mensile dell'associazione trentini nel mondo _maggio

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 5/2014 anno 57° La «Festa provinciale dell’emigrazione» si è svolta quest’anno dall’11 al 13 luglio in Primiero. TRENTINI nel MONDO

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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di maggio 2014

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Page 1: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 5/2014anno 57°

La «Festa provinciale dell’emigrazione» si è svolta quest’anno dall’11 al 13 luglio in Primiero.

TRENTINI nel

MONDO

Page 2: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 57 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Malagueño, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 62 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, Sao Miguel do Oeste,São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

Page 3: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

1 5 - 2014

EDITORIALE

L’ASSOCIAZIONE HA RAPPRRESENTATO E RAPPRESENTA UN PEZZO DI STORIA DEL TRENTINO

La Festa provinciale dell’emi-grazione è ormai diventata un appuntamento consueto e atteso tra amici che si ritrovano per scambiare due chiacchiere, con-fi darsi qualche problema o qual-che intima speranza. Ogni anno si cambia il luogo d’incontro – lo scorso anno era la Valle di Sole e quest’anno il Primiero – e sempre ci sono nuove persone da conoscere e storie diverse da im-parare, anche se alla fi ne bisogna constatare che il nocciolo duro della compagnia non cambia poi molto di volta in volta.

Da una parte tutto questo è un bene perché testimonia come l’amicizia e la fratellanza tra di noi sia un legame diffi cile da spezzare. D’altro canto questa cosa ci deve anche far rifl ettere sulle diffi coltà che si riscontrano ormai abitualmente nel coinvol-gere nuovi amici e nuovi volon-tari sui nostri progetti e attorno ai nostri ideali.

In ogni modo questi nostri incontri servono per farci an-dare avanti, proprio come a volte fanno l’utopia ed i sogni che spingono gli uomini verso un orizzonte lontano pur sapendo che l’orizzonte non sarà mai raggiungibile…

Però intanto l’uomo cammina, passo dopo passo, alla ricerca del proprio mondo ideale.

Ed è in questa prospettiva che la Trentini nel mondo si muove e va ancora avanti dopo oltre mezzo secolo di attività, perché ha fi ssato come proprio orizzon-te l’ideale rappresentato dalla solidarietà sociale, dal volonta-riato, dal rispetto delle persone

e dall’amicizia. È proprio per difendere questi

principi che in occasione della Festa provinciale dell’Emigra-zione sarebbe da ipocriti passare sotto silenzio il momento diffi cile e doloroso che la Trentini nel mondo sta vivendo in segui-to all’inchiesta condotta dalla Corte dei Conti, che ha preso le mosse da iniziative dei soliti “professionisti del discredito” e del consigliere provinciale della Lega, Claudio Civettini.

In attesa di un giudizio fi nale che ci auguriamo possa stabilire una volta per tutte i meriti e le colpe, sarebbe però altrettanto ipocrita non sottolineare come nei confronti della Trentini nel mondo sia stata usata parecchia malevolenza nello sbattere “il mostro in prima pagina”. Tutti sappiamo che una sola brutta notizia attira l’attenzione più

di mille notizie buone, ma noi riteniamo che, a parte gli errori che ogni uomo può commettere nel corso della propria esisten-za, ci sia comunque il dovere di rispettare una realtà che volenti o nolenti, ha rappresentato e continua a rappresentare un pezzo di storia del Trentino: quella più solidale, più altruista e più generosa nei confronti dei propri fratelli. Tanto più - e questo è necessario ribadirlo con orgoglio - quando si ha come unico ringraziamento (e fi no a prova contraria!) un “grazie” ed un sorriso.

Oggi evidentemente è più co-modo e più redditizio cavalcare la corrente senza impegnarsi troppo ad approfondire e distin-guere tra situazioni diverse; è più facile e meno impegnativo andare avanti per stereotipi e luoghi comuni che fanno tutti uguali nel bene e nel male, ma con la netta prevalenza del male.

Oggi purtroppo gran parte della società è diventata, più o meno inconsapevolmente, vittima della peggiore globalizzazione economica, ma soprattutto in-tellettuale e morale. Ed i mezzi di comunicazione purtroppo raffigurano la spia di questa malattia contagiosa i cui sinto-

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon,A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 5 MAGGIO 2014Stampato il 24 LUGLIO 2014

In copertina: la Festa provinciale dell’emi-grazione in Primiero.

PresidenteAlberto Tafner

Pagina 2AGENDA

Pagine 3-5L’«INCONTRO DEI CIRCOLI

TRENTINI D’EUROPA» A TUZLA

Pagine 6-7AQUILA DI SAN VENCESLAOA P. BENIGNO ZILLI MANICA

Pagine 8-9JOÃO PEDRO STEDILE

AL «FESTIVAL DELL’ECONOMIA»

Pagina 10 GENTE E FATTI

Pagine 11-14LA FESTA PROVINCIALE

DELL’EMIGRAZIONE

Pagine 15-20CIRCOLI

(Dortmund, Charleroi, Stoccarda,Rodeio, Minnesota, Buenos Aires,

Coordinamento Uruguay)

Pagine 21-23EVENTI

Pagina 24ABBONAMENTI

DirettoreAnna Lanfranchi

CONTINUA A PAG. 2

Riportiamo il testo del discorso tenuto dal presidentedella Trentini nel mondo, Alberto Tafner, durantela Festa provinciale dell’emigrazione, al termine

della messa che è stata celebrata domenica 13 luglionella chiesa parrocchiale di Fiera di Primiero

Avanti sulla nostra stradaa testa alta, come sempre

La Trentini nel Mondo ha fi ssato come proprio

orizzonte l’idealerappresentato dallasolidarietà sociale, dal volontariato,

dal rispetto delle personee dall’amicizia

Page 4: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

25 - 2014

AGENDA

mi più evidenti sono l’egoismo, l’insensibilità e l’indifferenza che stanno portando la cosiddetta civiltà attuale ad essere sempre più cattiva, più avida e nevrotica.

Forse però nel profondo del-la nostra coscienza sappiamo che questa cultura unica della sopraffazione non potrà andare avanti ancora per molto e per cercare una medicina salvifi ca ci aggrappiamo a figure che, in questa situazione, emergono come giganti: uomini, ad esem-pio, come Papa Francesco.

Francesco infatti è amato da credenti e da non credenti pro-prio perché fa intravvedere la possibilità di vivere in un modo diverso. E lo testimonia solo mo-strandosi come un uomo semplice e buono, come ognuno di noi sa nel proprio intimo, che potremmo esserlo tutti.

E pensare che non sarebbe diffi cile! Basterebbe ricordarsi di applicare il principio universale della convivenza civile: quello del rispetto e dell’amore verso il

prossimo. Oggi però quasi ci si vergogna ad usare queste parole che non appartengono al mondo religioso o a quello laico, ma do-vrebbero essere la base assoluta della convivenza tra gli uomini.

“L’amore - ha detto recente-mente Papa Francesco - deve essere vissuto come forza di purificazione delle coscienze, di rinnovamento dei rapporti sociali e di progettazione di un’e-

conomia diversa, che pone al centro la persona, il lavoro e la famiglia piuttosto che il denaro ed il profi tto.”

Non sarebbe diffi cile applica-re questo semplice e naturale principio, ma a vedere quello che succede oggi nel mondo viene da pensare che forse anche Francesco si sbaglia. O più sem-plicemente si illude che l’uomo possa cambiare, liberandosi

CONTINUA DA PAG. 1 dalla dittatura del mercato, del denaro e del profi tto che oggi si sta mangiando anche le nostre ultime illusioni.

Noi che facciamo parte vo-lontariamente della Trentini nel Mondo vogliamo però continuare ad illuderci e credere che la so-cietà possa ancora cambiare. Vo-gliamo illuderci che l’amicizia e l’aiuto gratuito e disinteressato fra uomini, alla fi ne possa tor-nare a vantaggio di tutti.

Per questo continuiamo ad andare avanti sulla nostra strada a testa alta, cercando di fare del nostro meglio come abbiamo sempre cercato di farlo. E se alla fi ne ci dimostreranno che il formalismo, la burocrazia inetta, la pedanteria e le regole inique devono prevalere sulla solida-rietà, sull’aiuto e sull’assistenza a chi ha meno di noi, vuol dire che abbiamo sbagliato. Allora chiederemo perdono, ma con la coscienza pulita e orgogliosi di aver lavorato per quel principio universale che si chiama altrui-smo disinteressato.

Alberto Tafner

Avanti sulla nostra strada a testa alta

Francesco Bocchettinuovo vice direttore

HA ASSUNTO L’INCARICO DAL 1° LUGLIO SCORSO

Il Consiglio della Trentini nel mondo ha condiviso e approvato la proposta della Giunta esecuti-va di nominare un vice direttore dell’Associazione. L’incarico è stato assegnato a Francesco Bocchetti, che lo ha assunto dal 1° luglio scorso.

Trentanove anni (è nato a Tren-to nel 1975), laureato in Econo-mia e commercio all’Università di Trento, ha frequentato un dottorato di ricerca in Scienza e metodi per la città e il territorio europei presso l’Università di Pisa. Lavora presso la Trentini nel mondo dal febbraio 2009, con l’incarico di seguire i progetti di cooperazione e solidarietà gestiti dall’Associazione.

Alla Trentini nel mondo si era avvicinato già nel 2003, entrando a far parte del gruppo Giovani e volontariato, del quale continua ad essere un componente attivo.

Da pagina 11 a pagina 14, un inserto con cronache e fotografi e della Festa provinciale dell’emigrazione, che si è svolta in Primiero

Passaggio di consegnefra Russo e Paolazzi

Dal 1° luglio Roberto Paolazzi (a destra nella foto) è il nuovo responsabile dei Progetti in Sud America: alla stessa data si è infatti conclusa la collaborazione che Ciro Russo (a sinistra nella foto) aveva assicurato anche dopo essere andato in pensione, per seguire e completare gli adempimenti necessari per il defi nitivo «passaggio di consegne». Paolazzi aveva infatti iniziato ad affi an-care Ciro Russo già nel 2011.

La Trentini nel mondo esprime il suo ringraziamento a Ciro Russo per la competenza e la passione con cui ha seguito per oltre vent’anni la gestione dei Progetti in Sud America e augura buon lavoro a Roberto Paolazzi.

Page 5: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

3 5 - 2014

AGENDA

Il tradizionale incontro annuale con i circoli trentini d’Europa si è svolto, nei giorni 1 - 4 maggio 2014, in Bosnia Erzegovina, ed in particolare a Tuzla e Sarajevo dove sono presenti ed operano due Circoli trentini; successiva-mente è stata effettuata una visita anche a Stivor la nota località del Comune di Prnjavor in cui vivono i discendenti di molti emigranti della Valsugana.

Si sono registrati rappresentanti dei circoli di Germania, Gran Bretagna, Belgio, Francia, Italia, Romania e, naturalmente, i circoli della Bosnia Erzegovina.

Per la Trentini nel Mondo hanno partecipato: il presidente Alberto Tafner, il vice presiden-te Aldo Degaudenz, il direttore Anna Lanfranchi, il consigliere Graziano Bacca e tutto il perso-nale della associazione incaricato della parte logistica ed organizza-tiva: Rosanna Barchiesi, Giada Degasperi, Sabina Corradini e Francesco Bocchetti.

Il convegno vero e proprio si è svolto a Tuzla, presso l’hotel Tuzla che ha ospitato tutta la comitiva, partita in pullman da Trento.

Il presidente dell’Associazione dei cittadini di origine italia-na «Rino Zandonai» di Tuzla, Tihomir Knezicek, ha ricordato la storia della emigrazione nella città, con particolare riferimento alle famiglie Mott, Zamboni, Bancher e Fontan provenienti dal Primiero, ai Gojo da Levico, oltre ad altre famiglie provenienti dal bellunese, che si insediarono a Tuzla a partire dal 1880 e lavora-rono nelle industrie, nelle miniere di carbone e di sale, nell’edilizia

e nell’artigianato.Esistono ancora oggi edifi ci e

monumenti costruiti dagli emi-granti trentini.

Oggi i discendenti non parlano

più l’italiano (per il nostro incon-tro si sono avvalsi della tradu-zione della brava Irina Dobnik), e sono inseriti nella comunità locale ai vari livelli: ammini-

strazione pubblica, università, attività economiche, culturali, ecc; il circolo di Tuzla, istituito nell’anno 2000, gode di ampia considerazione presso le autorità locali, come hanno riconosciuto Ernesa Mesic (foto in basso a sinistra), assessore alle attività sociali del Comune di Tuzla inter-venuta in rappresentanza del sin-daco, e il prof. Kadria Hodzic (in basso a destra), di origini trentine, dell’Università locale.

Il presidente Tafner, nella sua relazione, ha rilevato l’impor-tante ruolo svolto dal circolo di Tuzla, non solo nel recupero della memoria storica e delle origini trentine, ma anche come elemento attivo nella comunità locale e quindi testimone della laboriosità, della professionalità e dei valori tipici della gente trentina di montagna.

“Oggi, ha affermato il presi-dente, i circoli trentini nel mondo non svolgono solo un ruolo di conservazione delle tradizioni, dei valori e delle ricorrenze legate alle origini trentine (vedi la festa della polenta).

