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l’espe rtone lo stile secondo Alessandra e Francesco Chissà quante volte in questa “lunga estate caldissima, avrete avvista- to al mare, o nelle affollate serate mondane, tipi e tipe con un look tale da attirare la vostra attenzione. Quasi superfluo ripetersi, nella caccia allo stile non importano le griffe più o meno ostentate, basta un dettaglio, un particolare apparentemente casuale, ma in realtà attentamente studiato, a far emergere la personalità di ciascuno, che diventa qualcuno anche e soprattutto tra la massa. Per questo abbiamo scelto di riaprire la rubrica Kool Faces analizzando lo style un po’ gitano di Alessandra e quello ricco di contaminazioni di Fran- cesco. Rispolverando stralci di galanteria, figlia di una cavalleria feudale in chiave contemporanea, cominciamo con l’analizzare l’abbigliamento di Alessandra partendo dall’ampia fascia copricapo a righe multicolori che già da sola non passa inosservata. Non più relegate alle sessioni di make- up per tirare indietro i capelli o alla spiaggia per ottimizzare la tintarella sul viso, le fasce sono l’ultimo trend rispolverato dalle celebrities, e questa, seppure rivisitata, è già da qualche tempo un dettaglio unisex parecchio diffuso. Alessandra indossa una canotta basic in un colore decisamente modaiolo, il giallo, stridente e appariscente quanto basta per accendere di luce l’intera mìse. A completare l’abbinamento ci pensa una gonna a balze verde militare, bassa in vita e leggermente svasata in un tessuto sportivo che emula il classico denim grazie alla presenza della cerniera frontale. Gli accessori spaziano dal polsino a listini neri effetto bangles, alla collana etnica arricchita da pietre irregolari. Minimal sia la borsa, una shopping bag in cotone bianco, che le infradito nere ultraflat. Da quando il brand House of Holland ha fatto sfilare in passerella le sue celebri slogan t shirt, anche gli altri marchi d’abbigliamento hanno optato per questa forma di comunicazione fondata sulla filosofia delle parole di cotone. Macro scritte campeggiano su maglie lanciando messaggi talvol- ta ironici, irriverenti ma comunque inequivocabili che non si può fare a meno di notare; ad avvalorare la nostra tesi ci pensa Francesco con la sua canotta stretch; la abbi- na ad un paio di cargo pants a gamba dritta con tasche frontali dalla vita bassa che mostrano strategicamente l’underwear in tinta con la t shirt e la cintura in pelle. Le sneakers, attraverso il motivo militare, riprendono le tonali- tà dei pantaloni per un accostamento vivacizzato dai lacci giallo limone. Come vuole la tendenza metrosexual anche Francesco non rinuncia ai monili: la collana con ciondolo- logo. l’anello in argento, il bracciale in cuoio e acciaio ed il cappello con visiera finto sdrucita che lascia intravedere un dettaglio stravagante nel taglio di capelli e che ben si sposa con la barba incolta e lo stile da duro proposto dal- l’insieme. 46

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Di Valentina Grispo

l’espertone

lo stilesecondo Alessandra e FrancescoChissà quante volte in questa “lunga estate caldissima, avrete avvista-to al mare, o nelle affollate serate mondane, tipi e tipe con un look tale da attirare la vostra attenzione. Quasi superfluo ripetersi, nella caccia allo stile non importano le griffe più o meno ostentate, basta un dettaglio, un particolare apparentemente casuale, ma in realtà attentamente studiato, a far emergere la personalità di ciascuno, che diventa qualcuno anche e soprattutto tra la massa. Per questo abbiamo scelto di riaprire la rubrica Kool Faces analizzando lo style un po’ gitano di Alessandra e quello ricco di contaminazioni di Fran-cesco. Rispolverando stralci di galanteria, figlia di una cavalleria feudale in chiave contemporanea, cominciamo con l’analizzare l’abbigliamento di Alessandra partendo dall’ampia fascia copricapo a righe multicolori che già da sola non passa inosservata. Non più relegate alle sessioni di make-up per tirare indietro i capelli o alla spiaggia per ottimizzare la tintarella sul viso, le fasce sono l’ultimo trend rispolverato dalle celebrities, e questa, seppure rivisitata, è già da qualche tempo un dettaglio unisex parecchio diffuso. Alessandra indossa una canotta basic in un colore decisamente modaiolo, il giallo, stridente e appariscente quanto basta per accendere di luce l’intera mìse. A completare l’abbinamento ci pensa una gonna a balze verde militare, bassa in vita e leggermente svasata in un tessuto sportivo che emula il classico denim grazie alla presenza della cerniera frontale. Gli accessori spaziano dal polsino a listini neri effetto bangles, alla collana etnica arricchita da pietre irregolari. Minimal sia la borsa, una shopping bag in cotone bianco, che le infradito nere ultraflat.Da quando il brand House of Holland ha fatto sfilare in passerella le sue celebri slogan t shirt, anche gli altri marchi d’abbigliamento hanno optato per questa forma di comunicazione fondata sulla filosofia delle parole di cotone. Macro scritte campeggiano su maglie lanciando messaggi talvol-

ta ironici, irriverenti ma comunque inequivocabili che non si può fare a meno di notare; ad avvalorare la nostra tesi ci pensa Francesco con la sua canotta stretch; la abbi-na ad un paio di cargo pants a gamba dritta con tasche frontali dalla vita bassa che mostrano strategicamente l’underwear in tinta con la t shirt e la cintura in pelle. Le sneakers, attraverso il motivo militare, riprendono le tonali-tà dei pantaloni per un accostamento vivacizzato dai lacci giallo limone. Come vuole la tendenza metrosexual anche Francesco non rinuncia ai monili: la collana con ciondolo-logo. l’anello in argento, il bracciale in cuoio e acciaio ed il cappello con visiera finto sdrucita che lascia intravedere un dettaglio stravagante nel taglio di capelli e che ben si sposa con la barba incolta e lo stile da duro proposto dal-l’insieme.

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THE WHITE STRIPESIcky Thump

Una band dal suono grezzo ma intenso, un disco dal sapore agrodolce. Così si potreb-be sintetizzare l’ultimo lavoro dei fratelli White. “Icky Thump” è un prodotto poco ragionato e per questo fresco e spontaneo; raccoglien-do quanto di meglio la musica americana ha saputo sfornare negli ultimi settant’anni, la band americana presenta tredici tracce nuove di zecca che colpiscono a fondo (quasi fosse-ro un pugno allo stomaco). Lo fanno grazie ad un Rock sanguigno, verace e rozzo. Lo fanno ricordando i vecchi insegnamenti del Blues del Delta e ricorrendo qua e là a ballate Country (dal sentimentalismo West ben in mostra). I due danno vita a delle Jam che infiammano l’ascol-tatore. Le emozioni che nascono dalla chitarra di Jack sono emozioni confuse ma efficaci. Si parte con il fuoco di Icky Thump (Jack è prota-gonista assoluto della scena); la voce (esape-rata e ribelle) si incontra con un riff che ricorda i Led Zeppelin dei bei tempi andati, mentre una tastiera delicatamente impazzita addolcisce le pause del pezzo. Bone Broke ci spiega poi da dove provengono le idee per le soluzioni chitar-ristiche dei vari Wolfmather e Jet. Che il duo si intenda fin troppo bene lo si era capito nel corso degli anni e nel corso delle loro esibizioni dal vivo ma Rag and Bone ci regala una cavalcata blues degna dei più grandi veterani del gene-re: un intro costruito su riff sussurrati esplode in una dichiarazione di guerra raccontata e narra-ta da Jack e da Meg. Gli arrangiamenti e la pro-duzione non sono dunque dei più raffinati; non aspettatevi particolari post-incisioni ma bensì piccoli errori e imperfezioni che in vero rendono il disco un perfetto esempio di come dovrebbe suonare un gruppo nel ventunesimo secolo per dare ancora senso alla parola Rock. Niente inni da stadio questa volta, solo tanto sudore, tanti riff che si incidono in testa al primo ascolto e tanta sana elettricità.

EUGENEDior DNA

Gli amanti degli anni ’80 avranno di che divertirsi. Il primo singolo di Eugene, “Dior DNA” (prodotto dalla storica etichetta indipendente fiorentina U.d.U. Records), contiene due versioni dell’omonima can-zone più altri due brani che godono della produzione artistica di Garbo. Registrato al The House Digital Studio di Latina, il disco propone sonorità Vintage che fon-dono sapientemente più generi musicali. L’attitudine è quella anni ‘80 (con il synth pop e la new wave che dettano legge) ma all’interno delle quattro composizioni si scorgono elementi Pop Rock dal sapore agro dolce. Eugenio Valente, vincitore del-l’edizione 2005 di Ritmi Globali Europei e tastierista degli Innuendo, ha studiato le soluzioni di gruppi del calibro dei Depe-che Mode e dei Talk Talk, rielaborando in maniera del tutto originale e propositiva il proprio sound. Dior Dna è una gemma decorata da ottimi arrangiamenti e da una ritmica trascinante. Le tracce del lato A, dicevamo, riproducono la stessa canzo-ne: una versione “edit” per le radio e l’al-tra in versione estesa, che arriva quasi a 6 minuti (dilatando piacevolmente alcune parti strumentali che sottraggono l’ascol-tatore alla cupa quotidianità, accompa-gnandolo in un percorso decisamente fan-tastico). Il Lato B si apre con The moon is bigger than the earth, una leggera ballata dal sapore siderale. Più soffice del brano che dà il nome al lavoro, il brano si scaglia con delicatezza verso lidi più Pop. Chiude il singolo, Italian VHF Sunset. Un lavoro dunque che impressiona piacevolmente. Gli arrangiamenti molto curati ed eleganti, i testi raffinati e mai banali, fanno del disco un buonissimo punto di partenza per que-sto che è già un’artista in piena regola.

