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Museo Nazionale di Cracovia Edificio Centraleal. 3 Maja 1

Orario visiteMartedì – sabato : 10.00–18.00Domenica: 10.00–16.00Lunedì: chiusoDomenica sempre ingresso libero esposizione Museo Nazionale di Cracovia.www.muzeum.krakow.pl

L’edificio è stato costruito in diversi momenti tra il 1934 ed il 1989, secondo un progetto di Czesław Boratyński, Edward Kreisle e Bolesław Schmidt. Il Museo ospita tre gallerie per-manenti. La Galleria dell’Arte Polacca del XX sec., la maggio-re raccolta museale di questo tipo in Polonia, dove è possibile conoscere i principali fenomeni dell’arte contemporanea del secolo passato e di quello attuale, a partire dalla Giovane Polonia fino ad oggi. La Galleria dell’Artigianato Arti-stico – la maggiore esposizione muse-ale polacca di que-sto tipo – offre una collezione che con-sente di apprezzare la ricchezza dell’artigianato artistico polacco e dell’Eu-ropa occidentale dall’epoca altomedievale fino alla Se-cessione. La completa una notevolissima raccolta di Ju-daica. La Galleria delle Armi e delll’Uniforme in Polonia presenta collezioni di oggetti militari tra i maggiori e più preziosi della Polonia dal medioevo fino alla secon-da guerra mondiale.

Cracovia, in quanto rinomato centro turistico, si associa

abitualmente ad alcuni edifici particolarmente impor-

tanti per la storia della Città e della Polonia: il Wawel,

il Barbacan e la Porta Floriańska, la Piazza del Mercato

con la chiesa di Santa Maria ed il Mercato dei Panni, il

Collegium Maius dell’Università Jaghellonica. E’ questo

che di solito vogliono vedere i turisti!

A Cracovia però ci sono anche numerosi musei, le cui ric-

che raccolte sono in genere poco note. Ci sembra quindi

giusto invitare tutti i turisti, sia quelli che sono giunti ai

piedi del Wawel per la prima volta che quelli che già

conoscono la nostra città, a visitare queste collezioni

museali. Molte di esse infatti possono soddisfare i visi-

tatori che hanno degli interessi specialistici, possono an-

che rivelarsi una vera attrattiva per chi ha dei particolari

hobby o semplicemente è affascinato dalla storia di una

determinata epoca.

Con queste pagine vogliamo proporvi la visita di alcuni

musei, le cui raccolte ci rimandano alla variopinta epo-

ca fin de siècle, all’opera secessionista di Wyspiański

e Mehoffer strettamente legata alla storia di Cracovia,

all’architettura di Stryjeński e Mączyński, alle vicende del

cabaret della “Tana di Michalik”.

L’arte della Giovane Polonia, Vetrate Museo Nazionale di Cracovia

Edificio Centrale 3

Museo di Stanisław Wyspiański nel Palazzo Szołayski 7

Casa di Józef Mehoffer 10

Museo della Vetrata (Officina Cracoviana della Vetrata S.G. Żeleński) 12

Museo Etnografico “Seweryn Udziela” di Cracovia 18

Museo del Vecchio Teatro 21

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Nella Galleria dell’Arte Polacca del XX sec. si trova una del-le più splendide collezioni di arte della Giovane Polonia. Vi sono esposti i lavori dei principali artisti del periodo, che crearono la specifica aura decadente della Cracovia degli anni tra il XIX ed il XX sec. Gli inquietanti quadri di Witold Wojtkiewicz Weiss o di Władysław Podkowiński rimangono a lungo nella memoria. I paesaggi – quasi in miniatura – di Jan Stanisławski rievocano la sua nostalgia per l’Ucraina. Si possono inoltre ammiarare le opere di artisti come Jacek Malczewski o Leon Wyczółkowski. Estremamente interes-santi sono i progetti di vetrate per la Cattedrale del Wawel di Stanisław Wyspiański. Nella tecnica della preparazione delle vetrate ci imbattiamo una seconda volta con il proget-to di Józef Mehoffer, destinato alla Cattedrale di Friburgo in Svizzera. Accanto ad esso la vetrata Vita Somnium Breve, eseguito seguendo le indicazioni dello stesso artista.

L’arte della vetrata è presente anche nella Galleria dell’Ar-tigianato Artistico, dove si trova una serie eccezionale proveniente dalla chiesa della SS. Trinità dei domenicani di Cracovia e risalente ai secc. XIII-XV. Conservati nel-l’originale, colpiscono per la ricchezza e la profondità del colore.

