniche di

rilassamento sensoriale.

(1) K.R. POTTER - J.C.ECCLES, L’io e il suo cervello, ARMANDO Editore

Il metodo “Bernadette” è un cammino bio-psico-pedagogico ed è da considerarsi un intervento

antistress, capace di eliminare e/o modificare profondamente ansie, tensioni, paure, conflitti,



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disturbi psicosomatici e somatizzazioni varie. Esso si basa sull’ascolto di quattro CD, della durata

di circa trenta minuti ciascuno.

I trenta minuti sono composti da:

o una parte preparatoria o di prerilassamento di circa quindici minuti che via via

comprende:

1) suoni della natura che compiono un percorso che attraverso effetti naturali riporta il

soggetto a rivivere esperienze varie legate semanticamente ai suoni di momenti importanti o forti

dal punto di vista emozionale che dalla vita intrauterina giungono a quella pace che l’uomo ricerca.

2) musica di Mozart caratterizzati da una ricchezza di suoni acuti. Mozart infatti, nelle

sue opere, utilizza i suoni acuti (più di tutti gli altri compositori) suoni capaci, secondo Tomatis, di

ricaricare il sistema nervoso e soprattutto di superare i traumi psichici precedenti

3) canti gregoriani che possiedono un ritmo capace di influire positivamente sul ritmo

cardiaco e su quello respiratorio, registrati da un monaco francese di S.Antimo nella loro Basilica.

o Una seconda parte di rilassamento vero e proprio, anch’essa della durata di quindici

minuti circa, in cui vengono utilizzati suoni aspirati, simili al vento, elaborati dal Dr.

Giovanni Spaggiari: essi sono profondamete simili ai suoni filtrati dal liquido amniotico e

ascoltati dal bambino nel periodo intrauterino.

I suddetti suoni aspirati, inoltre, producono vibrazioni profonde che consentono, per la diversità

dei toni e delle frequenze sonore (onde elettromagnetiche) un profondo rilassamento che è la

conseguenza dell’eliminazione di cariche emotive registrate dal

nostro cervello appunto con un linguaggio elettromagnetico.

Soprattutto le vocali emesse sullo stesso suono fondamentale

variando dalla più acuta alla più grave, presentano frequenze

diversificate e noi sappiamo che è proprio la differenza che esiste

fra di loro a cercare la condizione per l’intervento rieducativo.

“I” fondamentale Hz 125 armonico più acuto Hz 2700

“E” fondamentale Hz 125 armonico più acuto Hz 2300

“A” fondamentale Hz 125 armonico più acuto Hz 1250

“O” fondamentale Hz 125 armonico più acuto Hz 900

“U” fondamentale Hz 125 armonico più acuto Hz 700



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VI° CAPITOLO

Composizione dei 4 CD del metodo “Bernadette” e relative modalita d’uso

In questo capitolo:

1. Composizione

2. Programmazione (istruzioni per l’uso)

1. Composizione

Come è già stato detto la metodologia psicopedagogica è suddivisa in quattro CD:

CD: “A”

Contiene una Introduzione (1° parte) che insegna come predisporsi per il migliore ascolto

una 2° parte costituita da Suoni della natura (1) che come abbiamo già sottolineato

espicano un percorso che sfocia in ciò che più si desidera cioè la pace rappresentata dal

silenzio e dal canto degli uccelli e dei grilli. C’è sempre un sottofondo musicale con

sinfonie di Mercadante e Vivaldi eseguite dal flautista Andrea Griminelli e da lui

registrate durante prove generali (non ben specificate);

una 3° parte consta di un Primo Rilassamento , tipo training autogeno a cui seguono

suoni aspirati già descritti riguardanti le cinque vocali con prevalenza della vocale “I”

una 4° parte riguarda il Terzo Rilassamento , espressione di tensione: molla a spirale

compressa, elestico teso, ghiaccio che si scioglie, ad esso fanno seguito i suoni aspirati di

tutte le vocali e prevalenza della vocale “A”

una 5° parte che riguarda il Quinto Rilassamento che si basa sull’arcobaleno, incentrato

nelle zone più sofferenti e sull’organo più colpito, accompagnato dai suoni aspirati

riguardanti tutte le cinque vocali con particolare prevalenza della vocale”U”.



