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Libro di Giacomo (Protovangelo di Giacomo) Citato probabilmente nel III secolo, sicuramente nel IV, è una narrazione che amplifica e integra con racconti spettacolari i vangeli dell'infanzia, aggiungendo anche l'infanzia di Maria. Molti dettagli sono finiti nella tradizione popolare fin dall'antichità, tra cui la grotta, le levatrici, il matrimonio precedente di Giuseppe e da questo i suoi figli. Il racconto è parte in prima, parte in terza persona. Ci fu un ordine del re Augusto che si registrassero tutti quelli di Betlemme in Giudea. E disse Giuseppe: “Io registrerò i miei figli. Ma che farò di questa ragazza? Come la registrerò? Mia moglie? Mi vergogno. Forse figlia? Ma tutti i figli di Israele sanno che non è mia figlia. Questo è il giorno del Signore: farà il Signore quel che vorrà”. E preparò la sua asina e la fece sedere sopra e suo figlio tirava l'animale e Giuseppe li seguiva. E si avvicinarono a tre miglia (da Betlemme) e Giuseppe si voltò e la vide triste; si disse: “Ciò che è in lei sembra causarle dolore”. E di nuovo si voltò Giuseppe e la vide che rideva. Allora le disse: “Maria, cosa ti succede, poiché vedo il tuo volto ora sorridente, ora triste?”. E Maria disse a Giuseppe: “Vedo con i miei occhi due popoli: uno che piange e fa lutto e uno che è felice e fa festa”. E quando arrivarono a metà strada gli disse Maria: “Fammi scendere dall'asina, poiché ciò che è in me mi impedisce di proseguire”. La fece scendere dall'asina e le disse: “Dove ti porto per poter osservare la tua vergogna? Il posto è deserto”. E trovò una grotta e la fece entrare e le fece stare accanto uno dei suoi figli. E uscito cercava una levatrice ebrea nella zona di Betlemme. Io, Giuseppe, camminavo e guardai nell'aria e vidi l'aria stupita. E alzai lo sguardo verso l'alto del cielo e lo vidi fermo e gli uccelli del cielo erano immobili. E guardai giù verso la terra e vidi un recipiente appoggiato e dei lavoratori sdraiati e le loro

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Libro di Giacomo (Protovangelo di Giacomo)

Citato probabilmente nel III secolo, sicuramente nel IV, è una narrazione che amplifica e integra con racconti spettacolari i vangeli dell'infanzia, aggiungendo anche l'infanzia di Maria. Molti dettagli sono finiti nella tradizione popolare fin dall'antichità, tra cui la grotta, le levatrici, il matrimonio precedente di Giuseppe e da questo i suoi figli. Il racconto è parte in prima, parte in terza persona.

Ci fu un ordine del re Augusto che si registrassero tutti quelli di Betlemme in Giudea. E disse Giuseppe: “Io registrerò i miei figli. Ma che farò di questa ragazza? Come la registrerò? Mia moglie? Mi vergogno. Forse figlia? Ma tutti i figli di Israele sanno che non è mia figlia. Questo è il giorno del Signore: farà il Signore quel che vorrà”.E preparò la sua asina e la fece sedere sopra e suo figlio tirava l'animale e Giuseppe li seguiva. E si avvicinarono a tre miglia (da Betlemme) e Giuseppe si voltò e la vide triste; si disse: “Ciò che è in lei sembra causarle dolore”. E di nuovo si voltò Giuseppe e la vide che rideva. Allora le disse: “Maria, cosa ti succede, poiché vedo il tuo volto ora sorridente, ora triste?”. E Maria disse a Giuseppe: “Vedo con i miei occhi due popoli: uno che piange e fa lutto e uno che è felice e fa festa”.E quando arrivarono a metà strada gli disse Maria: “Fammi scendere dall'asina, poiché ciò che è in me mi impedisce di proseguire”. La fece scendere dall'asina e le disse: “Dove ti porto per poter osservare la tua vergogna? Il posto è deserto”.E trovò una grotta e la fece entrare e le fece stare accanto uno dei suoi figli. E uscito cercava una levatrice ebrea nella zona di Betlemme.Io, Giuseppe, camminavo e guardai nell'aria e vidi l'aria stupita. E alzai lo sguardo verso l'alto del cielo e lo vidi fermo e gli uccelli del cielo erano immobili. E guardai giù verso la terra e vidi un recipiente appoggiato e dei lavoratori sdraiati e le loro

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mani nel recipiente. Ma quelli che masticavano non masticavano e quelli che prendevano dal piatto non prendevano e quelli che portavano alla bocca non portavano, ma il volto di tutti era rivolto all'insù. Ed ecco le pecore sembravano correre, ma non andavano avanti, anzi erano ferme. Ed alzò il pastore la sua mano per colpirle, ma la sua mano rimase ferma in alto. E guardai verso il letto del fiume e vidi le bocche dei montoni che si erano avvicinate ma non bevevano e tutte le cose per un istante avevano smesso di correre.Ed ecco una donna che scendeva dalle colline mi disse: “Uomo, dove vai?”. E dissi: “Sto cercando una levatrice ebrea”. E mi rispose: “Sei di Israele?”. Le dissi: “Sì”. Ella disse: “E chi è quella che ha partorito nella grotta?”. Io dissi: “La mia fidanzata”. E mi disse: “Non è tua moglie?”. Le dissi: “Maria è colei che è cresciuta nel santuario del Signore e l'ho ricevuta in sorte come moglie, ma non è mia moglie, anzi, ha concepito dallo Spirito Santo”. Gli disse la levatrice: “È vero questo?”. Le disse Giuseppe: “Vieni e vedi!”. E la levatrice si mise in cammino con lui.E si fermarono nel luogo della grotta ed ecco una nuvola luminosa faceva ombra sulla grotta. E disse la levatrice: “È stata magnificata la mia anima oggi, poiché i miei occhi hanno visto cose spettacolari, poiché la salvezza di Israele è nata”. E immediatamente la nuvola si allontanò dalla grotta ed apparve una grande luce nella grotta, tanto che i nostri occhi non potevano sopportarla. E dopo un po' quella luce si allontanò fino a che apparve il bimbo e venne e prese un seno di sua madre Maria. E gridò la levatrice e disse: “Per me è grande questo giorno, oggi, poiché ho visto questo nuovo miracolo”.E la levatrice uscì dalla grotta e le venne incontro Salome. E le disse: “Salome, Salome, devo raccontarti un nuovo miracolo: una vergine ha partorito ciò che la sua natura non può contenere”. E disse Salome: “Viva il Signore, mio Dio: se non

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metterò il mio dito ed esaminerò la sua natura, non crederò che una vergine abbia partorito!”.Ed entrò la levatrice e disse a Maria: “Mettiti in posizione: non rimane infatti una piccola disputa riguardo a te”. E Salome mise il suo dito nella natura di lei e lanciò un grido e disse: “Guai alla mia trasgressione ed alla mia mancanza di fede, poiché ho messo alla prova il Dio vivente ed ecco la mia mano mi si stacca bruciando”.E piegò le sue ginocchia verso il Dominatore dicendo: “Dio dei miei antenati, ricordati di me, poiché sono discendente di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Non farmi diventare una vergogna per i figli di Israele, piuttosto restituiscimi ai poveri; tu infatti sai, Dominatore, che nel tuo nome compivo le mie guarigioni e il mio salario ricevevo da te”.Ed ecco un messaggero del Signore si presentò e le disse: “Salome, Salome, il Signore ti ha ascoltato. Offri la tua mano al bambino e prendilo: sarà per te salvezza e gioia”.E si avvicinò Salome e lo prese in braccio dicendo: “Mi stendo a terra davanti a lui, poiché è nato un grande re per Israele”. Ed ecco subito fu guarita Salome ed uscì dalla grotta giustificata. Ed ecco una voce diceva: “Salome, Salome, non annunciare le cose spettacolari che hai visto, finché il ragazzo non entri in Gerusalemme”.

