mensile associazione trentini nel mondo dicembre_2012

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 12/2012 anno 55° Trentino magico: uno splendido scorcio invernale sul Monte Bondone, la montagna di Trento TRENTINI nel MONDO Foto di Mario Nardelli

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Mensile dell'ATNM - dicembre 2012

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Page 1: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 12/2012anno 55°

Trentino magico: uno splendido scorcio invernale sul Monte Bondone, la montagna di Trento

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Page 2: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 55 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 56 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniAustralia, Benelux, Brasile, ITTONA (Canada e Stati Uniti), Svizzera

CoordinamentiArgentina, Brasile e Germania

Page 3: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

1 12 - 2012

EDITORIALE

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO AL TRADIZIONALE INCONTRO DI NATALESOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato di redazioneG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, A. Folgheraiter,E. Formilan, B. Fronza, L. Imperadori,A. Lanfranchi, E. Lorenzini, G. Michelon,G. Molon, A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:M.C. Failo - R. Barchiesi - S. Corradini -G. Degasperi - F. Bocchetti - C. Ciola

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 12 DICEMBRE 2012Stampato il 12 gennaio 2013

In copertina: scorcio invernale sul Monte Bondone (foto di Mario Nardelli).

PresidenteAlberto Tafner

Pagine 2-4AGENDA

Pagina 5GLI INCONTRI IN URUGUAY

SU ALCIDE DE GASPERI

Pagine 6-7ATTUALITÀ

Pagine 8-11GENTE E FATTI

Pagine 12-13GALLERIA FOTOGRAFICA:

LE VISITE IN ASSOCIAZIONENEL CORSO DEL 2012

Pagine 14-19CIRCOLI

(Montreal, Toronto, Bruxelles,Liegi, Como-Lecco, Dortmund,

Buenos Aires, Cordoba, Luzerna,Presidente Getulio)

Pagine 20-21VALLI

Pagine 22PERSONAGGI

Pagina 23EDITORIA

Pagina 24ABBONAMENTI

Quello della Trentini nel mondo è un lungo cammino, iniziato qua-si 60 anni fa, che ha incontrato lungo la strada momenti belli e momenti meno belli, ma che non ha mai perso di vista l’obiettivo di fondo rappresentato dalla so-lidarietà e dell’amicizia…

Quei sentimenti che ci permet-tono di sentirci un’unica, grande, forte e coesa Comunità Trentina.

Ma a proposito di momenti belli e brutti è necessario dire che, quello che stiamo attraversando attualmente, non è proprio tra i momenti più facili. Stiamo ancora sentendo la mancanza di Rino, della sua grande umanità e delle sue conoscenze profonde del mondo dell’emigrazione. E dob-biamo anche fare i conti con un bilancio sempre più scarso, che mal si combina con le esigenze di una società che sta cambiando sempre più velocemente.

Ma questo non è il luogo né il momento per parlare delle dif-ficoltà economiche della nostra Associazione, tanto più che non è un momento difficile solo per noi: lo è per gran parte della gente costretta a far fronte ad una crisi economica che non accenna a diminuire e che sprofonda in una confusione generalizzata.

A differenza di altre crisi che già abbiamo vissuto, quella attuale ha però un potenziale di negatività molto superiore a quelle del passato, in quanto non si limita a presentarsi come una crisi economica o finanziaria seppure grave, ma va a toccare la struttura e la forma stessa dei principi su cui la nostra società è cresciuta fino ad ora.

Un esempio banale: in prece-denti momenti di crisi econo-mica era normale assistere ad episodi di aiuto reciproco e di collaborazione spontanea tra le persone. Oggi invece sembra che l’indifferenza e l’individualismo prevalgano e che vengano usate come difesa dalla paura che ci fa il nostro prossimo.

C’è dunque il rischio che questa crisi, se e quando arriverà alla fine, non si lasci dietro macerie solo sul piano economico, ma anche su quello umano dove tutto, anche i sentimenti, si valutino con il metro dei costi e dei ricavi.

In pratica c’è il rischio che que-sta crisi ci possa portare, oltre ad una regressione economica, anche verso un vero e proprio mutamento antropologico della nostra società.

A questo punto verrebbe quasi da dire… per fortuna che i Maya hanno detto che da domani questo mondo cambia... perché, vista la situazione attuale, non potrebbe che cambiare in meglio.

La speranza dunque resta un punto di forza, così come la fidu-cia che la Trentini nel Mondo ha sempre avuto negli uomini e nella loro capacità di combattere per conquistarsi un futuro migliore. Per questo motivo questa sera siamo ancora qui, per scambiarci gli auguri di Natale, che fra tutte le feste è forse quella più gioiosa.

Papa Benedetto XVI l’ha defini-ta una «festa universale che, an-che chi non si professa credente, può percepire come qualche cosa di straordinario e di trascenden-te, qualche cosa di intimo che parla al cuore: è la festa che canta il dono della vita».

Purtroppo a volte, indaffarati come siamo, le parole ci scivola-no via senza lasciare traccia. Ed è un peccato, perché ogni parola

ha un significato importante.Purtroppo a volte siamo così

impegnati a tirare avanti la no-stra vita d’ogni giorno che non ci accorgiamo nemmeno più che a volte basta una parola, per farci alzare gli occhi al cielo e farci scorgere, nascosto fra le nuvole, quella speranza, quel sogno che credevamo di aver perso.

Le parole di Benedetto XVI hanno un significato importante – non tanto e non solo perché sono le parole del Papa – ma perché sono state scelte con cura per esprimere quello che davvero oggi possono significare queste feste.

«Il Natale - dice infatti - è un’opportunità privilegiata per meditare sul senso e sul valore della nostra esistenza».

Basterebbe fermarsi un attimo ad ascoltare queste parole, per capire che l’esistenza non può essere quella mostrata dalla te-levisione dove si ride e si piange per denaro e dove vengono creati «personaggi-mostri» da imporre come modelli di comportamento sociale.

E l’esistenza non può nemme-

Contro il prevalente individualismoc’è bisogno di solidarietà e amicizia

In precedenti momenti di crisi economica era normale assistere ad episodi di aiuto reciproco e di collaborazione spontanea tra le persone. Oggi sembra invece prevalerela paura del prossimo. C’è il rischio che questa crisi non

si lasci dietro macerie solo sul piano economico, ma anche su quello umano dove tutto, anche i sentimenti,

si valutino con il metro dei costi e dei ricavi

DirettoreAnna Lanfranchi

qCONTINUA A PAGINA 2

Page 4: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

212 - 2012

AGENDA

L’APPELLO DELL’ARCIVESCOVO DI TRENTO DURANTE LA MESSA DI NATALE DELL’ASSOCIAZIONE

La solidarietà è un doveresoprattutto verso i più deboli

Porsi al servizio degli altri: è questo il valore fondamentale su cui si basano la solidarietà che contraddistingue la cultura cri-stiana e lo spirito di coesione, che ci spinge ad amare il prossimo e a rifiutare il dominio dell’uno sull’altro. Si è soffermato in particolare su questo concetto l’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, nella sua omelia durante la messa celebrata il18 dicembre scorso in occasione del tradizionale «Incontro di Natale» della Trentini nel mondo.

Dobbiamo essere solidali con chi è partito e con chi giunge da noi, affinché si costituisca sempre più una famiglia nel nome del Salvatore, ha ribadito poi l’Arci-vescovo, che ha anche ricordato come la crisi economica che il mondo sta attraversando, faccia sentire i suoi effetti più pesanti sui più deboli e sui migranti.

Al termine della messa - che è stata concelebrata da don Beppi-no Caldera - ha preso la parola per un saluto il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner (il testo del suo intervento è riportato a pagina 1).

Come da tradizione, l’incontro di Natale si è poi concluso presso la sede dell’Associazione con un brindisi augurale.

Quest’anno la messa è stata accompagnata dai canti e dalle musiche del gruppo «Fiaba Ju-dicaria» (articolo qui a fianco), che ha da poco inciso un CD con brani tradizionali trentini.

no essere quella rappresentata dai giornali zeppi di articoli che ci raccontano di una corruzione dilagante, di un uso ottuso e a volte delinquenziale del potere, di continui ricatti politici e del dominio di un dio che si chiama mercato.

Ma l’esistenza non può nemmeno essere quella che ci costringe ad alzarci ogni mattina con l’angoscia dello spread che va su e giù o con la paura di un cattivo risveglio delle borse di Tokio o di New York.

Le parole, come quelle di Papa Ratzinger, devono quindi darci speranza e farci capire che il senso ed il valore dell’esistenza, se noi lo vogliamo, può essere qualche cosa di diverso… Almeno in questo periodo di

festa il senso dell’esistenza può tornare ad essere addirittura quello che ci hanno fatto intravvedere da piccoli, quando Babbo Natale portava i doni ai bambini buoni ed il carbone a quelli cattivi.

Vorrei chiudere leggendo due riflessioni sul Natale:

È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano

È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro

È Natale ogni volta che non accetti quei principi che non rèlegano gli oppressi ai margini della società

È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale

È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza

Queste parole sono state scritte, qualche anno fa, da madre Teresa di Calcutta.

Alberto Tafner

Barbara Tamburini al canto e Alexandra Selleri all’arpa, del gruppo musicale «Fiaba Judicaria», si sono esibite du-rante la messa dell’«Incontro di Natale» della Trentini nel mondo.

Hanno proposto - emozio-nando i presenti - alcuni brani tratti da un CD inciso recente-mente, al termine di un lungo lavoro di ricerca sulla musica popolare trentina del dician-novesimo secolo. Il disco si intitola «C’era una volta: canzoni popolari trentine del XIX secolo».

Il gruppo «Fiaba Judicaria» (del quale fa parte anche il violinista Sergio La Vacca-ra) è un ensemble costituito

da musicisti professionisti con importanti curriculum professionali individuali, che ha deciso di dedicare un’at-tenzione particolare ai canti popolari, presenti anche nella tradizione delle valli trentine. Canti che accompagnavano i gesti quotidiani delle donne e degli uomini, segnalavano i momenti di festa, le cerimonie ed esprimevano soprattutto le emozioni, gli stati d’animo: l’attesa, l’amore, l’abbandono, il dolore, la speranza.

Barbara Tamburini ha avuto anche l’opportunità di cantare per i trentini in Brasile, espe-rienza della quale parla nell’ar-ticolo pubblicato a pagina 10 di questo numero del giornale.

Le dolci note di «Fiaba Judicaria»

C’è bisogno di solidarietà e amiciziaq CONTINUA DA PAGINA 1

Page 5: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

3 12 - 2012

AGENDA

Elezioni del Parlamento italiano 2013Voto all’estero per corrispondenza

Con Decreto del Presidente della Repubblica n. 226 del 22 dicembre 2012 sono state indette per il 24 e 25 febbraio 2013 le votazioni per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

In Italia le votazioni si svolgono presso i seggi nei giorni di domenica 24 febbraio (dalle ore 8,00 alle ore 22,00) e di lunedì 25 febbraio (dalle ore 7,00 alle ore 15,00).

All’estero, i cittadini italiani ivi stabilmente residenti, iscritti nelle liste elettorali della Circoscrizione estero, possono partecipare alle elezioni votando per corrispondenza. Essi votano per le liste di candidati presentate nella rispettiva ripartizione della Circoscrizione Estero.

A ciascun elettore residente all’estero, che non abbia optato per il voto in Italia entro il 3 gennaio, il Consolato competen-te invia per posta, entro il 6 febbraio, un plico contenente: un foglio informativo che spiega come votare, il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi, avendo compiuto

25 anni, può votare anche per il Senato), una busta completamente bianca in cui inserire le schede votate, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione.

L’ elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo attentamente le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire SENZA RITARDO le schede elettorali votate, in modo che arrivino al proprio Consolato entro - e non oltre - le ore 16 (ora locale) del 21 febbraio.

Il voto è personale e segreto. È fatto divieto di votare più volte e inoltrare schede per conto di

altre persone. Chiunque violi le disposizioni in materia eletto-rale, sarà punito a norma di legge.

L’elettore che alla data del 10 febbraio non avesse ancora ricevuto il plico elettorale, potrà rivolgersi a questa Cancel-leria Consolare per verificare la propria posizione elettorale e chiedere eventualmente un duplicato.

Ulteriori informazioni sul sito www.esteri.it

Jorge Lazzeri dal Messico; Luigi Zandonai dal Cile; Lucas Benitez dall’Argentina e Alessandro Mosna, ex emigrato in Germania (da sinistra nella foto), sono stati fra i protagonisti dell’iniziativa dedicata al tema delle migrazioni e intitolata «Gente che va, gente che viene, gente che torna», che si è svolta lunedì 10 dicembre presso la Biblio-teca di Gardolo, per iniziativa della Circoscrizione.

Gli altri relatori erano persone che in Trentino sono arrivate dopo essere emigrate dai loro paesi d’origine.

Durante la serata si è infatti parlato di «viaggi, incontri e speranze»

Testimoni in prima personadell’emigrazione trentina

raccontati da chi ha lasciato il Trentino e poi è ritornato e da chi in Trentino è arrivato, abbandonando il luogo dove è nato e cresciuto.

JORGE LAZZERI, LUIGI ZANDONAI, LUCAS BENITEZ E ALESSANDRO MOSNA HANNO PARTECIPATO AD UN INCONTRO A GARDOLO

Ciascun elettore residente all’estero riceverà per posta, entro il 6 febbraio, un plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi può votare anche per il Senato), una busta in cui inserire le schede votate, una busta

già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione.Le schede elettorali votate devono pervenire al Consolato di competenza entro e non oltre il 21 febbraio

Letti, materassi, cuscini, lenzuola, federe, coperte, piumini, materassi per culle, completi lenzuola per culle, cassettoni, guardaroba, scarpiere, fornelli a gas, forni elettrici, frulla-tori, frigoriferi, freezer, banconi con lavello, pentolame, stoviglie, posate, piatti, tavoli, sedie: è questo il materiale acquistato e conse-gnato a 55 famiglie dell’Alta Valle dell’Itajaí (Brasile) che nel 2011 sono state danneggiate dall’alluvione che ha colpito quella zona.

L’intervento di solidarietà - coordinato dalla Trentini nel mondo in collaborazione con la Federazione dei Circoli trentini del Brasile - è stato reso possibile da uno stanziamento di 40.000 Euro della Provincia Autonoma di Trento.

Oltre alle famiglie di Rio do Oeste (6), Laurentino (24), Taiò (18) e Rio do Sul (7), fra i beneficiari degli interventi di solidarietà ci sono anche due asili nido di Rio do Sul.

Aiuti concreti a famiglie e asilicolpite dall’alluvione in Brasile

UN INTERVENTO DI SOLIDARIETÀ RESO POSSIBILE DA UNO STANZIAMENTO PROVINCIALE

La consegna dei materassi ad una famiglia di Laurentino.