PAUL MCCARTNEYMemory Almost Full

Cosa dire di un artista come Paul McCart-ney se non che abbia rappresentato per il ‘900 quello che Mozart ha rappresentato per il 700? McCartney è semplicemen-te un genio che continua a sfornare dei dischi che fanno tendenza e che significa-no ancora molto. Dopo due anni l’ex beatle torna con un disco frizzante e divertente, costruito attorno ad un Pop Rock elegante e sanguigno. “Memory Almost Full” si pre-senta come un lavoro meno articolato del precedente ma più immediato e diretto; le melodie sono ben curate e difficilmente riescono a non far presa sull’ascoltatore; gli arrangiamenti sono ben equilibrati e il lavoro risulta nel complesso ben suona-to (piano e chitarre si sovrappongono con dolcezza). Dance Tonight presenta a pieno il lavoro, attraverso armonie eleganti e leg-giadre (sorrette da un McCartney stralunato che strimpella al mandolino una dolce melo-dia). La voce dell’ex Beatle è sempre quella e i suoi famosi acuti rimangono un punto fermo della sua produzione. La vera sorpre-sa sta nella graffiate Only Mama Knows; il brano si erge attorno a riff sanguigni e dal sapore vagamente Hard, mentre la cavalca-ta della sezione ritmica guida l’ascoltatore in un mare d’emozioni cariche d’adrenalina. La vera chicca del lotto è però sicuramente Vintage Clothes che richiama i lavori più riu-sciti con i Wings. L’unico brano per così dire in controtendenza con il resto del disco è House of Wax. La malinconia regna sovra-na e le atmosfere si dilatano. La voce di McCartney si erge a lamento (sorretta da un piano ora decisamente più sommesso e dal ritmo più blando). Cosa dire di più? Cento di questi anni e di questi dischi.

l’estate sta finendoil cantante “tormento” dell’estate 2007

Avril LavigneDaniele Silvestri

NegramaroTiziano Ferro

Mika Di enrico Mainero

TU PIÙ DI CHIUNQUE ALTRO Miranda July

Talvolta Dio, o chi per lui, fornisce molti e diversi talenti ad un’unica persona in modo che sia motivo di ammirazione e di invidia per gli esseri umani standard che tenta-no vanamente di educarsi all’arte e invece riescono solo a segui-re i primi due fascicoli di corsi di disegno-dal-vero-fotografia-digi-tale da acquistare rigorosamente all’edicola sotto casa. Tra l’artista e il peracot-taro (n.d.a. dicesi secon-do il De Mauro di perso-na maldestra), corre la sottile differenza che c’è tra un filmino delle nozze con orride scritte in sovraimpressione e uno di quei film-gioiello girati da esordienti americani: nozze e lungometraggio hanno lo stesso budget. Noi siamo gli aspiranti creativi, Miranda July è ovviamente l’ar-tista: autrice, regista e attrice del film “Me and You and Everyone We Know”, premi a Cannes e al Sundance, si cimenta con la scrittura pubblicando per Fel-trinelli la raccolta di racconti “Tu più di chiunque altro” traduzione parziale del titolo originale “No one belongs here more than you”. Peccato che nel passaggio dall’inglese all’italiano si perde il verbo belong, “far parte di” ovve-ro quel senso di appartenenza al “qui”, a questa terra popola-ta da un’umanità che prova a sopravvivere e a ritagliarsi un po’ di felicità in mezzo a quella roba strana, faticosa, patetica e tal-volta poetica chiamata vita. La divinità che presiede alle arti ha deciso che Miranda July oltre ad essere un’attrice, una regista debba essere anche una scrittri-ce parecchio brava. Io aggiun-go che suddetta divinità poteva anche essere un po’ più tirchia visto che la ragazza è magra con due enormi occhi azzurri. Ma abbandoniamo l’affollata stra-da dell’invidia e concentriamoci

sui racconti che possono diven-tare la tomba per un’esordiente: non avendo un numero adeguato di idee per riempire un romanzo, ci si limita alla forma breve. Ma le sedici anime che compongo “Tu più di chiunque altro” sono incan-tevoli. Piccole storie bizzarre di amori surreali e sensuali incentra-te sul corpo, l’inadeguatezza dei rapporti personali, gli incontri che cambiano l’esistenza lasciandola uguale a se stessa. Ridere e commuoversi nel giro

di poche pagi-ne: i l lettore sma l i z ia to e reso cinico dal mondo cosa può volere di più da un libro? Sono racconti che seduco e sorprendono. Di ff ic i le sce-glierne uno su

tutti che faccia da portavoce. Lezioni di nuoto in salotto in cui gli alunni sono arzilli ottantenni, un padre innamorato della figlia, un’insegnante di sostegno che ama il suo alunno... Sembra un freak show invece è poesia. La mia scelta cade su “Qualcosa che ha bisogno di niente”: due amiche adolescenti vanno via di casa, si amano perchè non hanno altro, ma i loro corpi non si trovano. La più bimba viene mollata per un’altra, per campa-re compra una parrucca e lavora come spogliarellista. Odia il suo lavoro, ma le piace saperlo fare. La parrucca la trasforma in qual-cosa di altro ed improvvisamente diventa sessualmente appetibile agli occhi dell’ex amica. Il tempo di togliersi la parrucca...Prendendo in prestito le parole di un altro dei personaggi dipinti da Miranda July: “Volevo dargli un pugno, aprirgli un buco in corpo con un pugno e poi riempire quel buco col mio corpo, e lo stavo facendo”. “Tu più di chiunque altro” riempie con la sua grazia quel buco che talvolta decide di farsi spazio in ciascuno di noi.

MENO MALE CHE CI SEI Maria Daniela Ranieri

”Meno male che ci sei” è il romanzo d’esordio di Maria Daniela Ranieri che centra in pieno la sua missione: farsi leggere e far affezionare il lettore alle due pro-tagoniste. Allegra ha diciassette anni, è bella, intelli-gente (non poteva esser altrimenti) e molto più lucida dei suoi coetanei. Tempo di baciare il tipo dietro cui sbavava da tempo e vede crollarsi il mondo addosso. I suoi genitori – a dire il vero un po’ infantili ed inutili – muoiono in un incidente. Dopo aver passato un’esta-

te di lutto e televisione in casa della nonna mezza alcolista, decide di andare a vivere con l’ex amante del padre. Si tratta di Luisa, 35 anni, qualche chilo di troppo di insicurezza. Era solo una delle tante tresche del papà di Allegra. Convinta di essere stata ad un passo dal con-quistarlo, è probabilmente l’unica ad averlo amato. Le due donne si adottano l’un l’altra, trasformando un incontro teoricamente malsano in una fratellanza, pardon “sorellanza” basata sul mutuo soccorso. La vita sembra tornare a sorridere ad entrambe, ma la felicità tocca con-quistarsela sul campo. Essere orfane o semplicemente sfigate, non basta a garantire l’happy end che ovviamente arriverà, a modo suo. Grande pregio di questo romanzo dalla copertina rosa è proprio il ten-tativo, peraltro riuscito, di non cedere ai luoghi comuni che rischiava-no di affossare la storia. Le adolescenti sono in crisi per naturale con-seguenza dell’età con o senza genitori alle spalle, le trentacinquenni sono da psicoanalizzare, perché Sex And the City ha trasformato la decade dei trenta anni in pura fatica. “Meno male che ci sei” contiene in sé tutto questo, ma Maria Daniela Ranieri riesce a passare indenne sotto le forche caudine dei clichè. Ne siamo davvero lieti.

MEMORIE DI UN ARTISTA DELLA DELUSIONEJonathan Lethem

Amo le autobiografie perchè la vita, specialmente se raccontata bene, è imbattibile: non c’è romanzo partorito dalla fantasia che possa com-petere con i conflitti personali di un uomo. Battaglie e passioni, se

vissute per davvero, hanno quel valore aggiunto che si trasforma in pungolo e stimolo per il lettore. Sono preziosi quei libri che costringono ad uscire fuori dal guscio, a cucinare un piatto mai preparato prima, a comprare una bicicletta o dei pattini, libri che spin-gono a prenotare un volo d’aereo sull’onda dell’en-tusiasmo, a leggere altri libri, ad ascoltare musica. “Memorie di un artista della delusione” è tutto questo e molto di più. Jonathan Lethem fa il punto della sua

vita senza annoiarci con la mera cronaca: infanzia, studi, esordi lavo-rativi si mescolano a riflessioni intellettuali sulla scrittura come arte e come lavoro, considerazioni su New York, su James Brown e i fumetti. Un caleidoscopio di persone, personaggi e miti che sembrano affac-ciarsi sul palco di un teatro pronti a raccontare la loro storia con argu-zia. Ma la leggerezza è sempre velata di una tristezza atavica, la risata velocemente si trasforma in riflessione. Da dove viene questa malinco-nia che mai annoia? Lethem condivide candidamente l’essenza della sua scrittura, ovvero la morte della madre. “Ciascuno dei mie romanzi, per quanto possano sembrare divertenti, è alimentato da un senso di perdita incolmabile. Ovunque vado, a questo mondo, mi ritrovo sem-pre a parlare della morte di mia madre”. Come non amarlo?

Di siMona MastranGelo 48 49letture tutto l’annoi migliori di quest’anno

1) La scomparsa dei fatti - Marco Travaglio2) Meno male che ci sei - Maria Daniela Ranieri

3) Twilight - Stephenie Meyer4) Tu più di chiunque altro - Miranda July

5) Il cacciatore di aquiloni - Khaled Hosseini

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SICKO

In estate, miei giovani amici, la maggior parte delle persone scappa verso lidi esotici (o nostrani) in cerca di divertimen-to e relax. Ovviamente non tutti partono, e spesso per quella fetta consistente di persone che rimangono inchiodate in città le fonti di svago e divertimento non sono numerose. Ma neanche poche. Oltre allo “struscio” in quartieri più mon-dani del centro, alla ripulitura di negozi che espongono il 50% e oltre di sconto sui vestiti e scarpe (è sorprendente quan-ta roba rimane nei negozi dopo la prima furibonda tornata di saldi) e a rispolve-rare una dimenticata passione per la lettura (ci sono tanti libri che dovremmo leggere, ma durante l’anno non sempre si ha il tempo per farlo), c’è il caro e sem-preverde cinema a coccolarci. Sfortunatamente non sempre i film sfor-nati durante i mesi estivi sono all’altezza dei nostri bisogni, ma basta fare un po’ di attenzione ai titoli per trovare quello di cui abbiamo bisogno per sopravvivere alla noia mortale. Il primo film che ho visto è un film provo-catore, polemico ma anche divertente:

Sicko, di Micheal Moore, l’uomo che ha fatto del genere documentario un suc-cesso sul grande schermo ai vertici dei box office di tutto il mondo. Questa volta si interessa della Sanità a stelle e strisce e torna con un’opera molto importan-te e pensata per scatenare il dibattito e smuovere le coscienze, con il giusto equilibrio fra dramma e comicità. Ma soprattutto per far ragionare un Paese, quello americano, nel quale 50 milioni di persone non possono concedersi il lusso di ammalarsi perchè non hanno una sostanziosa copertura assicurativa, ovvero soldi. Il regista per fare questo film ha raccolto attraverso un lungo lavoro di ricerca – soprattutto on line – una serie di scioccanti testimonianze di malasani-tà: si va dall’artigiano che, dopo essersi reciso due dita della mano con una sega circolare, ha dovuto scegliere quale dito farsi riattaccare (il più economico) perché la spesa per entrambe le dita sarebbe stata esorbitante, alla mamma che si è vista morire la figlia di 5 anni perché l’aveva portata nell’ospedale più vicino, vista l’urgenza, ma non convenzionato con la sua assicurazione sanitaria. Moore punta il dito verso le Compagnie Assicurative, accusandole di specula-re sulla salute della gente. Paragona il Sistema Sanitario Americano con quello canadese, inglese, francese, e addirittu-ra a quello cubano: mostra infatti come ai volontari che collaborarono alle opera-zioni di salvataggio l’11 settembre 2001, non vengano pagate le spese sanitarie per malattie contratte, e per tutta rispo-sta li porta a curarsi a Cuba. Potrebbe sembrare a tratti un po’ for-zato nelle intenzioni (ad esempio esa-gera nel presentare la Francia come un paradiso o alcune scene appaiono un pochino troppo melodrammatiche) ma tant’è, queste sono le cose che succe-dono e che si ripetono ogni giorni negli Usa, sono fatti veri e l’intento è maledet-tamente efficace. E’ bene sapere, ma è ancora meglio vedere, certe cose.

