la rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. dante e firenze viaggio...

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La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE DANTE e FIRENZE Viaggio all’insegna dell’analisi del rapporto Viaggio all’insegna dell’analisi del rapporto tra il più celebre autore medievale e la “città partita”. tra il più celebre autore medievale e la “città partita”. [ Inf Inf , canto VI, Divina Commedia] , canto VI, Divina Commedia] A cura di Michelin Barbara e Radovanovic A cura di Michelin Barbara e Radovanovic Nevena [classe III Cst] Nevena [classe III Cst]

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Page 1: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale.

DANTE e FIRENZEDANTE e FIRENZE

Viaggio all’insegna dell’analisi del rapporto Viaggio all’insegna dell’analisi del rapporto

tra il più celebre autore medievale e la “città partita”.tra il più celebre autore medievale e la “città partita”. [[InfInf, canto VI, Divina Commedia], canto VI, Divina Commedia]

A cura di Michelin Barbara e Radovanovic A cura di Michelin Barbara e Radovanovic Nevena [classe III Cst]Nevena [classe III Cst]

Page 2: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

La città medievale:La città medievale:Firenze nella letteratura

di Dante

Amore - odio di Dante per FirenzeAmore - odio di Dante per Firenze

Opposizione tra la Firenze antica Opposizione tra la Firenze antica e quella attualee quella attuale

Il ricordo degli amiciIl ricordo degli amici

La Firenze dei CacciaguidaLa Firenze dei CacciaguidaAmore – odio rispetto Amore – odio rispetto alla figura femminilealla figura femminile

[la donna nella letteratura [la donna nella letteratura medievale]medievale]

Amore – odio di Dante rispetto Amore – odio di Dante rispetto al ruolo al ruolo

della Chiesa e dei suoidella Chiesa e dei suoifunzionarifunzionari

Il ruolo storico del santoIl ruolo storico del santo

Page 3: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

1.1.AMORE-ODIO DANTESCO AMORE-ODIO DANTESCO PER FIRENZEPER FIRENZE

Firenze, Firenze, oggetto di amore e di odiooggetto di amore e di odio, è , è uno dei uno dei principali protagonistiprincipali protagonisti di questa di questa vera e propria Enciclopedia del sapere. vera e propria Enciclopedia del sapere.

Dai critici letterari, la Commedia, è Dai critici letterari, la Commedia, è definita come il definita come il punto di convergenza punto di convergenza delle tensioni sentimentali dell’esule delle tensioni sentimentali dell’esule

DanteDante, che privato della presenza fisica , che privato della presenza fisica della città, sembra voler della città, sembra voler rapportare ad rapportare ad essa ogni realtàessa ogni realtà, assumendola quindi , assumendola quindi

come come EMBLEMA DI UNA EMBLEMA DI UNA CONDIZIONE UNIVERSALE.CONDIZIONE UNIVERSALE.

Page 4: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

FIRENZE secondo …FIRENZE secondo … CIACCOCIACCO (Inf,canto VI)(Inf,canto VI)

- ““Città partita”Città partita” -> -> DIVISIONEDIVISIONE della città causata da della città causata da SUPERBIA, INVIDIA SUPERBIA, INVIDIA

e AVARIZIAe AVARIZIA : : “le “le tretre faville c’hanno i cuori accesi” faville c’hanno i cuori accesi” [Simbolismo [Simbolismo medievale]medievale]

- “ “le le tretre faville c’hanno i cuori accesi” faville c’hanno i cuori accesi” si collega alle si collega alle tretre fiere fiere (Inf, canto I) (Inf, canto I) richiamando richiamando un’opposizione nei confronti di Danteun’opposizione nei confronti di Dante (ostacolano la (ostacolano la

sua scesa al colle) parallela all’sua scesa al colle) parallela all’opposizioneopposizione prannunciata da Ciacco tra le prannunciata da Ciacco tra le

fazioni guelfe Bianca vs Nera.fazioni guelfe Bianca vs Nera.

[Richiamo alla profezia del veltro [Richiamo alla profezia del veltro “Questi la caccerà (la lupa) per “Questi la caccerà (la lupa) per ogne villa/ fin che l’avrà rimessa ne lo ‘inferno,/ là onde invidia prima ogne villa/ fin che l’avrà rimessa ne lo ‘inferno,/ là onde invidia prima dipartilla”.dipartilla”.]]

- ““Parte selvaggia”Parte selvaggia” -> allusione alle origini della classe fiorentina; alla -> allusione alle origini della classe fiorentina; alla dimensione “animale” dell’essere umano dimensione “animale” dell’essere umano

^ DISILLUSIONE SPERANZE DI DANTE in ^ DISILLUSIONE SPERANZE DI DANTE in un futuro migliore.un futuro migliore.

Page 5: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

FARINATA FARINATA GRANDE CONDOTTIERO GRANDE CONDOTTIERO

GHIBELLINOGHIBELLINO

(Inf,canto X): (Inf,canto X): è il simbolo dell’eroismo e della magnanimità dell’antica Firenze

-Città sede di Città sede di DISCORDIA DISCORDIA e e LOTTE CIVILI LOTTE CIVILI ->-> Perdita di vite Perdita di vite umaneumane““Lo strazio e ‘l grande scempio/ che fece l’Arbia colorata in rosso” [Inf. X]Lo strazio e ‘l grande scempio/ che fece l’Arbia colorata in rosso” [Inf. X]

- Dissoluzione del Dissoluzione del VALORE DI PATRIA VALORE DI PATRIA -> Distruzione della -> Distruzione della città da parte dei fiorentini; l’unico difensore è città da parte dei fiorentini; l’unico difensore è Farinata e famiglia su cui tutti si scaglieranno.Farinata e famiglia su cui tutti si scaglieranno.

ANONIMO SUICIDAANONIMO SUICIDA (Inf,canto XIII)(Inf,canto XIII)

““Città del Batista/ mutò ‘l primo padrone”Città del Batista/ mutò ‘l primo padrone”

Riferimento alla leggenda che vuole Firenze consacrata a Riferimento alla leggenda che vuole Firenze consacrata a Marte e successivamente a Giovanni Battista Marte e successivamente a Giovanni Battista

-> INSINUAZIONE dell’Irreligiosità dei -> INSINUAZIONE dell’Irreligiosità dei FiorentiniFiorentini

[ attaccati ad un residuo troncone di statua sita sul Ponte [ attaccati ad un residuo troncone di statua sita sul Ponte Vecchio]Vecchio]

Page 6: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

2. Opposizione tra la firenze antica 2. Opposizione tra la firenze antica e quella attualee quella attuale

L’Opposizione tra la Firenze antica e quella L’Opposizione tra la Firenze antica e quella contemporanea viene sviluppata sul piano contemporanea viene sviluppata sul piano

intellettuale nel canto XV dell’Inferno, durante intellettuale nel canto XV dell’Inferno, durante l’incontro con Brunetto Latini. Nel suddetto dialogo l’incontro con Brunetto Latini. Nel suddetto dialogo

si evidenziano alcune opposizioni fondamentali si evidenziano alcune opposizioni fondamentali della Commedia, che ora vedremo …della Commedia, che ora vedremo …

