la soglia dell’indigenza si allarga ancora, nel lazio ... · e fa sorridere amaramente che su tv...

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DI SIMONA GIONTA el 2013 il 12,6% delle famiglie italiane è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila): questi i dati emersi dal report Istat pubblicato il 14 luglio. Una fotografia fatta di percentuali e numeri della situazione italiana tra confini geografici e fattori sociologici. Tra il 2012 e il 2013 l’incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile mentre quella assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all’anno precedente. Per povertà relativa si intende la difficoltà nella fruizione di beni e servizi in base alla qualità della vita generale mentre la povertà estrema o assoluta è la più dura condizione, quando sono i beni primari come il cibo ed una casa a mancare. Nella Regione Lazio, in generale nel centro Italia, le percentuali della povertà relativa passano dal 6,3% del 2010 al 7,5 del 2013 mentre della povertà assoluta dal 3,8% al 6% con difficoltà maggiori per le famiglie con uno o più figli. Il Lazio presenta un contesto territoriale fortemente diversificato, sia dal punto di vista socio–demografico, sia culturale, sia dell’incidenza del disagio sociale. In particolare, convivono forme di disagio tipicamente metropolitane (senza fissa dimora, gli immigrati, le nuove povertà familiari), aree con economia di sussistenza, fortemente condizionate dall’invecchiamento della popolazione, da un mancato sviluppo di opportunità di lavoro e quindi da marginalità sociale dei più giovani; aree di precarietà socio–economica, un’area del benessere economico riflesso, rappresentato da una quindicina di comuni situati nel N litorale laziale, ove il turismo e le elevate rendite immobiliari stanno creando ricchezza senza sviluppo, con evidenti difficoltà occupazionali, squilibri sociali e allentamento del senso comunitario. A fronte di questa realtà si mobilitano istituzioni e associazionismo. Ai dati dell’ Istat si associano quelli della Caritas, regionale e nazionale, che intitola il rapporto 2014 «False partenze». La ricerca indica come molte delle iniziative intraprese per sostenere i più fragili si siano rivelate incapaci di garantire loro un reale re–inserimento nel contesto sociale. La Regione ha lanciato un piano contro la povertà e l’esclusione sociale con un programma di azioni strutturali e articolate creando una rete di solidarietà a livello regionale, tenendo in considerazione sia i Comuni sia le realtà del Terzo Settore impegnate quotidianamente nell’aiuto ai più poveri. La Giunta ha approvato il bando con un investimento sul Terzo settore di 5 dei 12 milioni del Programma straordinario contro la povertà annunciato il 17 ottobre scorso, del quale i restanti 7 milioni sono destinati direttamente ai Comuni. A fronte dell’impegno e degli investimenti rimane da chiedersi: come si risponde in modo efficace alle nuove e sempre più complesse forme di povertà che colpiscono un numero crescente di persone che vivono nel Paese e nella nostra Regione? Alla fine è il metodo che fa la differenza. crisi. Cresce l’esercito dei nuovi poveri a crisi registra l’ennesimo dato al ribasso. Secon- do l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori a partire per le ferie, di almeno una settimana, que- st’anno saranno solo il 31% degli italiani, 18,6 milio- ni a fronte dei 19,2 dello scorso anno (che già era an- dato malissimo). Un dato nelle cui pieghe troviamo molte situazioni generate dalla crisi ma anche da al- tri fattori. Tra chi non partirà infatti ci saranno anche i “nuovi poveri” anziani, disoccupati, esodati e separati. Que- st’ultima categoria rappresenta un fenomeno più so- ciale che economico, figlio della disgregazione del tes- suto sociale italiano. In particolare, secondo il rap- porto Caritas 2014, il 66,1% dei separati che si rivol- gono alla struttura dichiara di non riuscire a provve- dere all’acquisto dei beni di prima necessità. In mas- sima parte si tratta di uomini che, come dimostrano le statistiche sull’argomento, dopo la separazione fi- niscono nell’indigenza anche quando non sono re- sponsabili per la fine del rapporto coniugale, e ciò principalmente in virtù di una legge vecchia di 40 an- ni che ancora viene applicata quasi con gli stessi cri- teri che l’avevano vista nascere in una società com- pletamente diversa. Altra questione è quella degli anziani: circa il 19% del- la popolazione del Lazio regione supera i 65 anni, e anche per questa «categoria» le ferie estive sono un miraggio, con l’aggravante che l’età, la malattia e i mol- ti casi la disabilità, fanno sì che quello economico sia un problema marginale rispetto a una solitudine e u- no stato di semi o totale abbandono che nel periodo estivo può arrivare a essere un fattore addirittura leta- le. E fa sorridere amaramente che su tv e giornali ci sia- no più campagne contro l’abbandono dei cani che contro quello delle persone, in particolare degli anziani. Gino Zaccari L Ats, arrivati i fondi ra i vincitori del bando del- la Regione per le azioni di contrasto alla povertà figura l’Ats della diocesi di Frosinone, che comprende anche le Cari- tas diocesane di Anagni, di So- ra, di Montecassino, la Coope- rativa sociale Diaconia di Fro- sinone, il Circolo Oratorio An- spi Charitas di Cassino. L’Ats ha ottenuto un finanziamento di 280.000 euro che andranno a centri di ascolto, assistenza ali- mentare alle famiglie (31 cen- tri parrocchiali in 16 Comuni), accoglienza di donne in diffi- coltà con bambini, accompa- gnamento e animazione per di- sabili. E ancora interventi per anziani, per tossico ed alcoldi- pendenti, sostegno all’empo- rio della solidarietà di Sora, at- tività con disabili psichici, e al servizio mensa di Cassino. (S.G.) T lotta al disagio ALLONTANARE OGNI EGOISMO DALLA NOSTRA VITA VINCENZO TESTA « ...state a casa». Sembra un triste slogan per questi tempi di crisi, che non riguarda più solo gli anziani soli e i malati ma anche molta di quella cosiddetta “classe media” che in questi ultimi anni è andata sempre più impoverendosi. I nuovi poveri sono i benestanti di ieri che con rassegnazione, a volte un po’ stizzita, guardano l’orizzonte e non riescono a immaginare più le belle spiagge assolate o le verdi montagne alpine che avevano frequentato con grande entusiasmo fino a qualche anno fa. Ora questi luoghi sono diventati per loro oggetto di un desiderio che non trova soddisfazione. Ed è così che mentre molti anziani soli li trovi seduti alla solita vecchia panchina del parco cittadino, a volte con lo sguardo perso nel vuoto, e i malati continuano a combattere la loro dura battaglia negli ospedali o nelle quattro mura di casa insieme alla badante venuta dall’est, i “nuovi poveri” fanno tanta fatica ad accettare il loro presente e leggono la loro vita come una dura sconfitta. Anche per loro la vacanza è una parola uscita dal vocabolario. Non ci pensano più da tempo e trascinano i loro giorni in attesa del «miracolo». Alcuni anziani soli, invece, godono dell’assistenza della famiglia e/o della visita di amici, altri, “fortunati” anche loro, sono assistiti da volontari che con la gioia nel cuore sono pronti ad alleviare le loro sofferenze. Li chiamano «angeli di questo mondo», «samaritani in continua attività», «dispensatori di speranza». Sono segno di un amore infinito che trova cuori capaci di leggere e di vedere oltre il proprio personale ed egoistico mondo. E’ grazie a questi volontari che molti anziani soli, tantissimi malati e, purtroppo, i poveri (anche i “nuovi poveri”) sono assistiti, curati e accarezzati. Una boccata di ossigeno umano e spirituale sostituisce così quello che i vacanzieri respirano in alta montagna o in riva al mare pieno di iodio. Ma ce ne sono altri, tanti altri che sono soli, veramente soli. Sono i «nulla», o i «niente». Perfetti sconosciuti agli altri e, a volte, perfino alle istituzioni. I loro giorni si trascinano stancamente e la depressione, questa triste condizione, tanto diffusa in questo tempo, sfianca le loro esistenze e ne debilita il corpo e la mente. Questa, forse, in questa estate così strana, nella quale il caldo ci sta offrendo una tregua inusuale, è l’emergenza più forte. Qualche Comune prova ad organizzarsi ma le risorse sono poche e anche le istituzioni locali fanno fatica ad offrire servizi adeguati alle reali necessità. C’è tutto un mondo reale che sfugge e rischia di precipitare in un abisso infinito. Curare le ferite, fasciare le piaghe non possono solo essere parole– obiettivo di progetti annunciati e scritti su carta. C’è bisogno, veramente bisogno, di solidarietà e di un maggior senso di umanità; di donne e uomini coraggiosi; suggeritori di speranza e operai impegnati a costruire una nuova umanità nella quale alcuni antichi valori tornino a brillare per lucidare i volti di quanti hanno la pelle rugosa e rigata dal pianto e dal dolore di una solitudine senza confine che uccide e annienta, che sconvolge e dissesta la vita. Più volte papa Francesco ha chiesto più solidarietà, più carità, più condivisione, più rispetto e amore per chi è nel bisogno. Non lasciamo cadere questi ripetuti appelli nel vuoto ma raccogliamo il coraggio e spendiamo il tempo e il danaro accumulato per ridare dignità di vita a quanti soffrono e piangono. E allontanare ogni egoismo dalla nostra vita. E La soglia dell’indigenza si allarga ancora, nel Lazio quasi il doppio in tre anni Scaduto il tempo per le parole Arrivederci a settembre ome ogni anno, anche in questo me- se di agosto che sta per iniziare «La- zio 7» sospenderà le pubblicazioni. L’in- serto regionale del Lazio, dallo scorso di- cembre tutto nuovo per contenuti, gra- fica e confezione, ha compiuto in questi otto mesi uno sforzo notevole per esse- re sempre di più lo «specchio» puntuale della vivacità e concretezza delle nostre Chiese locali. Un percorso che intendia- mo proseguire con sempre maggior im- pegno, con l’auto di tutti, convinti che è nel radicamento locale che la comunità diventa capace di «fare la storia», non solo quella ecclesiale. L’appuntamento con i lettori è per domenica 7 settembre. C ai lettori di «Lazio 7» ALBANO «LA FORMA DEL PANE» a pagina 3 ANAGNI-ALATRI IN FESTA PER I PATRONI a pagina 4 C. CASTELLANA FAR CRESCERE LA COMUNITÀ a pagina 5 CIVITAVECCHIA LA ROUTE DEL CORAGGIO a pagina 6 FROSINONE IL GEMELLAGGIO AMASENO-MALTA a pagina 7 GAETA LE RELAZIONI STRADE DELL’INCONTRO a pagina 8 LATINA IN CAMMINO A PIEDI VERSO ROMA a pagina 9 PALESTRINA LA PAROLA E L’AMORE a pagina 10 PORTO-S. RUFINA IL GREST, UNA RISORSA a pagina 11 SORA AGOSTO, UN MESE NEL NOME DI MARIA a pagina 13 TIVOLI LA CITTÀ IN FESTA PER SAN LORENZO a pagina 14 LAZIO SETTE uffarsi! Lasciare che l’acqua ti ricopra tutto intero. Come sepolto. E poi riemergere e tornare a respirare. Morire e tornare a vive- re. Il segno del battesimo non è più l’angoscia premonitrice della Passione che Gesù aveva sperimentato immergendosi nell’acqua li- macciosa di peccati del Giordano. Ora è una sorgente di acqua che zampilla per una vita che non ha tempo e che fluisce eterna. Dopo la morte, priva di ogni acqua, segnata soltanto dalla sete, ec- co che il Padre ha risollevato il Figlio dal sepolcro e lo Spirito ha colmato il suo corpo segnato dalle ferite della Passione. E l’acqua, sottratta alla morte e agli inferi, diventa segno di vita. Ogni uomo può morire con il Cristo nel battesimo, per risorgere con Lui. Ogni acqua – da quella del nostro splendido Tirreno a quelle cristalline e forti degli oceani e dei laghi – può ricordarci la salvezza del Si- gnore, la sua grande forza di amore. Continuano a distruggere le acque: segno della capacità di Dio di annientare il male, la soffe- renza e le indistruttibili strutture che il peccato genera in noi e nel- la società. Ma, soprattutto, dona la vita l’acqua, quando è accolta, usata sapientemente, messa al servizio della gioia e degli autenti- ci bisogni dell’uomo. Gesù risorto effonde la sua grazia come acqua che distrugge, che purifica e che dona la vita. «Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal grembo di chi crede in me!». Ad alta voce annunciò nel tempio di Gerusalemme. Tuffarsi in ogni estate può ricordarci la nostra alta vocazione di battezzati! Francesco Guglietta T NELLE DIOCESI RIETI CINQUANTA ANNI FA IL «TEMPLUM PACIS» a pagina 12 L’acqua del nostro battesimo Domenica, 27 luglio 2014 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 REGIONE UN PO’ DI BENZINA AL TERZO SETTORE a pagina 2 IL FATTO

