la valorizzazione del bacino del sabi e lundi in rhodesia

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La valorizzazione del bacino del Sabi e Lundi in Rhodesia Author(s): ELIO VENZO Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 14, No. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1959), pp. 31-34, 52 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757025 . Accessed: 15/06/2014 02:56 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.34.79.223 on Sun, 15 Jun 2014 02:56:06 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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Page 1: La valorizzazione del bacino del Sabi e Lundi in Rhodesia

La valorizzazione del bacino del Sabi e Lundi in RhodesiaAuthor(s): ELIO VENZOSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 14, No. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1959), pp. 31-34, 52Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757025 .

Accessed: 15/06/2014 02:56

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La valorizzazione del bacino del Sabi e Lundi in Rhodesia

di ELIO VENZO

Ippopotami e coccodrilli sul fiume Lundi (Hippo Valley).

La Rhodesia Meridionale, malgrado la sua superfìcie di 376.000 kmq e la sua popolazione tuttora relativamente poco densa (200.000 Europei e quasi 2.400.000 Africani) importa derrate alimentari per un ammontare rilevante. Come il più importante territorio fra i tre che compongono la Federazione della Rhodesia e Nyasaland, essa assorbe la maggior parte delle importazioni della Federazione, che nel 1957 includevano derrate alimentari per 13 milioni e mezzo di sterline., oltre ad 1.400.000 sterline di prodotti animali, agricoli e pastorali.

Questa deficienza della produzione agricola non è fenomeno contingente, che anzi i dati riferiti corrispondono ad una annata agricola particolarmente felice.

Si tratta di una situazione cronica: immediatamente prima della guerra, quando la popolazione europea non raggiungeva i 65.000 abitanti, e quella africana era stimata 1.350.000, il va- lore delle derrate importate annualmente era già di 2 milioni di sterline. Dopo la fine della guerra la cifra era sestuplicata: oltre 12 milioni di sterline nel 1948, quando la popolazione ascendeva a 103.000 Europei ed oltre 1.860.000 Africani.

Non v'ha dubbio che una buona parte delle derrate impor- tate (fra cui frumento, burro, formaggio, frutta, zucchero) po- trebbe essere prodotta sul posto, e che la produzione agricola in genere potrebbe essere molto incrementata, e costituire un potente correttivo della bilancia commerciale del paese, oggi nettamente in passivo.

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Vari provvedimenti sono stati adottati nel corso dell'ultimo decennio per favorire l'agricoltura ; ma questa, mano a mano che il capitale privato si rende disponibile, tende a svilup- parsi soltanto nella zona di « high veld », fra i 1.000 ed i 1.500 metri d'altitudine, a cavallo della vasta dorsale pianeggiante che costituisce lo spartiacque fra il bacino dello Zambesi a nord-ovest ed il bacino del Limpopo e del Sabi a sud-est. Lungo questa larga fascia d'altipiano si allineano i centri prin- cipali del paese, le comunicazioni sono più intense, il clima temperato e le precipitazioni più abbondanti - soprattutto nel settore nord.

Tuttavia, poiché il fabbisogno di derrate, anche ai fini del- l'esportazione, aumenta di anno in anno, altre zone, in basso- piano, che hanno un notevole potenziale economico, dovranno essere sfruttate in un futuro più o meno prossimo, mentre l'aumento della popolazione, sia africana che europea, potrà rendere imperativa l'utilizzazione di aree sinora spopolate ed incolte. Naturalmente, se a ciò deve giungersi in un tempo relativamente breve, come il ritmo del secolo impone, è neces- sario l'intervento dello Stato, e la disponibilità di capitali rilevanti.

* * *

Sin dal 1947 il governo della Rhodesia Meridionale, guar- dando avanti nel tempo, affidava ad un'organizzazione londi- nese di esperti il compito di studiare le possibilità di sviluppo economico offerte, in zona di bassopiano, dal bacino del Sabi e del Lundi, nel quadrante sud-orientale del paese. La regione fu oggetto di un accurato studio preliminare, durato due anni, e fu quindi descritta in un pregevole rapporto, corredato da interessanti mappe (*).