Pseudo Matteo

Una narrazione in due parti sull'infanzia di Maria e di Gesù. Riunisce in un solo testo le narrazioni del Protovangelodi Giacomo e dello Pseudo Tommaso. Espande alcuni dati e aggiunge delle chiarificazioni. Troviamo in questo testo il riferimento all'asino e al bue nella stalla.

Dopo un certo tempo ci fu un editto di Cesare Augusto che ordinava a tutti di rendersi noti nella propria patria. Questo censimento venne fatto dal prefetto della Siria, Cirino. Fu

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necessario che Giuseppe con Maria si presentassero a Betlemme, poiché egli era nativo di là e Maria era della tribù di Giuda e della famiglia e della patria di Davide.Mentre dunque Giuseppe e Maria erano sulla strada che conduce a Betlemme, Maria disse a Giuseppe: “Vedo davanti a me due popoli: uno che piange e uno che gioisce”. Le rispose Giuseppe: “Sta' seduta e tieniti al giumento e non dire parole inutili”. Allora apparve di fronte a loro un bambino bellissimo, vestito di una veste splendente, e disse a Giuseppe: “Perché hai detto che sono parole inutili quelle riguardo i due popoli di cui ha parlato Maria? Ha visto infatti il popolo dei giudei che piangeva, poiché si è allontanato dal suo Dio, e il popolo delle genti che gioiva, poiché è giunto ed è stato fatto vicino al Signore, come promise ai nostri padri Abramo, Isacco e Giacobbe; è infatti giunto il tempo in cui per mezzo del seme di Abramo venga data la benedizione a tutte le genti”.E detto questo, comandò all'angelo di tener fermo il giumento, poiché era giunto il tempo di partorire; poi disse a Maria di scendere dall'animale e di entrare in una grotta sotterranea, nella quale non c'era mai stata la luce, anzi sempre era stata buia, poiché la luce del giorno non riusciva ad entrare. Ma quando vi entrò Maria tutta la grotta cominciò a splendere e, quasi come se ci fosse il sole, si riempì del fulgore della luce. E come se lì fosse mezzogiorno, la grotta fu illuminata dalla luce divina. E finché vi rimase Maria la luce divina mai se ne andò, né di giorno, né di notte. E lì diede alla luce un maschio, che venne circondato dagli angeli mentre nasceva e appena nato lo adorarono dicendo: “Gloria nelle altezze a Dio e in terra pace agli uomini che vogliono il bene”.Intanto Giuseppe era andato a cercare delle levatrici. Quando tornò alla grotta, Maria aveva già partorito il bambino. E Giuseppe disse a Maria: “Ti ho portato le ostetriche Zelomi e Salome, che stanno fuori davanti alla grotta e non vogliono

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saperne di entrare a causa del grande splendore”. Sentendo ciò Maria sorrise. Giuseppe le disse: “Non sorridere, ma sii prudente: potresti aver bisogno di qualche medicina”. Allora ordinò che una di esse entrasse da lei. Quando Zelomi fu entrata, disse a Maria: “Concedimi di toccarti”. E quando Maria glielo ebbe permesso, l'ostetrica esclamò ad alta voce: “Signore, Signore grande, abbi pietà! Fino ad ora non si è mai sentito e neppure sospettato che i seni siano pieni di latte ed un neonato maschio lasci vergine sua madre. Nessuna perdita di sangue nel bambino e nessun dolore nella partoriente. Vergine ha concepito, vergine ha partorito e vergine è rimasta”.Sentendo questa voce l'altra ostetrica di nome Salome disse: “Quello che sento non lo crederò mai se non ne avrò la prova personalmente”. Ed entrata, Salome disse a Maria: “Permettimi di palparti e di controllare se Zelomi ha detto la verità”. Dopo che Maria le ebbe permesso di palparla, Salome allungò la mano. E appena la ebbe toccata, subito le si seccò la mano e per il dolore cominciò a piangere fortemente e a lamentarsi e a gridare: “Signore, tu sai che ti ho sempre temuto e tutti i poveri ho curato senza chiedere di essere pagata; non ho mai preso nulla da una vedova e da un orfano e mai ho mandato via a mani vuote un bisognoso. Ed ecco sono ridotta alla miseria per colpa della mia mancanza di fede, perché ho osato mettere alla prova la tua vergine”.Mentre stava dicendo queste cose, apparve accanto a lei un giovane molto splendente che le disse: “Avvicinati al bimbo e adoralo e toccalo con la tua mano ed egli ti salverà, poiché egli è il Salvatore del mondo e di tutti quelli che sperano in lui”. Ella prontamente si avvicinò al bambino e adorandolo toccò i legacci dei pannolini in cui era avvolto il neonato e subito venne guarita la sua mano. E uscita fuori iniziò a gridare e a raccontare la grandezza delle forze che aveva visto agire e che aveva sperimentato e il modo in cui era stata curata, così che molti

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credettero alla sua predicazione.Infatti anche dei pastori di pecore affermavano di aver visto a mezzanotte degli angeli che proclamavano un inno, lodando e benedicendo il Dio del cielo e dicendo che è nato il Salvatore di tutti, che è il Cristo Signore, per mezzo del quale sarà offerta la salvezza a Israele.E inoltre da sera a mattina splendeva sopra la grotta una stella enorme, con una luminosità tale che non era mai stata vista fin dall'origine del mondo. E i profeti che erano a Gerusalemme dicevano che quella stella indicava la nascita del Cristo, che avrebbe portato a compimento la promessa non solo per Israele ma per tutte le genti.Il terzo giorno dopo la nascita del Signore Maria uscì dalla grotta ed entrò in una stalla e pose il bambino in una mangiatoia e il bue e l'asino lo adorarono. Si adempì allora ciò che era stato detto tramite il profeta Isaia: “Il bue ha conosciuto il suo padrone e l'asino la mangiatoia del suo signore”. Quegli animali, avendolo in mezzo a loro, lo adoravano senza fermarsi. Così si compiva ciò che era stato detto per mezzo del profeta Abacuc: “Ti farai conoscere in mezzo a due animali”. In quello stesso luogo rimasero ad abitare per tre giorni Giuseppe e Maria con il neonato.

