malattia infettiva 1esantemi 1
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ESANTEMI INFETTIVI ESANTEMI INFETTIVI
Esfoliazione dell’epidermide in lamelle di vario spessore ed estensione
Paracheratosi e discheratosiSquama
Alterazione localizzata e rilevata del colore della mucosa buccale
Lesione mucosale da fenomeni emorragici o pigmentari
Enantema
Espressione clinicaModalità di formazioneLesioni
elementari
Piccola cavità che contiene un essudato non purulento
Necrosi cellulare,edema intra- ed intercellulare con acantolisi
Vescicola
Raccolta di liquido chiaro di dimensioni maggiori
Aumento di volume della vescicola
Bolla
Cavità ripiena di liquido purulentoEssudazione,accumulo di GB nella vescicola
Pustola
Escara seccaFormazione di residui essiccati con cellule epiteliali e microrganismi
Crosta
Piccola emorragia sottoepidermicaLesione capillarePetecchia
Piccolo rilievo cutaneo circoscritta solidaEdema e infiltrazione cellularePapula
Alterazione a chiazza del colore cutaneoFenomeni emorragici o pigmentariMacula
Arrossamento circoscritto o diffuso, non rilevato che scompare alla vitropressioneVasodilatazioneEritema
Malaria (blackwater fever)Toxoplasmosi
Infezioni da protozoi
Sepsi da Neisseria meningitidisSepsi da Neisseria gonorrhoeaeSepsi da Pseudomonas aeruginosaEndocardite batterica subacutaListeriosi
Febbre purpurica delle Montagne RoccioseTifo esantematico
Necrolisi epidermica tossica (S.di Lyell)
Rickettsialpox
ScarlattinaErisipelaEritema marginatoSindrome dello shock tossicoNecrolisi epidermica tossicaSifilide secondariaLeptospirosiMalattia di LymeMeningococcemia cronicaSepsi da Pseudomonas aeruginosaFebbre purpurica delle montagne Rocciose
Tifo murino
Infezioni da batteri
Infezione da EnterovirusFebbri emorragiche virali (dengue; febber gialla; malattia da virus Marburg, Ebola, Junin, Machupo ed altri)Morbillo
Malattie erpeticaVaricellaHerpes zosterInfezione da Enterovirus
MorbilloRosoliaInfezione da EnterovirusInfezione da CMVInfezione da HIVEpatite B (HBV)Esantema criticoInfezione da AdenovirusInfezione da ReovirusMononucleosi infettivaVaccinazione con virus attenuato
Infezioni da virus
Esantemi emorragiciEsantemi vescicolosiEsantemi maculopapulosi
Esantemi: elementi anamnesticiEsantemi: elementi anamnestici
• Età, stato vaccinale, anamnesi individuale per malattie esantematiche
• Assunzione di farmaci negli ultimi 30 giorni
• Viaggi al di fuori dell’area di residenza
• Esposizione occupazionale
• Esposizione al sole
• Immunizzazioni (vaccinazioni)
• Esposizione a malattie sessualmente trasmissibili
• Valvulopatia cardiaca
• Anamnesi positiva per allergie o per altre malattie possibili cause d’esantema (es. patologie autoimmuni)
• Recente esposizione a persone malate
• Soggiorno in ambienti extraurbani
• Abitudini o attività ricreative
ESEMPI DI ESANTEMI CON ESTENSIONE PALMO-PLANTARE
ESEMPI DI ESANTEMI CON ESTENSIONE PALMO-PLANTARE
NON INFETTIVIEsantemi allergici
INFETTIVILue secondariaFebbre bottonosaTSS (Toxic Shock Syndrome)
PROBABILE EZIOLOGIA INFETTIVASindrome di Kawasaki
MorbilloMorbillo
• Malattia acuta , altamente contagiosa e diffusiva caratterizzata da febbre, coriza, tosse, congiuntivite, enantema e esantema
• EZIOLOGIA: virus del morbillo, genere Morbillivirus, famiglia Paramixovirus; RNA a singola elica negativa, dimatro 120-250 nm
• EPIDEMIOLOGIA: il virus è presente nelle secrezioni nasofaringee durante la fase prodromica pre-eruttiva e nei primi giorni dell’esantema
MorbilloMorbillo• Epidemiologia: in epoca pre-vaccinale venivano
notificati in Italia una media di 60.000-80.000 casi di morbillo all’anno; nell’ultimo decennio sono stati notificati in media 35.000 casi, con picchi epidemici nel 1988 (88.909 casi), nel 1992 (65.013 casi), nel 1997 (41.246 casi)
• IMMUNITA’: la malattia è seguita da una immunità che perdura per tutta la vita; gli anticorpi materni trasferiti passivamente dalla madre al feto proteggono il bambino nei primi mesi di vita; in corso di morbillo si verifica una transitoria alterazione dell’immunità cellulo-mediata
MorbilloMorbillo
• Periodo di incubazione: in media 11 giorni
• Fase prodromica: (durata 1-4 giorni) febbre elevata (40-41 °C); mialgie; malessere generale; cefalea
Sintomi oculari: fotofobia; iniezione congiuntivale; lacrimazione
Tosse produttiva; coriza; afonia (meno frequente); chiazze di Koplik (mucosa): compaiono 1 giorno prima del rash e scompaiono entro due giorni (segno patognomonico)
MorbilloMorbillo
• Esantema: compare entro 2-4 giorni dalla fase prodromica e si estende in senso cranio-caudale (dietro le orecchie, volto, collo, tronco, estremità); inizialmente si tratta di macule che divengono papule e tendono a confluire. Scompare con lo stesso ordine di comparsa entro 5 giorni ed è seguito da una fine desquamazione.
