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L’uso del territorio nella vita quotidiana: alimentazione e tradizioni

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L’uso del territorio nella vita quotidiana: alimentazione e tradizioni

Cercare le origini

� Qualunque sia l’attività umana studiata il medesimo errore aspetta al varco i ricercatori di “origini”: confondere la filiazione con la spiegazione.

� M. Bloch, Apologia della storia o Mestiere dello storico, Einaudi, Torino, 1969, p. 46.

Le forme dell’identità: alcuni riferimenti bibliografici� Le forme dell’identità� J.-L. Amselle, Logiche

meticce. Antropologia dell’identità in Africa e altrove, Torino, Bollati Boringhieri, 1999.

� F. Remotti, Contro l’identità, Roma-Bari, Laterza, 1996.

� Z. Bauman, Intervista sull’identità, a cura di B. Vecchi, Roma-Bari, Laterza, 2003.

� H. Wolfram, Origo. Ricerca dell’origine e dell’identità nell’Alto Medioevo, a cura di G. Albertoni, Trento, Editrice Università degli Studi di Trento, 2008.

L’invenzione della tradizione

� L’invenzione della tradizione, a cura di E. J. Hobsbawm e T. Ranger, Torino, Einaudi, 1987.

Cultura/Natura: partire da Lévi-Strauss� Il crudo e il cotto,

Milano, Il Saggiatore, 1966 (ed. or.: 1964).

� Dal miele alle ceneri, Milano, Il Saggiatore, 1970 (ed. or.: 1966).

� Le origini delle buone maniere a tavola, Milano, Il Saggiatore, 1971 (ed. or.: 1968).

Cultura materiale e comportamenti� F. Braudel, Civiltà

materiale, economia e capitalismo (secoli XV-XVIII), I, Le strutture del quotidiano, Torino, Einaudi, 1981.

� N. Elias, La civiltà delle buone maniere. La trasformazione dei costumi nel mondo aristocratico occidentale, Bologna, Il Mulino, 1982.

Il cibo come cultura e le strutture del gusto� Alimentazione, territorio, identità� M. Montanari, Il cibo come cultura, Roma-Bari,

Laterza, 2004.� Il mondo in cucina. Storia, identità, scambi, Roma-

Bari, Laterza, 2002.� A. Capatti, M. Montanari, La cucina italiana. Storia

di una cultura; Roma-Bari, Laterza, 2002.

� Testi dedicati alla storia dell’alimentazione adatti all’attività didattica

� M. Montanari, La fame e l’abbondanza. Storia dell’alimentazione in Europa; Roma-Bari, Laterza, 1993.

� M. Montanari, Il formaggio con le pere. Storia di un proverbio, Roma-Bari, laterza, 2008.

� M. Montanari, Il riposo della polpetta e altre storie intorno al cibo, Roma-Bari, Laterza, 2009.

� M. Montanari, L’Europa a tavola. Storia dell’alimentazione dal Medioevo a oggi, Laterza, Roma-Bari, 2008.

� Antologie di fonti� M. Montanari, Convivio. Storia e cultura dei piaceri

della tavola, 3 voll., Roma-Bari, Laterza, 1989-1992.

Proposte didattiche: alimentazione, territorio, scambi e identità

Dal cibo al paesaggio

� Argomento e organizzazione dell’attività: questo percorso affronta il tema del rapporto tra abitudini alimentari e trasformazioni del paesaggio. Esso si prefigge di comprendere se il paesaggio del luogo in cui viviamo abbia subito negli ultimi decenni delle variazioni profonde a causa del cambiamento di abitudini alimentari.

� Con l’aiuto di mappe e fotografie o tramite l’osservazione diretta, gli studenti faranno una sorta di “censimento” delle colture presenti nelle campagne vicine al luogo in cui vivono. Per le colture principali, cercheranno poi di comprendere quando sono state introdotte e perché. Parallelamente in testi indicati dall’insegnante cercheranno ulteriori informazioni sulle stesse culture, in modo tale da poter ricostruire con una certa precisione la loro diffusione e il loro rapporto con particolari abitudini alimentari. I risultati della loro ricerca possono essere sintetizzati in una relazione o in un ipertesto.

