mcf 69 copia saggio

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In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it Impianti e cabine Ispezioni ASL su impianti fuorilegge Lavaggio Analisi della contaminazione Prezzi Variazione delle materie prime Depurazione aria Espulsione o riciclo? Rumore Una norma per il trattamento delle superfici Rubriche Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi 69

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Metal Cleaning & Finishing è nata con un obiettivo ben preciso: quello di essere "diversa" da tutte le altre riviste tecniche del settore. Ma come? In un modo non facile da raggiungere, ma sicuramente stimolante per chi si propone di renderla uno strumento utile agli utilizzatori. Si, perché "Metal Cleaning & Finishing" sta dalla parte di chi impiega prodotti e impianti per il trattamento delle superfici. Per questo motivo, cerca in tutti i numeri di dare delle informazioni utili, parlando di argomenti attuali come le prestazioni delle cabine di verniciatura e delle pistole, i rifiuti, l'etichettatura dei solventi, dei diluenti e delle vernici, i problemi legislativi e ambientali, separando in modo netto le notizie tecniche da quelle commerciali. Per abbonarsi: http://goo.gl/FcOKC

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Page 1: MCF 69 COPIA SAGGIO

In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Impianti e cabineIspezioni ASL su impianti fuorilegge

LavaggioAnalisi della contaminazione

PrezziVariazione delle materie prime

Depurazione ariaEspulsione o riciclo?

RumoreUna norma per il trattamento delle superfici

RubricheNotizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

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N 69

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Page 4: MCF 69 COPIA SAGGIO

Campagna perl’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio

industriale

Codice di autoregolamentazione deidistributori di solventi e dei

costruttori di macchine, per il rispettodell’ambiente e degli utilizzatori

Solventi & Sicurezza

Le aziende aderenti al codice diautoregolamentazione si impe-gnano a:1) non usare, per promuovere i

propri prodotti e i propriimpianti, i termini ecologico,atossico, non nocivo

2) rispettare scrupolosamente leregolamentazioni in vigore

3) promuovere la separazionedei luoghi di lavaggio, per unmigliore controllo dei rischi

4) promuovere l’utilizzo razio-nale e sicuro dei prodotti

5) promuovere una correttagestione dei rifiuti

6) Promuovere la diffusione el’impiego di impianti a ciclochiuso.

Quest’impegno permetterà agliutilizzatori di selezionare obbiet-tivamente i prodotti e gli impian-ti per lo sgrassaggio e di utiliz-zarli nelle migliori condizioni disicurezza per l’uomo e per l’am-biente. I prodotti e gli impianti cherispettano questo codice di auto-regolamentazione saranno iden-tificabili dal logo ”Solventi &Sicurezza”.

Solventi & Sicurezza

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Campagna perl’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio

industriale

Codice di autoregolamentazione deidistributori di solventi e dei

costruttori di macchine, per il rispettodell’ambiente e degli utilizzatori

Solventi & Sicurezza

Le aziende aderenti al codice diautoregolamentazione si impe-gnano a:1) non usare, per promuovere i

propri prodotti e i propriimpianti, i termini ecologico,atossico, non nocivo

2) rispettare scrupolosamente leregolamentazioni in vigore

3) promuovere la separazionedei luoghi di lavaggio, per unmigliore controllo dei rischi

4) promuovere l’utilizzo razio-nale e sicuro dei prodotti

5) promuovere una correttagestione dei rifiuti

6) Promuovere la diffusione el’impiego di impianti a ciclochiuso.

Quest’impegno permetterà agliutilizzatori di selezionare obbiet-tivamente i prodotti e gli impian-ti per lo sgrassaggio e di utiliz-zarli nelle migliori condizioni disicurezza per l’uomo e per l’am-biente. I prodotti e gli impianti cherispettano questo codice di auto-regolamentazione saranno iden-tificabili dal logo ”Solventi &Sicurezza”.

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Page 6: MCF 69 COPIA SAGGIO

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• Speciale percloroetilene per le esigenzedel lo sgrassaggio dei metal l i in macchine ermetiche a circuito chiuso.

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• Fluoroderivati di nuova generazione, a bassissimo impatto ambientale, formulati per la sostituzione degliHCFC 141b.

• Non ledono lo strato di ozono.

Metklene C6

• Solvente speciale, ad alta performance,per lo sgrassaggio a caldo in fase vapore.

• Consente di avere un elevato poteresolvente con una bassa temperatura diebollizione (40°C).

Metryl®

• Famiglia di prodotti, a basso impattoambientale, ideali per le operazioni dilavaggio a freddo, in immersione con osenza ultrasuoni.

Sepisol

• Famiglia di prodotti idrocarburici abasso impatto ambientale, formulatiper l'utilizzo in impianti ermetici a circuito chiuso.

I tecnici Brenntag sono a disposizioneper risolvere i vostri problemi di lavaggio.

BRENNTAG s.p.a. - Divisione Trattamento SuperficiVia Boccaccio, 3 - 20090 Trezzano sul Naviglio (MI)

Per informazioni: [email protected]. 02 48333.611 - Fax 02 48333.670

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Il Manuale del

Verniciatore del

Legno (vol.1 e 2)

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Levigatura

Il Manuale del

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Metallo

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Il Manuale del

Lavaggio

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Questo sistema è adatto per i prodotti a solvente per industria, per trasporti commerciali, supporti in plastica e legno

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Page 12: MCF 69 COPIA SAGGIO

SGRASSAGGIO METALLI: utilizzo sicuro e sostenibile dei solventi clorurati garantito dal sistema SAF…-TAIN…R.TM

SICUREZZA = VALORE

SOSTENETE UNA RELAZIONE IMPORTANTE CON UN’AZIENDA CHE OPERA NELLA MASSIMA INTEGRITÀ. UNIVAR È AL VOSTRO SERVIZIO.

La partnership di Univar con SAFECHEM rafforza il nostro impegno verso standard più elevati di salute e sicurezza, tecnologia innovativa e attenzione verso l’ambiente.

Grazie ad un sistema a ciclo chiuso di consegna, movimentazione, stoccaggio e resa dei solventi clorurati, si elimina praticamente il rischio di emissioni o fuoriuscite durante il trasferimento e l’immagazzinaggio di materiali. I clienti beneficiano dell’alta qualità della pulizia effettuata e dei rischi ridotti di esposizione sul posto di lavoro, migliorando così la sicurezza in loco.

Ecco il valore aggiunto rappresentato da sicurezza, sostenibilità, qualità.

INNOVAZIONE > COMPETENZA TECNICA > MARKETING > VENDITE > LOGISTICA > DISTRIBUZIONE

Mara Menozzi, Product Manager

Univar s.p.a

Via Caldera, 21, 20153 Milano

[email protected]

TM

Trademark of The Dow Chemical Company (“Dow”) or an affiliated company of Dow

Page 13: MCF 69 COPIA SAGGIO

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SGRASSAGGIO METALLI: utilizzo sicuro e sostenibile dei solventi clorurati garantito dal sistema SAF…-TAIN…R.TM

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produciamo vernici nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente

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Page 18: MCF 69 COPIA SAGGIO

Termini di consegna materiali

NUMERO REDAZIONALI PUBBLICITA’

69/GENNAIO 15/11/2011 06/12/2011

70/MAGGIO 15/03/2012 11/04/2012

71/SETTEMBRE 02/06/2012 04/07/2012

72/NOVEMBRE 12/09/2012 03/10/2012

Direttore responsabile Helma Bresciani

Direttore editoriale Pierluigi Offredi

Periodicità 4 numeri all’anno

Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 Fax 02.39.312.736

Sito Web www.lavaggio.com www.verniciatore.it

E-mail [email protected]

Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI)

Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994

Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro

I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio

In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Impianti e cabineIspezioni ASL su impianti fuorilegge

LavaggioAnalisi della contaminazione

PrezziVariazione delle materie prime

Depurazione ariaEspulsione o riciclo?

RumoreUna norma per il trattamento delle superfici

RubricheNotizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

69

Page 19: MCF 69 COPIA SAGGIO

Contenuti del numero 6920/ Le imprese della meccanica resistono

Nonostante il contesto particolarmente incerto, l’industria italiana del comparto ha recuperato buona parte del terreno perso durante la crisi del 2009.

26/ Impianti fuorilegge (parte II)Presentiamo un altro caso, frutto di una serie di ispezioni effettuate da una ASL lombarda, che hanno dimostrato che la marcatura CE per molti costruttori ”disinvolti” (...)

36/ Il colore delle verniciQuali sono le metodologie per confrontare lotti diversi di vernici dello stesso colore, oppure per ottenere esattamente l’identico colore di uno standard?

38/ Una norma per il controllo del rumore nei trattamenti di superficieUna breve sintesi della norma europea EN 14462 che permette di misurare i livelli di emissione sonora.

40/ 150 partecipanti al convegno nazionale UniariaI requisiti minimi degli impianti di depurazione nelle nuove linee guida della Regione Lombardia.

43/ Cresce il numero dei tecnici esperti in materia di emissioni in atmosferaSono ormai quasi cento i partecipanti all’annuale corso di formazione su tecnologie di abbattimento, metodiche di prelievo e controllo delle emissioni.

46/ Contaminazione dei pezzi e intossicazione dei lavoratoriTest di verifica della qualità del lavaggio, al fine di individuare eventuali residui ancora presenti sui particolari trattati.

50/ Il fisco colpisce i furbetti della Tremonti ambientaleAbbiamo più volte segnalato, sulle pagine delle nostre riviste, la “disinvoltura” con cui molte aziende hanno usufruito delle agevolazioni previste dalla cosiddetta “Tremonti ambientale”, che prevedeva la detassazione degli investimenti in impianti che riducono l’impatto ambientale

Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime,

visitate i portali:www.lavaggio.com www.verniciatore.it

Page 20: MCF 69 COPIA SAGGIO

Chiedete e vi sarà detto!

Ecco la tessera che ogni abbonato riceverà e che dà diritto ad usufruire dei servizi elencati

Il solvente o il detergente lavano male?

Qual é la pistola più efficiente?

Il diluente ha un colore o un odore strano?

La vernice fa puntini o schivature?

Problemi con gli enti pubblici o con il vicinato?

C’é da acquistare il nuovo impianto di lavaggio o la

nuova cabina di verniciatura?

Le emissioni sono a norma di legge?

Cosa fare delle latte sporche?

Come scegliere un buon fornitore?

LE CONSULENZE DI METAL CLEANING &FINISHING: QUALCUNO DI CUI FIDARSI

AZIENDA

NOME

COGNOME

Tessera N°

Via Imbriani 19/A - 20158 Milano Tel: 02/39312736 - Fax 02/33220462

I SERVIZI PER GLI ABBONATI

- Informazione sulle norme legislative - Assistenza nella scelta di prodotti, appa-

recchiature e impianti- Analisi su campioni di diluenti e solventi

“sospetti” - Assistenza alle aziende nei rapporti con le

Autorità locali e nazionali (ASL, Province,Regioni e Ministeri)

- Organizzazione di incontri di aggiorna-mento, seminari e corsi di formazione

– Assistenza nell’analisi dei difetti di lavaggioe di verniciatura

O.A.S.I.

ORG

AN

IZZA

ZIONE AZIENDE SGRASSAGG

IOIN

DU

STRIA

LE

organizzazione verniciatori

organizzazione verniciatori

O.A.S.I.

ORG

AN

IZZA

ZIONE AZIENDE SGRASSAGG

IOIN

DU

STRIA

LE

organizzazione verniciatori

organizzazione verniciatori

Le consulenze diMETAL CLEANING

& FINISHING:

- Scelta solventi, detergentidiluenti e vernici

- Scelta pistole e cabine- Scelta sistemi di depurazione

aria e acqua- Inquinamento aria (DPR 203)- Sicurezza (Marcatura CE - 626)- Rifiuti

TELEFONICO

02/39312736

PRONTO INTERVENTO

PROBLEMI CON LE USL?

DIFETTI DI VERNICIATURA?

R

Page 21: MCF 69 COPIA SAGGIO

In tempi di crisi è forte la tentazione di stringe-re i rubinetti degli investimenti, tirando i remi in barca e aspettando che il vento della recessione cessi e la tempesta passi, sperando di essere tra quelli che non andranno a fondo. Come vedrete sfogliando le pagine della rivista, noi siamo invece tra coloro che preferiscono sfidare gli eventi, cogliendo le opportunità che emergono nei momenti difficili, quando la com-petizione si fa dura e il mercato diventa più se-lettivo, anche nella scelta delle riviste da leggere e su cui investire pubblicitariamente. La “forma é sostanza”, dicono gli esperti di co-municazione e perfino l’anticonformista Oscar Wilde, scriveva che “solo gli imbecilli non tengo-no conto delle apparenze”.Per tutti questi motivi abbiamo deciso di fare un ulteriore passo in avanti, investendo su nuove tecnologie e su competenze tecniche interne ed esterne che ci consentono di realizzare una rivi-sta più bella, in maniera ancor più professiona-le, puntando a far crescere il numero dei nostri lettori, un obbiettivo che rappresenta il miglior premio per i nostri investimenti.Per far conoscere il nuovo formato, questo nu-mero é stato stampato e diffuso in 20.000 copie, raggiungendo in una sola volta tutte le aziende presenti nell’indirizzario della rivista, alle quale presenteremo le nostre credenziali, che possia-mo così riassumere.

Durante questi anni anni “Metal Cleaning & Fi-nishing” ha raggiunto costantemente circa 4.000 abbonati paganti; la rivista é stata inviata a ro-tazione a oltre 20.000 aziende artigiane e in-dustriali che lavano e/o verniciano, in proprio o per conto terzi; circa un migliaio di Enti Pubblici (USSL, Province, Regioni e Ministeri) sono stati costantemente informati sull’evoluzione dei pro-dotti e delle tecnologie di trattamento delle su-

perfici, in modo da fornire un quadro aggiornato sullo “stato dell’arte” del nostro settore; si sono sviluppati rapporti di collaborazione con 500 sedi nazionali e locali di associazioni, con le quali sono stati realizzati convegni, seminari, corsi di formazione e progetti di ricerca. Inoltre sono sta-te vendute 10.000 copie del “Manuale del lavag-gio” e 8.000 copie del “Manuale del verniciatore”.Sono stati realizzati decine di “Corsi di forma-zione e di aggiornamento”, organizzati in varie regioni in collaborazione con le associazioni di categoria artigianali ed industriali, ai quali han-no partecipato oltre 1.000 persone. Sono stati organizzati autonomamente decine di convegni nazionali, ai quali hanno partecipato circa 5.000 spettatori.I nostri siti internet sono visitati annualmente da quasi 15.000 operatori del settore, che ricevono periodicamente informazioni via email al proprio indirizzo personale.Tutto questo lavoro di informazione e aggiorna-mento e gli investimenti finanziari e umani che lo sorreggono, rappresenta il nostro contributo alla “sfida della globalizzazione”, un termine or-mai abusato, che in parole povere significa che dobbiamo cercare di guadagnare la pagnotta uti-lizzando ciò di cui il nostro Paese è sempre stato ricco: la fantasia, la creatività e la tenacia. Buon anno!

Chiedete e vi sarà detto!

Ecco la tessera che ogni abbonato riceverà e che dà diritto ad usufruire dei servizi elencati

Il solvente o il detergente lavano male?

Qual é la pistola più efficiente?

Il diluente ha un colore o un odore strano?

La vernice fa puntini o schivature?

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C’é da acquistare il nuovo impianto di lavaggio o la

nuova cabina di verniciatura?

Le emissioni sono a norma di legge?

Cosa fare delle latte sporche?

Come scegliere un buon fornitore?

LE CONSULENZE DI METAL CLEANING &FINISHING: QUALCUNO DI CUI FIDARSI

AZIENDA

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Tessera N°

Via Imbriani 19/A - 20158 Milano Tel: 02/39312736 - Fax 02/33220462

I SERVIZI PER GLI ABBONATI

- Informazione sulle norme legislative - Assistenza nella scelta di prodotti, appa-

recchiature e impianti- Analisi su campioni di diluenti e solventi

“sospetti” - Assistenza alle aziende nei rapporti con le

Autorità locali e nazionali (ASL, Province,Regioni e Ministeri)

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– Assistenza nell’analisi dei difetti di lavaggioe di verniciatura

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- Scelta solventi, detergentidiluenti e vernici

- Scelta pistole e cabine- Scelta sistemi di depurazione

aria e acqua- Inquinamento aria (DPR 203)- Sicurezza (Marcatura CE - 626)- Rifiuti

TELEFONICO

02/39312736

PRONTO INTERVENTO

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DIFETTI DI VERNICIATURA?

R

Editoriale

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a

giocare

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 19

Page 22: MCF 69 COPIA SAGGIO

Le imprese della meccanica resistono

a cura della Redazione

Prezzi

20 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 23: MCF 69 COPIA SAGGIO

Nonostante i ripetuti segnali di allarme sulla diffici-lissima situazione finanziaria del nostro Paese, i dati congiunturali diffusi dall’UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e auto-mazione, sottolineano sia una crescita della doman-da straniera, sia soprattutto il risveglio della doman-da interna, il dato sicuramente più interessante che emerge dalla rilevazione sull’andamento industriale del terzo trimestre 2011.Secondo i vertici dell’associazione, l’inversione di ten-denza, in un momento così incerto, fa ben sperare per il prossimo futuro ed è un’ottima base da cui ripartire dopo l’arresto degli investimenti in beni strumentali avvenuto nel 2009.L’indice degli ordini di macchine utensili ha infatti se-gnato nel terzo trimestre del 2011 un incremento del 58,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2010, per un valore assoluto pari a 73,9 (base 2005=100). Si allunga così, nonostante gli allarmi recessivi, il trend positivo avviato a inizio 2010, consolidando la ripresa dell’industria italiana di comparto che, come emerge dalla rilevazione, raccoglie riscontri positivi sia sul mercato interno che estero.Per la prima volta, infatti, dopo quattro trimestri con-secutivi di calo, l’indice degli ordini raccolto sul merca-

to interno torna a crescere, segnando un incremento del 96,8%. Nonostante ciò il valore assoluto resta an-cora basso, fermandosi a quota 30,3.Ottima la performance della domanda espressa dal mercato estero ove la raccolta ordinativi marca un incremento del 32,3%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 114,3.Giancarlo Losma, presidente UCIMU, ha così com-mentato: “nonostante il contesto particolarmente incerto, l’industria italiana del comparto ha recupera-to buona parte del terreno perso durante la crisi del 2009, incrementando in modo deciso la propria atti-vità sui mercati stranieri”.Nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni di mac-chine utensili sono cresciute del 27,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Crescono le consegne in Germania (+67,3%), che torna a essere il primo mer-cato di sbocco dell’offerta italiana di comparto. In leg-gero calo le vendite in Cina (-1,3%). Di segno positivo le consegne destinate a Stati Uniti (+100,9%), Francia (+6,3%), Brasile (+63,4%), India (+40%), Russia (+8,7%), Turchia (+113,1%).

Prezzi

Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime,

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Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 21

Page 24: MCF 69 COPIA SAGGIO

Variazioni costi materie prime

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DIFF

11/1

1-

01/0

8DI

FF 11

/11-

01

/07

DIFF

11/1

1-

01/0

6

SOLV

ENTI

Acet

ato b

utile

0.72

0.66

0.94

0.90

1.10

1.14

1.03

0.81

1.21

1.18

-2.4

8%45

.68%

14.5

6%3.

51%

7.27

%31

.11%

Acet

ato e

tile

0.75

0.59

0.88

0.86

0.95

0.88

0.82

0.78

0.97

1.01

4.12

%29

.49%

23.17

%14

.77%

6.32

%17

.44%

Acet

ato i

sobu

tile

0.70

0.69

0.97

0.92

1.11

1.18

1.06

0.83

1.24

1.20

-3.2

3%44

.58%

13.2

1%1.