Il bacino del Sabi e Lundi comprende un'ingente estensione, in parte ancora poco conosciuta, di circa 75.000 kmq, di cui oltre 45.000 in zona di bassopiano («low veld»), di altitudine inferiore ai 600 metri.

La vegetazione caratteristica del « low veld » è il bosco, non folto, di mopani ad alto fusto. Pure frequente è il bosco d'acacia (Acacia Nigriscens), spesso associata all'euforbia, al baobab ed alla sclerocaria.

Dal punto di vista agricolo sono particolarmente interes- santi le zone di terreno alluvionale lungo il corso dei due fiumi, e, più discosta da essi, grandi distese di terra nera, formatesi su sottostanti formazioni basaltiche.

La vasta regione, in parte costituente riserva per i nativi ed in parte suddivisa in grandi proprietà terriere, o tuttora appartenente al demanio regio, è scarsamente popolata: la popolazione europea può stimarsi intorno ai 200 abitanti, men- tre quella nativa non raggiunge i 10.000. La terra è stata sfruttata sinora, molto estensivamente, per l'allevamento brado del bestiame; le scarse precipitazioni (generalmente al disotto dei 60 cm annui) e la lunga stagione secca, da aprile a no- vembre, consentono infatti di mantenere in media, allo stato brado, un capo bovino per ogni 12 ettari di pascolo.

Il rapporto si sofferma sulle caratteristiche geofisiche della regione e ne esamina le possibilità ai fini dello sfruttamento agricolo, in relazione alle riserve idriche attuali e potenziali. L'esame si estende poi alle risorse minerarie della zona (costi- tuite dal carbone, dal ferro e da altri minerali, quali la cal- cite, i fosfati, il rame, il tungsteno, lo stagno, il tantalio, la cromite, la vermiculite) e sottolinea la necessità di un'ade- guata rete di comunicazioni ferroviarie e stradali.

Il Governo della Rhodesia Meridionale, e, per la parte ora di sua competenza, il Governo Federale, non hanno tuttavia potuto affrontare con mezzi adeguati il complesso problema dello sviluppo del Sabi-Lundi. Le varie e numerose necessità

Agrumeto in preparazio- ne nella Hippo Valley.

(*) Sabi-Lundi Development Final Report, June 1949, of Sir Alexander Gibbs and Partners, London.

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Piantagione di zucchero nella Triangle Estate (Hippo Valley).

del paese reclamano misure immediate in altri settori, ed as- sorbono di anno in anno i capitali disponibili.

Va riconosciuto ad ogni modo che durante gli ultimi anni si sono realizzate le premesse per il futuro sviluppo della re- gione; gli esperimenti in corso offrono taluni aspetti parti- colarmente interessanti, in quanto i risultati sinora conseguiti sembrano confermare le conclusioni del rapporto, non solo cir- ca l'enorme potenziale economico della regione, ma circa la possibilità di stanziarvi colonie permanenti di Europei, come elemento insostituibile per la trasformazione dell'ambiente fi- sico e per lo sviluppo dell'agricoltura intensiva, base per il successivo stabilimento di industrie secondarie.

Dal punto di vista delle comunicazioni la situazione è mi- gliorata con la costruzione della nuova linea ferroviaria Bu- lawayo-Lourenço Marques, facilmente accessibile dai compren- sori di sviluppo a cavallo della vallata del Lundi; con il mi- glioramento della viabilità sulla strada Fort Victoria-Birche- nough Bridge-Umtali (e diramazione Birchenough Bridge-Chi- pinga) e sulla strada Fort Victoria-Beitbrigde (al confine con il Transvaal) che è in corso di rifacimento, ed avrà una car- reggiata bitumata di m 6,60, Su queste strade il trasporto delle merci è operato da un efficiente servizio di autocarri, gestito dall'azienda ferroviaria statale.

Mentre alla costruzione delle opere pubbliche - stradali, ferroviare ed idrauliche - deve necessariamente provvedere lo Stato, lo sviluppo agricolo ed industriale è lasciato all'ini- ziativa ed al capitale privato, limitandosi lo Stato ad appog- giare ed assistere con i propri servizi tecnici l'attività dei pionieri.

