malnutrizione, valutazione dello stato nutrizionale e principi di dietoterapia prof. maria rosa...
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Malnutrizione, valutazione dello Malnutrizione, valutazione dello stato nutrizionale e principi di stato nutrizionale e principi di
dietoterapiadietoterapia
Prof. Maria Rosa Bollea
NUTRIZIONE CLINICA
MALNUTRIZIONEMALNUTRIZIONE
‘‘…the cellular imbalance between the supply of nutrients and energy and the body’s demand for them to ensure growth, maintenance, and specific functions.’’ (WHO)
De Onis M et al - Bull WHO 1993
LA MALNUTRIZIONE
E’ la conseguenza di un prolungato…..
inadeguato introito di uno o più nutrienti (nutrizione PER DIFETTO)
eccessivo introito di uno o più nutrienti (nutrizione PER ECCESSO)
introito dei nutrienti sbilanciato
Patologia da difettoGlobale
ridotto apporto nutrizionaleaumento del dispendio energeticoperdita di nutrienti
Selettivoda deficit di vitamineda deficit di sali mineralida deficit di oligoelementida altre carenze nutrizionali
Patologia da eccessoGlobale (obesità)
energia eccessivaSelettivo
abnorme assunzione di vitamine e minerali
CLASSIFICAZIONE DELLE MALNUTRIZIONI
CAUSE DI MALNUTRIZIONE
Inadeguata assunzione di ciboMalassorbimentoDifetto del metabolismo di specifici
nutrienti: es. malattie renale, malattie del fegato o errori congeniti del metabolismo
Aumentate richieste energeticheQualunque combinazione delle precedenti
Obiettivi nutrizionaliObiettivi nutrizionali
Prevenire la malnutrizione
Correggere la malnutrizione
Contrastare l’effetto dell’ipercatabolismo
Conseguenze metaboliche del digiuno (<72h)Conseguenze metaboliche del digiuno (<72h)
Ridotta secrezione di insulina Aumentata secrezione di glucagone e catecolamine Aumento glicogenolisi e lipolisi Aumentata gluconeogenesi dagli aminoacidi una volta
che i depositi di glicogeno sono esauriti Aumento relativo del dispendio energetico basale
Ulteriore riduzione dei livelli di insulina Deplezione delle riserve di glicogeno Riduzione della spesa energetica correlata all’attività fisica Riduzione del dispendio energetico basale del 10-15% Aumentata ossidazione degli acidi grassi Aumentata produzione di corpi chetonici nel fegato che vengono usati nel
cervello come fonte energetica Riduzione relativa nel catabolismo proteico tissutale
Conseguenze metaboliche del digiuno (>72h)Conseguenze metaboliche del digiuno (>72h)
Digiuno e reazione allo stressDigiuno e reazione allo stressCondizioni stressanti quali…
Ustioni Necrosi (pancreatite acuta, necrosi ischemica) Sepsi o gravi infezioni Traumi Tumore Terapia radiante Malattie infiammatorie croniche Esposizione ad allergeni Inquinanti ambientali
…possono modificare la risposta dell’organismo al digiuno
Digiuno e stressDigiuno e stress
Aumento del turnover glucidico (aumento glicolisi e gluconeogenesi) Aumento del turnover proteico (aumento proteolisi e sintesi proteine di fase acuta) Aumento della lipolisi ed inibizione della chetogenesi
NB> In condizioni di sepsi si può perdere fino ad 1 kg di massa muscolare al giorno!
Digiuno
>72h
Digiuno
+Stress
Dispendio energetico
Catabolismo proteico (rel.)
Sintesi proteica (rel.)