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Vangelo dell'infanzia arabo-siriaco

Avvenne che, nato il Signore Gesù in Betlemme di Giuda durante il regno di Erode, arrivarono a Gerusalemme alcuni magi secondo la predizione di Zaratustra. E portavano come doni oro, incenso e mirra. E lo adorarono e gli offrirono i loro doni. Allora Maria prese uno dei pannolini e lo diede loro in cambio. Essi si sentirono molto onorati nell'accettarlo dalle sue mani. Nello stesso momento apparve loro un angelo che aveva la stessa forma di quella stella che aveva fatto loro da guida nel cammino. E seguendo il sentiero della sua luce partirono di là per giungere alla loro patria.E vennero loro incontro i re e i principi, chiedendo loro cosa avessero visto o fatto, come fossero stati l'andata e il ritorno e cosa avessero portato con sé. Essi mostrarono il pannolino che aveva dato loro Maria; per esso celebrarono una festa e, secondo la loro usanza, accesero un fuoco e lo adorarono. Poi gettarono il pannolino sopra il falò e subito fu lacerato e contorto dal fuoco. Ma quando questo si spense raccolsero il pannolino nello stesso stato in cui si trovava prima di essere bruciato, come se il fuoco non lo avesse toccato. Per questo cominciarono a baciarlo e a porlo sulla propria testa dicendo: “Questa è una verità senza ombra di dubbio. È sicuramente miracoloso che il fuoco non abbia potuto divorarlo o distruggerlo”. E così presero quell'indumento e con grandi onori lo deposero tra i loro tesori.

Vangelo dell'infanzia armeno

E un angelo del Signore si affrettò ad andare nel paese dei persiani per avvertire i re magi ed ordinar loro di andare ad adorare il bambino appena nato. E questi, dopo aver camminato per nove mesi avendo come guida la stella, giunsero a destinazione nello stesso momento in cui Maria diventava

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madre. Bisogna sapere che a quel tempo il regno dei persiani dominava su tutti i re dell'oriente per il suo potere e per le sue vittorie. E i re dei magi erano tre fratelli: Melkon, il primo, che regnava sui persiani; poi Baltasar, che regnava sugli indiani e il terzo Gaspar, che aveva in possesso il paese degli arabi. Essendosi riuniti secondo il comando di Dio, giunsero nel momento stesso in cui la Vergine diventava madre. Avevano affrettato la marcia e si trovarono là nel momento preciso della nascita di Gesù.

Segue il racconto del viaggio e dell'incontro con Erode. I magi gli raccontano il motivo della loro visita:

“La nostra testimonianza non proviene da un essere umano. È un piano divino legato ad una promessa fatta da Dio in favore dei figli degli uomini e che venne conservato tra noi fino ad oggi”. Erode disse: “Dov'e questo libro che solo il vostro popolo possiede?”. I magi dissero: “Nessuna nazione, all'infuori della nostra, ha notizia diretta o indiretta di esso. Solo noi possediamo un testimone scritto. Devi infatti sapere che, dopo che Adamo venne scacciato dal paradiso e dopo che Caino ebbe ucciso Abele, il Signore diede al nostro primo padre un figlio di consolazione chiamato Set e con lui gli consegnò quella carta scritta e firmata di sua mano. Set la ricevette da suo padre e la trasmise ai suoi figli. Questi, a loro volta, la trasmisero ai loro, e così avvenne di generazione in generazione. Tutti fino a Noè ricevettero l'ordine di conservarla con la massima attenzione. Questo patriarca la consegnò a suo figlio Sem e i figli di questi la trasmisero ai loro discendenti, i quali, a loro volta, la consegnarono ad Abramo. Questi la diede a Melchisedec, re di Salem e sacerdote dell'Altissimo, grazie al quale giunse in possesso del nostro popolo al tempo di Ciro, re di Persia. I nostri padri la depositarono con tutti gli onori in una speciale sala e così arrivò fino a noi, che, grazie a questo misterioso scritto,

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siamo venuti a conoscenza in anticipo del nuovo sovrano, figlio di Israele”.E il re Melkon prese il libro del Testamento che conservava in casa sua come preziosa eredità dei suoi antenati, come già abbiamo detto, e lo presentò al bambino dicendo: “Qui hai la carta sigillata e firmata dalla tua stessa mano che hai consegnato ai nostri antenati affinché la custodissero. Prendi questo documento che tu stesso hai scritto. Aprilo e leggilo, poiché è a tuo nome”.[Il documento in questione, indirizzato ad Adamo, incominciava così:]“Nell'anno seimila, il sesto giorno della settimana (che è lo stesso in cui ti ho creato) e all'ora sesta manderò il mio figlio unigenito, il Verbo divino, che prenderà la carne dalla tua discendenza e diventerà il figlio dell'uomo. Egli ti reintegrerà nella tua precedente dignità grazie ai tormenti terribili della sua passione in croce. E allora tu, Adamo, unito a me con animo puro e corpo immortale, sarai deificato e potrai, come me, discernere il bene e il male”.

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Apocalisse (o Rivelazione) dei Magi

La presente traduzione è basata sul testo critico pubblicato nella tesi dottorale di B. C. Landau, The Sages and the Star-Child: An Introduction to the Revelation of the Magi, An Ancient Christian Apocryphon, Cambridge 2008 (Harvard University).

L'apocrifo è datato da Landau al V secolo ed è conservato in due redazioni, modellate su un originale più antico. Il testo più lungo e più affidabile, qui riprodotto in parte, è in lingua siriaca ed è contenuto in un manoscritto presente nella Biblioteca Vaticana, all'interno di una cronaca (la Cronaca di Zuqnin) dell'VIII secolo. Caratteristica di questo racconto è che i magi sono 12, come gli apostoli, e che la stella di Natale è una persona...

Sulla rivelazione dei magi e sulla loro venuta a Gerusalemme e sui doni che essi portarono al Messia. Racconto della rivelazione e delle visioni che narrarono i re [figli di re] del grande oriente, che erano chiamati magi nella lingua di quella terra perché in silenzio, senza un suono, essi glorificavano e pregavano. E in silenzio e nella loro mente essi glorificavano e pregavano la maestà esaltata e santa del Signore della vita, il santo e glorioso Padre, che è nascosto dal grande splendore di Lui stesso ed è più alto e santo di quanto si possa pensare. E il linguaggio degli esseri umani non è in grado di parlare di lui così come egli è, se non come egli vuole e quando vuole e per mezzo di chi vuole. E né i suoi mondi celesti, né quelli inferiori sono in grado di parlare della sua maestà, se non per quanto è secondo la volontà della sua maestà rivelare ai mondi così che essi siano capaci di aver parte al dono della sua maestà, perché è grande ed essi non sono capaci di parlarne.

