la riviera n°47 del 15-11-2013

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CONTROCOPERTINA

‘ndrangheta possa muoversi con tanta baldanza?Certamente può contare su complicità diffuse, suautorevoli alleanze e protezioni, all’interno dell’ap-parato dello Stato. Per dimostrarlo una sempliceriflessione: il sequestro dell’ingegnere campanoCarlo De Feo. Un riscatto di 4 miliardi e quattro-cento milioni, De Feo riconosce e fa arrestare isequestratori. Sembra che ad ognuno di loro, unaquindicina, siano andati circa venti milioni. Ed ilresto? C’era qualcuno che guadagnava restandonell’ombra? Certamente qualcuno assicurava prote-zione e complicità a carissimo prezzo, solo in talmodo si riusciva a spiegare la spavalda sicurezzadella ‘ndrangheta. Angela Casella ha il coraggio di guardare negliocchi le donne e gli uomini dei paesi in cui si inca-tena ed ovunque manifesta il suo dolore, mostra lecatene sulle sue carni e dice: mio figlio è così dadiciassette mesi.Il caso Casella finisce sulle prime pagine di tutti igiornali nazionali. Nel parla anche il Time in unarticolo intitolato Searching in the Wild West.Angela suscita ammirazione e commozione ovun-que.La Locride coraggiosa ma impotente l’abbraccianon solo idealmente. Una donna la raggiunge sullapiazza di Locri e mostrando un angolo della stessapiazza dice: “lì hanno ucciso mio figlio di soli 18anni”. Una vive a Pavia , l’altra a Locri, ma sono duemadri, due facce dello stesso dramma.La ‘ndrangheta è intimorita ed avverte un paurosoisolamento. I protettori della ‘ndrangheta premonoper concludere il sequestro.Il gioco s’è fatto duro. La donna ha rotto il muro diomertà diffuse ed ha svelato una verità che, infondo, tutti sapevano: la complicità di pezzi impor-tanti dello Stato.Tanta determinazione fa tremare le “autorità” abi-tuate a governare i sequestri a distanza, con relativaindifferenza, quasi in zona di libero scambio da fargestire alle parti in causa.Così qualcuno si tira indietro, non è più disponibilea seguire i sequestratori in questa pericolosa avven-tura. Il governo invia nuove truppe in Aspromonte,l’esercito è nelle strade. A dicembre viene ferito aduna gamba ed è catturato uno dei sequestratori:Giuseppe Strangio. Da un letto di ospedale il feritolancia un appello cifrato, trasmesso da tutte le tele-visioni e riportato con risalto sui giornali. Adesso ilcontatto è stabilito, la ‘ndrangheta si sente accer-chiata. Il 30 gennaio del 1990, dopo due anni di prigionia,Cesare Casella viene liberato.Mamma coraggio diventa un simbolo dell’Italia chenon piega la testa.Nello stesso tempo a noi calabresi, Angela Casellaci mette dinanzi uno specchio in cui siamo costrettia guardarci, nel tentavo di capire chi siamo. Cisiamo guardati notando le nostre rughe, le nostreferite, i nostri difetti. Le sconfitte ci avevano segna-to. L’assistenzialismo resi flaccidi. La corruzioneinfettati. Nulla in comune però avevamo con isequestratori. I calabresi erano le prime vittime,non i carnefici dell’orribile stagione dei sequestri. Il“potere”, in tutte le sue complesse articolazioni,deve dare in pasto all’opinione pubblica un colpevo-le e non c’è nulla di più facile che scaricare la colpasui più deboli ed i calabresi sono tali. In quella occa-sione la televisione, la stampa in genere, diede ilpeggio di se stessa con servizi bugiardi e mistificato-ri in cui il sensazionalismo ha avuto il compito dioscurare la ragione e di mettere sul banco degliimputati il popolo calabrese. Si dispiegò in tutta lasua potenza la diffamazione nei confronti del Sud.Angelo Strangio, sindaco di S. Luca, persona dispecchiata onestà e correttezza, riceveva ogni gior-no centinaia di lettere oltraggiose ed infamanti con-tro la sua gente.La notte della liberazione di Cesare la televisionediede la notizia poco prima della mezzanotte. NellaLocride molte luci si accesero. Un popolo che ingiu-stamente era stato messo sotto accusa per un reatoche non ha mai commesso, partecipava commossoed in silenzio alla fine di un incubo.

ILARIO AMMENDOLIA

Cina 5 giugno del 1989: piazza Tienanmen. Unragazzo minuto, delicato, appena adolescen-te, ferma, col suo corpo, una colonna di carri

armati.Calabria 27 giugno 1989: Locri. Una donna visibil-mente provata, apparentemente fragile, affronta esconfigge la ‘ndrangheta e mette sul banco degliimputati lo Stato.È Angela Casella: mamma coraggio!Si incatena nella piazza di Locri.Poi, lascia i paesi della costa e sale versol’Aspromonte. Si ferma a S. Luca, a Platì, a Careri,a Natile, a Ciminà. Parla da madre ed implora perla liberazione di suo figlio, Cesare Casella, seque-strato dalla ‘ndrangheta.Cesare viene rapito il 18 gennaio 1988 a Pavia.Aveva diciotto anni. I rapitori fanno progressiva-mente lievitare il riscatto sopravvalutando le capa-cità economiche del padre. Dopo Paul Getty la‘ndrangheta procede sulla strada dei sequestri a unritmo sempre più incalzante.Il mondo civile si domanda: com’è possibile che inItalia, uno degli Stati più avanzati dell’Occidente, la

Il sequestro Casella

La del potere

18/01/1988

Il coraggio di una madreviltà

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Parlandodi...

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

Questi paesaggi da spavento e dastupore, e strisce di terra e di montie di mare e di cielo, e strade arram-picate disegnate da titanici stam-becchi, e castelli grondanti storia esangue, e passi di virtù d’amore esacrifici, e bellezza, bellezza selvag-gia e implacabile, bellezza che tiafferra l’aorta e la morde, e ti chiedesupplice di non abbandonarla, direstare qui con lei. Calabria, nostraamata Calabria, intervallo di costetra l’azzurro del mare e quellosognante del cielo, siamo, sempreed in ogni caso, orgogliosi di te.

LA SETTIMANA

CCARARTOLINE TOLINE MERIDIONALI MERIDIONALI Antonio Calabrò

Bova Superioree lo Jonio

315.557

1) TRA CIRCA UN’ORA UN SATELLITE RISCHIA DICOLPIRE CALABRIA, SICILIA E PUGLIA

2) QUANDO CANOLO REAGÌ ALLA ‘NDRANGHETAE SALVÒ UN MATRIMONIO

7) GALLERIA LIMINA, CONTROLLI SUI LIVELLI DI RADIOTTIVITÀ

3) DUE ARRESTI DEI CARABINIERI NELLA LOCRIDE

6) INCENDIO SGOTTO, “ANDIAMO AVANTI NINO”

4) SI È CHIUSO CON 6 CONDANNEIL PROCESSO FALSA POLITICA

5) ‘NDRANGHETA,SIDERNO È DIVERSA DA LOCRI

Radiottività: controlli nella galleria Limina enei comuni di Cinquefrondi e Mammola

La Galleria della Limina è oggetto in questi giorni di nuovi controlli perverificare la presenza di attività radiottiva. A dare comunicazione deinuovi monitoraggi lungo i 3,2 chilometri della galleria e nei dintorni (icomuni più interessati saranno Cinquefrondi e Mammola) della strut-tura sono stati l'Arpacal e il comune di Cinquefrondi. I punti scelti peri rilevamenti corrispondono alle otto piazzole dislocate lungo la galle-ria. I primi risultati si avranno entro 30 giorni, ma il monitoraggio com-pleto dovrebbe durare circa un anno. L’annuncio di questi nuovi controlli giunge a breve distanza dalla pub-blicazione sulla stampa nazionale delle dichiarazioni che il boss dellacamorra, Carmine Schiavone, rese nel 1997 alla Commissione parla-mentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Schiavone svelò i traffici dirifiuti radiottivi operati dal suo clan in Italia.Già nel 2011 in seguito ad un articolo dal titolo La galleria radiottiva.ecco le prove dell’orrore, apparso su “la Stampa”, l’Arpacal, attraverso lastruttura tecnica del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria, sidichiarò «pronta ad indagare per verificare se quanto riferito nei gior-ni scorsi dalla stampa nazionale e locale corrisponda ad un pericoloconcreto per l’ambiente e la popolazione del comune di Mammola».

Questi i chilometri segnati sul tachigrafo delcamion che investì il calciatore ferrarese DenisBergamini il 18 novembre 1989. Le indagini si

concentrano su questa cifra e su quella segnata dalconducente del Fiat Iveco 180 nc, Raffaele Pisano,prima della partenza: 315.390. Solo 167 chilometridi differenza. Ma da Rosarno, luogo da cui Pisanosostiene di essere partito, a Capo Spulico, luogo

dell’incidente, ci sono 230 chilometri

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la Riviera

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ANTONIO TASSONE

Un nuovo successo letterario, un libroper certi versi di rottura rispetto alpassato che in questi giorni sta facen-

do parlare il mondo. Stiamo parlando diAcqua Santissima - La Chiesa e la 'ndranghe-ta: storia di potere, silenzi e assoluzioni, editoda Mondadori, scritto dalla consolidata cop-pia di autori locridei Nicola Gratteri eAntonio Nicaso, già disponibile in tutte lelibrerie. “A partire dall'Ottocento e perdecenni - si legge nella prefazione - gli uomi-ni della 'ndrangheta hanno beneficiato delsilenzio e dell'indifferenza (spesso interessa-ti) della Chiesa. Solo dagli anni Cinquantacominciano a registrarsi le prime denunce ele prime lettere pastorali, e la 'ndranghetadiventa un cancro esiziale”. In occasionedella pubblicazione di questo nuovo volu-me, che si trova già in cima alle classifiche divendita, abbiamo posto alcune domande aNicola Gratteri che ci ha rilasciato in esclu-siva la seguente intervista:

In questo nuovo libro scritto da lei eAntonio Nicaso, si evidenzia che la 'ndran-gheta e la Chiesa ormai “camminano permano”. È davvero così grave la situazione?La 'ndrangheta ha strumentalizzato la reli-gione e i simboli religiosi e per molto tempoha goduto della complicità di molti uominidi Chiesa che hanno preferito il silenzio alladenuncia. Ancora oggi, nella Chiesa ci sonoombre, ma per fortuna anche tante luci. Cisarebbe bisogno di una voce forte, incisivaper dettare e omologare gli orientamentipastorali, per evitare che ci siano preti epreti, vescovi e vescovi. Bisognerebbe fareuna riflessione seria e attenta su conversio-

ne e sul pentimento. Il peccato non puòessere considerato solo un'offesa a Dio enon ci può essere pentimento che non diafrutti nella società. Non ci può essere unagiustizia degli uomini e una giustizia di Dio.Nel pentimento e nella conversione bisognatenere conto del danno sociale. Che riscontri abbiamo su queste ormaicerte ambiguità? Decine di processi hanno documentato eaccertato comportamenti, se non penal-mente rilevanti, quanto meno ambigui.Vescovi che frequentavano le case di mafio-si, preti che accettavano donazioni per orga-nizzare feste patronali e ristrutturare chiesee parrocchie. Preti che viaggiavano armati,preti ammazzati. Nel libro AcquaSantissima raccontiamo decine di storie dipreti che hanno tramato o che hanno vissu-to nell'ambiguità di rapporti vischiosi eviziosi.Qual è il suo personale pensiero sul percor-so di pulizia che Papa Bergoglio sta facendonella Santa Sede? Papa Francesco è un pontefice di rottura. Seesiste lo Spirito Santo, questa volta nel con-clave ha illuminato i cardinali nel verso giu-sto. Nessuno prima di lui aveva osato mette-re in discussione lo Ior. Giovanni Paolo IIha denunciato la mafia che uccide. PapaFrancesco ha istituito una commissione disaggi per ripensare e ristrutturare la Bancavaticana che era stata istituita comeistituto per le opere religiose senzascopo di lucro e come strumento diraccolta fondi per iniziative dicarità. Papa Bergoglio ha dettochiaramente che la Chiesadell'Amore è inconciliabilecon quella del Potere.

Il Santuario della Madonna di Polsi, SanMichele Arcangelo, ci sono tanti elementiper affermare che la religione si è mescola-ta con il malaffare. È vero? Le notizie sul raduno di Polsi risalgono al1894, come accertano gli atti giudiziari. Cisono stati tentativi per spostare in altre sedil'annuale assise della 'ndrangheta, ma comeracconta Filippo Barreca, un collaboratoredi giustizia, sono tutti falliti. «I clan di SanLuca e quelli di Platì - ha dichiarato Barreca- sono insorti anche in rappresentanza deipreti del santuario, impedendo che lo spo-stamento venisse attuato». Ma attenzione anon confondere Polsi con la 'ndrangheta. Ilculto mariano di Polsi precede di gran lungala nascita della 'ndrangheta e bisogna tener-ne conto. Polsi è un luogo di pellegrinag-gio importante che la 'ndrangheta hasempre cercato di sfruttare per isuoi loschi fini. Secondo lei, è un fatto positivoo negativo che laLocride inq u e s t omomen-to non

abbia la sua guida spirituale?La Locride ha bisogno di una voce forte,autorevole, capace di dare speranza. Dicevadon Italo Calabrò che nel coraggio deipastori, la gente ritrova il proprio coraggio.Mi auguro che a Locri arrivi un pastore ingrado di infondere coraggio. Mi potrebbe esprimere il suo pensiero sullaqualità dell'attuale clero calabrese? Ci sono tante luci, tanti preti che hannodeciso di sfidare la 'ndrangheta. Tante vociche meritano rispetto e fiducia. Ma c'èancora tanto da fare. Ci sono pretiche preferiscono tacere, che

scelgo-n o

il quieto vivere, spesso per paura, qualchevolta anche per interesse. È vero che la ‘ndrangheta cerca di esercita-re il controllo del territorio anche attraver-so la frequentazione dei sacerdoti?La 'ndrangheta vive di consenso, senza lerelazioni con il potere non sarebbe 'ndran-gheta. I preti rappresentano un ottimobiglietto da visita. Per molto tempo, le pro-cessioni sono state uno strumento per otte-nere visibilità.

«Chiesa e ’ndrangheta a braccetto»parla Nicola GratteriL’intervista Analisi di un libro già in testa alle classifiche. «I preti

rappresentano un ottimo biglietto da visita. La ‘ndrangheta vive diconsenso,senza le relazioni col potere non sarebbe ‘ndrangheta»

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Io e la mia famiglia vorremmo ringraziare tutte le istituzioni, leforze dell'ordine, tutti gli amici e i clienti che ci hannodimostrato solidarietà e vicinanza dopo l'attentato che abbi-amo subito.L'incendio della Casa funeraria è stato un colpo al cuore chemi ha scosso profondamente. La scena che mi sono trovatodavanti la mattina in cui mi hanno avvisato dell'incendio nonauguro a nessuno. Il pavimento e le pareti annerite, la serrandascassinata, l'odore di benzina, così acre, hanno inumidito imiei occhi. Era la rabbia per aver visto in un solo momentosfumarmi davanti un progetto che avevo fortemente voluto. Dopo 50 anni di attività stavo realizzando la casa funeraria perdonarla a mio figlio e alla mia Siderno. Era un progetto unicoin provincia di Reggio Calabria. La tristezza, lo scoraggiamento sono durati poco però. Perchéla comunità si è stretta intorno a me e alla mia famiglia inquesto triste momento. La mia Siderno mi ha dato coraggio evoglia di continuare a lavorare. Questo episodio non mi abbat-terà, anzi mi darà ancora più forza. Forza di realizzare i nostriprogetti, di non mollare.I messaggi di solidarietà e le manifestazioni di affetto e stimache abbiamo ricevuto da tutta Siderno e da tutta l'Italia mistanno ridando fiducia. Nel futuro e nella possibilità di farequalcosa di buono per la mia terra, la mia città e la miafamiglia.