* * *

Così, allo scopo di studiare ed incrementare le possibilità agricole esistenti nella valle del Sabi, il Governo della Rho- desia Meridionale stabiliva intorno al 1951 una Stazione Agri- cola Sperimentale, sulla riva sinistra del Sabi, a circa 90 km a sud di Birchenough Bridge. Il programma della stazione include la pianificazione agricola, intesa alla valorizzazione di circa 400.000 ettari di fertili terre, abbinata ad un program- ma di conservazione del terreno agricolo, altamente erodibile.

Quest'opera, che impegna la stazione fino al 1967, consenti- rebbe, con l'esecuzione delle opere idrauliche necessarie, l'irri- gazione di circa 200.000 ettari nella sola zona di confluenza del Sabi con il Devuli.

La stazione . sta intanto compiendo, su una cinquantina di ettari irrigati, un sistematico studio, inteso a determinare quali colture, e quali specie varietà di esse, si adattino meglio alle condizioni del luogo. Soltanto chi visiti la stazione può formarsi un'idea del paziente lavoro dei tecnici, che stanno raccogliendo dati preziosi per il futuro sviluppo di tutto il bassopiano.

Con l'utilizzazione dell'acqua pompata dal letto del Sabi notevoli risultati sono stati conseguiti nella coltivazione del frumento, di cui la Federazione importa il quasi totale fab- bisogno annuo, di un milione di sacchi, dal vicino Sud Africa. Si tratta ora di stabilire se questo cereale possa essere eco- nomicamente prodotto sotto irrigazione, tenuto conto del costo di essa. Promettenti sono indubbiamente le prospettive per il cotone, di cui la Federazione produce nel Nyasaland circa la metà del presente fabbisogno, mentre la richiesta, sia della fibra che del seme, è in continuo aumento. Lo stesso vale per i foraggi, di cui è necessario aumentare la produzione, se si vuoi intensificare l'allevamento del bestiame e la produ- zione di latte; per la canna da zucchero, per gli agrumi, la banana, l'ananas, il pomodoro, i piselli ed altre colture.

Nella zona in cui opera la Stazione Sperimentale è stato pure stabilito un podere pilota, condotto da un colono, con speciali facilitazioni iniziali e con l'assistenza dei tecnici del Governo. I risultati di questa azienda dovrebbero fornire il materiale informativo necessario a stabilire l'economia di un comprensorio agricolo pilota, con lo stanziamento di coloni europei, coadiuvati da manodopera nativa, e diretti da un'or- ganizzazione centrale.

La realizzazione di questo schema pilota è condizionata alla realizzazione di un progetto d'irrigazione. Le opere idrau- liche di maggiore portata, previste dal rapporto Gibb, consi- sterebbero nella grande Diga di Condo, un centinaio di kilo- metri a monte, ed in altre opere di sbarramento e di cana- lizzazione sul Sabi ed i suoi affluenti. Progetti di simile por-

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tata non sono certo realizzabili nelle circostanze presenti, sia per la carenza dei capitali di sviluppo, sia per Finadeguata organizzazione del mercato interno. Si tratta prima di stabilire nella regione uno schema pilota, nella immediata vicinanza della Stazione Agricola.

Un tale schema, di proporzioni più modeste, sarebbe più facilmente realizzabile con l'esecuzione di un'opera idroelet- trica di media portata. Si tratterebbe di utilizzare le acque di un affluente del Buri, il Lusito, il quale nasce nella regione montuosa fra Chipinga e Melsetter, e scorre quindi verso il territorio portoghese di Sofala. Secondo il progetto, che com- porterebbe una spesa dell'ordine di 250.000 sterline, le acque del Lusito sarebbero deviate dal loro corso naturale e con- vogliate nel letto del Tanganda, un affluente di sinistra del Sabi, rendendosi così utilizzabili per l'irrigazione di 15 o 20 poderi. Questo lavoro sarebbe abbinato alla costruzione di una centrale elettrica, che fornirebbe l'energia al distretto di Mei- setter, ciò che garantirebbe al finanziatore dell'impresa il re- cupero del capitale investito, in un periodo di tempo non molto lungo.