Essi rappresentano una forza viva nella comunità locale e de-vono sviluppare funzioni di col-legamento tra le opportunità e le esigenze di carattere economico, culturale e sociale, che possono interessare le due comunità, quella trentina e quella in cui operano, fi nalizzato a stabilire rapporti sempre più stretti in un mondo globalizzato in cui le di-stanze non rappresentano più un ostacolo, ma concrete opportunità di sviluppo.

ERA LA PRIMA VOLTA CHE IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO ANNUALE VENIVA ORGANIZZATO NEL PAESE BALCANICO

CONTINUA A PAG. 4

I Circoli - ha affermato il presidente della Trentininel mondo - rappresentano una forza viva nella

comunità locale e devono sviluppare funzioni di collegamento tra le opportunità e le esigenze

di carattere economico, culturale e sociale,che possono interessare le due comunità, quella

trentina e quella in cui operano, fi nalizzato a stabilire rapporti sempre più stretti in un mondo globalizzato in cui le distanze non rappresentano

più un ostacolo, ma opportunità di sviluppo

«Incontro dei Circoli trentini d’Europa»in tre tappe: Tuzla, Sarajevo e Stivor

Page 6: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

45 - 2014

AGENDA

Così l’Associazione Trentini nel mondo non deve più essere vista come l’unico punto cui fare riferimento per ogni attività e/o scelta operativa del circolo, ma ogni circolo deve sentirsi protagonista nella gestione com-plessiva di un mondo, quello dell’emigrazione, che deve ope-rare in rete, su un piano di parità tra tutti i circoli e con l’associa-zione a Trento; il nuovo Statuto sancisce questo ruolo paritario pur nella diversità delle singole realtà locali.

Proprio per favorire contatti, rapporti di vario tipo e relazioni più strette anche a livello di area geografi ca omogenea, sono stati nominati i coordinatori territoriali sulla base delle segnalazioni dei circoli di riferimento.

Con questa struttura organiz-zativa pensiamo di dare dignità e stimoli agli oltre 200 circoli tren-tini nel mondo che si sentono più valorizzati e diretti protagonisti del proprio futuro.

Siamo tutti un’unica, grande forza in grado di promuovere il Trentino nel mondo”.

Il vice presidente Degaudenz,

nel ribadire i concetti espressi dal presidente, ha ripercorso il ruolo della Associazione Trentini nel mondo, nata come risposta concreta ai problemi economici, sanitari, previdenziali, culturali, sociali e religiosi che i nostri emi-granti del secondo dopoguerra in-contravano nelle loro esperienze in Svizzera, Belgio e Germania.

L’Associazione contribuì a stimolare la politica nella emana-zione di leggi, accordi bilaterali, e provvedimenti che, nel tempo, portarono a soluzione i problemi evidenziati.

Oggi il ruolo dell’Associazione

deve essere più aperto alle nuove realtà ed alle nuove forme di emigrazione che si stanno mani-festando in questi anni.

I lavori sono proseguiti con gli interventi dei partecipanti all’«Incontro».

SABATO 3 MAGGIOGIORNATA A SARAJEVO

Il giorno successivo, 3 maggio, tutti i convenuti si sono spostati a Sarajevo per celebrare il 20° anniversario di fondazione del-l’«Associazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo», alla

quale aderisce anche il Circolo trentino. La ricorrenza è stata celebrata con la pubblicazione di un libro intitolato «130 anni degli italiani in Bosnia-Erzegovina», una raccolta di studi realizzati da Petar Civic, Tihomir Knezicek, Emir O. Filipovic, Zdravko La-tal, Ljubomir Berverovic e Ilaria Ragnoni.

Durante l’incontro il presidente dell’Associazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo, Bruno Palestra, ha ringraziato la Trentini nel mondo per la gradita visita e per la vicinanza dimostra-ta nell’importante ricorrenza; è stato ricordato che sono state, quasi completamente, superate le conseguenze della guerra che ha martoriato Sarajevo negli anni dal 1992 al 1995, anche se permangono problemi legati alla disoccupazione ed alla persisten-te crisi economica.

L’ambasciatore italiano in Bo-snia, assente all’ultimo momento per un improvviso impegno, è stato rappresentato dalla dott.ssa Ilaria Ragnoni, che ha affermato come la comunità italiana e quella trentina in particolare godano di grande considerazione da parte delle autorità locali e da parte

CONTINUA DA PAG. 3

In alto, due momenti dei lavori a Tuzla. Qui sopra, da sinistra, Tihomir Knezi-cek, Ilaria Ragnoni e Bruno Palestra.

L’incontro nella sede dell’Associazione dei cittadini italiani di Sarajevo. Uno scorcio della sala durante la presentazione del libro a Sarajevo.

Page 7: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

5 5 - 2014

Di ritorno da un viaggio «atipi-co» per un’associazione italiana ed europea, mi sento in dovere di ringraziare uffi cialmente la Presidenza e la Segreteria della Trentini nel Mondo di Trento non solo per l’ottima organizzazione e conduzione della trasferta ma anche e soprattutto per il coraggio dimostrato nell’aver scelto per l‘incontro annuale dei circoli europei la Bosnia, uno Stato che non appartiene all‘UE, uno Stato non ricco e importante a livello internazionale, uno Stato con molti problemi sociali, eco-nomici, culturali e politici, uno Stato che ha vissuto una terribile guerra non molto tempo fa e che ora, da sola, senza sostegni e ap-poggi da parte delle nazioni VIP europee, deve cercare una via per rinascere e ricostruirsi una vita e una società nuova. Grazie per questa novità !

Durante il soggiorno a Tuzla ho pensato spesso ad una mia colle-ga bosniaca che, in un momento di sconforto e di disperazione, mi raccontò la sua storia durante la guerra del 92-95. Suo marito combatteva a fi anco della Serbia contro la Bosnia, i suoi due fi gli invece per la Bosnia contro i Ser-bi. Padre contro i fi gli e vicever-sa. Da anni non aveva più notizie nè del marito nè dei fi gli. «Può darsi, mi diceva piangendo, che si siano ammazzati a vicenda. E perché? Per motivi nazionalistici, economici e di prestigio politico? Per motivi ideologici e razzisti? Ognuno ha agito secondo motivi personali, ma si sono ammazzati a vicenda. La vita non conta nulla!»

Esattamente 100 anni fa anche i nostri antenati hanno vissuto di prima persona una simile guerra nel Trentino, con morti e depor-tati, vittime di odi, di egoismi, di nazionalismi e di imperialismi ideologici. Siamo stati a Sara-

Tuzla mi ha insegnatomolte cose

LE RIFLESSIONI DI ENRICO DEFRANCESCO DOPO L’«INCONTRO»

jevo, sul ponte da dove è partita la scintilla che ha portato alla prima guerra mondiale. Cosa ci insegna la storia? Per molti: nulla!

A Tuzla erano presenti giovani provenienti da molte nazioni, giovani che parlavano, discute-vano, ridevano, soffrivano e speravano insieme, apertamen-te. Lasciamo che vivano i loro progetti, aiutiamoli a scegliersi la «loro» via per il futuro. Fac-ciamo tuttavia loro presente anche gli errori che noi, che ci autodefi niamo «adulti e maturi», abbiamo fatto e facciamo ancora.

A Tuzla erano presenti Trentini provenienti da tredici Stati diver-si. Un esempio vero e autentico di come si possa vivere insieme, in una comprensione e stima re-ciproca, accettando, senza odio e rigetto, idee e mentalità diverse e magari anche opposte.

Tuzla mi ha insegnato molte cose: mi ha insegnato che que-sti incontri sono più che mai necessari ed utili per creare per tutti noi qui in Europa un futuro sereno, all’insegna della pace e della solidarietà, soprattutto nel momento presente, in tempo di crisi, di incertezze, di vuoto umano, sociale e culturale, di mancanza di un orientamento civile serio e disinteressato.

Enrico DefrancescoCoordinatore per la Germania

AGENDA

dell’ambasciata italiana, per la loro professionalità, l’impegno e la serietà che dimostrano nei vari ruoli che essi ricoprono.

Il presidente Tafner, ha rin-graziato per l’accoglienza e per l’apprezzamento che i discenden-ti dei trentini all’estero si sono conquistati nelle comunità in cui operano, a testimonianza di una serietà e di un impegno che sono l’orgoglio del Trentino.

L’incontro si è concluso con la consegna a Bruno Palestra da parte della Trentini nel mondo, consegnato al suo presidente, di una targa che riproduce il grande quadro che il pittore Bruno Ca-viola, romano di origini trentine, ha eseguito per la sede di Trento dell’Associazione.

Prima di una breve visita guida-ta alla città, la comitiva trentina si è trasferita nella sede dell’As-sociazione dei cittadini di origine italiana Sarajevo.

TAPPA A STIVORSULLA VIA DEL RITORNO

Nell’ultimo giorno, domenica 4 maggio, i partecipanti, sulla via del ritorno hanno fatto una tappa a Stivor per la S. Messa presso

la locale chiesa parrocchiale, al termine della quale è stato servito il pranzo nella sede del circolo trentino a base di minestra di gu-lasch e porchetta alla “stivorota”.

Prima della partenza il presi-dente del circolo, Stefano Moreti, ed il coordinatore dell’Europa orientale, Franjo Rover, hanno consegnato alla Trentini nel Mon-do nelle mani del direttore Anna Lanfranchi, un quadro contenente un grosso pesce di acqua dolce, adeguatamente imbalsamato, pescato personalmente da Franjo Rover.

La prevista sosta, nel primo pomeriggio, a Mahovljani non ha avuto luogo per l’interruzione di una strada, causa la incipiente inondazione che tanti danni ha provocato nei giorni successivi.

Ancora una volta si dimostra che l’incontro dei circoli trentini d’Europa rappresenta un momen-to importante di formazione sulle problematiche che emergono nelle varie aree geografiche, ma soprattutto un’occasione per la reciproca conoscenza e per l’allargamento dei rapporti di amicizia, nel segno della collabo-razione e della solidarietà.

Aldo Degaudenz

Questi incontri sono più che mai necessari ed utiliper creare per tutti noi qui in Europa un futuro sereno, all’insegna della pace e della solidarietà soprattutto

nel momento presente, in tempo di crisi, di incertezze, di vuoto umano, sociale e culturale, di mancanzadi un orientamento civile serio e disinteressato

Il pranzo offerto nella sua sede dal Circolo trentino di Stivor.

Page 8: Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo _Maggio

65 - 2014

L’Aquila di San Venceslao è «volata» in Messico, fi no a Colo-nia Manuel Gonzalez, nello stato di Veracruz, principale punto di arrivo dei trentini che emigraro-no nel 1882, dove domenica 29 giugno, la massima onorifi cenza della Provincia autonoma di Trento è stata consegnata a padre José Benigno Zilli Manica in occasione delle celebrazioni per il suo ottantesimo compleanno.

Padre Josè Benigno Zilli Mani-ca, per tutti «padre Benny», è il massimo esperto di emigrazione italiana e trentina in Messico, tema al quale ha dedicato diversi libri. L’Aquila gli è stata con-segnata, a nome del presidente della Provincia Ugo Rossi, dal vice presidente della Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz, affi ancato da Renzo Tommasi, studioso dell’emigrazione trenti-na in Messico.

La cerimonia è stata molto emozionante, soprattutto perché per padre Benny si è trattato di una vera e propria graditissima sorpresa. Aldo Degaudenz ha letto in pubblico la lettera di mo-tivazioni fi rmata dal presidente

della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi (riportata inte-gralmente sulla pagina a fi anco). «Quello che lei ha realizzato in Messico - si afferma nel mes-saggio - è per tutti noi motivo di

grande orgoglio, il suo percorso universitario, i suoi studi e le mol-teplici pubblicazioni, dedicate proprio alla storia dell’emigrazio-ne nel Paese che l’ha accolta, le hanno permesso di diventare un

Aquila di San Venceslao assegnataa padre José Benigno Zilli Manica

L’ONORIFICENZA GLI È STATA CONSEGNATA A COLONIA MANUEL GONZALEZ DURANTE LA FESTA PER IL SUO COMPLEANNO

riferimento importante su questa materia, riuscendo a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana e messicana».

La consegna dell’«Aquila» a padre Benny era stata anticipata da una breve cerimonia che si è svolta il 24 giugno a Trento, pres-so la sede della Provincia, alla quale sono intervenuti il console titolare del Messico a Milano, Marisela Morales, la pro nipote di padre Zilli Manica, Claudia Zilli, il vicepresidente della Tren-tini nel mondo Aldo Degaudenz, Laura Versini ex consultore della Provincia in Messico e il direttore della Trentini nel Mondo Anna Lanfranchi.

«Per noi - ha affermato il pre-sidente Ugo Rossi intervenendo alla cerimonia - è motivo di grande orgoglio poter consegnare il simbolo della nostra autonomia in una comunità lontana ad uno studioso delle vicende dell’emi-grazione trentina in Messico che, attraverso molte pubblicazioni, è riuscito a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia ita-liana e messicana. È, anche, un modo per riscoprire una nostra

È un onore per me rappresen-tare mio prozio Padre Dott. José Benigno Zilli Manica nella ceri-monia di conferimento di questo importante riconoscimento, certa che lui sarebbe stato molto felice di stare qui con voi.

