la riviera n° 39 del 22-09-2013

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Un'informazione “onesta” e vicina alle “necessità” delle persone. E' questo l'impegno che prendo con tutti voi, nell'assumere la direzione de” la Riviera”. Lo declinerò attraverso le diverse piattaforme in cui l'azienda si articola, ossia nella forma del giornale cartacea, del sito internet e dell'applicazione web, avendo sempre come “riferimento” tre parole d'ordine : tempestiva, credibilità ed autorevolezza. Fare meglio ciò che è già ben fatto sarà un obbligo e vi assicuro che subentrare nella direzione del settimanale, al grandissimo prof. Pasquino Crupi, non sarà cosa semplice. Quantomeno per noi del giornale “La Riviera” Pasquino Crupi è, e sarà, insostituibile ma, anche in Suo nome, abbiamo il dovere di andare avanti e continuare le Sue e le nostre battaglie. La proposta rivoltemi dall'Editore di svolgere il ruolo di direttore editoriale del giornale mi onora, ma debbo premettere che io non sono un giornalista e che non sono neanche scritto all'albo. PAGINA 7 PAGINA 7

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La Riviera n° 39 del 22-09-2013

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Page 1: La Riviera n° 39 del 22-09-2013

Un'informazione “onesta” e vicina alle “necessità” dellepersone. E' questo l'impegno che prendo con tutti voi,nell'assumere la direzione de” la Riviera”. Lo declineròattraverso le diverse piattaforme in cui l'azienda si articola,ossia nella forma del giornale cartacea, del sito internet edell'applicazione web, avendo sempre come “riferimento” treparole d'ordine : tempestiva, credibilità ed autorevolezza. Faremeglio ciò che è già ben fatto sarà un obbligo e vi assicuro chesubentrare nella direzione del settimanale, al grandissimo prof.Pasquino Crupi, non sarà cosa semplice.

Quantomeno per noi del giornale “La Riviera” PasquinoCrupi è, e sarà, insostituibile ma, anche in Suo nome,abbiamo il dovere di andare avanti e continuare le Sue ele nostre battaglie. La proposta rivoltemi dall'Editore disvolgere il ruolo di direttore editoriale del giornale mionora, ma debbo premettere che io non sono ungiornalista e che non sono neanche scritto all'albo.

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 03

CONTROCOPERTINA

ERCOLE MACRÌ

Dopo la proposta dell'eurodeputato siciliano SalvatoreIacolino (rappresentante di quel minestrone politico chia-mato Grande Sud) di estendere il reato di AssociazioneMafiosa a tutti i 28 stati dell'Unione Europea, Nicola

Zitara e Pasquino Crupi hanno ringraziato il Signore di non esserepiù qui, tra la sfacciataggine di quegli ascari nostrani che hanno fattopiù danni al Sud dei piemontesi. Entrambi, seppur con metodi e stili differenti, hanno sempre indivi-duato nella sindrome del cardellino il corpo del male che attanagliail meridione e nel parto di partiti politici, che sventolano meridiona-lismo per racimolare briciole nell'urna, la coda malata.Zitara, osservatore sensibile, che si perdeva con lo sguardo dove ilcielo e lo Jonio sono cosa sola, ricostruiva storia vera, Crupi, ragio-natore acuto, che marcava come un capo branco quelle notti grecani-che di gelsomino e schiume marine, risolvendo teoremi complicati,hanno concluso, prima di trapassare, che l'uomo del Meridione, il

calabrese specialmente, è un cardellinoin gabbia, particolarmente felice però didisporre in comodato d'uso gratuito dimangiatoie, abbeveratoi e dondoli.Soprattutto del dondolo: se un calabreselo butti fuori dalla gabbia, non sa piùcosa fare perché «ha le sbarre tra gliocchi» (Crupi); «ha il grasso sulle ali(Zitara)». Vittime di questi difetti di fabbrica,Salvatore Iacolino e Grande Sud, vor-rebbero estendere sbarre e grassi all'in-

tera Europa offrendo alla Francia di Voltaire il feudalesimo, allaGermania di Beethoven i canti di sdegno, a Erasmo di Rotterdamndon Ciotti. E il senso del pudore? La decenza?Questa presa di posizione da parte di Grande Sud è l'ennesimoinganno nei confronti dei meridionali che, ahimé, si lasciano sem-pre ingannare. È lucro.I tedeschi, i francesi, gli olandesi, il nord Europa, sentono i reati,non i trallallerollerolà. Combattono gli stupri, la violenza, le rapi-ne, i furti nelle case, l'eroina, non l'involuzione umana dell'affilia-zione a Mastrosso, né un dito punto, tantomeno comportamenti tri-bali o riti collettivi. Al contrario della Calabria, la Baviera non accetterebbe mai puni-zioni maggiori di quelle che sarebbero giuste; un istituto alberghie-ro di Barcellona non proporrebbe mai un corso con un santone dellalegalità al posto di quello con un grande chef. Un’ostrica dellaNormandia, cozza di Ganzirri? Uno scotch di Belfast, limoncello diPellaro? Ma Grande Sud di cosa sta parlando? Salvatore Iacolino legga Zitara e Crupiprima di ingabbiare le corde vocalinella vanvera per estendere patacche aStrasburgo e all'Europa libera e civile. Al contrario, potrebbe pensare, a mioavviso, di tostare mandorle e pistacchinella sua Favara, in quella Sicilia medi-terranea di Angelino Alfano, il mag-giordomo della Giustizia che ha perse-guito briganti e mandriani per garantiremalefatte a Sforza e Visconti.

Questo siciliano nellafoto potrebbe

pensare, a mio avviso,di tostare mandorle

e pistacchi nella sua Favara

La proposta dell’eurodeputato IACOLINO di estendere l’Associazione Mafiosa ai 28 stati dell’Unione Europea è l’ennesima PATACCA A SCOPO DI LUCRO

chiacchiere e distintivoGRANDE SUD

NICOLA ZITARA PASQUINO CRUPI

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

LA SETTIMANA

Strepitosa la malizia di un exassessore comunale di Locri

sulla notizia della nominadell’ex sindaco Macrì apresidente delle Terme diAntonimina: «Gli ammi-nistratori delle terme diChianciano, diMontecatini, di Abano,di Ischia, e perfino quel-li di Sirmione, sono in

preda ad una forte agita-zione, come dimostra un

documento riservato agliaddetti ai lavori. Vi si legge

che la nota competenza del-l’imprenditore agricoloFrancesco Macrì sulla gestione

degli stabilimenti per le terapiecon i fanghi e con le acque di ori-

gine meteorica e per le cure inala-torie, unitamente alla sua collau-

data esperienza sui dissesti dibilancio, eserciterà un forterichiamo presso i clienti dellealtre terme, col rischio incom-bente di un esodo di massareumatica verso

Antonimina».

Il professore Domenico Angilettaha descritto i metodi di raccoltadei funghi denominati "ovoli" omeglio Amanita Caesarea. «Ilnome "caesarea" che significaimperiale sta ad indicare quantol'ovolo buono fosse già moltoapprezzato all'epoca deiRomani»; a tutt' oggi l'ovolo è unodei funghi più ricercati e prelibati

per la mensa. Ma oltre descriverela bontà e l’unicità di questi funghiil professor Angiletta si è anchelanciato in un’aspra denuncia di"insipieza" verso chi ha ammini-strato male il territorio dove que-ste squisite rarità crescono. Ariprendere la lectio magistralisun’operatore d’eccezzione,Oreste Romeo.

Il maresciallo dei vigili urbani Claudia Macrì, roccel-lese per nascita romana per lavoro, è stata aggreditada quattro borseggiatrici rom nella Metro di Roma. «Erano quattro furie» ha dichiarato la Macrì dopo ilselvaggio pestaggio subito alla fermata Piazza diSpagna.«Sono orgogliosa della mia divisa e non permetterò anessuno di sputargli addosso» ha continuato la vigiles-sa. Le 4 nomadi le hanno sputato addosso e l’hannoriempita di calci per averle ostacolate nel tranquillosvolgimento delle loro quotidiane rapine ai turisti iningresso nei vagoni.

Schubert ci lasciò “L’Incompiuta”: dalla mortedel compositore nel 1828 ad oggi vari musicistihanno tentato invano di completare la suasinfonia. I sindaci di Siderno, per non essere dameno, ci hanno lasciato “Le Incompiute”.Quarant’anni or sono fu versata la prima colatadi cemento sulla spiaggia per farne un porticcio-lo turistico, mai portato a termine: adesso

rimangono i ruderi la cui rimozione è per giun-ta incompiuta. Quasi vent’anni fa si progettò dicostruire un teatro a Via Amendola e circa diecianni fa si pose la inaugurale prima pietra: l’edi-ficio è ancora incompiuto, intorno brucano icavalli, benemeriti perché eliminano così un po’di erbacce nell’area recintata. Ancora, quasidieci anni fa fu stanziato il primo contributofinanziario per la costruzione di un palazzettodello sport sulla circonvallazione nord: finoranon c’è stata nemmeno la posa della prima pie-tra (…e meno male, così nessuno si accorge del-l’opera incompiuta). Nel mese di marzo di diecianni fa si ideò una pista ciclabile lungo l’arginedell’invaso della diga in contrada Pantaleo: ilprogetto preliminare, inserito nel programmatriennale delle opere pubbliche, è rimastoappunto incompiuto nei successivi trienni. Ultimamente, quale intermezzo musicale, icommissari straordinari del Comune di Sidernohanno comunicato di aver messo naso nelle“incompiute”, affidando la ricognizione e lesoluzioni a una task force. A proposito, lo spar-tito incompiuto di Schubert s’intitola“Scherzo”.

BIONDO APE

Macrì aifanghi di

Antonimina

Le incompiute di Siderno

La roccelleseClaudia Macrìaggredita a Roma

L’imperatore degli ovoli

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la Riviera

3) SIDERNO: GUASTO IN VIA PIROMALLIE LA CITTÀ RESTA SENZ’ACQUA

1) SAN LUCA: RAGAZZA IN GRAVICONDIZIONI DOPO INCIDENTE

2) SIDERNO: BECCATI CON 25 KG DICOCAINA

5) IDENTIFICATA LA DONNA TROVATACARBONIZZATA SULLA SPIAGGIA DIBRANCALEONE

6) I BIG DI HOLLYWOOD IN CALABRIAPER UN COLOSSAL

8) CHIUSURA DI UN TRATTO DELLA SS.106 DA MARTEDÌ A VENERDÌ

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) SERVIZIO TG1 SUL LAVORO FEMMI-NILE NELLA LOCRIDE. TOTO LOGOZ-ZO:«SCORRETTA LA GIORNALISTA»

ALTRI TEMPI di Domenico Logozzo

Quando nel 1966 il mini-stro dei Lavori Pubblici,on.Giacomo Mancini,promise e fece realizzarein 3 mesi i nuovi edificiscolastici per le elemen-tari "Nunziata" e"Antonio Candido",dopo che le vecchiestrutture erano statedichiarate inagibili.“L'edilizia scolastica e'una priorita' - disse ilgrande leader della sini-stra italiana- e con leopere realizzate aGioiosa Jonica in temporecord, abbiamo dimo-strato che la Calabria

vuole uscire dall'isola-mento e ha tutte le cartein regola per farcela”.L'ottimismo della volon-ta' di Mancini purtropponon ha trovato quellacontinuita' operativanecessaria per la svolta eoggi la Calabria e' fanali-no di coda del Sud delSud. Nelle foto: l'inter-vento di GiacomoMancini nell'affollatocortile delle ElementariNunziata. Al suo fianco ilsindaco di GioiosaJonica, prof.FrancescoLogozzo, ed il senatoredi Palmi Marazzita.

7) GIOIOSA JONICA: ANCHE MARCOVUOLE FREQUENTARE LA SCUOLASUPERIORE

Sempre più abbandonate, tra i con-trafforti collinari o lungo la linea dellacosta, le rotaie calabresi sono unpallido ricordo di volontà unitarie.Sferragliano i nostri treni passandoda stazioni smarrite divenute covo diserpenti, scorpioni e desperados,convogli che riportano al bianco enero, a De Gasperi e Togliatti, ogniora (forse) ne passa uno, ogni gior-nata per le migliaia di pendolari-stu-denti-viaggiatori è una epopeawestern, e le vacche e i buoi e qual-che pistolero, e mancano i Sioux pertrasformarle in una attrazione esoti-ca e turistica, con i politicanti localipronti a tagliare nastri per le novità, ea restare muti di fronte allo sfascio.Qualche tempo ancora, e anchequesto finirà.

La politica dei fatti

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Negato il diritto allostudio di Nicola Romeo

Niente liceo per un 18enne down

Nicola Romeo, bambino disabile, non hapotuto iniziare il suo anno scolastico insiemeai suoi compagni a causa della mancanzadella fornitura di un seggiolone “speciale”per uso scolastico. I genitori in protesta sin dal primo giorno discuola, si ritirano perchè a quanto parel’Amministrazione Comunale si è già attiva-ta a disporre l’ordine del seggiolone speciale.

LOCRI

Marco diciottenne con sindrome didown esce dalla scuola secondaria diI grado e non viene iscritto allasecondaria di II grado nonostante lerichieste avanzate dai genitori. Pareche il motivo sia da individuare nelfatto che abbia già compiuto 18 anni.I genitori chiedono con forza cheMarco possa frequentare il primoanno del Liceo. Un diritto che gli èstato negato.

GIOIOSA JONICA

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Ferrovie calabresi

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 06

La Valle di Mino Muià srl opera nel settore alimentare. La nostra specialità, oltre a quella suina e avicola, è la carne bovina. Proveniente dall'Italia ma anche dalla Francia, vienerigorosamente controllata e certificata. Il nostro obiettivo è quello di soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti, proponendo qualità e freschezza a prezzi invidiabili. Disponiamodelle migliori marche per quanto riguarda salumi, prosciutti, mortadelle, formaggi e tutto quanto concerne il settore alimentare, siamo, infatti, rivenditori autorizzati Fiorucci,azienda leader nel settore dei salumi, e di altri marchi quali Levoni, Latteria Soresina, Galbani, Lenti, Prealpi, Salumificio Geca, Salumificio Sila, Caseificio Ernesto Frau Sardegna,ecc. Altro punto di forza è la nostra sede, situata in contrada Dragoni di Grotteria (RC), proprio vicino allo svincolo della superstrada Jonio-tTrreno, posto strategico che perme-tte ai nostri mezzi di coprire, in tempi relativamente bassi , tutte e due i litorali calabri.

Il nostro obiettivo?soddisfare ogni esigenza dei nostri clienti

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 07

LA RIVIERA

Ad un mese dalla scomparsa – saràricordato nella sede della massimaAssemblea elettiva della Calabria – ilprofessore Pasquino Crupi, convintomeridionalista, espressionedell’intellettualità calabrese, fra imaggiori studiosi della storia dellaletteratura della nostra regione.L’iniziativa si terrà lunedì prossimo 23settembre alle ore 10.30 nella sala“Giuditta Levato” di PalazzoCampanella.Parteciperanno il Presidente delConsiglio regionale della Calabria,Francesco Talarico e il Presidente dellaGiunta Giuseppe Scopelliti.All’incontro – che sarà moderato dalgiornalista Mimmo Nunnari, portavocedel Presidente del Consiglio –interverranno Ilario Amendolia eRosario Condarcuri, rispettivamenteeditorialista ed editore de “La riviera” –periodico di cui Crupi fu direttore – eGiuseppe Bombino Presidente dell’EnteParco Nazionale dell’Aspromonte.Giornalista pubblicista, docente,

prorettore dell’Università per stranieri“Dante Alighieri” di Reggio Calabria, ilprof. Pasquino Crupi ha scritto numerose

opere sul Mezzogiorno. Da ultimo, “Laquestione meridionale al tempo delladiffamazione calcolata del Sud”.Annunciando l’iniziativa il PresidenteTalarico ha commentato: “È doverosorendere omaggio ad uno scrittore egiornalista brillante che è riuscito ascandagliare la storia meridionaleaprendo il varco nella storiografiaufficiale ad interpretazioni inedite e anuove chiavi di lettura sulle condizioni diarretratezza e di sottosviluppo delMezzogiorno”.

LUNEDÌ 23 IN CONSIGLIO REGIONALE

Fare de “la Riviera”una grande famiglia

L’EDITORIALEL’EDITORIALE

Un'informazione “onesta” evicina alle “necessità” dellepersone. E' questo l'impegnoche prendo con tutti voi,nell'assumere la direzionede” la Riviera”. Lo declineròattraverso le diversepiattaforme in cui l'aziendasi articola, ossia nella formadel giornale cartacea, delsito internet edell'applicazione web,avendo sempre come“riferimento” tre paroled'ordine : tempestiva,credibilità ed autorevolezza.Fare meglio ciò che è già benfatto sarà un obbligo e viassicuro che subentrarenella direzione delsettimanale , al grandissimoprof. Pasquino Crupi, nonsarà cosa semplice. Però èproprio questo l'aspetto piùstimolante della “sfida” cheattende me, e con me, laredazione. Una sfida ,peraltro, che, da una parte,prevede nuovi e importantiinvestimenti del gruppoeditoriale sulle nuovetecnologie, rafforzandoancora di più quellavocazione all'innovazioneche da sempre necaratterizza l'attività, e,dall'altra, si pone l'obiettivodi dare voce agli abitantinon solo della provinciareggina ma della Calabriatutta, affinchè i loroproblemi possano arrivarenei luoghi dove si prendonole “decisioni”, facendo inmodo che queste “decisioni”rispondano alle loroaspettative. Per questaragione, troverete unacrescente attenzione verso itemi della politica“meridionalista” (nel solcotracciato dagli illustripredecessori Nicola Zitara e

Pasquino Crupi) ma nonmancheranno le notiziedell'economia e delle

politiche economiche , dueversanti che, più degli altri,condizionano, in questa fase,la vita quotidiana deicalabresi. Tutto questo,ovviamente , senza far veniremeno il dovere d' informarvisu tutto quello che accade inCalabria, in Italia e nelmondo, magari, alzandoanche l'asticella. Essere ognigiorno in redazione sarà ilmodo migliore per assolvereall'incarico che mi è statoaffidato dall'amico RosarioCondarcuri. Cercheremo disvolgerlo, come redazione,dando a tutti i nostriaffezionati lettori lapossibilità di poterintervenire direttamentesulle questioni sociali piùrilevanti, cercando, ovepossibile, di creare unasinergia che possa abbatteregli steccati che spesso hannodiviso la categoria deigiornalisti dai cittadini,facendo, de “la Riviera”, unasola grande famiglia .

«È doveroso rendere omaggioad uno scrittore e giornalista

brillante che è riuscito ascandagliare la storia

meridionale aprendo il varcoad interpretazioni inedite»

In ricordo di Pasquinodi Antonio Tassone

Continueremo la nostra battaglia

L’EDITORIALEL’EDITORIALE

di Ilario Ammendolia

Quantomeno per noi del giornale “La Riviera” Pasquino Crupi è, e sarà,insostituibile ma, anche in Suo nome, abbiamo il dovere di andare avanti econtinuare le Sue e le nostre battaglie. La proposta rivoltemi dall'Editore disvolgere il ruolo di direttore editoriale del giornale mi onora, ma debbo premettereche io non sono un giornalista e che non sono neanche scritto all'albo. Questotuttavia sarebbe l'ultimo dei problemi, molto più seri sono i miei dubbi e la miaassoluta consapevolezza di essere inadeguato a dirigere “La Riviera” dopo NicolaZitara e Pasquino Crupi.Ci proverò, sia pure solo per l'aspetto “politico” e fidando sulla collaborazionedelle tante intelligenze che ci sono nella nostra Locride ed oltre.. Avrò un'unicaambizione: essere degno di chi mi ha preceduto e continuare con maggioreimpegno la battaglia che abbiamo intrapreso nel solo ed esclusivo interesse delnostro popolo. Posso assicurare che in questo impegno ci metterò dentro tutto ilmio entusiasmo che coniugherò come sempre ad una doverosa umiltà.

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 08

Parlandodi...