Turnover proteico
Bilancio azotato
Gluconeogenesi
Chetosi /
Turnover glucidico
Glicemia
Ritenzione idrosalina
Albuminemia /
INCIDENZA DELLA MALNUTRIZIONEINCIDENZA DELLA MALNUTRIZIONE
IL RISCHIO DI SVILUPPARE MALNUTRIZIONE ED I SUOI EFFETTI AUMENTANO CON L’ETA’
Più del 60% dei pazienti anziani ospedalizzati sono malnutriti
Il rischio di complicanze e di morte aumentano con la gravità della malnutrizione
Il decorso clinico del paziente anziano è condizionato e condiziona l’introito calorico
La mancanza di adeguati nutrienti è associata a significativo peggioramento dello stato nutrizionale
SEGNI DI MALNUTRIZIONESEGNI DI MALNUTRIZIONE
Perdita di peso o obesitàPerdita di massa muscolare ed
adiposa/perdita di forzaDanno della risposta immuneLenta riparazione delle feriteLesioni cutaneeApatia
TIPI DI MALNUTRIZIONE
Marasma – Grave deficit energetico, m. cronicaKwashiorkor – Grave deficit proteico, m. acutaCarenza di micronutrienti
Protein Energy Malnutrition - continuum della malnutrizione che si estende dal marasma al kwashiorkor con casi intermedi
IL MARASMA
Basso Indice di Massa Corporea (rapporto PESO/ALTEZZA2 )
Assenza di depositi adiposi Muscolatura ridotta Debolezza Proteine del siero normali Perdita di massa magra
(LBM) proporzionale alla perdita di peso
TBW
IL KWASHIORKOR
Perdita di proteine viscerali
Depositi adiposi mantenuti
Ipoalbuminemia Edema TBW e ECW DEE (specie in traumi,
sepsi, neoplasie)
PROTEIN-ENERGY MALNUTRITION (PEM) Perdita di peso/cachessia ECM
Espansione del liquido extracellulare ECW Edema (ipoalbuminaemia)
Debolezza Depressione
Riscontro frequente in:
• Cancro• Malattia ostruttiva cronica polmonare
• Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale• Malattia cardiaca
• Malattia neurologica cronica • Insufficienza renale
• Cirrosi epatica
Effetti della malnutrizioneEffetti della malnutrizione(% della perdita di peso abituale)(% della perdita di peso abituale)
Zona sicura
Inizio della zona di rischio
Zona di rischio
Rischio di morte per cachessia
Effetti della malnutrizioneEffetti della malnutrizione
Effetti della malnutrizioneEffetti della malnutrizione
Effetti della malnutrizioneEffetti della malnutrizioneIl muscolo scheletrico è il primo a soffrire. Durante il digiuno, si perde ogni giorno il
2% del muscolo Il 20% del muscolo si perde in 10 giorniIl muscolo “umido” pesa 4 volte più di
quello “secco”1 g di muscolo perduto è caratterizzato da
una perdita di 4 g di peso corporeoLa perdita di 75 g di proteine=400 g FFM
nelle prime 24 h;20-30 g dopo 10 gg
Effetti della malnutrizioneEffetti della malnutrizione
Diversi organi viscerali vanno incontro a grave deplezione proteica.
Fegato e milza possono perdere fino al 60-65% della loro massa. Cuore e rene si atrofizzano piu’ lentamente Il cervello non subisce iniziali apprezzabili perdite anche nelle forme più gravi di MPE
VALUTAZIONE NUTRIZIONALE
La valutazione clinica dello stato nutrizionale del paziente è condizione essenziale per la prevenzione primaria delle malattie cronico-degenerative ad eziologia alimentare
La diagnosi precoce della malnutrizione consente la prevenzione secondaria delle patologie la cui prognosi e terapia sono condizionate dalla malnutrizione
• Valutazione del tipo di malnutrizione e del grado
• Impostazione di schemi terapeutici adeguati e personalizzati
• Valutazione quantitativa e qualitativa dell’efficacia del supporto nutrizionale
• Classificazione ed individuazione dei pazienti a rischio
VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALEOBIETTIVI
• BUONA SENSIBILITA’
• NON INVASIVITA’
• RIPRODUCIBILITA’ NEL TEMPO
• POSSIBILITA’ DI STANDARDIZZAZIONE
• PRONTA VARIABILITA’
• BASSO COSTO
REQUISITI DEI PARAMETRI DI VALUTAZIONE
Screening malnutrizioneScreening malnutrizione
Un test di screening sullo stato nutrizionale deve contenere le seguenti informazioni:
Calo ponderale recenteBMI attualeGravità della patologia in attoAssunzione di cibo attuale
Test di screening per Test di screening per malnutrizione ESPENmalnutrizione ESPEN
MUST (Malnutrition screening tool): comunità
NRS (Nutritional Risk Screening): pazienti ricoverati
MNA (Mini Nutritional Assessment): anziani
Malnutrition Screening tool Malnutrition Screening tool (MUST)(MUST)
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Nutritional Risk Nutritional Risk Screening (NRS)Screening (NRS)
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Nutritional Risk Nutritional Risk Screening (NRS)Screening (NRS)
Mini Nutritional Mini Nutritional Assessment (MNA)Assessment (MNA)
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VALUTAZIONE NUTRIZIONALEVALUTAZIONE NUTRIZIONALE
Anamnesi familiare, patologica, alimentare, farmacologica
Esame obiettivo generale Parametri antropometrici (peso e altezza etc. ) Parametri bioumorali routinari Valutazione proteine viscerali Indagini immunologiche Calcolo della spesa energetica totale (TEE con
Calorimetria indiretta) Valutazione della FAT,FFM,e idratazione (BIA)
Anamnesi mirataAnamnesi mirata Calo ponderale recente Assunzione di cibo attuale Abitudini alimentari Allergie e intolleranze alimentari Assunzione di farmaci che possano influenzare
l’appetito e/o le funzioni gastrointestinali Condizioni di salute attuali e patologie croniche
che comportino limitazioni funzionali (valutare le eventuali implicazioni sul dispendio energetico totale e sulla composizione corporea)
• APPETITO SCARSO
• PROBLEMI DI MASTICAZIONE E/O DEGLUTIZIONE
• ALLERGIE ALIMENTARI
• ALCOOLISMO, TOSSICODIPENDENZA
• RECENTE SITUAZIONE DI STRESS, INTERVENTI CHIRURGICI O TRAUMI
• INTERVENTI SUL TRATTO GASTROENTERICO
• PERDITE ESTERNE DI NUTRIENTI (fistole, drenaggi, ustioni, diarrea cronica)
• RECENTE TRATTAMENTO CON ANTIBLASTICI IMMUNOSOPPRESSORI
• CONCOMITANZA DI DIABETE, EPATOPATIA, NEFROPATIA
• PERDITA DI PESO RECENTE
VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALEINDAGINE ANAMNESTICA
ANAMNESI ALIMENTARE
•Evoluzione nel tempo del tipo di alimentazione attuale.
