le venezie: cultura e territorio - aprile 2015

60
cultura e territorio 30 15 Anno 11 - Numero 30 - Aprile 2015 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DCB VERONA 2 DIANA BRACCO: EXPO, LA VITE RACCONTA L’ORGOGLIO ITALIANO DIANA BRACCO: EXPO,VINES A SOURCE OF PRIDE FOR ITALY di Isidoro Trovato 8 “IL GUSTO DEL TEMPO” UN FILM DI SEGRE “THE TASTE OF TIME” FILM BY SEGRE di Antonio Di Lorenzo 14 I PIATTI SORPRENDENTI DEL LAGO DI GARDA THE UNEXPECTED FOOD CULTURE OF LAKE GARDA di Monica Kellerman

Upload: fondazione-masi

Post on 08-Apr-2016

221 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Dal 2005 la Fondazione Masi pubblica il suo periodico bilingue italiano e inglese. E' l’house-organ della Fondazione: ne descrive la vita e le attività e contiene informazioni di carattere culturale e artistico legate al territorio, a personalità venete e all’interessante mondo del vino e dell’enogastronomia locale.

TRANSCRIPT

Page 1: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

cultura e territorio3015

Anno

11 -

Num

ero

30 -

Apr

ile 2

015

- PO

STE

ITAL

IAN

E SP

A -

SPED

IZIO

NE

IN A

BB

ON

AMEN

TO P

OST

ALE

- 70

% -

DC

B V

ERO

NA

2DIANA BRACCO:

EXPO, LA VITE RACCONTA L’ORGOGLIO ITALIANO

DIANA BRACCO:EXPO,VINES A SOURCE

OF PRIDE FOR ITALYdi Isidoro Trovato

8“IL GUSTO DEL TEMPO”

UN FILM DI SEGRE“THE TASTE OF TIME”

FILM BY SEGREdi Antonio Di Lorenzo

14I PIATTI SORPRENDENTI

DEL LAGO DI GARDATHE UNEXPECTED

FOOD CULTURE OF LAKE GARDA

di Monica Kellerman

Page 2: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Expo, una risposta di responsabilità Expo, a reply about responsibility di Antonio Di Lorenzo

La vite racconta l’orgoglio italiano Vines a source of pride for Italy di Isidoro Trovato

Un fi lm d’autore per Masi e l’Amarone An art house video for Masi and Amarone di Antonio Di Lorenzo

Lago di Garda: una raffi nata e sorprendente gastronomia Lake Garda: refi ned and unexpected food culture di Monica Kellermann

Una blogger in cucina con Campofi orin A blogger in the kitchen with Campofi orin di Sigrid Verbert

La coscienza di Ermanno Olmi: la disobbedienza è un dovere Ermanno Olmi’s conscience: disobedience is a duty di Antonio Di Lorenzo

Schietta fi nezza, nobile eleganza Honest fi nesse and noble elegance di Nereo Pederzolli

La pergola in collina è l’ideale per la vite Pergola training on hillsides:Ideal for vines di Lucio Bussi

Le bonifi che agrarie in Italia tra Settecento e Novecento Land drainage projects in Italy 18th-20th centuries di Mario Bagnara

Tessitura d’arte: i colori di Alice, i telai “lenti” di Bonotto Artisanal textiles: Alice’s colours, Bonotto’s “Slow” fabrics

Tecniche di appassimento: si conclude una trilogia Techniques of appassimento concludes a trilogy

Dalla Fondazione Masi: fl ash Newsfl ash from the Masi Foundation

cultura e territorio3015

Anno

11 -

Num

ero

30 -

Apr

ile 2

015

- PO

STE

ITAL

IAN

E SP

A -

SPED

IZIO

NE

IN A

BB

ON

AMEN

TO P

OST

ALE

- 70

% -

DC

B V

ERO

NA

2DIANA BRACCO:

EXPO, LA VITE RACCONTA L’ORGOGLIO ITALIANO

DIANA BRACCO:EXPO,VINES A SOURCE

OF PRIDE FOR ITALYdi Isidoro Trovato

8“IL GUSTO DEL TEMPO”

UN FILM DI SEGRE“THE TASTE OF TIME”

FILM BY SEGREdi Antonio Di Lorenzo

14I PIATTI SORPRENDENTI

DEL LAGO DI GARDATHE UNEXPECTED

FOOD CULTURE OF LAKE GARDA

di Monica Kellerman

In copertina. Diana Bracco, presidente del Padiglione Italia.Cover photograph. President of the Italy Pavilion and symbol.

Direttore responsabileAntonio Di Lorenzo

In redazioneDora StopazzoloCristina ValenzaElisa Venturini

TraduzioniStephen Hobley

Impaginazione e stampaLa GraficaVago di Lavagno (Vr)

Referenze fotografi cheArch. Fondazione MasiArchivio MasiBiblioteca Inter. La VignaBob KriegerGiampaolo MascalzoniJacopo Salvi

Hanno collaboratoMario BagnaraLucio BussiMonica KellermannNereo PederzolliIsidoro TrovatoSigrid Verbert

© 2015 – Fondazione Masi Villa Serego AlighieriGargagnago di Valpolicella (Verona)Testi e immagini possono essere riprodotti,anche parzialmente, con autorizzazione

Pubblicazione realizzata con il contributo di Masi Agricola SpA

Anno 11 - Numero 30 - Aprile 2015 - pubblicazione quadrimestraleRegistrata presso il Tribunale di Verona il 24 giugno 2005, n. 1669

sommario contents

1

2

8

14

24

28

34

38

42

48

50

52

Page 3: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

1

EDITORIALEEDITORIAL

EDITORIALEEDITORIAL

EXPO, UNA RISPOSTA DI RESPONSABILITÀEXPO, A REPLY ABOUT RESPONSIBILITY

I primi a consegnare il loro stand all’Expo di Mi-lano sono stati gli svizzeri. Puntuali, e non po-

teva essere altrimenti. Hanno costruito una strut-tura assai particolare: quattro silos pieni di cibo, dove ognuno può prenderne quanto ne vuole. Quando il cibo sarà terminato, non ce ne sarà dell’altro. Sarà fi nito per tutti. Una metafora assai chiara della situazione planetaria.L’Expo può essere visto in molti modi: come una calamita capace di attrarre venti milioni di turisti, come un motore che contribuirà a far ripartire l’e-conomia dell’Italia, come la vetrina delle soluzioni progettuali più aff ascinanti. Ma il suo signifi cato più autentico sta in altri numeri, più crudi: siamo in sette miliardi sulla Terra, si produce cibo per 12 miliardi ma ottocento milioni di persone muoio-no di fame. Sono le cifre della Fao, riportate da Carlo Petrini di Slow Food, che denuncia un’altra contraddizione: lo spreco del cibo. Solo in Italia si buttano nell’immondizia quattromila tonnellate di cibo al giorno.Come rimediare a questi squilibri? L’Expo deve fornire una risposta di responsabilità a questo in-terrogativo fondamentale. I temi del diritto al ci-bo, della malnutrizione, dell’obesità e dello spreco sono altrettante sfi de che la “Carta di Milano” in elaborazione (che rappresenta la vera eredità del-l’Expo) dovrà aff rontare e vincere. È sul piano dei valori che si gioca la credibilità dell’Expo, che non deve rappresentare una fi era delle vanità, ma l’inizio di un futuro profondamente diverso per il vecchio pianeta Terra. Che è la nostra unica casa.

T he fi rst to deliver their stand to Expo in Milan were the Swiss. On time, and it couldn’t have

been otherwise. Th ey supplied a structure that was quite unusual: four silos full of food, where everyone can take as much as they want. And when the food is fi nished there will be no resupply; it will be fi nished for everyone. A clear metaphor for what’s happening with the planet.Expo can be interpreted in many ways: as a disaster capable of attracting 20 million tourists, as a motor to help restart the Italian economy, or as the shop window for some more fascinating project solutions. But its most authentic meaning lies in other, more basic calculations: there are seven billion of us on Earth and we produce enough food for 12 billion, but 800 million people are dying of hunger. Th ere are also the fi gures produced by the FAO and quoted by Carlo Petrini of Slow Food that show something else: how much food we waste. In Italy alone, four thousand tons of food are dumped in the waste bins every day.How do we put these imbalances right? Expo must provide a responsible reply to this fundamental ques-tion. Th e themes of the right to food, of malnutrition, of obesity and waste are challenges that the “Charter of Milan” (which is being prepared now and will be the real legacy of Expo) will have to face up to and conquer. Th is is the scale of values where the cred-ibility of Expo will be played out: it must not become a fair for vanities, but the beginning of a profoundly diff erent future for our old planet Earth. Which is our only home.

di Antonio Di Lorenzo

Page 4: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

2

SERVIZIFEATURES

2222222222222222222222222222222222222222222222222222222222222

di Isidoro Trovato

LA VITE RACCONTA L’ORGOGLIO ITALIANO

VINES A SOURCEOF PRIDEFOR ITALY

All’Expo il vino e l’albero della vita sono i simboli del PaeseWine and the Tree of Life, symbols of Italy at Expo

La vite e la vita. Saranno due tra i più importanti simbo-li italiani di Expo 2015. L’albero della vita e il padiglione del vino (e quindi delle viti) intrecceranno le loro radi-ci e racconteranno un territorio straordinario come l’Ita-lia con tutte le sue unicità e le “anomalie eccellenti”. Ba-sta guardare con attenzione il logo del Padiglione Italia, all’insegna dell’orgoglio, per comprendere bene il senti-

Vines and life: the two most important symbols of Italy at Expo 2015. The Tree of Life and the Pavilion of Wine (and hence vines too) are to criss-cross their roots and tell the story of the wonderful place called Italy with all its unique qualities and “iconic anomalies”. Just take a close look at the logo on the Italy Pavilion, with its dedication to orgoglio, or pride, to understand the sen-

Diana Bracco, Premio Masi Civiltà Veneta 2010.Diana Bracco, Masi Prize Civiltà Veneta 2010.

Page 5: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

3

Pagina a fronte e a lato. Due rendering del Padiglione Italia ove il vino è protagonista assoluto del Made in Italy.Facing page and this page. Two projections of the Italy Pavilion where wine is the star turn among “Made in Italy” products.

Diana Bracco: “Non viviamo soltanto del nostro passato, ma anche del futuro”Diana Bracco: “We live not just from our past, but also from our future”

mento che sta ispirando la presenza italiana all’esposizione internaziona-le. “Dobbiamo ritrovare la fi erezza del nostro saper fare – spiega Diana Brac-co, presidente del Padiglione Italia – mostrando al mondo la “meglio Ita-lia” di ieri, di oggi e di domani. Poiché il passato non basta, ora è il momen-to di riprenderci il futuro. Per questo, lo slogan che abbiamo voluto abbina-re al logo del nostro padiglione è “Or-goglio Italia”.Nel solco di questo viaggio alle radi-ci dell’italico orgoglio nasce Palazzo Italia, un’architettu-ra-scultura che sarà il cuore dell’Expo 2015. “Il Padiglione Italia – conferma Bracco – sarà un viaggio nella nostra variegata identità nazionale che terrà insieme e mette-

timent that is inspiring the Italian presence at this international exhibi-tion. “We have to rediscover pride in our abilities – explains Diana Brac-co, President of the Italy Pavilion – displaying that better side of Italy be-longing to yesterday, today and to-morrow to the world. Because the past is not enough, and it’s time to take our future in hand. This is the ex-planation of the slogan Orgoglio Italia under our national pavilion logo.”The path to the roots of Italian pride

also leads to Palazzo Italia, a sculpture-cum-building that will be at the heart of Expo 2015. “Italy Pavilion – confi rms Bracco – is a journey through our diverse sources of national identity, collecting together and dis-

rà in vetrina al tempo stesso la tradizione e l’innovazio-ne, il passato e il futuro. La Grande Bellezza dell’Italia è la nostra eredità storica, artistica e culturale, ma sono anche le centinaia di start up innovative e le migliaia di giovani che si fanno strada nel mondo”.Allegoria del Padiglione Italia è l’Albero della Vita, repli-cato con tanto di radici all’interno della piazza, unico se-gno verticale della struttura. Una struttura evocativa che punta a creare il fi l rouge tra i molti settori eccellen-ti del made in Italy. “L’Albero sarà l’approdo del Grand Tour che abbiamo immaginato come fi lo conduttore del

playing tradition and innovation, the past and the fu-ture, at the same time. The “Grande Bellezza or Great Beauty of Italy” is both our historic, artistic and cultural heritage and the hundreds of innovative start-ups and thousands of young people who make their mark on the world.”Italy Pavilion hosts the allegorical Tree of Life, the only vertical structure in the hall, modelled with many of its roots inside the exhibition piazza. The Tree’s symbol-ism is to connect the many sectors of iconic “Made in Italy” products. “The Tree will be the embarkation point

Page 6: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

percorso espositivo di Padiglione Italia”, continua Brac-co, “sarà come un fi lm, che appassiona, diverte, e la-scia un ricordo indelebile. L’albero, che sorgerà al centro di Lake Arena, sarà l’epilogo di questa storia, la metafora che rappresenta e conclude al meglio il nostro concept del Vivaio: le radici dell’Albero affondano nella potenza e nella varietà delle eccellenze italiane. Filo conduttore di tutta la proposta italiana saranno il Vivaio e le Poten-ze, che rappresentano le nostre guidelines. Un modo per valorizzare il passato e parlare anche di futuro. In-naffi eremo il nostro Vivaio con le eccellenze dei nostri territori che tutto il mondo ci invidia: la Potenza del sa-per fare, la Potenza della bellezza (dei panorami e dei capolavori artistici espressi dai nostri territori), la Poten-

for the Grand Tour that we have imagined as the com-mon link for exhibits in Italy Pavilion – continues Brac-co – like a fi lm, the Tour will stir the senses, amuse, and be quite unforgettable. The Tree, which will rise from the centre of Lake Arena, will form the epilogue of this story, the metaphor that best represents our con-cept of the Vivaio, or nursery garden: the roots of the Tree have their provenance in the strength and variety of Italy’s iconic products. The common theme of all the Italian exhibits will be the Vivaio and the Potenze (Pow-ers), which are the starting point for our guidelines. It’s a way of promoting the past and talking of the future too. We will water our Vivaio with the icon products of our land, the products for which the whole world envies us: the Power of Workmanship, the Power of Beauty (the landscapes and artistic masterpieces throughout Italy), the Power of Limits (the typical Italian ability to adapt to diffi culties, to be prudent in the countryside

Page 7: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

All’Expo 2015 sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” i vini Masi saranno presenti sia nel quartiere fi eristico sia nei locali ed enoteche storiche di Milano.Expo 2015’s themed exhibition “Feed the Planet, Energy for Life” sees Masi wines present both in the fair ground and in the historic wine shops of Milan.

Page 8: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

za del limite (intesa come la capa-cità, tipica dell’Italia, di adattamen-to alle diffi coltà, di prudenza rurale e di saggia attenzione alla sosteni-bilità), la Potenza del futuro (che è la quintessenza del nostro concept del vivaio)”.All’interno di Padiglione Italia avrà un ruolo centrale lo spazio al vino, simbolo delle diversità di valori del territorio italiano e della capacità di creare prodotti eccellenti.“In effetti il vino avrà uno spazio da protagonista, con-ferma Lamberto Vallarino Gancia; una bellissima instal-lazione a cura di Italo Rota racconterà in modo suggesti-vo lo specialissimo rapporto tra l’uomo e il territorio che produce il vino italiano. Puntiamo all’effetto “wow” di chi entrerà. Si tratta di una scelta strategica che permet-terà di valorizzare al meglio questo prodotto così impor-tante per l’export e l’immagine complessiva del nostro Paese. Sono previsti eventi, degustazioni, percorsi cultu-rali e di business. Proveremo a far capire la straordinaria complessità di un’enologia unica al mondo”. La narra-zione dell’Italia vitivinicola si è avvalsa della consulenza di un enologo di fama mondiale come Riccardo Cota-rella che ha puntato su un modello educativo e creativo dedicato tanto agli adepti quanto ai neofi ti. “Il paesag-gio crea un binomio indissolubile con la nostra agricol-tura, osserva Cotarella, chi visiterà il mondo del vino ita-

and to take heed of sustainability), and the Power of the Future (which is the quintessence of our concept of the Vivaio).Wine will have a central role inside Italy Pavilion as the symbol of the diversity of values in the land of It-aly and the capacity to create prod-ucts of excellence.