A nome suo vorrei ringraziare l’Associazione Trentini nel Mon-do e tutti i suoi collaboratori per il lavoro che hanno svolto, e tuttora continuano a svolgere, per man-tenere e rafforzare i vincoli che legano il Trentino e le comunita di Trentini e loro discendenti non solo Messico ma anche in tutto il mondo.

Allo stesso modo, vorrei ringraziare la Provincia Autonoma di Trento, grazie alla cui collaborazione insieme all’Universidad Vera-cruzana, è stata possibile la realizzazione di una serie di ricerche che hanno permesso di ricuperare e conservare la memoria dei trentini emmigrati in Messico.

Un ringraziamento particolare allo storico Renzo Tommasi, legato

a mio zio inanzitutto da una profonda amicizia e con il quale ha realizzato numerosi lavori di ricerca sull’emigrazione trentina.

Anche se non sono qui pre-senti, vorrei ringraziare tutte quelle persone, lontani parenti, archivisti, dipendenti dei comuni trentini, che hanno permesso di recuperare i documenti, lettere e fotografi e, necessari per docu-mentare un fl usso migratorio così importante.

Infine vorrei ringraziare il Presidente della Provincia Auto-noma di Trento, Dott. Ugo Rossi, per la sensibilità dimostrata nel

concedere questo prestigioso riconoscimento; e la Dottoressa Mari-sela Morales, Console del Messico, per la sua presenza e il supporto istituzionale del Governo messicano che lei rappresenta.

Stare qui con voi, e constatare l’enorme apprezzamento che avete per mio zio, mi fa sentire che i nostri paesi sono molto più vicini di quello che ci fa percepire la distanza geografi ca. Grazie ancora a tutti.

Messico e Trentino sono ancora più viciniLE PAROLE DI CLAUDIA ZILLI, CHE HA RITIRATO L’«AQUILA» DALLE MANI DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO

ATTUALITÀ

Da sinistra: Aldo Degaudenz, vice presidente della Trentini nel mondo, padre José Benigno Zilli Manica e Renzo Tommasi (socio della Trentini nel mondo), nel momento della consegna dell’Aquila di San Venceslao durante la cerimo-nia per l’ottantesimo compleanno di «padre Benny», il 29 giugno a Colonia Manuel Gonzalez (Messico).

Da sinistra: Claudia Zilli, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, e il Console del Messico, Marisela Morales,

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7 5 - 2014

Ecco il testo integrale della lettera con le motivazioni dell’assegnazione dell’ono-rifi cenza, che è stata letta da Aldo Degau-denz e tradotta da Renzo Tommasi, nel momento della consegna dell’Aquila di San Venceslao a padre José Benigno Zilli Manica, domenica 29 giugno a Colonia Manuel Gonzalez (Veracruz - Messico)

Caro padre Zilli anche lei, come molti fi gli della nostra terra, fa parte di una grande storia, quella dell’emigrazione trentina, che all’inizio del secolo scorso portò migliaia di famiglie a lasciare le proprie case, rag-giungendo ogni angolo del pianeta, con il loro carico di speranze e la ferma volontà di costruirsi un futuro migliore.

Fra questi, vi fu anche la sua famiglia, che trovò nel Messico un luogo dove crescere e realizzare le proprie aspirazioni. La sua sto-ria è simile a quella di tanti emigrati trentini che all’estero hanno percorso la propria strada, riuscendo ad affermarsi e ad essere apprezzati dalle comunità in cui si sono insediati. Non è stato certo facile all’inizio, ma i trentini hanno saputo affrontare le dif-fi coltà mettendo in campo valori importanti come l’etica del lavoro, del sacrifi cio, del risparmio; la fantasia ideativa e l’iniziativa

appartenenza a quella storia e l’occasione per inviare un caro saluto a tutti i trentini e loro di-scendenti che vivono in Messico e per dire loro che ci siamo e che siamo interessati anche alle seconde, terze e quarte genera-zioni. Abbiamo bisogno di essere in presa diretta con il mondo ed è per noi di vitale importanza, oltre che un privilegio, poterlo fare con persone che hanno dentro il nostro stesso sangue».

In Messico, padre Josè Beni-gno Zilli Manica è noto come il «Màximo investigador de la migraciòn italiana en México». Come testimonia uno dei suoi co-gnomi, ha origini anche trentine: la sua famiglia era infatti emigra-ta da Castellano, in Vallagarina. Oltre che in tutta la comunità di origine trentina del Messico,

padre Benny gode di grande sti-ma e considerazione anche negli ambienti accademici: basti citare che nel 1982 è stato nominato direttore della Facoltà di fi losofi a della Universidad Veracruzana, che nel 2002 gli è stato intitolato il Museo sull’emigrazione alle-stito proprio a Colonia Manuel Gonzales e che nel 2012 gli è stato dedicato un busto in bronzo nella piazza di Huatusco.

«Padre Zilli è un personaggio molto importante per noi - ha det-to la console Marisela Morales: il valore dei suoi approfonditi studi

individuale; la capacità di convivere e di in-tegrarsi nelle comunità in cui si sono inseriti.

Quello che lei ha realizzato in Messico è per tutti noi motivo di grande orgoglio, il

suo percorso universitario, i suoi studi e le molteplici pubblicazioni, dedicate proprio alla storia dell’emigrazione nel Paese che l’ha accolta, le hanno permesso di diventare un riferimento importante su questa materia, riuscendo a fare luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana e messicana.

Per questo suo impegno e per la passione con cui ha sempre portato avanti i suoi studi, frutto anche della volontà di un uomo che voleva scoprire le proprie radici, la comunità messicana le ha riservato grandi e meritati onori.

Come dicevo, tutto questo è per noi motivo di grande orgoglio, la sua storia ci rende fi eri e non possiamo quindi esimerci, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, dall’in-viarle il nostro più sentito ringraziamento, a nome della comunità trentina che mi onoro di rappresentare, conferendole la massima onorifi cenza della Provincia autonoma di Trento, ovvero l’Aquila di San Veceslao, simbolo della nostra Autonomia, che abbia-mo realizzato anche grazie al sacrifi cio di migliaia di trentini che sono partiti per dare un futuro a questa terra.

Ugo RossiPresidente Provincia Autonoma di Trento

Un esempio di impegno e passioneIL TESTO DELLA LETTERA CON LE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL’ASSEGNAZIONE DEL RICONOSCIMENTO

è inestimabile e fondamentale per conoscere le motivazioni che 120 anni fa spinsero i trentini ad attra-versare l’Atlantico per venire in Messico. Non si può prescindere dalla conoscenza della storia e delle vicende di questi emigranti nella costruzione della coscienza nazionale nel mio Paese, una coscienza che accomuna oggi messicani e trentini».

La console ha poi rivolto un ringraziamento alla Provincia autonoma di Trento, «che ancora oggi sta aiutando il Messico nella sua corsa allo sviluppo», per la

sensibilità dimostrata nel conce-dere l’Aquila di San Venceslao a padre Zilli Manica.

Orgogliosa per il riconosci-mento allo zio si è detta la ni-pote Claudia Zilli, che risiede in Trentino, anch’essa studiosa delle migrazioni, che nel suo in-tervento (riportato integralmente sulla pagina a fi anco) ha voluto ringraziare in modo particolare sia la Provincia di Trento, che ha permesso di recuperare e salvare con l’Università Veracruzana la memoria dell’emigrazione tren-tina in Messico, sia gli archivisti e uno studioso trentino quale lo scrittore Renzo Tommasi, legato da grande amicizia a padre Ben-ny, autore assieme al sacerdote di origine trentina di alcune fon-damentali ricerche sui trentini in Messico.

ATTUALITÀ

All’incontro nel palazzo della Provincia per la consegna dell’Aquila di San Venceslao da portare in Messico a padre Benigno Zilli Manica, hanno par-tecipato (da sinistra): Anna Lanfranchi, direttore dell’Associazione Trentini nel mondo; Claudia Zilli, parente di padre Benigno (è suo prozio); Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento; Marisela Morales, Console del Messico; Aldo Degaudenz, vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo e Laura Versini, Consultrice per il Messico della Provincia di Trento .

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85 - 2014

ATTUALITÀ

Posizioni diametralmente op-poste sul ruolo dello Stato, sulle banche e sul modello USA, ma piena condivisione sulla necessità di rilanciare con nuovi strumenti la politica e la partecipazione popolare per combattere la crisi. Ecco cosa separa e cos’hanno in comune João Pedro Stedile, fondatore e leader del movimento brasiliano Sem Terra, decisa-mente contrario al modello di sviluppo capitalistico mondiale, e Franco Marini, già presidente del Senato, ministro del lavoro e segretario della Cisl, figura di spicco della storia politica e sindacale del dopoguerra e oggi autorevole esponente del PD (Partito Democratico). Stedile e Marini hanno dialogato fra di loro il 1° giugno scorso nella Sala Depero del Consiglio pro-vinciale a Trento, in un confronto moderato dal giornalista Enrico Franco e inserito nel programma dell’edizione 2014 del Festival dell’Economia.

«Rappresentanza e parteci-pazione: la democrazia in mo-vimento» era il titolo scelto per l’iniziativa - promossa dal Consiglio provinciale di Trento in collaborazione con l’Associa-zione trentini nel mondo - che aveva l’obiettivo di discutere il complesso rapporto tra rappre-sentanza politica e partecipazione popolare, certamente uno fra gli

argomenti centrali della rifl essio-ne sulla democrazia.

Rispondendo a una domanda di Enrico Franco in merito alla possibilità di esportare in Europa il pensiero di Sem Terra, João Pedro Stedile ha ricordato la rete internazionale antimperialistica che collega un centinaio di mo-vimenti in tutto il mondo per la riforma agraria chiamata «Via campesina internazionale».

Per Stedile la crisi attuale è generata dal capitalismo che si è impadronito dell’intera produ-zione del mondo. Un capitalismo in questa fase dominato dalla fi nanza e che ha “sequestrato” gli Stati nazionali espropriandoli del potere economico. Questo vanifi ca sia il voto popolare che le istituzioni e i G8, perché non sono gli Stati a gestire l’econo-mia, bensì le multinazionali e

La voce e le idee di João Pedro Stedilesul palco del «Festival dell’economia»

le banche. Anche la chiesa e il socialismo reale hanno fallito e tutto è stato mercifi cato, inclusa la religione.

L’unica via d’uscita secondo Stedile sta nel riportare il potere economico e finanziario nelle mani dello Stato, comprendendo che i veri nemici sono le banche e le grandi corporazioni interna-zionali. «Smettiamola di perdere tempo a litigare tra partiti e i sin-dacati, tutti vittime dello stesso potere capitalistico».

Non esiste, inoltre, democrazia quando le televisioni sono gestite da poche ricchissime famiglie che non hanno mai prodotto un solo pezzo di pane ma controllano il pensiero della gente. Il popolo - ha affermato Stedile - deve tornare a pensare con la propria testa e riprendere il controllo dei mezzi di comunicazione sociale.

Nel suo intervento Stedile ha poi tra l’altro parlato della ne-cessità, se si vuole risolvere la crisi economica, di creare nuove regole per garantire allo Stato il controllo sociale sul sistema fi nanziario e sui beni pubblici, perché se lo Stato non controlla il sistema fi nanziario, tutto il potere fi nisce per concentrarsi in tre o quattro banche.

Ha poi fatto anche una previsio-ne, partendo dalla considerazione che oggi il neoliberismo ameri-cano ha creato un’apatia, contro la quale i popoli si stanno risve-gliando spontaneamente come è avvenuto in Spagna, a Londra e a New York: secondo Stedile nei prossimi anni assisteremo a un’onda montante di protesta che genererà cambiamenti e ci porterà fuori dalla crisi e verso una società più giusta.

Enrico Franco ha concluso l’incontro evidenziando la scelta interessante fatta dal Consiglio provinciale di mettere a confronto due posizioni profondamente diverse come quella radicale di Stedile e quella riformista di Marini; «Perché oggi la dialettica - ha affermato - oltre a quella tra destra e sinistra che comunque c’è ancora, è soprattutto quella tra chi è dentro e chi è fuori. Per questo vanno ricercate insieme forme di partecipazione non demagogiche e non populiste».

IL LEADER DEL MOVIMENTO «SEM TERRA» DEL BRASILE, È DISCENDENTE DI UN EMIGRATO TRENTINO PARTITO DA TERRAGNOLO

Una fi tta agenda

Arrivato a Trento sabato 31 maggio, João Pedro Stedile nel pomeriggio, presso la sede della Trentini nel mondo, ha incontrato la satmpa locale (nella foto qui sopra l’intervista con il giornalista della sede regionale della RAI). Poi è stato ricevuto dal presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dori-gatti (foto al centro): l’incontro è avvenuto in un clima di grande cordialità ed è stato l’oc-

casione per condividere le comuni esperienze di vita al fi anco dei lavoratori e rifl ettere sul futuro della politica, dei partiti e della demo-crazia in un contesto di cambiamento globale.

Alla sera ha partecipato a Villa Lagarina alla

messa in suffragio di Rino Zandonai, Giovan-ni Battista Lenzi e Luigi Zortea (articolo sulla pagina a fi anco).