• Negli adulti l’esantema può assumere un colorito violaceo; può essere confluente e modestamente rilevato
Morbillo- forme clinicheMorbillo- forme cliniche
• Morbillo modificato (soggetti parzialmente immunizzati) il periodo di incubazione può essere prolungato (> 21 giorni) mentre la malattia è meno severa e più breve
• Morbillo atipico (osservato nei soggetti immunizzati con vaccino inattivato con formalina e successivamente esposti al virus selvaggio); fase prodromica febbre elevata; cefalea; milagie; dolori addominali; tosse non produttiva; dispnea; esantema che inizia alle piante dei piedi e alle palme delle mani e si diffonde in senso centripeto risparmiando il volto (vescicole, petecchie); miosite; polmonite interstiziale; DIC
• Morbillo gestazionale
Morbillo- complicanzeMorbillo- complicanze• Batteriche: otite media 5-9 %; polmonite 1-7 %
leucocitosi neutrofila; persistenza della febbre
• Encefalomielite: 1/1000 casi di malattia; post-infettiva (1-7 gg dall’esantema) demielinizzante (ricomparsa della febbre; cefalea; vomito; rigor nucalis); convulsioni; sintomi neurologici focali (letale nel 10 % dei casi);
• PESS (panencefalite subacuta sclerosante): 1/300.000 (6-8 anni dopo un morbillo caratterizzato da un esordio precoce, in genere prima dei due anni) consegue alla produzione di virioni difettivi che mancano della proteina della matrice virale (proteina M)
• Encefalite morbillosa subacuta (solo negli individui immunodepressi)
Morbillo- complicanzeMorbillo- complicanze
• Polmonite a cellule giganti (Hecht)
• Porpora trombocitopenica
• Gastroenteriche: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali; epatite
MorbilloMorbillo• Diagnosi: difficile durante la fase prodromica
( ameno che non siano presenti le chiazze di Koplik); dd: rosolia; scarlattina; mononucleosi infettiva; eruzione da farmaci; malattia di Kawasaki; sindrome da shock tossico
• Diagnosi specifica: l’isolamento virale è tecnicamente difficile; sierologia (IgM anti virus morbillo)
• Prevenzione: vaccinazione (vaccino vivente attenuato) con formulazione monovalente o formulazioni trivalente anti-morbillo, parotite-rosolia (MMR) risposte anticorpali nel 95 5 dei casi (età di somministrazione 12-15 mesi)
Morbillo: macchie di Koplik
A 16-year-old, previously healthy boy came to the hospital with a history of fever for several days, nonproductive cough, and coryza. On examination he appeared to be acutely ill; his temperature was 39.5°C, with a pulse of 120 and a respiratory rate of 18 breaths per minute. Physical examination showed intense conjunctivitis, a macular rash on the trunk, and Koplik's spots on the buccal mucosa opposite the second molars (arrow). The patient was treated with supportive care and recovered uneventfully without complications. Koplik's spots are evanescent white papules that are classically present on the buccal mucosa opposite the second molars early in the course of measles. They are often overlooked because of the presence of the rash and systemic toxicity, but they are pathognomonic. The characteristic rash begins on the forehead and, during the next 24 to 48 hours, rapidly extends to the face, the torso, and the extremities. The patient had not been vaccinated against measles.
Morbillo: esantema in fase acuta
Morbillo: esantema in seconda giornata
Morbillo in un bambino di colore
RosoliaRosolia
• Malattia acuta usualmente benigna caratterizzata da esantema (3 giorni), linfoadenopatia e assenza di sintomi prodromici
• EZIOLOGIA: piccolo virus sferico, RNA a singola elica a polarità positiva; famiglia: Togaviridae, genere Rubivirus
• EPIDEMIOLOGIA: in assenza di vaccinazione l’80 % dei soggetti acquisisce l’infezione da virus rubeolico (la cui capacità diffusiva è leggermente inferiore a quella di VZV e virus del morbillo) entro il 20-24 anno di vita. Come per il morbillo l’andamento endemo-epidemico della rosolia è poco influenzato dalla vaccinazione
RosoliaRosolia
• Periodo di incubazione: 12-23 giorni (media 18 giorni)
• Nella maggior parte dei casi decorre in maniera subclinica o asintomatica
• Clinica: fase prodromica (spesso assente nei bambini) malessere generale; febbricola; anoressia
• Adenopatia (compare 4-10 giorni prima dell’esantema) retroauricolare; sotto-occipitale; cervicale posteriore; persiste per alcune settimane; splenomegalia di lieve entità
• Esantema: eruzione maculopapulare, rosa; al volto che si diffonde al tronco e alle estremità (scompare con lo stesso ordine); in genere scompare entro tre giorni
Rosolia-complicanzeRosolia-complicanze
• Neurologiche: encefalite (1/6000); più frequente nei bambini; compare 1-7 giorni dopo l’esantema. Elevata letalità (20 %); bassa incidenza di danni neurologici o intellettivi permanenti
• Articolari: artralgie o artrite (infrequente nei bambini e nel sesso maschile); contemporanea (o entro 3 giorni) al rash; interessa le dita, i gomiti e le ginocchia; autolimitante (si risolve senza residui entro 2-30 giorni)
• Ematologiche: trombocitopenia; aumentata fragilità capillare; la piastrinopenia può persistere per 6 mesi
RosoliaRosolia
• GRAVIDANZA: morte fetale; aborto spontaneo; gravi malformazioni; danni fetali minimi; bambini sani; l’esito dipende dalla combinazione di vari fattori (livello della viremia materna; suscettibilità genetica delle cellule fetali all’infezione (?); periodo della gravidanza !!!
