l'ora del 2.0 speciale vinitaly

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52 VQ NUMERO DUE MARZO 2MILA10 2.0 DEL CLAUDIO MONTESION* È CON QUESTO STADIO EVOLUTIVO DEL WEB CHE SI DEVONO CONFRONTARE I PRODUTTORI ITALIANI. COMPRENDENDOLO E SFRUTTANDONE LE ENORMI POTENZIALITÀ PER ACQUISIRE CLIENTI Se il comparto vitivinicolo sta attraversando un momento di crisi, la causa non è da ricerca- re in aspetti quanti-qualitativi delle produzioni, bensì nel protrarsi della crisi economico-finan- ziaria generalizzata che ha investito i mercati mondiali. Il settore vitivinicolo italiano è prin- cipalmente caratterizzato da piccole impre- se che trasformano l’uva di pochissimi ettari. D’altra parte una prima valutazione del mer- cato enologico può essere posta in funzione dei consumi di vino che, stando alle statistiche dell’Oiv, risultano essere in leggero aumen- to a livello mondiale, mentre diminuiscono in Europa. Già da ciò possiamo dedurre che oc- corre puntare sui mercati esteri, oltre che sul forte presidio nazionale. Posto che siamo tut- ti d’accordo sul fatto che l’export rappresen- ta la scommessa futura del settore, la questio- ne è, vista la dimensione media delle aziende italiane, quali strategie adottare per muoversi sui mercati esteri? Oggi, con modelli di svilup- po probabilmente non più sostenibili, mercati saturi, tanti concorrenti che sfruttano opportu- nità locali, consumatori sazi, critici e infedeli... può funzionare lo stesso marketing? La risposta è no! Occorrono strategie di marke- ting più precise, più selettive, che aiutino le im- prese a rinnovare ecacemente la propria of- ferta, costruire oerte che coinvolgano mag- giormente l’emotività dei consumatori e moti- vare i consumatori stessi a diondere ad altri le loro scoperte di consumo. LA DEMOCRAZIA DELL’INFORMAZIONE La risposta a tutte queste esigenze arriva dal Web 2.0, un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di In- ternet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si ten- de a indicare come Web 2.0 l’insieme di tut- te quelle applicazioni on line (social network o reti sociali) che permettono uno spicca- to livello di interazione tra il sito aziendale e l’utente (Blog, Forum, Chat, Wikipedia, YouTu- be, Facebook, LinkedIn, Twitter...). La defini- zione pone l’accento sulle dierenze rispet- to al cosiddetto Web 1.0, diuso fino agli anni Novanta del secolo scorso, e composto pre- valentemente da siti web statici, senza alcu- na possibilità di interazione con l’utente ec- cetto la normale navigazione tra le pagine, l’uso delle e-mail e l’uso dei motori di ricerca. La versione di Internet delle reti sociali è la forma più evoluta di comunicazione delle re- lazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della propria vita e si può così ma- terializzare, organizzare in una mappa con- sultabile e arricchire di nuovi contatti. Tecnologie e pratiche on line che gli utenti adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio: il Web 2.0 rappre- senta un cambiamento nelle modalità con cui la gente apprende, legge e condivide infor- mazioni e contenuti. In esso si verifica una fu- sione tra sociologia e tecnologia che trasfor- speciale vino e web L ’ORA

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52 VQ NUMERO DUE � MARZO 2MILA10

2.0DEL

CLAUDIO MONTESION*

È CON QUESTO STADIO

EVOLUTIVO DEL WEB CHE

SI DEVONO CONFRONTARE

I PRODUTTORI ITALIANI.

COMPRENDENDOLO

E SFRUTTANDONE

LE ENORMI POTENZIALITÀ

PER ACQUISIRE CLIENTI

Se il comparto vitivinicolo sta attraversando

un momento di crisi, la causa non è da ricerca-

re in aspetti quanti-qualitativi delle produzioni,

bensì nel protrarsi della crisi economico-fi nan-

ziaria generalizzata che ha investito i mercati

mondiali. Il settore vitivinicolo italiano è prin-

cipalmente caratterizzato da piccole impre-

se che trasformano l’uva di pochissimi ettari.