Page 6: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

412 - 2012

Una stele per ricordare chi emigrò in Bosniaè la proposta del Circolo trentino Pontino

AGENDA

Il Circolo Trentino Pontino, riunisce i discendenti dei trentini che nel 1883 emigrarono verso la Bosnia Erzegovina con desti-nazione Mahovljani nel comune di Laktasi, e poi nel 1940 rientra-rono in Italia nell’ambito di un accordo fra il Regno di Jugoslavia e il governo italiano, per essere impiegati come “coloni” nei lavo-ri di bonifica dell’Agro Pontino.

I Comuni trentini dai quali sono partiti i primi emigrati nel 1883 sono: Aldeno, Borgo Valsugana, Roncegno, Villa Agnedo, Villa-lagarina e Trento (dagli attuali sobborghi di Cognola, Ravina, Sopramonte, Villazzano).

Paolo Perotto (nella foto in alto a destra), presidente del Circolo Trentino Pontino, sta lavorando alla stesura di un libro sulla complessa storia di questa doppia emigrazione e ha lanciato l’idea di commemorare il 130° anniversario dell’emigrazione, che ricorre il 20 settembre del 2013, con la posa di una stele a ricordo dei “pionieri” trentini, nei pressi della chiesa di Mahovljani. Contatti in tal senso sono già stati avviati con le autorità religiose bosniache.

Questo progetto è stato presen-tato personalmente da Paolo Pe-rotto, in un incontro organizzato il 3 dicembre scorso dalla Tren-tini nel mondo, ai rappresentanti dei Comuni trentini dai quali nel 1883 partirono le 57 famiglie con destinazione Mahovljani. Grazie

alla cortese disponibilità del Co-mune di Trento, l’incontro - al quale ha partecipato anche una delegazione (di circa 50 persone) del Circolo Trentino Pontino, che nei giorni precedenti aveva tra-scorso alcuni giorni in Trentino - si è svolto presso la Sala Fal-conetto a Palazzo Geremia, sede di rappresentanza del Comune di Trento (foto qui sotto).

L’invito a partecipare è stato accolto da tutti i sei Comuni interessati da quel flusso migra-torio. Erano presenti (da sinistra

nella foto in alto): Renato Tomasi (assessore al decentramento del Comune di Trento); Graziano Plotegher (assessore al bilancio del Comune di Aldeno); Mirko Montibeller (sindaco di Ronce-gno Terme); Manuel Floriani (assessore allo sport e turismo del Comune di Villa Agnedo); Matteo Degaudenz (assessore al bilancio del Comune di Borgo Valsugana) e Alessandro Nicolet-ti (consigliere delegato ai gemel-laggi e rapporti internazionali del Comune di Villalagarina).

IL 20 SETTEMBRE 2013 RICORRE IL 130° ANNIVERSARIO DELLA PARTENZA DI 57 FAMIGLIE DA SEI DIVERSI COMUNI DEL TRENTINO

L’incontro è stato aperto da un saluto del vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, Aldo Degaudenz, che ha sinteticamente ripercorso le principali tappe della «doppia emigrazione» che ha interessato i trentini che ora formano il Cir-colo trentino Pontino.

Poi Paolo Perotto ha presentato la proposta di posare una stele presso la chiesa di Mahovljani, costruita proprio dagli emigrati trentini. «È un’iniziativa alla quale noi attribuiamo un grande valore morale e che speriamo possa essere condivisa anche dai Comuni dai quali i nostri an-tenati sono partiti», ha affermato Perotto.

Nei successivi interventi, i rap-presentanti dei Comuni invitati all’incontro hanno tutti dichia-rato di apprezzare la proposta e si sono impegnati a seguire da vicino le successive fasi di realizzazione del progetto. Su proposta dell’assessore Tomasi, alla Trentini nel mondo è stato affidato il compito di coordinare i rapporti fra i singoli Comuni e il Circolo trentino Pontino, in modo da garantire un costante aggior-namento sullo stato di attuazione dell’iniziativa.

Prima dell’incontro a Palazzo Geremia, la delegazione del Circolo trentino pontino era stata ospite presso la sede della Trentini nel mondo, accolta dal vice presidente Aldo Degaudenz.

Il progetto è stato presentato il 3 dicembre scorsoai rappresentanti dei Comuni dai quali partirono

i trentini con destinazione Mahovljani e cioè:Aldeno, Borgo Valsugana, Roncegno, Villa Agnedo,

Villalagarina e Trento (dagli attuali sobborghidi Cognola, Ravina, Sopramonte, Villazzano)

La delegazione del Circolo trentino Pontino nella sede della Trentini nel mondo.

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5 12 - 2012

AGENDA

Le conferenze su De Gasperi in Uruguay,un progetto culturale ardito e suggestivo

LE IMPRESSIONI DI GIUSEPPE ZORZI CHE HA ANIMATO I QUATTRO INCONTRI PROMOSSI DAL CIRCOLO DI MONTEVIDEO

Quando il telefono squillò e mi si propose di andare a parlare di De Gasperi a Montevideo, in Uruguay, la mia prima reazione fu un misto di incredulità e sod-disfazione. Non è certo all’ordine del giorno che si vada a “raccon-tare” De Gasperi in Sud America, ma la cosa che più colpiva erano la fonte e le modalità dell’invito. Furono subito lo stesso Presiden-te dell’Associazione “Trentini nel Mondo” Alberto Tafner e il direttore Anna Lanfranchi a dirmelo: era il Circolo trentino di Montevideo a farsi promotore dell’iniziativa e la cosa avveniva con piena assunzione di respon-sabilità, al punto che lo stesso Circolo si faceva carico anche di tutte le mie spese di viaggio e di soggiorno.

Confesso che la cosa mi colpì profondamente: c’era ovviamente un invito personale che non pote-va non farmi piacere, ma quello che più risultava interessante era la prospettiva con cui si avviava l’iniziativa: erano infatti anzitutto gli stessi membri del Circolo di Montevideo ad essere perfet-tamente consapevoli del fatto che un’identità complessa come quella trentina, per sopravvivere al tempo e all’incalzare della globalizzazione, doveva essere coltivata anche con la riflessione culturale!

Dai nostri trentini d’oltreocea-no veniva insomma una lezione concreta e efficace su come si dovesse intendere la parola “autonomia”! Si tratta di una convinzione che come docente vedo quotidianamente confer-mata anche dallo studio della nostra storia: autonomia per noi trentini deve significare anzitutto capacità di iniziativa a partire dai

cuori, dalle teste e dalle gambe dei vari territori e delle rispettive comunità!

Ecco allora che i nostri Trentini di Montevideo hanno pensato e agito in proprio, sia pure in piena sintonia con il presidente Tafner. A Trento il presidente del loro Circolo, Sergio Sartori, e l’instancabile Laura Vera Righi (consultore per Uruguay e Para-guay) non hanno chiesto soldi; hanno piuttosto proposto un ar-dito quanto suggestivo progetto culturale da realizzare insieme a tanti altri amici: cosa può signi-ficare oggi “identità trentina” per chi è cresciuto oltreoceano?

Penso che la sfida sia stata

vinta. Sì perché a Montevideo intorno al presidente del Circolo trentino ci sono donne e uomini dai tratti molto diversi ma dove ognuno si sente parte di una squa-dra forte e compatta. L’ho potuto riscontrare in ciascuno dei miei incontri “degasperiani”: nella sede del circolo di Montevideo quando da più parti dell’Uruguay sono confluiti membri di circoli trentini vicini e lontani; nell’in-contro presso la “Universidad de la Empresa” alla presenza del rettore Roberto Brezzo e di altri accademici, oltre che degli stu-denti; nella scuola italiana della capitale presieduta dall’ottimo prof. Giovanni Costanzelli, un

modello di scuola anche per le migliori scuole italiane; infine nell’incontro con l’ambasciatore d’Italia, dott. Massimo Andrea Leggeri, e i rappresentanti dell’I-stituto di cultura del nostro Paese.

Dal canto suo Trento ha rispo-sto con molta intelligenza: non solo sviluppando quell’opera di coordinamento generale che le spetta per la sua stessa storia ma anche mobilitando in seno alla sede di via Malfatti risorse preziose come quella della instan-cabile Rosanna Barchiesi Righi. È stato così possibile realizzare una costante azione di ponte con coloro che a Montevideo hanno “tirato il carro”. Alla fine il pieno successo dell’impresa era assicurato!

Non è forse questo lo spirito più autentico della capacità di autogoverno dei nostri “vec-chi”, che l’autonomia non se la sono mai trovata bell’e fatta o regalata ma l’hanno via via conquistata con fatica, coraggio e grande generosità? E non c’è forse in tutto ciò anche molto di quanto lo stesso De Gasperi ha più volte voluto ricordare come qualità fondamentali di un bravo politico: la capacità di leggere la storia; la capacità di argomentare e di convincere anche “rientrando nella cultura moderna”, nella consapevolezza che la verità non ha mai nulla da temere; la fedeltà verso la libertà e la fiducia nel metodo democratico; l’amore per la propria terra; infine, ma certo non da ultimo, una scelta chiara e netta a favore della gente semplice, il popolo “dalla scarpa grossa”.

Beppe ZorziDirettore della «Fondazione Trentina Alcide De Gasperi»

Come riferito nel precedente numero del giornale (foto a fianco) fra il 27 e il 31 ottobre, il professor Giuseppe Zorzi, direttore della Fondazione trentina Alcide De Gasperi, ha te-nuto quattro conferenze a Montevideo, capitale dell’Uruguay, sulla figura e l’opera di Alcide De Gasperi: un’iniziativa promossa dal Circolo trentino di Montevideo (che ha sostenuto anche i costi organizzativi), in collaborazione con l’As-sociazione Trentini nel mondo.

Le conferenze si sono svolte presso la sede del Circolo trentino, sabato 27 ottobre; all’Università

dell’impresa il 29 ottobre; nella Scuola Italiana di Montevideo il 30 ottobre e presso l’Istituto italiano di cultura il 31 ottobre.

Su questa pagina pubblichiamo una nota scritta dal prof. Giuseppe Zorzi al suo rientro in Trentino, nella quale ripercorre la sua espe-rienza in Uruguay, racconta le sue impressioni ed esprime il suo apprezzamento per le modalità con cui è stato ideato e realizzato questo progetto culturale, che definisce «ardito quanto suggesti-vo» e che ha avuto un grande successo e potrebbe costituire un modello da replicare.

Dai nostri trentini d’oltreoceano una lezione concreta su come

va intesa la parola «autonomia»«È stato il Circolo trentino di Montevideo a farsi

promotore dell’iniziativa e la cosa è avvenutacon piena assunzione di responsabilità, al punto

che lo stesso Circolo si faceva carico anchedi tutte le mie spese di viaggio e di soggiorno»

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612 - 2012

ATTUALITÀ

L’ATTESTATO È STATO CONSEGNATO DAL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO E DALL’ASSESSORE ALL’INDUSTRIA

Premiate le imprese storiche del Trentinocon più di 150 anni di ininterrotta attività

Il 12 dicembre scorso, nella Sala Depero del Palazzo della Provincia autonoma di Trento si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati che certificano l’i-scrizione delle aziende trentine, con oltre 150 anni di ininterrotta attività nello stesso ambito mer-ceologico, nel Registro nazionale delle imprese storiche.

«In un momento di difficoltà economica e sociale come quello che stiamo attraversando - ha spiegato Adriano Dalpez, Pre-sidente della Camera di Com-mercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, primo a destra nella foto - abbiamo sentito il bisogno di fermarci, anche solo per poche ore, e guardarci indie-tro, rivolgendo lo sguardo alla nostra storia, ai valori della nostra tradizione, alle difficoltà enormi che i nostri padri hanno dovuto affrontare e saputo superare facendo leva su intraprendenza, capacità innovativa, reazione ai cambiamenti, flessibilità ope-rativa, tenacia nelle difficoltà, attitudine alla trasmissione del sapere e della passione per il proprio lavoro».

«Chi ha un’identità forte - è intervenuto Alessandro Olivi, Assessore all’industria, artigia-nato e commercio della Pro-vincia autonoma di Trento, al centro nella foto - è colui che riesce ad affrontare i momenti di cambiamento e a superarli. Le imprese che sono qui questa sera e che vantano una storia di oltre 150 anni hanno dimostrato di sapere interpretare il tempo che scorre e di sapersi adattare ai nuovi contesti socioeconomici facendo leva sulla loro capacità di innovare. Responsabilità delle istituzioni è dunque quella di

creare le condizioni ambientali migliori per agevolare lo svilup-po del processo innovativo, una delle principali leve della cultura d’impresa».

Il Registro nazionale delle imprese storiche, istituito presso Unioncamere, costituisce una mappatura delle aziende ultracen-tenarie, realizzata grazie alla forte partecipazione delle imprese stes-se ai bandi territoriali promossi

dalle Camere di Commercio. A due anni dalla sua istituzione, il Registro raccoglie oltre 2.200 imprese, di cui quasi un quarto risulta avere oltre 150 anni di attività, e sarà ulteriormente im-plementato con nuove iscrizioni.

«In questo quadro – ha sot-tolineato Gianluca Perondi del Centro per la cultura d’impresa di Milano – va messo in luce come proprio le imprese storiche

iscritte alla Camera di Commer-cio di Trento collochino l’area trentina al primo posto a livello nazionale per numero di adesioni a testimonianza di un tessuto im-prenditoriale radicato e solido».

In Trentino, infatti, le imprese storiche presenti nel Registro sono 155, pari al 7% del totale nazionale. Esse sono rappresen-tative di tutti i principali settori economici: 68 appartengono alla categoria del commercio, 52 ai servizi (in particolare, al settore del credito e a quello al-berghiero), 17 all’artigianato, 15 all’industria e 3 all’agricoltura. Fra le imprese iscritte vi è una significativa presenza del mondo della cooperazione che interessa novanta società.