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Una parte della Galleria dell’Artigianato Artistico è dedica-ta esclusivamente all’arte della Secessione. Abbiamo qui oggetti di uso quotidiano, eseguiti presso i migliori labo-ratori polacchi ed europei, che si fanno ammirare per la maestria con la quale sono stati eseguiti. Le linee sinuose ed inerpicantesi degli argenti, dei vetri, delle porcellane, dei mobili, fanno venire in menti il mondo di cent’anni or sono. Tra gli oggetti più rari i vetri di Emil Galle o parte del servizio da caffè progettato dal noto architetto viennese Josef Hoffmann (1910). Il simbolo della ceramica polacca della Secessione è un vaso con corteo di figure nude di Jan Szczepkowski.

MUSEO NAZIONALE DI CRACOVIA

Museo di Stanisław Wyspiański nel Palazzo Szołayskiul. Szczepańska 11

Orario visiteMartedì (esclusivamente mostre temporanee): 10.00–18.00Mercoledì – sabato: 10.00–18.00Domenica: 10.00–16.00Lunedì: chiusoDomenica sempre ingresso libero esposizione Museo Nazionale di Cracovia.www.muzeum.krakow.pl

Il Museo si trova nella casa cracoviana della famigia Szołayski, eretta nel XVII sec. ed ampliata nel XIX e nel XX. Venne donata al Museo Nazionale da Włodzimierz ed Adam Szołayski nel 1904, e data in uso nel 1928. Nel 2003, dopo un lungo restauro, il palazzo è stato destinato a sede del Museo di Stanisław Wyspiański, attivo fin dal 1983. Nel Mu-seo si trovano due mostre permanenti, la Galleria dell’Ope-ra di Stanisław Wyspiański, che vanta la più ampia colle-zione delle sue opere, tra cui gli originali dei suoi progetti di interni o di oggetti artistici d’uso, autoritratti dell’artista e ritratti dei suoi amici, lavori legati al teatro, progetti di vetrate. L’altra mostra è dedicata a Feliks Jasieński, detto “Manggha” e riproduce l’atmosfera della sua abitazione di Cracovia, senza dimenticare inoltre le numerose amicizie di

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questo grande collezionista e benefattore del Museo con importanti artisti dell’epoca della Giovane Polonia.

Nel Museo di Stanisław Wyspiański impariamo a co-noscere il mondo della Gio-vane Polonia e l’opera di uno dei maggiori artisti polacchi degli anni tra la fine del XIX e l’inizio del XX sec. La sua poliedrica attività, che lo vide protagonista in quasi tutte le discipline artistiche, ci offre i migliori esempi di pittura, progetti di vetrate, sceno-grafia e costumi teatrali della Giovane Polonia, per non dire degli arredi di interni delle abitazioni borghesi dell’epo-ca della Secessione. Possia-

mo ammirare gli straordinari originali dei mobili realizzati su ordine di Tadeusz Boy Żeleński e di sua moglie Zofia per il loro appartamento di Cracovia, mobili che sono diventati una leggenda. Un’attenzione particolare meritano i progetti di alcune delle più belle vetrate dell’epoca, quella di Apollo, destinata a decorare l’interno della Casa dell’Associazione Medica, o quella di Dio Padre della chiesa dei Francescani

a Cracovia. Sono esposti pure autoritratti di Wyspiański, ri-tratti di suoi amici e dei figli, opere da annoverare tra le icone della pittura della Secessione in Polonia. Una delle sale del Museo, detta “laboratorio di zaffiro”, è dedicata alla vita pri-vata dell’artista ed al tema della maternità.

Al secondo piano del Museo, dedicato alla memoria di Feliks “Manggha” Jasieński, abbiamo la possibilità di vedere i suoi ritratti, realizzati dai più importanti artisti della Giovane Po-lonia, tra i quali Józef Pankiewicz, Władysław Podkowiński, Leon Wyczółkowski. I mobili, le sculture, i tessuti e gli altri oggetti appartenuti a questo grande collezionista, consen-tono di immaginare quale fosse l’aspetto di un interno bor-ghese all’epoca della Secessione.

