luis sepúlveda - intervista su la gazzetta del sud - 23 settembre 2014

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Gazzetta del Sud Martedì 23 Settembre 2014 11 . Cultura e Spettacoli «Il volto umano non mente mai: è l’unica cartina che segna tutti i territori che abbiamo attraversato» Luis Sepúlveda Lo scrittore ha ricevuto a Taormina il TaoBuk Award Sepúlveda: la Sicilia è parte della mia geografia sentimentale «Ma qui, circondato da tanta bellezza non so davvero se riuscirei a scrivere...» Francesco Musolino TAORMINA Seduto nel giardino all’aperto dell’Hotel San Domenico di Taormina, Luis Sepúlveda fuma una sigaretta fatta a mano e par- la di letteratura, con passione. È la star della quarta edizione del TaoBuk festival – kermesse let- teraria presieduta da Antonella Ferrara che si concluderà vener- dì – e ascoltandolo parlare si ha la netta sensazione che sia una di quelle persone che merita il grande successo ottenuto. Qua- si 65 anni (li compirà il 4 otto- bre), gli occhi di questo pluri- premiato e amatissimo scrittore cileno emanano grande sereni- tà quando confessa di non aver mai coltivato l’odio per i suoi aguzzini, nonostante abbia pas- sato più di due anni e mezzo in una minuscola cella a seguito del colpo di stato militare che, nel 1973, depose l’allora presi- dente Salvator Allende. Da allo- ra la vita di Sepúlveda è stata in- centrata sull’attivismo civile – al fianco dell’Unesco e Greenpea- ce – e dopo anni da cronista e in- viato speciale in Africa e Sud America, nel 1989 cominciò a scrivere narrativa. Con enorme successo. Ospite a Taormina per ritirare il TaoBuk Award, il lega- me di Sepúlveda con la Sicilia è forte e radicato nel tempo – nel 1999 ritirò ad Agrigento l’Efebo d’Oro e questa è la sua quarta vi- sita sull’isola – e la sua passione per la scrittura è sempre forte: «Ho scritto una nuova fiaba, parlerà di un cane molto specia- le e un libro di racconti. Ed entro l’anno spero di terminare un nuovo romanzo». Lei sembra perfettamente a suo agio in Sicilia… «Sì, questa terra è parte della mia geografia sentimentale. È un luogo così diverso dal resto d’Italia, al confine con l’Europa, qui ci si sente veramente nel Sud del mondo». Giuseppe Tomasi di Lam- pedusa e Camilleri rappre- sentano il suo legame narrati- vo invece. «Quando lessi la definizione della malinconia di Tomasi di Lampedusa, la felicità dell’esse- re triste, mi colpì ma io non vo- levo essere un uomo melanco- nico. Camilleri è un grande maestro, un vero amico, capace di scrivere in un modo che rie- cheggia lo stile classico ma al tempo stesso è modernissimo. Mi colpisce sempre il trattamen- Oggi Le sberle, le ossa e il maiale l Nel programma di Tao- buk oggi sulla terrazza del- l’Archivio storico alle 18 Andrea Vitali presenterà “Quattro sberle benedette” (Garzanti); alle 19 la scrit- trice messinese Alessia Gazzola presenterà “Le os- sa della principessa” (Lon- ganesi). A seguire Roberta Corradin presenterà “La re- pubblica del maiale” (Chia- relettere), con la partecipa- zione dello chef Carmelo Chiaromonte. APPASSIONATA “LEZIONE” DEL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO «Quel giorno dovevo esserci anch’io con Falcone...» «Una vita fuori dalla legalità non val la pena di essere vissuta» «Ci siamo imbarcati in una scommessa, quella di creare un festival letterario in un luogo magico come Taormina. E l’ab- biamo vinta». Così dal palco del teatro antico di Taormina, il giornalista e conduttore Rai Franco Di Mare ha introdotto la serata inaugurale della quarta edizione dell’International Taormina Book Festival, svolta- si sabato davanti ad una folta presenza di pubblico. TaoBuk, presieduto e orga- nizzato dalla libraia Antonella Ferrara, riparte con prestigiosi nomi - Francesco Piccolo, Giu- seppe Catozzella, Andrea Vitali e Alan Friedman - cui affianca gli autori siciliani Alessia Gazzola, messinese, e Santo Piazzese, pa- lermitano. Ma la serata inaugu- rale è stata all’insegna delle “ce- lebrità” del mondo delle lettere con la triplice premiazione del presidente del Senato, Pietro Grasso, del compositore Nicola Piovani e dello scrittore Luis Se- púlveda, che hanno ritirato il ri- conoscimento Taormina Book Award. La serata, condotta in modo vivace dalla coppia Di Mare-Fer- rara, è stata introdotta da una suggestiva lectio magistralis te- nuta da Pietro Grasso sul tema della legalità, densa di ricordi e aneddoti personali. «Una vita al di fuori