“Actually wine will be a major player – confi rms Lam-berto Vallarino Gancia – a fabulous installation de-signed by Italo Rota will present the very special relationship between man and territory that produces Italian wine. We are after the ‘wow’ effect for visitors. This is a strategic decision designed to enable us to ef-fectively promote a product that is crucial for our export business and for the general image of Italy as a whole. Events, tastings, cultural and business meetings and itineraries are also part of the programme. We are pre-senting the extraordinary complexity of a unique win-emaking situation.” The adviser on the story of Italian wine is world-famous oenologist Riccardo Cotarella who has put forward a story that is both entertaining and educational and aimed at beginners and insiders alike.“Our countryside and our agricultural products are twins – observes Cotarella – and whoever visits the world of Italian wine at Expo will have not only a cul-tural experience, but also an olfactory, tactile and sen-

Il vino è simbolo della diversità e della capacità di creare prodotti d’alto livelloWine, the symbol of diversity and the ability to make high class products

Page 9: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

7

Isidoro Trovato è commentatore economico de “Il Corriere della Sera”, responsabile delle pagine

sulle piccole e medie imprese. Da dieci anni scrive di vino, un po’ per lavoro

e un po’ per passione.

Isidoro Trovato is the economics correspondent for “Il Corriere della Sera”, responsible for small-to-medium size business affairs. He has written about wine for the last ten years, partly as part of his work and partly out of sheer enthusiasm.

sory experience. We will also have an enormous wine display area with 1500 different wines rotating on ex-hibition during the months of Expo. Visitors to the wine

area will leave with a clear idea of the capabilities of Italian grape growers and wine entrepreneurs

in one of the world’s most prestigious production areas.”Not just entertainment and education however, the wine world at Expo will benefi t from an extraordinary and not-to-be-missed business opportunity. “It

certainly won’t be missed – promises Gio-vanni Mantovani, Managing Director of Ve-

rona Fiere – it will be a great opportunity for increasing the export market. Expo is not comparable to a business fair like Vinitaly for the wine world; it will reach a wider and less expert world, which is why we are presenting a mix of culture, education and business.”A perfect and indivisible mixture of business, life, vine-yards and iconic products, Made in Italy.

liano in Expo proverà un’esperienza culturale ma anche olfattiva, tattile e sensoriale. Avremo pure un’enorme enoteca di 1500 etichette che ruoteranno durante i mesi dell’Expo. Chi visiterà l’area destinata al vino uscirà con un’idea precisa delle capacità di agricoltori e imprenditori italiani in uno dei settori più ric-chi di eccellenze mondiali”.Non solo “spettacolo” e didattica però: il “mondo vino” all’Expo troverà una straor-dinaria vetrina di business che non può essere sprecata. “E non lo sarà, promet-te Giovanni Mantovani, direttore genera-le di Verona Fiere: sarà una grande oppor-tunità di ulteriore rilancio dell’export. Expo, per l’enologia, non sarà paragonabile a una fi era business come Vinitaly, raggiungerà un pubblico più ampio e meno competente: proprio per questo si punterà a un giusto mix tra cultura, divulgazione e affari”.Un perfetto e inestricabile intreccio tra business, vita, vi-tigni e Made in Italy.

Una visione globale del quartiere fi eristicoche ospiterà milioni di visitatori.Overview of the fair ground, ready for the visitors in their millions.

Ambasciatori del comparto agroalimentare italiano sono l'ex presidente di Federvini Lamberto Vallarino Gancia, l'enologo Riccardo Cotarella e Giovanni Mantovani di Veronafi ere.Ambassadors for the Italian food and wine sector: (right to left) ex-President of Federvini, Lamberto Vallarino Gancia; oenologist, Riccardo Cotarella; Giovanni Mantovani of Veronafi ere.

Page 10: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

8

SERVIZIFEATURES

di Antonio Di Lorenzo

UN FILM D’AUTORE PER MASI E L’AMARONE

AN ART HOUSE VIDEO FOR MASI AND AMARONE

Andrea Segre, pluripremiato regista veneto, fi rma “Il gusto del tempo”Andrea Segre, the multi-award winning fi lm director from the Veneto,

makes “Th e taste of time”

Un fi lm d’autore per Masi e l’amarone. Un documenta-rio di tredici minuti che racconta non solo il vino, em-blema dell’azienda di Gargagnago in Valpolicella, ma soprattutto la fi losofi a, spesso controcorrente, che ne caratterizza la vita. Il video porta la fi rma di Andrea Se-gre, pluripremiato regista di Dolo, il cui ultimo fi lm è La prima neve e anche con Io sono Li s’è aggiudicato una pioggia di riconoscimenti, dalla Mostra del cinema di Ve-nezia ai David di Donatello. L’ha realizzato per la Jolefi lm di Francesco Bonsembiante e l’ha intitolato Il gusto del tempo proprio per sintetizzare quella lentezza, ricca di signifi cati, che caratterizza la produzione (e la degusta-zione) dell’Amarone.Diciamolo subito: non è una “clip” pubblicitaria. Né Masi l’avrebbe cercata, né Segre l’avreb-be accettata. Troppo distante dal suo lavoro di regista che racconta storie di vita e di (diffi cile) integra-zione sociale. “Quando con Sandro Boscaini due anni fa abbiamo parla-to di realizzare il video – spiega An-drea Segre – gli ho spiegato subito che sarebbe stato qualcosa di molto diverso. Il regista pubblicitario è me-

Una produzione della Jolefi lm di Francesco Bonsembiante Produced by Francesco Bonsembiante’s Jolefi lm

An art house video has been dedicated to Masi and Amarone. An thirteen-minute documentary about not just the fl agship wine of the Masi company, based in Gargagnago in Valpolicella, but also and above all about the often contrary philosophy behind it. The au-thor of this video is Andrea Segre, the multi-award-win-ning fi lm director from Dolo whose most recent fi lm is La prima neve and whose Io sono Li won prizes at the Venice Film Festival and also the “David di Donatello”. Segre made the video for Francesco Bonsembiante’s Jolefi lm company under the title Il gusto del tempo ( The taste of time ), taking its name from the wealth of meaning behind the slowness that characterises the making (and tasting) of Amarone.

Let’s admit it now: this is no “pub-licity clip”. Masi wouldn’t have asked for it, and Segre wouldn’t have done it. Too far from his work as a fi lm director concerned with the gritty realities of (diffi cult) so-cial integration. “When we talked to Sandro Boscaini about making this video two years ago – explains Andrea Segre – I explained right

Il lungo appassimento invernale in Valpolicella.The long winter appassimento in Valpolicella.

Page 11: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

9

Il regista Andrea Segre e il direttore della fotografi a Matteo Calore durante le riprese.Film producer Andrea Segre and photographic director Matteo Calore during a shoot.

“Abbiamo avuto il coraggio di fermare il tempo e di ascoltarlo”“We dared to stop time and listen to it”

stiere di dignità e grande precisione, ma non è il mio”.Scorrono le immagini e ci si accorge subito che Segre, 37 anni, fi no a qual-che anno fa docente universitario a Bologna, ha mantenuto la parola: il fi lm non “vende” nulla, ma scava nel-la vita e nei signifi cati. Sembra proprio di annusare l’odore del legno, ascolta-re le parole della pietra, scoprire i si-gnifi cati senza dover fare domande. Ecco le viti curate da grandi mani sapienti, i contadini dallo sguardo profondo, la vendemmia, le ville agricole dai muri che raccontano storie di secoli, l’uva in appassimento, la pigiatura, men-tre Boscaini racconta che l’Amarone, in un certo senso, era un “fossile” che egli ha raccolto e valorizzato. In sot-tofondo un pianoforte: essenziali tocchi musicali (esegui-

away that it would be something re-ally different. The maker of publicity videos follows an honourable and meticulous calling, but this is not my profession.”The video begins and it can be seen quite quickly that Segre, 37 years old and until recently a lecturer at Bo-logna University, has kept his word. It doesn’t “sell” anything – inste-

ad, it delves into questions about the meaning of life. It seems actually to smell the wood, to listen to what the stones are saying, and to discover meaning with-out ever needing to ask questions. Here are the vines looked after by wise men, the peasant farmers with searching expressions, the vintage, the country houses with rustic walls – age old and eloquent with history –

ti dalla Piccola Bottega Baltazar) sottolineano ambienti e personaggi.C’è voluto un anno di lavoro per realizzare il fi lm (per Masi hanno coordinato la produzione Cristina Valen-za e Monica Zamboni), perché il regista ha voluto se-guire il ritmo delle stagioni. Niente di artefatto, quin-di. Le immagini sono punteggiate da brevi testi – scritti dallo stesso Segre – letti dalla voce calda di Giuseppe Battiston (cui è andato nel 2010 il Premio Masi alla Ci-viltà Veneta) che sottolineano atmosfere e trasmetto-no perfi no le sensazioni tattili, come se si fosse davvero

grapes laid out for appassimento, the pressing process, and Sandro Boscaini telling us that Amarone was al-most a “fossil” that he cleaned up and rescued. A pi-ano provides background music, played by Piccola Bot-tega Baltazar to pick people and moods.Since the producer wanted to follow the rhythm of the seasons the video took a whole year to make – Cristi-na Valenza and Monica Zamboni looked after co-ordi-nation from the Masi side. No shortcuts, then. The vid-eo itself consists of images and short texts – written by Segre himself – narrated in a reassuring voice by Gi-

Page 12: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015
Page 13: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

di fronte alla vite o nel granaio ad attendere che l’u-va completi il ciclo di disidratazione. “Abbiamo avuto il coraggio di fermare il tempo – sottolinea Segre nel vi-deo – di togliergli il potere di consumare e di consu-marci, di ridare forma alla memoria e al gusto”.Ma com’è nato questo feeling tra il regista e l’azienda? “Di Masi mi ha subito colpito il coraggio di sfi dare – spie-

ga il regista a chi scrive – e di mettere al centro un processo di lavorazione che era

considerato folle al tem-po, perché non

useppe Battiston (Masi Civiltà Veneta Prize 2010) to un-derline the mood and even give some sense of tactile presence, as if the viewer were really facing a vineyard or in a drying loft waiting for the grapes to fi nish their cycle of dehydration. “We were brave enough to stop time itself – Segre emphasises – and to take away its reductive power. We gave shape back to memory and to taste.”How did this relationship between fi lm producer and wine producer start? “Masi always impressed me with its courage – Segre explains – the courage of putting a work process at the centre of its activities that was con-sidered mad at the time, because it was not based on

Page 14: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

rincorreva la velocità. È stata una scelta premonitrice di grande intelligenza, che ha permesso all’azienda di cre-scere con continuità. Quella di Masi è una scelta che avrebbe dovuto fare anche il Veneto, invece di corre-re incontro ai grandi guadagni: avrebbe costruito un per-corso più lento di sviluppo ma più duraturo, che avrebbe generato anche gli anticorpi per combattere questa crisi”.

speed. But this turned out to be a wise and farsighted decision which meant the company would grow and grow, steadily. This is the decision that the Veneto should have taken as a whole, instead of chasing af-ter ever greater profi ts: slower and more stable deve-lopment would also have involved generating the anti-bodies to combat the current crisis.”

Page 15: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

13

Antonio Di Lorenzo, giornalista, è caporedattore de “Il Giornale di Vicenza”. Ha scritto vari libri su argomenti

di storia locale, economia, architettura e gastronomia. È stato direttore tecnico del “Master in Giornalismo”

all’Università di Padova.

Antonio Di Lorenzo, journalist, is the editor of “Il Giornale di Vicenza”. Author of various books on local history, economics, architecture and gastronomy. Past technical director of the “Master in Giornalismo” at Padua University.

There’s no room for the old fashioned at Masi. It’s Raffaele Boscaini, in fact, who explains that nature is no bar to progress: “Nature gives us the basics. We use natural yeasts, but selected by us in our cellars. This is hidden technology; it’s not artifi cial, it’s a com-plement to the naturalness of our wines.” “In my opi-nion – Segre says – if you want to be courageous in life you must never stop striving, never sit back. And Sandro Boscaini, who could have just churned out his wines willy-nilly, never stopped striving. He set out in a new direction. This is an attitude that’s good for the whole economy, which concentrates too much on people’s salaries rather than actually doing anything.” “We dared to stop time – Segre says in the video – we weren’t afraid to listen. We weren’t afraid to see it disappear. And time itself knew how to change. It knew how to astonish us. Wine in this land has beco-me the past and the future. It has embraced its own memory.”

Tuttavia, alla Masi non sono dei passatisti. In un bre-ve intervento nel video, Raffaele Boscaini, infatti, spie-ga che la natura non è nemica del progresso: “La natura fornisce le basi. Utilizziamo lieviti naturali ma selezio-nati nello nostre cantine. È una tecnologia che non si vede. Non è artifi ciale, ma accompagna la naturalità del vino”. “A parer mio – sottolinea Segre – il coraggio nel-la vita signifi ca non accontentarsi, non essere soddisfatti. Si deve avere il coraggio di cambiare. E Sandro Boscaini, che aveva la possibilità aziendale di fare semplicemen-te rendere i suoi vini, non s’è accontentato. Ha imboc-cato una strada nuova. È un atteggiamento che fa bene a tutta l’economia, troppo abituata a costruire rendite di posizione che non diffondono energia”. “Abbiamo avu-to il coraggio di fermare il tempo – racconta Segre nel fi lm – Non abbiamo avuto paura di saperlo ascoltare. Non abbiamo avuto paura di vederlo scomparire. E lui, il tempo, ha saputo trasformarsi. Ha saputo stupirci. Il vino di questa terra è diventato passato e futuro. Ha ac-colto la sua memoria”.

Nella pagina a fi anco.Le generazioni dei Boscaini portano avanti la passione e la specializzazione di Masi.Facing page. The Boscaini family ensures the Masi passion for specialised winemaking continues.

L’uva in appassimento perde circa il 40% del peso. Scatti a inizio (30 settembre 2013) e fi ne appassimento (10 gennaio 2014).Grapes laid out for appassimento lose about 40% in weight. Photos taken at the start (30 September 2013) and fi nish (10 January 2014) of the process.

Page 16: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

14

VENEZIEART DE VIVRE

VENETIANART DE VIVRE

di Monica Kellermann

LAGO DI GARDA: UNA RAFFINATA E SORPRENDENTE GASTRONOMIA

LAKE GARDA: REFINED AND UNEXPECTED FOOD CULTURE

Agli splendidi paesaggi si abbinano piatti tradizionali e vini di livelloTraditional recipes and fi ne wines to go with wonderful views

Indimenticabile la “sella di capriolo all’Amarone” all’Esplanade di DesenzanoUnforgettable “saddle of venison with Amarone” at the Esplanade in Desenzano

L’unicità che riguarda la zona del Lago di Garda consi-ste nel fatto che, vicino ai meravigliosi contrasti di pa-esaggio, regnano sovrane tante e diverse cucine regio-nali, in abbinata ad un’ampia gamma di vini della vicina Valpolicella.Il mio viaggio alla scoperta dei sapori del Lago di Gar-da inizia a Desenzano, nel blasonato Esplanade. Il ri-storante, una stella Michelin, offre un’incantevole vista lago, che spa-zia dalla rocca di Manerba alla pun-ta di Sirmione con il suo castello. I piatti creativi dello chef Massimo Fezzardi deliziano il palato; la “sel-la di capriolo all’Amarone con ricot-ta di pecora profumata alla camo-milla, funghi di muschio e zucca” rappresenta il perfetto abbinamen-to ad un bicchiere di Amarone Co-stasera; lo sposalizio è così indovi-nato che verrebbe da chiedersi se sono gli avvolgenti aromi fruttati e speziati accarezzati da setosi tannini del vino oppure il tramonto sul lago a rendere una serata all’Esplanade indimenticabile.Una menzione particolare a Sirmione la merita l’hotel di lusso Villa Cortine Palace. Una passeggiata, immersi

Lake Garda is unique, because it combines a marvel-lous array of different country landscapes with a wide variety of well established traditions of regional cui-sine, all paired with a selection of wines from nearby Valpolicella.My journey discovering the tastes of Lake Garda begins in Desenzano, at the renowned Esplanade. This restau-

rant has one Michelin star, and a fabulous view of the lake, stretch-ing from the fortress at Manerba to the promontory of Sirmione, with its own castle. Dishes created by creative chef Massimo Fezzardi are a treat: “saddle of venison in Am-arone with sheep’s milk ricotta fl a-voured with camomile, mushrooms and pumpkin” is the ideal accom-paniment to a glass of Amarone Costasera; the match is so perfect that one can only wonder if it is the

wonderful fruity aromas, spicy warmth and velvety tan-nins of the wine or the sunset on the lake that makes an evening at the Esplanade so unforgettable.Luxury hotel Villa Cortine Palace in Sirmione de-serves a special mention. A walk in the romantic

Page 17: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Lo chef dell’Esplanade Massimo Fezzardi fi rma l’abbinamento del capriolo con Costasera Amarone.Massimo Fezzardi, chef at the Esplanade, approves the pairing of venison with Costasera Amarone.