• Il rischio di malformazioni maggiori varia tra il 10-54 % quando la rosolia veniva contratta nel primo trimestre (Hanshaw 1985 analisi di 6 studi prospettici); maggiore durante le prime 8 settimane di gravidanza
• Dopo il I trimestre: sordità; retinopatia
• Prevenzione: vaccino trivalente morbillo-rosolia-parotite; monovalente; efficace nel 95 % dei casi
RosoliaRosolia
• Diagnosi: la diagnosi clinica non è semplice al di fuori dei periodi epidemici e per i casi tipici
• Diagnosi di laboratorio: sierologia specifica (IgM-ELISA; metodi di agglutinazione al latice)
• Rosolia congenita: biopsia placenta (12 settimane); cordocentesi (ibridazione in situ o PCR); Igm specifiche su sangue materno (> 22 settimana)
Esantema maculopapulare in rosolia
Rash acuto da rosolia
VaricellaVaricella
• Malattia acuta altamente contagiosa e diffusiva caratterizzata da febbre moderata, esantema e prurito
• EZIOLOGIA: il virus varicella-zoster (VZV) è un virus a DNA di 150-200 nm di diametro appartenente alla famiglia Herpesviridae
• EPIDEMIOLOGIA: nelle regioni temperate la varicella si manifesta prevalentemente nell’infanzia; la maggior parte dei casi si verifica nei bambini prima dei 10 anni di età. La malattia è più frequente in inverno e all’inizio della primavera. VZV viene trasmesso per via aerogena
VaricellaVaricella
• Periodo di incubazione: 10-23 giorni (media 14 giorni); dopo la penetrazione raggiunge i linfonodi regionali dove si moltiplica e dà origine alla prima viremia (5 giorni dopo) diffusione al sistema reticoloendoteliale nuova replicazione seconda viremia
• Manifestazioni cliniche: fase prodromica (inusuale): febbre modesta, malessere generale; dopo 1-2 giorni comparsa di maculo-papule che evolvono rapidamente a formare vescicole, pustole (se infettate) e croste; le lesioni sono concentrate soprattutto al tronco e al volto, generalmente sono presenti 250-500lesioni (aspetto variegato)
Varicella- ospite immunocompromessoVaricella- ospite immunocompromesso
• Maggiore morbilità e mortalità
• Guarigione più lenta delle lesioni cutanee
• Lesioni cutanee di dimensioni maggiori, ombelicate , spesso emorragiche
• Malattia viscerale
• Polmonite primaria da VZV
• Varicella maligna con porpora (purpura fulminans)
Sindrome da varicella congenitaSindrome da varicella congenita
• Nati da madre che hanno contratto la varicella durante il primo o il secondo trimestre di gravidanza
• 2% dei nati da madre con varicella (nel I o II trimestre di gravidanza)
• Costellazione di segni e sintomi: atrofia cerebrale corticale; cicatrici cutanee; ipoplasia degli arti; piede equino; prematurità e basso peso alla nascita; scarsa capacità di controllo degli sfinteri; alterazioni oculari: corioretinite; cataratta; sindrome di Horner (anisocoria/microftalmia)
• Varicella perinatale: elevata mortalità quando la malattia materna compare 5 giorni prima o entro 48 ore dal parto
Varicella - complicanzeVaricella - complicanze
• Sovrainfezioni batteriche (cute, apparato respiratorio)
• Neurologiche: possono precedere o seguire la varicella;cerebellite (atassia cerebellare) 1/4000; meningoencefalite; mielite trasversa
• Sindrome di Reye (encefalopatia acuta e degenerazione grassa del fegato)
• Ematologiche: Piastrinopenia; neutropenia
• Respiratorie: polmonite primaria e secondaria
• Miocardite; pericardite
• Pancreatite ; orchite (rare)
Herpes zosterHerpes zoster
• E’ una manifestazione acuta causata da VZV (riattivazione) caratterizzata da infiammazione delle radici dei gangli dorsali; dolore nevralgiche e lesioni vescicolari localizzate nei dermatomeri innervati dal ganglio interessato
• L’eruzione è generalmente unilaterale e interessa l’area cutanea innervata da un singolo dermatomero; le lesioni cutanee somigliano a quelle della varicella ma tendono ad essere più confluenti
Herpes zosterHerpes zoster