Page 7: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

3. OpposizionI FONDAMENTALI3. OpposizionI FONDAMENTALI

Antico/nuovoAntico/nuovo Barbarie/civiltàBarbarie/civiltà Sterilità - Amarezza/ Felicità – DolcezzaSterilità - Amarezza/ Felicità – Dolcezza

^^ Come sono i fiorentini secondo Brunetto Latini?^^ Come sono i fiorentini secondo Brunetto Latini?““gent’avara, invidiosa e superba”gent’avara, invidiosa e superba” [Richiamo alle 3 fiere][Richiamo alle 3 fiere]

““lazzi sorbi” lazzi sorbi” [Simbolo di sterilità][Simbolo di sterilità]““ingrato popolo maligno” ingrato popolo maligno”

““nido di malizia”nido di malizia”““pianta di Lucifero”pianta di Lucifero”

^^ Come è Firenze secondo Iacopo Rusticucci?^^ Come è Firenze secondo Iacopo Rusticucci?““terra prava”terra prava”

““esiste ancora cortesia e valor?”esiste ancora cortesia e valor?”

““La gente nuova e i subiti guadagni orgoglio e dismisura La gente nuova e i subiti guadagni orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni” han generata, Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni”

[Inf. XVI, 73-75[Inf. XVI, 73-75

^^ Come è Dante secondo Brunetto Latini?^^ Come è Dante secondo Brunetto Latini?““dolce fico”dolce fico” [Simbolo di fertilità][Simbolo di fertilità]

““benigno”benigno”““pianta in cui rivive la semente santa”pianta in cui rivive la semente santa”

Page 8: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

4. RAPPORTO CON LA FIGURA 4. RAPPORTO CON LA FIGURA FEMMINILE FEMMINILE secondo secondo ……

agostino d’ipponaagostino d’ippona

-DEMONIZZAZIONE SESSODEMONIZZAZIONE SESSO-AMORE INTESO DAL PUNTO DI VISTA FISICOAMORE INTESO DAL PUNTO DI VISTA FISICO-MORTIFICAZIONE DEL CORPOMORTIFICAZIONE DEL CORPO

““Molte altre signore […] portavano segni di Molte altre signore […] portavano segni di percosse che ne sfiguravano addirittura l’aspetto percosse che ne sfiguravano addirittura l’aspetto

[…]. […]. EssaEssa deplorava invece la loro lingua, deplorava invece la loro lingua, ammonendole seriamente dal momento in cui si ammonendole seriamente dal momento in cui si erano sentite leggere il contratto matrimoniale erano sentite leggere il contratto matrimoniale

avrebbero dovuto considerarlo come la sanzione avrebbero dovuto considerarlo come la sanzione della propria della propria servitùservitù; il ricordo di tale condizione ; il ricordo di tale condizione rendeva dunque inopportuna ogni alterigia nei rendeva dunque inopportuna ogni alterigia nei

confronti di chi era un confronti di chi era un padronepadrone.”.”

Page 9: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

TOMMASO D’AQUINO TOMMASO D’AQUINO & & la creazione della donnala creazione della donna …

1)1)… … ERA NECESSARIA ERA NECESSARIA ALL’ORDINE UNIVERSALEALL’ORDINE UNIVERSALE2)2)… … ERA NECESSARIO ERA NECESSARIO

CREARLA DALL’UOMO E CREARLA DALL’UOMO E IN IN FUNZIONE DI QUEST’ULTIMOFUNZIONE DI QUEST’ULTIMO

3)3)… … FU CREATA INSIEME FU CREATA INSIEME ALL’UOMO IN ORIGINEALL’UOMO IN ORIGINE

Page 10: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Ildegarda di bingenIldegarda di bingen

La produzione letteraria di Ildegarda si La produzione letteraria di Ildegarda si accompagnò a quella musicale. Riscoperta accompagnò a quella musicale. Riscoperta negli ultimi decenni, le sue negli ultimi decenni, le sue composizioni composizioni

sacre redatte come accompagnamento alla sacre redatte come accompagnamento alla lettura dei salmi e delle proprie poesielettura dei salmi e delle proprie poesie, oggi , oggi

sono molto apprezzate. La sequenza sono molto apprezzate. La sequenza dedicata alla Madonna è una delle più note dedicata alla Madonna è una delle più note composte da Ildegarda. composte da Ildegarda. L’esaltazione della L’esaltazione della VergineVergine si regge sulla si regge sulla contrapposizione tra contrapposizione tra

le sue qualità e i difetti di tutte le altre le sue qualità e i difetti di tutte le altre donne considerate discendenti di Evadonne considerate discendenti di Eva e e

quindi, quindi, peccatricipeccatrici. .

Page 11: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

O quam valde plangendum et lugendum estO quam valde plangendum et lugendum est

quod tristicia in criminequod tristicia in crimine

per consilium serpentis per consilium serpentis

In muliere fluxitIn muliere fluxit

Nam ipsa mulierNam ipsa mulier

quam Deus matrem omnium posuitquam Deus matrem omnium posuit

viscera suaviscera sua

cum vulneribus ignorantie decerpsit,cum vulneribus ignorantie decerpsit,

et plenum doloremet plenum dolorem

Generi suo protulit.Generi suo protulit.

Sed, o aurora,Sed, o aurora,

de ventre tuode ventre tuo

novus sol processit,novus sol processit,

qui omnia crimina Eve abstersitqui omnia crimina Eve abstersit

et maiorem benedictionem per te protulitet maiorem benedictionem per te protulit

quam Eva hominibus nocuisset.quam Eva hominibus nocuisset.

Quanto si deve Quanto si deve piangere e dolersi, piangere e dolersi, poiché su consiglio poiché su consiglio

del serpente la del serpente la miseria del peccato miseria del peccato ha colpito la donna. ha colpito la donna.

Fu la donna stessaFu la donna stessa

Che Dio fece madre di Che Dio fece madre di tutti a colpire il suo tutti a colpire il suo cuore con le ferite cuore con le ferite dell’ignoranza e a dell’ignoranza e a trasmettere ai suoi trasmettere ai suoi

figli un grosso figli un grosso dolore.dolore.

Invece, o aurora, dal Invece, o aurora, dal ventre tuo, è nato ventre tuo, è nato un nuovo sole che un nuovo sole che ha cancellato ogni ha cancellato ogni crimine di Eva e crimine di Eva e

attraverso di te ha attraverso di te ha recato una recato una

benedizione benedizione maggiore del danno maggiore del danno recato da Eva agli recato da Eva agli

uomini.uomini.

Page 12: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Tutte le donne di Tutte le donne di dante …dante …

Le figure femminili che entrano in rapporto con Dante Le figure femminili che entrano in rapporto con Dante con un’effettiva identità sono davvero poche, ma con un’effettiva identità sono davvero poche, ma

buone!buone!