•Motivazione dei comportamenti dietetici pregressi
•Computo delle ingesta attuali sul breve e lungo periodo (calorie e singoli nutrienti)
•Grado di conoscenza del paziente in campo alimentare
•Preferenze,avversioni alimentari
•Abitudini di distribuzione dei pasti
•Aspetti logistici dell’alimentazione (organizzazione della giornata alim.)
•Risposta alimentare a stati emotivi e a situazioni sociali particolari
Esame obiettivo miratoEsame obiettivo mirato
Valutazione della massa muscolare e delle riserve di grasso sottocutaneo
Valutazione presenza di segni di ritenzione idrica
Ricerca all’ispezione di segni e sintomi di deficit di vitamine e/o minerali: dermatiti, glossiti, cheiliti, irritabilità neuromuscolare, alopecia etc
Calcolo del BMICalcolo del BMI
Peso in Kg/(altezza in m)2
SOTTOPESO MAGREZZA NORMALE SOVRAPPESO OBESITA’
BMI <18,5 18,5-20 20-25 25-30 >30
•Peso,peso attuale/peso abituale,peso attuale/peso teorico
•Statura
•Circonferenza vita, WHR
•Circonferenza del braccio al 3° medio
•Circonferenze del tronco e degli arti
•Diametri scheletrici
•Pliche cutanee (tricipitale, bicipitale, sottoscapolare, sovrailiaca)
•Valutazione della composizione corporea
Misure antropoplicometriche
TEST FUNZIONALI
Funzione muscolare (dinamometria etc.)
Funzione muscoli respiratori (spirometria etc.)
Umore e funzioni mentali (mood score etc)
TEST IMMUNOLOGICITEST IMMUNOLOGICI
Risposte cutanee a stimolazioni antigeniche intradermiche
Conta dei leucociti e formula (in part. Linfociti T)
TEST EMATOCHIMICITEST EMATOCHIMICI
Proteine plasmatiche: albumina, transtiretina (T1/2: 2 gg), prealbumina, transferrina (T1/2: 7 gg)
Elettroliti, urea e creatininaBilancio azotatoMinerali e vitamineCreatinine/Height Index (CHI)
ALBUMINA (v.n = 3,5-5 ) Emivita di circa 20 gg
Distribuita in un pool corporeo ampio soprattutto extravascolareEventuali modifiche al di fuori dello spazio intravascolare non verranno rilevate dalle determinazioni plasmatiche. L’ipoalbuminemia non è presente in tutte le condizioni di denutrizione o iponutrizione ( ad es. è caratteristica del kwashiorkor, ma in pz sottoposti a semidigiuno protratto per sei mesi solo -2%) del 10% corrisponde ad una perdita di peso di almeno il 25% In malnutrizioni croniche come in AN, la riduzione dell’albuminemia compare in soggetti con perdite di peso di almeno il 30%
Il metabolismo dell’albumina è alterato in : - malassorbimento- epatopatie- nefropatie- infezioni- traumi- neoplasie- squilibri osmotici e ormonali - in tutte le condizioni in cui c’è dell’acqua extracellulare L’albuminemia è un indice di malnutrizione proteica solo nelle fasi molto avanzate, in condizioni di grave deperimento organico e può avere valore predittivo di maggiore morbilità e mortalità.