� Ambiti disciplinari coinvolti: storia, geografia, scienze.

La dispensa di Cristoforo Colombo� Argomento e organizzazione dell’attività: i

ragazzi, in particolare i più giovani, spesso percepiscono i cibi come un insieme “eterno”. Questo percorso ha lo scopo di far riflettere su come molti degli alimenti più comuni siano giunti in Europa in momenti diversi, faticando talvolta a lungo prima di essere apprezzati e divenire dei protagonisti della nostra tavola.

� Consultando le pagine di testi forniti dagli insegnanti o “trovati” in biblioteca i ragazzi devono identificare i cibi che sono giunti in Europa dall’America dopo la “scoperta” di Cristoforo Colombo (ad esempio mais, pomodoro, peperoni, patate, cacao ecc.). Cercheranno, poi, di comprendere che uso ne veniva fatto in America e quale, invece, fu l’uso che ne fecero gli Europei e verificheranno che ruolo hanno, oggi, nella cucina “tradizionale” della loro regione.

� Infine allestiranno una “dispensa”, reale o per immagini, con tutti i prodotti di origine americana oggi diffusi sulle nostre tavole. Come momento finale del percorso si può immaginare una presentazione, con spiegazioni e chiarimenti, della “dispensa” a genitori e amici.

� Ambiti disciplinari coinvolti: storia, geografia, scienze.

Una dispensa di “doni” arabi

� Argomento e organizzazione dell’attività: questo percorso ha lo scopo di far riflettere su come molti degli alimenti più comuni siano giunti in Europa in momenti diversi, faticando talvolta a lungo prima di essere apprezzati e divenire protagonisti della nostra tavola. Consultando le pagine di testi forniti dagli insegnanti o rinvenuti in biblioteca i ragazzi devono identificare i cibi e i prodotti che sono giunti in Europa tramite gli Arabi (ad esempio: agrumi, zucchero di canna, melanzane, carciofi, spinaci, mandorle, riso, pasta ecc.). Cercheranno, poi, di comprendere che uso ne veniva fatto nei territori arabi e in quelli europei e verificheranno che ruolo hanno, oggi, nella cucina “tradizionale” della loro regione.

� Infine allestiranno una “dispensa”, reale o per immagini, con tutti i prodotti di origine americana oggi diffusi sulle nostre tavole. Come momento finale del percorso si può immaginare una presentazione, con spiegazioni e chiarimenti, della “dispensa” a genitori e amici.

� Ambiti disciplinari coinvolti: storia, geografia, scienze.

I piatti tipici della mia regione sono sempre esistiti?� Argomento e organizzazione dell’attività: il percorso

vuole porre il problema delle identità regionali nelle consuetudini alimentari. Spesso, infatti, oggi si parla di ritorno alla cucine regionali come antidoto alla globalizzazione del gusto che si è diffusa negli ultimi decenni. Talvolta, però, il concetto di cucina regionale viene enfatizzato e percepito come un qualcosa che esiste “da sempre”. Questo percorso, invece, vuole fare capire come anche le cucine regionali siano una “costruzione storica”, avvenuta nel tempo e che in realtà esse non hanno “radici” così lontane come generalmente si è portati a credere.

� Come spunto di partenza del percorso può essere opportuno leggere le pagine di M. Montanari, Il cibo come cultura dedicate alle cucine regionali (capitolo Dalla geografia del gusto al gusto della geografia), discutendole in classe. Successivamente gli studenti, divisi in gruppi, cercheranno di ricostruire la storia di alcune pietanze che caratterizzano la tradizione gastronomica del luogo in cui vivono. Attraverso ricerche in biblioteca e archivio e/o tramite incontri con esperti proveranno, dunque, a individuare l’epoca in cui la pietanza da loro scelta ha iniziato a diffondersi e a divenire “tipica”. Inoltre, con l’aiuto di altri testi potranno verificare l’origine dei prodotti impiegati per preparare il loro piatto regionale.

� Gli esiti della ricerca possono essere riportati in tabelloni, brevi presentazioni ad altri studenti o, qualora ve ne siano le possibilità, possono essere rappresentati con strumenti multimediali.

� Ambiti disciplinari coinvolti: storia, geografia, scienze, informatica