I SIMPSON – IL FILM

Non so voi, ma chi scri-ve è una vera e propria malata dei ‘gialli’, cre-sciuta con le lancette dell’orologio spostate in avanti quando si trattava di entrare al liceo – non credo di essere mai arri-vata in orario – in avanti quando si trattava di tor-nare a casa, di corsa per pranzare davanti al tele-

visore coi Simpson. Non mancavo mai all’appun-tamento, ero l’unico vero rito della giornata, quello che scandiva anche l’agenda delle battute serali con gli amici. Credo di poter con sicurezza affer-mare che la serie tv ha forgiato un’intera genera-zione, ma l’ha anche in qualche modo divisa: quelli che vedevano i Simpson, e quelli che non coglie-vano le citazioni, tagliati fuori dalle risate dei primi.Come potrete immaginare, vi consiglio di andarlo a vedere a prescindere dal risultato finale della pelli-cola. Ma a parte questo mio scontato e superficia-le consiglio, devo aggiungere che il film è davvero divertente, ben fatto e bello, assolutamente all’al-tezza delle ultime puntate della nuova serie.

4 MESI, 3 SETTIMANE E 2 GIORNI

Il tema trattato da questo film è piuttosto duro: due studentesse rumene, Gabita e Otilia, dividono la stessa stanza in un dormitorio per studenti universitari. Sono gli ulti-mi anni di comunismo in Romania, e un giorno Gabita scopre di essere incinta. Disperata, deci-

de di affittare una stanza in un hotel dove un certo Mr. Bebe la aiuterà ad abortire clandestinamente.Il tema, come vi avevo detto, è pesante, ma il film è ben fatto e diretto: il regista Christian Mungiu pare non cadere mai nel patetico, non dà mai la sua opinione etica sulla questione, piuttosto preferisce mostrare allo spettatore (a volte violentare lo spet-tatore, come quando usa la camera fissa) e pun-tare sugli effetti che certi fatti hanno sulle persone. Descrizioni fredde e distaccate quindi, senso di prigionia e restrizione, come il cielo grigio sopra di loro, gesti trattenuti, parole non dette. Molto reali-stico, ben fatto e scommetto che in qualche modo vi piacerà. Occhio al finale...

Di Valentina GuiDucci

Di FulVio rossetti

EXTREME DODGEBALLEsilarante ed umiliante, il Dodgeball diventa su GXT un gioco estremo e spettacolare. Direttamente dai cam-pus americani ecco arrivare in Italia in esclusiva lo sport che combina doti acrobatiche, intuito tattico, senso del pericolo e voglia di vincere. Due squadre si affrontano in un’are-na a colpi di pallonate davanti al pubblico in delirio, una gara senza esclusione di colpi in cui si assiste a

salti mortali, volteggi da manuale, rincorse sfrenate e potentissimi lanci a colpire l’avversario. E non mancano colpi di scena come il regeneration-button, un pul-sante a fondo campo che, se premuto, diventa una sorta di “golden gol” per cui chiunque venga colpito da quel momento in avanti, decreta l’eliminazione della propria squadra.In EXTREME DODGEBALL sembra di trovarsi in una disputa tra ragaz-zi al campetto dietro casa, in real-tà assistiamo ad un vero e proprio campionato di “palla avvelenata” per cui le prime 2 squadre classificate a fine anno si affrontano in uno specia-lissimo match - in cui l’unica regola è l’eccesso - per decretare chi è dav-vero il migliore!Nell’edizione speciale curata da GXT, ogni puntata è condita dai commenti appassionati e trascinanti di Pierluigi Pardo e Stefano De Grandis che svelano tutti i segreti dei protagonisti: dalle tattiche di gioco sul campo alle rivalità dietro le quinte!

Dal 17 settembre:lunedì/sabato h. 14:20 e 20:15,domenica h. 11:05, 14:20. 51

THE BEST OF TAKESHI’S CASTLE commentato da TEO MAMMUCARI

Takeshi’s Castle, il game-show più famoso della tv giap-ponese torna su GXT: gare demenziali, ostacoli insor-montabili e prove fisiche tremende per 100 impavidi giapponesi che aspirano alla conquista del castello del conte Takeshi! In questa nuova edizione a fare gli onori di casa GXT è TEO MAMMUCARI che raccoglie il testi-mone di illustri predecessori come Lillo e Greg, Marco Marzocca, e Roberto Ciufoli. Accompagnato da Juliana Moreira e dai pazzi aiutanti Billo e Spaghetto, Teo Mammucari commenta per GXT prove di coraggio, surreali arrampicate e cadute nel fango, combattimenti con pupazzi giganti ed esilaranti quanto assurdi giochi d’acqua, introducendo ogni pun-tata e prendendosi gioco del concorrente di turno con l’inconfondibile sarcasmo schietto e tagliente.

Questa nuova edizione, che raccoglie il “meglio del peg-gio” del game-show giapponese, fa leva sull’umorismo dissacrante del perfido Teo che si trova perfettamente a suo agio tra le assurde e incomprensibili peripezie dei folli concorrenti giapponesi.

Dal 17 settembre: lunedì/sabato h. 14:45 e 19:45 domenica h. 12:20 e 19:45

50AL CINEMA FA CAALDO!!

Il film più visto quest’estate

Molto incintaIl mio ragazzo è un bastardo

The ReefShrek 3

Pirati dei Caraibi

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Play! 52

A cura di: Antonio JodiceVenerdì 24 Agosto, ultimo giorno alla GC 2007 di Lipsia per la truppa di Multiplayer.it, abbiamo finalmente assistito alla presentazione del single player di Halo 3. Nascosto nei meandri dello stand di Microsoft alla fiera c’era la stanza con una build avanzata e, grazie a quella, ci sono state mostrate un livello del gioco, le funzionalità che permettono di salvare e rivedere i replay, e “Forge”, una piccola rivoluzione nel modo di concepire l’online nell’universo di Halo. Sicuramente una cosa che neanche i più fantasiosi dei fan di Bungie si sarebbero mai aspettati. E d’improvviso il 26 Settembre s’è fatto un giorno lontanissimo da attendere. Forge Forge è una modalità a cui si accede direttamente dal menu del gioco. Elencata subito sotto le opzioni per giocare la campagna o il multiplayer, è un editor che permette di cambiare tutti gli elementi presenti in ogni singola mappa tra quelle disponibili per l’online. E’ possibile cambiare qualsiasi cosa, dagli spawn points (si può anche decidere quale team spawni in un determinato punto), dall’inserimento di armi, mezzi, gadget, fino agli oggetti come le casse, così da bloccare l’accesso ad aeree altrimenti perfettamente praticabili. Un esempio piuttosto semplice, se avete in qualche modo familiarità con High Ground (una delle mappe della beta multiplayer di qualche mese fa), è quello del bunker con una breccia che permette di infiltrarsi nel fortino che domina la vallata sottostante, che degrada fino al mare. Basta piazzarci una delle casse inamovibili ed uno degli aspetti fondamentali di quella mappa sarà modificato, ma non è detto che sia per sempre. Benvenuto single playerE finalmente è arrivata la possibilità di dare un’occhiata alla campagna di Halo 3, che sarà giocabile online ed in cooperativa da quattro giocatori contemporaneamente. A differenza di Gears of War, qui non si potrà invitare a giocare qualsiasi persona in qualsiasi momento, ma bisognerà tornare al menu ed invitare gli amici che si vogliono portare con noi in missione ed iniziare una missione da zero. Abbiamo anche chiesto come funzionerà la gestione dei salvataggi, se ce ne sarà uno per il co op ed uno per il singolo, o se sarà possibile portare avanti la campagna con lo stesso salvataggio. Ci è stato risposto che ancora non è stato deciso, ma che dovremmo essere contattati nelle prossime settimane e, nel caso, faremo in modo di farvi sapere la risposta. Lo stage era il terzo, denominato Tsavo Highway, il primo nel quale sarà possibile guidare dei mezzi in Halo 3. Un Warthog recuperato in una base umana assediata dai Brute, che qui svolgono un ruolo molto più intrigante che in passato, dato che, delusi dal Prophet, combattono ora i Covenant e sfoggiano delle nuove armature tutte da vedere. Queste, tra l’altro, sono composte da elementi poligonali indipendenti e saltano in aria quando vengono colpite durante gli scontri a fuoco. Una volta salito sul Warthog, accompagnato da un altro di scorta che in co op potrà essere guidato

A cura di: Andrea RanaldoAnche i migliori possono sbagliare. E’ il caso di Hideo Kojima, uno dei più geniali game designer della storia, oggi considerato dai suoi innumerevoli fan un autentico guru. Eppure, la sua avventura in Konami non era iniziata nel migliore dei modi. Dopo aver lavorato come assistente regista a Penguin Adventure, nel 1986 sviluppò autonomamente Lost World, un platform game incentrato sulla guerra con protagonista una lottatrice di wrestling mascherata. Il gioco, tutt’altro che indimenticabile, verrà presto cancellato e non vedrà mai la luce. Il primo titolo targato Kojima ad affacciarsi sul mercato fu dunque Metal Gear per MSX. Era il 1987, anno che segnò l’entrata in scena di un mito. La consacrazione è stata lenta ma inesorabile: 1999, Metal Gear Solid per Psx cambierà per sempre una delle maniere di intendere il Videogioco. Un successo planetario bissato dal suo seguito, realizzato nel 2001 per Ps2, che nella testa di Kojima avrebbe dovuto chiudere la saga. Tuttavia, il richiamo della sua opera Omnia è stato troppo forte, e complice anche la critica, divisa nel giudicare Sons of Liberty un capolavoro o una delusione, Kojima dedicò anima e corpo nello

Halo 3

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Metal Gear Solid 4: GunS of tHe PatriotS