69%

8.11

%30

.43%

Acet

one

0.63

0.58

0.77

0.67

0.75

0.67

0.77

0.93

0.70

0.77

10.0

0%-1

7.20

%0.

00%

14.9

3%2.

67%

14.9

3%

Acqu

arag

ia m

in.

0.40

0.37

0.47

0.60

0.59

0.66

0.58

0.55

0.71

0.87

22.5

4%58

.18%

50.0

0%31

.82%

47.4

6%45

.00%

Acqu

arag

ia m

in.d

earo

mat

.0.

440.

440.

550.

650.

690.

730.

640.

580.

750.

9222

.67%

58.6

2%43

.75%

26.0

3%33

.33%

41.5

4%

Alco

ol b

utili

co0.

640.

630.

710.

791.1

31.1

01.

020.

861.1

51.

215.

22%

40.7

0%18

.63%

10.0

0%7.

08%

53.16

%

Alco

ol is

obut

ilico

0.60

0.61

0.71

0.75

1.15

1.14

1.03

0.84

1.13

1.19

5.31

%41

.67%

15.5

3%4.

39%

3.48

%58

.67%

Alco

ol et

ilico

0.63

0.60

0.60

0.65

0.65

0.66

0.70

0.70

0.75

0.89

18.6

7%27

.14%

27.14

%34

.85%

36.9

2%36

.92%

Butil

glico

le A

ceta

to0.

770.

741.

281.

281.

211.

421.

411.

221.

381.

455.

07%

18.8

5%2.

84%

2.11%

19.8

3%13

.28%

Clor

uro d

i Met

ilene

0.44

0.40

0.52

0.51

0.51

0.49

0.43

0.50

0.58

0.62

6.90

%24

.00%

44.19

%26

.53%

21.5

7%21

.57%

MEK

(Met

iletil

chet

one)

0.83

0.64

1.48

0.93

0.91

1.02

0.98

0.77

1.58

1.82

15.19

%13

6.36

%85

.71%

78.4

3%10

0.00

%95

.70%

MIB

K (M

etili

sobu

tilch

eton

e)1.

020.

981.

401.

301.

261.1

51.

781.

051.

451.

7520

.69%

66.6

7%-1

.69%

52.17

%38

.89%

34.6

2%

Perc

loro

etile

ne (t

etra

cloro

etile

ne)

0.46

0.42

0.52

0.51

0.54

0.51

0.51

0.54

1.30

1.34

3.08

%14

8.15

%16

2.75

%16

2.75

%14

8.15

%16

2.75

%

Solv

ente

naf

ta p

etro

lio (T

ipo l

eg-

gero

)0.

440.

400.

530.

660.

660.

720.

640.

610.

750.

8716

.00%

42.6

2%35

.94%

20.8

3%31

.82%

31.8

2%

Tolu

olo

0.46

0.46

0.52

0.56

0.57

0.62

0.42

0.52

0.66

0.85

28.7

9%63

.46%

102.

38%

37.10

%49

.12%

51.7

9%

Xilo

lo0.

490.

500.

590.

700.

710.

730.

540.

630.

780.

9521

.79%

50.7

9%75

.93%

30.14

%33

.80%

35.7

1%

MAT

ERIE

PRI

ME

PER

RESI

NE

Acid

i gra

ssi t

allo

lio0.

780.

780.

750.

940.

930.

850.

850.

901.

201.

3613

.33%

51.11

%60

.00%

60.0

0%46

.24%

44.6

8%

Acid

i gra

ssi s

oia

0.80

0.85

0.91

0.81

0.80

1.00

0.98

0.88

1.25

1.28

2.40

%45

.45%

30.6

1%28

.00%

60.0

0%58

.02%

Anid

ride f

talic

a sca

glie

0.63

0.65

0.87

0.93

0.97

0.98

0.73

0.80

1.02

1.14

11.7

6%42

.50%

56.16

%16

.33%

17.5

3%22

.58%

Olio

di r

icino

0.93

0.83

0.87

0.78

0.85

1.00

1.13

1.10

1.54

1.58

2.60

%43

.64%

39.8

2%58

.00%

85.8

8%10

2.56

%

Olio

di s

oia

0.68

0.66

0.60

0.66

0.65

0.96

0.78

0.75

1.09

1.03

-5.5

0%37

.33%

32.0

5%7.

29%

58.4

6%56

.06%

Pent

aerit

rite

1.52

1.25

1.35

1.22

1.50

1.59

1.45

1.12

1.18

1.34

13.5

6%19

.64%

-7.5

9%-1

5.72

%-1

0.67

%9.

84%

Trim

etril

olpr

opan

o in

scag

lie1.

401.

351.

801.

701.

781.

641.

601.

281.

701.

34-2

1.18%

4.69

%-1

6.25

%-1

8.29

%-2

4.72

%-2

1.18%

MAT

ERIE

PRI

ME

PER

POLI

ESTE

RI

Acid

o adi

pico

1.20

1.10

1.45

1.20

1.70

1.30

1.10

1.33

1.92

1.50

-21.

88%

12.7

8%36

.36%

15.3

8%-1

1.76

%25

.00%

Acid

o fum

arico

0.88

0.80

1.85

1.35

1.10

0.97

1.09

0.97

1.30

1.35

3.85

%39

.18%

23.8

5%39

.18%

22.7

3%0.

00%

Anid

ride m

alei

ca fu

sa0.

840.

801.

751.

251.

341.

271.1

11.

081.

341.

350.

75%

25.0

0%21

.62%

6.30

%0.

75%

8.00

%

Glice

rina d

istil

lata

1.03

0.62

0.56

0.46

0.46

1.20

0.37

0.33

0.57

0.55

-3.5

1%66

.67%

48.6

5%-5

4.17

%19

.57%

19.5

7%

Glico

le m

onoe

tilen

ico0.

580.

661.

000.

730.

801.1

30.

550.

630.

940.

940.

00%

49.2

1%70

.91%

-16.

81%

17.5

0%28

.77%

Glico

le d

ietil

enico

0.49

0.58

1.00

0.64

0.91

1.09

0.67

0.70

1.04

0.96

-7.6

9%37

.14%

43.2

8%-1

1.93

%5.

49%

50.0

0%

Stiro

lo m

onom

ero

0.76

0.70

1.05

0.87

1.15

0.98

0.60

0.80

1.05

1.11

5.71

%38

.75%

85.0

0%13

.27%

-3.4

8%27

.59%

VARI

E

Ftal

ato d

i ison

onile

0.82

0.73

0.99

1.15

1.30

1.69

1.37

1.23

1.96

1.80

-8.16

%46

.34%

31.3

9%6.

51%

38.4

6%56

.52%

Nitr

ocel

lulo

sa co

n al

cool

isop

ropi

lico

2.60

2.60

2.85

2.85

2.70

2.60

2.40

2.00

2.30

2.97

29.13

%48

.50%

23.7

5%14

.23%

10.0

0%4.

21%

Stea

rato

di z

inco

1.30

1.15

1.15

1.26

1.60

1.39

1.35

1.32

1.55

1.57

1.29

%18

.94%

16.3

0%12

.95%

-1.8

8%24

.60%

Tita

nio B

ioss

ido r

utilo

2.15

1.90

1.95

1.90

2.00

2.00

1.95

1.95

2.20

3.30

50.0

0%69

.23%

69.2

3%65

.00%

65.0

0%73

.68%

T.D.I.

2.30

1.90

2.00

1.95

2.41

2.70

2.87

2.10

2.02

1.82

-9.9

0%-1

3.33

%-3

6.59

%-3

2.59

%-2

4.48

%-6

.67%

Prezzi

22 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 25: MCF 69 COPIA SAGGIO

Variazioni costi materie prime

GEN.

98GE

N. 99

GEN.

00GE

N. 01

GEN.

02GE

N. 03

GEN.

04GE

N.05

GEN.

06GE

N.07

GEN.

08GE

N.09

GEN.

10GE

N.11

NOV.1

1

SOLV

ENTI

Acet

ato b

utile

0.53

0.61

0.72

0.70

0.58

0.72

0.66

0.94

0.90

1.10

1.14

1.03

0.81

1.21

1.18

Acet

ato e

tile

0.61

0.72

0.88

0.87

0.59

0.75

0.59

0.88

0.86

0.95

0.88

0.82

0.78

0.97

1.01

Acet

ato i

sobu

tile

0.55

0.62

0.72

0.70

0.58

0.70

0.69

0.97

0.92

1.11

1.18

1.06

0.83

1.24

1.20

Acet

one

0.29

0.64

0.54

0.52

0.47

0.63

0.58

0.77

0.67

0.75

0.67

0.77

0.93

0.70

0.77

Acqu

arag

ia m

in.

0.22

0.34

0.53

0.46

0.32

0.40

0.37

0.47

0.60

0.59

0.66

0.58

0.55

0.71

0.87

Acqu

arag

ia m

in.d

earo

mat

.0.

260.

390.

570.

540.

360.

440.

440.

550.

650.

690.

730.

640.

580.

750.9

2

Alco

ol b

utili

co0.

380.

550.

670.

640.

580.

640.

630.

710.

791.1

31.1

01.

020.

861.1

51.2

1

Alco

ol is

obut

ilico

0.38

0.52

0.62

0.57

0.53

0.60

0.61

0.71

0.75

1.15

1.14

1.03

0.84

1.13

1.19

Alco

ol et

ilico

0.58

0.52

0.62

0.62

0.70

0.63

0.60

0.60

0.65

0.65

0.66

0.70

0.70

0.75

0.89

Butil

glico

le0.

650.

700.

850.

840.

770.

770.

741.

281.

281.

211.

421.

411.

221.

381.4

5

Clor

uro d

i Met

ilene

0.00

0.34

0.44

0.40

0.52

0.51

0.51

0.49

0.43

0.50

0.58

0.62

MEK

0.64

0.71

0.96

0.95

0.70

0.83

0.64

1.48

0.93

0.91

1.02

0.98

0.77

1.58

1.82

MIB

K0.

750.

891.

241.

271.

031.

020.

981.

401.

301.

261.1

51.

781.

051.

451.7

5

Perc

loro

etile

ne (t

etra

cloro

etile

ne)

0.34

0.46

0.42

0.52

0.51

0.54

0.51

0.51

0.54

1.30

1.34

Solv

ente

naf

ta p

etro

lio (T

ipo l

eg-

gero

)0.

260.

380.

560.

490.

340.

440.

400.

530.

660.

660.

720.

640.

610.

750.

87

Tolu

olo

0.24

0.41

0.51

0.45

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0.46

0.46

0.52

0.56

0.57

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0.42

0.52

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0.85

Xilo

lo0.

240.

440.

540.

460.

360.

490.

500.

590.

700.

710.

730.

540.

630.

780.9

5

MAT

ERIE

PRI

ME

PER

RESI

NE

Acid

i gra

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allo

lio0.

620.

670.

700.

700.

720.

780.

780.

750.

940.

930.

850.

850.

901.

201.3

6

Acid

i gra

ssi s

oia

0.85

0.70

0.70

0.70

0.75

0.80

0.85

0.91

0.81

0.80

1.00

0.98

0.88

1.25

1.28

Anid

ride f

talic

a0.

320.

700.

730.

650.

550.

630.

650.

870.

930.

970.

980.

730.

801.

021.1

4

Olio

di r

icino

1.27

1.24

1.01

0.90

0.82

0.93

0.83

0.87

0.78

0.85

1.00

1.13

1.10

1.54

1.58

Olio

di s

oia

0.62

0.48

0.48

0.46

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0.68

0.66

0.60

0.66

0.65

0.96

0.78

0.75

1.09

1.03

Pent

aerit

rite

1.24

1.08

1.29

1.29

1.22

1.52

1.25

1.35

1.22

1.50

1.59

1.45

1.12

1.18

1.34

Trim

etilo

lpro

pano

1.65

1.50

1.50

1.50

1.20

1.40

1.35

1.80

1.70

1.78

1.64

1.60

1.28

1.70

1.34

MAT

ERIE

PRI

ME

PER

POLI

ESTE

RI

Acid

o adi

pico

1.16

1.21

1.32

1.29

1 .11

1.20

1.10

1.45

1.20

1.70

1.30

1.10

1.33

1.92

1.50

Acid

o fum

arico

0.88

0.72

1.24

1.29

0.90

0.88

0.80

1.85

1.35

1.10

0.97

1.09

0.97

1.30

1.35

Anid

ride m

alei

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880.

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91.1

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341.

271.1

11.

081.

341.3

5

Glice

rina d

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lata

0.88

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1.65

1.42

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1.03

0.62

0.56

0.46

0.46

1.20

0.37

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0.57

0.55

Glico

le m

onoe

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350.

670.

620.

600.

440.

580.

661.

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730.

801.1

30.

550.

630.

940.9

4

Glico

le d

ietil

enico

0.34

0.60

0.65

0.60

0.44

0.49

0.58

1.00

0.64

0.91

1.09

0.67

0.70

1.04

0.96

Stiro

lo m

onom

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0.40

0.80

0.89

0.81

0.50

0.76

0.70

1.05

0.87

1.15

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0.80

1.05

1.11

VARI

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0.41

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1.30

1.69

1.37

1.23

1.96

1.80

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ropi

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1.91

2.07

2.30

2.30

2.30

2.60

2.60

2.85

2.85

2.70

2.60

2.40

2.00

2.30

2.97

Stea

rato

di z

inco

1.06

1.06

1.16

1.16

1.24

1.30

1.15

1.15

1.26

1.60

1.39

1.35

1.32

1.55

1.57

Tita

nio B

ioss

ido r

utilo

2.07

2.07

2.27

2.27

1.95

2.15

1.90

1.95

1.90

2.00

2.00

1.95

1.95

2.20

3.30

T.D.I.

1.91

1.86

2.30

2.35

2.12

2.30

1.90

2.00

1.95

2.41

2.70

2.87

2.10

2.02

1.82

La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utiliz-zate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).

Prezzi

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 23

Page 26: MCF 69 COPIA SAGGIO

Prezzi delle vernici in polvere

Jan-

03Ja

n-04

Jan-

05Ja

n-06

Jan-

07Ja

n-08

Jan-

09Ja

n-10

Jan-

11No

v-11

DIFF

.11/1

1

1/11

DIFF

.11/1

1 01

/10

DIFF

. 11/

11

01/0

9DI

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/11

01/0

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FF. 1

1/11

01

/07

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11

01/0

6

Mat

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1.10

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1.38

10.4

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0.69

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5%

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1.05

1.17

1.12

1.02

0.81

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1.19

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.91%

16.6

7%6.

25%

1.71

%13

.33%

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ifeni

l ol p

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no)

1.20

1.05

1.65

1.20

1.49

1.55

0.95

1.13

1.91

1.59

-16.

75%

40.7

1%67

.37%

2.58

%6.

71%

32.5

0%

Neo-

pent

ilglic

ole i

n sc

aglie

1.14

1.10

1.50

1.55

1.74

1.72

1.71

1.49

1.73

1.77

2.31

%18

.79%

3.51

%2.

91%

1.72

%14

.19%

Tita

nio B

ioss

ido r

utilo

2.15

1.90

1.95

1.90

2.00

2.00

1.95

1.95

2.20

3.30

50.0

0%69

.23%

69.2

3%65

.00%

65.0

0%73

.68%

T.D.I.

2.30

1.90

2.00

1.95

2.41

2.70

2.87

2.10

2.02

1.82

-9.9

0%-1

3.33

%-3

6.59

%-3

2.59

%-2

4.48

%-6

.67%

Jan-

97Ja

n-98

Jan-

99Ja

n-00

Jan-

01Ja

n-02

Jan-

03Ja

n-04

Jan-

05Ja

n-06

Jan-

07Ja

n-08

Jan-

09Ja

n-10

Jan-

11No

v-11

Mat

erie

prim

e

Acid

o iso

ftal

ico p

urifi

cato

1.39

1.27

1.09

1.24

1.24

1.10

1.10

1.20

1.10

1.52

1.74

1.04

0.96

1.25

1.38

Acid

o ter

afta

lico p

urifi

cato

0.65

0.49

0.70

0.77

0.78

0.85

0.70

1.02

1.05

1.17

1.12

1.02

0.81

0.85

1.19

Bisf

enol

o A (d

ifeni

l ol p

ropa

no)

1.08

1.21

1.08

1.08

1.29

1.34

1.20

1.05

1.65

1.20

1.49

1.55

0.95

1.13

1.91

1.59

Neo-

pent

ilglic

ole i

n sc

aglie

1.37

1.14

1.06

1.06

1.11

1.09

1.14

1.10

1.50

1.55

1.74

1.72

1.71

1.49

1.73

1.77

Tita

nio B

ioss

ido r

utilo

1.52

1.96

2.07

2.07

2.27

1.95

2.15

1.90

1.95

1.90

2.00

2.00

1.95

1.95

2.20

3.30

T.D.I.

1.96

1.96

1.91

1.86

2.19

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1.95

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2.70

2.87

2.10

2.02

1.82

Pros

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nno.

Prezzi

24 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 27: MCF 69 COPIA SAGGIO

Prezzi delle vernici liquide

Nov-

11Ja

n-11

2010

2009

2008

2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

2000

1999

1998

1997

1996

DIFF

.

No

vem

bre

2011

Gen-

naio

2011

DIFF

.

No

vem

bre

2011

Gen-

naio

2010

DIFF

.

No

vem

bre

2011

Gen-

naio

2009

DIFF

.

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bre

2011

Gen-

naio

2008

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5.11

5.11

5.11

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6.05

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2.1

31.

731.

781.

861.

911.

991.

891.

891.

890.

935.

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%5.

80%

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%

Prezzi

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Impianti fuorilegge(parte II)

Presentiamo un altro caso, frutto di una serie di ispezio-ni effettuate da una ASL lombarda, che hanno dimostrato che la marcatura CE per molti costruttori ”disinvolti” è una semplice etichetta appiccicata all’impianto, progettato senza tener conto delle norme sulla prevenzione dei rischi

A cura di Pierluigi Offredi

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PREMESSA

La quasi totale assenza di control-lo del territorio da parte degli orga-ni di vigilanza, frutto di decenni di continue riduzione degli stanzia-mento pubblici per le risorse uma-ne e finanziarie delle ASL, ha con-sentito l’enorme proliferazione di costruttori di cabine e impianti di verniciatura nel nostro Paese (ne abbiamo censito oltre 200!), che puntano sui bassi costi costruttivi, a scapito della sicurezza.La marcatura CE per molti costrut-tori “disinvolti” è una semplice etichetta appiccicata all’impianto, progettato senza tener conto delle normative tecniche sulla preven-zione dei rischi. Si tratta di un atteggiamento cri-minale (il reato è penale!) che,

oltre a mettere a rischio la salute dei lavoratori, danneggia pesante-mente i costruttori corretti, vittime di una diffusa concorrenza sleale.Nei mesi scorsi in Lombardia per la prima volta sono stati effet-tuati dai tecnici ASL dei controlli sugli impianti di verniciatura in-stallati presso alcune aziende, dai quali sono emerse numerose non conformità alle norme di sicurez-za e siamo certi che se i controlli venissero allargati ad altre regioni si troverebbero altissime percen-tuali di inadempienza alla legge. Quando gli organi di vigilanza ac-certano che un’attrezzatura di lavoro risulta non rispondente a uno o più requisiti essenziali di sicurezza, ne informano imme-diatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercato (Mi-

nistero dello sviluppo economico e Ministero del Lavoro e Politiche Sociali) per le verifiche tecniche: nei casi lombardi i Ministeri com-petenti hanno già confermato la non conformità.Ricordiamo che, trattandosi di un reato, l’autorità giudiziaria può se-questrare le macchine pericolose su tutto il territorio nazionale.