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Page 1: La soglia dell’indigenza si allarga ancora, nel Lazio ... · E fa sorridere amaramente che su tv e giornali ci sia- ... Chiese locali. Un percorso che intendia-mo proseguire con

DI SIMONA GIONTA

el 2013 il 12,6% delle famiglieitaliane è in condizione dipovertà relativa (per un totale

di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo èin termini assoluti (2 milioni 28mila): questi i dati emersi dal reportIstat pubblicato il 14 luglio. Unafotografia fatta di percentuali e numeridella situazione italiana tra confinigeografici e fattori sociologici. Tra il2012 e il 2013 l’incidenza di povertàrelativa tra le famiglie è stabile mentrequella assoluta è aumentata dal 6,8%al 7,9% coinvolgendo circa 303 milafamiglie e 1 milione 206 mila personein più rispetto all’anno precedente. Perpovertà relativa si intende la difficoltànella fruizione di beni e servizi in basealla qualità della vita generale mentrela povertà estrema o assoluta è la piùdura condizione, quando sono i beniprimari come il cibo ed una casa amancare. Nella Regione Lazio, ingenerale nel centro Italia, lepercentuali della povertà relativapassano dal 6,3% del 2010 al 7,5 del2013 mentre della povertà assoluta dal3,8% al 6% con difficoltà maggiori perle famiglie con uno o più figli. Il Laziopresenta un contesto territorialefortemente diversificato, sia dal puntodi vista socio–demografico, siaculturale, sia dell’incidenza del disagiosociale. In particolare, convivonoforme di disagio tipicamentemetropolitane (senza fissa dimora, gliimmigrati, le nuove povertà familiari),aree con economia di sussistenza,fortemente condizionatedall’invecchiamento dellapopolazione, da un mancato sviluppodi opportunità di lavoro e quindi damarginalità sociale dei più giovani;aree di precarietà socio–economica,un’area del benessere economicoriflesso, rappresentato da unaquindicina di comuni situati nel