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sviluppo del terzo capitolo, un prequel con Big Boss come protagonista. Ora, a vent’anni dalla sua nascita, Metal Gear è pronto a congedarsi definitivamente. Almeno nelle intenzioni del suo creatore: “E’ difficile uccidere un eroe”, ammette Kojima “ma ad essere onesti vorrei farlo. Voglio svelare tutti i segreti e chiudere la saga. Per quanto mi riguarda, MGS4 offrirà tutto ciò che ho sempre desiderato”. Ciò nonostante nessuno, forse nemmeno lui, ci crede veramente… E’ guerra planetariaCollocato nel 2015, esattamente sei anni dopo le vicende narrate in Sons of Liberty, Guns of the Patriots segna un taglio netto con il passato. Se è vero che Metal Gear ha da sempre la guerra come cornice, è altrettanto vero che mai Solid Snake si era ritrovato invischiato in un vero e proprio campo di battaglia. L’ambientazione non poteva essere più contemporanea: il nostro eroe, logorato dai conflitti e tremendamente invecchiato a causa degli effetti della clonazione, si ritrova ad agire in una non ben identificata nazione del Medio Oriente. Per Solid Snake si tratta dell’ultima missione prima di abbandonare un mondo che ha tentato, invano, di migliorare: gli restano infatti soltanto 6 mesi di vita, e prima di dover presenziare al suo funerale si propone di fermare i criminali piani di Liquid Ocelot che, forte di una potenza militare devastante, intende trasformare il pianeta nell’utopistica Outer Heaven.No place to hideLa trama, che sarà sicuramente affrontata con la consueta dovizia dagli amati/odiati filmati in FMV, porta inevitabili stravolgimenti nel gameplay. Le varie fazioni di soldati che troveremo sulla nostra strada non saranno necessariamente amici o nemici; starà dunque al giocatore, e al suo senso tattico, aiutare uno schieramento oppure opporsi ad un altro, in modo tale che la vigilanza dei militari sia più o meno attenta a braccare Snake. “Vorrei provare a sfidare le potenzialità del processore di PlayStation 3 non solo per quello che possiamo vedere, ma anche per i contrasti psicologici che potrebbero interferire nel gameplay”, ha affermato Kojima, senza dare molte spiegazioni al riguardo. Tuttavia, sebbene lo scenario offra coperture meno sicure che in passato, la natura Stealth del titolo non è stata certo abbandonata: la nuova tuta in dotazione, denominata OctoCam, è infatti in grado di mimetizzarsi con qualsiasi sfondo entri in contatto, rappresentando dunque l’evoluzione tecnologica del sistema di mimetiche introdotto dal terzo capitolo della serie. Il “no place to hide” (“nessun posto per nascondersi”) deriva dal fatto che, mentre in passato era possibile nascondersi dietro una cassa, certi che questa si trattava di un elemento statico, ora ogni edificio può crollare in qualsiasi istante, obbligando il giocatore a mantenere sempre alto lo stato di allerta. Snake è inoltre entrato in possesso di nuove tecniche di combattimento. Ad esempio, sarà in grado di strisciare sulla schiena; questa possibilità permetterà addirittura di fingersi morti per poi sorprendere i nemici alle spalle. O ancora, potrà intrufolarsi dentro a dei barili e rotolare contro le sentinelle per travolgerle con un pirotecnico strike di bowlingiana memoria. Il nostro eroe potrà anche servirsi del Close Quarter Combat (sistema già apprezzato in Snake Eater) per affrontare corpo a corpo i suoi avversari, e conterà tra i suoi gadget la presenza del robot MK-II, un piccolo automa

A cura di: Andrea PalmisanoUno dei giochi più attesi in assoluto per Wii, per non dire “il” gioco più atteso, è senza dubbio Super Mario Galaxy. Dopo la brevissima dimostrazione della non indimenticabile conferenza Nintendo, siamo stati invitati per provare a porte chiuse una versione avanzata della nuova avventura dell’idraulico baffuto. Memori dell’esperienza di gioco di oltre un anno fa, all’E3 2006, possiamo senza timore di smentita affermare che i programmatori hanno migliorato il prodotto sotto praticamente ogni aspetto. Abbiamo giocato a due livelli, entrambi piuttosto brevi e della durata inferiore ai 10 minuti l’uno, ma in grado di lasciarci una impressione più che positiva. Anzitutto la prima novità sta nella componente multiplayer; sì perchè Miyamoto ha voluto pensare anche a dare un ruolo attivo a chi di solito sta a fianco del giocatore limitandosi ad osservare. In Super Mario Galaxy è infatti possibile dare in mano un secondo wiimote ad un amico, il quale controllerà un puntatore a forma di stella liberamente gestibile all’interno dello schermo; premendo il tasto A puntando su un nemico lo si stordirà momentaneamente, mentre con il B si potrà sparare un proiettile. Una scelta di game design, questa, incredibilmente intelligente: la presenza del secondo giocatore non è così incisiva da sbilanciare gli equilibri del gioco, ma al contempo fornisce un interessante compito appunto ad un amico magari meno abile con il pad però desideroso di partecipare all’avventura in maniera attiva. Per il giocatore principale invece, Super Mario Galaxy resta un autentico e puro godimento; c’è poco da criticare, la magia della creatura di Miyamoto è davvero unica e si percepisce in ogni istante. I due livelli affrontati presentavano caratteristiche simili, ovvero una serie di mini-pianeti sulla superficie dei quali raccogliere una serie di stelline per passare a quello successivo, la maggior parte delle volte eliminando i nemici presenti. All’interno di una di queste sezioni abbiamo potuto provare la nuova abilità di Mario, preannunciata da una delle immagini distribuite stamattina; mangiando un fungo, l’idraulico si può trasformare infatti in una specie di ape baffuta, per

SuPer Mario Galaxy

dagli altri due giocatori (ad esempio), Master Chief si lancia in una serie di gallerie sotterranee, interrotte da crepe attraverso le quali si insinuano i raggi del sole rischiarandole a tratti, per poi spuntare fuori nel mezzo di una vallata tutta stretta da delle montagne, con l’HDR che abbaglia, con un ambiente vasto ricco di dettagli poligonali e la battaglia che infuria, tra texture al top e una pulizia d’immagine che stupisce. Senza dimenticare un bel sospiro di meraviglia per un gioco che, dopo le parziali delusioni (inutile negarlo) della beta di inizio anno, sfodera le unghie. I ragazzi di Bungie ci hanno parlato di Halo 3 come l’ultimo capitolo della saga (ripetutamente), e sono sicuri che questo episodio è esattamente quello che tutti i fan di Master Chief avrebbero sempre voluto. Il 26 Settembre incombe, ma dopo questo piccolo assaggio, il mese che ci separa dal lancio è ancora più lontano...

creato da Otacon manovrabile in remoto e dotato di un braccio in grado di afferrare oggetti e rilasciare stordenti scariche elettriche.

Chi non muore si rivede...I trailer mostrati negli ultimi mesi dimostrano il gradito ritorno di molti personaggi presenti nei precedenti Metal Gear Solid. Oltre al colonnello Campbell, torneranno in scena Naomi Hunter, Meryl Silverburg (anzi, Campbell…) e Raiden, anche se del biondo e discusso protagonista di Metal Gear Solid 2 rimane ben poco. Probabilmente per controbattere alle critiche ricevute per un personaggio così poco carismatico, Kojima l’ha ridisegnato da zero consegnandoli un look chiaramente ispirato a Gray Fox (più comunemente ricordato come “il ninja”). La sua forza è davvero straordinaria, e chissà che non venga rivalutato da noi videogiocatori… Kojima si appresta a stupire il mondo per l’ennesima volta. Questo quarto capitolo promette di essere la definitiva consacrazione del brand, sia per un gameplay più profondo, che per le tematiche drammatiche e “auliche” che affronta. Come sempre, al pathos enigmatico verrà abbinata la solita dose di umorismo, che incorona l’ironico Kojima come uno dei più grandi artisti di sempre.

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A cura di: Antonio FucitoTra i (pochi) titoli mostrati per la prima volta a questa Games Convention forse il più atteso era Pro Evolution Soccer 2008. Ogni anno la sua uscita è oramai un rito per tutti i videogiocatori PC e Console appassionati di calcio, un appuntamento fisso nel quale si può godere di rose aggiornate alla stagione in corso e dei miglioramenti apportati alla tecnica e al gameplay. Il titolo Konami faceva bella mostra di se nelle sue incarnazioni per PlayStation 3, PSP e Xbox 360, e noi ovviamente non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di provarlo in tutte queste versioni. Andiamo controcorrente e parliamo prima dei difetti che abbiamo riscontrato, che ricadono quasi tutti sul comparto grafico del gioco. Konami aveva promesso diverse migliorie rispetto al passato, ma in realtà la situazione non si discosta molto da quella dello scorso anno. In particolare le texture del campo e del resto non ci hanno convinto, l’uso eccessivo di antialiasing rappresenta inoltre quasi un elemento negativo che un pregio, perchè rende, almeno nella demo che abbiamo provato, i giocatori quasi troppo contrastati rispetto al campo. Insomma la visione della partita, soprattutto usando le visuali classiche laterali, non lascia quel senso di soddisfazione per gli occhi che dovrebbe esserci, ed è sicuramente uno degli elementi meno riusciti. Magra consolazione è il fatto che le versioni 360 e PS3 appaiono molto simili graficamente tra di loro e che la realizzazione dei volti è, come sempre, eccezionale per i giocatori più rappresentativi. Note positive le abbiamo trovate invece per la realizzazione del pubblico, per la prima volta completamente poligonale, e soprattutto per le animazioni, che ci fanno allacciare ai miglioramenti presenti nel gameplay vero e proprio. La prima cosa che salta immediatamente all’occhio è una discreta riduzione della velocità di gioco e un contestuale aumento della reattività dei giocatori

Pro evolution

Soccer 8A cura di: Antonio FucitoKazunori Yamauchi è un personaggio per il quale proviamo profondo rispetto, forse pretende e promette un po’ troppo, ma è un sincero appassionato di motori e tutto quello che produce lo fa sempre con estrema dedizione. Non a caso pochi sono in disaccordo nel definire Gran Turismo una vera e propria enciclopedia dell’automobilismo, all’interno della quale le macchine presenti sono tantissime e riprodotte nei minimi particolari, a partire dall’estetica per finire al rombo dei motori. Una tale scrupolosità talvolta però si scontra col fatto che ogni introduzione richiede molto più tempo del previsto, se pensiamo ad esempio ai danni oppure al gioco online, ma di questo ne parleremo più avanti. Alla Games Convention abbiamo avuto modo di provare una pista del gioco e intervistare, insieme a un gruppeto di sparuti giornalisti, proprio Yamauchi, che ha soddisfatto alcune delle nostre curiosità. La prima è stata chiedere il perchè di GT 5 Prologue anzichè un episodio completo in ogni sua parte direttamente il prossimo anno, ci è stato risposto che innanzitutto è un gioco a tutti gli effetti e soprattutto avrà lo scopo di essere il pioniere di alcune tecnologie che verranno usate in futuro, non ultima il gioco online che per Polyphony è un’assoluta novità che necessita della dovuta esperienza e feedback da parte degli utenti. Riguardo l’annosa questione dei danni, non saranno sicuramente presenti nel Prologue, ma è già da diverso tempo che lo sviluppatore sta pensando in che maniera implementarli, se limitarsi a graffi, ammaccature oppure a parti che cadono, nell’attesa di capire poi quale sia la scelta più valida e non approssimativa. Rimane anche la proverbiale problematica che