Un abbraccio Nino Sgotto

La solidarietà e la vicinanza dimostrata a me e alla mia famiglia dopo l'incendio dellaCasa funeraria mi hanno commosso

mi avete dato la forza

di non mollareGrazie

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L’EDITORIALE

JIM BRUZZESE

Che nel crimine emiliano il cancro sicombatta con l’aspirina e il raffreddorecon la chemioterapia “la Riviera” l’ave-va scritto a proposito di due giornalisti

di crime story operanti al Nord. Giovanni Tiziancacciatore di scarafaggi da primi piani a letterecubitali, Stefano Santachiara, cacciatore di vec-chi avvoltoi con le mani in pasta, tra Cortid’Assise e sottoscala umidi.«Furto di 81 forme di Parmigiano a ReggioEmilia: c’è l’ombra della ‘ndrangheta».Domenica scorsa i carabinieri hanno trovatonascoste, in un capannone adibito a officina dauna famiglia d’origine calabrese, 81 forme diParmigiano Reggiano del valore di 30mila euro,rubate nella notte in un caseificio di Reggiolo.Con l’accusa di ricettazione i militari hannodenunciato due fratelli crotonesi di 41 e 44 anninonché la moglie e il figlio di que-st’ultimo rispettivamente di 41 e21 anni. I carabinieri hannodenunciato il reato, mentre igiornali, dopo aver impasta-to il cemento sociale che facomodo a molti, hannomozzato la canna e carica-to la palla asciutta: «C’èl’ombra della‘Ndrangheta nel furto diParmigiano». Titolo sbagliato! «C’èla dimensione (nonl’ombra) della‘ndrangheta (alNord)» sarebbestato onesto pubbli-care e diffondere.Tutta

la sua dimensione, reale e stracciona.C’è la ‘ndrangheta nel formaggio?Mi è venuto in mente un narcotrafficante inpensione che ho intervistato nel 2010 dopo unadelle tante relazioni fotocopia dellaCommissione Antimafia che consacrava la malareggina sul gradino più alto del crimine planeta-rio. Originario di Pisa, Giampiero il toscano,aveva iniziato la sua carriera criminale nel 1975,caricando nelle stive di una nave BonazaMarimbera (marijuana) insieme a due armatorigreci. Da Riohacha, nella Guajira colombiana,diventata nel 1974 leader mondiale nella produ-zione di droghe leggere dopo che Nixon decisedi innaffiare col veleno le coltivazioni messicane,facevano tappa ad Haiti, per approdare inNuova Scozia e distribuire sballo tra i giovaninordamericani.

La dimensione della ‘ndrangheta secondoGiampiero, che dopo essersi fatto le ossa con glispinelli si dedicò per due decenni alla cocaina,l’avevo scritta a penna, più o meno così: «Il cri-mine, o business criminale, è un locale di lusso,pieno di quadri, sfarzi, arazzi, smoking e carte dicredito. Piano bar nei feriali. Orchestra nei festi-vi.

La ‘ndrangheta (trannepochissimi fenomeni) è inve-ce il retro del locale: scarichi,

bidoni della spazzatura, ven-tola, fumaioli, antenna e cicche di

sigarette gettate ovunque dai came-rieri tra una pausa e l’altra» mi risposelui con il sorriso di quei criminali laurea-

ti in economia.C’è la ‘ndrangheta nel formaggio?

Sì, come i topi, la ndrangheta c’èsoprattutto nel formaggio. Il busi-ness criminale si basa su altre pre-messe mai contenute, spesso solo

grattuggiate, dalle relazioniAntimafia.

La ‘ndranghetanel formaggioEcco quello che a giorni la nuova relazione dell’Antimafia non ci dirà

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L’INCHIESTA di Eleonora Aragona e Stefano Marzetti

NUOVA SS106:GALLERIA GERACE

milionidi debiti nella Locride

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Due milioni di debiti neiconfronti di quindicifra società e privatidella Locride e nonsolo. È quanto si è

lasciato alle spalle la Tunnel Srl.L'azienda di Monfalcone (Gorizia),aveva vinto nel 2010 l'appalto per lacostruzione della galleria Gerace, cherientrava nel mega-lotto 1 dellanuova statale 106, da Marina diGioiosa ad Ardore. In base ai docu-menti prodotti dal curatore fallimen-tare Piergiorgio Renier, la societàfriulana ha lasciato nei guai, tra falli-menti e situazioni finanziarie difficili,le seguenti imprese: Parasporo srl per1.612.822 euro; Carmela Parisi per44.429,40 euro; Italcom srl per60.135,25; Antonio Careri per 5.203euro; Elettro S.O.S snc per 51.921,17euro; Taps Consulting srl per 33.891euro; Tuttogomme (Cosenza) per1.282 euro; Futura 90 srl per530.039,81 euro; Sud Asfalti(Ardore) per 67.626,77 euro; CasilinaPresagomati srl (Roma) per174.824,40 euro; avvocato CristianoDi Giosa per 16.432 euro; avvocatoFrantoni per 16.308 euro; MotelCosta Blu per 67.397 euro; OfficineTropeano per 6.811 euro; Geograficper 67.484,71 euro.La Tunnel, oltre all'appalto per la gal-leria Gerace, vinse in un primomomento anche quello per la realiz-zazione dello svincolo Merici, operaalla quale rinunciò immediatamente. Durante il primo anno di lavori, uncerto numero di ordini di servizio perritardi e incapacità giunsero all'Anasda alcune ditte subappaltatrici. «Giàdall'agosto-settembre del 2011 - rac-conta a “la Riviera” Carlo Parasporo- la Tunnel ha cominciato a tardarenei pagamenti». Il titolare dell'azien-da di Locri nel febbraio 2012 comin-ciò a inviare degli esposti ad Anas eAstaldi, rispettivamente supervisoredei lavori e general contractor,lamentandosi per i crediti accumula-ti. L'andazzo avviato dalla Tunnelconsisteva nel subappaltare incarichialla ditta Parasporo e ad altre, pagan-do dapprima un anticipo consistente,per poi ritardare nel saldo finale. Se,per esempio, affidava opere per400.000 euro, anticipava subito unacifra pari all'incirca a 100.000 euro. Ci si chiede, a questo punto, comemai le ditte che via via accumulavanosempre più crediti non abbiano inter-rotto i rapporti con la Tunnel.Parasporo, a questo proposito spiega:«Speravo in un intervento dell'Anas odell'Astaldi, le quali nonostante i

ritardi e le numerose lamentele, nonsolo mie, non hanno mosso un dito.Al contrario, nel caso dell'Astaldi èincomprensibile il motivo per cui nonabbia scisso il contratto chiedendo idanni per il mancato completamentodell'opera. Ma addirittura abbia sigla-to una transazione per 700.000 eurocon la ditta di Monfalcone - sottoli-nea l'ingegnere di Locri - e abbiasbloccato i 2 milioni versati comecaparra».A questo punto torna utile fare dueconti: sommando le cifre dei debitilasciati dalla Tunnel si arriva a untotale di 2.737.000 euro. L'Anas e laAstaldi, in sostanza, hanno favoritol'impresa friulana versandole2.700.000 euro. Perché i due supervi-sori non hanno utilizzato questasomma per ridimensionare i debiti?Se la matematica non è un'opinione ipassivi della Tunnel ammonterebbe-ro paradossalmente soltanto a 37.000euro. Non contenta la società , al ter-mine dei lavori e dopo aver abbando-nato il cantiere, ha addirittura conte-stato un mancato guadagno ad alcu-ne delle aziende creditrici. Della serie: alla spudoratezza non c'èlimite. Tra coloro che avrebberodovuto ricevere uno dei compensi piùalti, c'è proprio Parasporo: «Oltre aldanno la beffa. La Tunnel, che conquesto appalto ha guadagnato la bel-lezza di 12 milioni, non mi ha pagato,mi ha contestato e io ho dovuto fare isalti mortali per dare il dovuto ai mieifornitori e operai. Inoltre - prosegueil titolare della ditta - mi ritrovo conun'istanza di fallimento presentata dauna delle aziende che hanno lavoratoper me. Una situazione che mi hatagliato le gambe, ho dovuto svende-re mezzi e macchinari».L'intera vicenda ha del grottesco: unaditta del Nord scesa nella Locride percontribuire all'arricchimento dellazona e delle sue imprese, ha inveceaffossato l'economia locale e com-promesso finanziariamente la vita dimolte famiglie. Molti credevano inquesto progetto e nelle nuove possi-bilità che avrebbe potuto creare. Lanuova ss 106 rappresentava nell'im-maginario collettivo una svolta epo-cale. Doveva portare progresso eprosperità, invece ha lasciato unsenso d'impotenza e, in alcuni casi,disperazione. Alcune famiglie aveva-no investito soldi e tempo in questilavori e sono stati ripagati con debitie fallimenti. Questo è stato per ilmomento lo sviluppo che l'infrastrut-tura ha portato alla Locride. Benpoca cosa.

la Locride

ECCO COME IL NORD TRUFFA IL SUD: quindici traimprese e privati che hanno lavorato sul cantiere della ss106subappaltato alla Tunnel srl sono state sedotte e abbandonate. Èstato semplice come bere un bicchiere d’acqua per la società diMonfalcone (Gorizia) lasciare debiti e fallimenti tra le aziende locali

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Giovedì sette scorso la ternacommissariale ha avuto iltanto atteso incontro con le

associazioni per quanto riguarda laTARES. Erano presenti rappresen-tanti delle associazioni UNSIC, ALI,CORSECOM, della Consulta,ConfConsumatori, FIBA,Confesercenti, nonché il presidente ediversi rappresentanti di SidernoLibera. La riunione è stata molto lunga eintensa, oltre due ore di confronto tracommercianti, cittadini e i commissa-ri. Molte le proposte, i dati esposti, leindicazioni su procedure alternative.Le associazioni sono arrivate nell'aulaconsiliare con una bozza di istanza direvoca e la richiesta dell'apertura diun tavolo tecnico al quale discutere gliaspetti più pragmatici e operativi dellatassa e in che modo poter agevolare leimprese commerciali che si sono vistearrivare quasi 5.000 euro da pagareentro l'anno. La TARES, ricordiamo, èuna novità che morirà già l'anno prossi-mo, quando sarà rilevata dalla TRISE.Si tratta insomma di una tassa chenasce e muore nel 2013, e che si confi-gura agli occhi di chi deve sostenerlacome una vera e propria stangata nata-lizia. In molti hanno lamentato principal-mente una mancanza di capacità diascolto da parte dei commissari, cosache ha suscitato un secco dissenso daparte del dottor Pitaro, il quale ha apo-strofato molti dei presenti riferendodelle ore passate insieme ad esaminarei loro problemi. Durante l'incontro i commissari hannoinvitato le associazioni ad esporre leloro problematiche. Ha aperto il discor-so Marcello Attisano, rappresentantedel PRI, che ha sottolineato quantosiano fondamentali gli interventi pub-blici in fase di recessione (teoria keyne-siana) e che a maggior ragione questidevono essere compiuti in zone depres-se economicamente e socialmente.Attisano ha ricordato che la ormai fati-scente galleria della Limina è la piùimportante opera pubblica da 70 anni aquesta parte, ha ricordato anche le

parole di Fiorini Morosini prima dilasciare la diocesi di Locri e che laLocride è considerata “obiettivo 1”secondo la legislazione europea. Hacontinuato poi l'avvocato BiancaGerace, riferendo di un vivo disagionella popolazione sidernese riguardoad una tassa che arriva come un'imposi-zione, e rimarcando che le associazionifungono da filtro tra la pubblica ammi-nistrazione e la cittadinanza, e che ilmancato assenso dei commissari al

tavolo tecnico così vivamente richiestonon può che rendere la situazione piùaspra. Secondo l'avvocato Gerace sonostati commessi degli errori di opportu-nità in particolare per ciò che riguarda icrediti inesigibili (cioè i crediti di citta-dini morosi) che ammontano a 381.000euro. L'avvocato Gerace ha dichiaratoche il criterio di definizione di questacifra è stato arbitrario, e ha domandatose è prevista la stessa cifra nel 2013. L'avvocato Anna Romeo, già candidataa sindaco in trascorse elezioni e rappre-sentante dei socialisti, ha invece solleva-to la questione dell'abusivismo e dellosciupìo dell'acqua potabile usata perirrigare colture agricole. Gli illeciti pro-tratti per anni hanno determinato unaggravamento dei crediti inesigibili. In seguito è intervenuto l'avvocatoAntonio Fragomeni, rappresentante diConfConsumatori, il quale ha con vee-menza dichiarato che i commissari“risanano il paese e ammazzano lapopolazione”. Fragomeni ha chiesto,durante un lungo botta e risposta conCacciola e Pitaro, che tutti i cittadinisiano messi in condizione di pagare.Concetto riproposto in maniera moltoarticolata da Maria Teresa Fragomeni,rappresentante PD, la quale ha posto

l'accento sull'evasione di sopravvivenza. Molto tecnico l'intervento del ragionierCatalano, basato prevalentemente sul-l'abusivismo edilizio, sui fabbricati fan-tasma e sulla revisione del regolamentocomunale (ricordiamo che la TARES sipaga in base al fabbricato, alla suaestensione, cubatura e rendita catasta-le).Pietro Sgarlato, commercialista, si èinvece soffermato con vigore sulla dop-pia residenza e sul doppio domicilio,che impongono una doppia tassazione.Si è subito instaurato un dibattito con icommissari i quali hanno chiarito cheda normativa la tassazione si effettuaesclusivamente sul fabbricato dove si hala residenza anagrafica. A parere di chiscrive è non meno interessante l'obie-zione che sia quantomeno iniquo cheun artigiano calabrese paghi quanto unartigiano veneto. Volgendo la riunione al termine è inter-venuto Alessandro Siciliano, presidentedi Siderno Libera, secondo cui la ternacommissariale non deve essere di bassoprofilo, cioè mirare ad un mero ristabi-lirsi della situazione burocratica efinanziaria. Al termine degli interventi del pubbli-co, il dottore Tarricone ha chiamato il

giovane dottore Cipparrone ad esporrela situazione. In breve, la TARES è unatassa nazionale che si deve pagare dalleAlpi a Lampedusa, e sulla quale non c'èniente da fare se non applicarla.Cipparrone ha ricordato che i comunidevono essere autosufficienti in quantoad entrate e uscite, e che in Italia esisteil federalismo fiscale, che divide il paesein tre macroregioni: Nord, Centro eSud, e qui da noi le aliquote sono mag-giori. Inoltre la TARES da pagare entrodicembre si riferisce al 2012, non al2013, anno in cui il servizio è stato effet-tivamente parziale. Cipparrone ha tran-quillizzato tutti riguardo i crediti inesi-gibili, il cui computo è basato sull'an-nualità 2006-2007, in cui si sono messein atto delle misure di controllo dell'e-vasione, e in cui i crediti inesigibili -sipresume- erano al minimo. Il dottoreChianino, con grande freddezza, ha poievidenziato come siano stati ridottienormemente i finanziamenti ai comu-ni, e che Siderno ha subito 782.000 eurodi perdite con l'IMU e che la TARES èsolo il 20% dei suoi problemi fiscali. In ogni caso il tavolo tecnico è stato isti-tuito seduta stante e il primo incontro èstato fissato per lo scorso giovedì alleore 10.

LIDIA ZITARA

Parlandodi...

ATTUALITÀ

LA TASSA SUI RIFIUTI TERRORIZZA I SIDERNESI

Siderno discute

IN EVIDENZA

I comuni devono essereautosufficienti in quanto adentrate e uscite, e che in Italiaesiste il federalismo fiscale,che divide il paese in tremacroregioni: Nord, Centro eSud, e qui da noi le aliquotesono maggiori. Inoltre laTARES da pagare entrodicembre si riferisce al 2012,non al 2013.

di Tares

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Parlandodi...

IN PRIMO PIANO

«Nei giorni scorsi, s'è avuta notizia del-l'esito negativo della vicenda giudiziariache poneva al centro del dibattito pro-cessuale un delicato aspetto dello spiri-to di servizio assicurato dal professorIlario Ammendolia alla guida dellacomunità cauloniese.È notorio l'unanime apprezzamentoricevuto negli anni dall'impegno civileprofuso con passione dal profilo pub-blico del professor Ammendolia: anchenelle non sporadiche occasioni in cuiegli ha assunto posizioni impopolaridalle quali è comunque emersa pun-tualmente la finalità, tenacemente per-seguita, di tutelare una comunità stori-camente marginalizzata, la Locride,tanto da renderla destinataria di inces-santi appelli a non smettere di volersibene nella prospettiva di un dignitoso

riscatto.Non ci appartiene la velleitaria idea diinterferire con l'attività di ricerca dellaVerità, notoriamente sofferta e dunquenon semplice, anzi decisamente ardua,almeno quanto lo è quella che oggi sirichiede agli amministratori del difficilecomprensorio reggino.

