maratona dell'ascolto le cascine di firenze

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#PARCODELLECASCINE Le Cascine di Firenze: la città nel parco 27 febbraio 2016 – Palazzina ex Fabbri, Piazzale delle Cascine Maratona dell’Ascolto

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Report della maratona del 27 febbraio 2016

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Page 1: Maratona dell'Ascolto Le Cascine di Firenze

#PARCODELLECASCINELe Cascine di Firenze: la città nel parco

27 febbraio 2016 – Palazzina ex Fabbri, Piazzale delle Cascine

Maratona dell’Ascolto

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Quali proposte per migliorare accessibilità e mobilità del parco?

Quali azioni per valorizzare gli spazi culturali e di socialità all’interno delle Cascine?

Quali indicazioni per ampliare l’esperienza dello sport e del tempo libero nel parco?

Come tutelare il verde pubblico e l’ambiente naturale delle Cascine?

Come migliorare l’integrazione delle attività commerciali e ricreative all’interno del parco?

Quale strategia per una programmazione integrata degli eventi all’interno del parco?

Come rendere le Cascine un parco “smart” e fruibile da tutti?

Il confronto è stato molto partecipato, denso di contenuti e ricco di proposte: ringraziamo i partecipanti per il fondamentale contributo di esperienza e creatività e la disponibilità di tempo ed energia. A questo link potete trovare il racconto twitter dell’evento: https://storify.com/lamadca/le-cascine-di-firenze

Nelle pagine che seguono riportiamo il resoconto sintetico del lavoro ai tavoli.

TAVOLI TEMATICI

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Introduzione Dario NardellaSindaco di Firenze

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La formula è quella che abbiamo adottato nell’ultimo anno e mezzo: ascoltare e discutere ma con il fine di proporre; non solo fermarci alla critica ma costruire insieme delle soluzioni condivise. Per questo abbiamo individuato i vari ambiti di lavoro e li abbiamo suddivisi in sette gruppi, per favorire la discussione.Oggi non cominciamo questo lavoro da zero, perché il MasterplanCascine è già in corso d’opera. L’Amministrazione non si è fermata e sta conducendo un processo di riordino di questo grande parco cittadino. È ovvio che ci sono ancora molti problemi e criticità da affrontare; ci sono varie opzioni e scelte da compiere rispetto a diverse possibili soluzioni.

La discussione che faremo dovrà essere legata a queste basi di partenza, per non rischiare di risultare fuori contesto: ci interessano le vostre valutazioni, le vostre idee e proposte sui progetti che stiamo portando avanti. Se consideriamo il parco nella sua interezza, si tratta di una zona che coinvolge tre quartieri, in un’area estesa su due sponde dell’Arno. Occorre, quindi, fare sistema e mettere insieme le tante vocazioni che il parco presenta. Penso, innanzitutto, alla parte culturale - con i concerti estivi, il Teatro dell’Opera e le tante strutture; alla vocazione sportiva con i moltissimi impianti (dalle Pavoniere al Tennis) e con gli spazi per le attività libere all’aperto; alla vocazione ambientale e paesaggistica con grande valore per l’accrescimento della biodiversità nelle aree urbane; alla funzione per il tempo libero (dal Fosso Bandito all’area giochi); alla funzione urbana per l’organizzazione di manifestazioni ed eventi.

Vi ringrazio per la disponibilità a partecipare alla nostra sesta Maratona dell’ascolto. L’abbiamo intitolata “Le Cascine di Firenze: la città nel parco”, perché vogliamo che le Cascine siano sempre di più integrate nella città e vissute come parte fondamentale di Firenze. È bello essere qui con tutti gli operatori che vivono il parco quotidianamente: tante associazioni, i cittadini, insieme ai rappresentanti del Comune: i nostri Assessori, i direttori e la macchina amministrativa.

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Introduzione Dario NardellaSindaco di Firenze

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Non vogliamo nascondere i problemi che ancora insistono sul parco in merito al degrado, alla sicurezza e alla resilienza del patrimonio naturale: sono tutti ambiti in cui stiamo approntando nuovi interventi. Rispetto alla sicurezza siamo al lavoro per riunire le forze, come dimostra la collaborazione attualmente in atto tra Corpo Forestale per il presidio a cavallo, Polizia municipale e Polizia provinciale, perché solo interventi di questo tipo, strutturali e coordinati, possono migliorare la vivibilità.Ci sono poi zone da valorizzare: penso, in particolare, a tutta la parte del parco che coinvolge il cosiddetto Indiano, cioè la congiunzione dell’Arno e del Mugnone, laddove, nel corso del XIX secolo, si svolsero le esequie di un grande Principe indiano, da cui il nome del Ponte e della Palazzina. Penso, però, anche alla porta Est del parco che sarà soggetta a molteplici trasformazioni e dove abbiamo inaugurato, proprio pochi giorni fa, le passerelle sul Fosso Macinante per garantire il passaggio tra Piazza Gui e il Fosso Bandito.

Il nostro obiettivo è far vivere il parco, non vogliamo introdurre divieti ma vogliamo farlo vivere secondo regole e norme che devono essere rispettate: siamo convinti che solo la presenza di cittadini e operatori può valorizzare questo grande spazio cittadino.

Pertanto, siamo curiosi di conoscere le vostre idee e proposte in merito: buon lavoro a tutti!

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Il Masterplan del Parco delle CascineGiacomo Parenti –Direttore Generaledel Comune di Firenze

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Base di partenza fondamentale del nostro lavoro di oggi è l’ aggiornamento del Masterplan delle Cascine, di cui vi presenterò una breve rassegna dei principali interventi e investimenti, per inquadrare al meglio la vostra discussione e rendere il vostro confronto il più possibile informato.Rispetto al Teatro dell’Opera, quando abbiamo iniziato il lavoro sul Masterplan Cascine, doveva ancora essere inaugurato. Oggi è aperto e funzionante, così come l’antistante Piazza Gui che è accessibile dal 2014. I lavori, però, non sono finiti, sia all’esterno del Teatro - dove saranno completate le zone antistanti e sarà realizzato un parcheggio interrato da 180 posti – sia all’interno - dove è previsto il completamento dell’auditorium e della torre scenica.Abbiamo inaugurato pochi giorni fa le passerelle che collegano Piazza Guia Piazza Vittorio Veneto. Con il piano di recupero delle Cascine sta proseguendo anche il rifacimento della rete fognaria della riva destra dell’Arno, nella parte tra viale Fratelli Rosselli a Via delle Cascine, per garantire una messa in sicurezza definitiva. Si tratta di un intervento di riqualificazione che

riporterà il Fosso Macinante alla sua iniziale natura di collettore di acque, cessando di essere una fognatura.Nell’area del giardino della Catena, l’Amministrazione è intervenuta: dapprima, rimuovendo lo stabile dell’ex-Meccanò; poi, elaborando un progetto del valore di circa un milione di euro, per la realizzazione di una struttura con servizi igienici e punto di ristoro.Rispetto a Piazza Vittorio Veneto è stato elaborato un progetto per la riqualificazione e la realizzazione di un parcheggio interrato, attualmente bloccato.

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Laddove non ne fosse possibile l’effettiva realizzazione, abbiamo già previsto la possibilità di modificare l’area per prevedere un giusto numero di posti auto e far sì che la piazza diventi la porta principale di ingresso al parco.La riqualificazione delle sponde dell’Arno, nel tratto compreso tra Ponte alla Vittoria e il Ponte della tramvia, è un intervento che nasce, invece, da un’esigenza idraulica, per aumentare la sicurezza di quel tratto di fiume. Con il medesimo intervento verrà riposizionato il vecchio porto Mediceo, restaurato e valorizzato.

Abbiamo già attivato il percorso di illuminazione adattiva in viale della Catena: questo intervento ha già cambiato le abitudini dei fiorentini, come emerge da un’indagine su coloro che utilizzano il parco per attività sportive. Questo tratto risulta essere, infatti, quello più utilizzato per correre nelle ore serali, sfruttando questa nuova illuminazione che si accende al passaggio delle persone.Un altro importante intervento è la riqualificazione a verde di tutta l’area dove sorge la fermata della tramvia: partiranno a breve i lavori per il rifacimento del percorso pedonale e la risistemazione dell’asse viario, sostituendo anche i new jersey che delimitano la carreggiata con siepi armate meno impattanti.Vi segnalo, infine, che la stessa palazzina ex-Fabbri che ci ospita è stata ristrutturata grazie e attraverso il lavoro progettuale integrato nel Masterplan: dapprima, con i lavori per l’apertura del Centro Visite, che sorge proprio qui di fianco, e ora con questa ala dell’ex Fabbri; due parti che possono essere collegate tra loro per dare un’unità di valorizzazione a tutto il complesso che erano le Scuderie. Buon confronto a tutti voi!