D’altra parte una prima valutazione del mer-

cato enologico può essere posta in funzione

dei consumi di vino che, stando alle statistiche

dell’Oiv, risultano essere in leggero aumen-

to a livello mondiale, mentre diminuiscono in

Europa. Già da ciò possiamo dedurre che oc-

corre puntare sui mercati esteri, oltre che sul

forte presidio nazionale. Posto che siamo tut-

ti d’accordo sul fatto che l’export rappresen-

ta la scommessa futura del settore, la questio-

ne è, vista la dimensione media delle aziende

italiane, quali strategie adottare per muoversi

sui mercati esteri? Oggi, con modelli di svilup-

po probabilmente non più sostenibili, mercati

saturi, tanti concorrenti che sfruttano opportu-

nità locali, consumatori sazi, critici e infedeli...

può funzionare lo stesso marketing?

La risposta è no! Occorrono strategie di marke-

ting più precise, più selettive, che aiutino le im-

prese a rinnovare e� cacemente la propria of-

ferta, costruire o� erte che coinvolgano mag-

giormente l’emotività dei consumatori e moti-

vare i consumatori stessi a di� ondere ad altri le

loro scoperte di consumo.

LA DEMOCRAZIA DELL’INFORMAZIONELa risposta a tutte queste esigenze arriva dal

Web 2.0, un termine utilizzato per indicare

genericamente uno stato di evoluzione di In-

ternet (e in particolare del World Wide Web),

rispetto alla condizione precedente. Si ten-

de a indicare come Web 2.0 l’insieme di tut-

te quelle applicazioni on line (social network

o reti sociali) che permettono uno spicca-

to livello di interazione tra il sito aziendale e

l’utente (Blog, Forum, Chat, Wikipedia, YouTu-

be, Facebook, LinkedIn, Twitter...). La defi ni-

zione pone l’accento sulle di� erenze rispet-

to al cosiddetto Web 1.0, di� uso fi no agli anni

Novanta del secolo scorso, e composto pre-

valentemente da siti web statici, senza alcu-

na possibilità di interazione con l’utente ec-

cetto la normale navigazione tra le pagine,

l’uso delle e-mail e l’uso dei motori di ricerca.

La versione di Internet delle reti sociali è la

forma più evoluta di comunicazione delle re-

lazioni sociali che ciascuno di noi tesse ogni

giorno, in maniera più o meno casuale, nei

vari ambiti della propria vita e si può così ma-

terializzare, organizzare in una mappa con-

sultabile e arricchire di nuovi contatti.

Tecnologie e pratiche on line che gli utenti

adottano per condividere contenuti testuali,

immagini, video e audio: il Web 2.0 rappre-

senta un cambiamento nelle modalità con cui

la gente apprende, legge e condivide infor-

mazioni e contenuti. In esso si verifi ca una fu-

sione tra sociologia e tecnologia che trasfor-

speciale vino e web

L’ORA

VQ NUMERO DUE � MARZO 2MILA10 53

ma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti), dando luogo a una democra-tizzazione dell’informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti in editori. Il Web 2.0 si è rivelato un profondo succes-so popolare perché permette alle persone di connettersi con il mondo on line per stabilire relazioni di tipo personale o professionale. È un fenomeno mondiale che non solo non ha eguali ma che se fosse uno Stato sarebbe ai primi posti al mondo per numero di abitanti. E la prova sta nei numeri (tabelle 1 e 2).

IL WEBSITE �.�

Quali caratteristiche deve avere un sito web per la promozione del vino?Le linee guida per la realizzazione di un si-to enologico in ottica 2.0, e quindi orientato all’utente, devono tener conto dei seguenti elementi chiave:

i siti con o� erte, promozioni, segnalazione eventi e opzioni di ricerca sono quelli a più elevato tasso di interazione;

l’usabilità e l’interazione possono essere infl uenzate da una serie di fattori quali, ad esempio, search marketing, impatto econo-mico, design del sito, funzionalità del sito, obiettivi del sito ecc.;

speciale vino e web

POPOLAZIONE MONDIALE E UTILIZZO DI INTERNET� LE STATISTI�HE

Regione

del mondo

Popolazione

al 30.09.2009

Utenti Internet

al 31.12. 2000

Utenti Internet

al 30.09.2009

Penetrazione

(% popolazione)