L'iniziativa privata ha comunque agito anche al Sabi senza attendere i risultati dell'opera del Governo, ed una compa- gnia privata, la Sabi-Tanganda Estate Company, già si dedica con criteri commerciali, in zona attigua a quella in cui agisce la Stazione Sperimentale, alla coltivazione del cotone, di frutta tropicale e del pomodoro, sotto irrigazione.

* * *

Schemi di proporzioni più rilevanti, che attestano il corag- gio e la costanza dei pionieri rhodesiani, sono in corso nella vallata del basso Lundi.

Questa zona sta per diventare «la zuccheriera della Fede- razione ». Fu un colono scozzese, Tom McDugall, a dare inizio alla coltivazione della canna nella Triangle Sugar Estate. La sua iniziativa sorse sotto i meno promettenti auspici, e richiese molti anni, dal 1923 al 1937, per attuarsi. Quest'uomo impiegò sette anni per ricavare nel vivo granito, senza impiego di macchine e di tecnici, un tunnel di oltre 400 metri, che, com- pletato da un canale di oltre 40 kilometri, gli consentì di uti- lizzare l'acqua del Lundi per l'irrigazione. Il pesantissimo ingombrante macchinario del suo antiquato zuccherificio, che sarà ora sostituito da un modernissimo impianto, raggiunse per ferrovia Beitbridge, sul Limpopo, al confine con il Tran- svaal; di qui il trasporto fino al Triangle fu effettuato con i buoi, per un tratto di ben 250 kilometri, in terreno boscoso ed accidentato. Il trasporto durò due anni, ma l'impresa non scoraggiò il bravo McDugall. Recentemente egli ha dovuto cedere la sua azienda, non disponendo del capitale ingente richiesto per il suo sviluppo, e non essendo in grado di re- perirlo; ma gli è fonte d'orgoglio vedere che la sua com- pagnia, ora nelle mani di un noto « sugar man » del Natal, sta assumendo proporzioni impensate.

La coltivazione della canna, praticata su 1.600 ettari di terra, sarà estesa nei prossimi anni a ben 6.500 ettari. All'inizio di questo programma d'espansione è stato installato sul posto un impianto d'irrigazione a pioggia del costo di 325.000 sterline. La compagnia, che possedeva 5.000 ettari di terreno, ha acqui- stato altri 20.000 ettari, ed il programma prevede un progres- sivo incremento della produzione annua dello zucchero sino ad un valore che si avvicina ai 3 milioni di sterline.

* * *

Estremamente interessante appare il programma di. un'altra compagnia, quella della Hippo Valley Estate,, costituita nel 1956 per iniziativa di Mr. Ray Stockil, un agricoltore di Fort Victoria, già capo del partito d'opposizione (Dominion Party) all'Assemblea Legislativa della Rhodesia Meridionale.

La compagnia otteneva dal Governo una concessione terriera di oltre 60.000 ettari, contigua alla citata Triangle Estate, e delimitata da quest'ultima ad ovest, dal Lundi a sud, e da un suo affluente, il Chiredzi, ad est. La compagnia della Hippo Valley si propone la valorizzazione agricola di questo vasto comprensorio, diviso in due sezioni: il Blocco Nord ed il Blocco Sud.

Il Blocco Sud, costituito da una fascia di terreno che co- steggia il Lundi ed il Chiredzi, ha una superficie minore, ed è destinato, in forza dell'atto di concessione, a passare in proprietà piena della compagnia appena questa abbia adem- piuto l'obbligo di realizzare nel Blocco Nord, d'intesa con il Governo, uno schema di colonizzazione agricola, con lo stan- ziamento di un congruo numero di famiglie coloniche europee.

Il comprensorio della Hippo Valley, che non era stato preso in speciale considerazione dagli esperti che hanno preparato il rapporto sullo sviluppo del Sabi-Lundi, comprende una

forte proporzione (forse 25.000 ettari) di terreno arabile, in gran parte adatto all'irrigazione.