ILARIO AMMENDOLIA

La nuova caserma dei carabinieri diLocri è stata inaugurata alla presenzadelle massime autorità civili e militaridella Calabria. Si notavano sul palco irappresentanti del governo, il presiden-te della Regione, il presidente dellaProvincia, numerosi consiglieri regionalie quindi i sindaci della Locride.Tutto bene e tutto giusto. Legittima lasoddisfazione del comando carabinieriper una sede più decorosa così comequella del sindaco della città.Ritengo opportuno che una classe diri-gente si senta gratificata quando un’ope-ra pubblica completa il suo iter e vienemessa a disposizione della comunità.Tutto bene... ma con una sommessaosservazione: la Locride è terra di operepubbliche ferme da qualche decennio,di fondi perduti, di soldi mai spesi, di

enormi ritardi. Emblema di tutto ciò è lastatale 106, dove, in alcuni tratti i lavorisono fermi da un ventennio. Fermi nonostante il costo di vite umanee nonostante le strozzature che rendonoimpossibile il traffico sulla statale 106.Ma non è tutto!A pochi metri di distanza del luogo incui è stata costruita la caserma ci sono icantieri del tribunale il cui finanziamen-to risale ad oltre un decennio fa e non misoffermo sui 25 milioni stanziati alComune di Locri dopo il delitto“Fortugno” e dei quali non è stata spesoneanche un euro.La Locride è in abbandono ed è statacancellata da tutti i calendari regionali enazionali. Le trombe che suonano per qualchefinanziamento cartaceo non possonooscurare il disastro che ha fatto dire alVescovo Morosini “lascio una Locride

in condizioni peggiori dal momento delmio insediamento”.Tutto da noi parla di una recessione anti-ca, risalente a ben prima dell’attuale crisieconomica, e che lascia segni di devasta-zione e di rovina ovunque.Ho già scritto che la Locride nell’interafascia tettonica calabrese è il punto dimaggiore attrito, che si coglie nei cantie-ri chiusi, nelle serre abbandonate, nell’a-gricoltura strozzata, nelle attività pro-duttive bloccate, nei lavori pubblici cheprocedono con la velocità di una lumacanana.Almeno ci fosse un minimo di indigna-zione. Abbiamo subito l’ulteriore tagliodi due treni senza neanche un grido disdegno.In questo contesto per le autorità rap-presentate sul palco a Locri nasconodelle nuove e grandi responsabilità.Queste “autorità”, o parte di esse, non

possono essere presenti solo a qualchetaglio del nastro e poi girarsi dall’altraparte e far finta di non vedere fondi chesi perdono, lavori fermi da decenni, esoprattutto la mancanza di una qualsiasiprogettazione. Hanno il dovere di con-vergere su un disegno positivo di questaterra. Qualche anno fa - ma sembra pas-sato un secolo - avevamo, come Locride,ottenuto alcuni tavoli di concertazionetanto a livello nazionale, e precisamentenel momento in cui è venuta il ministroCancellieri, tanto a livello regionale conun impegno solenne del presidenteScopelliti di un incontro a scadenze fisse.Sul tavolo avevamo messo il progettod’urto e la piattaforma elaborata unita-mente all’ANCI nazionale.Elaborare un documento è poca cosa,farlo diventare patrimonio di un popoloè cosa completamente diversa.La Locride deve innanzitutto recupera-

re la propria dignità!Non può abbassarsi a chiedere elemosi-ne e soprattutto deve acquisire la consa-pevolezza che le rare inaugurazionivanno benissimo, in alcuni casi sononecessarie, purché segua una tempra damuli di lavoro tale da convergere esbloccare situazioni che si vanno croni-cizzando.Ci pensino “le autorità”.La partita deve essere giocata “qui edora”. “Destra” e “Sinistra”, sigle sinda-cali, associazioni, debbono misurarsi suquesto terreno. Le parole le porta via ilvento. La classe dirigente non può esser talenei giorni di festa, nè può restare ancorapriva di passione e di un progetto radica-to nella gente, altrimenti la Locridediventerà sempre più anemica, ed ago-nizzando, lentamente andrà incontro undeclino senza fondo.

Le incompiute

COPERTINA

A pochi metri di distanza del luogo in cuiè stata costruita la caserma ci sono icantieri del tribunale il cui finanziamentorisale ad oltre un decennio fa e non misoffermo sui 25 milioni stanziati alComune di Locri dopo il delitto“Fortugno” e dei quali non è stata spesoneanche un euro. La Locride è inabbandono ed è stata cancellata da tutti icalendari regionali e nazionali.

Riflessioni inaugurali

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DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 09

la Riviera

ELEONORA ARAGONA

Scartoffie da compilare, progettazione, permessi daottenere, gare d’appalto, consegna dei lavori e rea-lizzazione opere. Ma tra l’avvio e il completamentodelle infrastrutture nella Locride possono trascorre-re decenni. E ripercorrendo le pluriennali vicende

legate alla realizzazione di alcune infrastrutture della zona neabbiamo avuto conferma: l’orizzonte è basso. Uno dei casi noti è quello del Tribunale di Locri in ViaCosmano. È dal 1992 infatti che è iniziato il percorso chedovrebbe portare un giorno, forse, a veder realizzato il nuovopalazzo di giustizia. Fu infatti nel 1992 che venne inviata dalComune della Locride la richiesta al ministero di grazia eGiustizia. Arrivato il sì del Ministero fu affidato il progetto.Sarebbero poi trascorsi 8 anni per ottenere un primo finan-ziamento di 20 miliardi di lire dallo stesso Ministero, la cifraperò non era sufficiente e così si ricorse ad un aiuto da partedella Regione che nel 2001 stanziò 2 miliardi e 500 milioni dilire. La telenovela continuò e tenne gli spettatori incollati alloschermo ancora per molti anni. Fu presentato e approvato ilprogetto, si passò quindi alla gara d’appalto che però fusospesa per sospette infiltrazioni mafiose. Quindi fu indettauna nuova gara con scadenza 13 giugno 2011. Fu l’8 febbraio2012 che avvenne la consegna dei lavori alla ditta e secondoquanto scritto nel bando 730 giorni dopo il Tribunale dovevaessere completato. Ad oggi, 22 settembre, sono trascorsi 592giorni, ne restano 138. Vedremo che finale ci riserveranno glisceneggiatori, ma i fan della serie credono fortemente in uncolpo di scena e in una nuova stagione.Con tutto il rispetto per il Tribunale di Locri, la regina delleincompiute rimane la statale 106. I lavori di ammoderna-mento che interessano i lotti di Roccella e da Locri adArdore sono ormai emblema di inefficienza e ritardi. L’iniziodei lavori è stato annunciato negli anni ’90 mentre la data finelavori è stata sovrascritta talmente tante volte che ormai èillegibile . Nei progetti la ss.106 dovrebbe diventare una quat-tro corsie, 2 per ogni senso di marcia, e permettere così uncollegamento scorrevole tra Puglia, Basilicata e Calabria. Manel tratto calabrese per il momento si tratta di un disegnoabbastanza lontano dalla realtà. E la sfiducia cresce. I lavoridi completamento del Megalotto 1, Locri, sono, secondo gliultimi aggiornamenti Anas, al 80%. La variante di Roccellaè stata proposta nel lontano 1991 e doveva essere consegna-ta entro il 1994, ma di anno in anno e per diverse vicissitudi-ni siamo giunti al 2013 e ancora non è stata inaugurata.Secondo gli ultimi proclami di Anas e amministrazione roc-cellese la variante dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, esse-re consegnata dal Consorzio Cooperative Costruzioni(CCC) entro agosto 2014, esattamente a distanza di 540 gior-ni dalla consegna dei lavori, avvenuta il 16 febbraio 2013.Vedremo anche in questo caso se con i lavori completati peril 93% riusciranno ad escogitare un altro avvincente intoppoper prorogare ulteriormente l’epopea ss 106-variante diRoccella.Questi sono solo due delle incompiute celebri e longeve dellaLocride, ma avremmo potuto parlare anche dell’ammoder-namento della Jonio-Tirreno, della Bovalino-Bagnara, delPorto di Roccella, dei depuratori consortili, dell’ospedale diGerace, ecc.

RITARDI SS.106 E NUOVO TRIBUNALE DI LOCRI

Chi è senza peccatoPonga l’ultima pietra

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Polaroid

PRIMO PIANO

Omicidio Ieraci Ad un mese dal delitto non ci sono sviluppi, non è stato dato un perché all’omicidio del panettiere sidernese né è stato individuato l’assassino. Le forze dell’ordine, danoi elogiate lo scorso anno, non hanno risposte.

ANGELO NIZZA

Edunque che ne è del delittoagostano di Ciminà? Giàperché la montagna che hainghiottito Vincenzo Ieraci

resta buia e impenetrabile. AVillaggio Moleti, sullo Zomaro, ilkiller ha sparato. Forse voleva colpi-re il compagno di viaggio del panet-tiere di Siderno, cioè il consiglierecomunale di maggioranzaDomenico Ieropoli, già noto alleforze dell'ordine. Questo registra lacronaca, corroborata da fonti investi-gative. Il resto, l'autore e il moventedi un omicidio all'uso di una volta,fatto di appostamenti e di subitaneaefferatezza, permangono nebulosi,indecifrabili. Ci avevano abituatobene carabinieri e polizia, l'annoscorso, quando i crimini estivi sonostati risolti in un battibaleno. Agguatimortali e raid vandalici e “agricoltu-ra” fuorilegge: tutto ha avuto unesito positivo per la giustizia, conbuona pace per le vittime e per i lorocongiunti. Si è cominciato a Platì,all'indomani di ferragosto. Prima col32enne Antonio Garreffa freddatodal cognato Pasquale Perre, 41 anni,come tragico epilogo di una litefamigliare e, poi, con il sequestro diuna piantagione di canapa indiana.Nel primo caso, lo sparatore è statoarrestato dai militari dell'Arma;quanto alla droga, a seguito del blitzi giovani coltivatori sono stati identi-ficati e fermati. Un volto ha avutoanche il vandalo che ha danneggiatoquaranta autovetture a Siderno, il 27

agosto: è stato individuato grazie alletelecamere a circuito chiuso presentiper le strade oggetto della folle scor-ribanda. E un nome, VincenzoDimasi, è stato assegnato all'appenamaggiorenne che il giorno seguente,a Monasterace, ha esploso un colpodi pistola in bocca al funzionariodella Regione Calabria FerdinandoIellamo. Infine, l'ultimo del mese,nella Piana di Gioia, dove le abitudi-ni sono assai comuni a quelle dellaLocride, lo Stato ha fatto luce sul fat-taccio di Rizziconi. Un padre e duefigli uccisi: Remo Borgese e i suoiAntonio e Francesco. L'omicida èstato Francesco Ascone che ha agitoper questione di donne. Il raccontoche viene fuori riavvolgendo il nastronarra di crimini a volte parecchiocruenti, per i quali, tuttavia, pare chela 'ndrangheta centrasse poco onulla. Perlomeno, non in manieradiretta. Nel giro di un'estate, la storiasi ripete, si fa fuoco e si muore. Nonsi sa quali conti si son dovuti regola-re, non si sa stavolta per quali motivid'onore (liti, prepotenza, mogli efiglie…) quel 25 agosto il commandoha agito, provocando nel parapigliala fine di un uomo. Ma a differenzadella passata stagione, il rebus nonconosce soluzione né pare che esista-no ipotesi verosimili e percorribiliper l'archiviazione del caso. A menoche gli inquirenti non ci stupiscanoancora una volta, avendo già in serboi segreti del macabro trucco, riba-dendo così impareggiabile coraggioe fine perizia.

Chi ha premuto quel grilletto?

Nel giorno in cui la chiesa fa memoria di sant’ Agostino,la Comunità Sidernese ha dato l’ultimo grande salu-to al suo compaesano Vincenzo Ieraci scomparsotragicamente e prematuramente nel pieno vigore

della sua vita.Ha celebrato il rito delle esequie il parroco don Massimo Nesci,nella chiesa di santa Maria dell’Arco, gremita di amici che sisono stretti intorno alla famiglia in questo momento di immen-so dolore.Vincenzo, primogenito di sei fratelli, rimasto orfano di padremolto piccolo, aveva saputo, insieme alla sua cara mamma Tita,prendersi cura della famiglia e contribuire ad aprire ad ognunola strada nel mondo del lavoro. Un lavoro dove si guadagna ilpane quotidiano col sudore della propria fronte, in questa durama bella, per chi la sa amare, terra di Calabria.Vincenzo viene sottratto violentemente all’affetto dei suoi cari,la moglie Silvana e ai suoi tre figli, Rocco, Pietro e Luca, insp-iegabilmente. Solo la fede, come sottolineava opportunamentedon Massimo, nella breve ma incisiva omelia, solo la fede nellarisurrezione e nella misericordia del Signore, può alleviare undolore così grande e dare coraggio per andare avanti. La fede ci vien donata da Dio, come la vita, che è un donoprezioso, da custodire ed amare, nel pieno dei diritti umani,diritti che sono venuti a mancare per Vincenzo, e per quanti lohanno conosciuto e che hanno versato le loro lacrime di dolore. Lacrime segnate sul volto dei ragazzi allievi di Vincenzo dalquale prendevano lezioni di equitazione, condividendo la stes-

sa passione per i cavalli.Lacrime di dolore che con l’aiuto di Dio possono convertirsi inlacrime di perdono: questa è stata la preghiera che donMassimo ha elevato sulla mensa dell’altare dove Gesù diventapane spezzato e cibo che si dona.E il pane è segno di pace, una pace che può venire solo daCristo che ha dato la vita per la salvezza di tutti; e Vincenzo las-cia ai presenti, come suggerisce il celebrante, il profumo delpane che lo ha accompagnato nella sua lunga carriera, paroleriportate dal testo della Sapienza (Sap 4, 7-15) di cui amiamotrascrivere l’intero passo:“Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.Vecchiaia veneranda non è la longevità, ne si calcola dalnumero degli anni; ma la canizie per gli uomini sta nella sapien-za; vera longevità è una vita senza macchia. Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra pecca-tori, fu trasferito. Fu rapito, perchè la malizia non ne mutasse i sentimenti e l’in-ganno non ne traviasse l’animo, poiché il fascino del vizio detur-pa anche il bene e il turbine della passione travolge una mentesemplice. Giunto in breve alla perfezione, ha compito unalunga carriera. La sua anima fu gradita al Signore; perché egli lo tolse in frettada un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere;non riflettono a questo fatto che la grazia e la misericordia sonoper i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.”

Silvana Stalteri

L’Eucaristia Pane spezzato...

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Il ricordo

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U sapìavu ca a Calabria è na terra sismica? Epuru a Sicilia? Bonu, e puru i l’Abbruzzu a jiripe sutta, cioè tuttu u territoriu i l’ex regno delledue Sicilie. ‘Nto 1783, esattamenti u 5 febbraiu,na scossa i terremotu distruggìu na randi partidu territoriu i l’interu imperu, e sulu ‘ntaCalabria si ‘ndeppiriu 30.000 morti. Ora vui vipenzati ca ancora mo ‘ndi portamu i danni (tipocu’ terremotu i l’Aquila, chi doppu decenni nonficiru nenti?Mica era l’Emilia Romagna! CaL’abbruzzu è sud). Eh no, cari lettori. Ferdinando IV ci tenìa o’regnu e attivàu subitu nu pianu i soccorsu ericostruzioni di zoni martoriati, cercandu puruu trova metodi innovativi ‘nta costruzioni di casinovi, pemmu evita u si ripeti nata vota nu disa-stru comu a chigliu. A prima cosa chi u rre ficifu u m’alloggia i superstiti ‘nta baracchimomentaneamenti,a secunda fu a bonifica duterritoriu e a ricostruzioni di centri urbani,spessu rilocalizzati a na via menu a rischiu

sismicu. Pemmu cogghi i sordi Ferdinando IVfici na cosa chi sulu mu si penza mò, ti manda-nu o’ mpernu: istituìu a Giunta da Cassa Sacraa Catanzaru, (chi era già capoluogo da CalabriaUltra) e misi all’asta i beni da chiesa pe’ terre-motati. E fu tandu chi si trovàu nu metodu icostruzioni chi consistìa u si jungi cementu elignu, pemmu si duna cchù elasticità di mura.Dui terremoti si ‘ndeppiru cchju avanti, ‘nto1851 e 1857, ma u cchiù spaventosu fu chigliufamosu di 1908 chi distruggìu Riggiu e Messina.Si potti vidiri ca molti di “novi” costruzioni fattidi Borbone restaru ‘mpedi, e atti cattiru, specipe’ via di maremoti chi si ‘ngoiaru tuttu u strit-tu cu 3 ondi ca a cchiù arta fu a terza ed era atra15 metri .Vi immaginati n’onda i 15 metridavanti a vui? Beh, cocchi casa resistìu ‘mpedi.Ed era costruita cu i normi anti sismici ideati il’ingegneri borbonici. Ma chiglia era già Itagliadù 1861, e i geni itagliani decidìru u abbando-nanu i legislaturi anti sismici di Borbonepemmu u sunnu sostituìti cu chigli “itagliani”?Eh si, comu potiti vidiri, pe nui fu n’affari i chi-gli bboni veramenti u passamu i nu patruni an’attu, pecchi chistu succedìu.

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BRIGANTI

Leggi antisismiche ai tempi di Borbone

BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO

‘Nto 1783, esattamenti u 5 febbraiu, na scossa i terremotudistruggìu na randi parti du territoriu i l’interu imperu.Ferdinando IV ci tenìa o’ regnu e attivàu subitu nu pianu isoccorsu e ricostruzioni di zoni martoriati, cercandu puru utrova metodi innovativi ‘nta costruzioni di casi novi, pemmuevita u si ripeti natta vota nu disastru comu a chigliu

L'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria promuove unamanifestazione d'interesse per la partecipazionealla Biennale dei Sapori e dei Territori, dal 26 al29 ottobre a Venezia. Per le aziendeagroalimentari reggine su www.provincia.rc.it ilmodulo per aderire a “Gusto”.

Un prodottodi “Gusto”L'Assessore Provinciale all'Agricoltura,Gaetano Rao, continua il suo lavoro dirilancio e promozione del territorio epromuove una manifestazione d'interes-se per la partecipazione a “Gusto -Biennale dei Sapori e dei Territori”,rivolta alle aziende agroalimentari ope-ranti nel territorio della Provincia diReggio Calabria. L'evento fieristico,programmato dal 26 al 29 ottobre aVenezia, è una vetrina importante perprodotti biologici e biodinamici, prodot-ti tipici, dietetici ed equo solidali, chesposano, dunque, la filosofia dell'agri-coltura eco compatibile. L'evidente spe-cificità della Fiera veronese, determinache, possono partecipare, esclusivamen-te, aziende produttrici di prodotti tra-sformati a marchio “Biologico”, di pro-dotti a marchio di tipicità riconosciuto(Igp, Dop, Igt, Doc) ed i prodotti a fortelegame territoriale che etichettano conmarchi collettivi nazionali e territoriali,quali P.A.T., Presidio Slow Food,De.c.o., Prodotto del Parco e simili. Leaziende che intendono aderire allamanifestazione d'interesse, dovrannocompilare un modulo, scaricabile dalsito www.provincia.rc.it e farlo pervenireentro il 27 Settembre 2013, all'indirizzoindicato nell'apposita domanda di parte-cipazione. Sulla base delle domande di

adesione, pervenute al SettoreAgricoltura della Provincia di ReggioCalabria, soltanto dieci aziende agroali-mentari saranno selezionate, le qualirispondono ai requisiti di ammissionerichiesti. L'esperienza maturata e lestrategie di pianificazione di marketingaziendale e territoriale, già avviato con ilbrand collettivo “Reggio Calabria, pro-vincia Enoica”, confluiranno nell'allesti-mento del “pacchetto servizi” offertoalle aziende partecipanti. Dagli spaziespositivi, all'incontro con i buyers, alleattività di comunicazione e promozione,e quant'altro possa aiutare le nostrerealtà imprenditoriali ad emergere nelpanorama agroalimentare di qualità.L'Assessore Provinciale Gaetano Raoinvita gli imprenditori a non lasciarsisfuggire un'occasione importante di pro-mozione delle peculiarità gastronomichelocali. “Mettiamo in mostra le eccellen-ze enogastronomiche, nella prestigiosavetrina del “Gusto” di Venezia, dove -spiega Rao - sfilano prodotti che identi-ficano un territorio e raccontano per-corsi culturali che garantiscono la loroqualità”. E' una kermesse rivolta agliamanti del cibo tipico e di qualità, allaquale sono invitati professionisti, pro-duttori e venditori selezionati del com-parto agroalimentare.