IL VERBALE DELL’ASL

Avevamo già pubblicato il caso di una cabina a velo d’acqua, ripor-tando il testo quasi integrale della relazione di accertamento di non conformità ai requisiti essenziali di sicurezza ai sensi dell.art. 6, com-ma 3, del D.Lgs. 27/01/2010, n. 17. Stavolta pubblichiamo l’esito di un’ispezione effettuata su una ca-

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bina di verniciatura a secco, utiliz-zata per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi.Anche in questo caso non si tratta di una vecchia cabina, sulla qua-le sarebbe stato comprensibile (ma non giustificato, in quanto la legge impone agli imprendi-tori di rivalutare i rischi dovuti all’uso delle attrezzature in uso ai lavoratori, anche di quelle co-struite prima dell’entrata in vi-gore delle norme sulla marca-tura CE), trovare qualche non conformità, bensì una cabina di recentissima costruzione (2008). La cabina di verniciatura ha le seguenti dimensioni: mm 5000 x 4000 x 3000. E’ dotata di n. 2 ven-tilatori centrifughi della portata dichiarata di 15.000 metri cubi/h ciascuno, montati sul tetto del-la cabina; la zona di aspirazione è racchiusa da pannelli di lamie-

ra, mentre il tetto è costituito da pannelli pre-compressi coibentati, la cui parte centrale è aperta per il passaggio di un carroponte.La cabina è del tipo con apertura frontale e con direzione orizzon-tale della ventilazione. La spruz-zatura del prodotto verniciante avviene con sistema pneumatico.Per effetto della depressione che si crea nella cabina, l’overspray della vernice spruzzata con l’ae-rografo viene captata da un flusso d’aria disposto in senso ortogo-nale alla posizione dell’operatore, e fatta passare attraverso filtri a cartone pieghettato/forato e poi attraverso celle filtranti contenen-ti un materassino in fibre di vetro, distribuite con densità progressi-va nel senso del flusso d’aria.Successivamente l’aria filtrata vie-ne fatta passare attraverso gruppi di abbattimento a carboni attivi.

L’intasamento dei filtri viene se-gnalato con apposito dispositivo con allarme luminoso.

Descrizione dettagliata delle si-tuazioni di pericoloAlla spia luminosa inserita nel cir-cuito del pressostato segnalante un calo di rendimento dell’im-pianto di ventilazione, non è stato anche associato un dispositivo di allarme acustico indicante tale de-ficienza; tale anomalia risulta an-che dallo schema elettrico riporta-to nel libretto di istruzione ed uso della macchina.La cabina di verniciatura non è dotata di dispositivo di arresto di emergenza che consenta di evita-re imminenti situazioni di pericolo. L’intervento del pressostato, se-gnalante guasti o cali di rendimen-to dell’impianto di ventilazione, ol-tre quelli consentiti per evitare la

I RISCHI PER IL FABBRICANTE

Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 - Supplemento Ordinario n. 108

Art. 70 - Requisiti di sicurezza

• Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto.

• Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’allegato V.

• Si considerano conformi alle disposizioni di cui al comma 2 le attrezzature di lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell’articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626.

• Qualora gli organi di vigilanza, nell’espletamento delle loro funzioni ispettive, in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, accertino che un’attrezzatura di lavoro messa a disposizione dei lavoratori dopo essere stata immessa sul mercato o messa in servizio ai sensi della direttiva di prodotto, in tutto o in parte, risulta non rispondente a uno o più requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 2, ne informano immediatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercato competente per tipo di prodotto. In tale caso le procedure previste dagli articoli 20 e 21 del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, vengono espletate:

a) dall’organo di vigilanza che ha rilevato la non rispondenza in sede di utilizzo, nei confronti del datore di lavoro utilizzatore dell’esemplare di attrezzatura oggetto dell’accertamento, mediante apposita prescrizione a rimuovere la situazione di rischio determinata dalla mancata rispondenza ad uno o più requisiti essenziali di sicurezza;

b) dall’organo di vigilanza territorialmente competente, nei confronti del fabbricante e dei soggetti della catena della distribuzione, alla conclusione dell’accertamento tecnico effettuato dall’autorità nazionale per la sorveglianza del mercato.

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formazione di concentrazione pe-ricolosa di vapori infiammabili, non interblocca il processo di vernicia-tura; anche dallo schema elettrico del circuito dove è inserito il presso-stato non si evince tale possibilità. La rimessa in marcia dell’impianto di ventilazione, dopo un qualsiasi suo arresto, non avviene con azio-ne volontaria di un operatore; per esempio con impianto in esercizio l’apertura degli interruttori al qua-dretto a monte di quello della ca-bina provoca l’arresto della venti-lazione, ma la successiva chiusura di questi ultimi provoca la messa in esercizio della cabina senza in-tervento dell’operatore.

Segnalazione di non conformitàDalla dichiarazione di conformità del costruttore, rilasciata in data 24.04.2008, non emerge che sia stata rispettata la norma di tipo C UNI EN 12215 versione italiana del 07.2005 specifica per tale tipo di cabina. La macchina non è conforme ai seguenti requisiti essenziali di si-curezza previsti dall’allegato I del D.P.R. 459/’96.

Allegato I punto 1.2.3–1.2.4Il quadro di comando della mac-china non prevede un pulsante di marcia e arresto congegnato in maniera tale che una rimessa in marcia dell’impianto di venti-lazione dopo un qualsiasi suo ar-resto avvenga sempre con azio-ne volontaria di un operatore; il quadro di comando della cabina non prevede un interruttore di arresto per emergenza.

Allegato I punto 1.5.7 Non sono state messe in atto tutte le misure preventive per evitare una concentrazione peri-colosa di vapori infiammabili ed impedire il loro innesco; infatti la cabina non è dotata di dispositivo che interblocca, con conseguente segnale acustico, le operazioni di verniciatura quando il pressosta-to differenziale segnala una defi-cienza all’impianto di aspirazione (al disotto di quella calcolata per evitare una formazione pericolo-sa di prodotti infiammabili). Non risultano altresì che siano stati previsti contatti disponibili (pu-liti) nel circuito del pressostato

dove l’utilizzatore avrebbe po-tuto intercettare l’alimentazione elettrica del sistema pneumatico di spruzzatura, in quanto tale ul-timo accorgimento doveva esse-re segnalato anche nel libretto d’uso e manutenzione della mac-china; sono state altresì instal-late nel volume della cabina due sorgenti luminose xxxxx IP 66 non rispondente al DPR 126/’98 e quindi non idonee per aree con pericolo di esplosione; esse non esercitano nessuna protezione per gas e vapori ma solo per so-lidi e liquidi.

Allegato I punto 1.7.3Nella marcatura della macchi-na non sono state previste le seguenti ulteriori informazioni, compatibili con la buona tecnica, che possono essere indispen-sabili alla sicurezza in esercizio della macchina compatibili con le norme di buona tecnica:•quantità max di solvente in-

fiammabile contenuto nel pro-dotto verniciante applicato in un’ora e relativa indicazione del LEL;

LA RESPONSABILITA’ DI CHI ACQUISTA LE CABINE

L’applicazione del D.Lgs. 81/2008, che sostituisce il D.Lgs. 626/94 in materia di sicurezza sul lavoro, pone gli imprenditori nella condizione di dover rivalutare i rischi dovuti all’uso delle attrezzature in uso ai lavoratori (artt. 70 e 71). Come “attrezzatura di lavoro” si considera “qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro” (art. 69 c.1 lettera a) e quindi anche gli impianti elettrici e le apparecchiature elettriche in genere. E’ necessario che queste attrezzature siano progettate, costruite, installate, utilizzate e manutenute in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica (art. 80). Il datore di lavoro ha il dovere di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo 70, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi (art. 71 c.1), di sottoporle ad idonea manutenzione al fine di garantirne nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza e verificare che siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione. Qualora dall’analisi del rischio effettuata sulle attrezzature si evidenzino carenze in tal senso, le attrezzature devono essere assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza (art. 71 c.4). La periodicità delle verifiche è stabilita dallo stesso datore di lavoro, sulla base della valutazione del rischio precedentemente citata, in relazione alla tipologia dell’attrezzatura, del suo stato d’uso, dei rischi specifici e delle indicazioni del fabbricante riportate nel manuale d’uso, nonché a titolo consultivo, da guide degli Enti normativi che suggeriscono periodicità annuali/biennali. La non osservanza di tali obblighi comporta l’applicazione delle sanzioni previste all’art. 87 che vanno dall’arresto da due a sei mesi o dall’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per ogni violazione accertata.

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•portata d’aria (in metri cubi/h);•potenza installata (KW);•dimensione massima dei pezzi

da verniciare;•velocità dell’aria (m/s).

Allegato I punto 1.7.4Il manuale di istruzione per l’uso non comprende:•i posti di lavoro che possono

essere occupati dagli opera-tori;

•le modalità di trasporto e massa della cabina;

•tipi e quantità massima di sol-venti infiammabili contenuti nel prodotto verniciante appli-cato in un’ora;

condizioni di utilizzazioni pre-viste (contrariamente a quanto indicato nel libretto di istruzione d’uso si tratta di cabina aperta con direzione orizzontale della ventilazione e non di cabina chiu-sa con ventilazione verticale).

Prescrizione di reato adottate nei confronti dell’utilizzatorePrescrizione alla violazione dell’art. 70 comma 1 del DLgs 81/08.E’ stata messa a disposizione dei lavoratori un’attrezzatura consi-stente in una cabina di verniciatura a secco per l’applicazione manua-le di prodotti vernicianti liquidi ed operatore all’interno, non conforme alle disposizioni legislative e regola-mentari di recepimento della relati-va direttiva comunitaria di prodotto in quanto:• l’avviamento del suo impianto di

ventilazione può avvenire anche senza un’azione volontaria su un dispositivo di comando, infatti la chiusura dell’interruttore ge-nerale, a monte del quadretto di alimentazione cabina, dopo una sua apertura, provoca la messa in esercizio involontaria di tale impianto;

• la cabina di verniciatura non è

dotata di dispositivo di arresto di emergenza che consenta di evitare imminenti situazioni di pericolo;

•non sono state messe in atto tutte le misure preventive per evitare una concentrazione pe-ricolosa di vapori infiammabili ed impedire il loro innesco, infatti la cabina non è dotata di dispositi-vo che interblocca le operazioni di verniciatura quando il presso-stato differenziale segnala una deficienza all’impianto di aspira-zione;

• le due sorgenti luminose in-stallate nel volume della cabina dove durante le operazioni di verniciatura si possono formare zone con pericolo di esplosione, non sono idonee per tali zone in quanto esse avendo un grado di protezione IP66 non esercitano nessuna protezione per gas o vapori ma solo per solidi e liquidi.

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SINTESI DELLA NORMA EN 12215, CHE DEFINISCE I REQUISITI DI SICUREZZA DELLE CABINE DI VERNICIATURA A SPRUZZO PER L’APPLICAZIONE DI PRODOTTI VERNICIANTI LIQUIDI

La norma si applica alle cabine di verniciatura per l’applicazio-ne di prodotti vernicianti liqui-di organici e tratta tutti i pericoli significativi, pertinenti le cabine stesse, quando utilizzate se-condo l’uso proprio e nelle con-dizioni previste dal fabbricante. Una cabina di verniciatura è un in-sieme costituito da differenti com-ponenti tra loro collegati e riuniti all’interno di una struttura parzial-mente o totalmente chiusa (deli-mitata da pareti, definita spazio): ventilazione forzata per mezzo di una o più ventole; filtro a secco o si-stemi di lavaggio ad umido; dispo-sitivi di misurazione e di comando; impianto di riscaldamento dell’aria di ventilazione; dispositivi automa-tici antincendio; dispositivi di al-larme; apparecchiature elettriche. Sono escluse dalla norma: Le aree di spruzzatura (spazi per l’applicazione di prodotti verni-cianti liquidi organici che sono limitati soltanto da una parete laterale utilizzata per l’estrazione dell’aria di scarico). •Le cabine di verniciatura combi-

nate (norma EN 13355).•Le pareti che delimitano le cabi-

ne di verniciatura, se parti inte-granti dell’edificio;

•La stanza di lavoro o l’edificio utilizzato per la verniciatura a spruzzo di articoli di grandi di-mensioni (per esempio: aerei);

•Le apparecchiature di spruzza-tura utilizzate nelle cabine di verniciatura trattate nelle nor-me EN 1953, EN 50050 e EN 50176.

•Le cabine di verniciatura che sono parte di installazioni com-plesse.

La norma contiene: l’elenco dei pe-ricoli significativi che necessitano di un’azione volta ad eliminare o ridurre il rischio; i requisiti e/o le misure di sicurezza; le modalità di

verifica di tali requisiti e/o misure di sicurezza; le prescrizioni relative alle informazioni per l’uso che il co-struttore deve fornire contestual-mente all’impianto.

ELENCO DEI PERICOLI SIGNIFI-CATIVI

Generalità•Pericoli di natura meccanica •Pericoli di natura elettrica•Pericoli di natura termica •Pericoli provocati dal rumore •Pericoli derivanti da sostanze

pericolose•Pericoli di incendio ed esplosione•Pericoli generati da guasto

nell’alimentazione di energia•Pericoli generati da posture

scorrette per la salute

REQUISITI E/O MISURE DI SICU-REZZA

Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza di natura meccanicaIl contatto con parti mobili peri-colose deve essere impedito per mezzo di: installazione di ripari distanziatori; dispositivi di prote-zione; interblocchi idraulici, pneu-matici o elettrici. Le cabine chiuse devono essere progettate in modo che in caso di emergenza l’operatore possa trovare l’uscita in un tempo mi-nimo senza ostacoli od ostru-zioni sul suo cammino. Sono previste specifiche prescrizioni per il numero, la conformazio-ne e la dislocazione delle porte. Le tubazioni del fluido e i sistemi pressurizzati devono essere con-formi ai requisiti della EN 982 ed EN 983. Gli apparecchi di spruzza-tura devono essere conformi alle specifiche stabilite dalla EN 1953. Scale a pioli, passerelle e passa-mano in dotazione alle cabine di verniciatura devono essere con-

formi alle norme EN ISO 14122-2, EN ISO 14122-3 ed EN ISO 14122-4. Prescrizioni sono previste per grate, pavimentazione, pozzi di lavoro, passerelle ed illuminazione.

Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza di natura elettricaGli apparecchi elettrici devono es-sere conformi alla EN 60204-1. L’isolamento degli apparecchi elettrici deve essere resistente ai solventi e agli altri fluidi. Gli appa-recchi elettrici devono essere pro-tetti contro l’influenza meccanica esterna. Tutte le parti meccaniche condut-tive devono essere collegate alla messa a terra. L’accesso alle zone pericolose in cui è ubicata l’appa-recchiatura automatica elettro-statica deve essere impedito du-rante il funzionamento.Tutti i sistemi e gli apparecchi rile-vanti per la sicurezza devono es-sere realizzati in modo tale da non poter essere influenzati dall’intera-zione con i campi elettromagnetici.

Alcuni esempi di requisiti di si-curezza e misure contro i pericoli termici La protezione contro le brucia-ture da contatto con superfici molto calde facili da raggiungere deve essere garantita per mezzo dell’isolamento o da ripari. Secon-do quanto previsto dalla EN 563 ogni superficie calda esposta ad un probabile contatto deve avere una temperatura inferiore a 60 °C. In caso di incendio o di esplosione l’operatore deve essere in grado di uscire rapidamente dalla cabina di verniciatura in condizioni di massi-ma sicurezza. Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza e misure contro il rumoreLa cabina di verniciatura deve essere progettata e costruita in

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modo che i rischi derivanti dall’e-missione di rumore aerodisperso siano ridotti al minimo tenendo conto del progresso della tecnica e della disponibilità di mezzi per la riduzione del rumore in particolare alla sorgente. La EN ISO 11688-1 fornisce le informazioni tecniche generali sui regolamenti tecnici e i mezzi per la progettazione di macchi-nari a basso rumore. La EN ISO 11688-2 fornisce utili informazio-ni sui meccanismi di generazio-ne del rumore nel macchinario. Per quanto riguarda le emissioni acusti-che dei compressori d’aria e degli appa-recchi di verniciatura fare riferimento alla EN 1012-1 ed EN 1953.

Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza contro le sostanze pericolo-seIl contatto con o l’assorbimento delle sostanze pericolose spruz-zate deve essere ridotto mediante la ventilazione forzata per quanto possibileNelle cabine di spruzzatura per l’ap-plicazione manuale, la prevenzione dell’inalazione di nebulizzazioni e vapori di solventi deve essere ese-guita riducendo la concentrazione nella zona di lavoro dell’operatore al di sotto dei limiti di esposizione previsti dalla vigente normativa. Nelle cabine di verniciatura sen-za operatore i pericoli di ina-lazione sussistono soltanto quando l’operatore deve entrare all’interno della cabina di verni-ciatura per scopi di regolazio-ne, comando o manutenzione. Si devono evitare le fuoriuscite di aria contenente vapori di solventi in quantita’ o concentrazioni peri-colose dalla cabina di verniciatura all’ambiente di lavoro circostante. Nelle cabine per l’applicazione ma-nuale, il flusso d’aria deve essere omogeneo e diretto per assicurare

che l’operatore non possa inalare aria contaminata da prodotti ver-nicianti liquidi organici a livelli pe-ricolosi. Nelle cabine ventilate vertical-mente, il flusso d’aria deve essere diretto verso il basso. Nelle cabine per l’applicazione manuale la velocità dell’aria (a ca-bina vuota) deve avere i seguenti valori: cabina chiusa o aperta in alto, almeno 0,3 m/s; cabina aper-ta frontalmente, almeno 0,5 m/s; cabina ventilata verticalmente con pozzo di lavoro, almeno 0,3 m/s.

velocità dell’aria inferiori a quelle sopra riportate dovrebbero esse-re accettate in ogni caso quando è stato dimostrato che la tutela della salute dell’operatore è ga-rantita (ad esempio, se il prodotto verniciante utilizzato non contie-ne alcuna sostanza tossica o se le velocità elevate dell’aria sono in contraddizione con i requisiti del processo tecnico di applicazione; in quest’ultimo caso potrebbe es-sere necessario l’uso di dispositivi di protezione della respirazione.I sistemi di comando elettronico, monitoraggio e misurazione utiliz-zati nelle funzioni relative alla si-curezza per evitare la formazione di gas e vapori pericolosi e atmo-sfere esplosive, devono soddisfare i requisiti della EN 954-1 categoria 3 e della EN 1088. Quando si uti-lizzano computer o PLC per le fun-zioni relative alla sicurezza, tutti i malfunzionamenti devono essere rilevati e produrre un’esclusione di corrente che lasci la cabina di ver-niciatura in condizioni di sicurezza. Le cabine di verniciatura devono essere dotate di un dispositivo per rilevare eventuali deterioramen-ti nel rendimento dell’impianto di ventilazione, per esempio: inter-

ruttore della pressione differen-ziale. Il dispositivo dotato di allar-me acustico e visivo deve indicare eventuali perdite di prestazione (come quelle causate dall’inta-samento dei filtri) al disotto della velocità specificata per la ventila-zione forzata. Il calo di rendimento non deve superare il 10%. La cabina di verniciatura deve es-sere provvista di un dispositivo che interblocchi la ventilazione forzata e le operazioni di riscalda-mento e verniciatura. Il dispositivo di interblocco non deve impedire il

funzionamento del-la ventilazione for-zata dopo la nor-male verniciatura, finchè l’atmosfera interna sia sicura.

I dispositivi di riscaldamento che utilizzano sostanze combustibili devono essere conformi alle nor-me specifiche EN 746-1, EN 746-2 ed EN 525.

Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza e misure contro l’incendio e l’esplosioneTutte le cabine di verniciatura che processano sostanze organiche infiammabili devono essere equi-paggiate con un sistema antin-cendio manuale o automatico. Tutte le cabine di verniciatura automatica devono essere equi-paggiate con un dispositivo au-tomatico di segnalazione incendi. In caso di incendio la ventilazio-ne forzata deve essere arrestata automaticamente, l’alimentazio-ne di prodotto verniciante liqui-do deve essere interrotta, e dove applicabile, le serrande antin-cendio devono essere chiuse. Le cabine di verniciatura automatica in cui si esegue la verniciatura elet-trostatica devono essere equipag-giate con un dispositivo antincen-dio automatico (vedere EN 50176). Per impedire una rapida propa-gazione dell’incendio, tutti gli ele-menti della struttura della cabina

Le norme definiscono i requisiti di sicurezza delle cabine

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di verniciatura e l’equipaggiamen-to devono essere conformi ai re-quisiti di prevenzione incendio e di protezione delle macchine descrit-ti nella EN 13478. Le misure per prevenire il rischio di esplosione devono essere tali da mantenere la concentrazione di sostanze infiammabili al di sotto del LEL per mezzo della ventilazio-ne forzata e di eliminare o ridurre le sorgenti di accensione. Nelle cabine di verniciatura con operatore la concentrazione di so-stanze infiammabili deve essere limitata ad un valore del 25 % LEL massimo. Nelle cabine di verniciatura senza operatore la concentrazione di so-stanze infiammabili deve essere limitata ad un valore del 50 % LEL massimo; cio’ si applica agli im-pianti di ricircolo dell’aria. La classificazione in zone pericolo-se è una parte integrante del con-cetto di sicurezza per la prevenzio-ne dell’esplosione.Nel caso di valori della concentra-zione di sostanze infiammabili al di sotto del 25 % del LEL il volume interno della cabina di verniciatura, incluse le condotte per il ricircolo e lo scarico dell’aria e i volumi ester-ni entro una distanza di 1 m dalle aperture permanenti, è classificato come zona 2. Nel caso di valori della concen-trazione di sostanze infiammabi-li compresi tra il 25 % e il 50 % del LEL, il volume interno della cabina di verniciatura, incluse le condotte per il ricircolo e lo scarico dell’aria, è classificato come zona 1; Nel caso di valori della concen-trazione di sostanze infiammabili compresi tra il 25 % e il 50 % del LEL, i volumi esterni entro una distanza di 1 m dalle aperture permanenti sono classificati come zona 2. Se la concentrazione calcolata dei solventi infiammabili è ugua-le o superiore al 25 % del LEL, la cabina di verniciatura deve esse-re equipaggiata o con dispositivi

di sfogo per l’esplosione, oppure con un dispositivo di misurazione della concentrazione che arresta l’alimentazione di sostanze in-fiammabili se la concentrazione è uguale o superiore al 50 % del LEL. L’equipaggiamento elettrico in-stallato e situato in zona 1 deve rientrare almeno nella categoria 2 ed essere conforme alle norme EN 60079-0, EN 50015, EN 50016, EN 50017, EN 60079-1, EN 60079-7, EN 50020, EN 60079-18 ed EN 60079-25 nel modo appropriato. L’equipaggiamento elettrico in-stallato e situato in zona 2 deve rientrare almeno nella categoria 3 ed essere conforme alle norme EN 60079-0 e EN 60079-15. Tutti gli equipaggiamenti non elet-trici e i componenti installati e si-tuati in atmosfere potenzialmente esplosive devono essere proget-tati e realizzati in conformità alla buona pratica di progettazione tecnica e devono essere sottoposti ad una valutazione del pericolo di accensione in conformità a quan-to previsto in 5.2 della EN 13463-1:2001 per assicurare la protezio-ne richiesta. L’equipaggiamento deve soddisfare i requisiti della EN 13463-1 e della EN 13463-5.

Alcuni esempi di requisiti di si-curezza e misure di prevenzione contro l’interruzione dell’alimen-tazione dell’energiaTutte le cabine di verniciatura devono essere dotate di avverti-menti luminosi e luci per le uscite d’emergenza nonché di sistema automatico antincendio (quando appropriato) e devono soddisfare i requisiti della EN 1838.

Alcuni esempi di requisiti di sicu-rezza e misure contro le posture scorrette per la salute Il pozzo di lavoro deve avere alme-no le seguenti dimensioni: profon-dita’ = 1,4 m; larghezza = 0,8 m.VERIFICA DEI REQUISITI E/O DEL-LE MISURE DI SICUREZZA

GeneralitàI requisiti di sicurezza esposti in dettaglio nel punto 5 devono esse-re verificati mediante prove, calcoli, ispezione o altri metodi in base ai seguenti punti. La verifica deve essere eseguita prima o durante la messa in servizio.

Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza di natura mecca-nica La predisposizione e l’efficienza dei dispositivi di protezione, in confor-mità alle norme e alle specifiche relative a questo tipo di cabina di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici saranno eseguite verificandone la presenza e il funzionamento.

Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza di natura elettrica La conformità ai requisiti della EN 60204-1 e della EN 50050 deve es-sere verificata. Accertarsi che i ripari siano instal-lati al fine d’impedire l’accesso alle zone pericolose e che i dispositivi di interblocco siano funzionanti. Controllare che le parti elettriche ed elettroniche siano installate in conformità alle specifiche del fab-bricante. Le funzioni dell’equipaggiamento elettrico devono essere sottopo-ste a prova, in particolare quelle relative alla sicurezza e alla sal-vaguardia, vedere 19.6 della EN 60204-1:1997.

Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza e/o delle misure di protezione contro i pericoli ter-mici La verifica di questi requisiti deve essere eseguita misurando le temperature delle superfici che possono essere toccate con un termometro da contatto tarato. Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza e delle misure di protezione contro il rumore La misurazione dei livelli di pres-

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sione delle emissioni acustiche nelle posizioni dell’operatore e del livello di potenza sonora deve es-sere eseguita in conformità all’ap-pendice C.

Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza contro le sostanze pericolose Per il controllo della direzione del flusso d’aria, mettere un genera-tore di fumo nella zona di applica-zione della vernice e verificare che tutto il fumo sia estratto dall’ap-posita apparecchiatura. La verifica delle velocità dell’aria richieste deve essere eseguita in conformità all’appendice D. La presenza della funzione e l’e-tichettatura del dispositivo di si-curezza devono essere verificate mediante esame visivo. La verifica della conformità dei di-spositivi di riscaldamento con nor-me specifiche deve essere esegui-ta prima dell’avviamento. Il fabbricante dei generatori d’aria a gas a fiamma diretta deve forni-re una dichiarazione di conformi-tà con le prove richieste nella EN 746-2 per il bruciatore. L’esame visivo e le prove devono essere eseguite per garantire che sia installato un interblocco effet-tivo tra la ventilazione forzata e l’ingresso del gas nel bruciatore. Il corretto funzionamento del si-stema d’allarme deve essere ve-rificato per assicurare che sia di-sponibile il tempo sufficiente per permettere all’operatore di uscire dalla cabina di verniciatura prima dell’attivazione del sistema auto-matico antincendio, se esistente.

Alcuni esempi di verifica dei requi-siti di sicurezza e delle misure di protezione contro l’incendio e l’e-splosioneNelle cabine di verniciatura con un operatore si deve verificare la conformità ai requisiti di velocità: in questi casi non è richiesta la misurazione della concentrazio-

ne di sostanze infiammabili; se le velocità elevate dell’aria sono in contraddizione con i requisiti del processo tecnico di applicazione, potrebbe rendersi necessaria la misurazione della concentrazione di sostanze infiammabili. Nelle cabine di verniciatura sen-za operatore la concentrazione di solventi infiammabili espressi in percentuale del LEL (CLEL) deve essere calcolata in conformità all’appendice B. In base al valore calcolato di CLEL si devono ese-guire le seguenti misurazioni della concentrazione: se il CLEL calcolato = 10%: non è ri-chiesta alcuna misurazione; se il 10 % < CLEL calcolato = 25%: la/le misurazione(i) deve/devono essere eseguita (e) nel condotto di scarico dell’aria; se il 25 % < CLEL calcolato = 50%: si deve eseguire la misurazione: all’interno della cabina di verni-ciatura nei punti definiti per la misurazione della velocità dell’a-ria (vedere appendice D ); nel/nei condotto/i di scarico dell’aria. Le misurazioni devono essere ese-guite utilizzando un esplosimetro nelle condizioni d’uso (temperatu-ra, pressione, umidità...) specifica-te dal fabbricante dell’apparecchio. Le misurazioni non devono essere eseguite tra la pistola di spruzza-tura e il pezzo o in sua prossimita’. La conformità dell’equipaggia-mento elettrico e non elettrico alle categorie richieste per la protezio-ne contro l’accensione deve esse-re verificata prima della messa in servizio. Il buon funzionamento dei dispositivi di sicurezza deve essere verificato.

Alcuni esempi di verifica dei re-quisiti di sicurezza e misure di prevenzione contro l’interruzione dell’alimentazione dell’energiaLa presenza di segnalazioni lu-minose e dell’illuminazione delle uscite d’emergenza deve essere verificata mediante esame visivo.

INFORMAZIONI PER L’USO

GeneralitàLe informazioni per l’uso devono essere redatte in conformità al punto 5 e in particolare secondo quanto previsto in 5.5 della EN ISO 12100-2:2003 per il manuale per l’uso. Il manuale deve fornire le specifi-che per la messa in servizio, l’uso e la manutenzione della cabina di verniciatura e includere , secondo il caso, le informazioni e le istruzio-ni per la sicurezza dell’utilizzatore per un uso corretto e sicuro della cabina di verniciatura

Alcuni esempi dei contenuti del manuale d’istruzioniSi deve richiamare l’attenzione dell’utilizzatore sulla scelta del tipo di ventilazione, in base al tipo di pezzo da verniciare, poiché alcuni pezzi causano un flusso di ritorno della vernice verso l’operatore. Il manuale d’uso deve contenere, almeno, le seguenti indicazioni: •proibire l’immagazzinamento

delle sostanze infiammabili o dei loro contenitori vuoti, op-pure di altri materiali che sono stati a contatto con questi pro-dotti (stracci, carta, ecc.), nella cabina di verniciatura e davanti alle porte;

•proibire l’uso, nella cabina di verniciatura, di prodotti aloge-nati per la pulizia;

•proibire l’uso, nella cabina di verniciatura, di fiamme vive, og-getti incandescenti, equipaggia-menti o articoli in grado di gene-rare scintille;

•esporre un cartello “Vietato fu-mare” su tutte le porte d’entra-ta della cabina di verniciatura, all’interno e all’esterno, oppure sulle pareti esterne della cabina aperta frontalmente;

•raccomandare l’uso di persona-le qualificato ed autorizzato per eseguire le regolazioni relative alla cabina di verniciatura, per le

Cabine

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condizioni d’esercizio conformi alle specifiche del fabbricante;

•situare la posizione di lavoro dell’operatore in atmosfera non contaminata (nel caso di cabine di verniciatura con ventilazione orizzontale);

•utilizzare dispositivi di posizio-namento per i pezzi, al fine di mantenere l’operatore in un’at-mosfera salubre, se necessario;

•adottare ripari, protezioni e/o altre misure di sicurezza per impedire la caduta del persona-le nei pozzi;

•mettere l’equipaggiamento an-tincendio portatile e di dimen-sione adatta in posizioni sicure e facili da raggiungere;

•tipo e quantita’ massima di sol-venti infiammabili, contenuti nel prodotto verniciante, appli-cabili in un’ora;

•limiti di temperatura dell’aria all’interno della cabina di verni-ciatura durante la fase di appli-cazione;

•valori delle emissioni acustiche in conformità all’appendice C.

•perdita di carico massima attra-verso i filtri (ad acqua, a secco, ecc.).

Il manuale d’uso deve indicare all’utilizzatore che: •la ventilazione forzata deve es-

sere mantenuta finché la con-centrazione di sostanze peri-colose è al di sotto dei limiti di esposizione, prima di entrare nella cabina di verniciatura au-tomatica per eventuali opera-zioni di regolazione, riparazione o manutenzione;

•la ventilazione forzata deve es-sere mantenuta durante l’ope-razione di pulizia con solventi pericolosi;

•deve indossare adeguati dispo-sitivi di protezione individuale in tutte quelle situazioni in cui ci sono pericoli per la salute dovu-ti all’inalazione o al contatto con sostanze o materiali pericolosi;

Il manuale d’uso deve riportare al-

meno le seguenti istruzioni per la manutenzione preventiva:•controllare ad intervalli regola-

ri l’intasamento dei filtri e del sistema di scarico come pure i depositi dei prodotti vernicianti sulle apparecchiature, pareti e pavimenti della cabina di verni-ciatura;

•controllare ad intervalli regolari la messa a terra della cabina di verniciatura e dei pezzi;

•applicare le precauzioni di sicu-rezza da adottare nelle fasi non operative se una fiamma libe-ra, un oggetto incandescente, un apparecchio o un articolo in grado di generare scintille viene portato nella cabina di vernicia-tura per un lavoro di manuten-zione, (per esempio la pulizia completa della cabina di verni-ciatura per rimuovere i depositi di vernice);

•seguire le istruzioni precise per la manutenzione dei dispositivi di riscaldamento e particolar-mente la periodicita’ della ma-nutenzione;

•attenersi alle indicazioni sugli intervalli per la sostituzione dei filtri e la pulizia dei condotti di scarico;

•verificare la conformità ai requi-siti per il trattamento dell’acqua ed alle istruzioni sull’uso corret-to dei prodotti per l’impianto di lavaggio o la regolazione delle serrande;

La manutenzione correttiva puo’ essere eseguita soltanto da per-sone qualificate, competenti, che si attengono alle specifiche del fabbricante.

MarcaturaQualunque sia il modello della ca-bina di verniciatura, devono essere riportate in modo indelebile le se-guenti informazioni su una targa di identificazione fissa, posta in modo permanente su una delle pareti della cabina:•Nome e indirizzo del fabbricante.

•Tipo di cabina di verniciatura •Anno di fabbricazione•Anno di modifica•Numero di serie•Metodo di applicazione della ver-

nice per il quale è progettata la cabina di verniciatura (per esem-pio: aria compressa, elettrostati-ca, ecc.; si deve indicare se di tipo automatico o manuale).

•Portata del flusso d’aria ... m3/h •Potenza installata: •Elettrica ... (kVA) •Altro ...

Quantità massima di solvente in-fiammabile, contenuto nel prodot-to verniciante, applicabile in un’ora, con indicazione del LEL come defi-nito in appendice B. Dimensioni massime dei pezzi; Velocità dell’aria (misurata in base alla presente norma): ... (m/s).

APPENDICE A (NORMATIVA)Diagrammi relativi alle zone peri-colose d’atmosfera potenzialmen-te esplosiva.APPENDICE B (NORMATIVA) Determinazione della concentra-zione di solventi infiammabili in termini di LEL. APPENDICE C (NORMATIVA)Codice di collaudo per il rumore. APPENDICE D (NORMATIVA)Misurazione delle velocità dell’aria.APPENDICE E (INFORMATIVA)Classificazione del comportamen-to dei materiali in caso di incendio.APPENDICE F (INFORMATIVA)Riferimento ai limiti di esposizione nazionali. APPENDICE G (INFORMATIVA)Diagrammi relativi alla classifica-zione delle cabine di verniciatura. APPENDICE ZA (INFORMATIVA)Rapporto tra la presente norma europea e i requisiti essenziali del-la Direttiva UE 98/37/CEE. BIBLIOGRAFIA

Cabine

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 35

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Il colore delle vernici

Egregio Direttore, quali sono le metodologie per confrontare lotti diversi di vernici dello stesso colore, oppure per ottenere esattamente l’identico colore di uno standard?

a cura della Redazione

Lettere al direttore

36 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

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Le linee guida per l’esame dei colo-ri sono contenute nella norma ISO 3668 “Pitture e vernici - Confronto visivo del colore delle pitture”.Poichè non è possibile effettuare una prova attendibile utilizzan-do la semplice luce solare (il cielo dovrebbe essere parzialmente nuvoloso per evitare riflessi inde-siderati; l’illuminazione dovrebbe essere uniforme, con un’intensità di almeno 2000 lux; deve esse-re evitata la luce solare diretta), la norma prevede l’utilizzo di una cabina confronto-colore dotata di illuminazione artificiale.Questa cabina deve essere co-stituita da una camera da cui sia esclusa la luce esterna; essa deve essere illuminata da due sorgenti luminose, aventi intensità di illu-minazione compresa tra 1000 e 4000 lux. La distribuzione della potenza spettrale della prima lampada deve avvicinarsi a quella dell’il-luminante CIE normalizzato D65 (luce diurna a 6500°K), mentre quella della seconda lampada deve avvicinarsi a quella dell’illu-minante CIE normalizzato A (lam-padina ad incandescenza).L’utilizzo di due sorgenti luminose è motivato dal fatto che in questo modo è possibile evidenziare un’e-ventuale metameria (fenomeno che si manifesta quando una cop-pia di colori appare diversa al va-riare della sorgente luminosa; ciò può accadere soprattutto quando le due vernici sono formulate con pigmenti diversi).La qualità di simulazione della luce diurna deve essere valutata con il metodo descritto nella pub-blicazione CIE n.51. La distribuzio-ne spettrale delle sorgenti deve rientrare nella categoria BC (CIE-LAB) o migliore.Per un utilizzo generale, l’inter-no della cabina confronto-colore deve essere dipinto di grigio neu-tro opaco (con valori di a* e b* minori di 1,0) con una chiarezza

L* compresa tra 45 e 55 (L*, a* e b* si riferiscono al sistema CIELAB descritto nella ISO 7724-1).Tuttavia, quando devono essere confrontati colori chiari o vicini al bianco, l’interno della cabina può essere dipinto in modo da ave-re una chiarezza L* di circa 65 o maggiore, al fine di fornire un contrasto limitato tra campione e sfondo; quando invece devono essere confrontati principalmente colori scuri, l’interno della cabina può essere dipinto con una chia-rezza L* di circa 25.Per garantire un campo circostan-te idoneo per il confronto del co-lore, anche la superficie del piano della cabina deve essere coperta

da un provino grigio neutro, con un fattore di chiarezza scelto in modo da essere simile a quello dei cam-pioni da confrontare.Deve essere generalmente uti-lizzato uno schermo diffondente, per evitare il riflesso di un’imma-gine della lampada sul provino. Le proprietà di distribuzione spettra-le della sorgente luminosa devono includere la trasmissione spettra-le dello schermo.Il produttore della sorgente lumi-nosa deve rendere noto il nume-ro di ore di funzionamento per le quali è previsto che il prodotto sia conforme alla norma.

Lettere al direttore

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 37

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Norme tecniche

Una norma per il controllo del rumore nei trattamenti di superficieUna breve sintesi della norma europea EN 14462

La EN 14462, titolata “Procedura per prove di rumorosità delle ap-parecchiature per il trattamento delle superfici, incluse le attrez-zature manuali asservite - Classi di accuratezza 2 e 3”, fornisce ai costruttori ed agli organismi di controllo la metodologia da adot-tare per misurare e verificare i livelli di emissione sonora dalle macchine per il trattamento delle superfici, sia in fase di progetta-zione e costruzione, sia nelle con-dizioni di normale funzionamento nell’ambiente di lavoro in cui sono installate.Le apparecchiature alle quali la norma è applicabile, compren-dono: •macchine per il lavaggio ed il

trattamento superficiale (co-perte dalla norma EN 12921);

•impianti di verniciatura (coper-te dalle norme EN 12215; EN 12981; EN 12581; EN 13355);

•macchine per l’erogazione del-le vernici e la miscelazione dei colori (coperte dalle norme EN 1953; EN 12621; EN 12757);

•essiccatoi, forni e sistemi di evaporazione (coperte dalle norma EN 1539; EN 12753).

La metodologia e le procedure presenti nella presente norma, comprendono sia la la determina-zione del livello di pressione sono-ra nelle postazioni di lavoro (Capi-tolo 5) sia, ove applicabile (cioè, in

38 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

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Norme tecniche

impianti di medio-piccole dimen-sioni), la determinazione del livel-lo di potenza sonora emessa dalle macchine (Capitolo 6).I metodi standardizzati in grado di garantire la riproducibilità delle misure, all’interno di ben precisi intervalli di accuratezza, sono di due tipi: •il metodo tecnico progettuale

(classe di accuratezza 2);•il metodo del controllo in situ

(classe di accuratezza 3).La EN 14462 individua alcuni gruppi di norme internazionali esistenti, in grado di soddisfare i requisiti di cui sopra:•per i livelli di pressione sonora,

le norme ISO 11201, ISO 11202 e ISO 11204;

•per i livelli di potenza sonora, le norme ISO 3744, ISO 3746, ISO 3747 e ISO 9614.