( ( Pia de’ Tolomei, Sapia Sanese, Francesca da Rimini, Piccarda Donati, Pia de’ Tolomei, Sapia Sanese, Francesca da Rimini, Piccarda Donati, Cunizza da Romano, Beatrice e la Vergine MariaCunizza da Romano, Beatrice e la Vergine Maria.).)

Chi è la donna per Dante Alighieri?Chi è la donna per Dante Alighieri?È colei attraverso cui è possibile È colei attraverso cui è possibile

sviluppare l’intera riflessione sul tema sviluppare l’intera riflessione sul tema dell’amore, a partire dalla passione dell’amore, a partire dalla passione carnale e peccaminosa alla più alta carnale e peccaminosa alla più alta

concezione religiosa.concezione religiosa. (dalla Teologia alla Lussuria, da Francesca da Rimini a (dalla Teologia alla Lussuria, da Francesca da Rimini a

Beatrice)Beatrice)

->Limite della presenza dell’elemento ->Limite della presenza dell’elemento femminile nella “Divina Commedia”: riflesso femminile nella “Divina Commedia”: riflesso

di una società e di un’arte maschile.di una società e di un’arte maschile.

Page 13: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

BEATRICEBEATRICEFu la donna amata, Fu la donna amata,

la sua musa la sua musa ispiratrice: si dice ispiratrice: si dice che lui la vide solo che lui la vide solo una volta e non le una volta e non le parlò mai, o forse parlò mai, o forse

che la inventò.che la inventò.

Quando morì, Dante, disperato, Quando morì, Dante, disperato, studiò la filosofia e si rifugiò nella studiò la filosofia e si rifugiò nella

lettura di testi latini, scritti da uomini lettura di testi latini, scritti da uomini che, come lui, avevano perso una che, come lui, avevano perso una persona amata. La fine della sua persona amata. La fine della sua crisi coincide con la composizione crisi coincide con la composizione

della Vita Nuova (rinascita).della Vita Nuova (rinascita).

Nella Divina Commedia la figura di Beatrice Nella Divina Commedia la figura di Beatrice subisce un ulteriore processo di divinizzazione subisce un ulteriore processo di divinizzazione

(si parla di "donna angelicata"), quale (si parla di "donna angelicata"), quale creatura celestiale che accompagna il creatura celestiale che accompagna il

pellegrino nel Paradiso.pellegrino nel Paradiso.

Page 14: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

BEATRICE: DONNA REALMENTE BEATRICE: DONNA REALMENTE ESISTITA O FANTASIA ESISTITA O FANTASIA

DANTESCA?DANTESCA? Beatrice a quanto pare, è realmente esistita e non fu una creatura

fantastica dantesca (come si potrebbe pensare!), infatti dal XXX e XXXI libro del Purgatorio, e precisamente da questi versi del

Purgatorio, XXX [127-129], si parla di un’entità vera e reale nota con il nome di Beatrice -> COLEI CHE RENDE FELICICOLEI CHE RENDE FELICI

“Quando da carne a spirto era salitaE bellezza e virtù cresciuta m'era

Fu'io a lui men cara e men gradita[...]”

e da questi altri:

“Mai non t'appresentò natura ed artePiacer quanto le belle membra, in ch'io

Rinchiusa fui, e ch'or son terra sparte…” (Purg., XXXI, 49-51)

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PIA de’ TOLOMEIPIA de’ TOLOMEI"Deh, quando tu sarai tornato al mondo,

e riposato de la lunga via",seguitò 'l terzo spirito al secondo.

Ricorditi di me, che son la Pia;Siena mi fé, disfecemi Maremma:

salsi colui che 'nnanellata priadisposando m'avea con la sua gemma.”

[Purgatorio V, 130-136]La bella Pia nasce a Siena da una famiglia fra le più La bella Pia nasce a Siena da una famiglia fra le più importanti e ricche della città; un casato di ricchi importanti e ricche della città; un casato di ricchi

banchieri, ma dal quale usciranno anche dei beati di banchieri, ma dal quale usciranno anche dei beati di primo ordine, come quel Bernardo che nel 1319 primo ordine, come quel Bernardo che nel 1319

fonderà il grandioso complesso monastico di Monte fonderà il grandioso complesso monastico di Monte Oliveto Maggiore, nelle Crete Senesi. Come ogni Oliveto Maggiore, nelle Crete Senesi. Come ogni

rampolla di nobile famiglia che si rispetti, già vedova rampolla di nobile famiglia che si rispetti, già vedova in giovane età, non poté sottrarsi dalla tradizione dei in giovane età, non poté sottrarsi dalla tradizione dei matrimoni combinati e pertanto, dovette sposare un matrimoni combinati e pertanto, dovette sposare un

rappresentante di un’altra importante famiglia, rappresentante di un’altra importante famiglia, quella di Nello dei Panocchieschi, matrimonio che fu quella di Nello dei Panocchieschi, matrimonio che fu

INFELICE, secondo il racconto dantesco poiché il INFELICE, secondo il racconto dantesco poiché il ricco e potente marito, la uccise o la fece uccidere. ricco e potente marito, la uccise o la fece uccidere.

Page 16: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Questa donna caratterizzata dalla gentilezza, figura che Questa donna caratterizzata dalla gentilezza, figura che Dante incontrerà alle pendici della montagna del Dante incontrerà alle pendici della montagna del

Purgatorio, e precisamente nel luogo dove dimorano le Purgatorio, e precisamente nel luogo dove dimorano le anime di quelli che anime di quelli che “furono per forza morti e peccatori “furono per forza morti e peccatori infino a l’ultim’ora”,infino a l’ultim’ora”, viene rappresentata tramite una viene rappresentata tramite una vicenda terrena che non può, vicenda terrena che non può, non suscitare pena e non suscitare pena e

commozione.commozione.

Sapìa Salvani fu una gentildonna senese ed è Sapìa Salvani fu una gentildonna senese ed è poi protagonista di un episodio nel Purgatorio poi protagonista di un episodio nel Purgatorio

dantesco. Forse per odio politico contro il dantesco. Forse per odio politico contro il nipote, a capo della fazione ghibellina di nipote, a capo della fazione ghibellina di

Siena, fu invidiosissima dei suoi concittadini: Siena, fu invidiosissima dei suoi concittadini: per tale motivo, quando ebbe luogo la per tale motivo, quando ebbe luogo la

battaglia di Colle, desiderò che la sua città battaglia di Colle, desiderò che la sua città fosse sconfitta e si rallegrò della strage fosse sconfitta e si rallegrò della strage

avvenuta.SapIa fu però anche donna avvenuta.SapIa fu però anche donna caritatevole, come dimostra la fondazione da caritatevole, come dimostra la fondazione da parte sua nel 1265 (dopo la morte del marito) parte sua nel 1265 (dopo la morte del marito) di un ospizio per i pellegrini, detto di Santa di un ospizio per i pellegrini, detto di Santa

Maria.Maria.

SAPIA SENESESAPIA SENESE

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PICCARDA PICCARDA DONATIDONATI

“I' fui nel mondo vergine sorella;e se la mente tua ben sé riguarda,non mi ti celerà l'esser più bella ,

ma riconoscerai ch'i' son Piccarda.”