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LOCRIDE

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VOGLIA DI CAMBIARE

bene, a volte basterebbe semplice-mente che venisse usato. Ma da unpo' di tempo questo organismo èassolutamente inutile, invisibile,incapace di promuovere una qual-siasi iniziativa. Pur seguendo atten-tamente la cronaca politica nonriesco a ricordare chi è il presiden-te dell'assemblea dei sindaci,magari se ogni tanto si facesse sen-tire riusciremmo a ricordarne ilnome…Tutti bravi a lamentarsi che loStato ci ha abbandonato. Poi capi-ta che lo Stato si materializza persottolineare una delle poche espe-rienze amministrative interessantidi questo territorio, quella delSindaco Mimmo Lucano a Riace(che guarda caso non frequental'Assemblea dei sindaci visto chenon ha tempo da perdere), con laterza carica dello stato, ilPresidente della Camera deiDeputati Laura Boldrini e a partei primi cittadini di Benestare eGioiosa Ionica non si vede un rap-

presentante dell'Assemblea deisindaci, quel luogo in cui ci si batteper avere cariche che poi si scarica-no.E poi succede che a sottolineare labontà delle politiche di Riace arri-va anche un ministro del Governoin carica, Kyenge, e a parte ilpadrone di casa di sindaci locrideinemmeno l'ombra.Forse i sindaci locridei sono aller-gici a Riace perché un'esperienzaamministrativa di quel generepotrebbe mettere in evidenza igrandi fallimenti di altre ammini-strazioni?Bè, se l'assemblea dei sindaci devecontinuare a dare questo spettaco-lo desolante propongo di scioglier-la. Meglio non avere un organismocongiunto piuttosto che averneuno che a questo territorio fa soloun danno di immagine. Oppuredimettetevi ed eleggete rappresen-tanti più capaci.

Giovanni Maiolo

È nata SiderSiCambia, una nuova associazio-ne socio-culturale sidernese, creata da voltinuovi, giovani che hanno voglia di fare e dicambiare. L'associazione nasce dalla neces-sità di reprimere il lamento per tornare adagire, quell'agire che non viene mai accostatoalla nostra generazione. Ci vogliamo ripren-dere il nostro tempo e la nostra Sidernoattraverso una nuova rivoluzione culturaleche veda partecipi tutti. Abbiamo un sogno:quello di veder rifiorire la Riviera dei gelso-mini. E per fare ciò è necessario abbandona-re ogni tipo di etichetta, colori politici, mette-re da parte i fini egoistici, per riuscire adabbassare le barriere della diffidenza, ormaialte per retaggi del passato dai quali non riu-sciamo a districarci, perché troppo noti estrumentalizzati. Non è il nostro ego chevogliamo riempire di orgoglio ma quello diogni cittadino sidernese, ed è proprio perquesto che invochiamo alla partecipazione,perché ognuno di noi può essere la molecolache muove verso il cambiamento. Quello cheabbiamo in testa non è l'inseguimento di unfalso progressismo, non vogliamo abbando-nare le nostre radici, piuttosto desideriamoriappropriarci di tutte le nostre radici miglio-ri, solo così riusciremo a capire la bellezza ela poesia che questo paese emana.

Cari lettori non crediate che questo nostroottimismo sia dettato da utopie e illusioni,non stiamo nascondendo le nostre teste sottola sabbia. Siamo usciti allo scoperto e cisiamo guardati intorno, conosciamo benequelli che possono essere i problemi delpaese che amiamo. E' proprio la presa dicoscienza che ha risvegliato la nostra voglia diriscatto. Desideriamo quindi mettere daparte quelle decisioni che passano dal potere

senza competenza e riconoscere quelle chesono le nostre risorse, sfruttarle al meglio. Desideriamo riappropriarci di spazi pubblicinei quali sia possibile riaprire le porte delconfronto, ingrediente fondamentale per lacrescita personale. Le nostre due prime iniziative sono nate pro-prio dalla volontà di coinvolgere tutti, crean-do un senso di coesione e di appartenenza trai cittadini sidernesi.

Il concorso di fotografia "SiderSi..Scatta!"sorge dall'obiettivo di soffermare lo sguardodi tutti verso i nostri meravigliosi paesaggi,spesso dati per scontati. Abbiamo ricevutoun centinaio di foto: spiagge, mare, colline,cieli e cittadini. Scorci di un paese pieno diricchezza. La foto che più ha rappresentato ilnostro progetto è stata quella di MarcoStalteri, vincitore del concorso, che in modooriginale ha saputo immortalare una Sidernocalda, romantica e vivace, capace di dare ilbenvenuto a chiunque. Marco Stalteri è statopremiato con un buono libro da 50,00 euro.Abbiamo portato avanti un'iniziativa di tiposociale: una raccolta fondi destinata all'acqui-sto un defibrillatore, in favore della CroceBianca di Siderno. Un'iniziativa che ha vistopartecipi tutti, primi i commercianti siderne-si, i quali non si sono tirati indietro ma cihanno donato credibilità e insieme siamo riu-sciti a mettere da parte concorrenze ed egoi-smi per una causa comune.Ringraziamo i privati cittadini che hannospeso qualche minuto al nostro stand duran-te la festa di Portosalvo, questi cittadini nonhanno contribuito in modo acritico ad un'ini-ziativa di beneficenza ma si sono informati,hanno capito il senso profondo dell'iniziativa,ci hanno dato dei consigli, ci hanno ricordato

che la strada è lunga e piena di ostacoli e,nonostante ciò, hanno creduto in noi. Graziea voi, commercianti e cittadini, abbiamodonato un assegno da 2800 euro alla CroceBianca, insieme abbiamo contribuito all'ac-quisto di un defibrillatore, insieme abbiamocreato partecipazione, rispolverando il valoredell'altruismo.Vogliamo ringraziare anche quei cittadiniche si sono mostrati diffidenti. Il nostro rin-graziamento ha un senso, non è follia.Sappiamo da dove nasce la diffidenza di alcu-ni. È una sfiducia lecita, dilagante che inte-ressa tutte le forme di potere che hannoaccompagnato Siderno, dalla scuola alla poli-tica, dalla pubblica amministrazione alleforze dell'ordine. Corruzioni ed egoismi chehanno portato ad una guerra "tutti controtutti". La vostra sfiducia è data dalla sospetto-sità che ogni cosa creata da strutture socialisia messa in atto in modo utilitaristico. La sfi-ducia e il sospetto nascono dalla paura diripercorrere strade che ci hanno fatto male.Ma la paura la prova solo chi si sente impo-tente, chi crede di non avere risorse per fron-teggiare il contesto. Non crediamo di esseredei super eroi, solo insieme a voi possiamorealizzare il nostro cambiamento.

Ilenia Maria Barbaro

Scioglietel’Assembleadei sindaci

Nuovo ambizioso traguardo per Telemia

SiderSiCambia si presenta ai cittadini

Se l'assemblea dei sindaci devecontinuare a dare questo spettacolodesolante propongo di scioglierla.Meglio non avere un organismocongiunto piuttosto che averne unoche a questo territorio fa solo undanno di immagine.

Nuovo ambizioso traguardo è stato raggiuntodall'emittente Telemia, visibile al canale 85. Latv nata a Roccella Jonica continua a collezionareun successo dopo l'altro e, dopo la briosa pro-grammazione estiva che ha visto protagoniste lepiazze calabresi, è pronta ad inaugurare unanuova e variegata stagione televisiva. La Tv deidue mari, sin dal momento in cui, pochi mesi fa,ha allargato il proprio bacino d'utenza a quasitutta la Calabria, si è dimostrata determinata ascalare la classifica delle tv regionali più seguite.Stando agli ultimi dati Auditel, relativi al mese diAgosto, rispetto al mese di Giugno, Telemia haraddoppiato i propri ascolti, confermando edincrementando così il successo fin qui ottenuto.Telemia con 698 punti si conferma infatti terzaemittente televisiva calabrese per ascolto medioriferito al semigiorno. Un risultato straordinariosoprattutto considerati i pochi numeri di ascoltoche attualmente la separano da Calabria tv eVideo Calabria, piazzatesi rispettivamente alprimo e secondo posto. Telemia consolida cosìil ruolo di primo piano rivestito nel panoramatelevisivo calabrese. Soddisfazione a tal propos-ito è stata espressa dall'editore GiuseppeMazzaferro che insieme allo staff giovane edinamico promette un futuro ricco di novità.Quest'estate, come di consueto, l'attenzione èstata rivolta al territorio e alle tante iniziative chehanno popolato le piazze calabresi. Attenzioneal territorio è assicurata anche per la program-mazione televisiva invernale. Lunedì scorso èripartita infatti la messa in onda del program-ma“Tuttincampo”, lo stesso che, anchequest'anno, mostrerà ai telespettatori azioni, fer-menti e talenti di scena nei principali campi

sportivi. Ripartito alla grande anche l'amatissi-mo appuntamento con “Lineaperta”. L'annualeedizione ha aperto i battenti da Piazza Colonnedi Roccella Jonica con una partecipata quantochiacchierata puntata dal titolo “Uomini delleistituzioni: dai magistrati ai politici” che ha vistola partecipazione dei magistrati GerardoDominijanni e Rocco Cosentino, oltre che delsenatore Sisinio Zito e degli onorevoli AngelaNapoli e Aurelio Misiti. Il tema, che non harisparmiato il dibattito sulla questione delloscioglimento per mafia di molti comuni calabre-si, è stato approfondito nel salotto della giornal-ista Maria Teresa Criniti che anche per l'annualeedizione ha annunciato di voler portare all'at-tenzione pubblica temi e problematiche roven-ti affrontate, come sempre, grazie al contributodei vari ospiti presenti in studio e tenendo poisempre ben presente la voce dei cittadini in col-legamento dalle piazze della regione. Siattende, tra gli altri, anche il ritorno di “Radici”,format incentrato sulle tradizioni popolari.Infine una newentry: una sorpresa domenicaledi tutto rispetto. Sugli schermi di Telemia appro-da infatti “Finalmente è domenica”, nuovo con-tenitore domenicale che intratterrà i telespetta-tori con giochi, discussioni, musica e tanto altroancora e avrà come obiettivo quello di innalzareancor più la già eccellente media di ascoltidomenicali. Sono queste solo alcune dellenovità che caratterizzeranno la nuova stagionetelevisiva di Telemia. La direzione dell'emittentee lo staff tutto sono determinati ad affrontarequesta nuova sfida puntando ovviamente allavetta della classifica.

Redazione di Telemia

TelevisioniFATECI UN FAVORE

Ho sempre creduto che bisognafare rete, che per essere più fortibisogna unirsi, che se tante voci simettono insieme e riescono a par-lare unitamente quella voce si sen-

tirà di più. Per questo credo chel'assemblea dei sindaci dellaLocride sia un organismo utile peril territorio, quando viene usatobene. Può anche non essere usato

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La Riviera

REFERENDUM RADICALI

Giovedì scorso si sono raccolte le firme deireferendum radicali a Siderno. Noi riteniamosia civilmente importante partecipare.Si parla spesso dell'abisso che separa la gentecomune dalla politica e dalle Istituzioni InCalabria la frattura è particolarmente eviden-te per l'incapacità della “classe dirigente” disincronizzarsi con la gente.Sabato 14 settembre i radicali, con l'onorevoleRita Bernardini, erano a Platì, piccolo paesedell'Aspromonte, per raccogliere le firme peri 12 referendum proposti dal partito radicale.Giovedì la raccolta di firme è stata a Siderno.La gente si mette in fila per firmare, sonouomini, donne, ragazze e giovani. Le firmesinora raccolte a Platì sono circa cinquecento,sabato, in una sola ora, hanno firmato in 118,due per ogni minuto.Si dirà: Platì è un paese di ndrangheta edhanno firmato perché sei dei dodici referen-dum riguardano la giustizia. Analisi sbagliata e fuorviante. La gente di Platì si è armata della sola carta d'i-dentità rilasciata dalla Repubblica Italiana, haraggiunto la piazza centrale del Paese e, allaluce del sole, ha esercitato un diritto costitu-zionale.

Io non so quanti tra coloro che hanno firmatosono uomini di ndrangheta, né mi interessasaperlo, so per certo che ho assistito ad unapagina di democrazia partecipata.So che quel giorno le persone di Platì si sonosentiti cittadini della Repubblica, orgogliosi diesercitare un loro diritto mentre, per decenni,la politica a Platì si è presentata a fari spenti esolo per chiedere il voto . So che hanno deci-so di essere protagonisti del proprio destinoriappropriandosi di una “sovranità” che nonsono più disponibili a delegare.È comodo fare politica nel Palazzo, è ancorapiù comodo presentare qualche stupida inter-rogazione parlamentare quando si procede adun ulteriore taglio di quattordici treni nellanostra Regione. È confortevole esser presential taglio del nastro di una opera pubblicacostruita con qualche decennio di ritardo cosìcom'è facile fare annunci che non avrannoalcun seguito.Se questa è la politica perché sorprendersi chela gente ne prenda le distanze?Possibile che si è così ciechi da scambiare lapolitica con le vicende personali di Berlusconi,o con i destini di Renzi, Bersani, o Cuperlo?Sono passati sette mesi dalle ultime elezioni,

non un solo parlamentare della Repubblica,eletto in Calabria, ha sentito il bisogno direcarsi nei paesi con i consigli comunali scioltiper mafia per discutere con la gente e capire,innanzitutto da loro, cosa sta succedendo.La gente ha tanto bisogno di riprendersi lapropria sovranità.Se degradiamo questa gente nei nuovi lebbro-si, negli appestati del nostro tempo, perchésorprenderci se odiano lo Stato, le istituzioni,la politica?Eppure questi Paesi sono nostri, più sonoammalati più li dobbiamo sentire nostri. Se

oggi una sola persona viene lasciata al suodestino, domani un intero popolo sarà in peri-colo.Certo, qualcuno dirà che nei paesid'Aspromonte si possono fare brutti incontri,(mi verrebbe da dire non peggiori di quelli chesi fanno nei palazzi del “Potere”), ma la demo-crazia si costruisce giorno per giorno tra lagente, partendo dai luoghi in cui la sofferenzaè più acuta .Rifugiarsi nell'antimafia di maniera è vileprima che inutile, e non è un caso che il vesco-vo di Locri, monsignor Morosini, nel momen-

to in cui s'è congedato da quello che per cin-que anni è stato il “suo” popolo, abbia sentitoil bisogno di ammonire «non fatevi ammalia-re dall'antimafia di professione».Se oggi qualcuno pensa di fare dei paesidell'Aspromonte una riserva indiana, affidatae vigilata dalle forze dell'ordine, sappia chepasseranno pochi anni e lo stesso destino avràl'intera Calabria e progressivamente l'interoSud.Storicamente la nostre classi dirigenti hannoavuto come tratto distintivo la viltà che sisostanzia con la “fuga” dalla linea del fronteed il comodo attendarsi nelle retrovie a curar-si dei loro interessi particolari, indifferenti aldestino di coloro di cui dovrebbero essere l'e-spressione.Oggi più che mai la “questione calabrese” èsoprattutto questione di classe dirigente chenon può essere nominata e legittimata daRoma bensì espressione della sofferenza edella voglia di riscatto del nostro popolo. APlatì, è stata scritta una timida pagina, ma percomporre il libro c'è ancora tanto da lavorare.

I.A.

Un recente studio a cura dell'ANCI(Associazione Nazionale Comuni Italiani) haevidenziato alcune positività fattuali delleUnioni dei Comuni: la cosiddetta “intenziona-lità parsimoniosa”, cioè Comuni che sannofornire servizi senza sprecare le risorse pubbli-che; la crescita dell'attenzione e dell'impegnoverso i territori; lo sviluppo e l'implementazio-ne del senso di comunità; l'effetto del localvalue, vale a dire una percezione minore dimarginalità e di perifericità; il rafforzamentodella classe dirigente, votata al bene comune eal futuro. L'Unione dei Comuni è un ente locale disecondo grado costituto da due o più comuniper l'esercizio associato di alcune funzioni,regolarmente disciplinato dal Testo Unicodegli Enti Locali. È una forma di governo ter-ritoriale in continua ascesa, sempre più diffusasul territorio (370 in tutt'Italia, 10 in Calabriama ancora nessuna esperienza nella nostraprovincia), finalizzato al duplice risultato dimigliorare servizi e funzioni pubbliche e dirafforzare la democrazia municipale di cui èintessuta la storia italiana. Con vantaggi dinatura economico-finanziaria di immediataagibilità (molte Regioni hanno già votato nor-mative incentivanti a favore delle Unioni; leUnioni sono escluse dal patto di stabilità, ecc).Più che una coercizione etero-imposta, più cheun obbligo residuale di carattere quasi tecnico,l'Unione dei Comuni merita di essere conside-rata una concreta occasione di innovazioneamministrativa e di crescita della governancelocale. La logica dominante di un'Unione fun-zionale, difatti, è una logica a somma positiva,

ovvero una logica win-win che consente diottenere vantaggi per tutti i soggetti interessatie di produrre ottimi meccanismi di problemsolving. Purché vi sia il giusto compromesso trale ragioni “prosaiche” di natura tecnico-eco-nomica a breve gittata e quelle “poetiche” diuna politica che guarda alla prospettiva futura.Con questa persuasione di fondo, il PD diGioiosa Jonica ha inteso riprendere e rilancia-re sul tema - ormai decennale, visti i progetti diUnione risalenti al triennio 2001-2004 - di“Unione dei Comuni della Vallata del

Torbido”, organizzando lo scorso 30 Agostoun confronto pubblico a più voci e senza alcu-na rete di protezione.La Vallata del Torbido (Gioiosa Jonica,Marina di Gioiosa Jonica, Grotteria,Mammola, Martone, San Giovanni diGerace) è un territorio con una secolare omo-geneità morfologica e storico-culturale, un ter-ritorio che nasce in quanto tale e che potràconoscere un suo effettivo sviluppo soltantonel quadro di una proficua unità sinergica.Soprattutto in una fase di transizione comequella attuale, nella quale le sfide internazio-nali finalizzate alla stabilizzazione finanziaria siintrecciano e si sovrappongono con l'esigenzanazionale di attori politico-amministrativi ingrado di perseguire obiettivi strategici sulpiano sociale ed economico. Perciò stesso, ipo-tizzare di proseguire con le separatezze edistinzioni odierne (che senso ha progettarePSA in cui le due Gioiosa si muovono autono-mamente? Che logica è quella di contrattaresingolarmente - invece che come territorio - ifinanziamenti europei destinati al sistemadepurativo della Vallata del Torbido?) è unerrore assolutamente incomprensibile edingiustificabile.Polizia municipale ed amministrativa, tributi econtabilità, politiche sociali e di assistenza allapersona, servizi scolastici, tutela ambientale epaesaggistica, programmazione urbanistica edinfrastrutturale, attrattività turistico-culturale:gli ambiti entro i quali operare per costruireun'Unione dei Comuni all'altezza della situa-zione sono molteplici e di varia natura. Con l'o-biettivo di cooperare per il raggiungimento di

“economie di scala”, le sole in grado di razio-nalizzare i costi e le spese, di migliorare l'effica-cia dei servizi offerti, di consolidare il rapportocittadino/istituzione comunale.Occorre superare innanzitutto le sempre piùesauste barriere mentali, assai più ampie edescludenti dei confini spaziali ed amministrati-vi. Con l'Unione, ogni comune della Vallatamanterrà la sua identità, le sue insegne, la suaautonomia: lo farà calandosi in una realtà piùampia e comprensiva, nella quale programma-re unitariamente ai comuni limitrofi diverràuna scelta di merito ancor prima che di meto-do. Bussola di riferimento, la democrazia -quella razionale e pedagogica che connettel'uno con l'altro, secondo la lezione di un gran-de della filosofia moderna come John Dewey:«Una democrazia è qualcosa di più di unaforma di governo». È prima di tutto un tipo di vita associata, diesperienza comunicata e congiunta.L'estensione nello spazio del numero di indivi-dui che partecipano ad un interesse in modoche ognuno deve riferire la sua azione a quel-la degli altri per dare un motivo e una direzio-ne alla sua equivale all'abbattimento di quellebarriere di classe, di razza e di territorio nazio-nale che impedivano all'uomo di cogliere ilpieno significato della loro attività….” (JohnDewey, Democrazia ed Educazione, 1916).Due sono le strade, nella situazione data dellaVallata del Torbido, che sarebbe opportunopercorrere con la massima trasparenza pubbli-ca. Da una parte, un lavoro comune di analisi e dielaborazione con i cittadini di tutti i comuni

interessati, a partire dal coinvolgimento delleorganizzazioni democratiche (partiti, associa-zioni, forze sindacali, ecc.) e delle singole indi-vidualità (operatori economici, intellettuali,professionisti). Convegni e seminari di studio,assemblee pubbliche, interazione con i cittadi-ni anche per il tramite delle moderne tecnolo-gie digitali: sono molti gli strumenti a disposi-zione per aggredire e sovrastare la cd. “idiosin-crasia unitaria”, ovvero andare oltre gli egoi-smi municipali e le paure identitarie (Unionedei Comuni non significa superamento dellestoriche autonomie comunali). L'Unione devedivenire un progetto “caldo”, vissuto dallecomunità coinvolte e partecipato daglistakeholders (i cd. “portatori di interesse”) delterritorio.Dall'altra parte, emulando e adattando le“buone prassi” altrove introdotte (basti pensa-re alla normativa approvata in Toscana), saràopportuno impegnare il gruppo consiliareregionale PD (per la parte politica di nostroriferimento) alla presentazione di un appositodisegno di legge a sostegno delle Unioni deiComuni e adoperarsi alla contesa nella societàe nel dibattito pubblico calabresi per l'effettivaapprovazione della legge stessa. L'impegnoassunto dal consigliere regionale PD Nino DeGaetano, proprio a Gioiosa Jonica e proprio altermine del dibattito pubblico dello scorso 30Agosto, si muove inequivocabilmente in que-sta direzione: a noi, dunque, l'iniziativa perchési producano risultati concreti a ratifica deiproclami pubblici.