Incremento

2000-2009

% utenti

che acquistano in rete

Africa ���.���.��� �.���.��� ��.���.��� �,�% �.���,�% �,�%

Asia �.���.���.��� ���.���.��� ���.���.��� ��,�% ���,�% ��,�%

Europa ���.���.��� ���.���.��� ���.���.��� ��,�% ���,�% ��,�%

Medio Oriente ���.���.��� �.���.��� ��.���.��� ��,�% �.���,�% �,�%

Nord America ���.���.��� ���.���.��� ���.���.��� ��,�% ���,�% ��,�%

America Latina/Caraibi ���.���.��� ��.���.��� ���.���.��� ��,�% ���,�% ��,�%

Oecania/Australia ��.���.��� �.���.��� ��.���.��� ��,�% ���,�% �,�%

Totale �.���.���.��� ���.���.��� �.���.���.��� ��,�% ���,�% ���,�%

Tabella 1

Fonte: www.internetworldstats.com

I SO�IAL NETWORK IN NUMERI

Social Network Facebook Twitter You Tube Linked In Orkut

Utenti ��� milioni �� milioni ��� milioni �� milioni �� milioni

Tab. 2 - Le cifre dei principali Social Network al 31.12.2009.

un design pulito e semplice, con box di ri-cerca e� cace in primo piano, ha il più alto tasso di interazione;

il buon reperimento delle informazioni uti-li ricercate dall’utente stimolerà le visite e il tempo di permanenza e ritorno;

gli alti tassi di interazione sulla ricerca indi-cano che gli appassionati necessitano di in-formazioni utili e specifi che;

sono indispensabili avanzate funzionali-tà di mapping interattivo con funzionalità di mash-up;

assai utile è un sistema di C.M.S. (Content

Management System) in grado di consentire la gestione dei fl ussi di lavoro collaborativi at-traverso l’utilizzo di appositi tool per la condi-visione di materiale, documenti e informazio-ni sulla base di profi li di utenza personalizza-bili per gruppi o singoli utenti;

l’e-Commerce va inteso come il veicolo primario per la vendita del vino.Obiettivo principale del sito, oltre all’irrinun-ciabile appeal grafi co, sarà l’ottimizzazione dell’usabilità: la defi nizione degli ingombri sarà progettata per consentire un rapido ed e� cace accesso alle informazioni, accom-pagnando l’utente nei percorsi di navigazio-ne. Ogni contenuto sarà associato a un’icona che ne renderà intuitiva l’identifi cazione. Le aree tematiche saranno inoltre contraddistin-te da toni cromatici di� erenti, al fi ne di aiuta-re l’utente nell’orientamento e nella memo-rizzazione della struttura logica del portale.Massima fruibilità

Al fi ne di agevolare l’esplorazione e l’acces-so ai contenuti da parte degli appassionati, si consiglia un criterio di strutturazione del-le informazioni spiccatamente ipertestuale,

54 VQ NUMERO DUE � MARZO 2MILA10

speciale vino e web

con la possibilità di personalizzare i percor-

si di navigazione sulla base delle aree tema-

tiche di interesse. In quest’ottica, i tematismi

diventano una sorta di tag, che caratterizza-

no i contenuti ma non si escludono a vicen-

da. Ogni contenuto potrà pertanto essere ca-

ratterizzato da uno o più tematismi, a ognu-

no dei quali sarà associata una tonalità cro-

matica. A ciascuno dei contenuti presenti nel

database si assegneranno pertanto le cate-

gorie tematiche (focus) di appartenenza che,

oltre a caratterizzare le singole voci, funge-

ranno anche da meta-sezioni all’interno delle

quali saranno aggregate tutte le voci a esse

assegnate.

Si ritiene inoltre fondamentale incentivare

la propensione alla curiosità, all’approfondi-

mento di contenuti correlati all’interesse di ri-

cerca primario, al fi ne di aumentare la perma-

nenza media e il numero di pagine visitate

per utente.

La tendenza dell’utente ad avere un ruolo at-

tivo nella creazione e nella condivisione di

prodotti e messaggi pubblicitari apre nuove

prospettive per l’advertising.