Teniamo, però, ad affettuosamentemanifestare al professor Ammendoliasincera ed immutata stima, in uno allacertezza che il buio porta ad illuminarei pensieri, le emozioni, i desideri, le stel-le e la luce che le persone specialihanno dentro di sé»

Giuseppe BombinoRosario Condarcuri

Vincenzo Crupi Oreste RomeoWalter Scerbo

IL RICONOSCIMENTO PER L’IMPEGNO DIMOSTRATO NELLA TUTELA DELLA LOCRIDE

«Solidali con la tenacia di Ammendolia»

La crisi degli Lsu/Lpu dà la sveglia al Comitato dei sindaciEra necessario che la crisi dei lavoratori social-mente utili (Lsu) e di quelli di pubblica utilità(Lpu) divenisse 'nera', per smuovere il Comitatodei comuni della Locride - presieduto daGiuseppe Strangio - e ottenere la convocazionedi una riunione allargata cui hanno preso parte23 sindaci. In quanto a latitanza operativa, nonparliamo poi dell'Assemblea dei primi cittadinidella fascia ionica, che in circa un anno dall'inse-diamento di Giorgio Imperitura, si è riunita solo4 volte, di cui due non contano dal momento chein esse non è stato raggiunto il numero legale.Questa volta, però, l'emergenza sul futuro dilavoratori considerati indispensabili dalle ammi-nistrazioni comunali - perché completano il nor-male organico - ha permesso il raggiungimento di23 su 42 partecipanti. Gli Lsu/Lpu, naturalmen-te, hanno fatto e fanno pressione sugli enti a loropiù prossimi, cioè i comuni impossibilitati peròdalla mancanza di fondi a garantirne gli stipendie la futura stabilizzazione.In apertura della riunione del Comitato, è inter-

venuto il sindaco di Bovalino, Tommaso Mittiga,il quale ha ribadito con forza un concetto giàespresso in una lettera pubblicata dal nostro gior-nale di domenica 27 ottobre 2013: «Partecipoall'assemblea per l'importanza dell'ordine delgiorno.Ciò non toglie che permanga il disagiocausato dallo sbando che caratterizza un'associa-zione che in qualche momento dà l'impressionedi essere condizionata e diretta da persone ester-

ne e di operare per fini che nulla hanno a chevedere con il travaglio dei nostri comuni».La giornata di martedì scorso 12 novembre 2013,è stata a dir poco campale. Dopo la suddetta riu-nione del giorno prima - nella quale i comunihanno paventato una vera e propria crisi delleamministrazioni locali - si è svolta una protesta diquesti impiegati di fronte al Consiglio regionale,a Reggio Calabria, in seguito alla quale gliLsu/Lpu hanno ottenuto due mesi d'indennità.Altra cosa, ancora da vedere, sarà la proroga delrapporto lavorativo e la stabilizzazione. Com'èovvio, non cenna a diminuire l'assedio dei comu-ni intorno al governatore della Calabria,Giuseppe Scopelliti.Al presidente targato Popolo della Libertà, infat-ti, con una lettera è stato chiesto di incalzare ilGoverno per la convocazione di un incontro adhoc a Roma presso la Presidenza del Consigliodei ministri, per il 21 novembre prossimo.

Stefano Marzetti

Dopo una protesta, i lavoratori hanno ottenuto due mensilità. Ma non diminuisce la pressione dei comuni sul governatore Scopelliti, cui è stato chiesto di sollecitare unincontro per il prossimo 21 novembre presso la Presidenza del Consiglio dei ministri

L’appoggio di alcuni componenti della fondazione Pasquino Crupi al ex sindaco dopo la condanna per il caso dei rifiuti stoc-cati in una discarica cui erano stati posti i sigilli. «Un uomo meritevole anche quando ha assunto posizioni impopolari»

Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti,mercoledì scorso ha incontrato a Reggio Calabria,presso la sede del Consiglio regionale, una del-egazione di sindaci e di lavoratori Lsu-Lpu, cheprotestavano per la loro precarietà. «Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio,Filippo Patroni Griffi - ha dichiarato il governatore -ha nuovamente convocato, su mia richiesta, un tavo-lo tecnico per il precariato calabrese per il prossimo21 novembre a Roma.Da subito il dipartimento Lavoro definirà le conven-zioni con tutti i comuni dove sono presenti lavoratorisocialmente utili e di pubblica utilità che avranno lacopertura economica assicurata per i mesi di novem-bre e dicembre», ha assicurato Scopelliti.

Nella foto IlarioAmmendoliacon Pasquino

Crupi, che sicu-ramente avreb-be scritto molto

sul caso delnostro direttore

editoriale

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Polaroid

LOCRIDE

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“Restauro, recupero, fruibilità. Sviluppo nei borghiantichi. L'esperienza di Bova, Comune Gioiello d'Italia”.È stato questo il leit motiv dell'incontro dibattito pro-mosso dal Sidus Club col patrocinio del Comune diGioiosa Jonica, andato in scena qualche giorno addietropresso la sala conferenze di Palazzo Amaduri, a GioiosaJonica. Tra gli interventi della serata quelli di SalvatoreFuda, Sindaco di Gioiosa Jonica; Albarosa Dolfin,Presidente Sidus Club; Agostino Santacroce, PresidenteConsorzio Pro Loco Riviera dei Gelsomini; ErnestaChianese, Coordinatrice premio Borghinfiore SidusClub, e Katia Aiello, vice presidente del Sidus. Interventocentrale dell'incontro è stato quello di GianfrancoMarino, Vicesindaco di Bova e Coordinatore Regionaledel Club dell'Anci riservato ai Borghi più Belli d'Italia cheha illustrato l'esperienza di Bova, Comune Gioiello

d'Italia come esempio di un rilancio turistico culturale checirca un ventennio addietro ha preso le mosse da una pro-grammazione oculata, facendo registrare nel tempoun'importante sinergia tra settore pubblico e privato. Unexcursus storico quello di Gianfranco Marino, un viaggioa ritroso nel tempo che attraverso immagini, video e com-menti, ha ripercorso le tappe principali del rilancio di uncentro oggi eccellenza assoluta nel panorama regionale.“Nessuna pretesa di dare ricette particolari per il succes-so - ha spiegato proprio Marino nel suo intervento - solotanto impegno e un pizzico di fortuna. Bisogna crederenella possibilità di invertire la rotta, noi l'abbiamo fattocirca vent'anni fa, da allora si continua a camminare sulbinario tracciato, forse è questo il vero segreto, non averemai svoltato rispetto alla strada allora intrapresa”. Nelracconto di Marino, corredato da suggestive immagini e

video, vent'ani di storia bovese, e soprattutto due anni emezzo, gli ultimi in ordine di tempo, caratterizzati da unbrulicare di iniziative che hanno fatto di Bova, riferimen-to culturale in provincia. Presentazioni di volumi, conveg-ni, dibattiti, caffè letterari, e poi ancora progetti legati alturismo scolastico e tanti eventi storicizzati che richia-mano a Bova migliaia di persone in tutto l'anno. “Siamonoi - prosegue Marino - a ringraziare gli organizzatori del-l'iniziativa,per averci dato l'occasione di testimoniare conla nostra presenza un'esperienza che ci sta particolar-mente a cuore. L'auspicio - conclude Marino - è che lanostra esperienza e la nostra testimonianza serva da sti-molo a tanti centri cosiddetti minori, dalle tante poten-zialità inespresse, centri che potrebbero scrivere una sto-ria nuova garantendosi un futuro senza cedere ai solitiinutili fatalismi”

Lo stand e lo staff del centrodiabetologico dell’ospedale diLocri. Il 10 novembre 2013 siè svolta la Giornata mondialedel Diabete e a Siderno imedici del reparto diPediatria hanno organizzatodegli appuntamenti per infor-mare i cittadini su questamalattia.

FOTO NOTIZIE

Devi stare in mezzo alla gente.Altrimenti non puoi ammini-strare un paese, una cittadina,

una città. Rischi di fare, anzi fai, solodanni. La gente la devi conoscere.Conoscere le persone, quasi tutte, una auna. Incontrarle al bar e farci due chiac-chiere, offrendo o accettando la ritualetazzina di caffè. E' la gente, i cittadini,che devono poterti dire in faccia quelloche va o non va. Te lo esprimeranno conuna pacca sulla spalla, o te lo sbatteran-no sul grugno con una parolaccia.Bisbigliando o facendosi sentire da tutti.Ma tu, sindaco, in questo modo saprai

cosa va fatto. Quando va fatto, come vafatto. Questo, in un comune commissa-riato come quello di Ardore, non puòpiù essere. <<Ed è sufficiente farsi ungiro per le strade - dice alla “Riviera”l'ex sindaco Giuseppe Campisi - perrendersi conto della differenza>>, inquesto organismo gestionale sciolto loscorso 26 giugno in seguito all'arresto(avvenuto nel novembre 2012) diBruno Bova, capogruppo di maggio-ranza legato a doppio filo, secondo l'ac-cusa, con gli affiliati al “locale” della cit-tadina. In soldoni, ad Ardore sono state“riscontrate forme di condizionamento

delle istituzioni locali da parte della cri-minalità organizzata”. Così recita ladelibera del Consiglio dei ministri conriferimento alla ben nota operazione“Saggezza”.Non serve possedere l'intuito diSherlock Holmes per capire che aCampisi viene la gastrite ogni volta chepensa al lavoro della “triade” dei com-missari, quella che oggi ha in manol'amministrazione comunale, chesecondo lui sta mandando alla deriva lasua cittadina, quella che lui definisce<<un'isola felice della costa locri-dea>>, posta fra località assai più

famigerate, come a esempio Africo eLocri, tristemente celebri per la tenta-colare presenza della 'ndrangheta.<<Alla base dell'inadeguatezza dei trecommissari - afferma - sta, com'è ovvio,una legge del tutto inadeguata che con-segna i comuni in mano a persone, a deiburocrati, che di quei posti non sannoassolutamente nulla. E che quindi - sep-pure persone perbene e più che capacinel loro lavoro primario presso le pre-fetture d'origine - qui da noi non fannonulla, non sanno dove mettere le manie quando prendono iniziative combina-no guai. Come, per esempio, togliere i

«I commissari prefettizzi deludenti»

IN EVIDENZA

Solo tre giorni di presenzala settimana «per redigererelazioni copia-incolla,che nulla hanno a chefare con i reali bisognidella cittadina. Questepersone ci costano 4000euro a testa, circa 250milal'anno»

parla Giuseppe CampisiL’intervista

Campisi, ex sindacodel comune

commissariato diArdore, spiegaperché con la

cosiddetta “triade”la sua cittadina sta

andando alla deriva

Successo di pubblico e consensi per l'iniziativa di Gioiosa Jonica, promossa dal Sidus Club

L'esempio di Bova come modello di sviluppo locale

E' di stamattina la notizia ufficiale del ripristino dellecondizioni viarie su via Amendola, che qualche setti-mana fa era stata resa senso unico dall'altezza dellescuole fino al semaforo del Commissariato. Molticommercianti avevano protestato a causa della gravepenalizzazione subita dai loro esercizi, e finalmente itecnici si sono resi conto che il senso unico non stava

bene a nessuno, non solo ai commercianti, ma anchea cittadini e agli automobilisti, tanto che all'incrociocon via Turati si _ spesso reso necessario l'interventodei Vigili Urbani. L'imposizione del senso unico su una strada condiscesa diretta al mare risultava infatti incomprensi-bile agli automobilisti, che imboccavano il divieto

senza neanche rendersene conto. Tra i cittadini _anche sorta una manifestazione di spontanea solida-riet_ nei confronti degli esercenti di via Amendola ec.so Garibaldi, con una raccolta firme presso l'edico-la di Gabriele Scambelluri. I commercianti ringrazia-no la cittadinanza della solidarietà dimostrata.

Siderno: Via Amendola ritorna al doppio senso di marcia

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la Riviera

locali alla pro loco - racconta l'ex primocittadino ardorese, eletto due volte con-secutive in una lista civica di centrosini-stra - con la motivazione di risparmiaresull'affitto che invece era basso. Oppure,ancor più grave, di imporre il pagamen-to per la sala della biblioteca comunale,una volta luogo d'incontro per gli ammi-nistratori e per le associazioni dei cittadi-ni, costretti ora a riunirsi in altrispazi>>. Insomma, Giuseppe Campisirileva danni e immobilismo. <<Dopocinque mesi>> di commissariamento<<non vi è stato alcun cambiamento adArdore, neppure per quanto riguardal'amministrazione ordinaria, come tap-pare una buca sulla strada o cambiareuna lampadina fulminata>>.Un totale scollamento dalla realtà locale,è ciò di cui vuol parlare Campisi. Solo tregiorni di presenza la settimana, per redi-gere relazioni copia-incolla, senza ren-dersi conto se ci siano condizionamenti.Questa la vera malattia per l'ex numerouno dell'amministrazione ardorese. Unadisfunzione gestionale che, come detto, ècausata - sempre secondo l'ex sindaco -soprattutto da quel decreto legislativo n.267 del 2000, articolo 143, elaborazionedella legge del 1991 contro le infiltrazio-ni mafiose negli enti locali. In sostanza<<in un primo momento viene nomi-nata una commissione d'accesso compo-sta da tre funzionarti calabresi e in unsecondo tempo>> e definitivamente<<vengono nominati i tre commissari,provenienti da fuori regione. Dovrebbeavvenire il contrario. Senza dimenticare -dice ancora l'ex sindaco - che queste per-sone ci costano ogni mese 4000 eurol'una, circa 250mila l'anno, che il ministe-ro restituisce ma che non possono rien-trare nelle casse comunali ma solo esse-re reinvestiti. Il punto è che i commissa-ri, estranei al territorio, non hanno lacapacità per impiegare al meglio queldenaro. Molto meglio sarebbe nominaresindaco il maresciallo dei carabinieri, chele emergenze del posto le conoscemeglio di tutti>>.

LIDIA ZITARA

“Ad essere pessimisti la bitumazionedelle strade più dissestate di SidernoMarina avverrà non più tardi di marzo-aprile”. Questo è quanto riferito dairesponsabili del settore urbanistica delcomune. A tutti è noto il pessimo statodelle strade della nostra cittadina,ormai flagellata da un traffico di pro-porzioni alluvionali. Già nel 2006 eraprevisto un piano per una bitumazione,per la quale erano stati stanziati160.000 euro attraverso il Mutuo Cassa

Depositi e Prestiti. Poi la bitumazionenon si fece più e la cifra oggi èinadeguata all'inflazione di questi ulti-mi anni, oltre che al peggioramentodella qualità del manto stradale. Almomento sono previsti interventisostanziali soprattutto nelle zoneinterne del paese. Via Rousseau diDonisi è considerata un intervento disomma urgenza, per il quale sidovrebbe intervenire in tempi strettissi-mi. Solo per via Rousseau è previsto unfondo di circa 10-15.000 euro. Per lealtre strade si dovrà aspettare un situ-

azione di clima stabile e asciutto, quin-di se ne parlerà in primavera. Alcunedelle strade che saranno parzialmente ointeramente riasfaltate: via Dromo(speriamo in tutta la sua lunghezza),c.da Lenzi, via Piromalli, via M.Pagano, via Circonvallazione (anchequi si spera un risanamento di tutto iltragitto), via dei Tigli, via Turati, viaGalilei, via Tobagi, via Portosalvo, viadelle Gelsominaie, oltre che corsoGaribaldi. Molto probabilmente -sostengono i responsabili- la cifrastanziata non sarà sufficiente a bonifi-

care tutti i percorsi, ma c'è stato un soli-do impegno a recuperare le cifre man-canti da altri oneri di urbanizzazione. Èprevista una pulizia di tutti i tombini, lacui occlusione è stata più volte sottolin-eata dai media. Inoltre ci sarà una pos-itiva novità: entro breve tempo saràconclusa la rotatoria vicino alla piscina(la rotatoria più attesa d'Italia), checonsentirà il passaggio dei mezzi pesan-ti, compresi quelli che trasportano rifiu-ti, sulla Circonvallazione, con minoredisagio per il traffico nel centro cittadi-no. Il problema rimane però la Statale106, che dall'Hotel President fino aAuto Sanfilippo, diventa di competenzacomunale. In teoria l'ANAS dovrebberimborsare le spese sostenute dalcomune per la manutenzione dellestatali interne, ma la norma è attual-mente sospesa. Altro tasto dolente è quello dellenumerose procedure legali per rimbor-so danni nei confronti del comune acausa delle buche. Molte sono sovrasti-mate, affermano gli esperti, poichédalla tipologia di danno si può capire ache velocità di muoveva il veicolo. È unaspetto che l'ufficio legale del comunevaluta in via continuativa.