Nell’Allegato A, vengono altresì fornite tutte le informazioni utili (suddivise per tipologia di macchi-na) per caratterizzare le condizio-ni operative dell’apparecchiatura oggetto della misurazione e la de-terminazione dei punti di misura in cui effettuare i rilievi fonome-trici.Le informazioni che devono in-vece essere raccolte durante la misurazione e che devono essere successivamente riportate nella relazione che accompagna la di-chiarazione di rumorosità, sono indicate nei Capitoli 9 e 10 della norma. In particolare, devono es-sere riportati:

•i dati e le caratteristiche tecni-che della macchina oggetto del test;

•le condizioni operative della macchina oggetto del test;

•le norme internazionali uti-lizzate per l’effettuazione del test;

•i dati acustici rilevati;•luogo e data del test e nomina-

tivo del personale responsabile del test stesso.

Nel Capitolo 11 vengono definite le prescrizioni relative alla dichia-razione che il costruttore è tenuto a presentare a corredo dell’im-pianto venduto.La dichiarazione di rumorosità deve contenere la seguente cop-pia di valori, in accordo con la ISO 4871:•il livello di pressione sono-

ra presente nelle diverse po-stazioni di lavoro attorno alla macchina, se esso eccede i 70 dB(A); se il valore misurato non supera tale limite, tale evento deve comunque essere segna-lato;

•il livello di potenza sonora emesso dalla macchina, se il dato del punto precedente su-pera 85 dB(A).

Nel caso di impianti di grandi di-mensioni, al posto del livello di potenza sonora deve essere ri-portato il livello medio di pressio-ne sonora.

Per entrambi i tipi di misurazio-ne, è ammesso un certo errore nella misura (2,5 dB per grado di accuratezza 2; 5 dB per grado di accuratezza 3), ma solo nel caso di macchine non standard; per le produzioni in serie, il costruttore deve dichiarare la media aritme-tica di tutti i valori misurati ed il relativo grado di incertezza della misura.La dichiarazione del costruttore può ovviamente essere verificata dall’utilizzatore, purchè vengano

riprodotte le condizioni operative in essere durante il test effettua-to dal costruttore.La verifica deve essere effettuata utilizzando gli standard di misu-razione riportati nella dichiarazio-ne, oppure utilizzando standard che prevedono un maggior grado di accuratezza.Nel caso in cui la macchina da te-stare sia una cabina di vernicia-tura aperta frontalmente o chiu-sa, la EN 14462 prevede alcune prescrizioni aggiuntive, indicate nell’Allegato B.Per concludere, nell’Allegato C vie-ne riportato un esempio di deter-minazione dei livelli di emissione sonora nel caso di macchine che non hanno postazioni di lavoro definite.

Punti di misura per cabine chiuse di larghezza superiore a 16m

Punto di misura per cabina con apertura frontale e postazione di lavoro esterna

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 39

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150 partecipanti al convegno nazionale Uniaria

I requisiti minimi degli impianti di depurazione nelle nuove linee guida della Regione Lombardia. Sicurezza, risparmio energetico e ricircolazione degli inqui-nanti negli ambienti di lavoro: esperienze italiane ed europee nei settori della depolverazione, delle nebbie oleose e delle sostanze organiche volatili. Prestazioni ed efficienza di abbattimento degli impianti utilizzati nella verniciatura.

Depurazione aria

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UNIARIA (Unione Costruttori Im-pianti Depurazione Aria), prose-guendo nell’impegno per la diffu-sione di una cultura ambientale fondata sul rispetto delle norme, organizza il consueto convegno nazionale sull’inquinamento at-mosferico.Anche l’incontro di quest’anno, svoltosi a Milano nel Novembre scorso, rappresenta la dimostra-zione dello sforzo di un gruppo di aziende qualificate, che conti-nuano a investire nello sviluppo tecnologico, promuovendo la co-noscenza dei processi di depu-razione e delle loro modalità di impiego, mantenendo un costan-te confronto con gli Enti pubblici (USSL, Province, Regioni, ARPA e Ministeri competenti) e offrendo agli utilizzatori indicazioni e infor-mazioni che consentano di fare investimenti sicuri, per difender-si dalle numerose “bufale” che li hanno resi diffidenti.

PROGRAMMA

Il recupero delle polveri da filtro: una soluzione per la riduzione dell’inquinamento, il risparmio energetico e la tutela della salute degli operatori.(Fabio Pivetti – Wamgroup)

Registrazione del funzionamento dei bypass sugli impianti di depu-razione: un sistema di sicurezza o un modo per eludere le norme?(Lauro Gatti – Air Protech)

L’applicazione della normativa ATEX negli impianti di filtrazione dell’aria.(Giampaolo Giaccone – BWF FTI)

Aspirazione e depurazione di nebbie oleose e fumi generati da lavorazioni meccaniche con utilizzo di oli lubrorefrigeranti. Proposta per normare il ricircolo in ambiente dell’aria dopo filtra-zione con filtri Assoluti EPA ed

Depurazione aria

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 41

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HEPA certificati secondo norme EN1822. Proposta per l’osservan-za dei limiti TLV-TWA all’interno degli ambienti di lavorativi e re-visione dei limiti di emissione in atmosfera. Proposta di revisione degli Allegati Tecnici n.30, 32 e 36 del DDRL N. 532/09, alla luce delle tecnologie esistenti e di quanto si rileva nelle aziende.(Raffaele Lazzarini - AR Filtrazio-ni)

Impianti per l’abbattimento di solventi emessi da operazioni di verniciatura: prestazioni ed effi-cienza minima.(Pierluigi Offredi – Professione Verniciatore)

Le nuove linee guida lombarde e i requisiti minimi degli impianti di depurazione.(Roberto Esposito – Regione Lom-bardia, Unità Operativa Preven-

zione inquinamento atmosferico, Direzione Generale Ambiente)

DIBATTITO FINALE

Case histories: soluzioni impiantistiche applica-te con successo. caratteristiche

tecniche e costi Depuratori per nebbie oleose (AR Filtrazioni)

Abbattimento emissioni essic-catoi utilizzati per l’estrazione dell’olio di sansa (Tecnosida)

Depurazione aria

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Cresce il numero dei tecnici esperti in materia di emissioni in atmosfera

Sono ormai quasi cento i partecipanti all’annuale corso di for-mazione su tecnologie di abbattimento, metodiche di prelie-vo e controllo delle emissioni, norme e modalità autorizzativeA cura della Redazione

Corsi

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GLI OBIETTIVI DEL CORSO

Gli operatori del settore lamen-tano da tempo la mancanza di consulenti, laboratori, tecnici e in generale di professionisti affida-bili a cui rivolgersi per risolvere i problemi legati all’inquinamento atmosferico. Col diffondersi della sensibilità ambientale e la conseguente ne-cessità di ottemperare ai limiti previsti dalle norme legislative, sempre più spesso emergono er-rori nella scelta delle tecnologie di abbattimento, nell’analisi delle emissioni e nell’esecuzione delle procedure burocratiche, dovute

all’approssimazione e alla super-ficialità con cui si affrontano le tematiche tecniche e legislative.UNIARIA (Unione costruttori im-pianti di depurazione aria), per venire incontro alle necessità di formazione e aggiornamen-to degli operatori del settore, ha promosso un corso, con l’ob-biettivo di contribuire alla divul-gazione delle tematiche legate all’inquinamento atmosferico tra le aziende pubbliche e private, creando nel contempo un grup-po di professionisti competenti e accreditati, a cui ci si potrà ri-volgere sapendo di poter contare su un bagaglio tecnico e culturale

adeguato ad affrontare le diverse tematiche riguardanti il settore delle emissioni inquinanti.Il corso approfondisce la cono-scenza delle diverse tecnologie di abbattimento, le metodiche di prelievo e controllo delle emissio-ni inquinanti, le norme legislative e le modalità per ottenere le au-torizzazioni .I docenti sono stati selezionati sulla base delle esperienze spe-cifiche maturate nel settore pub-blico e privato, dove hanno svolto un ruolo di primo piano, grazie alla competenza e autorevolezza maturata in 30 anni di lavoro sul campo.

I DOCENTI

Giorgio Cozzi - Dal 1975 al 1995 ha lavorato presso il Servizio Protezione Aria della Regione Lombardia (CRIAL), con funzio-ni di controllo dell’inquinamen-to atmosferico di origine indu-striale, consistenti nello studio dei cicli produttivi, delle relative emissioni in atmosfera, delle possibilità tecnologiche di con-tenimento delle stesse, dell’ela-borazione di direttive tecniche

per i settori industriali. Dal 1995 opera come consulente in qua-lità di esperto dei problemi di inquinamento atmosferico e di rumore di origine industriale.Dal 2003 è socio di IBS Analysis, società operante nel settore ambientale e della sicurezza sul lavoro.

Antonio Foschi - Dal 1975 ope-ra nel settore dell’inquinamen-to atmosferico, ricoprendo vari incarichi all’interno del PMIP

(Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione) di Milano. Attual-mente opera all’interno di ARPA Lombardia.

Pierluigi Offredi - Svolge da ol-tre 25 anni l’attività giornalisti-ca nel settore del trattamento delle superfici. Dal 2001 coordina il GL7 UNI “Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi”, che opera nell’ambito della Commissione Ambiente.

Corsi

44 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

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I PARTECIPANTI

Sono oltre 60 le aziende private e pubbliche che hanno parteci-pato negli ultimi tre anni ai cor-si di formazione Uniaria, per un totale di un centinaio di tecnici partecipanti. L’elenco completo è il seguente:

Aereco, Aerofiltri, Akzo Nobel, Alcea, Api/Brescia, Ar Filtra-zioni, Arpa Forlì Cesena, Arpa Firenze, Arpa Friuli, Arpa Lom-bardia, Arpa Macerata, Arpa Pesaro, Arpa Piemonte, Arpa Umbria, Arpa Valle D’Aosta, Bal-ducci Bruno, Boero, Cam Centro Analisi Monza, Castello, Centro Servizi Lapideo del VCO, Con-sylia, Cornaz, Delta Ohm, Dizeta, Donadi Luca, Donelli Alexo, Do-erken Italia, Donaldson, Drewo, Du Pont Nemours, Ecam, Eco-progett, Ecostudio Ambiente, Ecostudio Di Braghini, Ehovoc Tecom, Est, Franchi & Kim, FZ, Geico, Geo Snc, Gruppo Imea, IMF, Inail, Indam, Indrigo Stefa-no, ITAS, Lab Control, Latekne, Linde Gas Italia, Luxottica, Made Ambiente e Sicurezza, Mam Col-lettori, Meg, Mix, Natuzzi, Nec-si, Netco, Pastore Centro Del Colore, Pontiggia Claudio, Pro-gramma Ambiente, Provincia di Bergamo, Provincia Bolzano, Provincia Gorizia, Provincia Di Mantova, Provincia Di Padova, Provincia Pavia, Provincia Rimi-ni, Provincia Di Trento, Provin-cia di Treviso, Provincia Vercelli, Regione Lombardia, Roman An-drea, Sacea, Same Deutz Fahr Italia, Sacchetto Claudia, Salchi Wood Coatings, Scalmati Livio, Sait Abrasivi, Sea Gruppo, So-tec, Studio Adriaflor, Studio Am-biente, Tama, Techint, Techno Analisys, Tecno Habitat, Tec-noimpianti Water Treatment, Tecnolab, Testori, Trafilerie San-paolo, Tribotecna, Universita’ Udine, WAM.

IL PROGRAMMA

Emissioni in atmosfera da pro-cessi produttivi•Inquadramento normativo •Procedure di autorizzazione

Limiti alle emissioni•Disposizioni nazionali D.Lgs

152/06•Disposizioni regionali (esempi

di limiti in alcuni settori indu-striali, tra cui la verniciatura)

•Direttiva VOC 1999/13/CE: nuovi limiti, camini, emissioni diffuse, emissioni totali; piano di riduzione degli inquinanti; piano di gestione dei solventi ed emissioni diffuse

Il controllo delle emissioni convo-gliate •Scelta dei punti di prelievo•Durata del campionamento•Tipo di campionamento•Numero dei campionamenti•Determinazione della T dell’ef-

fluente•Calcolo delle velocità dell’ef-

fluente•Determinazione della portata •Normalizzazione della portata

misurata

Prelievo di inquinanti corpuscolari

(richiamo delle metodiche e delle condizioni operative)•L’isocinetismo•Prelievo di inquinanti gassosi •Richiamo delle metodiche per

alcuni inquinanti comuni•Determinazioni analitiche di la-

boratorio per gli inquinanti più comuni

•Metodi automatici con misu-re effettuate direttamente in campo

•Inquinanti da combustione, COT

La determinazione delle sostanze organiche volatili•Richiamo dei limiti regionali,

nazionali ed europei•Richiamo delle metodiche men-

zionate nella normativa italiana•Effettuazione delle misure con

metodo tradizionale (adsorbi-mento su carbone attivo + ana-lisi GC)

•Effettuazione delle misure in campo con apparecchiatura a ionizzazione di fiamma (FID)

Come scegliere gli impianti di de-purazione •Migliori tecnologie disponibili•Criteri di ordinazione, progetta-

zione e requisiti minimi

Corsi

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 45

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Contaminazione dei pezzi e intossicazione dei lavoratori

Lavaggio

46 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

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Egregio direttore,nella nostra azienda lavoriamo particolari vari in alluminio che subiscono differenti trattamenti; in particolare, dopo le operazioni di tranciatura, effettuate con oli lubrorefrigeranti, il materiale viene sgrassato con Percloroetilene e inviato al forno di saldo brasatura ad alto vuoto (600°C), da cui esce per passare alla zona di saldatura manuale di tipo classico: è durante questa fase che gli operatori lamentano lo sprigionarsi di odori sgradevoli e conseguenti malesseri, che vengono imputati a resi-dui di solvente di sgrassaggio o a prodotti di degradazione dello stesso.Vi chiediamo, se possibile, la disponibilità ad effettuare dei test di verifica della qualità del lavaggio, al fine di individuare eventuali residui ancora presenti sui particolari trattati nei nostri impianti a circuito chiuso funzionanti con Percloroetilene. A questo scopo vi inviamo dei campioni di materiale soltanto sgrassato e dei campioni di materiale sgrassato e passato nel forno di saldo brasatura. Cordiali salutiLettera firmata

ANALISI DEI CAMPIONI

Abbiamo fatto analizzare i cam-pioni da un laboratorio specializ-zato, che ha realizzato una serie di analisi sui seguenti campioni.Campione A: pezzi in Allumi-nio di varie forme, provenienti dall’impianto di lavaggio a Per-cloroetilene. Campione B: pezzi in Alluminio di varie forme, prove-nienti dal forno di saldobrasatura. Le analisi eseguite sono state le seguenti:•identificazione della presen-

za di contaminazione organica sulla superficie dei pezzi (ana-lisi al microscopio);

•caratterizzazione qualitati-va dei contaminanti organici presenti sui pezzi (analisi con spettrofotometro FT-IR).

ANALISI AL MICROSCOPIO A FLUORESCENZA

Questo tipo di analisi, effettuato mediante microscopio stereosco-pico Leica con luce UV, permette di individuare la presenza di mate-riale organico su di una superficie; l’analisi non consente di caratte-rizzare il tipo di materiale, ma solo di individuarne la distribuzione superficiale. L’eventuale presenza di materiale organico è individua-bile dalla colorazione verde che esso assume nella fotografia.

I risultati delle analisi sono mo-strati nelle seguenti foto.Foto 1 (tipo pezzo: griglia prove-niente dal campione A). Ingran-dimento: 12,5x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di una fibra in basso e di una al cen-tro. Foto 2 (tipo pezzo: barretta piena, lunghezza 5 cm circa, proveniente dal campione A). Ingrandimento: 50x. Risultato analisi: non si evi-denzia la presenza di materiale organico, al di fuori di alcune fibre.Foto 3 (tipo pezzo: piastra piana proveniente dal campione A). In-grandimento: 8x. Risultato anali-si: non si evidenzia la presenza di materiale organico.Foto 4 (tipo pezzo: griglia prove-niente dal campione A). Ingrandi-mento: 32x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di ma-teriale organico, al di fuori di una fibra.Foto 5 (tipo pezzo: piastra piana proveniente dal campione B). In-grandimento: 63x Risultato ana-lisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di particella sulla destra.Foto 6 (tipo pezzo: griglia prove-niente dal campione B). Ingrandi-menti: 40x Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di una fibra al centro.

Per tutti i pezzi analizzati non si è riscontrata la presenza di mate-riale organico, al di fuori di alcune particelle fibrose probabilmente configurabili come “contaminazio-ne esterna”. Si è riscontrata tutta-via la presenza di “zone violette” in quasi tutti i campioni (ad esclu-sione della foto 3), che potrebbero essere dovute ad una riflessione della luce UV, ma che potrebbero anche essere indice di una “fluo-rescenza” di materiale inorganico.Per approfondire questo aspetto, si sono eseguite le seguenti ulte-riori analisi.

ANALISI SPETTROFOTOMETRICA

Questo tipo di analisi viene effet-tuato mediante spettrofotometro FT-IR e permette di caratterizzare le sostanze presenti sul campione, per mezzo di un apposito databa-se. Il limite di questo tipo di tecnica deriva dal fatto che non è possibi-le effettuare l’analisi direttamente sulla superficie contaminata, ma l’eventuale contaminante deve essere estratto dalla superficie stessa mediante apposito liquido di prova.Per il caso in questione, la pro-cedura adottata è consistita nell’effettuare l’estrazione dell’e-ventuale contaminante, immer-gendo i pezzi in un becker con-tenente acqua demineralizzata

Lavaggio

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ed esponendoli all’azione degli ultrasuoni in apposita vasca. I risultati dell’indagine sono ripor-tati di seguito.

Prova 1 (campione A)L’estrazione dell’eventuale conta-minante è stata così effettuata. Tipo pezzi: n. 1 griglia; n. 1 barret-ta piena; n. 6 barrette lunghe; n. 1 piastra piana.Liquido di prova: 1 litro di acqua demineralizzata. Estrazione a mezzo ultrasuoni: 15’ in multi-frequenza + 5’ in monofrequenza (38 kHz); temperatura iniziale li-quido 21 °C; temperatura finale 31 °C. Lo spettro del liquido di prova dopo l’estrazione (grafico 1) risulta in parte simile a quello di un anfotero dipropionato in solu-zione acquosa (grafico 2) e ad una sostanza clorurata (clorochina - grafico 3). Un’ulteriore ricerca è stata ese-guita andando a confrontare gli spettri IR presenti nel database, selezionando i picchi dello spettro del liquido di prova dopo l’estra-zione: il risultato (grafico 4) mostra che sussiste una certa similitudi-ne con gli spettri delle “ammine idrocloridriche alifatiche” e degli “acidi ammino alifatici”. Nessuna

di queste sostanze è con certezza quella presente sui pezzi.

