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1 PARROCCHIA SANTO STEFANO AVVENTO 2018 Itinerario tematico “CAMMINIAMO INSIEME” VERSO IL SIGNORE CHE VIENE A due condizioni si può incontrare e riconoscere il Signore che entra nella storia: Mettersi in cammino, abbandonare le proprie sicurezze e false certezze. Farlo insieme a quanti desiderano un mondo di giustizia e di pace.

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PARROCCHIA SANTO STEFANO

AVVENTO 2018

Itinerario tematico

“CAMMINIAMO INSIEME” VERSO

IL SIGNORE CHE VIENE

A due condizioni si può incontrare e riconoscere il Signore che entra nella storia:

• Mettersi in cammino, abbandonare le proprie sicurezze e false certezze.

• Farlo insieme a quanti desiderano un mondo di giustizia e di pace.

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INTRODUZIONE

“Camminiamo insieme” è lo slogan che ci siamo dati per quest’anno pastorale. Anche il tempo di Avvento dovrà fare riecheggiare questa prospettiva che ci è stata suggerita dalla lettera pastorale dell’Arcivescovo Mario dal titolo “Cresce lungo il cammino il suo vigore”.

I tempi forti dell’anno liturgico si prestano ad una lettura “itinerante”: sono un cammino fatto di alcune settimane che conducono il credente verso una festa particolare. Così è il tempo di Avvento, articolato su sei settimane (“la quaresima di san Martino” veniva chiamato nell’antichità) che ha due finalità: quella di educarci a vivere la nostra esistenza di fede come un cammino verso il ritorno glorioso di Gesù morto e risorto al termine della storia, e far memoria solenne della sua prima venuta nell’umiltà della carne, nel Natale di Betlemme.

Ecco che lo slogan indicato dal pannello posto davanti all’altare viene completato, oltre i puntini di sospensione, di settimana in settimana con una espressione tratta dalla liturgia della Parola delle diverse domeniche. Una frase che verrà collocata a sinistra dell’altare unitamente ad una composizione che per la nostra parrocchia rappresenta una novità: la corona dell’Avvento, un progressivo accendersi di sei candele che di domenica in domenica segneranno l’accrescere della nostra attesa e che rappresenteranno la culla su cui verrà collocato Gesù Bambino nella notte di Natale.

Un cammino segnato da una proposta di carità internazionale che vedrà coinvolti grandi e piccoli, parrocchiani e allievi della scuola Santa Caterina, e che andrà a sostenere uno dei progetti suggeriti dagli organismi diocesani della Caritas e dell’Ufficio Missionario.

Infine, pensiamo di fare cosa utile nel suggerire alcuni testi di lettura e di meditazione per quanti vorranno vivere questo tempo benedetto come momento di crescita e di conversione.

Buon Avvento a tutti!

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1a DOMENICA DI AVVENTO: La venuta del Signore

Camminiamo insieme … PER DARE TESTIMONIANZA IN TEMPI DIFFICILI Con l’inizio dell’Avvento si apre il cammino di un nuovo Anno Liturgico E siamo richiamati alla vigilanza nella speranza: “Quando cominceranno ad accadere tutte queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. La liturgia non fissa il nostro sguardo sull’ansiosa attesa della “fine”, ma sulla certezza del compimento della nostra storia in Cristo Gesù, senza ignorare le fatiche del cammino. L’Avvento, attraverso una preparazione vigile e gioiosa alla celebrazione dell’Incarnazione, sostiene la nostra speranza nell’attesa della seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi. 2a DOMENICA DI AVVENTO: I figli del Regno

Camminiamo insieme … PER PREPARARE LE VIE DEL SIGNORE CHE VIENE L’Avvento è il tempo del cammino dei figli di Dio verso il Regno che si compirà con la seconda venuta di Gesù. Risuona per noi, oggi, attraverso la parola del Battista,