Si svolgerà a Siderno il 22 novembre la tradizionale Festa dell'Albero. L’Istitutocomprensivo Siderno, Pascoli-Alvaro, gli alunni le insegnanti del plesso Goniasono lieti di invitare la S.V. alla manifestazione “ Festa dell'albero” che avrà luogovenerdì 22 novembre 2013, alle ore 10,00, nel giardino della scuola primariaGonia.

Festa dell’albero il 22 novembre a Siderno

Prevista una nuova bitumazione a Siderno Particolare attenzione dedicata alle zone interne e alle strade secondarie

Il progetto “Ok quiprodotti a criminalità zero”debutta all'Ipsia di Siderno

Il 12 novembre 2013, presso l'IstitutoProfessionale di Siderno, si è tenuto unimportante incontro avente come scopo ilcoinvolgimento degli studenti, della Locridenella realizzazione di un particolare logo. Unlogo, recante la dicitura “ok qui prodotti acriminalità zero”, che sarà utilizzato per iden-tificare le aziende sottratte alla criminalitàorganizzata. L'iniziativa, promossadall'Osservatorio sulle misure di prevenzione,è diretta all'affermazione della cultura dellalegalità, ed è stata presentata dalla dott.ssaGrazia Gatto, rappresentantedell'Osservatorio stesso.Questa iniziativa rientra in un progetto pro-mosso dall'Osservatorio sulle Misure diPrevenzione, organismo al quale fanno capo iTribunali di Reggio Calabria, Palmi e Locri, leProcure della Repubblica di Reggio Calabria,Palmi e Locri, il Comando Provinciale deiCarabinieri, il Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza, la Questura di ReggioCalabria, la DIA di Reggio Calabria,

l'Osservatorio sulla Ndrangheta di ReggioCalabria, l'Università Mediterranea e laCamera Penale di Reggio Calabria.La proposta lanciata dall'Osservatorio con-siste nel proporre agli studenti delle scuolesecondarie di 2° grado della provincia un con-corso di idee rivolto alla creazione di un logo“zero criminalità”, che possa servire ad indi-viduare fisicamente le aziende sottoposte asequestro mediante la predisposizione diun'apposita mappa, al fine di consentirne l'im-missione in un circuito di economia virtuosache garantisca il rispetto delle regole.L'incontro svoltosi all'Ipsia di Siderno ha vistola partecipazione del Procuratore dellaRepubblica di Locri, Luigi D'Alessio, il col.dei Carabinieri Giuseppe De Magistris, il Col.della Guardia di Finanza William Vinci.Presenti, inoltre, il cap. Aveni della DIA diReggio Calabria, il col. De Blanco, coman-dante della Compagnia Carabinieri di Locri eil maresciallo Galluzzo della Guardia diFinanza di Roccella Jonica.

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SANITÀ

OSPEDALE DI LOCRI Siamo tornati tra le corsie del nosocomioAbbiamo visitato Oncologia, Cardiologia-Utic e Medicina Fisica e Riabilitativa.

Reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione. In senso antiorario, un lettinodonato da un paziente, unapanca della sala d’attesa, unamacchia d’umidità, una dellasale di fisioterapia, un lettinoelettrico idraulico regalato daun’associazione e un’altra salaper la fisioterapia

ELEONORA ARAGONA

Viaggio nei reparti: siamo tornati all’ospedale diLocri.Stavolta abbiamo visitato Oncologia, Cardiologia-Utic e Medicina Fisica e Riabilitativa. In queste treunità abbiamo registrato molta attenzione verso imalati e una forte volontà da parte del personale dinon far chiudere una struttura che in qualsiasi altraparte di Italia sarebbe fallita. Procediamo, un reparto per volta. Oncologia è uno dei fiori all’occhiello di questo scal-cinato ospedale. Da quando nel febbraio 2011 èstato trasferito da Siderno a Locri, il reparto è inattesa dei 10 posti letto che, secondo il piano sanita-rio regionale, gli spetterebbero, ma che nel trasferi-mento sono stati momentaneamente (della serie ciscusiamo per il disagio) sospesi.Il reparto si trova al terzo piano. Lo raggiungiamo

dopo aver atteso l’arrivo dell’ascensore, ci è sfilatodavanti un paio di volte con la signora delle puliziecon tanto di carrello e poi pieno come un uovo. Alquarto passaggio saliamo. Oncologia è pulita, questa non è certo la norma chevige nel resto dell’ospedale. Il primario infatti hapreteso un doppio turno di pulizie. D’altra partevista la vulnerabilità dei pazienti, le cui difese immu-nitarie sono azzerate dalla chemio o radioterapia, lapulizia degli ambienti è una necessità irrinunciabile.Come dovrebbe esserlo anche per il resto dellastruttura. Difese immunitarie al top o no. I sei infermieri e i quattro dottori garantiscono ailoro pazienti è un’assistenza continua, dalla diagno-si fino alla guarigione o al periodo terminale dellamalattia anche con terapie del dolore. È stata crea-ta inoltre una rete di appoggio psicologico per imalati e i familiari grazie al contributo dei volontariAvo. Dal 2012 è stata anche attivata l’assistenza

domiciliare, servizio ancora offerto da pochi repartia Locri. Nel 2012 sono stati 335 gli assistiti a domici-lio e nel 2013 sono state attivate altre 270 assistenze.Questo servizio, uno dei motivi d’orgoglio del repar-to, ha come scopo quello di migliorare la qualitàdella vita dei pazienti oncologici. Il servizio com-prende la terapia di supporto domiciliare, la possibi-lità di richiedere esami del sangue e strumentali,monitoraggio della terapia del dolore, controllocostante del piano terapeutico alimentare, la possi-bilità di contattare anestesista e gastroenterologoper posizionamento PEG, prescrizione di presidi eprotesi, certificazione della malattia, prescrizionedelle trasfusioni per i pazienti con gravi anemie, senecessario il sollecito di ricovero all’Hospice diReggio. L’assistenza domiciliare sul territorio della Locride èancora un tasto dolente. Quello che dovrebbe esse-re un diritto e una questione di civiltà è invece una

Paradisi Purgatori

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Il sole e la luce naturale, anche questo a voltepuò diventare un privilegio in struttureospedaliere abbandonate a se stesse.

Reparto Oncologia. I macchinari elettroniciper la somministrazionedei farmaci, la sala perla chemioterapia e ilcorridoio in cuiattendono pazienti eparenti in attesa di visitee trattamenti

Reaparto Cardiologia eUtic. Dall’alto verso il

basso, la sala per gliesami sottosforzo, le

stanze dell’Unitàcoronarica, i nuovi

macchinari, la corsia,uno degli ambulatoriper le visite e uno dei

macchinari per ilmonitoraggio dei

pazienti in Utic.

rarità. Un tesoro da scovare e da conquistare. Torniamo al nostro reparto. Tutte le poltrone per lasomministrazione dei farmaci sono nuove ed elet-troniche per la diluizione dei farmaci. È anche statacostruita una sala apposita per la diluizione degliantiblastici (farmaci per la cura dei tumori), è statarealizzata seguendo tutte le norme di sicurezza, concappe aspiranti e anticamera per isolarla dal repar-to. Oltre ai farmaci tradizionali e alla chemioterapiaper la cura dei tumori, nel reparto di Locri si utiliz-zano anche i cosiddetti farmaci intelligenti, o a ber-saglio molecolare, che colpiscono l’alterazionegenetica, il ricettore tumorale.L’equipe di medici e infermieri attualmente impie-gata, è sufficiente a soddisfare le richieste. Questo èun aspetto positivo viste le carenze di personale regi-strate invece nel resto del nosocomio. Il reparto èefficiente e funziona bene. Ma se ci si ferma a riflet-tere sulla necessità di sollecitare la doppia pulizia

giornaliera o sulla mancanza dei 10 posti letto - che,tra l’altro, se fossero attivati renderebbero insuffi-ciente il numero del personale - allora appare chia-ro come questo reparto si regga su equilibri precari.Per il momento è un’oasi nel deserto, ma bastereb-be un nonnulla a renderlo solo un miraggio.Lasciamo Oncologia e ci dirigiamo al quinto pianoin Cardiologia. Stavolta infilando direttamente lescale. Questo reparto è uno dei più produttivi del-l’ospedale con circa 1.050 ricoveri l’anno scorso, dicui 552 ricoverati in Unità coronarica (Utic) e 495 inCardiologia. Quest’anno le due unità dovrebberoarrivare a 1.300 ricoveri e se si considera che fino al2011 i ricoveri erano circa 650, la crescita salta subi-to agli occhi. Questo reparto, ma in genere l’ospedale di Locri,dovrebbe essere una struttura per acuti. Quindi nelcaso di Cardiologia per soggetti infartuati, con arit-mie complesse, con scompensi cardiaci da ischemiamiocardica. Invece spesso vi giungono pazienti dalungo degenza che intasano il reparto e magarioccupano il posto che spetterebbe a casi più gravi. Ilproblema di “destinazione” è frutto un po’ del clas-sico meccanismo “gli troviamo un posto che è amicomio” e anche dello scaricabarile tra reparti colmi esenza più posti letto. I posti letto ufficiali sono 12, ma in caso di emergen-za e per soddisfare le richieste si sono inventatianche 16/18 posti. La strumentazione è di buonlivello in questo reparto, i macchinari per il monito-raggio sono elettronici e collegati ad una centralinache memorizza tutti i dati in un archivio, e d’altraparte eseguendo procedure di cardio stimolazione erisincronizzazione dei peacemaker non potrebbeessere altrimenti. Il reparto è organizzato in cinque settori: Cardio sti-molazione, Utic, Cardiologia, Servizio Cardiologiadiagnostica interna ed esterna. Il team di medici haorganizzato al quarto piano della struttura un ambu-latorio per visitare i pazienti con problemi cronici oi post infarto. Lo scorso anno hanno fatto 47.411interventi di diagnostica clinica e strumentale.Ma il vero salto di qualità questo reparto lo farebbese riuscisse ad ottenere la sala e le giuste tecnologieper effettuare la elettrofisiologia cardiologica conprocedure di ablazione trans catetere. Questa pro-cedura porterebbe la Cardiologia di Locri allo stes-so livello del Sant’Anna di Catanzaro. Il primario stachiedendo questa sala da diverso tempo e vorrebbeanche spostare in locali adiacenti la Cardiologia lasala operatoria che adesso si trova all’internodell’Utic.Visitando questi due reparti si ha quasi la sensazio-ne di trovarsi in una struttura all’avanguardia, tramacchine computerizzate e sale ristrutturate. Muriimbiancati, pavimenti puliti. E il sole che entra dallefinestre. Il sole e la luce naturale, anche questo avolte può diventare un privilegio in strutture ospe-daliere abbandonate a se stesse. Perché nonostante

le eccellenze, l’impegno del personale, la pazienzadei malati, la voglia di continuare a far vivere unastruttura senza soldi e inventandosi le soluzioni aiproblemi quotidiani, sembra mancare la volontàdella dirigenza di far vivere questo ospedale. E così nel nosocomio di Locri convivono realtàcome le strutture di Cardiologia e Oncologia e quel-la di Medicina fisica e Riabilitativa. Cinque rampe discale più in basso, al piano -1, la situazione che ci tro-viamo davanti è molto diversa, più a livello logisticoe strumentale che di competenza del personale.Sono, infatti, 100 le prestazioni che tra visite e trat-tamenti che due medici, due infermieri e venti fisio-terapisti garantiscono ogni giorno. Mentre i locali ela strumentazione sono inadeguati. Macchie d’umi-dità e alcuni aggeggi “medievali” sono le pecche piùevidenti del reparto. Dal team di Medicina fisica vengono curati pazienticon cerebropatie infantili, dismorfismi del rachide,piedi torti, sclerosi. Nei pazienti adulti si occupanodi problemi derivanti da patologie degenerative,neurologiche come ictus, Parkinson. E l’unità hapartecipato ad uno studio sulle infiltrazioni con pla-sma autologo ricco di piastrine che accelerano i pro-cessi di riparazione tissutale e al progetto BackSchool su pazienti affetti da lombalgia per preveni-re e curare questo tipo di disturbo, fanno valutazio-ni del pavimento pelvico per l’incontinenza urinariafemminile. Il reparto è abbastanza ordinato, ma le carenze logi-stiche e strumentali sono un grosso limite. C’è un’as-soluta mancanza di privacy, i lettini per la fisiotera-pia sono uno di fianco all’altro, senza neanche unparavento a separarli. Passando nei corridoi si vedo-no le persone sdraiate per i trattamenti. Le sedie ele panche su cui attendono i pazienti sono vecchie einadatte e a persone con problemi motori. Non c’èneanche un bagno per disabili. I macchinari per lefisioterapie sono superati e basterebbero circa100.000 euro per rinfoltire il parco macchine. Il laserè fuori uso da due anni e la Tecar, un macchinarioantinfiammatorio e per la rigenerazione tissutale, èsolo un sogno. Anche questo reparto è in attesa diavere i posti letto che gli spetterebbero secondoquanto stabilito dal piano sanitario regionale. Il personale in compenso è disponibile e si adattaalle carenze. Infatti se i computer si rompono e nonvengono sostituiti i medici se li portano da casa,come fanno anche in mancanza di cancelleria. Gliinfissi sono da ante guerra e si deve essere pronti aschivare le porte antipanico degli altri reparti che siaprono nel mezzo dei corridoi. E si continua arichiedere una logopedista, con lettere e relazioni,ma non si viene ascoltati. Evidentemente nel semin-terrato non si gode di santi in paradiso. E se Reggio si dimentica di questo reparto discesoall’inferno ci pensano i pazienti e le associazioni aregalare lettini e attrezzature mediche indispensabi-li. E anche un po’ di Purgatorio.

“disi &atori

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La Posta ...

NOTE E SCHERMAGLIE

Gentile Direttore,siamo due reduci della passataamministrazione Femia, due expezzi grossi: Geppo Femia ex Vice-

Sindaco e Assessore a più rami e GiancarloGennaro ex Assessore al Bilancio ed ai LavoriPubblici.Sul tuo giornale del 10 novembre u.s. è appar-so un servizio ricco di immagini, buoni inten-dimenti e di tanta disinformazione.La firma di Angelo Nizza, che pur è stato pre-sente qualche volta nell'aula ove si è celebra-to il processo “Circolo Formato”, ci ha,soprattutto in ordine alla disinformazione,molto stupito, il perché è presto detto: risultapubblicamente, e comunque documental-mente, che con delibera n.103 del 22.12.2008l'Amm.ne Femia, definita di larga manica, hadeterminato di costituirsi parte civile in tutti iprocedimenti penali relativi alla materia edili-zia, cosa che puntualmente ha fatto. Cosa

significhi la costituzione di parte civile ed acosa essa conduca potrebbe essere materia diampio dibattito ma non di un articolo di rispo-sta e smentita a notizia diffusa con una certaleggerezza. Ci piace altresì specificare che leuniche due amministrazioni comunali adavere calcato le aule di giustizia quali particivili sono state la nostra e quella di Grotteria,nessun altro. Ciò naturalmente è stato il por-tato di scelte politiche.Vorremmo ricordare ad Angelo Nizza che nelcorso dell'esame testimoniale reso alla pubbli-ca udienza del 17.01.2013 dall'alloraComandante dei Vigili Urbani del Comunedi Marina di Gioiosa Jonica TenenteGiuseppe Crea, lo stesso ha riferito in ordinealle disposizioni ed all'incoraggiamento rice-vuti dal Sindaco del tempo prof. Rocco Femiaper contrastare e combattere il fenomeno del-l'abusivismo edilizio che, ad essere sinceri,riteniamo non sia questione che riguardi solo

Marina di Gioiosa.In riferimento all'incensato operato deiCommissari riguardo l'abusivismo edilizio,tralasciando la loro scarsa presenza nelle auledei Tribunali, vorremmo precisare che i prov-vedimenti ai quali fa riferimento AngeloNizza, per come documentalmente risultante- ah ! il giornalismo d'indagine - sono statiassunti dal prof. Rocco Femia. I Commissari, con acrobazie tutte ministeria-li, sono riusciti a trasferire ad altri quantoinvece sarebbe stato loro compito fare, poichéil Sindaco Femia aveva già attivato quanto disua competenza e solo i fatti noti a tutti glihanno impedito di portarli a compimento. Per chiarezza indichiamo i numeri delle ordi-nanze citate nell' articolo del 10-11.13: ordi-nanza numero 33/09 prot. n. 5758; ordinanzan.6309 prot.n.8534; ordinanza 38/2010prot.7568.Avremmo altro da dire ma riteniamo rispet-

toso fermarci a questo nostro dovere di preci-sazione e di informazione.Ci corre l'obbligo, con questa nostra, di rivol-gere anche un saluto affettuoso e riconoscen-te ad Ilario Ammendolia certi che la giustiziasaprà rendergli l'onore che merita. Per finireun augurio sincero ad entrambi i candidatialla poltrona di sindaco.