Prova 2 (campione B)L’estrazione dell’eventuale con-taminante è stata così effettua-ta. Tipo pezzi: n. 5 griglie; n. 3 bar-rette piene; n. 1 piastra piana.Liquido di prova: 1 litro di acqua demineralizzata. Estrazione a mezzo ultrasuoni: 15’ in multifre-quenza + 5’ in monofrequenza (38 kHz); temperatura iniziale liquido 21°C; temperatura finale 37 °C.Lo spettro del liquido di prova dopo l’estrazione (grafico 5) non risulta simile in modo significati-vo ad alcuno diquelli presenti nel database.Il confronto tra i due liquidi di prova (grafico 6) mostra che lo spettro del contaminante pre-sente sui pezzi in uscita dal forno è molto simile a quello dei pezzi in uscita dalla lavatrice. CONCLUSIONI

Le analisi condotte sulla superfi-cie dei pezzi, non hanno mostrato la presenza di materiale organi-co, identificabile come “residuo di lavorazione”, indice questo che il lavaggio è stato eseguito con ele-

vata efficienza e che la successi-va lavorazione di saldobrasatura non ha introdotto ulteriore con-taminazione organica.E’ quindi da escludersi la presen-za di Percloroetilene e/o Acido cloridrico sui pezzi analizzati. Questi ultimi, tuttavia, presenta-no, in tracce, eventuali sostanze, forse contenenti cloro, non ben identificabili con le metodiche strumentali utilizzate. Si ritiene però che tale presenza non sia quantitativamente sufficiente ad originare la causa del problema riscontrato dal cliente, qualora tali sostanze fossero effettiva-mente responsabili dello stesso.Si suggerisce, comunque, di veri-ficare se le sostanze citate nella relazione siano in qualche modo compatibili e/o riscontrabili nel-le diverse fasi di lavoro cui sono sottoposti i pezzi.Poichè dalla presente indagine non si sono ottenuti dei risul-tati indicanti con precisione la causa probabile del problema riscontrato dal cliente, si sugge-risce di indirizzare un eventuale ulteriore approfondimento della problematica, verso l’effettuazio-ne di uno o più campionamenti dell’ambiente di lavoro interessa-

Lavaggio

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to dagli operatori soggetti a ma-lessere. In particolare si consiglia di:•effettuare un campionamen-

to della eventuale presenza di vapori di Percloroetilene nella zona prospiciente l’impianto di lavaggio e nella zona di salda-tura manuale, mediante l’uti-lizzo di fialette colorimetriche

“passive” selettive per il citato solvente;

•effettuare un campionamen-to della eventuale presenza di acido cloridrico nella zona di saldatura manuale, mediante l’utilizzo di fialette colorime-triche “passive” selettive per la citata sostanza;

•effettuare un campionamen-

to della eventuale presenza di altre sostanze nella zona sal-datura e nella zona prospicien-te il forno di saldobrasatura, mediante l’utilizzo di fialette di carbone attivo e successiva analisi gascromatografica.

Lavaggio

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Il fisco colpisce i furbetti della Tremonti ambientale

Detassazione

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Abbiamo più volte segnalato, sulle pagine delle nostre rivi-ste, la ”disinvoltura” con cui molte aziende hanno usufruito delle agevolazioni previste dalla cosiddetta ”Tremonti am-bientale”, che prevedeva la detassazione degli investimenti in impianti che riducono l’impatto ambientale

Fino al 30/6/2010, data in cui si sono chiusi i termini per usufruire delle agevolazioni, alcuni costrut-tori, spalleggiati da consulenti che a fronte di provvigioni e/o tan-genti, millantavano di far ottenere l’assenso alla detassazione dagli Enti competenti (assenso che in realtà non era affatto necessario), hanno venduto apparecchiature di spruzzatura, reciprocatori, ro-bot, impianti di lavaggio, impianti di verniciatura, impianti di depu-razione aria e trattamento delle acque, grazie all’allettante pos-sibilità di detassare gran parte dell’investimento.Come spesso accade nel nostro Paese, una buona legge viene utilizzata per eludere ed evadere il fisco, per cui tra le numerose pratiche effettuate seguendo in modo corretto le procedure previ-ste dalla normativa, si sono accu-mulati tentativi, apparentemente ben riusciti, di detassa-zione illecita.La legge prevedeva che le aziende dovessero solo predisporre auto-nomamente una relazione tecni-ca, attestante la particolare desti-nazione a tutela dell’ambiente di una ben definita quota degli inve-stimenti aziendali. Poiché la relazione che giustifi-cava la detassazione degli utili destinati a tali investimenti non veniva valutata tecnicamente da un organismo competente, la responsabilità sulla valutazione della conformità ai requisiti previ-

sti dalla legge era solo dell’azien-da (il consulente non ne risponde minimamente), che in pratica si autodetassava il reddito con una semplice autocertificazione.Ciò non significava, ovviamente, che ognuno potesse detassare ciò che voleva: nel nostro settore ad esempio, la sostituzione dei pro-dotti a solvente con quelli all’ac-qua, l’acquisto di un impianto che riduce l’impatto ambientale, op-pure l’installazione di un impianto di depurazione, non erano condi-zioni sufficienti per usufruire dei benefici fiscali, in quanto doveva-no essere rispettate due precise condizioni:1. erano esclusi gli investimenti

ambientali realizzati per ade-guarsi agli obblighi di legge;

2. doveva essere individuata la parte di costo dei beni acquista-ti che consentiva di raggiungere un grado di tutela ambientale

maggiore di quello che, in base allo stato dell’arte, sarebbe ri-chiesto per esigenze produttive. Questo principio è sintetizzato dal concetto di “approccio incre-mentale” di tutti gli investimen-ti, che già premia le aziende che operano in modo da migliorare continuamente i processi e pro-dotti dal punto di vista ambien-tale, come previsto dalle certifi-cazioni ISO 14000 ed EMAS.

Nel 2004 pubblicammo l’articolo “Soldi facili con la Tremonti am-bientale? Il fisco ha la memoria lunga”, in cui suggerivamo di non cedere alle lusinghe di co-struttori e consulenti “disinvol-ti” e purtroppo siamo stati facili profeti, in quanto negli ultimi mesi sono arrivate in redazio-ne diverse segnalazioni di casi in cui l’Agenzia delle entrate di varie zone d’Italia ha effettuato controlli fiscali, inviando avvi-si di accertamento a numerose aziende che hanno illecitamen-te usufruito delle agevolazioni. I documenti che abbiamo potuto analizzare mostrano una no-tevole competenza tecnica da parte degli esperti del fisco, che hanno contestato dettagliata-mente la detassazione di centi-naia di migliaia di euro.Naturalmente a pagare il con-to non saranno nè i costruttori

degli impianti, nè i con-sulenti, che hanno già incassato i loro com-pensi, bensì gli utiliz-zatori che, indipenden-

temente dalla buona o malafede con cui si sono fatti convincere, saranno una volta in più “cornuti e mazziati”.

Detassazione

A pagare il conto saranno gli utilizzatori

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Notizie dalle aziendeLa gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra.

Non sappiamo se il vero motivo del suc-cesso delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafo-ra sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri pro-getti, i propri prodotti e le proprie inizia-tive.Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concor-rente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della ci-tazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire:

1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-ne e scelta dei clienti);

2. che cosa si vuol comunicare (defini-zione e scelta del contenuto della co-municazione);

3. in che modo si vuole comunicare (de-finizione e scelta della forma di comu-nicazione);

4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunica-zione);

5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comuni-care).

La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a dispo-sizione delle aziende che vogliono utiliz-zare uno strumento semplice ed effica-ce, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemen-

te informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si fonda sulla chiara e trasparente di-stinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le for-me della comunicazione.

Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli

di questa rubrica scrivere a:

[email protected] il numero

di riferimento relativo

• Acustica• Torchiani• Pada• Martin• Stuvex• Icam• Rhodia• NOF Metal Coating Group

In questo numero :

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ACUSTICA: L’ESPERIENZA NEL LAVAGGIO A ULTRASUONILa società Acustica s.r.l. si è dedicata per anni esclu-sivamente alla ricerca, formulazione e produzione dei detergenti industriali per il lavaggio ad ultrasuoni, ac-cumulando perciò una notevole esperienza per ogni esigenza della clientela, totalizzando oltre trenta pro-dotti in listino. Attualmente agisce in una sede operativa di circa 1200 metri quadrati. Una trentina di anni fa il lavaggio delle paste di pulitura dai manufatti metallici, specie se caratterizzati da forme complicate e difficili, era realizzato prevalentemente con l’impiego dei solven-ti clorurati e fluorurati, oppure con soluzioni acquose di detergenti a base inorganica salina o fortemente alcalina, attivate con gli ultrasuoni. In quegli anni ci siamo posti l’obiettivo di sostituire sia i suddetti sol-venti, sia i detergenti acquosi fortemente alcalini, con prodotti biodegradabili delicati sulla superficie dei manufatti. La motivazione era duplice: i primi erano sulla lista nera ambientale e i secondi non erano utilizzabili sul-le leghe di rame, di zinco e d’alluminio, per cui man-cavano sul mercato italiano prodotti a basso impatto ambientale che agissero efficacemente su manufatti realizzati con materiali delicati per una pulizia di alto livello.Ci siamo pertanto applicati nella ricerca e nella for-mulazione di prodotti con caratteristiche detergenti

superiori, che rispettassero le superfici delicate e la collaborazione con i nostri clienti ci ha permesso di formulare prodotti con caratteristiche nuove e all’a-vanguardia. Come è noto agli operatori del settore, le leghe di zinco e di rame, specialmente se si tratta di manufatti lucidati a specchio, rappresentano uno dei capitoli più difficili del lavaggio ad ultrasuoni. La no-stra attenzione si è quindi concentrata sul colore dei manufatti lucidati che non deve essere alterato, sulla necessità dei tempi brevi dei cicli di lavaggio della gal-vanica, sull’attenzione alla sicurezza degli operatori che richiedono detergenti specifici non tossici, che si-ano delicati sul metallo base, ma capaci di una veloce asportazione di olio, grasso e paste di pulitura e, non ultimo, garantire anche una temporanea protezione all’ossidazione dopo il risciacquo.Nel costante aggiornamento della produzione, ulti-mamente abbiamo formulato una nuova linea di pro-dotti detergenti particolarmente attenti al rispetto ecologico, ad altissima concentrazione di attivo (fino al 95%) e di lunga durata, con temperature di esercizio nell’ordine dei 40-50 °C. Si tratta di detergenti per ultrasuoni da usare in am-biente acquoso a una concentrazione dell’1-3 %, a basso e moderato pH acido ed alcalino, adatti per i manufatti lucidati in acciaio inox, alluminio, leghe di zinco e di rame, argento, oro e plastica.Alcuni prodotti della nuova linea, che ha incontrato una pronta approvazione della nostra clientela, com-prendono formulati sostitutivi dei detergenti di una nota società svizzera.Questi formulati, come pure gli altri della nostra pro-duzione, sono sempre pronti a magazzino per una pronta consegna.La qualità costante e il prezzo competitivo ci ha permesso di essere fornitori privilegiati di primarie aziende manifatturiere che operano in diversi cam-pi merceologici, in particolare nei settori: maniglieria, meccanica di precisione, orologeria, occhialeria e nei settori orafo e argentiere.Tutta la nostra gamma è regolarmente registrata al Ministero della Sanità ed è formulata con materie prime tensioattive rispondenti alla biodegradabilità di legge. Le schede di sicurezza e le caratteristiche tecniche e d’uso sono accessibili sul nostro sito internet www.Acusticasrl.com.

Fonte: AcusticaPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

Il magazzino spedizioni

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TORCHIANI SRL: CRESCERE AL SERVIZIO DELLA CHIMICA

I positivi risultati dell’azienda sono frutto di un’evo-luzione che si è mossa su vari piani fra loro siner-gici: mirate acquisizioni societarie, razionalizzazione dell’attività con concentrazione dell’impegno sul core business, riorganizzazione a ampliamento delle strutture logistiche e tecnico-direttive.Le scelte strategiche che la Torchiani Srl di Brescia ha compiuto a partire dal 2009 hanno dato i risul-tati auspicati: il fatturato consolidato del 2010 ha raggiunto i 26 milioni di euro (nel 2009 era di 11,5 milioni) e nel 2011 l’azienda ha come obiettivo di su-perare i 30 milioni di euro. Questo significa avere più che raddoppiato in soli due anni d’attività il proprio volume d’affari. In una fase economica generale ancora complessa, è un risultato di tutto rispetto e molto significativo. Lo si deve a vari fattori collegati, caratterizzati pri-ma di tutto dalla decisione di concentrarsi sul “core business” storico, quello della commercializzazio-ne di prodotti chimici. La Torchiani Srl (evoluzione dell’azienda fondata a Brescia nel lontano 1928) serve attualmente oltre 2500 clienti in Lombardia e

in altre regioni limitrofe, fornendo prodotti chimici per molteplici settori industriali e imprenditoriali: dal trattamento dei metalli a quello delle acque, dai detergenti ai lubrificanti per usi speciali, oltre a cen-tinaia di altri prodotti per settori specifici.Dalla decisione di privilegiare la commercializza-zione dei prodotti chimici è scaturito il programma di riorganizzazione dell’azienda, che ha visto prima l’acquisizione della Baslini Trade (fondata nel 2006 dallo spin-off della Baslini SpA), azienda nata in Val-le Camonica nel 1922 e con stabilimento produttivo a Treviglio (BG). Seconda importante acquisizione quella della Ghianda Prodotti Chimici Srl di Peschie-ra Borromeo (MI), specializzata nella commercializ-zazione di prodotti chimici di base e realtà di rife-rimento per l’industria in un’area della Lombardia molto dinamica e ricca di imprese. Ulteriore azione di strategia della Torchiani Srl è stata l’incorpora-zione nel gennaio di quest’anno di un ramo dell’a-zienda specializzato nella commercializzazione di prodotti chimici particolarmente richiesti dal settore farmaceutico. Parallelamente l’azienda ha innovato e ampliato anche la sua sede operativa generale di Brescia.“Lo sviluppo – ha affermato Elisa Torchiani, AD dell’azienda - ha coinvolto sia gli uffici, sia le aree tecnico-logistiche e il parco veicoli. Il tutto è avve-nuto nel massimo rispetto del territorio e dell’am-biente nel quale l’azienda si colloca. La volontà di continuo sviluppo dell’azienda è testimoniata dai progetti già avviati, che prevedono un ulteriore am-pliamento della nostra sede. Tutto questo nell’ottica di un continuo miglioramento del servizio ai clienti, puntando su quelli che sono da sempre i punti di forza dell’azienda, vale a dire flessibilità di gamma, versatilità di risposta, personalizzazione del dialogo commerciale.”L’organizzazione commerciale della Torchiani può fornire piccole quantità o, al contrario, notevoli enti-tà di prodotto, con tempistiche e modalità in sinto-nia con quanto richiede il mercato moderno.“Lo sviluppo della gamma di offerta – ha aggiunto il presidente Sandro Torchiani - è stato ottenuto gra-zie alle acquisizioni societarie, ed è un elemento che va ad aggiungersi a questa identità, sulla quale la nostra azienda ha costruito il suo posizionamento. Per le imprese che operano nel settore della gomma e della plastica, ad esempio, possiamo oggi proporci con un vero e proprio servizio tecnologico, che com-prende un “auditing” delle necessità concrete del

Sandro Torchiani, Presidente

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cliente, l’individuazione delle soluzioni più efficaci sul mercato e la garanzia di una fornitura continua-tiva e controllata di prodotto”. Il settore, in particolare nel nord Italia, è sempre più esigente e attento alla qualità del risultato, anche se deve fare i conti con livelli di competitività fino a pochi anni fa sconosciuti. Torchiani Srl offre sia ampiezza di gamma, con i vantaggi tipici dell’unico riferimento qualificato, sia profondità di specializ-zazione, con prodotti che intervengono su necessità mirate. Lo sviluppo societario ha portato la Torchiani ad evolvere da struttura commerciale locale e localiz-zata, per quanto storicamente ben conosciuta ed apprezzata sul proprio territorio, a realtà di ampiez-za operativa multiregionale: una sfida della quale il management e l’intero organico dell’azienda sono consapevoli e che ritengono sprone essenziale per continuare a crescere.

Fonte: TorchianiPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

Elisa Torchiani, AD

IL CAVITOMETROGli ultrasuoni vengono utilizzati da molti anni per atti-vare i liquidi detergenti. Per detergere o sgrassare o la-vare un oggetto occorrono 4 parametri: il tempo, l’azione chimica, la temperatura e l’azione meccanica.Gli ultrasuoni forniscono l’azione meccanica la cui in-sufficienza o mancanza provoca un cattivo risultato del trattamento. Gli ultrasuoni generano nel liquido deter-gente la cavitazione, fenomeno ben conosciuto dalla fisica. La cavitazione, per sintetizzare, è l’implosione (contrario dell’esplosione) di bollicine di vapore a livello molecolare. L’energia dell’implosione, sempre a livello molecolare, è dell’ordine anche di 1000 atm con tempe-rature molecolari di migliaia di gradi.Questi dati sono disponibili presso i dipartimenti del Politecnico di Milano. Il problema è quindi misurare tali pressioni a livello molecolare utilizzando un sensore che resitesse a tale energia e che fornisse un segnale elettrico proporzionale alle pressioni dell’implosione a livello molecolare. Dopo numerose esperienze, da alcuni anni abbiamo messo a punto una particolare sonda, di piccole dimensioni e molto maneggevole, nel cui interno viene inserito il “ sensore “ che trasforma (trasduce) l’e-nergie dell’implosione in segnale elettrico proporzionale che poi viene elaborato da un circuito con microproces-sore. Sul display dello strumento compare un numero (cavit) proporzionale all’intensità della cavitazione. L’in-tensità della cavitazione dipende da numerosi fattori tra i quali: frequenza di funzionamento del sistema, tipo di liquido presente nella vasca attivata da trasduttori d’ul-trasuoni, temperatura.La temperatura viene misurata dallo strumento stesso perchè serve quale dato per il microprocessore mentre il valore di frequenza deve essere selezionato. L’intensità della cavitazione intesa come pressione molecolare è in funzione della frequen-za. L’intensità a 40 KHz è di circa 1/7 dell’intensità che si ottiene a 25 KHz. Tale dato è rilevabile in internet es-sendo un dato tecnico. Si vede quindi che oltre una data frequenza (60 KHz) non c’è più cavitazione utilie per l’e-secuzione del lavaggio o sgrassaggio che dir si voglia.Lo strumento consente anche di verificare che il dimen-sionamento in Watt per litro d’acqua nulla ha che fare con il corretto dimensionamento della vasca ad ultra-suoni; data una vasca di base A, con trasduttore sulla base A, ed altezza B, si misura che alle variazioni di B (cambio di volume) nessuna variazione di cavitazione viene rilevata, pur variando in modo significativo i Watt per litro.

Fonte: PadaPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

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SISTEMA AUTOMATICO DI RICAMBIO FILTRI PER CABINE DI VERNICIATURAMartin Impianti ha realizzato un sistema auto-matico di ricambio barriere filtranti, che rappre-senta la naturale evoluzione tecnica dell’applica-zione automatizzata di barriere flessibili senza l’intervento di risorse umane per la sostituzione dei filtri.Il sistema si propone come mezzo per l’ab-battimento di tempisti-ca, risorse economiche, logistiche ed umane nella sostituzione e/o rigenerazione dei filtri utilizzati nelle cabine di verniciatura ed è utiliz-zabile per la filtrazionedi fluidi con concentra-zioni varie di aria con componenti filmogeni (oli siccativi, resine na-turali, cellulosa, resine sintetiche), solventi, agenti plastificanti che compongono le più comuni vernici.Il sistema è composto da un traino che svolge un coil di filtro all’interno di un binario, che verrà investito da un fluido da purificare e successiva-mente espellerà il filtro esausto in modo auto-matizzato.Attualmente l’appli-cazione delle barrie-re filtranti avviene con la realizzazione di una struttura in cui si al-loggiano dei cassetti (realizzati in modo da facilitare il passaggio del fluido da purificare) riempiti dalle barriere filtranti.Nel nuovo sistema le barriere filtranti sono normalmente confezio-nate in bobine, avvolte su un supporto cilindri-co in cartone, che viene alloggiato su di un asse libero sorretto da una staffa per bobine; il filtro viene convogliato all’interno delle guide di con-tenimento.