Gran turiSMo 5

alcuni dei produttori automobilistici che hanno concesso in licenza le auto (e ricordiamo che Gran Turismo 5 ne conterrà diverse centinaia...) sono molto poco propensi a concedere la possibilità di vedere le proprie macchine in frantumi. Siamo sempre stati restii negli anni nel credere a questa affermazione, ma casualmente siamo venuti a sapere che anche gli sviluppatori di Superbike 08 hanno questa limitazione, perchè i vari costruttori non vogliono vedere le loro moto esplose o danneggiate pesantemente. L’interfaccia che accoglie il giocatore è volutamente più dettagliata che in passato, con un calendario sul quale possono essere inserite alcune note (ad esempio i dettagli di una sfida online), sfondo personalizzato e una parte superiore con una mappa che indica il posto inserito nel proprio profilo, con tanto di fuso orario e indicatore del tempo sincronizzato di conseguenza. Nella parte bassa ci sono le varie opzioni, a partire dal classico garage che ospita le proprie auto (in Prologue saranno cinquanta, su cinque diversi tracciati più le versioni a specchio) per arrivare alla voce TV, che a detta di Yamauchi conterrà (anche scaricabili) contenuti televisivi a tema come gare e altro, oltre a produzione interna degli stessi Polyphony, presumibilmente materiale filmato durante lo sviluppo e una sorta di making of del gioco. Continuando con le opzioni c’è l’Album, dove vengono memorizzate le foto scattate all’interno del gioco e i replay, che possono essere poi condivisi online con altre persone. L’ultima voce inedita è quella denominata “My Profile” nella quale, come suggerisce il nome, è possibile inserire informazioni personali quali la propria nazionalità, macchina preferita e così via.Ma è ovviamente la parte giocata che ci interessava di più e Yamauchi ha tenuto a precisare che in GT 5 la fisica e la routine artificiale delle macchine sono state interamente riscritte, in particolare nella versione finale scompariranno completamente i famosi “trenini” di macchine, ma le vetture avversarie avranno un comportamento più credibile e realistico. Riguardo invece il modello di guida, è presente ora una nuova opzione, denominata professional, che dovrebbe garantire una guida più realistica rispetto al passato, demandando la versione starndard ai neofiti oppure a chi non vuole una guida troppo impegnativa. Complice anche la purtroppo breve sessione di gioco sullo showfloor, abbiamo notato solo in piccola parte queste due novità, ci riserviamo di parlarne in maniera più approfondita quando avremo il gioco completo tra le mani. Altre novità sostanziali riguardano l’introduzione di ben sedici macchine su schermo rispetto alle sei viste in precedenza, che gareggeranno anche nella modalità online, altra novità assoluta per la serie. Di nuovo c’è anche la visuale interna delle auto, riprodotte nei minimi particolari per quanto riguarda cruscotto e tachimetro e il supporto completo per PlayStation Home, la piattaforma di social networking di Sony che vedremo nei prossimi mesi. Non ci siamo dimenticati del comparto tecnico, e già a questo punto GT 5 Prologue è stupefacente nella realizzazione delle macchine, ognuna dotata di circa 200.000 poligoni (contro i 4.000 di quelle di GT 4), estremamente dettagliata e incredibile alla vista, di gran lunga le miglior realizzazione mai vista in un videogioco automobilistico. L’unica pista disponibile era Laguna Seca e il dettaglio, pur non essendo così

volare verso zone altrimenti inaccessibili. I limiti sono fondamentalmente due: anzitutto la durata del volo, limitata da un indicatore ad alcuni secondi. E poi l’allergia di Mario-ape all’acqua, dato che il contatto con il liquido porta immediatamente a perdere i poteri. La sequenza della trasformazione si concludeva con Mario al cospetto di un’enorme ape regina, ricoperta di un pelo ottimamente realizzato in fur-shading che celava 5 pezzi di una stella da raccogliere. Il sistema di controllo è sempre incredibilmente accessibile: con lo stick del nunchuck si fa muovere l’idraulico, col tasto A lo si fa saltare e con B accucciare, mentre scuotere il wiimote gli permette di eseguire un attacco rotante e di interagire con una serie di oggetti. La componente grafica è davvero notevole, eccezion fatta per un po’ di aliasing di troppo; chiuso un occhio in tal senso, restano una direzione artistica sublime e una attenzione al dettaglio maniacale. Super Mario Galaxy è atteso entro fine anno in Europa, e siamo certi che le attese verranno ampiamente ripagate da un gioco con tutte le carte in regola per trainare la console Nintendo durante il periodo natalizio.

alto come quello delle vetture, era ugualmente migliorato rispetto a GT HD, soprattutto nella vegetazione a bordo pista e in alcuni dettagli dello scenario. Se nel quadro ci mettiamo sessanta frame al secondo e 1080p, la situazione è decisamente rosea. Permangono comunque alcuni difetti che vanno assolutamente eliminati per la release finale, ovvero la presenza di un aliasing in alcuni casi un po’ troppo marcato e il dettaglio della visuale interna, soprattutto degli specchietti retrovisori, non in linea con il resto. Insomma, Gran Turismo 5 Prologue è una sorta di cantiere per Polyphony, che in continuazione aggiunge nuove modalità e opzioni alla propria ammiraglia automobilistica. Con una data d’uscita fissata entro il prossimo Natale, speriamo che l’esborso economico per gli utenti non sia elevato (si parla anche di una possibile versione gratuita, ma ci crediamo poco...), così saranno molti di più quelli che dovranno capitolare dinnanzi alla nostra innata bravura al volante. Siamo credibili?

in campo, che rispondono sempre immediatamente a tutte le pressioni del pad, e permettono di incanalare le azioni nella maniera che più aggrada. Complice il nuovo sistema di Intelligenza Artificiale chiamato “Teamvision” il comportamento dei giocatori controllati dalla cpu è sicuramente più credibile e integrato con le proprie decisioni. In tal senso abbiamo gradito molto l’ottima difesa della palla dei calciatori e il loro comportamento in fase di tiro e in passaggio, differente in relazione alla posizione del corpo rispetto alla palla. La ridotta velocità permette anche di imbastire azioni più ragionate e allontana un po’ quella componente arcade forse troppo marcata nel sesto capitolo della serie. Spulciando tra le opzioni abbiamo notato la possibilità di assegnare il capitano e i calciatori per ogni tipo di punizione e zona di campo, inoltre premendo il tasto start durante la partita appare a fianco del classico menu una finestra in tempo reale della panchina. Per le altre novità annunciate bisognerà invece aspettare la versione definitiva, poichè la demo metteva a disposizione solo uno stadio, cinque squadre e molte delle opzioni erano disattivate. Le ultime parole le spendiamo per la versione PSP, fortunatamente lontana parente del primo e incompleto capitolo apparso sulla console portatile Sony. La riproduzione virtuale della partita è perfetta, sia dal punto di vista tecnico, con un’ottima fluidità sempre costante e un buon dettaglio dei giocatori, sia dal punto di vista delle opzioni, che comprendono la master league e tutti i campionati delle altre versioni. Il fiore all’occhiello lo troviamo però nel numero maggiore di animazioni presenti, che si traduce in un controllo dei giocatori ancora più naturale, a patto di utilizzare ovviamente la croce digitale in loco di quella analogica, piuttosto scomoda e poco precisa in questo caso. Di una cosa siamo certi comunque, chi gioca spesso con i portatili e ama il calcio, sa che con PES 2008 ci saranno pochi compromessi anche su PSP. Dopo la nostra prima prova su strada le nostre impressioni che ci siamo fatte su Pro Evolution Soccer 2008 sono che proseguirà la strada dei piccoli passi e dell’evoluzione, che nel caso specifico si traducono in un sistema di gioco migliorato rispetto alla scellerata (in parte) e soprattutto incompleta prima apparizione next gen. La nuova intelligenza artificiale lascia ben sperare per il prodotto finale, il controllo dei giocatori appare ancora più naturale e realistico, complice anche l’abbassamento della velocità di gioco. Non possiamo però non storcere il naso dinnanzi ad un comparto tecnico che solo in alcuni aspetti appare adeguato alla caratura di questa produzione, e che necessiterebbe di una bella svecchiata soprattutto per quanto riguarda le texture e mole poligonale. La versione provata era al 75% dello sviluppo, mentre la data d’uscita è fissata, su tutte le console e PC, per fine Ottobre. Continuate a seguirci, nelle prossime ore pubblicheremo una videoanteprima esaustiva sul gioco!

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CONCERTI

2 ottobre THE POLICE

Nel Gennaio 2007 suscita grande commozione, per tutti i fan e non solo, la notizia della reunion del trio delle meraviglie per celebrare i trent’anni trascorsi dalla pubblicazione del loro primo singolo, Fall Out. Nati in piena era punk, i Police hanno ammorbidito le rudezze di quel suono dando vita ad un ori-ginale reggae-rock, meno selvaggio ma sempre trascinan-te, e sfornando un’incredibile sequenza di classici anni 80. Stadio delle Alpi – Torino

14 ottobreANI DI FRANCO

A distanza di due anni e mezzo dal suo ultimo tour italiano ed in occasione del-l’uscita il 5 ottobre di ‘Canon’, primo album retrospettivo della sua illustre car-riera, Ani DiFranco torna per uno straor-dinario concerto. Le innovative accorda-ture, il personalissimo finger picking per-cussivo, oltre ad una voce che si eleva e passa in maniera spontanea da un sospi-ro ad un boato e di nuovo al sospiro. Rolling Stone – Milanoù

16 ottobreIN ITALIA GWEN STEFANI,Gwen Stefani, ex voce dei No Doubt, ormai lanciata nella carriera da solista, sbarca per la prima volta in Europa con il Sweet Escape Tour. Unica data italiana per una delle star più gla-mour nel panorama della musi-ca pop rock contemporanea. Datch Forum - Milano

TORNANO I TAKE THAT

Quasi per scher-zo, Gary Barlow, Mark Owen, Jason Orange e Howard Donald si sono ritrovati a cena un anno fa e sono rinati i Take That. La scorsa primavera è partita una tournèe trionfale in Inghil-

terra, uno spettacolo mastodontico negli effetti speciali e sen-sazionale nella performance. Ovviamente tutto esaurito, una tappa dopo l’altra, con doppia serie di proroghe, per un totale di oltre mezzo milione di spettatori. 23 ottobre Bologna, Palamalaguti 24 ottobre Milano, DatchForum

26 ottobreAMY WINEHOUSE‘

Back To Black’, i l nuovo album di Amy Winehouse, vincitrice del premio Miglior Interprete Femminile ai Brit Awards 2007, conferma oltre ogni dubbio il suo incredibi-le talento, dopo che il primo album ‘Frank’ l’aveva lancia-ta come una degli artisti più interessanti in circolazione.. Rolling Stone - Milano