Il Masterplan del Parco delle CascineGiacomo Parenti –Direttore Generaledel Comune di Firenze

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Tavolo #MOBILITÀ e ACCESSIBILITÀ

Facilitatore: Cristian Pardossi

A questo proposito, si sottolinea che sarebbe importante in primo luogo riportare le scuole e le famiglie nel parco, magari prevedendo aree regolamentate da destinare a pic-nic (area del “piccolo zoo”).Pienamente condiviso l’assunto che in un ottica di intervento per valorizzare il parco, la questione di una mobilità, in cui l’automobile non sia l’unico mezzo privilegiato, ricopra un ruolo importantissimo: quali che siano gli interventi, i progetti e le funzioni su cui puntare, è necessario innanzitutto mettere i cittadini e i visitatori in condizioni di facileaccesso da qualsiasi parte della città provengano; inoltre, occorre favorire la mobilità interna, in modo da promuovere una fruizione più ampia possibile delle attività e delle iniziative previste.

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Al tavolo, insieme all'Assessore Giorgetti e all'Ingegner Vincenzo Tartaglia della Direzione Infrastrutture e Mobilità del Comune di Firenze, erano presenti professionisti, tecnici, docenti di pianificazione territoriale, referenti di associazioni, residenti, rappresentanti dei Quartieri che insistono sull'area e operatori commerciali di attività interne al parco. I partecipanti hanno innanzitutto condiviso l’opinione sul valore del parco, sottolineandone la grande importanza come patrimonio della città sotto molteplici aspetti: ambientale, culturale, turistico e sportivo. È però unanime anche il giudizio sulla necessità di segnare un cambio di passo nelle strategie che riguardano il futuro del parco, recuperando innanzitutto un approccio più unitario agli interventi e una dimensione progettuale che sappia valorizzarne gli elementi strategici, al fine di promuoverlo non solo tra i turisti ma anche tra i residenti stessi: le Cascine come elemento qualificante dell'offerta cittadina, oltreché costitutivo dell'identità fiorentina.

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L’accessibilità attraverso la moltiplicazione delle porte di accesso al parco e la creazione di una circolazione interna più fluida e circolare, anche se sostenibile, fondata su bussini elettrici, sono anche indispensabile premessa di una resilienza del parco di fronte agli stress ordinari e agli eventi straordinari (si segnalano in proposito le acquisizioni del progetto europeo Resolute).

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Uno degli ostacoli maggiormente condivisi riguarda la zona del Fosso Bandito, dove si concentra una parte significativa delle attività commerciali collegate ai recenti interventi legati al Teatro dell'Opera. Infatti, in alcuni periodi dell'anno (specie durante particolari eventi nel parco) la zona risulta congestionata, in quanto l'accesso da piazza Vittorio Veneto resta quello più conosciuto e utilizzato. In occasione di eventi di ampio richiamo interviene poi la chiusura ai mezzi privati ad aggravare la situazione, con soluzioni che spesso impediscono l'accesso alla zona, penalizzando le attività presenti in termini di visibilità e afflusso di clientela.

OSTACOLO #1

Tra le principali linee di indirizzo individuate dai partecipanti per una strategia di valorizzazione delle Cascine e a premessa di qualsiasi rilancio, si rende necessario attuare interventi a breve termine che redistribuiscano i flussi di ingresso, garantendo accessibilità esterna dalle diverse parti della città, con la creazione di un sistema ciclo-pedonale interno assolutamente privo di barriere architettoniche e di una mobilità pubblica con bussini elettrici.

SOLUZIONE #1

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Per quanto riguarda l'accessibilità dall'esterno, i partecipanti propongono la realizzazione di una serie di parcheggi scambiatori, in grado di alleggerire e redistribuire i carichi di accesso al parco da parte delle diverse zone della città. Vengono identificati alcuni parcheggi già esistenti che dovrebbero essere meglio collegati alle Cascine e altri che potrebbero essere realizzati ex novo e collegati con il parco attraverso un servizio di trasporto pubblico (navette elettriche): via Simone Martini, parco di San Donato, zona Manifattura Tabacchi, zona Le Mulina, zona tra velodromo e Visarno, sedime dell’Istituto Agrario, terreno di proprietà RFI in zona “Indiano”.L’apertura al traffico della strada che arriva al Visarno viene proposta come soluzione per alleggerire il carico di accesso ad est.I partecipanti al tavolo valutano , invece, negativamente la proposta di realizzare un parcheggio interrato in piazza Vittorio Veneto, che rischierebbe di dividere in due la città, congestionando ulteriormente uno dei punti di accesso per il traffico proveniente dalla FI-PI-LI) oltre che il principale nodo di congiunzione tra le Cascine e il centro storico. La zona di p.zza Vittorio Veneto, secondo i partecipanti, andrebbe invece riprogettata per rendere più facile e sostenibile l'accesso da quella parte del parco.In termini di resilienza, la zona (tondo Poggi, ponte tramvia, nuova piazza del teatro dell’Opera) rappresenta il punto critico di intersezione fra il centro storico UNESCO e il parco visto come grande “centro” polmone verde. Immaginando situazione di stress quotidiano da traffico, e a maggior ragione una situazione di emergenza o un grande evento, occorre immaginare che persone e mezzi possano al più presto liberarlo, non essere “ingolfati” in questo snodo.

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IDEA

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La parte ovest delle Cascine, a partire dalla zona de “le Mulina”, soffre, invece, del problema opposto, sia sul versante delle iniziative che della mobilità/accessibilità. I partecipanti segnalano, infatti, la carenza di iniziative e la difficoltà di accesso, non solo per quanto concerne il sistema di mobilità interna al parco ma anche per quanto riguarda la viabilità esterna.

OSTACOLO #2

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SOLUZIONE #2

Il parco deve essere conoscibile e riconoscibile, perciò i partecipanti propongono di installare una cartellonistica per renderne visibile a tutti coloro che frequentano la città l'esistenza e le sue principali caratteristiche. Inoltre, si propone di installare in corrispondenza degli accessi alla città e nelle vicinanze del centro storico una segnaletica che indichi le Cascine e i percorsi per accedervi con i differenti mezzi, -siano essi privati a motore, pubblici, o “leggeri” (ciclo-pedonali). Inoltre, i partecipanti propongono di realizzare nelle immediate vicinanze del parco o nei principali punti di accesso dei punti informativi, dove poter offrire tutte le indicazioni necessarie sulle caratteristiche del parco e sulla sua offerta in termini di iniziative e servizi.

Altrettanto importanti in termini di necessità sono valutati gli interventi mirati a regolare e a garantire la mobilità interna al parco stesso. A questo proposito i partecipanti, consapevoli dei diversi usi e delle diverse attività e funzioni che coesistono all'interno delle Cascine, concordano sulla necessità di promuovere e favorire una mobilità sostenibile (per pedoni, biciclette, veicoli elettrici privati e pubblici), sforzandosi di trovare soluzioni che abbiano l'obiettivo di rispettare le specificità del parco e al tempo stesso di non penalizzare le attività presenti.

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Accessibilità ridotta. Un parco con così tante funzioni dovrebbe essere accessibile in diversi modi: ad oggi, invece, risulta scarsa l'integrazione tra il sistema di accesso per i mezzi privati, quello per mezzi pubblici (compresa la futura linea 4 della tranvia) e i percorsi mobilità pedo-ciclabili. Le passerelle attualmente esistenti non sono, infatti, ritenute adeguate a garantire l'accesso al parco dalle diverse zone della città, e in alcuni casi costituiscono addirittura una barriera architettonica. Il riferimento è qui, in particolare, alla passerella pedonale dell'Isolotto, che presenta una pendenza proibitiva per le persone con mobilità ridotta.