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l’invito di Isaia «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», perché il nostro andare lungo la strada sia spedito, agile, leggero. Questo richiede di liberarci dal peso dei nostri peccati, impegnandoci in un cammino di Conversione, volgendo verso Gesù il nostro sguardo, per essere illuminati dal suo mistero di amore. 3a DOMENICA DI AVVENTO: Le profezie adempiute

Camminiamo insieme … PERCHÉ I POVERI RICEVANO LA BUONA NOTIZIA C’è un’attesa nella vita dell’uomo di ogni tempo che attraversa il cammino dell’Avvento: quella della speranza di una vita nuova, di un orizzonte di salvezza. Anche noi, allora, poniamo a Gesù la domanda di Giovanni e dei suoi discepoli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». In Gesù c’è la risposta vera alle domande di vita, in lui si rivela la vicinanza di Dio ad ogni uomo, soprattutto ai più deboli, bisognosi, emarginati. Nella misericordia di Dio scorgiamo il volto di una carità che va oltre le nostre attese.

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4° DOMENICA DI AVVENTO: L’ingresso del Messia

Camminiamo insieme … PER RICONOSCERE GESÚ PRESENTE NELLA NOSTRA CITTÁ Con il racconto dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme la liturgia vuole aiutarci a vivere la visita di Dio come un evento che ha valore oltre la storia. Questo racconto nella sua attualità ci ricorda che il Signore continuamente entra nella «città» degli uomini. Egli chiede di essere riconosciuto e accolto come colui che porta la pace vera, capace di intessere relazioni nuove perché la città possa crescere in armonia e fraternità. 5° DOMENICA DI AVVENTO: Il Precursore

Camminiamo insieme … PER ACCOGLIERE COLUI CHE VIENE DALL’ALTO Come in un crescendo, la liturgia di questa domenica è un invito ad affrettare il nostro cammino. Giovanni Battista il precursore, il testimone, l’amico è colui che “è stato mandato davanti” a Gesù per condurre noi all’incontro con Lui, aiutandoci a riconoscerlo come una dono “che viene dall’alto”

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Ancora una volta ci è chiesto di disporre il cuore e tutta la nostra vita all’accoglienza del Verbo di Dio. 6° DOMENICA DI AVVENTO: Della Incarnazione o della Divina Maternità di Maria

Camminiamo insieme … PERCHÉ ABBIAMO TROVATO GRAZIA PRESSO DIO Sulla “soglia” della celebrazione natalizia, possiamo contemplare, con un unico sguardo di fede, il mistero dell’Incarnazione del Signore e della Divina Maternità di Maria. Questo avvenimento è segno concreto del realizzarsi della promessa di Salvezza che Dio ha fatto al suo popolo e all’umanità. Quella pienezza di grazia annunciata a Maria, «hai trovato grazie presso Dio”, diventa dono di grazia e salvezza anche per noi, nella presenza di Gesù il Cristo che cammina con noi. Rallegriamoci ed esultiamo.