Una prima strategia, dunque, consiste nel

rendere il consumatore protagonista, nel

chiedere all’utente di segnalare i propri gusti

e comportamento di consumo per analizzarli

al fi ne di proporre il vino adeguato. Importan-

te è anche permettere all’utente di avere uno

spazio proprio in cui condividere le proprie

esperienze enologiche.

L’approccio del web è dunque quello di crea-

re emozioni e relazioni basate sulla vita reale,

sull’esperienza concreta del consumatore.

Un corretto approccio al Web Marketing par-

te dalla consapevolezza che Internet non si

può più considerare una semplice rete di re-

ti, né un agglomerato di siti web isolati e indi-

pendenti tra loro, bensì la summa delle capa-

cità tecnologiche raggiunte nell’ambito della

di� usione dell’informazione e della condivi-

sione del sapere. Il fi lo conduttore è una nuo-

va fi losofi a all’insegna della collaborazione.

Il mosto fi ore del Web 2.0 è il contenuto, frui-

bile in tutte le sue applicazioni multimediali

e multicanale, prodotto dall’interazione delle

persone tramite piattaforme ad hoc.

L’integrazione del sito principale con le va-

rie piattaforme di social newtorking e relativi

aggregatori rende possibile monitorare tutti

gli aspetti della gestione dei contenuti. Ciò

signifi ca anche attivare una serie di dinami-

che virali che dalle varie piattaforme di social

networking porteranno nuova utenza sul si-

to principale, permettendo così uno spiccato

livello di interazione sito-utente e una mag-

giore brand awareness. Senza contare che

le possibilità o� erte dalle tecnologie di Syn-

dication (RSS, Atom, Tagging) permettono

a chi realizza contenuti di fare in modo che

questi possano essere fruiti non solo sul sito

nel quale vengono pubblicati, ma anche at-

traverso canali diversi, amplifi cando e fi deliz-

zando l’utenza.

Attrarre e gestire i consumatori

Obiettivo primario della strategia di marke-

ting è dunque il Customer Experience Ma-

nagement: il controllo totale sull’esperienza

sperimentata dal consumatore di quel deter-

minato vino o di un territorio.

Su internet si può sfruttare uno straordinario

vantaggio rispetto alla pubblicità tradiziona-

le: possiamo calcolare esattamente quante

persone hanno visto un messaggio, qualun-

que sia la forma di espressione scelta (ban-

ner, video, landing page ecc.) e anche le per-

sone che hanno interagito con esso, fi no al-

l’analisi del comportamento dell’utente.

Creare la propria immagine

Di seguito si riportano alcuni asset individua-

ti come fondamentali per l’identità on line di

una cantina o di un consorzio e utilizzabili per

costruire una sua nuova ed e� cace immagi-

ne, in grado di generare nuovi modelli di bu-

siness e di attrarre nuovi consumatori:

una grande quantità strutturata di contenuti

editoriali autorevoli, riferiti al territorio e alle pro-

duzioni, con diversi gradi di approfondimento;

una forte rete di partnership diversifi cate

sul territorio (enoteche, Gdo, wine bar, risto-

ranti, hotel…) per la creazione di nuove rela-

zioni di business;

una buona presenza diretta sul territorio,

un heritage storico che esprime qualità, au-

torevolezza, familiarità e a� dabilità;

forti potenzialità per lo sviluppo di attività

social on line (enoteche regionali, consorzi,

associazioni...);

forte connessione con il concetto di made

in Italy, di italianità, nei suoi aspetti migliori;

una strettissima pertinenza con un tema, il

viaggio, che da sempre stimola conversazio-

ne e socialità.