(Ufficio Stampa CCIAA Trento)

Le imprese trentine ultracentenarie iscrittenell’apposito Registro nazionale istituito

da Unioncamere sono 155, rappresentative di tuttii principali settori economici: 68 appartengono

al commercio, 52 ai servizi (in particolare,credito e settore alberghiero), 17 all’artigianato,

15 all’industria e 3 all’agricoltura

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Queste le denominazioni delle diciannove aziende con oltre 150 anni di ininterrotta attività che han-no ritirato il Certificato di iscrizione nel Registro nazionale delle imprese storiche: Aldrighettoni Luigi di Aldrighettoni Giovanni Battista (Rovere-to, dal 1823); Alla Stella di Sartori Maurizio e C. S.a.s. (Pergine, dal 1856); Artfal S.n.c. (Giustino, dal 1835); Cereria G. Giovanelli S.r.l. (Tione, dal 1780); Cimadom Legnami S.n.c. (Lavis, dal 1800); Cova Cucine S.r.l. (Denno, dal 1821); Demattè Saverio e Figli S.r.l. (Vigolo Vattaro, dal 1835);

Falegnameria Sega Lorenzo S.n.c. (Avio, dal 1800); Falegnameria Tamanini S.n.c. (Vigolo Vattaro, dal 1850); A. Foletto S.n.c. (Pieve di Ledro, dal 1856); Ferrari VPR S.n.c. (Pinzolo, dal 1794); Itas Mutua (Trento, dal 1821); Misconel S.r.l. (Tesero, dal 1700); Park Hotel Corona S.r.l. (Vigo di Fassa, dal 1809); Piccolroaz Giuseppe (Rovereto, dal 1768); Segnana - F.lli Lunelli S.p.a. (Ravina - Trento, dal 1860); Smarano Salumi S.r.l. (Smarano, dal 1850); Tecnoimpianti Obrelli S.r.l. (Lavis, dal 1819); Zorzi Lucio (Ziano di Fiemme, dal 1600).

Denominazione, luogo ed «età» delle ditte premiate

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ATTUALITÀ

La Provincia Autonoma di Trento e la Fondazione Migran-tes della Conferenza Episcopale Italiana, in collaborazione con la Banca Monte Paschi Belgio hanno organizzato il giorno 26 novembre a Bruxelles, nella sala conferenze della stessa banca, un incontro per la presentazione del «Rapporto Italiani nel Mondo 2012».

Il Rapporto, arrivato alla set-tima edizione, rappresenta un importante strumento conosciti-vo della realtà migratoria degli italiani; analizza il fenomeno non solo dal punto di vista stret-tamente statistico generale, ma ne approfondisce le motivazioni, le tipologie e la situazione in alcune regioni italiane in cui il fenomeno è particolarmente evidente.

Non si tratta, quindi, di un rap-porto sostanzialmente ripetitivo nelle edizioni che si susseguono, ma affronta sempre nuovi punti di osservazione e nuovi campi di analisi.

Il dott. Vittorino Rodaro, come responsabile dell’Ufficio di Rap-presentanza delle Province di Trento e Bolzano presso la Co-munità Europea a Bruxelles, nella sua introduzione ha evidenziato l’importanza ed il significato della presentazione del rapporto a Bruxelles, capitale della Co-munità Europea e quindi simbolo

della nostra unità sovranaziona-le, nonostante le difficoltà del momento.

La dott.ssa Delfina Licata che, come caporedattore ha curato direttamente, insieme a Franco Pittau, la stesura del rapporto 2012, alla cui preparazione han-no collaborato più di sessanta persone tra ricercatori e studiosi del mondo dell’emigrazione, ha riassunto gli argomenti nuovi che il rapporto del 2012 ha affrontato rispetto alle precedenti edizioni ed ha evidenziato come sia ne-cessario conoscere il passato ed il presente per poter efficacemente programmare il futuro.

Mons. Domenico Locatelli della Migrantes, da quattro anni responsabile della missione cat-tolica italiana di Bruxelles, ha ripercorso la storia della missione

cattolica, non solo come supporto di carattere religioso alla comu-nità italiana, ma come punto di aggregazione per le associazioni presenti sul territorio e di sup-porto nella organizzazione delle loro attività; la missione è sempre stata, e lo è tuttora, protagonista nella storia dell’emigrazione in Belgio.

All’incontro, che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico, ha partecipato il vice presidente della Trentini nel Mondo, Aldo Degaudenz, il quale ha portato il saluto dell’associa-zione ed ha espresso un vivo apprezzamento per la Migrantes che, con la pubblicazione del settimo «Rapporto Italiani nel Mondo», consente di conoscere, in maniera documentata e non su mere valutazioni empiriche,

l’emigrazione italiana nel mondo nelle sue diverse tipologie e moti-vazioni, con riferimento specifico alle nuove generazioni.

Gli incontri si sono conclusi con il sindaco di Cavalese, Sil-vano Welponer, che ha portato il saluto della sua comunità ed ha evidenziato il problema del mondo giovanile che, spesso, per carenza di opportunità di lavoro, deve talora scegliere la via dell’e-migrazione, anche in presenza di un elevato livello culturale e professionale.

Per l’Associazione Trentini nel Mondo erano presenti il segre-tario del Circolo di Charleroi e consultore per la Provincia Auto-noma di Trento Giuseppe Filippi, il presidente della Federazione dei circoli del Belgio Giuseppe Pasquazzo, il presidente del circolo di Bruxelles Mario Tiso, la presidente del circolo di La Louvière Emma Panozzo, don Claudio Pellegrini con una dele-gazione di Trentini del Limburgo ed altri (numerosi) soci dei circoli di Liegi, Bruxelles e La Louvière.

La presentazione si è conclusa con un apprezzato concerto di canti popolari alpini dell’ap-plaudito «Coro Coronelle» di Cavalese che, nell’occasione, ha festeggiato anche i 50 anni dalla sua fondazione.

Presentazione «canora» a Bruxellesper il «Rapporto Italiani nel mondo»

Prosegue anche nel nuovo annola trasmissione su radio e web

I “trentini” presenti all’iniziativa (da sinistra): Cesare Cornella (direttore dell’Ufficio emi-grazione della Provincia Autonoma di Trento); Giuseppe Pasquazzo (Liegi); Giuseppe Filippi (Charleroi); Aldo Degaudenz (vice presidente della Trentini nel mondo); Mario Tiso (Bruxelles) ed Emma Panozzo (La Louviere). In alto a destra il Coro Coronelle e nell’altra foto (da sinistra) Vittorino Rodaro, Delfina Licata e Domenico Locatelli.

I riscontri continuano ad essere positivi e così anche nel 2013 prose-guirà la messa in onda sulle frequenze di «Radio Italia Anni 60» (per gli ascoltatori della regione) e sul sito internet della stessa emittente (per chi la segue nel resto del mondo), della trasmissione «Trentino nel mondo», curata dall’Associazione Trentini nel mondo. Nei cinque minuti in onda ogni settimana (gli orari sono riportati qui a fianco), si possono ascoltare notizie relative all’attività dell’Associazione e dei Circoli ma anche interviste con trentini che vivono in diverse parti del mondo. Nella trasmissione del 27 dicembre scorso, grazie ai collegamenti con Mercedes Lopez Osornio, José Eraldo Stenico e Josephine Leonardelli, si è parlato di come si festeggia la notte di Capodanno in Argentina, Brasile e Stati Uniti.

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812 - 2012

GENTE E FATTI

Un altro anno è passato in compagnia di soci e amici. Sono 28 anni che faccio parte della Famiglia bellunese di Trento, il tempo passa veloce, l’anno appena trascorso ha portato molti momenti di allegria.

Il 2012 è iniziato con la crostolada di Car-nevale dove per l’occasione ci siamo vestiti in maschera; a seguire una gita in Veneto con meta Chioggia “una bella piccola Venezia” con visita alla pittoresca località di Pellestri-

Lucia Trotter e Cinzia Fonso prime vincitricidei premi «Trentino Donna» e «Sinergie»

È UN’INIZIATIVA CON LA QUALE “TRENTINO NETWORK DONNA” INTENDE DARE VISIBILITÀ ALLE DONNE E ALLA LORO ATTIVITÀ

Sono stati assegnati martedì 18 dicembre due significativi rico-noscimenti a due donne trentine protagoniste nel lavoro, con una cerimonia presso la Sala Don Guetti delle Casse Rurali a Trento. Il premio «Trentino Donna» e il premio «Sinergie», sono stati isti-tuiti da Trentino Network Donna la nuova rete nata per dare visibi-lità alle donne e alle loro attività, e per supportare e sviluppare idee e progetti, attraverso sinergie con-crete ed eventi che hanno come protagoniste proprie le donne.

Una rete in crescita, che sta infatti raccogliendo sempre mag-giori consensi, grazie all’effica-cia delle strategie attuate e degli obiettivi perseguiti, riconosciuta da più parti come modello da seguire in un momento di crisi, e sostenere, quale aiuto con-creto alle attività femminili economiche avviate e in fase di avviamento.

Mancava un riconoscimento denominato «Trentino donna». Trentino network donna l’ha creato per premiare impegno, creatività e imprenditorialità femminile. Trattandosi di una rete, premiata anche la forza delle sinergie e la straordinaria effica-cia dello scambio e del del fare rete, che può aiutare in maniera tangibile le donne a crescere non solo nel confronto, quindi sotto il profilo personale, ma soprattutto dal punto di vista economico e professionale.

Durante la cerimonia è stata presentata una sintesi dei progetti

realizzati dalla rete nel 2012, gli ottimi risultati raggiunti e illustrato gli obiettivi per il 2013 molti in partnership con enti e associazioni.

Il premio «Trentino Donna» è stato assegnato a Lucia Trotter, artigiana tessile titolare di «Arte-ler» di Mezzano nel Primiero per la passione, la tenacia, la forza di rinnovamento e di affrontare le sfide del momento e del futuro, con un’attività artigianale che si tramanda da ben sette gene-razioni.

Il premio «Sinergie» è andato invece a Cinzia Fonso, consu-lente d’immagine e wedding planner, per la sua straordinaria e naturale capacità di fare rete e di attuare progetti con altre donne all’interno del network,

condividendo e diffondendo quell’energia positiva assoluta-mente necessaria per crescere e produrre.

I premi sono stati conferiti in collaborazione con le Casse Rurali Trentine, New emagazine Donna e con GIPRO i Giovani Professionisti, e con la partecipa-zione di Flavia Angeli presidente di Donne Impresa Confartigiana-to, Simonetta Fedrizzi presidente della Commissione Pari Opportu-nità, Nadia Martinelli vicepresi-dente di Donne in Cooperazione, Roberto Conci e Minella Chilà della Redazione del Magazine femminile che ospita la rubrica Network Donna.

Da più parti si è sottolineata la capacità di mettersi in gioco delle donne e di reinventarsi, la loro

capacità di produrre - le imprese femminili reggono meglio la cri-si - le difficoltà di conciliazione; di qui la necessità di maggior attenzione nei loro confronti e di sostegno alle loro imprese, idee e progetti.

Interessante l’apprezzamento all’iniziativa da parte delle mag-giori rappresentanti provinciali, che hanno da più parti fatto sen-tire la loro vicinanza e garantito il loro sostegno nel proseguo dell’attività, così come molte realtà associative e di categoria.

Un riconoscimento dovuto e meritato, che si ripeterà annual-mente, che vuole valorizzare la donna nel suo ruolo su più fronti, in un difficile momento econo-mico e sociale, in cui la capacità di fare rete può avere una grande efficacia e dare ottime soddi-sfazioni, come quelle offerte da Trentino Network Donna, la rete per tutte le donne.

Anna Ciech, Responsabile Trentino Network Donna

Gli auguri della «Famiglia bellunese» di Trento ai nostri lettorina. Come ogni anno l’estate termina con una scampagnata e per finire è giunto l’autunno, tempo di castagne, assieme alle associazioni Trentini nel mondo, San Martino e Santa Croce e così il 2012 se ne va con i suoi pregi e difetti.

Dopo essermi permesso di scrivere due righe nel vostro giornale, auguro a tutti un anno nuovo prospero di felicità e amicizia.

Vitale Triches

Lucia Trotter è un’artigiana tessile titolare di «Arteler»di Mezzano nel Primiero. Cinzia Fonso, è inveceuna consulente d’immagine e «wedding planner»

Per comunicare con la redazione del mensile:

[email protected]

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9 12 - 2012

GENTE E FATTI

Una promessa mantenutaGiuseppe Pasquazzo (attuale presidente

della Federazione dei Circoli trentini del Benelux), ci ha inviato una lettera ed una foto, che ben volentieri pubblichiamo su questa pagina. Pasquazzo conclude il suo messaggio scrivendo che « Doris, Fanette e Thomas augurano un felice 2013 a tutti quelli che hanno partecipato al soggiorno estivo a Vigo Cavedine e anche a tutti gli altri trentini».

Tra le tante attività che si sono svolte du-rante il soggiorno in Trentino per famiglie organizzato nel mese di agosto dalla Trentini nel mondo a Vigo Cavedine, una delle più interessanti fu quella di andare alla scoperta del bosco e dei suoi funghi. Il nostro gruppo era guidato da due esperti micologi, che ci hanno aiutato a riconoscere e distinguere le specie commestibili dalle altre.

Durante quell’uscita nel bosco, il raccolto di funghi fu abbastanza scarso e così promisi

a mio nipote Thomas che lo avrei portato in alcuni posti che conoscevo in Belgio dove di sicuro ne avremmo trovati molti di più.

Approfittando di un breve periodo di va-canze scolastiche, il 31 ottobre mio nipote Thomas si è presentato a casa mia con un cestino e mi ha ricordato la promessa fatta in estate nel bosco.

Vista la data avevo paura di fare brutta figura, ma decisi che era il caso di andare lo stesso sperando che con un po’ di fortuna avremmo potuto trovare almeno un posto dove raccogliere «chiodini».

E invece, che piacevole sorpresa! Una volta entrati nel bosco, «brise» e «brisoti» dappertutto, Appena avuta la conferma che quei funghi erano non solo commestibili ma addirittura fra i più pregiati, Thomas tutto entusiasta ha cominciato a correre e a rac-cogliere, tanto che dopo una mezzora il suo cestino e il mio cesto erano stracolmi.

Uscendo dal bosco mi ha detto: «nonno, peccato che i due signori dei funghi e anche tutti gli altri del gruppo non siano qui con noi: di funghi ce ne erano per tutti».

UNA BELLA STORIA CON PROTAGONISTI UN NONNO, UN NIPOTE E MOLTI FUNGHI

Congratulazioni al trentino Claudio Chistè«Business leader of the year» in Sud Africa

«Il 2012 è stato per me un sus-seguirsi di fantastici avvenimenti. In giugno la consegna del presti-gioso riconoscimento «Freedom of the City of London» per il mio contributo reso nel settore della marina mercantile, che già mi aveva ampiamente gratificato per la mia attività. Ora la nomina a “Business Leader dell’anno” mi ha lasciato entusiasta e anche incredulo, perché ci sono tante altre persone senz’altro degne di questo riconoscimento»: così Claudio Chistè ha commentato il suo più recente successo, che lo ha visto guadagnarsi il titolo di «Business leader of the year», nell’ambito di un’iniziativa pro-

mossa dalla Camera di commer-cio del Sud Africa.

Per il trentacinquenne nato a Città del Capo, figlio di Diego

Chistè originario di Calavino ed emigrato in Sud Africa nel 1963, l’anno appena trascorso è stato ricco di meritate soddisfazioni.