• Lo zoster compare in genere in soggetti con deficit immunitari (infezione da HIV; linfoma o altre neoplasie; terapie immunosoppressive, traumi locali; chirurgia spinale; anziani
• I soggetti suscettibili all’infezione da VZV possono contrarre la varicella in seguito ad esposizione ad un paziente affetto da herpes zoster (tasso d’attacco 15 %)
Complicanze neurologiche della riattivazione di VZVComplicanze neurologiche della riattivazione di VZV
Infezione primaria con VZV
Latenza
Riattivazione Zoster sine herpete
Zoster
Nevralgia post-erpetica
Pazienti immunocompromessi
Mielite Encefalite dei piccoli vasi
Pazienti immunocompetenti
Mielite Arterite granulomatosa
Varicella : numerose lesioni in fase vescicolosa
Lesioni in differenti stadi durante infezione da varicella
Herpes zosterHerpes zoster
• Occasionalmente può insorgere anche in soggetti giovani non immunocompromessi presumibilmente per una transitoria caduta della CMI diretta contro VZV; è una patologia rara nell’infanzia (varicella in utero o prima del secondo anno di vita)
• Localizzazioni: toracico (50 %); cervicale (15 %); facciale (15 %); lombare (15 %); sacrale (5 %). Herpes zoster oticus (sindrome di Ramsay-Hunt) ganglio genicolato
Herpes zoster-complicanzeHerpes zoster-complicanze
•Nevralgia post-erpetica (25-50 % dei soggetti > 50 anni); lesioni oculari (cheratite dendritica; uveite anteriore; iridociclite con glaucoma secondario; panoftalmite) per interessamento della branca oftalmica del trigemino; encefalite o encefalomielite (0,2-0,5 %); zoster varicelliforme
Herpes zoster:
fase vescicolosa
Herpes zoster:
fase crostosa
Herpes zoster: rash in sede toracica
Varicella-Herpes zosterVaricella-Herpes zoster
• Terapia varicella: immunocompetenti acyclovir : abbrevia la durata di formazione di nuove lesioni; riduce del 25 % il numero totale delle lesioni; riduce i sintomi costituzionali in 1/3 dei pazienti
• L’American academy of pediatrics raccomanda l’utilizzo della terapia negli adolescenti; negli adulti e nei soggetti ad alto rischio (immunodepressi, prematuri ecc)
• Terapia H.zoster : acyclovir 5-10 mg/kg ogni 8 ore; valaciclovir 1 g ogni 8 ore per 7-10 giorni
lesioni vescicolose sulle regioni laterali delle dita delle mani di bambino
HAND, FOOT AND MOUTH DISEASE:
inf. da Coxsackie virus tipi A16,A10 e A5
HAND, FOOT AND MOUTH DISEASE
Lesioni vescicolose al tallone ed alluce
Lesioni del cavo orale: in numero ridotto, talora dolorose
Malattia mano-bocca-piede (hand-foot-mouth disease)Malattia mano-bocca-piede (hand-foot-mouth disease)
• Eziologia: Coxackievirus A16 (meno frequentemente A5, A7,A9, A10, B2 e B5); anche enterovirus 71 talora in associazione a interessamento del SNC
• Manifestazioni cliniche: faringodinia; dolore alla deglutizione quindi comparsa di vescicole a livello del cavo orale; tali lesioni possono fondersi dando origine a bolle che vanno incontro a ulcerazione; febbre (38.39 °C per 1-2 giorni); vescicole cutanee alle mani e piedi e talora alla radice degli arti e ai glutei
Herpangina (faringite vescicolosa)Herpangina (faringite vescicolosa)
• Eziologia: Coxsackievirus A (1-10, 16 e 22); Coxsackie B (1-5); Echovirus 3,6,9,16,17,25,30
• Manifestazioni cliniche: esordio improvviso con febbre (37.7-40 °C); milagie; vomito; intensa faringodinia; disfagia (precedono la comparsa di alcune ore o 1 giorno); all’esame obiettivo inizialmente si apprezza un eritema tonsillare seguito dalla comparsa di macule, papule (2-4 mm) che divengono vescicole e si ulcerano centralmente
Megaloeritema infettivo (V malattia)Megaloeritema infettivo (V malattia)
• Eziologia: Parvovirus B19 (piccolo virus a DNA a singola elica, privo di involucro; diametro di 22 nm, appartiene alla famiglia Parvoviridae)
• Modalità di trasmissione: il contagio avviene probabilmente per via respiratoria; il periodo di incubazione varia da 5 a 15 giorni.