Domenica 1° giugno, nel pomeriggio, ha visitato un’azienda agricola a conduzione biologica nei dintorni di Trento (foto qui sopra) e nei giorni successivi ha partecipato ad iniziative dedicate a temi di carattere eco-nomico e sociale.

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ATTUALITÀ

Un’intera giornataa Terragnolo, il paesedel bisnonno Vittorio

«Viva Rino»!Il modo migliore

per onorare la me-moria di Rino Zan-donai e degli amici che sono scomparsi con lui, è seguire il loro esempio e praticare quotidianamente la solidarietà, nei confronti dei più deboli e di chi ha bisogno, sia che siano nostri vicini o vivano lontano, perché senza solidarietà non è possibile cambiare il mondo e farlo diventare più giusto: con queste parole João Pedro Stedile ha voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, in occasione

della messa che il 31 maggio è stata celebrata nella chie-sa parrocchiale di

Villa Lagarina. João Pedro Stedile e Rino Zandonai si erano incontrati la prima volta a Trento nel 1999, scoprendo di convividere molti ideali e sono sempre stati legati da reciproca stima.

«Viva Rino!» è stata l’esortazione con la quale ha chiuso il suo intervento, accolta da un applauso dei presenti. Dopo la messa Stedile ha conosciuto i parenti di Rino.

«Il Sindaco e tutta l’Ammini-strazione comunale di Terragnolo ringraziano João Pedro Stedile per il legame indissolubile che lo unisce alla terra dei suo Avi, con infi nita stima e fratellanza»: è questa la frase riportata sulla pergamena incorniciata che il 4 giugno scorso il sindaco di Ter-ragnolo, Maria Teresa Succi, ha consegnato a João Pedro Stedile nel corso dell’incontro che si è svolto presso la sede del Comune, al termine di una giornata intera-mente trascorsa a Terragnolo, il paese dal quale nel 1899 Vittorio Stedile, bisnonno di João Pedro, era emigrato verso il Brasile.

Con la pergamena è stata conse-gnata anche la «Genziana d’oro», un riconoscimento che l’Asso-ciazione 5 Comuni del Pasubio conferisce per meriti speciali.

Se mi sono occupato di agri-coltura e mi sono impegnato a lottare per un mondo più equo, è anche perché ho radici trentine, perché ho nel sangue i valori di solidarietà e giustizia in cui hanno sempre creduto i miei avi, che mi hanno insegnato a rispettare la terra e ad amare il lavoro: con questa parole Stedile ha ringra-

ziato per l’accoglienza avuta e per il riconoscimento assegnato.

Per Stedile si è trattato di un ritorno a Terragnolo, dove era stato per la prima volta, e per poche ora, nel 1999, anche allora ricevuto dal sindaco. Questa volta

però ha avuto l’intera giornata a disposizione, per visitare e scoprire, insieme all’assessore alla cultura Massimo Folgarait e all’amico Renzo Maria Grosselli, i luoghi caratteristici del paese (come la chiesa parrocchiale dei

santi Pietro e Paolo) e dei din-torni (come Malga Borcola, la Segheria Veneziana e il cimitero austroungarico di Geroli).

La tappa più attesa e più emo-zionante è stata quella alla fra-zione Stedileri, dove il nonno era nato e dov’è possibile ancora rintracciare l’area su cui sorgeva la casa in cui abitava.

Al rientro in paese è stato ac-colto dal «Gruppo Costumi tra-dizionali» di Terragnolo e a cena gli è stato offerto uno dei piatti tipici di Terragnolo: fanzeltem, a base di patate grattugiate, farina di grano saraceno e farina bianca che si cucina come una omelette.

Alla cena è seguito l’incontro con il sindaco e gli abitanti nella sede del Comune.

L’incontro con uno Stedile che vive nella frazione Stedileri. João Pedro è rima-sto colpito dalla loro somiglianza: stesso colore degli occhi e... stesso naso.

A sinistra la consegna della pergamena da parte del sindaco di Terragnolo, Maria Teresa Succi. In basso, Stedile insieme al «Gruppo costumi tradizionali» e al sindaco. A destra, sotto il cartello che indica la frazione Stedileri, mentre viene intervistato per un reportage sulla sua visita.

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GENTE E FATTI

A Roveré della Luna, piccolo comune a nord di Trento, è nata un’importante storia di prote-zione dell’Amazzonia. È da qui, infatti, che l’associazione “Trentino Insieme” dopo aver contribuito, in Brasile, alla rea-lizzazione di un centro a favore dei bambini poveri e delle loro famiglie e, dopo aver partecipato ad un progetto per la tutela dei bambini nati nel penitenziario femminile di Salvador Bahia, ha fortemente operato in Amazzonia a favore della popolazione Cabo-clo della regione Xixuaù; un’area di foresta primaria nello stato di Roraima, in Brasile. La regione, ricca in biodiversità, è estesa per 200mila ettari ed è costituita da foresta tropicale intatta che è ora interamente protetta dagli abitanti locali, grazie ai progetti avviati da Trentino Insieme.

Ma l’associazione non intende fermarsi qui, vuole giungere a proteggere un’area di Amaz-zonia grande come il Trentino, ovvero ben 600.000 ettari! Tutto ciò dando contemporaneamente ai nativi solide opportunità di sostentamento. Si tratta perciò di una grande opera a favore sia della protezione ambientale che a favore dei Caboclos i quali vivono in condizioni di povertà

economica, mancanza di oppor-tunità di reddito, di istruzione e del diritto alla salute.

Il tasso di mortalità infantile in Amazzonia è, infatti, due volte più alto che nel resto del Paese. I bambini Caboclos soffrono la mancanza di beni primari quali farmaci, vestiario, materiale sco-lastico e prodotti per l’infanzia. Per continuare gli studi, gli ado-lescenti sono costretti a trasferirsi nelle principali città (distanti cir-ca 500 km). Si tratta di un esodo obbligato, che senza progetti del tipo di quelli di “Trentino Insie-me”, spinge le nuove generazioni ad abbandonare le proprie radici e priva la foresta amazzonica dei suoi più preziosi custodi.

Ora, sia in Tanzania che in Brasile, l’associazione è pure

impegnata nel progetto foresta-le Getting REDDy. Tramite la gestione sostenibile delle risorse naturali e il miglioramento della qualità di vita delle popolazioni locali, il progetto garantisce la protezione di foreste tropicali a forte rischio di deforestazione. Il progetto è realizzato in collabo-razione con Amazônia Onlus, il MUSE (Museo delle Scienze di Trento) e Tanzania Forest Con-servation Group.

Infi ne, Trentino Insieme, ha da poco avviato il progetto Maryba, un piano triennale di coopera-zione allo sviluppo a favore di nove comunità indigene dell’A-mazzonia. Attraverso azioni di lotta alla povertà, formazione, assistenza sanitaria, educazione ambientale e conservazione, il progetto consentirà la protezione a lungo termine della foresta e la fi ssazione dei popoli nativi, principali custodi dell’ambiente, contrastando l’esodo forzato che li spinge ad abbandonare i terri-tori d’origine. Segnaliamo inoltre che, mercoledì 10 settembre alle ore 18, alla Fondazione Caritro a Trento, sarà presente un nativo che parlerà dell’Amazzonia.

Chi vuole saperne di più può consultare il sito dell’Associa-zione, www.trentinoinsieme.org

«Trentino Insieme», progetti per proteggerel’ambiente e le popolazioni dell’Amazzonia

L’ASSOCIAZIONE FONDATA A ROVERÉ DELLA LUNA HA GIÀ REALIZZATO INIZIATIVE DI SOSTEGNO E INTERVENTI DI SOLIDARIETÀ

L’«EUREGIO TIROLO» HA REALIZZATO UN SITO PER LA COMMEMORAZIONE DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Dal 1° luglio è attivo il sito che l’Euregio Tirolo Alto Adige Trentino ha voluto realizzare in occasione del centenario della Prima guerra mondiale. L’Euregio ha infatti assunto la presidenza di un gruppo di lavoro congiunto composto dai rappresentanti delle tre ammi-nistrazioni con il fi ne comune di commemorare la Prima guerra mondiale.

Il gruppo si è posto l’obiettivo di lanciare, nel corso dei prossi-mi quattro anni, azioni mirate sotto il motto «La Prima guerra mondiale: viverla, scoprirla, comprenderla».

Il sito web è aperto alla par-

tecipazione dei cittadini, nel senso che ognuno potrà, con memorie, documenti di vario genere, contribuire ad arric-chire il sito.

Grazie a questo portale l’Eu-regio vuole sensibilizzare la popolazione, in particolare i giovani, alla commemorazione del Centenario e portare una testimonianza dei complessi e drammatici eventi accaduti durante il confl itto in un’area di confi ne. Sul sito sarà a dispo-sizione anche una panoramica aggiornata delle manifesta-zioni organizzate nei territori dell’Euregio per ripercorrere gli eventi della Grande guerra.

È online www.14-18.europaregion.info

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FESTA EMIGRAZIONE

CONTINUA A PAG. 12

«Da Primiero a Tuzla» è stato il tema che ha caratterizzato l’edizione 2014 della Festa provinciale dell’emi-grazione, che si è svolta in Primiero dall’11 al 13 luglio, organizzata dall’Associazione Trentini nel mondo onlus, dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Comunità del Primiero, in collaborazione con numerosi enti e associazioni del territorio .

Tuzla è una città della Bosnia Erze-govina che è stata la meta di un fl usso di emigrazione dal Trentino iniziato nel 1880 e conclusosi nel 1925. I trentini la raggiunsero alla ricerca di un lavoro salariato, perché alla fi ne dell’Ottocento Tuzla era la città maggiormente industrializzata della Bosnia. Le partenze avvennero in forma autonoma, slegate da progetti

di colonizzazione, e la maggior parte degli emigrati era del Primiero, come le famiglie Mott, Bancher, Fontan. Al-tri cognomi trentini che si riscontrano a Tuzla sono Daldon, Gojo, Menegoni, Montibeller, Zamboni.

Proprio questo movimento migra-torio è stato al centro della tavola ro-tonda che venerdì 11 luglio ha aperto uffi cialmente la Festa, con inizio alle ore 18.00, presso le Sieghe di Imer.

Alla tavola rotonda - coordinata dal giornalista Fulvio Gardumi - sono in-tervenuti con le loro relazioni lo stori-co Piero Cordignano, Fabio Bertolissi e Chiara Gobber, ai quali sono seguiti le testimonianze di Nicole Pendic, Paolo Perotto, Irina Dobnik, tutti e tre discendenti di emigrati trentini in Bosnia, e di Vesna Dobnik.

LE FOTOGRAFIE. In basso, uno scorcio della sala che a Imer ha ospitato la tavola rotonda che ha aperto la Festa provinciale dell’emigrazione e, in alto, il tavolo dei relatori. Nella co-lonna di sinistra (dall’alto in basso) Paolo Perotto, Nicole Pendic, Irina Dobnik e Vesna Dobnik. Nella colonna di destra (dall’alto), Piero Cordignano, Fabio Bertolissi e Chiara Gobber.

La tavola rotonda a Imer

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FESTA EMIG

«Io vagabondo», Rino Zandonai raccontatocon canzoni, prosa, foto e testimonianze

L’11 LUGLIO È ANDATO IN SCENA LO SPETTACOLO MUSICALE-TEATRALE DEL «GRUPPO MUSICALE ARTEGIOVANE» DI TIONE

Era la notte fra il 31 maggio e il 1° giugno del 2009 quando il volo Air France partito da Rio de Janeiro con destinazione Parigi, si inabissò nell’Oceano Atlantico al largo delle coste brasiliane. Fra i passeggeri c’era anche Rino Zandonai, a quel tempo direttore dell’Associazione Trentini nel mondo. È quel drammatico fatto di cronaca a fare da prologo allo spettacolo musicale - teatrale «IO VA-GABONDO... sulle strade dell’emigrazione trentina», messo in scena per la prima volta dal GMA (Gruppo Musicale Artegiovane) di Tione venerdì 11 luglio all’Auditorium Intercomunale del Primiero a Transacqua, nell’ambito della Festa provinciale dell’e-migrazione.

Il sipario si alza e sul palco appare uno stu-dio televisivo e quando sfumano le note della prima canzone, il conduttore spiega che nella trasmissione che sta per andare in onda non si parlerà di quell’evento tragico ma di «vita».

Alla destra dell’attore (Enrico Cattani) che interpreta il conduttore del talk show c’è uno schermo, sul quale vengono proiettate foto-grafi e di Rino Zandonai e alcuni fi lmati con le testimonianze di alcune persone che hanno strettamente collaborato con Rino Zandonai, come l’ex presidente della Trentini nel mondo Ferruccio Pisoni, Eraldo Stenico del Circolo trentino di Piracicaba in Brasile e Matteo Bazzocco, componente del Gruppo giovani dell’Associazione.

Sullo stesso schermo, illuminato da dietro, compare in controluce la figura di Silvia Salvaterra, autrice dei testi, che recita alcuni monologhi. Alla sinistra del conduttore, quat-tro musicisti e sei cantanti ai quali è affi dato il compito di eseguire un ricco repertorio di canzoni legate ai temi dell’emigrazione e della giustizia sociale.

