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Le ripercussioni della crisi economica e finanziaria in Sicilia.
Strategie e proposte del Terzo Settore siciliano
Formazione Quadri Terzo Settore 2012 -ADI 610-
Seminario regionale
Sabato, 7 Luglio 2012
Palazzo Moncada – Caltanissetta
La crisi economica e finanziaria in Sicilia: elementi di scenario e opportunità del
Terzo Settore.
Vincenzo PROVENZANO
Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie
Università degli Studi di Palermo
Sintesi
La crisi economica di questi ultimi anni ha ulteriormente aggravato la situazione
complessiva della Sicilia, che da sempre registra ampi divari strutturali rispetto alle regioni
più avanzate dell’Italia e dell’Unione Europea. Non è causale che un indicatore sintetico di
questi divari come il prodotto interno lordo pro capite, sia inferiore del 32 per cento rispetto
a quello medio delle regioni europee e con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa.
Ancora più grave è la situazione delle famiglie siciliane di cui circa il 27 per cento è inclusa
nei parametri di povertà relativa.
Per comprendere meglio la situazione siciliana è utile, però, osservare una caratteristica del
modello economico prevalente oggi, che è quello di una economia dei flussi monetari.
L’espressione riflette il fatto probabilmente ovvio che il denaro condiziona i comportamenti
degli individui e delle società tout court. Un passaggio essenziale, invece, è di riequilibrarne
il rapporto con la persona: da obiettivo finale a strumento per un benessere diffuso di cui le
politiche di welfare sono fattore primario.
Un secondo elemento di sistema è che l’Unione Europea, così come è stata disegnata in
questi anni e in particolare dall’avvento dell’Euro, non risponde più alle attuali esigenze dei
suoi cittadini. Una delle principali cause è l’insufficienza di meccanismi di solidarietà tra gli
Stati membri; questo deficit è stato perfettamente intuito dagli operatori dei mercati
finanziari, che su questa carenza hanno costruito meccanismi speculativi di ampio respiro. I
principali soggetti imputati sono gli Stati che hanno perso inconsapevolmente ampi margini
di sovranità, e del ruolo delle politiche pubbliche e delle istituzioni nell’influenzare il
benessere complessivo dei cittadini, mortificato nelle sue diverse componenti.
Qual è, quindi, il peso del Terzo Settore in una situazione così complessa e come s’innesta
all’interno di un quadro socio-economico regionale, in cui le principali istituzioni isolane
non sembrano in grado di rispondere alle diverse sollecitazioni?
Un elemento è dato dalla capacità che il Terzo Settore può offrire nell’innestare meccanismi
d’innovazione sociale. Welfare to work, povertà, famiglia, riduzione dell’esclusione
finanziaria, imprenditoria sociale sono alcuni dei temi che il Nonprofit siciliano deve
affrontare con un apporto competente, operativo, identitario delle sue organizzazioni e i cui
passaggi richiedono una forte sensibilità delle sue classi dirigenti. In questa direzione il
Terzo Settore può offrire il suo apporto ad una Regione che ha ampi spazi di
sperimentazione e che su molte aree necessita di cambiamenti radicali per rispondere a sfide
non sono solo economiche, ma che contemplano un diverso concetto di persona, le cui
preferenze e necessità sono mutate e che difficilmente sono da ancorare ad una figura di
consumatore-cittadino ormai deteriorata e che non riflette le aspirazioni delle nuove
generazioni.
La crisi economica e finanziaria in Sicilia: elementi di scenario e opportunità del Terzo Settore
Vincenzo Provenzano
Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie
Università degli Studi di Palermo