Nlitorale laziale, ove ilturismo e le elevaterendite immobiliaristanno creandoricchezza senzasviluppo, con evidentidifficoltàoccupazionali,squilibri sociali eallentamento delsenso comunitario. Afronte di questa realtàsi mobilitanoistituzioni eassociazionismo. Aidati dell’ Istat siassociano quelli dellaCaritas, regionale enazionale, che intitolail rapporto 2014«False partenze». Laricerca indica comemolte delle iniziativeintraprese per sostenere i più fragili sisiano rivelate incapaci di garantireloro un reale re–inserimento nelcontesto sociale. La Regione halanciato un piano contro la povertà el’esclusione sociale con unprogramma di azioni strutturali earticolate creando una rete disolidarietà a livello regionale, tenendoin considerazione sia i Comuni sia lerealtà del Terzo Settore impegnatequotidianamente nell’aiuto ai piùpoveri. La Giunta ha approvato ilbando con un investimento sul Terzosettore di 5 dei 12 milioni delProgramma straordinario contro lapovertà annunciato il 17 ottobrescorso, del quale i restanti 7 milionisono destinati direttamente aiComuni. A fronte dell’impegno e degliinvestimenti rimane da chiedersi:come si risponde in modo efficace allenuove e sempre più complesse formedi povertà che colpiscono un numerocrescente di persone che vivono nelPaese e nella nostra Regione? Alla fineè il metodo che fa la differenza.

crisi.Cresce l’esercito dei nuovi poveria crisi registra l’ennesimo dato al ribasso. Secon-do l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori apartire per le ferie, di almeno una settimana, que-

st’anno saranno solo il 31% degli italiani, 18,6 milio-ni a fronte dei 19,2 dello scorso anno (che già era an-dato malissimo). Un dato nelle cui pieghe troviamomolte situazioni generate dalla crisi ma anche da al-tri fattori.Tra chi non partirà infatti ci saranno anche i “nuovipoveri” anziani, disoccupati, esodati e separati. Que-st’ultima categoria rappresenta un fenomeno più so-ciale che economico, figlio della disgregazione del tes-suto sociale italiano. In particolare, secondo il rap-porto Caritas 2014, il 66,1% dei separati che si rivol-gono alla struttura dichiara di non riuscire a provve-dere all’acquisto dei beni di prima necessità. In mas-sima parte si tratta di uomini che, come dimostranole statistiche sull’argomento, dopo la separazione fi-

niscono nell’indigenza anche quando non sono re-sponsabili per la fine del rapporto coniugale, e ciòprincipalmente in virtù di una legge vecchia di 40 an-ni che ancora viene applicata quasi con gli stessi cri-teri che l’avevano vista nascere in una società com-pletamente diversa.Altra questione è quella degli anziani: circa il 19% del-la popolazione del Lazio regione supera i 65 anni, eanche per questa «categoria» le ferie estive sono unmiraggio, con l’aggravante che l’età, la malattia e i mol-ti casi la disabilità, fanno sì che quello economico siaun problema marginale rispetto a una solitudine e u-no stato di semi o totale abbandono che nel periodoestivo può arrivare a essere un fattore addirittura leta-le. E fa sorridere amaramente che su tv e giornali ci sia-no più campagne contro l’abbandono dei cani checontro quello delle persone, in particolare degli anziani.

Gino Zaccari

L

Ats, arrivati i fondira i vincitori del bando del-la Regione per le azioni di

contrasto alla povertà figural’Ats della diocesi di Frosinone,che comprende anche le Cari-tas diocesane di Anagni, di So-ra, di Montecassino, la Coope-rativa sociale Diaconia di Fro-sinone, il Circolo Oratorio An-spi Charitas di Cassino. L’Ats haottenuto un finanziamento di280.000 euro che andranno acentri di ascolto, assistenza ali-mentare alle famiglie (31 cen-tri parrocchiali in 16 Comuni),accoglienza di donne in diffi-coltà con bambini, accompa-gnamento e animazione per di-sabili. E ancora interventi peranziani, per tossico ed alcoldi-pendenti, sostegno all’empo-rio della solidarietà di Sora, at-tività con disabili psichici, e alservizio mensa di Cassino. (S.G.)

T

lotta al disagio

ALLONTANAREOGNI EGOISMO

DALLA NOSTRA VITA

VINCENZO TESTA

« ...state a casa». Sembra untriste slogan per questi tempidi crisi, che non riguarda più

solo gli anziani soli e i malati maanche molta di quella cosiddetta“classe media” che in questi ultimianni è andata sempre piùimpoverendosi. I nuovi poveri sonoi benestanti di ieri che conrassegnazione, a volte un po’ stizzita,guardano l’orizzonte e non riesconoa immaginare più le belle spiaggeassolate o le verdi montagne alpineche avevano frequentato con grandeentusiasmo fino a qualche anno fa.Ora questi luoghi sono diventati perloro oggetto di un desiderio che nontrova soddisfazione. Ed è così chementre molti anziani soli li troviseduti alla solita vecchia panchinadel parco cittadino, a volte con losguardo perso nel vuoto, e i malaticontinuano a combattere la lorodura battaglia negli ospedali o nellequattro mura di casa insieme allabadante venuta dall’est, i “nuovipoveri” fanno tanta fatica adaccettare il loro presente e leggonola loro vita come una dura sconfitta.Anche per loro la vacanza è unaparola uscita dal vocabolario. Non cipensano più da tempo e trascinano iloro giorni in attesa del «miracolo».Alcuni anziani soli, invece, godonodell’assistenza della famiglia e/odella visita di amici, altri, “fortunati”anche loro, sono assistiti davolontari che con la gioia nel cuoresono pronti ad alleviare le lorosofferenze. Li chiamano «angeli diquesto mondo», «samaritani incontinua attività», «dispensatori disperanza». Sono segno di un amoreinfinito che trova cuori capaci dileggere e di vedere oltre il propriopersonale ed egoistico mondo. E’grazie a questi volontari che moltianziani soli, tantissimi malati e,purtroppo, i poveri (anche i “nuovipoveri”) sono assistiti, curati eaccarezzati. Una boccata di ossigenoumano e spirituale sostituisce cosìquello che i vacanzieri respirano inalta montagna o in riva al marepieno di iodio. Ma ce ne sono altri,tanti altri che sono soli, veramentesoli. Sono i «nulla», o i «niente».Perfetti sconosciuti agli altri e, avolte, perfino alle istituzioni. I lorogiorni si trascinano stancamente e ladepressione, questa tristecondizione, tanto diffusa in questotempo, sfianca le loro esistenze e nedebilita il corpo e la mente. Questa,forse, in questa estate così strana,nella quale il caldo ci sta offrendouna tregua inusuale, è l’emergenzapiù forte. Qualche Comune provaad organizzarsi ma le risorse sonopoche e anche le istituzioni localifanno fatica ad offrire serviziadeguati alle reali necessità. C’è tuttoun mondo reale che sfugge e rischiadi precipitare in un abisso infinito.Curare le ferite, fasciare le piaghenon possono solo essere parole–obiettivo di progetti annunciati escritti su carta. C’è bisogno,veramente bisogno, di solidarietà edi un maggior senso di umanità; didonne e uomini coraggiosi;suggeritori di speranza e operaiimpegnati a costruire una nuovaumanità nella quale alcuni antichivalori tornino a brillare per lucidarei volti di quanti hanno la pellerugosa e rigata dal pianto e daldolore di una solitudine senzaconfine che uccide e annienta, chesconvolge e dissesta la vita. Più voltepapa Francesco ha chiesto piùsolidarietà, più carità, piùcondivisione, più rispetto e amoreper chi è nel bisogno. Non lasciamocadere questi ripetuti appelli nelvuoto ma raccogliamo il coraggio espendiamo il tempo e il danaroaccumulato per ridare dignità di vitaa quanti soffrono e piangono. Eallontanare ogni egoismo dallanostra vita.