A contribuire alla sua nomi-na a «Business leader» hanno concorso anche decine e decine di «trentini nel mondo», che hanno accolto l’appello lanciato dall’Associazione via internet, a sostenere la candidatura di Claudio, inviando messaggi di apprezzamento al sito dedicato all’iniziativa.

«Per me è stato molto toccante ricevere il solidale appoggio da così tante persone di origi-ne trentina. Ringrazio tutti di cuore tutti quelli che mi hanno

supportato e specialmente la Trentini nel mondo, sempre così incoraggiante. Cercherò di non deludere nessuno e continuare a creare nuove iniziative utili e che realizzino il bene commune», ha scritto Claudio in una e-mail inviata all’Associazione.

Claudio Chisté era stato candi-dato nella sua veste di presidente di SNPL (Shipping Professional Network in London), una so-cietà che si occupa di trasporti marittimi.

La cerimonia di assegnazione (alla quale sio riferiscono le foto-grafie in alto) si è svolta a Londra. Claudio ha ricevuto il premio da Gary Kershaw.

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LA SUA CANDIDATURA È STATA APPOGGIATA VIA INTERNET DA DECINE DI MESSAGGI INVIATI DA SOCI DEI CIRCOLI TRENTINI

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1012 - 2012

GENTE E FATTI

brasiliano.Molte canzoni che io stessa,

nata e vissuta sempre in Tren-tino, non avevo mai sentito, per loro erano brani di tutti i giorni: ne conoscevano tutte le parole e tutte le variazioni, e mi seguivano cantando con le lacrime agli oc-chi… Mi sono sentita lusingata, apprezzata, e credo che ognuno di loro vedesse in me un pezzettino di Trentino; quel Trentino al quale sono così legati e del quale si sentono parte integrante nono-stante le migliaia di chilometri che li dividono e gli anni che sono passati dalla loro partenza obbligata.

Credo che molti dei nostri trentini «italiani», dovrebbero imparare a sentirsi più legati alla nostra regione, proprio come fan-

Ouro Fino e Santa Olimpia sono state le dua tappe di una trasferta in Brasile della can-tante trentina Barbara Tambu-rini, che nel mese di novembre si è esibita per le comunità di origine trentina. Qui di seguito riportiamo le sue impressioni al rientro in Trentino.

Nel mese di novembre ho avuto l’occasione, grazie all’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, di tenere dei concerti in alcune comunità di trentini in Brasile.

Si trattava di portare un re-pertorio musicale tratto dal Cd «C’era una volta: canzoni popo-lari trentine del XIX sec», appena pubblicato dall’ Ensemble Fiaba Judicaria, che propone per l’ap-punto una selezione di brani po-polari trentini eseguiti in maniera assolutamente fedele agli spartiti originali.

Le città selezionate dall’Ufficio Emigrazione per il tour sono state quelle in cui sono attivi i Circoli trentini (aderenti alla Trentini nel mondo) di Santa Olimpia (un sobborgo di Piracicaba, nello stato di São Paulo), in occasione dei 120 anni della fondazione di quella Colonia Trentina, e la città di Ouro Fino nello stato di Minas Gerais.

La cosa che più mi ha colpita è stato lo spirito di assoluta appar-tenenza al Trentino che ognuno

dei cittadini dimostrava; dalle persone più anziane ai piccini di cinque o sei anni: ognuno porta ancora con sé le nostre tradizioni, il nostro dialetto, i nostri costumi tipici, fondendoli però all’alle-gria e all’ospitalità del popolo

no i nostri emigranti, in un modo assolutamente genuino.

Ho avuto modo di vedere come grazie ai contributi messi a dispo-sizione dalla nostra Provincia, e gestiti dall’Associazione Trentini nel mondo, sono state realizzate iniziative socialmente molto uti-li: come la piscina per bambini diversamente abili dell’associa-zione APAE a Ouro Fino e la sala ludica nel reparto di pediatria dell’ospedale della stessa città.

Io e mio padre, che ho avuto la fortuna di portare con me e col quale ho condiviso dei momenti veramente felici, ringraziamo il consultore della Provincia Autonoma di Trento per il nord del Brasile, Eraldo Stenico e so-prattutto Paulo Henrique Chistè da Silva, presidente del Circolo trentino di Ouro Fino, per l’effi-cienza, la perfetta organizzazio-ne, la disponibilità e soprattutto per l’affetto dimostratoci

....e per ultimi, ma non certa-mente in scala d’importanza, tutti i trentini della Comunità di Santa Olimpia e di Piracicaba.

...ci mancate già.Barbara Tamburini

LE IMPRESSIONI DELLA CANTANTE BARBARA TAMBURINI CHE SI È ESIBITA A OURO FINO (MINAS GERAIS) E A SANTA OLIMPIA (SÃO PAULO)

In Brasile amano il Trentinopiù di chi in Trentino ci vive

Barbara Tamburini con (da sinistra) José Manoel dos Santos (presidente della Camera di commercio di Piracicaba), Silverio Vitti (presidente del Circolo trentino di Piracicaba), Alberto Tafner (presidente della Trentini nel mondo. In alto a destra, a Ouro Fino con il presidente del Circolo trentino, Paulo Henrique Chistè da Silva.

La cantante Barbara Tamburini, che risiede nella città di Arco (in Trentino), si è esibita lo scorso 27 novembre presso la sede dell’ACIA (Associazione Commerciale Industriale e Agricola de Ouro Fino), in un evento promosso dal Servizio emigrazione e solidarietà interna-zionale della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con il Circolo Trentino di Ouro Fino e la collaborazione dell’ACIA.

Il tema della serata era: «A Musical Journey» con canzoni trentine, italiane, internazionali e anche brasiliane. Circa cento persone hanno partecipato all’evento che è durato un’ora e mezza.

Durante la sua visita, sempre accompagnata dal presidente del Cir-colo Trentino di Ouro Fino, Paulo Henrique Chisté da Silva, Barbara e suo padre Marco Tamburini, hanno visitato la piscina d’idroterapia dell’APAE, un progetto che ha ricevuto il sostegno finanziario della Provincia Autonoma Trento (dove sono stati ricevuti - nella foto il momento dell’incontro - dal presidente Conceição Aparecida Munhoz M. Almeida), la sede del Circolo Trentino di Ouro Fino e il Circolo italo-brasiliano di Ouro Fino (dove sono stati ricevuti dal presidente

Oberdan Ewerton Zerbinatti e da Orley Zerbinatti).Il Circolo Trentino di Ouro Fino, vuole ringraziare pubblicamente

Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma di Trento (Italia) per l’iniziativa. Fabio Bolognani (CT Ouro Fino)

A Ouro Fino due giornate ricche di incontri IL CIRCOLO TRENTINO HA ACCOLTO BARBARA TAMBURINI NELLA SUA SEDE E L’HA ACCOMPAGNATA IN VISITA A STRUTTURE E ASSOCIAZIONI

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11 12 - 2012

Zio Vic ha festeggiato il suo 95° compleannoe si definisce «ancora abbastanza in gamba»

DA SYDNEY (AUSTRALIA) HA MANDATO UN MESSAGGIO TRAMITE UN GIOVANE TRENTINO CHE HA OSPITATO PER UN PERIODO

DOCUMENTI

Con una cerimonia semplice e partecipata sono stati consegnati gli attestati di qualifica a ventinove nuove babysitter che opereranno sul territorio per conciliare i tempi di lavoro con gli impegni famigliari ed educativi.

Il «Progetto Mary Poppins» ha concluso in questo modo la sua terza edizione alla quale hanno partecipato diverse giovani donne pro-venienti dalle vallate del Trentino, un quarto circa della quali di origini straniere.

Il progetto vede nelle Acli l’ente gestore e nasce dal lavoro di condivisione di un’ampia rete di enti partner fra i quali ricordiamo:

l’ufficio per le pari opportunità della Provin-cia Autonoma di Trento, il Punto famiglie, il Forum delle Associazione famigliari, l’I-stituto regionale di studi e ricerca sociale, la cooperativa Koiné, la comunità Murialdo, la Federazione provinciale delle scuole mater-ne, la Casa di accoglienza Padre Angelo e la Cassa rurale di Aldeno e Cadine.

Il progetto, finanziato dal fondo per la famiglia della Provincia di Trento, dal 5 per mille delle Acli trentine e con il sostegno della

L’ATTESTATO È STATO CONSEGNATO AL TERMINE DEL CORSO DI FORMAZIONE PREVISTO DAL «PROGETTO MARY POPPINS»

In Trentino ci sono 29 nuove qualificate babysitter Cassa rurale di Aldeno e Cadine, ha previsto 75 ore di formazione, di cui 30 di tirocinio sul campo presso enti ed associazioni impegnati per la promozione, accoglienza e cura della famiglia.

Fra le competenze trasmesse nel corso dell’itinerario formativo c’era la conoscenza degli stadi di sviluppo psico-emotivo e dei bisogni evolutivi del bambino, degli aspetti pedagogici e relazionali, nonché la conoscen-za dei servizi e delle opportunità per i genitori e la famiglia. (Ufficio Stampa ACLI trentine)

Piero Inama (a destra nel-la foto), 25 anni, geometra, residente a Martignano, ha trascorso un anno in Australia, dal 25 novembre 2011 al 25 no-vembre 2012, per perfezionare la lingua inglese. Durante la sua permanenza, ha lavorato in diversi luoghi (Sydney, Perth, Darwin) e in diversi settori, dalla ristorazione all’edilizia e in particolare in una cantina vinicola.

A Sydney ha incontrato Vic Facchini - una figura «storica» dell’emigrazione trentina in Australia, da tutti conosciuto come zio Vic - e ha trascorso due mesi come suo ospite.

La sua ultima settimana pri-ma del suo rientro in Trentino, Piero Inama l’ha trascorsa da zio Vic, che gli ha affidato un compito: portare alla redazione

del nostro mensile alcune foto scattate in occasione del suo 95° compleanno e un suo messaggio destinato a tutti i lettori, che ben volentieri pubblichiamo qui di seguito.

Ciao amici trentini, Zio Vic si fa vivo dopo tanto tempo. Non è più come una volta, quando

potevo scrivere spesso ai Trentini nel mondo e raccontare qualche piccola novità. Però ho celebrato il mio 95esimo e sono ancora abbastanza in gamba e vorrei rivedere le Dolomiti ma purtrop-po alla mia età è un po’ difficile e ricorderò per sempre gli amici rimpatriati dall’Australia.

L’ultima volta che sono stato a Trento, cinque anni fa, sono rimasto molto contento di aver ricevuto l’onorificenza dell’Aqui-la di San Venceslao da Lorenzo Dellai, presidente della nostra Provincia, e pure aver rivisto i vecchi amici ex-australiani e anche i parenti trentini.

Mi auguro che tutti voi stiate in buona salute e sopportiate la difficile economia di quest’oggi.

Vi mando una foto fatta alla festa del mio 95esimo con Gio-vanna Terzi: una parte di torta era fatta a forma della macchina australiana che ho portato in Italia nel 1956 e ricordo i bei tempi di quando eravamo giovani.

Saluti e auguri di buon natale a tutti.

E arrivederci in paradiso con Padre Bertagnolli.

Zio Vic

TRENTINI NEL MONDO - ONLUSsede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840

e-mail:[email protected] / sito internet: www.trentininelmondo.it

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1212 - 2012

Oscar Dario Menapace e Bruno Mezzi (da sinistra, nella foto insieme a Francesco Bocchetti) dell’Argentina hanno portato il loro saluto il 16 luglio. Bruno, la cui famiglia ha origine a Storo, è membro del Circolo Trentino di Corrientes e Oscar, originario di Flavon e Levico Terme, del Circolo di Malabrigo. Entrambi hanno partecipato al programma di «Interscambio giovanile» organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento dall’1 al 20 luglio.

Sandro Battisti, nato a Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) nel 1978, è stato per un periodo il vice pesidente del Circolo trentino di porto Alegre. Il bisnonno paterno lasciò Besenello nel 1875. Ora è tornato a tutti gli effetti in Trentino: dai primi giorni del 2012 ha «piantato radici» a Povo dove vive e lavora presso «Trento Rise». Il 26 gennaio Sandro ha fatto visita e portato il suo saluto in Associazione.

VISITE IN SEDENon sempre durantel’anno siamo riuscitia pubblicare mese

per mese sul giornale le foto delle personeche hanno fatto visita alla sede della Trentininel mondo. In questo

ultimo numerodel 2012 tentiamodi completare la

«galleria fotografica»andando a ripescarele immagini scattate

nei dodici mesima rimaste in archivio

Julio Cesar Sartori è discendente di un trentino emigrato da Telve Valsugana in Uruguay. Nel 2011 Julio Cesar era tornato per la prima volta a Telve, grazie ad un viaggio organizzato dal Circolo trentino di Montevideo, del quale è socio. Nel 2012 Julio Cesar ha voluto ritornare e trascorrere quasi un mese a Telve, per conoscere ancora meglio il suo paese di origine e il Trentino. Per lui è stata una magnifica esperienza, durante la quale ha incontrato le sue radici. È venuto a trovarci il 30 agosto.

Anelise Franceschi, socia del Circolo trentino di Curitiba (Pa-ranà - Brasile) il 26 aprile è stata in Associazione per mostrare orgo-gliosa il suo nuovissimo passaporto, che sancisce la sua cittadinanza italiana, ottenuta grazie alla legge 379/2000.

Claudio Smaniotto (quarto da sinistra), è un imprenditore agricolo che vive e lavora a Neuquen (Argentina), insieme alla moglie Ana Elma Rozza (terza da sinistra), accompagnato dal consigliere della Trentini nel mondo Cesare Ciola (quinto da sinistra) da alcuni amici e parenti che vivono in Trentino, il 3 luglio ha visitato la sede dell’Associazione, dove è stato ricevuto dal vice presidente Aldo Degaudenz e dal direttore Anna Lanfranchi (primi due a sinistra).

Luciano Andreolli, del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina), il 3 ottobre con il presidente Alberto Tafner.

Maria Cisterna, (seconda da sinistra) di Buenos Aires, il 14 settembre ha visitato la sede con il marito Juan Carlos Grosso e i cugini trentini Elio Manfrini e Luciana Giori.

Gelci Zanandrea, (seconda da destra) suora presso la casa natale di Santa Paulina Visintainer a Vigolo Vattaro, ci ha fatto visita con Valdirene Dal-labrida (seconda da sinistra) il 20 novembre.

Carlo Basani, in visita all’Associazione il 7 luglio, poco dopo il suo pensionamento da dirigente generale della Provincia.