[Pd. III, 46-49]Figlia di Simone Donati, Piccarda è sorella di Forese, l'amico di gioventù di Dante, nonchè cugina della moglie

di Dante, Gemma Donati. La famiglia Donati appartiene,dunque, alla sfera privata della vita di Dante, in particolar modo vi appartiene l’episodio della monacazione

della bella e giovane Piccarda.Commento di U. Bosco della presente figura femminile in chiave Commento di U. Bosco della presente figura femminile in chiave

dantesca…dantesca…““[…] Il poeta dovette intuire il dolore e la rassegnazione silenziosa, che mai cede al […] Il poeta dovette intuire il dolore e la rassegnazione silenziosa, che mai cede al rancore, della vita di Piccarda accanto al marito che le era stato imposto e su questi rancore, della vita di Piccarda accanto al marito che le era stato imposto e su questi

sentimenti costruì la sua salvezza eterna e la fece portavoce della necessità del beato, sentimenti costruì la sua salvezza eterna e la fece portavoce della necessità del beato, come dell'uomo, di accordare la sua volontà a quella di Dio per raggiungere la personale come dell'uomo, di accordare la sua volontà a quella di Dio per raggiungere la personale pienezza. Piccarda, infatti, "teorizza, ma insieme rivive la sua personale esperienza, il suo pienezza. Piccarda, infatti, "teorizza, ma insieme rivive la sua personale esperienza, il suo

dolore per un evento che aveva interrotto quella dedizione totale. La patina di sottile dolore per un evento che aveva interrotto quella dedizione totale. La patina di sottile malinconia ... non è certo della beata, pienamente felice nel sentire come sua la volontà di malinconia ... non è certo della beata, pienamente felice nel sentire come sua la volontà di

Dio, ma è tutt'una cosa con la rassegnazione dolorosa della Piccarda terrena […]. ”Dio, ma è tutt'una cosa con la rassegnazione dolorosa della Piccarda terrena […]. ”

Page 18: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

CUNIZZA DA CUNIZZA DA ROMANOROMANO“… “… D'una radice nacqui e io ed ella:D'una radice nacqui e io ed ella:

Cunizza fui chiamata, e qui refulgoCunizza fui chiamata, e qui refulgoperché mi vinse il lume d'esta stella;perché mi vinse il lume d'esta stella;

ma lietamente a me medesma indulgoma lietamente a me medesma indulgola cagion di mia sorte, e non mi noia;la cagion di mia sorte, e non mi noia;

che parria forse forte al vostro vulgo …”che parria forse forte al vostro vulgo …” [Pd. IX][Pd. IX]Appartenente alla famiglia degli Ezzelini, nata intorno al 1198, Appartenente alla famiglia degli Ezzelini, nata intorno al 1198, sposò giovanissima il conte Riccardo di San Bonifacio. Tornati i sposò giovanissima il conte Riccardo di San Bonifacio. Tornati i

contrasti tra le due famiglie, su istigazione del padre e dei contrasti tra le due famiglie, su istigazione del padre e dei fratelli, fu rapita dal poeta di corte Sordello da Goito che la fratelli, fu rapita dal poeta di corte Sordello da Goito che la

ricondusse alla casa paterna. Cunizza si innamorò ricondusse alla casa paterna. Cunizza si innamorò ardentemente di lui e ciò causò la cacciata dalla corte ardentemente di lui e ciò causò la cacciata dalla corte

trevigiana di Sordello che, per sottrarsi alle ire del marchese trevigiana di Sordello che, per sottrarsi alle ire del marchese inferocito, riparò in Provenza. Abbandonata dal galante poeta, inferocito, riparò in Provenza. Abbandonata dal galante poeta, si consolò molto presto con un cavaliere trevigiano e una volta si consolò molto presto con un cavaliere trevigiano e una volta

morto, sposò Aimerio dei conti di Breganze. Morto anche questi, morto, sposò Aimerio dei conti di Breganze. Morto anche questi, Cunizza, che non era il tipo da stare a lungo in gramaglie, passò Cunizza, che non era il tipo da stare a lungo in gramaglie, passò

ad altre nozze con un veronese. Nel 1260,dopo il crollo della ad altre nozze con un veronese. Nel 1260,dopo il crollo della potenza degli Ezzelini, si rifugiò a Firenze, presso i parenti della potenza degli Ezzelini, si rifugiò a Firenze, presso i parenti della madre e, nel 1265, trovandosi a casa di Cavalcante Cavalcanti, madre e, nel 1265, trovandosi a casa di Cavalcante Cavalcanti,

padre del poeta stilnovista Guido, affrancò i servi della sua padre del poeta stilnovista Guido, affrancò i servi della sua famiglia e qui conobbe lo stesso Dante . famiglia e qui conobbe lo stesso Dante .

Page 19: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Gli antichi commentatori che la definivano "figlia di Gli antichi commentatori che la definivano "figlia di Venere" attribuendole molti amanti e sono Venere" attribuendole molti amanti e sono

concordi nel dipingerla come una donna concordi nel dipingerla come una donna lussuriosa a tal punto che, come lei stessa diceva, lussuriosa a tal punto che, come lei stessa diceva,

a chi le avesse chiesto cortesemente amore, a chi le avesse chiesto cortesemente amore, sarebbe stata gran villania non concederlo, sarebbe stata gran villania non concederlo,

attestano altresì che la sua intensa passione attestano altresì che la sua intensa passione carnale si allargò, negli anni della maturità, carnale si allargò, negli anni della maturità,

all'amore in un senso più lato, sfociando in un all'amore in un senso più lato, sfociando in un profondo senso religioso. profondo senso religioso. Dante, che ebbe Dante, che ebbe

modo di conoscerla a Firenze ormai dedita modo di conoscerla a Firenze ormai dedita all'amore religioso, dovette sentire in lei il all'amore religioso, dovette sentire in lei il

merito e la grandezza della passione e amore merito e la grandezza della passione e amore carnali trasformati in passione e amore nel carnali trasformati in passione e amore nel

più vasto senso spiritualepiù vasto senso spirituale e per questo la e per questo la colloca nel Paradiso dove le fa affermare:colloca nel Paradiso dove le fa affermare:

« … lietamente a me medesma indulgo« … lietamente a me medesma indulgola cagion di mia sorte, e non mi noia;la cagion di mia sorte, e non mi noia;

che parria forse forte al vostro vulgo… »che parria forse forte al vostro vulgo… »

Page 20: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

FRANCESCA DA FRANCESCA DA RIMINIRIMINI

“… “… Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,prese costui de la bella personaprese costui de la bella personache mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.Amor, ch'a nullo amato amar perdona,Amor, ch'a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m'abbandona.che, come vedi, ancor non m'abbandona.Amor condusse noi ad una morte.Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense.“Caina attende chi a vita ci spense.“Queste parole da lor ci fuor porte… ”Queste parole da lor ci fuor porte… ”

Paolo e Francesca sono due figure di amanti a cui è Paolo e Francesca sono due figure di amanti a cui è dedicato buona parte del V canto della Divina dedicato buona parte del V canto della Divina

Commedia di Dante Alighieri. In vita furono amanti e Commedia di Dante Alighieri. In vita furono amanti e adulteri (Francesca era infatti sposata a Gianciotto, adulteri (Francesca era infatti sposata a Gianciotto,

fratello di Paolo) e questo amore li condusse alla fratello di Paolo) e questo amore li condusse alla morte per mano appunto del marito di Francesca. Nei morte per mano appunto del marito di Francesca. Nei versi immortali di Dante, Francesca spiega al poeta versi immortali di Dante, Francesca spiega al poeta come tutto accadde: leggendo il libro che spiegava come tutto accadde: leggendo il libro che spiegava l'amore tra Lancillotto e Ginevra, i due trovarono l'amore tra Lancillotto e Ginevra, i due trovarono calore e passione, l'uno nelle braccia dell'altra.calore e passione, l'uno nelle braccia dell'altra.

