l'arcispedale s. anna: gli anni 40 e 50

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Programma D'Area - L.R. 19 agosto 1996 N°30 Piano di Recupero di Iniziativa Pubblica del Complesso dell'Arcispedale Sant'Anna 1949 – Planimetria generale dell’Arcispedale S. Anna

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Tra il 1948 e il 1949 fu costruito il padiglione della divisione oculistica. Progettato dagli architetti Gaspare e Luigi Lenzi di Roma, la direzione dei lavori venne affidata all’ing. Carlo Savonuzzi. Fu inaugurato il 28 maggio del 1950 e donato (completo di arredamento e di attrezzature scientifiche) dal prof. Max Ascoli, da tempo emigrato negli Stati Uniti. Negli anni 1966-69 furono costruite le Cliniche Generali Mediche e Chirurgiche Universitarie, dotate di un Istituto di Radiologia e di un Reparto di Angiografia . Il complesso di 2000 mq., era stato progettato alla fine degli anni ’50 dall’architetto Daniele Calabi. Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara

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1949 – Planimetria generale dell’ArcispedaleS. Anna

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Padiglione della divisione oculistica “Adriana Ascoli” (1948-1949)Tra il 1948 e il 1949 fu costruito il padiglione della divisione oculistica. Progettato dagli architetti Gaspare e Luigi Lenzi di Roma, la direzione dei lavori venne affidata all’ing. Carlo Savonuzzi. fu inaugurato il 28 maggio del 1950 e donato (completo di arredamento e di attrezzature scientifiche) dal prof. Max Ascoli, da tempo emigrato negli Stati Uniti. Con questo encomiabile gesto egli aveva voluto onorare la memoria della madre Adriana, operata agli occhi negli anni ’30 dal prof. Mario Verzella, il quale l’aveva seguita durante il decorso della malattia (grave forma di tracoma). Il fabbricato, costituito da ampi sotterranei, da un piano rialzato e da un primo piano, fu considerato subito uno dei migliori centri italiani ed europei, tanto che già nell’ottobre del 1950 ospitò il primo congresso della Società Tosco-Umbro- Emiliana di oftalmologia. Max Ascoli, noto intellettuale, giornalista, ma soprattutto personaggio legato alla storia dell’antifascismo. Egli nacque a Ferrara da una famiglia ebraica il 25 giugno 1898. Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Ferrara nel 1920, iniziò subito un'intensa attività antifascista che lo fece entrare in contatto con i fratelli Rosselli e con le più importanti riviste del tempo impegnate nella lotta al regime di Mussolini. Nel 1931 Ascoli emigrò negli Stati Uniti dove in pochi anni conquistò posizioni di grande rilievo, sia nel campo scientifico e culturale che in quello politico, divenendo una delle figure più significative della battaglia condotta dagli esuli europei in terra americana contro le dittature fasciste e contro il nazismo. Morì a New York nel gennaio del 1978.

Padiglione Ascoli in costruzione, 1948 c. (Biblioteca di Scienze della Salute, Arcispedale

S. Anna, Ferrara)

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Foto aerea dell’ospedale, anni ’50 (Archivio Arcispedale S. Anna)

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1958-60- Vennero realizzati gli ampliamenti degli edifici 9, 11, 5, 35 (quest’ultimo costruito interamente in questi anni e definito padiglione est), oltre ai fabbricati 16 e 27.Tra il 1961 e il 1965 entrò in funzione il centro antidiabetico con ambulatori.Alla fine degli anni ‘60 fu ampliata anche la clinica clinica Ostetrico-ginecologica (progetti del 1958-61 e del Ostetrico-ginecologica (progetti del 1958-61 e del 1969)1969), già realizzata negli anni ‘30 (arch. Carlo Savonuzzi), mentre venne costruito ex novo un ex novo un fabbricato destinato a lavanderia (n. 41)fabbricato destinato a lavanderia (n. 41) a sud della vecchia lavanderia.Al 1965 risalgono gli ampliamenti della galleria est.Nelle planimetrie degli anni ’60 e ‘70 compare anche un padiglione che doveva essere costruito a sud di quello delle malattie infettive, progetto che rimase sulla carta.