OSTACOLO #3

Fondamentale diventa quindi rivedere in un’ottica integrata la progettazione degli interventi, con particolare attenzione all'integrazione tra sistemi di accesso esterno e mobilità interna. Solo un’ottica integrata e di sostenibilità può consentire di salvaguardare la coerenza unitaria della strategia degli interventi, anche se la loro realizzazione sarà scaglionata nel tempo. Per questo, il Masterplan deve essere utilizzato anche come strumento per verificare e controllare la qualità progettuale – anche con l’obiettivo di superare le difficoltà incontrare spesso con la Soprintendenza- e la coerenza interna degli interventi realizzati nel tempo

SOLUZIONE #3

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Per quanto riguarda la mobilità interna al parco, i partecipanti concordano sulla necessità di favorire sistemi di mobilità “dolce”, integrandola con il sistema di trasporto pubblico (e con la futura linea 4 della tramvia). È molto importante completare, mantenere, curare una circolazione ciclo-pedonale interna assolutamente priva di barriere architettoniche.Occorre prevedere che in alcune zone possa essere possibile anche pattinare o usare dispositivi di mobilità personale alternativa.Sarebbe opportuno studiare come regolamentare, senza vietare completamente, l’accesso al parco a mezzi innovativi come bici elettriche e piattaforme bi-ruote (tipo, Segway).A questo proposito, si propone di istituire un sistema di car sharing elettrico, realizzando delle postazioni all'interno del parco e nelle sue immediate vicinanze

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Un elemento che non agevola la promozione e la fruizione del parco è la mancanza di una segnaletica adeguata. Nel parco non è presente un sistema di cartellonistica e di indicazioni efficiente e aggiornato: questo rende difficile identificarlo e frequentarlo per chi vive e frequenta la città. Manca, in particolare, un sistema di segnaletica che indichi le principali vie d'accesso: il visitatore non sa che a pochi passi dal centro c'è un parco così importante e, se lo sa, ha comunque difficoltà a raggiungerlo con mezzi sia propri che pubblici.

Per facilitare l'accesso al parco si propone di rimettere in funzione il sistema delle passerelle, accelerando i tempi di realizzazione di quella che permetterà il collegamento con l'Argingrosso e di quella all'altezza di via Pegaso che dovrà permettere il passaggio di mezzi elettrici, per collegarsi con i sistemi di mobilità dolce del parco. La passerella pedonale dell'Isolotto dovrà essere recuperata, risolvendo il problema della sua scarsa accessibilità per le persone a mobilità ridotta. Vanno immaginati progetti (a medio-lungo termine) per una passerella che possa essere particolarmente ampia, accessibile e accogliente: a questo proposito alcuni partecipanti propongono la realizzazione, al centro della passerella di una sorta di terrazza, con pensilina che ripari dal sole e dalla pioggia, con vista sul fiume e su Firenze, che contenga però un valore estetico, artistico e quindi turistico.Viene, infine, suggerita la realizzazione di un nuovo ponte di collegamento tra la zona del Barco e le Cascine, perché i collegamenti attuali sono sottodimensionati e non adatti a sostenere un incremento di flussi in entrata e uscita da quella parte del parco.

OSTACOLO #4

SOLUZIONE #4

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Tavolo #SPAZI CULTURALI E DI SOCIALITÀ

Facilitatrice: Margherita Mugnai

Assieme all’Assessore Federico Gianassi e al tecnico del Comune Bartoli, al tavolo si sono confrontati numerosi partecipanti, interessati a discutere delle azioni necessarie a valorizzare gli spazi culturali e di socialità: erano, infatti, presenti rappresentanti di realtà artistiche e culturali attive nel parco, referenti di comunità straniere, associazioni di rappresentanza di categorie diverse, soggetti legati a spazi di innovazione sociale, esperti di didattica e di servizi per bambini e famiglie e cittadini. L’Assessore Gianassi ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme sui progetti già in corso o in previsione nel Masterplan delle Cascine, per avviare una riflessione condivisa sulla vocazione degli spazi già vivi e attivi; sulle possibili destinazioni degli immobili da rifunzionalizzare e sulle funzioni e gli usi degli spazi del parco.

In questo quadro, i partecipanti hanno offerto indicazioni e proposte volte a migliorare fruibilità e utilizzo del parco e hanno sottolineato alcuni elementi condivisi: che si debba lavorare in maniera sinergica sulla visibilità, fruibilità, «appetibilità» e accessibilità del parco; che il parco potrebbe e dovrebbe essere vissuto tutto l’anno; che il parco sia un sistema complesso in cui è necessario intervenire in maniera coordinata.

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Il parco e gli spazi nel parco non sono visibili e conosciuti dai cittadini.I partecipanti sono concordi nel segnalare che mancano visibilità e comprensione del potenziale del parco da molteplici punti di vista: dal punto di vista di contenuti e offerta (non si sa cosa sia presente nel parco e quali attività vi si possano svolgere); su aspetti “funzionali”, come accessibilità e raggiungibilità (non vi sono mezzi pubblici che portano dentro il parco e raggiungono le aree più remote, manca una segnaletica chiara che indichi il parco e i suoi contenuti); su informazioni basilari relative a comportamenti per fruirne in sicurezza e nel rispetto di tutti. Questo ultimo aspetto viene segnalato soprattutto dai rappresentanti delle comunità straniere, che lamentano un utilizzo errato degli spazi del parco da parte dei membri delle loro stesse comunità e che chiedono supporto per aiutare a promuoverne un corretto utilizzo.

OSTACOLO #1

Non nascondiamoci. Le attività artistiche, artigiane e culturali già presenti e attive nel parco hanno bisogno di essere valorizzate e promosse attraverso una serie di interventi congiunti. Da un lato, è necessario rafforzare il sistema di segnaletica del parco e di mappatura dei percorsi, oltre che integrare il sistema di accessibilità con mezzi pubblici, come bus elettrici che portino nei luoghi meno accessibili. Dall’altro, si suggerisce di incoraggiare il dialogo e il rapporto tra gli spazi chiusi e aperti con mostre, mercati, partecipazione all’allestimento e alla costruzione dei percorsi interni al parco. Infine, per quanto riguarda visitatori e comunità straniere presenti in città, si sottolinea l’opportunità di costruire veri e propri strumenti di informazione e “formazione” multilingua (pannelli all’ingresso, guide e altre soluzioni da immaginare) che presentino l’offerta di attività ed eventi nel parco e le norme di utilizzo degli spazi, per sensibilizzare e incoraggiarne una fruizione rispettosa che ne valorizzi il potenziale.

SOLUZIONE #1

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Un parco vissuto dagli abitanti è più vivo, ben tenuto e sicuro. Si suggerisce di destinare una parte degli edifici previsti con funzioni istituzionali ad abitazioni di edilizia pubblica, così da portare abitanti nel parco.

Un parco multiculturale. Per canalizzare le energie, le risorse e la ricchezza delle comunità migranti presenti in città, si potrebbe prevedere di destinare un’area del parco a spazio multiculturale, in cui le comunità possano organizzare attività ricreative, sportive e culturali volte a promuovere il dialogo e l’intercultura.

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Nelle giornate piovose, le famiglie non pensano al parco. Nel parco delle Cascine in particolare, e in città in generale, c’è una carenza di spazi di interazione culturale, laboratoriale, didattica e ricreativa per scuole e famiglie, che non percepiscono quindi il parco come una luogo da vivere tutto l’anno; mentre in città esistono collezioni, percorsi e strumenti didattici interessanti che cercano spazi di realizzazione. Come sottolineano i partecipanti, “nelle giornate piovose le famiglie non pensano al parco” come un luogo in cui trovare un’offerta culturale e ricreativa al coperto adeguata e questo limita notevolmente le sue potenzialità, soprattutto in considerazione del fatto che quello delle famiglie e delle scuole è un target su cui invece sarebbe strategico puntare.

OSTACOLO #2

SOLUZIONE #2Alle Cascine un centro culturale vivo e interattivo per tutti. Alcuni partecipanti indicano che sarebbe strategico recuperare gli spazi presenti (ex Fabbri e Palazzina dell’Indiano ma non solo) per iniziative volte alla costruzione di un centro culturale e didattico interattivo indirizzato a famiglie con bambini e scuole. Il parco delle Cascine offre oggi l’opportunità di creare attività didattiche vive e interattive, per diventare un polo culturale e creativo aperto al turismo scolastico nei giorni feriali e alle famiglie nei week end, simile al parco della Villette o alla Fattoria dei Ragazzi, con percorsi e laboratori innovativi, legati a temi diversi (Firenze, il fiume, il festival di Circo e molti altri). Nella riqualificazione di questi spazi sarebbe anche necessario, accanto alla componente culturale, inserire aree di ristorazione e bar, attualmente carenti.

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Le Cascine tutto l’anno.Oggi le Cascine sono vissute solo ed esclusivamente d’estate: “perché non prevedere una programmazione simile a quella dell’Estate Fiorentina anche per i mesi invernali, che garantisca continuità nell’uso degli spazi e del parco?”.Come segnala un partecipante, se il parco delle Cascine divenisse un polo di attrazione tutto l’anno, con una offerta diurna per famiglie e bambini e una notturna per la popolazione adulta, nel parco potrebbero essere anche incanalati i flussi oggi gravanti sul centro storico, alleggerendo la città e i residenti dal traffico e dal rumore.

