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L'ARTE COME FORMA DI COMUNICAZIONE. L'arte che cura. “Non è importante l'oggetto finito ma il percorso che il bambino fa per arrivare allo stesso” (B. Munari). Percorsi di arteterapia e laboratori espressivi che fanno dell'arte una forma di comunicazione e inclusione, oltre che di espressione del sé. L'arte è uno dei migliori strumenti che può tirar fuori da ciascuno le diverse potenzialità espressive, valorizzando le diversità e accompagnando i bambini/ragazzi in un percorso alla scoperta del proprio insostituibile valore all'interno del gruppo. Non si insegneranno abilità artistiche, né si proporranno interventi terapeutici in senso stretto, ma un approccio flessibile e non prescrittivo, per esplorare e apprezzare al tempo stesso l'arte e sviluppare la propria autostima. La stanza sarà luminosa, ricca di stimoli, e sembrerà già di per sé un quadro: fogli di carta di ogni tipo e dimensione, matite e pennarelli colorati, pani di creta, plastilina, stoffe, gomitoli di lana e poi, scotch, colla, matite. E' quindi un luogo che privilegia la creatività, un ritorno al gioco e all'infanzia. Non è solo un posto ove giocare, esprimersi, sperimentare, ma è un setting, ossia uno spazio e un tempo definito in cui tutto ciò che avviene riceve un ordine, ha un significato e viene utilizzato per facilitare la consapevolezza di sé, lo sviluppo emotivo, e/o per curare. Nell'arte terapia le persone fanno, toccano, guardano, e questo è molto importante. Inoltre creano una storia che rimane, con la quale confrontarsi; un'immagine infatti non ha sempre lo stesso significato nel tempo nemmeno per chi la fa. L’energia collettiva e la dinamica di gruppo saranno di per sé un risultato. Disegno, pittura, espressione corporea, riciclo creativo, installazione. Obiettivi: Riconoscere le proprie emozioni; favorire il benessere psicofisico come il rilassamento e la consapevolezza corporea; migliorare le abilità sensoriali, percettive e motorie; ridurre comportamenti problema (stereotipie, aggressività, iperattività...); favorire, incoraggiare e sviluppare le relazioni sociali con i pari, l'empatia. Tempi, durata dei laboratori: Sono previsti almeno 3/4 incontri della durata di 1 ora e trenta ciascuno in piccolo gruppo, con l'assistenza di un educatore o insegnante di sostegno per ogni alunno h. Si prevedono gruppi eterogenei. Musica rilassante di sottofondo. Attività proposte oltre all'espressione individuale: - il disegno a coppie; - il disegno (pittura) di gruppo. 1) Ad occhi chiusi! Approccio libero al disegno senza schemi precostituiti. Offrire ai partecipanti la possibilità di conoscersi e apprezzare l'esperienza. Prendere contatto con la corporeità e sviluppare l'immaginazione. Scarabocchio e colorazione con pastelloni o gessetti. Alla fine osservare il disegno, cosa manca, cosa potrebbe diventare. Soffermarsi sull'emozione che si è provati osservandolo. Portarlo poi a termine e dare un titolo simbolico. 2) Acquerello steineriano. Inventare dal nulla senza schemi precostituiti puntando prima sul colore e poi sulla forma. Pedagogia attenta a non proporre prematuramente al bambino/ragazzo alcuna forma di stimolazione alla razionalità. Tecnica dell'acquerello su foglio bagnato. In piccolo gruppo. 3) Collage di forme colorate a tempera. Ritaglio e pittura. Come il nostro amico pittore Matisse, artista dell'arte contemporanea, che colorava le sue carte. Si dipinge con tinte piatte (colori primari e

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L'ARTE COME FORMA DI COMUNICAZIONE.L'arte che cura.

“Non è importante l'oggetto finito ma il percorso che il bambino fa per arrivare allo stesso” (B. Munari).Percorsi di arteterapia e laboratori espressivi che fanno dell'arte una forma di comunicazione e inclusione, oltre che di espressione del sé.L'arte è uno dei migliori strumenti che può tirar fuori da ciascuno le diverse potenzialità espressive, valorizzando le diversità e accompagnando i bambini/ragazzi in un percorso alla scoperta del proprio insostituibile valore all'interno del gruppo. Non si insegneranno abilità artistiche, né si proporranno interventi terapeutici in senso stretto, ma un approccio flessibile e non prescrittivo, per esplorare e apprezzare al tempo stesso l'arte e sviluppare la propria autostima. La stanza sarà luminosa, ricca di stimoli, e sembrerà già di per sé un quadro: fogli di carta di ogni tipo e dimensione, matite e pennarelli colorati, pani di creta, plastilina, stoffe, gomitoli di lana e poi, scotch, colla, matite. E' quindi un luogo che privilegia la creatività, un ritorno al gioco e all'infanzia. Non è solo un posto ove giocare, esprimersi, sperimentare, ma è un setting, ossia uno spazio e un tempo definito in cui tutto ciò che avviene riceve un ordine, ha un significato e viene utilizzato per facilitare la consapevolezza di sé, lo sviluppo emotivo, e/o per curare. Nell'arte terapia le persone fanno, toccano, guardano, e questo è molto importante. Inoltre creano una storia che rimane, con la quale confrontarsi; un'immagine infatti non ha sempre lo stesso significato nel tempo nemmeno per chi la fa. L’energia collettiva e la dinamica di gruppo saranno di per sé un risultato.Disegno, pittura, espressione corporea, riciclo creativo, installazione.