• Infezione frequente durante l’infanzia, all’età di 15 anni il 50 % dei soggetti ha una sierologia positiva
Megaloeritema infettivo (V malattia)Megaloeritema infettivo (V malattia)
• Clinica: dopo una breve fase prodromica (astenia; faringodinia; febbricola) compare un esantema eritematoso a margini ben delineati che interessa le guance con un caratteristico aspetto a farfalla (slapped-check); dopo alcuni giorni (1-4) possono comparire maculo-papule che interessano la superficie estensoria delle braccia e cosce (con distribuzione simmetrica bilaterale)
• Può essere presente prurito (localizzato soprattutto alle piante dei piedi)
Infezione da Parvovirus B19Infezione da Parvovirus B19
• Crisi aplastiche transitorie (nei soggetti affetti da anemie emolitiche ereditarie)
• Ipoplasia midollare cronica (peristente infezione midollare nei soggetti con deficit immunitari)
• Idrope fetale (15 % delle forme non immuni); 9 % di aborti se l’infezione viene contratta entro la 20 à settimana
• Sindrome artropatica (soprattutto nel sesso femminile); colpisce le articolazioni delle mani (metacarpofalangee nel 75 %); ginocchia (65 %); polsi (55%); caviglie (40 %)
Megaloritema infettivo o V malattia (da Parvovirus B19): esantema eritematoso del volto con distribuzione a ‘farfalla’
Esantema critico (VI malattia o roseola infantum)Esantema critico (VI malattia o roseola infantum)• Eziologia: HHV-6 (due varianti A e B); appartiene alla
famiglia Herpesviridae, betaherpesvirinae; in vitro si replica nei linfociti T attivati; in vivo il suo spettro è più ampio (linfociti; macrofagi; monociti; cellule endoteliali dei tubuli renali; ghiandole salivari; linfonodi; oligodendrociti;
• Periodo d’incubazione: 5-15 giorni (media 10 giorni)
• Clinica: inizio brusco con febbre elevata (> 40 °C nel 65 % dei casi); malessere; irritabilità (82 %); infiammazione membrana timpanica (62 %); congestione nasale (56 %); dopo 3-5 giorni la febbre scompare (per crisi) e compare una eruzione costituita da piccole maculo-papule di colore rosa tenue al tronco, collo e arti
Herpes simplex virus-epidemiologiaHerpes simplex virus-epidemiologia
• Distribuzione cosmopolita
• L’uomo costituisce l’unico serbatoio dell’infezione
• Il virus viene trasmesso da soggetti infetti a soggetti suscettibili attraverso contatti personali stretti
• L’età, lo stato socioeconomico e la latitudine condizionano la prevalenza dell’infezione da HSV-1
• L’infezione da HSV-2 viene solitamente acquisita attraverso i rapporti sessuali; pertanto anticorpi specifici contro HSV-2 sono raramente rilevabili prima dell’inizio dell’attività sessuale
Herpes simplex virusHerpes simplex virus
•Due proprietà biologiche uniche che influenzano la patologia umana:
•Capacità di invadere e di replicarsi nel sistema nervoso centrale
•Capacità di stabilire una infezione latente
Herpes simplex virusHerpes simplex virus
•L’infezione ha inizio con la penetrazione del virus attraverso le mucose o la cute abrasa
•Dopo una prima replicazione nel sito di infezione il virione o il capside viene trasportato per via retrograda ai neuroni dei gangli dorsali dove, dopo un nuovo ciclo di replicazione si stabilisce uno stato di latenza
Herpes simplex virusHerpes simplex virus
•Malattia orofaringea
•Malattia genitale
•Malattia neonatale
•Infezione/malattia del SNC
•Infezioni nell’ospite immunocompromesso (eczema herpeticum)
Prevalenza delle manifestazioni cliniche da Herpes simplex stratificate per etàPrevalenza delle manifestazioni cliniche da Herpes simplex stratificate per età
Interessamento clinico
1-11 mesi
1-4 anni 5-14 anni
15-19 anni
20-29 anni
> 30 anni
Gengivostomatite
+ ++++ ++ +/- +/- +/-
Labiale +/- +/- + ++ +++ ++++
Cheratite/congiuntivite
+/- + + ++ ++ +++
Dermatite
+ + + ++ ++ ++
genitale +/- +/- +/- +++ ++ ++
Encefalite
+ + + + + ++
Herpes simplex virus-malattia orofaringeaHerpes simplex virus-malattia orofaringea
•Grande variabilità nella sintomatologia clinica dell’infezione primaria da HSV-1
•L’infezione asintomatica costituisce la prassi piuttosto che l’eccezione
•Periodo d’incubazione: 2-12 giorni (media 4 giorni)
•L’infezione primaria da HSV-1 è responsabile dell’eliminazione del virus per un periodo superiore a 20 giorni (media 7-10 giorni)
Herpes simplex virus-malattia orofaringeaHerpes simplex virus-malattia orofaringea
• Malattia sintomatica nel bambino. Interessamento della mucosa della bocca e della gengiva con lesioni vescicolari (gengivostomatite)
• Febbre, dolore localizzato all’orofaringe e alla deglutizione; linfoadenopatia sottomandibolare e laterocervicale
• Durata della malattia . 2-3 settimane
• Nell’adulto l’infezione primaria è più spesso responsabile di un quadro di faringite
Esantema da sifilide secondaria
Sifilide terziaria al viso (sifilodermi nodulari
cutanei)
Lesioni emorragiche in corso di meningococciemia acuta
MANIFESTAZIONI CUTANEE DA TOSSINE
BATTERICHE
MANIFESTAZIONI CUTANEE DA TOSSINE
BATTERICHE
SCARLATTINASCARLATTINA
• Malattia infettiva acuta causata da ceppi di Streptococcus pyogenes (di gruppo A) -emolitico produttori di tossina eritrogenica.
• Periodo di incubazione: 2-5 giorni
• Esordio brusco con febbre elevata, cefalea, faringodinia; enantema e lingua prima “a fragola bianca” poi a “fragola rossa”
• Esantema (dopo 24-36 ore) a partenza dalla radice degli arti poi al tronco e infine al volto ove risparmia la zona circumorale (maschera scarlattinosa): le lesioni sono forse dovute a dilatazione dei capillari indotta dall’esotossina pirogena
• Complicanze: rare, otite media, ascesso tonsillare, micarditi, nefrite interstiziale.