Le guide di contenimento sono realizzate in modo da contenere la barriera filtrante e soste-nere il filtro per tutta la sua lunghezza. Immedia-tamente sopra i binari di contenimento, vengono alloggiate delle reti di contenimento, per evitare

che i filtri, seguendo il fluido, possano uscire dalle guide.Dopo le guide di scorri-mento viene installato il traino del filtro, com-posto da:•una staffa porta trai-no, con molle di com-pressione;•un rullo inferiore di trascinamento, a cui è accoppiato un motori-duttore ed un contagiri;•un rullo superiore di compressione, con bar-re filettate di regola-zione.

Il motoriduttore è concepito per realizzare una velocità di moto delle barriere filtranti idonea al lavoro di trazione, mentre l’applicazione di un contagiri assicura il controllo della quantità di

moto del filtro.I rulli sono rivestiti in gomma per aumentare la presa sulle barriere filtranti.Le molle di compres-sione e le barre filet-tate di regolazione assicurano la trasmis-sione del moto dal rullo di trascinamento alle barriere filtranti.

Fonte: MartinPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

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SICUREZZA CONTRO ESPLOSIONI E INCENDI NEI PROCESSI INDUSTRIALIStuvex International, società specializzata nel settore antincendio e antiesplosione, ha presentato una se-rie di novità che hanno riscosso notevole interesse sul mercato.

Safe-ground: centralina per monitoraggio messa a terraLa messa a terra di un’installazione fissa può esse-re verificata regolarmente. Per le installazioni mobili quali autocarri, fusti, FIBC, la situazione è diversa; la messa a terra può facilmente essere dimenticata. In aggiunta a ciò, allo scopo sono spesso usate semplici pinze, che vengono trascurate e possono essere inef-ficaci (rottura del cavo, sporcizia, vernice, ecc.). In que-sti casi è essenziale un monitoraggio continuo della messa a terra.La centralina di monitoraggio della messa a terra ve-rifica continuamente la connessione di terra e utilizza il riconoscimento dell’oggetto per prevenire un even-tuale uso scorretto.Un sistema resistivo è disponibile per gli usi generici con fusti metallici, ecc. Un sistema capacitivo è dispo-nibile per riconoscere le autocisterne su gomma. Un sistema conduttivo è disponibile per l’impiego con i sacconi FIBC tipo C (Big Bags tipo C).

PAGG: sistema antincendio a CO2 per settore industriale I moderni processi industriali sono controllati da tec-nologie digitali e la sola sorveglianza umana non è più sufficiente. L’estinzione con CO2 offre un metodo rapido per controllare i principi d’incendio in diverse installazioni industriali.Una vasta gamma di dispositivi di sicurezza è dispo-nibile per la rivelazione e lo spegnimento di fiamme, in modo da prevenirne la propagazione.Il sistema assicura che l’incendio sia contenuto e che la fermata dell’impianto sia limitata. Il sistema è ottimizzato per gli incendi nei processi industriali (cabine di verniciatura, forni, filtri depolve-ratori, quadri elettrici, ecc.).Le principali caratteristiche sono:•tempo di risposta molto rapido;•allarme incorporato per segnalare quando la quan-

tità di CO2 è troppo bassa;•diverse modalità di scarica programmabili (inon-

dazione, intermittente, ritardata).

FLASH: sistema di soppressione esplosioni di polveriSi tratta di sistema flessibile e modulare, costituito dai seguenti elementi:•sensori d’esplosione attivati da pressione statica,

pressione dinamica, monitoraggio ottico (UV, IR, UV/IR, ecc.), o dalla combinazione di questi para-metri;

•unità di controllo modulari e multifunzione;•unità di soppressione ultrarapide, caricate con

polveri estinguenti e disponibili in diverse misure e configurazioni secondo l’applicazione a cui sono destinate.

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Le caratteristiche standard, disponibili per tutte le configurazioni, sono le seguenti: •nessun recipiente in pressione;•attivazione tramite generatori di gas di lunga dura-

ta (fino a 10 anni)•innovativo protocollo di comunicazione tra i vari

componenti, che rende gli errori dovuti alle radia-zioni EMC nei cavi quasi impossibili.

Sfogo e isolamento delle esplosioniStuvex realizza diversi dispositivi che consentono di ottenere il massimo della sicurezza.Per lo sfogo segnaliamo:•pannelli di rottura Stuvent o pannelli Reflex;•Indoorvent o DQS, per sfogare senza fiamma.

Per isolare la propagazione d’esplosione segnaliamo:•Ventex, valvole rapide di tipo passivo;•Flap, valvole passive di non ritorno; •FSGV, valvole ultrarapide a ghigliottina;•Flash, barriere chimiche.

Fonte: StuvexPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

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IMPIANTI TRATTAMENTO ARIA E RUMORE

Le problematiche connesse alla tutela dell’ambiente hanno assunto una gravità via via crescente; da qui la necessità per ogni realtà aziendale di confrontarsi con i requisiti previsti dalle regolamentazioni ambientali e con le esigenze delle parti interessate.Sin dal 1971 ICAM opera nel campo del risanamento ambientale, progettando e installando impianti per il trattamento dell’aria e del rumore. Progettare un im-pianto significa quindi tener conto di innumerevoli variabili che solo un team qualificato ed esperto è in grado di analizzare:• la soluzione tecnica;• l’inserimento del nuovo impianto nel contesto

strutturale e produttivo preesistente;• il contenimento dei costi, nei consumi e nella ge-

stione e il rispetto delle vigenti normative in tutta la loro complessità;

• le informazioni utili per beneficiare delle agevolazio-ni previste per il settore.

L’ampia esperienza acquisita ed il continuo evolver-si, nonché l’agile struttura organizzativa, consentono allo staff tecnico di progettare e dimensionare ogni impianto in funzione delle specifiche esigenze, garan-tendo il massimo risultato nel rispetto delle normative vigenti per le seguenti attività:• impianti di aspirazione e ventilazione;• impianti di filtrazione e depolverazione (esecuzioni

ATEX);• impianti di abbattimento gas, vapori, odori;• insonorizzazioni industriali.

I servizi offerti da ICAM sono garantiti dal proprio si-stema di qualità, certificato secondo le norme DIN EN ISO 9001/2000 dal TUV.La nostra divisione di ingegneria, i nostri servizi di ri-cerca e sviluppo e le nostre funzioni di assistenza sono

al servizio della clientela, per individuare le soluzioni mirate al conseguimento dei massimi risultati, con la migliore economia di gestione. Su queste basi abbiamo sviluppato un innovativo im-pianto (PDC) per l’abbattimento delle sostanze organi-che volatili (SOV) nei processi industriali dove ci sono grandi portate d’aria con basse concentrazioni di in-quinante. L’impianto, che trova il suo utilizzo nei pro-

cessi industriali quali la verniciatura, la stampa flesso-grafica, la produzione di poliuretani e nei processi dove ci sono emissioni di SOV in genere, risolve le problema-tiche relative al DM 44/2004 nei settori interessati e si contraddistingue per:•alta efficienza di abbattimento;•basso costo di investimento e di esercizio;•recupero energetico.

Inoltre, nel rispetto delle nuove normative europee ATEX (ATEX 94/9/CE e 99/92/CE), le quali hanno mo-dificato radicalmente l’approccio alla sicurezza negli ambienti di lavoro dove vengono utilizzati gas, liquidi o polveri infiammabili, ICAM ha approntato una serie di soluzioni impiantistiche, idonee a rispondere alle nuove direttive, sia per il trattamento dei gas che delle polveri per tutti i settori di interesse. Oltre alle attività di consulenza siamo in grado di of-frire quanto segue: sistemi che consentono di declas-sare e/o ridurre le zone pericolose e progettazione e realizzazione di impianti conformi alle zone classifi-cate e di apparecchiature idonee al trattamento di gas e polveri infiammabili. Molti pensano che le atmosfere esplosive si formino solo con prodotti pericolosi, quali combustibili o sol-venti, in realtà materiali normalmente innocui come polvere di legno, farine, zuccheri e graniglie, possono formare atmosfere esplosive provocando a volte gravi incidenti.Crediamo nell’innovazione, perché un ambiente dina-mico, competitivo ed in continua evoluzione richiede elevata capacità di rielaborare idee attraverso la crea-tività e la capacità di percepire e anticipare nuovi biso-gni, qualità che certamente fino ad oggi non è mancata, ma che si può rafforzare costruendo legami più diretti ed efficaci con il mondo della ricerca applicata. Grazie

infatti alla collaborazione con un importante Istituto di Ri-cerca, ICAM è fortemente im-pegnata con il proprio reparto di R&D nella sperimentazione di tecnologie innovative per il degrado degli inquinanti.Lo scopo finale di un’azienda è

quello di essere riconosciuta dai clienti e dal merca-to come un fornitore affidabile di servizi eccellenti in termini di qualità, costo, funzionalità e tempestività, in altre parole: generare valore.

Fonte: IcamPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

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60 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 63: MCF 69 COPIA SAGGIO

RHODOCOAT™ X EZ-D™ 401

Dopo il lancio dei nuovi poliisocianati autoemulsio-nabili “Easy Mixing”, Rhodia Performance Coating & Services amplia ora la sua gamma Rhodocoat con il nuovo poliisocianato idrofilo “Easy Drying”: il Rhodocoat™ X EZ-D™ 401, presentato per la prima volta sul mercato europeo in occasione del Salone European Coating Show di Norimberga.Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 è un induritore poliure-tanico bicomponente (2K) a base acquosa, messo a punto in modo specifico per ottenere tempi di es-siccazione rapidi. Le sue elevate prestazioni con-sentono di ottenere anche formulazioni con lunga durata in tazza (“pot-life”).Grazie alla sua eccellente resistenza alle intempe-rie, Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 può essere impiegato in applicazioni sia per esterno, sia per interno: ri-vestimenti per materiali ferroviari, per la riparazio-ne di automobili, per l’industria in generale e per applicazioni su legno.Nelle applicazioni di rivestimento e verniciatura destinate ai mezzi di trasporto (treni, automobili, ecc.), Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 consente di miglio-rare la produttività dei reparti di verniciatura, ridu-cendo le problematiche legate alla polvere ed alle imperfezioni del film protettivo che ne derivano, grazie alla riduzione del tempo di essiccazione dei rivestimenti.Adatti in particolare alla formulazione di rivesti-menti poliuretanici a base acquosa, i poliisocianati Rhodocoat™ sostituiscono efficacemente i sistemi a solvente con prodotti che rispettano l’ambien-te. L’ampliamento alla fine del 2004 della gam-ma Rhodocoat™ ha permesso l’introduzione di due nuovi poliisocianati autoemulsionabili “Easy Mixing”: Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 e Rhodocoat™ X EZ-M™ 502.Questi due prodotti sono “APEO-free” (senza no-nilfenolo etoxilato), particolarmente semplici da utilizzare e consentono di realizzare rivestimenti con durata di vita elevata. Sono entrambi desti-nati alla formulazione di vernici e tinte 2K PUR a base acquosa ad elevate prestazioni e ridottissi-mo contenuto di VOC, più sicure per gli utilizzato-ri. Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 presenta una ridotta viscosità e una media idrofilia, mentre Rhodoco-at™ X EZ-M™ 502 è maggiormente idrofilo e, quindi, maggiormente adatto ad applicazioni generiche.Le principali applicazioni di Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 e Rhodocoat™ X EZ-M™ 502 sono i rivestimenti per l’industria del legno, le formulazioni “soft-feel” per le plastiche e le vernici per i mezzi di trasporto.

Divisione del Gruppo internazionale della chimica Rhodia, Rhodia PPMC è diventata Rhodia Perfor-mance Coating & Services dal primo gennaio 2005. Questo cambiamento di nome riflette la volontà di Rhodia di semplificare la sua organizzazione e mi-gliorare la comprensione delle sue attività.

Rhodia Performance Coating & Services propone ai produttori di vernici industriali un’ampia gam-ma di leganti, resine ed additivi, comprendenti in particolare poliisocianati alifatici derivati dall’HDI, commercializzati con il marchio Tolonate® (a base solvente) e Rhodocoat® (a base acquosa), oltre a monomeri HDI e IPDI. Queste gamme sono con-tinuamente arricchite dall’introduzione di nuovi prodotti destinati a soddisfare le esigenze dei for-mulatori di poliuretani, in termini di miglioramento delle prestazioni e di rispetto dell’ambiente.Nel 2006, Rhodia ha realizzato un fatturato di qua-si sei milioni di euro, con 20.000 collaboratori nel mondo. Il Gruppo è quotato alle Borse di Parigi e New York.

Fonte: RhodiaPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

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Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 61

Page 64: MCF 69 COPIA SAGGIO

PRIMO CENTRO DI FORMAZIONE DEDICATO ALLA TECNOLOGIA ANTICORROSIONE DELLO ZINCO LAMELLAREPioniere dei rivestimenti di zinco lamellare e re-centemente ricompensata per i progressi nella riduzione dei COV, NOF Metal Coating Group in-nova ulteriormente e apre in Europa il suo cen-tro di formazione dedicato alla protezione anti-corrosione di zinco lamellare.Situato in una posizione ideale e disponendo di adeguate attrezzature industriali propone for-mazioni molto diversificate e ha la missione di seguire le evoluzioni dei rivestimenti Geomet®.La tecnologia anticorrosione di zinco lamellare che sviluppiamo da più di 30 anni, è utilizzata mondialmente. La sua particolarità, dal punto di vista chimico, è di essere sviluppata in fase ac-quosa, contrariamente alle altre soluzioni con-correnti, che sono a base solvente.L’applicazione dei rivestimenti Geomet® e Dacro-met® è affidata esclusivamente a una rete mon-diale di licenziatari.Attualmente il volume dei pezzi di fissaggio trattati nel mondo supera le 3500 tonnellate al giorno. Il nostro ruolo è di assicurare che i mercati abbia-no la migliore tecnologia anticorrosione, in termini di affidabilità, qualità e rispetto delle esigenze.Per rispondere a una larga fascia di bisogni espressi dai nostri clienti per ragioni pratiche, tecniche o di guadagno di produttività e di costi, sono stati messi a punto dei corsi di formazione specifici quali:

•modulo meccanismi di corrosione (comprende-re i fattori che portano alla corrosione);

•modulo di protezione attraverso la tecnologia dello zinco lamellare (principi della protezione, processi di applicazione, ecc);

•modulo controllo qualità (controllo dei pezzi ri-vestiti, criteri di conformità dei pezzi, identifi-cazione dell’origine dei difetti);

•modulo di tribologia (misura dei coefficienti di attrito, principi, effetti).

I moduli proposti si rivolgono all’insieme degli attori della filiera anticorrosione dello zinco la-mellare e sono stati elaborati per rispondere ai bisogni precisi dei licenziatari applicatori, alle domande dei costruttori di auto e mezzi pesanti, dei fabbricanti di pezzi di fissaggio e dei distri-butori.Naturalmente, essi si aprono anche ad altri set-tori di attività, quali le energie rinnovabili o il ferroviario, poiché siamo in grado di adattare i programmi alle specificità dei mercati.Attraverso un centro di formazione, NOF Metal Coating Group ha anche modo di controllare al meglio l’evoluzione dell’utilizzo dei prodotti a livello mondiale: informare, formare, spiegare, scambiare devono far parte dei nostri impegni.“Venendo nel nostro centro tecnico europeo - ha precisare Isabelle Perche, direttrice qualità e re-sponsabile della formazione - i visitatori saran-

no immersi nel cuore del nostro quotidiano industriale di ricerca e d’ingegneria. Saranno forma-ti da personale esperto, pronto a condividere la passione per il proprio mestiere”. Il centro di formazione europeo, combina trasmissione delle co-noscenze e attività pratiche su attrezzature industriali.Le formazioni si svolgono a Creil, vicino a Parigi (20 minu-ti dall’aeroporto Parigi-Roissy Charles de Gaulle).Gli impianti messi a disposi-zione sono perfettamente ade-guati con l’ attività industriale quotidiana e le attrezzature uti-lizzate nel settore. Durante la loro formazione, i

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62 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 65: MCF 69 COPIA SAGGIO

partecipanti possono manipolare i composti in un laboratorio specifico, utilizzare le camere di nebbia salina, realizzare test di misura fisica, elettrochimica o di tribologia.Le formazioni teoriche o pratiche sono fatte da specialisti che maturano professionalmente nel gruppo da numerosi anni e che hanno a cuore la condivisione delle loro conoscenze. Essendo i ri-vestimenti Geomet® utilizzati in tutto il mondo, la lingua non sarà una barriera, poiché i seminari sono svolti in francese, inglese, tedesco, italiano e spagnolo.

Fonte: NOF Metal Coating GroupPer ulteriori informazioni scrivere a: [email protected]

AQUILE ROSA SULLE VETTE LOMBARDEIl Tennis Tavolo Aquile Rosa, la formazione mila-nese sponsorizzata dalla nostra rivista, milita da quest’anno nel campionato lombardo di serie C, dove nonostante l’età media nettamente inferio-re a quella delle altre squadre, stanno competendo senza alcun timore reverenziale.La squadra, capitanata da Paola Pezzini (categoria seniores, 31 anni) è composta da Leilei Liu (cate-

goria juniores, 17 anni), Elisabetta Fernando (ca-tegoria juniores, 15 anni) e Cinzia Gorla (categoria allievi, 14 anni).Le tre ragazze più giovani, cresciute nel vivaio del-la società TT Aquile Azzurre, hanno recentemente conquistato il terzo posto ai Campionati Regionali Giovanili a squadre di Angolo Terme (BS).

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Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 63

Page 66: MCF 69 COPIA SAGGIO

Linea diretta con le aziende

L’agenda dei fornitori

APPARECCHIATURE DI VERNICIATURA

Via Luciano Lama 3320099 Sesto S. Giovanni MI

Tel. 02/24151300Fax 011/3012293

www.abb.it/[email protected]

CM SPRAY s.r.l.Via Tommaso Salsa 10

(z.i. Quinta Valle)31030 Carbonera TV

Tel. 0422/398768Fax. 0422/398594

[email protected]

KREMLIN REXSON SAMES s.p.a.Via Brunelleschi 16

20146 Milano MITel. 02/48952815Fax 02/48300071

[email protected]

ROBOT DIVERNICIATURA

Via Luciano Lama 3320099 Sesto S. Giovanni MI

Tel. 02/24151300Fax 011/3012293

www.abb.it/[email protected]

CMA ROBOTICS s.p.a.Via P. P. Pasolini 35 int.15

33040 Pradamano UDTel. 0432/640172 Fax 0432/640018

[email protected]

IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

2R IMPIANTI s.r.l.

Via E. Fermi 433082 Azzano Decimo PN

Tel. 0434/631358Fax 0434/642121

[email protected]

v

DBM TECNOLOGIE s.r.l.Via della Ricerca 1

31032 Casale sul Sile TVTel. 0422/827110Fax. 0422/827084

[email protected]

DOLLMAR MECCANICA - FINEPVia B. Buozzi 4

20090 Caleppio di Settala MITel. 02/950961239Fax 02/9589618

[email protected]

[email protected]

OLPIDÜRR s.p.a.Via G. Pascoli 14 - 20090

Novegro di Segrate MITel. 02/70212278Fax. 02/70212319

[email protected]

EISENMANN ITALIA s.r.l.

Via Ferrari 2121047 Saronno VATel. 02/96718626Fax. 02/96718629

[email protected]

EUROIMPIANTI s.r.l.