[Inf. V][Inf. V]

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Il viaggio di Dante infatti non ha un ruolo prettamente "turistico", di Il viaggio di Dante infatti non ha un ruolo prettamente "turistico", di semplice illustrazione il mondo ultraterreno, ma attraverso questa sua semplice illustrazione il mondo ultraterreno, ma attraverso questa sua

esperienza egli vuole dare l'esempio all'umanità su come guadagnarsi la esperienza egli vuole dare l'esempio all'umanità su come guadagnarsi la salvezza. E la storia dei due amanti rappresenta la prima tentazione salvezza. E la storia dei due amanti rappresenta la prima tentazione debellata dal poeta, non senza grande sforzo e straziante complicità debellata dal poeta, non senza grande sforzo e straziante complicità

emotiva con i dannati, al punto che per la pietà egli stesso alla fine del emotiva con i dannati, al punto che per la pietà egli stesso alla fine del canto sviene perdendo i sensi.canto sviene perdendo i sensi.

CONCETTO DI ADULTERIO ->CONCETTO DI ADULTERIO -> In realtà Dante non vede una colpa in sé nella pulsione amorosa, ma il peccato

ne nasce quando nell'attuare questa pulsione si viene meno ai precetti dei comandamenti, come quello sulla fornicazione e quello appunto di adulterio.

Chi è Francesca?Chi è Francesca?• Non è una creatura idealizzata o angelicata come Beatrice, è fragile Non è una creatura idealizzata o angelicata come Beatrice, è fragile

e vive in maniera suggestiva e sognante; e vive in maniera suggestiva e sognante; • Donna vera, nobile e gentile, priva di qualità volgari, presa da un Donna vera, nobile e gentile, priva di qualità volgari, presa da un

ardente desiderio, passione e avvinta da Amore;ardente desiderio, passione e avvinta da Amore;• Caratteristiche: gentilezza, nobiltà e delicatezza di sentimento;Caratteristiche: gentilezza, nobiltà e delicatezza di sentimento;

• CONCETTO DI AMORE CONCETTO DI AMORE che risiede solo in un cuore gentileche risiede solo in un cuore gentile come come vera e propria NECESSITvera e propria NECESSITÁÁ [triplice anafora “Amor”]; [triplice anafora “Amor”];

• MORTE = AMORE.MORTE = AMORE.

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Parte I della Parte I della “Divina Commedia”“Divina Commedia” : :

L’ L’ INFERNOINFERNO

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Canto ICanto I

Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta, Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta, una lonza leggera e presta molto, una lonza leggera e presta molto, che di pel macolato era coverta;che di pel macolato era coverta;

e non mi si partia dinanzi al volto, e non mi si partia dinanzi al volto, anzi anzi ’mpediva tanto il mio ’mpediva tanto il mio

camminocammino, , ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.

[…][…]

l’ora del tempo e la dolce stagione; l’ora del tempo e la dolce stagione; ma non sì che ma non sì che paura non mi desse paura non mi desse

la vista che m’apparve d’un leonela vista che m’apparve d’un leone..

Questi parea che contra me venisse Questi parea che contra me venisse con la con la test’ alta e con rabbiosa test’ alta e con rabbiosa

fame, fame, sì che parea che l’aere ne sì che parea che l’aere ne

tremesse.tremesse.

Ed una Ed una lupa, che di tutte brame lupa, che di tutte brame sembiava carca ne la sua magrezza, sembiava carca ne la sua magrezza,

e molte genti fé già viver grame,e molte genti fé già viver grame,

questa mi porse tanto diquesta mi porse tanto di gravezza gravezza con la paura ch’uscia di sua vista, con la paura ch’uscia di sua vista,

ch’io ch’io perdei la speranza de l’altezzaperdei la speranza de l’altezza. .

E qual è quei che volontieri acquista, E qual è quei che volontieri acquista, e giugne ’l tempo che perder lo face, e giugne ’l tempo che perder lo face,

che ’n tutti suoi pensier piange e che ’n tutti suoi pensier piange e s’attrista; s’attrista;

tal mi fece la tal mi fece la bestia sanza pacebestia sanza pace, , che, venendomi ’ncontro, a poco a che, venendomi ’ncontro, a poco a

poco poco mi ripigneva là dove ’l sol tace. mi ripigneva là dove ’l sol tace.

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Canto VICanto VIEd elli a me: Ed elli a me: "La tua città, ch’è piena "La tua città, ch’è piena

d’invidia sì che già trabocca il d’invidia sì che già trabocca il sacco, sacco,

seco mi tenne in la vita serena. […]seco mi tenne in la vita serena. […]

Io li rispuosi: "Ciacco, il tuo affanno Io li rispuosi: "Ciacco, il tuo affanno mi pesa sì, ch’a lagrimar mi ’nvita; mi pesa sì, ch’a lagrimar mi ’nvita;

ma dimmi, se tu sai, ma dimmi, se tu sai, a che verranno a che verranno

li cittadin de la città partita; li cittadin de la città partita; s’alcun v’è giusto; e dimmi la s’alcun v’è giusto; e dimmi la

cagione cagione per che l’ha tanta discordia per che l’ha tanta discordia

assalita". assalita".

E quelli a me: "Dopo E quelli a me: "Dopo lunga tencione lunga tencione verranno al sangue, e la parte verranno al sangue, e la parte

selvaggia selvaggia caccerà l’altra con molta offensione.caccerà l’altra con molta offensione.

Poi appresso convien che questa caggia Poi appresso convien che questa caggia infra tre soli, e che infra tre soli, e che l’altra sormonti l’altra sormonti

con la forza di tal che testé piaggia.con la forza di tal che testé piaggia.

Alte terrà lungo tempo le fronti, Alte terrà lungo tempo le fronti, tenendo tenendo l’altra sotto gravi pesil’altra sotto gravi pesi, ,

come che di ciò pianga o che n’aonti. come che di ciò pianga o che n’aonti.