• Terapia: beta-lattamine per via orale, se allergia macrolidi
Staphylococcal scarlet fever
Scarlattina: pallore circumorale con arrossamento del viso
Gli elementi dell’esantema sono costituiti da piccole maculo-papule di colore rosso vivo; a distanza l’esantema appare come un eritema uniforme. Alla pressione della cute, l’esantema scompare lasciando una impronta giallastra (segno della mano gialla)
L’esantema si risolve nel giro di 1 settimana ed è seguito da una desquamazione furfuracea che persiste diverse giorni
Scarlattina- complicanzeScarlattina- complicanze
•Precoci settiche (otite media; ascesso tonsillare; sinusite; mastoidite; ascesso cerebrale)
•Precoci tossiche (miocardite; nefrite interstiziale)
•Tardive immunomediate (glomerulonefrite; malattia reumatica)
Rash in corso di scarlattina
Scarlattina: lingua “a fragola bianca” durante i primi 1-2 giorni
Scarlattina: lingua “a fragola rossa”
ERISIPELAERISIPELA
• Processo infettivo della cute caratterizzato da febbre e da segni di flogosi (eritema ed edema)
• Agente causale: Streptococcus pyogenes (streptococco gruppo A)
• Assai comune negli anziani; fattori predisponenti il diabete mellito e l’obesità; regioni corporee più colpite sono gli arti inferiori ed il volto
• Gli streptococchi, penetrati attraverso la cute, si diffondono per via linfatica determinando manifestazioni flogistiche-essudative
• Clinica: febbre elevata, cefalea e bruciore locale; chiazza eritematosa a superficie liscia e margini rilevati, ben delimitata verso la cute sana; risoluzione per desquamazione; quasi sempre adenopatia satellite.
Erisipela al volto
Erisipela della gamba
NECROLISI EPIDERMICA TOSSICA (SINDROME DI LYELL)
NECROLISI EPIDERMICA TOSSICA (SINDROME DI LYELL)
• Sindrome causata da tossine esfoliative prodotte da S.aureus presente in rinofaringe o altri foci
• Colpisce più frequentemente bambini al di sotto dei 10 anni
• Clinicamente è caratterizzata dal distacco, per minimi traumi, di ampie zone epidermiche necrotiche e da altri sintomi generali
Necrolisi epidermico tossica: eritema e desquamazione
Sindrome di Lyell: scollamento di larghe zone di epidermide necrotica
DEFINIZIONEMalattia acuta febbrile caratterizzata da eruzione eritematosa generalizzata causata dall’infezione con ceppi tossino-produttori di Staphylococcus aureus; associata all’uso di tamponi vaginali interni in giovani donne (16-30 anni) durante o nelll’immediata vicinanza del periodo mestruale; descritta anche in osteomieliti, inf. cutanee e sottocutanee, inf. di ferite chirurgiche e post partum.
EZIOLOGIA E PATOGENESISono implicati ceppi di gruppo fagico 1 che producono TS-1 che agisce inducendo la liberazione di IL-1 e TNF e svolge funzione di superantigene; la stimolazione della componente linfocitaria comporta la produzione di elevati livelli di IFN-e la riduzione della risposta anticorpale TH2mediata
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
SINTOMATOLOGIA: criteri clinici per la diagnosi di TSS
• febbre >38.9°C
• pressione sistolica <90 mmHg
• esantema con successiva desquamazione
• interessamento di 3 o più dei seguenti apparati, sistemi od organi:
gastroenterico vomito, diarrea profusamuscolare mialgie intense incremento della CPKfegato epatite (transaminasi e bilir >2 volte i VN)emopoietico piastrinopenia (<100.000/l)rene azotemia e creatininemia almeno 2 volte i VNSNC disorientamento senza segni neurologici focali
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
SINDROME DA SHOCK TOSSICO (TSS)
DIAGNOSILaboratorio: lecocitosi neutrofila, alterazione degli esami
ematochimici (insuff. epatica, renale…) in corso di danno d’organo
Diagnosi differenziale: scarlattina, morbillo, meningococciemia, s. di Kawasaki, s. di Stevens-Johnson, shock settico
TERAPIA
• antiobiotici beta-lattamasi resistenti (vancomicina, teicoplanina, clindamicina, oxacillina)
• terapia di supporto e correzione squilibri eletrolitici
• terapia steroidea nei casi più impegnati
Blanching of petechial rash in streptococcal toxic shock syndrome
Rash in corso di Toxic Shock Syndrome
Esfoliazione dopo batteriemia stafilococcica
ERITEMA MULTIFORME o SINDROME DI STEVENS-JOHNSON
ERITEMA MULTIFORME o SINDROME DI STEVENS-JOHNSON
•Esordio con macule o papule rotondeggianti o ovalari (1-2 cm di diametro)
•Eritema centrale con anello di cute normale ed ulteriore anello eritematoso
•Possibile area centrale rosso scuro, bluastra, grigiastra, con evoluzione bollosa
•Possibile predilezione per ginocchia, gomiti, palme e piante
•Frequente enantema dolente e febbre elevata
Eritema multiforme: rash pleomorfico, con centro chiaro; DD con morbillo
Rash del tronco in corso di sindrome di Stevens-Johnson:
nei casi più severi può coinvolgere collo, capo e regioni palmari e plantari
Lesione palmare da eritema multiforme
DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELL’ERITEMA MULTIFORMEDIAGNOSI DIFFERENZIALE
DELL’ERITEMA MULTIFORME
CAUSE NON INFETTIVE
• Farmaci
• Radioterapia
CAUSE INFETTIVE
• Infezione da Herpes simplex
• Virus di Epstein-Barr
• Adenovirus
• Virus Coxackie B5
• Vaccini (antivaiolosa)
• Mycoplasma pneumoniae
• Chlamydia
• Malattia da graffio di gatto
• Salmonella typhi
• Mycobacerium tuberculosis
• Histoplasma capsulatum
• Coccidioides immitis
ERITEMA NODOSOERITEMA NODOSO
Noduli eritematosi del diametro variabile da meno di un centimtro a diversi centimetri, in genere multipli, localizzati prevalentemente agli arti inferiori (superfici anteriori), di regola non suppuranti e tendenti a guarigione senza esisti cicatriziali.