PREALBUMINA (Thyroxin-Binding Prealbumin)
INDICATORE DI STATO DI NUTRIZIONE PIU’ SENSIBILE DELLA TRANSFERRINA - Emivita di soli 2 g - Pool totale più contenuto - di PA è dovuta a deficit proteico ed energetico
Bilancio azotatoBilancio azotato
Il bilancio azotato riflette la differenza fra l’intake proteico e le perdite
E’ pari a zero in condizioni di normalità, positivo in condizioni di accrescimento e negativo in condizioni cataboliche
Bilancio azotato (g/die) = (intake proteico/6,25) - (azoto urinario +perdite fecali + perdite
obbligatorie)
Perdite obbligatorie=10-20 mg/kg(die)
Creatinine Height Index (CHI)Creatinine Height Index (CHI) E’ un indice della massa muscolare e del peso
corporeo. Risente ovviamente della funzione renale CHI = Creatininuria nelle 24h x100/ Creatininuria
attesa nelle 24h Esistono tabelle di riferimento, in linea di massima
nelle donne la creatininuria attesa è di 18 mg/kg di peso ideale e negli uomini di 23 mg/kg di peso ideale
Deficit del 5-15%: Lieve Deficit del 15-30%: Moderato Deficit >30%: Severo
MALNUTRIZIONE V.N. LIEVE MODERATA SEVERA
ALBUMINA (g%) >3,5 3-3,5 2,5-3 <2,5TRANSFER.(mg%) >200 180-200 160-180
<160RBP (mcg/ml) >250 <250 PREALB.(mcg/ml) >50 <50LINFOCITI (N/ml) >1800 1500-1800 900-1500 < 900CREATINURIA/ALT. U >8,5 7,6-6,8 6,8-6 < 6(mcg/cm/die) D >5,8 5,2-4,6 4,6-4 < 4PESO ATTUALE (kg) %PESO IDEALE >90 >80 >70 <70 %PESO ABITUALE >95 > 85 >75 <75%CALO PESO <10 >10 >15 >20 (6 mesi)
MALNUTRIZIONE V.N. LIEVE MODERATA SEVERA
PLICA TRICIP. U >11,3 >10 >7,5 <7,5 (mm.) D >14,9 >13,2 >9,9 <9,9
CIRC.BRACCIO U >26,3 >23,4 >17,6 <17,6(cm.) D >25,7 >22,8 >17,1 <17,1
CIRC.MUSCOLI U >22,8 >20,2 >15,2 <15,2BRACCIO (cm.) D >20,9 >18,6 >13,9 <13,9
SKIN TESTS ++ + - -(PPD, candidina,tricofitina, sk/sd)
SEGNI E SINTOMI DEIDEFICIT NUTRIZIONALI
DEFICIT SINTOMI
MALNUTRIZIONE BASSO PESO CORPOREO, PALLORECALORICO-PROT. ASTENIA, RIDUZIONE GRASSO SOTTO CUTANEO, ATROFIA M.TEMPORALI EDEMI, IPOPROTIDEMIA, DEFICIT IM- MUNITARI
VIT.B1 ANORESSIA, MALESSERE, ASTENIA ARTI INFERIORI, IPO-AREFLESSIA,
PARESTESIE, ENCEFALOPATIA
VIT.B2 CHEILOSI, STOMATITE ANGOLARE, PER- DITA CAPELLI, VISIONE CONFUSA E BRUCIORE AGLI OCCHI
SEGNI E SINTOMI DEI DEFICIT NUTRIZIONALI
DEFICIT SINTOMI
VIT. B3 DEPRESSIONE ED ALTERAZIONE TONO UMORE,IRRITABILITA', AMNESIE,
NEUROPATIA PERIFERICA, ALTERAZIONE RIFLESSI,ANEMIA, FATICABILITA'
FOLATI AMNESIE, ANEMIA, IRRITABILITA', MALASSORB. VIT. C ECCHIMOSI SPONT., ARTRALGIE, FATICABILITA'
VIT. D DOLORI OSSEI, RIDUZIONE STATURA, FRATTURE SPONTANEE, ASTENIA
VIT. A EMERALOPIA, DERMATITI
SEGNI E SINTOMI DEI DEFICIT NUTRIZIONALI
DEFICIT SINTOMI
VIT. B12 ANEMIA MEGALOBLASTICA, ALT. NEUROLOGICHE GLOSSITE, MALASSORBIMENTO
CALCIO DOLORI OSSEI ED ARTICOLARI, OSTEOPOROSI EFOSFORO FRATTURE SPONTANEE
ZINCO IPOGEUSIA, IPOOSMIA, ANORESSIA, PERDITA CAPELLI, ALTERAZIONI VISIONE NOTTURNA, DIF- FICOLTA' GUARIGIONE FERITE
IODIO GOZZO
RAME ANEMIA IPERCROM.MICROC., ALTER.OSSEE, NEUTROPENIA SELENIO CARDIOMIOPATIE, MIOSITE, AN.EMOLITICA
DISPENDIO ENERGETICODISPENDIO ENERGETICOTEE= BEE+TEF+LAF
TEF=energia per l’utilizzo dei nutrienti: variabile, in genere 0.07-0.10 del BEE;
LAF=fattore di correzione per attività fisica: variabile(allettato incosciente=1; allettato
sveglio=1.1-1.25;deambulante=1.25-1.5)
In caso di febbre aggiungere 13% del BEE per ogni °C sopra 37°
Componenti della spesa energeticaComponenti della spesa energetica
Parametro Stima indiretta Stima diretta
Spesa energetica totale
(TEE)
Diluizione dell’acqua marcata con deuterio e ossigeno-18
Camera metabolica
Metabolismo a riposo
(REE)
Nomogrammi o equazioni (peso, altezza, superficie corporea)
Calorimetria indiretta-consente la determinazione dei substrati energetici consumati*
