le razze allevate in umbria -...

17
Informazione&Zootecnia Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria con il finanziamento del Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, Misura 111 Azione A. UNIONE EUROPEA BIODIVERSITA’: Le razze allevate in Umbria Il “Cuore Verde d’Italia” è una regione la cui grandezza non sta nella sua ampiezza territoriale (è al 16° posto tra 20 per estensione della superficie) ma nelle varie realtà naturali che la caratterizzano e che consentono la creazione di numerosi microambienti variabili per clima, condizioni del terreno, stato della vegetazione. In questo contesto non ci si può di certo stupire della varietà di razze animali da allevamento presenti, alcune certamente tipiche del luogo, ma altre acquisite grazie anche all’impegno degli allevatori, senza i quali non si sarebbe mai potuto parlare qui di Biodiversità. A.R.A. Umbria Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P. Baldeschi, 59 06073 Taverne di Corciano (PG) Tel.: (+39) 075 6979217 Fax: (+39) 075 6979221 E-mail: [email protected] PI: 00561490541 SEDE OPERATIVA di Terni: Viale D. Bramante 3/A 05100 Terni Tel.: (+39) 0744 300998 Fax: (+39) 0744 304870 E-mail: [email protected] INFORMAZIONE&ZOOTECNIA BIODIVERSITA’: Le razze allevate in UMBRIA ARA UMBRIA

Upload: nguyennguyet

Post on 18-Feb-2019

220 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

Informazione&Zootecnia Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria con il finanziamento del Piano di sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, Misura 111 Azione A.

UNIONE EUROPEA

BIODIVERSITA’:

Le razze allevate in Umbria

Il “Cuore Verde d’Italia” è una regione la cui grandezza non sta

nella sua ampiezza territoriale (è al 16° posto tra 20 per

estensione della superficie) ma nelle varie realtà naturali che la

caratterizzano e che consentono la creazione di numerosi

microambienti variabili per clima, condizioni del terreno, stato

della vegetazione. In questo contesto non ci si può di certo stupire

della varietà di razze animali da allevamento presenti, alcune

certamente tipiche del luogo, ma altre acquisite grazie anche

all’impegno degli allevatori, senza i quali non si sarebbe mai

potuto parlare qui di Biodiversità.

A.R.A. Umbria Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria

SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia: Via O.P. Baldeschi, 59 06073 Taverne di Corciano (PG) Tel.: (+39) 075 6979217 Fax: (+39) 075 6979221 E-mail: [email protected] PI: 00561490541 SEDE OPERATIVA di Terni: Viale D. Bramante 3/A 05100 Terni Tel.: (+39) 0744 300998 Fax: (+39) 0744 304870 E-mail: [email protected]

INFORM

AZIONE&ZOOTECNIA

BIODIV

ERSI

TA’:

Le razze allevate in

UM

BRIA

ARA UM

BRIA

Page 2: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

La genesi e la fisionomia del paesaggio rurale

umbro come noi lo conosciamo adesso è

strettamente legato alla millenaria presenza di

coltivazioni ed allevamenti. L’Umbria è ricca di storia e tradizioni legate all’agricoltura ed all’allevamento e la varietà di ambienti rurali che si riscontrano è il secolare frutto di

interazioni tra uomo piante ed animali.

L’attività di selezione degli allevatori ha determinato la creazione di un gran numero di

razze ognuna delle quali adatta ad un

particolare tipo di territorio ed ambiente. Ciò

ha permesso la nascita di numerose tradizioni

alimentari tipiche legate alle tradizionali

forme di allevamento messe in atto.

Di recente si è evidenziato però un allarme

legato alla riduzione di risorse genetiche con

una diminuzione delle razze autoctone e locali

che in alcuni casi rischiano l’estinzione o sono fortemente minacciate dall’esiguo numero di capi presenti. Ciò è dovuto in

alcuni casi all’espandersi delle cosiddette razze cosmopolite che nel corso degli anni

hanno soppiantato le razze autoctone per la

loro migliore resa economica. La sostituzione

della razze autoctone con poche razze

cosmopolite è una dei fattori principali che ha

influito maggiormente sulla erosione della

biodiversità zootecnica.

La domesticazione degli animali ha avuto

inizio circa 12000 anni fa. Attualmente si

preferisce considerare il processo di

domesticazione come una forma di

mutualismo che ha agito modificando il

patrimonio genetico ed il modo di vivere di

uomini ed animali. Il diffondersi

dell’agricoltura, con conseguente controllo

delle risorse alimentari, e dell’allevamento animale ha permesso all’uomo di colonizzare ed espandersi in nuovi ambienti. Gli animali

si sono adattati ai nuovi ambienti che l’uomo ha scelto per l’allevamento e ciò ha dato origine alla grande variabilità delle

caratteristiche morfologiche e produttive degli

animali zootecnici determinando la notevole

varietà di razze che caratterizzano la

biodiversità zootecnica.

Nel mondo esistono circa 50000 specie di

Mammiferi ed Uccelli ma solo una quarantina

sono state sottoposte a domesticazione

dall’uomo ovvero solo quelle che presentavano le migliori caratteristiche sul

piano produttivo e di adattamento

all’allevamento. Questo limitato numero di specie addomesticate ha spinto l’uomo alla ricerca di una elevata variabilità delle

caratteristiche all’interno di ogni specie, ciò si traduce in un elevato numero di razze con

caratteristiche differenti in grado di adattarsi

alla varie esigenze produttive ed alla diverse

condizioni ambientali.

Le razze bovine nella

regione

Bruna

La Bruna è una razza cosmopolita diffusa in

tutta Italia, in Europa, nelle Americhe in

Africa e in Oceania. La razza ha origini

straniere ma dato il lungo trascorso selettivo

effettuato in Italia si può parlare di Bruna

Italiana. Le sue origini sono probabilmente da

un bovino del Caucaso ma la sua culla

d’origine è il cantone svizzero di Shwyz dove dal 1500 nella abbazia di Einsielden venne

allevata e sottoposta ad un sistematico piano

selettivo per esaltarne le attitudini produttive

di latte.