I Magi – nomi e discendenza

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E così, c'erano quei saggi, che erano chiamati magi nella lingua di quella terra perché in silenzio, senza un suono, essi lodavano il Dio di tutti, colui che con la sua parola e la sua volontà, è diventato tutto ciò che è, tutto ciò che esiste e sorge e tutto ciò che sta per essere. E non c'è nulla che esista all'infuori della sua volontà e inoltre non c'è nessuno che resista contro la volontà del Padre di tutti. I nomi dei saggi e re erano così chiamati: Zaharwandad figlio di Artaban, Hormizd figlio di Sanatruq, Auštazp figlio di Gudaphar, Aršak figlio di Mihruq, Zarwand figlio di Wadwad, Ariho figlio di Kosrau, Artahšišat figlio di Hawilat, Aštanbozan figlio di Šišrawan, Mihruq figlio di Humam, Ahširaš figlio di Sahban, Nasardih figlio di Baladan, Merodak figlio di Bil. Questi sono re, figli dei re orientali, nella terra di Shir, che è la parte esterna dell'intero oriente del mondo abitato dagli esseri umani, all'Oceano, il grande mare al di là del mondo, a est della terra di Nod, il luogo in cui abitò Adamo, inizio e capo di tutte le famiglie del mondo. E questi figli di re ricevettero comandamenti, leggi e anche libri dai loro padri. E generazione dopo generazione, l'uno dopo l'altro, essi li ricevettero dal tempo di Set, figlio del nostro padre Adamo, poiché Adamo li rivelò a suo figlio Set quando lo ebbe. E Adamo raccontò a Set della sua precedente grandezza, prima che trasgredisse il comandamento, e della sua espulsione dal Paradiso. Ed egli avvertì suo figlio Set di non trasgredire a sua volta contro la divina giustizia, come fece Adamo.

La tradizione dei Misteri

E Set ricevette il comandamento di suo padre con cuore puro e si prese cura dell'accordo e del dono del Signore altissimo della maestà. E fu dato a Set di mettere su un libro e di far conoscere la sapienza e di invocare il Nome del Signore, il Signore di ogni

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anima che cerca la vita. E da lui apparve per la prima volta un libro nel mondo, un libro composto nel nome dell'Altissimo. E Set affidò ai suoi discendenti il libro che era stato scritto ed esso fu trasmesso fino a Noè, colui che fu trovato giusto e liberato dalle acque. E [al tempo del diluvio] Noè [prese] i libri dei comandamenti con sé [nell'arca. E quando] uscì dall'arca, Noè ordinò la stessa cosa alle generazioni dopo di lui, che narrarono le sue grandi opere e i misteri nascosti che sono stati scritti nel libro di Set riguardo la la maestà del Padre e tutti i misteri. E i [libri] e i misteri e il discorso vennero tramandati in successione per tradizione fino ai nostri padri. Ed essi impararono e ricevettero con gioia, e tramandarono a noi, ed anche noi conservammo con amore e timore i loro misteri dei libri e i segreti e le parole. E pregammo in silenzio e ringraziammo e glorificammo, piegando le ginocchia e alzando le mani verso l'alto dei cieli, il Signore di quella maestà che è nascosta agli occhi di tutto ciò che vive.

La profezia della Stella

E quei libri dei misteri nascosti vennero collocati sul Monte delle Vittorie ad est di Shir, nostra terra, in una grotta, nella Caverna dei Tesori dei Misteri della Vita di Silenzio. E i nostri padri ci ordinarono, come anch'essi ricevettero dai loro padri, e ci dissero: “Attendete la luce che splende verso di voi dall'esaltato oriente della maestà del Padre, la luce che risplende dall'alto nella forma di una stella sul Monte delle Vittorie e si ferma su una colonna di luce nella Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti. E ordinate anche ai vostri figli, e ai figli dei vostri figli, la stessa cosa finché il mistero della stella che risplende dalla maestà esaltata appaia alle vostre generazioni, una luce come una stella, illuminando l'intera creazione e oscurando la luce del sole, della luna e delle stelle, e non una di

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loro sia vista o sia capace di stare in presenza della sua luce. È infatti il grande mistero del Figlio della maestà esaltata, che è la voce del Padre; il germoglio del suo pensiero nascosto; la luce del raggio della sua gloria; il volere e l'immagine del suo nascondimento; la Parola creatrice del suo pensiero; fonte di vitaincorruttibile dalla sua sorgente; la Parola che tutto domina secondo la volontà di Colui che l'ha mandata; un'immagine che non ha forma o somiglianza tra tutte le cose che esistono. Questo, tramite la cui potenza e parola tutti i mondi vennero ordinati e stabiliti, è il Figlio della perfetta pietà, è il raggio di luce della gloria del Padre di ineffabile maestà.Dunque, sappiate che quando questa luce da quella maestà che non ha fine brillerà per voi e apparirà a voi come una stella così che possiate vederla, in fretta, con gioia e amore, e, con cura, prendendo completamnte con voi i suoi stessi puri doni, che vennero posti nella Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti sul Monte delle Vittorie dai vostri padri, andate dove la sua luce, la stella, vi guiderà. E vedrete un segno grande e meraviglioso, Dio che appare nella forma corporea di un essere umano, sgradevole, povero, imperfetto, fragile, umile, addirittura con il segno della croce visibile su di lui. E andrete davanti a lui con amore e gioia, portando con voi i vostri doni, e vi prostrerete davanti al bambino, disprezzato, povero e ucciso. E gli offrirete i vostri doni e riceverete da lui la benedizione di salvezza e starete con lui nella gioia, che, quando verrà con la sua gloria nascosta, con la sua perfetta divinità, con la sua ricchezza perfetta che non passa, con il suo nuovo mondo, con la sua luce che [...], con perfetta salvezza, che egli darà a tutti [...]. E fate attenzione e istruite i vostri figli. E se la venuta della luce non avverrà ai vostri giorni, dite ai vostri figli di dirlo ai loro figli, finché i misteri e le rivelazioni scritti sulla sua venuta non si siano avverati”.

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Il rituale dei Magi

E noi ricevemmo le leggi e i comandamenti dai nostri padri e imsegnammo tutti i misteri e ricordammo ai nostri figli: “Forse avverrà ai vostri giorni la venuta della luce di questa stella, come abbiamo ricevuto e imparato dai nostri padri”. E noi salivamo sul Monte delle Vittorie e quando ci eravamo riuniti tutti ai piedi della montagna da ciascuno dei nostri luoghi di abitazione ci fermavamo in un luogo per purificarci ogni venticinquesimo giorno di ogni mese. E facevamo il bagno in una certa fonte che era ai piedi del monte ed è chiamata “la Fonte della Purificazione”. E sette alberi stavano su di essa: un olivo, una vite, un mirto, [un cipresso,] un arancio, un cedro e un ginepro. E quella montagna era allo stesso tempo incomparabilmente più bella e desiderabile di tutte le montagne della nostra terra e il profumo delle dolci spezie effuso da essa e la rugiada che vi si posava era come un dolce profumo. E il primo giorno del mese salivamo sulla cima del monte e ci fermavamo di fronte all'entrata della Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti. E ci inginocchiavamo e stendevamo le mani al cielo e pregavamo e adoravamo in silenzio, senza neppure un suono, il Padre di quella celeste maestà che è ineffabile e infinita per sempre. Il terzo giorno del mese entravamo nella grotta tra i tesori, quei tesori preparati come doni per la stella e per l'adorazione di quella luce che aspettavamo. E ciò che avevamo letto ed ascoltato dalla rivelazione, quando tornavamo, scendendo felici, lo dicevamo e ne istruivamo i nostri figli, le nostre famiglie e tutti quelli che con amore si dedicavano ad imparare. E se fosse capitato che uno di noi morisse, avremmo cresciuto suo figlio o uno dei figli della sua famiglia, così come noi avevamo preso il posto dei nostri padri, fino a che il tempo della venuta della stella si fosse compiuto. Istruivamo anche la popolazione di quella regione, quelli che si dedicavano