Il posizionamento nei motori di ricerca

Un buon posizionamento in testa ai moto-

ri di ricerca (Google per primo) è importante

per qualsiasi realtà che intenda raggiungere i

I� Web è divenuto �’eno�ogo predi�etto

d� un numero sempre m�ggiore di

�pp�ssion�ti e oggi essere visibi�i on

�ine in modo e� c�ce r�ppresent� un

e�emento essenzi��e di qu��si�si str�tegi�

di m�rketing ne� settore. I� princip��e e�emento che

sotto�ine� �� richiest� di merc�to è �’esistenz� di

un forte senso di fi duci� ���’interno de��e comunit�

di soci�� networking: �’80% dei consum�tori si fi d�

dei consig�i deg�i �mici on �ine, un� percentu��e tre

vo�te superiore ���� fi duci� ripost� ne��e inserzioni

pubb�icit�rie sui mezzi tr�dizion��i. Quest� fi duci�

dimostr� �� forte in� uenz� dei frequent�tori di

soci�� network su��e comunit�, in p�rtico��re di

co�oro che consig�i�no m�rchi, prodotti e �oc��it�

enog�stronomiche. T��e in� uenz� si concretizz� sotto

forme diverse di r�ccom�nd�zione soci��e on�ine:

segn���zione dirett� per p�ss�p�ro��;

segn���zione indirett�: o�tre i� 64% dei

consum�tori viene indotto � visit�re ��tri

siti web per �pprofondire qu�nto visto

su� sito di �mici/conoscenti.

Il web-enologo

56 VQ NUMERO DUE � MARZO 2MILA10

speciale vino e web

propri clienti, aumentare la propria competiti-vità e, in generale, aumentare le proprie ven-dite. Un sito web posizionato sulla prima pa-gina dei principali motori di ricerca si rivelerà utilissimo per le cantine che intendono otte-nere maggiore visibilità e interazione.Un buon progetto sul web ottiene i migliori risul-tati se pianifi cato con una strategia di medio/lun-go periodo. E in particolare se punta, per la ge-nerazione del tra� co, sul posizionamento orga-nico all’interno dei motori di ricerca.L’ottimizzazione e il posizionamento on line di un brand sono il patrimonio più importante, tanto quanto l’aspetto grafi co e la gradevolezza e navigabi-lità del sito.Contenuti innanzitutto

Il contenuto è il re del Web 2.0. È co-me il terroir: senza questo sarà di� ci-le ottenere produzioni di qualità. Sono tre gli elementi principali da conside-rare quando si pianifi ca il contenuto:

il tema: occorre identifi care gli ar-gomenti che si desiderano condivide-re e il loro livello di approfondimento;

il tono: è necessario identifi care le modalità di comunicazione on line più consone alle proprie caratteristiche e al proprio mercato di riferimento;

l’aggiornamento: è indispensabile mantenere il proprio sito web costan-temente aggiornato.Certamente tali elementi sono molto variabili e specifi ci per il singolo territorio o produtto-re, ma vi sono alcune regole che occorre se-guire: conoscere il proprio pubblico servirà a defi nire il punto 1; conoscere il proprio mar-

chio servirà a defi nire il punto 2; conoscere gli obiettivi del proprio sito web contribuirà a defi nire il punto 3.È importante ricordare che la popolazione In-ternet è variegata. Il sito web dovrà a� ron-tare sommelier, enologi, appassionati, con-sumatori, la stampa, i partner commerciali, i clienti fedeli ecc... Pensare a ciascuno di essi implica una raccolta e una pubblicazione di-versa di contenuti pertinenti. Ma utilizzando le conoscenze sul modo migliore per defi nire la struttura di navigazione del sito web, si do-

vrebbe avere una chiara idea di dove porre ciascun contenuto a� nché esso sia fruibile.In un’intervista al Financial Express, Andrew Tomkins, direttore di Google Research, a� er-ma: “Se si guarda alla quantità di nuovi con-

tenuti per la ricerca prodotti ogni giorno, ci si

accorge che la quantità di contenuti che vie-

ne dai Social Media è oltre il doppio di quella

prodotta dai media tradizionali”. Immagina-te cosa questo signifi chi per il mondo del vi-

no in termini di recensioni, sapendo che per le nuove generazioni Internet rappresenta il mezzo più di� uso e utilizzato.

