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Le Entrate dell’Ente L’autonomia impositiva e tariffaria 18 Settembre 2013 Seminario

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Le Entrate dell’Ente L’autonomia impositiva e tariffaria

18 Settembre 2013 Seminario

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L’evoluzione dell’autonomia Tributaria degli enti territoriali nell’ultimo ventennio

Progressiva diminuzione dei trasferimenti statali

Progressivo aumento delle entrate correnti derivanti da imposte e tasse

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La composizione delle entrate correnti delle Regioni (1990-2010)

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La composizione delle entrate correnti delle Province (1990-2010)

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La composizione delle entrate correnti dei Comuni (1990-2010)

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LA RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA DI FINANZIAMENTO PUBBLICO ITALIANO IL FEDERALISMO FISCALE

Riforma del titolo V della Costituzione (Legge n° 3 del 18 ottobre 2001)

Art. 119 Costituzione superamento del sistema di finanza regionale e locale derivata, ancora improntato a meccanismi di trasferimento, in cui le risorse finanziarie di Regioni ed enti locali derivano in misura significativa dallo Stato.

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• Delega della legge n. 42/2009 esercitata con D. Lgs. 23/2011 per i Comuni e D. Lgs. 68/2011 per le Regioni e le Province • Successivi provvedimenti attuativi e modificativi del D. Lgs. 23/2001: - D.M. 21-6-2011 (riparto Fondo sperimentale di riequilibrio per il 2011) - D.P.C.M. 17-6-2011 (compartecipazione comunale all’IVA) • Modifiche introdotte soprattutto al D. Lgs. 23/2011 dal Decreto ‘’salva - Italia’’ (L.214/2011) • Modifiche al regime IMU introdotte dal D.L. n. 16/2012 sulle semplificazioni fiscali

I provvedimenti più recenti sull’autonomia tributaria degli enti territoriali

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Il grado di autonomia tributaria degli enti locali

La reale autonomia tributaria delle Regioni e degli Enti locali dipende

dalla concreta possibilità delle stesse di regolamentarne alcuni aspetti rilevanti dei tributi propri (quali la base imponibile o la struttura delle aliquote).

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Teoria normativa della finanza pubblica

basare il più possibile le imposte locali sul principio del beneficio,

ovvero sul legame tra imposta pagata e benefici tratti dai servizi pubblici locali;

di conseguenza il sistema tributario locale non dovrebbe avere finalità redistributive, compito meglio svolto a livello nazionale.

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Classificazione delle Entrate Entrate Correnti

TITOLO I: ENTRATE TRIBUTARIE

TITOLO II: ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI

TITOLO III: ENTRATE EXTRA-TRIBUTARIE

TITOLO IV: ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE, DA RISCOSSIONE DI CREDITI

TITOLO V: ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI

Entrate in c/ Capitale

TITOLO VI: ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO TERZI

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TITOLO I ENTRATE

TRIBUTARIE

Tributi Diretti

Tributi Indiretti

IMU Add. Com. IRPEF Altre Add. Comunali

TARES (ex TARSU) Imposta Pubblicità Altre imposte

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TARES (TAssa Rifiuti E Servizi)

D.L.206/2011 convertito con L.214/2011

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TARES (TAssa Rifiuti E Servizi)

La TARES interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti

Presupposti per l’applicazione

Presupposto soggettivo

Presupposto oggettivo superficie dell'immobile di riferimento, numero dei residenti, uso, produzione media dei rifiuti

OBIETTIVO copertura economica per intero del servizio di

raccolta e smaltimento rifiuti del comune

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TARES (TAssa Rifiuti E Servizi)

Modalità di riscossione

N. 4 rate annuali

Tariffa differenziata in base all’uso dell’immobile

Residenziale

Altri usi

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TARES (TAssa Rifiuti E Servizi)

Imposta Stabilita dal comune

in base alla spesa effettiva per il servizio

+ addizionale di €.0,30/mq

(interamente devoluto allo Stato per servizi indivisibili con possibilità di aumento fino a €. 0,40/mq dal 01.01.2014 con riserva per i comuni di trattenere la parte eccedente lo 0,30/mq.)