della legalità non vale la pena d’essere vissuta e ogni go- verno dovrebbe avere la lotta al- la mafia fra le sue prime priori- tà», ha esordito il presidente del Senato, ricordando i fatti che lo condussero a prendere parte al primo maxi-processo a Cosa No- stra nel 1984, con l’incarico di giudice a latere: «Da oltre tren- t’anni vivo sotto scorta, ma se non avessi accettato di parteci- pare al maxi-processo, per legit- timo timore dei miei familiari, mi sarei certamente dimesso dalla magistratura». E infine, Pietro Grasso ha ri- cordato che quel 23 maggio 1992 anche lui avrebbe dovuto essere con Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta su quell’auto che percorrendo la A29, saltò in aria a causa di 400kg di tritolo, ma riuscì a partire il giorno prima: «Trovai l’ultimo posto su un volo che da Roma mi portò a Paler- mo. Conservo ancora quel ta- gliando Alitalia». 3(f.m.) Pietro Grasso e Franco Di Mare Dopo la scelta di Muti Opera di Roma tra i lavoratori regna lo sconcerto Grande preoccupazione per il futuro (non solo della stagione) Andrea Miciulla ROMA Sconcerto e preoccupazione per l’addio del Maestro Muti, ma intanto il Teatro dell’Opera di Roma va avanti con le opere che concludono la stagione 2013-2014 del teatro romano. Giovedì l’appuntamento è con il balletto, con la Cenerentola di Sergej Prokofiev, per la qua- le sono previste repliche fino al 5 ottobre. Derek Deane firma le coreografie mentre la dire- zione dell’Orchestra è affidata a Nir Kabaretti. La speranza è che il celebre capolavoro possa almeno in parte far dimentica- re l’amarezza di questi giorni. In scena, il pubblico vedrà il corpo di ballo dell’Opera di Ro- ma e grandi nomi della danza internazionale: sarà Maria Ko- chetkova, attualmente Princi- pal Dancer del San Francisco Ballet, a interpretare Ceneren- tola, seguita da Alessia Gay e Letizia Giuliani. Giuseppe Pi- cone, Alessandro Macario e Claudio Cocino si alterneran- no nel ruolo del Principe. Ma intanto c’è sconcerto tra i lavoratori del Teatro. «Quan- do ho saputo della scelta del maestro, ho provato un senso di abbandono e di sconfitta. Il mio primo pensiero è stato: e ora che succederà? Perché Mu- ti è stato davvero in questi anni dalla nostra parte», dice il so- prano Claudia Cozzari, rag- giunta al telefono dall’Ansa. Sulle vetrate dello stabile campeggia un avviso al pubbli- co in cui si informa che «il Mae- stro Riccardo Muti, come da lui stesso annunciato, non dirige- rà le opere Aida e Le Nozze di Figaro previste nel cartello- ne». Tra i sindacati, che si sono divisi sul piano di risanamento del sovrintendente Carlo Fuor- tes (Cisl e Uil a favore, Cgil e Fials contro) continua il botta e risposta. Cozzari, iscritta alla Uil, sottolinea: «Parlo con af- fetto e stima per il maestro Mu- ti, perché lui ci ha davvero ap- poggiato, anche esponendosi, in tanti momenti difficili. Non me l’aspettavo anche se posso comprendere la sua stanchez- za. Il futuro dell’Opera? Io lo voglio vedere positivamente, spero che Riccardo Muti torni o che comunque si possa trova- re una soluzione. Il conflitto interno al teatro è reale, ci sono due fazioni ben definite - pro o contro il piano di risanamento - ma secondo me con il dialogo si può superare. Bisogna guar- dare avanti e pensare alla no- stra comunità». Anche Davide Simoncini, prima tromba, iscritto alla Fials, interpellato sulla scelta di Muti risponde: «Si sta male. Secondo me è una disfatta. Da un anno viviamo in nessuna certezza di quello che accadrà a livello aziendale. Chi ha scel- to di fare gli scioperi lo ha fatto per chiedere di continuare a dare una continuità a questo teatro, per lavorare nell’eccel- lenza raggiunta, ed ora non vuole essere mostrato come capro espiatorio. A mio avviso, e di molti, se il problema fosse stato il clima non sereno Muti avrebbe fatto questa scelta a marzo in occasione dello scio- pero annunciato ma mai fatto che coinvolgeva la sua produ- zione. Poi, invece, abbiamo continuato la collaborazione con la tournée in Giappone e addirittura dopo il maestro ha scelto di inaugurare la stagio- ne seguente con lui protagoni- sta a dirigere l’Aida». A parere di Simoncini «se la spaccatura del teatro c’è è per- ché c’è una parte che appoggia - legittimamente - la linea della nuova direzione, e una parte che chiede, senza rifiutare il ri- sanamento, garanzie per por- tare avanti l’eccellenza con- quistata dal teatro a livello in- ternazionale. Il teatro non è un centro di produzione indu- striale, ma un centro di produ- zione di emozione. Ed è una delle bandiere che possiamo mostrare con orgoglio in Italia. Noi dell’orchestra speriamo e faremo di tutto affinché che il maestro ci ripensi, per portare avanti un’eccellenza che ab- biamo costruito insieme, per noi, per Roma e per la nostra nazione». 