Geppo FemiaGiancarlo Gennaro

Avv. Giuseppe Femia

Una volta, più di trent'anni fa, se per lestrade di Caulonia a qualsiasi ora delgiorno, con il caldo o con il freddo, con ilsole o con la pioggia, d'estate o in inverno,sentivi una voce roca e cantilenante chediceva: “Namba Lambì e Namba Lambà,na vota ca si e na vota ca no”, non c'eranodubbi, era proprio Lui.E se lo guardavi, ti appariva un uomo checamminava con larghe falcate e lunghebraccia dietro la schiena. Il tronco e ilprofilo marcato del volto dondolantiscandivano sul pentagramma il ritmoandante della nenia che lo annunciava perle strade e le piazze. Era alto come unMarcantonio, ma dal corpo filiforme,asciutto, con capelli folti, ricciuti e neri chene esaltavano la statura. Guardava tutti dall'alto in basso, non persuperbia altezzosa, ma perché la natura o ilbuon Dio decise di dargli in altezza ciò chegli aveva sottratto nell'intelletto. Non eranato così, chi l'aveva conosciuto in fascediceva che da bambino una misteriosafebbre, forte e improvvisa, gli avevafermato il cervello ibernandolo allo statoinfantile, lasciandogli, in compenso, liberosfogo allo sviluppo fisico. Da quelmomento la sua vita divenne un giocoimmutabile, e dovendo scegliere un ruolo,un personaggio da interpretare, unmestiere per la vita volle fare il vigile,addetto al traffico per le strade del paese, astretto contatto con la gente. Non sioccupava d'altro. Vestiva con giacchemilitari dismesse e portava occhiali scuriper conferire alla sua funzione l'immagineimpeccabile dell'autorevolezza.Il gioco era semplice, appunto infantile, sibasava sulla contrapposizione, sullacontraddizione. Se gli dicevi che quellamacchina non era parcheggiata nel postogiusto, lui ti rispondeva che andava bene eda qui partiva un battibecco infinito. Se tiaiutava a fare manovra e tu lo seguivifiducioso, ti faceva sbattere da qualcheparte per cercare il motivo del contendere,per dirti che sei stupido e non capisci icomandi. Già, quei comandi che loproponevano sempre al centrodell'attenzione, del proscenio del paese. Lagente lo conosceva bene, partecipavavolentieri al gioco ed era attenta alle sue

piccole necessità che appagava con grandegenerosità ed amicizia, senza che luichiedesse mai nulla.Per i vigili veri, un corpo di più di dieciunità, era diventato un problema, untermine di paragone che li prostravaperdenti. Poteva passare mezza giornata,un giorno o giorni interi ed in unadeterminata zona del paese, non ne vedevineanche uno. Ma Ilario no! Era presenteovunque, per le vie e per le piazze. senzaorari e giorni di riposo. Nelle festecomandate il paese diveniva un formicaiodi persone e maggiore era il suo impegnoconfuso tra la folla. Già, si chiamava Ilario,

come il patrono e protettore del paese, edel santo, a suo modo di vedere, parevavoler completare l'opera di tutela. Dicognome andava Nuciforo, figlio dimastr'Angelo, un ciabattino che tirò avantila sua numerosa famiglia lavorando a capochino sul suo banchetto, a tirar di lesina, acucir di spago, in un buco sulla via di“Maietta”. Ed anche dopo che ottenne lasua misera pensione da artigiano ed il suomestiere cadde in disuso, stette lì, in quelbuco a far nulla; solitario e pensosoattorcigliava i lunghi baffi e si assopiva nelricordo dei figli emigrati al nord percercare lavoro, come tanti altri, troppigiovani cauloniesi. La mattina del 17 di novembre del 1983, ilsole, come se non volesse mancare ad unappuntamento fatale, indorava eintiepidiva l'aria sapida dei vapori del vinonovello. Con la solita allegria ignara, Ilarioaveva appena iniziato il suo servizio, ecome i lavoratori zelanti nel compiere ilproprio dovere fino all'ultimo istante dellavita si sentì male, portò d'istinto la manosinistra al cuore e strinse le labbra e gliocchi in una smorfia di dolore. Si spensesubito in strada dove aveva sempre vissutoe gli occasionali passanti lo portarono acasa commossi.La notizia attraversò il paese in un baleno.Cadde un fulmine a ciel sereno perché eraancora giovane ed appariva in piena salute.Il giorno successivo fu lutto cittadino. La

chiesa del Carmine non riuscì a conteneretutto lo sciame umano che volle esprimeredolore, cordoglio, solidarietà. Tutti ebberoricordi e aneddoti da raccontare.Nell'ultimo saluto, dietro il “Fosso”,scoppiò un fragoroso applauso e moltegote furono rigate da lacrime sincere.Se oggi vai a Caulonia, attraversi la via

principale titolata a Vincenzo Niutta echiedi ad un suo cittadino: “chi era costui?”Più di novanta su cento non sapranno aprirbocca! Eppure, fu il più insigne giurista delRegno delle Due Sicilie, Presidente dellaSuprema Corte di Giustizia, le suesentenze fecero alta scuola di diritto, scrissedi proprio pugno il decreto che indisse ilplebiscito di adesione al Regno d'Italia, fuparlamentare e Ministro del primogoverno di Cavour. Il più illustre deicauloniesi fino ad oggi, senza dubbioalcuno! Se chiedi, invece, chi era “Namba Lambì”non troverai nessuno anziano che ti dirà dinon averlo conosciuto o un giovane di nonaverne mai sentito parlare, perché in quelgioco semplice ed innocente si espresseroamorevolezza e rispetto popolari che iltempo non riesce ancora a vincere.Anche Ilario, se non una strada, si èmeritata una lapide a perenne ricordo, è là,guarda in alto a destra all'ingresso delcimitero, vi troverai la gratitudine diCaulonia tutta..

Francesco Tuccio

Risponde il direttore

Prendiamo atto della vs repli-ca. Ritengo che l’operato delcollega Angelo Nizza sia stato“perfetto” visto che, con la

olita bravura, è riuscito a trattare unargomento molto “delicato” come quellodelle demolizioni. Nizza, ha posto unaprima pietra, su un tema al quale noi dela Riviera dedicheremo nel futuroprossimo, totale attenzione.

Una rispostaad AntonioLarosaMarina di Gioiosa: una precisazione La risposta di Antonio Larosa, seg-retario del PD di Gioiosa al mio arti-colo sul congresso provinciale delPD la trovo puntuale e corretta.Personalmente colgo, con amarezza,all'interno del partito democraticouna aridità di idee a cui corrispondeuna rissosità sui nomi che nulla ha ache fare con la storia della Sinistra.Ovviamente sarei contento disbagliare in questa mia cruda anal-isi.Per quanto riguarda AntonioLarosa ,lo ritengo un giovane intelli-gente e capace, una risorsa per il suopaese e per il PD della Locride. Lasua storia parla molto più che le nos-tre parole. Nel riquadro con fotocredo si sia fatto solo dell'innocenteironia anche su personaggi che al pdnon sono iscritti.

Ilario Ammendolia

IL RICORDOLA POESIA

Namba Lambì e Namba LambàHai mai pensato di visitare Siderno?

Tutte le ore sarai in compagniavieni da noi, nel sole che splendee ti passerà la malinconia.T'invito a venire o forestieroin questo sole che scalda il cuorescoprirai monti e prati verdidentro di te sorgerà l'amore.Vieni turista, vieni a Siderno,l'aria del mare ti farà sognare,un bianco fiore di gelsominocome souvenir ti potrai portare.O mia Siderno cittadina di mareChe ogni giorno tu vai crescendoIo t'amo tanto, ti adoro ti sogno,sei la mia vita, con te io mi accendo.O adolescente dolce che crescifai che nel cuore ti entri Sidernovieni a passare qui le tue ferie dov'è un incanto d'estate e d'inverno.Al mio paese c'è sapore di saleLe acque del mare puoi accarezzare E sulla spiaggia lambita di azzurroPuoi anche amare, dormire e sognare.O mia Siderno ti voglio direChe chi ti conosce ti ha già nel cuoreE tutto il mondo dovrebbe conoscertiLa tua bellezza ormai è un cantore.Siderno bella, paese mio,dovunque io guardo vedo il tuo maresento le onde del sole che splendee degli uccelli il loro cinguettare.Sei la regina di tutta la Jonica,sei uno splendore, sei un'allegria, vieni straniero ad amarla anche tu!-Io t'amo tanto… Siderno Mia!

Domenico Ubaldo

Vieni doveil solesplende

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la Riviera

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Succede che l'aplografo omicciolo dal pid-gin creolizzato fuoriesca dalle abituali e pir-richiche angosce teoretiche (miracolosadanza degli ossimori!) sulla razionalità delReale (non ancora, purtroppo, sull'ontolo-gia del Pirrichio) e rimanga abbacinato daltitolo di un libro esposto in vetrina (“i grecie l’irrazionale ”do E.R.DODDS; non dicerto alla sua portata, non avendo ricevutoun'adeguata istruzione di base).Succede che l'esangue esserino ne parodi ilfrontespizio e con uggiosa acrimonia, comela pulce esopica (non v'è traccia di pidocchinei mythoi del fovolista frigio o trace chefosse), si metta a suggere il tallone dell'er-

culeo Ezio: il bello, il conturbante, il giusti-ziere dell'irrazionale pidocchio , nonchél'Aitios, l'autore, il Crisma causale dellasconcertante prosa dello scoliaste che, perquanto si sforzi (o si faccia correggere), nonriesce a produrre una sola O col bicchiere.Succede poi che l'eidetismo erotico del pir-richio venga sconvolto non da prestantiamazzoni o wagneriane valchirie, ma daonirici opliti e cavalieri teutonici che schiac-ciano pidocchi.Succede infine che chi scrive si ritrovi frat-ture ai penduli attributi ed avvisi Riviera erivierasco che le prossime lezioni saranno apagamento.

Non senza aver prima messo in chiaro chelo pseudonimo in calce non rispetta e nonha mai rispettato la legge della forza, men-tre osserva ed ha sempre osservato la forzadella legge, una domanda è lecita ad un set-timanale che da tempo si propone comeorgano di risveglio antropologico dellaCalabria e della Zona jonica in particolare:è commendevole, serve al riscatto culturaledella nostra terra dare spazio a libidini gra-fiche e polluzioni mentali di un poveretto?

lettera firmata

La Gerenzala Riviera

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Le notizie della settimana sono sempre tante.Alcune ci incuriosiscono se guardiamo al nos-tro quotidiano, affetti da una cronica predis-posizione verso la …cronaca, meglio se nera.Altre ci possono indirizzare alla discussione seriuscissimo a seguire quanto avviene nellestanze della politica italiana,ammesso che siacomprensibile e meno caotico il modo di pen-sare dei nostri rappresentanti (un eufemismoovviamente vista la non rappresentatività cheil “porcellum” attribuisce loro). Altre notizie,invece, segnano il costume e, forse, su questeogni tanto un po' di attenzione dovrebbeessere posta. In un quotato - così si dice - liceoromano sembra che non sia più burocratica-mente corretto scrivere sul libretto delle gius-tificazioni padre o madre. Una notizia nonnuova visto che ben più autorevoli espressionigovernative si sono pronunciate a favore diuna soluzione asettica, asessuata quindi “neu-tra” per collocare in una singolare veste di parcondicio la veste genitoriale assumendo a talepensiero anche il superamento dello stato dinatura. Ora, da vecchio studente di un liceoalle pendici dell'Aspromonte, guardando ericordando anche le nostre considerazionipolitiche certamente non provinciali, tutt'al-tro, credo che, di fronte a criticità diverse efondamentali che dovrebbero interessare unascuola e nella difesa della cultura di cui nesiamo espressione, un simile problema nonavrebbe raggiunto tali attenzioni. Non è unproblema politico, né giuridico. La nostratradizione meridionale, come quella italiana,non ha mai messo su piani diversi mamma epapà…anzi, forse lo spostamento di credito èsempre stato più sulla prima che sul secondo.La verità è che a tale iniziativa, che vuol sosti-tuire mamma e papà con Genitore 1 eGenitore 2, si dovrebbe rispondere che ilburocratese scolastico, metapolitico e tecno-cratico aveva già previsto sui nostri libretti lalocuzione “firma di un genitore o di chi ne fale veci”. Ora o i libretti di tal blasonato liceoromano non sono mai stati “aggiornati” oqualcuno cerca di farsi pubblicità snaturandole ragioni biologiche di un' origine nasconden-dosi dietro un senso civico che non ha con-tenuti. Un ripasso di biologia o di sanafilosofia non guasterebbe. Sul senso civicomeglio sorvolare.

CALABRESE PER CASO

Senza mamma esenza papà. Il limite di unacultura “civile”

PINO ROMEO

Il pirricchio e il conturbante o dell’ezio-logia del comico

I tuoi occhiNel fondo dei tuoi occhiavvolti in un silenziodi inquieta solitudine scorgo pensieriche muovono la malinconia verso altre aurore.I sogni sono andati via,la speranza si è trasferita, ma sei pronta e farai di nuovosorridere i tuoi anni.Una nuova primavera,luminosa già per la dolcezza di tua figlia e per la sua delicata ansia di vita, sta profumando la tua strada.Il tuo è un fresco uragano che vuole cantare nuovi inni.Non lo frenare, non potresti.E se chiedi non mancherà chi ti sa ascoltare. Lasciati condurre.

Cosimo Pelle

Giovedì 21 novembre 2013 nella Chiesa matrice diBovalino Superiore, don Pino Strangio rettore del Santuariodi Polsi, e prete della chiesa matrice di San Luca,Celebrerà la santa messa in ricordo di donna Sofia MariaAntonia Mulè in Savica, madre di Domenico Savica, con-sigliere comunale di Bovalino e patron del premio Pericled'oro.Il piccolo centro antico di Bovalino superiore poco tempo fasi era riunito per festeggiare i cento anni della signora, che unmese fa non ha più combattuto contro lo scorrere del tempo.I familiari e gli amici ricorderanno non senza malinconia ilracconto della sua vita e del segno indelebile che ha lasciatonella comunità.

S.Messa in ricordodi donna Sofia

San Martino a SidernoNella ormai famosa via Correale meglio conosciuta come Rue de Carbonais, si èsvolta la festa “ la strada di San Martino”, il tutto contornato da vino novello, zep-pole e antichi giochi per i più piccoli. Con l’occassione, gli organizzatoriringraziano Filippo Montalto e Giuseppe Badia, non menzionati nella precedenteedizione per i ringraziamenti di Halloween.