Giusti son due, e non vi sono intesi; Giusti son due, e non vi sono intesi; superbia, invidia e avarizia sono superbia, invidia e avarizia sono

le tre faville c’hanno i cuori accesi".le tre faville c’hanno i cuori accesi". […][…]

GOLOSIGOLOSI

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Canto XIIICanto XIII[…][…]

I’ I’ fui fui de la città che nel de la città che nel Batista Batista mutò ’l primo padrone; ond’ ei per questo mutò ’l primo padrone; ond’ ei per questo

sempre con l’arte sua la farà tristasempre con l’arte sua la farà trista; ;

[…][…]

VIOLENTI CONTRO SE VIOLENTI CONTRO SE STESSISTESSI

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Canto XVCanto XV[…] Ma quello […] Ma quello ingrato popolo maligno ingrato popolo maligno

che discese di Fiesole ab anticoche discese di Fiesole ab antico, , e tiene ancor del monte e del macigno, e tiene ancor del monte e del macigno,

ti si farà, per tuo ben far, nimico; ti si farà, per tuo ben far, nimico; ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi

si disconvien fruttare al dolce ficosi disconvien fruttare al dolce fico. .

Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; gent’ è avara, invidiosa e superba: gent’ è avara, invidiosa e superba:

dai lor costumi fa che tu ti forbidai lor costumi fa che tu ti forbi. .

La tua fortuna tanto onor ti serba, La tua fortuna tanto onor ti serba, che l’una parte e l’altra avranno fame che l’una parte e l’altra avranno fame

di te; ma di te; ma lungi fia dal becco l’erbalungi fia dal becco l’erba. .

Faccian le Faccian le bestie fiesolane strame bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, di lor medesme, e non tocchin la pianta,

s’alcuna surge ancora in lor letames’alcuna surge ancora in lor letame, ,

in cui riviva la in cui riviva la sementa santa sementa santa di que’ Roman che vi rimaser quando di que’ Roman che vi rimaser quando

fu fatto il nido di malizia tantafu fatto il nido di malizia tanta“ […]“ […]

VIOLENTI CONTRO VIOLENTI CONTRO DIODIO

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VIOLENTI CONTRO VIOLENTI CONTRO DIODIO

Canto XVICanto XVI

[…] "La […] "La gente nuova e i sùbiti gente nuova e i sùbiti guadagni guadagni

orgoglio e dismisura han orgoglio e dismisura han generata, generata,

Fiorenza, in te, sì che tu Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagnigià ten piagni". ".

Così gridai con la faccia Così gridai con la faccia levata; levata;

e i tre, che ciò inteser per e i tre, che ciò inteser per risposta, risposta,

guardar l’un l’altro com’ al guardar l’un l’altro com’ al ver si guata.ver si guata.

""Se l’altre volte sì poco ti costa", Se l’altre volte sì poco ti costa", rispuoser tutti, "il satisfare rispuoser tutti, "il satisfare

altrui, altrui, felice te se sì parli a tua postafelice te se sì parli a tua posta! !

Però, se campi d’esti luoghi bui Però, se campi d’esti luoghi bui e torni a riveder le belle stelle, e torni a riveder le belle stelle,

quando ti gioverà dicere “I’ quando ti gioverà dicere “I’ fui”, fui”,

fa che di noi a la gente favelle". fa che di noi a la gente favelle". […][…]

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LADRILADRI

Canto XXIVCanto XXIV

[…] […] Pistoia in pria d’i Neri si Pistoia in pria d’i Neri si dimagradimagra; ;

poi poi Fiorenza rinova gente e modiFiorenza rinova gente e modi. .

Tragge Marte vapor di Val di Tragge Marte vapor di Val di Magra Magra

ch’è di ch’è di torbidi nuvoli involutotorbidi nuvoli involuto; ; e con e con tempesta impetüosa e agratempesta impetüosa e agra

sovra Campo Picen fia sovra Campo Picen fia combattuto; combattuto;

ond’ ei repente spezzerà la ond’ ei repente spezzerà la nebbia, nebbia,

sì sì ch’ogne Bianco ne sarà ferutoch’ogne Bianco ne sarà feruto. .

E detto l’ho perché E detto l’ho perché doler ti doler ti debbiadebbia!". […]!". […]

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CONSIGLIERI CONSIGLIERI FRAUDOLENTIFRAUDOLENTI

Canto XXVICanto XXVI

Ma se presso al mattin del ver si sogna, Ma se presso al mattin del ver si sogna, tu sentirai, di qua da picciol tempo, tu sentirai, di qua da picciol tempo,

di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna. di quel che Prato, non ch’altri, t’agogna.

E se già fosse, non saria per tempo. E se già fosse, non saria per tempo. Così foss’ ei, da che pur esser dee! Così foss’ ei, da che pur esser dee!

ché più mi graverà, com’ più m’attempoché più mi graverà, com’ più m’attempo […] […]

Godi, Fiorenza, poi Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande che se’ sì grande che per mare e per che per mare e per terra batti l’ali, terra batti l’ali, e per lo ’nferno tuo e per lo ’nferno tuo nome si spande! nome si spande!

Tra li ladron trovai Tra li ladron trovai cinque cotali cinque cotali

tuoi cittadini onde mi tuoi cittadini onde mi ven vergognaven vergogna, , e e tu in grande tu in grande

orranza non ne saliorranza non ne sali. .

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Parte II della Parte II della

““Divina Divina Commedia”Commedia” : :

Il Il PURGATORIOPURGATORIO

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Canto VICanto VI[…] […] Fiorenza mia, ben puoi esser Fiorenza mia, ben puoi esser

contenta contenta di questa digression che non ti di questa digression che non ti

tocca, tocca, mercé del popol tuo che si mercé del popol tuo che si

argomentaargomenta. .

Molti han giustizia in cuoreMolti han giustizia in cuore, e , e tardi tardi scoccascocca

per non venir sanza consiglio a per non venir sanza consiglio a l’arco; l’arco;

ma il ma il popol tuo l’ha in sommo de la popol tuo l’ha in sommo de la bocca.bocca.

Molti Molti rifiutan lo comune incarcorifiutan lo comune incarco; ; ma il popol tuo solicito risponde ma il popol tuo solicito risponde sanza chiamare, e grida: sanza chiamare, e grida: "I’ mi "I’ mi

sobbarco!". sobbarco!".

Or ti fa lieta, ché tu hai ben onde: Or ti fa lieta, ché tu hai ben onde: tu ricca, tu con pace e tu con tu ricca, tu con pace e tu con

senno! senno! S’io dico ’l ver, l’effetto nol S’io dico ’l ver, l’effetto nol

nasconde.nasconde.

Atene e Lacedemona, che fenno Atene e Lacedemona, che fenno l’antiche leggi e furon sì civili, l’antiche leggi e furon sì civili, fecero al viver bene un picciol fecero al viver bene un picciol

cenno cenno

verso di te, che fai tanto sottili verso di te, che fai tanto sottili provedimenti, ch’a mezzo provedimenti, ch’a mezzo

novembre novembre non giugne quel che tu d’ottobre non giugne quel che tu d’ottobre

fili. fili.