Obiettivi:• Riconoscere le proprie emozioni;• favorire il benessere psicofisico come il rilassamento e la consapevolezza corporea;• migliorare le abilità sensoriali, percettive e motorie;• ridurre comportamenti problema (stereotipie, aggressività, iperattività...);• favorire, incoraggiare e sviluppare le relazioni sociali con i pari, l'empatia.

Tempi, durata dei laboratori:Sono previsti almeno 3/4 incontri della durata di 1 ora e trenta ciascuno in piccolo gruppo, con l'assistenza di un educatore o insegnante di sostegno per ogni alunno h. Si prevedono gruppi eterogenei. Musica rilassante di sottofondo.Attività proposte oltre all'espressione individuale:- il disegno a coppie;- il disegno (pittura) di gruppo.

1) Ad occhi chiusi! Approccio libero al disegno senza schemi precostituiti. Offrire ai partecipanti la possibilità di conoscersi e apprezzare l'esperienza. Prendere contatto con la corporeità e sviluppare l'immaginazione. Scarabocchio e colorazione con pastelloni o gessetti. Alla fine osservare il disegno, cosa manca, cosa potrebbe diventare. Soffermarsi sull'emozione che si è provati osservandolo. Portarlo poi a termine e dare un titolo simbolico.

2) Acquerello steineriano. Inventare dal nulla senza schemi precostituiti puntando prima sul colore e poi sulla forma. Pedagogia attenta a non proporre prematuramente al bambino/ragazzo alcuna forma di stimolazione alla razionalità.Tecnica dell'acquerello su foglio bagnato. In piccolo gruppo.

3) Collage di forme colorate a tempera. Ritaglio e pittura. Come il nostro amico pittore Matisse, artista dell'arte contemporanea, che colorava le sue carte. Si dipinge con tinte piatte (colori primari e

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secondari) dei fogli bianchi di cartoncino. Si lasciano asciugare su fogli di carta da giornale. Si riprendono in mano e il bambino ritaglia delle forme a caso. Poi le assembla incollandole su un foglio nero creando una composizione espressiva o su tema dato. 4) Dripping. Ci ispiriamo al grande pittore Jackson Pollock con una delle sue tecniche più rivoluzionarie: si chiama “dripping”. Tradotto in parole povere, il “dripping” consiste nello stendere a terra delle vaste superfici da colorare (un foglio di carta da pacchi bianco per noi può andare benissimo, basta sia fissato sopra un foglio di plastica per coprire bene il pavimento). Poi si intinge un pennello più o meno grosso e si lascia sgocciolare sul foglio, in modo che la gocciolatura divenga la trascrizione visibile del gesto. I pittori come Pollock usavano la musica per stimolare la creazione artistica. Il suono suscita emozioni che possono essere trasferite al gesto pittorico. Obiettivi: sperimentare musica e pittura, sentire le emozioni trasmesse dalla musica e trasformate in un gesto per realizzare un elaborato pittorico che sarà l'espressione di ciò che si è provato.

5) Abbraccio di colori.Il colore come metafora della relazione. Sperimentazione del movimento.Obiettivo: sperimentare il lavoro di coppia, la sintonia con l'altro, sincronizzando i movimenti.Colori liquidi tipo tempere diluite.Metodologia: i ragazzi sono uno di fronte all'altro in coppia. Il ragazzo sceglie il colore complementare all'altro. Steso il colore sul foglio, a turno incominciano a "muovere"il colore, creando delle macchie. Le immagini ottenute si affiancheranno per ottenere un'unica grande composizione astratta. Si può ultimare la composizione schizzando a turno il colore con la tecnica del dripping.

6) Totem a incastro. Costruzione di un'opera collettiva bidimensionale come installazione. Elemento scenografico. Da un'ispirazione delle opere dell'artista Calder.Sul cartone di riciclo vengono disegnate e ritagliate alcune forme “organiche” tondeggianti di varia grandezza. I bambini/ragazzi le colorano a proprio piacimento su entrambi i lati (pastelli a cera, olio, ma anche tempere se preferiscono). Infine si incastrano le forme sul prisma di cartone e tra di loro. In piccolo gruppo.

7) Pittura sull'acqua. Trasparenze. Emozioni. Forme colorate che galleggiano sull'acqua in contenitori. Forme che si muovono semplicemente soffiando o muovendole col pennello. Trasferimento della pittura su fogli. In piccolo gruppo.

8) Autoritratto e ritratto di un compagno: rappresentazione della figura umana attraverso il disegno della sagoma al muro o per terra su grandi fogli.

Materiali utilizzati:• colori ad acqua; tempere, acquerelli.• pennarelli e pastelli di dimensioni maggiori rispetto a quelli usati normalmente, anche per la

minore coordinazione manuale presente nell'alunno disabile; gessetti;• pennelli di media grandezza, spugne; scotch carta;• fogli di grandi dimensioni (carta da spolvero), che permettono sia il lavoro di gruppo che

spaziare con il gesto;• carta da acquerello; fogli di carta A3- A4;piattini di plastica e barattolini; contenitori di alluminio, bacinelle; materiali vari e di riciclo.

Le attività verranno “calibrate” in base al gruppo, pensando all’arte come mezzo, come gioco e non

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come fine. L'obiettivo è quello di creare un modo non competitivo stimolando i ragazzi al confronto, sviluppando approcci relazionali. Intuito ed istinto guideranno i ragazzi nell’atto creativo, ed è proprio questa loro facoltà naturale di creare ad ispirare il mio lavoro.

Prof.ssa RosaLia Cicerale, artista e insegnante abilitata in discipline artistiche per la scuola secondaria. Operatore specifico per autismo e disabilità gravi.