FOTO NOTIZIA

Archivio Franco Blefari

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SPORT

Archiviata la dodicesima giornata, il cam-pionato di Serie A si ferma per due setti-mane a causa della sosta prevista per gliimpegni delle nazionali. Diamo uno sguar-do a ciò che ci attenderà alla ripresa delcampionato con gli incontri previsti per la13esima giornata. La tredicesima giornatadella massima serie si aprirà sabato 23novembre alle ore 18 in occasione deltanto atteso derby di Verona tra il Chievoe l'Hellas. Nella stessa sera sono inveceprevisti due anticipi: Milan -Genoa eNapoli - Parma. Rossoneri ed azzurri“costretti” a giocare di sabato visti gliimpegni di Champion's League del mar-tedì seguente. Nessun “Lunch match” pre-visto per domenica 24 novembre, ben 5 gliincontri previsti per le ore 15: Livorno -Juventus; Sampdoria - Lazio; Sassuolo -Atalanta; Torino - Catania ed UdineseFiorentina.Bologna ed Inter invece daran-no vita al posticipo serale. Il quadro dellatredicesima giornata verrà completato dilunedì dal posticipo serale tra Roma eCagliari. Calendario alla mano, la Romaha la concreta opportunità di rimanere intesta alla classifica; incontri abbastanzasemplici anche per le inseguitrici Juventuse Napoli. In coda impegni complicati perCatania e Bologna mentre Sassuolo eSampdoria possono godere di un matchsulla carta più agevole. Chievo che vincen-do il derby potrebbe abbandonare l'ultimoposto in solitaria. Il Milan arriva a questasosta in grande difficoltà e in crisi di risul-

tati: solo 13 punti in classifica e zero vitto-rie nelle ultime quattro giornate (duesconfitte con Parma e Fiorentina e due inpareggi con Lazio e Chievo). La situazionequindi non è semplice per la squadra ros-sonera, anche se facendo un confronto conil torneo della scorsa annata si scopre undato interessante e cioè che il Milan que-st'anno ha solo un punto in meno dopododici giornate. Il Napoli arriva alla sostadel campionato con la neccessità di riscat-tare al più presto il ko di Torino contro laJuventus, che sembra aver messo un frenoalle ambizioni partenopee di primato in

classifica. Infine, una sottile polemica èstata portata avanti dall'ex arbitro interna-zionale di calcio , Graziano Cesari che inuna intervista a Gazzetta dello Sport, suitanti errori arbitrali commessi dai direttoridi gara, si è così espresso: “Quando si arri-va all'ultimo anno di un designatore, inevi-tabilmente si arriva a situazioni ambigue,c'è una guerra di potere, perché c'è già lacorsa a occupare la poltrona di Braschi. Ec'è un vuoto di potere. E chi ci rimette èl'arbitro. Folle aver chiuso le “frontiere”,aver impedito che gli arbitri delle categorieinferiori possano arbitrare a stagione incorso in Serie A. Una decisione di Nicchi,avallata dalla Lega di Serie A, che penaliz-za la crescita degli arbitri. Come se neesce? Nel 1994 ci fu un sondaggio checoinvolse noi arbitri sull'utilità dellamoviola in campo. Votammo a favore.Perché un arbitro non si sentirebbe maidelegittimato, anzi, con un supporto ade-guato si sentirebbe più sereno. Per Cesari icasi scottanti vanno "da Chievo-Juventus aRoma-Sassuolo, passando per De Marcodurante Catania-Udinese o il rigore nega-to a Pjanic contro il Torino e Cuadrado inFiorentina-Napoli, per la Cesari, ci sonogià troppi elementi a disposizione per defi-nire enorme il condizionamento dei diret-tori di gara sul campionato. Giacomelli,arbitro di Roma-Sassuolo, è un ripescatodell'ultima ora. Gli arbitri di A devonoessere venti. Lui è ventunesimo".g.b.

SERIE A Il campionato di Serie A si ferma per due settimane a causa della sosta previ-sta per gli impegni delle nazionali. Alla ripresa, calendario alla mano, la Romaha la concreta opportunità di rimanere in testa alla classifica; incontri abba-stanza semplici anche per le inseguitrici Juventus e Napoli.

Lotta a “tre “Roma,Juventus e Napoli

IN EVIDENZA

Cesari, ci sono già troppi ele-menti a disposizione per defi-nire enorme il condiziona-mento dei direttori di gara sulcampionato. Giacomelli,arbitro di Roma-Sassuolo, èun ripescato dell'ultima ora.Gli arbitri di A devono essereventi. Lui è ventunesimo".

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Parlandodi...

SPORT

Si giocherà domenica pomerig-gio al comunale di GioiosaJonica l'atteso derby della locridetra la formazione locale di misterSilvano ed il Siderno diGioacchino Mollica. Una partitaimportante per ambedue le com-pagini alle prese con importanti edelicati problemi di classifica. Ipadroni di casa si trovano alpenultimo posto della classificadopo aver perso a Bianco sabatoscorso mentre l'avvento in pan-china di mister Mollica nelSiderno ha portato la conquistadi tre punti fondamentali perconsentire ai bianco-azzurri dilasciare l'ultima posizione di clas-sifica. Una gara che registrerà siadall'una che dall'altra parte tanteassenze di un certo rilievo anchese ovviamente le due squadregiocheranno per ottenere il risul-tato pieno. Nel Gioiosa Jonicamister Silvano dovrà fare a menodegli squalificati Cotrona,Albanese, Barbaro e forse del-l'infortunato Cosenza mentre nelSiderno mancheranno per squa-lifica Bevilacqua e Pipicellaanche se Mollica dovrebbe recu-

perare l'attaccante CosimoFigliomeni rimasto fermo ai boxdomenica scorsa. Una gara chedovrebbe richiamare sugli spaltidel comunale, tempo permetten-do, un buon numero di spettatoriche sicuramente non manche-ranno di incitare i propri benia-mini in una gara che ritorna inPromozione dopo tantissimianni. (a.t.)

Importante gara spareggio in chiave salvezza

Tutto è pronto per l’attesissima match tra il Gioiosa Jonica ed il Siderno

IN EVIDENZA

Una partita che le duesquadre giocheranno aviso aperto perottenere l’intera postain palio. Numerose leassenze per infortuni esqualifiche.

Roccella: esame San Lucido Un autentico rullo compressore questo Roccella chesta dimostrando di essere davvero in condizioni diforma splendide. Vittoria anche a Rossano, control'Audax, ed ora per il team di mister Galati i punti didistacco dalle più immediate inseguitrici, eccezionfatta per il Sambiase, iniziano a dilatarsi. Dopo laprima sconfitta interna stagionale con l'Isola CapoRizzuto sono arrivare ben 9 vittorie di fila ( compresaquella a tavolino contro la Paolana) ed un solo pareg-gio con il Castrovillari. Non si sono aggettivi perdefinire questo avvio della compagine amaranto, che, partita in sordina, rispetto agli anni passati, con obi-

ettivi societari e costi di gestione notevolmente ridi-mensionati si stanno disimpegnando alla grande nellaserie A del calcio regionale. Domenica a Rossanosono andati a rete Pizzoleo e Criniti, due dei nuoviacquisti che si sono integrati a meraviglia nel giocat-tolo costruito meravigliosamente dal tecnico diGuardavalle. Domenica al comunale di Viale degli Ulivi , al cospet-to della capolista indiscussa di questo avvio di campi-onato, ci sarà l'ostico San Lucido. Sulla carta non cidovrebbero essere problemi per la squadra di casa maproprio i cosentini alla vigilia hanno precisato che non

verranno a Roccella per farsi la passeggiata macercheranno di vendere cara la pelle pur di riuscirenell'intento di strappare almeno un punticino daquesta gara che si presenta, per loro, proibitiva .Galati dovrebbe optare per l'inserimento del tridented'attacco Carbone, Saffioti e Femia con Criniti pron-to a dare sempre il suo contributo ma in ogni casosiamo sicuri che con il grande entusiasmo che si respi-ra in tutta la locride il Roccella non si lascerà sfuggireuna vittoria determinante per un eventuale, alla vigiliainsperato, salto di categoria.

Antonio Tassone

Il Mammola imbattuto continuala sua marcia verso la promozione

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VENERDI 15 NOVEMBRE 2013 LA RIVIERA 25

la RivieraIl Mammola riscatta subito il pareggiointerno contro il Real Spilnga e vince facil-mente a Galatro 3-0. La compagine diGianni Scigliano dopo quattro turni di cam-pionato è imbattuta e questa la dice lungasulla bontà dell'organico e sul rendimentodella squadra che segna tantissimo e subiscepoche reti . Anche a Galatro la difesa haretto molto bene mentre a centrocampo ilgiovane Mattia Furfaro si è rivelato tra imigliori in campo . Un Mammola che crescee che si permette anche il lusso di lasciarepezzi pregiati in panchina vedi Romeo e

Panetta . Raschellà con l'ennesima doppiet-ta di domenica continua a segnare con unacerta continuità dimostrando tutto il suovalore. Mammolenti , Capocasale , Cuteri ,Spadola e Errigo sono tutti valori aggiunti inuna squadra che punta decisamente al pri-mato. L'allenatore Scigliano anche aGalatro ha puntato su alcuni giovani delvivaio Mammolese Giovinazzo, Callà,Furfaro , Adornato e Simonetta tutti ele-menti che in campo hanno dato delle ottimerisposte.

N.B.

Il Marina di Gioiosa si gode il buonmomento. Dopo la vittoria di domenicascorsa contro il Polistena la compagine dimister Pasquale Rotondo guarda conottimismo alle prossime sfide di campi-onato ad iniziare da quella contro ilBrancaleone di sabato pomeriggio. I gial-lorossi anche contro i pianigiani hannoconfermato di attraversare un buonmomento di forma e con Autelitano che siconferma goleador della squadra e capacecon le sue ottime prestazioni di entusias-mare il pubblico di fede giallorossa . Ma lebuone notizie per mister Rotondo nonfiniscono qui: infatti c'è un collettivo checresce di partita in partita ma soprattuttoci sono dei ritorni importanti ultimo quel-lo di Peppe Vallellonga salutato positiva-mente da tutti i tifosi giallorossi che hannoavuto già modo di vederlo all'opera nellaripresa contro il Polistena un recupero sucui il tecnico avrà modo di fare molto affi-damento nel corso di questa lunga e diffi-cile stagione. Pasquale Rotondo è con-tendo del momento che sta attraversandola sua squadra e dopo la seconda vittoriaconsecutiva si sofferma ben volentieri ainostri taccuini. “ Sono molto felice percome stiamo giocando la reazione che miaspettavo dopo il passo falso contro la

Tauereana c'è stata sia contro il ReggioMediterraneo che contro il Polistena iragazzi mi sono piaciuti adesso avanti cosìcon la convinzione che possiamo fare benein questo difficile torneo. Anche contro ilPolistena mi è piaciuto l'atteggiamento dei

miei ragazzi che sono entrati in campodeterminati a fare risultato pieno. Sonosempre di più convinto che saremo capaciin questa stagione di dire la nostra segiocheremo come sappiamo metteremoin difficoltà chiunque . Domenica alcospetto di un Polistena davvero valido,siamo riusciti a far prevalere la nostramaggiore voglia di portare a casa i trepunti. Insieme a questo, ci siamo ancheespressi bene sotto il piano del gioco,difendendo il risultato in maniera grintosaesibendo un ottimo pacchetto difensivo eripartendo spesso in avanti cercando ilraddoppio . Queste componenti nondovrebbero mai mancare, specie per gliobiettivi che ci prefiggiamo di raggiungerea fine torneo. Sono contento del ritorno diVallellonga che ci tornerà utile in questotorneo infatti ho subito pensato di buttarlonella mischia contro il Polistena e il ragaz-zo mi ha dato subito quelle risposte che miaspettavo . Non dimentichiamoci che abbi-amo alcune assenze importanti quella dicapitan Ieraci e di Mesiti che ci auguriamodi recuperare presto. Adesso avanti cosìsenza paura e con la consapevolezza che sec'è qualcosa di ottimizzare nelle prossimesfide siamo pronti a farlo”

Nicodemo Barillaro

DOMENICA BUMBACA

Ha riempito il palazzetto dello sport il calci-atore, atleta di Cristo, Nicola Legrottaglie.Giovedì sera Locri ha accolto il giocatoredel Catania, ex Juve e Milan, per raccontarela sua testimonianza di fede. Legrottaglie, investe di testimone di fede ha esternato i suoisentimenti, raccontato chi era e chi èadesso. La vita che acquisisce un senso el'invito ad apprezzare la semplicità dellecose, ad amare e perdonare, a sentirsi liberidalla stessa quotidianità frenetica, soffer-mandosi di più a pensare e a vivere senza“nessuna maschera”. Prima di lui, lo spetta-colo del gruppo del Centro CulturaleCristiano di Lentini, gli “Hope Project” cheal palasport, dopo la presentazione del pas-tore Enzo Incontro, hanno espresso i lorovalori, raccontato la loro vita, attraverso unaperformance artistica. Con il ballo, l'arte, lapoesia, il mimo hanno manifestato il bene,respinto il male, parlato di libertà e per-dono. “Liberi di…” ha mostrato alla città diLocri una realtà, un modo di vivere, quellaconcezione evangelica, a Locri, concretacon la presenza della Chiesa apostolica diLocri di via Foggia, guidata da VincenzoIennaro. È stato lui a volere questa serata

ed insieme alla comunità ad organizzarel'evento con il patrocinio del Comune. Ilracconto dell'esperienza dell'atletaLegrottaglie è stato il filo conduttore dellaserata, conclusa con l'incontro con gli spet-tatori, firmando autografi sul suo libro, doveracconta la sua vita e l'incontro con Dio. Lasua missione è quella di trasmettere a moltigiovani la voglia di vivere e condividere leesperienze di vita. Lui che, dopo aver vissu-to una forte esperienza, ha incontrato lafede e da quel giorno ha deciso di dedicarsia Dio e alla preghiera. Come lui, sono tantii calciatori, definiti “atleti di Cristo”, tra tuttiil più famoso il calciatore del Milan, Kakà,che portano in giro per il mondo la loro tes-timonianza di fede, tra i giovani, tra le popo-lazioni più bisognose, tra la gente comune.La stessa gente che la Chiesa apostolica diLocri vuole incontrare anche attraversoqueste iniziative, con le riunioni del giovedìper lo studio della bibbia e domenica per ilculto di lode e con i progetti di solidarietà,tra tutti della distribuzione del banco ali-menti per i poveri, avviato dalla chiesa apos-tolica già da diversi anni. Prossima missione, insieme ai servizi socialidel comune di Locri, l'attivazione dellamensa per i poveri.

NicolaLegrottagliea Locri

Il buon momento del M.di Gioiosa

La Bovalinese si affida a LogozzoL'a.s.d. Bovalinese ha affidato la guida tecnica della prima squadra, per larestante parte della stagione 2013/2014 al signor Rocco Logozzo, allenatorecon una grande esperienza maturata nel corso di una lunga e luminosa carrie-ra. La societa' ha trovato l'accordo con il nuovo mister che è stato già in pan-china domenica scorsa nella gara persa in casa contro il Filogaso. Il tecnicodopo la positiva esperienza con il Gioiosa Jonica porterà al servizio del clubamaranto, tutte le sue doti di grande professionista e profondo conoscitore deldilettantismo calabrese.

nuaione

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Gustosapori& Non bisogna

preoccuparsi solodelle calorie, i kg ditroppo dipendonoanche dalla rispostadegli ormoni a quelloche mangiamo. Assumere olio riduceil carico glicemicodegli alimenti, cioè lacapacità di rilasciarezuccheri nel sangue.