L’ECOSISTEMA DIGITALE

La comprensione del settore e l’utilizzo dei mezzi o� erti dal Web 2.0 sono il binomio vin-cente del nuovo millennio, da un lato per ap-profondire l’interesse e la conoscenza del vino e dall’altro per promuovere, farsi cono-scere e vendere. La strategia utilizzata, introdotta per la pri-ma volta in Italia dalla società Time&Mind nel 2005 e che porta il nome di ecosistema digi-

tale, è fondata su solide basi teoriche e me-todologiche che trovano applicazione prati-che attraverso attività di presidio dei canali Web 2.0 più adatti al caso specifi co. Un ele-

mento che regola il comportamento delle reti come il web e i Social Network è la fi t-ness, defi nita come la variazione nel tempo dei collegamenti tra i nodi. La fi tness spiega che quanto più la velocità con cui aumenta-no i collegamenti (o link) è elevata, tanto più la popolarità di quel nodo è alta, ovvero au-menta proporzionalmente anche la capaci-tà di annettere nuovi collegamenti. Obiettivo importante è proprio quello di elevare la fi t-

ness del settore vitivinicolo attra-verso lo sviluppo di un ecosistema digitale capace di generare un nu-mero elevato di link.È stato dimostrato da questi stu-di che il World Wide Web e le re-ti sociali aumentano e si evolvono e che le leggi che regolano l’evol-vere delle reti avvantaggiano quei siti che sono intimamente collega-ti, hanno una capacità di integrar-si, sono aggiornati con regolarità e assumono un aspetto di grafi simi-le a quello rappresentato in fi gura 1. Si parla in questo caso di ecosi-

stema digitale. Il primo tassello Internet per ogni azienda è l’ormai classico sito, l’elemento base dell’ecosistema digitale, che può svolgere un ruolo importante nel dialogo con i clien-

ti, nel fornire informazioni preziose e nel dare un’immagine positiva dell’azienda.Questo tassello, purtroppo, nella maggior parte dei casi non può svolgere un ruolo davvero e� cace, perché ampiamente sot-to utilizzato, poco aggiornato, incompleto, quasi sempre male indicizzato e quindi di� -cilmente reperibile dai navigatori potenzial-mente interessati. Fino a non molti anni or sono, prima dell’in-credibile successo della blogosfera e dei Social Network, la battaglia per la visibilità si combatteva con modalità spesso go� e: chi si rifugiava in artifi ci tecnici, chi investi-va cifre esagerate in pubblicità, chi, ancora, realizzava portali onnicomprensivi e spesso lontani dal focus aziendale, quasi sempre senza una vera strategia.

speciale vino e web

In questa battaglia interviene l’appli-

cazione pratica del concetto di eco-

sistema digitale, che a� onda le sue

radici teoriche negli studi del gruppo

di Albert-László Barabási, il quale, al-

la fi ne degli anni Novanta, introdus-

se importanti elementi sulle modalità

di sviluppo delle reti in generale e di

Internet in particolare (per un appro-

fondimento sui lavori di Barabási si

rimanda alla sua pagina web: www.

nd.edu/~alb/).

Un ecosistema digitale, semplifi can-

do, si traduce in una quanto più pos-

sibile fi tta rete di pagine web inter-

connesse. Tali pagine coesistono

le une accanto alle altre, formando

uno stretto tessuto di relazioni in re-

ciproca interazione, competizione e

correlazione. Sistemi di questo tipo

sono anche detti sistemi complessi

adattivi, la cui caratteristica è quel-

Fig. 1 - R�ppresent�zione

gr�fi c� de��� c�p�cit� di un

sito Web 2.0 di integr�rsi

e inter�gire con ��tre re��t�

in Internet.

L’E�OSISTEMA DI�ITALE

la di avere un comportamento fi sico

che può fare emergere strutture di

tipo auto-organizzativo, aumentan-

do così la propria competitività ri-

spetto ad altre strutture meno e� -

cienti. I motori di ricerca apprezza-

no i collegamenti perché rappresen-

tano un segno di credibilità del sito

oggetto dei link. Il Web 2.0, attraver-

so i suoi potenti strumenti di Social

Networking, se opportunamente uti-

lizzato grazie a un’accurata pianifi -

cazione strategica, rappresenta una

grande opportunità per conferire la

meritata visibilità al settore vitivini-

colo ed enologico italiano.