3 Il maestro Muti. Non dirigerà le opere del Teatro «Noi dell’orchestra faremo di tutto affinché il maestro ci ripensi, per tutta la nostra nazione» Un patrimonio immenso L’archivio della Scala accessibile online MILANO È accessibile da ieri online, senza registrazione, l’archi- vio del teatro alla Scala di Milano. Dal 1998 il proget- to Dam (digital asset mana- gement) sta digitalizzando l’immenso patrimonio sto- rico di scenografie, costu- mi, fotografie, locandine e documenti del Piermarini, rendendolo consultabile sul sito. Finora - fa sapere il teatro - sono stati archiviate 205 mila fotografie, 5 mila co- stumi, 800 accessori e 12 mila locandine relative agli spettacoli dal 1950 a oggi. «L’accesso diretto - sottoli- nea la Scala - è un invito ri- volto a ricercatori, abbona- ti, appassionati e a tutti i cittadini milanesi a esplora- re con curiosità la memoria del nostro teatro, che è par- te essenziale della memoria collettiva della città di Mi- lano». 3 «Per me è più importante essere un cittadino: soltanto dopo sono uno scrittore» A Taormina. Luis Sepúlveda riceve il premio da Pietro Grasso e ancora Sepúlveda (nella foto in basso durante un’intervista) e Grasso sul palco con Pippo Pattavina, Giuseppe Dipasquale, Antonella Ferrara e Nicola Piovani to dei suoi personaggi, unico nella letteratura contempora- nea. Camilleri è uno scrittore impressionista, capace di dire molto con poche parole». Lei è sempre stato in prima linea con l’impegno civile e politico, pagando anche un carissimo prezzo per ciò in cui credeva. «Per me è più importante es- sere un cittadino, dopo sono uno scrittore. Amo la letteratu- ra e il mio mestiere ma i miei do- veri civili vengono al primo po- sto. Oggi essere un buon cittadi- no significa dover dire “no” a tante cose. La crisi che avvolge Italia, Spagna, Grecia e Irlanda è espressione di un potere eco- nomico enorme che ricade sui cittadini, condannandoli pur se non hanno colpe. Oggi abbiamo bisogno di una nuova legalità, più umana e democratica». Nel libro “Un’idea di felici- tà” (scritto a quattro mani con Carlo Petrini, edito da Guan- da) lei parla di un’isola felice, Isla Humas. Anche la Sicilia è un’isola ma di felicità non v’è traccia… «La Sicilia ha avuto uno svi- luppo assai diverso rispetto al resto d’Italia, qui non è arrivata la rivoluzione industriale e per molto tempo è stata una società quasi feudale, in mano a grandi latifondisti, e subito dopo è arri- vato il fenomeno della mafia co- me componente della politica, così forte da inquinare il proces- so democratico. Oggi la ricerca della felicità passa per la scoper- ta di una formula che riporti le cose alla normalità cittadina: un uomo è un voto, questo è il messaggio più importante. E so- lo sommando i singoli voti si possono cambiare le cose». Ma oggi in Sicilia l’emigra- zione giovanile, lo svuota- mento delle città è un fenome- no sempre più preoccupante. «È la logica risultanza della mancanza di una possibilità di sviluppo in questo mondo mo- derno. Una regione così poten- zialmente ricca dovrebbe essere disposta a dar asilo alle innova- zioni tecnologiche, alla ricerca. Non si può pensare che l’unica risorsa della Sicilia siano il sole e il mare». E fra i giovani il sentimento dominante è la paura per il fu- turo. «È una paura legittima. Ma la soluzione non è l’apatia, piutto- sto la partecipazione attiva alla società per cambiare le cose. Non è male aver paura, anzi, ci prepara a reagire». La Scozia ha rifiutato la se- cessione ma queste tendenze sono forti anche altrove, in Catalogna come in Sicilia. Perché? «Il vero problema è lo Stato. I Catalani vogliono l’indipenden- za non per principio ma per col- pa della Spagna. Non dimenti- chiamo che il dittatore Franco morì nel 1975 e sino a quell’an- no i catalani non potevano par- lare la propria lingua e lo stesso successe con i baschi». Ma visto il suo legame con la Sicilia, un giorno qui po- trebbe avere il suo buen reti- ro? «Sì, mi piacerebbe tantissi- mo. Ma non so se trovandomi circondato da questa natura, da tanta bellezza, riuscirei anche a scrivere».3