Eritema nodoso: noduli dolenti, diffusi, del diametro di 1-5cm
Eritema nodoso agli arti inferiori
DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELL’ERITEMA NODOSO
DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELL’ERITEMA NODOSO
CAUSE INFETTIVE
• Epatite C
• Infezione streptococcica
• Mycobacterium tuberculosis
• Mycobacterium leprae
• Mycobacterium marinum
• Chlamydia trachomatis
• Infezioni da Yersinia
• Histoplasma capsulatum
• Coccidioides immitis
CAUSE NON INFETTIVE
• LES
• Sarcoidosi
• Colite ulcerosa
• Morbo di Crohn
• Malattia di Behcet
• Farmaci
• gravidanza
RICKETTSIOSIRICKETTSIOSI
• Malattie infettive provocate da micorganismi appartenenti all’ordine dei Rickettsiales, piccoli coccobacilli gram-negativi, immobili, pleiomorfi contenti sia RNA sia DNA, caratterizzati da stretto parassitismo intracellulare.
• La trasmissione all’uomo delle R. richiede un vettore (artropodo)
• L’infettività è persa rapidamente in ambiente esterno
• Forte tropismo per le cellule endoteliali
• Tribù Rickettsiae divisa in due generi: Rickettsia e Orientia
• Tribù Ehrlichiea comprende un genere, Ehrlichia
Rickettsia rickettsiiR. prowazekiiOrientia tsutsugamushiEhrlichia chaffeensisE. ewingiiE. canisE. ruminantium
Anaplasma phagocytophilaA. marginale
Neorickettsia sennetsuN.helminthoeca
Bartonella quintanaB. henselaeB. talpaeB. bacilliformisBrucella melitensisCoxiella burnetiiRickettsiella grylliLegionella pneumophila«Wolbachia persica»Francisella tularensisEperythrozoon ovisHemobartonella felis
Mycoplasma pneumoniaeUreaplasma urealyticum
Wolbachia pipientis
R. rickettsiiR. prowazekii
R. tsutsugamushiR. quintanaC. burnetii
E. canisE. phagocytophila
E. sennetsuC. ruminantium
N. helminthoeca
W. pipientisW. persica
R. grylli
B. bacilliformisG. talpae
A. marginaleE. ovisH. felis
Ric
kett
sial
es
Tick-borne Tick-borne rickettsiosesrickettsioses
R. rickettsii
R. africae
R. conorii
R. conorii
R. slovaca
R. conorii Astrakhan
R. conorii Israël
R. australis
R. honeiR. honei
R. conorii
R. japonica
R. mongolotimonaeR. helvetica
R. mongolotimonae
R. sibirica
R. aeschlimannii
FEBBRE BOTTONOSA (tifo da zecche mediterraneo)
FEBBRE BOTTONOSA (tifo da zecche mediterraneo)
DEFINIZIONEMalattia infettiva esantematica febbrile, a decorso abitualmente benigno
EZIOLOGIARickettsia conorii, trasmessa all’uomo soprattutto dalle zecche del cane (Rhipicephalus sanguineus)
DIFFUSIONEBacino del Mediterraneo (anche Lombardia), casi sporadici in Europa centruale, Asia, Africa
FEBBRE BOTTONOSAFEBBRE BOTTONOSAPATOGENESIRickettsia conorii si localizza a endoteli dei piccoli vasi dove
provoca lesioni trombotiche esantema maculopapuloso con componente emorragica
SINTOMATOLOGIA
• Incubazione 5-7 giorni, indi febbre elevata, astenia, artromialgie, congiuntivite, talora obnubilamento del sensorio
• Tache noire lesione cutanea ricoperta da escara (punto di inoculo)
• Tumefazione linfonodale satellite
• Esantema maculopapuloso talora con componente emorragica, compare in 3a-4a giornata dall’esordio, inizialmente ad arti inferiori, indi esteso a tutto il corpo, comprese regioni palmo-plantari; decorso benigno in 2 settimane circa
Febbre bottonosa: escara nel sito di puntura della zecca ed eruzione palmare maculo-papulosa
1-2Generalizzata, talora limitata al tronco
Compare 1-2 dì dopo la caduta della febbre, dal tronco
Maculoso e maculopapuloso,rosa pallido
9-12Esantema critico
6-7Localizzata al volto o generalizzata
Dapprima al volto (rosso acceso) poi al tronco e arti (rosa)
Maculopapuloso, eritematoso
5-14Megaloeritema infettivo
2-5Generalizzata, modesta agli arti
Dal volto al tronco e agli arti
Maculopapuloso rosa non confluente12-23Rosolia
3-10GeneralizzataDal volto al tronco e agli arti; desquamazione finale
Maculopapuloso rosso confluente
9-12Morbillo
Durata (giorni)Distribuzione
EsantemaEvoluzione
CarattereIncubazione (giorni)Malattia
3-10
Localizzata, in gen al volto e arti inf
Si estende dai margini,decoloraz e desquamazione finale
Eritema rosso acceso con margini rilevati,talora vescicole e bolle
6-10Erisipela
2-5Generalizzata;risparmia il naso, il mento e la regione circumorale
Dalla radice degli arti al tronco e volto;desquamaz. finale
Maculopapuloso,rosso acceso a elementi ravvicinati
2-5Scarlattina
5-28Gengivostomatite, cheratocongiuntivite H. genitale
Riparazione delle lesioni
Vescicole, ulcere delle mucose, croste
2-12Inf. 1aria
Herpes simplex
14-28Lungo il decorso di un nervo cranico o spinale
Evoluzione uniforme, possibili cicatrici e pigmentazioni residue
Eritema, vescicole, croste -
Herpes zoster
7-14Generalizzata, preval. tronco e volto
Dal tronco al volto e agli arti
Macule,papule,vescicole,pustole,
croste10-23Varicella
Durata (giorni)Distribuzione
EsantemaEvoluzione
CarattereIncubazione (giorni)
Malattia
DD con esantemi allergiciDD con esantemi allergici
• ………………………………
• ………………..