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LA CORONA DI AVVENTO

STORIA E SIGNIFICATO ALL’INTERNO DEL RITO AMBROSIANO La candela ha avuto sempre un significato speciale per l’uomo, soprattutto perché prima che venisse scoperta l’elettricità rappresentava la vittoria sull’oscurità della notte. Alla luce delle candele San Girolamo traduceva la Bibbia dal greco e dall’ebraico al latino nelle grotte scure di Betlemme, dove nacque Gesù Cristo. In casa, di notte, quando manca l’energia, ancora oggi tutti corrono a cercare una candela e un fiammifero. Accendere candele ci fa ricordare anche la festa ebraica di Chanukkah, che celebra la riconquista della città di Gerusalemme da parte dei fratelli maccabei dalle mani dei greci del re Antioco IV. Prima dell’era cristiana, i pagani celebravano a Roma la festa del dio Sole Invincibile (Dies solis invicti) nel solstizio d’inverno, il 25 dicembre. La Chiesa, saggiamente, ha iniziato a celebrare il Natale di Gesù in quel giorno, per mostrare che Cristo è il vero Dio, il vero Sole, che porta nei suoi raggi la salvezza. È la festa della luce che è Cristo: “Io sono la Luce del mondo” (Gv 12,8). A Natale è scesa per noi la vera Luce “che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Nella fiamma della candela sono presenti le forze della natura e della vita. Ogni candela segna un anno della nostra vita sulla torta di compleanno. Per noi cristiani simboleggiano la fede, l’amore e il lavoro realizzato a favore del Regno di Dio. Le candele sono vite che si immolano nella liturgia dell’amore per Dio e per il prossimo. Tutto ciò è stato portato nella liturgia dell’Avvento. Con rami di pino, una corona con sei candele prepara i cuori all’arrivo del Dio Bambino. In queste sei settimane siamo invitati ad aspettare Gesù che viene. È un periodo di preparazione e di gioiosa attesa del Signore. La Corona d’Avvento è composta, nel rito ambrosiano, da sei candele legate ai rami a formare un cerchio che non ha inizio né fine ed è simbolo

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dell’eternità di Dio e del regno eterno di Cristo. Ogni domenica se ne accende una. Le sei candele dell’Avvento simboleggiano quindi le grandi tappe della salvezza in Cristo. L’Avvento, come tempo di preparazione alla festa di Natale, nasce e si sviluppa sul modello della Quaresima. Come infatti la più importante delle feste dell’anno liturgico, la Pasqua di Risurrezione, prevede un periodo di preparazione (la Quaresima appunto), così, attorno al secolo VI, la liturgia sentì il bisogno di un periodo di preparazione anche alla seconda grande festa dell’anno liturgico, cioè il Natale. E come la Quaresima è scandita su sei domeniche, anche l’Avvento fu strutturato su sei domeniche. Fu attorno al secolo VII-VIII che la Chiesa romana accorciò l’avvento a quattro settimane, e quest’uso si diffuse poi in tutta la Chiesa latina occidentale. Tranne che a Milano, però, dove si conservò il computo più antico, quello appunto delle sei domeniche. Lo si chiamò “Avvento ambrosiano”, ma solo perché nel resto della Chiesa occidentale si faceva diversamente, sul modello del “nuovo” Avvento romano di quattro domeniche. In realtà quindi – a ben guardare dal punto di vista storico – non si tratta di una particolarità ambrosiana: a Milano infatti si continuò a fare quello che anticamente si faceva in tutte le Chiese. Nella successione delle domeniche la liturgia d’Avvento rinnova l’aspirazione di Israele e dell’intero creato alla salvezza. L’itinerario delle prime cinque domeniche è evidenziato dalla titolatura di ciascuna di esse, cui corrisponde la scelta delle letture nei tre anni: • La venuta del Signore (il Vangelo tratta della seconda venuta di

Gesù nella gloria) • I figli del Regno (il Vangelo tratta dell’invito alla conversione che

Giovanni Battista rivolge ai propri discepoli per essere pronti alla venuta del Messia)

• Le profezie adempiute (il Vangelo tratta dell’adempimento delle antiche profezie in Gesù)

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• L’ingresso del Messia (il Vangelo tratta dell’ingresso gioioso di Gesù a Gerusalemme)

• Il Precursore (il Vangelo tratta di Giovanni e della sua testimonianza che Gesù è il Messia)

L’itinerario liturgico delle prime cinque domeniche sfocia nella celebrazione della venuta del Verbo nel grembo della Vergine Maria, mistero cui è dedicata la VI domenica di Avvento, che la tradizione ambrosiana denomina “Domenica dell’Incarnazione”. In essa è celebrata, con una prospettiva marcatamente cristologica, la Divina Maternità della Vergine Maria. Ecco che allora, simbolicamente, la Corona di Avvento si presenta nella Liturgia come un’accensione di luce, graduale e progressiva, che troverà il suo culmine nella notte di Natale quando saremo chiamati ad accogliere la presenza della Luce di Gesù nella nostra vita. “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda. Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian. Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti” (Is 9,1-6).