La proposta - partita da un’idea di Tiziano Salvaterra che ne è anche il regista - è frutto di un’ampia ricerca sulla figura di Rino Zandonai, un uomo «con i suoi pregi e i suoi difetti ma che ha saputo fare della sua vita

un segno», come si afferma nello spettacolo. Studiando la sua attività fi n dall’esperienza giovanile di insegnante presso gli emigrati italiani in Belgio e il suo rientro in Trenti-no, sono emersi alcuni aspetti fondamentali della sua vita: la lunga esperienza in qualità di direttore dell’Associazione Trentini nel Mondo, l’impegno durante la guerra dei Balcani, la passione per l’America Latina, la battaglia per la cittadinanza dei discendenti di trentini che vivono all’estero, l’attenzione al mondo giovanile e la sua costante ricerca di confronto e di apertura.

Lo spettacolo, segue lo stile consolidato e caratterizzante il GMA che coniuga musica, teatro, video, effetti luce e cerca di tracciare il profi lo di Zandonai, tenendo in considerazio-ne il copioso materiale messo a disposizione dalla famiglia e dall’Associazione Trentini nel Mondo.

Il GMA presenta Rino per come sa farlo, con le canzoni che lui amava, con le sue im-magini attraverso le testimonianze e le storie di coloro che lo hanno conosciuto: il presen-tatore conduce così il pubblico fra la vita di Rino, partendo dalla biografi a, dal periodo del Belgio, il ritorno a casa e via via i viaggi compiuti attraverso il suo lavoro di direttore della Trentini. Le canzoni che lui amava, da «Il cuore è uno zingaro» a «Champagne», da «Cielito Lindo» a «Io Vagabondo» aiutano la narrazione.

La selezione dei brani è stata fatta anche sulla base delle esperienze dirette vissute dal GMA, quando in passato, accompagnato da Rino Zandonai, si è esibito, presso alcuni Circoli trentini in Europa ed in Brasile.

I musicisti sono Lorenzo Dallapè (basso), Gabriele Franch (chitarra), Carlo Salvaterra (batteria) e Sergio Tessadri (tastiera). Le voci sono di Ilaria Salvaterra, Matilde Dallapè, Na-dalina Albarello, Giulia Piffer, Emily Piffer e Maire Brusco.

Lo spettacolo «IO VAGABONDO... sulle strade dell’emigrazione trentina» si inserisce all’interno di un ampio progetto del GMA volto a ricordare personaggi Trentini che nel tempo hanno saputo dare segno di speranza e di concreta partecipazione alla vita della comunità, con impegno e coraggio.

Fino ad oggi sono stati ricordati con spet-tacoli molto apprezzati dalla critica e dal pubblico:

- Don Lorenzo Guetti, giudicariese d’ori-gini e fondatore della Cooperazione trentina,

- Padre Eusebio Francesco Chini, detto Kino, noneso, instancabile sacerdote che in Messico e negli Stati Uniti seppe conquistarsi la stima e la fi ducia dei residenti, fi no ad esse-re considerato uno dei padri degli Stati Uniti,

- Emanuele Stablum, medico e religioso della Val di Sole, il cui nome è inciso nel Giardino in onore dei giusti a Yad Vashem in Gerusalemme per la sua attività di aiuto al popolo ebraico.

Da qualche settimana in Brasile è in circo-lazione un francobollo con un ritratto di Rino Zandonai, il direttore dell’Associazione Trentini nel mondo, scomparso nell’incidente aereo del volo Rio de Janeiro - Parigi, il 1° giugno 2009.

È un’iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais) con la quale, nel quinto anniversario della tragedia, si è voluto rendere omaggio a Rino Zandonai, «senza dubbio una persona con un’immensa visione solidale», come si afferma nel comunicato diramato dal Circolo trentino.

Pochi giorni prima della tragedia, Rino Zandonai si trovava proprio a Ouro Fino, per l’inaugurazione di una piscina terapeutica per la riabilitazione delle persone affette da malattie invalidanti, realizzata grazie al Circolo con il supporto della Trentini nel mondo.

Il ritratto di Zandonai che compare sul franco-bollo è un disegno di Diana Del Negro de Souza (del Circolo trentino del Portogallo) che era stato usato per la copertina del numero speciale del periodico «Trentini nel mondo», dedicato a Rino Zandonai nel giugno 2009.

Tutte le foto dello spettacolo sono di Michele Purin.

In Brasile un francobollo ricorda Rino Zandonai

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GRAZIONE

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FESTA EMIGRAZIONE

Una festa dell’integrazione e della condivisione

A tu per tu con Negrelli

Il vicario generaleha ringraziato

gli emigrati trentini

Sabato 12 luglio, nell’ambito della Festa provinciale dell’emi-grazione, si sono svolti l’«Incontro dei Circoli trentini d’Italia» e l’«Incontro d’estate dei Circoli trentini d’Europa». Per i partecipanti l’appuntamento era alle 9.30 presso il Palazzo delle Miniere. Ad ac-coglierli c’era Elisabeth Vittoria Zeni, assessore all’informazione e ai rapporti con il cittadino della Comunità di valle del Primiero, che ha dato il benvenuto.

Dopo il saluto dell’assessore ha preso la parola Manuela Crepaz (foto a sinistra) che ha tenuto una seguitissima ed apprezzata conferenza, nella quale ha ripercorso le principali tappe storiche del Primiero e ha tracciato la fi gura professionale e umana di Luigi Negrelli, l’ingegnere nato a Fiera di Primiero nel 1799, che progettò molti grandi opere, fra le quali anche il Canale di Suez. Nel centro di Fiera, all’illustre concittadino è stato dedicato un monumento (nella foto a destra).

L’emigrazione è un elemento costitutivo della nostra identità, della nostra società attuale e inoltre è motore del benessere che oggi viviamo in maniera diffusa anche grazie a chi lo ha costruito lontano dal-la nostra terra: con queste parole Cristiano Trotter, presidente della Comunità di Valle del Primiero, ha voluto richiamare l’attenzione sull’importanza che l’emigrazione riveste nella storia del Trentino. Lo ha fatto nel discorso tenuto al termine della messa celebrata domenica 13 luglio.

«Questo momento annuale provinciale di incontro e di allegria - ha poi sottolineato Trotter - è dedicato alla volontà e alla capacità di tutti noi di uscire dalla facile retorica dell’emigrazione, di aggiornare le nostre conoscenze su questo fenomeno che rischia,

soprattutto per noi trentini, di diventare soltanto un ricordo della storia passata e al massimo riservato alle nostalgie dei più anziani».

Ricordando poi l’evento «Il sabato del mondo» che si era svolto sabato 12 a Sagron, con stand (fra i quali anche quello della Trentini nel mondo), laboratori per bambini e adulti realizzati dalle co-munità migranti e dalla associazioni locali, Trotter ha affermato che la Festa dell’emigrazione è stata anche la festa dell’integrazione e della condivisione. «Dobbiamo rinnovare - ha concluso Trotter - una capacità collettiva di pensare con serietà ai problemi e di riuscire a vedere le cose ponendoci per una volta dall’altra parte, senza buonismi inutili ma anche senza sterili chiusure».

Durante la messa celebrata in un’affolla-tissima chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Pieve, don Lauro Tisi, vicario ge-nerale, ha espresso parole di ringraziamento alla Trentini nel mondo, per il suo lavoro di «custodia della memoria» e a tutti gli emi-grati trentini che, singolarmente e attraverso l’Associazione, mantengono legami e rap-porti con la loro terra di origine, perché - ha affermato don Tisi - dallo scambio che si genera «nasce ricchezza per gli uni e per gli altri»: una ricchezza non materiale, ma fatta di valori, di esperienze, di ricordi, di amicizia.

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CIRCOLI

L’incredibile storia di Annagret e Marianne,che il destino ha riunito dopo cinquant’anni

Questo è il racconto di una passeggiata nei boschi del Sauer-land in un soleggiato sabato di maggio. In realtà è diventato anche il racconto delle sorprese che la vita talvolta tiene in serbo, di svolte inaspettate e di quello che alcuni chiamano casualità e altri destino o provvidenza. Ed è la storia di come una piccola escursione possa diventare un viaggio nel passato.

Ma procediamo per ordine. Il Circolo trentino di Dortmund aveva invitato trentini e sim-patizzanti a una gita nei boschi dello Sauerland presso Lüden-scheid, intorno alla diga del Ver-se. All’appuntamento ci siamo ritrovati in venti.

Agnese mi aveva pregato di scrivere due righe sulla gita e pertanto ero munito di penna e blocco per appunti. Ma d’altra parte cosa mai si può raccontare d’interessante quando un paio di amici partono per un’escursione?

Certamente si raccontano bar-zellette e s’intonano canti: “Sen-tiam nella foresta” per esempio, e naturalmente “ La Montanara”. Dopotutto ci si ritrova con i trentini a camminare insieme nei boschi.

Naturalmente durante la pas-seggiata si prova anche a no-minare, sia pure con successo mediocre, fi ori e piante che s’in-contrano sul ciglio della strada o a classifi care i cinguettii di un paio di uccelli “Non è l’oriolo questo che canta?”

A metà strada ci si ferma per un picnic e qui si raggiunge il massimo: Lamberto con tanto di tagliere distribuisce salame del Trentino, altri offrono fragole, cantuccini, cioccolatini, mentre Manfred versa nei bicchieri grap-pa, limoncello e mandarino. Il buon umore è alle stelle. Prosecco per le signore e vino rosso per gli uomini. Stiamo proprio bene…

Ma tutto ciò è suffi ciente per un articolo?

Ma, ecco che succede qualcosa. Agnese è sul punto di richiamare tutti i presenti per incamminarsi sulla via del ritorno quando all’improvviso due delle signore del gruppo si scambiano grandi baci e abbracci senza ben sapere se ridere di gioia o piangere per

la commozione. Tutti gli altri si guardano in maniera interroga-tiva ed ecco che le due signore cominciano a raccontare… e questa è la loro storia.

Marianne nata a Dortmund e da molti anni sposata con un trentino doc, Enrico Defran-cesco, si trova a chiacchierare con un’altra signora del gruppo, nella pausa del picnic. Anche lei è tedesca ma vive da vent’anni con Massimo, suo marito, vicino

a Ravenna. Trovandosi in visita dalla mamma a Dortmund prende parte casualmente alla gita.

“ Ah, anche tu sei tedesca e di Dortmund?” chiede interessata Marianne, “Vieni addirittura dal mio stesso quartiere!”.

“Sì”, risponde la sua interlocu-trice, che racconta però di essersi trasferita già da decenni. Le due signore continuano a chiacchiera-re cercando eventuali conoscenze comuni di quegli anni lontani

come i nomi d’insegnanti comuni e trovano sempre più punti di contatto.

“...E poi c’era Annegret Kusch, una mia compagna di scuola”, dice Marianne, “La conoscevi anche tu?”

La sua interlocutrice la guarda perplessa e poi aggiunge “Ma sono io!”. Stupore, sguardi me-ravigliati e poi il riconoscimento. “I riccioli di Annegret sono veri, sono gli stessi di allora!” dice Marianne rivolta a noi.

Chiaro quindi che Marianne e Annegret per il resto della passeg-giata e anche durante la piacevole sosta in un caffè hanno avuto abbondante materiale di conver-sazione. Si scambiano numeri di telefono e indirizzi: “Restiamo in contatto”.

Due amiche, che un tempo hanno fatto insieme la prima co-munione, si sono perse di vista e dal 1962 non si erano più riviste, si ritrovano 50 anni dopo, in un soleggiato sabato di maggio su di un tronco nel bosco nei pressi di Lüdenscheid...

Se questa non è una storia de-gna di un articolo…

Walter Bau

UNA GITA DEL CIRCOLO TRENTINO DI DORTMUND HA FATTO SÌ CHE SI REALIZZASSE UNA STRAORDINARIA COINCIDENZA

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165 - 2014

CIRCOLI

«MAI’tissage», un’ottima iniziativaper incontrare altre etnie e comunità

Per far capire lo spirito dell’i-niziativa del C.P.A.S. (Centro pubblico di azione sociale) di Chatelineau (nelle vicinanze di Charleroi, in Belgio, e dove il nostro Circolo ha la sua sede), una piccola spiegazione sarà for-se necessaria. Il nome della festa “MAI’tissage” è una strizzatina d’occhio. In francese, maggio si dice “MAI” (pronunciare “mè”), e “tissage” significa tessitura. Ma la traduzione autentica della parola in italiano è “meticciato”, cioè “incrocio fra culture diver-se”. Essendo la festa organizzata, appunto, nel primo week-end di maggio e coinvolgendo diverse Associazioni e/o Enti del mondo dell’immigrazione attivi sul ter-ritorio del comune, è stato facile immaginare fantasiosamente que-sto nome carico di signifi cati di

aggregazione e di... meticciato.Per il nostro Circolo si tratta-

va della prima partecipazione: era un po’ una sfi da ed è stato un successo. Parliamo di sfi da, perché da tempo il Direttivo era consapevole dell’urgente necessità di “immaginare” nuo-ve iniziative per dare un’altra visibilità all’Associazione, che col passare degli anni rischia di logorarsi nel trantran delle stesse, solite attività; per questo ci siamo buttati subito nel progetto, senza pensarci troppo né farci intimo-rire dalle diffi coltà.