Angelo Antonio Larosa

La gente ha esercitato un diritto costituzionale

Unione dei comuni della Vallata del Torbido:utilità del presente, speranza del futuro

IN EVIDENZA

L’Unione dei Comuni èuna forma di governoterritoriale in continuaascesa, sempre piùdiffusa sul territorio,finalizzato al duplicerisultato di migliorare iservizi e funzionipubbliche e di rafforzarela democrazia municipaledi cui è intessuta la storiaitaliana

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BENEDETTA CRUPI

Non è facile parlare di mio padre Pasquino quandoancora sento il calore rassicurante della sua voceche la sera mi parlava e mi indicava la direzione

verso cui si muovevano gli eventi.Io non so come ricostruirò la mia giovane vita senza di lui,mi sorregge il pensiero che sia comunque a me accanto e,guai a chi me lo tocca! Sono l’ultima dei suoi figli, la piùpiccola, non l’ho goduto pienamente e fisicamente, ma neho annusato il pensiero e alla sua parola mi sono formata. Lui mi ha insegnato l’amore per i deboli, il piacere delladialettica e del confronto e, soprattutto, l’obbligo moraledello scontro pari, mai impari, essendo quest’ultimo con-suetudine dei tanti gaglioffi turbolenti che hanno vendutola sua Calabria e segnato la sconfitta degli umili e degliinnocenti, vittime principali del malgoverno e della cattivapolitica.Mio padre Pasquino Crupi, respirava umanesimo a pienipolmoni, parlava ai giovani, li amava era il “Professore”l’insegnante capace di saltare i testi, di parlare al cuore, dicolorare il pensiero così come era riuscito a colorare laluna. Umile tra gli umili, impastato di amore paesano e per ipaesani, sempre con il rosso di Gramsci nel cuore, strettonel pugno e nelle pieghe del suo sapere antico.Un giorno mi spiegò il suo comunismo, lo spiegò a mebambina che lo guardavo attenta e incuriosita:“Comunismo vuol dire essere uguali, vuol dire non vederepiù pianti di madri per figli rachitici e uomini sfruttati,vuol dire avere pane, pasta, latte e scuole per tutti e ilbuon vino si berrà nei bicchieri di vetro, la plastica sarà eli-minata dalla vita e dal cuore di tutti”. Il comunismo per lui era una mamma salvifica, un amicopresente , un respiro di libertà e uguaglianza, una bandie-ra rossa che garrisce al vento, era il coraggio e l’audaciacon cui si sfidano le leggi e le convenzioni della società

perbenista, pedante maestrucola ed ottusa. Mio padre hasempre rotto con il mondo di facciata, lui che di facciataconosceva solo quella di casa e si è sempre ribellato a qual-siasi forma di opportunismo o di viltà.Ero bambina, tanto bambina e già conoscevo i canti socia-listi: “Bandiera Rossa”, “L’internazionale”, “Contessa” esoprattutto “Addio Lugano bella”, è questa la canzone chepapà amava più di ogni altra, d’altra parte lui, anarchico,lo era sempre stato.Nella resistenza al sonno lo battevo, quando stavamoinsieme, raramente lo facevo andare a dormire, avevosempre una storia da ascoltare, avevo sempre una doman-da da porgli e lui continuava a parlare, era un parlatoreinstancabile il mio papà. Alla sua conoscenza grande, face-va difetto quella scientifica-medica, chissà, non credoabbia mai compreso la gravità del suo male, la “Fine” nonera un parametro valutabile, e lo ha ignorato fin quando leforze lo hanno piegato nel corpo, ma non nel pensiero. Papà Pasquino è morto abbracciando la sua grande passio-ne, il suo Sud, il suo Meridione che non è mai stato unpunto geografico, ma sempre un cuore pulsante che hanarrato schierandosi, senza paura, senza timore di rimane-re isolato, con il suo popolo, con la miseria del popolocalabrese e le condizioni di degrado in cui è stato costret-to a vivere e vive. Papà è sempre stato dentro alla realtàmeridionale, mai se n’é allontanato, ha respirato tutte lecreature della vita e del dolore e in ognuna di esse ha vistola sacralità dell’esistenza, ma sempre in un orizzonte ter-reno e umano: la Madonnina di Polsi era dentro di lui, mastava quaggiù, terrena e madre come nessuno mai .Il sacrificio dei meridionali, mio padre lo ha reso quel cheè: emblema della barbarie della storia ufficiale che imper-territa va avanti e della classe politica corrotta che la reggee su tutto ha sventolato la sua bandiera rossa che rimanealta, bella e gloriosa.Papino mio riposa in pace, la tua bandiera sventoleràancora, ne sono certa.

LA LETTERA

“Sono l’ultima dei suoi figli, la più piccola, non l’ho godutopienamente e fisicamente, ma ne ho annusato il pensiero ealla sua parola mi sono formata.Lui mi ha insegnato l’amoreper i deboli, il piacere della dialettica e del confronto e,soprattutto, l’obbligo morale dello scontro pari, mai impari.”

Parlandodi...

IN RICORDO DI PASQUINO CRUPI

La tua bandierasventolerà ancora

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La morte del prof. Pasquino Crupi lascia un vuotoculturale difficilmente colmabile. Fu, un eminenterappresentante della cultura calabrese nel mondo e daMalta giungono le condoglianze piu' sentite> Maltaconobbe il prof. Crupi in occasione di un gemellaggioLocri/Malta - che il prof. Carmelo Catalano organiz-zo' per un futuro culturale sempre piu' ricco . Il profCrupi venne invitato dal preside/pittore CharlesCassar a tenere una conferenza sulla lettereraturaitaliana all'Universita' di Malta e in quell'occasione ilprof Crupi riusci con chiarezza e facondia ad interes-sare il pubblico maltese . L'occasione lo volle invitatoa casa dei coniugi Cassar /Martilotti per continuareun dialogo letterario mai interrotto ( La prof.Martilotti e' di origine calabrese /Corigliano Calabro). L'amicizia scaturita tra Crupi e I Cassar li trovo' acco-munati nella presentazione della mostra pittorica del-l'artista maltese Charles Cassar a Palazzo Nieddu,Locri . Il prof Crupi seppe con competenza e dia-lettica esprimere l'arte del Cassar mostrando comu-nione di sentire tra arte moderna e antica ( il titolodella mostra “ I ricordi del Tempo - 2003) e interro-gando il passato , chiari' il legame di comunione cul-turale tra le due antiche civilta'del Mediterraneo ,senza dimenticare il nostro grande pittore italo/mal-tese Mattia Preti.. Un ricordo piacevole e ridancia-no di un Pasquino ,che sapeva tenere desta l'attenzio-ne di tutti con le sue battute e aforismi, ci accompa-gnera' per sempre . Arrivederci Pasquino .

AMEDEO MACRÌ

RITA E CHARLES CASSAR

Ieri 13 settembre 2013 si è svola a Polsi in Aspromonte la celebrazione eucaristica in memoria delcompianto prof. Pasquino Crupi, voluta dalla Fondazione Corrado Alvaro, dal Centro Studi P.Stefano De Fiores e dallo stesso Santuario mariano. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle istituzioni culturali sanluchesiBruno Bartolo, Antonio Strangio e Fortunato Nocera, altri cittadini e cittadine di San Luca e dialtre località, amici del professore di Bova Mariana, di Bovalino, di Ardore ed una rappresentan-za dell’Associazione Cultura Mediterranea guidata dal Presidente prof. Carmelo Catalano diMammola, che ci ha tenuto a comunicare ai presenti il messaggio ricevuto dal Prof. Charles Cassardell’Università de La Valletta e grande pittore, amico e estimatore del prof. Crupi, che così si espri-me “ La morte del Prof. Pasquino Crupi lascia un vuoto culturale difficilmente colmabile. Fu uneminente rappresentante della Cultura Calabrese nel mondo e da Malta giungano le condoglian-ze più sentite.”Il superiore del Santuario, canonico Don Pino Strangio, ha dedicato l’omelia al Professore e,facendo riferimento al santo della giornata Giovanni Crisostomo, grande vescovo e dottore della

Chiesa del IV sec., ritenuto uno dei maestri della cristianità, ha ricordato come per tutti noiPasquino è stato e rimane il maestro, e come egli stesso chiamava il suo amico rettore DonTrimboli “maestro”. L’omelia è proseguita ricordando ciò che lo legava al Sacro Luogo e la neces-sità che egli sentiva di visitare, di tanto in tanto il Santuario, nonché i vincoli di amicizia e di stimacon i rettori: Don Trimboli prima e con lo stesso don Pino.Infine ha preso la parola Fortunato Nocera, “storico” amico e compagno del Professore, che di luiha fatto un breve ma chiaro ritratto, ricordando le sue doti non comuni di critico innovatore e sto-rico della letteratura, di giornalista brillante - a volte sferzante - ed efficace, di cultore di scienzeumane e sociali, di oratore e comunicatore dall’efficacia straordinaria, di meridionalista e grandestudioso del meridionalismo. Ha ricordato infine il viaggio a Polsi compiuto qualche settimanaprima della morte, in sua compagnia, in una giornata di completa solitudine: nel Santuario nonc’era nessuno. Ed al beneficio spirituale e materiale che dichiarò di aver ottenuto da quel viaggio,durante il quale gli confidò, anche, di voler riprendere la pubblicazione di una rivista dedicata alSantuario.

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la Riviera

La tua bandierasventolerà ancora

Polsi - Ricordato con una messa il Prof. Pasquino Crupi

Pasquino Crupi. Un nome. Una leggenda. E sebbene sia statoscritto tantissimo, dopo la sua dipartita, sulla sua poliedricafigura, ciò rappresenta un'esile contributo rispetto all'inestima-bile patrimonio culturale che ci ha lasciato. Avendolo sempreconsiderato un “maestro”, anche io ho qualche cosa da raccon-tare allorquando nel giugno del 1968 mi fece dono del fatidico“Libretto Rosso” di Mao Tse Tung. E' un volumetto che

conservo gelosamente. Si è trattato di unregalo fatto, ripeto, da un “maestro” a unragazzo con l'esuberanza giovanile e lasperanza di contribuire alla costruzionedi una società migliore. Pasquino ha avuto sempre come faro lacrescita culturale delle giovani gener-azioni e spesso e volentieri, riportandouno dei pensieri maoisti, ci ripeteva che“Nell'imparare dagli altri si possonoassumere due atteggiamenti diversi.L'uno, dogmatico, consiste nel prendereogni cosa, convenga o no alle nostre con-dizioni. Questo atteggiamento non èbuono. L'altro esiste nell'usare il cervello eimparare ciò che conviene alle nostre con-dizioni, cioè assimilare ogni esperienzache possa esserci utile. Questo è l'atteggia-mento che dobbiamo assumere”.Non v'è alcuna ombra di dubbio che il suo

primario interesse fosse quello di occuparsi della libertà degliuomini, svincolare le comunità dal giogo dell'oppressione,siano essi meridionali o meno. La libertà quindi intesa come una forma di struttura culturale,personale o collettiva che fosse, capace di ribaltare fasi di sub-alternità nordista.E' questo il filone principe che accompagna Pasquino in tutti isuoi scritti letterari, storici, politici e non esile è stato il suoapporto in quella che fu la più che decennale esperienza dellarivista Filorosso (anni 80/90) soprattutto in campo letterarioallorquando pubblicammo un numero monografico sullo scrit-tore Mario La Cava scriveva che egli “particolarizza la scoper-ta di passioni fondamentali dell'uomo, dell'uomo meridionale ,appunto perché esse nascono segnate e umiliate dal destino

storico della regione calabrese, incapaci di redimersi e di ampli-arsi, espressive di un certo modo di essere dell'organizzazionesociale e politica……. Così il La Cava non ci dà soltantovicende di un ambiente, ma anche e soprattutto di personaggiricchi e complessi, che fanno avvertire la contraddizione fonda-mentale della società italiana e afferrare l'esistenza di unmondo chiuso, misero e miserabile, arretrato e semifeudale”.Questo è solamente un aspetto, ma come non ricordare le con-tinue sollecitazioni che mi faceva ad ogni nostro incontro:“Amedeo, dobbiamo riprendere la pubblicazione di Filorosso,perché ha costituito un apprezzabile momento culturale per laLocride e per la stessa realtà regionale” o ancora quella piùrecente di riprendere la mia attiva collaborazione alla Riviera,settimanale che si era impegnato a dirigere. Non ebbi mai il coraggio di dirlo al “maestro” Pasquino, mal'aveva intuito e fors'anche giustificato che il mio disimpegnodipendeva da una linea editoriale che propendeva verso uneccesso di garantismo nel confronti della criminalità organizzata o quella talvolta speciosa polemica sui professionisti del-l'antimafia. E' stato il suo alto senso di rispetto verso gli altri e di onestàintellettuale che non ha “forzato” il suo ruolo di “maestro” neimiei confronti.Quello che maggiormente mi rimbomba ancora oggi nelleorecchie è la sua grande capacità oratoria (leggere l'articolo diRosa Marrapodi) nei comizi; fatidici quelli di Piazza dei Martiria Locri negli anni 70/80, nei quali metteva a nudo le malefattedel potere democristiano del tempo rappresentato dallefamiglie dei Laganà, dei Barbaro, dei Sainato. Una oratoria che non trascendeva mai nell'offesa, neppurequando in qualche comune della Locride, in piazza si trovavasolo qualche uditore, mentre il resto della popolazione,sebbene curiosa, rimanesse asserragliata dietro le imposte dellefinestre. Gente muta, ma tesa a raccogliere tutte le sfumaturedei suoi ragionamenti.Questo è stato Pasquino per me. Un “maestro” e tale rimarrà.Di una sola cosa sicuramente potrebbe dispiacersi e cioè delladifficoltà a raccogliere il suo testimone. Non sarà certo unacosa semplice, ma in ogni caso difficile da raccogliere e conser-vare.

Amedeo Macrì

Il maestro

LIBRETTOROSSOcitazioni delle operedel presidente Mao Tse- Tung

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LaGerenza...

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Cartolinedi Antonio Calabròmeridional-mentedi Enzo CarrozzaBrigantidi Serena IannapolloLoqui e sproloqui di Filomena CataldoMessaggi nel tempo di Daniela FerraroArte e dintornidi Domenico Spanò

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONEIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIA

AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, NINO SIGILLI.Editorialista: ERCOLE MACRÌArt Director: PAOLA D’ORSA

Grafica: EUGENIO FIMOGNARI

Direttore editoriale: ILARIO AMMENDOLIA

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Franco Crinò, Nicodemo Barillaro, Giuseppe Gangemi,Mimmo Romeo, Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello, Franco Blefari, DanieleMangiola, Angelo Nizza, Domenico Angiletta,

NOTE E SCHERMAGLIE

Il Trenino risponde all’assessore RuggeroEgregio Sig. Condarcuri con la presentevolevo rispondere all' assessore Giurleoper alcune inesatte se: punto n. 1 dove afferma che io con il miotrenino faccio compiere ai visitatori il tourdella cittadina di Gerace, si facevo questoda 20 anni ad oggi invece quest'annocome ogni anno faccio richiesta per effet-tuare questo servizio dal protocollo n.5044 del 04 luglio 2013 dove ad oggi(ormai l'estate turistica finita) non hoavuto nessuna risposta ed autorizzazioneper effettuare questo servizio e ai nume-rosi turisti che mi richiedono il tour dellacittà o con bambini o con persone conproblemi motorie o semplicemente turi-sti che vogliono conoscere Gerace o aturisti che ogni anno portano amici eparenti a fare questo tour, io quest'anno,in particolar modo in questi ultimi mesiho dovuto negare questo loro desideriodove nel mese di luglio e agosto capitavaquasi tutti i giorni. Non vorrei che ci fos-sero problemi politici a questa mancataautorizzazione???Quindi che senso ha pagare le tasse pro-prio a Gerace???

Con la vecchia amministrazione non homai avuto di questi problemi perché il tre-nino è stato considerato sempre un benedi Gerace.Punto n. 2 l'assessore Giurleo affermache i numerosi visitatori della manifesta-zione Il borgo Incantato, avevano l'imba-razzo della scelta avendo 3 navette dellaMediterranea e uno dei miei trenini. Lericordo che con tutti i mezzi di navettaeravamo impegnati al parcheggioBarbara, all'ingresso della città, lasciandogli altri parcheggi privi di questo servizioperciò la gente doveva andare per forza apiedi. Le faccio presente che avevo fattorichiesta dal protocollo n. 4922 in data 01luglio 2013 di partecipare al trasportoturistico nelle serate della manifestazionecon gli altri miei trenini, dove voi nonavete autorizzato, favorendo una ditta difuori la Mediterranea, con quale garadappalto??? Ho lavorato solo con un tre-nino perché questo ha una licenza di tra-sporto turistico dai vari parcheggi al risto-rante la squella, alla parte alta della città,dove in quei giorni è stato annullato quelpercorso, quasi ad un km prima dove la

gente era costretta a salire a piedi dallaPorta del Borghetto, cosi lungo laCirconvallazione si era creata un'areapedonale dove non avete nemmenotenuto in considerazione che li c'è un'atti-vità commerciale il ristorante la Squella,dove in quelle 5 serate non ha visto nem-meno l'ombra di una persona.C'era lavoro per tutti sia per i miei treniniche per la mediterranea, in questo modonon vi erano disagi carissimoAmministratore.Caro assessore Giurleo nella lettera pre-cedente lei mi dice che non c'è nessuncodice della strada che vieta la sostalungo la circonvallazione, allora mi diceche senso ha fare un'ordinanza dal 3 al 31agosto dove le macchine dovevano par-cheggiare nei vari parcheggi e io con ilmio trenino dovevo fare il servizio navet-ta dai vari parcheggi alla parte alta e inol-tre nell'ordinanza c'era pure scritto chedalle ore20:00 alle ore 02:00 dovevo scen-dere vuota senza nessun passeggero sultrenino, io l'ordinanza l'ho rispettata ma aquanto pare voi avete fatto tutto il contra-rio, facendo passare le auto dei turisti nel

divieto di transito e facendoli parcheggia-re lungo la circonvallazione invadendo lasede stradale. Allora se volevate tuttoquesto perché non darmi l'autorizzazionecosi io avrei svolto il mio giro panorami-co????Come mai durante la giornata finoalle ore 20:00 le auto dei turisti potevanoaccedere al centro storico e parcheggiareovunque????ed io invece con il mio treni-no ho dovuto fare servizio navetta all'e-sterno della città??? In questo modo sipuò fare turismo??????Si parla di incentivare il turismo, in chemodo???Di sicuro non cosi!!!!!!!Fino ad oggi i turisti che raggingevanoGerace usavano il mio trenino come ser-vizio navetta, li ho sempre lasciati o alcastello o alla cattedrale e poi il ritornocon il trenino era alla porta del sole allafine di tutti i negozi, perciò non ho maitolto niente a nessuno. Oggi con il treni-no faccio servizio navetta all'esterno dellacittà, lavoro lo stesso, visto che le personeapprezzano questa attrazione turistica.

