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B I M E S T R A L E A Z I E N D A L E - N R . 0 5 - D I C E M B R E / G E N N A I O 2 0 1 2© 2012 Risarcimento Assicurato Srl

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PER QUESTO LO STUDIO 3A È VICINO A TUTTI I FAMIGLIARI DELLE VITTIME DELLA STRADA.

Cari amici e collaboratori,colgo l'occasione per inviarVi un augurio di Buone Feste, ringraziandoVi per tutto l'impegno dimostrato in questo anno di lavoro.Il 2012 ci ha visti protagonisti con l'avvio di nuovi 3A Point, oltre 50 nuove collaborazioni, il nuovo prodotto "Linea Mediazione" per la gestione delle pratiche di malasanità e il riconoscimento di patrocinatori stragiudiziali certificati.Tutto ciò purtroppo non è ancora sufficiente a garantire ai danneggiati il giusto

riconoscimento dei propri diritti; mi si stringe il cuore comprendere come per ragioni di bilancio e di politica aziendale alcune famiglie siano costrette ad affrontare un percorso lungo e doloroso per ottenere il giusto riconoscimento del dolore che lo accompagna giorno dopo giorno.

Ho fatto una piccola considerazione sul modo diverso che le vittime e le compagnie assicurative hanno di affrontare un tragico incidente: le assicurazioni possono avere qualche piccola speranza di risparmiare qualche migliaia di Euro, ma in ogni caso è un solo fatto di bilancio aziendale (il famoso fatturato!); i famigliari delle vittime devono invece tenere aperta una ferita e subire costantemente il doloroso ricordo di quanto loro accaduto, nell'attesa di una risarcimento che ha solo il significato di "SCUSATE PER QUELLO CHE È SUCCESSO", chiudendosi attorno al proprio dolore e cercando solo di sopravvivere.

Nella speranza che il nuovo anno ci porti sempre nuove prospettive di miglioramento e nuovi stimoli per tutelare sempre meglio i nostri clienti, auguro a tutti Buon Natale e un sereno 2013.

Il Presidente Ermes Trovò

Lo Studio 3A è in continuo rinnovamento, sempre alla ricerca di componenti esperti e qualificati da inserire nel proprio organico così da poter meglio garantire la tutela dei propri clienti. Ed è proprio in questo contesto che trovo collocazione, come neo componente, accanto agli altri liquidatori. Laureata in giurisprudenza presso l’Università di Bologna nel 2008, ho svolto la pratica forense in due noti studi legali di Padova, maturando una pluriennale esperienza relativamente a casi di c.d. malasanità, ovvero di errori nello svolgimento della professione medica. Mi occupo di questa materia ormai da quasi 5 anni, nel corso dei quali ho potuto constatare che il fenomeno della malasanità, nel nostro Paese, è una realtà sempre più presente e diffusa: spesso per distrazioni, errori nella lettura dei referti, scambi di medicinali,

molti pazienti ne pagano le conseguenze. I casi di malasanità in Italia si aggirano in media tra 30 mila e 35 mila l’anno pari a circa al 6% dei pazienti ricoverati in strutture ospedaliere. Numeri preoccupanti che fanno riflettere sulla mancanza dei controlli accurati e sulla poca efficienza di una parte del personale medico e paramedico e che, spesso, si traduce nel disagio del malato, il quale si trova a vivere dapprima il malessere per il presentarsi di una determinata patologia e, poi, il conseguente disagio portatogli dalle cure effettuate con modalità approssimative, con scarsi risultati e, a volte, portatrici di conseguenze peggiori della patologia stessa. L’importanza della materia inerente alla responsabilità sanitaria, nonché la maggiore consapevolezza acquisita dalla persona comune del proprio diritto alla salute, ha portato ad una crescita esponenziale del contenzioso contro medici e/o strutture sanitarie ed è per tale motivo che lo Studio 3A ha messo a disposizione un consulente dedicato per i casi di malasanità al fine di garantire ai propri clienti lo studio di fattibilità della vicenda clinica ed il giusto risarcimento dei danni patiti in caso di errore medico. E’ nostra convinzione, infatti, che solo un’attenta ed obiettiva analisi di ogni singolo caso, unitamente ad una attività