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13 12 - 2012

Oscar Dario Menapace e Bruno Mezzi (da sinistra, nella foto insieme a Francesco Bocchetti) dell’Argentina hanno portato il loro saluto il 16 luglio. Bruno, la cui famiglia ha origine a Storo, è membro del Circolo Trentino di Corrientes e Oscar, originario di Flavon e Levico Terme, del Circolo di Malabrigo. Entrambi hanno partecipato al programma di «Interscambio giovanile» organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento dall’1 al 20 luglio.

Sandro Battisti, nato a Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) nel 1978, è stato per un periodo il vice pesidente del Circolo trentino di porto Alegre. Il bisnonno paterno lasciò Besenello nel 1875. Ora è tornato a tutti gli effetti in Trentino: dai primi giorni del 2012 ha «piantato radici» a Povo dove vive e lavora presso «Trento Rise». Il 26 gennaio Sandro ha fatto visita e portato il suo saluto in Associazione.

VISITE IN SEDE

José Nardelli e Salesio Nardelli, (da sinistra, insieme a Gia-da Degasperi) hanno fatto visita alla sede della Trentini nel mondo venerdì 7 dicembre. José è discendente di Sigismundo Nardelli (era il suo bisnonno) originario di Mattarello.

Entrambi sono soci attivi del Circolo Trentino di Laurentino (Santa Catarina - Brasile). Si trovavano in Italia per accompagnare il figlio di José, Eduardo Nardelli di 19 anni che è entrato a far parte della squadra di calcio del Sestri Levante. Per José è stato il primo viaggio in Italia e in Trentino, mentre Salesio era già stato in Trentino nel 1995, quando aveva partecipato al soggiorno formativo organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento a Candriai.

Anelise Franceschi, socia del Circolo trentino di Curitiba (Pa-ranà - Brasile) il 26 aprile è stata in Associazione per mostrare orgo-gliosa il suo nuovissimo passaporto, che sancisce la sua cittadinanza italiana, ottenuta grazie alla legge 379/2000.

Padre Marco Bagnarol, (seconda da destra seduto in prima fila) che vive a Toronto (Canada), il 16 luglio, insieme ad un gruppo di studenti, ha fatto «tappa» presso la sede della Trentini nel mondo.

Gustavo Erresquin Cro-da, giovane messicano di Colo-nia Manuel Gonzalez, in visita il 28 settembre.

Dirce Vitti, del Circolo tren-tino di Piracicaba (Brasile), insie-me al «past president» Ferruccio Pisoni l’8 ottobre.

Giuliano Berti, del Circolo trentino di Nereu Ramos (Brasi-le), in sede il 6 novembre, con Rosanna Barchiesi.

Luigi Rizzoli, (terzo da sinistra nella foto) originario di Verla di Giovo e fondatore della fabbrica di calzature «Verlan» a La Serena in Cile, dove è emigrato con la sua famiglia all’età di diciannove anni nel 1951, il 1° ottobre è stato gradito ospite dell’Associazione, accolto dal direttore Anna Lanfranchi (seconda da sinistra): con Lu-igi c’erano (alla sua sinistra) la moglie Giuseppina Cova, la nipote Gianina, le figlie Maria Rosa e Bruna, il genero Giorgio Bertola, la nuora Carmen Bertola e il figlio Mauro. Ad accompagnarlo in sede è stato Pio Rizzolli, primo a sinistra nella foto.

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1412 - 2012

CIRCOLI

Cari amici del Circolo Tren-tino di Montreal, la Trentini nel Mondo è davvero felice di parte-cipare, anche se da lontano, alla vostra festa di compleanno per i 40 anni del Circolo.

Attraverso Lucia, che ringra-ziamo per la sua disponibilità a farci da ambasciatrice, voglio personalmente trasmettervi tut-ta l’amicizia e l’affetto che ci unisce, anche se non abbiamo moltissime occasioni d’incontro.

Sono convinto che il compi-mento dei 40 anni costituisca un traguardo importante, sia per il Circolo di Montreal che per l’Associazione, in quanto rappre-senta il risultato concreto di un sentimento: quel sentimento che lega tutti i trentini ovunque essi vivano, in un’unica Comunità

costruita sui medesimi valori e sulle comuni tradizioni.

Ed è verso il consolidamento e la crescita sempre più organizza-ta di questa Comunità Trentina che l’Associazione Trentini nel Mondo intende andare, lavoran-do assieme a tutti i Circoli, in

modo che ognuno possa portare quel contributo di idee e di pen-siero indispensabili per andare avanti nel tempo.

Anche se vorrei conoscere molto meglio la realtà del vostro Circolo per poter collaborare e interagire sempre di più, so che

a Montreal e più in generale nell’intero Canada, i Trentini hanno trovato una nuova casa, una nuova famiglia e una seconda patria. Questo però non toglie che rimanga sempre accesa la fiamma del ricordo e quella del desiderio di conoscere la storia, la gente e il luogo da dove si è partiti per iniziare una nuova vita.

Il Circolo ed il rapporto che questo può avere con l’Associa-zione costituisce il ponte ideale in grado di unire e fare incontrare i trentini di qua e di là dall’Oce-ano e ognuno di voi deve sapere che le porte della Trentini nel Mondo sono sempre aperte per accogliervi con affetto e amicizia.

Auguri per il vostro quarante-simo compleanno e un abbraccio a tutti. Alberto Tafner

Il Circolo trentino di Montreal (Canada) ha festeggiato il quaran-tesimo anniversario di fondazio-ne. La ricorrenza è stata celebrata il 3 novembre 2012 con una bella cena, seguita da un ballo e da una graditissima castagnata.

Il comitato direttivo, guidato dalla presidente Franca Calliari (foto al centro), ha organizzato una serata veramente memora-bile, che è stata tra l’altro allie-tate dall’esibizione del celebre cantante trentino Marco Calliari (nella foto a destra).

Erano presenti più di 120 per-sone - fra soci del Circolo e simpatizzanti - e tutti insieme

Festa con cena e ballo a Montrealper i 40 anni del Circolo trentino

hanno ricordato con riconoscenza i presidenti e comitati che si sono succeduti nei quarant’anni di attività del Circolo.

La Consultrice per il Canada,

Lucia Flaim, è arrivata da Toron-to per portare i saluti e gli auguri suoi personali, della Provincia Autonoma di Trento e dell’As-sociazione Trentini nel mondo

(qui sotto è riportato il testo del messaggio).

Tante grazie a tutti ed arrive-derci al 50esimo!

Gloria Odorizzi PozzaVicepresidente Circolo

DURANTE LA SERATA SI È ESIBITO ANCHE IL NOTO CANTANTE TRENTINO MARCO CALLIARI

IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO INVIATO PER IL 40° DAL PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, ALBERTO TAFNER

Tra Circolo e Associazione un «ponte ideale»

In occasione della «Settimana italiana» a Montreal il Circolo trentino della città canadese ha allestito una postazione, per presentare il Trentino.

L’iniziativa è stata curata dal comitato direttivo del Circolo e dalla presidente, Franca Calliari. Presso il «tavolo» del Trentino, sono stati esposti oggetti arti-gianali, parecchi libri sul nostro Trentino e opuscoli con cartine e immagini esplica-tive. I visitatori hanno così avuto modo di ottenere molte informazioni sul Trentino,

anche parlando personalmente con i soci del Circolo che si sono alternati nella postazione.

Grazie alla generosità dell’Ufficio emi-grazione della Provincia Autonoma di Trento, che ha inviato penne, portachia-vi, magliette e poster, abbiamo potuto distribuire numerosi gadget alle persone interessate.

Parlare del nostro Trentino con orgoglio è stata un’esperienza interessante e piace-vole. Gloria Odorizzi Pozza

Orgogliosi di aver presentato il Trentino alla «Settimana italiana»

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15 12 - 2012

CIRCOLI

Tre appuntamenti di successoper il «Gruppo donne» di TorontoIl Gruppo donne del Circolo

trentino di Toronto, in Canada, ha organizzato per la venticin-quesima volta il «mercatino di beneficenza», con il quale ha raccolto fondi destinati ad inizia-tive di solidarietà: tremila dollari per la Kidney Foundation (per il campeggio estivo dei bambini malati di reni); duemila dollari per il Sick Kids Hospital (destina-ti a Camp Oki, campeggio estivo per i bambini malati di cuore che hanno subito trapianto o portano pacemaker); un assegno è stato inviato anche a Padre Zucol, in India, per l’acquisto di un paio di macchine da cucire per dare la possibilità a due donne di un villaggio della provincia Kerala - dove è missionario da moltissimi anni - di procurarsi del lavoro.

«Con questi nostri interventi - afferma Lucia Larentis Flaim, che da sempre guida il Gruppo

donne - pensiamo soprattutto al futuro dei bimbi, forse perché sia-

Profondo cordoglio per la scomparsa di Aldo Cologna

CON IL MERCATINO DI BENEFICENZA SONO STATI RACCOLTI CINQUEMILA DOLLARI CANADESI

mo mamme, e anche alle donne perché con una maggiore capacità possano aiutare la loro famiglia».

Al «mercatino» ha dedicato un articolo il quotidiano «Corriere canadese» (foto a destra).

In vista del Natale, il Gruppo ha organizzato il «Kris Kringle» (foto a sinistra), una sorta di gioco nel quale dei pacchetti regalo pas-sano di mano in mano, secondo «ordini» che vengono impartiti

da chi conduce il gioco. Per le 53 partecipanti è stata un’altra serata di grande divertimento.

La foto qui sotto si riferisce all’annulae gita del Gruppo Don-ne, che si è svolta il 29 settembre: il programma prtevedeva una cro-ciera nel porto di Toronto ed una passeggiata nel centro cittadino.

Un ponte tra l’Italia e il Ca-nada: questo era Aldo Cologna, scomparso il 28 dicembre. Era nato il 22 gennaio 1944 a Castel-fondo, suo amato paese, da dove emigrò nel 1965, con destinazio-ne Toronto in Canada, dove pochi anni dopo sposò Alida Tedesco con cui ebbe tre figli: Stefano Boris e Kevin.

Stefano sposato con Gina ha quattro figli: Aidan, Simona, Mi-chela e Sofia. Boris non è sposato, ma con i nipotini ha il suo bel da fare. Kevin all'età di otto anni è morto causa annegamento.

La moglie Alida è morta il 4 novembre 2010 dopo una lunga e brutta malattia, lasciando un grande vuoto nella vita di zio Aldo, dei figli e di tutti i parenti.

Nonostante tutto zio Aldo ha sempre affrontato in maniera esemplare queste situazioni tri-sti, era lui che dava coraggio e speranza a tutti noi.

Lui che dal Canada quasi tutti i giorni in collegamento tramite Skype, chiedeva notizie del suo paese, lui che ha lasciato qui il suo cuore… la nostalgia per le sue montagne era forte; diceva che viveva in Canada, ma il suo posto era qui; scherzando si parlava di

quando un giorno non ci fosse stato più, avrebbe voluto spargere le sue ceneri sulla montagna di Castelfondo… . a «Sous» ai piedi della «Vecla». Così il vento avreb-be portato le sue ceneri dove lui

aveva lasciato il cuore.A Toronto era molto conosciuto

per il suo impegno come : mem-bro dei Cavalieri di Colombo, dell’Associazione Nazionale Alpini e del Tirolesi Trentini Social Club di Toronto (è stato presidente del Club trentino negli anni passati).

Nella sua amata Val di Non e specialmente a Castelfondo la-scia i nipoti Robert con Liliana, Sara e i pronipoti Keven e Carlo i cugini e tantissimi amici con cui quest’estate ha trascorso ore indimenticabili che tutti noi porteremo per sempre nei nostri cuori. Lo ricordano con affetto gli amici della famiglia Piazzi Enzo e Marta. Ciao Zio Aldo.

Un travolgente pensiero e passione mi trascina sulle belle montagnedella mia gioventù. Non può mai arruginire il ricordo di quei luoghie della terra che mi ha visto nascere-crescereSono folle di gioia quando il pensiero scorre sulle ali del vento e come una piuma leggera si posa sulla maestosa montagnasopra il mio paese dove la vita scorre ancora con ritmi antichicolorati di fatiche.La lontananza mi fa sempre pensare e sovente mi fa sospirare.È una corda che vibra nel cuore, suona un inno che canta all’amore.

Un fedele lettoreAldo Cologna (primo a destra

nella foto) era venuto a trovarci presso la sede della Trentini nel mondo il 10 agosto scorso insieme a Giovanna Cologna, Maria Paller e Alessandro Co-logna. Si trovava in Trentino per andare in visita ai parenti di Castelfondo.

Era un fedele lettore del no-stro mensile, lo leggeva dalla prima all’ultima pagina e lo apprezzava. Era un abbonato della prima ora: si dichiarava orgoglioso di aver ricevuto e di conservare tutte le copie uscite.

Insieme ai famigliari e ai parenti, ai quali esprimiamo sentite condoglianze, lo ricor-deremo con affetto anche per l’amore che nutriva per queste «sue» pagine.

Pensiero alle montagne della mia gioventù

Testo tratto da un componimento di Aldo Cologna, scritto a Mississauga il 7 ottobre 2009

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1612 - 2012

CIRCOLI

Per iniziativa del Circolo trentino di Bruxelles, in Belgio, in collaborazione con il Fogolar Furlan di Bruxelles e la società R.P.U.C (che riunisce gli appassionati di “petanque”, una variante francese del gioco delle bocce), è stata organizzata nella capitale belga una gara non competitiva di bocce, che ha visto impegnati ben 24 giocatori.

Mario Tiso, presidente del Circolo trentino di Bru-xelles, si è dichiarato molto soddisfatto del successo ottenuto dall’iniziativa, promossa per creare un mo-mento di aggregazione nel segno del divertimento, dell’amicizia e della gastronomia.

Infatti, in serata, al termine del torneo, è stata ser-vita una gustosa cena a base di tortellini, seguiti da una selezione di quattro formaggi e pane alle noci.

Torneo di bocce e cena con i friulani a Bruxelles

Tanti saluti cari dal Circolo Trentini di Liegi (Belgio). Vi mandiamo qualche fotografia del-la nostra tradizionale «castagna-ta» di novembre! C’erano quasi duecento persone. È stata una bel-la serata con le nostre famiglie, tutti i nostri «soci» ed amici... Polenta, luganeghe e fasoi... e un bicchiere di Teroldego con le castagne «brustolade».

Adriana Tomaselli

Nelle foto (da qui sopra, in senso orario): il presidente del Circolo, Filippo Nardon (secondo da sinistra) insieme ad alcuni giovani che hanno collaborato al successo dell’iniziativa; Leopoldo Feretti con «zio Rico» mentre preparono il «Parampampoli»; Adriana, Edoardo e «zio Rico» in cucina; uno scorcio dell’affollatissima sala.