La principale attitudine produttiva oggi è il

latte con ottime percentuali di proteine e

grasso ma all’inizio del secolo era considerata a duplice attitudine carne e latte. La scelta di

dare nell’indirizzo selettivo preminenza al

Page 3: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

latte è stata fatta per assicurare competitività

economica alla razza.

Il mantello marrone dal chiaro allo scuro,

uniforme. La cute della mammella è priva di

pigmentazione. La testa elegante espressiva di

media grossezza con presenza di corna in

entrambe i sessi. Linea dorsale rettilinea con

groppa lunga e larga. Mammella saldamente

attaccata con quarti regolari, capezzoli di

giuste dimensioni uniformi, cilindrici e

perpendicolari.

La razza è presente con pochi soggetti in

Umbria generalmente si affianca negli

allevamenti per aumentare le percentuali di

proteine e grasso nel latte di massa.

Frisona

Razza cosmopolita nella più ampia accezione

del termine, è allevata in tutto il mondo. Da

oltre 100 anni allevata in Italia è ormai da

considerarsi razza italiana a tutti gli effetti ed

è la più diffusa ed importante tra tutte le razze

bovine. Originaria dell’Olanda a tutt’oggi non

esistono più ceppi autonomi dato il vasto

scambio di riproduttori fra i vari paesi del

mondo ed il largo uso della fecondazione

artificiale con seme congelato.

Spiccatamente ad attitudine latte con

produzione medie di 90 q.li a lattazione è la

principale produttrice di latte d’Italia e dell’Umbria. I vitelli di Frisona sono utilizzati per la produzione di vitello a carne bianca o

di vitellone leggero (450/480kg).

Il mantello è pezzato nero o rosso, testa

espressiva distinta e vigorosa con occhi

vivaci. Linea dorsale rettilinea groppa lunga e

larga. La mammella anteriormente è

moderatamente lunga e saldamente attaccata,

posteriormente attaccata alta e larga con

legamento sospensorio centrale ben marcato,

capezzoli di giuste dimensioni perpendicolari

al centro di ogni quarto di forma cilindrica.

La razza è largamente diffusa in Umbria ed è

la più numerosa tra le razze di bovine da latte.

Pezzata Rossa

L’origine della razza è abbastanza complessa, anche se di selezione ed origine italiana si

colloca nel grande gruppo delle razze pezzate

rosse di derivazione Simmenthal. Originaria

del Friuli dopo la Prima Guerra Mondiale è

stata ripetutamente incrociata con vari ceppi

europei di bestiame Simmenthal

(austriaco,svizzero, bavarese) che ne hanno

fortemente influenzato le attitudini produttive

spostandole progressivamente da una triplice

attitudine (lavoro,latte,carne) ad una duplice

(latte,carne) con una buona predominanza per

la produzione del latte.

Mantello pezzato rosso di tonalità dal

fomentino chiaro al rosso mogano, pelle

morbida e non troppo sottile. Testa di media

lunghezza leggera e fine, tronco ben

proporzionato e sviluppato in tutti i suoi

diametri, groppa ampia e quadrata con torace

largo e profondo almeno la metà dell’altezza al garrese. Mammella attaccata larga ben

sviluppata con pelle fine, capezzoli

equidistanti e ben conformati.

Allevata in tutta Italia, in Umbria è presente

in un esiguo numero di allevamenti per la

produzione del latte ed in alcuni allevamenti

da carne come balia.

Page 4: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Chianina

La culla di questa razza si trova in Val di

Chiana e comprende anche le provincie di

Siena, Firenze, Pisa, Livorno, Arezzo e tutta

l’Umbria. L’origine risulta controversa anche

se molti autori credono che la razza sia giunta

in Toscana ed Umbria con gli Etruschi,

riferendosi al fatto che nell’antica Roma i sacrifici con i bovini bianchi furono introdotti

da Numa Pompilio originario proprio della

regione Umbro-Sabina. Dopo la caduta

dell’impero romano la razza cadde in declino e fu solo dopo la metà dell’800 che si ebbero i primi segnali di ripresa che coincisero con i

grandi interventi di bonifica agraria conclusi

ai primi del Novecento e che portarono ad un

grande progresso dell’agricoltura. Il Libro Genealogico fu istituito nel 1932 e mirava ad

ottenere animali dalla duplice attitudine

carne-lavoro, solo in seguito gli indirizzi

selettivi cambiarono per avere sempre più

animali produttivi e rispondenti alle esigenze

del mercato portando ad esaltare le

caratteristiche legate alla produzione della

carne.

La Chianina è il gigante della specie e la sua

selezione è volta a produrre soggetti con

spiccata attitudine alla produzione della carne,

con ottime caratteristiche organolettiche e

bromatologiche.

Il mantello è bianco porcellana nelle femmine

e nei maschi oltre l’anno d’età, i tori possono avere gradazioni grigie. La testa leggera,

espressiva con profilo dritto, corna presenti in

entrambe i sessi corte e sottili. Tronco

cilindrico profondo, largo e lungo, linea dorso

lombare dritta con groppa larga. La spalla è

muscolosa e ben aderente al tronco con cosce

il più possibile muscolose.

E’ allevata in tutta l’Italia Centrale con alcuni nuclei di una certa consistenza in Lombardia,

Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.

Marchigiana

Deriva dai bovini giunti in Italia con le

invasioni barbariche del VI sec. d.c. Dopo la

seconda metà dell’800 gli allevatori cominciarono ad incrociarla con tori di razza

Chianina per aumentare l’attitudine alla produzione della carne. Successivamente si

accorsero che con il miglioramento

dell’attitudine carne aumentava anche la mole che rendeva i bovini meno adatti al lavoro.

Così agli inizi del Novecento si diffusero gli

incroci con tori di razza Romagnola che

ridussero la taglia e migliorarono la

conformazione. Con l’istituzione del Libro Genealogico nel 1932 si abbandonarono gli

incroci e si cercarono nella popolazione

soggetti idonei, la razza così si caratterizzò

verso il bovino che oggi conosciamo.

La razza è di tipo da carne con notevole

sviluppo muscolare del treno posteriore,

particolarmente precoce, si adatta anche ad

ambienti difficili.