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TARES (TAssa Rifiuti E Servizi)

Esclusioni dall’imposta

aree scoperte delle abitazioni private e le aree condominiali non detenute e/o occupate in maniera esclusiva ex art. 117 del Codice Civile; unità immobiliari adibite a civile abitazione non arredate e non allacciate in alcun modo alle reti idriche ed elettriche e quei fabbricati che al momento non siano utilizzabili né abitabili perché inagibili.

Trattandosi di una tassa locale è possibile che i singoli Comuni possano deliberare su alcuni distinguo

Ampia discrezionalità

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TITOLO II ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E

TRASFERIMENTI CORRENTI

Comprende tutti i trasferimenti provenienti da Europa, Stato, Regione, Provincia e Istituzioni , sia pubbliche che private.

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Contributi in conto interessi Rappresentano contributi erogati da Stato, Regioni, Province etc. per il pagamento di interessi su mutui e finanziamenti.

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Contributi in conto interessi Devono essere depurati dalla spesa per interessi passivi ai fini del calcolo della capacità di indebitamento dell’ente prevista dall’art. 204 del TUEL.

“l'ente locale può assumere nuovi mutui e accedere ad altre forme di finanziamento reperibili sul mercato solo se l'importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi, a quello delle aperture di credito stipulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell'articolo 207, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera l’8 per cento delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui.

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TITOLO III ENTRATE EXTRA-TRIBUTARIE

Comprende tutti i proventi derivanti da vendita di beni e servizi, proventi derivanti dalla gestione dei beni, proventi da multe e sanzioni, proventi finanziari

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Entrate per servizi a domanda individuale

Si tratta di tutte quelle attività, gestite dai Comuni, poste in essere ed utilizzate a richiesta dell’utente e che non siano state dichiarate gratuite per legge nazionale o regionale. Per tali servizi gli enti erogatori sono di norma tenuti a richiedere la contribuzione degli utenti anche a carattere non generalizzato.

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Entrate per servizi a domanda individuale

La tipologia dei “servizi pubblici a domanda individuale” è stata definita dal Decreto Ministeriale 31.12.1983 da parte del Ministero dell’Interno di concerto con i Ministeri del Tesoro e delle Finanze.

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Entrate per servizi a domanda individuale

Asili Nido, Mense scolastiche, Trasporto scolastico, Impianti sportivi, Pinacoteche e musei, etc.

TARIFFA Stabilita dall’ente sulla base di parametri quali (solitamente): • la residenza; •la condizione economica dell’utente; •la quota di copertura del servizio a carico dell’utente.

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Entrate per servizi a domanda individuale Percentuale di copertura del servizio

La quota di copertura del servizio con la tariffa determinata dall’ente è assolutamente discrezionale e può raggiungere anche il 100% del costo del servizio stesso.

Dal 1° gennaio 1994 sono sottoposti al rispetto del tasso di copertura dei servizi solo quegli Enti che si trovano in situazione strutturalmente deficitarie, individuati ai sensi dell’art.242 del D.Lgs. n. 267/2000: per tali Comuni, l’art.243 del medesimo Decreto prevede una copertura dei costi da parte dell’utenza non inferiore al 36%.

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TITOLO IV ENTRATE DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI

CAPITALE E DA RISCOSSIONI DI CREDITI

Comprende tutti i proventi derivanti da alienazione di beni, finanziamenti in conto capitale da Stato, Regione, Province, Europa , altri Enti del settore pubblico, altri soggetti

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Contributi in conto capitale dalla Regione Campania

Metodo di contabilizzazione del finanziamento Delibera n. 12/2007

Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Campania

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I mutui contratti dai comuni in dipendenza di finanziamenti a totale o parziale carico della Regione Campania vanno imputati al titolo IV delle entrate e non al titolo V.

I rimborsi in conto rata effettuati dalla regione trovano allocazione al titolo II dell’entrata.