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In occasione della quarta edizione del TaoBuk, l'intervista allo scrittore Luis Sepúlveda pubblicata sul quotidiano La Gazzetta del Sud.

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Page 1: Luis Sepúlveda - Intervista su La Gazzetta del Sud - 23 settembre 2014

Gazzetta del Sud Martedì 23 Settembre 2014 11.

Cultura e Spettacoli «Il volto umano non mente mai: è l’unicacartina che segna tutti i territori cheabbiamo attraversato» Luis Sepúlveda

Lo scrittore ha ricevuto a Taormina il TaoBuk Award

Sepúlveda: la Sicilia è partedella mia geografia sentimentale«Ma qui, circondato da tanta bellezza non so davvero se riuscirei a scrivere...»

Francesco MusolinoTAORMINA

Seduto nel giardino all’apertodell’Hotel San Domenico diTaormina, Luis Sepúlveda fumauna sigaretta fatta a mano e par-la di letteratura, con passione. Èla star della quarta edizione delTaoBuk festival – kermesse let-teraria presieduta da AntonellaFerrara che si concluderà vener-dì – e ascoltandolo parlare si hala netta sensazione che sia unadi quelle persone che merita ilgrande successo ottenuto. Qua-si 65 anni (li compirà il 4 otto-bre), gli occhi di questo pluri-premiato e amatissimo scrittorecileno emanano grande sereni-tà quando confessa di non avermai coltivato l’odio per i suoiaguzzini, nonostante abbia pas-sato più di due anni e mezzo inuna minuscola cella a seguitodel colpo di stato militare che,nel 1973, depose l’allora presi-dente Salvator Allende. Da allo-ra la vita di Sepúlveda è stata in-centrata sull’attivismo civile –alfianco dell’Unesco e Greenpea-ce –e dopo anni da cronista e in-viato speciale in Africa e SudAmerica, nel 1989 cominciò ascrivere narrativa. Con enormesuccesso. Ospite a Taormina perritirare il TaoBuk Award, il lega-me di Sepúlveda con la Sicilia èforte e radicato nel tempo – nel1999 ritirò ad Agrigento l’Efebo

d’Oro e questa è la sua quarta vi-sita sull’isola – e la sua passioneper la scrittura è sempre forte:«Ho scritto una nuova fiaba,parlerà di un cane molto specia-le e un libro di racconti. Ed entrol’anno spero di terminare unnuovo romanzo».