1954

1966

Ampliamento Clinica Ostetrico-ginecologica

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1966-69 Costruzione delle Cliniche Generali Mediche e Chirurgiche Universitarie, dotate di un Istituto di Radiologia e di un Reparto di Angiografia . Il complesso di 2000 mq., progettato alla fine degli anni ’50 dall’architetto Daniele Calabi (autore di apprezzate strutture ospedaliere ed universitarie), è composto da un piano seminterrato e da 5 piani compreso il piano terra. La struttura, che venne realizzata dopo l’improvvisa morte dell’architetto, si articola in tre edifici, che si connettono tramite un nucleo centrale contenente i corpi scala, ascensori e servizi.

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Le nuove Cliniche generali mediche e chirurgiche in una foto degli anni ’70 (arch. Daniele Calabi, progetto 1957-60)

Una scheda su Daniele CalabiNato nel 1906 a Verona, Daniele Calabi si laureò in ingegneria a Padova nel 1929, inoltre nel 1933 sostenne gli esami integrativi di Architettura a Milano.Dal 1932 al 1938 lavorò a Parigi, Venezia, Padova, attività che dovette interrompere a causa delle persecuzioni razziali, dovute al fatto che apparteneva a famiglia ebrea. Costretto ad emigrare a San Paolo del Brasile, qui svolse tra il 1940 e il 1948 l'attività prima con un'impresa di costruzioni e poi come libero professionista. Rientrato in Italia stabilì il proprio studio professionale a Milano (1950), Padova (1952-60) e al Lido di Venezia. Insegnò alla Facoltà di Ingegneria di Padova come assistente volontario di Architettura tecnica, alla Facoltà di Architettura di Venezia in qualità di libero docente di Igiene edilizia (1957), incaricato di Estimo (biennio 1958-1959) e poi di Elementi costruttivi (1960). Fu docente di Igiene edilizia alla Scuola di specializzazione di Igiene dell'Università di Perugia (1958-59). Morì nel 1964.RealizzazioniLe opere e gli interventi di Daniele Calabi hanno lasciato un segno nella storia dell'Architettura, basti citare la "Casa di riposo di Gorizia" (1956-64) che gli valse il Premio internazionale di Architettura "Andrea Palladio" nel 1960, la "Clinica pediatrica di Padova" costruita tra il 1952 e il 1956 (Premio regionale IN/ARCH per il Veneto –Friuli nel 1961), il "Reparto pediatrico ed i servizi generali dell'ospedale clinicizzato di Catania“ realizzato negli anni ‘60 (Premio regionale IN/ARCH per la Sicilia nel 1969).RestauriContribuì alla valorizzazione e conservazione del patrimonio architettonico come progettista per la "Biblioteca di Agusta in Palazzo Connestabile a Perugia“ (1957-59) e per il restauro del "Convento dei Tolentini a Venezia” (1960-68), opere che gli valsero numerosi premi nazionali.

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Foto aerea, 1974(Archivio Ufficio Ricerche Storiche, Comune di Ferrara)

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1966-70 - Ulteriore ampliamento dei padiglioni 5, 6, 7, 10, 33, oltre alla galleria dell’ala ovest.Realizzazione di depositi.

Negli anni ’80 e ’90 si registrano piccoli ampliamenti e alcune nuove realizzazioni, come ad esempio le costruzioni sorte a fianco dell’ex Macello e dietro l’Istituto di Anatomia, destinati a nuovi uffici, ambulatori universitari e aule didattiche. Infine, ricordiamo la trasformazione dell’edificio n. 12 (ex cucine, ora Divisione pediatrica).

1976 – Pianta dell’Arcispedale

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1973 - Pianta zenitale di Ferrara, particolare con l’Arcispedale Sant’Anna

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Foto aerea attuale (2004)

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1913- Ex Macello comunale (Archivio Alberto Cavallaroni)

1940 c.- Ex Macello comunale (Fototeca comunale di Ferrara)

Ex Macello comunale

Nella prima metà del XIX secolo era presente un fabbricato adibito a macello. Risale al 1869 il progetto di ampliamento dell’edificio originario primitivo con i due grandi fabbricati retrostanti, utilizzati per il ricovero e la successiva macellazione del bestiame. Nella seconda metà dell’Ottocento il complesso assume l’assetto planimetrico attuale, mentre nel ‘900 è stato oggetto di varie ristrutturazioni e trasformazioni, fino ad essere adibito a sede dell’Azienda municipalizzata AMSEFC e a nuovi uffici e ambulatori universitari.

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