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Casa per artisti
Le Corbusier, Latelier vicino al cielo: Maison dartist , 1922 Altane e osservatori C. Scarpa, Gipsoteca Canoviana, Possagno , Treviso 1957 Lanterne, lucernari: Le modulazioni della luce J. L. Sert: la casa patio per il pittore Georges Braque Saint Paul de Vance , France 1960 A. Konstantinidis: casa per il pittore Moralis, isola di Egina, Grecia 1972-78 Pierre Chareau: La maison de verre, Parigi 1930 La stanza contenuta L.Barragan: Casa studio,1947 P. Zumthor: Casa e atelier a Coira, 2008
Casa per artisti
Studio di J.L.David, 1748-1825 (da un dipinto di un allievo) Hopper davanti alla sua casa studio
Lo studio di Calder e di Braque
Latelier per artista Nellatelier prevale una dimensione macchinista ed efficientista: il fare, lo sperimentare e il tentare sono le condizioni operative che ne caratterizzano limmagine spaziale. La luce lelemento che pi di ogni altro ne spiega la sua essenza di luogo destinato ad un particolare lavoro: quello dellartista scultore o pittore. Ogni costruzione modula la luce in maniera caratteristica. Essa varia la sua intensit e il suo carattere rispetto agli ambienti, stagioni, ore del giorno e alle qualit dimensionali e materiche degli spazi che incontra. Possiamo sinteticamente distinguere due modalit che spiegano il rapporto tra lo spazio e le sorgenti luminose. a- la luce naturale del sole e della luna diretta e indeterminata; si diffonde nellambiente in modo inconsapevole ed atono. b- la luce naturale del sole e della luna finalizzata e consapevole (guidata); si diffonde modificando il suo percorso ordinario mediante dispositivi tecnici configurati in modo tale da esaltarne gli effetti dilluminazione allinterno dello spazio (tonico).
Steven Holl, architettura e percezione
Per larchitettura la luce un fatto esterno che non possiamo modificare; se non possiamo agire sulla fonte, sullorigine, possiamo agire sullo schermo: possiamo studiare lesposizione e la disposizione delle aperture, la loro forma, le materie e i colori degli elementi architettonici intercettati dalle traiettorie dei raggi luminosi. E al di fuori del nostro potere fare che il sole non produca degli effetti sullarchitettura. Non dobbiamo subire gli effetti della luce solare ma, prevedendoli, controllarli e programmarli. Dobbiamo progettare delle ombre belle. Larchitettura misura delle cose e pertanto anche del movimento solare.
Lilluminazione guidata e finalizzata
Steven Holl, Cappella di SantIgnazio
Valore simbolico della luce. Un chiaro raggio di sole filtra attraverso la vetrata delle cattedrale. Riluce sul vano della finestra sommitale; sfiora le costole della volta e cade sul pavimento in due chiazze di luce. La luce nella chiesa vuota trasmette pace e la grandezza ultraterrena della vergine Jan Van Eyck 1390-1441, Madonna della Chiesa.
Lo studio Brancusi
In questo esempio la luce si diffonde da Nord attraversando il lucernario; leffetto quello di una luce indiretta (non possibile identificare la sorgente), che assicura una dilatazione atona, senza accenti, fredda. Il dispositivo tecnico trasforma la luce universale in luce particolare guidandola allinterno dello spazio. Il rapporto con la luce intenzionale, determinato, progettato.
Illuminazione naturale: rapporto finalizzato con la luce
Luce diretta naturale trasformata: condotta nello spazio interno, guidata da accorgimenti spaziali. Luce particolare
Luce non intenzionale: condotta nello spazio interno in modo inconsapevole e non modificata. Luce universale
Alavaro Siza
Illuminazione Illuminazione /visione
Lo spazio interno, privo di aperture nei muri verticali, e illuminato mediante la luce che cala dall'alto, trasforma l'interno in una stanza cieca, introversa e priva di rapporti di visuale con lesterno. Si passa allora dalla visione-illuminazione alla sola illuminazione. Infatti le aperture sulle pareti verticali sono fonti di luce e aperture alla visone, strumenti del dialogo con lesterno.
Le Corbusier, Latelier vicino al cielo Altane, stanze e osservatori da cui poter esser visti dal cielo.
La luce, affluendo attraverso aperture sommitali (Pantheon), produce, in uno spazio privo di finestre, un effetto di grotta, di sotterraneo. In questo caso la luce non ha nulla di terreno: il sole, nel suo quotidiano itinerario privato del rapporto con lorizzonte, assume un carattere trascendente, metafisico. Si partecipa del sorgere e del tramontare: solo lintensit luminosa e la profondit delle ombre ci riporta ad una dimensione reale. Uno spazio privo di finestre e dotato di aperture sommitali si trova in una condizione estraniata, disorientata: lo spazio galleggia, inconsapevole, tra sotto e sopra, ipogeo e epigeo.