E

La soglia dell’indigenza si allarga ancora, nel Lazio quasi il doppio in tre anni

Scadutoil tempoper leparole

Arrivederci a settembreome ogni anno, anche in questo me-se di agosto che sta per iniziare «La-

zio 7» sospenderà le pubblicazioni. L’in-serto regionale del Lazio, dallo scorso di-cembre tutto nuovo per contenuti, gra-fica e confezione, ha compiuto in questiotto mesi uno sforzo notevole per esse-re sempre di più lo «specchio» puntualedella vivacità e concretezza delle nostreChiese locali. Un percorso che intendia-mo proseguire con sempre maggior im-pegno, con l’auto di tutti, convinti che ènel radicamento locale che la comunitàdiventa capace di «fare la storia», nonsolo quella ecclesiale. L’appuntamentocon i lettori è per domenica 7 settembre.

C

ai lettori di «Lazio 7»

◆ ALBANO«LA FORMADEL PANE»

a pagina 3

◆ ANAGNI-ALATRIIN FESTAPER I PATRONI

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAFAR CRESCERELA COMUNITÀ

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIALA ROUTEDEL CORAGGIO

a pagina 6

◆ FROSINONEIL GEMELLAGGIOAMASENO-MALTA

a pagina 7

◆ GAETALE RELAZIONI STRADEDELL’INCONTRO

a pagina 8

◆ LATINAIN CAMMINO A PIEDIVERSO ROMA

a pagina 9

◆ PALESTRINALA PAROLAE L’AMORE

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINAIL GREST,UNA RISORSA

a pagina 11

◆ SORAAGOSTO, UN MESENEL NOME DI MARIA

a pagina 13

◆ TIVOLILA CITTÀ IN FESTAPER SAN LORENZO

a pagina 14

LAZIOSETTE

uffarsi! Lasciare che l’acqua ti ricopra tutto intero. Come sepolto.E poi riemergere e tornare a respirare. Morire e tornare a vive-

re. Il segno del battesimo non è più l’angoscia premonitrice dellaPassione che Gesù aveva sperimentato immergendosi nell’acqua li-macciosa di peccati del Giordano. Ora è una sorgente di acqua chezampilla per una vita che non ha tempo e che fluisce eterna.Dopo la morte, priva di ogni acqua, segnata soltanto dalla sete, ec-co che il Padre ha risollevato il Figlio dal sepolcro e lo Spirito hacolmato il suo corpo segnato dalle ferite della Passione. E l’acqua,sottratta alla morte e agli inferi, diventa segno di vita. Ogni uomopuò morire con il Cristo nel battesimo, per risorgere con Lui. Ogniacqua – da quella del nostro splendido Tirreno a quelle cristallinee forti degli oceani e dei laghi – può ricordarci la salvezza del Si-gnore, la sua grande forza di amore. Continuano a distruggere leacque: segno della capacità di Dio di annientare il male, la soffe-renza e le indistruttibili strutture che il peccato genera in noi e nel-la società. Ma, soprattutto, dona la vita l’acqua, quando è accolta,usata sapientemente, messa al servizio della gioia e degli autenti-ci bisogni dell’uomo.Gesù risorto effonde la sua grazia come acqua che distrugge, chepurifica e che dona la vita. «Fiumi di acqua viva sgorgheranno dalgrembo di chi crede in me!». Ad alta voce annunciò nel tempio diGerusalemme. Tuffarsi in ogni estate può ricordarci la nostra altavocazione di battezzati!

Francesco Guglietta

T

NELLE DIOCESI

◆ RIETICINQUANTA ANNI FAIL «TEMPLUM PACIS»

a pagina 12

L’acqua del nostro battesimo

Domenica, 27 luglio 2014

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

Email: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]: Salvatore Mazza

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ REGIONE UN PO’ DI BENZINAAL TERZO SETTORE

a pagina 2

IL FATTO

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DI STEFANIA DE VITA

l Garigliano, definito da Dante Alighierinel III Canto del Purgatorio come «il ver-de Fiume», divide le Regioni di Lazio e

Campania, tenendole però indissolubilmen-te unite dagli eventi storici che le accomuna-no. Un monumento simbolo di questa u-nione è la Torre Pandolfo Capodiferro, oggiridotta ad un cumulo di rovine. Ma una lietanuova è giunta sulle sponde fluviali. Con unatto ufficiale della Regione Campania è stato