Questa, già iniziata dalla compagnia su qualche centi- naio di ettari del Blocco Sud, utilizza mediante pompe l'ac- qua del Lundi. La compagnia ha il diritto all'uso di 60 piedi cubi (ossia oltre due metri cubi) d'acqua per secondo, suffi- cienti ad irrigare oltre 2.000 ettari; essa considera la possi- bilità di costruire in futuro talune opere idrauliche che rende- rebbero attuabile l'irrigazione di estese aree del Blocco Sud, senza impiego di pompe, sfruttando la pendenza del terreno.

L'irrigazione del Blocco Nord utilizzerà invece l'acqua di una diga, la Kyle Dam, di cui è in corso la costruzione ad opera di una ditta locale, associata ad una ditta specializzata italo-sudafricana. La Kyle Dam chiuderà il fiume Mtilikwe (un affluente del Lundi) alla sua confluenza con l' Umsha- gashe, circa 100 kilometri a monte della Hippo Valley e 30 kilometri a sud-ovest di Fort Victoria. Questa diga coprirà circa 80 chilometri quadrati di superficie, avrà 60 metri di profondità massima, con una capacità di oltre 1000 milioni di metri cubi, e garantirà un efflusso medio di circa 200 piedi cubi, ossia di 5,40 metri cubi d'acqua, per secondo.

L'acqua della diga sarà convogliata a valle sul letto naturale del Mtilikwe, che scorre nel granito, per un tratto di circa 70 kilometri; un canale a gravitazione la convoglierà quindi al confine delle due grandi concessioni che la utilizzeranno: la Triangle Estate e la Hippo Valley. La prima, per le neces- sità del suo sviluppo già in corso, usufruirebbe dei 4/5 del- l'acqua, mentre 1/5 rimarrebbe a disposizione della Hippo Valley, dove potrà così darsi inizio alla valorizzazione del Blocco Nord, nel 1961.

E' poi prevista la costruzione di una seconda diga sullo stesso Mtilikwe, molto più a valle della Kyle Dam: la Ban- gala Dam. Questo grande serbatoio ausiliario permetterebbe di eliminare la dispersione di un forte quantitativo d'acqua che la Kyle Dam non potrebbe contenere durante la stagione delle piogge.

Con la costruzione della Bangala Dam è prevedibile che la Hippo Valley potrà disporre, per la seconda fase del suo sviluppo, di altri 80 o 100 piedi cubi (da 2l/2 a 3 metri cubi) d'acqua al secondo, sempre da utilizzare nel Blocco Nord.

Per l'esecuzione di questo compless'o di opere, del costo di 5 milioni di sterline, lo Stato utilizza l'iniziativa privata, essendo lo stesso appaltatore tenuto a finanziare l'opera, che gli sarà pagata in un certo numero d'annualità, riscuotendo a sua volta lo Stato il canone per l'uso dell'acqua.

Chi visiti oggi la Hippo Valley, a soli tre anni dalla costi- tuzione della compagnia, rimane colpito dal lussureggiante aspetto delle colture di agrumi: oltre 25.000 piante sono state messe a dimora nei primi 300 ettari di terreno, ed altre 7.000 saranno piantate entro l'anno. Il primo raccolto, per l'esporta- zione o per l'utilizzazione industriale sul posto, sarà disponi- bile entro l'anno venturo, e nel 1961 la produzione potrà aggirarsi sulle 40.000 casse.

L'economia della Hippo Valley non sarà comunque limitata agli agrumi. Tabacco (Turco e Burley), foraggi, piselli da seme, frutta subtropicale e frumento potranno contribuire in proporzione varia. E' prevedibile tuttavia che anche l'econo- mia della Hippo Valley sarà prevalentemente basata sullo zucchero. Un gruppo d'industriali di Maurizio ha recente- mente acquistato un sostanziale interesse nella compagnia (che ha ora un capitale autorizzato di 500.000 sterline) e sta assumendo la direzione dell'azienda, che vedrà sorgere nei prossimi anni un nuovo zuccherificio (*).