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GESTO DI CARITÀ

UGANDA. LA SCUOLA CHE VINCE LA POVERTÀ DESTINATARI Bambini e ragazzi dai 12 ai 18 anni, provenienti da aree rurali e poco sviluppate. OBIETTIVI GENERALI Accoglienza di studenti della classe sociale più svantaggiata e residenti lontano dal villaggio principale presso la scuola di mestieri, garantendo vitto e alloggio per permettere loro di studiare. CONTESTO I frati minori sono nella missione di Rushooka dal 1994. Da allora si occupano di 22 villaggi e dei loro abitanti, circa 15.000. La zona è rurale e la popolazione è eterogenea: sono almeno tre le tribù presenti nella stessa parrocchia. In questa vasta area sono stati sviluppati diversi progetti oltre alla continua cura pastorale ed educativa. Dal 2012 la missione si è arricchita anche di una famiglia di laici a cui è stato chiesto di avviare e di accompagnare alcune iniziative in un villaggio situato a 15 km da Rushooka. Qui sono nati diversi progetti che riguardano i ragazzi: • Un centro educativo per bambini con disabilità mentali e fisiche

chiamato “Il seme di mostarda” • “Il Padre misericordioso”: un orfanotrofio/rifugio per bambine tra

i 5 e i 10 anni che hanno subito abusi, forme di schiavitù o hanno vissuto realtà di strada

• Un progetto di pastorale giovanile, con la gioventù francescana e un oratorio in ultimazione

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• Una scuola di mestieri per ragazzi delle medie/superiori pressoché gratuita per permettere l’accesso anche a fanciulli di famiglie povere e numerose provenienti da aree poco sviluppate; i ragazzi potranno imparare una professione che permetterà loro di essere indipendenti e autosufficienti, rispondendo così alla grossa piaga sociale ugandese della disoccupazione e ancor più dell’alcolismo (tasso di disoccupati under 18 più alto del mondo, dati OMS).

INTERVENTI L’intervento più urgente in questo momento è la costruzione di un dormitorio maschile su un terreno, già di proprietà, per poter accogliere un numero maggiore di studenti presso la scuola professionale, in particolare coloro che provengono da aree più bisognose che altrimenti resterebbero senza istruzione e probabilmente analfabeti.

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SUGGERIMENTI PER UNA LETTURA SPITUALE DI AVVENTO

Lettura spirituale è apprendere «il linguaggio di Dio» (S. Giovanni della Croce). La tradizione della Chiesa ha sempre utilizzato questo linguaggio come strumento indissociabile dalla preghiera. Attraverso la lettura sistematica dei testi spirituali il fedele ricerca la comprensione di ciò che Dio opera e della sua azione in una vita che si vuole unita a Lui. La lettura spirituale si caratterizza per il suo contenuto e per la sua intenzione. Oggi come ieri imparare ad ascoltare e comprendere la Parola di Dio rimane la missione centrale della Chiesa: “Insegnate” dice Gesù ai suoi apostoli prima dell’Ascensione. Mettersi alla scuola di Cristo Maestro, ponendosi all’ascolto dei suoi discepoli: ecco la posta in gioco della lettura spirituale. REGOLARITÀ In momenti determinati occorre darsi ad una lettura determinata. Infatti, una lettura occasionale e senza seguito, trovata come per caso, non costruisce niente anzi rende la mente instabile; ricevuta con leggerezza, esce dalla memoria con leggerezza ancora maggiore. Al contrario, occorre che essa si svolga in compagnia di maestri degni di questo nome e che lo spirito si attacchi ad essi con assiduità. INTENZIONE Dalla lettura intrapresa con continuità occorre trarre lo slancio dell’anima, far nascere l’orazione che interromperà la lettura. Ma interrompendola, piuttosto che trattenere la mente, essa continuerà a semplificarla nell’intelligenza di ciò che legge. Infatti, la lettura è a servizio dell’intenzione. Se veramente colui che legge cerca Dio, tutto ciò che leggerà vi contribuirà, poiché la sua lettura avvince la sua intelligenza nella sottomissione a Cristo di tutto ciò che essa allora