I

La pace ha bisogno di testimoni veri e credibili

DI GIANCARLO PALAZZI

ggi il problema della pace sembraessere stato confinato – e forse lo èper davvero – in secondo piano. Ma si

capisce quanto sia necessario impegnarsinella sua ricerca, e l’offerta dell’Olio per laLampada della pace che arde sulla tomba diSan Francesco ad Assisi, e che quest’annoverrà dagli ulivi del Lazio, vuole proprioinsistere su questo aspetto. A partire daquello che, alla fine, è l’interrogativo disempre, tuttora irrisolto: cosa può fareognuno di noi per ottenere la pace? La paceresta l’unica via di salvezza per il futuro

dell’umanità, ed è senz’altro uno degliobiettivi che accomuna i popoli di ogninazione. A rafforzare questo principio moltogiova la cultura della pace, alla qualesoprattutto i giovani devono essere educati.«Cultura della pace», anzi «storia della pace»,che non è non solo quella delle guerre vinte operse, ma di modelli attendibili e ditestimoni credibili, per insegnare i valoridella pace, come il massimo bene comunedell’umanità. Come credenti, condanniamofermamente ogni guerra, benché costretti adassistere impotenti al riapparire della guerrain Palestina, nella Terra Santa, allo scoppiodella guerra in Ucraina, un conflitto esplosoal paradossale grido di “Europa!”. La guerranon solo non risolve le controversie, ma, conle immani distruzioni, atrocità sistematiche ebombardamenti contro popolazioni inermi,le aggrava. La menzogna e la manipolazionedella verità del nostro tempo, di fronte ascenari di morte e minacce preoccupanti cheminano alla base la convivenza civile, sono

l’impedimento primario alla realizzazionedella pace. Nelle contraddizioni, nei conflitti,annunciare il vangelo della pace e affermaresempre e ovunque la via del dialogo e delletrattative. Ai «costruttori di pace» è affidata laresponsabilità di aprire nuove vie difratellanza tra i popoli, per costruire un’unicafamiglia umana, approfondendo la «leggedella reciprocità del dare e del ricevere, deldono di sé e dell’accoglienza dell’altro». Igrandi mutamenti economici e sociali, lescoperte della tecnologia e della scienza, ipotenti mezzi di comunicazione portanol’uomo, «cittadino del mondo», per quantoviva nell’incertezza e nella precarietà, adecidere più consciamente circa il suo futuro,perché possa concretizzarsi la pace, dono diDio, che è la pienezza che ricolma ognicontrasto e sana ogni ferita. La Chiesa,alimentata dell’eucaristia, che è lacelebrazione dell’agape e della pace, educaad una coscienza evangelica di fronte allaviolenza degli uomini. In quale modo il

cristiano combatte la violenza e il peccato?Quando si rende presente il gestodell’Eucaristia che è il gesto della diaconia,del martirio come testimonianza. Combattereil peccato al modo di Gesù. L’Eucaristia dàl’energia per essere promotori della pace,profeti della pace, testimoni credibili, perchérischiano la propria vita per la pace. Lapreghiera è un’arma per i deboli e per quantisubiscono l’ingiustizia. È l’arma di quella lottaspirituale che la Chiesa combatte nel mondo.E quali sono le altre armi della pace? Sonoarmi all’apparenza fragili ma potenti, efficaci,sono le armi della solidarietà, per dare voce aquelli che non l’hanno, della condivisione perportare la vita dove c’è la morte e del servizioal fratello in difficoltà, e che spesso ci mettein difficoltà, ma che è il più grande segnodell’amore e della gratuità. Queste devonoessere le nostre armi, le sole armi chedovremmo conoscere: preghiera, solidarietà,condivisione, servizio, che non possono nonessere le armi vincenti della pace.

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«Welfare, innovazione e lavoro»

Lanciato sul Web un portale«dedicato» perché in una societàdove si predilige il consumo,la musica popolarepuò offrire una rispostacapace di raccontareun mondo anticonei comportamentie proiettarlo in una logicadi contemporaneitàcosì da costituireun valido parametroper le nuove generazioni

radizione e innovazione, originalità e storia.Nell’era delle nuove tecnologie, che sempre

più ci disconnettono dalla realtà che ci circonda,la musica popolare può rappresentare un “pon-te” che unisce le diverse generazioni, appassio-nate delle proprie radici, quelle che vengono dalpopolo. Un contributo fondamentale in questa di-rezione è stato fornito in settimana con il lanciodel portale musicapopolareitaliana.com da NewMedia Farm e Triumph Group International. Si tratta di una piattaforma internazionale adi-bita a ospitare un numero illimitato di artisti,band ed eventi, con l’obbiettivo di far interagirepassato e presente, raccontare e promuovere l’im-magine della nostra Penisola. Un progetto mol-to apprezzato dal musicista ed etnomusicologoAmbrogio Sparagna, che sul nuovo portale cu-rerà la parte dedicata agli approfondimenti. «Hosempre ribadito la necessità di questo modellodi comunicazione – dichiara Sparagna – In unasocietà dove si predilige il consumo, puntare sul-

T l’immediato, la musica popolare può offrire unarisposta alternativa, capace di raccontare un mon-do antico nei comportamenti e proiettarlo in u-na logica di contemporaneità, costituendo un va-lido parametro per le nuove generazioni». Dello stesso parere anche Don Amelio Cimini,consulente ecclesiastico Ucai – Unione CattolicaArtisti Italiani – di Ladispoli (Rm) e autore del vo-lume «Musica Sacra Popolare Oggi» (Libreria Edi-trice Vaticana). «Creare un portale sulla musica po-polare – afferma Cimini – è un’idea valida, per-ché apre una finestra per approfondire ed evita-re che il “popolare” diventi una mera diffusionedi musica commerciale. È importante che su que-sta piattaforma ci sia anche spazio per la musicasacra, che più di tutti può essere un ponte di pa-cificazione tra i popoli perché, veicolando com-prensione, pace e amore per il prossimo, si ponecome mezzo sovrastrutturale, in grado di ripor-tare l’uomo alle sue radici.

Anna Moccia

DI REMIGIO RUSSO

ltre 7 milioni di euro da destinarea progetti di inclusione sociale nelLazio. Lo ha stabilito la Regione

Lazio con l’approvazione di tre bandipresentati nei giorni scorsi dallo stessopresidente Nicola Zingaretti edall’assessore Rita Visini, i quali hannospiegato che l’obiettivo è investire su unmodello di welfare partecipativo esull’innovazione sociale, per rispondere aibisogni delle persone più fragili e generare

nuove opportunità di lavoro e disviluppo. Si tratta di un appello allaprogettualità degli enti del Terzo Settorein generale, compresi anche gli entireligiosi. Per questi ultimi è ideale ilbando della “Fraternità” (scadrà il 16settembre prossimo) che prevede diassegnare un massimo di 20 mila euro aprogetto con a disposizione massimo 4milioni di euro. La nota della Regionespiega che un’importante novità «è ilfinanziamento fino al 25% dell’importototale del progetto per l’acquisto di benistrumentali». Il riferimento, per esempio,è ai computer per l’allestimento di unasala multimediale, gli strumenti per uncorso di musica, le attrezzature per lariqualificazione di un camposportivo. I progetti finanziati«saranno rivolti allarigenerazione urbana deiluoghi di aggregazionesociale, culturale e sportiva,al superamento dei fattori didisagio e di esclusionesociale, al miglioramentodella qualità dei servizi dellavita di relazione deicittadini», con particolareattenzione alle categoriesvantaggiate, oltre che allapromozione delle retifamiliari di mutuo aiuto e difruizione dei servizieducativi e di cura».L’obiettivo è favorire larealizzazione di un welfarecapace di promuoverel’inclusione sociale di tutti icittadini, in particolare di