Lei sembra perfettamente asuo agio in Sicilia…

«Sì, questa terra è parte dellamia geografia sentimentale. Èun luogo così diverso dal restod’Italia, al confine con l’Europa,qui ci si sente veramente nel Suddel mondo».

Giuseppe Tomasi di Lam-pedusa e Camilleri rappre-sentano il suo legame narrati-vo invece.

«Quando lessi la definizionedella malinconia di Tomasi diLampedusa, la felicità dell’esse -re triste, mi colpì ma io non vo-levo essere un uomo melanco-nico. Camilleri è un grandemaestro, un vero amico, capacedi scrivere in un modo che rie-cheggia lo stile classico ma altempo stesso è modernissimo.Mi colpisce sempre il trattamen-

Oggi

Le sberle, le ossae il maialel Nel programma di Tao-buk oggi sulla terrazza del-l’Archivio storico alle 18Andrea Vitali presenterà“Quattro sberle benedette”(Garzanti); alle 19 la scrit-trice messinese AlessiaGazzola presenterà “Le os-sa della principessa” (Lon-ganesi). A seguire RobertaCorradin presenterà “La re-pubblica del maiale” (Chia-relettere), con la partecipa-zione dello chef CarmeloChiaromonte.

APPASSIONATA “LEZIONE” DEL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO

«Quel giorno dovevo esserci anch’io con Falcone...»«Una vita fuori dallalegalità non val lapena di essere vissuta»

«Ci siamo imbarcati in unascommessa, quella di creare unfestival letterario in un luogomagico come Taormina. E l’ab -biamo vinta». Così dal palco delteatro antico di Taormina, ilgiornalista e conduttore RaiFranco Di Mare ha introdotto laserata inaugurale della quartaedizione dell’InternationalTaormina Book Festival, svolta-si sabato davanti ad una foltapresenza di pubblico.

TaoBuk, presieduto e orga-nizzato dalla libraia AntonellaFerrara, riparte con prestigiosinomi - Francesco Piccolo, Giu-seppe Catozzella, Andrea Vitalie Alan Friedman - cui affianca gliautori siciliani Alessia Gazzola,messinese, e Santo Piazzese, pa-lermitano. Ma la serata inaugu-rale è stata all’insegna delle “ce -lebrità” del mondo delle letterecon la triplice premiazione delpresidente del Senato, PietroGrasso, del compositore NicolaPiovani e dello scrittore Luis Se-púlveda, che hanno ritirato il ri-conoscimento Taormina BookAward.

La serata, condotta in modovivace dalla coppia Di Mare-Fer-rara, è stata introdotta da unasuggestiva lectio magistralis te-nuta da Pietro Grasso sul temadella legalità, densa di ricordi eaneddoti personali. «Una vita aldi fuori della legalità non vale lapena d’essere vissuta e ogni go-verno dovrebbe avere la lotta al-la mafia fra le sue prime priori-tà», ha esordito il presidente delSenato, ricordando i fatti che locondussero a prendere parte alprimo maxi-processo a Cosa No-stra nel 1984, con l’incarico digiudice a latere: «Da oltre tren-t’anni vivo sotto scorta, ma se

non avessi accettato di parteci-pare al maxi-processo, per legit-timo timore dei miei familiari,mi sarei certamente dimessodalla magistratura».

E infine, Pietro Grasso ha ri-cordato che quel 23 maggio1992 anche lui avrebbe dovutoessere con Giovanni Falcone,Francesca Morvillo e gli uominidella scorta su quell’auto chepercorrendo la A29, saltò in ariaa causa di 400kg di tritolo, mariuscì a partire il giorno prima:«Trovai l’ultimo posto su un voloche da Roma mi portò a Paler-mo. Conservo ancora quel ta-gliando Alitalia». 3(f.m.)Pietro Grasso e Franco Di Mare

Dopo la scelta di Muti

Opera di Romatra i lavoratoriregna lo sconcertoGrande preoccupazioneper il futuro (non solodella stagione)