Maria Giovanna Sassone

Caro Direttore, dalla prossima settimana LaRiviera la leggerò solo su internet e ti confesso chemi mancherà l'edizione cartacea. Lunedì o martedìdopo Portosalvo rientro ad Aosta ma presto ritor-nerò per “le olive”. Voglio esprimere il mio grazieal signor Domenico Cimarosa che nell'edizione didomenica primo settembre de La Riviera ha con-diviso il mio scoramento per la decadenza diSiderno. Caro Direttore ti autorizzo, se mai te lochiedesse, a fornire il mio indirizzo email. Potrebbeessere un primo passo per iniziare a costruire ilnuovo rinascimento di Siderno, anche se il miocontributo potrà essere limitato in quanto per lun-ghi periodi dell'anno vivo in Valle d'Aosta. Come dice il signor Cimarosa è proprio il caso diripartire da zero con le persone di buona volontà ilcui obiettivo sia quello di contribuire a dare nuovosplendore a Siderno. Certo l'obiettivo deve esseresolo ed unicamente Siderno; senza alcun fine par-titico. E mi permetto di rivolgere un appello aiCommercianti sidernesi. Diano il buon esempioadottando il marciapiede ed il tratto di strada anti-stante il proprio esercizio mantenendolo pulito eattrezzandosi di gentili inviti a rispettare il codicedella strada ed il diritto dei pedoni, da mettere neitergicristallo delle auto parcheggiate sul marciapie-de, sulle strisce pedonali o nelle rampe di accessoper i disabili che impediscono l'accesso ai negozi.La stessa cosa dovrebbero fare i proprietari diimmobili situati a fronte strada. Estirpare le erbac-ce o raccogliere la spazzatura portata dall'acqua edal venti costa poco ed può essere un passatempo.Io, nel mio piccolo, pulisco la strada antistante lacinta dell'abitazione dei miei suoceri e pulisco

anche qualche metro in più. Ma vorrei rivolgere uninvito anche alla coraggiosa cittadina SerenellaMultari che con la lettera La Stalla: Siderno, manon ti vuole più bene nessuno? Ha denunciato unagrave illegalità. Il fatto lo dovrebbe però denuncia-re alle forze dell'Ordine e alla Procura perché sonoproprio le istituzioni che devono garantire la lega-lità occupandosi anche delle micro illegalità. Nonpossono credere che i vigili non abbiano visto ciòche la Cittadina Serenella ha raccontato. Pureloro, compreso il Comandante, hanno graviresponsabilità. La Procura indaghi ed ilCommissario esca dall'Ufficio per rendersi contodello squallore che avvolge Siderno. È propriocontrastando le micro criminalità che, forse, sipotrebbe ridare fiducia alla coscienza civica dimolti cittadini che vogliono tanto bene a Siderno enon vogliono più vederla così.

Grazie per l'attenzione e buon lavoro.Piero Minuzzo

SIDERNO

GERACE

Ci vuole un punto e a capo

Al Sig. Sindaco di GeraceDr. Giuseppe VaracalliEgregio Signor Sindaco,sono innamoratissima della Città di Gerace daLei amministrata con dovizia ed estrema compe-tenza.L'ho sempre fotografata in lungo e in largo ognivolta che mi è capitata l'occasione di venire. Son ritornata ieri, in occasione di un convegno.Mancavo da circa 8 anni.Armata di fotocamera mi accingo a “cercare”quella porta antica che mi aveva ammaliata perla sua coerenza con il contesto del bellissimopalazzo sito in via Zaleuco ed abbastanza visibiledurante la salita che porta dalla Piazza del Toccoalla Cattedrale.

Ripeto “faceva” da portone, perché adesso nonc'è più. È stata sostituita da un'anonima porta inalluminio e vetro, che nulla ha a che vedere conil contesto storico-architettonico del paese.La domanda che mi sorge spontanea, anzi ledomande:1. Dove è andata a finire la porta antica? 2. È per caso in fase di restauro?3. Come è possibile che una amministrazionecomunale sempre attenta e sensibile al decorodella città abbia consentito questo stravolgimen-to nella scelta e messa in posa di un elemento chepossa inesorabilmente cozzare con la bellezza ela storia di questo meraviglioso centro?

Teresa Libri

Gerace e l’anticaporta scomparsa

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013 LA RIVIERA 21

Un viaggio senza ritorno

Gentilissimo Signor Presidente,a scriverLe è il presidente della ProLoco di Siderno, una città che, cometante altre della provincia di ReggioCalabria, e' amministrata da commis-sari prefettizi straordinari quindi,direttamente, dallo Stato; ragion percui, teoricamente, si dovrebbe starmeglio, anche perchè i rapporti conProvincia e Regione dovrebbero esse-re più stretti.Invece, con profondo rammarico,vediamo, almeno in questo periodoestivo, che le attenzioni di Provincia eRegione sono indirizzate esclusiva-mente verso i comuni dove ci sonoamministrazioni politiche in carica,che godono di eventi e spettacoli pro-grammati e finanziati dai suddettienti. Intendiamoci, noi siamo contentiper coloro che riescono ad avere que-sti benefici; non siamo però contenti, enon potremmo esserlo, per comeviene ignorata la nostra Siderno e glialtri comuni commissariati, nonostan-te le richieste inoltrate dalle Pro Locoe da altre importanti associazioni cheoperano, con serietà e dedizione sulterritorio. Tutto questo mi fa pensare ad unabbandono soprattutto “politico”

delle popolazioni di questi comuni,come se quei voti espressi dai cittadi-ni che hanno fatto vincere le elezioniad alcuni partiti prima era buoni men-tre ora non hanno più nessun valore. Tutto questo non ci sta bene e invitia-mo i politici regionali e provinciali afare un profonda riflessione su questa“scellerata” scelta di abbandonare laLocride al suo destino, scelta che poicolpisce la maggioranza dei cittadinionesti e laboriosi.Naturalmente spero di essere smenti-to con fatti concreti, e non con le soli-te parole di circostanza. Nei comuni commissariati il ruolodelle associazioni è importantissimo,bisogna ascoltarle, aiutarle e sostener-le in quanto ancor di più rappresenta-no i cittadini tutti, già di per sé penaliz-zati dalla mancanza di un'amministra-zione politica. Le associazioni, che per vocazione,oltre che statuto, non indossano casac-che di questo o quel partito, non devo-no restare inascoltate. Certo che avràla sensibilità di valutare attentamentequanto prospettatoLe, in attesa di gra-dito riscontro La saluto cordialmente.

Il PresidenteAgostino Santacroce

Ogni domenica mattina come da abitudineEnzo si alzava dal letto prima che sorgesseil sole, si infilava gli stivai, i calzoni, giacca avento e cappello da cowboy. Prendeva ilfucile e la cartucciera, ed era già pronto peruna battuta di caccia. Il cane stava sullasoglia della porta, lo aspettava e lo guarda-va con ansia e malumore. Enzo, che benconosceva il suo cane, intuì che qualcosanon andasse. Per risollevargli il moraledisse: “vieni Bobby, che andiamo a spas-so”, ma il cane abbaiava furiosamente enon aveva intenzione di muoversi da casa.Enzo allora si preoccupò e gli chiese:“dimmi cosa c'è di strano? Forse ce l'haicon me perché ti ho svegliato di buonora?”, il cane, con lo sguardo gli sorrise, ma lasua volontà era quella di rimanere a casa,quindi continuava ad abbaiare, gli volevafar capire che nell'aria qualcosa non anda-va bene. Enzo non capì quel che il cane glivoleva far capire perché era preso per viadella battuta di caccia, inoltre si era giàfatto tardi. Bobby non voleva che Enzo siarrabbiasse, così saltò su quella vecchiajeep e prese posto in un angolo. Enzo feli-ce e contento si mise al volante e partironoverso la montagna. C'era un vento freddoquella mattina, e la neve scendeva dall'altosu quei fiori selvatici, era una meraviglia.Enzo spense il motore della macchina escese, sentì il ruggito di un leone in mezzoa quella valle bianca. Bobby tremava dallapaura e udendo il rumore dell'acqua chescendeva giù dal monte, piangeva perché sisentiva in trappola, guardava a destra esinistra per trovare una via d'uscita,il suocuore batteva forte per la paura ma all'im-provviso si tranquillizzò perché vide una

passerella dove si poteva raggiungere l'al-tro lato della valle, così si mise ad abbaiarevoleva far capire al suo padrone che eranosalvi, e potevano uscire fuori da quellavalle. Enzo, ormai anche lui preoccupato,si mise a correre per passare da quella anti-ca e pericolosa passerella, camminavanoed esploravano quella valle come se voles-sero trovare qualcosa di misterioso.Finalmente arrivarono ai piedi di un gran-de monte e videro una grotta, vi entraronoe li c'era una scala che portava alla cimadella montagna dove c'era una pianura chefaceva spavento. Bobby sembrava un lupo,per come ululava voleva far capire ad Enzoche dovevano tornare indietro. Enzo sentìdelle voci che gridavano: “vattene da qui,noi non vogliamo visitatori, siamo stanchi evogliamo solo riposare in pace”. Enzointanto cercava di calmare il cane: “Bobbyvieni qui”, lo accarezzò, gli diceva “stai

tranquillo, non ti accadrà nulla di male,non aver paura, stai calmo, noi siamo quisolo per una battuta di caccia e ancora nonabbiamo visto volare una penna.Ascoltami Bobby, sicuramente questoluogo era abitato dai guerrieri greci equando arrivavano i loro nemici si mette-vano in cima alle montagne e consumava-no una battagli vincente, qui c'è ancora unpezzo, forse è la canna di un fucile. Si com-batteva per sopravvivere, i greci si rifugia-vano dentro queste grotte e facevano que-ste scale per salire sulla cima della monta-gna e dall'alto potevano colpire facilmenteil nemico; chi sa quante vite umane si sonospente ai piedi di questa sacra montagna”.Bobby calò le orecchie e si mise a sederevicino a Enzo, che lo accarezzò e disse “ cela faremo a uscire da questo incubo”,intanto passò uno stormo di uccelli, Enzosparò e ferì un volatile che cadde dall'altraparte della montagna in un burrone. Enzoscese quelle scale e corse a prendere quelgrosso uccello ferito che era finito dentroquel bosco maledetto e pieno di siepi, erbaselvatica, alberi secolari; quel bosco facevapaura, sembrava che quegli alberi volesse-ro parlare e facevano paura anche aBobby. Nonostante anche Enzo avessepaura, c'era qualcosa che lo spingeva adandare avanti; alla fine disse: “ va beneBobby cerchiamo quel grosso uccello e poitorniamo a casa”. Passo dopo passo, proce-dendo lentamente sotto quelle foglie sec-che udivano delle voci umane: “siamo qui,venite, vi prego dateci una mano, salvatecivi supplico abbiamo bisogno d'aiuto”,Bobby udì le voci e si mise a tremare, avevapaura e non riusciva ad andare avanti, era

come se qualcuno lo tenesse fermo,guardò Enzo e intanto passava una nuvolanera, forse una fase spirituale lo spinse adandare avanti, quello spirito dentro di sé gligridava “non tornare indietro!!”, e lavolontà di trovare quell'uccello aumentava,decise così di andare avanti, camminavasenza rendersi conto notte e giorno manon trovava una via di uscita. Una notte ilcane scomparì e si mise a gridare “Bobbydove sei? Vieni qui, non ti allontanare tiprego, resta accanto a me e vedrai che riu-sciremo ad uscire da questo inferno!”. Lavoce si Enzo rimbombava dentro quelbosco come un tuono che faceva tremarela terra. Enzo si guardava intorno ma ilcane non c'era più, si mise a piangere comeun bambino, Bobby era svanito nel nulla.Preoccupato e senza voglia di camminaredentro quel bosco maledetto aveva persoogni speranza, si sentiva depresso e nonsapeva quale via doveva prendere, eracome un uccello chiuso in gabbia; quellegrida e quella voci di pianto suonavanonella sua testa come mille campane stona-te “vieni da questa parte abbiamo bisognodi te”, quella voce lo stava perseguitando, simise a gridare: “ dove siete? Fatevi vede-re!! Cosa volete da me? Io voglio tornare acasa, vi prego lasciatemi andare per la miavia, fatevi vivi vi voglio vedere, non vinascondete dietro quelle siepi selvatiche,non abbiate paura di me, non vi farò delmale, sono un brav'uomo e desidero fareamicizia”.

(continua)Domenico Ubaldo

Doppu chi catti 'i supa d' 'a sumera,e si rruppìu 'na para di costati,rrumbulandu c' 'u mbastu 'i 'n'armacera,Vicenzu passa tristi li jornati.

Esti tuttu cogghjutu pegli e ossa,sulu “amaru Vicenzu”, dici 'a genti;pari ch'è unu chi tornau… d' 'a fossa.«Non siti megghju?» “ Sugnu malamenti “.

Sapi ca non ci sunnu medicinimi si ponnu sanari gli malanni,o si ponnu faciri jungitìni:l'ossa no n'ànnu calciu a novant'anni.

«Vicenzu - nzò c''u' ncuntra - comu siti,'na ppena megghju, o sempi 'i 'na manera?»“ Non mi pozzu… operari….n' 'o sapiti?e mancu… jiri fora… c' 'a sumera! “.

Non è com'a 'na vota, cchjù no rridi,non cunta cchjuni chigli temp''i tandu,chi carrijava ligna e ciaramidi,quandu sup' 'a sumera jìa volandu…

Franco Blefari

AmaruVincenzu

“Al danno si aggiunge la beffa”LETTERA APERTA Con la scomparsa di Michele Roccella perde il suo personaggio più pittoresco

Michele Galati in un meraviglioso ritratto di PollierVenerdì scorso, dopo una lunga malattia,è venuto a mancare Michele Galati,meglio conosciuto e caro a tutti come"Micheli du latti".Fino a quando la malattia cardiovascolarenon si è manifestata in maniera più grave,costringendo Michele a cure piùapprofondite e all'impossibilità di poteruscire da casa da solo, è stato sempre unapersona particolarmente socievole, alle-gra, spiritosa, amato non solo nel suorione di Zirgone, ma da tutti a Roccella,perché Michele il paese lo girava in lungoe in largo sempre con la sua simpatia e ilsuo sano modo di giocherellare con tutti.A Roccella tutti lo conoscevano già daquando, insieme al padre (Cicciu du latti),ogni pomeriggio fino a tarda sera, percor-revano tutti i rioni del paese per distribui-re e vendere il latte fresco sfuso appenamunto dai pascoli locali.Michele aiutava il papà a riempire, dalsilos posto sulla loro motoape di colorceleste, le bottiglie o le caraffe delle mas-saie che si incontravano sul posto di ritro-vo per acquistare la quantità giornalieradi latte per la famiglia. Diverse generazio-ni di roccellesi, fino ai primi anni '80, sonocresciuti con il latte fresco a colazione di

Ciccio e Michele.L'immagine più pittoresca di Michelecomunque rimane il suo "commercio"ambulante di frutta e verdura con la suabicicletta. Nel cestino posteriore della sua"Graziella" collocava la verdura appenaraccolta dall'orto e girava per il paese finoa venderla tutta: lattughe, pomodori,broccoli ma soprattutto u "petrusinu" a"centu liri o mazzu"!!!Non possiamo non ricordare anche quel-lo che fu il suo più "autorevole" compitonell'ambito delle attività religiose delpaese: in ogni festa, processione, funeraleche sia, Michele era sempre in testa alcorteo con il bastone della croce in mano! Michele era una vera e propria "macchiet-ta", con i suoi gesti, il suo fedele cappellodi lana, le sue tipiche smorfie, scatenava lasimpatia e faceva divertire grandi e bam-bini... Tantissima la commozione di tuttoil paese nel giorno dei suoi funerali.Con Michele se ne va un altro pezzo distoria di Roccella, storia di una personasemplice, genuina, che con la sua mode-stia, spensieratezza e allegria si è fattoamare e rispettare da tutto il paese.

Nicola Iervasi

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NATALINA MISOGANO

Lei ha dato il via al dibattito sulfemminicidio, si è fatta sentirein sede di approvazione di

bilancio, ha chiesto e ottenuto unaverifica di giunta. Per di più, haorganizzato una serie di convegni sulavoro, fondi strutturali, turismosociale. Consigliere ProvincialeAlessandra Polimeno, non si puòdire che sia stata con le mani inmano…….Specie di questi tempi la politicadeve essere considerata un impegnocostante perchè la ripresa ci imponedinamicità.Obiettivo principale, per quantopossibile, è quello di dare rispostealla gente e continuare a proporreidee ma, innanzitutto, bisogna resti-tuire credibilità alla nostra azionepolitica. Ci spieghi meglio…Sul femminicidio, ad esempio, l’im-pegno del Governo e del ministroAlfano, in particolare, ha finalmenteposto in essere azioni concrete perproteggere le donne e punire inmaniera specifica qualsiasi forma diviolenza e discriminazione contro diesse. E’ comunque vero che, accan-to alle norme, è necessario un impe-gno preciso per promuovere inter-venti sul fronte della sensibilizzazio-ne culturale relativa al ruolo ed allafigura della donna. Un’attenzioneed una responsabilità a cui siamochiamati tutti : istituzioni, scuole,famiglie, associazioni.Alla Provincia, quale clima staaccompagnando l’ingresso nellaseconda metà della legislatura?Al Presidente Raffa è stato detto piùvolte che insieme dobbiamo decide-re le politiche ed insieme valutarequali aggiornamenti occorrono.Abbiamo spesso riaffermato, pur tratante critiche anche di natura gestio-nale, la necessità di una coerenza difondo che permetta di salvaguarda-re la coalizione senza escludere unaverifica programmatica per rilancia-re l’azione di governo dellaProvincia.Non c’è dubbio che l’assenza di lavo-ro rappresenti l’effetto più preoccu-pante di questo periodo di crisi.Secondo lei, quali sono le strade daseguire per intervenire concreta-mente?Naturalmente non bisogna pensaredi creare occupazione in un solocomparto. Decisiva potrebbe essereun’analisi scrupolosa nella direzionedelle potenzialità e dell’attrattivache possono avere i nostri territori,con il conseguente rilancio del setto-re turistico. E’ indubbio che la filiera deve com-prendere, oltre il posto di villeggia-tura, anche la possibilità di promuo-vere la valorizzazione dei nostri pro-dotti tipici attraverso un rilancio delsettore agroalimentare, capace final-mente di uscire dai confini regionalie trovare un mercato nazionale. Perquesto oltre che di attrattiva voglioparlare di una vera e propria atten-

zione costante che deve arrivare dalGoverno centrale per adeguare ser-vizi e infrastrutture.A proposito di turismo, è in calenda-rio per il 5 ottobre un convegno sulTurismo Sociale. Quali le potenzia-lità dei nostri territori?Quello del turismo sociale è un set-tore del quale mi occupo da circa 10

anni ed il cui sviluppo dovrebbeavvenire nel segno delle tre “s”, lestesse che hanno scandito la crescitadel comparto: sociale, sostenibile,solidale. Ed è proprio su questa ulti-ma denominazione che bisogna con-centrare le attenzioni visto che par-liamo di un pezzo del turismo delfuturo, anche in virtù del fatto che le

prospettive di vita si sono allungate.Questo segmento, difatti, può desta-gionalizzare i flussi. E’ un turismostrategico per il territorio, anche sel’attenzione della politica è ancorainadeguata. All’iniziativa del 5 otto-bre, comunque, daranno un impor-tante contributo il Sottosegretario allavoro Jole Santelli e il Governatore

della Calabria Giuseppe Scopelliti.Prima ancora, sabato 28 settembre,avete in programma una significati-va iniziativa a Gerace inerente iFondi Strutturali con l’AssessoreMancini ...L’iniziativa sarà l’occasione perapprofondire una tematica di rile-vante importanza quale quella del-

l’utilizzo dei Fondi Strutturali.Questi, negli ultimi due cicli (setten-nali), hanno avuto a disposizionecirca un terzo del bilancio della UE:nel 2000-2006 intorno a 195 miliardidi euro e nel 2007-2013 circa 335miliardi. Tali dati iniziali possono essere suffi-cienti per delineare l’importanzastrategica dei Fondi Strutturali in unquadro dove la grave situazione dicrisi dell’economia italiana, con rica-dute ancora più gravi nelle regionidel Mezzogiorno, provoca effettiallarmanti sulla tenuta dell’occupa-zione e sul reddito delle famigliegenerando un impoverimento deiceti più deboli che si traduce, poi, inuna vera e propria emergenza.E’ necessario intervenire, fornendoperò ai Comuni interessati il knowhow tecnico e organizzativo, ancheper attrarre i necessari investimentiprivati degli operatori del settore odel mondo del credito (banche, fon-dazioni, ecc.).Comuni, Province e Regione, insie-me alle parti sociali devono esserecostantemente al lavoro sulla pro-grammazione e gestione dei nuovifondi, senza affermare maggiori ominori pesi dal punto di vista istitu-zionale, anche perché la responsabi-lità è grandissima.I Sindaci, con grande impegno esenso di responsabilità, darannoattuazione a queste nuove risorseper portare la nostra regione fuoridalle aree meno sviluppatedell’Unione Europea, da cui non si èelevata nonostante la immensadisponibilità di risorse fino ad oggimesse a disposizione con i preceden-ti cicli di programmazione.In tutte queste iniziative lei e ilConsigliere Regionale Pietro Crinòfigurate costantemente tra i relatori.E’ nata una sintonia politica?Sicuramente, visto se non mi vienedifficile trovare una sintonia con chiinterpreta l’azione politica come me.Già che ci siamo le chiedo un giudi-zio su alcuni big della politica.Iniziamo con il Presidente Raffa?Aspettiamo di vedere se la verificafinalmente in atto alla Provincia ciconsegnerà un Raffa più determina-to. Nessuno mette in discussione lesue qualità morali.Il Presidente Scopelliti?Un politico caparbio e con le ideechiare. Questo deve essere ricono-sciuto anche da chi ha posizionidiverse da lui.L’ On.le Nucera?E’ colui che ha sollecitato il mioimpegno politico e continueremo aconfrontarci anche in futuro.Un sindaco donna per la guida dellaCittà di Reggio Calabria?Sento nomi interessanti di donne eovviamente faccio il tifo perchéfinalmente la città si tinga di rosa.Ed un sindaco donna a Bovalino?Magari proprio AlessandraPolimeno..Darò il mio contributo per una solu-zione positiva, ma io fino al 2016farò il Consigliere Provinciale.