MOSTRE

Fino al 24 settembreCOLLEZIONI DEL MUSEO DI KABUL

È approdata il 14 giugno al Museo di Anti-chità la mostra «Afghanistan, i tesori ritro-vati. Collezio-ni del Museo nazionale di Kabul», allesti-ta con più di 200 pezzi fino ad apr i le a l Museo Guimet di Parigi.Museo del le antichità Torino

Fino al 30 settembreHIROSHI SUGIMOTO

Sugimoto Hiroshi è uno dei più conosciuti fotografi della sua generazione. La critica ha tributato molti riconoscimenti alla sua fotografia in bianco e nero, che miscela un approccio concettuale molto rigoroso con una grande abilità tecni-ca. La sua fotografia è atecnologica. Sugimoto utilizza una macchina fotografica a soffietto assolutamente non auto-matica, e non rielabora le sue foto al computer.Centro d’arte contemporanea di Villa Manin - Codroipo Udine

Fino al 31 ottobre LEONARDO E L’INFINITO

In esposizione i modelli delle macchine leonar-desche - perfettamente funzionanti - come il carro armato, o il teatro per la rappresentazione dell’Or-feo di Poliziano, o, ancora, il ponte girevole. U n a c c u r a t o l a v o -ro di r icerca e anal is i - e ffet tuato prenden-do a base i disegni ori-

g i n a l i d e l g e n i o L e o n a r d o D a V i n c i Confraternita dei Bergamaschi - Roma

EVENTI

30 settembreSUPER-SUPERBIKE

Terzo appuntamento italiano con il campionato mondiale di superbike! Dopo Monza e Misano il grande circo della Superbike approda per la prima volta sul rinnovato circuito Piero Taruffi di Vallelunga che ospiterà una prova del cam-pionato almeno per i prossimi tre anni. Assieme a Max Biag-gi e a tutti i campioni del Superbike World Championship 2007, è molto atteso anche Michel Fabrizio, il giovane pro-

mettente pilota romano in sella alla Honda.Ippodromo Vallelunga - Roma

13/21 ottobreEUROCHOCOLATE

Il Festival Eurochocola-te Perugia 2007, mani-festazione dedicata alla cultura del cioccolato, ha il suo cuore nel cen-tro storico della città, dalla Rocca Paolina fino alle piazze ed alle aree interne: Giardini Carducci, Piazza Italia, Piazza della Repubbli-ca, Corso Vannucci,

Via Mazzini, Via Fani, il Terrazzo del Mercato Coperto e Piazza IV Novembre.Perugia

18-20 ottobre FESTA INTERNAZIONALE DEL CINEMA

Dopo Nicole Kidman, la star che nel 2006 ha inaugurato la Festa internazionale del Cinema di Roma, quest’anno (18- 27 ottobre 2007) sarà il Premio Oscar Cate Blanchett nei panni di Elisabetta I ad aprire con “The Gol-

den Age” di Shekhar Kapur la rassegna Premiere nella Sala Santa Cecilia, la più prestigiosa dell’Auditorium di Roma. Auditorium di Roma20 ottobre

GOLDEN SKATE AWARDSI l capoluogo lombardo, candidato ad Expo 2015, si prepara ad accogliere le stel le più b r i l l an t i de l pattinaggio mondia le in un evento di straordinario fascino e di grande pathos. U n e v e n t o unico e inimita-bile dove ver-ranno conse-

gnati per la prima volta i GOLDEN SKATE AWARDS, per premiare gli atleti mondiali che nel corso della stagione si saranno maggiormen-te distinti per risultati, emozioni e capacità di trasmettere passione. Milano - DatchForum

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ROMA

22 settembre DRACULA IN LOVE

Dracula è una storia d’amore, di pulsioni che si rincorrono, di sen-sualità vissuta come attrazione irresistibile e momento di liberazio-ne, è il dualismo irrisolto tra il buio dell’anima ed il bisogno assoluto del calore umano e della passione. Stadio dei Marmi – Roma (Opere sotto le Stelle)

Fino al 27 settembre FESTIVAL BEETHOVEN

Uno degli assi della manica che l’Accademia di Santa Cecilia sfo-dera nella prossima stagione con-certistica: dieci serate dedicate al genio di Beethoven. Calendario 12 e 13 Set: II e III Sinfonia. Diret-tore: Georges Prètre 19 e 20 Set: IV e V Sinfonia. Diret-tore: Georges Prètre 26 e 27 Set: VIII e VI Sinfonia. Direttore: Marek Janowski

Fino al 30 settembre NOTTI AL TEATRO MARCELLO

Un vero cult tra gli happening musicali by night della stagio-ne estiva: quello con i concerti en plein air che si svolgono nel meraviglioso parco del Teatro di Marcello. Musicisti e formazioni interna-zionali eseguiranno pezzi classi-cissimi firmati da Bach, Mozart, Chopin, ma anche musiche che si ispirano ai Pink Floyd, ai Bea-tles, piuttosto che a Tenco e De André... Parco Archeologico del Teatro di Marcello

Fino al 28 settembre SOLUTION SCHEMELa prostituzione: un fenomeno sociale che, bypassando le restri-zioni della legalità, continua ad

essere capillarmente diffuso. Ce ne parla - col linguaggio delle foto - l’artista contemporaneo cinese Xu Yong: ce la racconta con colo-ri luccicanti, che vogliono scrollar-le di dosso ogni tabu e conferirle leggerezza. Contemporary Arts Society - Roma

4 ottobreHAGGARD

Gli Haggard mescolano musica folk, classica, rinascimentale e medievale con del moderno power/folk metal. L’album And Thou Shalt Trust... The Seer del 1997 segnò la svolta. Attualmente il gruppo è formato da quasi 20 musicisti e le loro canzoni vengo-no tutte scritte dal cantante non-ché chitarrista Asis Nasseri. Circolo degli artisti – Roma

MILANO

Fino al 9 settembreIL MAESTRO DELLE FORME

Il maestro colombiano, creatore di una cifra stilistica inconfondibile, Fernando Botero, sarà l’ospite della Bella Estate dell’Arte a Palazzo Reale. 150 le opere degli utlimi dieci anni, scelte dall’artista e suddivise in tre grandi sezioni tematiche. La prima è dedicata al Circo, di cui Botero si innamorò in Messico, dove egli passa i suoi inverni.Palazzo Reale – Milano

Fino al 12 settembreCINEMA SOTTO LE STELLE

Nel giardino del Teatro Litta, fino al 12 settembre, si terrà un ciclo di film preceduti (a luglio) da una happy hour a prezzo agevolato. Le proiezioni saranno precedu-te da danza, spettacoli, concerti, a seconda della giornata. Anche il cinema si caratterizza per filoni diversi a seconda del giorno. Infine fino al 9 settembre il Chiostro dei Glicini ospiterà una rassegna pro-gramma che include film prove-nienti dai Festival meno conosciuti e di registi esordienti. www.comu-ne.milano.it/giovaniPer Milano

Fino al 16 settembreLE CITTA’ DI RENZO PIANO

Si avrà modo di contemplare la straordinaria valenza urbana del-l’architettura, attraverso disegni originali, progetti e modelli che documentano la produzione di più di quarant’anni di attività, sullo sfondo delle trasformazioni che hanno segnato il passaggio dalla città industriale del XX a quella post-industriale del XXI secolo.Triennale Milano

Fino al 16 settembreMOSTRA SUL CHE GUEVARA

La mostra Che Guevara: rivo-luzionario e icona. The Legacy of Korda’s Portrait, che si terrà presso la Triennale Bovisa esa-minerà la straordinaria potenza di quell’immagine e la storia della sua diffusione. In mostra vi saranno opere di vari artisti tra cui Vik Muniz (Stati Uniti/Brasile), Pedro Meyer (Messico), Martin Parr (Inghilterra), Marcos Lopez (Argentina), Annie Leibovitz (Stati Uniti). Triennale Bovina - Milano

Fino al 17 settembreUN MONDO DI LIBRI

Per il quinto anno consecutivo torna l’appuntamento estivo Un mondo di libri in Piazza Duomo. Sul lato verso la Rinascente, un grande tendone di 300 metri qua-dri ospiterà centinaia di libri, sia a prezzo intero che a prezzo scon-tato. Il ricavato dell’evento andrà a sostegno di CeLIM.Piazza Duomo

Fino al 28 ottobreIL PARCO SECONDO NOI

Il Comune di Monza ha avviato un vasto progetto di valorizza-zione del suo parco che durerà fino ad ottobre 2007, con la pre-

sentazione presso i Giardini del Mirabello delle opere di quattro fotografi internazionali che hanno interpretato con le loro immagini il Parco di Monza.Monza

29 settembreAFTER FOREVER

Unica data italiana per gli olan-desi After Forever, che vengono nella nostra penisola per presen-tare il loro nuovo album omo-nimo uscito qualche mese fa su Nuclear Blast/Audioglobe. Gli After Forever suonano un gothic metal dai tratti sinfonici e doom, a tre voci, che fa la gioia di tutti gli amanti della musica oscura e contemplativa. La vocalist Floor Jansen dal vivo regala emozioni, le sue doti vocali sono supreme e ne rimarrete sicuramente estasiati.Transilvania – Milano

Per tutto settembre e ottobreMARIO CAVAGLIERI IN MOSTRA

Donne belle, colori ed emozioni forti e i salotti parigini. Ma anche i silenzi e la dolcezza del pae-saggio naturale. Dal 12 luglio all’11 novembre, il fior fiore delle opere di Mario Cavaglieri sono in mostra a Palazzo Reale all’interno di un percorso di evidente inte-resse che, intorno ad “Arte Italia-

na”, propone Cavaglieri, appun-to, e Giò Ponti. Unico il biglietto di ingresso per le tre iniziative Palazzo Reale – Milano

Fino all’11 ottobreLE FOTO DEL NATIONAL GEOGRAFIC

Il National Geographic propo-ne l’International Photography Contest evento che vuole premia-re i lettori che con le loro fotogra-fie hanno arricchito il già esteso e ricercato archivio del National Geographic. Quattro i fotografi non professionisti vincitori e 32 le foto che vengono premiate nel corso della manifestazione che vede le foto suddivise nelle seguenti categorie: persone, ani-mali, personaggi e reportage.Viva vida – Milano

16 ottobreESTELLA MORENTE

Arriva in Italia la più grande artista di Flamenco spagnola celebre per aver scritto la colonna sonora del film di Pedro Almodovar “Volver”.Teatro Ventaglio Smeraldo Milano

19-20-21 ottobreSCOOBY DOO LIVE ON STAGE

Dopo il grande successo otte-nuto in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove lo spettacolo ha regi-strato il tutto esaurito, debutta in Italia il musical tratto dal cele-bre cartoon di Hanna e Barbera. Palasharp - Milano