E possiamo defi nirlo un succes-so, perché ha risposto pienamente alle intuizioni e alle aspettative che ci avevano spinti a tuffarci in questo nuovo “bagno di cultura” senza alcun tipo di salvagente.

Se per il nostro Circolo questa è stata una prima partecipazione, non era certo la prima volta che

questo “Mai’tissage” veniva proposto alla popolazione loca-le. Noi eravamo lì a scoprire un nuovo mondo, ma siamo saliti su un treno già ben lanciato e carico

delle esperienze delle precedenti edizioni. Un treno che viaggia da anni, trasportando altre comunità che sono emigrate dopo di “noi italiani”, venute da più lontano,

IL CIRCOLO TRENTINO DI CHARLEROI HA PARTECIPATO PER LA PRIMA VOLTA CON GRANDE SODDISFAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE

Domenica 27 aprile, al mattino, abbiamo tenuto una riunione per di-stribuire i diversi incarichi all’interno del direttivo.

Il presidente Luciano Zeni, dopo aver dato il benvenuto a tutti, ci ha pregato di scioglierlo dall’incarico di presidente per motivi di salute. A ma-lincuore, in considerazione della stima che il Circolo nutre nei suoi confronti, abbiamo accolto la sua proposta e rispettato il suo desiderio.

Luciano è stato nostro Presidente per ventidue anni ed è grazie a lui e a sua moglie Ives se il nostro Circolo trentino di Stoccarda è ancora attivo.

Anche dalle colonne del giornale, a nome di tutti i soci del nostro Circolo, vogliamo esprimere a Luciano un sin-cero grazie per l’impegno, la bravura e la cordialità con cui ha saputo svol-gere in questi ventidue anni il ruolo di presidente.

Ma siccome Luciano sa come si usa internet, gli è stato chiesto di continua-re a dare una mano al Circolo come segretario: e ha accettato.

Il nuovo presidente è Fausto Cavalla-ri Fausto, di Mastellino, in Val di Sole (è il quarto da sinistra nella foto). Ai nuovi eletti un grazie per aver accettato e buon lavoro! Boris Potrich

Fausto Cavallariè il nuovo presidentedel Circolo Trentino

di Stoccarda. Subentraa Luciano Zeni,

nominato segretario

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CIRCOLI

con altre tradizioni, altre culture e religioni. E il fatto che “noi italiani” siamo di gran lunga la prima e la più numerosa comu-nità emigrata in Belgio non ci ha però sempre spinti a considerare e cercare di conoscere questi nuovi gruppi, “fratelli” nell’esperienza migratoria. Questa manifestazio-ne ci ha dato così l’opportunità di avvicinare un mondo che poteva-mo immaginare, ma che ci era in gran parte sconosciuto.

Per organizzare un evento così ambizioso sono stati necessari numerosi incontri preparatori ed il lampo di genio dei promo-tori è stato quello di chiedere alle Associazioni, che possono usufruire di una sede propria, di ospitare una di queste riunioni. Ognuna di esse prevedeva, oltre al resoconto di come stavano andando i preparativi, la possi-bilità per l’Associazione ospite di presentare il suo “biglietto da visita”, attraverso una serie di foto del suo vissuto e magari del suo Paese di origine. Le serate, inoltre, si sono sempre concluse festosamente con un “momento gastronomico”.

Altro lampo di genio è stato quello di associare in gruppi permanenti di lavoro due o tre

Enti locali, prevalentemente a carattere sociale e di inserimento, ed un’Associazione rappresenta-tiva di comunità emigrate, come il nostro Circolo.

Forti della ricchezza di questi incontri, è stato facile arrivare al tanto atteso 4 maggio, giorno del “Mai’tissage”. Come Associazio-ni di immigrazione partecipanti, oltre alla nostra, c’erano: Turchi, Greci, Spagnoli, Tunisini, Alge-rini, nonché un Gruppo Donne del Marocco e uno del Togo, e ciascuno era molto fi ero di pre-sentare specialità gastronomiche del proprio Paese.

Fra i numerosi Enti partecipan-

ti, oltre al Servizio di Alloggio sociale e all’Azienda di anima-zione dei quartieri, che facevano parte del nostro gruppo di lavoro, ricordiamo: Aiuto AIDS, il Cen-tro di coesione sociale, l’Opera caritatevole San Vincenzo di Paola, il CRIC (Centro regionale di integrazione) ed altri ancora.

Al nostro stand trentino, il pubblico poteva cimentarsi in un laboratorio di “canederli”, molto apprezzato. La “menestra de orz” ed una torta di carote hanno incu-riosito una folla pronta all’assag-gio di prelibatezze sconosciute, e vi assicuriamo che non mancava nemmeno la classica “polenta”

fatta sul posto: una vera attrazio-ne da fi era, nella quale si sono esercitati tanti “polentari neofi ti”.

Fra gli aspetti positivi di questa esperienza possiamo annoverare: la partecipazione di numerosi soci, anche di quelli che non sem-pre hanno la (buona) abitudine di rispondere solertemente agli inviti del Circolo; l’opportunità di avvicinarsi ad altre comunità, altre etnie presenti sullo stesso territorio di emigrazione ed aprir-si, con curiosità ed interesse, a nuovi orizzonti, facilitando nuove relazioni e possibili esperienze future; la possibilità di offrire ad un vasto pubblico un’ampia scelta di autentica gastronomia trentina ed invogliarlo in questo modo a scoprire e conoscere meglio il nostro Trentino.

Vogliamo concludere citando Micher Berger, un noto cantauto-re francese:“[...]Se per certi è for-se un dettaglio, per noi (emigrati) (la polenta) signifi ca molto...” ed alla festa di Mai’tissage ne abbia-mo avuto più che una prova. E per citare ancora un altro cantautore (ed amico) belga, Julos Beaucar-ne: “[...] Ecco perché siamo fi eri di essere - lui dice - “Wallons”, ma io mi permetto di dire “Tren-tini”. Gieffe

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CIRCOLI

HA ORGANIZZATO LA RAPPRESENTAZIONE TREATRALE DELLA PASSIONE DI CRISTO, LA SETTIMANA DEI MUSEI E LA «MAGNALONGA»

APRILE. “O Milagre do Calvário”

Tradizionalmente, nel giorno del Venerdì Santo, il Gruppo Teatrale del Circolo Trentino di Rodeio presenta lo spetta-colo “O Milagre do Calvario”, letteralmente “Il Miracolo del Calvario”, che racconta gli ultimi momenti della vita di Cristo, dalla sua condanna a morte fi no alla risurrezione.

Lo spettacolo va in scena ormai da 63 anni, essendo stato rap-presentato per la prima volta nel 1952 da frate Humberto con l’a-iuto delle persone della comunità, e all’ultima rappresentazione del 2014 erano presenti più di 300 spettatori, provenienti da varie zone della nostra Regione.

Gli oltre 60 attori (foto a centro pagina) che danno vita allo spet-tacolo non sono professionisti dell’arte scenica, ma semplici cittadini, che ogni anno si pre-stano volontariamente e con grande impegno per presentare al pubblico un evento culturale che si propone di far rifl ettere su questo giorno così speciale e signifi cativo per il cristianesimo, che nella nostra società consumi-stica spesso rischia di smarrire il suo signifi cati più profondo.

MAGGIO. 12ª Settimana Nazionale dei Musei

La Settimana Nazionale dei Musei si svolge ogni anno in occasione della Giornata Interna-zionale dei Musei (18 maggio) e per questo evento i musei brasi-liani sviluppano dei programmi speciali, secondo le indicazioni del Consiglio Internazionale dei

Musei (ICOM). Alla 12 ° edizio-ne di quest’anno hanno aderito 1.337 musei. Anche il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di Rodeio, invitato dall’Istituto Brasiliano dei Musei (Ibram) e grazie all’impegno del Circolo trentino, ha aderito all’i-niziativa, organizzando nei giorni 17 e 18 maggio, delle visite gui-date e un seminario dal titolo: “Il Museo Trentino e la Comunità.”

Il seminario (foto in alto a sini-stra) ha avuto lo scopo di dimo-strare l’importanza del Museo nel salvaguardare la storia, la cultura e la memoria del popolo rodeen-se, grazie alla conservazione del ricodo dell’arrivo degli immigrati in questa terra attraverso i segni da loro lasciati. Le relazioni hanno consentito una più ampia compresione dell’interazione tra passato e presente, mostrando il legame reciproco della collezione del Museo Trentino con la storia del popolo di Rodeio e sottoline-ando che ogni persona è protago-nista del processo costruttivo ed evolutivo della storia.

Il Seminario si è sviluppato in tre momenti. All’inizio la Co-ordinatrice dei Circoli Trentini

del Brasile, Iracema Moser, ha raccontato la storia dell’immi-grazione europea nella Colonia di Blumenau, soffermandosi sulla saga Trentina e parlando della cultura italiana oggi presente a Rodeio. In un secondo momento il Direttore del Museo, il signor Josè Adimir Tomelin, ha parlato della nascita del museo stesso, di come si è sviluppata la raccolta e la conservazione degli oggetti in esso custoditi e della situazione attuale dell’edifi cio.

Infine il professore Nilton Bruno Tomelin ha illustrato la valenza educativa del museo, evidenziando che si tratta di uno spazio importante di conoscen-za della propria identità, che potrebbe favorire la diffusione della cultura e la promozione dell’insegnamento in modo pra-tico e interattivo, lamentando, però, come attualmente manchino l’interessamento e gli incentivi, sia da parte degli insegnanti che del governo, per raggiungere questo scopo.

Nel dibattito seguito alle rela-zioni, rappresentanti del Potere pubblico e delle Istituizioni reli-giose, insegnanti e dirigenti delle

scuole, leader delle comunità e semplici cittadini interessati al tema, sono intervenuti per espor-re opinioni e suggerimenti. Da tali interventi sono giunte propo-ste di miglioramento dei servizi offerti dal museo, attraverso un adeguamento della struttura, la ricerca di risorse tramite altre istituzioni, la promozione e la diffusione di nuove attività.

In conclusione possiamo dire che per il Circolo Trentino di Rodeio questo seminario, orga-nizzato in occasione della 12ª Settimana Nazionale dei Musei, è stato un successo, grazie ad una signifi cativa partecipazione di pubblico, che ha reso questa iniziativa molto importante per la storia del museo, contribuendo a diffonderne la conoscenza e a crearne un’immagine più visibile e prestigiosa. Questo Seminario ha consentito una rifl essione sul passato ed il presente del museo che ci consente di coltivare delle nuove e buone aspettative per il suo futuro.

GIUGNO. 6ª MagnalongaIl primo giugno si è svol-

ta la sesta edizione del la Magnalonga(foto in alto a de-stra), promossa dal Circolo Tren-tino di Rodeio, consistente in circa 4 chilometri di percorso enogastronomico e culturale. Una bella passeggiata, accompagnata dal buon vino della Vinicola San Michele e da prodotti tipici della nostra terra, che, come sempre, ha riscosso un ottimo successo di partecipazione.

Testo: Josimar TaisTraduzione: Laura F. Scoz

Il Circolo trentino di Rodeio protagonistadi tre importanti eventi di grande richiamo

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19 5 - 2014

CIRCOLI

Dal Minnesota fi n sotto la casa degli avi

Aveva vent’anni Rosina Bonani quando nel 1901 lasciò Lanza, il padre Simone e la mamma Giuditta, per emigrare a Chisholm, in Minnesota (Stati Uniti), cittadina al centro di una vasta regione mineraria, dove si è poi sposata e ha avuto quattro fi glie e due fi gli. Domenica 18 maggio, sulle tracce della loro nonna, i cugini Sue Gnoza e Tom Winn, insieme ad altre nove soci del Circolo trentino del Minnesota, sono arrivati a Rumo, dove sono stati ricevuti dal sindaco Michela Noletti, che li ha accolti nella sala consiliare. A fare da interprete durante l’emozio-nante incontro è stato Daniel Pancheri, segretario comunale, nato a New York.

Il sindaco ha ringraziato gli ospiti per la visita e ha espresso la sua gioia per un incontro che testi-monia quanto forte sia il legame che continua ad esistere fra i discendenti degli emigrati da Rumo e la loro terra di origine. «Siamo orgogliosi di questo vostro attaccamento - ha affermato il sindaco - e di quanto avete fatto per lo sviluppo economico, sociale e culturale degli Stati Uniti, dove avete sa-

puto tramandare i valori nei quali credevano i vostri antenati». L’incontro si è concluso con la consegna a Sue e Tom del libro di Gianni Faustini «Rumo. Storia e storie di una comunità alpina».

Tom Winn non era mai stato prima in Trentino, mentre Sue Gnoza aveva visitato Rumo nel 2005.

La mattinata a Rumo dei «Minnesotani - trentini» era iniziata con la salita a Lanza, per vedere la casa che fu del loro bisnonno, individuata da Corrado Caracristi, maestro elementare e storico di Rumo. Poi il gruppo ha fatto tappa a Corte Inferiore presso la «Stua del pan e del molin» a Casa Vender -Longi, ha partecipato alla santa messa nella chiesa di San Vigilio a Lanza e ha visitato il cimitero.