FARMACI E REAZIONI ESANTEMATICHE FARMACI E REAZIONI ESANTEMATICHE Esantemi morbilliformi o scarlattiniformi
Penicilline, sulfamidici, barbiturici,
salicilici
Dermatiti esfoliativePenicilline, sulfamidici,
barbiturici, fenilbutazoni, sali d’oro, chinidina
Eritema nodosoPenicilline, sulfamidici,
contraccetivi orali
Orticaria Ac.acetilsalicilico,barbiturici,
penicilline, sulfamidici
Eritema multiforme o sindrome di Stevens-Johnson
Sulfamidici, barbiturici, fenilbutazoni, clorpropamide,diuretici tiazidici, salicilici, tetracicline, chinoloni, codeina,penicilline
Necrolisi epdermica tossica (sindrome di Lyell)
Sulfamidici, barbiturici,fenilbutazoni, fenitoina, penicilline, allopurinolo, ioduri,ac.nalidixico
Eruzione fissa da farmaciFenoftaleina, barbiturici, sulfamidici, salicilati, fenilbutazone, chinina,
captopril
Esantemi allergiciEsantemi allergici
Clinical presentationClinical presentation
Maculo-papular Vesicular
Single Multiple
R. conorii R. africaeFrequent Rare
70 % 100 %
ERUPTION
ESCHAR
- +++LYMPH NODES
FEBBRE BOTTONOSA FEBBRE BOTTONOSA
DIAGNOSI
• Fissazione del complemento, inibizione emocoagulazione, immunofluorescentza indiretta
• Weil-Felix positiva (non costantemente) per Proteus OX19 eo per OX2
TERAPIA
• Doxiciclina, teracicline, CAF
PROFILASSI
• Rimozione tempestiva di zecche in animali domestici e di zecche adese alla cute
Typhus Typhus epidemiologyepidemiology
InfectionTyphus Apparent
cure(Years)
RelapseBrill Zinsser Disease
Cold weatherBad hygiene
WARStress
Body liceoutbreak
Infected lice
TYPHUSOUTBREAK
Feeding louseInjects :
-Anesthetic and anti-coagulant substances subsequent allergy
Scratching and inoculation
Defecation Sample blood
Reemerging epidemic typhusReemerging epidemic typhusSick louse infected with Sick louse infected with R. R.
prowazekiiprowazekiiRed louse Red louse R. prowazekiiR. prowazekii in in
infected infected
lice detected by MIF usinglice detected by MIF using
MAbMAb
RickettsialpoxRickettsialpox Rickettsia akari Transmitted by the mouse mite
Allodermanyssus sanguineus Prevalent in USA, Ukrainia,
Slovenia, Korea Fever, eruption (vesicular),
eschar, regional lymph nodes Mild Cases reported from NY city High seroprevalence in drug
addicts in Baltimore
Febbre bottonosaFebbre bottonosa
• Eziologia: Rickettsia conorii
• Epidemiologia: diffusa nel bacino del mediterraneo (in Italia soprattutto in Sicilia); andamento stagionale (casi concentrati da maggio a settembre); trasmessa dalla puntura di artropodi vettori (zecche del cane Rhipicephalus sanguineus) ; il vettore una volta infettato rimane tale per tutta la vita (trasmettendo l’infezione anche alla progenie)
• Patogenesi: vasculite infettiva che consegue alla proliferazione dei microrganismi nelle cellule endoteliali
Febbre bottonosaFebbre bottonosa
• Clinica: esordio improvviso (dopo 5-7 giorni di incubazione) esordisce con febbre elevata; cefalea; artromialgie; congiuntivite; nel 70 % dei casi si evidenzia una piccola lesione cutanearicoperta da un’escara (tache noire) accompagnata da tumefazione linfoghiandolare satellite nella sede della puntura della zecca
• L’esantema compare dopo 3-4 giorni ed è di tipo micropapulare o micronodulare; inizialmente agli arti poi con diffusione a tutto il corpo (incluse le regioni palmo-plantari)
• Diagnosi: facile nelle aree endemiche; può essere confermata con la sierologia (IgM anti-R.conorii)
Hard ticksHard ticksEggs
Larva 1 blood meal :5-7 days
PAUSE
Nymph 1 blood meal : 5-7 days
PAUSE
Adult 1 blood mealpheromon secretion
sexual intercouse
Eggs
Hard ticksHard ticks Long feeders For 5 or more days Contamination of the human
by– Regurgitation
Borrelia sp.
– FaecesCoxiella burnetii
– SalivaRickettsia sp.
Photo A. Aeschlimann