Anche dopo la costruzione delle due dighe, di Kyle e di Bangala, l'acqua non sarà sufficiente per la valorizzazione di tutto il terreno, irrigabile della concessione. Da 2.000 a 2.500 ettari di ottime terre alluvionali lungo il Chiredzi potranno essere sfruttati soltanto se la compagnia eseguirà su questo fiume le necessarie opere idrauliche. In tal caso, mentre lungo il Lundi si stenderanno le coltivazioni di agrumi, e la parte occidentale del grande Blocco Nord sarà adibito alla coltiva- zione della canna, la fascia di terre costeggianti il Chiredzi potrebbe vedere la realizzazione di uno schema di coloniz- zazione a sé stante, che potrebbe offrire un grande campo di azione a venti o più famiglie di coloni europei.

Non vi sono dubbi circa il potenziale agricolo della regione, ed il clima di essa (alquanto caldo, in relazione alla sua alti-

(*) L'incremento della produzione di zucchero prevedibile in base ai programmi in corso a Chirundu (sullo Zambesi), al Triangle ed alla Hippo Valley, fanno ritenere che la Federazione sarà autosufficiente in questo campo, laddove la produzione in- terna del 1957, inferiore alle 300.000 sterline, copriva appena I'll, 5% del fabbisogno nazionale, in continuo aumento.

{continua a pag. 52)

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FOREIGN AFFAIRS (trimestrale) Vol. 37, N. 1, October 1958 - Nkrumah, Kwame: African prospect.

SUD AFRICA

(THE) SOUTH AFRICAN PANORAMA (mensile) October 1958 - De Rock, W. J. : Centenary of the German Set-

tlers: 1858-1958; Dicker, A. M. : The Cango Caves. A na- tural wonder of the world.

SVIZZERA

INFORMATIONS SOCIALES (quindicinale) N. 4, 15 février 1958 - *** : Déclarations de l'Union sud-africaine

au nom du Sud-Ouest africain. N. 6, 15 mars 1958 - *** : Projet d'introduction d'un système

d' assurance-vieillesse au Kenya. N. 7, 1er avril 1958 - ***: Organisation d'un régime d'assuran-

ces sociales en Algérie. N. 11, 1er décembre 1958 - ***: Déclarations du Royame-Uni

concernant le Bassutoland, le Betchouanaland et le Swaziland.

La valorizzazione del bacino del Sabi e Lundi in Rhodesia

(continuazione da pag. 34)

tudine, fra i 300 e i 400 metri) consente lo stanziamento di popolazione europea, pur dovendo ogni piano di sviluppo te- ner debito conto del fattore climatico.

La zona è remota dai centri maggiori del territorio, essendo sita a circa 180 kilometri di strada da Fort Victoria, ma è de- stinata a veder presto sorgere un villaggio agricolo, ed un piccolo centro industriale. Già è stata apprestata una pista d'attcrraggio, ed è stato costruito un ampio raccordo stradale fra lo zuccherifìcio del Triangle e la nuova stazione ferro- viaria di Mbesi, sulla linea di Lourenço Marques, a circa 20 kilometri.

Mr. Ray Stockil, fondatore ed animatore della compagnia della Hippo Valley, è uomo che unisce all'entusiasmo ed alla immaginativa un senso pratico ed una capacità organizzativa non comuni. Discendente da una famiglia stabilitasi in Africa da circa un secolo, prima delle guerre Zulu, egli vive a Fort Victoria, dove tutti lo stimano e lo amano. In gioventù ha

studiato a Città del Capo ed ha poi frequentato l'università a Washington. E' uomo geniale ed eclettico, che ha coltivato la psicologia e la pittura, ma che ha anche girato a piedi, per lavori di rilevamento, queste terre cui sta dedicando la sua vita ed i suoi sforzi; è stato un valoroso pilota in guerra, ed è una personalità politica, ma è e rimarrà soprattutto un agricoltore, per l'amore che porta a questa terra d'Africa.

Lo schema per la valorizzazione della Hippo Valley, che si è qui tratteggiato, non è una brillante avventura cui Mr. Stoc- kil si accinga impreparato: per ventanni, da quando egli gi- rava queste zone come giovane geometra, la Kyle Dam è stata il suo sogno, che ha perseguito con la paziente tenacia del- l'agricoltore. Egli non abbandonerà il campo, finché le riarse spopolate boscaglie del « low veld » non saranno strappate al millenario abbandono dal lavoro dell'uomo bianco, e mu- tate in verdi ubertose distese.

Elio Venzo

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