Quante volte, del tempo che Quante volte, del tempo che rimembre, rimembre,

legge, moneta, officio e costume legge, moneta, officio e costume hai tu mutato, e rinovate membre! hai tu mutato, e rinovate membre!

E se ben ti ricordi e vedi lume, E se ben ti ricordi e vedi lume, vedrai vedrai te somigliante a quella te somigliante a quella

inferma inferma che non può trovar posa in su le che non può trovar posa in su le

piume, piume, ma con dar volta suo dolore ma con dar volta suo dolore

schermascherma. .

NEGLIGENTI MORTI DI MORTE NEGLIGENTI MORTI DI MORTE VIOLENTAVIOLENTA

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Canto XICanto XI

SUPERBSUPERBII

[…] Colui che del cammin […] Colui che del cammin sì poco piglia sì poco piglia

dinanzi a me, Toscana dinanzi a me, Toscana sonò tutta; sonò tutta;

e ora a pena in Siena sen e ora a pena in Siena sen pispiglia, pispiglia,

ond’ era sire quando fu ond’ era sire quando fu distrutta distrutta

la rabbia fiorentina, che la rabbia fiorentina, che superba superba

fu a quel tempo sì com’ fu a quel tempo sì com’ ora è putta.ora è putta. […] […]

Page 33: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

non mi celar chi fosti anzi la morte, non mi celar chi fosti anzi la morte, ma dilmi, e ma dilmi, e dimmi s’i’ vo bene al varco; dimmi s’i’ vo bene al varco;

e tue parole fier le nostre scorte".e tue parole fier le nostre scorte".

"Lombardo fui, e fu’ chiamato Marco; "Lombardo fui, e fu’ chiamato Marco; del mondo seppi, e del mondo seppi, e quel valore amai quel valore amai al quale ha or ciascun disteso l’arcoal quale ha or ciascun disteso l’arco..

Per montar sù dirittamente vai". Per montar sù dirittamente vai". Così rispuose, e soggiunse: "I’ ti prego Così rispuose, e soggiunse: "I’ ti prego che per me prieghi quando sù sarai".che per me prieghi quando sù sarai".

E io a lui: "Per fede mi ti lego E io a lui: "Per fede mi ti lego di far ciò che mi chiedi; ma io scoppio di far ciò che mi chiedi; ma io scoppio

dentro ad un dubbio, s’io non me ne spiego.dentro ad un dubbio, s’io non me ne spiego.

Prima era scempio, e ora è fatto doppio Prima era scempio, e ora è fatto doppio ne la sentenza tua, che mi fa certo ne la sentenza tua, che mi fa certo

qui, e altrove, quello ov’ io l’accoppio.qui, e altrove, quello ov’ io l’accoppio.

Lo mondo è ben così tutto diserto Lo mondo è ben così tutto diserto d’ogne virtute, come tu mi sone, d’ogne virtute, come tu mi sone, e di malizia gravido e coverto; e di malizia gravido e coverto;

ma priego che m’addite la cagione, ma priego che m’addite la cagione, sì ch’i’ la veggia e ch’i’ la mostri altrui; sì ch’i’ la veggia e ch’i’ la mostri altrui;

ché nel cielo uno, e un qua giù la pone".ché nel cielo uno, e un qua giù la pone".

"Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?", "Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?", diss’ io. Ed elli a me: "Tu vero apprendi, diss’ io. Ed elli a me: "Tu vero apprendi,

e d’iracundia van solvendo il nodo". e d’iracundia van solvendo il nodo".

"Or tu chi se’ che ’l nostro fummo fendi, "Or tu chi se’ che ’l nostro fummo fendi, e di noi parli pur come se tue e di noi parli pur come se tue

partissi ancor lo tempo per calendi?". partissi ancor lo tempo per calendi?".

Così per una voce detto fue; Così per una voce detto fue; onde ’l maestro mio disse: "Rispondi, onde ’l maestro mio disse: "Rispondi,

e domanda se quinci si va sùe". e domanda se quinci si va sùe".

E io: "O creatura che ti mondi E io: "O creatura che ti mondi per tornar bella a colui che ti fece, per tornar bella a colui che ti fece, maraviglia udirai, se mi secondi". maraviglia udirai, se mi secondi".

"Io ti seguiterò quanto mi lece", "Io ti seguiterò quanto mi lece", rispuose; "e se veder fummo non lascia, rispuose; "e se veder fummo non lascia,

l’udir ci terrà giunti in quella vece".l’udir ci terrà giunti in quella vece".

Allora incominciai: "Con quella fascia Allora incominciai: "Con quella fascia che la morte dissolve men vo suso, che la morte dissolve men vo suso, e venni qui per l’infernale ambascia. e venni qui per l’infernale ambascia.

E se Dio m’ha in sua grazia rinchiuso, E se Dio m’ha in sua grazia rinchiuso, tanto che vuol ch’i’ veggia la sua corte tanto che vuol ch’i’ veggia la sua corte per modo tutto fuor del moderno uso, per modo tutto fuor del moderno uso,

Canto XVICanto XVIIRACONDIRACONDII

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Canto XXCanto XX[…] […] Sanz’ arme n’esce e solo con la lancia Sanz’ arme n’esce e solo con la lancia con la qual giostrò Giuda, e quella ponta con la qual giostrò Giuda, e quella ponta

sì, ch’a Fiorenza fa scoppiar la panciasì, ch’a Fiorenza fa scoppiar la pancia. […]. […]

Canto XXIIICanto XXIII

AVARI E AVARI E PRODIGHIPRODIGHI

GOLOSIGOLOSI

Tempo futuro m’è già nel cospetto, Tempo futuro m’è già nel cospetto, cui non sarà quest’ ora molto antica, cui non sarà quest’ ora molto antica, nel qual sarà in pergamo interdettonel qual sarà in pergamo interdetto

a le a le sfacciate donne fiorentine sfacciate donne fiorentine l’andar mostrando con le poppe il petto.l’andar mostrando con le poppe il petto. Quai Quai barbare fuor mai, quai saracine,barbare fuor mai, quai saracine,

.

cui bisognasse, per cui bisognasse, per farle ir coperte, farle ir coperte, o spiritali o altre disciplineo spiritali o altre discipline? ?

Ma se le Ma se le svergognate fosser certesvergognate fosser certe

di quel che ’l ciel veloce loro ammanna, di quel che ’l ciel veloce loro ammanna, già per urlare avrian le bocche apertegià per urlare avrian le bocche aperte; ; ché, se l’antiveder qui non m’inganna, ché, se l’antiveder qui non m’inganna,

prima prima fien triste che le guance impeli fien triste che le guance impeli colui che mo si consola con nannacolui che mo si consola con nanna.