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all'amore di rivelazione da imparare con gioia. E quelli che non volevano imparare e si allontanavano dall'aiuto perché vedevano il nostro quieto stile di vita, che pregavamo in silenzio, raccontavamo loro con onore i nostri misteri”.

[Prosegue la narrazione della rivelazione di Set]

L'apparizione della Stella ai Magi

Allora, quando avvennero il tempo e il compimento di ciò che era scritto nei libri, riguardo la rivelazione della luce della stella nascosta, noi fummo di fatto ritenuti degni che ciò avvenisse ai nostri giorni e che lo ricevessimo con gioia, come ci avevano ordinato i nostri padri e noi stessi avevamo letto nei libri. E ciascuno di noi ebbe meravigliose e differenti visioni che mai erano state viste da noi, ma i loro misteri erano in questi libri che noi leggevamo. E ciascuno di noi venne dalla propria dimora secondo i nostri antichi costumi per salire sul Monte delle Vittorie e lavarsi nella Fonte della Purificazione, come era nostra usanza. E vedemmo [...] nella forma di una ineffabile colonna di luce che scendeva e si fermò sull'acqua. A vedere questo, fummo spaventati e paralizzati. E non possiamo raccontare quale fosse lo splendore della stella di luce, dal momento che la sua luminosità era molto più grande del sole e il sole stesso non resisteva di fronte alla luce dei suoi raggi. E proprio come appare la luna in pieno giorno nel periodo di Nisan, quando il sole sorge ed essa viene assorbita dalla sua luce, così vedemmo il sole quando la stella sorse su di noi. E la luce della stella, che superava quella del sole, apparve solo a noi ed ai figli dei nostri misteri, ma non apparve a nessun altro, perché essi erano stati privati dei suoi misteri e della sua venuta.

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E gioimmo e glorificammo e rendemmo infinite grazie al Padre della maestà celeste perché apparve ai nostri giorni e noi fummo ritenuti degni di vederla.

La Stella scende sul Monte delle Vittorie

Fatto il bagno nella Fonte della Purificazione con gioia e saliti secondo l'usanza sul Monte delle Vittorie, arrivati in cima e trovata quella colonna di luce di fronte alla grotta, di nuovo una grande paura cadde su di noi. E ci inginocchiammo e stendemmo le nostre mani secondo la nostra usanza e lodammo in silenzio la visione delle sue meraviglie. E di nuovo vedemmo che il cielo era stato aperto come un grande portale e uomini di gloria portavano la stella di luce sulle loro mani. Ed essi scesero e stettero sulla colonna di luce e tutta la montagna fu riempita dalla sua luce, che non può essere descritta da bocca umana. E vedemmo qualcosa come la mano di un piccolo essere umano avvicinarsi dalla colonna e dalla stella, a cui non riuscivamo a guardare, e ci confortò. E vedemmo la stella entrare nella Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti e la caverna brillò oltre ogni misura. E una voce umile e gentile si fece udire da noi, chiamando e dicendoci: “Entrate senza esitazione, con amore, e vedrete una grande e stupefacente visione”. E noi ricevemmo coraggio e conforto dal messaggio della voce. Ed entrammo, impauriti, e piegammo le ginocchia davanti l'entrata della grotta a causa dell'enorme luce. E quando ci alzammo al suo comando, alzammo i nostri occhi e vedemmo quella luce, che nessuna bocca umana può descrivere.

Epifania nella Caverna dei Tesori

E quando si fu concentrata, ci apparve nella forma di un piccolo ed umile essere umano, che ci disse: “Pace a voi, figli dei miei

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misteri nascosti”. E ancora fummo impressionati dalla visione ed egli ci disse: “Non dubitate della visione che avete avuto, che vi sia apparsa quella ineffabile luce della voce del nascosto Padre della celeste maestà. E neppure che essa vi sia sembrata concentrare la sua luce nei suoi raggi, né che vi si apparsa in forma di un piccolo, umile e indecoroso essere umano, perché di fatto gli abitanti del mondo non potrebbero sopportare di vedere la gloria dell'unico Figlio del Padre della maestà, se essa non apparisse nella forma di qualcosa del loro mondo. E inoltre altri segni appariranno in essa, segni che sono nascosti e sarebbero inadatti alla maestà celeste, per la redenzione delle vite degli esseri umani, poiché mio Padre li ha amati, affinché non periscano a causa dell'errore in cui hanno persistito. E poi perfezionerò l'amore del Padre addirittura fino a morire su una croce. Per la loro salvezza scenderò per innalzarli con me con l'amore e la pace indivisibile se essi crederanno in me senza dubitare e ringrazieranno e glorificheranno per mezzo di me il Padre di quella gloriosa maestàche mi ha mandato per la loro salvezza. E io li ho amati affinché non periscano a causa dell'errore in cui persistono. E dunque, dal momento che sono apparso loro nella pienezza dei tempi, essi non hanno scuse per le loro offese se non si pentiranno e non crederanno in me. E anche voi, tutto ciò che vi è stato ordinato dai vostri padri, tutto ciò che avete imparato dai misteri dei libri che avete letto, fatelo, poiché ecco i misteri nascosti della luce della stella che attendevate di vedere, ecco, egli stesso vi ha parlato di se stesso come voi siete in grado di ascoltare. E crederete senza dubitare, vedendo in me segni di molte forme. E poi prendete con voi il tesoro che fu deposto in questa grotta dai vostri padri e [continuate con gioia] e adorate [...] sarò nato come un essere umano. E ancora adoratemi là [...]: anche ora, mentre sto parlando con voi, sono là. Poiché il mio vangelo è stato proclamato da angeli, sono sia là che con la maestà di mio

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Padre. E io sono ovunque, poiché sono un raggio di quella luce che risplendette in questo mondo dalla maestà di mio Padre, che mi ha mandato a compiere tutto ciò che fu detto riguardo a me nel mondo intero ed in ogni terra da misteri impronunciabili e per portare a compimento i comandamenti del mio glorioso Padre, il quale per mezzo dei profeti predicò riguardo a me alla casa litigiosa, nello stesso modo in cui per voi, adattandosi alla vostra fede, vi venne rivelato riguardo a me. E io salgo con voi e sarò per voi una guida per tutto il viaggio che farete, vedendo segni, meraviglie gloriose e grandi vittorie su tutta la terra. E vedrete il compimento di tutti i misteri in Gerusalemme e tutto ciò che vi fu raccontato lo vedrete avverarsi. E poi vedrete segni di umiltà, addirittura una forma misera e debole, così che la gente agirà brutalmente contro di me ed essi desidereranno fare ciò che hanno complottato con inganno contro di me, ma non saranno capaci di portare a termine i loro piani. Anzi, tutto ciò che faranno li porterà alla morte ed alla distruzione e la volontà del Padre verrà compiuta per la salvezza della vita del mondo intero”.