Mantello bianco con pigmentazione nera delle

mucose orali e delle aperture naturali, cute

fine e sottile. Testa con profilo rettilineo

espressiva con corna brevi bianche a punta

nera. Tronco lungo cilindrico, linea dorso

lombare rettilinea con dorso lungo e largo e

groppa muscolosa. Spalla larga e muscolosa

aderente al tronco e coscia ampia spessa e

convessa con accentuato sviluppo muscolare.

Page 5: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Nella regione Umbria è presente in alcuni

nuclei anche di elevato valore genetico, ma

trova la sua maggior diffusione nelle Marche,

Lazio Abruzzo e Campania.

Maremmana

Discende da bovini provenenti dalle steppe

asiatiche, di cui si hanno tracce già prima

degli Etruschi, che sarebbero poi stati

incrociati con bovini podolici giunti in Italia

al seguito degli invasori provenienti dalla

Russia meridionale (Unni). Da ciò è originata

la razza Maremmana che ha caratterizzato per

secoli gli ambienti malarici della Maremma

Laziale e Toscana. Con la bonifica dei terreni

paludosi la razza ebbe un notevole impulso

grazie ad una intensa opera di selezione. Nel

1932 fu istituito il Libro Genealogico e la

selezione fu incentrata sui caratteri

morfologici. Dopo la Seconda Guerra

Mondiale e con la progressiva

meccanizzazione dell’agricoltura la razza subì una contrazione numerica considerevole,

oggigiorno comunque l’ambiente rustico in cui si è creata le permette di colonizzare aree

che prima le erano precluse.

La originaria duplice attitudine si è spostata

verso la produzione della carne cercando di

non tralasciare la sua spiccata rusticità,

robustezza scheletrica e tonicità muscolare

cercando di preservare una popolazione che

non ha comunque una numerosità elevata.

Mantello di colore grigio con tendenza al

grigio scuro nei maschi e grigio chiaro nelle

femmine, pigmentazione delle mucose nera

con pelle elastica ed untuosa. Testa leggera

con corna a semiluna nei maschi e a lira nelle

femmine. Groppa larga, lunga e muscolosa,

dorso lungo e largo con muscoli ben

sviluppati. Spalla muscolosa con profilo

convesso, coscia ampia discesa e muscolosa.

Allevata in pochi esemplari in Umbria è

notevolmente diffusa in Toscana e Lazio dove

si adatta benissimo al duro ambiente

maremmano.

Charolais

Originaria della Francia della regione di

Charolais-Brionnais è da considerarsi razza

cosmopolita a tutti gli effetti con eccellenti

capacità di adattamento dai climi temperati ai

climi rigidi a climi subtropicali. Da sempre

presente nella regione di origine dopo la metà

del 700 ha progressivamente perso la sua

duplice attitudine (lavoro-carne) per e con la

progressiva espansione lungo la valle della

Loira dalla metà dell’880 è stata definitivamente selezionata per la produzione

della carne

L’indirizzo produttivo quindi è la carne e si

caratterizza anche per ottime qualità materne

ed eccellenti doti pascolative.

Mantello di colore crema derivante

dall’associazione tra peli bianchi e cute rosa con mucose di colorazione rosea. Testa corta

con fronte ampia e bocca grande, corna in

entrambe i sessi. Tronco cilindrico con treno

posteriore imponente, linea lombare rettilinea

e groppa larga, petto largo e muscoloso,

groppa larga convessa e ben discesa.

Attualmente è allevata in Umbria in un

numero discreto di allevamenti di non elevata

consistenza, è più presente nell’Alto Lazio e

Sud Italia.

Page 6: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Limousine

La razza è originaria della Francia dalla

regione di Limousine (distretto di Limonges)

ed ha origini antiche visto che disegni

raffiguranti questi bovini sono stati rinvenuti

nelle grotte paleolitiche di Lascaux. Un volta

era a triplice attitudine (latte-carne-lavoro) ma

dall’ultimo secolo e mezzo è stata selezionata principalmente per la carne, attitudine nella

quale dimostra di eccellere. La razza è

cosmopolita tanto che la si ritrova in tutti i

continenti ed è apprezzata per le sue capacità

materne e la facilità al parto.

La principale attitudine produttiva è la carne

che è stata esaltata dallo schema selettivo che

punta oggigiorno ad una elevata resa a

macello e precocità di maturazione

commerciale.

Mantello fomentino vivo non troppo carico,

un po’ più chiaro sotto il ventre e l’interno coscia. Testa corta forte con collo corto spalla

muscolosa. Petto largo ed arrotondato, linea

lombare rettilinea con groppa larga , natica

larga discesa e ben convessa.

Allevata in Umbria con un buon numero di

allevamenti con una discreta presenza di

soggetti è presente in maniera più consistente

nell’Appennino Tosco-Romagnolo e nel Sud

Italia.

Le realtà suinicole locali

Cinta Senese

Le origini di questa razza sono molto antiche

e risalgono al Medioevo. Esistono

testimonianze pittoriche che rappresentano

questo suino, la più conosciuta delle quali è la

raffigurazione “Effetti del buon governo” del Lorenzetti presso il Palazzo Comunale di

Siena. Altre rappresentazioni di Cinta Senese

si trovano in affreschi e dipinti del XII secolo

in diverse chiese della campagna senese.

L’area di origine di questa razza è compresa tra l’alta valle del fiume Merse e l’alta valle del fiume Elsa. Negli anni Quaranta ricopriva

un ruolo fondamentale nella suinicoltura

toscana ma tra gli anni Sessanta e Novanta ha

subito un drastico calo demografico tanto che

il Libro Genealogico aperto negli anni Trenta

fu prima chiuso negli anni Settanta e poi

riaperto come Registro Anagrafico solo alla

fine degli anni Novanta.

Cute e setole di colore nero con presenza di

una cinghiatura bianca continua caratteristica

che circonda completamente il tronco

all’altezza delle spalle includendo gli arti, il passaggio tra nero e bianco può essere

graduale e non netto. Testa di medio sviluppo

con profilo fronto-nasale rettilineo orecchie

direte in avanti e in basso. Tronco

moderatamente lungo di forma cilindrica e

torace poco profondo, linea dorso-lombare

rettilinea groppa inclinata, coda attorcigliata.