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C’è posto per tutti ma nessuno da solo può fare la differenza.Il parco delle Cascine emerge nella descrizione dei partecipanti come un sistema complesso, in cui il singolo che opera isolato non ha possibilità di apportare piccole soluzioni di impatto. Sebbene vi sia di fatto “posto per tutti” gli attori presenti, i costi sono alti e i limiti normativi al tipo di ristrutturazione degli immobili rendono difficile intervenire per realizzare progetti integrati, come sarebbe necessario per rendere investimenti e attività sostenibili. A questo riguardo, si segnala come la Palazzina Ex-Fabbri stessa sia vincolata da norme che rendono l’investimento privato meno appetibile rispetto ad altri spazi cittadini.

OSTACOLO #3

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Una direzione artistica per il parco. Potrebbe essere prevista una direzione artistica unica del parco, nella forma di un coordinamento di attori pubblici e privati (associazioni, fondazioni, esperti) che istituisca un tavolo di lavoro e trovi soluzioni in maniera condivisa per armonizzare interventi e programmazione. In questo modo, le Cascine potrebbero davvero diventare uno dei poli culturali della città. Sul tema della usabilità degli edifici messi a bando, si suggerisce, inoltre, di provare a valutare l’introduzione di elementi di flessibilità nelle opzioni di ristrutturazione degli spazi, per garantire la sostenibilità economica degli investimenti.

Idea Spazi di creazione condivisi. Vi sono molti progetti culturali e ricreativi e artistici (anche stranieri) che ruotano attorno al parco e che cercano spazi di creazione anche temporanea. I singoli soggetti non sono in grado di sostenere i costi di una gestione che copra l’intero anno ma potrebbero usufruirne per determinati periodi, se fosse possibile istituire una sistema di condivisione attorno ad un centro di creazione condiviso, sul modello delle residenze artistiche o dei coworking.

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SOLUZIONE #3

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Tavolo #SPORT e TEMPO LIBERO

Facilitatrice: Lorenza Soldani

Al gruppo di discussione sul tema dello Sport e tempo libero hanno partecipato una quindicina di persone prevalentemente rappresentanti di associazioni o realtà che gestiscono spazi e organizzano eventi ed attività sportive all’interno del parco delle Cascine e che hanno discusso e si sono confrontati con l’Assessore Andrea Vannucci e la Dirigente Elena Toppino.In linea generale, i presenti ritengono che l’area delle Cascine sia stata già molto riqualificata negli ultimi anni e che il compito dell’Amministrazione sia di proseguire in un lavoro di coordinamento con gli attori che lavorano sul territorio, per valorizzare al meglio tutte le potenzialità che il parco esprime.

Si è parlato di Cascine come una “grande palestra all’aperto”, in cui incentivare sia un utilizzo spontaneo sia organizzato da parte dei cittadini. Alcuni elementi di opportunità da tenere in considerazione per un migliore utilizzo delle Cascine sono emersi in termini di vicinanza al Quartiere 1, caratterizzato dalla carenza di verde pubblico e di impianti e strutture sportive;contrasto al degrado attraverso lo sport e le attività all’aperto, con la riappropriazione positiva e attiva di un pezzo importante e bello della città.; valorizzazione di uno spazio pubblico, accessibile e sempre aperto, in cui l’elemento di gratuità favorisce un utilizzo anche da fasce di popolazione più fragili o meno autonomi economicamente, come giovani o cittadini di origine straniera; opportunità di integrazione culturale e intergenerazionale attraverso sia attività spontanee che organizzate.

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Creare un marchio delle Cascine che, oltre a rilanciare il parco, possa essere utilizzato da tutti gli organizzatori di eventi e dalle realtà che lavorano nell’area: un logo e un’identità grafica condivise rafforzerebbero la nuova “faccia” delle Cascine come luogo della città aperto ad eventi, attività ma soprattutto ai cittadini e alle cittadine.

Il principale ostacolo individuato dai partecipanti al tavolo riguarda la carenza di comunicazione e promozione del parco. Nonostante le azioni messe in campo dall’Amministrazione - in alcuni casi ritenute molto valide dai partecipanti, come la piccola brochure Firenze walking city o la App “parco delle Cascine”, presentate dalla dott.ssa Toppino ma prima sconosciute alla gran parte dei presenti.

Coinvolgere scuole e Università, in particolare quelle per stranieri che troppo spesso non conoscono il parco e le attività che si svolgono al suo interno.Attivare le associazioni (non solo sportive) per organizzare attività nel parco e così far conoscere le sue potenzialità e aumentarne col tempo l’utilizzo spontaneo da parte dei cittadini. Potenziare e sviluppare strumenti di comunicazione tradizionale (manifesti, locandine, cartoline) ma anche utilizzare digitale: dai social network a una piattaforma dedicata al parco, in cui trovare tutte le informazioni e gli eventi in corso e in programmazione.

OSTACOLO #1

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SOLUZIONE #1

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Uno dei problemi rilevati dai partecipanti al tavolo è la mancanza di rete e di coordinamento delle realtà che lavorano ed organizzano iniziative nell’area che, ad esempio, spesso causa il sovrapporsi di iniziative. Si ritiene che ottimizzare e unire forze ed energie possa favorire un buon ritorno anche in termini di promozione e rilancio dell’immagine verso la città.

OSTACOLO #2

SOLUZIONE #2Creazione da parte dell’Amministrazione di una mailing list degli attori dello sport e del tempo libero per condividere le iniziative e fornire informazioni in modo uniforme. Definizione di una rete formale di tutti gli attori presenti nell’area delle Cascine, con un coordinamento più strutturato da parte dell’Amministrazione (al momento esiste qualcosa di simile ma non è sufficiente), con riunioni cadenzate e obiettivi definiti. Utilizzo della palazzina Ex Fabbri come luogo di incontro della rete dei soggetti.Condivisione della nuova identità (marchio/logo/grafica) del parco delle Cascine.

Creare un Consorzio delle realtà che lavorano nel Parco che si possa interfacciare con l’Amministrazione e con le altre realtà, istituzionali e non, che si esprima con una voce unica e per questo più forte e autorevole.La rete/coordinamento/consorzio che si formerà potrebbe promuovere un concorso di ideeper definire la nuova “identità”, grafica e non solo, del Parco delle Cascine.

IDEE

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Il tavolo ha inoltre evidenziato la difficoltà di convivenza tra eventi sportivi ed altre funzioni del parco che, in alcuni casi, può essere affrontata attraverso un miglior coordinamento delle realtà presenti; mentre, in altri casi, richiede un intervento diretto dell’Amministrazione, con riferimento particolare al Luna Park presente nel Piazzale delle Cascine e da ricollocare in spazi più adeguati della città.

Prediligere attività che svolgano funzioni tra loro complementari: ad esempio, alcuni suggeriscono che per l’affidamento della gestione degli edifici venga inserita la premialità per quanti offrono servizi diversificati (ad esempio, bar/ristorazione e noleggio biciclette o simili).I partecipanti ritengono che si debbano attrarre investitori privati per diversificare l’offerta nel rispetto dell’ambiente. Per questo motivo, è importante che la Soprintendenza sia presente nel tavolo di coordinamento delle realtà del parco, senza che questo determini “un’ingessatura” di quest’area complessa della città che si sta sviluppando e ridefinendo.

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SOLUZIONE #3

OSTACOLO #3

Installare segnalatori di distanza per le attività sportive attraverso sponsor privati.Tentare nuovamente l’inserimento di un parco avventura all’interno delle Cascine, coinvolgendo soggetti privati.Progettare un percorso per persone non vedenti.

IDEE

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INDICAZIONI GENERALII partecipanti sottolineano che la fine dei lavori sulle nuove linee della tramvia potrebbe essere un fattore positivo per decongestionare il centro storico: “un fattore necessario ma non sufficiente”.Si individuano, poi, alcune azioni che l’Amministrazione potrebbe realizzare nel breve periodo, con costi limitati ma che favorirebbero un maggiore utilizzo, oltre che una migliore promozione:� migliorare la segnaletica per spazi e servizi.� Aumentare infrastrutture per favorire lo svolgimento delle attività, ad esempio installazione di

cabine elettriche.� Realizzare un fontanello di acqua di qualità, da installare in una zona centrale del parco (ad

esempio, nel Piazzale delle Cascine), indispensabile per gli sportivi ma a tutti i frequentatori.� Prevedere aree pic-nic, con zone protette per il barbecue, che favorirebbero un utilizzo in

sicurezza dei fuochi, oltre e una delimitazione di utilizzi spontanei del parco in tal senso.� Realizzare tavoli da ping pong permanenti ad accesso libero, come esistono nei parchi di molte

città europee. � Realizzare piste per skateboard e bici da cross e piattaforme per arrampicate che possano

attrarre sportivi che incontrano difficoltà a reperire impianti in città.