Sapori della tradizione e vini trentinialla castagnata del Circolo di Liegi

Domenica insieme per i trentini di Como e LeccoIl 9 dicembre scorso i trentini

di Como e di Lecco si sono ritro-vati per festeggiare tutti insieme, secondo le tradizioni trentine, le ricorrenze di Santa Lucia e del Santo Natale. Con noi non sono mancati molti amici lombardi delle due province, che da tempo hanno stabilito una fraterna e profonda amicizia.

Come avviene in Trentino, abbiamo voluto vivere la ricor-renza di Santa Lucia, che nella tradizione porta doni in ogni casa, distribuendo a tutti i presenti cesti natalizi, panettoni, oggetti utili

lidarizzando con sentita vicinanza in caso di notizie meno buone.

In assemblea abbiamo ricordato l’attività del Circolo e discusso progetti ed iniziative future; dopo il consueto momento di raccoglimento per i nostri defunti,

e giochi ai bambini. Il periodo natalizio è un’opportunità per ritrovarci non solo per lo scambio degli auguri, ma anche per sentire eventi che ci sono occorsi nel corso dell’anno, partecipando con gioia se le notizie sono buone e so-

abbiamo seguito la Santa Messa officiata dal fedele Don Bassano ed allietata dal sottofondo musi-cale della fisarmonica del segre-tario del Circolo, Luigi Moser.

Il ristorante «La Capanna» di Lurago d’Erba ha voluto onorarci aggiungendo al menù concordato un piatto tipico trentino a base di «polenta e tonco del pontesel». Infine, dopo la lotteria con nu-merosi premi, ci siamo congelati con l’augurio di rivederci nel più roseo anno nuovo.

Guido Endrizzi(presidente del Circolo)

IL 9 DICEMBRE SI SONO RIUNITI PER L’ASSEMBLEA ANNUALE, FESTEGGIARE SANTA LUCIA E SCAMBIARSI GLI AUGURI DI NATALE

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17 12 - 2012

CIRCOLI

Castagnata del Circolo di Dortmundcon l’«asso» del calcio «Aki» SchmidtDapprima, tutti insieme ab-

biamo tagliato le castagne, le abbiamo arrostite e le abbiamo mangiate.

Più tardi un buffet di antipasti e vari tipi di pasta, accompagnati da un bicchiere di buon vino Te-roldego ci hanno dato la carica giusta per intonare tutti insieme le canzoni della tradizione italiana, accompagnati dalle chitarre di Gabriele e di Santino. Insomma, una normalissima serata del Circolo dei trentini di Dortmund (Germania) - si potrebbe pensare a prima vista - se non fosse inter-venuto un ospite tanto speciale quanto inatteso.

“Aki” Schmidt, ovvero Al-fred Schmidt, che però nessuno conosce con il suo reale nome di battesimo, non può passare inosservato all’interno del locale “La Trattoria” di Dortmund.

Una sua gigantografia in bianco e nero è appesa in bella mostra a una parete. Questa ritrae l’allora capitano del Borussia Dortmund mentre solleva vittorioso il trofeo vinto nell’incontro di coppa del 1965.

Proprio nella serata dell’in-contro del nostro Circolo, Aki Schmidt, che oggi ha 77 anni ed è una “leggenda vivente” del Borussia Dortmund, si trova di persona in questa trattoria, suo locale abituale. E quando gli chie-diamo di raccontare agli ospiti italiani qualche aneddoto della sua carriera, Aki non si lascia pregare troppo.

E Aki comincia a parlare con entusiasmo del calcio italiano e ricorda quando nel 1964 con i suoi giocatori del Borussia si trovò a giocare contro l’Inter: ”In quel campo non contavamo nulla,

non avevamo nessuna chance!” Aki racconta della superiorità tecnica di un Sandro Mazzola, della velocità di un attaccante come Jair e della forte difesa di Facchetti e Burgnich.

Nella partita di andata conclu-sasi con un pareggio, due a due, “... riuscivamo ancora a tenere il passo, ma nella partita di ritorno abbiamo perso tre a zero. Da noi non si poteva ricavare nulla di buono.”

E tutto il gruppo riunito nella “Trattoria” cerca di mettere insie-me la formazione della squadra dell’Inter di allora “Sarti, Picchi, Suarez ...”

Un rispetto ancora più grande tributa Aki alla nazionale italiana che nel 1982 vinse in Spagna la

finale del campionato mondiale contro la Germania. “Amavo questa squadra”, esclama entu-siasta Aki, “possedevano una tattica perfetta, la giusta misura tra una forte difesa e attaccanti pericolosissimi” allora non c’e-rano “quelli che si atteggiano a grandi attori ma non fanno un goal e che starebbero meglio in un circo piuttosto che su un campo di calcio. Si trattava piut-tosto di giocatori onesti, veri, che giocavano un calcio efficace ...” Diventato allenatore anni più tardi, lo stesso Aki ha cercato di mettere in pratica il sistema di gioco italiano.

Eppure una cosa che addolora l’ex-giocatore del Borussia, che ha sostenuto ben 25 partite in-

ternazionali e che oggi si occupa dei vari circoli dei sostenitori del Borussia, in realtà c’è: che la na-zionale tedesca proprio non riesca in partite decisive a battere quella italiana. Se mai questo succederà, “quando sarà?” chiedono tutti i presenti. Aki scuote la testa sfi-duciato: “Non ne ho la più pallida idea”. Invece distribuisce lodi al suo attuale giocatore preferito in Italia: Andrea Pirlo “E`una can-nonata!” E questo per uno come Aki Schmidt, che negli anni ‘50 e ‘60 nel calcio era di casa, è il massimo dei riconoscimenti.

Il gruppo vuole ancora sapere se Aki nel periodo in cui giocava non avesse mai pensato di trasfe-rirsi per giocare all’estero.

“Offerte ce ne sono state”, ri-corda Aki, “da parte della Spagna e anche dall’Italia”. Lì avrebbe potuto guadagnare molto più dei 4000 Marchi al mese che gli pa-gava allora il Borussia Dortmund. Ma lui non ha mai pensato seria-mente ad abbandonare “il suo” Borussia: “Io ero un ragazzo di Dortmund che cosa avrei dovuto fare a Milano?”

Da parte dei trentini è seguito un lungo e forte applauso.

Walter Bau

Fiduciosa speranza

Giace incantato il mondo in bianco velo,mentre a fiocchi ancor scende la neve,che morbida avvolge la volta del cielo,di campane, lontano, il rintocco lieve.

Nella pace di questo invernale splendore,ansiosi attendiamo la Notte Santae la fine dell’Anno, sperando di cuore che ci porti ogni bene e salute tanta.

Libera traduzione dal testo in lingua tedesca di una poesia di Mariano Bresciani, del CircoloTrentino di Colonia (Germania)

Riportiamo il testo integrale del messaggio inviato per posta elettronica da Lorenzo Dellai al presidente della Trentini nel mondo, ai Con-sultori e ai presidenti dei Circoli trentini.

Cari amici, nel giorno nel quale rassegno le mie dimissioni da Presidente della Provincia Autonoma in vista di una mia eventuale candidatura al Par-lamento nazionale, sento il dovere di rivolgere un cordiale saluto a Voi e - Vostro tramite - a tutti i trentini nei vari continenti.

Unisco il mio ringraziamento per la collabo-razione da Voi sempre garantita e anche il mio rammarico per non aver potuto visitare, durante il mio mandato, tulle le Vostre Comunità. Quando questo è accaduto ho provato grande emozione e vero orgoglio di trentino.

Auguro a tutti un sereno anno nuovo e un positivo lavoro nell’interesse di tutte le nostre comunità. Un abbraccio.

Lorenzo Dellai

Il saluto di Dellai ai Circoli trentini

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L’EX CAPITANO DEL BORUSSIA DORTMUND HA RACCONTATO EPISODI DELLA SUA LUNGA E LUMINOSA CARRIERA SPORTIVA

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1812 - 2012

CIRCOLI

Buon lavoro al nuovo direttivo di CordobaEletto dall’assemblea del Cir-

colo che si è svolta il 12 novem-bre, il nuovo direttivo del Circolo trentino di Cordoba (Argentina) si è riunito il 16 novembre per la distribuzione dellle cariche.

Questa la nuova composizione: Gustavo F. Cristofolini, presi-dente; Zonia S. M. Angeli, vice presidente; Norma E. Zanini, segretaria; Adriana E. Giovan-nini (tesoriere). I consiglieri titolari sono: Sergio V. Donini, Rolando E. Trettel, Graciela M. Tomasi. I consiglieri supplenti sono: Mercedes N. Goio, Cecilia M. Bazzoli.

I revisori dei conti sono: Nelly B. Zamboni e Romina S. Griguol (titolari) e Maria Amalia Conci (supplente).

Completano il nuovo diretti-vo i componenti del Collegio arbitrale: Victor Donini, Pio E.

Baldissare e Carlota Agosti.Il nuovo presidente, Gustavo

Cristofolini, ha dichiarato di vo-

ler proseguire la linea di azione portata avanti dal suo predeces-sore, Rolando E. Trettel.

Il neonato in braccio al papà nella foto, si chiama Simon Roca ed è il più giovane componente della comunità trentina di Buenos Aires (Argentina). È nato il 6 no-vembre 2012 e alla nascita pesava 3,560 kg. È nipote di Gabriela Anzelini, presidente del Circolo Trentino di Buenos Aires. Il papá Santiago, la mamma Luciana e i fratellini Felipe e María sono molto felici dell’arrivo del nuovo membro della famiglia Roca.

Benvenuto Simon

Il «Coral Trentino» del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina) che quest’anno ha festeggiato i suoi 25 anni di attività, il 1° dicembre ha offerto al Cir-colo un graditis-simo «Concierto de Navidad». Di-retto dal maestro Guillermo Suar, il Coro ha eseguito diverse canzoni di Natale, «fra le

quali - ci ha scritto la presidente del Circolo, Gabriela Anzelini - anche alcune che cantavamo davanti al presepio la notte del 24, insieme

ai nostri genitori trentini ». Il 1° di-cembre si sono esi-biti anche il «Coro Giuliano», diret-to da Juan Pablo Llobet e il «Coro Suyai», diretto da Guillermo Suar.

Apprezzato concerto natalizio del «Coral Trentino»

Domenica 9 dicembre abbia-mo organizzato l’ultimo pranzo dell’anno. È stata una grande festa con molti partecipanti: 150 persone. Il menù prevedeva: un «buffet froid» speciale, preparato artigianalmente dalle donne del consiglio direttivo. Non mancava niente, i piatti erano variatissimi e sono stati accolti con approvazio-nee... grande appetito.

C’è stata poi un’importante lotteria con bellissimi premi in palio. La sede del Circolo è stata

Chiusura d’anno con pranzo e lotteriaal Circolo trentino di Buenos Aires

OLTRE 150 PERSONE HANNO PARTECIPATO ALL’APPUNTAMENTO CHE SI È SVOLTO IL 9 DICEMBRE

allestita per l’occasione con molto buon gusto e abbiamo avuto la presenza di un bravissimo ani-matore, Alberto Daysen, che con il suo repertorio internazionale,

ma sopratutto italiano, ha fatto ballare utto il pomeriggio «come un soldo» gran parte dei presenti.

Gabriela Anzelinipresidente del Circolo

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19 12 - 2012

DALLE VALLI

Poi è stata la volta dell’Associa-zione Triveneta di Lucerna con due «numeri»: un primo ballo po-polare, allegro, durante il quale le ragazze hanno mostrato la loro grazia e delicatezza e i ragazzi hanno mostrato la loro forza e agilità e poi una danza nella quale hanno coinvolto i presenti.

La serata è proseguita con la cantante Amanda Peliciolli, che ha proposto un repertorio di brani italiani e le musiche da ballo del duo «Cristiano e Marcelo».

Sabato 27 ottobre 2012 si sono svolti il «III Incontro Culturale» e la «VIII Cena Italiana Trentina» del Circolo Trentino di Luzerna (Santa Catarina - Brasile), con l’obiettivo di riscoprire, tutelare, far conoscere e tramandare i co-stumi e le tradizioni culturali che i nostri antenati ci hanno lasciato.

La manifestazione è iniziata nel pomeriggio a partire dalle ore 14.00 con i giochi di carte, come briscola, scopa, tressette, quatrilho e truco e i tornei di bocce, morra e tria. Purtroppo la partecipazione ai giochi quest’an-no non è stata cosi significativa e numerosa come negli anni pre-cedenti. Il premio è stato conse-gnato solo nei giochi di tressette, bocce e truco.

A tressette il primo posto è stato conquistato dalla coppia Primo Alberti e Gilto Mott; al secondo posto Ferdinando Dalvesco e Aquiles Mott e al terzo, Gisela Spier e Helga Spier.

Nel gioco del «truco» hanno vinto Jaime Turra e Amarildo Proner, seguiti da Cleber e Clau-demir Torre (secondi classificati) e da Dirceu Karlo e Francisco Iagher.

La classifica finale del torneo di bocce ha visto trionfare la coppia Antenor Biscano e Felix

Brandalize, davanti alla squadra composta da Valmor Cardoso e Milton Hoffman; al terzo posto, Roque Greff e Clemair Garanha.

La sera, a partire dalle ore 20.00, la manifestazione è pro-seguita con la cena, che ha otte-nuto un grande successo, con la partecipazione di più di trecento persone.

Dopo la cena, ci sono state le esibizioni di carattere culturale.

Il Gruppo di danze del Circolo trentino di Lucerna, ha presenta-

Applausi e grande entusiasmo a Luzernaper il «Gruppo danze» del Circolo trentino

L’ESIBIZIONE È AVVENUTA IN OTTOBRE IN OCCASIONE DEL «3° INCONTRO CULTURALE» E DELLA «7A CENA ITALIANA TRENTINA»

to i balli «Scarparo» e «Scarpe e raspa»; poi Natalie Ceron si è esibita da sola in due danze freestyle, che rappresentano la cultura italiana e brasiliana, «Brasileirinho» e «Tarantella».

Lo spettacolo del Gruppo di danze del Circolo trentino di Lucerna è poi proseguito con l’esecuzione di «Massolin di fiori» e la lettura, da parte di Carla Dhilder Greici e Krug della poesia «Carezze al mio Trento» scritta da Luigi Amech.