Effetto termico del cibo (TEF)
TEF=REE x 0.1 Calorimetria diretta durante assunzione di cibo
Attività fisica
(AF)
Normogrammi e formule Calorimetria indiretta in corso di esercizio fisico*
* Utilizzabile nella pratica clinica
CALCOLO DEL BEECALCOLO DEL BEE
FORMULA DI HARRIS BENEDICT:(B.E.E., Basal Energy Expenditure)
B.E.E. MASCHI=66+(13,7 x PESO IDEALE (Kg))+(5 x ALTEZZA (cm))-(6,8 x ETA’ (anni))
B.E.E. FEMMINE=665+(9,6 x PESO IDEALE (Kg))+(1,7 x ALTEZZA (cm))-(4,7 x ETA’ (anni))
N.B.: nei soggetti in sottopeso o sovrappeso il Peso ideale si intende secondo la formula di Lorenz, per ripristinare un normale rapporto massa
grassa/massa magra.
FATTORE DI CORREZIONE PER ATTIVITA’ FISICA (AF)riposo assoluto = 1,00
allettato sveglio = 1,10-1,25 deambulante 1,25-1,5
FATTORI DI CORREZIONE PER LO STRESS (SF)malnutriti =1.00
chirurgia complicata = 1.25chirurgia elettiva = 1.10
politrauma sepsi = 1.25-1.50
N.B.: assumere un solo fattore di correzione
ETICAETICA
La terapia nutrizionale è considerata un trattamento medico e come tale è soggetto alle stesse limitazioni per motivi etici della ventilazione artificiale, dei trattamenti antibiotici, ecc: rispetto dei principi di autonomia, beneficio e giustizia
Non risponde a criteri di eticità non fornire supporto nutrizionale al paziente che si prevede avrà un periodo di alimentazione inadeguata connessa a una o più patologie
Come intervenire?Come intervenire?
Identificare il paziente a rischio
Calcolare i fabbisogni nutrizionali
Fornire correttamente la terapia nutrizionale, scegliendo la corretta via di somministrazione e la corretta formulazione
RIPARTIZIONE DEI MACRONUTRIENTIRIPARTIZIONE DEI MACRONUTRIENTI
Nel soggetto adulto e in buone condizioni fisiche la ripartizione considerata ottimale prevede:
10-15% dell’apporto energetico giornaliero, fornito da proteine
25-30% dell’apporto energetico giornaliero, fornito da lipidi di cui preferibilmente 7-8% come PUFA (di cui 3 : 5%), 10-12% come MUFA e <10% come SUFA Colesterolo <200 mg
55-65% dell’apporto energetico giornaliero, fornito da carboidrati,di cui <10% di tipo semplice, il resto di tipo complesso
Fibre : apporto ottimale intorno ai 30 g/die
PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA
Dopo aver effettuato le proprie valutazioni clinico-nutrizionali e dietetico-comportamentali , il medico stabilisce le finalità di una dietoterapia volta a :• controllare o risolvere i sintomi e i segni di malattie correlabili ad errori dietetici
• contenere l’evoluzione di molte malattie degenerative croniche
• a prevenire o correggere stati subcarenziali o di franca malnutrizione
• recuperare funzioni vitali compromesse da stress chirurgici
PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 2PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 2
Le diete terapeutiche sono generalmente volte a modificare alcune
caratteristiche di composizione dell’alimentazione normale (modulazione delle percentuali di macronutrienti..) oppure ne modificano
la consistenza (diete liquide,semiliquide ecc.) o entrambe le cose
Il dettaglio della prescrizione (grammatura degli alimenti o dei nutrienti) dipenderà dalla gravità dello stato patologico e dalla necessità di uno stretto controllo della co-presenza di alcuni micronutrienti (ad es. nell’IR), nonché dalle prospettive terapeutiche della patologia
PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 3PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 3
•STIMA DEL FABBISOGNO ENERGETICO INDIVIDUALE
•RIPARTIZIONE DEI MACRONUTRIENTI IN BASE ALLA PATOLOGIA
•CORREZIONE DI EVENTUALI CARENZE DI NUTRIENTI
PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 4PIANIFICAZIONE DI UNA DIETOTERAPIA 4
Ogni modifica dettata dalle singole patologie viene modellatasul precedente schema (basato sui Larn) tenendo presente che oltre ad assicurare una introduzione energetica e di nutrientiadeguata allo stato di salute, una dietoterapia deve garantire
una dieta di base appetibile per il paziente e variata il piu’ possibile, considerando che:
NON ESISTE L’ALIMENTO COMPLETO
NON ESISTE ALIMENTO CHE NON SIA SOSTITUIBILE CON UN ALTRO DALLE PROPRIETA’ NUTRIZIONALI SIMILI
LA COMPLIANCE DEL PAZIENTE VA RICERCATA E NON DEVE ESSERE UN OPTIONAL
Per approfondire…Per approfondire…
Life Long Learning programme in Clinical Nutrition and Metabolism: http://lllnutrition.com/
Organizzazione Mondiale della Salute: http://www.who.int/nutrition/publications/malnutrition/en/index.html
The European Society for Clinical Nutrition and Metabolism: http://www.espen.org/espenguidelines.html
PRESUPPOSTI FISIOPATOLOGICI DELLE CONSEGUENZE CLINICHE DOPO BY-PASS GASTRICO
PRECOCE SAZIETA’VOMITO POST-PRANDIALE
DUMPING SYNDROMEDIARREA CRONICA
MALDIGESTIONE
MALASSORBIMENTO
• camera gastrica +• Accelerato transito
•Transito digiunale rapido•Deficit di disaccaridasi•Proliferazione batteri patogeni•Traslocazione batterica
• Accelerato transito• Cibo non adeguatamente emulsionato• Asincronismo secrezioni bilio-panc.• secrezioni bilio-pancreatiche
DumpingLa “dumping syndrome” deriva da un alterato svuotamento gastrico secondario a resezione, asportazione o bypass dello sfintere pilorico. La sintomatologia insorge a breve distanza dai
pasti e comprende dolore colico, distenzione addominale, nausea, vomito, diarrea, flatulenza, borborigmi, debolezza, vertigini, sudorazioni, vampate di calore, palpitazioni e occasionalmente episodi sincopali. Il test con assunzione di soluzione glucosata ipertonica per os riproduce la sintomatologia, inducendo una riduzione del volume circolante e un aumento della velocità di svuotamento gastrico e della glicemia. I sintomi dell’ipoglicemia tardiva sono legati alla risposta adrenalinica e includono sudorazione, palpitazioni, tremori e debolezza; compaiono 2-4 ore dopo i pasti.
DUMPING SYNDROMEDUMPING SYNDROME
RaraSecondaria a ipoglicemia conseguente a picco insulinemico :Sudorazione, debolezza, confusioneRaramente perdita di coscienza
2/3 dei gastrectomizzatiSecondaria al rapido svuotamento gastrico :Senso di precoce riempimento gastrico con distensione addominaleNausea, vomito, sudorazioneTachicardia, pallore, tachipnea, debolezza, languore
TARDIVA
(2 –3 ore dopo il pasto)
PRECOCE
(15 – 30 minuti dopo il pasto)
Evitare bevande dolci, latte e alcool Aggiungere fonti di pectina ai pasti Non sdraiarsi prima di 1/2 ora dopo
il pasto
6 –7 pasti piccoli e frequenti Non bere durante i pasti carboidrati, proteine
Management
APPROCCIO NUTRIZIONALE ALLA APPROCCIO NUTRIZIONALE ALLA DUMPING SYNDROMEDUMPING SYNDROME
Cibi proteici
Rallentano lo svuotamento gastrico
Inibitori dell’amilasi pancreatica (acarbosio) Rallentano la cessione dei monosaccaridi dagli alimenti limitando anche la distensione addominale
Fibre solubili: (gomma di guar, pectine 5g/pasto, psillio)Fibre liquide: (etilidrossietilcellulosa 250 ml) Riducono la diarrea e gli episodi di ipoglicemia rallentando il transito e riducendo i picchi glicemici postprandiali
Ansa afferente
La “sindrome dell’ansa afferente” dopo gastrectomia secondo Billroth II si manifesta con un dolore all’ipocondrio destro accompagnato a senso di sazietà, che si risolve con un episodio di vomito violento di cibo e bile non mescolati. L’ecografia può dimostrare la presenza di una dilatazione del duodeno e dell’ansa afferente.