Oquelli più fragili, come motore disviluppo e fattore di benessere.Il 20 settembre scadrà il bando “InnovaTu” (dotazione di 1,5 milioni di euro)destinato alla valorizzazione delleimprese sociali, cioè quelle realtàimprenditoriali che coniugano losviluppo economico e la creazione diposti di lavoro con attività di utilitàsociale per il loro territorio. Il bando èstato costruito con una consultazione online promossa dalla Regione Lazio erivolta a tutti i cittadini per accogliere ideesull’innovazione sociale. All’avvisopubblico potranno partecipare le impresesociali e le cooperative sociali. I progetti,finanziabili con un importo massimo di50mila euro, dovranno riguardare:l’agricoltura sociale, il co–working, i nuovimodelli di erogazione di servizi allapersona, le social street e il welfare diquartiere, i progetti di coabitazione eassistenza tra famiglie come i condominisolidali, la rigenerazione urbana deiquartieri degradati, lo sviluppo di app esistemi informatici per i contact center dipronto soccorso sociale.Il terzo bando, “Bene in Comune”, èrivolto agli Enti locali e ai soggettipubblici con l’assegnazione di 1 milione e650mila euro: i progetti sarannofinanziabili con massimo 20mila euro. Inparticolare, 1 milione di euro saràdestinato ai progetti per gli anziani, alleattività per l’invecchiamento attivo, alleiniziative intergenerazionali e allavalorizzazione dei servizi territoriali comei Centri anziani. Invece, 650mila eurosaranno rivolti al sostegno delle attività dipotenziamento dei servizi socio–assistenziali per i progetti riguardantil’inclusione sociale e lavorativa di personecon disabilità o svantaggio sociale.

Dalla Pisana uno stimolo alla progettualità delle realtàdel Terzo Settore, compresianche gli Enti religiosi ai qualiè particolarmente destinatoil bando «Fraternità»

Approvati dalla Regione tre bandi da 7 milionidi euro da destinare a progetti di inclusionesociale nel Lazio. La scadenza a settembre

Le note della tradizione per fare ponte tra le generazioni

Paura al Santuario della TrinitàItalia continua a perdere pezzi. Dopo il tragicocrollo di un pezzo di cornicione della Galleria Um-

berto I di Napoli, un altro e potenzialmente ancora piùpericoloso evento è stato scongiurato nei giorni scorsi aGaeta, per un masso di roccia che si stava staccandodalla Montagna Spaccato, restando in bilico sulla scali-nata della cappella di San Filippo Neri. Prontamente iVigili del Fuoco del distaccamento di Gaeta sono inter-venuti insieme ai rocciatori provenienti da Latina. Diffi-cili le operazioni che hanno richiesto diverse ore di la-voro: i vigili del fuoco, infatti, dopo aver imbracato ilgrosso masso l’hanno portato lentamente a terra. For-tunatamente l’intervento ha preceduto un disastrosocrollo su un luogo sacro, collocato nel cuore del Santua-rio della Trinità, che accoglie ogni giorno centinaia dipellegrini e turisti. (S.D.V.)

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rischio di crollo a Gaeta

Dall’Offerta dell’olioper la lampada che ardesulla tomba di San Francescouna riflessione per i giovani

È stato approvato il piano per restauro e riqualificazionedell’importante monumentoal confine con la Campania

approvato il finanziamento del progetto pre-sentato dal Parco Regionale Roccamonfina–Foce del Garigliano per la Tutela della Torredi Pandolfo Capodiferro, per la riqualifica-zione dell’edificio e dell’area circostante.L’area è stata giudicata di alto valore cultura-le e la Regione Campania ha messo a dispo-sizione la cifra di 221.104 Euro come contri-buto pubblico contemplati nel PIRAP, Pro-getti Integrati Rurali per le Aree Protette, nel-l’ambito del Piano di Sviluppo Regionale del-la Campania.La Torre Pandolfo Capodiferro è una torre co-stiera edificata sulla riva sinistra del fiume Ga-rigliano nel X secolo, su preesistenti fonda-zioni romane. Essa prende il nome dal prin-cipe longobardo Pandolfo Capodiferro chene commissionò la costruzione tra il 930 e il960 per scongiurare nuovi attacchi saraceni.I Saraceni furono sconfitti nella famosa Bat-taglia del Garigliano del 915, grazie alla Lega

Cristiana guidata da papa Giovanni X, ma iltimore di un ritorno era ancora vivo nell’ani-mo di chi aveva combattuto quel duro con-flitto. I saraceni infatti nell’881 arrivarono lun-go le coste minturnesi e vi rimasero per circaquarant’anni; da qui partivano per devastaree saccheggiare i territori vicini.A ricordo della battaglia del 915 furono edi-ficate due torri nel basso corso del Gariglia-no, le quali andarono a far parte di un estesosistema di torri lungo tutta la costa, per il con-trollo del mare. La più antica, Turris de Gari-gliano, si trovava sulla riva destra del fiume,nei pressi delle rovine dell’antica Minturnae,era posta sotto il controllo dell’Abbazia diMontecassino e fu demolita nel 1828 per lacostruzione del ponte Borbonico; la seconda,chiamata Turris ad Mare, fu edificata dal prin-cipe Pandolfo I Capodiferro. Oltre alla fun-zione di monitoraggio marittimo, le torri a-vevano quella di segnalare un pericolo alle

città interne mediante accen-sione di fuochi sulla sommitào segnali acustici. La torre Ca-podiferro era robustamenteimponente con i suoi 25 me-tri di altezza e ben 13 di lar-ghezza e per costruirla si ado-però materiale di riutilizzoprelevato dalla città di Min-turnae. Due cippi marmoreimurati nel campanile delDuomo di Gaeta raccontanola sua edificazione. Il minturnese Ministrodella Pubblica istruzione Pietro Fedele, du-rante il suo mandato (1925–28) la restauròe allestì un interessante museo al suo internocon numerosi reperti archeologici e con la suabiblioteca personale.Il legame di Fedele alla sua terra e alla TorrePandolfo Capodiferro era talmente forte cheil Ministro fece collocare all’interno del suo

Al via i restauri della Torre Pandolfo Capodiferro

stemma araldico, oltre ad un’incudine con unmartello a ricordo delle origini paterne, an-che la Torre in questione. La torre purtroppofu minata e fatta brillare nel dicembre 1943dai soldati tedeschi in ritirata dall’avanzatadegli anglo–americani. A distanza di oltre set-tanta anni è finalmente giunto il momento dirisollevare il monumento dal notevole valo-re storico–artistico.