Arti medio lunghi sottili ma solidi.

Produttrice di carne di ottima qualità,

apprezzata soprattutto per la trasformazione di

salumi tipici. Ha la particolarità di depositare

Page 7: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

grasso in gran parte come lardo con relativa

poca infiltrazione nelle masse muscolari.

Le razze asinine tra

Perugia e Terni

Asino dell’Amiata

Origine Alla fine dell’800 era ben individuabile

attorno al gruppo montuoso dell’Amiata, una popolazione asinina uniforme a mantello

grigio con caratteristiche zebrature agli arti e

croce scapolare. La forma snella e la grande

agilità permettevano agli asini Amiatini di

accedere a luoghi impervi e scoscesi. Al

tempo stesso nevrile e di buona indole, ebbero

ampia diffusione per essere utilizzati nei

tradizionali Palii.

Attitudine Soma, tiro leggero, cavalcatura, idoneo allo

sfruttamento delle aree marginali. Oggi molto

utilizzato per il trekking e onoterapia

Aspetto Il mantello è grigio sorcino crociato, con

zebratura agli arti,orecchie con orlatura scura,

muso con infarinatura e ventre grigio chiaro.

La testa è proporzionata con orecchie dritte e

ben portate, il collo forte e muscoloso. Razza

di dimensioni medio-grandi (i maschi

raggiungono un altezza al garrese di 147cm),

ha una struttura forte, con spalla dritta e

muscolosa, petto aperto e torace profondo,

arti solidi e robusti e linea dorsale distesa ma

ben sostenuta.

Asino dell’Asinara

Origine Autoctono dell’omonima isola, l’asino dell’Asinara sembra che derivi da una forma

di albinismo incompleto dell’asino sardo. Sulle origini ci sono opinioni diverse, voci

raccontano la presenza dell’asino bianco sull’isola fin dal dalla fine del secolo scorso, probabilmente abbandonati dagli asinaresi

quando si trasferirono a Stintino a seguito

della trasformazione dell'isola a demanio

dello Stato. Altri studi li farebbero derivare da

asini bianchi importati dall'Egitto, nel 1800,

dal Duca dell'Asinara.

Sono circa un centinaio gli esemplari di asino

dell'Asinara che vivono allo stato brado

sull'omonima isola della Sardegna. Oggi sono

presenti piccoli nuclei in tutta Italia.

Attitudine Originariamente utilizzati da soma, tiro, mola.

Oggi rivalutati per l’attività di onoterapia e ludica con i bambini e per l’allevamento legato all’agriturismo.

Page 8: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Aspetto Il mantello è bianco con cute rosa, l’occhio rosa o celeste. Le dimensioni sono

notevolmente ridotte, l’altezza al garrese non deve superare i 105 cm. Comunque presenta

una struttura forte e muscolosa con testa

quadrangolare, collo corto e muscoloso, spalla

dritta e corta. Gli arti sono robusti con

articolazioni spesse e larghe. Il piede è

bianco, piccolo e poco resistente.

Asino di Martina Franca

Origine La tradizione vuole che l’asino di Martina Franca derivi dall’asino catalano, importato nella Murgia dai Conti di Conversano

all’epoca della dominazione spagnola. Non esiste però alcuna certezza al riguardo. Si

ritiene, infatti, che nella zona esistesse già

prima un tipo di asino di forme sviluppate e di

mantello scuro, migliorato poi con l’asino spagnolo.

Attitudine Soma, tiro, sfruttamento dei terreni marginali

e pietrosi, produzione mulattiera. Oggi molto

utilizzato per il trekking e l’onoterapia.

Aspetto Il mantello è morello, con addome e interno

delle cosce grigio, infarinatura del muso,

muso ed occhiaie con alone focato e crini

neri.

La razza è di imponente grandezza: lo

standard prevede un altezza al garrese minima

di 135 cm per i maschi. La struttura si

presenta forte e muscolosa, la testa con fronte

larga e piatta, non troppo pesante, ganasce

ben sviluppate e canale ampio. Arcate orbitali

prominenti; orecchie lunghe, diritte, larghe

alla base, bene attaccate e mobili, con

padiglione ricco di peli.

Il collo deve essere muscoloso, con larga base

di attacco e spalla giustamente inclinata e ben

attaccata.

La linea dorso-lombare è rettilinea, con

regioni larghe, muscolose e armonicamente

attaccate.

Gli arti sono robusti, con stinchi e pastoie

corti, articolazioni larghe, spesso asciutte ed il

piede deve essere ben diretto, solido e

preferibilmente largo.

Asino Ragusano

Origine Zone di origine sono i territori dei Comuni di

Ragusa, Modica, Scicli e S. Croce Camerina.

Gli asini presenti da sempre in Sicilia erano

riconducibili all'asino di Pantelleria, diffuso in

provincia di Trapani ed alla "razza siciliana"

comunemente detta ed estesa in tutto il

territorio insulare. Le due "razze" incrociate

tra di loro e con l’asino di Martina Franca, con qualche rinsanguamento dell’Asino Catalano, diedero, seguendo una serie di

incroci a più vie, alcuni prodotti molto validi.

A seguito di questi incroci, soprattutto in

provincia di Ragusa, si trovarono soggetti

dalle buone caratteristiche di sviluppo e

conformazione. Si lavorò molto su questi

soggetti incrociandoli in stretta

consanguineità per cercare di fissare in

maniera piuttosto rapida, il complesso dei

caratteri veramente pregevoli ancora oggi

riscontrabili. Si adatta con facilità ai climi

rigidi e in passato è stata utilizzata nel Nord

Europa.

Page 9: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Attitudine Soma, tiro e produzione mulattiera. I suoi

muli sono stati utilizzati con successo dalle

truppe alpine negli ultimi conflitti. Oggi

molto utilizzato per il trekking e l’onoterapia.