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A completare l’insieme i quadri dello stesso Józef Mehof-fer, tra cui vetrate, pitture ad olio, disegni. Il bel giardino antistante la casa aggiunge al tutto un tocco di grazia. Tra le opere più preziose vanno segnalate le vetrate: Vita somnium breve; Caritas; Fede; Speranza; Amore; i ritrat-ti della moglie, detti “fiorentini”; i paesaggi La Vistola a Niepołomice, Ombrellino rosso; i progetti Natura ed arte (al Palazzo dell’Arte a Cracovia) e Fiori (motivo della policromia del Tesoro della Cattedrale del Wawel).

MUSEO NAZIONALE DI CRACOVIA

Casa di Józef Mehofferul. Krupnicza 26

Il Museo si trova nella Casa di ul. Krupnicza, che Józef Me-hoffer, uno dei maggiori artisti della Giovane Polonia, ac-quistò nel 1932 ed arredò con mobili in stile, opere d’arte e di artigianato artistico. In ossequio alla volontà della famiglia dell’artista, nel 1986 la casa è stata donata al Museo Nazionale di Cracovia, dove nel gennaio del 1996 è stata aperto al pubblico questo museo.

Gli interni della casa, che costituiscono un museo biografico dell’artista, sono stati arrangiati secondo la sua concezio-ne originale. Si tratta in sostanza di un museo di interni, nel quale le stanze sono state riempite in generale con mobili ed oggetti d’uso d’epoca, esempi perfetti dell’arti-gianato artistico della Secessione.

Orario visiteMartedì – sabato : 10.00–18.00Domenica: 10.00–16.00Lunedì: chiusoDomenica sempre ingresso libero esposizione Museo Nazionale di Cracovia.www.muzeum.krakow.pl

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teMuseo della Vetrata (Officina Cracoviana della Vetrata S.G. Żeleński)al. Krasińskiego 23

Orario visiteVisite su prenotazionetel./fax +48 12 422 86 19cellulare +48 501 23 31 27www.muzeumwitrazu.pl

Unico in Polonia nel suo genere il Museo della Vetrata con-sente di osservare, oltre agli oggetti della mostra perma-nente, il procedimento della loro realizzazione, rimasto immutato da centinaia di anni. Il palazzo sede attuale del Museo è stato costruito appositamente per le necessità dell’Officina della Vetrata nel 1906 su progetto di Ludwik Wojtyczko e di Stanisław Gabriel Żeleński. Tutti gli inter-ni del Museo, gli arredi e le attrezzature del laboratorio, lungo il quale si passa, in omaggio alla convenzione del “museo vivo”, hanno mantenuto il loro carattere originale.

Nel processo di realizzazione della vetrata, oltre al progetto sulla base del quale essa viene realizzata, il fattore de-cisivo è dato dal contatto dell’artista con l’officina. La

collaborazione tra l’autore del progetto e gli artigiani del laboratorio nel quale viene realizzata l’opera è necessaria, affinchè quest’ultima riesca secondo le intenzioni dell’ar-tista. I maggiori progettisti polacchi come Wyspiański, Mehoffer, Bukowski o Frycz, hanno spesso sottolineato l’importanza della collaborazione tra l’artista e l’artigiano in un laboratorio ben attrezzato, il che non solo consente di realizzare le intenzioni dell’autore, ma dà anche a questi la possibilità di effettuare delle modifiche mentre l’opera viene realizzata, anche se ciò significa la sostituzione di metà dei vetri con altri nuovi ... A questo ruolo del labo-ratorio pensò anche Stanisław Gabriel Zeleński, quando nel 1906 decise di costruire un palazzo per le necessità dell’Officina in quella che allora era ancora la periferia della città.

Stanisław Wyspiański, che curava nei minimi dettagli le sue opere, trascorse qui moltissimo tempo, seguendo ogni fase del processo di realizzazione.

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L’Officina di Cracovia è stata concepita come un progetto ampio e complessivo, avente come compito, oltre alla re-alizzazione di vetrate e di mosaici di vetro, la formazione di artigiani, progettisti ed autori di vetrate, ai quali avreb-be dovuto insegnare le potenzialità insite in questa tec-nica. Gli enormi successi commerciali ed artistici ottenuti hanno consentito un fulmineo sviluppo dell’Officina, che per lunghi anni ha svolto un ruolo culturale significativo, conseguendo importanti riconoscimenti presso le mostre nazionali ed estere per l’altissimo livello delle opere realiz-zate. Con l’Officina hanno collaborato i più grandi artisti polacchi dell’inizio del XX secolo. Da qui sono uscite le più grandi opere dell’arte polacca della vetrata.