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CD: “B”

Comprende anch’esso: l’Introduzione (1° parte) che consiglia il modo migliore per predisporsi

all’ascolto

una 2° parte riguardante Brani di musica di Mozart eseguiti dal flautista Andrea

Griminelli da lui registrati durante sue prove generali e Canti Gregoriani

una 3° parte riguardante il Secondo Rilassamento (molto simile al sesto): esso è

chiamato “frazionato” per la specifica suddivisione. E’ anch’esso eseguito dalla voce

del Dr. Giovanni Spaggiari che utilizza con suoni aspirati tutte le vocali con

prevalenza della vocale “E”

una 4° parte in cui si evidenza un Terzo Rilassamento già precedentemente

descritto nel CD “A” che utilizza suoni aspirati di tutte le vocali con una prevalenza

della vocale “A”

una 5° parte che riguarda il Quinto Rilassamento già descritto in precedenza.

CD: “C”

In esso vi è una 1° parte costituita dall’Introduzione sempre improntata al miglior ascolto.

Ad essa segue:

una 2° parte riguardante Brani di musica di Mozart

una 3° parte riguardante il Terzo Rilassamento già descritto nel CD “A”

una 4° parte incentrata sul Quarto Rilassamento: in cui la parte parlata ricorda lo

stile del training autogeno cui seguono suoni aspirati con tutte le vocali in particolar

modo la “O”

una 5° parte riguardante il Settimo Rilassamento incentrato sul “devo rilassarmi”

e “posso rilassarmi” e contemporaneamente sull’impegno ad “amare di più” la propria

persona. I suoni aspirati sono poi rafforzati perché hanno come sottofondo altri suoni

maggiormente dotati di suoni gravi. Esso è suddiviso armonicamente in tutte le

vocali.



Cap

ito

lo:

CD

: “D

”

2

0

CD: “D”

Ha una 1°parte: l’Introduzione

una 2° parte con i Suoni della Natura (2): questi suoni non vengono spiegati

come nei “Suoni della Natura 1” perché si desidera che la mente possa utilizzare il

ricordo e la fantasia

una 3° parte che comprende il Primo Rilassamento già descritto nel CD “A”

una 4° parte che utilizza il Sesto Rilassamento: esso è molto simile al secondo

rilassamento come tecnica frazionata, differente invece nei suoni aspirati pur avendo

una prevalenza alla vocale “E”

una 5° parte che ripete il Settimo Rilassamento sufficientemente descritto nel CD

“C”.



Cap

ito

lo: 2

. Pro

gram

maz

ion

e (i

stru

zio

ni p

er l’

uso

)

2

1

2. Programmazione (istruzioni per l’uso)

N.B. Per la maggior parte delle persone, l’adattamento all’ascolto del “Training di

rilassamento” è immediato. Per una piccola minoranza si istaura nelle prime tre

sedute.

Il Metodo Bernadette è in grado di intervenire positivamente sia su parecchi tipi di disturbi

psichici, che ora spiegheremo, sia su eventi che possono procurare ansia e/o forte emotività, quali

interrogazioni o esami scolastici, gare sportive, esibizioni in pubblico ecc...

Tre sono appunto le programmazioni diversificate a seconda dei differenti bisogni:

1° programma, per coloro che lamentano

Stress da lavoro

Stress da studio

Stress da mobbing

(in entrambi i casi, la persona è inconcludente, fatica molto a concentrarsi e a memorizzare, è

sempre stanca, ha facili sonnolenze di giorno e fatica ad addormentarsi, e/o ha un risveglio

precoce)


Ansia in generale

Attacchi di panico; (2 programma bis)

In preparazione a gare sportive

Prima di interrogazioni scolastiche

Prima di esibizioni in pubblico (artisti, cantanti,musicisti, relatori ecc...)