Aspetto Il mantello è baio scuro, con ventre grigio

chiaro esteso anteriormente e posteriormente

alle facce interne degli arti fino ai due terzi

dell’avambraccio e della coscia, focatura agli

occhi, infarinatura del muso con peli rasati

ben delimitati fin sopra le narici con

sfumature focate, criniera e coda nere.

La testa non è pesante, con bella espressione,

a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e

piatta, orecchie ben portate e di giusta

lunghezza, occhi grandi a fior di testa. Il

collo, ben attaccato alla testa ed alle spalle, è

muscoloso e la spalla deve essere lievemente

diritta e ben attaccata.

Gli arti forti e robusti sono caratterizzati da

avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di

media lunghezza, garretti larghi, con

articolazioni ampie e robuste. Il piede deve

essere ben conformato con unghia dura e nera.

Per essere ammesso al Registro anagrafico

l’asino ragusano deve avere un altezza minima di 138 cm per i maschi e 130 nelle

femmine.

Asino Sardo

Origine La presenza della specie nell’isola è antichissima. Furono i sardo-punici ad

incrementarne l’allevamento con finalità agricole e di trasporto. Secondo altri autori

avrebbe origini neolitiche o legate

all’importazione fenicia e infine, per altri, di provenienza africana.

La riga mulina crociata, il mantello sorcino,

più chiaro sull’addome, sulle occhiaie e sul muso e le dimensioni sensibilmente inferiori

permettono di distinguerlo dalle altre razze

asinine italiane. Denominazioni differenti

sono state date all’asino sardo a seconda delle zone: burriku nelle regioni meridionali e di

probabile origine spagnola; poleddu e ainu

usati in Barbagia e nel Goceano; molente la

dicitura maggiormente diffusa nell’isola e legata all’utilizzo della macina del grano.

Attitudine In origine da soma, tiro, anticamente da mola,

oggi è molto utilizzato per lo sfruttamento

delle aree marginali, per il trekking ed

onoterapia.

Aspetto Il mantello è grigio sorcino con riga mulina

crociata e bordo scuro delle orecchie. Possono

essere presenti zebrature alla spalla, agli arti e

ventre chiaro. La Criniera è scarsa e più scura

del colore del mantello, la coda lunga e con

scarsi crini.

La Testa è pesante, quadrangolare a profilo

rettilineo, le orecchie lunghe e dritte, il collo

corto e la spalla dritta e corta.

Gli arti sono robusti, gli appiombi regolari ed

il Piede piccolo e duro.

L’altezza al garrese deve essere inferiore ai 110 cm

Equini in Umbria

Cavallo Agricolo Italiano Tpr

Page 10: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Origine La zona d’origine della razza è rappresentata

dalla pianura Veneta, Ferrarese e Friulana.

Successivamente l’area d’allevamento si è estesa progressivamente coinvolgendo in

particolare ampie fasce dell’Italia Centrale e Meridionale. La razza nasce agli inizi del 900,

quando lo sviluppo in senso sempre più

imprenditoriale dell’agricoltura nella Pianura

padana e le esigenze dell’Esercito, con particolare riferimento all’artiglieria, rendevano sempre più evidente la necessità di

una consistente e qualificata produzione

nazionale di cavalli da tiro. Dopo numerose

prove d’incrocio della popolazione di fattrici della Pianura padana con le più rinomate

razze da tiro europee, le aziende della pianura

orientale, che ricadevano sotto la

giurisdizione del Deposito Stalloni di Ferrara

(diretta emanazione operativa del Ministero

della Guerra), si orientarono con decisione

verso gli stalloni bretoni di tipo Norfolk-

bretone.

Attitudine tiro pesante rapido, lavori agricoli, produzione

di carne, oggi molto impiegato per gli

attacchi, nel turismo equestre e come cavallo

da sella.

Caratteristiche Il Cavallo Agricolo Italiano da T.P.R. è una

razza di mole notevole con un peso negli

adulti variabile da 700 a 900 kg.

La spiccata precocità di sviluppo e la buona

attitudine lattifera della fattrici consentono di

ottenere in condizioni ottimali puledri che già

a 7-8 mesi possono superare i 400 kg di peso.

La statura minima a 30mesi è di 146cm per le

femmine e di 150 cm per i maschi. La statura

preferenziale di questi ultimi è compresa tra

156 e 162 cm, mentre per le femmine è di

153-160 cm.

Cavallo del Catria

Origini La zona di origine è il Monte Catria e

l’Appennino centrale, in particolare la zona compresa tra le province di Pesaro, Ancona e

Perugia.

l continui contatti con le genti della maremma

toscana, legati soprattutto alle attività dei

carbonai, spiegano l'introduzione e l’influenza nella popolazione equina locale di cavalli

maremmani. Negli anni del dopoguerra le

mandrie equine si ridussero di molto, ma la

popolazione originaria, di derivazione

maremmana, resistette nelle zone di montagna

adatte al solo pascolo brado dei cavalli.

Dopo un periodo di incroci con diverse linee

di sangue, l'Azienda Speciale Consortile del

Catria, nel 1974, ha preso in gestione la locale

stazione di monta, controllando in particolare

l'incrocio con il Franches Montagnes, e dal

1980 ha attivato la registrazione della

discendenza allo scopo di salvaguardare e

migliorare il gruppo etnico originario.

Attitudine lavori agricoli di montagna, sella per diporto e

produzione di carne. Attualmente viene

valorizzato anche per il turismo equestre e le

attività sportive.

Caratteristiche Cavallo di tipo meso-brachimorfo, dotato di

temperamento di media nevrilità, robusto,

equilibrato e molto disponibile al lavoro.

Dimostra una grande attitudine per il Turismo

equestre. Struttura robusta e muscolosa, con

testa leggera e profilo rettilineo. Arti solidi

robusti, con articolazioni ampie ed asciutte.

Page 11: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Secondo lo standard di razza sono ammessi i

mantelli baio, morello e sauro per le femmine,

baio o morello per i maschi.