Via Cavour 44 - 37067Valeggio sul Mincio VR

Tel. 045/7950777Fax. 045/7950026

[email protected]

IMF ENGINEERING s.r.l.Via Vincenzo Monti 25/a

20016 Pero MITel. 02/33910880Fax 02/33910677

[email protected]

Viale Elvezia 3520052 Monza MB

Tel. 039/23601Fax 039/324283

[email protected]

MACCHINE PER PRETRATTAMENTO

VERNICIATURA, ESSICCAZIONE

Via Strà 164/4a37030 Colognola ai Colli VR

Tel. 045/6151417Tel. e fax 045/6172035

[email protected]

WMV APPARATEBAU GmbHWerner-von-Siemens-str.3

D-51570 Windeck (Germania)

Tel +49 2292.952-0Fax +49 2292.952-150

[email protected]

64 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 67: MCF 69 COPIA SAGGIO

L’agenda dei fornitori

VERNICILIQUIDE

ALCEA s.r.l.Via Piemonte 1820030 Senago MITel. 02/99014.1

Fax 02/99014300

[email protected]

FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160

25014 Castenedolo BSTel. 030/213555

Fax 030/2731664

[email protected]

PRODUCTION OF PAINTVia Roma 68

33040 Povoletto UDTel. 0432/664040Fax 0432/664300

[email protected]

Via Galvani 751010 Massa Cozzile PTTel. 0572/92711-927109

Fax 0572/[email protected]

VERNICIIN POLVERE

Via L. Galvani 6936066 Sandrigo VITel: 0444/750643Fax 0444/750653

[email protected]

PULVERIT s.p.a.

Via Carlo Reale 15/420158 Milano

Tel. 02/376751 (r.a.)Fax 02/37675500

[email protected]

DILUENTI DOLLMAR DILUENTI PER VERNICIVia B. Buozzi 2

20090 Caleppio di Settala MITel. 02/950961213Fax 02/39305774www.dollmar.com

[email protected]

VERNICIATORIC/TERZI

M.P.C. s.r.l.Verniciatura sntiaderente di alta

qualità per usi industriali e alimentari

Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni61029 Urbino PUTel. 0722/329692Fax 0722/377245

[email protected]

SVERNICIATORIC/TERZI

ABL - Technic Ecosverni s.r.l.Via Brixia Zust 825125 Brescia

Tel. 030/3583727Fax 030/2682287

[email protected]

ECOSERVICE s.r.l.Via Circonvallazione 40

33092 Fanna PNTel. 0427/778150Fax 0427/778150

[email protected]

ASSOCIAZIONIVia San Giovanni Bosco 60

24126 Bergamo BG

[email protected]

CONSULENZA SERVIZI PER IMPIANTI,AMBIENTE E SICUREZZA

Tel. 02/950961235Fax 02/9589618

[email protected]

IBS ANALYSIS Via C. Colombo 2520060 Mediglia MI

Tel./Fax 02/90600687

[email protected]

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 65

Page 68: MCF 69 COPIA SAGGIO

IMPIANTI DI LAVAGGIO

ASTER s.r.l.Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO

Tel. 011/9968251 - 9968319Fax 011/9968267

[email protected]

BONFIGLIO s.r.l.

Via Ugo Foscolo 1120060 Basiano MITel. 02/95761198Fax 02/95761811

[email protected]

CEMASTIR LAVAMETALLI s.r.l.

Via C. Bonazzi 240013 Castel Maggiore BO

Tel. 051/6256111Fax 051/6256604

[email protected]

v

DBM TECNOLOGIE s.r.l.Via della Ricerca 1

31032 Casale sul Sile TVTel. 0422/827110Fax 0422/827084

[email protected]

DOLLMAR MECCANICA - FINEPVia B. Buozzi 4

20090 Caleppio di Settala MITel. 02/950961239Fax 02/9589618

[email protected]

[email protected]

OLPIDÜRR s.p.a.Via G. Pascoli 14 - 20090

Novegro di Segrate MITel. 02/70212278Fax 02/70212319

[email protected]

EMMEGIVia Como 9

20053 Muggiò MITel. 039/791582Fax 039/794679

[email protected]

EUROCOLD s.r.l.

Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI

Tel. 0424/89088Fax 0424/219813

[email protected]

FIRBIMATIC s.p.a.Via F. Turati 16

40010 Sala Bolognese BOTel. 051/6814189Fax 051/6814604

[email protected]

Via C. Bassi 1 - 40015 S. Vincenzo di Galliera BO

Tel. 051/815154 r.a.Fax 051/812697

[email protected]

Via P. Togliatti 46/2 a42020 Montecavolo RE

Tel. 0522/880321Fax 0522/880812

[email protected]

Via dell’Artigianato 1020034 Birone di Giussano MB

Tel. 0362/862117Fax 0362/[email protected]

Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD

Tel. 049/[email protected]

Via Marconi, 9 - 20090Trezzano sul Naviglio MI

Tel. 02/[email protected]

Via Pio la Torre50010 Badia a Settimo FI

Tel. 055/7310041Fax 055/720398

[email protected]

Viale Elvezia 3520052 Monza MB

Tel. 039/23601Fax 039/324283

[email protected]

UESSETI 2000 s.r.l.Via Monfalcone 7 - 20092

Cinisello Balsamo MITel. 02/66014628Fax 02/66014630www.uesseti.com

Via Labriola 4/D40010 Sala Bolognese BO

Tel. 051/6814996Fax. 051/6814660

[email protected]

ABRASIVI

NASTROFLEX s.p.a.Via delle Industrie 17

31047 Levada di Ponte di Piave TV

Tel. 0422/853018 r.a.Fax 0422/853533

[email protected]

VIBROFINITURA Via San Carlo 2120042 Albiate MBTel. 0362/930334Fax 0362/931440

[email protected]

L’agenda dei fornitori

66 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 69: MCF 69 COPIA SAGGIO

L’agenda dei fornitori

DISTILLATORIASTER s.r.l.

Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO

Tel. 011/9968251-9968319Fax 011/9968267

[email protected]

Via P. Togliatti 46/2 a42020 Montecavolo RE

Tel. 0522/880321Fax 0522/880812

[email protected]

DETERGENTIAIKON s.r.l.

Via C. Baslini 1023087 Merate LCTel. 039/5983257

[email protected]

Via Prov.le BassaVal di Cecina 41/9

56040 Montescudaio PITel. 0586/635629Fax 0586/[email protected]

CONSULENZA E VENDITADI SOLVENTI E DETERGENTI

Via per Caronno 3521040 Origgio VA

Tel. 02/96732069Fax 02/96739899

Fax digitale: 0332/1800405

[email protected]

GRUPPO DOLLMARTRATTAMENTI DI SUPERFICI

E NANOTECNOLOGIEVia B. Buozzi 20090

Caleppio di Settala MITel. 02/950961213Fax 02/39305774www.dollmar.com

[email protected]

E.CHEM s.r.l.

Via della Ricerca 131032 Casale sul Sile TV

Tel. 0422/785502Fax 0422/785959

www.dbmtec.com/[email protected]

Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI

Tel. 02/625421Fax 02/6551505

[email protected]

Henkel Italia s.p.a.

Via Amoretti 7820157 Milano MITel. 02/357921

www.henkel.it

INVENTEC s.r.l.Via Leonardo da Vinci 4320090 Trezzano s/N MI

Tel. 02/48401206Fax 02/48479425

[email protected]

MacDermid Italiana s.r.l. – Metallurgy

Via Vigevano 61 28069 S. Martino di Trecate - NOUff. Com.le. 0321/789760Ass.Tecnica 0321/789.770

Fax 0321/789765

[email protected]

Via Leopardi 24/26ang. Via Pirandello, 11

20081 Abbiategrasso MITel. 02/94699522Fax 02/9450036

[email protected]

Via Cacciamali 4525125 Brescia BSTel. 030/3511411Fax. 030/3511444

[email protected]

LUBROREFRIGERANTI Via Cacciamali 45

25125 Brescia BSTel. 030/3511411Fax. 030/3511444

[email protected]

SOLVENTIAIKON s.r.l.

Via C. Baslini 1023087 Merate LCTel. 039/5983257

[email protected]

Via Prov.le BassaVal di Cecina 41/9

56040 Montescudaio PITel. 0586/635629Fax 0586/[email protected]

CONSULENZA E VENDITADI SOLVENTI E DETERGENTI

BRENNTAGVia Boccaccio 3

20090 Trezzano s/N MITel. 02/48333609Fax 02/48333670

[email protected]

DOLLMAR - PRODOTTI CHIMICIVia B. Buozzi 2

20090 Caleppio di Settala MITel. 02/950961214Fax 02/39305774www.dollmar.com

[email protected]

Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI

Tel. 02/625421Fax 02/6551505

[email protected]

INVENTEC s.r.l.Via Leonardo da Vinci 4320090 Trezzano s/N MI

Tel. 02/48401206Fax 02/48479425

[email protected]

OIL s.a. Italia s.r.l.

Largo Promessi Sposi 620142 Milano MI

Tel. 02/89512851 r.a.Fax 02/89505975

www.oil-sa.it [email protected]

Via Cacciamali 4525125 Brescia BSTel. 030/3511411Fax 030/3511444

[email protected]

Via Caldera 2120153 Milano MITel. 02/452771

Fax 02/4525810

Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 67

Page 70: MCF 69 COPIA SAGGIO

IMPIANTI DEPURAZIONE

ACQUA

TRATTAMENTO ACQUEVia Dell’Agricoltura 10

25032 CHIARI BSTel. 030/7101830Fax 030/7101843

www.italplant.it [email protected]

Via dell’Artigianato 1020034 Birone di Giussano MB

Tel. 0362/862117Fax 0362/[email protected]

SIMPEC s.r.l.Via Tiziano 1

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V.le Lombardia 3320013 Magenta MI

Tel. 02/9790466-364Fax 02/97297483

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Via Roma 147 - 20040 Cavenago Brianza MB

Tel. 02/959121Fax 02/95019252

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OLPIDÜRR s.p.a.Via G. Pascoli 14 - 20090

Novegro di Segrate MITel. 02/70212278Fax 02/70212319

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Via Metauro 520052 Monza MB

Tel. 039/27331Fax 039/745077

www.itas.com [email protected]

Via dell’Artigianato 1020034 Birone di Giussano MB

Tel. 0362/862117Fax 0362/[email protected]

Sasso Marconi BOTel e Fax 051/6782027

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Via dell’Industria 1138012 Mollaro TNTel. 0463/461700Fax 0463/461798

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Via Rubens 2320148 MI

Tel. 02/4072476Fax 02/48705893

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Tel. 02/2886460/462Fax 02/26141099

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Strada dell’Alpo 337136 Verona VRTel. 045/581913

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Via Santorre di Santarosa 3210040 Leinì TO

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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTIGLI OPERATORI DEL SETTORE:

IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO

430 pagine, 200 figure e tabelle

• Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante?• Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura?• Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche?• Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla

sicurezza del lavoro?• Come si preparano i supporti?• Come scegliere una cabina di verniciatura?• Come scegliere un impianto di depurazione?

L’agenda dei fornitori

68 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012

Page 71: MCF 69 COPIA SAGGIO

UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTIGLI OPERATORI DEL SETTORE:

IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO

430 pagine, 200 figure e tabelle

• Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante?• Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura?• Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche?• Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla

sicurezza del lavoro?• Come si preparano i supporti?• Come scegliere una cabina di verniciatura?• Come scegliere un impianto di depurazione?

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INDICECapitolo I: COSA SONO I PRODOTTI VER-NICIANTIANZITUTTO LA PAROLA GIUSTAVERNICIARE PER DECORARE È UNA TECNICAANTICAVERNICIARE PER PROTEGGERE È UNATECNICA MODERNAI PV SONO AMICI O NEMICI DELL’AMBIENTE ?CLASSIFICAZIONE E CAMPI DI IMPIEGO DEI PVDESTINAZIONE D’USO DEI P VLA TECNOLOGIA DEI PV È IN CONTINUOPROGRESSO

Capitolo II: COSA SI VERNICIA?IL COMPORTAMENTO DELLE SUPERFICIACCIAI AL CARBONIO (FERRO)ACCIAI INOXGHISAALLUMINIO E SUE LEGHERAME E SUE LEGHEZINCO E SUE LEGHEALTRI

Capitolo III: I COMPONENTI DEI PRO-DOTTI VERNICIANTII PRINCIPALI TIPI DI LEGANTIPIGMENTI E CARICHE:DIFFERENZE E ANALO-GIESOLVENTI, DILUENTI, COMPOSTI VOLATILI(COV)GLI ADDITIVIALTRI COMPONENTI DEI PVAPPENDICE: LA CAMPAGNA “DILUENTECERTO”

Capitolo IV: L’ESSICCAZIONEESSICCAZIONE FISICA O CHIMICA (RETICO-LAZIONE)LE REAZIONI DI RETICOLAZIONENOTE SUI MECCANISMI DI RETICOLAZIONEFILM ESSICCATI CON ESSICCAZIONE FISICA OCHIMICA: REVERSIBILITÀ E IRREVERSIBILITÀ

Capitolo V: PRESTAZIONI DEI PV E LORODOCUMENTAZIONECOME SI MISURANO LE CARATTERISTICHEPRESTAZIONALILE CARATTERISTICHE PRINCIPALILA DOCUMENTAZIONE SULLE PRESTAZIONI:SCHEDA TECNICA E SCHEDA DI SICUREZZA

Capitolo VI: LE TECNOLOGIE A BASSOIMPATTO AMBIENTALEI PRODOTTI ALL’ACQUAI PRODOTTI PER L’IMMERSIONE E PER ELET-

TROFORESII PRODOTTI AD ALTI SOLIDILE PITTURE IN POLVEREESSICCAZIONE MEDIANTE RADIAZIONI

Capitolo VII: PRETRATTAMENTO E SVER-NICIATURATRATTAMENTO CHIMICO DELL' ACCIAIOPRETRATTAMENTO MECCANICO DELL’AC-CIAIO: SABBIATURAPRETRATTAMENTO DELL’ALLUMINIO E SUELEGHEPRETRATTAMENTO DI ALTRI METALLISVERNICIATURA

Capitolo VIII: L’APPLICAZIONE DELLE VER-NICI: LE ATTREZZATUREPARAMETRI CHE DISTINGUONO LE VARIEAPPARECCHIATURELE MANOVRE CON LA PISTOLA GLI APPARECCHI PER L’APPLICAZIONE ASPRUZZO CON ARIA,DETTI ANCHE AEROGRAFI LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONEA SPRUZZO AD ALTA PRESSIONE SENZA ARIA(“AIRLESS”)LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONE“MISTO-ARIA”LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONEELETTROSTATICASPRUZZATURA A CALDO

Capitolo IX: CABINE DI VERNICIATURALA SICUREZZA PRIMA DI TUTTOCABINE APERTE FRONTALMENTECABINE CHIUSECABINE DI GRANDI DIMENSIONICABINE CON DISCO ELETTROSTATICOPIANO ASPIRANTEIMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIOFILTRAZIONE DELL’OVERSPRAYARIA IN ENTRATARUMOREZONE PER LA PULIZIA DELLE PISTOLE E LA PRE-PARAZIONE DELLE VERNICICOME SCEGLIERE UNA CABINA

Capitolo X: FORNI DI ESSICCAZIONEFORNI DI ESSICCAZIONEFONTI DI CALOREGRANDEZZE CARATTERISTICHE DI UNFORNO A CONVEZIONE

Capitolo XI:AUTOMAZIONELA MOVIMENTAZIONE DEI MANUFATTI L’APPLICAZIONE: RECIPROCATORI E ROBOT

CONTROLLO E GESTIONE DELL'IMPIANTO

Capitolo XII: MOVIMENTAZIONE: ISISTEMI DI TRASPORTO

Capitolo XIII: APPLICAZIONI DELLE VER-NICI IN POLVEREPROCESSO A LETTO FLUIDOPROCESSO A LETTO FLUIDO ELETTROSTA-TICOCARATTERISTICHE DELLE POLVERIVERNICIATURA ELETTROSTATICA A SPRUZZOLE ATTREZZATURELE CABINE DI APPLICAZIONE A POLVERE E ISISTEMI DI RECUPERO

Capitolo XIV: APPLICAZIONI PARTICO-LARIIMMERSIONEMACCHINE A RULLO (“COIL COATING”)ELETTROFORESI

Capitolo XV: DEPURAZIONE E DISTIL-LAZIONE DEI SOLVENTIADSORBIMENTOASSORBIMENTOCOMBUSTIONEROTOCONCENTRAZIONEBIOFILTRAZIONEIL RECUPERO DEI SOLVENTI

Capitolo XVI: LA LEGGE SULL’INQUI-NAMENTO ATMOSFERICOCOME SI PRESENTA LA DOMANDAI LIMITI ALLE EMISSIONILE COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALILA LEGISLAZIONE EUROPEA:DIRETTIVA VOC,PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE DEL-L’INQUINAMENTOEFFETTO SERRA E REATTIVITÀ FOTOCHIMICA

Capitolo XVII: AUTORIZZAZIONI EREGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZAIGIENE DEL LAVOROSENTENZE IN MATERIA DI SICUREZZAIL RUMORELA MARCATURA CERICONOSCERE I PRODOTTI PERICOLOSIIL RISCHIO SECONDO GLI IGIENISTICLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZELA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEADEMPIMENTI FISCALIPUBBLICITA’ INGANNEVOLEDA RIFIUTI A RISORSE

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❑ Desidero acquistare un manuale con bonifico bancario anticipato a 29 Euro + spese postali

7 Euro

❑ Essendo già abbonato alla rivista “Metal Cleaning & Finishing”, desidero acquistare un manuale

con bonifico bancario anticipato a 24 Euro + spese postali 7 Euro

❑ Desidero fare l’abbonamento annuale alla rivista “Metal Cleaning & Finishing” + desidero acqui-

stare un manuale con bonifico bancario anticipato per un totale di 46 Euro + spese postali

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❑ Desidero fare l’abbonamento biennale alla rivista “Metal Cleaning & Finishing”+ desidero acqui-

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Cognome…………………………………………………………………………………………………

Nome……………………………………………………………………………………………………..

Società……………………………………………………..……………………………………………...

Produzione ……………………………………………………………………………………………...

Via………………………………………………………………………………………… , n………….

CAP……………………Città…………………………………………………………Prov.………….

Telefono: pref.…………………… n …………………………………………………………………

Telefax: pref.…………………… n ………………………………………………………………….

E–mail: …………………………………………………………Partita IVA……………………………...

MODULO DI ORDINAZIONE MANUALE DEL VERNICIATORE(per acquisti via internet: www.verniciatore.it)

Dati per bonifico: Banca Popolare di Sondrio - Ag. 5 - Milano

Cod. IBAN IT13U0569601604000003722X60 Intestato a: HB pi.erre s.a.s. di Pierluigi Offredi & C.

Ritagliare e spedire in busta chiusa a “METAL CLEANING & FINISHING” Via degli Imbriani 19/a - 20158 Milano

oppure spedire per fax al n. 02/33.22.04.62. Per l’acquisto di più copie o altre informazioni, telefonare al n. 02/39.31.27.36.

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COMUNICAZIONE AI LETTORI AI SENSI DEL DL N.196

Caro lettore, gentile abbonato,

i suoi dati fanno parte dell’archivio elettronico della HB pi.erre, editrice di questa testata e vengo-no trattati nel rispetto di quanto stabilito dal DL del 30/6/2003 n.196 “Codice in materia di pro-tezione dei dati personali”.L’archivio elettronico è lo strumento che le consente di ricevere regolarmente la nostra rivista e ul-teriore materiale informativo e di essere così informato su tutte le iniziative promosse o segnalatedalla nostra testata. I suoi dati non sono e non saranno oggetto di comunicazione o diffusione aterzi. Per essi lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti o cancellazio-ni, utilizzando il modulo seguente, che potrà inoltre utilizzare qualora, non essendo titolare di unabbonamento nominativo, volesse far inserire il suo nome nel nostro archivio o, viceversa, voles-se far cancellare i suoi dati personali dal nostro archivio.

COMUNICAZIONE AI SENSI DEL DL DEL 30/6/2003 N.196 “Codice in materia di protezionedei dati personali”(da inviare a HBPR editrice - via Imbriani 19/A, 20158 Milano)

Il sottoscritto.......................................................................................................................secondo quanto previsto dal DL del 30/6/2003 n.196 “Codice in materia di protezione dei datipersonali”

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