“La gloria di questa Officna sono le magnifiche opere di Wyspiańki qui realizzate (Associazione Medica, Chiesa dei Francescani di Cracovia, la celebre beata Salomea) e le opere di Mehoffer, che ringrazió pubblicamente l’Officina per la realizzazione aristica del suo progetto per la Cat-tedrale del Wawel. L’intera serie di grandi vetrate per la cattedrale del Wawel, su progetto del maestro Mehoffer, sarà realizzata presso l’Officina del sig. Zeleński”.

A Cracovia è stata notevole la rinascita dell’artigianato, anche grazie al terreno fertile costituito dalla presenza di numerosi artisti, che seppero innalzare ad un rango artistico alcune delle forme dell’artigianato. Il migliore esempio di integra-zione tra le diverse arti è stato Wyspiański, poeta e pittore, autore di meravigliose vetrate e di sconvolgenti drammi tea-

trali, di visioni architettoniche e scenografie, ma anche pro-gettista di mobili, di arazzi, di decorazioni in ferro battuto, di interni, di policromie e di grafiche per libri. Cerchie sempre più ampie di artisti e di laureati all’Accademia delle Belle Arti

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si interessavano all’arte applicata. Nel 1901 iniziò la sua atti-vità l’Associazione “Arte Applicata Polacca”, che presentava le sue idee sulle colonne della propria rivista “Arte Applicata”. Vi appartenevano pittori, scultori, architetti, etnografi, stori-ci dell’arte e infine appassionati e mecenati dell’artigianato. Il denominatore comune della loro attività era dato da uno stile particolare che aveva le sue origini nell’arte popolare. Accanto, quindi, agli indubbi influssi della Secessione, a Cra-covia si fecero strada delle concezioni originali, che furono alla base delle sue realizzazioni. Questa originalità è riscon-trabile anche nelle vetrate realizzate a Cracovia.

Da questo punto di vista la nascita ed il rapido sviluppo del-l’Officina Cracoviana della Vetrata S.G. Zeleński deve essere considerato un fenomeno estremamente caratteristico per il clima culturale dell’epoca. Un laboratorio artistico unito ad un’officina artigianale, esattamente quello che avevano in mente gli ideologi dell’arte applicata. Nel 2000 il proget-tista Piotr Ostrowski è diventato il proprietario ed il gestore dell”Officina. Grazie ai suoi sforzi, dopo una pausa di 48 anni, l’Officina ha riacquistato la denominazione originale di Officina Cracoviana della Vetrata S.G. Zeleński. Nel no-venbre del 1999 gli eredi della famiglia Zeleński hanno dato unanimemente il loro permesso perchè all’Officina venisse restituito il nome ed il logo originario, alla condizione che “vi venga svolta un’attività nell’ambito della realizzazione delle vetrate, mantenendo una speciale cura per il livello professionale ed artistico delle opere realizzate, allo sco-po di mantenere la benemerita tradizione del centro per la

realizzazione di vetrate S.G. Zeleński e per far sì che questo soggetto economico svolga, accanto ad un’attività produt-tiva e conservativa, un’opera di organizzazione di esposizio-ni che presenti al pubblico le realizzazioni dell’Officina”.

Nel 2002, in occasione del centesimo anniversario dell’Offici-na, nella sua sede è stata inaugurata la Galleria della Vetra-ta. A partire da ciò nel 2005 Ostrowski ha fondato il Museo della Vetrata con statuto concordato con il Ministero della Cultura. Il Museo, ospitato nei locali del palazzo del 1906, unisce gli spazi esclusivamente espositivi con i laboratori che sono sempre in funzione e che vengono presentati se-condo la convenzione del “museo vivo”.

Negli anni 2000-2008 presso l’Officina sono state realiz-zate numerose e prestigiose opere e sono stati condotti numerosi interventi di conservazione, il tutto a conferma dell’altissimo livello tecnico ed artistico e della volontà di continuare la gloriosa tradizione di questa Officina, che è la più antica in Polonia nel suo genere. Tra i lavori più interessanti si possono menzionare: il ciclo di vetrate per gli ascensori dei palazzi Herbewo a Cracovia, le vetrate della chiesa a Dobczyce-Kornatka, l’adattamento dei pro-getti di Józef Mehoffer e la realizzazione di otto finestre per la chiesa di Turku. Il lavoro più impegnativo e presti-gioso di Ostrowski, in collaborazione con Andrzej Wajda negli anni 2002-2007, è stato la realizzazione dei proget-ti di Stanisław Wyspiański per la Cattedrale del Wawel. Quest’opera si trova esposta nel Padiglione Espositivo-Informativo “Wyspiański 2000” a Cracovia.

