leprotto bisestile: comincia dal principio! · le scienze cognitive sono nate negli anni settanta....

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Leprotto Bisestile: Comincia dal principio! Cappellaio Matto: Sì! E quando arrivi alla fine, fermati!

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Leprotto Bisestile: Comincia dal principio!

Cappellaio Matto: Sì! E quando arrivi alla fine, fermati!

La socializzazione

Maurizio Ghisleni, Roberto Moscati (2001)Che cos’è la socializzazioneRoma: Carocci

Che cosa dà la società a chi ci entra?

Un folle esperimento medioevale. “La sua […] folle idea [di Federico II] era quella di scoprire che tipo di linguaggio e che modi di parlare avrebbero avuto i bambini se fossero cresciuti senza che nessuno parlasse mai con loro. Allora ordinò alle nutrici e alle balie di allattare in bambini, di far loro il bagno e di lavarli, ma di non profferire sillaba né di parlare con loro perché voleva sapere se avrebbero parlato ebraico, cioè la lingua più antica, oppure greco o latino o arabo, o forse la lingua dei genitori che li avevano procreati. Ma si affannò invano, perché tutti i bambini morirono. Non riuscirono a vivere senza carezze, i visi lieti e le parole amorevoli delle loro nutrici.

Salimbene de Adam da Parma (1221-1288), contemporaneo di Federico II di Svevia, autore di una Cronica (1987: par. 1664-1665)

I bambini selvaggi

Che cosa arriva al bambino con la socializzazione?

“Bambini selvaggi”Per “bambini selvaggi” si intendono quei bambini che, per qualche ragione, sono vissuti in isolamento durante l’infanzia. Si tratta ovviamente di casi drammatici.

Questi bambini, a causa della loro condizione di isolamento, non sono stati esposti al linguaggio durante la fase iniziale della loro vita e iniziano ad apprendere il linguaggio in una fase successiva.

GenieIl 4 novembre 1970, la polizia di Los Angeles prende in custodia

una bambina di 13 anni, che sui giornali verrà chiamata Genie. Per tutta l’infanzia, a partire da 20 mesi, Genie è stata tenuta chiusa in una stanza dai genitori: di giorno legata a una sedia col vasino e di notte stesa su un lettino chiuso in una gabbia di fil di ferro.

A quanto pare, il padre di Genie aveva deciso che la bambina era severamente ritardata, dopo che un dottore aveva suggerito la possibilità di un leggero ritardo nello sviluppo quando la bambina aveva 14-20 mesi. Per questa ragione, il padre aveva stabilito che dovesse essere rinchiusa in una stanza e aveva proibito alla madre e al fratello di parlarle. La madre di Genie era una persona debole, quasi cieca e il fratello era un bambino, e quindi avevano obbedito alle disposizioni del padre, tenendo Genie in isolamento fino a tredici anni, quando la madre era fuggita con lei. La madre si era poi presentata in un ufficio per chiedere un sussidio per persone cieche, un assistente sociale si era accorto che la bambina aveva qualcosa che non andava e aveva chiamato la polizia.

Genie

Prof. Susan Curtiss

Genie

Susan Curtiss (1977)Genie: a psycholinguistic study of a modern-day "wild child"Boston, Academic Press

Genie esce dall’isolamento• La storia di Genie è raccontata dalla linguista Susan Curtiss in

un libro del 1977. • Quando Genie viene presa in custodia dalla polizia, benché

abbia tredici anni, non è in grado di parlare (emette solo dei suoni infantili). Il suo livello cognitivo è quello di una bambina di 15 mesi.

• In seguito, un gruppo di psicologi, linguisti e terapisti si fa carico della sua educazione e di registrare i suoi progressi. In risposta alle terapie a cui viene sottoposta, le abilità cognitive non verbali di Genie migliorano visibilmente: nel giro di un anno e mezzo raggiungono quelle di una bambina di 6-8 anni.

• Tuttavia, le sue capacità linguistiche non andranno mai oltre quelle di una bambina di 2 anni e mezzo (ad esempio, Genie dice “marmellata comprare negozio” invece di “vogliamo comprare la marmellata al negozio”.)

Facciamo mentalmente delle ipotesi: che cosa arriva

con la socializzazione?

Seminario!

• 15 minuti• uno, due o tre studenti• raccontare alla classe i contenuti• se avete osservazioni, o volete proporre delle

questioni alla nostra attenzione• venite da me nella pausa o a ricevimento e mi

date l’email, o scrivetemi ([email protected])

Secret of the wild child

Su: You Tube “Secret of the wild child part 1”“Secret of the wild child part 2”“Secret of the wild child part 3”“Secret of the wild child part 4”“Secret of the wild child part 5”“Secret of the wild child part 6”

Testi del video: http://www.pbs.org/wgbh/nova/transcripts/2112gchild.html o ve li mando io: [email protected]

Chelsea• Il caso di Chelsea è descritto da Susan Curtiss in un articolo

del 1994.• La storia di Chelsea è diversa da quella di Genie (come

“Genie”, il nome “Chelsea” `e uno pseudonimo). Chelsea è cresciuta in una famiglia normale, non è cresciuta segregata in una stanza come Genie. Tuttavia, come Genie, è rimasta isolata dal punto di vista linguistico.