NAPOLI

12 settembre ALEX BRITTI

La carriera di Alex Britti ha avuto inizio nell’estate del 1998 quando il suo singolo Solo una volta (o tutta la vita) è balzato al primo posto delle classifiche italiane. Nel 2006 è ritornato al Festival di San-remo con “...Solo con te”, clas-sificandosi terzo nella categoria uomini. Nel stesso anno dalla col-laborazione con Edoardo Bennato nasce il duetto “Notte di mezza estate”, collaborazione che porta i due artisti a girare tutta Italia con un tour congiunto.Arena Flegrea – Napoli

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Fino al 12 settembre DATEMI 3 M

Presso gli ex-Molini Meridionali Marzoli a Torre del Greco (Na), organizzata da ZORBA (società di gestione del Multisala Corallo) e l’Agenzia Suonivisioni ha luogo M3-MovieMusicMovement. All’interno della stessa vi è una programmazione cinematografica, concerti, cabaret, mostre, degu-stazioni. Torre Del Greco – Napoli13 settembre

GIGI D’ALESSIO

Il suo successo è stato consacrato dalle tre partecipazioni a Sanremo: nel 2000 con Non dirgli mai, nel 2001 con Tu che ne sai, nel 2005 con L’amore che non c’è, dove non ha mai vinto ma a cui hanno fatto seguito tour sia in Italia sia all’estero.Estate d’Oltremare

15 settembre SAGRA DEL PIENNOLO

La “Sagra del Piennolo” tende a valorizzare le produzioni agricole locali di pomodorino vesuviano. Detto comunemente piennolo, oppure spongillo, per via della tradizionale tecnica di appenderli uniti a grandi grappoli per conser-varli fino all’inverno, il pomodorino del Vesuvio cresce sui terreni più

impervi delle pendici vesuviane. Borgo Torretta Fino al 30 settembre FESTIVAL DEGLI ATTORI

Il festival Internazionale dell’Attore è un evento dedicato al mestiere dell’Attore. Fucro della manife-stazione saranno Workshop di perfezionamento per attori profes-sionisti. Aperti al Pubblico saran-no gli eventi collaterali. Spettacoli, proiezioni, dimostrazioni di lavoro conclusive dei workshop, incontri lezione, priezioni, dibattiti. Per la città

Fino al 1 ottobre L’ODISSEA DELLA VITA

La mostra “Evoluzione, sulle trac-ce dell’odissea della vita” offre affascinanti scorci dal campo della ricerca e descrive gli effetti dell’evoluzione sull’umanità, nella società e sulla vita nel nostro pianeta. Città della scienza – Napoli

Fino al 13 ottobre STRACCI DI VENTO II

Il progetto, indetto e organizzato dall’Orto Botanico dell’Univer-sità di Graz (Austria) e dai Free International Artists con la parte-cipazione di primari istituzioni ed enti è indirizzato, in particolare, ad

un pubblico, agli operatori e agli artisti amanti dell’arte contempo-ranea fuori dai luoghi fisici e men-tali tradizionali e coinvolge paesi, artisti, linguaggi, culture e tradizio-ni diversissimi e trasversali. Graz Austria - Napoli

Dal 19 al 28 ottobre ERCOLANO E’ SPOSA

Dopo il grande successo del-l’edizione precedente, che ha registrato circa 20.000 presenze, la quarta edizione della manife-stazione, accoglierà circa 100 espositori, il top delle aziende campane. E’ Sposa è un’occasione perfetta per farsi un’idea di tutte le pro-poste che provengono dai diversi settori merceologici. Ercolano

BOLOGNA

12 settembre ROY PACI & ARETUSKA

Dall’antico nome di Siracusa (Aretusa) nascono nel 1999, da un idea di Roy Paci, gli Aretuska. “Tuttapposto”, uscito a giugno 2003, è stata solo il preludio ad altri tour italiani e a un tour euro-peo - (partito a febbraio 2003) - che li ha portati a suonare in paesi come Francia, Danimarca, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera, e Austria.Modena Festa Dell’Unità

14 settembre VERDENA

Il gruppo nasce nel 1996 dall’in-contro dei fratelli Alberto e Luca Ferrari, rispettivamente chitar-rista/cantante e batterista, con la bassista Roberta Sammarelli. Dopo diversi mesi di recording sessions, il 16 marzo 2007 esce l’ultimo disco Requiem. Quindici tracce che spaziano dal rock più duro al grunge degli anni ‘90, con forti ricordi psichedelici anni ‘70. Festa dell’Unità

Fino al 26 settembreTORNA IL GRAN TOUR DI VASCO

A grande richiesta riprende anche a settembre il “Live 2007” del re del rock italiano. In 5 nuovi stadi della penisola. Stadio Dall’Ara - Bologna,

4-8 ottobreTORNA IL TRASFOMISTA

Arturo Brachetti il trasformista più famoso del mondo torna ad esibirsi. E’ un attore, cabaret-tista e trasformista italiano. Dal 2006 è nel Guinness dei primati come il trasformista più veloce del mondo. È l’unico attore tra-sformista di questo genere a rap-

presentare 80 trasformazioni in uno spettacolo di due ore in una continua tournée internazionale Teatro delle celebrazioni - Bologna

25 ottobre DREAM THEATER

In occasione dell’uscita del loro nuovo disco ‘Systematic Chaos’ (Roadrunner/Warner), i Dream Theater ripartono con la parte europea del loro tour mondiale da headliner. Paladoxa - Bologna

26-28 ottobreAPASSIONATA

2 milioni di spettatori solo in Italia. A gran richiesta torna rinnovato il più grande gala` equestre d`Europa. Four Seasons è dedicato alle stagioni dell`anno con una serie di quadri collegati tra loro dalle sinuose coreografie create dai cavalli. Il clima festoso del risveglio della primavera, la passione di una notte d`estate, la malinconia lenta dell`autunno, la poesia di un pae-saggio invernale. Palamalaguti - Bologna

Per tutto settembre e ottobreDAL FUTURISMO AL WEB

“Vertigo. Il secolo di arte off-media, dal Futurismo al web”. Per-

chè questo titolo? “Vertigo” vuol essere l’immagine emblematica del rapporto che, dal Futurismo ad oggi, si è instaurato tra i diversi media e tra questi e l’arte contem-poranea: non si tratta affatto di una relazione lineare, ma vertigio-nosa, a spirale, una rimediazione continua e tanto disinvolta da non essere più percepita come ibrida-zione.Galleria d’arte moderna - Bologna

Per tutto settembre e ottobreLA MEMORIA DI BOLOGNA

Dopo un lungo lavoro di revisione, pulitura, riordino e digitalizzazione dei materiali fotografici relativi alla storia produttiva della città, è pre-sentato un progetto di recupero della “memoria storica” attraver-so le testimonianze di coloro che un tempo ne hanno preso parte e attraverso l’esposizione di ben 800.000 immagini dedicate agli edifici del lavoro bolognese di ini-zio 900 e ai lavoratori che lo hanno animato.Cineteca del Comune di Bologna Fino al 30 ottobre CHAPLIN E L’IMMAGINE

Chapliniana, un evento senza precedenti che dal 1° giugno al 30 ottobre farà di Bologna la città delle celebrazioni ufficiali per Charlie Chaplin. Sia perchè nel 2007 ricorre il trentennale della morte, avvenuta il giorno di Natale del 1977, ma soprattutto

per ribadire l’attualità dell’arte di Chaplin,.Piazza nettuno Bologna

BARI

15 settembre NEFFA IN CONCERTO

Nel maggio 2006 esce Il mondo nuovo, singolo dalle melodie ara-beggianti che ha anticipato l’uscita dell’album “Alla fine della notte”. Il disco prosegue, in maniera a volte più ritmata a volte più riflessiva, sulla strada soul de “I molteplici mondi di Giovanni, il cantante Neffa”. Il secondo singolo estratto è Cambierà. Compone le musiche per la colon-na sonora del film Saturno Contro di Ferzan Ozpetek, e realizza anche il tema principale intitolato Passione. Il singolo è accompa-gnato da un videoclip diretto da Maria Sole Tognazzi, che vede la partecipazione di buona parte del cast del film. La canzone vince il nastro d’Ar-gento 2007 come miglior compo-nimento originale Sammichele di Bari

Dal 13 ottobre BARI IN B/N

Novanta immagini in bianco e nero raccontano il capoluogo pugliese, attraverso l’inconfondibile visione del fotografo, nella sua complessi-tà e fisicità. L’obbiettivo attento di Basilico indaga a fondo. All’apparenza solo file di fabbricati in bella vista, in realtà veri e propri momenti della città con le persone che, anche se fisicamente assenti dalle immagini, traspaiono perché abitano, usano,

hanno voluto o costruito quel tale edificio o quella tale strada. Pinacoteca provinciale

FIRENZE

Per tutto settembre e ottobreAPRITI SCIENZE

“Apriti Scienza” ha l’intento di pre-sentare al pubblico, ed in partico-lare a quello delle famiglie, il patri-monio scientifico della città che per l’immensa consistenza e specificità costituisce una realtà che poche città al mondo possiedono.Nell’arco dell’anno 2007, da marzo a novembre, per un fine settimana al mese, a Firenze sarà possibile visitare i luoghi e i musei scientifici con riduzioni sul costo del biglietto d’ingresso e con un programma di visite guidate offerte gratuitamente.Per la città