Il Circolo trentino di Presidente Getúlio (Santa Catarina - Brasile) per il Natale quest’anno ha fatto un doppio festeggiamen-to. Prima abbiamo partecipato alla sfilata di Natale che si svolge ogni anno sempre nel primo venerdì di dicembre, in coincidenza

Doppio appuntamento natalizio per il Circolo di Presidente Getúlio

con l’apertura del «Natale Magico». Nella stessa occasione, cinque coppie di soci del Circolo Trentino si sono esibite nella danza denominata «Finestrella». Il 16 dicembre il Circolo ha riunito tutti i soci per l’incontro che ha concluso l’attività del 2012: con il pranzo

natalizio è stato festeggiato anche l’ottavo anniversario del Circolo, che è stato fondato il 15 dicembre 2004. Durante l’incontro ab-biamo consegnato un regalo natalizio a ogni famiglia del Circolo.

Nilo Poffo (presidente del Circolo)

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2012 - 2012

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Nel 1935 dalla Valle di Fiem-me giunse sull’Isola di Rodi, Protettorato italiano, un gruppo di boscaioli e segantini fiemmesi con le famiglie. Il governatore ita-liano Mario Lago creò per loro un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri convalligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali fo-reste, depauperate nel corso degli ultimi secoli.

Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della

maggioranza dei trentini, doveva essere definitiva.

Ma la “Grande Storia” aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso, a partire dalla fine del 1936, divenne un avamposto “strategico” del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militariz-zazione. Quindi, con l’entrata in guerra dell’Italia, fu stretto nella

morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l’Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell’e-sercito tedesco.

Con la sconfitta dell’Italia, e dopo due anni di amministrazione

Fiemmesi a Rodi, una pagina di storia poco notauna straordinaria vicenda di pace, lavoro, fatica

inglese, il Dodecaneso passò sotto amministrazione greca e le fami-glie trentine che avevano sperato di poter rimanere in quella terra, in cui avevano intessuto rapporti di amicizia e reciproca stima con la popolazione locale, dovettero lasciare l’isola.

Le ultime fecero rientro in pa-tria nel 1947. Campochiaro, ora abitata da famiglie greche, cambiò di nome, venendo a chiamarsi Eleoussa.

A partire dagli anni ’80 nacque in Valle di Fiemme un flusso di turismo verso Rodi, fatto di

IL LIBRO “GLI UOMINI DEL LEGNO SULL’ISOLA DELLE ROSE” RICOSTRUISCE L’EMIGRAZIONE AVVENUTA FRA IL 1935 E IL 1947

«Non soltanto un accurato e meritevole lavoro di ricostruzione storica e dunque di memoria restituita, specie alle giovani generazioni, ma anche un tassello in quella necessaria costruzione della identità delle nostre comunità: in questo caso quella della valle di Fiemme che a metà del secolo scorso, in condizioni difficili, scelse la strada dell’emigrazione portando nel cuore del Mediterraneo, a Rodi, la secolare esperienza dei boscaioli.

E dunque, nel contesto di anni segnati da laceranti conflitti, anche una straordinaria vicenda di pace, lavoro, fatica.

Una vicenda che oggi può essere final-mente conosciuta da tutti i trentini, e non solo». Così Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica, enti locali e personale della Provincia autonoma di Trento, durante la presentazione del volume «Gli uomini del le-

gno sull’isola delle Rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947» (Curcu & Genovese editore).

Il libro ricostruisce, anche con l’ausilio di immagini inedite, una pagina di storia sconosciuta ai più ed è frutto del lavoro di scrittura e ricerca del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi e del gior-nalista e scrittore Renzo Maria Grosselli.

Alla presentazione, accanto all’assessore Gilmozzi, l’assessore alla cultura del comu-ne di Cavalese, Sergio Finato; Renzo Maria Grosselli e una rappresentanza del Comita-to familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi, con il presidente Riccardo Selle, Franca Degiampietro e Giampaolo Corradini.

Ma era presente, non senza emozione, anche un folto gruppo di persone, oggi an-ziane, che hanno vissuto direttamente quella epopea. (Uff. Stampa PAT)

Un’emigrazione organizzatache doveva essere definitiva

«Nanno e le sue chiese - Capolavori anti-chi e moderni» è il titolo del libro (di oltre trecento pagine) che Giuseppe Torresani, nativo di Nanno, dirigente scolastico a Mezzolombardo, ha realizzato nel 2012, nell’anno del cinquantesimo di consa-crazione della chiesa di San Biagio. Qui di seguito riportiamo alcuni stralci della prefazione.

Le chiese costituiscono per una comunità il patrimonio più prezioso, tramandato di generazione in generazione per essere con-servato e arricchito. Esso è uno scrigno pieno di valori religiosi, umani e culturali, che hanno assunto mirabili espressioni in forme artistiche, frutto dell’ingegno e del lavoro di tante persone.

Le vicende delle chiese di Nanno sono

per molti versi emblematiche dei problemi che le comunità hanno dovuto affrontare nell’evoluzione dei tempi per far fronte a nuove esigenze, come il notevole incremento della popolazione con la conseguente neces-sità di ampliamento degli edifici religiosi. E non furono sempre soluzioni indolori per la decisione di operare interventi che in qual-che caso dovevano essere radicali, come la demolizione completa della antica chiesa per dare spazio alla nuova.

La ricostruzione storica dell’ambiente di Nanno all’epoca dell’abbattimento della gloriosa cinquecentesca chiesa di S. Biagio, perché troppo piccola a contenere l’aumen-tata popolazione, può aiutare a comprendere e collocare i fatti e gli avvenimenti in una corretta interpretazione.

Dalla demolizione alla ricostruzione,la storia della chiesa di San Biagio

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ex emigrati e di loro figli e ni-poti che, nei decenni, avevano trasformato in un «mito» le vi-cende di quella emigrazione. Così Franca Degiampietro, Giam-paolo Corradini e Riccardo Selle - del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi - han-no ricostruito la genesi di un libro che, è stato detto durante la presentazione, “sembrava un sogno ed è oggi diventato, grazie all’impegno e all’entusiasmo di molti, un importante documento.

L’ENTUSIASMODEL RICORDO

Il libro si apre con una nota del Comitato familiari degli emigrati fiemmesi a Rodi, intitolata «L’en-tusiasmo del ricordo», che qui di seguito riportiamo integralmente.

«Nel “frenetico andamento della vita moderna” risulta sempre più difficile guardarsi indietro e pensare a quanto qualcuno prima di noi ha detto e fatto; inoltre, spesso, è la stessa pigrizia che ha il sopravvento e tutto ciò ci porta

a posticipare azioni ed infine, ine-sorabilmente e drammaticamente, a dimenticare.

Qualche anno fa Riccardo Selle ha proposto a noi, Franca Degiam-pietro e Giampaolo Corradini, a nostra volta figli di emigrati, di realizzare un sogno: riportare alla memoria un periodo storico di emigrazione “fiemmese” nell’i-sola di Rodi (Grecia) dove, lui bambino, seguì la famiglia.

Ci siamo trovati di fronte ad una scelta: intraprendere o meno un viaggio, con l’intento di raccoglie-re testimonianze verbali (le poche dei fortunati “sopravvissuti”), scritti, racconti di figli e nipoti, tante immagini, spesso ingiallite dal tempo ma sempre splendide, elementi di un passato non molto lontano, vissuto in una (allora) lontana isola del Mare Egeo, dalle nostre madri e dai nostri padri.

Se ne era spesso parlato, fra parenti ed amici dei Fiemmesi di Rodi, ma era fino ad oggi rimasta un’intenzione, un’idea ‘allo stato larvale’ si potrebbe dire. Se il tem-po e un pizzico di slancio, ma non

certo la volontà, erano mancati ai nostri predecessori, la torcia è stata passata ai figli ancora accesa.

Di qui l’idea, e le radici intime, di questo documento: un paziente lavoro che ci ha impegnato per alcuni anni ma che ci ha, sin dall’inizio, entusiasmati e che ci appassiona ancora scrivendo queste brevi righe di presentazione nelle quali vorremmo trasmettere quanto noi ora, una volta ultimato il percorso, avvertiamo.

Tutto è avvenuto in un crescen-do di emozioni: ritrovare una lettera diligentemente scritta ed indirizzata al coniuge in Patria, come rivedere un parente su una piccola immagine fotografica ritagliata a seghetto è stata per noi e per tutti coloro che con noi hanno ‘scritto’ questo documento ripercorrere non solo una parentesi di storia.

Non si tratta di un semplice de-bito di riconoscenza nei confronti di persone che hanno tracciato il solco prima di noi: è un valore che va ritrovato nello stesso entu-siasmo con cui gli stessi interpreti

VALLI - EDITORIA

di quelle esperienze raccontavano a noi il loro modo di lavorare, studiare, divertirsi, in una parola il loro ‘vivere’ in quelle terre.

“Ricordare” nel senso di “ripor-tare nel cuore”: questo è quanto era il nostro intendimento sin dall’inizio di questo viaggio.

Nel nostro cammino abbiamo coinvolto tantissimi “testimoni” ed amici, che vogliamo ringraziare avendo con noi entusiasticamente e senza alcuna riserva collaborato. Anche in loro abbiamo ritrovato le nostre emozioni.

Un particolare ringraziamento a Renzo Maria Grosselli che ha accolto, senza esitazione fin dai primi momenti, la proposta di produrne un documento di signi-ficativo valore storico.

Come pure un grazie a colo-ro che hanno creduto al nostro progetto ed hanno contribuito fi-nanziariamente alla realizzazione del presente volume. Cosa altro dire? L’entusiasmo del ricordo ci ha affascinato e continuerà ad affascinarci; chissà, questa opera potrà essere un buon inizio”.

Non c’è dubbio che la perdita del patri-monio di fede e arte è stata grande; ma erano tempi nei quali, presi nel ciclone di un modernismo imperante prima e dopo la seconda guerra mondiale, si riteneva che il vecchio non rappresentasse un valore e si potesse disfarsene, convinti anche che il mescolare l’antico col nuovo poteva rompere l’unità artistica.

Uno degli obiettivi del libro è quindi di far rivivere l’antica chiesa di S. Biagio attraverso immagini, documenti, testimonianze e riferi-menti scritti e orali. Ciò non deve inficiare l’altro obiettivo di rendere omaggio all’opera

nuova e a quanti sono stati encomiabili pro-tagonisti della sua realizzazione.

Anche per essa, si è voluto ripercorrere le tappe salienti, dalla genesi alla posa della prima pietra, dagli stati di avanzamento fino alla sua solenne consacrazione il 21 maggio 1952 e oltre, dando il giusto rilievo anche alla discussione sul rapporto tra l’arte contempo-ranea e la religione e, nello specifico, sulla Via Crucis, vero capolavoro di arte moderna.

L’indagine storica è stata condotta seguen-do rigorosamente il metodo storico scientifico di raccontare poggiando sempre su una ricca documentazione, ravvivata dalle testimonian-

ze delle fonti dirette, per offrire al lettore la più ampia panoramica di ciò che liberamente e in modo personale è chiamato a valutare.

È stato un lavoro di ricerca lungo e impe-gnativo. Ciò che tuttavia ha reso ancora più toccante e stimolante il lavoro è stato l’incon-tro con tante persone, desiderose di ricordare con amore coloro che hanno legato la loro vita alla edificazione della nuova chiesa.

Si è voluto poi delineare l’ambiente in cui sono avvenuti i fatti e raccontare il più fedel-mente possibile come sono state prese certe decisioni, per stabilire con obiettività, i meriti e le responsabilità individuali e collettive.

Il libro delinea l’ambiente in cuisono avvenuti i fatti e raccontail più fedelmente possibile comesono state prese certe decisioni,per stabilire con obiettività, meritie responsabilità individuali e collettive

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2212 - 2012

EDITORIA

Un volume di ottanta pagine, con cinquanta poesie dialettali di dieci autori (quattro dei quali ancora viventi): questa potrebbe essere la stringata presentazione «in numeri» del libro «A tavola con la memoria», edito nella col-lana «I quaderni dell’enoteca», che è stato presentato lo scorso 10 dicembre a Trento a Palazzo Roccabruna da Adriano Dalpez e Bruno Dorigatti, rispettivamente presidenti della Camera di com-mercio di Trento e del Consiglio provinciale di Trento, i due enti che hanno pubblicato il volume.

Scorrendo il sommario del libro, si trovano titoli come «L’orzét a la trentina», «La salsiza», «El smacafam», «El teroldec», La polenta», «Ton-co de ponteselo», «Profum de bröbrus’» e «Polenta carbonèra». Si intuisce così - come in effetti si spiega nei risvolti di copertina - che «A tavola con la memoria», oltre che un omaggio al Trentino, ai suoi poeti e alle sue tradizioni, è «un invito esplicito a riscoprire una tradizione enogastronomica che è parte integrante della civiltà montano-rurale trentina», che la contemporaneità, a volte distratta e frettolosa, tende a dimenticare.

«A tavola con la memoria - ha affermato l’autore dell’intro-

duzione al libro, Renzo Fraca-lossi, durante la presentazione a Palazzo Roccabruna - è solo apparentemente un’ordinaria raccolta di poesie. In realtà, fra queste pagine, sta prepotente la voce delle nostre origini, ovvero di quei caratteri che ci rendono forse unici e che, nei secoli, hanno scavato e scolpito, come acqua continua, lo specifico di questa geografia».

Mentre si leggono le poesie di questa raccolta, ha proseguito Fracalossi, «ci accorgiamo, quasi inavvertitamente, della straordi-naria forza che ci lega alla terra. Una forza che non si interrompe mai e che ci fa rimestare la po-

I sapori dell’enogastronomia trentinamessi «in versi» da dieci poeti dialettali

«A TAVOLA CON LA MEMORIA» È STATO EDITO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRENTO E DAL CONSIGLIO PROVINCIALE

lenta, qui come in Australia, con lo stesso medesimo richiamo alle nostre profonde radici, consape-voli che quel bollente impasto di acqua, sale e mais tutela, più di ogni museo, la nostra orgogliosa appartenenza a montagne e valli che, oggi come mille anni fa, sono la nostra casa ed, al con-tempo, un ponte essenziale fra le culture dell’ Europa che diviene».

Fracalossi ha anche voluto precisare che le poesie della rac-colta non alimentano la comoda retorica della nostalgia e non vagheggiano alcun improbabile ritorno al passato: costituiscono invece «un invito potente alla ri-flessione attorno al nostro incerto

vivere nell’età della tecnica, dove è facile scordare provenienze ed origini, per perderci nelle sabbie mobili dell’omologazione più grigia, quella cioè che annulla l’ originalità delle indispensabili differenze».

«Viviamo immersi in un mag-ma oleoso di “fast food”- ha con-tinuato Fracalossi - di gusti tutti uguali, di sapori standardizzati, di pensiero unico e debole; di lingue mal imbastardite fra uno scadente italiano ed un raffazzo-nato inglese da giornale pettegolo Solo lo poesia - ha concluso - può intervenire, per richiamare la nostra coscienza all’ essenza delle cose vere, attraverso il lento passo della parola che illumina questa selva oscura, nutrendo di sé la conoscenza prima e la coscienza poi».