di screening e consulenza preliminare, possa mettere il cliente che si ritiene danneggiato da un errore medico nella reale condizione di non instaurare cause infondate e di ottenere in un futuro contenzioso (stragiudiziale e/o giudiziale che sia) il giusto risarcimento dei danni patiti. Non solo, ma nel rispetto dell’interesse del cliente, lo Studio 3A privilegia le procedure di risoluzione “non contenziosa” delle controversie al fine di raggiungere – ove possibile – ad una soluzione di carattere stragiudiziale condivisa con il proprio assistito, con abbattimento dei temi per ottenere un risarcimento pari al danno subito.Ci tengo a precisare che non mi piace parlare di malasanità perché ritengo che l’intenzione del medico sia sempre delle migliori, tuttavia una serie ampia di eventi producono talvolta effetti devastanti sui pazienti e questi devono essere valutati se non sotto il profilo penalistico quantomeno sotto il profilo civilistico nell’ottica di un giusto risarcimento. Da qui, dunque, nasce la mia passione per i casi di malasanità: il privato cittadino, vittima di un errore medico, da solo difficilmente riuscirebbe ad interloquire con soggetti come le strutture mediche e far valere i propri diritti!

UNO DI NOI... LA GIUSTIZIA DELLA MALASANITÀ!Chi ogni giorno risolve casi di malasanità

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fonte “IL GAZZETTINO Venezia/Mestre”Domenica 14/10/2012Pag. XXII

dTutti i giorni lottiamo per difendere i diritti delle famiglie che sono coinvolte in gravi incidenti

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Viaggiare è persua forma, esistere.Stephen Littlewood

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FINE DEI GUARDRAIL ASSASSINIDa tempo in Italia molte associazioni tra le quali l’AMI (Associazione Motociclisti Incolumi) si battono quotidianamente, ma finora con scarsissimo esito ed eco contro i “guardrail assassini”, parliamo di quelle strutture totalmente inadeguate, progettate e messe in posa ormai decenni fa (divenute nel frattempo pericolose ed obsolete, ndr) per la sicurezza dei veicoli a quattro ruote, ma che provocano (ahinoi!) spesso e volentieri stragi di motociclisti e loro passeggeri. Quello della obsolescenza e dell'inadeguatezza di molte strutture per la “safety & security” stradale delle quattro come delle due ruote, lungo arterie viarie, primarie e secondarie è un problema non solo nostro, ma avvertito in tutta Europa. Però, a

differenza dell'Italia, alcune nazioni, evidentemente più sensibili al tema della sicurezza stradale delle due ruote, come Svezia, Francia, Portogallo e Spagna, provano attivamente a risolvere il problema, adottando dei sistemi alternativi studiati per proteggere maggiormente, quelli che di protezione e di “voce” in capitolo e su strada, ne hanno sempre avuta poca, i motociclisti. Grazie alle “pressioni” di diversi eurodeputati prossimamente presso la sede del Parlamento a Bruxelles si terrà anche la mostra "Barriere stradali di sicurezza per i motociclisti, una necessità urgente in Europa” su come proteggere efficacemente gli utenti della strada più vulnerabili migliorando gli standard delle barriere stradali. L'evento mostrerà per la prima volta, un prototipo di sistema di “tenuta” progettato per garantire una maggiore protezione ai centauri ed affronterà il tema della pericolosità delle odierne strutture nei confronti degli utenti della strada che circolano in moto e scooter. È risaputo infatti che i guardrail montati sulla stragrande maggioranza della rete viaria europea, non sono stati prodotti, né tantomeno testati, prendendo in esame le “drammatiche” conseguenze prodotte a seguito di forti impatti o di gravi sinistri su moto e motociclisti. I pali di sostegno e le lamiere degli attuali guardrail rappresentano degli implacabili killer in caso di urto frontale o laterale. Non sono rari i casi in cui sfortunati centauri vengono letteralmente falciati e sfigurati dalle lamiere dei guardrail che invece dovevano proteggerli. I dati raccolti a livello europeo fanno rabbrividire, indicando una percentuale compresa tra l'8% e il 16% di vittime causate tra i motociclisti proprio dai guardrail assassini. Il progetto "Smart Road Restraint Systems", finanziato dalla Commissione europea, sarà sviluppato tenendo finalmente conto e memoria soprattutto della sicurezza e della incolumità degli utenti sulle due ruote. Le nuove “barriere intelligenti” apporteranno diversi ed importanti miglioramenti agli attuali guardrail stradali standard, saranno altresi in grado di offrire soluzioni concrete alla sicurezza dei motociclisti nell'assorbimento degli urti più comuni e diffusi. La recente decisione della Svezia di avviare l'installazione barriere “salva motociclisti” nei luoghi ritenuti più pericolosi, seguita da diversi altri paesi (tranne il nostro, ndr), dimostra che c'è ancora molto da lavorare per migliorare infrastrutture e la sicurezza stradale a livello locale e globale. Esiste sicuramente il bisogno di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione, con l'aiuto dell'UE, promuovendo attivamente politiche coordinate a livello nazionale e locale per garantire la disponibilità di barriere salvavita più sicure ed adeguate alla portata del traffico moderno, per una vera mobilità consapevole del nuovo millennio. Quindi le soluzioni al problema, ci sono ma se poi non saranno solleciti e sollecitati gli interventi dei governi dei vari paesi, necessari per l'installazione “in situ” di tali strutture, sulla strada i nostri centauri continueranno a cadere e morire senza "giusta causa".