Tra le varie modalità di cottura di cuiabbiamo parlato la scorsa settimanace n’è una che sicuramente incuriosi-sce più delle altre IL FRITTO.E, per la gioia dei golosi, meglio unaporzione di carciofi fritti, ormaidisponibili tutto l’anno, “meno zuc-cherini di un carciofo lessato”, poi-ché, “grazie allo shock termico subi-to dal carciofo gettato nell’oliocaldo, gli zuccheri vengono bloccati esono meno accessibili all’assorbimen-to da parte dell’organismo”. Coneffetti positivi sull’ago della bilan-cia!!!Non bisogna preoccuparsi solo dellecalorie, i kg di troppo dipendonoanche dalla risposta degli ormoni aquello che mangiamo. Assumere olio riduce il carico glice-mico degli alimenti, cioè la capacitàdi rilasciare zuccheri nel sangue. Tutte le diete principali si basanosull’indice glicemico, che si cerca ditenere basso. Niente più tabù sul fritto, a patto chesi seguano regole precise, innanzitut-to “non usare olio di semi: vieneestratto con solventi portati ad altis-sime temperature, dunque contienegrassi idrogenati”. Icarciofi sono particolarmente indi-cati nelle diete dimagranti per il lorobasso contenuto calorico oltre chemolto ricchi di fibre e di minerali,

mentre relativamente basso il conte-nuto di sodio. Hanno effetti diureticie migliorano i disturbi della digestio-ne e del fegato grazie alla cinarinache stimola la secrezione di bile eaumenta l’eliminazione di colestero-lo, hanno effetti antiossidanti e pro-tettivi del fegato. Vengono utilizzati nella medicinanaturale per combattere nausea,intossicazioni, stitichezza e flautolen-za. La loro attività depurativa, derivatadall’azione sul fegato, sul sistemabiliare e sul processo della digestio-ne, fa si che estratti di carciofo ven-gano usati per dermatiti legate adintossicazioni, artriti e reumatismi.Il carciofo crudo tagliato a fettinesottili e condito con olio extraverginedi oliva e con succo di limone espri-merà la sua massima proprietà nutri-zionale svolgendo un’azione protetti-va sul fegato. Non dimentichiamoci di buttar unocchio al passato e farci raccontaredalle nostre mamme ciò che lenostre notte preparavano per il cam-bio di stagione per la salute dellafamiglia : acqua di foglia di carciofo,depurativo eccellente ! Per rimanere sull’aspetto della formacorporea e il piacere di ritrovare laforma , anche il carciofo nelle diver-se modalità di preparazione può con-

tribuire a rimodellare la figura delcorpo:

una mozzarellina e un paio dicuori di carciofo crudo in carpac-

cio e una ciotolina di fragole al limo-ne

un carciofo lesso condito conpatate lesse ed olio extra-

vergine di oliva e una melacotta può aiutare il corpo ariprendere vigore dopoun’intossicazione

in caso di insonnia ottimol’impiego del carciofo sof-

fritto in padella in aglio e olioabbinato ad un piatto di risobasmati o integrale alle erbe aro-matiche e una mela cotta

ma se provaste il carciofo nellamodalità in pastella associato

ad un piatto di straccetti ed un belfrutto o un piatto prosciuttocrudo, un carciofo fritto dorato emacedonia…pensereste che ciòpossa essere inserito in un percorsodi diminuzione del peso? …ebbeneSI il corpo se ben stimolato , congusto , sani ingredienti e modalità dipreparazione diverse, nonché giustaquantità , è gratificato e ricevendo unpo’ di tutto non si addormenta ma alcontrario stimolato, lavora meglio !!!

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Il Fritto tra falsi miti e virtù

in cucina e le sue proprietàun“carciofo”

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Piccole regole per unafrittura con grandirisultati

usare olio extravergine di olivascaldare l’olio extravergine dioliva a 170° C , non oltre il fumoacre che le alte temperaturegenerano è acroleina, sostanzatossica se viene respirata

immergere gli alimenti nell’olioin piccole quantità per evitareche si abbassi il grado di cotturacon eccessive pietanze la cui tem-peratura e più fredda

cuoci le pietanze fino a che ilcolore non inizia a cambiare,troppo cotte o peggio ancora bru-ciacchiate l’acrilamide che siforma è tossica

scola e asciuga l’olio in eccesso,meglio con carta paglia, comun-que non con carta assorbentecolorata, i coloranti potrebberoessere assorbiti

aggiungi sale o meglio ancoraerbe aromatiche e spezie ricche diantiossidanti

se all’olio di frittura si aggiun-giamo delle erbe aromatiche odei grani di curcuma questi ridu-cono l’ossidazione dell’olio grazieal mix di antiossidanti che conten-gono

insieme ad una sana fritturanon dimenticate mai di aggiunge-re un’ottima insalata colorata perfornire al corpo la giusta quantitàdi acqua di vegetazione e un frut-to di stagione per garantire alfegato gli zuccheri necessari allasua sollecitazione !

A cura di:Patrizia Pellegrini NaturopataBioterapia Nutrizionale®Presidente AssociazioneCulturale Tone www.associazione-tone.it [email protected]

Tabellanutrizionale

Calorie 47Acqua 84,94 gCarboidrati 10,51 gProteine 3,27gGrassi 0,15 g

per 100 grammi di carciofi

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CULTURA E SOCIETÀ

Franco Giordano, parimenti a EzioMarta, è stato un'altra “istituzione”nelle nostre scuole a cavallo tra gli anniNovanta ed il primo decennio delnuovo millennio. Fu professore di lette-re nel triennio del liceo classico“Oliveti” ininterrottamente per quasiquindici anni. La prima volta che ebbimodo di notarlo fu in occasione dell'al-luvione del 2001, in una televisionelocale, che lo riprese con le immaginidel disastro. Mi rimase impresso perchépiuttosto che ribadire le solite coseovvie, l'insipienza politico-amministra-tiva, l' incuria e la totale assenza di edu-cazione civica dei nostri concittadiniecc., egli pose l'accento su aspetti piùnobili come il “sublime dinamico” e mi

fece rievocare di primo acchito sia Kantche Lucrezio: «Le rocce che sporgonoaudaci in alto e quasi minacciose, lenuvole di un temporale che si ammas-sano in cielo tra lampi e tuoni, i vulcaniche scatenano tutta la loro forza distrut-trice, e gli uragani che si lasciano dietrola devastazione… Le valanghe di fango(a.n.) riducono ad una piccolezza insi-gnificante il nostro potere di resistenzaparagonato con la loro potenza».Francesco con termini molto sempliciaveva espresso concetti difficili e questaper me fu una prova che quell'uomodoveva avere una buona cultura. Poi dilui non ho più sentito parlare. Il suonome ritornò tuttavia prepotentementenel momento in cui mio figlio incomin-

ciò a frequentare il triennio del liceo.Lui e tutta la classe non vide l'ora diaverlo come insegnante. E gli effetti sividero subito: durante i pranzi, ad ognirientro da scuola non si faceva altro cheparlare del professore Giordano. Si rac-contava del modo di spiegare Dante ela letteratura italiana ma si parlavaprincipalmente del suo alto profilomorale e del suo modo di combattere ildegrado morale della nostra società. Lasua bravura professionale non potevaessere disgiunta da una grande capacitàdi ascoltare e rispettare gli altri: è que-sto per gli alunni fu una qualità che lofece innalzare sul podio dell'esempio dicui loro erano assetati. Quasi, quasi,per uno come me che faceva lo stesso

lavoro c'era da essere invidiosi! Ma,come abbiamo detto, in altre occasioniabbiamo tenuto, e ben lontano, dallanostra vita un sentimento così ignobile.Comunque sia quando approdai alliceo classico “ Oliveti”, in un clima dicompleta anarchia, FrancescoGiordano da collega il passo fu breveaffinché divenisse amico. E quando luistimava una persona incominciava subi-to a dare del “ voi”, ben lontano dalvoler ricordare “madame” la distanzadi altre circostanze. Era un suo modoper attestare il sentimento di stima.Durante le ore “buca” si trovava sem-pre l'occasione di consumare la colazio-ne assieme e con essa tra una sigarettae l'altra ( lui era fumatore) di raccontar-

Il ricordo di un professore esemplare

La pro loco organizza la III edizione del concorso

Siderno e la simbologia del presepe

Giordano, a scuola la lotta al degrado

Una buonapartenzaParte bene il neo formato gruppo dilettura che si riunisce alla libreriaMondadori del Centro Commerciale“la Gru”. Una decina di presenzeregistrate durante il primo incontro emolto interesse destato tra i frequen-tatori della libreria, che al momentosi propone come unico luogo diaggregazione culturale a Siderno, inparticolare ora che la Bibliotecacomunale è stata trasferita a SidernoSuperiore. Il gruppo di lettura si vor-rebbe proporre come punto fermonella cultura cittadina, come filtro tragli autori e il pubblico, e come sedein cui non solo ragionare sui libri eproporre critiche articolate, maanche come sostegno alle iniziativeculturali sidernesi. I temi del prossimo incontro sarannoil gusto, la bellezza, il piacere della let-tura, il bookcrossing, le piccole biblio-teche di quartiere e la BibliotecaComunale. Il prossimo incontro è fis-sato per domenica 17 novembre.

GRUPPO DI LETTURA

LIDIA ZITARA

Èsenza dubbio Dario Tonaniuno degli autori italiani mag-giormente apprezzati del

momento. Tonani è un autore di“genere”, nello specifico di fanta-scienza, che si presta molto bene allalettura su dispositivi portatili. Puravendo una solida carriera alle spal-le e un'attività di scrittore e giornali-sta pluridecennale, è nel giro dipochi anni, da quando è uscito il rac-conto Cardanica (2010), che Tonaniè diventato personaggio di puntadell'editoria di fantascienza/fantasyitaliana, fino a quel momento domi-nato da personaggi di minor cari-sma, come Francesco Verso o PaulDi Filippo, che non sono riusciti atrascinarsi dietro un mercato edito-riale e soprattutto a conquistare uncosì largo favore tra un pubblico digiovani e giovanissimi. I suoi meriti stilistici ci interessanomeno di quelli editoriali, conquistatiforse con un sapiente uso della pub-blicità e del circolo delle recensionisu siti dedicati. Ciò che piace inautori come questo è che portino igiovani a leggere romanzi scritti inun buon Italiano, e che impegnino lamente in formulazioni fantasiose edoriginali. A differenza di altri auto-ri, partendo da un mercato svantag-giato come quello dell'ebook, Tonaniha conquistato anche il cartaceo conMondo9, edito da Delos, che racco-glie la prima tetralogia di racconti(Cardanica, Robredo, Chatarra eAfritania). Tonani ha dato sostanzaalla corrente dello steampunk italia-no, finora un settore della fanta-scienza praticamente sconosciuto,

che oggi trova non solo una buonaaccoglienza da parte dei lettori, maanche una esagerazione di produzio-ne che infine l'ha fatto diventareripetitivo. Ma non siamo qui peroffrire una critica storica e lettera-ria, che lasciamo agli esperti, quantoper portare all'attenzione il fatto chesembrano proprio i settori “di gene-re” quelli più trascinanti. E librai ededitori sanno quanto bisogno ci siadi questo. Portare una persona in libreria non èfacile, e perché venga acquistato unlibro poco noto, trovato sullo scaffa-le, è necessario che gli editori italia-ni abbiano sfornato almeno tre best-seller come le “sfumature”. Diciamoche appena un quarto degli acquistiè casuale, ed è in quel quarto diacquisti che si muove la gran parte

Dario Tonanitrascinatore di lettori

Un insegnante che èstato “istituzione”nelle nostre scuole acavallo tra gli anniNovanta e il primodecennio deiDuemila. La sua bra-vura andava di paripasso con la grandecapacità di ascoltare

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la RivieraLa pro loco della Città di Siderno organizza la terza edizio-ne del concorso “Presepe Sidernese”. Obiettivi del concor-so sono l'approfondimento della conoscenza della simbolo-gia del Presepe attraverso le sue diverse declinazioni, la pro-mozione della conservazione storica delle tradizioni legatealla celebrazione del Natale; la partecipazione, specie deigiovani, alla vita della comunità con iniziative di valore sto-rico, sociale e culturale; il consolidamento dell'identità edelle radici culturali della nostra comunità.Al concorso potranno partecipare singoli cittadini, scuole,associazioni, attività commerciali ed enti. Prevista l'esposi-zione dei presepi dall'8 dficembre, giorno dell'inaugurazione

che avverrà in piazza V. Veneto a Siderno alle ore 19,30, finoal 6 gennaio 2014 giorno della premiazione prevista per leore 18. Le iscrizioni al concorso dovranno essere presentateentro il 4 dicembre e i lavori consegnati entro il 6 dicembre;sia le iscrizioni che la consegna dei lavori dovranno avvenirepreso la sede operativa della pro loco in via C. Pisacane 60dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle 19. La premiazione, checonsiste in un buono acquisto di 50 euro, per materialedidattico e/o presepiale, avrà luogo durante una cerimoniaorganizzata il giorno 6 gennaio alle ore 18 a Siderno. A tuttii partecipanti, sarà rilasciato un “Attestato di partecipazio-ne”.

L’artista reggino ri-utilizza i materialiusati per rigenerarela scultura

“L’arte del riuso” di Luigi Scopelliti

si delle cose. Uno degli argomenti piùfrequenti fu certamente l'odio comuneper la volgarità dilagante, nelle suediverse manifestazioni: ostentazione,consumismo sfrenato. L'altro argomen-to che catturò la mia completa attenzio-ne fu la grossa eredità linguistica grecanei nostri dialetti popolari. Egli sullascia del noto studioso G. Rohlfs, ricor-dava l'incidenza greca nei suffissi( iti,oti) di origine greca mentre l'eredità latinadenotava il suffisso anus. Molti furorogli esempi a cui si fece riferimento comeilluminante è stato il suo chiarimentosull'eredità latina nelle nostre formendaju u vajiu rispetto a quella grecandaji i vaiu. Le cosa più pregevoli diFrancesco fu comunque la sua religio-sità. In gran silenzio e con lo sguardorivolto verso i basso come se ciò cheandava a dirmi fosse una colpa , egli miconfidò di essere “credente”, cosa chemi fece commuovere, in un contesto lai-cistico e secolarizzato. Ma la cosa chemaggiormente apprezzai di lui fu il suoamore per la letteratura trasmessoglisicuramente da sua madre che ebbe unruolo rilevante, se non determinante,anche nelle sue scelte professionali.

Francesco amava molto la letteratura ela possibilità di condividerla con gli altri,cioè l' insegnamento, fu scelta conse-quenziale. In assoluto Franco Giordanoamava Luigi Pirandello e pochi, secon-do me, seppero leggere ed interpretarequesto autore come lui. Il segreto fusicuramente il grande amore per questoautore e forse perché c'era un retroterracomune: Francesco, come Pirandello,era nato e vissuto in Sicilia. Di solito non faccio mai paragoni e nonsaprei a chi paragonarlo anche se ogniepoca è unica come anche i soggetti chela interpretano. La cosa certa è chequando Francesco andò in pensione(qualche anno fa ) la nostra scuola ha“perso” un punto di riferimento dalmomento che Francesco non fu soltantoun bravo professore di lettere ma funello stesso tempo una pietra miliare,un “maestro”. E questo spiega perchéogni alunno del nostro liceo avrebbevoluto averlo come suo insegnante ed aquesto professore di sesso maschile chemi riferivo quando scrissi che qualcunoquesta professione l'avesse scelta come“missione”.