In gravidanza



Cap

ito

lo: 2

. Pro

gram

maz

ion

e (i

stru

zio

ni p

er l’

uso

)

2

2


Cefalee muscolo- tensive e cefalee da week-end (3 programma bis)

Distrubi psicosomatici (tachicardie e aritmie, difficoltà respiratorie, dolori e/o

bruciori gastrici, dolori intestinali, colon spastico, grave e continua stanchezza ecc...)

che nascono da conflitti in

famiglia (coniuge, figli, altri famigliari)

nella scuola (compagni di scuola, insegnanti, colleghi)

sul lavoro (superiori, colleghi, inferiori)

Per utilizzare correttamente il “Metodo Bernadette” dobbiamo sapere che esso è composto di due

cicli e da altri cinque cicli che verranno chiamati “integrativi”, perché completano e rendono stabile

il risultato positivo ottenuto.

Il primo ciclo è composto da

Un primo periodo / un intervallo di due giorni / un secondo periodo

a) il primo periodo si basa sull’ascolto di un pre-rilassamento e di un rilassamento vero al

giorno della durata di trenta minuti, per sette giorni consecutivi

b) intervallo: si sospende l’ascolto per due giorni; poi inizia la

c) secondo periodo: essa si basa sull’ascolto del prerilassamento e del rilassamento a giorni

alterni per sei volte.

Questa seconda parte varia a seconda dei vari disturbi.

Intervallo: si sospende l’ascolto per 10 giorni



Cap

ito

lo: 2

. Pro

gram

maz

ion

e (i

stru

zio

ni p

er l’

uso

)

2

3

Il secondo ciclo sarà composto dell’ascolto, a giorni alterni, per sei volte e

corrisponderà al secondo periodo del primo ciclo con le variabili che i diversi disturbi

comportano.

I cicli INTEGRATIVI.

Infine, possono iniziare a distanza di 20 giorni l’uno dall’altro per la durata di cinque mesi.

Questi “cicli integrativi” diventano indispensabili in quanto sono in grado di rendere stabile lo stato

di benessere e/o eliminare eventuali stress residui.

Inoltre i sintomi si evidenziano solo dopo molti mesi di sofferenza “silenziosa” ed è stato costatato

che lentamente vengono superati, come lentamente si erano istaurati.

Questi cicli integrativi sono così impostati:

All’inizio di ogni mese, per cinque mesi, verrà ripetuto alternando il secondo periodo del primo

ciclo al primo periodo sempre del primo ciclo.



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

4

I PROGRAMMI

1° Programma: interessa coloro che lamentano

Stress da super lavoro

Stress da studio

(in entrambi i casi, la persona è inconcludente, fatica molto a concentrarsi e a memorizzare, è sempre

stanca, ha facili sonnolenze di giorno e fatica ad addormentarsi, e/o ha un risveglio precoce)

Comprende due cicli

nel Primo ciclo c’è un

Primo periodo di sette giorni consecutivi di ascolto, così impostati:

giorno cd numero del brano corrispondente e contenuti

1° “A”

1) Introduzione

2) Suoni della natura (1)

3) Primo rilassamento

2° “B”

2) Musica di Mozart e Canti Gregoriani

3) Secondo rilassamento

3° “C”

2) Musica di Mozart

3) Terzo rilassamento

4° “D”

1) Introduzione


5) Settimo rilassamento

5° “B”


5) Quinto rilassamento

6° “C”



7° “A” 2) Suoni della natura (1)

4) Terzo Rilassamento

Un intervallo di due giorni, poi un



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

5

Secondo periodo: di sei giorni consecutivi con quest’ordine:


1° “C”

2) Musica di Mozart


2° “A”

1) Introduzione



3° “C”

2) Musica di Mozart


4° “B”

2) Musica di Mozart e canti Gregoriani


5° “C”

2) Musica di Mozart


6° “D”



Intervallo: si sospende l’ascolto per 10 giorni poi

Secondo ciclo: ripetere il secondo periodo del primo ciclo.

Dopo 20 giorni si consigliano i cicli integrativi per cui, ad ogni inizio del mese, per altri cinque

mesi si ascolta alternativamente, il primo periodo e il secondo periodo del primo ciclo.

N.B: per le forme più “difficili” e per le donne in gravidanza si consiglia un doppio

ascolto giornaliero, possibilmente al mattino e prima di coricarsi.