Inizio di una nuova sicurezza stradale per i motociclisti

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Perché la formula commerciale è già stata testata con successo dal Franchisor (affiliante) e riduce al minimo i rischi imprenditoriali. Grazie al supporto della sede centrale, il franchisee (o affiliato) impara a svolgere l’attività nel più breve tempo possibile.

Inoltre non è richiesto alcun titolo di studio particolare o altra specializzazione, anche se la predisposizione commerciale e l’atti-tudine alle pubbliche relazioni favorisce in maniera determinante la buona riuscita nel svolgere questo tipo di attività.

Il franchisee (o affiliato) che decide di aderire al progetto si impegna a mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per l’avviamento e la gestione dell’attività, ovviamente supportato costantemente dal franchisor.

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La mia esperienza con lo Studio 3A è nata nel luglio del 2011 e devo dire subito con il botto! A quanti è mai capitato di trovarsi mesi e mesi senza lavoro e per un casuale appuntamento da un giorno all’altro avere un ottimo impiego? Devo dire di essere davvero stato fortunato! Nel titolare Sig. Ermes Trovò ho ritrovato una grande persona, un ottimo datore di lavoro ed un buon amico, che ha dato fiducia ad una ragazzo disoccupato 23enne, forte di una discreta preparazione universitaria in giurisprudenza e con un occhio magari un pò più critico su ogni sorta di problematica tecnico-giuridica che il nostro lavoro ci prospetta, ma ovviamente inesperto in questo settore così ampio ed affascinante. Grazie alla sua costanza ed aiuto e con tanta pazienza, in pochi mesi mi ha dato la grande responsabilità e fiducia di gestire tutta la zona del sandonatese, zona molto molto delicata che aveva riscontrato in passato alcune problematiche. Avevamo un nome da ricostruire e fiducia da riconquistare ed essendo giovane e con voglia di dimostrare mi sono buttato a capofitto nel cercare di risolvere quanti più problemi possibili e nel minor tempo…con ottimi risultati!Il mio è un grande obiettivo: fare al meglio questo lavoro, e far crescere sempre più Studio 3A nella zona di mia competenza per poter aiutare. Aiutare ogni danneggiato contro un sistema assicurativo che vede ledere il sacrosanto diritto al risarcimento. Aiutare la persona e famiglia a ritrovare il suo equilibrio psico-fisico a seguito di un evento lesivo. Aiutare l’Azienda in difficoltà a causa dei numerosi ammanchi per mancati pagamenti ed