Il volume propone opere di Fabrizio da Trieste (che ha letto alcune poesie durante la presenta-zione del libro), Arcadio Borgo-gno, Silvano Brunelli, Giuseppe Caprara, Ferruccio Gasperetti, Lino Lucchi, Giovanni Mene-guz, Emanuele Mussi, Gastone Pancheri e Livio Tissot.

Chi fosse interessato, può met-tersi in contatto con Palazzo Roccabruna, tramite il sito www.palazzoroccabruna.it

L’associazione Professionaldreamers, a conclusione di un progetto realizzato attraverso i bandi del Servizio Valutazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento, propone un agile volume sul tema delle «Terre Comuni». Nel corso dell’estate 2011 e 2012 nell’ambito del progetto sono state organizzate escursioni guidate e aper-te al pubblico su alcune delle più antiche e originali terre comuni del Trentino: le consortele della Val di Rabbi, le Regole di Spinale e Manez, la Magnifica Comunità di Fiemme, la Regola Feudale di Predazzo, il consorzio dell’Alpe Vederna.

C’è stato un periodo, infatti, nel corso della storia in cui il Trentino era retto da un plurale ed estremamente diversificato sistema di governo del territorio, in cui le comunità locali godevano di ampi spazi di autonomia nella gestione di beni di in-teresse collettivo come prati, boschi, aree

coltivate, torrenti.La sopravvivenza

di queste comunità in contesti ambien-tali ostili come quel-li montani dipende-va da un’attenta e oculata gestione di queste risorse. Tale sistema ha consen-tito di preservare per secoli i delicati equilibri sociali e ambientali delle montagne trentine grazie all’applicazione di principi di sostenibilità ambientale che questo volume intende sve-lare. Anche se il territorio è molto mutato, continuano oggi ad esistere le istituzioni depositarie di quelle antiche usanze: le proprietà collettive.

Qual è l’attualità di queste istituzioni in

un mondo radicalmente tra-sformato? Che cosa possiamo apprendere da questo secolare sistema di gestione sostenibile del territorio?

Mappe, fotografie, racconti, statuti: attraverso questi stru-menti il libro invita all’esplo-razione delle terre comuni del Trentino, suggerendo cinque itinerari inediti. Su queste trac-ce il viaggiatore è introdotto al territorio delle proprietà col-

lettive, cogliendo spunti e suggestioni per approfondire lo stretto legame tra una so-cietà, un territorio e le sue istituzioni locali.

Maggiori informazioni sul volume, sul progetto e sull’associazione si trovano sul sito www.professionaldreamers.net e si possono richiedere per e-mail scrivendo a [email protected]

Cinque itinerari nelle «terre comuni» del TrentinoATTRAVERSO MAPPE, FOTOGRAFIE E STATUTI IL LIBRO FA CONOSCERE UN SECOLARE SISTEMA DI GESTIONE DEL TERRITORIO

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PERSONAGGI

L’ultimo numero della «Strenna trentina» riportaanche un articolo di Luciano Imperadori, giàconsigliere della Trentini nel mondo e attuale

componente del Collegio dei probiviri, dedicatoal fondatore della Cooperazione trentina che

per primo studiò l’emigrazione trentina

“Trentacinque operai, quasi tutti bleggiani, partono oggidì alla volta di Genova per quindi salpare sul vapore Serivia, il 1° settembre alla volta della Plata, nella Repubblica Argentina. Co-storo e gli altri delle due spedizio-ni anteriori, vengono trasportati dalla Casa Colajonni di Genova, con la caparra anticipata di 20 lire a testa e colla rifazione del restante prezzo a rate mensili entro i primi sei mesi di lavoro”.

Così, centrotrent’anni or sono, scriveva don Lorenzo Guetti su La Voce Cattolica del primo settembre 1883, affrontando quello che era diventato il più vasto movimento migratorio di quell’epoca.

Un fenomeno che lui stesso stava studiando, raccogliendone i dati sulla “Statistica dell’Emi-grazione Americane dal 1870 in poi”, che verrà pubblicata nel 1888. Proprio lo studio di questo fenomeno e delle sue cause raf-forzò, nel curato della Quadra, l’idea cooperativa, come “arma e rifugio dei deboli” per combattere la fame e la misera di quegli anni. Interessanti sono le considerazio-ni che Don Guetti fa in questo articolo e che riprenderà anche in molti altri scritti.

“È utile l’emigrazione?” si do-mandava di fronte ai molti dubbi sollevati soprattutto dalla borghe-sia liberale sui quotidiani locali. “ Il popolo la trova tale -rispondeva- e contro la voce comune è inutile opporre vuote asserzioni, ed è pure ridicolo impedire o tentare di impedire con mezzi esosi questo movimento migratorio”. Qui don Guetti si riferiva alla “tassa” che veniva imposta ai giovani che volevano evitare di fare il servizio militare anche per “cinque o sette

anni” e, con la sua consueta iro-nia, si domandava: “ma in questo modo si costringe a pagare debiti non ancora contratti, si rifiutano contro ogni diritto legali sicurtà, e se per accidente il giovane venisse a morire anzi tempo si farebbero pagare i morti stessi”.

“Altri paesi più innanzi nel vero progresso - proseguiva il prete del Bleggio - tutelano con leggi speciali l’emigrazione, difendono e proteggono i propri emigranti in ogni luogo e in ogni evento”. “Facciamo così anche noi - proponeva - Studiamo que-

sta emigrazione e trovatala utile, venga protetta”.

A conclusione del suo lavoro, don Guetti proponeva di: “istituire un Comitato Trentino d’Emigra-zione, colla sede in Trento, avente corrispondenti in ogni valle e nei porti di partenza e di arrivo, affine di dirigere e proteggere gli emi-granti alla partenza, nell’arrivo e nella permanenza, formando così una rete sicura da difenderli da ogni ingrata sorpresa e conseguire per tal modo più felicemente lo scopo della loro emigrazione”.

Veniva qui anticipata l’Opera

Bonomelli che, anche nel Tren-tino, si occupò per molti anni dell’assistenza agli emigran-ti, indirizzandoli, tutelandoli e stipulando persino contratti di lavoro. Un compito raccolto poi dall’Associazione Trentini nel Mondo che ritiene esserci oggi nel Mondo un numero di discendenti degli emigrati pari ai trentini residenti.

Una ipotesi non lontana dal vero se si tiene conto che proprio la Statistica compilata da don Guetti mette in luce che, su una popolazione di 404.225 abitanti, in quasi vent’anni dal 1870, gli emigrati trentini furono 23.846, dei quali 14.060 ebbero un esito buono, 1.651 cattivo e di 8.135 non si ebbero più notizie. Ben 1008 poi furono i morti accertati. Infine 1.991 rimpatriarono.

Una Statistica accurata e mi-nuziosa, suddivisa paese per paese, decanato per decanato, tra uomini e donne, sposati o meno, raccolta attraverso questionari sottoposti a tutti i parroci, curati e volenterosi dei vari Comuni. Un lavoro immenso, manuale, ca-pillare che stupisce ancora oggi. Un impegno pubblicato poi dalle Edizioni Monauni di Trento nel 1889. L’anno seguente, a Santa Croce di Bleggio, Don Guetti darà vita alla prima “Cooperativa di consumo e di smercio del Tren-tino”, ribattezzata poi “Famiglia Cooperativa”.

In un certo senso era la risposta propositiva all’emigrazione e alla crisi del tempo; l’idea di racco-gliere “i trentini di buona volon-tà” per un progetto di autonomia e di riscatto economico e sociale. Un insegnamento valido anche per gli attuali momenti di crisi.

Luciano Imperadori

Un ritratto di don Lorenzo Guetti che compare su un murales a Larido e la copertina dell’ultima edizione della “Strenna trentina”.

Come 130 anni fadon Lorenzo Guetti

affrontò la crisi

Arnaldo Pizzini - ora da tutti conosciuto come Arnold - è originario della Val Lagarina e ha vissuto da giovane al Castel Noarna: nel 1953 lasciò l’Italia per emigrare in Australia, dove due anni prima era emigrato un suo fra-tello. Nel 1957 furono raggiunti da un terzo fratello e nel 1960 i tre fratelli Pizzini erano diventati i maggiori produttori di tabacco nell’emisfero meridionale australiano.

Nel 1980, quando si profilava la crisi del settore del tabacco, Arnold intuì la nuova strada da seguire: con il figlio Arnie piantò nella King Valley (nello stato di Victoria) le prime viti dalle quali si sviluppò la Cantina Christmont, che produce vini di qualità (il sito

è www.christmont.com.au)Alla storia di Arnaldo Pizzini ha dedicato un

articolo il giornale «Pulse», nell’ambito di un servizio dedicato all’emigrazione in Austra-lia. «Abbiamo trovato quello che volevamo» è il titolo dell’articolo, nel quale Arnaldo Pizzi-

ni ricorda i tempi duri in Trentino subito dopo la seconda Guerra mondiale. Dopo alcuni anni di lavoro in una fabbrica chimica in Francia, prese la decisione di partire per l’Australia. «Quando non hai niente e non vedi nessun futuro, è abbastanza per fare qualsiasi cosa per uscire da quella situazione», afferma Pizzini nell’articolo. Le incertezze di una nuova vita lontano da casa, le difficoltà legate ad una nuova lingua, la sfida dell’ignoto, furono calcolate attentamente. «Per noi quella di emigrare fu la decisione giusta - afferma Pizzini in chiusura dell’articolo - perché abbiamo trovato proprio quello che stavamo cercando».

«In Australia ho trovato proprio quello che cercavo»IL GIORNALE “PULSE” HA DEDICATO UN ARTICOLO ALLA STORIA DI EMIGRAZIONE DI ARNALDO PIZZINI, ORIGINARIO DELLA VALLAGARINA

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relative alle attività annuali dell’Associazione.

q

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CALENDARIO2 novembre

A Perequê (BR) riunione del gruppo giovani trentini brasiliani zona centro (Santa Catarina e Paranà)

3 novembreC.T. Liegi (BE): Castagnata

4 novembreC.T. Colonia Tirolesa (AR): pranzo sociale

9 novembreC.T. Cordoba (AR): cena per il giorno della nonna

11 novembreFamiglia Bellunese del Trentino (IT): castagnata

12 novembreC.T. Cordoba (AR): Assemblea generale

14 novembreC.T. Denver- Colorado (USA): incontro mensile

16-18 novembreC.T. Villa Regina (AR): Trento Fest

Gruppo Folk Trentino del C.T. Rodeio (BR): chiusura attività 2012 e gita a São Francisco do Sul

17 novembre A Curitiba (BR): riunione coordinamento zona nord

di S. Catarina e Paranà

18 novembre C.T. Charleroi (BE): polenta d’autum

20 novembre C.T. Rodeio (BR): cena chiusura attività 2012

22 novembreC.T. Denver- Colorado (USA): festa del ringraziamento

23-25 novembreC.T. Santa Olimpia (BR): Celebrazioniper il 120° anniversario di fondazione

del quartiere Santa Olimpia a Piracicaba

25 novembreC.T. Monaco di Baviera (DE): festa annuale

C.T. Basilea (CH): castagnata

27 novembreC.T. Luzerna (BR): VIII cena trentina-italiana

C.T. Gaspar (BR): documentario del Trento Film Festival: “Dolomiti patrimonio Unesco” dell’alpinista Elio Orlandi

29 novembreC.T. Joinville (BR): notte del socio

30 novembre C.T. Jaragua do Sul (BR) cena mensile

1 e 2 dicembreC.T. Piracicaba (BR): Mercadin di Nadal

2 dicembreC.T. Adelaide (AUS): festa di Natale e tradizionale BBQ

C.T. Denver- Colorado (USA): festa di Natale

C.T. New York (USA): festa di Natale per i bambini

C.T. Sydney (AUS): festa di Natale

C.T. Ticino (CH): festa di Natale e Assemblea generale

Circolo Ex Emigrati trentini in Svizzera (IT): un pranzo insieme

6 dicembreC.T. Roma e Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (IT): presentazione del libro “Alcide De Gasperi: partecipare alla

ricostruzione del Mondo” curato dal prof. Remo Roncatti

7 dicembreC.T. Monaco di Baviera (DE): festa di Natale

8 dicembreC.T. Bento Goncalves (BR) Assemblea straordinaria

C.T. Minnesota (USA): festa di Natale

9 dicembreC.T. Basilea (CH): pranzo sociale

C.T. Brescia “Amici delle Valli Trentine” (IT) Santa Messa e pranzo di Natale

C.T. Como e Lecco (IT):assemblea straordinaria e scambio d’auguri natalizi

C.T. Cordoba (AR): pranzo di fine anno

C.T. New York (USA): festa di Natale

C.T. Perth (AUS): festa di Natale

C.T. San Francisco (USA): festa di Natale

12 dicembreC.T. Denver- Colorado (USA): incontro mensile

15 dicembreCoro Trentino del C.T. Carmelo (UY): concerto di Natale

C.T. Montevideo (UY): festa di Natale

C.T. Myrtleford (AUS):festa di Natale

16 dicembreC.T. Bresciani amici del Trentino (IT): pranzo di Natale

C.T. Charleroi (BE): pranzo per i pensionati

C.T. Roma (IT): ore 17.00 incontro per Santa Lucia; ore 18.00 Santa Messa in ricordo di Alcide De Gasperi e a seguire i cantio del coro

trentino “Del Noce”

C.T. Udine-Friuli (IT): Santa Messa di Natale e rinfresco

20 dicembreSanta Messa e Incontro di Natale

dell’Associazione Trentini nel Mondo (vedi pagina 3)

22 dicembreCoro Trentino del C.T. Carmelo (UY): incontro corale nel Santuario di

nostra signora del Carmen

5 gennaioC.T. Charleroi (B): giornata della gioventù trentina

13 gennaioC.T. Charleroi (B): auguri e tesseramento2° gran premio “Rino Zandonai” di pirlo

Ad Ala “Giornata delle Migrazioni”

26 gennaioIncontro di programmazione dell’Associazione Trentini nel Mondo

C.T. Basilea (CH): visita guidata alla Sternwarte di Binningen

10 febbraioC.T. Zofingen (CH): pranzo sociale

23 febbraioA Florianopolis (BR) riunione del gruppo giovani trentini brasiliani

zona centro (Santa Catarina e Paranà)

24 febbraioC.T. Charleroi (B): festa dei popi trentini

8 marzoC.T. Charleroi e C.T La Louviere (B): festa della donna

17 marzo

C.T. Charleroi (B): pranzo di primavera

Page 28: Mensile Associazione tRENTINI NEL mONDO dICEMBRE_2012

“Carezza di sole sul Brenta”

Foto

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pera

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