SELLA DI CAPRIOLO ALL’AMARONE MASI CON RICOTTA DI PECORA PROFUMATA ALLA CAMOMILLA, FUNGHI DI MUSCHIO E ZUCCAIngredienti: 1 lombatina di capriolo, 100 gr di ricotta di pecora, 2 dl di infuso alla camomilla, 200 gr funghi di muschio, cardoncelli shitake, 2 dl di Amarone Masi, zucca al vapore e poi scottata al burro.Procedimento: arrostire la lombatina in burro chiarifi cato a fuoco dolce e lasciare riposare per 10 minuti. Deglassare la padella con il vino e lasciare ridurre, dopodiché unire il fondo e ag-giustare di sapore. Formare le chenelle di ricotta e metterle in infusione nella camomilla. Sal-tare i funghi in padella e tenere in caldo. Servire come da foto.

LOIN OF VENISON WITH MASI AMARONE, SHEEP’S CHEESE RICOTTA INFUSED WITH CAMOMILE, MUSHROOMS AND PUMPKINIngredients: 1 loin of venison, 100 gr sheep’s cheese ricotta, 2 dl camomile infusion, 200 gr mushrooms (shitake type), 2 dl Masi Amarone, steamed and seared pumpkin with butter.Procedure: roast the venison loin in clarifi ed butter on a low heat and leave to rest for 10 minutes. Deglaze the pan with the wine and reduce; blend sauce and adjust seasoning. Make quenelles of ricotta and put them in the camomile infusion. Sautée the mush-rooms in a pan and keep warm. Serve as illustrated in the photo.

Page 18: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

16161616161616616

nell’atmosfera romantica del suo parco con un bicchie-re di Amarone Costasera, diventa un vero balsamo per l’anima; un vino che, come la storica villa, rispecchia al meglio l’immagine dell’aristocrazia italiana.Tra le strette vie di Sirmione si cela la cucina tradizionale dell’elegante ristorante Risorgimento, un luogo perfet-to per fermarsi ad assaporare i gusti tradizionali del la-go. La “Sorpresa di cioccolato” con l’Angelorum, uno

atmosphere of the hotel gardens with a glass of Amarone Costasera is real balm for the soul; just like the historic villa the wine is a perfect refl ection of an environment imbued with the spirit of the Italian aristocracy.The narrow lanes of Sirmione hide the traditional cui-sine of the elegant Risorgimento restaurant, a perfect place to stop and enjoy the traditional tastes of the

Accoglienza di stile da parte di Miriam e del fratello Maurizio Poli, ristorante “Al Volt”

di Riva del Garda. Il Rosa dei Masi è abbinato

a carpaccio di baccalà con germogli, pistacchi e freschezze dell’orto.

A stylish welcome from Miriam and her brother Maurizio Poli

at the “Al Volt” restaurant in Riva del Garda.

Rosa dei Masi is paired with carpaccio of baccalà

with beansprouts, pistacchios and fresh leaves.

Page 19: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

17

dei Recioti della Valpolicella Classica di Masi, che con il suo aroma richiama la frutta usata per il Rumtopf (frut-ta preservata in zucchero e rum), si armonizza perfetta-mente con questo dessert a base di cioccolato, un sa-pore che rimane indelebile nei ricordi di chi lo assaggia.Se si vuole invece vivere il vero “spirito del lago” non si può non fermarsi al Tancredi. La vista, dal ristoran-te dallo stile contemporaneo e raffi nato, che fronteggia la sponda opposta del lago dove si trova la cittadina di Bardolino, è affascinante. L’abbinata perfetta consiste in un bicchiere di Frescaripa (Bardolino Classico), servito leggermente fresco, poiché i suoi aromi vivaci di frutta ros-sa, la sua freschezza e leggerezza ac-compagnano adeguatamente i mo-menti di una vacanza indimenticabile.Da oltre 50 anni il ristorante Alla Bor-sa, nella graziosa cittadina di Valeggio sul Mincio, è l’indirizzo per assaggiare i più squisiti tortellini di Valeggio, ma non solo: anche le “papparelle alla fa-raona e fi nferli”. Entrambi accompagnati da un Brolo Campofi orin Oro dal colore rubino, con le sue intense note di frutti di bosco, vaniglia e cacao che rappresenta-no un vero paradiso per il palato.Nel bel mezzo dei vigneti di Sommacampagna si trova la cordiale Locanda Vecchia Custoza amorevolmen-

lake. Try their “chocolate surprise” with a glass of one of Masi’s Recioto della Valpolicella Classica wines, the Angelorum, whose nose is reminiscent of the fruit in a Rumtopf (fruit preserved under sugar and rum). In fact, this particular wine goes perfectly with the chocolate pudding and provides an unforgettable taste sensation for anyone who tries it.No-one who wants to get into the real “spirit of the lake” should miss stopping at Tancredi. The restau-rant is decorated in refi ned contemporary style and has

charming views of the little town of Bardolino across the lake on the op-posite shore. The perfect food pairing here is a glass of Frescaripa (Bardoli-no Classico), served slightly chilled: its fresh-fruit aromas, freshness and lightness are the ideal accompani-ments to any holiday.For more than 50 years, the Alla Borsa restaurant in the pretty town of Valeggio sul Mincio has been the

place to fi nd the best “tortellini di Valeggio”, or maybe also the “pappardelle with a ragù of guinea fowl and chanterelles”. Both should be accompanied by Brolo Campofi orin Oro with its ruby red colour, and intense aromas of berry fruits, vanilla and cocoa on the nose, providing a real treat for the palate.

Sara e Federico Chignola scelgono gli amaroni di Masi nel loro ristorante stellato “Casa degli Spiriti” a Costermano.Sara and Federico Chignola prefer Masi Amarones at their Michelin-starred “Casa degli Spiriti” restaurant in Costermano.

Capesante carciofi e succo di vitello alla “Casa degli Spiriti”Scallops, artichokes and veal jus at “Casa degli Spiriti”

Page 20: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

ROAST SCALLOPS WITH SOFT AND CRUNCHY ARTICHOKES DRESSED WITH VEAL JUS AND AMARONE SAUCE

Ingredients for 4 persons: 12 scallops without shells, 6 Sardinian artichokes, 2 dl veal jus reduction, half litre Amarone della Valpolicella.

Preparation: peel the outer leaves off the artichokes, and put in a bowl with 1 lt water and 3 gr vitamin C (to stop the artichokes oxidising). Thinly slice three articho-kes, fl our them, sprinkle with salt and pepper and fry in olive oil; thinly slice the other three artichokes, sautée with shallots and marjoram before blitzing to make a smooth cream. Boil the Amarone della Valpolicella un-til reduced to one third of original volume and add veal jus. Sautée the scallops in extra-virgin olive oil un-til golden.

Serving: start with the artichoke cream and alternate the scallops on top with the julienne of artichokes; de-corate with marjoram and tomato confi t; add the Ama-rone della Valpolicella sauce last.

CAPESANTE ARROSTITE CARCIOFI SOFFICI E CROCCANTI CON SUCCO DI VITELLO ALL’AMARONE DELLA VALPOLICELLA

Ingredienti per 4 persone: 12 capesante senza guscio, 6 carciofi spinosi sardi, 2 dl di riduzione di vitello, mezzo litro di Amarone della Valpolicella.

Preparazione: eliminare le foglie esterne dei carcio-fi , preparare un recipiente con 1 lt di acqua e 3 gr di vi-tamina c, che servirà per non far ossidare i carciofi ; tre carciofi dovranno essere tagliati fi nemente e saltati in padella con aglio in camicia, sale e pepe; gli altri tre car-ciofi invece devono essere sempre tagliati fi nemente e poi rosolati con un fondo di scalogno e maggiorana; a cottura ultimata frullare il tutto fi no ad ottenere una cre-ma omogenea. Fare bollire l'Amarone della Valpolicella sino a ridurlo ad un terzo, in seguito aggiungere il succo di vitello. Le capesante vengono rosolate con olio extra-vergine d’oliva, sale, pepe aromatico fi no alla loro com-pleta doratura.

Impiattamento: preparare la crema di carciofi e alter-nare le capesante guarnendole tra una e l’altra con la julienne di carciofi , decorare con maggiorana e pomo-dori confi t, alla fi ne aggiungere la salsa di Amarone del-la Valpolicella.

Page 21: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

19

Paolo Cappuccio, chef stellato della “Casa degli Spiriti”, sposa il Riserva di Costasera Amarone con le capesante.Paolo Cappuccio, Michelin-starred chef at “Casa degli Spiriti”, pairs Riserva di Costasera Amarone with scallops.

Page 22: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

20

Tucked away in the vineyards at Sommacampagna you fi nd the friendly Locanda Vecchia Custoza restau-rant, run by the “Boscaini family” with great hospitality. A good horsemeat steak cooked on the charcoal grill and washed down with a full-bodied Argentinian red, like Passo Doble, makes the mouth water. If it’s the Malbec grapes from Argentina that give the wine body and aroma, it’s the lightly dried Corvina grapes that

give it charm and elegance.Driving closer to the lake’s shore again the similarity came to me quite spontaneously between the old harbour basin at Lazise and an elegant dining room in the Taverna da Oreste, run by sisters Paola and Laura Lucchi, and synonymous with masterly cooking. Oreste’s provides incontrovertible proof that red wine and fi sh is an excellent gastronom-

ic combination. Even if the focus at the restaurant is on the quality of the fi sh, it’s easy to see that red wines like Brolo Campofi orin Oro or Bonacosta, a charac-terful Valpolicella Classico, are top of the list for local and foreign diners, perfect with “boiled octopus on a bed of tomatoes, courgettes and pane carasau”.Hotel Regina Adelaide in Garda is famous for its en-viable location. Its rooms are decorated with great

Nella pagina a fi anco.Lo chef Matteo Zanardi

e Pierfrancesco Belfanti, patron del ristorante“Ai Beati” di Garda.

Facing page.Chef Matteo Zanardi

with patron of the restaurant “Ai Beati” in Garda,

Pierfrancesco Belfanti.

Il petto di faraona è abbinato all’elegante Campofi orin di Masi.

Breast of guinea fowl paired with the elegant

Masi Campofi orin.

te gestita dalla famiglia Boscaini. La carne di cavallo alla brace abbinata a un energico rosso come l’argentino Passo Doble fanno venire l’acquolina in bocca. Se da una parte il Malbec argentino conferisce la forza e l’aro-ma, la Corvina leggermente appassita aggiunge elegan-za e charme.Avvicinandosi di nuovo alle sponde del lago mi viene spontaneo paragonare il vecchio porticciolo di Lazise ad un elegante salotto e la Taverna da Oreste, gestita dalle sorelle Paola e Laura Lucchi, è sinonimo di garanzia per la sua cucina eccellente. Oreste è testimone inconfutabile che pesce e vino rosso possono essere un’ot-tima combinazione enogastronomi-ca. Sebbene i piatti a base di pesce del ristorante siano al centro dell’in-teresse, capisco subito che vini ros-si come il Brolo Campofi orin Oro e il Bonacosta, un espressivo Valpolicella Classico, sono in cima alla lista dei preferiti sia della clientela locale sia degli stranieri, perfetti con il loro “polipo lessato su letto di pomodori, zucchine e pane carasau”.L’Hotel Regina Adelaide a Garda è famoso per la sua posizione invidiabile, per gli ambienti arredati con gu-sto e la raffi nata cucina dello chef Andrea Costanti-ni. I conoscitori di vino trovano nell’ampia carta una va-

Un antico frantoioospita a Gardail ristorante “Ai Beati”An old olive-oil mill in Garda is the site for “Ai Beati” restaurant

Page 23: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015
Page 24: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Oreste a Lazise conferma che pesce e vino rosso sono perfetti Fish goes perfectly with red wine, as Oreste’s in Lazise shows

sta scelta di vini Masi, adatti ad ogni occasione.Cosa non può mancare per una vacan-za da sogno?Una serata romantica in un ristorante elegante e raffi nato in una splendida posizione con vista panoramica dalla quale si domina tutto il Lago di Garda. Sulla costa est del lago non si possono non visitare tre indirizzi imperdibili, che combinano una cucina eccezionale fat-ta di specialità locali e cucina creativa del territorio abbinandosi camaleonti-camente a partire dal Frescaripa, o dal sempre richie-stissimo Campofi orin, fi no all’elegante potenza di uno dei cinque Amaroni della Cantina Masi.I proprietari Sara e Federico Chignola, del ristorante stellato Casa degli Spiriti a Costermano con vista moz-zafi ato a 180° sul lago, propongono un’inedita ricetta in abbinamento all’Amarone Riserva di Costasera accura-tamente studiata ed eseguita con passione, tecnica e ri-gore dallo chef Paolo Cappuccio: “capesante arrostite con carciofi soffi ci e croccanti, succo di vitello all’Amaro-ne della Valpolicella”: una festa per il palato.Il Ristorante Ai Beati, l’elegante locale ricavato dalla ri-strutturazione di un antico frantoio del 1400 sulle colline di Garda, di proprietà del Sig. Pierfrancesco Belfanti, of-fre una cucina rispettosa dei criteri della stagionalità. Un esempio su tutti è “petto di faraona ripieno di fois gras e melanzane alla menta” che si può godere con un bic-chiere di Campofi orin seduti sulla terrazza godendo di un panorama stupefacente.

taste and its elegant cuisine is provid-ed by chef Andrea Costantini. Wine lovers will see a wide range of Masi wines on the list, something for every occasion.What are the essentials for a dream holiday? Fundamentally, a romantic evening in an elegant and refi ned restaurant in a splendid position with a beautiful panoramic view over Lake Garda. There are three not-to-be-missed restaurants on the eastern shore of the lake which combine ex-

ceptional traditional local cuisine with creative local cooking, all matched chameleon-like with Frescaripa, or the ever-popular Campofi orin, or the power of one of the fi ve Cantina Masi Amarones.Sara and Federico Chignola, owners of the Miche-lin-starred Casa degli Spiriti restaurant in Costermano, with breathtaking 180° views over the lake, suggest an unusual recipe to go with Amarone Riserva di Costa-sera, prepared with passion, technique and skill by chef Paolo Cappuccio: “roast scallops with thinly-sliced crunchy artichokes, and a veal and Amarone della Val-policella jus”: a feast for the palate.The Ristorante Ai Beati on the Garda hills is an elegant structure created out of an old olive-oil mill from 1400 belonging to Sig. Pierfrancesco Belfante. Its cuisine is seasonally based; a good example is the “breast of guinea fowl stuffed with foie gras and minted auber-gines” that can be enjoyed with a glass of Campofi orin on a terrace with a stupendous panoramic view.

Campofi orin di Masi protagonista delle tavole del Lago di Garda e del suo entroterra.Masi Campofi orin, star turn on the tables around Lake Garda and its hinterland.

Pagina a fi anco. Paola Lucchi guida con la sorella Laura la “Taverna Da Oreste” a Lazise, dove anche il pesce è abbinato a vini rossi come Brolo Campofi orin Oro.Facing page. Helped by his sister, Paola Lucchi runs the “Taverna Da Oreste” in Lazise, where fi sh is paired with red wines such as Brolo Campofi orin Oro.

Page 25: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

23

Monica Kellermann, giornalista e scrittrice, vive tra Monaco e il Lago di Garda.

Il suo amore per la terra e le genti italiane si rispecchia nei numerosi volumi e articoli dedicati

alla natura, alla cultura, al cibo e al vino del Lago di Garda.

Monica Kellermann, writer and journalist, lives in Munich and Lake Garda. Her love for the land and for Italians is refl ected in the numerous books she has written on the environment, culture, food and wine of Lake Garda.