offrire consulenza ed ogni sorta di aiuto possibile a chiunque ne avesse bisogno!Proprio per questa ragione, una delle pratiche che ricorderò sempre con grande soddisfazione ed orgoglio è quella che vedete riportata nell’articolo di giornale allegato a questo numero del giovane Andrea Croce. Nell’agosto dello scorso anno ricevo questo ragazzo, mio coetaneo, molto amareggiato e deluso. Ha subito un presunto caso di malpractice medica, ovvero di malasanità c/o l’Ospedale di San Donà di Piave nel lontano 18 ottobre 2010 riportando una lesione del tendine flessore del dito mignolo della mano sinistra e, affidatosi ad altro studio di risarcimento del danno, non era riuscito ad ottenere ancora alcuna liquidazione per quanto subito, venendogli prospettate da questa realtà a cui si era rivolto, ben poche possibilità di riuscita a causa di una scarna presenza di elementi attestanti malasanità e che pertanto tale si stava valutando una chiusura della pratica. E’ vero infatti che appurare in concreto ad un caso l’appellativo di “certezza per malasanità” è una cosa non così semplice; infatti, ogni singola situazione ha vita distinta in quanto bisogna capire in modo inconfutabile se il postumo oggetto di richiesta risarcitoria è frutto effettivo di un oggettivo errore di valutazione o di esecuzione da parte del medico o se è causa di un aggravamento e/o insidia riscontrata da parte dell’apparato sanitario. Il medico è un lavoro importantissimo e delicatissimo, pertanto rischi ve ne sono sempre….

ma bisogna accertarli!Così, rincuorato il Croce procedo ad un’attenta esamina della situazione assieme ad i miei colleghi liquidatori, e decido, anche contro il parere del capo liquidatore precedente all’attuale, di tentare ogni strada per aiutare questo ragazzo, seguito davvero in modo non molto corretto da chi ci ha preceduto. Ci credevo e volevo ottenere un risultato!Trovata fiducia anche da parte del titolare, decidiamo pertanto di tentare quanto altri sostenevano impossibile. Prendo contatto con il professor Monteleone, dottore e luminare specializzato nella trattazione delle patologie alle mani e dita al fine di avere un riscontro autorevole da uno tra i maggiori esperti in tutta la Nazione e personalmente accompagno il cliente c/o lo studio di Modena. Dopo un’attenta visita il medico conferma tutte le mie perplessità: il Croce era stato vittima di un errore di valutazione da parte del personale Ospedaliero del Pronto Soccorso. Affidiamo pertanto a lui la stesura della perizia medico legale ed in pochissimo tempo, in soli sei mesi di gestione della pratica concludiamo e transiamo il danno con l’Assicurazione ottenendo un ottimo risarcimento pari ad €5000,00!!! Non vi dico la felicità del cliente!!!Ogni anno, in Italia, migliaia di persone perdono la vita o restano gravemente

LA PAROLA A...Riccardo Vizzi... consulente STUDIO 3A

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Crederci S E M P R E ! !

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menomate a causa di esiti infausti o dannosi delle terapie mediche. Si tratta di vittime, spesso inconsapevoli, che per mancanza di conoscenza dei propri diritti o per paura del potere che le strutture mediche hanno, restano prive di qualsiasi risarcimento.Quando i medici commettono un errore (basta ascoltare i telegiornali per capire che purtroppo se ne commettono tanti) è giusto che paghino, ma ottenere un giusto risarcimento è, tuttavia, sempre complesso ed articolato perché solo una piccola parte delle migliaia di cause che ogni anno vengono iniziate in Italia, porta ad un esito positivo.I motivi sono tanti e non dipendono solo dal fatto che molto raramente (quasi mai...) il medico o la struttura sanitaria ammettono il proprio errore

e si dichiarano disponibili a risarcire il danno arrecato, ma soprattutto dal fatto che spesso, prima della causa, non viene accertato se il medico e/o la struttura sanitaria fossero realmente responsabili.È nostro obiettivo, pertanto, aiutare tutti coloro che hanno visto ledere i diritti del paziente, di fatto, già sancito nel nostro ordinamento, affinché la maggior parte dei cittadini, nei casi di fallimento, totale o parziale delle cure mediche, possano ottenere il risarcimento dei danni subiti.Per aiutare chiunque ritiene di essere stato vittima di un errore di malasanità, e non è in grado di affrontare il giudizio per il risarcimento dei danni, Studio 3A, previa valutazione tecnica del caso, si occupa di tutto l'iter risarcitorio, dallo studio della

pratica, alla perizia Medico Legale, alla richiesta di risarcimento ed ove necessario, anche ad intraprendere l'azione Legale per ottenere il GIUSTO RISARCIMENTO al danno subito, senza far anticipare nulla al cliente fino alla liquidazione del danno…e, facendo fede alla mia esperienza personale qui sopra descrittavi…con una grande sicurezza per tutti i clienti: NOI CI CREDIAMO SEMPRE!