TORINO

12 settembre

BERSANI E AVION TRAVEL Due protagonisti della migliore canzone d’autore italiana. Parole e musica cesellate, capaci di intessere, a concetti di spessore, la bella melodia che dà rotondità alla forma canzone. Proposte che incontrano il favore e la simpatia del pubblico, sia che partecipino sul palco di Sanremo al festivalo-ne televisivo o al più colto Premio Tenco. Palaolimpico

dalle città

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Di cristiana raFFa

E’ un bel ragazzo Massimo Berruti. Un look un po’ bohemien: capello spettinato, barba incolta, sguardo profondo. Uno sguardo particolare. E’ quello che con i suoi occhi cerca e trova che lo rende così. Ha un gran-de talento per guardare le cose e cogliere le situazioni, un talento che lo rende uno dei più accreditati fotoreporter italiani. Lavora con la celeberrima agenzia Grazia Neri, e recentemente, con altri colleghi, ha creato un’interessante società di ideazione e sviluppo di progetti fotografici (www.autpho-to.com). Quest’anno, a soli 27 anni, ha vinto il più importante riconoscimento nell’ambito del fotogiornalismo, il World Press Photo, adesso si prepara a girare il mondo alla ricer-ca di storie da raccontare. E’ davvero giovane, ma ha già dimostrato di valere molto. La sua è una storia semplice, di uno che ci ha provato e ci è riuscito. “Mio padre Valentino è un ingegnere e mia madre Laura Anna Durante una contabile. Due persone meravigliose, peccato che l’abbia capito un po’ tardi. La mia adolescenza è stata molto travagliata, ma l’ambiente familiare ha influito molto nel darmi, credo, una buona struttura morale. Dopo il liceo

classico ho iniziato a frequentare la facoltà di Biologia, parallelamente ho iniziato un corso serale di fotografia”. Poi lascia l’università e si dedica a quella passione inaspettata: “Sin da bambino la “figura” del fotografo mi affa-scinava, ma non avevo mai scattato una foto prima di frequentare quel corso nel 2003”. Ci mette poco a capire quello che vuol fare con la sua macchina fotografica, raccontare le vite delle persone, anche nei contesti più difficili. “Amo il reportage, mi coinvolge molto da spettatore, ma ancor più da autore. La cosa più elettrizzante è quella di essere testimone e relatore di un avvenimento. Di poter mettere in piazza un’opinione e di sup-portarla con la forza di un’immagine. Avere così l’opportunità di scrivere un pezzetto di storia, con qualche accento e virgola molto personali”. Non possiamo fare e meno di chiedergli se secondo lui esistono foto di seria A e B e da cosa si riconosce una buona immagine, la sua risposta è lucida e sincera. “Si può fare e come una divisione! Abbiamo una mancia-ta di A e un oceano di B. Poche fotogra-fie hanno la dignità di un racconto. Sono immagini partorite da un’attenta selezione, che lascia un’ecatombe di foto di serie B sul campo di battaglia. Ci sono tutta una lunga serie di criteri nella scelta, compresa la tesi

Fotogiornalista

certificato

emozionale di un’immagine, cioè una sfumatura che ci faccia entrare dentro la storia in questione. Questo conta più dell’aspetto formale. Spesso un reporter lavora anche un mese per portare a casa una trenti-na di immagini sulle quali si possa sentire contento di mettere il “bollino””. Lo scorso giugno ha partecipato al Festival di Foto-grafia di Roma che ormai è diventato un grande even-to, lui non se lo aspettava e dice di essersi sentito fuori posto ad esporre le sue foto accanto a quelle dei più grandi fotografi del mondo, ma vi assicuriamo che non stonavano affatto fra tutti i reportage vincito-ri del WPP. Il suo racconta la storia triste e cruda di un posto a Roma in cui hanno vissuto centinaia di immigrati in condizioni di degrado. “Residence Roma (sgombrato definitivamente proprio in questi giorni ndr) è una storia come troppe altre, realizza-re questo lavoro è stato un po’ per voglia e un po’ per caso. E’ nato inizialmente dalla volontà di evol-

vere veramente verso un mio “fotogiornalismo”, è stata una buona scuola, ora cerco di andare avanti, ma a quella rimango molto legato, attendo con ansia che si possa ripubblicare con l’inchiesta annessa”. Ora per lui è arrivato il momento di spostare la visua-le più in là. “Non ho viaggiato granchè, in Europa sì, ma sono uscito solo una volta dal continente ed ero piccolo. Andare lontano non è necessario per fare buone immagini, ma lo è, credo, per aprire la mente… lo farò molto presto, ho voglia e sono sul punto di iniziare a lavorare all’estero! Sento che è una delle cose che mi mancano”. Certo di tempo ne ha per muoversi e crescere ancora e ha anche la sag-gezza per farlo al meglio: “Ad un ragazzo che voles-se fare il mio stesso percorso direi che si dovrebbe togliere dalla testa quelle strane idee che si hanno ad una certa età, che l’umiltà è la maggior ricchezza per un fotografo”.

IL vINCITORE DEL WORLD PRESS

PHOTO CI RACCONTA COME FOTOgRAFARE

LA REALTàDIA “L’OPPORTuNITà

DI SCRIvERE uN PEzzETTO DI STORIA,

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Purtroppo per Ale, la storia è andata diversamente e alla Maturità di que-st’anno è uscito ancora Dante.. ma noi della Tribu vogliamo fare un applauso a tutti coloro che come lui sono mossi da spirito di collaborazione e affollano i nostri forum ogni anno per fronteggiare il più temibile esame di stato della loro vita.

AMORI IMPOSSIBILIG l i a m o r i impossibili,quelli che ci vengono vietati dai nostri genitori,quelli in cui c’è trop-pa d i f ferenza d’età,quelli nei qual i la diffe-renza d’età ed i genitori, si uni-

scono mettendovi i bastoni fra le ruote...bhè, questi amori, esistono:P....ma fida-tevi, hanno sempre la meglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! io ho 16 anni , lui 27 ....è stato amore a prima vista, tutti, ci volevano dividere,tranne mio nonno, tutti dice-vano che s elui ne avesse trovata una + grande nn si sarebbe fatto scrupoli a lasciarmi:mad:......dopo 1anno che stiamo insieme...tutti, a parte i nostri genitori, è naturale, dicono che siamo la coppia + bella del mondo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D amore...... TI AMO........;)

bibaBè bella differenza non c’è che dire, l’importante è però essere consapevo-li delle differenze che inevitabilmente ci sono e ci saranno sempre tra di voi e averne rispetto! Un bell’in bocca la lupo per la vostra bella storia

Quanti in aula?Cosa ne pensi della possibilità di istituire un tetto massimo per gli alunni ammessi in un’unica classe? 25 ti sembra una giusta misura? Quanti siete nella tua classe?

Penso che è una bella idea...più ragazzi sono più c’è caos in aula..(e meno si stu-dia)..anche meno di 25. max 20...nella scuola in aule si avvicinava alla soglia dei 30.(precisamente 28)..nella mia eravamo fortunati se con tutta la classe presente 16...normalmente c’erano 12 13 ragaz-zi....

STRA-SUPERsono stra super simpa e bella e voglio conoscere amiche ma soprattutto amici possibilmente 15enni!!!!!!!

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Bella Cinzy! Se volete scriverle venite sul blog di tribu club.giovani.it/tribu, insieme a lei ti aspettano tante altre raga da leccarsi i baffi ;)

(S)PREvEGGENzE

Ciao ragazzi, questo è il mio primo topic, volevo iniziare la mia avventura in tribù facendo una domanda a chi come me, dovrà affrontare la prima prova mercoledì...perchè anche se siamo in diverse scuole, mercoledì saremmo tutti nelle stesse acque.. speriamo buone!!!:D! Comunque stiamo tranquilli (almeno per la prima.. e ipotizziamo.. secondo voi quale sarà l’autore, e quale il tema storico?) Per me: L’autore: GIOSUE’ CARDUCCI Storico: Sono indecisa tra Trattato di Roma e 60°anniversario della costiutu-zione italiana... voi che dite...

Aleida88

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CHE RAPPORTO HAI CON IL CIBO?

Contraddit-torio, pro-blematico, spontaneo, naturale... tu che rap-por to ha i

con il cibo?Credo che sia difficilissimo tro-vare qua lcuno che abbia un rapporto naturale con il cibo...sop ra t t u t t o t r a l e r agazze . Oddio, ci sono quelle che qualsiasi cosa mangiano restano pelle e ossa e quindi si godono il cibo che è uno dei maggiori piaceri.I maschi normalmente mangiano quello che vogliono...e si muovono tanto. Poi ci sono quelle ragazze che rischia-no sempre lo straripamento,che non possono permettersi di fare colazio-ne col gelato e mangiare tre pizzette per merenda.Molte persone sfogano i loro proble-mi sul cibi... che sia nervosismo, masochismo,rabbia,depressione. Solo c’è gente in cui questo ha un effetto

immediato (ingrassano) e questo porta a un ciclico peggioramento degli effetti

Polly

sinceramente ho un rapporto più che naturale con il cibo! e si vede, ma vi dico sinceramente che non me ne importa, il cibo è i dolci sono uno dei piaceri della vita, se ci neghiamo pure quelli, vivrem-mo solo per lavorare o studiare.., certo non dico di arrivare ai livel-li dei mega obesi americani da hamburger e patatine, ma qualche chilo in più fà solo bene... (almeno io la penso così...)

Ida

COOL HUNTER PER NATURACiao a tutti, sono capitata x caso in questo forum... La cosa mi ha col-pita... Vesto molto diversa da cio’ che va di moda, o meglio metto cio’ ke piu’ mi piace e ke mi fa star bene!!! Effettivamente mi capita sempre o comunque molto spes-so di mettere una cosa e dopo un anno massimo la vedo diventare una tendenza... Prima pensavo

fosse una cosa mia! Ossia pensavo ke fossi io a vedere una certa cosa senza al momento darle impor-tanza ed in un secondo momento, inconsciamente, la ricreavo... Ma dopo anni mi sono resa conto che non andava cosi’!!! Sinceramente non e’ una cosa x me piacevole... Un po’ mi da fastidio!!! Da prima la vedo indosso ad amiche e poi pian piano la vedo da tutte le parti... Sono anni che indosso pantalonci-ni al ginocchio e calze autoreggen-ti ed ora come avete scritto qui a MI se ne vedono ad ogni angolo... Come i leggings... Li porto da due anni quasi... E non indovine-rete mai chi mi ha ispirato... Una signora, una simpatica vecchina alla quale le si sono rotte le calze... Gli accessori vanno gia da un anno non da quest’anno... La donna aggressiva idem...

Titty

Come si dice “la classe non è acqua” i veri cool hunter non si spacciano solo come tali, lo sono dentro, distin-guendosi dalla massa per gusto e fiuto verso il nuovo, l’inusuale, il mai visto. Non ti infastidire, hai un dono sfruttalo al meglio!

che rapporto hai con la religione?

konfessa i tuoi segreti d’amore:

tribu#040club.giovani.it/tribu

in redazioneGiulia Serventi Longhi

[email protected] Boggia

[email protected] e impaginazione

Michele Pinna

TUTTO IL MERITO VA A:Stilosyssimo progetto grafico by Studio Fupete & Giulio Fermetti

progetto editorialeLanas & Morbìn

copertinaMichele Pinna

fumetti, illo e vignette Ilaria Vescovo, Salvatore “tvboy”Benintende, Luciano Damiano, Michele “Dokhaus” Del

Nobolotesti e foto

pagg 50-53: testo a cura di Multiplayer.it, Cristiana Raffa, Valentina Grispo, Joyce Hueting, Valentina Guiducci, Simone

Zaccaria, Enrico Maniero, Luigi Cavaliere, Leo Scopettuolo, Claudio Lo Russo, Simona

Mastrangelo, Art Kitchen

protezione spirituale e patroni Zandor 4ever nei ns quori e nei ns nasi,

S. Yet dal Cyelo delle Riviste - chissà che combina papà di Gianni e Taddeo, baci Canone Jack e il fedele compagno new

entry canetto Piko

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TRIBU è edito da StudentiMediaGroup Spa

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aprile 2004 in tribunale a roma con N. 143/04

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stampaFerpenta Editore, Roma

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