Durante il soggiorno in Trentino il gruppo del Minnesota ha poi visitato anche Daone e Lardaro, paesi di origine di Debbie Corradi (attuale presi-dente del Circolo, prima a sinistra nella foto qui in basso, scattata nella sede della Trentini nel mondo) e di Louise Fort (past president del Circolo, ultima a destra).

EMOZIONANTE ESPERIENZA PER I CUGINI SUE GNOZA E TOM WINN, CHE IN MAGGIO HANNO REALIZZATO IL LORO SOGNO

NELLE FOTO (da sinistra in senso orario): il gruppo del Circolo trentino del Minnesota davanti al Comune di Rumo; Sue Gnoza e Tom Winn insieme al sindaco di Rumo, Michela Noletti; Sue e Tom davanti alla casa nella quale vivevano i loro avi; il gruppo nella sede della Trentini nel mondo, che hanno visitato lunedì 19 maggio.

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205 - 2014

CIRCOLI

Lo scorso 26 aprile 2014 si è tenuta l’assemblea annuale ordinaria del Circolo trentino si Buenos Aires. Sono stati invitati i soci, i quali hanno partecipato attivamente; è stata letta la «Me-moria» e il «Bilancio», entram-bi approvati all’unanimità dai presenti, così come l’Ordine del giorno con tutte le opere realiz-zate durante l’anno 2013.

Di seguito sono stati votati all’unanimità, a lista unica, i membri del nuovo Consiglio Di-rettivo per il periodo 2014-2016, che risulta così composto: presi-dente, Gabriela Anzelini; vice-presidente: Eveline Raymaekers; segretaria: Delfi na Marta Turrina; vice segretario: Mariano Roca; tesoriere: Elena Bernabé; vice tesoriere: Renato Chiogna; con-siglieri titolari: María Pintarelli, Elida Loza, Arturo Andreolli, Anna Avancini; consiglieri sup-plenti: Alejandro Bottesi, Ana María Serafini, Alfredo Ciola, Roberto Erlicher; evisori dei

Jorge Zas al Circolo di Carmelo insieme (da sini-stra) alla tesoriera Mirtha Genosine Rondán, alla presidente, Teresa Gazza Donatti e alla segretaria, Carmen Garibotti Donatti.

conti: Adrián Martín Oliana, Juan Bautista Pollini, Juan Loss (titolari); Vera Cappelletti, Elsa Rosanelli, Manlio Cobbe (sup-plenti).

Una volta conclusa l’assem-blea, i presenti hanno partecipato

ad un brindisi d’amicizia, caratte-rizzato dalla numerosa presenza di soci, in un clima di grande gioia e fratellanza.

Nelle settimane successive all’assemblea, rappresentanti del Circolo hanno partecipato ad

alcuni importanti appuntamenti, come la Festa della Repubblica Italiana, che si è svolta al Coli-seum organizzata dall’Ambascia-ta Italiana e la Giornata dell’im-migrante Italiano al Senato.

Delfi na Marta Turrina

Gabriela Anzelini confermata fi no al 2016 alla presidenza del Circolo di Buenos Aires

L’ASSEMBLEA HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL BILANCIO, LA RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ SVOLTA E LA LISTA PER IL DIRETTIVO

Con una piccola ma molto emozionate ri-unione, insieme a padre Pedro Wolcan e ad alcuni rappresentanti della comunità trentina della nostra città, abbiamo ricordato San Vi-gilio, nel giorno a lui dedicato, il 26 giugno. La signora che nella foto suona l’organo si chiama Maria Cha Casala e ha 84 anni.

Teresa Gazza Donatti

L’attività culturale è l’asse portante dell’at-tività dei Circoli trentini dell’Uruguay, ac-canto alle iniziative di solidarietà in favore dei trentini che hanno bisogno di supporto e aiuto: è questa una delle valutazioni comu-nicate alla Trentini nel mondo da Jorge Zas, coordinatore dei Circoli trentini dell’Uruguy, al termine degli incontri che ha avuto con i Circoli di Montevideo, Carmelo, Colonia del Sacramento e Rivera-Livramento.

Obiettivo degli incontri era avviare con-tatti personali con i direttivi dei Circoli, da mantenere poi attraverso e-mail e telefono, e raccogliere proposte e richieste. «In tutti i Circoli - ha scritto Zas nella sua relazione alla Trentini nel mondo - l’accoglienza è stata ottima e da tutti è stata condivisa l’esigenza di prevedere contatti diretti periodici».

Il coordinatore Jorge Zas in visita ai Circoli dell’Uruguay

A Colonia del Sacramento con (sedute) María (pre-sidente) e Monica Bernardi. In piedi, Pierina Maffei e Roberto Bernardi.

Il direttivo del Circolo di Rivera - Livramento (da sinistra): la vice presidente Beatriz Centi, il presi-dente Alfredo Parteli e la segretaria Shirley Centi.

Colonia del Sacramento,festeggiato San Vigilio

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21 5 - 2014

EVENTI

IL 29 E 30 MAGGIO I RAGAZZI DELLE QUINTE ELEMENTARI DI RABBI E COGOLO HANNO VISITATO LA MOSTRA PERMANENTE

L’anno scorso, in collaborazio-ne con l’Associazione «Trentini nel Mondo», abbiamo affrontato il tema dell’emigrazione e abbia-mo capito che spesso le persone erano obbligate ad emigrare in cerca di lavoro. Dopo un viaggio lungo e faticoso arrivavano a destinazione sperando di fare fortuna, ma spesso si trovavano in ambienti diversi dalla propria patria e incontravano enormi diffi coltà.

Anche oggi molte persone mi-grano dal loro paese e giungono sulle nostre coste con dei barconi poco sicuri.

A conclusione delle nostre ri-fl essioni abbiamo realizzato dei cartelloni usando la nostra fanta-sia e l’immaginazione. Abbiamo vinto ex aequo con la classe quin-ta di Cogolo il viaggio a Genova. Che soddisfazione!

Finalmente il 29 maggio, tutti emozionati, siamo partiti. Arriva-ti a destinazione abbiamo visitato il «Galata Museo del Mare» ap-profondendo le nostre conoscen-ze sul tema dell’emigrazione. Abbiamo potuto ammirare: le caravelle, le galee, le armature...

Al terzo piano abbiamo si-mulato la vita degli emigranti, dall’imbarco alla meta. Abbiamo potuto capire le tante diffi coltà incontrate da quelle persone coraggiose in cerca di una vita migliore.

Il giorno successivo siamo andati a visitare il bellissimo centro storico con la basilica di S. Lorenzo. In seguito abbiamo ammirato l’incantevole acquario con i delfi ni che facevano acroba-zie e tutte le creature acquatiche di varie forme e dimensioni. È stato fantastico!

Vogliamo ringraziare di cuore Antonella, Lorenza, Pio e Ivonne per la loro simpatia e pazienza! Un particolare ringraziamento

all’Associazione «Trentini nel Mondo», all’Uffi cio emigrazio-ne della Provincia Autonoma di Trento e al Museo Storico del Trentino, per averci offerto un viaggio indimenticabile e molte emozioni che porteremo sempre con noi.

I ragazzi della classe quinta di Rabbi

Il viaggio a Genova lo ricor-derò con tanti sentimenti. Sono stata fortunata ad andare proprio nel porto da dove la mia mamma è partita quando era piccola. Bellissima poi la compagnia del gruppo di ragazzi: dico la verità, mi comportavo come loro... era-

Il 29 e 30 maggio si è svolto il viaggio-premio a Genova, al quale hanno parte-cipato gli alunni delle classi quinte delle scuole elementari di Rabbi e di Cogolo, vincitrici del concorso di disegno che era stato organizzato l’anno scorso in occa-sione della Festa provinciale dell’emigra-zione, che era stata ospitata dalla Val di

Sole. Il «viaggio-premio» era un’iniziativa promossa dall’Uffi cio emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, in collabo-razione con il Museo Storico del Trentino e l’Associazione Trentini nel mondo.

La numerosa comitiva di alunni è stata accompagnata a Genova da tre insegnan-ti di Peio, tre insegnanti di Rabbi, due

rappresentanti della Trentini nel Mondo (il consigliere Pio Dalla Valle e Yvonne Bertolla, del Gruppo Giovani) e due rappresentanti dell’Uffi cio emigrazione (Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi).

Su questa pagina pubblichiamo le im-pressioni riportate dai ragazzi di Rabbi, da Yvonne Bertolla e da Pio Dalla Valle.

vamo meravigliati di tutto; il Mu-seo del mare, l’Aquario e la città. È stato un piacere condividere i momenti con le professoresse del-le scuole, con Lorenza, Antonella e Pio. Grazie per la opportunità.

Yvonne

Per dare un signifi cato più ap-propriato alla Festa Provinciale annuale dell’emigrazione, che nell’estate dello scorso anno ha avuto luogo in Val di Sole, sono state coinvolte alcune classi quar-te della scuola primaria dei due Istituti Comprensivi della valle.

In concreto, da parte di volonta-ri dell’Associazione Trentini nel Mondo e del Centro Studi per la

Val di Sole sono stati effettuati in classe alcuni incontri di sen-sibilizzazione sul tema dell’e-migrazione-immigrazione. La collaborazione della scuola e in particolare delle insegnanti è stata molto convinta e appropriata; la risposta dei ragazzi entusiastica. La loro attenzione è stata una dimostrazione che l’argomento, che riguarda l’emigrazione ma anche il semplice movimento dei popoli, è molto sentito. Ciò impegna l’Associazione a pre-stare sempre più attenzione agli interventi nelle scuole.

Ai ragazzi è stato proposto anche un concorso di disegno tra le varie scuole. Essi hanno risposto con grande creatività. Gli elaborati sono stati esaminati e valutati da una giuria ed esposti in una sala di Malé in occasione della Festa provinciale dell’Emi-grazione.

I disegni erano tutti belli; quelli delle classi di Cogolo e di Rabbi sono stati giudicati i migliori e ad essi è stato assegnato come premio offerto dalla Provincia Autonoma di Trento un viaggio di due giorni a Genova.

I ragazzi, oltre alla rapida visita alle bellezze monumentali e ca-ratteristiche del centro storico di questa importante città, sono stati condotti all’Acquario e al Museo Galata del Mare. L’attenzione si è focalizzata soprattutto sul terzo piano del museo, dove al viaggio a Genova hanno aggiunto un secondo viaggio ideale ed emo-zionante accanto agli emigranti d’America.

Si è constatato il grande entu-siasmo dei ragazzi, la loro intelli-genza nel cogliere i messaggi, la riconoscenza per un premio così importante, la loro correttezza. Merito della scuola e delle loro insegnanti!

Pio Dalla Valle

A Genova al museo «Memoria e migrazioni»un viaggio indimenticabile ed emozionante

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225 - 2014

EVENTI

Un gruppo di 46 persone tra le quali il Sindaco “Prefeito” di Brentonico Giorgio Dossi, l’assessore “secretario” Mau-rizio Passerini, 27 componenti del Coro Soldanella, il maestro del coro Andrea Schelfi e il presidente Raffaele Giovanazzi, la Brentegana Folk Band, la scrivente Rita Pedrotti (che ha presentato, nelle varie tappe, il libro “Le memorie migratorie dell’Altopiano di Brentonico”) nella tarda serata del 28 febbraio ha lasciato Brentonico alla volta del Brasile, dove si sarebbe trat-tenuto per 15 giorni.

Un viaggio di questa importan-za con al seguito un così nutrito gruppo di persone va natural-mente organizzato con un largo margine di tempo e con la guida di persone che conoscono pro-fondamente le località, il clima, le abitudini locali ecc.

L’idea iniziale era scaturita ancora nel 2012 in occasione della Festa Provinciale dell’E-migrazione tenuta a Brento-nico durante la quale era stato presentato il libro succitato. La Provincia e l’Associazione Trentini nel mondo ci avevano onorato di tale manifestazione proprio perché Brentonico, prima d’allora, non aveva mai ospitato questa circostanza e l’emigrazio-ne Brentegana non era mai stata approfondita, prima della stesura del libro in questione.

Si era così provveduto a col-mare questa grave lacuna per informare la popolazione di quanto il nostro Altopiano avesse dato in termini di risorse umane a questo fenomeno ma soprattuto sentito come un dovere verso chi era partito per terre neppure inimmaginabili all’epoca (1875), per lontananza e sistema di vita.

Per la stesura del libro ero en-trata, nel corso di circa 15 anni, in contatto con alcune persone spar-se un po’ ovunque, nel mondo.

Attenendoci in questa circo-stanza al solo Brasile nel quale erano emigrati, come del resto da tutto il Trentino, i primi nuclei familiari già dall’anno 1875, ero riuscita con internet a contattare i Circoli locali, davvero molto

attivi, che mi hanno risposto e fornito i nominativi di persone che potevano essere originarie di Brentonico.