Haflinnger o Avelignese

Origini Il Cavallo Haflinger ha avuto origine ed è

indiscutibilmente legato alla regione italiana

dell'Alto Adige. La tradizione vuole che fino

dal Medioevo nella zona vicino alla località di

Hafling (Avelengo), esistesse un tipo di

cavallo da montagna non molto alto,

abbastanza robusto e discendente da un

famoso allevamento di cavalli importati dal

Regno dei Borgognoni e di cui l'imperatore

Lodovico IV fece dono nel 1342 al figlio

Lodovico, Margravio di Brandeburgo, in

occasione delle sue nozze con Margherita

Maultasch, Principessa del Tirolo.

Al di là della tradizione è sicuro che la

popolazione autoctona di equini,

tradizionalmente allevata nella regione fino da

quei remoti secoli, avesse lo scopo di

trasportare le merci attraverso le Alpi

sfruttando i valichi e i percorsi lungo le

vallate dell'Adige e dell'Inn.

La popolazione equina nell'Alto Adige, nel

corso dei secoli, ha subito molti influssi,

soprattutto grazie all'importazione di soggetti

dall'Oriente, dove si recavano per scopi

commerciali i signori proprietari dei numerosi

castelli che ancora oggi si possono ammirare

disseminati sul territorio alpino.

La Razza ha preso il nome da Hafling, paese

vicino a Merano: il Cavallo di Hafling, o

Haflinger, ha da sempre indicato il cavallo da

montagna allevato in quelle zone, un animale

da lavoro e non molto pesante. Il nome

Avelignese, invece, non è che la diretta

conseguenza dell'italianizzazione del nome

Hafling che veniva indicato con il nome di

Aveligna o Avelengo.

Attitudine Originariamente cavalli da lavoro e da soma,

oggi selezionati verso modelli adatti

all’attività sportiva ed al tempo libero.

Caratteristiche Cavallo di tipo mesomorfo. Presenta un bel

mantello sauro-dorato, ciuffo, criniera e coda

con crini abbondanti, sottili, lisci e

generalmente chiari.

Di mole medio piccola ha un altezza al

garrese di minimo 137 cm nei maschi e 134

cm nelle femmine.

Temperamento docile, buona disposizione

all'attività dinamica con equilibrio tra velocità

dell'andatura e potenza dello sforzo.

Forme armoniche, solide e corrette. Piede ben

conformato, con zoccolo sano, resistente.

Cavallo Norico

Origine Il Norico (Noriker) è un cavallo da tiro

pesante originario delle valli alpine, tra

l'Austria e l'Italia.

Studi recenti fanno risalire le origini del

cavallo norico al cavallo dei Romani.

Nel Rinascimento la razza sarebbe stata

migliorata con apporti di sangue Napoletano

ed Andaluso.

Il Norico è nato nel territorio alpino, dove

ancora oggi registra la sua maggiore

diffusione; la prima stazione di monta fu

Page 12: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

istituita vicino a Salisburgo. In Alto Adige, il

Norico viene allevato soprattutto in Val

Pusteria e nelle valli Ladine.

Attitudine Tiro pesante lento, lavori agricoli, produzione

di carne, oggi molto impiegato per gli attacchi

e per il turismo equestre.

Caratteristiche Cavallo di Tipo brachimorfo, con torace

ampio e profondo e arti muscolosi con

articolazioni larghe e solide. L’altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il

peso tra 700 e 900 kg.

Il mantello può essere sauro, sauro chiaro,

sauro scuro, baio, baio chiaro, baio scuro,

morello, maculato.

Di carattere presenta una buona disposizione

all’attività, è docile e tranquillo con

sufficiente nevrilità.

Murgese

Origine Nelle Murge, nel comprensorio dei trulli e

delle grotte, a metà strada tra l’Adriatico e lo Jonio, si è evoluta questa meravigliosa razza

di cavalli, le cui origini si fanno risalire ai

mitici destrieri dell’ imperatore Federico II°

di Svevia, che resse tra il 1212 ed il 1250 le

travagliate sorti del Sacro Romano Impero,

unendo alla passione per i cavalli, un grande

amore per la Puglia dove, a Castel del Monte,

fece costruire il suo maniero più bello,

ritenuto dagli esperti un vero e proprio

gioiello di architettura castrense medievale.

La Repubblica di Venezia, tra il XV ed il

XVI secolo, scelse la zona delle Murge per il

piu’ importante dei suoi allevamenti, con al centro la celebre masseria “la Cavallerizza”, masseria ancora esistente.

Altrettanto importante fu, nel XVI secolo,

l’allevamento della famiglia Acquaviva

d’Aragona, conti di Conversano.

La Puglia, quindi, grazie al suo particolare

ambiente pedoclimatico, è stata da sempre

terra di cavalli.

Qui si è evoluto il Murgese, cavallo

autoctono, oggi più che mai orgoglio della

nostra zootecnia.

Attitudine Il mercato del Murgese è ormai rivolto verso

attività di tipo sportivo. Infatti esso è

impiegato con successo in molte discipline

equestri come attacchi, trekking, equitazione

da campagna, dressage e fondo.

Caratteristiche Cavallo di Tipo mesomorfo. Testa leggera

con profilo rettilineo o leggermente

montonino, non troppo pesante, fronte larga

con grande ciuffo, orecchie regolari, occhi

grandi ed espressivi, narici ampie e mobili.

Il torace deve essere ampio e profondo e gli

arti muscolosi con articolazioni larghe e

solide. L’altezza media al garrese varia tra 152 e 165 cm, mentre il peso tra 700 e 900 kg.

Il mantello è morello, ammesso il roano.

E’ di temperamento vivace.

Gli Ovicaprini locali

Sarda

Page 13: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Razza autoctona della Sardegna, le sue origini

sono tra le più antiche d’Europa. Deriva probabilmente dall’ introduzione di ovini

proveniente dall’ Est del Mediterraneo. Selezionata nel corso dei secoli, l’attività di miglioramento genetico è stata favorita dalla

costituzione del Libro Genealogico nel 1928.

La Sarda è a preminente attitudine latte. La

selezione è volta ad esaltare l’attitudine alla produzione del latte sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.

Di taglia media presenta vello bianco e aperto,

pelle sottile, elastica e di colore bianco-rosato,

testa leggera di colore bianco con profilo

rettilineo nelle femmine e leggermente

montonino.