• Chelsea è nata sorda da genitori udenti. I medici però non hanno riconosciuto la sua sordità hanno fatto una diagnosi sbagliata: hanno detto ai genitori che era affetta da ritardo mentale.

• La sordità di Chelsea è stata riconosciuta solo dopo molti anni, e per questa ragione, Chelsea ha iniziato ad apprendere il linguaggio per la prima volta quando aveva già più di trent’anni.

Chelsea esce dall’isolamento linguistico

Dopo anni di studio, Chelsea ha fatto dei grandi progressi dal punto di vista lessicale: in 9 anni ha imparato circa 2000 parole.Tuttavia, le sue abilità grammaticali sono rimaste molto limitate: dopo 12 anni di studio, le sue capacità di formare delle frasi sono rimaste quelle di una bambina di due anni e mezzo.

Frasi di Chelsea

• Orange Bill car in• The woman is bus the going• Daddy are be were to the work

Curtiss (1988: 372) “The special talent of grammar acquisition” in: L. Obler & D. Fein (eds.) The Exceptional Brain: Neuropsychology of Talent and Special Abilities. New York: Guilford.

Che cosa mancava a Victor, a Genie, a Chelsea?

In altri termini, che cosa dà la socializzazione?

Che cosa viene trasmesso?

• linguaggio, • comportamenti, • norme, • valori, • conoscenze,• pratiche, routine, habitus• istituzioni.

Ma allora che cos’è la socializzazione?

La socializzazione è il modo in cui la società si cura, attraverso vari canali, di trasmettere ai suoi membri più giovani i tratti che la contraddistinguono.

Chi trasmette tutto ciò?

• la famiglia, • la scuola, • il gruppo dei pari• le associazioni religiose, sportive, ecc.• i mezzi di comunicazione di massa, • le situazioni di lavoro, • la politica,• …

sono le agenzie di socializzazione

Che cosa? Da chi?

• linguaggio, • comportamenti, • norme, • valori, • conoscenze,• pratiche,• istituzioni

• famiglia, • scuola, • gruppi dei pari• religione, sport, associazioni,• mass media, • luoghi di lavoro, • la politica,• …

Due socializzazioni?

Primaria e secondaria

• Socializzazione primaria: chi?• Socializzazione secondaria: chi?• Socializzazione anche per gli adulti?

Socializzazione secondaria

Comincia a scuola.La scuola è la sua principale agenzia.I compiti della scuola non sono solo di socializzazione, ma anche di istruzione e formazione.Per la prima volta, i bambini entrano in relazioni non solo affettive in un ambito in cui le loro richieste sono uguali a quelle di tutti i loro pari (maggiore impersonalità).

Socializzazione degli adulti

- chi va a vivere in un paese diverso da quello in cui è cresciuto.

- chi comincia un nuovo lavoro.- ci sono forme anche violente di ri-

socializzazione, come per esempio quelle forme di lavaggio del cervello usate in alcuni sistemi totalitari come la Cina maoista.

Temi delle prossime lezioni

• linguaggio• abilità relazionali• competenza emozionale• norme• comportamenti • routine, pratiche, habitus,• istituzioni

Riassumiamo...

Che cos'è la socializzazione. Che cosa trasmette. Come abbiamo fatto a sapere che cosa trasmette. Chi trasmette. Quanti tipi di socializzazione.

Abbiamo risposto ad una domanda.

C'erano altre domande a cui questa lezione rispondeva?

Lavoro di gruppoTra le teorie della socializzazione della slide, sceglietene una.Fissate le sue linee principali a proposito della socializzazione infantile senza dimenticarne nessuna, creando uno schema, una tabella, un elenco di punti.Quanto alle teorie che NON avete scelto, descrivetele tramite 3 o 4 parole chiave che le identifichino chiaramente e senza equivoci.

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Teorie della socializzazione Il comportamentismo (I. Pavlov, B. Skinner)

Il simbolismo sociale (C. Cooley, G. Mead)La psicoanalisi (S. Freud)Il corso di vita (E. Erikson)Il costruttivismo (J. Piaget)Lo sviluppo sociale (L. Vygotskij)Lo sviluppo culturale (B. Rogoff)Le scienze cognitive (N. Chomsky)

Comportamentismo

stimolo --> risposta rinforzo

Charles Horton Cooley

La coscienza sociale dell’individuo, è composta da 3 elementi:

1. l’autocoscienza (ciò che ciascuno pensa di se stesso)

2. la coscienza sociale, individualmente presa (ciò che ciascuno pensa degli altri)

3. la coscienza pubblica (l’insieme delle credenze e dei valori di una società).