SINDROME DELL’ANSA AFFERENTESINDROME DELL’ANSA AFFERENTE Rara Svuotamento dell’ansa afferente conseguente all’ostruzione meccanica o all’alterata peristalsi Dolori epigastrici ed ipocondriaci post-prandiali Senso di precoce riempimento gastrico con distensione addominale Risoluzione dopo vomito alimentare e biliare
Dieta simile a quella per la dumping syndrome precoce
Management
DIARREADIARREA
Secondaria all’accelerato svuotamento dello stomaco Rapido passaggio degli alimenti attraverso l’intestino acidi biliari nel colon (DBP) Può determinare moderato malassorbimento
Dieta simile a quella della “Dumping Syndrome”
Management
MALASSORBIMENTOMALASSORBIMENTO
Secondario all’ accelerato transitoMancato coordinamento tra secrezione pancreatica e passaggio degli alimentiInsufficiente frazionamento e pre-digestione del bolo alimentare proliferazione batterica secrezione acida del Fattore Intriseco e della proteina R
Steatorrea Alterato assorbimento di ferro e calcio
Alterato assorbimento di vitamine
STEATORREASTEATORREA
Diarrea (inizialmente) Alterata funzione pancreatica
Proliferazione batterica Ridotto tempo di transito attraverso l’intestino tenue
Supplementazione con enzimi pancreatici
Uso di MCT
Management
CONSEGUENZE NUTRITIONALICONSEGUENZE NUTRITIONALI
OSTEOPOROSI E OSTEOMALACIA ( Ca++ e vit. D )
ANEMIA MACROCITICA ( vit. B12 e IF )
ANEMIA MICROCITICA ( Fe++ )
PERDITA DI GRASSI CON LE FECI
• DISTURBI NEUROLOGICI ( vit. B1 )
VITAMINE E OLIGOELEMENTIVITAMINE E OLIGOELEMENTI
Generalmente la copertura del fabbisognoGeneralmente la copertura del fabbisognoè conseguibile con formule per os è conseguibile con formule per os
multivitaminiche/minerali eccetto che per multivitaminiche/minerali eccetto che per la vit.Bla vit.B1212
Folati: il livello cade significativamente tra il 5°-12° mese
Vit.B12: livelli bassi in pz con calo ponderale >50 Kg/I° anno
Vit B1: deficit sintomatico in caso di vomito incontrollato
CARENZE PIU’ FREQUENTI
ASSORBIMENTO DELLA COBALAMINAASSORBIMENTO DELLA COBALAMINA
Nell’ambiente acido dello stomaco la cobalamina si lega preferenzialmente alla proteina R, secreta nella saliva, piuttosto che al Fattore Intrinseco (F.I.). Nel digiuno e nel duodeno il complesso viene degradato dalle proteasi pancreatiche
• Nell’intestino tenue (pH neutro) la cobalamina si lega preferenzialmente al F.I.
• Il complesso F.I. - cobalamina si lega al recettore specifico e viene quindi assorbito
CARENZA DI VITAMIN BCARENZA DI VITAMIN B1212
della secrezione del Fattore IntrinsecoInattivazione della proteina R secondaria a del pH gastrico
Supplementazione e.v. di 1000-5000 g / mese
Management
CORREZIONE DEFICIT DI TIAMINACORREZIONE DEFICIT DI TIAMINA
Necessaria in caso di disturbi neurologici secondari a vomito incontrollato:
100 mg ev/im per 7-14 gg10 mg per os/die
•Visione doppia•Nistagmo•Atassia
•Polineuropatia•Confusione mentale
Rischio > nei paz. che vomitano, r. tra il 1° e 3° mese nei pazienti che non assumono supplementiRischio associato inoltre alla riduzione calorica e al malassorbimento
CARENZA DI FERROCARENZA DI FERRO assunzione di cibo digestione degli alimenti contenenti ferro (carni) pH gastrico e conversione dello ione ferrico a ferroso, forma più facilmente assorbibile By-pass duodenale
Supplementazione per os di ferro (30-60 mg/die) e acido ascorbico
Supplementazione di ferro e.v.