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Tavolo #VERDE PUBBLICO e AMBIENTE

Facilitatore:Vieri Calogero

Assieme all’Assessore all’ambiente Alessia Bettini e ai dirigenti della direzione Verde Pubblico, erano presenti al tavolo esponenti dell’associazionismo locale, professionisti in ambito di agraria, architettura e urbanistica, rappresentanti di realtà culturali interne al parco e singoli cittadini. I partecipanti si sono confrontati su diverse tematiche connesse alla tutela della flora e della biodiversità del parco. In particolare, è emersa la necessità di programmare le sostituzioni delle piante; di salvaguardare il parco dall’eccessivo inquinamento, dovuto ai flussi di traffico veicolare; di regolamentare l’accessibilità; di riflettere sulla presenza di grandi eventi, attività commerciali e servizi. In generale, tutti hanno condiviso l’importanza di elaborare una strategia di lungo periodo, condivisa dai vari stakeholder, per garantire la tutela ambientale e la biodiversità della flora delle Cascine.

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Assenza di una strategia di lungo periodoUn primo ostacolo viene identificato nella mancanza di una strategia organica di lungo periodo che si ponga l’obiettivo di favorire la tutela ambientale e la biodiversità delle specie vegetali del parco. Il tavolo ha condiviso il fatto che ci ciano stati notevoli miglioramenti rispetto al passato nella gestione della flora ma permangono quattro dimensioni prive di una strategia chiara e critiche, dovute a :assenza di progettazione rispetto ad arredi urbani del parco; punti di raccolta differenziata dei rifiuti; aree protette per cani distinte per taglie, in modo da renderle maggiormente fruibili e utilizzate e, infine, sponde dell’Arno che al momento risultano inaccessibili.Troppa enfasi sulla gestione ordinaria a danno della programmazione delle piantumazioni del parco. Questo, insieme all’importazione di flora esotica, ha concorso negli ultimi venti anni ad un impoverimento generale della biodiversità e ad un abbassamento del numero e della qualità di specie vegetali, elevando l’anzianità delle piante.Mancanza di una riflessione sistemica sulle singole funzioni delle varie aree del parco e di una loro connessione in un disegno organico. Questo ha portato ad avere alcune aree prive di identità, non presidiate, poco sicure e degradate. Inoltre, sono assenti o carenti interventi per favorire all’interno del parco funzioni ritenute importanti per la tutela e la cultura ambientale, come spazi dedicati alla produzione agricola, percorsi rivolti alle scuole e percorsi eco-turistici specifici.Mancanza di una strategia riguardo all’accessibilità del parco che viene percepito come un luogo che separa le aree della città confinanti, invece di connetterle.

OSTACOLO #1

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Elaborazione di una strategia di lungo periodo. Innanzitutto, è necessario capire qual è l’identità del parco che la collettività vuole rafforzare; in base a questa scelta è necessario individuare la mixitédi funzioni che caratterizza questa identità e, infine, come queste funzioni possano essere rese accessibili ai cittadini, senza compromettere l’obiettivo generale.Per mettere in atto questo disegno occorre elaborare una strategia di lungo periodo che preveda il coinvolgimento dei vari portatori di interesse e l’analisi delle buone pratiche nazionali e internazionali.Questa strategia deve prevedere:una programmazione delle sostituzioni delle piante, per contenerne l’invecchiamento e favorire la biodiversità. Una progettazione di tutti gli arredi urbani coerente con l’identità, le funzioni e la tutela dell’ambiente. Un rafforzamento della mobilità sostenibile tramite veicoli elettrici, collegamento con i mezzi pubblici, bike sharing e presenza di parcheggi in prossimità dei punti d’ingresso del parco per favorire l’accessibilità pedonale e dossi o altri strumenti adeguati per scoraggiare l’alta velocità dei mezzi privati.

Avviare uno specifico percorso partecipato con residenti, cittadini e stakeholder, per individuare le specifiche funzioni del parco delle Cascine.Creare un database e successivamente una mostra pubblica di tutti i progetti che sono stati elaborati negli anni per le Cascine (di riqualificazione, urbanistici, architettonici, etc.)Redigere un regolamento specifico sul verde pubblico e privato per la tutela ambientale delle Cascine.

IDEE

SOLUZIONE #1

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Conflitto tra funzioni diverse del parco. Se, da un lato, la presenza di grandi eventi, attività commerciali e flussi continui di traffico generano un abbassamento della qualità ambientale; dall’altro, l’assenza di servizi e la mancanza di accessibilità portano al sottoutilizzo del parco, al degrado e all’insicurezza. Le Cascine sono un parco urbano e monumentale e le funzioni che ne favoriscono la vivibilità spesso sono in contrasto con quelle che ne tutelano la biodiversità e la qualità ambientale.

Individuare le funzioni che accrescono la vivibilità del parco e contemporaneamente tutelano la sua biodiversità .Il parco è, infatti, un organismo vivente che deve trovare un equilibrio tra funzioni differenti. Per rendere vivibile il parco è assolutamente necessario renderlo accessibile da nord e collegare in maniera continua le due sponde dell’Arno, in particolare il parco dell’Argingrosso. Un parco non vissuto è, infatti, un parco pericoloso e degradato. Inoltre, la creazione di parcheggi sotterranei in corrispondenza dei punti d’ingresso e la chiusura al traffico permetterebbero di migliorarne l’accessibilità e di preservare il parco dai flussi di mezzi privati. Questo deve essere accompagnato da un mix di politiche in favore di sistemi di mobilità alternativi (mezzi pubblici, bike sharing, piste ciclabili). È poi necessario che il parco sia dotato in maniera capillare di bagni pubblici e di attività commerciali che forniscano servizi senza alterare l’identità del parco. Occorre, inoltre, favorire percorsi eco-turistici, zone di produzione agricola e orti urbani didattici sia per di rendere più vivo il parco sia per accrescerne la biodiversità. Infine, il tavolo si è confrontato sul tema del presidio da parte delle forze dell’ordine come possibile soluzione per limitare il degrado e favorire la sicurezza: per molti partecipanti, questo tipo di soluzione è, infatti, insostenibile e si dovrebbe piuttosto agire sulla sensibilità dei cittadini, in particolare con percorsi dedicati alle scuole.

OSTACOLO #2

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SOLUZIONE #2

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Promuovere visite scolastiche e giornate didattiche negli orti nel parco per conoscerne la flora, l’importanza ambientale per la città di Firenze e per sensibilizzare la cittadinanza sui temi ambientali.Creare una comunicazione efficace, sia web (anche con una App) che tramite cartellonistica dedicata, che illustri in maniera intuitiva le diverse funzioni del parco e che informi gli utenti sui corretti comportamenti da tenere.Incentivare e concentrare al parco delle Cascine i grandi eventi che hanno una stretta relazione con le tematiche ambientali, come ad esempio Flora Firenze.Coinvolgere in maniera più strutturata la Facoltà di Agraria per individuare nuove funzioni del parco e rendere così la presenza fisica dell’Università, dei docenti e degli studenti più organica e funzionale.

IDEE

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Il parco delle Cascine è un bene tutelato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio e alcuni interventi che potrebbero favorirne sicurezza, accessibilità e qualità ambientale confliggono con le funzioni di tutela del paesaggio dell’Istituzione preposta.

Coinvolgere le associazioni che lavorano già nel parco e che possono fornire indicazioni interessanti, perché portatrici di esperienze dirette su molte delle problematiche emerse.

OSTACOLO #3

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Aprire un tavolo di discussione con la Soprintendenza per progettare una serie di arredi urbani, compatibili con i vincoli paesaggistici; in particolare, per quanto riguarda panchine, colonnine elettriche, postazioni di bike sharing e cartellonistica diffusa.

IDEA

SOLUZIONE #3

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Tavolo #ATTIVITÀ COMMERCIALI e RICREATIVE

Facilitatrice: Barbara Imbergamo

Il gruppo di partecipanti del tavolo , composto prevalentemente da operatori economici già presenti alle Cascine e da rappresentanti di associazioni di categoria, alla presenza dell’assessore Giovanni Bettarini e dei tecnici di riferimento del Comune, ha lavorato in maniera molto propositiva e ha affrontato in maniera piuttosto articolata quattro macro temi tra loro fortemente connessi.