Il tronco è di forma tronco-conica con linea

dorsale dritta, mammella sferica larga e ben

sostenuta.

Molto diffusa in Sardegna è presente

praticamente in tutta Italia con nuclei in tutto

il Mediterraneo dalla Francia alla Tunisia.

Comisana

La Comisana deriva da razze ovine del

Mediterraneo meridionale e dell’Asia Minore giunte in Sicilia in epoca romana tramite

scambi commerciali. Attualmente la razza si

considera originaria della Sicilia e prende il

nome dalla prevalente zona di allevamento,

Comiso.

La Comisana è a preminente attitudine latte

ma ha una interessante produzione di carne;

gli obiettivi di selezione si rivolgono

all’aumento della produzione di latte e della

prolificità.

Di taglia medio-grande ha vello bianco aperto

con lana più corta nella zona caudale, la pelle

è elastica, sottile e di colore bianco roseo.

La testa è leggera, allungata di colore rosso

mattone solitamente con lista bianca priva di

lana; è acorne in entrambe i sessi e il dorso è a

profilo rettilineo.

E’ Presente in Sicilia, soprattutto nelle

province di Enna, Caltanissetta e Palermo;

esistono buoni nuclei anche nelle regioni

peninsulari d’Italia e si registrano anche esportazioni di capi all’estero.

Massese

E’ una razza autoctona dell’Italia Centrale, originaria della valle del Forno nelle Alpi

Apuane in provincia di Massa Carrara.

E’apprezzata molto nella sua zona di origine e

non ha sostanzialmente subito incroci con

altre razze.

La Massese ha una spiccata e preminente

attitudine alla produzione di latte, e lo schema

selettivo ad essa applicato tende ad esaltare

questa caratteristica senza sottovalutare la

produzione della carne.

Come caratteristiche morfologiche si presenta

di taglia media, ha vello di colore nero aperto

o semi-aperto, testa vigorosa distinta con

profilo rettilineo nelle femmine e leggermente

montonino nei maschi con corna presenti in

entrambe i sessi, petto ampio e potente con

linea dorso lombare rettilinea e lunga.

Allevata per la sua rusticità in tutta l’Italia centrale soprattutto in Toscana nella sua zona

Page 14: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

di origine ha tendenze ad espandersi in

Lombardia , Veneto e Liguria.

Appenninica

Razza autoctona dell’Italia Centrale deriva da una opera di selezione e miglioramento

iniziata negli anni settanta utilizzando arieti

Ile de France e Berichonne du Cher su pecore

appenniniche e sfociata nel riconoscimento

come razza nel 1980.

E’ a preminente attitudine carne con un orientamento selettivo volto anche a non

tralasciare i caratteri di resistenza e, rusticità,

aumentandone però la prolificità.

Di taglia medio-grande, vello bianco con

parte ventrale del collo, ventre ed arti nudi,

pelle mucose rosee, testa acorne in entrambe i

sessi con profilo rettilineo o leggermente

montonino, orecchie portate orizzontalmente,

tronco lungo con petto largo.

Principalmente diffusa nel Centro Italia ma

anche in Emilia Romagna ed Abruzzo.

Bergamasca

Razza autoctona di origine sudanica è

originaria della parte montana della provincia

di Bergamo (valli Seriana e Brembana).

Pecora robusta e rustica è adatta allo

sfruttamento dei pascoli alpini ed è stata usata

come razza incrociante per migliorare

l’attitudine carne di altre razze ovine. Ha preminente attitudine carne; lo schema

selettivo è volto ad esaltare la produzione

carne ed incrementare la prolificità.

E’ il gigante della specie con una taglia

grande, vello bianco semi chiuso, testa priva

di corna in entrambe i sessi con profilo

marcatamente montonino sia nei maschi che

nelle femmine, tronco di notevole lunghezza,

torace profondo con petto largo e prominente.

Allevata in grandi greggi nel Nord Italia ha

diffusione in tutta la nazione peninsulare.

Merinizzata Italiana

Razza di recente costituzione, derivata da

incroci di pecore Gentile di Puglia e

Sopravissana con arieti Merinos per

aumentare la produzione di carne, è stata

successivamente selezionata per ottenere un

tipo morfologico omogeneo.

Con spiccata attitudine alla produzione della

carne con buone caratteristiche della lana, la

selezione è volta ad aumentare la produzione

di carne, senza penalizzare la componente

laniera, aumentando prolificità e rusticità.

Di taglia medio grande, ha vello bianco con

lana fine e testa serrata con profilo montonino

nei maschi e rettilineo nelle femmine, tronco

lungo, largo tendenzialmente cilindrico, petto

largo e ben disceso con linea dorso lombare

rettilinea.

Page 15: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Presente nelle regioni del Sud con notevoli

consistenze è allevata anche in Umbria,

Marche e Lazio.

Sopravissana

Originaria della zona di Visso sul versante

occidentale dei Monti Sibillini deriva dalla

razza locale incrociata nel 1700 con arieti

Merinos per aumentare la produzione di carne

e lana.

Anticamente di triplice attitudine (latte, carne

e lana), attualmente l’orientamento selettivo è quello volto alla produzione di carne con

attenzione all’aumento della prolificità senza trascurare la proverbiale resistenza alle

malattie e la rusticità.

Di taglia media presenta vello bianco e

chiuso, testa con profilo rettilineo nelle

femmine e leggermente montonino nei maschi

con presenza di corna solamente nei maschi,

tronco lungo, petto largo e torace robusto.

Oggigiorno è una razza a limitata diffusione

con pochi nuclei presenti nell’Italia Centrale.

Lacaune

Originaria dei monti Lacaune, nella regione

del Roquefort in Francia, nasce come razza a

duplice attitudine carne-latte ma dopo

un’opera di attenta selezione e miglioramento iniziato alla fine degli anni Quaranta oggi è

nota soprattutto per la produzione del latte. La

razza è il perno attorno al quale ruota la

produzione del formaggio Roquefort.

Attualmente è da considerarsi razza

cosmopolita dato che si è diffusa in molti

paesi ed ha dimostrato capacità di

adattamento anche agli ambienti tipicamente

mediterranei.