Supplementazione con fruttooligosaccaridi (studi sugli animali)
Management
Rischio > nelle donne in età fertile
Sviluppo di carenza di ferro in
pazienti sottoposti a chirurgia gastrica
0%20%40%60%80%
100%120%
I° mese IV° mese XVIII° mese
Mesi
pat
ien
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Calomino et al. Minerva Chir. 1998
OSTEOPOROSI E OSTEOMALACIAOSTEOPOROSI E OSTEOMALACIA
La perdita di peso è l’unico fattore, dimostrato, responsabile dell’osteoporosi e dell’osteomalacia nei paz. sottoposti a chirurgia gastrica
Uso di latte trattato con lattasi o di yogurtSupplementazione con calcio (citrato, citrato-malato)
e vit.D
Management
•Intolleranza al lattosio•By-pass duodenale•Formazione di saponi ( ac.grassi + Ca++) Ca++
FASI DELLA RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
1. Ia settimana (rimozione sondino): Dieta liquida con supplementazioni * = >300 kcal
2. Dieta semi-liquida (omogeneizzati, yogurt….) per 2-3 settimane circa ( secondo tolleranza ) con supplementazioni* = 600-800 kcal
3. Inizio dieta a consistenza solida con supplementazioni = kcal 1000 a regime
* in forma liquida
NUTRIZIONE E GUARIGIONE DELLE NUTRIZIONE E GUARIGIONE DELLE FERITE CHIRURGICHEFERITE CHIRURGICHE
MACRONUTRIENTILipidi>30%: rallentano il movimento dei leucociti, essenziale per la prevenzione della sepsi e per i processi di cicatrizzazione
Proteine: esplicano funzione plastica e di supporto per il sistema immunitario
MICRONUTRIENTIVit.A, Vit.B1, Ac.Pantotenico, Vit.C, Cu, Mn, Zn: favoriscono la riparazione delle ferite attraverso una velocizzazione della sintesi del collagene e fungendo da importanti cofattori enzimatici
OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
1. Contrastare la sepsi
2. Favorire la cicatrizzazione delle ferite
3. Sostenere il sistema immunitario
4. Bilanciare i deficit di macro e micronutrienti
5. Prevenire le complicanze
Al fine di aumentare la risposta immunitaria, ripristinare ilAl fine di aumentare la risposta immunitaria, ripristinare ilbilancio azotato , contrastare la malnutrizione e favorire la bilancio azotato , contrastare la malnutrizione e favorire la cicatrizzazione delle ferite si sono dimostrati utili i seguenti cicatrizzazione delle ferite si sono dimostrati utili i seguenti nutrienti:nutrienti:
MACRONUTRIENTILipidi: se necessario provenienti per il 50% da MCT** e in parte da EFA -Un eccesso rallenta il movimento dei leucociti essenziale per la prevenzione della sepsi e per i processi di cicatrizzazione
Rapporto raccomandato Ώ6/Ώ3: 3.5/1-5/1 per prevenire lo squilibrio nel la produzione di eicosanoidi in direzione infiammatoria e antiimmunitaria.
TERAPIA NUTRIZIONALE 1
Proteine: di elevato valore biologicoGlutamina (essenziale per la mucosa,traslocazione batterica), Arginina (bilancio azotato,linfociti T), Cysteina e Glutatione ( proliferazione linfociti) - esplicano funzione plastica e di supporto per il sistema immunitario
Oli ottenuti a partire dalla noce di cocco
Molecole di 6-12 atomi di carbonio Per essere assorbiti non necessitano di bile o lipasi e sono assorbiti attraverso il
circolo portale e non la via linfatica
Più rapidamente idrolizzati dagli enzimi pancreatici
Aumentano l’assorbimento delle vitamine liposolubili
Apportano meno energia dei trigliceridi a catena lunga (8,3 vs 9 Kcal/g)
Quantitativo ottimale 40-50 g/die (attenzione nei diabetici scompensati e nei cirrotici)
Olio MCT usato non solo come condimento ma anche per cucinare o cuocere al forno (<150-160°)
Anche gli MCT possono causare diarrea
Trigliceridi a media catena (MCT)
TERAPIA NUTRITIONALE 2TERAPIA NUTRITIONALE 2
Carboidrati: soprattutto di origine complessa come pane, pasta, riso, vegetali; evitare carboidrati semplici, bevande zuccherate o gassateIn caso di intolleranza al lattosio eliminare temporaneamente latte e derivati, quindi introdurre gradualmente: latti fermentati, yogurt, alcuni formaggi stagionati (parmigiano)
Fibre: principalmente solubili , soprattutto pectine (prodotti dell’avena, mele, salsa di mele, banane, agrumi), mucillagini (psyllium) e gomma guar
E’ consigliabile supplementazione Probiotici e Prebiotici
Probiotici: supplementi contenenti lactobacillus bulgaricus, o acidophilus, o bifidobacterium, o streptococcus termophilus , i quali migliorano:
deficienza di lattasi produzione di enzimi proteolitici produzione di vitamine (complesso B e K) difesa da germi patogeni attivazione sistema immune deconiugazione di acidi biliari
Prebiotici: I fruttooligosaccaridi (FOS) hanno mostrato buoni risultati come substrati per la crescita di bifidobacterium e quindi per contrastare lo stato di malnutrizione
MICRONUTRIENTIVitamine: Vit. A (processi di differenziazione cellulare) ß-carotene* Vit. B1, Ac.Pantotenico (protegge dalla degradazione proteolitica ) Vit. B12 Vit.C* (velocizza la sintesi del collagene) Vit.E* ( CD4)
Minerali: Fe Ca Mn (glicosilazione dei residui di idrossiprolina) Zn* (componente di Cu/Zn SOD) Cu* (componente di Cu/Zn SOD) Na (1.2 g = NaCl 3 g/die)
* Fanno inoltre parte dei sistemi di difesa antiossidanti
TERAPIA NUTRIZIONALE 3