L’intervistaAlessandra Polimeno

Decisiva potrebbe essere un’analisi scrupolosa nella direzione delle potenzialità edell’attrattiva che possono avere i nostri territori, con il conseguente rilancio del settoreturistico. E’ indubbio che la filiera deve comprendere, oltre il posto di villeggiatura,anche la possibilità di promuovere la valorizzazione dei nostri prodotti tipici attraversoun rilancio del settore agroalimentare, capace finalmente di uscire dai confini regionalie trovare un mercato nazionale.

«La ripresa impone dinamicità»

Nuova Calabria:Non inviteremo più ilsindaco Mittiga alle nostre manifestazioniL’evento che abbiamo organizzato a

Bovalino come Nuova Calabria è piena-mente riuscito, rafforzerà la nostra ini-

ziativa, che si dimostrerà utile per contribuirea risolvere una serie di problematiche a livellolocale e non solo.Alessandra Polimeno e Pietro Crinò rappre-sentano dei riferimenti costanti per noi nellaattività che svolgiamo, ed anche questa voltahanno confermato il loro spirito costruttivo alservizio della zona; il consigliere provincialeha annunciato il convegno sul turismo sociale,le cui conclusioni saranno affidate alSottosegretario di Stato al Lavoro JoleSantelli e al Presidente Scopelliti, il consiglie-re regionale il disegno di legge sulla Editoriaminore .Sono apparsi estremamente interessanti econcreti gli interventi di Bruno Panuzzo, cheha promosso una pubblicazione di MartinaZito sull’enogastronomia e del ProfessoreMenotti Calvani, docente a Tor Vergata, cheha affrontato magistralmente il tema.Abbiamo registrato con piacere la soddisfa-zione dei commercianti che hanno gestito glistand per la possibilità che gli abbiamo offertodi avere ricavi e di valorizzare i tanti prodottitipici che si è deciso di sostenere, in un conte-sto di azioni ed appuntamenti per la crescitaculturale del nostro territorio, avvalendositanto del discorso della Dieta Mediterraneaquanto del “lancio” delle nostre risorse e dellenostre località. Il grande clima di partecipazione che si è regi-strato e gli obiettivi della iniziativa sono stati

resi possibili da uno sforzo organizzativo epersonale del gruppo dirigente, dal volonta-riato delle Associazioni,dall’Amministrazione Comunale diBenestare, che ha messo a disposizione ilpalco, dalla Ditta Gaetano Oliva che ha messoin funzione nel “Villaggio” un gruppo elettro-geno. Questo per rimediare ad una decisioneincomprensibile del sindaco Mittiga di negar-ci questi servizi accessori in extremis, dopo chelui stesso, insieme all’Assessore al CommercioMazzone, aveva offerto e concordato, nei ter-mini consueti sempre utilizzati dal Municipio,e non stiamo parlando, si badi bene, di contri-buti in denaro, ai quali non siamo interessati eche, talvolta, da parte dell’Amministrazionecomunale, vengono concessi con un sapore

tutto politico o propagandistico. Nonostantele difficoltà frapposte dal sindaco, abbiamo,comunque, saputo garantire e con successo losvolgimento della iniziativa e non possiamo,pertanto, esimerci dal ringraziare per questochi ha collaborato con noi. Altro punto, ugual-mente incomprensibile ci risulta la decisionedella Pro Loco di non patrocinare il nostroevento posto che era stato già concesso peraltre iniziative. Quali sono le nostre conclusio-ni? La Pro Loco dovrebbe motivare la deci-sione che ha assunto; l’assessore Mazzonereagire, per essere stato delegittimato e morti-ficato dal suo sindaco. Quanto al sindaco, nonlo inviteremo più alle iniziative che promuo-veremo!

Francesco Perrone- Coordinatore Nuova Calabria

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Parlandodi...

SPORT

Dopo quasi tre mesi è tornata ariunirsi in assemblea l’asdBovalinese 1911 . Dal 28 giugnoscorso, data nella qualel’Assessore Delfino aveva datomandato al trio Serranò-Costabile-Seminara di prenderein mano le redini della societàper salvarla e mantenere in vitala storia centenaria della ‘grandeBovalinese’, importanti traguar-di sono stati raggiunti. Ad oggi itre commissari hanno svolto almeglio il loro compito, compien-do un miracolo sportivo, rius-cendo a far iscrivere la società alcampionato, partendo da unasituazione a dir poco critica.

Inoltre, è iniziato da due setti-mane il torneo di Promozione,che già ha visto la squadra crea-ta dalla 'Triade', ottenere unrisultato positivo, vincendo ilderby contro il Siderno, in unemozionante match casalingo

terminato 4 a 3. Domenica, per-altro, si è visto un numerosopubblico presente al ‘Cartisano’di Bovalino. Partecipazione cheben ha impressionato l’attualedirigenza in pectore. Adesso ilpasso successivo è quello di for-

mare e allargare la dirigenza,step fondamentale per non man-dare in fumo tutto il gran lavorofatto questa estate. Obiettivo,quindi, della riunione è nom-inare nuovi soci disposti a sacri-ficarsi economicamente eumanamente per la causaBovalinese. Intanto, oggi arriva la stracittad-ina con la matricolaBenestarNatilese di misterProcacciante e del direttore gen-erale Giuseppe Amato. Una par-tita che richiamerà sugli spaltidel “Lollò Cartisano” il pubbli-co delle grandi occasioni.

a.s.

Bovalinese: si riaccende l’entusiasmo

Due partite in tre giorni per il nuovoRoccella targato Galati. Domenica scorsa aRizziconi è arrivata la prima vittoria sta-gionale al cospetto della Taurianovese dimister Giovinazzo. E’ stata una vittoriamolto importante per il morale e per laclassifica ed anche perché è arrivata su uncampo da gioco al limite della regolarità.Mister Galati ha dovuto fare a meno dellosqualificato Criniti sostituito dall’ottimoFemia autore del gol che poi ha deciso lapartita. N Roccella padrone del campo cheha controllato andando negli spogliatoi suldoppio vantaggio. Il in avvio di secondo diGuido non ha cambiato l’esito della partitaanzi proprio il Roccella ha avuto le occa-sioni per chiudere prima la gara sbagliandodiverse occasioni da rete ma alla fine il suc-cesso è arrivato. Mercoledì si è continuato

con la Coppa Italia gli amaranto che hannoospitato la Palmese. La partita si è messasubito male per il Roccella che ha subito ilgol degli ospiti. Al 9’ minuto Giovinazzo siincuneava in area e serviva un pallone sulsecondo palo dove il ben appostatoCorigliano doveva solo appoggiare in rete.Al 24’ arrivava al rete del pareggio ilRoccella con una punizione dal limite bat-tuta da Figliomeni che beffava Caputo conun preciso tiro rasoterra. Poi occasioni siadall’una che dall’altra parte senza peraltroche il punteggio si modificasse. Oggi per ilteam jonico ancora una gara casalinga con-tro il temibile Corigliano mentre il regola-mento della seconda fase di Coppa Italiaprevede che il Roccella vada a fare visita alBocale, la partita si giocherà mercoledì 2ottobre alle ore 15:30. lr

Il Futsal Ardoresi presenta aipropri tifosi

Senza rumore e clamori inutili i dirigenti dellaFutsal Ardore hanno lavorato sodo per costruireuna squadra che possa raggiungere l’obbiettivoche gli compete e che il nuovo presidente TeotinoGiovanni ha dichiarato apertamente di voler rag-giungere ovvero la promozione in C1. Organicosocietario completamente rinnovato, alPresidente Teotino Giovanni. In bocca al lupo.

Presentazione ingrande stile perlo Sporting Locri

Si riparte! La Sensation GioiosaJonica già da alcuni giorni ha ripresoad allenarsi in vista del prossimo cam-pionato di Serie C femminile. Il tor-neo 2013-2014 vedrà tra le sicure pro-tagoniste la squadra biancorossa,dopo l’ottimo quarto posto (e l’acces-so ai playoff) nella scorsa annata,dove la Sensation fu certamente larivelazione del campionato. Tecnico,società e pallavoliste lavorano in sin-ergia per dare ancora più soddis-fazioni ai propri tifosi, vera arma inpiù della Sensation, che non fannomai mancare il proprio supporto.

lr

Inizia la nuova stagione per laSensation GioiosaJonica

Il Roccella cerca la “prima”in casa

Presentazione in grande stile per loSporting Locri del presidenteDomenico Stilo che presso la Cortedel Palazzo di Città a Locri ha avutomodo di far conoscere a cittadini etifosi lo staff dirigenziale e tecnico,allenatrice e parco giocatrici chesaranno impegnate nella massimaserie del Campionato Nazionale Figcdi Calcio a 5 Femminile. Una bellaserata, che ha visto l’emozione sulvolto di molte ragazze, impegnate inquesta importante sfida sportiva epersonale, chi per la prima volta, chi,invece, con qualche esperienza allespalle. Il numeroso pubblico ha cosìconosciuto chi avrà modo di difenderee portare avanti i colori amaranto e ilnome di Locri nella prossima Serie A,che si prevede molto impegnativa edequilibrata. La società locrese è al sec-ondo anno di partecipazione e si pre-senta ai nastri di partenza come unadelle più attrezzate per poter dis-putare un campionato tranquillo, pun-tando lungo il proprio percorso, ed invirtù anche della campagna acquistieffettuata, anche a qualcosa in più,come ad esempio i play-off di finecampionato.

lr

E' stato eletto il nuovo consiglio direttivo dell'U.S.D. Mammola per il biennio 2013-2015. NeveGiuseppe Presidente , Rando' Francesca VicePresidente , Agostino NicodemoSegretario/Tesoriere; Sita' GiovannaConsigliere. Con la riconferma di Pino Neve apresidente il Mammola calcio ha avviato unnuovo progetto in vista del prossimo campiona-to di seconda categoria puntando su GianniScigliano come allenatore che da alcune setti-mana dirige la preparazione allo stadio comu-nale. Il tecnico cauloniese ha accettato benvolentieri l'incarico avviando un nuovo progettocon la sola ambizione di un buon piazzamento inclassifica. Tra i tanti arrivati quello di LucaMammolenti estroso centrocampista reduce daun grande campionato nel Marina di Gioiosa e ilportiere Attilio Spadola. Tante anche le ricon-ferme su tutte quelle di Raschellà e il giovaneFurfaro. Il nuovo Mammola ha giocato ieri unaamichevole contro il Caulonia gara terminata 1-1 con tante buone indicazioni per misterScigliano con i giovani Furfaro e Giovinazzosubito protagonisti di una buona gara. Nel frat-tempo a giorni l'Amministrazione Comunalecome afferma su facebook il Vice sindaco diMammola Stefano Raschellà , convocherà lerealtà sportive, (Associazioni calcistiche), che

hanno avanzato richieste all'Ente comunale, conl'intento di ricondurre ad un clima di serenità espirito sportivo le società e i calciatori che abreve saranno impegnati nei rispettivi campi-onati. Le autorizzazioni dell'impianto sportivo diMammola saranno rilasciate con atto deliberati-vo della Giunta comunale al quale seguirà quelladel Sindaco. L'invito dell'AmministrazioneComunale è quello di un atteggiamento costrut-tivo e di cooperazione tra le realtà sportive pre-senti sul territorio, l'augurio è quello di un sano eleale antagonismo sportivo.

N. Barillaro

Mammola : c’è Neve

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La Società Cosenza Calcio informa che, in relazio-ne alla gara Vigor Lamezia-Cosenza in programmaoggi alle ore 15,00 (Stadio Guido D’Ippolito), ilPrefetto di Catanzaro “ritenuto di adottare provve-dimento che valga a scongiurare, in occasione del-l’incontro di calcio di che trattasi, ogni possibile tur-bativa per l’ordine e la sicurezza pubblica” ha dispo-sto la trasmissione, per la provincia di Cosenza, indiretta televisiva RAI della partita. Si ricorda che inoccasione della gara Vigor Lamezia-CosenzaCalcio non sarà attivo il progetto “porta un amicoallo stadio”.lr

Gioiosa J.: derby con il BrancaleoneE' tempo di trovare la prima vittoriain campionato. Dopo il buon pareg-gio di Polistena di domenica scor-sa il Gioiosa Jonica ritorna tra lemura amiche per cercare di incam-erare la prima vittoria stagionale .Oggi pomeriggio al Comunale arri-va il Brancaleone di mister Lafaceche in questo campionato si èattrezzato per disputare una sta-gione di vertice per tentare un pron-to ritorno in Eccellenza. Domenicaa Polistena il primo punto sta-gionale per un Gioiosa Jonica che

ha carattere da vendere ma chedeve amalgamarsi meglio in tutti ireparti visto i tanti nuovi innestitutti importanti per un progetto chepuò e deve solo migliorare.L'arrivo di Vincenzo Carbone hadato più ordine al centrocampomentre la difesa da grandi certezzevisto le tante riconferme e conPasquale Patrizio giocatore daipiedi buoni servirà per dare ulteri-ore linfa e concretezza a un repartoche già la scorsa stagione ha datoampie garanzie . In avanti Antonio

Roccisano nel reparto offensivopotrà dare un grande contributovisto le sue ottime doti realizzativeampiamente dimostrate già nellasfida di domenica a Polistena . Nullasi può rimproverare al GioiosaJonica in questo avvio di stagioneper quanto riguarda l'impegno e ilcarattere due componenti impor-tanti che sicuramente saranno deci-sive nell'arco di tutta la stagione.

Nicodemo Barillaro

Il Polistena nella giornata di chiusura deitesseramenti ha raggiunto l'accordo conRomeo Giuseppe difensore centrale classe1988 ex Gioiosa Jonica e Taurianovese.Firma per il Polistena anche GiuseppeDenaro centrocampista classe 86 ex GioiosaJonica, Marina di Gioiosa e Bovalinese. Idue calciatori che dal Gioiosa Jonica eranopassati alla Taurianovese nel mese diAgosto, hanno sostenuto il primo allena-mento nei giorni scorsi con il Polistena esono già stati a disposizione di misterCotroneo, ieri, per la trasferta di Palmi, con-tro il Taureana. Grande soddisfazione intutto l'ambiente per questo doppio colpodel ds Anastasio.

Stadio radio

Doppio colpo delPolistena, arrivanoRomeo e Denaro

Vigor-Cosenza: le restrizioni delPrefetto di Cz

Marina di Gioiosa: bene i nuovi arrivati Primo punto per il nuovoMarina di Gioiosa di misterPasquale Rotondo. La compagi-ne giallorossa sul neutro diRoccella Jonica contro laVillese ha offerto una buonaprova cancellando la sconfittadi quindici giorni fa a Rizziconi.Il presidente Tavernese alnovantesimo ha affermato :”Nulla da rimproverare ai ragaz-zi, oggi ho visto solo cose positi-ve. Purtroppo abbiamo dovutofare i conti con la sfortuna,infatti soprattutto nel primotempo abbiamo sciupato diver-se occasioni con Monteverde ePalermo . Se avessimo portatoa casa l'intera posta in palio non

ci sarebbe stato nulla da obiet-tare. Sono felice della prova ditutta la squadra soprattutto deinuovi arrivati che incomincia-mo ad ambientarsi molto bene.Cercheremo di fare bene inquesto torneo consapevoli chein Promozione non esistono négare facili né gare impossibili. Ilmister in settimana ha strigliatoa dovere i ragazzi, facendoglicapire che non possono perderecome hanno fatto contro ilRizziconi. Il gruppo è statobravo a recepire il messaggio,dando una risposta di caratteresul campo: ci prendiamo questopunto come un risultato estre-mamente positivo contro una

Villese che certamente non èstat a guardare giocando unabuona gara . Il nostro obiettivoin questo campionato rimanequello di valorizzare i giovani,ottenendo una tranquilla sal-vezza: tutto quello che dovessearrivare, lo accoglieremmocome tanto di guadagnato”.Tutti i nuovi arrivati( Brogna,Paparatti, Monteverde, Elitro,Nocera e Autelitano) hannodato domenica una buonaimpressione e mister Rotondo èpronto a puntare su di loro nelcorso della lunga stagione cheper i giallorossi sarà caratteriz-zata da diversi derby.

Nicodemo Barillaro

Siderno: serve la scossa perriprendersi dalle delusioni

Novita’ in questa settimana per quantoriguarda il Siderno calcio. E’ stato ingag-giato Vittorio Spanò difensore centraleclasse 1987, cresciuto nelle giovanilidella reggina, per poi maturare espe-rienze con Siracusa, Rossanese, Messinaacr, Soverato e Guardavalle. Ha iniziatoa Davoli la prima parte di questa sta-gione. Partiti verso altre destinazioniDino Leveque e Francesco FiocchettoMaviglia. Il gruppo è compatto sta lavo-rando sodo per rimediare ad un inizio distagione per niente soddisfacente. Lasocietà, nonostante un inizio deludente,continua a credere fortemente in questogruppo di calciatori che tanto beneaveva fatto nelle partite di coppa Italiaben figurando anche con il Guardavallesquadra di categoria superiore.Purtroppo, ancora, il gruppo non è altop della condizione fisica ma sta miglio-rando giorno dopo giorno. Sicuramenteandrà migliorata questa rosa, infatti, lasocietà si è sempre mantenuta attenta evigile per valutare tutte le opportunità dimercato che si dovessero presentare.

Intanto, i tifosi sperano che oggi controla matricola Soriano, i bianco-azzurripossano regalare la prima vittoria sta-gionale. Un Siderno che può contare unnutrito drappello di giocatori del postoche si stanno impegnando al massimo,purtroppo, almeno per ora, i risultati

non sono arrivati anche se domenicascorsa a Bovalino, la compagine di mis-ter Guglielmo Telli è stata particolar-mente sfortunata. Nonostante il doppiovantaggio Carabetta e soci si sono fattiprima raggiungere e poi superare dagliamaranto di mister Favasuli che hanno

trovato due jolly vincenti dell’exGiuseppe Romeo, anche se sull’ultimarete c’è’ stata una leggera deviazione cheha messo fuori causa il portiereEbanista, non esente del tutto daresponsabilità. Il Soriano è una bellasquadra che è partita con grandi moti-vazioni tanto da andare a vincere netta-mente sul campo della Villese alla primadi campionato. La compagine viboneseha una buona coppia d’attaccanti, tra cuiNesci, che potrebbe mettere in difficoltàla retroguardia di casa. Servirà, pertanto,una concentrazione massimale persuperare l’ostacolo e guardare al futurocon rinnovato entusiasmo. Se nondovesse arrivare la vittoria, per il Sidernosi profilerebbe un’altra stagione partico-lare con tanta ma tanta sofferenza percercare di raggiungere l’obiettivo mini-mo stagionale che , riteniamo noi, nonpuò che essere una tranquilla salvezza.A meno che la società non deciderà diirrobustire l’organico con elementi diqualità e di categoria superiore.A.T.

la Riviera

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Polaroid

Una (croni)storia della Calabria attraverso i “forestieri” di Giuseppe Fiorenza

E’ il fantasma di TommasoCampanella, che spinge Savinio aeffettuare un viaggio in Calabria,filosofo da lui definito verticale,piramidale e tolemaico. E’ quantoviene fuori da una intervista rilascia-ta dallo scrittore a GiuseppeSelvaggi l’anno prima cioè il 1947.Lo stesso aveva scritto una introdu-zione alla Città del sole, nella qualeil fascino di questo calabrese lam-peggiante e roccioso non impedivaallo scrittore di affermare con inso-lenza che la Città del sole comemodello di repubblica era unmodello da non imitare e di oppor-re l’antidoto della grecità mentale.Nel 1944, in una edizione edita da

Colombo, lo scrittore aveva avuto ilprimo approccio con la Calabria,con uno dei suoi uomini migliori, senon il migliore, il genio. Aveva scrit-to l’introduzione alla Citta del Sole« ... la libertà di pensare col propriocervello ... si accende per la primavolta in Grecia e la illumina, e nontorna a riaccendersi nel mondo senon con l’Umanesimo».