Uno scorcio della Torre

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 27 luglio 2014

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Page 3: La soglia dell’indigenza si allarga ancora, nel Lazio ... · E fa sorridere amaramente che su tv e giornali ci sia- ... Chiese locali. Un percorso che intendia-mo proseguire con

Il Papa nomina Consultori due suore dell’AuxiliumDI GIOVANNI DI MICHELE *

uor Marcella Farina e suor Maria Ha FongKo sono le Figlie di Maria Ausiliatrice del-la Pfse Auxilium alla periferia nord di Ro-

ma, nominate da papa Francesco membri con-sultori di due importanti organi della SantaSede.Suor Marcella, docente di teologia fonda-mentale, il 16 luglio è stata indicata come con-sultore della Congregazione per gli Istituti diVita Consacrata e le Società di Vita Apostoli-ca. Oltre agli incarichi di docenza, Farina è di-rettore responsabile della Rivista di Scienzedell’Educazione, responsabile del corso an-nuale di diploma per formatrici e formatorinell’ambito della Vita Consacrata, membrodella Pontificia Accademia Teologica, mem-bro e socio fondatore della Società Italianaper la Ricerca Teologica e dell’AssociazioneMariologica Interdisciplinare. Tra le sue pub-blicazioni, numerose sono le opere dedicate

Salle problematiche teologiche ed è conosciu-ta e apprezzata anche la sua ricerca nell’am-bito della questione femminile, interesse chedal 1996 al 2003 si è esplicitato come mem-bro della Commissione Nazionale per le Pa-ri Opportunità.Ko, che è docente di sacra scrittura ed esegesibiblica e pastorale biblica, il 22 luglio è en-trata a far parte del pontificio Consiglio per laPromozione dell’Unità dei Cristiani. Nelle suemolte pubblicazioni emerge un percorso diapprofondimento della parola di Dio comenovità che continuamente rigenera la vita e,attraverso la Sacra Scrittura, ispira il modo diabitare la società. Profonda conoscitrice del-la situazione ecclesiale cinese, ha sempre man-tenuto costante nel suo itinerario di studiosal’interesse per il modo in cui il messaggio e-vangelico si esprima nella cultura orientalecon i propri riferimenti culturali ed esistenziali,non a caso svolge parte del suo insegnamen-to allo Holy Spirit Seminary di Hong Kong.

Ma questa intensa e rilevante attività accademicanon ha mai ostacolato la dimostrazione delprofondo legame che le due religiose, come mol-te altre della loro comunità, hanno con la Chie-sa locale. Dal loro arrivo a Selva Candida, la zo-na dove ha sede la facoltà, le Figlie di Maria au-siliatrice hanno dedicato gran parte della loro vi-ta di religiose, educatrici e insegnati per offrirecon competenza e disponibilità al quartiere, egradualmente a tutta la diocesi, un importante ser-vizio di formazione rivolta a bambini, giovani eadulti. Dai percorsi dell’iniziazione cristiana allaformazione dei catechisti e degli insegnanti di re-ligione, il loro apporto è stato fondamentale. Conrigore e semplicità hanno aiutato molte personea svolgere con solida preparazione differenti ser-vizi pastorali nelle parrocchie e nella diocesi. Perquesto alla soddisfazione e al rallegramento del-la comunità dell’Auxilium si unisce la gioia dimolti «allievi» e amici per i nuovi incarichi loroaffidati dal Santo Padre.

* delegato per la vita consacrata

La Pfse «Auxilium»

L’università promuove laricerca nel campo dellescienze dell’educazione eprepara ricercatori,insegnanti e operatori, adiversi livelli, nell’ambitodelle scienzedell’educazione. Inarmonia con i principidell’umanesimopedagogico cristiano di S.Giovanni Bosco, laFacoltà approfondisce iproblemi educatividell’infanzia, dellafanciullezza edell’adolescenza, conspeciale attenzione aquelli della donna.www.pfse–auxilium.org

Il Grest, una risorsail segno.L’importante impegno delle parrocchieper «riempire» il tempo dei ragazzi in vacanzaDI SIMONE CIAMPANELLA

rEst, campi estivi, oratori.Differenti modi di dire lastessa cosa: le proposte

delle parrocchie per il tempoestivo. Sono ormai alcuni anniche le parrocchie della diocesi diPorto–Santa Rufina propongosoluzioni educative che risultanoutili alle famiglie per occuparepositivamente le giornate dei figlidopo la fine della scuola. Ilsempre maggiore impegnolavorativo di entrambi i genitori eil cambiamento sociale per cui lefamiglie sono lontane dai nonnie dai parenti, determinano unadifficoltà di gestire ilperiodo estivo dopo lascuola. Per fronteggiarequesta fragilità socialele parrocchie si sonoattrezzate ormai damolti anni. Nelle nostre55 parrocchie sonooltre 3000 bambini,con le rispettivefamiglie, ad averusufruito di questoimportante servizio, unmodo attraverso il quale i ragazziimparano a stare assieme e sidivertono, sviluppando la propriacreatività. La pittura, il bricolage,lo sport, persino un giornalino, enaturalmente lo sport, masoprattutto l’ascolto e il dialogo.Questo il mix vincente del Grest,che si propone come modelloeducativo volto a suscitare lacapacità di organizzare il propriotempo libero, per non viverlopassivamente ma per riempirlo dicontenuti. Capita spesso che oggii piccoli vengano lasciati agiocare da soli, magari «affidati» avideogiochi, che li prendonototalmente ma che nonpermettono autentiche relazionicon gli amici. Invece nel Grest,dove il gioco di squadra è laprincipale proposta, è proprioquest’aspetto che si cerca distimolare.C’è anche un altro elemento delle

Gproposte estive chesvolge una funzionepastorale nonindifferente: lapartecipazione deiragazzi più grandi comeanimatori dei piùpiccoli. I giovanicoinvolti nelle attività,spesso preparatedurante tutto l’anno,hanno la possibilità dioffrire il loro tempoagli altri, vengono cosìmessi in contatto conquella cultura delvolontariato che seaiutata a maturare li

accompagnerà tutta lavita, dotandoli di valorie modo di approcciarsiagli altri nel segno dellagratuità.Il terzo aspetto chepossiamo, anzidobbiamo, cogliere neipercorsi proposti dalleparrocchie della diocesidice la presenzafondamentale di questaChiesa locale nelterritorio.Si tratti delle affollate efrenetiche strade della periferiaromana o delle tante zone ruralisparse nell’agro romano, citroviamo davanti ad unadesolante assenza di strutture espazi aperti all’incontro e allacrescita. Nel corso degli ultimianni l’assetto urbanistico di granparte del territorio diocesano hasubito cambiamenti essenziali:

ogni giorno si aprono nuovicantieri che in breve tempoalzano decine di palazzi.Purtroppo alla progettazionedelle nuove abitazioni privatemanca la coessenzialeprogrammazione dell’"abitazione pubblica", quellacioè che esprime la volontà e laresponsabilità delle

amministrazioni di allestire uncittà adeguata allo sviluppointegrale delle giovanigenerazioni. Se non ci fossero lenostre parrocchie, con tutte leloro fragilità, a colmare questovuoto, il danno socialerisulterebbe molto più ampio diquanto osservato dalle stesseamministrazioni.

Un modello educativo utilea suscitare l’organizzazionedel proprio tempo libero,per viverlo attivamenteriempiendolo di contenuti,stimoli, capacità creativee gratuità verso gli altri

Cerveteri

DI SAVERIO CUCINA

arte a vele spiegate il program-ma degli eventi di Metropolita-na–Fiumicino Estate. Giunta al-

la sua seconda edizione, la rassegnadei festeggiamenti del comune preve-de quest’anno ben 14 ‘linee’, tra cui Fe-stival Metropolitana, incontri lettera-ri, Traianee – Dallo schermo al palco,musica, eventi speciali, comicità, Ne-cropoli di Porto – Musica classica, ci-nema, arte, Arca di Noè per un totaledi 120 eventi, inaugurati dalla NotteBianca del 21 giugno, che prosegui-ranno fino al 20 settembre quando èprevista la seconda Notte Bianca dichiusura dell’estate.La proposta culturale di Fiumicinovuole dotare la cittadinanza di inizia-tive aggreganti, guardando in partico-lare ai nuovi abitanti delle zone in e-spansione del comune. Sono infattimolti gli abitanti di Roma, oltre agliimmigrati, che nel corso di questi an-ni hanno scelto questa grande città dimare per iniziare un progetto di vita.