Andrea MiciullaROMA

Sconcerto e preoccupazioneper l’addio del Maestro Muti,ma intanto il Teatro dell’Operadi Roma va avanti con le opereche concludono la stagione2013-2014 del teatro romano.Giovedì l’appuntamento è conil balletto, con la Cenerentoladi Sergej Prokofiev, per la qua-le sono previste repliche fino al5 ottobre. Derek Deane firmale coreografie mentre la dire-zione dell’Orchestra è affidataa Nir Kabaretti. La speranza èche il celebre capolavoro possaalmeno in parte far dimentica-re l’amarezza di questi giorni.In scena, il pubblico vedrà ilcorpo di ballo dell’Opera di Ro-ma e grandi nomi della danzainternazionale: sarà Maria Ko-chetkova, attualmente Princi-pal Dancer del San FranciscoBallet, a interpretare Ceneren-tola, seguita da Alessia Gay eLetizia Giuliani. Giuseppe Pi-cone, Alessandro Macario eClaudio Cocino si alterneran-no nel ruolo del Principe.

Ma intanto c’è sconcerto trai lavoratori del Teatro. «Quan-do ho saputo della scelta delmaestro, ho provato un sensodi abbandono e di sconfitta. Ilmio primo pensiero è stato: eora che succederà? Perché Mu-ti è stato davvero in questi annidalla nostra parte», dice il so-prano Claudia Cozzari, rag-giunta al telefono dall’Ansa.

Sulle vetrate dello stabilecampeggia un avviso al pubbli-co in cui si informa che «il Mae-stro Riccardo Muti, come da luistesso annunciato, non dirige-rà le opere Aida e Le Nozze diFigaro previste nel cartello-ne».

Tra i sindacati, che si sonodivisi sul piano di risanamentodel sovrintendente Carlo Fuor-tes (Cisl e Uil a favore, Cgil eFials contro) continua il bottae risposta. Cozzari, iscritta allaUil, sottolinea: «Parlo con af-fetto e stima per il maestro Mu-ti, perché lui ci ha davvero ap-poggiato, anche esponendosi,in tanti momenti difficili. Nonme l’aspettavo anche se possocomprendere la sua stanchez-za. Il futuro dell’Opera? Io lovoglio vedere positivamente,spero che Riccardo Muti tornio che comunque si possa trova-re una soluzione. Il conflittointerno al teatro è reale, ci sonodue fazioni ben definite - pro ocontro il piano di risanamento- ma secondo me con il dialogosi può superare. Bisogna guar-dare avanti e pensare alla no-

stra comunità».Anche Davide Simoncini,

prima tromba, iscritto allaFials, interpellato sulla sceltadi Muti risponde: «Si sta male.Secondo me è una disfatta. Daun anno viviamo in nessunacertezza di quello che accadràa livello aziendale. Chi ha scel-to di fare gli scioperi lo ha fattoper chiedere di continuare adare una continuità a questoteatro, per lavorare nell’eccel -lenza raggiunta, ed ora nonvuole essere mostrato comecapro espiatorio. A mio avviso,e di molti, se il problema fossestato il clima non sereno Mutiavrebbe fatto questa scelta amarzo in occasione dello scio-pero annunciato ma mai fattoche coinvolgeva la sua produ-zione. Poi, invece, abbiamocontinuato la collaborazionecon la tournée in Giappone eaddirittura dopo il maestro hascelto di inaugurare la stagio-ne seguente con lui protagoni-sta a dirigere l’Aida».

A parere di Simoncini «se laspaccatura del teatro c’è è per-ché c’è una parte che appoggia- legittimamente - la linea dellanuova direzione, e una parteche chiede, senza rifiutare il ri-sanamento, garanzie per por-tare avanti l’eccellenza con-quistata dal teatro a livello in-ternazionale. Il teatro non è uncentro di produzione indu-striale, ma un centro di produ-zione di emozione. Ed è unadelle bandiere che possiamomostrare con orgoglio in Italia.Noi dell’orchestra speriamo efaremo di tutto affinché che ilmaestro ci ripensi, per portareavanti un’eccellenza che ab-biamo costruito insieme, pernoi, per Roma e per la nostranazione». 3

Il maestro Muti. Non dirigeràle opere del Teatro

«Noi dell’orchestrafaremo di tuttoaffinché il maestroci ripensi, per tuttala nostra nazione»

Un patrimonio immenso

L’archivio della Scalaaccessibile onlineMILANO

È accessibile da ieri online,senza registrazione, l’a r c h i-vio del teatro alla Scala diMilano. Dal 1998 il proget-to Dam (digital asset mana-gement) sta digitalizzandol’immenso patrimonio sto-rico di scenografie, costu-mi, fotografie, locandine edocumenti del Piermarini,rendendolo consultabilesul sito.