Altre persone, negli scorsi anni, sono arrivate in Paese e con le quali ho intrattenuto una stretta corrispondenza. Ricordo breve-mente la famiglia di Valdemar e Suelì Mazzurana (i cui ante-nati furono i primi a emigrare in Brasile dal nostro Paese), quella di Enio Pedrotti (discendente di-retto di quel Domenico Pedrotti, fratello di Beniamino (entram-bi emigrati in Brasile) mentre mio nonno Antonio emigrato invece nello stesso periodo con la famiglia in Messico), Nereu Giacomolli (Magistrato e legisla-tore), la famiglia Antoniazzi (un cognome ora estinto in paese),

Fra i trentini in Brasile, un’esperienzache rimane profondamente nell’animo

alcuni Zeni, Passerini, Bertol-li, Villa, Giovanazzi, Zenatti, Moschini,ecc.

L’invio del libro richiesto da molte persone dal Brasile si era rivelato a causa del peso, mol-to oneroso e con il presidente dell’Arci (editrice del Libro) Giordano Manzani, si buttò là, per scherzo la frase: “si potrebbe andare noi in Brasile...” La bat-tuta diventò una cosa concreta al-lorquando si pensò di coinvolgere il coro Soldanella (consapevoli di quanto i cori di montagna siano i custodi dell’espressività canore della nostra tradizione e quanto vengano apprezzati dai nostri emigranti).

La maggior parte dei coristi consultati, nostante l’onerosità del viaggio, del tempo da toglie-

re al lavoro e allo studio o agli impegni privati, ha aderito con entusiasmo alla proposta.

La composizione finale del gruppo è stata raggiunta veloce-mente in quanto era necessario rientrare nel numero di posti disponibili sul pullaman che ci avrebbe portato nelle varie località del sud del Brasile. Per l’organizzazione del viaggio ci siamo appoggiati all’Uffi cio emigrazione della Provincia di Trento precisamente al direttore dott. Cesare Cornella che ha per-messo di avere la preziosissima collaborazione, nella realizzazio-ne di questo progetto, della loro funzionaria Antonella Giordani, rivelatasi anche una simpatica e insostituibile compagna di viaggio.

Comunicate ad Antonella le località dove avevamo la cer-tezza di trovare i discendenti degli emigranti di Brentonico, lei ha provveduto a contattare i vari presidenti dei Circoli e a stilare la bozza del programma indicandone date, luoghi, mani-festazioni ecc.

Inutile scrivere l’emozione alla partenza e il viaggio di andata che a tutti sembrava interminabile.

Arrivati in terra brasiliana, l’impatto è stato subito emo-zionante. Già all’ereoporto di Porto Alegre ci aspettava una delegazione di “Paesani”, che ci hanno stretto in caldi e coinvol-genti abbracci che abbiamo poi ricevuto regolarmente per tutta la durata del viaggio.

Prima tappa del viaggio Ben-to Gonçalves, dove abbiamo pernottato per una settimana spostandoci quotidianamente con il pullman, per altre località più o meno distanti. Le esibizioni del Coro Soldanella sono state ovunque accolte con entusiasmo, accompagnate da lunghi applausi e richieste frequenti di bis.

Il repertorio preparato dal ma-estro Andrea Schelfi con molta accuratezza nei mesi precedenti, andava dal brano “Amici miei” che spesso apriva l’esibizione sia nei luoghi pubblici che nelle chiese, alla applauditissima e commovente “Merica, Meri-ca” conosciuta anche dai loro

RITA PEDROTTI RACCONTA LE SENSAZIONI VISSUTE DURANTE UNA TRASFERTA FRA LE COMUNITÀ DEI NOSTRI EMIGRATI

Del gruppo che ha partecipato al viaggio facevanoparte anche il sindaco e l’assessore alla pace

e mondialità del Comune di Brentonico il Coro Soldanella e la Brentegana Folk Band

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EVENTI

bambini. Non sono mancati, da parte di cori locali, l’esecuzioni di brani istituzionali come l’Inno del Brasile, l’Inno dello stato di Rio Grande do Sul: “Querencia Amada”, ai quali replicava il coro Soldanella con l’Inno di Mameli e l’Inno al Trentino.

L’ultimo concerto si è tenuto nella capitale dello stato di Santa Catarina, a Florianopolis nel pre-stigioso e storico teatro Alvaro Carvalho, stipato all’inverosimile che, ci è stato confi dato, non suc-cedeva da molti anni.

Il nostro Prefeito Giorgio Dossi ha incontrato molte Autorità locali, Prefeiti delle varie Città, Secretari, un Console e la De-putata al Parlamento a Roma per il Brasile del Sud on. Renata Bueno, il Console generale a Porto Alegre Augusto Vaccaro i quali ci hanno onorato unendosi a noi per un’ intera giornata. Per le S. Messe, celebrate da sacerdoti molti dei quali di origine trentine, a Rio do Sul in una chiesa gremita all’inverosimile, abbiamo avuto la presenza del Vescovo Eme-rito della città d. Josè Jovencio Blestieri.

La Brentegana Folk Band è stata sempre molto gradita e coin-

volgente, trascinando nelle varie esibizioni gli astanti in walzer improvvisati come quello tra il Sindaco e Antonella, davanti a una affollatissima platea.

La Band ha avuto anche l’onore di esibirsi sul palco alla “Festa da Uva” di Bento Gonçalves, la festa più grande del Brasile.

Che dire della visita al Parco “Epopeia Italiana”, la ricostruzio-ne fedele del paese di Pedersano, dove alcuni di noi hanno avuto la possibilità di indossare i costumi che ci hanno trasportato nel tem-po, immortalando il tutto in un servizio fotografi co.

A bordo dello storico trenino a vapore, la “Maria Fumaça” dalla località Carolos Barbosa siamo rientrati, dopo aver assistito a vari spettacoli di artisti locali, a Bento Gonçalves.

Molte cose durante il viag-gio ci hanno colpito: come la vegetazione brasiliana, sia per quanto riguarda le piante che i fiori, avendo la conferma che rimanga tra le più lussureggianti del pianeta. Sui crinali delle col-line si stagliavano imponenti le araucarie, gli alberi più maestosi che la natura ci abbia donato, considerati dei fossili viventi

che, nel loro ambiente e quindi in Brasile, possono raggiungere anche i 70 metri e più di altezza!

Per quanto mi riguarda ho vis-suto delle emozioni intensissime: incontrare di persona chi avevo conosciuto attraverso internet è stato come ritrovare dei parenti, conosciuti da sempre.

Ogni presentazione del libro, spesso accompagnato dall’esibi-zione del coro Soldanella o dalla Brentegana Folk Band, era un evento: scambio di doni con le autorità, incontri e abbracci con le persone che desideravano avere il libro, tanto che nelle ultime tappe abbiamo dovuto controllarne la distribuzione.

L’esperienza del viaggio in Brasile ha lasciato in tutti noi delle tracce indelebili. Molto diffi cilmente dimenticheremo le persone che abbiamo incontrato, alcune anche per solo poche ore, ma che ci hanno trasmesso una forte carica di umanità e di sim-patia davvero speciali.

Vorrei ricordare e salutare le famiglie di Hèlio e Gerci Busolli di Encantado, la famiglia di Enio Pedrotti di Florianopolis, la fami-glia di Samuel Pedrotti (il fanta-stico ragazzino di 15 anni che ci

ha intrattenuto a Bento Gonçalves con alcuni brani eseguiti alla chitarra e fi sarmonica), il magi-strato Nereu Josè Giacomolli, la famiglia di Eloi Giacomolli, Valdemar e Suelì Mazzurana che ci hanno accolto con la loro simpatia travolgente ad Orleans, Josè Mazzurana che ci ha ad-dolcito con i cioccolatini di sua produzione; la famiglia Zeni che ha ospitato qualcuno di noi a casa loro, Elisete Bertollo... Cognomi di chiara origine brentegana.

Inoltre le famiglie di Eliane e Thiago Fachinetto (nel loro albero genealogico c’è un Pe-drotti) e la famiglia Antoniazzi di Caxias do Sul, i cui antenati erano partiti già dal 1876, da Brentonico. L’indimenticabile Daniel, che ci ha voluto tutti e 46 a cena a casa sua, Walter Debiasi dalla simpatia travolgente, alcuni Zomer (antenati originari di Ala), Sandro Giordani, Luiz Paterno, Edgar Giordani e la simpaticis-sima moglie Marilei, lo studioso Gino Ferri, padre Giulio Giorda-ni, lo scrittore Remi Valduga, le cuoche della cena nella comunità di Rio dos Pinheros, la signora Gemma con la sua borsa di paglia e il galletto alla Festa da Uva, padre Giradelli di Besagno, Ca-mila Caneppele che pochi mesi fa era venuta a Brentonico, Daiane Busolli, una bellissima ragazza protagonista femminile nel video “Su i Monti: a imigraçao italiana no alto do Vale do Taquiri.” tra i tanti sull’emigrazione, il coro Citavi, la Coral Carlos Gomes di Garibaldi e molti, molti altri ancora...

Tutti abbiamo la consape-volezza che questa esperienza ci ha profondamente cambiati nell’animo e che conserveremo per sempre il ricordo dei giorni trascorsi con gli amici Brasiliani.

Obrigada.Rita Pedrotti

LE FOTOGRAFIE. Sulla pagina a fianco, il Coro Soldanella mentre si esibisce all’aperto nella città di Gramado e (in basso) il gruppo di Brentonico a Caxias do Sul. Qui sopra (da sinistra) scambi di doni a Orleans, il gruppo nella Vale dos Vinhedos e un momento della visita all’«Epopea Italiana» di Bento-Gonçalves, durante la quale c’è stata la possibilità di indossare costumi d’epoca. In basso, a Encantado.

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CALENDARIO11 agosto

C.T. Caxias do Sul (BR): inizio corsi d’italiano

16 agostoC.T. Minnesota (USA): picnic annuale

17 agostoC.T. La Plata (AR): festa anniversario

24 agostoC.T. Caxias do Sul (BR): presentazione del film italiano “7 km da

Gerusalemme” di Claudio Malaponti

14 settembreC.T. Caxias do Sul (BR): pranzo 21° anniversario del circolo

16 settembreC.T. Rodeio (BR): cena del Caminetto

20-21 settembreC.T. Rodeio (BR): 26° La Sagra

21 settembreC.T. San Francisco (USA): festa di fine estate

26 settembreC.T. Caxias do Sul (BR): cena “risoto das etnias”

27 settembreC.T. La Louviere (BE): festeggiamenti per il 10° anniversario con il

gruppo “antichi valori”

C.T. Toronto (CA): cena della Val di Gresta “polenta e lumache”

17-19 ottobreA Villa Madruzzo, Trento, Convegno EZA-UNAIE

“Cambiare paese per cercare/creare lavoro”

19 ottobreC.T. Colonia Manuel Gonzalez (MX): 133° anniversario dell’emigra-zione italiana in Messico e della fondazione della Colonia Manuel

Gonzalez

26 ottobreC.T. Charleroi (BE): polentada d’autum

7-8 novembreC.T. Caxias do Sul (BR): festeggiamenti di fine anno

16 novembreC.T. Basilea (CH): Castagnata

29 novembreC.T. Londra (GB): Cena annuale danzante

30 novembreC.T. Rodeio (BR): cantata di Natale

C.T. Basilea (CH): pranzo sociale

6 dicembreC.T. Minnesota (USA): festa di Natale

29 giugnoA Colonia Manuel Gonzalez (MX): consegna dell’Aquila di

San Venceslao a Padre José Benigno Zilli Manica nell’80esimo compleanno (pagina 6-7)

5 luglioC.T. Taio (BR): 24° festa del vino artigianale

C.T. Puerto Tirol (AR): riunione mensile

C.T. Bahia Blanca (AR): 25° anniversario del circolo

5-12 luglioSoggiorno per famiglie a Candriai

organizzato dal Gruppo giovani/volontari di Trento

11 luglioC.T. Jaragua do Sul (BR): 24° festa italiana

11-13 luglioIn Primiero, Festa Provinciale dell’Emigrazione

(pagina 11-14)

12 luglioIn Primiero, Incontro Circoli Trentini d’Italia e Festa d’Estate dei

Circoli Trentini di Europa (pagina 14)

14 luglioC.T. Taio (BR): 25° anniversario di fondazione

18-20 luglioA Ogden – Utah (USA), Convention ITTONA

C.T. Tucuman (AR): III Festival medieval e fantastico di Tucuman

19 luglioA Rodeio (BR) riunione del Gruppo giovani trentini Brasiliani (zona SC e PR)

C.T. Brusque (BR): 14° notte del brodo

C.T. Puerto Tirol (AR): riunione sociale

C.T. Luzerna (BR): Pranzo e V incontro Culturale Trentino Italiano

C.T Bento Gonçalvez e C.T. Erexim (BR): partecipazione all’V incon-tro culturale aorganizzato dal CT Luzerna

20 luglioA Rodeio (BR) incontro di presidenti dei circoli trentini della zona di SC e PR

C.T. Londra (GB): Processione italiana St. Peters Church

C.T. Myrtleford (AUS): assemblea generale annuale

25 - 27 luglioC.T. Santa Olimpia (BR):18° festa da Polenta de Santa Olimpia

3 agostoC.T. Denver – Colordo (USA): torneo annuale di bocce

C.T. Seattle (USA): polenta picnic

10 agostoC.T. Toronto (CA): Trento Club picnic

C.T. New England (USA): polenta picnic

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Fiera di Primiero «addobbata» per dare il benvenuto ai partecipanti alla «Festa provinciale dell’emigrazione».