Numerose considerazioni sono state rivolte dai partecipanti al tema della valorizzazione del parco, prerequisito perché questo possa non essere vissuto e comunicato.

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Ridotto utilizzo e conoscenzaGli operatori presenti al tavolo ritengono che il parco delle Cascine sia sostanzialmente sotto utilizzato rispetto alle sue potenzialità, perché troppo poco conosciuto dai turisti e non abbastanza sfruttato dai residenti. Si evidenzia, in particolare, la percezione esterna del parco come elemento non esattamente collegato e “interno” a Firenze, ma, in qualche modo, come elemento “esterno” alla città.

OSTACOLO #1

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I partecipanti pensano che per vivere di più e al meglio il parco sia importante che questo offra attività eterogenee, ovvero di carattere sociale, del tempo libero e dell’arte, rivolgendosi principalmente a famiglie, bambini e sportivi con tematiche che potrebbero essere sviluppate sia mediante attività stabili che temporanee. Queste ultime potrebbero essere manifestazioni ripetute annualmente – come l’evento sullo Street food che si valuta abbia funzionato molto bene - o anche semplicemente eventi di minor dimensione, promossi direttamente dalle attività commerciali stabili. Del resto, le attività economiche, sia stabili che temporanee, sono fattori centrali per la vitalità del parco e contribuiscono a tenere lontano il degrado ma per farsi conoscere e promuoversi hanno bisogno di poter organizzare attività collaterali. Per quanto riguarda le attività sportive, secondi i partecipanti, le Cascine sono - e potrebbero divenire sempre di più - una “palestra all’aria aperta”: in questo senso, l’impianto delle Pavoniere si propone di diventare un ausilio per tutti coloro che praticano sport nel parco, offrendo un “servizio di spogliatoio e doccia” anche occasionale. Al riguardo, è in corso da parte del soggetto gestore un tentativo di ottenere le autorizzazioni per coprire la struttura durante l’inverno, in modo da poter utilizzare a pieno l’impianto per dodici mesi l’anno e offrire così alla città un presidio sportivo di qualità permanente.Una serie di indicazioni hanno riguardato, poi, l’idea di attribuire una dimensione sociale al parco: ad esempio, realizzando una ludoteca o favorendo l’uso degli ippodromi anche per attività a cavallo rivolte ai bambini e per l’ippoterapia.

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SOLUZIONE #1

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Due riferimenti riguardano, poi, il parco sotto il profilo del paesaggio per valorizzarlo da un punto di vista estetico: mediante l’installazione di opere d’arte e ottenendo la possibilità di vivere anche gli argini del fiume.L’aspetto della comunicazione, particolarmente sentito dai partecipanti, si collega fortemente a quanto descritto fino ad ora: molte delle azioni di valorizzazioni costituiscono, infatti, di per sé fattori già utili a una buona comunicazione del parco. Si aggiungono, poi, alcune raccomandazioni: i target su cui puntare per far conoscere le Cascine vengono individuati in cittadini, turisti e studenti stranieri. Lo sforzo comunicativo dovrebbe essere svolto in parallelo dall’Amministrazione comunale e dagli operatori, tenendo ben presente che «le Cascine sono Firenze» e non ne costituiscono una parte separata.

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Organizzare mercati supplementari rispetto a quello del martedì e tematici (antiquariato) o aggiungere un impianto di “giostre” più qualificato, ad esempio con una grande ruota panoramica, che svolgano un ruolo di attrattore per adulti e bambini.Infine, a margine, si suggerisce di valutare l’opportunità di trovare un pool di sponsor per il parco.

IDEE

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Accessibilità. Il parco delle Cascine è usato meno di quanto potrebbe anche perché ha dei problemi legati “all’accessibilità per tutti”. Innanzitutto, non è chiaro quali siano la “porta del parco”, i percorsi, le indicazioni stradali o le attività e gli spazi. Sia a livello pratico che “comunicativo”, le condizioni attuali di accessibilità sono descritte addirittura come disincentivanti rispetto all’uso, soprattutto per la parte nord (Indiano).

Per migliorare questo aspetto il parco andrebbe dotato di una cartellonistica coerente ed efficiente, con percorsi e mappe che evidenzino le attività che è possibile svolgervi, al contempo facendo attenzione a collegare bene anche la parte a nord.L’ipotesi di installare porte telematiche è apprezzata dagli operatori in quanto strumento per aumentare “controllo e sicurezza”; al tempo stesso, una limitazione del traffico veicolare viene, però, valutata come un rischio molto forte che potrebbe ulteriormente ridurre i frequentatori. In questo senso, gli operatori propongono di mantenere la viabilità e di immaginare percorsi con parcheggi e “stazioni” di sosta delle bici – una potrebbe essere proprio la fermata della tramvia – che incentivino l’uso dei mezzi di mobilità sostenibile, senza proibire il passaggio dei veicoli a motore. In proposito, sarebbe anche auspicata la creazione di una o due fermate dei bus turistici a due piani nel parco, per favorirne conoscenza e promozione.

OSTACOLO #2

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SOLUZIONE #2

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Difficoltà a promuovere iniziative e eventi. Organizzare attività – temporanee o stabili, sviluppare attività economiche, in sintesi “animare il parco”, sono tutte azioni che attualmente si scontrano con numerose difficoltà in termini burocratici e procedurali. I partecipanti fanno notare che le pratiche sono sempre molto lunghe e, spesso, incerte in merito alle procedure da seguire oltre che sugli esiti, soprattutto quando la competenza riguarda anche la Soprintendenza.

Spunti per la semplificazione burocratica. Gli operatori troverebbero utile poter identificare un interlocutore unico che dia indicazioni chiare e vorrebbero potersi confrontare con la Soprintendenza non come singoli, ma come gruppo di operatori e con l’appoggio del Comune. In questo senso potrebbe essere un utile punto di partenza l’associazione (in corso di costituzione) tra gli operatori col nome di “Cascine Bellissime”.Le strade perché questi obiettivi vengano raggiunti sono varie e ne sono state proposte alcune: la creazione di un Ente parco; di un Suap dedicato; di un interlocutore unico dal quale ricevere indicazioni chiare e che sia incaricato di chiedere i pareri a tutte le autorità preposte. Per quanto riguarda le attività temporanee si segnala, inoltre, che potrebbe aiutare sia una maggiore flessibilità della Soprintendenza sia un abbattimento del costo del suolo pubblico.

OSTACOLO #3

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SOLUZIONE #3

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A proposito della semplificazione viene segnalato che un lavoro al quale ci si potrebbe ispirare è quello già avviato dal CNN di Sanfrediano con l’Amministrazione comunale, che ha già vagliato e avviato un lavoro di riflessione per la semplificazione delle attività temporanee e di eventi.

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IDEA

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Tavolo #PROGRAMMAZIONE INTEGRATA

Facilitatrice: Maria Fabbri

Assieme al vice Sindaco Cristina Giachi, al Direttore del settore Cultura e Sport, Gabriella Farsi, e di quello Cultura, Lucia De Siervo, erano presenti al tavolo soggetti titolari di attività commerciali, rappresentanti di realtà culturali e gestori di spazi interni al parco, operatori del mondo della cultura, organizzatori di eventi, professionisti della comunicazione e singoli cittadini.I partecipanti si sono confrontati su diverse questioni connesse al tema della programmazione culturale integrata, condividendo la necessità di un intervento di sistema che affianchi alla creazione di una rete coordinata di attori pubblici e privati sia interventi materiali di manutenzione sia un lavoro di costruzione di senso rispetto alla proposta culturale del parco, strettamente connesso ad azioni che consentano una riappropriazione delle Cascine come spazio pubblico della città.

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Creazione di un “Coordinamento del parco” che esprima con un’unica voce le opinioni e le richieste dei soggetti attivi all’interno delle Cascine e che incontri l’interlocutore unico dell’Amministrazione con appuntamenti regolari (ad esempio, una volta al mese), preferibilmente in locali interni al parco, per favorire la partecipazione e di conseguenza la visibilità pubblica anche delle attività e delle iniziative minori.

Frammentazione e disorganizzazione. Le iniziative e gli attori di riferimento del parco sono numerosi, specie in ambiti come quello dello sport, e con scarse relazioni strutturate tra loro, spesso non continuative. Altrettanto frammentato si presenta il panorama dei riferimenti che questi attori trovano nell’Amministrazione, con notevole complicazione di procedure, allungamenti delle tempistiche e inevitabili intoppi burocratici.