Le Corbusier, Casa daffitto in rue Nungesser, 24 Parigi Scala che conduce allatelier di LC
Le Corbusier, Maison dartist 1922
Le Corbusier, Latelier vicino al cielo
Le Corbusier, Casa del pittore Ozenfant Parigi, 1922
Anche in questo caso la scelta dove ubicare lo spazio dellatelier ricade sul coronamento delledificio. Cos la casa del pittore va ad assumere laspetto di una torre, rappresentata come un osservatorio a contatto con il cielo. Il linguaggio, lo stile in questa fase della ricerca corbusiana , oscilla tra lepica macchinista ed industriale ( I lucernari e linvolucro trasparente in vetro sorretto da un sottile telaio in ferro finestra) e quella purista governata dalla sobriet della geometria e dal sapiente gioco della luce, pura creazione dello spirito.
Le Corbusier, Casa del pittore Ozenfant Parigi, 1922
Le corbusier Maisons La roche 1923
Lo spazio destinato a galleria una stanza cieca: lambiente illuminato dallalto mediante lapertura di una finestra a nastro disposta tra piano di copertura e superfici murarie. Lambiente risulta completamente irrorato dalla luce, limpido. Tuttavia la spazialit appare chiusa ed introversa tanto da risultare estraniata dalla realt del contesto. Un volume sospeso dal suolo. Laccesso avviene dallalto, da un ballato, un pulpito che si affaccia sulla doppia altezza. Da lass si scorge il paesaggio dellintorno e la galleria che si rivela come fosse una voragine. Man mano che si discende il racconto e lattenzione sono catturati delle forme e dai colori; nullaltro pu intromettersi.
Sul sotto e sul sopra: ipogeo e epigeo Piccola riflessione sul posizionamento dellatelier quando concepito come un ambiente con illuminazione zenitale o dallalto, ovvero quando si presenta come un invaso introverso
F. Venezia, Allestimento della mostra Gli Etruschi a Palazzo Grassi 2000 Spazio epigeo
Edoardo Chillida. La grande stanza :occhi che non vedono . Spazio ipogeo
Motana Tinday
Latelier vicino al cielo nella casa Torre
1 - la casa una emergenza architettonica che si staglia compatta ed unitaria sullorizzonte. E composta di due volumetrie : una bassa, la foresteria, ed una a torre, destinata a residenza e atelier. 2- Questultimo posto sul coronamento delledificio come una camera darmi sulla sommit di una torre difensiva o come la piccionaia dei fabbricati rurali- e gode di una illuminazione da Nord. 3- Lo studio dellartista anchesso ubicato lass in alto dove possibile apprezzare la visuale sul paesaggio dei monti Sabatini, Cimini e infine ,ad Est, sul Soratte. Una terrazza -altana panoramica ombreggiata da una copertura- conclude lo sviluppo ascensionale delledificio. 4- Gli altri spazi dellabitare, la zona giorno e la zona notte, sono destinati ai piani inferiori: a contatto con il giardino la prima, al piano intermedio la zona notte pi protetta. 5- La foresteria un corpo a se stante, caratterizzato da uno sviluppo ad un solo piano. 6- La concezione tecnologica e costruttiva indirizzata su un sistema in muratura portante di blocchi di tufo, cos da riaffermare la grande tradizione materica e costruttiva della Tuscia.
servito servente
Le torri medioevali dellacropoli di San Pietro a Tuscania
Latelier vicino al cielo nella casa Torre
Seven Holl, Knut Museum Torre di SantAndrea Sutri XIII sec.
Torre degli Arragiati Sutri XIII sec. Torre di Fortebraccio
Splendore, lucentezza, riverbero
Le Corbusier, Casa daffitto a la Porte Molitor , Parigi 1933
La luce naturale viene modificata e qualificata ,di volta in volta, dal macrorilievo e microrilievo delle superficiali del materie. Tutte quelle tecniche che conferiscono splendore e lucentezza rivelano in s un accentuato rapporto con la luce: bocciardare, levigare o lucidare pietre, laccare legno, smerigliare vetri o superfici metalliche etc. Oltre alle qualit materiche il rapporto con la luce ricercato anche attraverso il colore.
Le Corbusier, Casa daffitto a la Porte Molitor , Parigi 1933
Il grande muro di pietra dellatelier divenuto lamico di tutti i giorni. La sua tessitura, la sua chiara composizione, il colore forte e neutrale della pietra soffocano ogni senso di comodit e paiono una sana sfida per luomo che lavor in questo atelirL.C.
Le Corbusier nella sua casa di Parigi, fotodi Cartier-Bresson 1950
Le Corbusier, Casa daffitto a la Porte Molitor , Parigi 1933
Le Corbusier, Casa daffitto a la Porte Molitor , Parigi 1933
Carlo Scarpa, Gispsoteca Canoviana , 1957 La modulazione della luce, tra visione e illuminazione.
In occasione del bicentenario della nascita di Antonio Canova viene incaricato Carlo Scarpa di realizzare un ampliamento della gipsoteca Canoviana. Larea di modeste dimensioni: un lungo e stretto corridoio trapezoidale che fiancheggia, in leggera pendenza, la basilica preesistente. Il progetto int