La attitudine preponderante è alla produzione

del latte ma non è da sottovalutare anche la

produzione della carne con pesi allo

svezzamento degli agnelli interessanti ed

elevata prolificità.

Di taglia media ha relativamente poca

copertura lanosa, una testa fine ed allungata

con profilo rettilineo acorne in entrambe i

sessi, un tronco lungo e cilindrico con linea

dorso-lombare rettilinea ed un torace ben

sviluppato e disceso con petto largo.

Allevata in Umbria in diversi nuclei, ha buona

consistenza numerica con tendenza

all’espansione.

Camosciata delle Alpi

Moderna razza cosmopolita originaria della

Svizzera nel cantone dei Grigioni è allevata in

tutta Europa con prevalenza nella Francia

dove il Libro Genealogico è stato istituito nel

1930.

Page 16: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

Razza a spiccata attitudine lattifera ha uno

schema selettivo spinto per la produzione di

latte sia sotto il profilo quantitativo che

qualitativo.

Di taglia medio-grande, ha mantello

eumelanico con modello “faccia di Tasso”, riga mulina con estremità degli arti neri , pelo

fine e raso,testa piccola, leggera e fine, torace

ampio e linea dorso lombare dritta.

La sua maggior diffusione è nell’arco alpino con alcuni nuclei allevati nell’Italia Peninsulare.

Girgentana

Razza autoctona della Sicilia, si crede che le

sue origini siano in Asia Occidentale e la sua

introduzione si ritiene sia avvenuta con la

colonizzazione greca e successivamente araba

in Italia Meridionale.

L’indirizzo produttivo è quello della produzione di latte anche se l’esigua diffusione spinge la selezione al

mantenimento della razza e dei caratteri

morfologici.

Di taglia media con mantello bianco e fronte e

parte della testa di colore dal fulvo al roano,

ha testa fine e leggera con profilo camuso,

tronco e addome largo e ampio, dorso

rettilineo e groppa sviluppata.

E’ presente in Sicilia, nelle province di

Agrigento, Enna e Palermo, ma si trovano

piccoli nuclei anche in altre parti d’Italia e perfino in Europa Occidentale dove è

apprezzata per le sue indubbie caratteristiche

estetiche ed ornamentali.

Maltese

Ha le sue origini nella parte orientale del

bacino del Mediterraneo, deriva da incroci tra

capre nordafricane ed italiane ed ha origini

comuni con la capra Nubiana. Il Libro

Genealogico è stato istituito nel 1976.

E’ spiccatamente ad attitudine latte con

elevata prolificità e buona fertilità.

Di taglia media, il mantello è bianco con testa

di colore nero corvino con copertura più o

meno estesa, orecchie lunghe e larghe e

pendenti, profilo rettilineo, torace ed addome

ampi con groppa sviluppata.

Presente in Sicilia e Sardegna, è allevata nel

Sud Italia con presenza di piccoli nuclei nel

Centro Italia.

Valdostana

Originaria della Valle d’Aosta, i primi documenti sulla razza sono del 1917 e si

pensa possa derivare dall’incrocio tra specie

Page 17: Le razze allevate in UMBRIA - allevatori.umbria.itallevatori.umbria.it/wp-content/uploads/2015/04/BIODV-Razze... · hanno soppiantato le razze autoctone per la loro migliore resa

ARA

Umbria

Informazione&Zootecnia: Biodiversità: le razze allevate in Umbria

UNIONE EUROPEA

selvatiche e domestiche del genere Capra con

degli stambecchi.

L’attitudine produttiva è sia carne che latte da

trasformare in formaggi. Circa trenta anni fa

iniziarono le manifestazioni delle Batailles de

Chèvres (Battaglia delle Capre), che

disciplinavano le lotte ritualizzate che

avvenivano quando due greggi estranei si

incontravano. Oggi la Battaglia delle Capre è

una vera e propria competizione che segue

regole sportive e richiama turisti.

Capra di taglia grande, il mantello varia dal

castano al nero al grigio tendente al biondo,

con una testa pesante e robusta con profilo

concavo, corna in entrambe i sessi molto

sviluppate, robuste, a forma di sciabola e

portate indietro, tronco con torace e addome

ampio con regione dorso lombare larga e

rettilinea.

Allevata prevalentemente in Valle d’Aosta nella Valle di Gressonay è apprezzata anche

nell’alto canavese con sporadici nuclei nell’Italia Centrale.

Saanen

Originaria della Valle di Saane in Svizzera,

Cantone di Berna, oggigiorno ha diffusione

mondiale ed è la razza più famosa tra quelle

caprine da latte.

Ha spiccata attitudine alla produzione di latte

con produzione media in Italia di 520 litri in

210 giorni.

Di taglia grande , mantello bianco con peli

corti e fini, testa piccola, leggera e fine ,

possibili corna sia nei maschi che nelle

femmine, tronco e addome ampi e sviluppati e

groppa leggermente spiovente.

Allevata prevalentemente nell’Italia del Nord

ci sono comunque significative presenze di

allevamenti anche nel resto del territorio

nazionale.

Suffolk

Razza originaria della Gran Bretagna è stata

ottenuta incrociando pecore Norfolk con

pecore Southdown a metà dell’Ottocento. Da allora è stata oggetto di attenta selezione e

miglioramento genetico che l’ha portata ad

essere considerata una delle migliori razze da

carne. Attualmente è da considerarsi

cosmopolita visto che è presente in diversi

continenti.

L’attitudine principale è la produzione della

carne con buone caratteristiche

organolettiche, ma in alcuni paesi

dell’emisfero australe è utilizzata anche per la produzione latte.

Di taglia medio-grande con vello bianco,

chiuso ed uniforme, ha testa ed arti di colore

nero. E’ acorne in entrambe i sessi e presenta

testa e collo massicci, tronco cilindrico, torace

profondo, linea dorso-lombare rettilinea con

groppa larga e natica ben sviluppata e discesa.

Presente in diverse regioni specialmente del

Centro-Nord ha dei buoni nuclei di selezione

anche in Umbria dove da sempre è utilizzata

come incrociante le razze locali per aumentare

l’attitudine alla carne.