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teMuseo Etnografico “Seweryn Udziela” di CracoviaPalazzo principale – Municipio, pl. Wolnica 1 Edificio “Esterka”, ul. Krakowska 46

Orario visiteMartedì, mercoledì, venerdì, sabato: 11.00–19.00Giovedì: 11.00–21.00Domenica: 11.00–15.00Lunedì: chiusowww.etnomuzeum.eu

Il Museo è sorto nel 1911 su iniziativa di Seweryn Udziela, insegnante, etnografo, appassionato e collezionista. E’ si-tuato nell’edificio del vecchio municipio della città di Ka-zimierz, eretto nel XV sec. In stile gotico, ampliato poi nei secoli successivi in stile rinascimentale. Nel municipio viene presentata una mostra di cultura popolare polacca, mentre nel secondo edificio, la cosiddetta “Esterka”, nelle cantine dalle belle volte del XVI sec. vengono allestite del-le mostre temporanee. Le raccolte, alla cui origine si trova la collezione di Seweryn Udziela, comprendono attual-mente più di 80.000 oggetti, la maggior parte dei quali risale alla fine del XIX sec. ed all’inizio del XX. Prevalgono le collezioni polacche, notevoli però sono pure gli oggetti provenienti da altri paesi europei, per lo più slavi, ma an-che extraeuropei, molti dei quali sono stati donati da viag-

giatori e studiosi polacchi. Il Museo possiede inoltre un ricco archivio con diverse migliaia di foto, lastre di vetro, manoscritti e disegni, oltre ad una biblioteca specialistica, nella quale fra più di 30.000 mila volumi si trovano anche dei pezzi unici.

I principali centri della vita letteraria ed artistica della Gio-vane Polonia si trovavano nella regione della Małopolska. Il tratto caratteristico di questo movimento era dato dalla speciale attenzione per la cultura contadina, il che diede luogo alla cosiddetta “contadinomania”, un fenomeno artistico ed intellettuale che ebbe largo successo tra gli intellettuali polacchi. E’ probabile che Seweryn Udziela, il creatore del Museo Etnografico di Cracovia, fosse sotto il forte influsso di questa moda quando intraprese la rea-lizzazione delle sue collezioni etnografiche. Per questo il Mueo costituisce un esempio di prim’ordine della diffusio-ne in ampi circoli sociali dell’interesse e del fascino per la cultura contadina tipici della Giovane Polonia. Senza tale fascinazione non ci sarebbe stato il bisogno sociale di cre-are un’istituzione come questa nel 1911!

Giusto all’inizio della visita al Museo ci imbattiamo nel mo-dello di casa di Błażej Czepiec, che partecipò alle nozze di Lucjan Rydel con Jadwiga Mikłajczykówna nel 1900. Il modello venne realizzato nel 1901 sotto la direzione di Włodzimierz Tetmajer. Subito dopo, passando all’interno della stanza cracoviana e successivamente ammirando i pittoreschi indumenti cracoviani, tra i quali in particolare il vestito da sposa, ci viene in mente l’opera “Wesele” di Stanisław Wyspiański.

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Osservando la stanza del Podhale, un modello di casa di mon-tagna, il follone, la capanna dei pastori e gli abiti montanari, ci rendiamo conto che gli autori della Giovane Polonia sen-tivano altrettanto forte il fascino della cultura montanara. Fu infatti nel periodo della Giovane Polonia che Stanisław Wyspiański diede vita al cosiddetto “stile di Zakopane”, basato sulle architetture e sulle decorazioni dei montanari. I pittoreschi abiti a strisce di Łowicz ci fanno invece venire in mente le figure di Jagna e Maciej Boryna, gli eroi di “Chłopy” di Władysław Reymont”, uno dei maggiori artisti della lette-ratura della Giovane Polonia.

Il Museo Etnografico “Seweryn Udziela”, una specie di culla della cultura contadina a Cra-covia, vi invita ad ammirare le sue preziosissime raccolte, che consentono di compren-dere il fascino che il folklore locale con il suo vigore e la sua vitalità esercitò sugli arti-sti della Giovane Polonia, che vi scorsero l’antidoto alla sta-gnazione ed alla crisi culturale che coinvolse gli intellettuali polacchi tra la fine del XIX e l’inizio del XX sec.