I Magi comprendono la multiformità di Cristo

E quando ci ebbe raccontato tutte queste cose, insieme con moltre altre che non possiamo dire per la grande ricchezza della loro maestà, tutti noi uscimmo fuori dalla grotta, esultando e rallegrandoci perché eravamo stati ritenuti degni affinché tutti questi misteri di quella indicibile maestà fossero rivelati nei nostri confronti e raccontate a noi. E noi prendemmo tutto quel tesoro che era depositato nella grotta, delle lettere erano state sigillate dove era deposto. E scendemmo dalla montagna glorificando i misteri delle rivelazioni della luce della stella che ci era apparsa. E ciascuno di noi parlava delle rivelazioni e delle visioni che gli erano apparse nella Caverna dei Tesori dei

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Misteri Nascosti, ma le nostre visioni non si assomigliavano reciprocamente, e di tutte le meraviglie delle molte forme che ci erano apparse. C'era uno di noi che diceva: “Ho visto una luce in cui c'erano molte immagini che erano stupefacenti”. E ce n'era uno che diceva: “Ho visto un neonato che aveva forme indicibili”. E ce n'era uno che diceva: “Ho visto un giovane che non aveva forma in questo mondo”. E ce n'era uno che diceva: “Ho visto un essere umano che era umile, all'apparenza sgradevole e povero”. E ce n'era uno che diceva: “Ho visto una croce e una persona di luce appesa ad essa, che portava i peccati del mondo intero”. E ce n'era uno che diceva: “Ho visto che scendeva nello Sheol con forza e tutti i morti si alzarono e lo veneravano”. E ce n'era uno che diceva: “L'ho visto ascendere nella gloria e aprire i sepolcri e risuscitare i morti, mentre essi gridavano e dicevano: ‘Santo è il nostro Re e santa la sua discesa verso di noi! A causa dei nostri peccati si è umiliato per salvarci!’”. E ce n'era uno che diceva: “L'ho visto salire nelle altezze celesti, mentre gli angeli aprivano le porte del cielo davanti a lui. E nuvole di serafini e angeli lo portavano sulle palme delle mani e lo Spirito Paraclito portava un diadema e una corona e faceva splendere la vittoria di fronte a lui e tutte le schiere lodavano e cantavano l'onore della sua umiltà, che ha vinto nella battaglia contro l'errore e la morte”. E quando tutte queste cose e altre simili, in grande numero, scendendo dal Monte delle Vittorie, annunciammo e ripetemmo ciascuno agli altri tutto ciò che avevamo visto e sentito là. Ed eravamo molto felici ed esultavamo per essere stati ritenuti degni di vedere questo dono completo di salvezza per il quale tutti i re e i giusti e profeti e potenti pregarono e sperarono e attesero, per poter avere questa visione. Ma essi non videro tutto ciò perché non era allora il tempo della venuta della stella di luce, che dà la salvezza perfetta a coloro che credono in essa.

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Il Padre parla ai Magi

E mentre stavamo proclamando queste cose, improvvisamente una voce con molta luce e con indicibile gentilezza giunse alle nostre orecchie dall'altezza celeste della maestà, dicendoci: “Tutto ciò che avete visto e sentito e discusso e vi è stato detto ed ecco, siete stupiti, è una goccia di salvezza dalla casa della maestà. Non c'è infatti nessuno che possa conoscere tutti i misteri dell'unicità eccetto colui che è uscito dal pensiero del nascondimento del Padre. E nessuno conosce il Padre se non la voce che porta la parola della salvezza, rivelando la profondità del nascondimento del pensiero del Padre, in cui è sempre. E per mezzo della stessa voce e parola i mondi celesti e quelli inferiori del Padre della maestà hanno iniziato ad essere e sono stati ordinati: gli angeli e le potenze e i principati e le autorità, persino questo mondo in cui voi esistete, e l'altezza e la profondità e lunghezza e larghezza. E d'altra parte non c'è nulla che esista al di fuori della volontà del Padre della maestà o che abbia cominciato ad esistere senza la voce della vita. È infatti questo il mio amato Figlio, mandato dal perfetto amore. Egli è il rivelatore dei segreti del Padre per i suoi amati, in base a come possono riceverli dal suo dono del Figlio. Egli è colui che ha parlato di nuovi e perfetti mondi per coloro che hanno fede e credono in lui. Egli è l'interprete della sapienza e dei misteri nascosti. Egli è colui che è l'immagine e la forma del Padre della maestà, da cui è sempre ascoltato. Egli è l'unigenito Figlio che compie alla perfezione la volontà di suo Padre. Egli è colui che non è amato e onorato come merita, perché quel mondo ama la tenebra e i suoi desideri più di lui. Egli è colui che fu umiliato e divenne un essere umano per la salvezza degli esseri umani, affinché essi non periscano. Rivestì, per suo volere, un crpo, una forma umile, per poter mettere a morte tramite essa la morte stessa e allontanare il dominio della morte, per dare vita eterna a

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coloro che lo amano e credono in lui. Egli è colui nel cui nome segni e prodigi avvengono per opera dei suoi credenti. Egli è il perfetto Figlio, che fa la volontà di colui che lo ha mandato. Egli è la via e la porta della luce per coloro che entrano per essa. Egli è colui che è in ogni cosa ed è chiamato e nominato sopra ogni cosa. Egli è il pane della vita che proviene da me per i credenti; egli è il seminatore della parola di vita ed è il pastore di verità che dona se stesso come riscatto per il suo gregge. Egli è il sommo sacerdote che con il suo sangue assolve i mondi; egli è la bevanda della vite della vita. Egli è colui che avete visto, che è in molte forme che sono apparse a voi, ma non è privato del mio amore o della persona della sua gloria. E nessuno esiste al di sopra di lui o sopra la sua maestà che possa parlare di come egli è, eccetto io, e io e lui siamo uno in una gloria indicibile.