Lo stesso vale per la Taverna Kus, a San Zeno di Mon-tagna dove, anche se non da tutti i tavoli si può godere di vista sul lago, il buongustaio e l’appassionato di vino non rinuncerebbero mai all’ottima cucina servita in que-sto locale romantico e accogliente.Nella parte trentina del Lago di Garda le attività sportive sono in primo piano. Per chi desidera non solo quieta-re il proprio appetito ma soprattutto assaporare deliziosi piatti, i posti giusti da frequentare sono sia il Ristoran-te Leon D’Oro sia l’elegante Al Volt. Due locali diversis-simi per lo stile di arredamento, ma in entrambi l’ospite viene viziato con autentiche prelibatezze e una grande scelta di vini Masi.Mi sono appena accorta che nel mio viaggio enoga-stronomico, ho incontrato solo vini rossi di Masi. Ma sa-rebbe molto adatto allo spirito vacanziero il fragrante e fresco Rosa dei Masi, con i suoi rifl essi color cerasuolo e con i suoi aromi di lampone e marasca, perfetto per un aperitivo o come accompagnamento ad antipasti, di si-curo gradimento per ospiti nazionali e internazionali.

The same goes for Taverna Kus in San Zeno di Mon-tagna, where, despite the fact that not all the tables have views of the lake, food and wine enthusiasts will not regret trying the excellent cuisine of this romantic and welcoming place.Hotels on the northern, Trentino side of Lake Garda are largely devoted to sporting activities. But anyone in need of a good meal and who wants to try some de-licious cooking as well, should go either to Ristorante Leon D’Oro or the elegant Al Volt. The two restaurants are very different in their style of furnishing, but both spoil their guests with a range of authentic delicacies and a great selection of Masi wines.I have just realised that during my gastronomic tour I have only touched on Masi’s red wines. But the holiday spirit would be much better suited to Masi’s rosé wine, the fresh and fruity Rosa dei Masi, with its cherry-red colour refl ections and its raspberry and marasca cher-ry aromas – perfect for an aperitif or as an accompa-niment to the antipasti course, and of great interest to Italian and foreign tourists alike.

POLIPO LESSATO CON ZUCCHINE POMODORO FRESCO E PANE CARASAU

Preparazione: lessare il polipo con limone e aromi. Tagliare le zucchine a julienne molto sottile e mari-narle con limone, olio e sale. Preparare una dadola-ta di pomodoro privato di pelle e semi. Ammollare in acqua del pane carasau e ricavarne un rettango-lo, friggerlo in olio bollente. Comporre il piatto par-tendo dalla dadolata di pomodoro quindi la tegola di pane, le zucchine marinate ed infi ne l’insalata di po-lipo condito con olio limone e sale.

BOILED OCTOPUS WITH COURGETTES, FRESH TOMATO AND CARASAU BREAD

Preparation: boil the octopus with lemon and fl a-vourings. Cut the courgettes into extremely thin juli-enne strips and marinade with lemon, olive oil and salt. Peel the tomato, de-pip it, and dice. Soften car-asau bread in water, make into a rectangle and deep fry. Serve the dish by starting with the diced tomato, adding the fried bread, the marinated cour-gettes and lastly the octopus salad seasoned with olive-oil, lemon and salt.

Page 26: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

VENEZIEART DE VIVRE

VENETIANART DE VIVRE

di Sigrid Verbert

UNA BLOGGERIN CUCINACON CAMPOFIORIN

A BLOGGER IN THE KITCHEN WITH CAMPOFIORIN

Gli abbinamenti con i piatti per il 50° compleanno del grande vino di casa MasiFood pairings for the fi ftieth birthday of Masi’s great wine

Wine is famous for showing its natural versatility at its best when served with food. Which is why we decided to do the “table test” and show you the fi fty shades, sorry, fi fty recipes, for Campofi orin with food. In fact, it’s me who will keep you company in the kitchen, show-ing you recipes and dishes made to work with Campo-fi orin: exciting and unusual pairings that are, above all, delicious to eat.Let me introduce myself. My name is Sigrid, I origi-nally come from Belgium, but I’m Italian by adoption and just for the moment I live in New York. I write cook books (8 so far), I am a food-blogger and food-pho-

Si dice che il vino mostri la sua naturale versatilità al meglio quando lo si abbina al cibo. Così abbiamo pen-sato di fare la prova della tavola e di mostrarvi le cin-quanta sfumature, pardon, ricette, del Campofi orin. In-fatti, sarò a farvi compagnia in cucina, proponendovi ricette e piatti che possano appunto dialogare col Cam-pofi orin, creando abbinamenti divertenti, insoliti, ma so-prattutto molto piacevoli.Permettetemi intanto di presentarmi. Mi chiamo Sigrid, sono belga di origine, italiana di adozione e momenta-neamente espatriata a New York. Sono autrice di libri di cucina (otto in tutto), foodblogger e fotografa di cibo in

Page 27: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

25

PAPPARDELLE AL PESTO DI ZUCCHINE E ANACARDI CON VONGOLE E PANCETTA

Ingredienti per 4 persone: pappardelle all’uovo 320 g, zucchina media 1, anacardi 50 g, parmigia-no reggiano 40 g, basilico 2 rametti, aglio 1 spic-chio, olio extravergine di oliva 1 dl, vongole 400 g, pancetta 50 g, sale.

Preparazione: lavare la zucchina e, con un pela-patate, prelevarne la buccia. Scottare le listarelle di buccia in acqua bollente per un minuto, scola-re e passare sotto l’acqua fresca. Frullare le buc-ce di zucchina insieme al basilico, l’aglio, il par-migiano, gli anacardi, una presa di sale e l’olio d’oliva.

La blogger Sigrid Verbert proporrà per un anno nel suo www.cavolettodibruxelles.it una serie di ricette creative abbinate al versatile Campofi orin.Over the next year, blogger Sigrid Verbert is going to post a series of creative recipes to go with the ever-versatile Campofi orin on her website www.cavolettodibruxelles.it

PAPPARDELLE WITH COURGETTE PESTO AND CASHEWS WITH CLAMS AND PANCETTA

Ingredients for 4: 320 g egg pappardelle 1 me-dium courgette 50 g cashews, 40 g parmigiano reggiano, 2 sprigs basil, 1 clove garlic, 1 dl extra-virgin olive oil, 400 g clams, 50 g pancetta, salt.

Preparation: wash the courgette and peel the skin off in ribbons with a potato peeler. Blanch the courgette ribbons in boiling water for one minute, drain and refresh with cold water. Blend together the courgette pulp, basil, garlic, parmi-giano and cashews in a mixer with a pinch of salt and the olive oil.

Page 28: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

2622666262262662662666666662666622626666666666626626226626666666666662662626666666666662266666666666666262622222226666666666626662222222222226262262666666666622222622262222266666666666666262222222262222622226666666662626266222626262262622222666666666666666622226222622222622666666666666626266222622226226666666666662626662222262626266666666662622626222222666666666666626222222226266666666662222262222222626666666666662222222226666666662222222226666666626622222222266666666622222666666666662226666666622222226666666662266666666666622222226666666666622226226666666622666666666666622222666666666666

tographer in all its many forms, and occasionally you see me as a TV chef. I worked with Gambero Rosso for several years and that’s when I formed an insatiable curiosity for new tastes and for the pleasure of sniffi ng at pots and pans. So Masi’s invitation was like being asked to matchmake, to pair recipes with an elegant, attractive wine, that is above all just a delight to drink. The result being that for this fi ftieth birthday party for Campofi orin I am going to prepare a real 360° ban-quet. 50 recipes are going to be presented, suitable for just about any eating situation, from the most im-promptu to the most formal, including those new occa-sions like brunch and the aperitif, without forgetting of

tutte le sue forme e sembianze, occasionalmente cuoca televisiva. Ho collaborato per diversi anni con il Gambe-ro Rosso e di quel periodo, conservo l’irrefrenabile curio-sità per i sapori nuovi e il piacere di annusare pentole e calici. L’invito dell’azienda Masi è quindi arrivato come un invito a nozze: poter immaginare una serie di ricette in-torno a un vino piacevole quanto elegante è innanzitut-to un grandissimo piacere. Sicché, per questo cinquan-tesimo compleanno del Campofi orin, vi proporremo un vero e proprio banchetto a trecentosessanta gradi. Di questo progetto risulteranno una cinquantina di ricette, per un po’ tutte le occasioni in cui si mangia e si beve, da quelle più improvvisate a quelle più formali, passan-do per quei nuovi riti che sono il brunch e l’aperitivo,

Page 29: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

27

senza dimenticare ovviamente le riunioni di famiglia: tut-ti i momenti topici di chi vive in Italia e nel mondo oggi.Proprio come il Campofi orin, le ricette che vi serviremo hanno solidi radici italiane; come lui che ha un desti-no globale, rallegrando le tavole di mezzo mondo, andremo all’este-ro, spizzicando ingredienti e abbi-namenti qua e là, intrecciandoli alla tradizione italiana che rimane il no-stro punto di partenza.Potrete seguire, commentare e condividere questa nuova avven-tura con le mie ricette per Campo-fi orin, sul sito internet e sui social media dell’azienda. Potrete sfogliar-le, con calma, in un volume che sarà presentato in oc-casione di Vinitaly 2016. Intanto, vi invito calorosamente ad accompagnarci in questo viaggio gustoso in cinquan-ta ricette, e infi ne, suggerirei un brindisi: Buon comple-anno, Campofi orin!

course family get-togethers and all those important oc-casions for people in Italy and abroad in modern times.Just like Campofi orin, our recipes have solid Italian roots and an international mission to enliven the eat-

ing habits of half the world. So we’ll travel abroad, nicking ingredi-ents and taste matchings here and there, and marrying them with the Italian tradition that is our point of departure.You can follow this new adventure on the Masi website and on Masi social network links, discussing and sharing our ideas, and later, at your leisure, you’ll be able to leaf

through a book of the series to be presented at Vinitaly 2016. Meanwhile, you are warmly invited to come with us on this taste journey through 50 recipes. May I sug-gest a toast? Happy Birthday, Campofi orin!

Sigrid Verbert, giornalista, fotografa, foodblogger, belga di origine, ha vissuto a Roma e New York.

A Roma ha preso inizio l’avventura «Cavoletto di Bruxelles», il suo foodblog nato nel 2005. Da allora ha fi rmato 8 libri di

cucina (per Gambero Rosso, Rizzoli e Mondadori) e ha presenziato per una stagione ai fornelli de La5.

Sigrid Verbert, journalist, photographer, foodblogger, Belgian by origin, has lived in Rome and New York. Her foodblog «Cavoletto di Bruxelles» began as an adventure in Rome in 2005. Since then she has written 8 cook books (for Gambero Rosso, Rizzoli and Mondadori) and has presided over the ovens for a season on La5.

Saranno raccolte in un volume che verrà presentato al Vinitaly 2016Recipes to be collected in a book presented at Vinitaly 2016

Gli appassionati del cosmopolita Campofi orin sono in più di 80 paesi nel mondo.Cosmopolitan Campofi orin has its fans in more than 80 countries in the world.

Nella pagina a fi anco, in basso.Vigneti Masi nella Valle di Marano, Valpolicella.Bottom left. Masi vineyards in the Marano Valley, Valpolicella.

Dal 1964 Campofi orin ha inaugurato una nuova categoria di vini veronesi, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale.Campofi orin has represented a new style of Veronese wines since 1964, and has won prizes the world over.

Page 30: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

SERVIZIFEATURES

di Antonio Di Lorenzo

LA COSCIENZA DI ERMANNO OLMI: LA DISOBBEDIENZA È UN DOVERE

ERMANNO OLMI’SCONSCIENCE:DISOBEDIENCEIS A DUTY

“Torneranno i prati” è il grido di ribellione alla guerra e agli ordini assurdi“Torneranno i prati” (“Th e fi elds will come back”) is against war and absurd orders

Con Torneranno i prati, Ermanno Olmi racconta la Gran-de Guerra, a cento anni di distanza, nel modo più disar-mante e responsabile: giustifi cando la disobbedienza agli ordini assurdi. E affermando, a rovescio, il primato della libertà dell’uomo, della sua coscienza e quindi del-

A hundred years after the event, Ermanno Olmi’s fi lm Torneranno i prati (“The fi elds will come back”), deals with the Great War, lightly and authoritatively, justi-fying disobedience to orders that were absurd. And also affi rming the primacy of the liberty of man and

Page 31: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

29

his conscience, and peace based on these principles, summed up in a sin-gle basic requirement: honesty. His fi lm quickly brings to mind Don Loren-zo Milani’s famous instruction “Obbe-dire in piedi” (“Obey standing up”, or “Obey with action”) from the author’s radical correspondence with military chaplains fi fty years ago entitled “Obe-dience is no longer a virtue”. But Olmi’s fi lm is no simplistic anti-war

“J’accuse”. The ferocity and absurdity of the First World War has already been explored by fi lm classics such as Stanley Kubrick’s “Paths of Glory”, Francesco Rosi’s “Many Wars Ago” and Mario Monicelli’s “The Great War”. 83-year-old Olmi remembers his father speaking about his experience as a 19-year-old assault trooper

on the Isonzo and Carso fronts in the Great War when he told his children in the 1930s that: “If war comes you’ll know what it means to leave even the small-est morsel on your plate.” Sadly, they did learn what it meant too.Born in Bergamo, but now living in Asiago, Olmi won the Masi Civiltà Veneta Prize in 1994. He explains that his fi lm is a response to modern preoccupations: “We live at the eve of a time that could well be like it was in 1915, but with consequences that could be consider-ably more serious. I feel afraid, but the hour for terrible

“Ciascuno di noi può e deve opporsi all’annientamento dell’uomo”“Each one of us can and should oppose the destruction of his fellow man”

la pace che si fonda su questi principi, riassunti in un solo comandamento lai-co: onestà. Torna subito in mente l’invi-to a “Obbedire in piedi” di don Lorenzo Milani, autore cinquant’anni fa di quel carteggio rivoluzionario con i cappellani militari che fu “L’obbedienza non è più una virtù”. Ma il fi lm di Olmi non è un semplici-stico “J’accuse” antimilitarista. Il vol-to feroce e assurdo del primo confl itto mondiale è stato già spiegato al cinema da capolavo-ri come Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, Uomi-ni contro di Francesco Rosi, La Grande Guerra di Ma-rio Monicelli. Di quelle vicende l’83enne Olmi ha memoria nelle pa-role del papà, che fu diciannovenne ardito bersagliere

sull’Isonzo e sul Carso, quando negli anni Trenta racco-mandava ai suoi bambini: “Se verrà la guerra capire-te cosa vuol dire lasciare nel piatto anche un boccone avanzato”. Se ne resero conto, purtroppo.Il maestro, bergamasco di nascita ma asiaghese di adozione, premio Masi per la Civiltà veneta nel 1994, fa un passo in avanti. Il suo fi lm è la risposta a quel rovel-lo che lo assilla oggi: “Viviamo una vigilia che rischia di somigliare molto a quella del 1915, ma con conseguen-ze ben più gravi. Dentro di me ho qualche tremore, ma non è ancora scattata l’ora in cui accadranno even-

“Torneranno i prati” racconta una storia vera accaduta nel 1917 sull’Altopiano di Asiago.“The fi elds will come back” is the true story of events on the Asiago plateau in 1917.

Il “carismatico” Andrea Santamaria interpreta l’uffi ciale territoriale, protagonista della storia con i suoi commilitoni.“Carismatic” Andrea Santamaria plays the territorial offi cer whois the hero of the story with his fellow soldiers.

Page 32: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015
Page 33: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Ermanno Olmi sul set del fi lm girato nei luoghi della Grande Guerra.Ermanno Olmi on the set of his fi lm shot in Great War locations.