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comprende. Ma se questa intenzione devia, tutto il resto seguirà: non vi è niente di così santo e di così pio che non possa, per vanagloria, perversità o spirito cattivo, essere utilizzato per malizia o vanità propria. Il principio della sapienza in colui che legge deve essere il timore del Signore: in esso si affermerà prima la sua intenzione e da esso scaturirà e si ordinerà tutto ciò che egli capirà e sentirà nella sua lettura. I TEMPI FORTI Da sempre i tempi forti liturgicamente per la Chiesa, Avvento e Quaresima, sono l’occasione perché la nostra preghiera si faccia più intensa, mentre ci prepariamo a rivivere i misteri centrali della nostra vita di fede. La lettura spirituale può diventare quello strumento privilegiato da scegliere perché la nostra preghiera diventi più ricca e approfondita, perché la meditazione del mistero di Cristo si faccia più intenso e più reale, perché lo scorrere dei giorni in preparazione alle grandi feste cristiane non scorra via in maniera superficiale, ma si faccia pregnante della Sua presenza. TESTI PROPOSTI PER LA MEDITAZIONE NEL TEMPO DI AVVENTO

1) Titolo: Ritorno a Gerusalemme. Il cammino del cristiano in terra Santa con Carlo Maria Martini. Autore: Marco Garzonio Casa editrice: Edizioni Terra Santa

Marco Garzonio, psicologo, psicoterapeuta, giornalista professionista ha seguito l’episcopato del Card. Martini dagli inizi per il Corriere della Sera, di cui è ora editorialista, diventando uno dei maggiori studiosi del pensiero del Cardinale. Con Ermanno Olmi ha firmato soggetto e sceneggiatura del film Vedete, sono uno di voi, in cui il regista

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racconta Martini. Questo libro non è una semplice e pratica guida di Terra Santa, ma un vero e proprio viaggio spirituale nella Terra di Gesù, nei luoghi dove il Verbo si è fatto carne per porre la sua dimora in mezzo a noi. Il Vangelo è storia, narrazione di fiumi, mari, villaggi. Gesù per primo è storia. Per questo da sempre i credenti si fanno “pellegrini” e visitano la Terra Santa. In questo libro, l’autore indica la lettore un percorso inedito per visitare la Terra Santa avendo come solida traccia le intuizioni che promanano dalle prime cinque lettere pastorali di Carlo Maria Martini. Queste prime cinque lettere, pubblicate a partire dal 1980, diedero la misura della spiritualità martiniana (La dimensione contemplativa della vita, 1980; In principio la Parola,1981; Attirerò tutti a me,1982; Partenza da Emmaus,1983; Farsi prossimo, 1985) e in questo itinerario di luoghi biblici divengono uno strumento di lavoro, un compagno nel cammino della ricerca di sé e delle ragioni per cui credere oggi. “La Terra Santa è veramente un luogo di simboli straordinari, è un luogo in cui si respira la storia biblica, dai patriarchi, ai profeti, fino a Gesù, alla sua incarnazione, passione, morte e resurrezione. Io trovo qui un’ispirazione continua per la mia preghiera…”(C.M. Martini).