Il viaggio miracoloso

E quando furono dette tutte queste cose e molte altre sulla rivelazione che ci era apparsa, la stella era con noi in tutte le forme eccelse così che potessimo vederla. E parlammo di lei come fragili esseri umani, incapaci di dire nulla di ciò che avevamo visto. E ci preparammo con tutto il nostro accampamento e con le nostre provviste e con i puri e santi doni, quelli che avevamo preso dalla Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti, in cui erano stati posti dai nostri padri in precedenza, e partimmo con grande gioia, mentre i nostri cuori esultavano per il viaggio verso il luogo indicatoci, per venerare la visione della stella di luce infinita. E la stella, nostra guida, nostro buon messaggero, nostra perfetta luce, nostro glorioso condottiero, apparve di nuovo per noi, procedendo davanti a noi e sollevando la nostra carovana da tutti i lati e illuminandoci con la sua luce nascosta. E non avevamo bisogno né della luce del sole, né della luce della luna, perché la loro luce divenne fioca alla vista di

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essa e notte e giorno camminavamo alla sua luce, esultando e rallegrandoci senza interruzione e senza indebolimento. Ed essa preparò di fronte a noi un luogo di sosta benedetto in cui risiedere mente riposavamo ed esultavamo. Anche le nostre provviste erano abbondanti ai nostri occhi e non diminuivano, anzi da un giorno all'altro aumentarono quando giunse a fermarsi su di noi con la sua luce. E ci diede riposo da tutte le nostre fatiche come se non stessimo viaggiando per strada e spianò montagne e colline e luoghi aspri davanti a noi. Anche i fiumi di fronte a noi attraversavamo a piedi senza paura, per la luce della nostra buona guida che viaggiava accanto a noi con il nostro accampamento. E ancora, quando attraversammo i luoghi delle bestie selvatiche e dei serpenti velenosi li schiacciammo con i nostri piedi. E il nostro condottiero e la nostra guida, nella sua gloria, appariva a ciascuno di noi in tutte le forme ed apparenze ad ogni (tappa). E riempiva i nostri cuori di grande gioia e tutte le tappe che percorrevamo erano brevi e rapide ai nostri occhi, perché il nostro vittorioso segno e la nostra potente luce, di cui parlare è al di là delle capacità di qualunque bocca di uomo, ci guidava con la sua forza vittoriosa.

I Magi a Gerusalemme

E quando arrivammo nella regione di Gerusalemme, nel mese dei fiori, il nostro buon emissario ci guidò e ci fece entrare in Gerusalemme. E i suoi nobili e i suoi governanti furono preoccupati e agitati e ci chiesero: “Perché siete venuti qui? Forse a causa dei misteri del vostro magianismo?”, perché ci vedevano guardare al cielo e venerare il nostro segno e pregare la nostra guida, perché essi non capivano i nostri misteri e ci avevano identificati come magi. E noi dicemmo loro: “Abbiamo visto un segno di celeste maestà nella nostra terra, come avevamo imparato dai nostri padri, che un re e un messia e un

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donatore di vita e un salvatore che che si consegna alla morte in favore del mondo intero è nato qui. E noi siamo venuti perché abbiamo visto tutti i suoi segni e le forme della sua nascosta divinità nell'apparizione di un umano vestito di un corpo. E venimmo, con gioia con i nostri puri doni, che erano stati deposti dai nostri padri nella Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti sul Monte delle Vittorie. Ed egli ci ordinò in una grande visione di venire in questa terra a venerarlo con devozione, poiché egli ha adoratori in ogni nazione. Egli diviene per loro un donatore di vita e un salvatore e uno che perdona i peccati e per mezzo suo il Signore di tutti si rallegra della sua creazione e compie l'espiazione per il suo popolo. Ed Erode, governatore della regione, chiamò e mandò a chiamare gli onorevoli anziani della città e chiese loro: “Dove è scritto che il re messia e salvatore e donatore di vita dei mondi debba nascere?”. E tutti loro gli risposero (come) con una bocca sola: “Il villaggio di Betlemme, come fu detto dalla maestà celeste al nostro padre Davide, l'antico profeta che visse tanto tempo fa”. E quando ascoltammo da loro ciò che dicevano, di nuovo gioimmo grandemente. E mentre stavamo esultando, vedemmo il nostro condottiero e la nostra guida; di nuovo abbondammo molto di più di gioia. E mentre stavamo parlando di misteri e di tutti i tipi di rivelazioni e annunci arrivammo con gioia a Betlemmecome avevano letto gli scribi ciechi, non credendo a ciò che avevano letto dai loro libri, e neppure Erode, il cieco governatore rispetto all'amore della luce nata nella loro terra, cioè la luce che sta di fronte ai mondi. Ed essi dimorano nelle tenebre nel mondo ai loro giorni. Ma Erode ci disse nel suo inganno: “Quando avrete visto il messia, venite e raccontatemi, così che possa andare anch'io a venerarlo”. E siccome non era degno di venerare la luce che era nata, poiché viveva nell'errore, ci venne detto dalla nostra guida e nostra luce di non ritornare da lui, perché non era degno di vedere la grande luce del mondo,

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poiché egli era totalmente sordo e cieco per la venerazione di essa.

L'arrivo a Betlemme

E noi giungemmo ed entrammo in Betlemme con gioia, che era degno di essere chiamato il villaggio per la santa nascita e per la grande luce che era apparsa in esso per distruggere ogni errore e mettere fine alla morte. E tutti arrivammo alla stalla in cui la nostra guida era nato e vedemmo una grotta che aveva la forma e l'aspetto della Caverna dei Tesori dei Misteri Nascosti, che è nella nostra regione, da cui abbiamo imparato i misteri nascosti annunciati su di lui, che furono depositati in essa dai nostri antichi padri, ed oggi si erano compiuti tutti nella nostra venuta qui. E vedemmo la colonna di luce, che scendeva come avevamo visto in precedenza, e si fermò di fronte alla grotta e quella stella di luce scese e si fermò sulla colonna, con gli angeli alla sua destra ed alla sua sinistra. E quando la vedemmo, gioimmo ancora, anche se eravamo spaventati. E la colonna e la stella e gli angeli entrarono e ci precedettero nella grotta, in cui il mistero e luce di salvezza era nato. E una voce compassionevole ci istruì: “Entrate” e noi la seguimmo e prendemmo le nostre corone e le posammo sotto i suoi piedi, perché il regno eterno è suo. E ci inginocchiammo e ci stendemmo a terra davanti a lui, poiché ogni ginocchio che è in cielo e sulla terra si piega per lui e lo adora. E aprimmo i nostri tesori nascosti, che erano sigillati, li prendemmo e ci avvicinammo al tesoro di salvezza, che è sigillato dalla maestà celeste. E presentammo i nostri tesori a lui, che è il tesoro della salvezza, per poterli ricevere da lui nel regno moltiplicati di fronte al suo trono da giudice di salvezza.