Page 34: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

323323232323232233322233233332222223232222333

ti terribili. Siamo ancora in tempo”. In tempo a ritorna-re padroni di noi stessi; in tempo a far parlare la Storia con la voce di chi l’ha vissuta, quella di chi non ha pa-rola, non quella degli intellettuali che l’hanno scritta; in tempo per comprendere “che la guerra non è l’epide-mia di un virus sconosciuto, ma è un virus conosciutissimo”.Il fi lm è la metafora di questo viag-gio, un percorso interiore di libera-zione da quell’assillo di sopraffare il prossimo che ha accompagna-to il genere umano dalle caverne al ventunesimo secolo. Perché un uffi ciale e un soldatino, sperduti in un avamposto decidono di rispon-dere “signornò” agli ordini assur-di nella notte della trincea e della ragione? La risposta è collocata nell’autunno del 1917, sui monti di Asiago e ha il colore grigioverde delle divise, ma è assai legata alle preoccupazioni dell’oggi. Ciascuno di noi, spiega il mae-stro, in ogni situazione, può e deve opporsi all’annien-tamento dell’uomo; può e deve ribadire il valore del-

events has not yet come. We still have time.” Time to fi nd ourselves again; time to let history be related by those who have not been heard but who actually lived it, rather than by the intellectuals who write about it; time to understand that “war is not a plague started

by an unknown virus, but that we know all about this virus.”The fi lm is the metaphor of this journey, an interior journey of liberation from the worry about overcoming the next man that has been with the human race from its caveman beginnings to the twenty-fi rst century. Why do an offi cer and a private soldier, lost in a front-line post, decide to

reply “No, sir” to absurd orders in the darkness of the trenches and their minds? The reply is set in the au-tumn of 1917 on the mountains of Asiago and spoken by soldiers in grey-blue uniforms, but it’s just as rele-vant today. Each of us, explains the maestro, can and should oppose the destruction of his fellow man at all

“Il rischio del XXI secolo è di annegare nella indifferenza quotidiana”“The risk of the XXI century is of drowning in quotidian indifference”

Page 35: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

33

times. We can and should rediscover our consciences, so that the world does not get lost in the fog (that’s how he describes it) of indifference that is killing eve-ryone, sleep-walking to disaster, convinced that we can’t do anything to change because “that’s what the world is like…”What does the enemy look like? Those soldiers in Asia-

go talked the same language, knew each other, and even did each other favours. The enemy never actually appears on screen. Their presence is felt, like the Tartars in Buzzati’s De-serto, as an imminent event. But the maestro keeps his surprise to the end. One line from the script lets us into the secret: “Our real enemy is ourselves, because often we create an adversary to fi ght which is really

a substitute for our own omissions and failures.” This is the fi lm’s philosophy: stressing our own personal re-sponsibility for creating peace. For the same reason, no badges or names appear on the uniforms. Characters do not have names; they are just “Territorial Offi cer” (Claudio Santamaria), “Lieutenant”, “Captain”, and so on. Denying the characters names is a choice de-signed to accentuate the universal signifi cance of the message.

la coscienza, senza lasciare che il mondo anneghi nel-la nebbiolina – la chiama così – dell’indifferenza che ci sta uccidendo tutti, ammalati di “sonnolenza”, convin-ti di non poter fare nulla per cambiare: “Tanto il mondo va così…”.Che faccia ha il nemico, quei soldati che al Termine di Asiago parlavano la stessa lingua, si conoscevano, si fa-cevano anche favori? Il nemico nel fi lm non si vede mai. Evocato, come i tartari del Deserto di Buzzati, resta una presenza-assenza incombente. Il maestro, però, ha in serbo una so-presa nel fi nale. La fa intuire con una frase: “Il nostro vero nemico siamo noi stessi, perché molto spesso ci creiamo dei nemici contro cui com-battere, per combattere in realtà i no-stri fallimenti e le nostre omissioni”. Perfettamente in linea con la fi losofi a del fi lm, che pun-ta a responsabilizzare ognuno per creare la pace. Per lo stesso motivo, non appare nessuna mostrina sulle divi-se, né compaiono nomi, ma esiste solo l’uffi ciale terri-toriale (Claudio Santamaria) il tenentino, il capitano e così via. La scelta di rendere impersonali i personaggi serve na-turalmente ad accentuare il signifi cato universale del messaggio.

“Il nemico non si vede mai, ma in realtà siamo noi stessi”“You never see the enemy, but actually the enemy is ourselves”

Nella pagina a fi anco.Ermanno Olmi sul set del fi lm. Il maestro racconta la metafora di un viaggio che è anche un percorso interiore dell’uomo d'oggi.Facing page. Ermanno Olmi on set. Maestro Olmi has made an allegorical fi lm about a journey that is also a modern person’s voyage of self-discovery.

A lato.La Fondazione Masi ha assegnato a Olmi il “Premio Masi Civiltà Veneta” nel 1994: qui il regista con l’allora presidente Demetrio Volcic.This page.The Masi Foundation awarded Olmi the Masi Civiltà Veneta Prize in 1994. Pictured here, Olmi with the then president, Demetrio Volcic.

Page 36: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

34

UN VINO UNA STORIA

WINE STORIES

di Nereo Pederzolli

SCHIETTAFINEZZANOBILEELEGANZA

HONEST FINESSE AND NOBLEELEGANCE

Coltivare il tempo per recuperare i valori che scandi-scono l’identità di un territorio, l’indole di una famiglia, la piacevolezza di un prodotto è un mix di sapienza e speranze. In Vallagarina – dove il fi ume Adige si espan-de quasi sgorgando dalle sovrastanti Dolomiti – esso si concretizza anche nei fi lari di viti inconfondibili, in declivi che segnano borghi, nei paesi e nei masi agricoli, arche-tipi rurali e custodi dello sviluppo di una comunità for-giata dalla montagna.Sono caratteri indelebili, scaturi-ti da ameni contrasti dell’habitat stesso, che conserva e nel con-tempo rilancia nuove opportunità: anche quelle legate al frutto del-le variegate vendemmie dolomi-tiche, di quanti coltivano appunto il tempo per diffondere la cultura del vino.In Vallagarina, i conti Bossi Fe-drigotti sono sinonimo di presidio enoico dal lontano 1697; dinastia nobiliare con l’amore per la terra nel loro Dna, salde radici vitivinicole, sapienti intuizioni enolo-giche, per rilanciare vini autenticamente legati alla loro storia. Sono sinonimo di classe, sincerità e stile tut-to dolomitico. Come stimola l’assaggio di questo vino

Il Vign’Asmara della Cantina Bossi Fedrigotti ha un fascino ancestraleCantina Bossi Fedrigotti’s Vign’Asmara has the charm of times past

The cultivation of time to rediscover the values that go into the identity of a territory, the make up of a family, the appeal of a product. A mixture of know-how and aspirations. Made in the Vallagarina, where the Adige river broadens out, almost erupting from the Dolomites, made from very particular rows of vines, on slopes that mark out rural hamlets, villages and agricultural estates, guardians of the well-being

of communities forged by the mountains.Characteristics from time imme-morial these, drawn from happy contrasts in the local environment that both protect the status quo and allow for innovation. Innova-tion linked to vintages in the Do-lomites, vintages that use time to spread the culture of wine.In Vallagarina, the Conti Bossi Fe-

drigotti family has been a natural leader in winemak-ing since 1697; a noble dynasty with love for the land in their DNA, solid viticultural roots, intuitive skill in win-emaking, skill in launching wines with authentic links to their history and class, expressing sincerity and a com-pletely Dolomitic style. It’s an experience tasting a fasci-

Composto da Chardonnay e Traminer affi nati in rovere e acciaioMade of Chardonnay and Traminer, aged in oak and stainless steel

Ampelografi a dello Chardonnay.Ampelography of Chardonnay.

Page 37: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

35

nating white wine: Vign’Asmara 2013. The name comes from Villa Asmara, a sumptuous villa lost in the middle of the 19th century as the result of a far-off war that lives on in memory alone in the hillside vineyards that

slope down to Lake Garda and the basalt-fronted terraces that face Rovereto and Isera. But what remains, embellished by judicious viticultural technique, is the vine-yard that made Asmara one of the premier cru sites of the whole Triveneto.It’s a specialist vineyard, not too big, planted with Chardonnay vines mostly more than fi fty years old, suspended between the ledg-es overlooking the lake and the slopes that lead up to Mount Bal-do, an area cultivated almost as if it were a garden.A famous grape variety, Char-donnay, together with a variety rarely seen on the hills of Rover-eto, Traminer, growing under the benign infl uence of the breezes from nearby Lake Garda, both unite with the special nature of the vineyard site: dark, basaltic, densely-packed chalky soil. All this makes Vign’Asmara a very mod-ern wine: international in style but with specifi c local roots. A white wine that speaks many lan-guages, but has not forgotten its accent, the typical phonetic ca-dences of its beautiful land of origin.The grapes are picked by hand and cultivated using sound, sus-

tainable environmental practices. Harvesting takes place in tranches, according to prevailing weather con-ditions, in a process designed to produce the healthiest grapes possible. Yields are kept low and vinifi cation is carried out traditionally.The Chardonnay component (the largest) is left to mature in small new oak barrels while the Tramin-er ages in modern stainless steel tanks designed to conserve its intrinsic aromatic characteristics. As-

bianco assolutamente affascinante: Vign’Asmara 2013. Esso è edicato, nel nome, al mito che ancora aleggia tra fi lari collinari che puntano verso il lago di Garda, tra terrazzamenti basaltici di fronte a Rovereto e Isera; qui, fi no a metà dell’800, si ergeva la sontuosa villa Asmara, dimora no-biliare, travolta purtroppo da vicis-situdini belliche fortunatamente lontane. Ma preciso rimane – ac-cudito con lungimirante tecnica agronomica – il suo vigneto, che rendeva l’Asmara uno dei primi cru del Triveneto.È un vigneto stanziale – l’età di gran parte delle piante di Char-donnay supera il mezzo secolo – di contenute dimensioni, sospe-so tra i balzi lagarini e i pendii che portano al monte Baldo, spazio coltivato quasi fosse un giardino.Sono piante di viti di varietà rino-mate – Chardonnay, assieme a Traminer, tipologia veramente in-solita tra le colline di Rovereto – infl uenzate marcatamente sia dal vento benefi co che spira dal vicino Garda, sia dall’unicità dei terreni dove crescono, con basalto scuro, in compatta composizione calca-rea. Tutto questo per trasferire nel Vign’Asmara caratteri di contem-poraneità: stampo internazionale e altrettanta nostrana specifi cità. Un vino bianco che dialoga in – e con – tante lingue, senza dimenti-care l’accento, la tipica cadenza fo-netica della sua terra, della bellez-za del luogo dove nasce.Trattasi di uve vendemmiate a ma-no, dopo pratiche colturali di sana sostenibilità ambien-tale, con tempi di raccolta differenziati, rispettosi dell’an-damento climatico dell’annata, nella tutela della spon-tanea vigorìa delle varietà, senza forzature produttive (basse, le rese per ettaro) con altrettanta mirata vinifi ca-zione tradizionale.Lungo è il riposo in nuove piccole botti di rovere per lo Chardonnay (vitigno prevalente) mentre il Traminer si evolve in moderni contenitori d’acciaio, per conservarne

Un vino gentile e scattante ma con una poderosa impostazione A wine with verve and style, but with an imposing structure too

Page 38: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

36

tutta la sua intrinseca aro-maticità. Entrambi sono accuditi con sapiente pazienza, in attesa dell’as-semblaggio fi nale, coltivando il tempo.L’assaggio della prima annata di Vign’Asmara 2013 re-cupera il fascino per certi versi ancestrale che evoca il suo nome e rilancia una gamma di sensazioni decisa-mente appaganti: sommatoria di schietta fi nezza, nobi-le eleganza e vibrante fi nale; dorato nell’aspetto, lumi-noso, solatìo, conciliante nell’approccio; largo quanto avvolgente nel ventaglio aromatico, timbro fragrante, con note di agrume, spezie, pepe bianco e pure alloro. Si staglia con implacabile nitidezza, per poi richiamare al palato stimo-li trovati negli aromi; sapido, polpo-so, un ricamo di sapori, supportati da un’architettura strutturale pos-sente, gentile e scattante seppur di poderosa impostazione. Che lo rende vino subito coinvolgente, di-namico, di grande equilibrio sen-soriale, con coerente progressio-ne fi nale.Vign’Asmara 2013 è un vino insolito e per certi versi pro-vocatorio – nell’amalgama tra Chardonnay e Traminer – ma proprio per questo, per la forza della sua innovati-va identità, in grado pure di sfi dare il tempo. Come po-chi vini da uve a bacca bianca (la sintonia è basata sulla dominante austerità – 80% – dello Chardonnay, com-pletata dalla speziata fragranza del Traminer) possono permettersi.

semblage for the two varieties follows a fi nely-judged ageing process, cultivating time.Vign’Asmara 2013, the fi rst vintage; the charm of the vanished house comes through with a range of wonderful taste

sensations. Honest fi nesse, no-ble elegance and a vibrant fi nish are all there. Golden, luminous, light-fi lled and easy to approach. A broad aromatic spectrum holds hints of citrus peel, spices, white pepper and even bay leafs. Out-standing for its linear directness, and complemented on the palate by the nose. Rich, fl eshy, complex tastes, supported by an impos-

ing structure; attractive and approachable despite its full-bodied nature. Which makes it a wine of great charm: dynamic but well balanced and fi nishing with great clarity.Vign’Asmara 2013 is in some ways unusual; its re-markable balance is based on the dominant auster-ity coming from 80% Chardonnay complemented by the fragrance of the Traminer. But controversial as

Si ritrovano nel bicchiere aromi e profumi della sua VallagarinaAromas from its Vallagarina origins on the nose

Page 39: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

37

Nereo Pederzolli, trentino, fotografo, cineasta, giornalista radio-televisivo, inviato speciale della Rai, appassionato enogastronomo, impegnato nella difesa delle genuine

tradizioni agroalimentari. Tra i soci fondatori di Slow food, ha pubblicato libri gastronomici ed enologici.

Nereo Pederzolli, from Trentino, photographer, fi lm-maker, TV and radio journalist, correspondent for the RAI, gastronomic expert specialising in authentic gastronomic traditions. One of the founders of Slow food and the author of various books on food and wine.

this blend of Char-donnay and Tramin-er may be, it gives the wine an innovative identity and means it will age well - an unusual quality for a wine made from white grapes.

I vigneti di Traminer, uva dallo splendido colore rosa intenso, nelle tenute Bossi Fedrigotti prospicienti la Valdadige.Traminer grapes with their beautiful pinkish colour in Bossi Fedrigotti vineyards overlooking the Valdadige.

Page 40: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

38

VITE E VINO NELLE VENEZIE

VINES AND WINE IN THE VENETIAN AREA

di Lucio Bussi

LA PERGOLA IN COLLINA È L’IDEALE PER LA VITE

PERGOLA TRAININGON HILLSIDES:IDEAL FOR VINES

Il genius loci della Valpolicella ha saputo individuare ne-gli anni le buone pratiche che hanno regolato il modo di selezionare le uve da destinare all’appassimento tra-dizionale per la produzione di grandi vini rossi, a comin-ciare dall’Amarone e dal Recioto. Sì, proprio il genio del luogo, cioè lo spirito del territorio che si esprime attra-verso la sua gente, ha costruito nel vigneto e nel fruttaio queste prati-che che la sperimentazione scien-tifi ca non fa altro che confermare e raffi nare.L’allevamento della vite a pergola in collina, la scelta dei grappoli più spar-goli, la selezione di determinate varie-tà di uve sono un patrimonio di co-noscenze che il Gruppo Tecnico Masi codifi ca con una sperimentazione che viene presentata al tradizionale Seminario Masi a Vinitaly 2015 e che analizza l’andamen-to del processo di appassimento e di sovramaturazione nelle ultime tre annate, il 2012, il 2013 e il 2014 a secon-da del mutare di condizioni climatiche, varietali e agro-nomiche. “Tre annate profondamente diverse tra loro”, spiega il professor Lucio Brancadoro dell’Università di Mi-lano che con il suo staff accademico ha collaborato con

Il professor Lucio Brancadoro dell’università di Milano ha collaborato agli studiHelped by Professor Lucio Brancadoro of Milan University

I risultati del lavoro del Gruppo Tecnico Masi sugli ultimi tre anniResults of Masi Technical Group research in the last three years

The methods used to grow the best quality grapes used to make the region’s fi nest red wines – Amarone and Recioto, above all – are a product of local exper-tise refi ned by tradition: the genius loci of the Valpoli-cella region. It is the “genius” of the territory, expressed by its people, that has codifi ed the vineyard and dry-

ing loft practices that scientifi c ex-periment only serves to confi rm and perfect.Using pergola training for vines on hillside sites, selecting sparsely packed grape bunches, and the use of certain selected grape va-rieties are all part of the corpus of knowledge that the Masi Techni-cal Group presents as the result of their experiments at the traditional Masi Seminar at Vinitaly 2015. Under

examination is the development of the appassimento and over-ripening processes in the last three vintages – 2012, 2013 and 2014 – judged in relation to different climates, different grape varieties and different viticul-tural practices. “These were three profoundly different vintages,” explains Prof. Lucio Brancadoro from Milan University, whose team worked on the project with the

Page 41: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

39

il Gruppo tecnico Masi nella sperimen-tazione. “Il 2012 è stata un’annata piut-tosto calda, mentre il 2013 media cui è seguito un 2014 piovoso e freddo. In-somma tre situazioni che possono sin-tetizzare le situazioni più diverse”.L’analisi è stata fatta su uve Corvina e Corvinone in vigneti di pianura e di col-lina delle proprietà del Gruppo Masi tra Gargagnago, Mazzano e Torbe, alleva-ti a pergola o a guyot. Sono state fatte anche delle sottotesi con diversi tratta-menti agronomici (trattamenti con cal-cio e defogliazioni). Il dettaglio degli effetti delle combina-zioni delle varianti sulla qualità fi nale dell’uva prodotta e posta ad appassire viene svelato al Seminario Masi a Vi-

nitaly, ma il professor Brancadoro anticipa che “l’effetto di quello che i francesi chiamano terroir e noi, più semplice-mente, identifi chiamo con la zona di produzione emer-gono in modo prepotente. Insomma, quello che defi -niamo come genius loci aveva già individuato da tempo quali siano le migliori modalità di allevamento della vite”.Notiamo evidenti differenze a seconda delle diverse si-tuazioni, specialmente in un’annata particolarmente dif-fi cile come il 2014”, aggiunge Raffaele Boscaini, coor-

Masi Technical Group. “2012 was quite a hot vintage, 2013 was temperate, and 2014 was cold and wet. So we have a representative selection of conditions in three different years.”The project looks at Corvina and Corvi-none grapes in Masi-owned vineyards located in Gargagnago, Mazzano and Torbe in hillside sites and on the plains, trained in both pergola and Guyot fashion. Further variations were intro-duced with two different vineyard inter-ventions: using calcium and defoliation.