OSTACOLO #1

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SOLUZIONE #1

IDEE

Un efficace coordinamento. I partecipanti condividono la proposta di stabilire un interlocutore unico a livello di Amministrazione comunale per quanto concerne le Cascine, che presumono potrebbe essere interno alla Direzione sviluppo economico, in ragione del convergere verso questo settore di quasi tutte le procedure connesse alle attività interne del parco (in materia di cultura, patrimonio, ambiente, suolo pubblico).Altri elementi fondamentali a fini di coordinamento vengono individuati in:un calendario di eventi e di iniziative condiviso tra Amministrazione e rete dei soggetti organizzatori, per evitare non solo la sovrapposizione ma anche la concentrazione delle iniziative e per riuscire a disegnare, di volta in volta, un piano di programmazione focalizzato al minimo sui tre mesi successivi e comunicarlo come offerta culturale unica.

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“Chiusura” del parco. Molti timori sono espressi dai partecipanti in riferimento alla possibilità che l’introduzione di vincoli all’accesso di veicoli, senza adeguate politiche di sostegno e promozione di sistemi di mobilità alternativa e sostenibile, nonché di controllo della sicurezza, renda il parco una zona ancor meno attraente e frequentata.Un altro aspetto connesso al rischio “chiusura” riguarda quella che viene descritta come una reale apertura delle Cascine limitata ai quattro mesi estivi, in particolare agli eventi dell’Estate fiorentina: di fatto, una programmazione incapace di svilupparsi sull’intero anno o su larga parte di esso. In quest’ottica, alcuni partecipanti temono che la pedonalizzazione risulterebbe in contrasto con l’organizzazione di eventi e iniziative durante il periodo invernale.Un altro fattore di chiusura viene indicato nell’inadeguatezza di alcuni degli spazi destinati alla cultura, in termini sia di caratteristiche strutturali che di accessibilità: tra questi viene citato l’anfiteatro che, nelle condizioni attuali, limita la presenza di pubblico o la targettizza in modo netto. Al riguardo, i partecipanti segnalano come centrale l’ostacolo posto dai vincoli agli interventi di adeguamento tecnico e di strutture stabiliti dalla Soprintendenza.

OSTACOLO #2

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SOLUZIONE #2Promuovere l’accessibilità a 360°. Per promuovere l’accessibilità del parco, i partecipanti propongono di creare e sostenere adeguatamente un massiccio sistema di mobilità interna elettrica, integrato con la creazione di parcheggi scambiatori e con lo sfruttamento delle due stazioni ferroviarie già esistenti e poco conosciute (Cascine, Scuderie), specie per gestire i notevoli flussi nel corso delle manifestazioni di maggior richiamo.

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Viene poi rilevato che le Cascine sono un luogo ricco e variegato che può sfruttare orari e periodi diversi per offrire eventi e attività diverse; alla luce di questo, anche la mobilità interna andrebbe pensata come diversificata e modulare, nonché opportunamente comunicata, in relazione ai periodi dell’anno e alla natura delle iniziative, senza optare a scatola chiusa per un’unica soluzione, come quella della ZTLIn relazione agli spazi, si segnala che alcuni interventi mirati consentirebbero di recuperarne e di adeguarne la capacità di capienza: il riferimento è qui, in particolare, all’anfiteatro che con l’introduzione di apposite gradinate potrebbe configurandosi come teatro unico del parco: “il teatro di pietra”.Sempre in contrasto al rischio chiusura, è stato evidenziato la necessità un punto centrale di accesso al parco: un ingresso ufficiale, vera e propria “porta delle Cascine”.L’apertura andrebbe poi sostenuta tramite la creazione di circuiti di comunicazione e di turismo sia rivolti ai residenti che ai visitatori, tramite tutta una serie di azioni materiali (segnaletica, diffusione di mappe aggiornate e di brochure, pannelli informativi) nonché di una strategia di visibilità.

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Riconoscere il parco Il tavolo ha condiviso l’esigenza di valorizzare quanto più possibile il vasto patrimonio culturale del parco, a partire dal “raccontarlo” e dal mostrarlo anche in parallelo agli eventi attrattori per “incuriosire il pubblico e portarlo a tornare”.Secondo i partecipanti, bisognerebbe poi anche “lavorare sulla consuetudine dell’utilizzo” dei residenti che genera direttamente attrazione sui visitatori, perché genera fascino in termini di turismo come esperienza della città e consentirebbe di costruire e promuovere un immaginario positivo sulle Cascine.

SOLUZIONE #3

Reputazione negativa Il problema della cattiva reputazione delle Cascine in città viene valutato dai partecipanti come un fattore cruciale sia della ridotta frequentazione da parte dei fiorentini - in favore invece di una maggiore presenza e uso da parte dei cosiddetti nuovi cittadini - sia dello scarso sviluppo turistico.

OSTACOLO #3

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Parco come spazio pubblico Le Cascine andrebbero progettate, valorizzate e comunicate come spazio pubblico di cultura e non solo come contenitore di eventi.A tal fine, è necessario “curarne la vitalità”, garantendone in primo luogo manutenzione strutturale e sicurezza (eliminazione delle barriere, cura del verde, contrasto al degrado) ma anche promuoverne una visione condivisa come “sistema parco”, tramite una processo di costruzione e attribuzione di senso che comporta un lavoro culturale nei confronti della città stessa e dei visitatori. In questo quadro, la stessa programmazione culturale, come proposta di contenuti connessi da un senso, se proattiva, stabilita e comunicata in tempi adeguati, potrebbe divenire uno strumento permanente efficace per “risignificare” il parco.

SOLUZIONE #4

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Parco contenitore. La mancanza di una visione unica e condivisa dalla città del parco delle Cascine gli ha, di fatto, fino ad oggi impedito di essere qualcosa di altro che un contenitore di iniziative ed eventi, pur di pregio e di richiamo: manca la continuità di un progetto che solo un disegno di lungo periodo connesso da un filo rosso di senso può garantire.

OSTACOLO #4

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Tavolo #PARCO SMART

Facilitatrice: Alessandra Zagli

Al tavolo di confronto sul tema dell’innovazione tecnologica e della smart city, insieme all’Assessore all’Innovazione tecnologica Lorenzo Perra, al Dirigente Gianluca Vannuccini dell’ufficio Direzione Sistemi Informativi e ad altri referenti degli uffici dell’Amministrazione, erano presenti membri di dipartimenti dell’Università di Firenze coinvolti nei progetti Europei “Resolute” e “Replicate”; esponenti della Fondazione per la ricerca e l’innovazione; tecnici esperti degli uffici della Città Metropolitana, della Protezione Civile e di società, tra cui SILFI e Thales, che partecipano ai progetti oltre ad aver fornito alcune soluzioni tecnologiche per tali servizi; insieme a rappresentanti di realtà attive imprenditoriali e associative nel settore e nell’area del parco.

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Il confronto del tavolo è stato introdotto dalla presentazione dei due principali progetti europei in corso per l’Amministrazione e da cui derivano gli interventi, attuali e dei prossimi anni, riguardanti proprio l’applicazione di tecnologie intelligenti ad alcune aree e servizi della città. In particolare, il progetto RESOLUTE che ha l’obiettivo di valutare la resilienza dei sistemi di trasporto urbano a seguito di eventi catastrofici e di predisporre le linee guida di comportamento utili per ottenere il minor danno nel modo più sostenibile possibile a livello umano ed ecologico. Il progetto REPLICATE prevede, invece, un investimento da 10 milioni di euro per rendere più smart tre aree della città: Novoli, Cascine e Piagge, nei settori efficientamento energetico, mobilità sostenibile e innovazione tecnologica.

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Grazie a questi progetti, come specificato dall’Assessore, tra due anni il parco delle Cascine sarà dotato di un’infrastruttura tecnologica superiore anche a parchi cittadini che rappresentano modelli a livello internazionale, come Central Park e Hyde Park.Complessivamente sono previsti interventi importanti su illuminazione intelligente e a led, isole e reti Wi-Fi, gestione autodiagnostica, rilevamento dei flussi e gestione delle emergenze anche dal punto di vista della preparazione delle persone e della propensione alla resilienza.Per quanto riguarda le reti Wi-Fi, all’interno del parco sono già disponibili hot spot (elenco disponibile su opendata.comune.fi.it) sia per la navigazione degli utenti sia - nell’ambito delle azioni del progetto RESOLUTE - per la raccolta del numero di persone che si trovano in zona di ciascun hotspot. Il parco verrà poi dotato di una serie di sensori digitali diffusi, in grado di raccogliere informazioni ad un costo relativamente basso, utili per rilevare l’intensità di vento e pioggia, i livelli di acqua, di inquinamento, di ozono e la temperatura percepita: informazioni ad oggi raccolte e diffuse da Protezione Civile, Arpat e LAMMA. Attraverso la trasmissione simultanea di questi dati e dei flussi relativi ad un’area, sarà possibile comunicare informazioni turistiche o di allerta in tempo reale alle persone, tramite applicazioni e pannelli digitali informativi, aumentando così la sicurezza dei luoghi, la loro accessibilità e, più in generale, la conoscenza e le informazioni per i cittadini.Gli interventi dei partecipanti al tavolo hanno messo in luce gli aspetti più interessanti di queste innovazioni, sottolineandone le potenzialità di sviluppo e di applicazione e rilevandone alcuni limiti.