fonte “IL GAZZETINO - Venezia/Mestre” - Lunedì 24/09/2012 - Pag. XI

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12L’estrazione avverrà il giorno 21/12/2012 presso la sede legale.I VINCITORI saranno contattati dall’amministrazione, nei giorni successivi alla data di estrazione. Pe

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Isvap, Giannini sotto inchiesta per FonSai

Il Sole 24 Ore

FonSai, perquisizione nella sede

dell’Isvap. Avviso di garanzia al

presidente Giancarlo Giannini

Il Sole 24 Ore

OGNI GIORNO DIFENDIAMO I TUOI DIRITTI DA TUTTO QUESTO!

...e poi ci vogliono far credere che i “LADRI” sono i danneggiati e chi li difende!!!

ESPERTO DI INFORTUNISTICA STRADALEPATROCINATORE STRAGIUDIZIALE

84ERMES TROVÒ

Fonsai, Giannini indagato

per falso in bilancio

ilGiornale

Si tratta dell’ultimo triennio dell’era dell’ex ad Fausto Marchionni, prima che la compagnia uscisse dall’orbita Ligresti con la cessione a Unipol imposta dalle banche creditrici guidate da Unicredit e Me-diobanca.L’accusa di concorso in falso in bilancio, è partita ieri dalla Procura di Torino, mentre gli uomini delle Fiamme gialle setacciavano prima tutta la sede romana dell’Isvap, a partire dall’ufficio di Giannini, poi l’abitazione di quest’ultimo. Presto saranno interrogati altri dirigenti. Stando a quanto si legge nel decreto di perquisizione i vertici dell’Au-thority e soprattutto il suo numero uno avrebbero omesso con dolo di completare i necessari controlli sul gruppo Fonsai.In sostanza sarebbero venuti meno alla loro missione, lasciando perdipiù tracce di «inadempimenti, ritardi e collusioni» con il ma-nagement. Giannini finisce così nel registro degli indagati insieme a Marchionni, ai tre fratelli Ligresti (Jonella, Giulia e Paolo), a Massi-mo Pini, Antonio Talarico, Vincenzo La Russa ed Emanuele Erbetta. Quest’ultimo era subentrato a Marchionni nel febbraio 2011, dopo essere stato direttore generale, e ha traghettato Fonsai verso le braccia di Unipol insieme a Piergiorgio Peluso, di fatto il «garante» delle ban-che da poco uscito con un bonus milionario. Le mancanze dell’Isvap - attaccano gli inquirenti - hanno consentito a Fonsai di scrivere nei bilanci e «nelle comunicazioni sociali, fatti materiali non rispondenti

al vero». Nel mirino ci sono sia il groviglio delle operazioni infra-gruppo, in ultima analisi con le scatole societarie dei Ligresti (alcune poi fallite) su cui sta ora facendo luce il commissario ad acta, sia la cronica debolezza delle riserve: «Pur avendo appreso della criticità nella determinazione della riserva sinistri del ramo auto» di Fonsai da marzo 2009 - scrive la Procura - l’Isvap ha «disposto l’ispezione solo a gennaio 2011, dopo averla prennunciata in agosto e ciò a seguito di plurime sollecitazioni». Fonsai ha chiuso il 2011 con un buco da 1,1 miliardo dopo violente svalutazioni. Nella galassia Ligresti, come de-nunciato in assemblea dal fondo Amber, per anni era accaduto quasi di tutto: dalle consulenze milionarie al padre Salvatore Ligresti per il settore immobiliare al sostegno alle Borse Gilly della figlia Giulia e alla sponsorizzazione per Toulon, il cavallo di Jonella. L’affondo della Procura di Torino (i pm titolari dell’inchiesta sono Vittorio Nessi e Marco Gianoglio) si somma alla stretta del Tribunale di Milano sui presunti abusi di mercato e alla lettera in cui Ligresti aveva dettato la propria buonuscita al cospetto dell’ad di Mediobanca, Alberto Nagel. In campo anche la Consob, impegnata a fare luce sull’anomalo mo-vimento in Piazza Affari della holding Premafin, complici le ingen-ti quote azionarie occultate per un ventennio alle Bahamas, dietro a scudi societari riconducibili, secondo la Commissione, ai Ligresti.

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