Finora - fa sapere il teatro

- sono stati archiviate 205mila fotografie, 5 mila co-stumi, 800 accessori e 12mila locandine relative aglispettacoli dal 1950 a oggi.«L’accesso diretto - sottoli-nea la Scala - è un invito ri-volto a ricercatori, abbona-ti, appassionati e a tutti icittadini milanesi a esplora-re con curiosità la memoriadel nostro teatro, che è par-te essenziale della memoriacollettiva della città di Mi-lano». 3

«Per me è piùimportante essereun cittadino:soltanto doposono uno scrittore»

A Taormina. LuisSepúlveda riceve ilpremio da PietroGrasso e ancoraSepúlveda (nellafoto in bassoduranteun’intervista) eGrasso sul palcocon PippoPattavina, GiuseppeDipasquale,Antonella Ferrara eNicola Piovani

to dei suoi personaggi, uniconella letteratura contempora-nea. Camilleri è uno scrittoreimpressionista, capace di diremolto con poche parole».

Lei è sempre stato in primalinea con l’impegno civile epolitico, pagando anche uncarissimo prezzo per ciò in cuicredeva.

«Per me è più importante es-sere un cittadino, dopo sonouno scrittore. Amo la letteratu-ra e il mio mestiere ma i miei do-veri civili vengono al primo po-sto. Oggi essere un buon cittadi-no significa dover dire “no” atante cose. La crisi che avvolgeItalia, Spagna, Grecia e Irlandaè espressione di un potere eco-nomico enorme che ricade suicittadini, condannandoli pur senon hanno colpe. Oggi abbiamobisogno di una nuova legalità,più umana e democratica».

Nel libro “Un’idea di felici-tà”(scritto a quattro mani conCarlo Petrini, edito da Guan-da) lei parla di un’isola felice,Isla Humas. Anche la Sicilia èun’isola ma di felicità non v’ètraccia…

«La Sicilia ha avuto uno svi-luppo assai diverso rispetto alresto d’Italia, qui non è arrivatala rivoluzione industriale e permolto tempo è stata una societàquasi feudale, in mano a grandilatifondisti, e subito dopo è arri-vato il fenomeno della mafia co-

me componente della politica,così forte da inquinare il proces-so democratico. Oggi la ricercadella felicità passa per la scoper-ta di una formula che riporti lecose alla normalità cittadina:un uomo è un voto, questo è ilmessaggio più importante. E so-lo sommando i singoli voti sipossono cambiare le cose».

Ma oggi in Sicilia l’emigra -zione giovanile, lo svuota-mento delle città è un fenome-no sempre più preoccupante.

«È la logica risultanza dellamancanza di una possibilità di

sviluppo in questo mondo mo-derno. Una regione così poten-zialmente ricca dovrebbe esseredisposta a dar asilo alle innova-zioni tecnologiche, alla ricerca.Non si può pensare che l’unicarisorsa della Sicilia siano il sole eil mare».

E fra i giovani il sentimentodominante è la paura per il fu-turo.

«È una paura legittima. Ma lasoluzione non è l’apatia, piutto-sto la partecipazione attiva allasocietà per cambiare le cose.Non è male aver paura, anzi, ciprepara a reagire».

La Scozia ha rifiutato la se-cessione ma queste tendenzesono forti anche altrove, inCatalogna come in Sicilia.Perché?

«Il vero problema è lo Stato. ICatalani vogliono l’indipenden -za non per principio ma per col-pa della Spagna. Non dimenti-chiamo che il dittatore Francomorì nel 1975 e sino a quell’an -no i catalani non potevano par-lare la propria lingua e lo stessosuccesse con i baschi».

Ma visto il suo legame conla Sicilia, un giorno qui po-trebbe avere il suo buen reti-ro?

«Sì, mi piacerebbe tantissi-mo. Ma non so se trovandomicircondato da questa natura, datanta bellezza, riuscirei anche ascrivere».3