Epifania nella grotta di Betlemme

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E il glorioso bambino e l'antica luce perfezionando la volontà del Padre della maestà aprì la sua bocca e disse a noi con un amore di abbondante e dolce misericordia: “Pace a voi, figli dei miei misteri nascosti, figli dell'Oriente, della luce celeste, perché siete stati trovati degni di vedere l'antica ed eterna luce, voi e i vostri padri. E siccome eravate degni, ecco, lo avete ricevuto con perfetto amore senza dubitare. E ora sarete degni di vederlo nella sua grande luce davanti alla quale non ci saranno più misteri, poiché sono tutti compiuti in lui.E solo lui da adesso in avanti regnerà su tutti e tutti sono soggetti a lui. Perciò fui io ad esservi rivelato nella vostra terra e io parlai con lui tramite misteri. E ancora divenni per voi una guida e un condottiero verso questo luogo finché voi veniste in pace davanti a me. E poi sarò con voi fino alla fine e non sarò separato da voi e neppure da tutti quelli che credono in me con perfetto amore. E quindi sarete miei testimoni nella terra dell'Oriente insieme con i miei discepoli, quelli scelti da me per predicare il mio Vangelo. E quando avrò completato la volontà di mio Padre in tutto ciò che mi ha ordinato, tornerò nella gloria in cui ero con lui. E anche ora, mentre sto parlando con voi, sono con lui e non sono stato separato dalla maestà del Padre. Ora vi darò un altro segno di fronte al quale rimarrete meravigliati: nell'ora in cui vedrete il sole oscurato di giorno come fosse notte e ci sarà un grnade terremoto sulla terra e la voce dei morti sarà udita dalle tombe dar lode, allora in quel momento saprete che tutti i tempi e le stagioni sono giunti alla fine nella mia venuta a voi. E alzerete i vostri occhi al cielo e li vedrete aperti in gloria davanti a me e io starò salendo tra lodi adatte a me e sarò seduto alla destra del Padre della maestà, da cui sono stato mandato per salvare il mondo.

Gli angeli lodano il Cristo

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E mentre il Salvatore stava dicendo tutte queste cose a noi, l'intera grotta brillò e divenne ai nostri occhi come un altro mondo, poiché non esisteva [in questo mondo] una luce come quella. E molte voci di serafini parlavano e [...] senza numero: “Sì e Amen! O primogenito che hai aperto il grembo segreto, o santo bambino, o tu che compi la volontà della maestà celeste che sei il perfetto ‘Sì’ e per mezzo tuo tutto è avvenuto e ‘Amen’, per mezzo della tua luce e per mezzo della tua parola essi furono perfezionati e tutti mondi visibili e invisibili furono portati a compimento. E tutti gli angeli e le potenze ti venerano. E tuo è il luogo della salvezza, che tu darai ai tuoi prescelti. E tua è l'antica luce, poiché tu sei il frutto prediletto del pensiero del Padre. E tu sei l'immagine e la volontà dell'unico che sostiene tutto, il rivelatore delle cose nascoste, poiché per mezzo della parola detta tutto ciò che è nel pensiero è reso conosciuto. E voi siete tutto e tutto è in voi e non c'è nulla al di fuori della vostra volontà”.

L'incarico dei Magi

E quando tutte queste cose furono dette e noi avemmo ascoltato, eravamo spaventati e tremanti e cademmo a terra come morti. E il bambino, il germoglio della luce, stese la sua mano destra con forza e la pose su di noi. E ci confortò e ci disse: “Figli dei miei misteri, non abbiate paura. Infatti tutte queste cose che avete visto e udito dal primo giorno ad oggi e di fronte alle quali siete rimasti meravigliati, anche queste non sono più grandi di me, ma per voi esse sono potenti perché voi siete rivestiti di carne debole, per me invece sono cose molto piccole. A causa della vostra fragilità infatti non siete in grado di vedere o sentire anche solo una delle cose meravigliose che appartengono a me con il Padre che mi ha mandato. Ma poiché siete stati trovati

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degni di vedere e sentire queste cose in questo tempo – ed ecco, siete stupiti mentre queste cose sono davanti ai vostri occhi! - di nuovo sarete ritenuti degni dal mio amore, che è con voi per sempre, di vedere e sentire queste grandi cose che non possono essere dette ora. E né veggenti né angeli sono in gradodi parlare di esse, perché queste cose sono troppo grandi persino per loro. Dunque alzatevi e andate in pace alla vostra terra illuminata, poiché siete stati ritenuti degni di ricevere la luce perfetta della celeste maestà e di venire e venerarla con i vostri doni nella gioia. Ecco, avete portato a compimento tutto ciò che vi fu ordinato dai vostri padri e siete stati anche ritenuti degni di conoscere e e imparare gli antichi misteri nascosti, che furono scritti per voi dalle prime generazioni. Ora, ecco, avete visto il compimento dei vostri misteri e avete completato tutto ciò che vi era stato ordinato per il mio amore e per la mia testimonianza. E ancora siete stati ritenuti degni di essere miei testimoni in Oriente con i miei discepoli, che sono stati scelti da me prima che il mondo cominciasse ad esistere. E quando avrò portato a compimento la volontà di mio Padre riguardo tutto ciò che egli mi ha ordinato e sarò salito a lui nella gloria, manderò a voi alcuni dei miei prescelti che sono stati scelti da me per la vostra terra. Ed essi racconteranno e testimonieranno la verità con voi, poiché possa essere il vostro sigillo con un accordo. Perciò, alzatevi e andate in pace. E sarò ancora con voi in tutte le visioni e i segni, proprio come sono stato con voi fin dal primo giorno. Perché proprio come sono visibile e in ogni forma qui – ed ecco voi siete meravigliati da tutte le visioni e forme in cui mi vedete – sono anche con il Padre della maestà della cui volontà io sono fin da quando iniziò il mondo e non sono mai separato da voi, né dalla presenza del Padre, poiché sono un raggio della sua luce e sono stato mandato a voi per illuminarvi. Ed ecco voi siete meravigliati in quanto fragili esseri umani – quanto più quando sarò venuto a voi nella maestà di mio Padre.

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E se voi non siete in grado di stare di fronte a me, neppure lo sono gli angeli e le potenze che sono sopra di voi: quando sono sceso su di loro e hanno visto hanno visto una visione di prodigi e sono rimasti spaventati e tremanti. Anche se sono apparso loro in un modo adatto a loro e a voi sono apparso come eravate capaci di vedere. Il Padre della maestà infatti non immagine e forma in questo mondo, eccetto me, che sono un'epifania di lui, poiché sono la sua volontà e la sua potenza e la sua sapienza, poiché io sono in mio Padre e mio Padre è in me. E io sono – per quanto sia possibile per Dio essere visto e per il mondo conoscerlo e ancora per quanto i figli della sapienza possano accogliere ed ascoltare con amore – la maestà del Padre che mi ha mandato. E ora vi sono apparso in forma umana per compiere tutto ciò che è stato scritto riguardo a me.

Il discorso continua con il peccato di Adamo e la promessa della redenzione tramite il battesimo.

E quando avemmo ricevuto da lui i comandamenti della salvezza, uscimmo dalla sua presenza con grande gioia, con molta esultanza e lode, mentre i nostri cuori erano colmi di grande speranza, per tornare alla nostra terra.

Il racconto prosegue ancora a lungo parlando dei colloqui con Maria, poi del ritorno a casa dei Magi. Infine viene raccontato l'arrivo nella terra di Shir dell'apostolo Giuda Tommaso e l'apocrifo si conclude con la predicazione dei Magi.