Full details of the effect of all these variables on the fi -nal quality of the grapes selected for appassimento will be presented at the Masi Seminar at Vinitaly, but Prof.

Brancadoro reveals in advance that “the effect of what the French call terroir and we identify more simply as the zone of production is crucial. All in all, what we defi ne as the genius loci is how the best way to grow grapes was decided, long ago.”“Different results come into play in different situations, especially in years with diffi cult climatic conditions, such as 2014”, adds Raffaele Boscaini, co-ordinator of the Masi Technical Group. “We checked for what hap-

Confronto tra guyot e pergola in collina: gli infrarossi rivelano la notevole differenza di microclima nei vigneti.Comparison between Guyot and pergola training in hillside vineyards: infra-red images reveal the notable differences in microclimate in the vineyards.

I grappoli più radi fanno circolare meglio l’aria e limitano l’umiditàSparsely packed grape bunches help air circulation and limit humidity

Page 42: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

4040404000044444000444044440444440440444040444040400404040404004040000444444444444444440400004040400040404000400444444444440444444040000004040004444444404444444444000400000040040404444444044444004040400000444444444444000404040000444444444444444440000000400004444444444000040040004440004040004040000000044444444400000400000000000044444400040040400000044440000404000040404440000040000000440400000000004444400000000000044440000000044444040040000000444440000404040000444444000000444444400000000044444440040000000000044444444444444444444444444444444444444444444444444444444

dinatore del Gruppo Tecnico Masi. “Abbiamo verifi cato cosa accade in situazione climatiche avverse nella zona del grappolo; sono emerse quelle evidenze che confer-mano che i grappoli spargoli sono ideali perché fanno circolare meglio l’aria e limitano la presenza di umidità”.E la forma di allevamento più adatta, aggiunge il profes-sor Brancadoro, “si conferma la pergola in collina, che

pens in contrary weather conditions as far as the grape bunches are concerned; what emerges is a confi rma-tion that sparsely packed grape bunches are best, because they allow the air to circulate and prevent hu-midity building up.”“And the best form of vine training,” adds Prof. Bran-cadoro, “is confi rmed as pergola in hillside sites: this

Page 43: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

41

Lucio Bussi è stato giornalista del quotidiano “L’Arena” di Verona dal 1990, responsabile del settore Economia / Interni ed Esteri.

Laureato in Scienze agrarie e autore di pubblicazioni sul settore del vino, ha collaborato con quotidiani nazionali e periodici

specializzati di Economia. All’Università di Verona ha tenuto corsi di comunicazione nel settore enologico.

Lucio Bussi has been a journalist with “L’Arena”, Verona’s daily newspaper, since 1990. In charge of the Domestic and Foreign Economics section. He has a degree in Agricultural Sciences and is the author of books on the wine sector. He has worked with national daily newspapers and specialised fi nancial publications. Lecturer on communications in the wine world at the University of Verona.

crea attorno a sé un microclima adatto per dare aci-ni sani e serbevoli adatti all’appassimento. La pergola – aggiunge – lima gli eccessi termici e luminosi e que-sto permette una fi siologia miglio-re della vite”.“Queste ricerche sono destinate a studiare il modo per ridurre i trat-tamenti in vigna e a proseguire nei processi di costante miglioramen-to non solo delle nostre uve – spie-ga Boscaini – ma anche di quelle dei nostri conferenti costantemen-te seguiti dal Gruppo Tecnico Masi. Sono una quarantina di famiglie con alcune delle quali abbiamo rapporti da moltissimi anni; puntiamo con incontri di formazione con il profes-sor Brancadoro a trasmettere la fi losofi a di fondo dell’a-zienda: quella di produrre uve principe per ottenere poi il miglior Amarone”.

creates its own microclimate, perfect for grapes that will undergo appassimento. Pergola training limits extremes in temperature and light, which makes for

grapes that are better formed.”“This research is ultimately aimed at fi nding ways to reduce interven-tions in the vineyard and improv-ing not only the quality of our own grapes – explains Boscaini – but also those supplied to us by con-tract growers working with the Masi Technical Group. This group consists of about forty families, some of whom we have worked

with for a very long time, and we are keen to establish training sessions with Prof. Brancadoro to reinforce the basic company philosophy: the production of the best quality grapes to allow us to produce the best quality Amarone.”

Nella pagina a fi anco. Invito al Seminario proposto dal Gruppo Tecnico Masi a Vinitaly 2015.Opposite page. Invitation to the Masi Technical Group’s Seminar held at Vinitaly 2015.

Vigneti a pergola a Torbe, alta Valpolicella, ove si produce il Campolongo di Torbe Amarone di Masi.Pergola-trained vineyards at Torbe, upper Valpolicella, where Masi produces the Campolongo di Torbe Amarone.

A lato. Il Gruppo Tecnico Masi promotore dello studio sulla viticoltura per l’appassimento.Left. The Masi Technical Group, sponsor of research on the effect of viticulture on appassimento.

La pergola crea un microclima adatto per ottenere acini saniPergola training creates the ideal climate for producing healthy grapes

Page 44: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

42

IL MESTIERE DEI CAMPI

E DELLA CANTINATHE ART

OF CULTIVATION AND OF THE CELLARS

di Mario Bagnara

LE BONIFICHE AGRARIE IN ITALIA TRA SETTECENTO E NOVECENTO

LAND DRAINAGEPROJECTS IN ITALY18TH-20TH CENTURIES

Dopo l’Olanda, siamo il Paese d’Europa con il maggior impegno nel settoreAfter Holland, Italy is the biggest European country involved in this sector

Tra gli ideatori italiani di progetti di risanamento agra-rio, prima ancora di Giovanni Giolitti (un vero leader an-che in questo, pur nei suoi vari incarichi di Presidente del Consiglio dal 1891 al 1920) compare anche Giusep-pe Garibaldi, quando, rientrato dal ritiro di Caprera e ac-colto a Roma trionfalmente, alla Camera dei Deputati il 26 gennaio 1875 presenta il progetto di bonifi ca dell’agro romano, apprez-zato dallo stesso capo del governo, Marco Minghetti.Il progetto è ben analizzato nei suoi aspetti tecnici e fi nanziari (non più di 80 milioni di lire, secondo le pre-visioni dello stesso Garibaldi) nel fascicolo “Sulle bonifi che romane proposte dal generale Giuseppe Ga-ribaldi. Considerazioni di Quirico Filo-panti”, Roma, 1875.L’autore, professore di meccanica e idraulica dell’univer-sità di Bologna, evidenzia in premessa l’antica saggezza della Roma imperiale che non sarebbe divenuta la “capi-tale del mondo”, se “la fortuna o il genio dei suoi fonda-tori non l’avessero collocata in mezzo ad una vasta pia-nura ondulata, ma naturalmente fertilissima, e sopra uno dei più grandi fi umi d’Italia”. Ma, a suo giudizio, dopo gli

Garibaldi was one of the Italian architects of agrar-ian reform, even before Giovanni Giolitti (another real leader in this fi eld, during his various terms as Presi-dent of the Council between 1891 and 1920). After the great man’s return from Caprera and triumphal wel-come in Rome, on 26 January 1875 he presented a pro-

ject to the Chamber of Deputies for land drainage in the Rome district that was adopted by the then head of government, Marco Minghetti.The project had solid technical and fi nancial research behind it (Gari-baldi’s calculations put its cost at no more than 80 million lire), all de-tailed in the publication “Sulle boni-fi che romane proposte dal generale Giuseppe Garibaldi. Considerazioni di Quirico Filopanti”*, Roma, 1875.

Filopanti, Professor of Mechanics and Hydraulics at the University of Bologna, repeats the old saw about Im-perial Rome that it would never have become “the capital of the world” if “the skill and luck of its founders hadn’t found its location in the middle of a vast rolling plain that was naturally extremely fertile and on one of the biggest rivers in Italy.” But, according to him, after

Un progetto di bonifi ca dell’agro romano fu presentato da Garibaldi nel 1875A Roman land drainage project was presented by Garibaldi in 1875

Page 45: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

43

two centuries of “progress” these two sources of wealth and power had become causes of ruin and degradation.Garibaldi’s project was therefore, according to Filopanti, “providen-tial” and would free Rome from the risk of fl ooding by construct-ing a canal to go through the city and diverting the Tiber. This would

also reclaim agricultural land in the process. The whole project is summed up in one illustration, a copy of the great plan put on public display at two conferences held by Filopanti in March 1870 – the fi rst of which was in the Great Hall of the Conservatories in the Campi-doglio. The fi nal part of the publication contains a letter sent to him by Garibaldi, dated 29 April 1875, thanking

him for his support for a “project designed to preserve Rome from the threat of fl ooding and malaria.”A publication issued by the Ministry for the National Economy in 1928 returns to the theme of land drain-age in Lazio. “L’Agro Romano nel primo quinquen-nio fascista, MCMXXIII-MCMXXVII”** contains various illustrations in colour and numerous black and white photographs. Maps include works undertaken as on 31 December 1922 with indications, amongst other

Tavola progettuale da Sulle bonifi che romane proposte da l generale Giuseppe Garibaldi. Considerazioni di Quirico Filopanti, Roma, 1875.Plan from Sulle bonifi che romane proposte dal generale Giuseppe Garibaldi. Considerazioni di Quirico Filopanti*, Rome, 1875.

Un libro del XVIII secolo testimonia un progetto per la maremma seneseAn 18th century book details a drainage project in the Sienese Maremma

ultimi due secoli di “progresso” que-sti due mezzi di prosperità e di po-tenza sono divenuti causa di danni.Provvidenziale quindi, secondo Fi-lopanti, il progetto di Garibaldi, fi na-lizzato a liberare Roma dalle inon-dazioni mediante la deviazione del Tevere, la costruzione di un cana-le urbano e la conseguente bonifi -ca dell’agro romano: il tutto sinte-tizzato in una tavola, copia di una grande tela esposta al pubblico in due conferenze da lui tenute nel marzo del 1870, la prima nell’Aula dei Conservatori in Campi-doglio. Alla fi ne del fascicolo è proposta anche la lette-ra di ringraziamento del 29 aprile 1875, inviatagli da Ga-ribaldi per il suo sostegno ad un “progetto preservatore di inondazioni e di malaria per Roma”.

Sulle bonifi che laziali ritorna nel 1928 anche una pub-blicazione del Ministero dell’Economia Nazionale, “L’A-gro Romano nel primo quinquennio fascista, MCMXXIII-MCMXXVII”, con varie tavole a colori e molte foto in bianco e nero: tra queste, una mappa dello stato dei la-vori al 31 dicembre 1922 in cui è annotata anche la tenu-ta “Sepolcro di Nerone”.A dieci anni dall’inizio del regime fascista, una puntua-le sintesi delle bonifi che fi nanziate in base alla legge

Page 46: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Sezione nord-orientale della carta geografi ca dell’Italia con la distribuzione dei comprensori di bonifi ca e dei perimetri di sistemazione montana da La bonifi ca integrale nel decennale della legge Mussolini, Roma, XVII (1939).

Page 47: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

North-east section of map of Italy showing the boundaries of land reclamation and mountain viability projects, taken from La bonifi ca integrale nel decennale della legge Mussolini, Roma, XVII***. (Overview of land reclamation projects following the Mussolini law, Rome, XVII) (1939).

Page 48: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Mappa sullo stato dei lavori al 31 dicembre 1922 da L’Agro Romano nel primo quinquennio fascista, MCMXXIII-MCMXXVII, Roma, 1928.Map of projects in progress on 31 December 1922 from L’Agro Romano nel primo quinquennio fascista, MCMXXIII-MCMXXVII**, (Roman agriculture in the fi rst fi ve-year-period of Fascism MCMXXIII-MCMXXVII), Rome, 1928.

Mappa della bonifi ca grossetana e dell’arginatura del fi ume Ombrone da Della fi sica riduzione della Maremma senese. Ragionamenti due, Firenze, 1769.Map of Grosseto district land drainage projects and plans to construct banks for the River Ombrone, from Della Fisica Riduzione della Maremma Senese. Ragionamenti due****, Florence, 1769.

Page 49: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

47

Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale « La Vigna » di Vicenza. È stato docente e preside nei licei statali,

assistente universitario, assessore alla Cultura nel Comune di Vicenza e presidente dell’Associazione nazionale delle città e siti Unesco italiani. È pubblicista e saggista, autore di varie

monografi e di carattere storico e scientifi co.

Mario Bagnara is president of the Biblioteca Internazionale « La Vigna ». His career includes posts as a lecturer, school head, university assistant, town councillor for culture in Vicenza and president of the Association of Italian unesco Cities and Sites. He is a publicist and writer, as well as the author of various historical and scientifi c monographs.

things, of an estate called “Sepolcro di Nerone”, or “Nero’s Sepulchre”.Ten years after the Fascists came to power, the Duce commissioned a detailed report on land drainage pro-

jects fi nanced by the Law of 24 December 1928. Mussolini was convinced that it was necessary to “reclaim the land, and with the land, men.” The report was called La bonifi ca integrale nel decen-nale della legge Mussolini, Roma, XVII*** and its author was the Under-Secretary of State for Rec-lamations in person, Giuseppe Tassinari, who adorned the publi-cation with maps of almost all the Italian regions and fi nished with a vast plan, the north-east corner of which can be seen in the map at pages 45-46.Quite apart from the 6,000 vol-ume contribution of the Fon-do Caproni, originating from the eponymous family of aeronauti-cal entrepreneurs, who were also involved in drainage work on the Vizzola Ticino estate, the works on land reclamation held at Bib-lioteca “La Vigna” show Italy as the country with the largest tracts of reclaimed land after Holland.

Documentation on this type of activity was already extant in the 18th century with, for example, the book Della Fisica Riduzione della Maremma Senese. Ragio-namenti due****, published in Florence in 1769. Its au-thor, Leonardo Ximenes, a Jesuit mathematician in the service of Grand Duke Leopold I, outlines the urgent interventions (with colour illustrations) needed to mod-ify the landscape of the “chaotic and ruined” Sienese Maremma with land reclamations in the Grosseto plain and bank construction on the River Ombrone.

del 24 dicembre 1928, voluta dal Duce, convinto della necessità di “bonifi care la terra e con la terra gli uomi-ni”, è contenuta nel volume La bonifi ca integrale nel decennale della legge Mussolini, Roma, XVII. Ne è au-tore lo stesso sottosegretario di Stato per le bonifi che, Giusep-pe Tassinari, che correda l’opera con mappe di quasi tutte le re-gioni italiane e con una grande carta fi nale di cui la fi gura a pagi-na 45-46, propone solo la parte nord-orientale.Da queste indicazioni bibliogra-fi che della Biblioteca “La Vigna”, trascurando il suo Fondo Capro-ni di oltre 6.000 volumi, perve-nuto dall’omonima famiglia di imprenditori aeronautici, impe-gnati anche nel risanamento del-la tenuta di Vizzola Ticino, è facile comprendere perché nella sto-ria delle bonifi che l’Italia, dopo l’Olanda, sia considerata il paese con la maggiore superfi cie agra-ria bonifi cata. Un’attività questa, documentata già nel ’700 nel volume Della Fi-sica Riduzione della Maremma Senese. Ragionamenti due, Fi-renze 1769. L’autore, Leonardo Ximenes, gesuita, matematico a servizio del granduca Leopoldo I, con varie illustrazio-ni anche a colori presenta un progetto di interventi ur-genti, per riordinare il sistema fi sico della maremma senese, “disordinato, e rovinoso”, con la bonifi ca della pianura grossetana e l’arginatura del fi ume Ombrone.