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TITOLO V ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI

Comprende tutti i proventi derivanti da anticipazioni di cassa, finanziamenti a breve termine, assunzioni di mutui e prestiti, emissioni di prestiti obbligazionari

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Anticipazioni di tesoreria (Art. 222 TUEL)

L’anticipazione di tesoreria (o di cassa) è prevista dal Tuel per poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide. Contabilmente l’anticipazione di tesoreria si configura come un prestito a breve termine che va restituito mano a mano che le entrate dell’Ente vengono riscosse.

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Anticipazioni di tesoreria (Art. 222 TUEL)

L’anticipazione di tesoreria (o di cassa) può essere richiesta entro il limite del

25% delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente.

Contabilizzazione delle Anticipazioni di tesoreria

Anticipazione ricevuta Titolo V Entrata

Anticipazione restituita Titolo III Spesa Interessi passivi su ant. Titolo I Spesa

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Anticipazioni di tesoreria (Art. 222 TUEL)

Lo stanziamento in bilancio può superare il limite del 25%

delle entrate correnti accertate nel penultimo anno precedente.

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Anticipazioni di tesoreria (Art. 222 TUEL) Esempio

(prescindendo dagli interessi) Anno n-2 Anno n Entrate correnti = €. 4.000.000 Limite anticipazione = €.1.000.000

Febbraio anno n Richiesta Accertamento titolo V = €. 750.000 e Impegno Titolo III = 750.000

Marzo anno n Restituzione €. 750.000 Giugno anno n Richiesta

Accertamento titolo V = €. 500.000 e Impegno Titolo III = 500.000 Settembre anno n Restituzione €. 500.000

In bilancio si avrà Anticipazioni di tesoreria (titolo V entrata) = €. 1.250.000 Impegno per anticipazioni di tesoreria (Titolo III spesa) = 1.250.000

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TITOLO VI ENTRATE A SERVIZI PER CONTO DI TERZI

Comprende tutti i proventi derivanti da entrate proventi per conto di terzi e partite di giro

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L’attività del revisore in merito alle entrate

Attività

Collaborazione con l’Amministrazione

Controllo

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L’attività del revisore in merito alle entrate

Attività di collaborazione Si estrinseca nella consulenza (se richiesta) prestata dal revisore sia in fase di predisposizione del bilancio di previsione, sia in fase di predisposizione del conto consuntivo ed in ogni altro momento della gestione, relativamente al reperimento di fonti di entrata e alla corretta imputazione delle stesse nei capitoli di bilancio ad esse deputati.

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L’attività del revisore in merito alle entrate

Attività di controllo La verifica delle fonti di entrata da parte del revisore deve essere: • documentale; •monitorata costantemente sia relativamente all’accertamento che all’incasso effettivo.

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Conclusioni I profondi mutamenti che hanno interessato la finanza degli enti locali ha comportato un aumento della capacità impositiva e tariffaria degli enti locali. La progressiva riduzione dei trasferimenti erariali in unione con l’introduzione del Federalismo Fiscale ha sensibilmente innalzato gli indici di pressione tributaria e finanziaria di calcolati sul singolo cittadino. In definitiva si assiste al passaggio del cittadino dallo stato di

Cittadino – utente a

Cittadino – cliente dell’ente.

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Conclusioni Il mutamento di status del cittadino rispetto all’ente comporta la necessità dell’ente stesso di erogare i servizi qualitativamente elevati per tendere alla sua customer satisfaction. I meccanismi di controllo dell’attività amministrativa attraverso gli O.I.V. testimoniano questa tendenza. L’attività amministrativa dell’ente risulta quindi più complessa e variegata: la volontà politico-amministrativa ha bisogno di ulteriori figure tecniche di alta professionalità per poter essere esercitata. La gestione dell’ente diventa sempre più aziendalistica; in questo senso va la previsione dell’obbligo di tenuta della contabilità in maniera economica e non più finanziaria, previsto dal 01.01.2014 ma prorogato al 01.01.2015 .

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Grazie per l’attenzione