2) Titolo: L’Atteso Autore: Ermes Ronchi Casa editrice: San Paolo

Ermes Ronchi è un frate dei Servi di santa Maria, lo stesso ordine al quale apparteneva David Maria Turoldo. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi. Di recente ha predicato anche gli esercizi spirituali al Papa e alla Curia Romana. Veniamo introdotti alle lettura di questa breve raccolta di meditazioni per accompagnare il periodo di Avvento con una frase scritta dalla Vita di Antonio di Atanasio di Alessandria. Antonio, il padre dei monaci, sentendosi ormai prossimo alla morte, chiama i due discepoli che l’hanno accompagnato nell’ultimo periodo della sua vita e –

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racconta il biografo- “guardandoli come amici, diventato gioioso per la loro presenza”, si rivolge loro un’ultima volta dicendo: “Respirate sempre Cristo”. Respirare Cristo. Cristo è vitale come il respiro, facile come il respiro, come il respiro inseparabile da te. Afferma così l’autore: dove poter ritrovare quel respiro? Per respirare Cristo io andrò alla ricerca della cosa più prossima a Gesù, ed è la sua parola. Farò in modo che il Vangelo mi sia addosso, come un vento, come un profumo, come una tunica di luce. Farò in modo di entrarci fi giorno in giorno, di essere quotidianamente dipendente dalla Parola, di dare tempo e cuore alla lettura, vi dimorerò come fosse la mia casa. E’ ciò che Ermes Ronchi ha tentato di fare con questo libretto: una raccolta di commenti ad alcuni brani evangelici. Essi sono un invito a mettere il nostro respiro in sintonia con quell’immenso soffio che unisce il visibile all’invisibile, la terra e il cielo, il mondo e ciò che è oltre. Un invito a respirare la presenza di Colui che il cuore di ogni uomo attende come la salvezza di Dio per noi.

3) Titolo: A Betlemme Autore: Giacomo Perego Casa editrice: San Paolo

Giacomo Perego è un sacerdote e biblista della Società San paolo. Insegna allo Studio teologico Internazionale (PIME) di Monza ed è coordinatore, a livello internazionale, del Centro Biblico San Paolo. In questo libro di meditazione ci presenta i principali Vangeli legati al mistero della nascita di Gesù in mezzo a noi e della sua infanzia. In una maniera chiara e semplice, l’autore mostra come la venuta di Gesù sia davvero il compiersi delle antiche profezie di Israele, ma al contempo anche il loro superamento. La sorprendente novità del Figlio di Dio fatto uomo, accende lo stupore; l’incarnazione del Verbo scavalca ogni definizione di Dio e l’ingresso in scena di Gesù, come per il momento della creazione all’origine del mondo, rimettere ordine dentro il caos del mondo. Tutto in Lui trova armonia e senso.

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Come, in principio, quando lo Spirito aleggiava sulle acque del caos e, seguendo il ritmo della Parola di Dio, plasmava il creato. Davvero a Betlemme avviene l’incontro definitivo tra Dio e l’uomo e il Natale non può che tradursi in questa “festa dell’incontro” che ci restituisce all’ordinarietà della vita con una luce decisiva in più e con uno sguardo nuovo sulla realtà.

4) Titolo: Stranieri e pellegrini. La Parola ogni giorno. Avvento e Natale 2018. Autore: Diocesi di Milano Casa editrice: Centro Ambrosiano

Le diverse tracce del mistero dell’Incarnazione guidano il popolo cristiano nei passi dell’esistenza quotidiana volta ad attendere, scorgere, incontrare e seguire sempre Cristo. Così la strada e la meta si illuminano a vicenda, la storia e il suo compimento definitivo si attraggono quotidianamente. L’immagine efficace, cui ci chiede di ispirarci anche il piano pastorale dell’Arcivescovo per l’anno in corso, è quella del pellegrinaggio verso la città santa, la nuova Gerusalemme di Apocalisse 21,2: «E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo». Per introdurre ciascuna settimana di Avvento si attinge a brani significativi di una raccolta di testi del cardinale Carlo Maria Martini con le sue reiterate riflessioni attorno a Gerusalemme, la città intesa come cifra religiosa, sociale, culturale, cosmica e mistica di quello che fu certamente il suo itinerario spirituale e che continua a proporsi per uomini e donne, credenti e non, che siano comunque in cammino.