VECChIO TEATRO NAZIONALE “hELENA MODRZEJEWSKA” DI CRACOVIA

Museo del Vecchio Teatro ul. Jagiellońska 1

Il Museo del Vecchio Teatro si trova nell’edificio principale del Vecchio Teatro in Plac Szczepański e ul. Jagiellońska. E’ sta-to aperto in occasione dei 200 anni del teatro nel 1981. L’edificio del teatro del 1799 possiede un arrangiamento stile Secessione risalente al rifacimento del palazzo negli anni 1903-1906. Gli architetti Tadeusz Stryjewki, Franciszek Mączyński, gli scultori ed i pittori riuniti attorno all’“Arte Applicata Polacca” crearono uno dei migliori edifici in stile Secessione di Cracovia. Gli interni del teatro sono visitabili con un biglietto teatrale ordinario un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni nella Scena Grande.

Le collezioni del Museo del Vecchio Teatro documentano i la-vori scenici dei grandi attori, registi, scenografi e compo-sitori che hanno creato la storia di questo palcoscenico e,

Eposizione non agibile a causa.Dell’adattamento dell’edificio alle necessità del museo ricreato in nuova forma.

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in considerazione del livello delle opere realizzate, anche la storia del teatro polacco. Alla cultura della Secessione di Cracovia sono legati innazitutto i materiali delle messe in scena delle opere di Stanisław Wyspiański, in forma di fotografie, progetti di decorazioni, costumi, registrazioni video (“Liberazione” di Konrad Swinarski, “Nozze” di An-drzej Wajda e Jerzy Grzegorzewski), oppure delle messe in scena di Andrzej Wajda: “Col passar degli anni, col pas-sar dei giorni”, un affresco della vita della città.

Rete di Informazione Cittadina

(gli orari di apertura dei Punti di Informazione Cittadina possono avere cambiamenti)

Torre del Municipio, Rynek Główny 1 tel. +48 12 433 73 10, aperto: Lu-do, V-IX – 9.00-19.00; X-IV – 9.00-17.00

Padiglione Wyspiański (adattato ai disabili) pl. Wszystkich Świętych 2 tel. +48 12 616 18 86, aperto: Lu-do, V-IX – 9.00-19.00; X-IV – 9.00-17.00

ul. św. Jana 2tel. +48 12 421 77 87, aperto: Lu-do 10.00-18.00

ul. Szpitalna 25tel. +48 12 432 01 10, aperto: Lu-do, V-IX – 9.00-19.00; X-IV – 9.00-17.00

ul. Józefa 7 (Kazimierz)tel. +48 12 422 04 71, aperto: Lu-do 10.00-17.00

os. Słoneczne 16 (Nowa Huta)tel. +48 12 643 03 03, aperto: ma-sab 10.00-14.00

Aeroporto internazionale Balice “Giovanni Paolo II” Kraków-Balice (terminal passeggeri) tel. +48 12 285 53 41, aperto: Lu-do, V-IX – 9.00-19.00; X-IV – 9.30-17.30

Informazione Turistica Telefonicatel. +48 12 432 00 60, aperto: Lu-do 9.00-19.00

Indirizzo comune mail per i punti di informazione turistica: [email protected] Informazioni per turisti disabili:www.niepelnosprawni.pl/ledge/x/2782 (pol)

Numeri allarmeTelefono di sicurezza per turisti esteri(funzione nel periodo estivo):0 800 200 300 (numero gratuito, collegamenti da telefoni fissi)+48 608 599 999 (numero a pagamento, raggiungibile da tutti i telefoni)

Numeri allarme 112Polizia 997Pronto Soccorso 999 Vigile del Fuoco 998 Municipale 986 Assistenza Stradale 981

Le foto provengono dagli archivi archivi museali.Redazione: J. Lenczowski. Grafica: P. Bytnar.

Carta Turistica di Cracovia

Gratuita:• musei • mezzi cittadini (MPK)

Sconti:• visita della città • ristoranti • negozi • gallerie

Punti Vendita – Centri di Informazione Turistica: • ul. św. Jana 2 • ul. Szpitalna 25 • ul. Józefa 7Rynek Główny 1 (Ratusz) • Balice - Aeroporto

Editore Carta: Symposium Cracoviense tel.: +48 12 422 76 00, 12 431 05 97, fax: +48 12 421 38 57 e-mail: [email protected], www.krakowcard.com

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