In questa introduzione, Savinionon è distaccato e il commentodiventa uno strumento acuminatodi confronto secco e spassionato fra«concetto teistico del mondo e con-cetto umanistico»: «La Città delSole non è un’utopia. Le manca ilprimo requisito di ogni utopia: laqualità ateistica. Lavorando in que-st’aura utopica, ho finito per crede-re utopicamente che i miei lettorihanno tutti superato il pregiudiziodella serietà, che tanto buio spandesulle cose della coltura e comunquedella vita, e sanno ormai che laserietà è un ostacolo e una limita-tezza, e dunque una forma di inin-telligenza».Gli articoli dello scrittori sono undiario del viaggio in Calabria cheSavinio effettuò, durante la campa-gna elettorale del 1948, assieme alministro socialdemocratico RobertoTremelloni. L’approccio eccentrico estraniato rispetto all’evento politico(le elezioni “apocalittiche” del1948) e la percezione dell’universoantropologico calabrese (che richia-ma la Tessaglia dell’infanzia savinia-na) sono fusi in un “pastiche” chericonferma l’intelligenza e lo stiledell’autore. Questi testi (scopertinell’Archivio Carte Savinio diFirenze e curati e annotati dallo sto-rico Vittorio Cappelli) furono disse-minati in un periodo abbastanzalungo, su riviste (“Illustrazione ita-liana” e “Corriere d’informazio-ne”), col risultato di renderne diffi-cilmente riconoscibile l’unitarietà.A Crotone, 1948 , lo scrittore nota lagravità dell’uomo calabro, al contra-rio dei greci, che hanno una condi-zione di levità, leggerezza che lifanno stare sulle cose piuttosto che

dentro le cose.Si dice che questi italiani quaggiùsono greci. È vero. Ma con una certaquale differenza. Il greco, anche ilpastore che non colloquia sui montise non coi capi del proprio gregge, nonsta chiuso dentro le cose ma vive di làdalle cose, con leggerezza. Anchestanco, anche vecchio, il greco ha nelpasso una specie di danza. Come sitraduce in calabrese leventià? Staresulle cose – stare “temporaneamente”sulle cose, è la condizione più “greca”del greco. Qui invece l’uomo sta den-tro le cose, gravemente. E non c’èdanza nel suo passo.A Stilo 1948 nota la costruzione delmodello teorico della Città del Solenella cittadina stessa, anche se illuogo dell’opera notoriamenteTabropana, è un’isola orientale. Insostanza, crediamo che Savinio locollochi laddove Campanella parladel posto dove:“Sorge nell’alta campagna un colle,sopra il quale sta la maggior partedella città; ma arrivano i suoi girimolto spazio fuor delle radici delmonte […] dentro vi sono tutte l’arti,e l’inventori loro, e li diversi modi,come s’usano in diverse regioni delmondo.” (da La città del Sole 1602)In effetti, per chi guarda la cittadi-

na, sovrastata dal “panettone”(Savinio lo chiama pan di zucchero)rappresentato dal masso del Monte

Consolino, sulla cui pancia sta“incollata” Stilo, non può fare aameno di pensare che il modello delfilosofo sia stato quello:Stilo è per me il luogo più illustre dellaCalabria. Non tanto per il suoDuomo né per la vicina Cattolica,quanto perché questa città rupestre ea pan di zucchero è il modello vivodella Città del Sole. Diremmo cheSavinio si strascina appresso, nel suoviaggio in Calabria, TommasoCampanella, l’idea di Campanella,di cui parlando della sua visita aTelesio morto poco prima, scrive diciò che deve aver provatoCampanella, di quello che lui possaaver detto a Telesio. Ecco, questo è il suo rovello pertutto il tempo che dura il viaggio inCalabria. Sapere ciò che non potràmai sapere!Cosenza 1948Siamo per arrivare a Cosenza. Nellacattedrale di Cosenza, TommasoCampanella passò una notte intera acolloquio col cadavere di BernardinoTelesio. Questo colloquio notturno,nella tenebrosa vastità della chiesa,tra un filosofo vivo e un filosofomorto, è uno degli episodi più dram-matici e assieme più commoventi cheio mi conosca. Quanto amore, quanta venerazionedi discepolo! Quando Campanellaseppe che il suo maestro era morto,

lui, che in vita non era mai riuscito avederlo, corse a Cosenza per vederloalmeno morto, entrò nella cattedraleove la salma era stata portata e depo-sta sul catafalco, eluse la vigilanza deiguardiani, passò la notte presso labara. Ma da dove partì Campanellaper arrivare a Cosenza? Da Stilo, suacittà natale, no. Troppo lontana. Eallora?L’accenno al brigantaggio lo lascia

meditabondo sull’equivoco dellastoria ufficiale nei confronti di chidifese la patria come i partigiani eappunto i briganti, assetati di giusti-zia.Catanzaro 1948Il brigantaggio della Calabria era unaforma di patriottismo, affine ai kleftes(i ladri) che combattevano per la libe-razione della Grecia e ai nostriPartigiani: la sola forma di patriotti-smo, la sola forma di liberalismo, lasola forma di giustizia, la sola formadi umana vita, in mezzo alla legaleiniquità di quel tempo, in mezzo allalegale crudeltà, in mezzo alla legaleinumanità. O equivoco bestiale!Domenica a Catanzaro. Sono affac-ciato al parapetto della villaMargherita. Grandioso panorama divalli e monti. Il mio contegno è diuomo muto di stupore. Se viaggiarenel Mezzogiorno mi costa qualchefatica, è solo per la troppa abbondan-za dei pasti, per le troppe bellezze dellanatura, per i troppi inviti a far onoreagli uni e alle altre. Io sono abituato anon badare a come mangio e a quan-to mangio. Sono abituato a fingere dinon vedere neanche quello che muoiodalla voglia di vedere. A questo mi haportato la necessità di conciliarecuriosità, desiderio e pudore. Coloroche mi stanno vicino e mi vedono cosìdistratto e tranquillo, si fidano di me.Non sospettano l’investigatore segre-to, non s’accorgono dei due specchiet-ti retrovisori agli angoli delle mie lenti.I due giovanotti in aspetto di agnelliche mi fanno premurosa guida inquesta visita di Catanzaro, stannoimmobili ai miei lati, mi guardanoguardare, rispettano il mio silenzio,sono orgogliosi e contenti. Io ho gliocchi fissi sul panorama, ma in veritànon guardo: mi riposo.Alla fine, nei pensieri dello scrittoreritorna il filosofo e il rovello di cuidicevamo sopra.Intanto penso a cose lontanissime.

Penso che sono io stesso TommasoCampanella, a colloquio di nottenella cattedrale di Cosenza col cada-vere di Bernardino Telesio.Parafrasando, ed esagerando,potremmo dire che l’identificazionenel filosofo che si confronta conTelesio è l’identificazione dello scrit-tore che si mette a confronto con laCalabria e la sua storia?

Giuseppe Fiorenza(21 – continua)

Un greco in Magna Grecia!

Alberto Savinio, aliasAndrea De Chirico (Atene1891-Roma 1952), fu pittore,scrittore, musicista,scenografo e regista. Fratellominore di Giorgio DeChirico, trascorse la suainfanzia in Grecia e poi vissein Italia, a Monaco e aParigi dove frequentòPicasso, Picabia, Brancusi,Cocteau e fondò il“sincerismo” musicale.Rientrato in Italia nel 1915si accostò al Dadaismo e alclima culturale delcosiddetto “ritornoall’ordine” del fratelloGiorgio, di Carrà e di dePisis. Successivamente, dinuovo a Parigi, diede pienosviluppo alla sua attività dipittore precorrendo ilgrande surrealismo francese.Dopo il suo primo libro,Hermaphrodito (1918),svolse un’intensa attivitàletteraria e pubblicistica: siricordano Dico a te, Clio(1939), Infanzia di NivasioDolcemare (1941), Narrate,uomini la vostra storia(1942), Ascolto il tuo cuore,città (1943), Casa “La Vita”(1943).(dalla biografia di copertina

di Partita rimandata,Rubbettino editore)

BIOGRAFIA

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Parlandodi...

A Reggio la XXXVI Convention Nazionale del Kiwanis

Alternativa per un matrimoniolow cost. Sposi con sponsor

CULTURA E SOCIETÀ

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Dio non ama i bambini era il titolo,senz'altro provocatorio, di un romanzodi Laura Pariani. Il Kiwanis, si. IlKiwanis li ama eccome. E li ama tutti,profondamente: il suo principaleobiettivo, infatti, è quello di “Servire ibambini del mondo”. Questo è ilmotto corrente del Kiwanis, un' orga-nizzazione globale di volontari impe-gnata a “cambiare il mondo, un bam-bino ed una comunità per volta”.In Italia il primo club del KiwanisInternational è stato, nel 1967, quellodi Milano, seguito dal club di Roma,Palermo, Catania, e via di seguito: tuttifacevano capo al Distretto Svizzera-Liechtenstein. È nel 1977 che il distret-to Italia è stato costituito ed è dal 2001-2002 che, a seguito della costituzionedi un club nella Repubblica di SanMarino, ha assunto la denominazionedi “Distretto Italia-San Marino”. È dunque da ben 36 anni che i ClubKiwanis di tutta Italia si incontrano perfare il punto sulle attività svolte duran-te l'anno. Scelgono una città, la invado-no e poi la inondano e contagiano contutta la loro profonda umanità.Quest'anno, per la XXXVIConvention del Kiwanis, la scelta ècaduta su Reggio Calabria. La cerimo-nia di apertura si è svolta presso la sug-gestiva cornice del Teatro Cilea, conoltre 250 delegati dei club di tuttaItalia, 600 presenze tra ospiti e accom-pagnatori, autorità civili, religiose emilitari, tra cui il governatore dellaCalabria, Giuseppe Scopelliti, e ilPresidente della Provincia di ReggioCalabria, Giuseppe Raffa, il capo dellasezione operativa della Direzionemarittima, tenente di vascelloFrancesco Foti, il Vice Comandantedei Vigili del Fuoco, Dott. Ing. AndreaGattuso. Presenti anche autorità kiwa-niane nazionali e internazionali, comeil Presidente Internazionale delKiwanis, Tomas De Julio, il Presidentedella Federazione Europea, Ernst vonder Weppen, il Vice-ChairmanEliminate Europe Project, FilipDelanote, il Trustee della FondazioneKiwanis, Valeria Gringeri. Il tutto èavvenuto in perfetto stile kiwaniano,con l'inno iniziale alla bandiera statuni-tense, seguito da quello alla bandieraeuropea, della Repubblica di SanMarino e italiana, tutti magistralmenteeseguiti dal Coro Lirico FrancescoCilea diretto dal Maestro Bruno

Tirotta.«Sono molto fiero di essere qui, in que-sta meravigliosa location a rappresen-tare un enorme numero di Paesi e araccontare i risultati raggiunti con leinnumerevoli iniziative svolte per ibambini nel mondo, come l'elimina-zione del tetano neonatale e prenata-le» - ha dichiarato il PresidenteInternazionale del Kiwanis, Tomas DeJulio, il quale ha ribadito: «Ogni bam-bino in qualunque parte del mondo hail diritto di vivere e di non essere colpi-to da questa tremenda malattia e noifacciamo tutto il possibile per elimina-re questa gravissima patologia».Il riferimento è alla campagna mon-diale Eliminate, lanciata il 24 giugno2010 a fianco dell'UNICEF. L'obiettivoè quello di eliminare il tetano materno

e neonatale entro il 2015. Servono 110milioni di dollari per immunizzare 129milioni di madri e i loro futuri figli. IlDistretto Italia- San Marino ne hafinora raccolti 479 mila. Un assegnovirtuale di 122.018,00 Û è stato conse-gnato durante la cerimonia dalGovernatore del Distretto Italia-SanMarino, Roberto Garzulli, e dalLuogotenente Governatore dellaDivisione Calabria 2, Natale Praticò,principale organizzatore dellaConvention: si tratta della somma rac-colta quest'anno nel nostro Paese, concui sono state salvate 81.345 vite.Basta, infatti, 1,50 Û per salvare la vitadi una madre e del suo futuro bambi-no da questa malattia mortale ma pre-venibile. «È stato un anno eccezionale - ha

dichiarato Garzulli - abbiamo raccoltofondi per salvare più di 80 mila bambi-ni dalla morte per tetano maternoneonatale; abbiamo realizzato iniziati-ve in tutta Italia, raccogliendo consen-si ovunque. Siamo la nazione - ha sot-tolineato - che ha aperto il maggiornumero di nuovi Club. Tutto questo ciconforta, ci entusiasma e ci spinge adandare avanti». È sempre il governa-tore Garzulli ad avanzare una propo-sta assolutamente lodevole: quella diistituire la figura del GaranteComunale dei Diritti dell'Infanzia edella Adolescenza. «È una figura che ègià stata sperimentata in alcuni comu-ni. Con questa proposta il Kiwanisvuole fare il salto di qualità: non vuolepiù essere soltanto raccoglitore difondi per salvare bambini ma intende

essere presente sul proprio territorio alfine di tutelare al meglio i diritti delminore». Momento clou della cerimonia inau-gurale è stata la consegna dei ricono-scimenti internazionali ai ClubKiwanis e ai Kiwaniani che durantel'anno sociale 2012-2013 si sono distin-ti per le enormi potenzialità e il grandeentusiasmo con cui hanno affrontatol'attività di fundraising e di service afavore delle comunità e dei bambini.Tra i Kiwaniani del Distretto Italia-SanMarino, un importante attestato dibenemerenza per l'impegno e i presti-giosi risultati ottenuti, oltre che per ilsupporto nella realizzazione dellaXXXVI Convention, è stato assegnatoal Luogotenente Governatore dellaDivisione Calabria 2, Natale Praticò.

«I nostri sono stati dei risultati in cre-scendo che mi riempiono di orgoglio eche mi ripagano per tutti gli sforzicompiuti durante l'anno, sforzi chehanno avuto come unico obiettivoquello di servire i bambini di tutto ilmondo. E questa Convention è l'occa-sione per rilanciare il nostro impegnoper il futuro». Nel suo discorso di aper-tura Praticò ha ringraziato la RegioneCalabria, la Provincia e il Comune diReggio Calabria, i Comuni di Villa SanGiovanni, Scilla e Bova, il presidentedella Sogas (società di gestione dell'ae-roporto dello Stretto), il Consorzio delBergamotto e il Consorzio di Bonificadel Basso Jonio Reggino. Ha ribadito,inoltre, come la XXXVI Conventiondel Kiwanis - fortemente voluta dalKiwanis Reggio Calabria, KiwanisReghion 2007, Kiwanis Villa SanGiovanni e sponsorizzatadall'Immediato Past LuogotenenteGovernatore, Francesca Pizzi - siaanche un evento incentrato sul turi-smo: «È stata data alle signore e acoloro che non sono impegnati neilavori kiwaniani l'opportunità di visita-re quanto di più prezioso offre ilnostro territorio. È stato organizzatoun archeo tour per permettere di farconoscere il nostro ricco patrimoniostorico-artistico e archeologico, ed èstata anche data la possibilità di anda-re alla scoperta del nostro straordina-rio patrimonio paesaggistico. Tra letappe più importanti: il borgo diPentedattilo, un posto affascinante epieno di mistero; il borgo di Bova chedal 2003 rientra nella rete dei Borghipiù Belli d'Italia e che dal febbraio2013 è nella lista dei 21 “Gioiellid'Italia”; il Parco Archeologico di SanPasquale a Bova Marina; il fantasticoborgo di Chianalea e l'incantevoleScilla».I lavori kiwaniani si sono conclusi conla tradizionale cena di gala presso l'ho-tel Altafiumara di Villa San Giovanni,durante la quale si è tenuta la cerimo-nia di Passaggio delle Consegne tra ilgovernatore uscente Roberto Garzullie il nuovo governatore Carlo Turchettiil quale, a partire da ottobre guiderà ilKiwanis Distretto Italia-San Marinoall'insegna dello slogan “Teniamoli permano”.Una XXXVI Convention ricca e benriuscita, dunque, che ha saputo coniu-gare turismo e un profondo senso diumanità. Un'accoppiata insolita maassolutamente vincente.

Coronare il giorno del fatidico sì oggi può costareuna fortuna.Non bastano i confetti bianchi e i fiori d'arancio,

ma una miriade di dettagli vanno curati minuzio-samente per tentare di andare di pari passo con imatrimoni di Buckingham Palace.

Lui, lui non si offende se non lo chiami Dottore. Lui si fa chiamareAntonio, da tutti. E se non gli dai del tu, ti fa riformulare la domanda. Nonsa che farsene di quei cerimoniosi quanto inutili appellativi di cortesia,tanto cari, invece, a chi in Calabria - dove anche Antonio è nato - rispedi-sce lettere al mittente perché non la si chia-ma “Onorevole”. C'era anche lui, AntonioMarziale, alla XXXVI Convention delKiwanis. Lui, sì, che è innanzituttoPresidente dell'Osservatorio dei Diritti suiMinori, poi è anche consulente dellaCommissione parlamentare per l'Infanzia, èstato ispiratore ed estensore del Codice diautoregolamentazione Tv e Minori, quelfamoso codice recepito dalla Legge Gasparriche mette al centro del pubblico televisivo inostri figli, perché sono loro che subisconopiù di tutti l'influenza della tv. Ed era diven-tato più che mai necessario proteggerli, con-sentire loro un sano, equilibrato e completo sviluppo mentale e morale;perché le nuove generazioni nascono e crescono con la tv accesa e la tv,senza regolamentazione, può essere molto pericolosa per i nostri figli. MaAntonio ha pensato a loro e si impegnato a proteggerli insieme al mini-stro Gasparri, con il quale ha lavorato anche alla stesura del Codice

Internet e Minori. Antonio è stato, inoltre, Coordinatore per le politichegiovanili in Regione Lombardia, nonché Dirigente dell'AssociazioneNazionale Sociologi. Tanti titoli per lui, dunque, ma non sono bastati a far-gli montare la testa: continua a farsi chiamare Antonio. E per la sua

profonda umanità e per il suo visceraleamore per i bambini, nel corso della XXVIConvention del Distretto Italia - San Marinodei Kiwanis Club, Antonio ha ricevuto il pre-stigioso premio Hixson, un premio interna-zionale, il terzo premio internazionale adessergli riconosciuto. Antonio, infatti, haricevuto premi da altre due autorevolissimeorganizzazioni umanitarie mondiali: laMelvin Jones dai Lions Club e la Paul Harrisassegnatagli dai Rotary Club. Dunque,Triplete per Antonio e per la sua umanità.“Farò tutto ciò che è nelle mie umane possi-bilità per tutelare i bambini, è lo scopo della

mia vita. Ma senza l'apporto di ciascuno, la mia è una battaglia contro imulini al vento: impossibile!”- è quanto Antonio scrive sul suo profilo Fb.L' Antonio, plurilaureato, pluripremiato, che si infastidisce se lo chiamiDottore. L'Antonio che fa parte di quella Calabria che non si monta latesta. (M. G. C.)