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La sfida principale e più complessa è far conoscere questi servizi e questi strumenti ai cittadini. Comunicare l’esistenza di un servizio/strumento e renderlo accessibile è una attività complessa ma fa parte del livello di efficacia degli strumenti stessi. Avere a disposizione un’applicazione per fruire di un bene comune non significa che quell’App venga automaticamente utilizzata dal cittadino che intende fruire del bene, anzi spesso accade che il cittadino non sia a conoscenza dell’esistenza di quel servizio.

Comunicare alle persone l’esistenza di questi strumenti utilizzando canali diversi a seconda del tipo di utente. Il processo che coinvolge l’Amministrazione comunale e una serie di partner pubblici e privati nello sviluppo dell’insieme di strumenti e tecnologie, in grado di rendere un luogo più accessibile e sicuro o semplicemente di migliorarne la qualità di utilizzo da parte del cittadino e le informazioni a sua disposizione, deve essere “raccontato”. Deve, cioè, essere comunicata alle persone l’esistenza di questi strumenti anche in ottica di un percorso di trasparenza che riguarda l’uso delle risorse pubbliche. Il racconto e le informazioni su questi processi innovativi che stanno avvenendo devono essere veicolati in modo semplice e chiaro e soprattutto in modo accessibile e strutturato verso sia i cittadini che gli operatori economici del parco. Gli stessi operatori dovrebbero, poi, essere coinvolti in questa raccolta e diffusione di informazioni, in quanto presidio sociale del territorio.Il tema della sostenibilità economica dei servizi messi in campo aggiunge importanza a queste considerazioni.

OSTACOLO #1

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SOLUZIONE #1

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Mantenendo l’esempio delle applicazioni, infatti, l’Amministrazione non ha interesse a sviluppare App che abbiano bisogno di una redazione che ne curi in modo costante i contenuti quanto piuttosto, in un’ottica di sostenibilità economica, di svilupparle in modo tale da renderle in grado di ospitare contenuti generati dagli utenti stessi nel momento dell’utilizzo, offrendo, al tempo stesso, ad altri soggetti privati la possibilità di sviluppare ulteriore servizi a partire da quelli presenti. Il coinvolgimento delle persone diventa, quindi, requisito importante anche in questo senso.

I partecipanti propongono l’installazione di monitor e pannelli informativi alle entrate del parco per divulgare queste informazioni e sottolineano l’importanza dello sviluppo di strumenti che incentivino il dialogo e una condivisione dei contenuti maggiore tra gli operatori economici del parco. Suggeriscono, inoltre, di implementare le innovazioni e i sistemi già esistenti per aumentare il bacino di utenti a cui questi si rivolgono: ad esempio, l’App “Firenze Walking City” potrebbe essere ampliata in riferimento anche ad altre aree verdi della città (area Villa Fabbricotti, giardino dell’Orticoltura, Villa Stibbert), inserendo ulteriori informazioni utili per i runner, come esercizi fisici e informazioni sul tema della salute.

IDEE

Page 48: Maratona dell'Ascolto Le Cascine di Firenze

Il parco delle Cascine è poco conosciuto dai visitatori non residenti in città. I turisti che visitano Firenze, secondo l’esperienza dei partecipanti al tavolo, non fruiscono del parco cittadino come accade in altre città europee, in cui il parco rappresenta una delle attrazioni offerte ai visitatori. Oltre ai turisti, anche gli studenti americani o internazionali che vivono nella città per alcuni mesi spesso tornano nel proprio paese senza aver mai conosciuto il parco.

Far leva sull’innovazione come motore di attrazione verso il parco. I partecipanti al confronto suggeriscono di ricreare all’interno del parco alcuni spazi dedicati alla cultura, dato che il parco stesso è un bene culturale, quindi da leggere in modo integrato con gli altri della città, non solo in termini artistici e storici ma anche scientifici. La città di Firenze, inoltre, ha bisogno di mettere in campo strategie di decentramento del turismo e questa soluzione potrebbe essere utile anche su questo fronte. Come al punto precedente, i diversi tipi diverse di utente necessitano, però, di canali diversi di intercettazione.Viene suggerito, inoltre, di guardare alle Cascine anche come laboratorio di sperimentazione anche privati e start up, in sinergia con gli incubatori presenti in città, e quindi di mettere a disposizione tutta l’infrastruttura di tecnologie presenti anche per nuove sperimentazioni e prototipazioni, dando così modo al parco di diventare motore della città, in grado di rivitalizzare la zona, come è successo in altre esperienze europee (Rotterdam). Su questo, in particolare, si sottolinea che le infrastrutture presenti, specie la rete di lampioni intelligenti, possono diventare supporti per altre tecnologie, come telecamere di sicurezza e sensori di vario genere.

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OSTACOLO #2

SOLUZIONE #2

Page 49: Maratona dell'Ascolto Le Cascine di Firenze

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Alcuni partecipanti suggeriscono di installare pannelli elettronici che riproducono opere d’arte presenti nei musei cittadini su cui sia possibile graffitare, per attrarre un pubblico di visitatori giovani. Altri pannelli con monumenti della città scomposti in puzzle da ricomporre potrebbero, invece, essere destinati a bambini o a scolaresche in visita.

Inoltre, per un pubblico più vasto che potrebbe includere anche i turisti, viene suggerito di ricreare ambienti immersivi per esperienze di tipo culturale, come ad esempio gli Uffizi virtuali.Per coinvolgere un pubblico in grado di utilizzare il parco come laboratorio di innovazione, viene proposto di organizzare un civic hackaton, come esempio di iniziativa rivitalizzante che permette la restituzione di dati arricchiti dai cittadini stessi.

Infine, si propone l’installazione di scrivanie intelligenti, oltre alle panchine intelligenti, come in una sorta di “sala studio a cielo aperto”.

IDEE

Page 50: Maratona dell'Ascolto Le Cascine di Firenze

Creare nuovi strumenti utili a sviluppare il dialogo e a implementare quelli già presenti.I partecipanti suggeriscono all’Amministrazione di predisporre piattaforme in cui i soggetti interessati all’organizzazione di eventi nel parco possano mettere in comune le informazioni e gli intenti: il calendario degli eventi, le sedie e i tavoli disponibili, le idee, facendo nascere così anche possibili collaborazioni tra eventi simili e in date vicine.Predisponendo questi strumenti o implementando quelli già esistenti (ad esempio, il Pulsar, un sistema di prenotazione degli spazi che è a disposizione dei tecnici interni all’Amministrazione e che potrebbe essere ampliato per un uso da parte degli operatori del parco) è importante tenere insieme tutte le anime del parco, perché l’obiettivo generale e ultimo è migliorare e rendere più flessibile la gestione del parco nel suo insieme e leggere ogni azione come collegata all’altra, in un’ottica di sinergia e di integrazione. Inoltre, da subito si potrebbe attivare una collaborazione tra gli operatori del parco e l’Ufficio del turismo del Comune, per ottimizzare le risorse in sinergia con l’esistente sistema di comunicazione degli eventi in città.

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SOLUZIONE #3

OSTACOLO #3Gli operatori del parco trovano difficoltà nel reperire alcune informazioni e nel metterle in condivisione con gli altri soggetti presenti nell’area. È stato evidenziato che più volte alcuni degli operatori hanno rinunciato a portare avanti iniziative per mancanza di risorse di vario tipo, scoprendo poi che erano disponibili con facilità. Ad esempio, viene citato il caso di apparente mancanza di spazi disponibili per eventi specifici che il soggetto interessato ha scoperto non essere effettiva, solo dopo che il proprio “vicino di casa” - l’operatore che gestiva l’immobile adiacente - aveva avuto a disposizione uno spazio. Questo e altri esempi sono stati citati per descrivere la difficoltà di dialogo tra gli operatori e la messa in comune delle informazioni in modo costante e strutturato.

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#FIRENZE...

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