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

6

2° Programma interessa coloro che lamentano:

Ansia in generale

In preparazione a impegni sportivi

Per interrogazioni scolastiche

Prima di esibizioni in pubblico (artisti, cantanti, musicisti, relatori ecc.)

In gravidanza

Comprende due cicli

Il Primo ciclo consiste in

Primo periodo di sette giorni consecutivi di ascolto, così impostati:


1° “A”

1) Introduzione



2° “B”



3° “C”

2) Musica di Mozart


4° “D”

1) Introduzione



5° “B”



6° “C”





Un intervallo di due giorni, poi un



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

7



1° “A”

1) Introduzione



2° “C”



3° “D”

2) Suoni della natura

5) Settimo rilassamento.

Un intervallo di due giorni poi:

4° “B”



5° “A”

1) Introduzione



6° “D”



Intervallo: si sospende l’ascolto per 5 giorni poi nel

Secondo ciclo si ripete il secondo periodo del primo ciclo.

Dopo 20 giorni si consigliano i cicli integrativi per cui ad ogni inizio del mese per altri cinque mesi

si ascolta alternativamente, il primo periodo e il secondo periodo del primo ciclo.





Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

8

Il 2° Programma bis interessa coloro che lamentano:

Attacchi di panico

Si consiglia di ripetere il programma due volte al giorno, la prima volta nella prima parte della

giornata (cioè entro le ore 14:00) e la seconda possibilmente prima della cena o subito dopo.

Comprende due cicli


un Primo periodo di diciotto giorni consecutivi di ascolto, così impostati:


1° “A”

1) Introduzione



2° “B”



3° “C”

2) Musica di Mozart


4° “D”

1) Introduzione



5° “B”



6° “C”





8° “C”

2) Musica di Mozart


9° “B”



10° “A”

1) Introduzione



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

2

9



11° “D”



12° “C”



13° “A”



14° “B” 2) Musica di Mozart e Canti Gregoriani


15° “D”



16° “C”

2) Musica di Mozart


17° “A”



18° “D”



Un intervallo di un giorno; poi un



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

0



1° “A”

1) Introduzione



2° “C”



3° “D”

2) Suoni della natura

5) Settimo rilassamento.

Un intervallo di due giorni poi:

4° “B”



5° “A”

1) Introduzione



6° “D”



Intervallo: si sospende l’ascolto per due giorni


Dopo 20 giorni si consigliano i Cicli integrativi per cui ad ogni inizio del mese, per altri cinque

mesi, si ascoltano alternativamente o i primi dodici giorni (dal 1° al 12° giorno consecutivamente) o

i secondi 12 giorni (dal 13° al 24° giorno consecutivamente).



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

1

3° Programma: interessa coloro che lamentano e hanno

Disturbi psicosomatici (sembrano disturbi fisici: tachicardie e aritmie, difficoltà respiratorie,

dolori e/o bruciori gastrici, dolori intestinali, colon spastico, grave e continua stanchezza ecc...,

invece nascono da contrasti e/o conflitti:

In famiglia (con il coniuge, i figli, altri familiari)

Nella scuola (compagni di scuola, colleghi, lavoratori)

Sul lavoro (superiori, inferiori, colleghi)

Comprende due cicli


un Primo periodo di sette giorni consecutivi di ascolto, così impostati:


1° “A”

1) Introduzione



2° “B”



3° “C”

2) Musica di Mozart


4° “D”

1) Introduzione



5° “B”



6° “C”





Un intervallo di due giorni; poi un



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

2

Secondo periodo: di sei giorni consecutivi d’ascolto, con quest’ordine:


1° “B”


5) Quinto Rilassamento

2° “A”

1) Introduzione



3° “B”



4° “C”

2) Musica di Mozart


5° “B”



6° “B”



Intervallo: si sospende l’ascolto per 5 giorni; poi un

Secondo ciclo: si ripete il secondo periodo del primo ciclo..

Dopo 20 giorni si consigliano i Cicli integrativi per cui ad ogni inizio del mese per altri cinque mesi

si ascolta alternativamente, il primo periodo e il secondo periodo del primo ciclo.





Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

3

3° Programma / bis: interessa coloro che lamentano e hanno

Cefalee muscolo - tensive

Cefalee da week-end

Si consiglia di ripetere il programma due volte al giorno, la prima volta nella prima parte della

giornata (cioè entro le ore 14:00) e la seconda possibilmente prima della cena o subito dopo.

Comprende due cicli

il Primo ciclo consiste in

un Primo periodo di diciotto giorni consecutivi di ascolto, così impostati:


1° “A”

1) Introduzione



2° “B”



3° “C”

2) Musica di Mozart


4° “D”

1) Introduzione



5° “B”



6° “C”





8° “B”



9° “C”

2) Musica di Mozart




Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

4

10° “A”

1) Introduzione



11° “D”



12° “B”



13° “A”


3) Primo Rilassamento

14° “C” 2) Musica di Mozart


15° “D”



16° “B”



17° “A”



18° “B”



Un intervallo di un giorno; poi un



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

5

Secondo periodo: di sei giorni consecutivi d’ascolto, con quest’ordine:


1° “B”



2° “A”

1) Introduzione



3° “B”



4° “C”

2) Musica di Mozart


5° “B”



6° “B”



Intervallo: si sospende l’ascolto per due giorni poi nel


Dopo 20 giorni si consigliano i Cicli integrativi per cui ad ogni inizio del mese, per altri cinque

mesi, si ascoltano alternativamente o i primi dodici giorni (dal 1° al 12° giorno consecutivamente) o

i secondi 12 giorni (dal 13° al 24° giorno consecutivamente).



Cap

ito

lo:

I PR

OG

RA

MM

I

3

6

Grazie a questo programma di ascolto si è sicuri di poter offrire, a chi ne abbisogna, la possibilità di

dare una valida risposta per risolvere i “disturbi” lamentati e contemporaneamente lo si sollecita ad

iniziare un cammino di revisione su se stesso, con eventuali disponibilità ai cambiamenti.

Desidero esprimere un profondo ringraziamento al flautista Andrea Griminelli per aver permesso

di utilizzare le sue magistrali interpretazioni di Mercadante, Mozart e Vivaldi e per non aver

richiesto, nel ricordo della nipote “Bernadette”, i suoi diritti d’interprete dei brani sopra nominati.

Un sincero ringraziamento a mia figlia Paola per i suoi preziosi consigli, a Don Carlo Sacchetti per

la parte grafica, a Luca Guatteri per la veste tipografica.

Per loro merito ho potuto realizzare il libretto che illustra il “Metodo Bernadette”.

Infine ringrazio Ivano Bizzi perché nel suo studio “Suono e Immagine” ho potuto realizzare

l’incisione dei CD qui allegati.

Per un miglior utilizzo e praticità del Metodo Bernadette, abbiamo inserito i tre programmi, in fogli

estraibili.

N.B. Per la maggior parte delle persone, l’adattamento all’ascolto del training di

rilassamento è immediato. Per una piccola minoranza si istaura nelle prime tre

sedute di ascolto.



Cap

ito

lo:

CO

NTE

NU

TO D

EI C

D

3

7

CONTENUTO DEI CD

Cd “A”

1) Introduzione 01’ 30’’

2) Suoni della natura (1) 16’ 18’’

3) Primo rilassamento 13’ 57’’

4) Terzo rilassamento 15’ 01’’

5) Quinto rilassamento 15’ 07’’

Cd “B”


2) Musica di Mozart e Canti Gregoriani 15’ 11’’

3) Secondo rilassamento 15’ 22’’


5) Quinto rilassamento 15’ 04’’

Cd “C”


2) Musica di Mozart 15’ 10’’


4) Quarto rilassamento 14’ 08’’

5) Settimo rilassamento 15’ 35’’

Cd “D”


2) Suoni della natura (2) 16’ 29’’

3) Primo rilassamento 13’ 56’’

4) Sesto rilassamento 15’ 15’’

5) Settimo rilassamento 15’ 36’’



Cap

ito

lo:

CO

NTE

NU

TO D

EI C

D

3

8

“metodo bernadette” metodo... · “metodo ernadette” – training di rilassamento studio...

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