Il volto migliore della Calabria, quella che non si monta la testa

Al sociologo Antonio Marziale il premio Hixson del Kiwanis International

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la Riviera

Bombino: “tutela attiva” funzionale a conservazione della biodiversità e reddito

Individuati relitti di foresta post-glaciale nel Parco dell'Aspromonte

Una scoperta di rilevante interesse naturali-stico arricchisce la conoscenza della biodiver-sità del Parco d'Aspromonte. Nel corso di alcuni studi condotti nell'areaprotetta, infatti, sono emersi elementi atte-stanti che un numero consistente di esempla-ri di rovere meridionale (Quercus petraeassp. austrotyrrhenica) siano il frutto di un pro-cesso evolutivo iniziato in era post-glaciale eche ha conferito caratteristiche di unicità alleformazioni riscontrate nel Parco Nazionale.Gli studi promossi dall'Ente Parco si inseri-scono nell'ambito di specifiche iniziative direcepimento della recente Direttiva emanatadal Ministero dell'Ambiente e della Tutela delTerritorio e del Mare in materia di conserva-zione della biodiversità e contribuiscono acostruire una identità certa del patrimonionaturale dell'area protetta attraverso unaprofonda conoscenza delle peculiari caratte-ristiche del territorio. In tale contesto, in coe-renza con gli indirizzi programmaticidell'Ente, si è svolto a Gambarie

d'Aspromonte il VII seminario internaziona-le sulla “Gestione e conservazione della bio-diversità” organizzato dalla Società BotanicaItaliana e dal Dipartimento di Agrariadell'Università degli Studi Mediterranea diReggio Calabria, con il patrocinio dell'EnteParco Nazionale dell'Aspromonte. Il semina-rio ha dato avvio alle prime attività di ricogni-zione e verifica delle formazioni boschivecandidabili come “vetuste” e, quindi, inseribi-li nella rete italiana delle foreste vetuste isti-tuita dal Ministero dell'Ambiente.Ancora una volta l' area protetta aspromon-tana non ha tradito le aspettative: i professoriGiovanni Spampinato (Dipartimento diAgraria dell'università Meditereranea) eSalvador Rivas - Martinez (Università diMadrid, Spagna), insieme ai tecnici del Parco,hanno riscontrato, nella zona montana diSamo, la presenza di alberi secolari di rovereche, a seguito di analisi dendrocronologiche emorfologiche, hanno evidenziato caratteri divetustà associati a particolari adattamenti

fisiologici in risposta a vicissitudini climaticheavvenute nel corso dei millenni (a partire dalperiodo glaciale pleistocenico würmiano -120-70.000 anni fa). L'Aspromonte ha rap-presentato, per tali formazioni, un'area rifu-gio e di isolamento che ha favorito la differen-ziazione di particolari meccanismi morfologi-ci di adattamento nei confronti del clima incontinua evoluzione. Tale scoperta, che susci-ta un enorme interesse da parte degli studio-si, rappresenta per il Parco il punto di parten-za verso l'avvio di più specifiche indagini,anche di tipo genetico, volte alla caratterizza-zione della singolarità riscontrata, utili allaprogrammazione di idonee strategie di con-servazione e valorizzazione. Il Presidente e ilDirettore dell'Ente guardano con fiducia l'av-vio delle nuove indagini. «Il territoriodell'Aspromonte conserva caratteristiche uni-che, sia dal punto di vista biologico che geo-morfologico, - commenta il DirettoreTommaso Tedesco - ed è nostro compito sal-vaguardare questo inestimabile “tesoro” di

biodiversità che rappresenta un patrimonionon solo del nostro territorio, ma dell'interopianeta. Abbiamo inaugurato una nuovaattenzione e consapevolezza del valore dellabiodiversità che ci conduce con nuovi e piùforti stimoli alla definizione di idonei stru-menti per la sua valorizzazione».«Siamo persuasi che occorra promuovere ilmigliore e irrinunciabile equilibrio tra tutelapassiva e valorizzazione delle esternalità posi-tive fornite dalla nostra area protetta; - affer-ma il presidente Giuseppe Bombino - solo seimpareremo a tradurre in termini reddituali ivalori della conoscenza, della protezione edella promozione delle nostre risorse natura-li potremo dire d'aver avviato processi di svi-luppo in armonia con le esigenze e le attesedelle popolazioni locali. Ciò richiede unapproccio strategico alla sostenibilità - con-clude Bombino - attraverso la programma-zione, la partecipazione e il coinvolgimento ditutte le intelligenze nei processi di sostegnoalla crescita territoriale e locale».

Dall'abito da sposa agli addobbi floreali, dallebomboniere alle fedi nuziali, dal trucco al par-rucco possono avere dei costi talmente elevati darender conveniente accendere un mutuo. Cosìuna giovane coppia reggina per affrontare similispese ha deciso di organizzare il giorno dellenozze sponsorizzando imprese calabresi.Una moda già sperimentata negli Stati Uniti e inFrancia che oggi a quanto pare fa tendenzaanche dalle nostre parti. È il caso dei promessi

sposi, Rachele di Rosarno e Damiano diCittanova che osano con un’idea innovativa“Sposi con sponsor”. Avranno pensato: «Perchérinunciare ad una cerimonia da sogno?». Infondo questa è la soluzione ideale per organizza-re un matrimonio da favola, a bassi costi e senzarinunciare a nulla. Per realizzare quest'eventooccorre solo trovare delle aziende che voglionofare da sponsor in cambio di pubblicità. Il che consiste nel dare visibilità agli sponsor e a

tutti coloro che saranno disposti a partecipareall'evento reso pubblico tramite Facebook,Twitter, blog, sui giornali, rassegna stampa a cuitutte le persone potranno prendere parte eseguirli fino al giorno del loro matrimonio.Sembra che la via presa dai giovani reggini abbiaavuto successo visto le tante adesione riscontra-te sul web. È proprio vero che il bisogno aguzzal’ingegno.

Ilaria Ammendolia

Grande successo alla Cortedi Palazzo a Locri per “Solola sera sono serio”, lo spet-tacolo teatrale scritto, diret-to ed interpretato dall'atto-re romano-viterbesePiermaria Cecchini, accom-pagnato sul palco dai bra-vissimi QuartAumentata,che hanno eseguito dal vivole musiche inserite all'inter-no della rappresentazioneteatrale.Lo spettacolo, organizzatoda Dario Larosa, con ilpatrocinio della RegioneCalabria ed e l l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale di Locri, è statoproposto in anteprimanazionale rispetto a quelloche sarà poi il cartellonedegli eventi teatrali cheinteresserà la Citta di Locrinel periodo invernale edestivo del 2014. Visto ilriscontro di pubblico ricevu-to, sarà sicuramente unagrande stagione teatrale.Un monologo entusiasman-

te, ricco di colpi di scena,con un'ironia applicata anumerose tematiche quoti-diane, tenendo l'argomento“vita” al centro di ognidiscorso. Il tutto accompa-gnato magistralmente dal-l'etno-sound deiQuartAumentata, che haproposto alcune loro canzo-ni insieme a musiche inedi-te.A fine spettacolo, breveconfronto tra RaffaellaRinaldis e PiermariaCecchini, dove l'attore haavuto modo di spiegarecome è nato il proprio spet-

tacolo e come lo ha inteso,ricevendo ancora numerosiapplausi per le sue parole.In conclusione è intervenu-to il Sindaco di Locri, dott.Giovanni Calabrese, ilquale si è detto soddisfattodella risposta del pubblico:«Un grazie a Piermaria, ungrazie agli organizzatori, maun grazie al grande pubblicodi Locri. Grande presenza,grande partecipazione,grande soddisfazione daparte di tuttal'Amministrazione. Ancheperché quest'estate abbia-mo “vinto” la classifica del

Magna Graecia TeatroFestival come presenza dipubblico rispetto agli altrisiti della Regione. Quindisignifica che la Città rispon-de, il territorio risponde, enoi continueremo questogrande impegno per il tea-tro. Infatti ci sono tutte lepremesse, anche perchédomani (oggi, ndr) aprire-mo il Palazzo della Cultura,concludendo finalmente l'i-ter procedurale per l'aper-tura definitiva. Con ladisponibilità di questa strut-tura, avremo la possibilità diorganizzare una grande sta-gione teatrale durante il2014. Questo l'impegno chestiamo portando avantiinsieme alla Giunta, miglio-rando l'immagine dellaCittà, non parlando sempredi cose negative, anche gra-zie e soprattutto alla cultu-ra.»

Locri, grande successo per lo spettacolo “Solo la sera sono serio”

Piermaria Cecchini e i QuartAumentata

fanno il pienone

Venerdì 27 settembre, alle 18,30 nel salo-ne delle conferenze del Grand HotelPresident, l'ammiraglio GiovanniGalatolo terrà una conferenza sulla pira-teria e sull'immigrazione clandestina viamare, i due più importanti problemi cheattengono alla sicurezza marittima,secondo le accezioni di security e disafety.Il presidente del Rotary Club di Locri,dott. Saro Cilea, ha organizzato la confe-renza ben sapendo quanto importante edelicato per la sicurezza e gli equilibrisociali internazionali sia l'argomento trat-tato. “I dati parlano chiaramente - ci diceil presidente Cilea - e non necessitano dicommenti: soltanto nel 2012 sono 26 lenavi sequestrate dai pirati nel mondo eben 154 sono gli ostaggi in mano ai crimi-nali; oltre 21.000 migranti sono stati soc-corsi nel 2013 (dato aggiornato al 5 set-tembre)”.Nell'ambito del fenomeno piratesco, lapresenza di forze navali NATO o multina-zionali è riuscita a ridurre gli attacchi nellaHigh Risk Area - nel Golfo di Aden tran-sitano 30.000 navi l'anno - teatro operati-vo dei pirati somali. Ma se sul versante estdell'Africa gli abbordaggi sono considere-volmente diminuiti, nel tratto di OceanoAtlantico prospiciente il west Africa ilfenomeno è in serio costante aumento,non solo ma ciò che ulteriormente preoc-cupa è lo scenario legato alla rapina a

mano armata a bordo in continua violen-ta crescita.L'immigrazione clandestina via marelungo le coste italiane è davvero un pro-blema sociale. L'Italia è “costretta” dall'e-tica, dalla morale e dalla coscienza deimarinai ad intervenire in soccorso aimigranti, ben oltre il limite territorialedella nostra Search and Rescue Region asud di Lampedusa. Il conflitto internazio-nale in atto fra Malta e Italia sulla delimi-tazione della SRR (prevista dallaConvenzione di Amburgo), ben noto aicompetenti organismi internazionali, nonha ancora trovato soluzione a causa dell'i-nezia delle istituzioni internazionali chesembrano non curarsene. Il nostro Club - conclude il presidenteCilea, nell'auspicare la più ampia parteci-pazione - nello solco dell'azione umanita-ria e spirito di servizio del Rotary, chesvolge in tutto il mondo con gli oltre1200mila rotariani, ha voluto organizzarequesto evento proprio nella Locride,luogo di approdo, agognato di migliaia didisperati, vittime della fame, della sete,delle persecuzioni e dello sfruttamento,tentano di fuggire dalle piaghe che ilbenessere del mondo “civile” ha inflittosulla pelle degli ”ultimi”.

Walter Scerbo

L’ ammiraglio GiovanniGalotolo ospite del Rotary Club di Locri

PIRATERIA E IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

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Sagra del Vino 2013:non si vive di solo pane!

Parlandodi...

Abbracciati

A.A.A.Abbronzatissimo

Vedo doppio...che bambole!

Ferraro e F

Summit culinari

ATTUALITÀ

Taddeo e Bunny

L'Arte pittorica di Natino Chirico è uninsieme di magnetiche emozioni visive, espe-rienze e sperimentazioni artistiche che por-tano il marchio dell'eccellente arte e genialità“Made in Italy” in tutto il mondo. Nato aReggio Calabria in terra arida ed ostica, dalquale però sa cogliere ed assorbire la magnif-icenza dei colori primari naturali che trovaintorno al suo luogo natio: il blu intenso delmare Ionio, il giallo del sole cocente del Sud,il verde delle fitte foreste aspromontane e ilrosso della passione e del calore della gentedi Calabria. La sua formazione si divide tra gli studi diArchitettura e l'Accademia delle Belle Artitra Reggio Calabria, Milano e infine Roma.Nel 1976 inizia la breve avventura dell'attivitàdidattica insegnando figura disegnata pressoil Liceo Artistico di Brera a Milano.Natino Chirico non è personaggio conven-zionale ma tutto estro e genialità; dedica tuttala sua anima e il suo corpo all'attività pittori-ca facendone pienamente una ragione di vita.Durante gli anni '70/'80 espone le sue operenelle principali rassegne d'arte contempo-ranea dislocate in lungo e in largo su tutto lostivale. Sin dai primi anni di attività le sueopere vengono esportate all'estero nelle mag-giori gallerie d'arte delle più importanti cittàdel mondo: Parigi, Berlino, Praga, Mosca,Bruxelles, New York, S. Francisco.Persona eclettica costituita da mille sfuma-ture di colori forti e intensi, senza mezzi toni.La sua sperimentazione passa dall'esperienza

nell'ideazione di disegni di tessuti per la col-laborazione artistica con gli stilisti GianniVersace e Ken Scott, alla passione e la prati-ca dell'ideazione Architettonica, al Design ealla Grafica. Discipline che hanno a suomodo completato l'artista e arricchito l'uomo.Oggi il mondo artistico di Natino Chirico èfatto di tanto colore, materia, schizzi, gocce,forme e sagome. Tutto ciò che viene copertodai sui schizzi colorati diviene opera d'arte.

Precursore di una tecnica artistica innovativaed essenziale dove il colore e la materia sonoi principi dominanti per descrivere e raccon-tare ciò che l'artista semplicemente ci sug-gerisce sottovoce coi sui segni.Le sue opere sprigionano vitalità, movimen-to, energia, pur se apparentemente composteda semplici forme o emblematiche sagome.Osservare le sue opere è generare un movi-mento cinematico dal quale si entra nel tun-

nel della libera immaginazione dove tutto èpermesso tranne che la staticità. Ogni schiz-zo, ogni tratto tagliente di colore definiscemagistralmente la perfezione dell'immaginenella propria mente. Ogni sagoma prendevita e movimento come se realmente volesseuscire dal fondo del quadro nel quale èimmortalata.Tutti questi espedienti artistici sono presentinelle opere attuali e successive agli anni '90riconducibili alla raccolta delle celebri operede “I Miti del Cinema”. Sagome di personag-gi illustri quali Charlie Chaplin, Totò,Eduardo De Filippo, Federico Fellini,Pasolini, Massimo Troisi, Sofia Loren, AnnaMagnani, che hanno fatto la storia del cine-ma. Opere che racchiudono intuizione, sinte-si, raffinatezza ed evocazione. Pezzi di pelli-cola, fotogrammi storici del cinema che sonorimasti nell'immaginario collettivo. Come puranche i personaggi della storia o della narra-tiva come Don Chisciotte e Sancho Panza(Gli Invincibili). Il simbolo e l'emblema di queste opere sonosenza dubbio la vitalità e l'energia che spri-gionano le sagome divertenti, bizzarre,ironiche, delicate e tenere di Charlie Chaplin,il famoso ed unico Charlotte. L'uomo con labombetta in testa e il suo bastone arcuato.Natino Chirico lo rappresenta con segni col-orati che ne ridanno vita, emozione; ne creaun legame profondo e intimo con questosoggetto a tal punto da immedesimarsi pien-amente poiché summa di ironia, genialità,

sensibilità. Rivoluzionario e moderno.Proprio come il suo creatore pittorico.Natino Chirico esporrà le sue opere aNovembre al prossimo FestivalInternazionale del Film di Roma presso lospazio Tirsò.

Natino Chirico e i segni colorati di vita

DOMENICA 04 AGOSTO 2013 LA RIVIERA 30

Affaticato

Allegri

Arte dintorni...e di Domenico Spanò

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la Riviera

DOMENICA 04 AGOSTO 2013 LA RIVIERA 31

erraro e Ferreri

Parole santeMoney Man

Siderno, Carnevale 1953:Ciccio Frascà, Mimmo Massimino,CiccioColuccio, Domenico Caridi,Mario Sgotto e il cane Pippo

Sotto la stessa bandiera???

Tra moglie e marito...uno strano tipo

I vincitori del concorso Miss e Mister bimbo,

organizzato da Antonio Ferreri

Viste le tante richieste che giungono alla redazione per

la pubblicazione di foto di auguri,non riuscendo ad

accontentare tutti, ricordiamo ainostri lettori che le foto

sono a pagamento

Auguroni di Buon Compleanno aElisa Romeo di Locri per i suoi 19anni da parte di papa Cosimo,mamma Marinella il tuo fratellinoNicola.Guarda il cielo con il suo manto distelle chiudi gli occhi e pensa con ilcuore la cosa che tieni di più almondo. -Guarda di nuovo il cielocon il suo manto di stelle ma ades-so guarda attentamente la lunachiudi gli occhi e sussurrando dicivorrei la cosa che il mio cuore dice.Così saprai davvero ciò che amidavvero. È ti auguriamo sempreche si avveri buon compleanno!

Inerpicata su una rupe da dove dominala valle verdeggiante interrotta dal tor-tuoso fluire del fiume Neto, SantaSeverina (Crotone), la Siberene degliEnotri, con il superbo castello, le chie-se, un passato tumultuoso che ha vistosuccedersi sul suo suolo Greci,Romani, Arabi,Bizantini, Normanni,Svevi, Angioini,Aragonesi, è anche sededi forti suggestioni dovu-te alle leggende intessutenei secoli dalla fantasiapopolare e alimentatedalla fede nei miracoli.Immettendoci sulla via

che sale verso PiazzaCampo, ci viene incontrosulla destra la chiesa diSanta Filomena (o diPozzoleo), vero gioiellodell'architettura bizantina nella ricerca-tezza delle decorazioni dei portali, nellacupola con colonnine dai capitelli fine-mente decorati a motivi vegetali che leimprimono un gradevole sapore orien-tale. E davanti all'arco del portone d'in-gresso, ecco la sua leggenda tingersi direaltà mentre respiriamo quella fedeche tutto cementa e tramanda ai poste-ri… “ Era Filomena una semplicedonna del popolo, fortemente devota

quanto lavoratrice dovendo, da sola,accudire il figlioletto di 4 anni. Le suegiornate trascorrevano uguali tra l'ac-qua da prendere alla fontana, l'alter-nanza tra il lavoro di casa e quello deicampi, la devota frequenza della picco-la chiesa del paese finché una mattina,

al rientro dalla Messa,non trovò il bambino nelsuo letto. Inutile l'affan-noso richiamo dal cortilealle stradicciole del paese,la disperata ricerca lungofossi e burroni finché lapietà della gente non lacostrinse a tornare a casa,le vesti lacere, gli occhisbarrati, la voce ormairidotta ad un raucolamento. Ed ecco levarsiall'improvviso una vocinadal pozzo:” Mamma,

sono qui, la Madonna mi ha salvato!” Ilbambino era incolume: sorrideva dalfondo salmastro saldamente ancoratoad un quadro raffigurante la Madonna!Per tale motivo, venuta a morte,Filomena chiese che al posto della suacasa si ergesse la chiesa che poi da leiavrebbe assunto il nome e dove tuttorala gente confluisce da ogni dove, neimomenti di difficoltà, fiduciosa nell'aiu-to della Madonna del pozzo.”

Messaggi

temponeldi Daniela Ferraro

Pico della Mirandola si sarebbe com-portato diversamente, avendo com'ènoto la facoltà di ricordare. Unabuona memoria, insomma. Quantobasterebbe alla nostra classe politicaper mettere in atto quelle quattrocosucce vendute nelle campagne elet-torali. Eppure - evidentemente - qual-

cosa non va. Trattasi di velocità ecces-siva del messaggio o di bonarietà ven-duta a poco prezzo ed anche falsa-mente. Qualunque sia la natura di ciòche ci viene proposto, è certo chepuzzi, come il migliore degli ospiti chesi stabilisca in casa. Accade dunqueche si abolisca l'IMU e si aumenti ilcosto dei libri di testo; che si innalzil'età della pensione e si bandiscano

concorsi per posti vacanti; che si vadain pensione, non si percepisca lo sti-pendio ma non si possa neppure rien-trare in servizio; che si incentivi la sco-larità, ingrassando le classi, ma non siabbiano i soldi per l'edilizia scolastica;che si possa sostare in una barella nelcorridoio di un ospedale per il diritto

alla cura e poi si muoia per mancanzadi personale; che si venga uccisi da unpaziente instabile e poi si provveda adisporre la sicurezza … tutto, fortuna-tamente, in Italia pare essere diretta-mente proporzionale. E questo ci con-sola se non altro perché i nostri politi-ci credono davvero in quello che dico-no. E noi - doverosamente - crediamodi credere in quello che dicono.

eLoquiSproloqui di Filomena Cataldo

La leggenda del pozzoleo L’anno che verrà

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