Voleva liberare Roma dalle inondazioni deviando il TevereHe wanted to free Rome from fl ooding by diverting the Tiber

Page 50: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

48

TESSITURA D’ARTE:I COLORI DI ALICE,I TELAI “LENTI”DI BONOTTO

ARTISANAL TEXTILES:ALICE’S COLOURS,BONOTTO’S“SLOW” FABRICS

DALLAFONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI

FROM THE MASI FOUNDATION:

INSIGHTS

Alice Voglino “Il colore è la mia forza, le opere sono la mia gioia”Alice Voglino“Colour is my strength,my art is my delight”

La Fondazione Masi promuove l’opera di una giovane interessante artistaTh e Masi Foundation promotes the work of an interesting young artist

La Fondazione Masi, alla ricerca di persone, valori ed espressioni di precisa identità veneta, ha scelto la Fab-brica Lenta di Bonotto per trasferire, in raffi nata tessi-tura, l’opera della giovane Alice Voglino. L’incanto e la vitalità dei suoi colori sono stati catturati dal-le esperte mani dei maestri arti-giani che ci restituiscono, assieme ad un’opera di grande fascino, la certezza che la nostra gente trova nella cultura la forza di innovarsi e creare originalità.La Fabbrica Lenta di Bonotto, Pre-mio Masi per la Civiltà Veneta nel 2013, è attiva a Molvena di Vicenza e opera con telai meccanici giap-ponesi degli anni Cinquanta nel segno e con la sensibilità della tra-dizione di artigianato d’arte di fa-miglia. “È la ricerca di un nuovo possibile modello manifatturiero nel quale è messa al centro la cul-tura delle mani. Per trent’anni nel Nordest abbia-mo vissuto sulla comunicazione

In the quest for people, values and things with a par-ticular Venetian identity, the Masi Foundation selected the Fabbrica Lenta di Bonotto (Bonotto Slow Facto-

ry) to transform the young Alice Voglino’s artworks into artisanal textiles. The charm and vitality of her colours have been captured by the expert hands of master craftsmen who prove not only that they can make a highly skilled work of art, but also that Venetians can still fi nd the inspiration for in-novation and for the creation of original work in their cultural roots. The Fabbrica Lenta di Bonotto (Masi Civiltà Veneta Prize 2013), is located in Molvena di Vicenza and works with Japanese mechanical looms from the 1950s in the fi n-est tradition of artisanal family workshop production. “This is the search for a new possible model for manufacturing in which hand-work takes centre stage. For thirty years in the Northeast people

Giovanni Bonotto nella sua ”fabbrica lenta”.Giovanni Bonotto in his “slow factory”.

Page 51: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

have talked only about the product. Enough. We’re up to here with it. We must rediscover some old ways. It’s no use being a world-champion button pusher. We have

got to reinvent manufacturing. How? With Proust’s ‘spectacles of the imagi-nation’, as he described it. We look to the future by rediscovering the past; there’s no room for mere nostalgia.”There’s a strong link between the artist and her works: “Colour is my strength, my art gives me my joie-de-vivre,” says Alice Voglino, who was born in Hungary in 1995, but came to Italy while still very young. Colour

is very much an effi cient means of communication for her particular sensibilities.Alice Voglino took the Diploma di Maturità Artistica in 2013 and is a pupil at the Accademia di Belle Arti in Verona. Her work, entitled “People posturing on the grass”, has been produced as a limited edition by the Masi Foundation.

del prodotto. Basta. Siamo alla saturazione. Si deve re-cuperare la memoria. Non serve essere campioni del mondo di premere un pulsante. È fondamentale riusci-re a reinventare i processi. Come? Con gli occhiali della fantasia di cui ha bene spiegato Proust. Noi guardiamo al futu-ro recuperando il passato, non siamo un artigianato nostalgico”.C’è un forte legame tra l’artista e le sue opere, che defi nisce così: “Il colo-re è la mia forza, le mie opere sono la mia gioia di vivere”. Alice Voglino na-sce nel 1995 in Ungheria e si trasferi-sce piccolissima in Italia. Il colore di-venta presto un effi cace strumento di comunicazione della sua particolare sensibilità.Nel 2013 consegue il Diploma di Maturità Artistica. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Verona. Il la-voro che è stato prodotto dalla Fondazione Masi in un’edizione limitata, si intitola “Persone che posano nell’erba”.

Bonotto: “Mettiamo al centro la cultura delle mani”“We’ll put hand-work at the centre of it,”Bonotto

Page 52: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

50

TECNICHEDI APPASSIMENTO:SI CONCLUDEUNA TRILOGIA

TECHNIQUESOF APPASSIMENTOCONCLUDESA TRILOGY

DALLAFONDAZIONE MASI: APPROFONDIMENTI

FROM THE MASI FOUNDATION:

INSIGHTS

Dieci anni di studi per delineare il comparto vinicolo delle VenezieTen years of study to map out winemaking in the Venetian regions

A Vicenza e a Verona è stato presentato, in altrettanti convegni, il volume Appassimento e amarone: para-digmi delle tecniche vitivinicole delle Venezie, a cura di Lanfranco Paronetto e del Gruppo Tecnico Masi. Gli incontri si sono svolti alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza e all’Acca-demia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona. Sono interve-nuti Raffaele Boscaini, respon-sabile del Gruppo Tecnico Masi e Sandra Torriani, dell’univer-sità di Verona, dipartimento di biotecnologie.Alla stesura del libro hanno con-tribuito valenti studiosi di univer-sità italiane e straniere. L’esperto franco-inglese Gerard Basset, Ma-ster of Wine e Master Sommelier OBE, lo ha arricchito con un’am-pia e autorevole introduzione. Il libro su Appassimento e ama-rone conclude una trilogia, i cui precedenti volumi sono stati pubblicati nel 2006 e nel 2011: erano dedica-ti rispettivamente alle uve autoctone e ai “terroir” del-le Venezie. La trilogia completa costituisce una disami-

The book Appassimento and Amarone. The essence of the Venetian art of winemaking, compiled by Lan-franco Paronetto and the Masi Technical Group. It has been presented in conferences in Vicenza and Verona. Meetings were held at the Biblioteca Internazionale “La

Vigna” in Vicenza and the Ac-cademia di Agricoltura, Scienze e Lettere in Verona. Speakers were Raffaele Boscaini, head of the Masi Technical Group, and San-dra Torriani, from Verona Uni-versity’s Department of Biotech-nologies.Talented researchers from both Italian and foreign universities helped put the book together, while the Anglo-French wine ex-pert, Gerard Basset, OBE, Master of Wine and Master Sommelier, enhanced it with an authorita-tive and comprehensive intro-

duction. This book, on Appassimento and Amarone is the concluding part of a trilogy whose fi rst two parts were published in 2006 (a work on indigenous grapes) and 2011 (“terroir” in the Venetian regions). The fi n-

Alla Biblioteca “La Vigna” Raffaele Boscaini, Antonio Di Lorenzo, Mario Bagnara e Sandra Torriani.Raffaele Boscaini, Antonio Di Lorenzo, Mario Bagna-ra e Sandra Torriani at Biblioteca “La Vigna” .

Page 53: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

51

ished trilogy is an unprecedented study of the history and actuality of the winemaking sector in the Northeast, backed up by a decade of far-reaching research and experi-mentation. Moreover, this last volu-me testifi es to Masi’s contribution to the ancient appassimento tech-nique in more than fi fty years of

experience. “Grapes, terroir and man – explains Raffaele Boscaini – form the ‘quality triangle’ that the three books published by the Masi Foundation talk about. Particular emphasis should be placed on the relevant work and manufacturing skills of the people in the Veneto and the contribution that technology has made to winemaking in recent decades. Think of the wine schools: San Michele all’Adige and Conegliano,

for example; think of the mechanical equipment (vats, pumps, barrels, presses…) that are in demand all over the world and are the result of manufacturing expertise in the Veneto, even if this is a very little known fact.”The other aspect to underline is the work that’s being done in universities. A good example is the university collaboration with the Masi Technical Group to assess the effect of “natural yeasts” (nothing artifi cial here) on winemaking. This project was a source of particular pride for Masi, since there are few companies which can lay claim to having their own personal strains of yeast.

Alla presentazione del libro a Londra hanno partecipato: Lanfranco Paronetto, Alex Hunt, Andrea Dal Cin, Piergiuseppe Torresani, Raffaele Boscaini e Gerard Basset.Participants at the book presentation in London: Lanfranco Paronetto, Alex Hunt, Andrea Dal Cin, Piergiuseppe Torresani, Raffaele Boscaini and Gerard Basset.

L’ingegno dei veneti ha permesso di averea disposizionemacchinari innovativiVenetian genius has made innovative equipment available

na inedita della storia e dello stato dell’arte del comparto vinicolo ed enologico del Nordest, costata un decennio di studi, sperimentazioni e profondo impegno. In particolare, quest’ultimo volume testimonia il contributo fornito da Masi in oltre cinquant’anni di espe-rienza nell’antica tecnica dell’appas-simento. “Le uve, il terroir e l’uomo – ha spiegato, fra l’altro, Raffaele Boscaini – indicano quel triangolo del-la qualità cui fanno riferimento i tre libri editi della Fon-dazione Masi. In particolare, è da sottolineare l’aspet-to che riguarda l’industriosità veneta e il contributo che la tecnologia ha fornito in questi decenni all’enologia: pensiamo alle scuole, per esempio, da quella di San Michele all’Adige a quella di Conegliano; oppure pen-

siamo ai macchinari (serbatoi, pompe, botti, presse…) che sono apprezzati in tutto il mondo e sono frutto della capacità dei veneti, anche se magari sono in po-chi a saperlo”.L’altro aspetto da sottolineare è quello del lavoro uni-versitario: assieme al Gruppo Tecnico Masi sono sta-ti messi a punto i “lieviti naturali” (nulla di artifi ciale, quindi) che accompagnano lo sviluppo dei vini. Un tra-guardo che è di particolare orgoglio per Masi, in quan-to sono rarissime le aziende che possiedono lievi-ti propri.

Page 54: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

52

DALLA FONDAZIONE MASI: FLASHNEWSFLASH

FROM THE MASI FOUNDATION

ANTONIA ARSLAN RICORDA IL GENOCIDIO ARMENOLa scrittrice Antonia Arslan, Premio Masi per la Civiltà Veneta 2007, è stata di recente a Verona assieme all’ambasciatore armeno Sargis Ghazaryan, in occasione dei cento anni del genocidio armeno. La scrittrice è stata anche ospite della Scuola Alberghiera, che ha preparato in suo onore un pranzo armeno.

ANTONIA ARSLAN COMMEMORATES THE ARMENIAN GENOCIDEWriter Antonia Arslan (Masi Civiltà Veneta Prize 2007) came to Verona recently with the Armenian ambassador, Sargis Ghazaryan, to commemorate the centenary of the Armenian genocide. Arslan was also a guest at the Scuola Alberghiera (Hotel School), which prepared an Armenian meal in her honour.

LA “DANTE SUMMER SCHOOL” A VILLA SEREGO ALIGHIERITrova spazio anche a villa Serego Alighieri il programma della “Dante Summer School” inserito fra le iniziative di “Dante a Verona”. Una giornata – prevista il 27 agosto – si svolgerà alla villa sede di rappresentanza della Fondazione Masi, appartenuta al fi glio di Dante Alighieri. La “Dante summer school” si svolge dal 24 al 29 agosto.

“DANTE SUMMER SCHOOL” AT VILLA SEREGO ALIGHIERIPart of the “Dante in Verona” series of events, the “Dante Summer School” will also come to Villa Serego Alighieri. The one-day event, located in the property acquired by Dante Alighieri’s son, now the Masi Foundation headquarters, is planned for 27 August, while the complete “Dante Summer School” programme runs from 24-29 August.

MASI PREMIATA AL CAESAR AWARD GALASandro Boscaini è stato tra i protagonisti a Bucarest della nona edizione del Caesar Awards Gala, che lo ha visto premiato con la menzione “Best Honoris” assieme ad altre personalità italiane quali Tonino Lamborghini e Fabrizio Giugiaro: sono simboli dell’industria vitivinicola, di quella automobilistica e del design italiano.

MASI PRIZE AT CAESAR AWARDS GALASandro Boscaini was one of the award winners at the ninth edition of the Caesar Awards Gala in Bucharest, which saw him presented with the “Best Honoris” prize together with two other Italian personalities, Tonino Lamborghini and Fabrizio Giu-giaro. The three are symbols of excellence in the wine industry, the automobile in-dustry, and the world of Italian design.

CONCERTO DI PRIMAVERA A VERONAIl tradizionale Concerto di primavera organizzato dalla Fondazione Masi si svolgerà sabato 18 aprile nell’auditorium del conservatorio “Dell’Abaco” a Verona. Sarà prota-gonista l’orchestra da Camera del Conservatorio di Mantova, vincitrice del Premio Di-scografi co alla Civiltà Veneta. In programma pezzi da Vivaldi a Piazzolla.

SPRING CONCERT IN VERONAThe traditional spring concert organised by the Masi Foundation takes place on Sat-urday 18 April in the auditorium of the “Dell’Abaco” Conservatory in Verona. The per-formers are the Chamber Orchestra of Mantua Conservatory, winners of the Civiltà Veneta Discography Prize. On the programme, pieces by Vivaldi and Piazzolla.

Page 55: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

53

DALLA FONDAZIONE MASI: FLASHNEWSFLASH

FROM THE MASI FOUNDATION

PREMIO CAMPIELLO, DIAMANTI PRESIDENTE GIURIA DEI LETTERATIÈ il sociologo e politologo vicentino Ilvo Diamanti, Premio Masi per la Civiltà Veneta 2002, il presidente della Giuria dei Letterati della 53esima edizione del Campiello. Dia-manti è professore di Scienza Politica e di Comunicazione Politica all’università di Ur-bino. Dal 1995 insegna anche all’università Paris II, Panthéon-Assas.

PREMIO CAMPIELLO, DIAMANTI PRESIDENT OF LITERARY JURYSociologist and political expert from Vicenza, Ilvo Diamanti (Masi Civiltà Veneta Prize 2002) is President of the 53rd Campiello Prize Literary Jury. Diamanti is Professor of Political Science and Political Communications at the University of Urbino. Since 1995, he has also taught at the Panthéon-Assas Paris II University.

BOSCAINI RICEVE IL PREMIO MEININGERSandro Boscaini ha ricevuto il premio “Meininger alla carriera” che gli è stato con-segnato la sera prima dell’aperura del ProWein di Düsseldorf, di fronte a oltre 600 opinion leader del mondo del vino. Il premio, ogni anno, è assegnato a personaggi prestigiosi e di successo della scena enologica internazionale.

BOSCAINI RECEIVES THE MEININGER PRIZESandro Boscaini has been awarded the “Meininger Career Prize”, given to him on the opening night of the ProWein fair in Düsseldorf in a ceremony attended by 600 opinion leaders from the world of wine. The prize is an annual award for successful leading personalities in the fi eld of international winemaking.

ADDIO A LIGABUE, STUDIOSO DI FAMA INTERNAZIONALEIl mondo della cultura internazionale, come la Fondazione Masi, piangono Giancarlo Ligabue, scomparso recentemente. Imprenditore e paleontologo, era uno studioso conosciuto in tutto il mondo. È stato insignito del Premio Masi per la Civiltà Veneta nel 1988. Era nato a Venezia nel 1931.

FAREWELL TO LIGABUE, THE INTERNATIONALLY FAMOUS SCHOLARThe Masi Foundation and the whole world of international culture are in mourn-ing after the recent death of Giancarlo Ligabue, the entrepreneurial palaeontologist world famous for his academic work. Ligabue was born in Venice in 1931 and won the Masi Civiltà Veneta Prize in 1988.