34

Sigmund Freud

Es Ego Super Ego

Ghi

slen

i, M

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Che

cos

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soc

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Caro

cci,

p. 3

7

Ghisleni, Moscati (2001) Che cos’è la socializzazione Carocci, p. 39

37

Barbara Rogoff

la socializzazione ha natura culturale,

le culture variano con le società

dimensione individuale

inter-personale

culturaleistituzionale

Le scienze cognitiveSono nate negli anni Settanta.Noam Chomsky è una figura centrale. La cognizione è l’insieme delle abilità mentali, come la memoria, il linguaggio, la percezione, il ragionamento, nelle loro manifestazioni normali e/o patologiche. Sono fortemente sperimentali, più che partire da una teoria, partono dai risultati degli esperimenti per ricomporre gradualmente teorie nel lungo periodo.

Miller, George A (2003). "The cognitive revolution: a historical perspective". TRENDS in Cognitive Sciences 7.

Socializzazione primaria

Trasmette:• linguaggio• abilità relazionali • competenza emozionale• norme• comportamenti• istituzioni

“Teoria della mente”

Pern

er, R

uffm

an, L

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n 19

94“Teoria della mente”Bambini con 2 fratelli

2 volte più capaci di passare il test

Pete

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e S

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l 199

5

“Teoria della mente”Bambini sordi tra gli 8 e i 13 anni

solo il35%

Riassumiamo

Le competenze relazionali hanno un aggancio sperimentale – quale esperimento. Che cosa descrive il test della falsa credenza. A quanti anni, se tutto va bene, esiste la teoria della mente. Da che cosa sembra che la teoria della mente dipenda.

Socializzazione primaria

Trasmette:• linguaggio• abilità relazionali • competenza emozionale• norme• comportamenti• istituzioni

“Censimento" delle emozioni

• Rabbia • Paura• Gioia• Tristezza• Vergogna• Ansia• Amore

• Rabbia • Paura• Felicità• Tristezza• Disgusto • Sorpresa

Ekman e Friesen (1971) Ekman, P., & Friesen, W. V. (1971) Constants across cultures in the face and emotion. Journal of

Personality and Social Psychology, 17, 124-129.

Le emozioni hanno una forte componente inconsapevole. Si può essere più o meno abili nel maneggiare le proprie emozioni e quelle degli altri, ci sono autori che parlano di intelligenza emotiva.

Darwin, Charles (1872), The expression of the emotions in man and animalsLondon: John Murray.

Edizione recente:

L'espressione delle emozioni" Charles Darwin edizione definitiva a cura di Paul Ekman, Bollati Boringhieri

1

Natura o cultura?

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Natura (componente innata)

53

Cultura (componente appresa)

Le emozioni sono innate?

Eibl-Eibesfeld (1973) “The expressive behaviour of the deaf and blind born”in. M v. Cranach & I. Vine (eds.) Social communication and movement, pp. (163-194) London: Academic Press

E’ uno studio sulle espressioni facciali di bambini sordo-ciechi dalla nascita.I bambini sordo-ciechi avevano le stesse espressioni facciali dei bambini a sviluppo tipico, ma non le avevano ovviamente mai viste né sentite. Questo significa che le emozioni sono innate.

Paul Ekman

Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste. (2008)

Giù la maschera. Come riconoscere le emozioni dall'espressione del viso (2007)

Le bugie dei ragazzi. Frottole, imbrogli, spacconate: perché i nostri figli ricorrono alla menzogna? (2009)

A. Damasio (2000 )

Emozione e coscienza. Milano: Adelphi

Mario di Pietro (1992, più volte ristampato)L’educazione razionale-emotiva. Per la prevenzione e il superamento del disagio psicologico nei bambiniTrento: Erickson

Lavoro a scuola sulle emozioni:

Riassumiamo...

Quali sono le emozioni di base Sono uguali per tutti? In che cosa uguali? Sono

innate? In che cosa sono diverse secondo le culture. In che cosa sono sociali. Sono pre-... In che modo un'insegnante deve usarle. Si possono trasmettere a scuola?

Tesina 1 Sappiamo che le emozioni sono uguali in tutti

gli uomini, a prescindere dalla cultura. Tuttavia, le occasioni che le fanno sorgere sono

diverse di cultura in cultura. Usa le pagine di Barbara Rogoff che hai

studiato per trovare esempi di come, in culture diverse, le emozioni nascono da situazioni diverse.

Tesina 2 Sappiamo che le emozioni sono uguali in tutti gli uomini,

a prescindere dalla cultura. Tuttavia, le occasioni che le fanno sorgere sono diverse di

cultura in cultura. Chi ha fornito questa prova è Paul Ekman. Pilucca (senza leggere integralmente) in questi suoi libri,

per cercare degli esempi: Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche

quando sono nascoste. (2008) Giù la maschera. Come riconoscere le emozioni

dall'espressione del viso (2007)