Elementi base, quindi, di un ecosiste-

ma digitale sono, oltre al classico sito

Internet, i nuovi strumenti resi possibi-

li dal cosiddetto Web 2.0, tra cui Blog,

Microblog, Podcast, Social Network,

Social Media, Forum, Wiki, Mashup...

speciale vino e web

e tutti quei canali e luoghi digitali con cui è pos-

sibile comunicare, magari a target diversi ma in

un’ottica fortemente integrata, pianifi cata accu-

ratamente e gestita con continuità.

IL MARKETING DIGITALE

Alla base di tutto vi è la qualità dei contenu-

ti da trasmettere: testi, immagini, comunica-

ti, materiale audio-video devono essere op-

portunamente studiati e pianifi cati per sod-

disfare la nuova fi gura del-

l’utente/consumatore che

cerca le informazioni e con-

versa. I 2/3 del business viti-

vinicolo negli Stati Uniti sono

infl uenzati dalle opinioni on li-

ne su brand, prodotti e azien-

de (tabella 3). Questo trend è

in continua crescita in Europa

e in Italia.

La relazione tra chi propo-

ne un vino, chi lo degusta e

chi lo narra è sempre l’espe-

rienza vissuta. Si narra ad esempio l’esperien-

za del viaggio enoturistico. Ogni enoturista è

quindi un elemento di esperienza nel viag-

giare nel mondo del vino e il suo network è il

luogo nel quale le esperienze si confrontano

e vengono condivise. Il valore di un network

relazionale che condivide interessi e scopi è

incomparabilmente più alto di qualunque re-

te tradizionale. La singola cantina potrebbe

pensare che con oltre 250.000 vini di� eren-

ti prodotti annualmente – in crescita – presi-

diare Internet non possa giovarle più di tan-

to. E qui sbaglia. Nel concetto di long tail o

coda lunga (grafi co 1), immaginando di rap-

presentare in un grafi co gli accessi a tutti i

siti del web, ricadono le pagine meno signi-

fi cative, mentre nella prima fascia (a sinistra

nel grafi co) si trovano i grandi hub, dagli ac-

cessi molto rilevanti. Questa rappresentazio-

ne grafi ca, applicabile a molti ambiti diversi,

apre numerose chiavi di lettura valide anche

nel caso della singola cantina. Per esempio,

si può immaginare che la maggior parte degli

appassionati che vogliono fare un giro nel-

le Langhe in Piemonte, terra del Barolo, sia

interessata a Barolo e La Morra. Se però si

facesse la somma delle persone interessate

a tutte le altre località che ospitano il Barolo

(la coda lunga delle Langhe), si scoprirebbe

che il loro numero è superiore a quello del-

le località menzionate (Cherasco, Castiglione

Falletto, Monforte, Grinzane Cavour....). Così

pure si può immaginare che la maggior parte

delle persone che vogliono fare un giro nelle

Langhe sia interessata al vino Barolo. Se pe-

rò si facesse la somma delle persone interes-

sate a tutte gli altri vini della località (la coda

lunga dei vini), si scoprirebbe che il loro nu-

mero è superiore a quello del vino più impor-

tante (Barbaresco, Nebbiolo, Arneis, Barbe-

ra, Roero, Alta Langa...). Questo signifi ca che

anche i cosiddetti prodotti di nicchia, senza

recensioni o riconoscimenti, possono essere

presenti con successo sul mercato attraverso

una corretta strategia di marketing digitale. �

*Presidente Associazione Wine Community

Partner Time&Mind - Torino

LA �OMUNI�AZIONE DEL VINO NE�LI USA

Strumento pubblicitario

e di comunicazione

% di consumatori

che si fi da del messaggio

Spot televisivo ��%

Pubblicità su carta stampata < ��%

Consigli di altri consumatori ��%

Tab. 3 - Negli Stati Uniti i 2/3 delle vendite di vino sono infl uenzate dalle opinioni

on line sui brand, i prodotti e le aziende.

Gr�f. 1 - Gr�zie � un�

buon� str�tegi� di

m�rketing digit��e, i

siti web dei prodotti di

nicchi�, meno conosciuti,

possono benefi ci�re

de��� cosiddett� coda

�unga, cioè de��e visite

e� ettu�te d� co�oro che

sono interess�ti � prodotti

m�ggiormente conosciuti

e in qu��che modo

corre��ti � que��i di nicchi�.

NON SOTTOVALUTARE LA �ODA LUN�A