IL LIBRO DEI LIBRI DI GIANNI BERENGO GARDINContrasto pubblica Il libro dei libri che presenta un’ampia scelta della produzione edi-toriale del maestro della fotografi a italiana Gianni Berengo Gardin, Premio Masi per la Civiltà Veneta 2007. Ha pubblicato oltre 250 volumi in oltre 50 anni di carriera: un pa-trimonio unico di immagini, voci, sguardi, visioni.

GIANNI BERENGO GARDIN’S IL LIBRO DEI LIBRIContrasto are the publishers for Il libro dei libri (“The book of books”) which is an an-thology of works by the Italian master photographer, Gianni Berengo Gardin (Masi Civiltà Veneta Prize 2007). With over 250 books in more than 50 years of activity, his is a unique patrimony of images, voices, looks and visions.

Page 56: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

54

DALLA FONDAZIONE MASI: FLASHNEWSFLASH

FROM THE MASI FOUNDATION

ECCO SALTA, BART DI SUSANNA TAMAROSusanna Tamaro, Premio Masi per la Civiltà Veneta nel 2002, ha pubblicato per Giunti nella collana “Junior” il libro Salta, Bart. È una rifl essione sulle distorsioni della tecno-logia e sulla nostra società ossessionata dal benessere che lascia indietro i valori più importanti e il rispetto per il Pianeta che la ospita.

SUSANNA TAMARO’S SALTA, BARTSalta, Bart (“Jump, Bart”) is Susanna Tamaro’s new book published by Giunti in the “Junior” series. Tamaro (Masi Civiltà Veneta Prize 2002) has written a refl ection on the distortions caused by technology in a society obsessed with “well-being” to the point of ignoring more important values and not having respect for the planet.

ISNENGHI E LA STORIA D’ITALIA… PER TUTTIMario Isnenghi, veneziano, storico, già professore a Ca’ Foscari, Premio Masi per la Ci-viltà Veneta nel 2014, ha pubblicato con Laterza Breve storia d’italia a uso dei perples-si (e non). È una breve storia d’Italia “per tutti”, soprattutto per i più dubbiosi sull’utilità dello Stato unitario e per chi italiano fi no in fondo non si sente.

ISNENGHI AND THE HISTORY OF ITALY... FOR EVERYONEMario Isnenghi, Venetian, historian, once professor at the Ca’ Foscari, Masi Civiltà Veneta Prize 2014, has had a book published by Laterza called “Short history of Italy for the perplexed (and not)”. It’s a short history “for everyone”, or rather, above all, for those who are most doubtful about the use of the unitary State and those who don’t feel very Italian in their hearts.

ROSE BIANCHE A FIUME DI STEFANO ZECCHICon Rose bianche a Fiume Stefano Zecchi narra l’avventura di un uomo e di una donna illuminati da radiose speranze e poi costretti a percorrere fi no in fondo il cam-mino della disillusione. Portano sulle spalle la parabola di un secolo intero, il Nove-cento, e la sua eredità.

STEFANO ZECCHI’S ROSE BIANCHE A FIUME“Rose bianche a Fiume” (“White roses in Friuli”) is Stefano Zecchi’s story of a man and a woman who start life with high hopes and are thrust into a vortex of despair. The story spans the entire 20th century and its aftermath.

RUMIZ: COME CAVALLI CHE DORMONO IN PIEDIQuesto libro è il racconto di un viaggio in treno, anzi di molti viaggi in treno. Il narrato-re parte per la Galizia: che prima nel 1914 e poi nel 1915 fu teatro di pesantissimi com-battimenti fra russi e austro ungarici. Lì scorre il primo sangue della grande guerra. Il viaggio si conclude a Redipuglia.

RUMIZ: LIKE HORSES ASLEEP ON THEIR FEETThis book is the story of a train journey, or rather many train journeys. The narra-tor sets out for Galicia, which before 1914 and then again after 1915 was the scene of fi erce fi ghting between Russians and Austro-Hungarians. This was the fi rst blood-let-ting of the Great War. The journey ends at Redipuglia.

Page 57: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

55

DALLA FONDAZIONE MASI: FLASHNEWSFLASH

FROM THE MASI FOUNDATION

BOLLI, SEMPRE BOLLI DI GIAN ANTONIO STELLAGian Antonio Stella, Premio Masi per la Civiltà Veneta nel 2012, ha pubblicato con Fel-trinelli Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli. Stella racconta di queste leggi italia-ne che sarebbero uno spasso se tutte insieme, nella loro insensatezza logorroica, non pesassero come macigni sulla nostra vita quotidiana.

STAMPS, ALWAYS STAMPS BY GIAN ANTONIO STELLAFeltrinelli have published a book by Gian Antonio Stella (Masi Civiltà Veneta Prize 2012) with the title Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli (“Stamps, more stamps, the most stamps possible”). Stella talks about the Italian laws would be funny if their verbal effulgence didn’t suffocate our everyday lives.

MARIO BRUNELLO E IL SILENZIO COME ISPIRAZIONEMario Brunello, Premio Masi per la Civiltà Veneta 2010, pubblica con Il Mulino Silenzio: anche per un musicista l’assenza di suoni può rappresentare ispirazione, e vera e pro-pria musica per le orecchie. Con questo libro Brunello racconta che cos’è questa stra-na forma, ormai quasi aliena per l’umanità.

MARIO BRUNELLO AND SILENCE AS AN INSPIRATIONMulino have published the book Silenzio (“Silence”) by Mario Brunello (Masi Civiltà Veneta Prize 2010). The theme is that even for a musician the absence of sound can provide inspiration and is its own true form of music. Brunello tells us in this book what this almost alien concept is.

ROMANO E IL DECLINO DELL’IMPERO AMERICANOSergio Romano, Premio Masi per la Civiltà Veneta 2013, pubblica con Longanesi Il declino dell’impero americano. Nel saggio, l’autore affi da una precisa responsabilità all’Unione europea, che non può assecondare l’America in ciò che rimane della sua politica imperiale.

ROMANO AND IL DECLINO DELL’IMPERO AMERICANOSergio Romano (Masi Civiltà Veneta Prize 2013) has written a new book, Il Declino dell’Impero Americano (“The Decline of the American Empire”), published by Longa-nesi. The author is clear who is to blame: it’s the European Union, who are not able to back America up in what remains of its “imperial” policies.

ARRIGO CIPRIANI PRESENTA LE SUE STUPDTArrigo Cipriani, Premio Masi alla Civiltà Veneta nel 2011, lascia l’Harry’s Bar e potenzia ironia e verve comica: in Stupdt (“Stupidate”) che ha come sottotitolo L’arte di rial-zarsi da terra, pubblicato con Feltrinelli. Queste due dimensioni sono infatti portate ai loro estremi. Il lettore passa dal sorriso alla risata.

ARRIGO CIPRIANI PRESENTS HIS STUPDTArrigo Cipriani (Masi Civiltà Veneta Prize 2011), leaves Harry’s Bar for the power of irony and comic verve. In Stupdt (“Stupidate”), whose subtitle is “The art of getting up from the ground again”, published by Feltrinelli, these two qualities are taken to their extremes. The reader goes from smiling to laughing out loud.

Page 58: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

La Fondazione Mas i è impegnata a promuovere e valorizzare il territorio, la popolazione, il

patrimonio culturale, le grandi capacità dell’inge-gno e produttive della Civiltà Veneta. Particolare attenzione è riservata alla cultura e alla produzione vitivinicola, che rappresentano caratteri peculiari del territorio veneto. Le fi nalità sono perseguite operando a livello nazionale e internazionale an-che in collaborazione con Amministrazioni, Enti pubblici e privati, Fondazioni e altri organismi italiani e stranieri. La Fondazione Masi nasce nel 2001 dall’esperienza ventennale del Premio Masi, del quale intende assicurare la continuità e l’in-dirizzo, affi ancandolo con una serie di iniziative in ambito culturale e ampliando così la propria attenzione a tutto quel mondo che ha fatto dei valori della civiltà veneta motivo ispiratore e sti-molo per un progresso produttivo, culturale e civile su scala internazionale. Il 16 aprile 2007 la Regione Veneto ha conferito alla Fondazione Masi personalità giuridica, riconoscendone i valori e le fi nalità statutarie.

T he Masi Foundation has as its aim the promo-tion and development of the territory, the popu-

lation and the cultural inheritance of the Venetian territories, as well as the skill and productive capa-bilities that are part of the civiltà veneta (Venetian culture). Particular attention is given to the art of winemaking, which is a special characteristic of the Venetian regions. Th e Masi Foundation acts at both national and international levels in collaboration with governments, public and private institutions, foundations and other Italian and foreign entities.Th e Masi Foundation was established in 2001 as a product of a twenty year experience with the Masi Prize to guarantee the continuity of it. At the same time the Masi Foundation began a cultural pro-gramme to highlight the values of the civiltà veneta that are the inspiration behind manufacturing, cul-tural and civil progress on an international scale. On 16 th April 2007 the Masi Foundation was given of-fi cial status as a legal entity by Regione Veneto, with full recognition of its values and statutory aims.

Bozzetto di Pino Castagna in occasione del trentennale Premio Masi, Sketch by Pino Castagna in honour of the thirtieth anniversary of the Masi Prize.

CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONEBOARD OF DIRECTORS

Presidente / PresidentIsabella Bossi Fedrigotti

Presidente OnorarioHonorary PresidentDemetrio Volcic

VicepresidenteVice-PresidentSandro Boscaini

Consiglieri / Board MembersFrancesco BenedettiBruno BoscainiGiuseppe BrugnoliMaurizio MarinoGiuseppe NicolòEzio RivellaPieralvise di Serego AlighieriMarco Vigevani

Revisore / AccountantGiovanni Aspes

MEMBRIDELLE COMMISSIONI SELEZIONATRICIDEL PREMIO MASI

MASI PRIZE COMMITTEE

Piero AntinoriGabriella BelliUlderico BernardiIsabella Bossi FedrigottiMarzio BredaGiuseppe BrugnoliFederico Castellucci Ilvo DiamantiAntonio Di LorenzoMassimo FerroAngelo GajaStefano LorenzettoPiergaetano MarchettiJens PriewePilade RielloEzio RivellaPieralvise di Serego

AlighieriRoberto StringaAlessandro TorcoliMarco VigevaniDemetrio VolcicStefano ZecchiAlvise ZorziFiliberto Zovico

Page 59: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

1981 Civiltà Veneta ELIO BARTOLINI BIAGIO MARIN GIULIO NASCIMBENI ALVISE ZORZI

1982 Civiltà Veneta I SOLISTI VENETI UTO UGHI

1983 Civiltà Veneta CASA MARZOTTO BRUNO VISENTINI

1984 Civiltà Veneta ANTONIO CIBOTTO GIANFRANCO DE BOSIO ANNA PROCLEMER

1986 Civiltà Veneta CASA BENETTON OTTAVIO MISSONI LUCIANO VISTOSI

1987 Civiltà del Vino ANGELO BETTI

1988 Civiltà Veneta GAETANO COZZI GIANCARLO LIGABUE PILADE RIELLO FULVIO TOMIZZA

1989 Civiltà del Vino EMILE PEYNAUD

1990 Civiltà Veneta CLAUDIO MAGRIS ZORAN MUŠIC HUGO PRATT

1991 Civiltà del Vino ZELMA LONG

1992 Civiltà Veneta FERNANDO BANDINI GIUSEPPE GOZZETTI DEMETRIO VOLCIC

1993 Civiltà del Vino HUGH JOHNSON

1994 Civiltà Veneta PIER GIUSEPPE CEVESE RENATO OLIVIERI ERMANNO OLMI APOLLINARE VERONESI

1995 Civiltà Veneta ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI CECILIA DANIELI PAUL GIROLAMI LUCIA VALENTINI TERRANI GIUSEPPE ZIGAINA

Civiltà del Vino NORIS SILIPRANDI

1996 Civiltà Veneta IVANO BEGGIO DON ANTONIO MAZZI PIERRE ROSENBERG

Civiltà del Vino PHILIPPINE DE ROTHSCHILD

1997 Civiltà Veneta ENZO BETTIZA PIERRE CARDIN FEDERICO FAGGIN

1998 Civiltà Veneta CARLO GUARIENTI PAOLA MALANOTTE LUIGI MENEGHELLO

Civiltà del Vino EZIO RIVELLA

1999 Civiltà Veneta TULLIO KEZICH CLETO MUNARI GIORGIO ZANOTTO

Civiltà del Vino MONDAVI & FRESCOBALDI [LUCE JOINT VENTURE]

2000 Civiltà Veneta FONDAZIONE GIORGIO CINI TOMMASO PADOA- SCHIOPPA MARCO PAOLINI GIUSEPPE SINOPOLI

Civiltà del Vino SIRIO MACCIONI

2001 Civiltà Veneta MARIO RIGONI STERN RENZO ROSSETTI WOLFGANG WOLTERS ANDREA ZANZOTTO

Civiltà del Vino FRATELLI TORRES

2002 Civiltà Veneta SILVIO BERTOLDI ILVO DIAMANTI FULVIO ROITER SUSANNA TAMARO

Civiltà del Vino FAMIGLIA KRUG

2003 Civiltà Veneta GABRIELLA BELLI NOVELLO FINOTTI CESARE MONTECUCCO

Civiltà del Vino NICOLÒ INCISA DELLA ROCCHETTA

Grosso d’Oro Veneziano MILAN KUCAN

2004 Civiltà Veneta FERRUCCIO DE BORTOLI NADIA SANTINI ETTORE SOTTSASS

Civiltà del Vino ANDREA MUCCIOLI E LA COMUNITÀ DI SAN PATRIGNANO

2005 Civiltà Veneta GUIDO BERTOLASO GILLO DORFLES FRANCESCO MACEDONIO ALESSANDRO MAZZUCCO

Civiltà del Vino FEDERICO CASTELLUCCI

Grosso d’Oro Veneziano VARTAN OSKANIAN

2006 Civiltà Veneta PINO CASTAGNA FONDAZIONE CARIVERONA MARSILIO EDITORI

Civiltà del Vino ANTONIO CARLUCCIO

Grosso d’Oro Veneziano ALVISE ZORZI

2007 Civiltà Veneta ANTONIA ARSLAN GIANNI BERENGO GARDIN MILO MANARA

Civiltà del Vino PETER HAYES

Grosso d’Oro Veneziano HANS-DIETRICH GENSCHER

2008 Civiltà Veneta BEPI DE MARZI LIONELLO PUPPI GIOVANNI MARIA VIAN

Civiltà del Vino DONALD ZIRALDO

Grosso d’Oro Veneziano SANJIT BUNKER ROY

2009 Civiltà Veneta LINO DAINESE CARLO MAZZACURATI PAOLO RUMIZ

Civiltà del Vino GEORGE SANDEMAN [WINE IN MODERATION]

Grosso d’Oro Veneziano LUIGI LUCA CAVALLI-SFORZA

2010 Civiltà Veneta DIANA BRACCO DE SILVA MARIO BRUNELLO FRANCESCO TULLIO-ALTAN

Civiltà del Vino SERGI DI NEKRESI

Grosso d’Oro Veneziano PETER ESTERHAZY

2011 Civiltà Veneta GIUSEPPE BATTISTON ARRIGO CIPRIANI MASSIMO MARCHIORI

Civiltà del Vino JACQUES ORHON

Grosso d’Oro Veneziano MONS. LUIGI MAZZUCATO

2012 Civiltà Veneta ANDREA BATTISTONI GIOVANNI RADOSSI GIAN ANTONIO STELLA

Civiltà del Vino LYNNE SHERRIFF [MASTERS OF WINE]

Grosso d’Oro Veneziano KUKI GALLMANN

2013 Civiltà Veneta GIOVANNI BONOTTO GIACOMO RIZZOLATTI SERGIO ROMANO

Civiltà del Vino GIANLUCA BISOL FLAVIO FRANCESCHET MICHEL THOULOUZE

Grosso d’Oro Veneziano MARJANE SATRAPI

2014 Civiltà Veneta UMBERTO CONTARELLO MARIO ISNENGHI ALBERTO PASSI

Civiltà del Vino ANDREA BOCELLI

Grosso d’Oro Veneziano SVETLANA ALEKSIEVIĆ

ALBO D’ONOREDEL PREMIO MASI

MASI PRIZEROLL OF HONOUR

Page 60: Le Venezie: Cultura e Territorio - Aprile 2015

Villa Serego Alighieri in Valpolicella

37015 Gargagnago - Verona - Telefono +39 045 6832511

www.fondazionemasi.com · www.premiomasi.com · www.premiomasi.it

Diana Bracco davanti al logo del Padiglione Italia.Diana Bracco in front of the Italy Pavilion logo.