Così l’estate si presenta come tempopropizio per stimolare quella vita dipiazza fondamentale a formare la co-noscenza e l’inizio di buone relazio-ni. «Dopo il successo della Notte Bian-ca – ha dichiarato il sindaco Montino– abbiamo voluto dare ai cittadini chenon possono partire un’estate piena dieventi a costi ridotti per l’ammini-strazione e soprattutto rilanciare il ter-ritorio attraverso la cultura e il turi-smo con appuntamenti come le ‘Traia-nee’»Gli spettacoli del mese di luglio si chiu-dono oggi con Samule Bersani.Grande successo anche per il celebremusical di Michele Paulicelli Forza Ve-nite Gente, incentrato sulla vita di SanFrancesco d’Assisi e messo in scena dairagazzi della Pro Loco di Fiumicinopresso la Corte della Biblioteca di Vil-la Guglielmi.Da non perdere la manifestazione Li-bri all’aria dal 28 al 31 agosto: il Fe-stival del libro e dell’editoria nella pi-neta di Fregene che ospiterà prestigiosiautori del panorama nazionale.

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Un’estate ricca di 120 eventitra musica, teatro e cultura

on Il grande Cinema di Giuliano Gemma il comune di Cerveteri ha volutorendere omaggio all’attore scomparso lo scorso autunno. «Un amico indi-

menticato e un gigante del cinema italiano e internazionale – ha detto Ales-sio Pascucci, Sindaco del Comune di Cerveteri – grazie alla toccante collabo-razione della famiglia Gemma, nasce a Cerveteri una rassegna che è soltantola prima di una serie di iniziative dedicate a Giuliano Gemma come attore,scultore e uomo”. Un uomo in ginocchio, film del 1979 diretto da DamianoDamiani, conclude questa sera il ciclo delle tre proiezioni iniziato venerdì conAfrica Express, film del 1976 diretto da Michele Lupo e continuato ieri con ...Eper tetto un cielo di stelle, film del 1968, diretto da Giulio Petroni. La sceltadei film, spiega l’assessore Francesca Pulcini, «ha cercato di mostrare i diffe-renti generi interpretati da Gemma nel corso della sua lunga carriera»: l’azio-ne e l’avventura, le atmosfere western e i temi impegnati. Particolarità dell’i-niziativa è rappresentata dal fatto che tutti i film sono presentati in pellicola,grazie alle Cineteche che hanno dimostrato fiducia e sostegno al progetto.

Andrea Santi

CTributo a Giuliano Gemma

I tesori dell’arte in S. Maria in Celsanol 3 agosto si terrà a Santa Ma-rinella un grande evento mu-

sicale. L’associazione Venite eVedrete in collaborazione conAgorafilia organizzano lo spet-tacolo delle Hussy Hicks, il duodi musiciste australiane chehanno suonato davanti alle pla-tee di tutto il mondo. JulzParker e Leesa Gentz, la primachitarrista, secondo alcuni lamigliore dell’Australia, e la se-conda cantante e chitarrista,propongono un vario e coin-volgente repertorio che riescea intrattenere dai piccoli aigrandi.

La loro collaborazione nasce nel2004, quando hanno intuito lapossibilità di mettere insiemele loro differenti sensibilità mu-sicali per comporre brani origi-nali pieni di ritmo e raffinatez-za melodica, spaziando dalgypsy–funk, al folk–country eal blues tradizionale. L’even-to si svolgerà alle 21.30 al-l’interno della manifestazio-ne Isola Pedonale, che ospi-terà anche altri eventi. Il gior-no prima saranno ospiti nel-la manifestazione Tolfartedella vicina Tolfa.

Marino Lidi

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L’ingresso della chiesa

Le Hussy Hicks in concertoil 3 agosto a Santa Marinella

Bambini in uno dei Grest

Il vescovo Reali all’Auxilium

Date da ricordare27 luglio.Memoria di San Giacinto martire15 agosto.Assunzione della Beata Vergine Maria,il vescovo guida la processione almare dell’Assunta, a Fiumicino, alleore 18Chiusura estiva.Gli uffici della Curia vescovileresteranno chiusi al pubblico dasabato 9 agosto a sabato 23 agosto

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PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 27 luglio 2014

www.diocesiportosantarufina.it

Fiumicino

agenda

DI ROBERTO LEONI

n passo significativo nel camminodi riscoperta di una tra le chiesepiù antiche e belle della diocesi di

Porto–Santa Rufina. Nascosta tra i casalidel borgo agricolo di Santa Maria diGaleria, sorto agli inizi del 1800 perraccogliere l’eredità dell’antica città diGaleria, la chiesa di Santa Maria inCelsano è conosciuta soprattutto per imatrimoni, oltre che per aver ospitatoriprese cinematografiche di film famosi.Ma a rendere prezioso questo luogo è lapresenza dell’icona mariana più anticadella diocesi, raffigurante la VergineMaria che allatta il Bambino Gesù, traSanti, un’icona di fattura orientale erisalente al XII secolo. La suggestiva posa

che ritrae la Madonna è una chiarasottolineatura teologica della verità dellacarne di Cristo e della divina maternitàdella theotokos, alla quale fanno dacorona gli apostoli Pietro e Paolo (oAndrea) e due santi, forse martiri, ancoradi incerta identificazione. La tradizioneracconta che l’icona giunse a Romaportata da alcuni pellegrini, che lacollocarono su un albero di gelso nellecampagne di Galeria. Proprio davantiall’immagine si trovarono a pregare duegenitori, ormai disperati per la malattiadel loro bambino, prossimo alla morte.La Madonna ascoltò la preghiera e ilbimbo fu guarito. Visto il miracolo, ifedeli portarono in chiesa la prodigiosaicona (insieme alla radice del gelso sulquale si trovava). Agli inizi del

Quattrocento, gli Orsini abbellirono etrasformarono la chiesa,commissionando gli affreschi ad artistidella scuola di Antoniazzo Romano, cheora un delicato intervento di restauro hariportato alla bellezza originale; accantoalle immagini della traslazionedell’icona, e del Cristo benedicente, fraangeli, sorprendente è stata la scopertadelle decorazioni degli archi, con tantodi stemma degli Orsini. L’aspettoneogotico della Chiesa risale invece allafine dell’Ottocento, quando uno parrocofece coprire con l’intonaco le confusetracce degli antichi, illeggibili affreschi,peraltro indebitandosi fino ad esserecostretto a vendere non pochesuppellettili.(www.santamariaincelsano.it)

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