Domenico Angilletta

Luigi Scopelliti è un giovane chevive a Cataforio, piccolo paesenelle vicinanze di Reggio

Calabria . Sin da bambino l'arte è stataun suo grande mezzo espressivo e dicomunicazione, in particolar modo siavvicina alla pratica della scultura a soli19 anni. Da allora nasce un legameindissolubile con questa forma d'arteche è sempre in continua evoluzione.Un suo modo personale ed intimo perlasciare un segno, un messaggio, a chigli sta vicino e lo osserva. Nelle sue opere si nasconde una fortedenuncia. Egli utilizza per la formazio-ne e l'amalgama delle sue forme sculto-ree i più svariati materiali spesso otte-nuti dal riciclo, usati e riutilizzati perlanciare un messaggio chiaro a questomondo dal consumismo sfrenato, doveogni cosa diviene “usa e getta” inqui-nando sempre di più il nostro mondo.Scopelliti usa i materiali più vari, glielementi metallici di ogni forma edimensione, bulloni, reti metalliche,vengono raffinatamente saldati crean-do sculture moderne quali scheletri dichitarre o aquile volanti, cigni, busti diumanoidi. Gli oggetti plastici di risultavengono inglobati e fusi in colate dimateria per divenire monumenti.Rimettere in ciclo, dopo un minimointervento, materiali e oggetti altri-menti inutili, di scarto, con l'obiettivo

di ridurre gli sprechi e creare simboliche possono far riflettere l'umanità sulsenso di ogni cosa. Questo è l'obiettivodell'artista calabrese. Gira volentieri una parola nella culturaecologica: riuso. Si parla sempre di piùdi utilizzare scarti, trasformare oggettiche hanno terminato il loro ciclo di vitaperché usurati o semplicementeaccantonati in favore di altri. Oggi ilriciclo è un tema necessario per ilbenessere di tutti e Scoplliti l'ha volutocome fondamenta della sua arte. Chi“riusa” è anche più “ecologico”, è por-tatore di un'estetica apparentementepovera, usa volentieri espressioni comericiclare, recuperare, riutilizzare, e sequeste espressioni hanno un affettoestetico allora siamo nel campodell'Arte Ecologica dove la materia e laforma di ogni cosa rimane sempre neltempo dando ricchezza d'animo e d'e-spressione. Il giovane artista calabro faparte di un gruppo di scultori chiamatoLAB 1 diretto dal Prof. Filippo Maliceche si occupa di realizzazioni di monu-menti con materiale di recupero. Leopere che ha realizzato e a cui è piùlegato sono “i surici , urm , cyborg, lasintesi della capra”. Tutti elementicostituiti dall'assemblaggio artistico dimateriali riciclati. Per Scopelliti “ l'artee lasciare un segno indelebile, una trac-cia per ferire la materia e renderla più

viva. Si tratta di un segno forte, unaimpronta di un anfibio su una lastra dipietra bianca, quasi a indicare lavolontà turbolenta dell' artista di lascia-re il segno a tutti i costi ”.Le opere realizzate dal giovane artistareggino sono state esposte in questotriennio in diverse mostre ed eventi diarte contemporanea suscitando unnotevole interesse per la sua raffinatez-za e il messaggio artistico e civile lega-to al riciclo e all'ambiente. Nel 2010ottiene il primo posto nella sezionescultura al Concorso 1000 volti unanima. Nel 2011 partecipa alla mostra“Zona Alterata” Podargoni Deafest.Poi al Fuori Luogo, collettiva d'artepresso galleria Tecne Reggio Calabria.Nel 2012 fa parte del calendario artisti-co (Migliori 30 artisti emergenti cala-bresi) Gregurias Mediteranea Opera30 organizzata dall'Università deglistudi di Reggio Calabria e Lem TecneContemporany Art. Partecipa poi allostesso anno alla Collettiva de “Rerumnatura” alla galleria Monogramma viaMargutta Roma. Sempre nel 2012 èanche presente al “video shock”metropolitana di Torino. Nel 2013 alPodargoni Deafest diviene curatore eallestitore della mostra con CalentinaTebala , per la rassegna “Trash art ilrifiuto”. Ed allo stesso modo per “Ustegg catartica”.

ARARTE E DINTORNI TE E DINTORNI di Domenico Spanò

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dell'editoria italiana minore e indi-pendente. Se questo accade in un settore speci-fico della narrativa, come la fanta-scienza, il fenomeno diventa ancorapiù macroscopico. Per cui autori digrido, cui non difetta né abilità com-merciale né capacità stilistica, nonsono da stigmatizzare come fenome-ni commerciali ma da accoglierecome una boccata d'aria in un setto-re della produzione culturale che stasubendo una grave flessione. Se le“sfumature” possono aiutare me avendere i miei libri, grazie “sfumatu-re”! È evidente che vorremmo un mondoculturale ricco e variegato, in cui nonci fosse spazio per la junk-literature,ma per il momento l'unica opzione èappoggiarvisi per poterla demolire.

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ATTUALITÀ

VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2013 LA RIVIERA 30

1-Domenica è uscita la notizia che hafatto tremare tutti. “Il satellite Goce harischiato di schiantarsi sull'Italia”. Lanotizia era vera ma per fortuna il satelliteè caduto in mare grazie alle calamite diTony Bellamina

2- Il poeta Martino ha mietuto un’altravittima. Anche il noto farmacistaGagliardi, tra un moment ed un lassativo,serviti da dietro il bancone, è rimastoimpressionato dalla sua bravura

3-Daniele, acuto osservatore della vitasidernese, ci segnala questa immaginedove viene evidenziata la situazione di crisiattuale

POLITICPOLITICA EA EDINTORNI ...DINTORNI ...

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La città di Febo Apollo

LOQUI E SPROLOQUI LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

Il Patriota e la Maestra (Quodlibet, 2012), vinci-tore del Premio Letterario Nazionale Tropea, èun libro intenso, dai connotati forti e a tratti fati-cosi. Resi tali dalla difficile matrice storica, con-troversa, del Risorgimento Merdionale. VitoTeti, antropologo dell'Università della Calabria,scrittore, nativo di San Nicola di Crissa (VV),ripercorre uno spaccato di storia italiana,dell'Italia divisa fra Nord e Sud (tanto cara aqualche parte politica contemporanea) attraver-

so l'amore fra un uomo del Sud, Antonio Garcèaed una donna del Nord, Giovanna Bertòla.<<Questi due hanno fatto il '48>> ci sarebbeda esordire. E fu proprio così. I tanti anni di dif-ferenza, lui 43, lei 18, non hanno impedito l'u-nione di questi due spiriti liberi e tenaci, con leidee chiare: lui sostenitore della Costituzione,dell'Unità; lei, con una forza immensa, piena-mente consapevole di un'Italia da fare anche daparte delle donne e per le donne. Per queste, per

far udire la loro voce, la maestra di Mondovìfonda “La voce delle donne”, appunto. Un gior-nale femminista, senz'altro, uno di quei giornaliin cui si dibatteva, si alzava la voce, si scrivevaper ottenere i propri dirittiE' il romanzo di Antonio e Giovanna, questo, maanche dell'uomo e della donna, del Sud e delNord, dei diritti di uomini e donne. Un romanzole cui pagine grondano storia. E proprio qui siannida la fortuna de Il Patriota e la Maestra. I

136 voti che lo hanno decretato vincitore delpremio letterario all'interno del Festival Tropeatestimoniano la tendenza dei lettori a predilige-re romanzi storici, libri che profumano di terra,nel senso di appartenenza ma anche di realtà, diveridicità, di flash back. C'è fame di conoscere il passato, non di evader-lo, cosa che faremmo volentieri con il presente,frivolo e leggero, privo di sostanza e di idealiconcreti.

Il patriota e la maestraUna storia italiana di coraggio, amore e tenacia.Romanzo vincitore del premio letterario nazionale Tropea

DANIELA FERRARO

Ed ecco Eros, di sotto le azzurre palpebrestruggenti sguardi lanciandomi/ con mutevolefascino in reti inesplicabili mi getta/ preda perCipride (Ibico di Reggio)“Laddove l'Apsia, il più sacro tra i fiumi, sigetta in mare, troverai una femmina congiun-ta ad un maschio: lì fonda una città poiché ilDio ti concede la terra ausonia”. Così parlòl'oracolo di Delfi ai Calcidesi che lo interroga-vano. Di essi racconta Tucidide che erano statiestratti a sorte in ragione di uno su dieci acausa di una terribile carestia per essere con-sacrati ad Apollo e che, giunti nella località poidetta “Pallantium”, ivi trovata una vite intrec-ciata ad un fico selvatico, fondarono la città

dopo avere scacciato “i barbari” (gli Enotri)che l'abitavano (730 a. Cr.). Nasceva cosìRhegium (Reggio) il cui nome viene fattorisalire da alcuni al verbo greco “reghnumi”(spezzare) in riferimento alla spaccatura esi-stente tra Sicilia e Calabria, da altri alla radiceindoeuropea protoitalica “reg” (capo, re) inriferimento alla potenza e alla bellezza dellacittà e del sito. Organizzata in principio come repubblica ari-stocratica con podestà legislativa in mano adun Consiglio dei Mille, divenne in seguito unademocrazia con l'adozione delle leggi diCaronda da ritenersi, al pari di Zaleuco (LocriEpizefiri), Solone (Atene) e Licurgo (Sparta)tra i più grandi legislatori del mondo antico.Benevoli nel complesso i rapporti con la vici-na Locri Epizefiri ( che pur sempre ne com-

presse ulteriori possibilità di espansione terri-toriale) con la quale condivideva il culto fer-vente dei Dioscuri e al cui fianco combattécontro i Crotoniati sulla Sagra (506 a. Cr.) .Continua, invece, la minaccia su di lei eserci-tata da Dionisio di Siracusa che, respinto in unprimo momento (ma solo grazie al pagamen-to di trecento talenti e alla consegna di centoostaggi scelti tra i più illustri dei suoi cittadini),riusciva alfine, dopo undici mesi di assedio, aprenderla per fame (386 a.Cr.) infierendo poicon crudeltà contro i suoi difensori: i supersti-ti vennero condotti come schiavi a Siracusa el'eroico comandante Fitone venne preso etorturato a lungo assieme ai suoi familiari; infi-ne vennero tutti barbaramente uccisi. Quale ilmotivo di tale accanimento contro Reggio?Raccontano gli storici che fosse dovuto all'of-

fesa a lui arrecata dai Reggini quando, aven-do chiesto in moglie una delle figlie dei piùillustri cittadini, gli era stata invece inviata lafiglia del carnefice dello stato. Durante ildominio di Siracusa, la città venne privataanche del suo nome che mutò in Febea (con-sacrata ad Apollo) ma poté nuovamente rias-sumerlo una volta libera dall'iniquo dominio(351 a. Cr.). Alleata a Roma, la progressiva romanizzazio-ne non riuscì mai a sradicare del tutto le sueprofonde radici greche che ancora sopravvi-vono in parte dell'area geografica a lei circo-stante da Roghudi a Bova, da Condofuri aPalizzi, paesi che conservano ancora lingua etradizioni relative all'antica grecità quale patri-monio culturale da salvare, difendere e tra-mandare ancora nei secoli.

“Aspettiamo ancora che ci consegnino le chiavi”. Questo loslogan che accompagna la particolare protesta dei PagliacciClandestini. Dalla mattina di venerdì 8 novembre il gruppodi clown con i loro nasi rossi e le valigie di cartone, svolge lesue attività di fronte l'emeroteca sita in via Palmi, strutturainaugurata e abbandonata, situata al centro di un popolatocomplesso di case. Negli ultimi cinque giorni moltissime leazioni attivate; è stata ripulita l'area, il doposcuola e i labo-ratori rivolti ai più piccoli e momenti di confronto. Infatti,dopo un fine settimana intenso passato a presidiare a suondi attività lo spazio antistante i Pagliacci Clandestini hannogià stilato una programmazione che li vedrà impegnati neiprossimi giorni. Oggi pomeriggio continueranno le attività

di doposcuola e i laboratori rivolti ai più piccoli. Domanigiovedì 14 novembre dalle ore 14.00 fino alle ore 20.00 fuoridell'emeroteca continuerà la raccolta firme e verranno regi-strate le numerose proposte e suggerimenti che i condomi-ni stanno dando. Da venerdì scorso ad oggi - afferma Santo Nicito - abbiamoconosciuto tante persone che ci hanno manifestato affettoe che si sono fatte coinvolgere dalla nostra originale prote-sta. Quello che manca adesso è una risposta chiara e intempi brevi della terna commissariale. I PagliacciClandestini non mollano la presa e attendono risposte affin-ché lo spazio di via Palmi venga affidato a noi tutti, perchépossa essere aperto alla comunità.

“Aspettiamo ancora checi consegnino le chiavi”

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la Riviera

VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2013 LA RIVIERA 31

Azienda Agricola FallettiVende olio extra-vergine

d’oliva di propriaproduzione

Per info3472360309 Francesco

Direttamente dalla Pravda di Mosca ci giungenotizia dell’iscrizione del noto dj CarloTropiano al partito comunista russo, come sipuò vedere dalla foto accanto a VladimirLenin. Qualcuno a lui molto intimo ha giapronto il foglio di via.

TTROPIANOROPIANO COMUNISTCOMUNISTAA

Quando la musica fa tremare le vene aipolsi. In questa foto, Bruno Gelonese eAntonio Silipo. Uno, musicistaapprezzato, l’altro, talento dellatecnologia sonora. Insieme al ritmo dellamusica e delle sonorità.

Vederlo in questi abitinon è usuale... lo trovispesso con il grembiulebianco da cucina e con lasigaretta in bocca. Ciao Pino, autentico redella cucina

Ormai le proteste di Arturo Panetta sono diventate delle vere eproprie rappresentazioni artistiche. Riesce bene, il nostro amico, a“comunicare” le sue idee attraverso scenografie che sembranobizzarre ma che testimoniano la tristezza e il vuoto del nostro tempo.

BBRUNORUNO EE ..... ..... LALA MUSICMUSICAA NELLENELLE VENEVENE

PPINOINO, , ILIL RERE

DELLADELLA CUCINACUCINA

Girando per Roma tra Senato eCamera dei deputati c’è il famoso bar diSant'Eustachio, ritrovo di politici eanche di sidernesi. Il detto “Sidernocaput mundi” calza proprio a pennello.Tanti saluti ai nostri concittadini.

TTRERE AMICIAMICI AA

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BRIGANTESBRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO SA SERENA IANNOPOLLO

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1-Fa da spola tra il centro-polifunzionale edil centro-cittadino ma lo “chef” è sempreinimitabile nei suoi movimenti.

2-Ebbene si, siamo tornati a Roma e siamotornati al Matriciano. Il titolare era moltocontento della foto pubblicata qualchesettimana fa e ci ha fatto assaggiare unanuova specialità, mentre qualcuno ci hacriticati perchè era lui l’unico calabrese anon essere uscito sul nostro giornale

3-Protezione civile... pronti! A vederli non sidirebbe, e sembrano pure gemelli, maquesti due ragazzi sono veramente unportento della natura.

I PERSONAGGII PERSONAGGIDELLA SETDELLA SETTIMANATIMANA

Nuovo look per la consegna della posta.Giubbino giallo catarifrangente e avviso digiacenza in mano con tanto dimotorizzazione. Un caso saluto all’amicoportalettere.

IILL POSTINOPOSTINO SUONASUONA

SEMPRESEMPRE DUWDUW VOLVOLTETE

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E la chiamiamo Ita(g)lia!Io non mi sento italiana, non lo nascondo né miinteressa farlo, anzi appena posso lo grido ai quat-tro venti. Chi vi credete di essere quando vi defini-te itagliani? (La g è voluta, poiché il nome non èdegno di essere pronunciato e scritto correttamen-te in uno stato dove la correttezza non esiste!).Forse credete di fare parte di uno stato che si curadi voi, che vi assicura il minimo indispensabile peruna vita dignitosa, che vi assicura i diritti essenzialiche spettano agli itagliani? E chi siete voi, forse sietedi Milano o Torino, forse siete del nord? Alcunidiritti spettano solo a loro, poiché qui al sud siamosolo il loro cesso, vi piaccia o no. Quando dico che

il Sud non è Itaglia intendo proprio che diventiamoitagliani solo per i loro porci tornaconti. Se una per-sona non riesce a studiare perchè l'università è lon-tana e non ci sono treni adeguati né autobus, e perseguire le lezioni deve fare 2 ore di macchina, e inpiù deve prendere un traghetto, e in più aspettarei mezzi che ti portino all'università, (a Messina, peresempio, aspetti almeno mezz'ora) per un totale di4 ore, se va bene, all'andata e 4 al ritorno, se lo statofa di tutto per farti rinunciare allo studio, un tuodiritto, se ti fa emigrare per poterlo fare, se nonpuoi vedere i tuoi figli perchè passi tutto il giorno inautostrada ( se la SA/RC è degna di questo nome,

un'autostrada a UNA corsia, dove a ogni kilome-tro ti fanno cambiare carreggiata e ti rallentano lavita) e poi torni sfinito e non hai voglia di sorrideree giocare, se quando vai all'ospedale per esserecurato ti spediscono a Milano o a Torino perchéqui non ci sono le attrezzature e poi vai a Milano eTorino e trovi i primari del sud… se quando vai alsupermercato e ti aspetti di trovare i prodotti genui-ni della tue parti invece trovi solo roba del nord per-ché vendono solo quella (chissà perché?), se unanormalissima persona deve sopportare tutto que-sto ogni giorno per anni… questo non è fare partedi uno stato: tutto questo è essere una colonia inter-

na. Quando dico che siamo trattati da ”coloniainterna “ lo dico con cognizione di causa: ogni voltache votiamo mandiamo avanti persone che pro-mettono di sollevare le nostre sorti e invece diven-tano ascari e fanno lo sporco lavoro del potere poli-tico che vuole continuare a portare più soldi al norde lasciare marcire noi. Se hai riscontrato tutto que-sto anche tu allora ti sarai accorto che non sei ita-gliano, ma lo diventi quando fa comodo a loro,quando devi votare o quando devi comprare leloro cose e ti fanno credere che le tue non valgono!Benvenuto nella COLONIA SUD!

NOI CHE... INGRASSIAMO IL CULO AL NORD

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