Page 35: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Parte III della Parte III della

““Divina Commedia”Divina Commedia” : :

Il Il PARADISOPARADISO

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Canto XICanto XI

SPIRITI SPIRITI SAPIENTISAPIENTI

LA CONDANNA DELLE CURE TERRENE;LA CONDANNA DELLE CURE TERRENE; I DUBBI DI DANTE E LA PRESENTAZIONE I DUBBI DI DANTE E LA PRESENTAZIONE

DI S. FRANCESCO E S. DOMENICO;DI S. FRANCESCO E S. DOMENICO; LA DELIMITAZIONE SPAZIALE DEL LA DELIMITAZIONE SPAZIALE DEL

LUOGO DI NASCITA E LA METAFORA DEL LUOGO DI NASCITA E LA METAFORA DEL SOLE; SOLE;

LA PECULIARITLA PECULIARITÁ DEL S. Á DEL S. FRANCESCO DI DANTE: LA FRANCESCO DI DANTE: LA

POVERTÁ;POVERTÁ; IL PROSELITISMO E LE TRE IL PROSELITISMO E LE TRE

APPROPRIAZIONI DELLA REGOLA;APPROPRIAZIONI DELLA REGOLA; LA MOTIVAZIONE STORICA E MORALE LA MOTIVAZIONE STORICA E MORALE

DATO ALLA BIOGRAFIA DEL SANTO;DATO ALLA BIOGRAFIA DEL SANTO; LA CRITICA ALL’ORDINE DOMENICANO.LA CRITICA ALL’ORDINE DOMENICANO.

Page 37: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Canto XVCanto XV

SPIRITI COMBATTENTI PER LA SPIRITI COMBATTENTI PER LA FEDEFEDE

L’AMORE COME ARMONIA UNIVERSALE;L’AMORE COME ARMONIA UNIVERSALE; LE SIMILITUDINI ASTRALI;LE SIMILITUDINI ASTRALI;

IL PARAGONE CON ENEA E ANCHISE E IL IL PARAGONE CON ENEA E ANCHISE E IL SIGNIFICATO DELL’INCONTRO CON SIGNIFICATO DELL’INCONTRO CON

CACCIAGUIDA; CACCIAGUIDA; IL TONO ALTO ORATORIO DEL DISCORSO IL TONO ALTO ORATORIO DEL DISCORSO

DI CACCIAGUIDA;DI CACCIAGUIDA; LA BREVE DISQUISIZIONE TEOLOGICA DI LA BREVE DISQUISIZIONE TEOLOGICA DI

DANTE E LA SUA DOMANDA SULL’AVO;DANTE E LA SUA DOMANDA SULL’AVO; LA DESCRIZIONE DI FIRENZE LA DESCRIZIONE DI FIRENZE ANTICA ANTICA (richiamo a Cacciaguida);(richiamo a Cacciaguida); LA CONCEZIONE PATRIARCALE DELLA LA CONCEZIONE PATRIARCALE DELLA

FAMIGLIA A FIRENZE EMBLEMA DEL FAMIGLIA A FIRENZE EMBLEMA DEL MONDO;MONDO;

LA VITA CRISTIANA DI CACCIAGUIDALA VITA CRISTIANA DI CACCIAGUIDA

Page 38: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

Questo mondo globalizzato e Questo mondo globalizzato e problematico ad alto rischio di problematico ad alto rischio di autodistruzione, la città moderna votata autodistruzione, la città moderna votata ad una crescita indiscriminata, ad una crescita indiscriminata, diventano nelle Città invisibili (1972) di diventano nelle Città invisibili (1972) di Calvino lo spunto per un viaggio Calvino lo spunto per un viaggio mentale e atemporale nell’immaginario, mentale e atemporale nell’immaginario, una sorta di fuga e nello stesso tempo una sorta di fuga e nello stesso tempo di riflessione reale...di riflessione reale...

...sul visibile, sulla storia e sul ...sul visibile, sulla storia e sul rapporto uomo/natura, rapporto uomo/natura,

civiltà/ambiente, attraverso il civiltà/ambiente, attraverso il sogno, il desiderio, la metafora, il sogno, il desiderio, la metafora, il

meraviglioso. meraviglioso.

““Le città Le città Invisibili” di Invisibili” di Italo CalvinoItalo Calvino

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Bauci è città assente, Bauci è città assente, invisibile per eccellenzainvisibile per eccellenza

Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s’alzano dal suolo a gran distanza l’uno

dall’altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Ci si sale con scalette. A terra gli abitanti si mostrano di

rado: hanno già tutto l’occorrente lassù e preferiscono non scendere. Nulla delle città tocca il suolo tranne quelle

lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un’ombra traforata e angolosa che si

disegna sul fogliame. Tre ipotesi si dànno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra; che la rispettino al punto d’evitare ogni contatto;

che la amino com’era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna, foglia a foglia, sasso a sasso, formica per

formica, contemplando affascinati la propria assenza.

Page 40: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

OttaviaOttavia

Se volete credermi, bene. Ora dirò come è fatta Ottavia, città-ragnatela. C’è un precipizio in mezzo a due montagne

scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettere piede negli intervalli, o ci si aggrappa alle maglie di canapa. Sotto non c’è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; s’intravede più in basso il fondo del burrone. Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d’elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come

navicelle, otri d’acqua, becchi del gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi,

teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo.Sospesa sull’abisso, la vita degli abitanti d’Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non

regge.

Page 41: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

“ “Le Città Invisibili” sono, secondo le parole di Calvino, «un Le Città Invisibili” sono, secondo le parole di Calvino, «un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa

sempre più sempre più difficile viverle come cittàdifficile viverle come città», un atto di difesa delle », un atto di difesa delle città e del mondo in generale attraverso il recupero di alcuni città e del mondo in generale attraverso il recupero di alcuni valori; sono anche un omaggio alla fantasia e alla mente del valori; sono anche un omaggio alla fantasia e alla mente del

“viaggiatore”, sia esso narratore o lettore; quest’opera “viaggiatore”, sia esso narratore o lettore; quest’opera appartiene ad un ciclo compositivo lontano dall’angoscia, appartiene ad un ciclo compositivo lontano dall’angoscia,

dall’interiorità dell’avanguardia del primo Novecento. dall’interiorità dell’avanguardia del primo Novecento.

““Le Città Invisibili ...un libro fatto a poliedro, alla Le Città Invisibili ...un libro fatto a poliedro, alla ricerca di chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è ricerca di chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è

inferno, e farlo durare, e dargli spazio”inferno, e farlo durare, e dargli spazio”

Page 42: La rappresentazione della città ideale nella letteratura medievale. DANTE e FIRENZE Viaggio allinsegna dellanalisi del rapporto tra il più celebre autore

IL SANTOIL SANTO

Subisce una deformazione in funzione di una conferma di appartenenza ad una

categoria di perfezione cristiana; Il santo è visto come una figura ripetitiva

nella vita, cambia solamente la cornice spazio-tempo;

(Fine dello scorso secolo) Saintyves Pierre, membro di una corrente critica, sostiene che

i santi cristiani siano i successori degli dei del paganesimo [analogia luoghi di culto];

Il culto dei santi non ha origine medievale [Eredità dei Primi Secoli].

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I MARTIRI MEDIATORI E I MARTIRI MEDIATORI E PATRONIPATRONI

Martiri: soli santi venerati dai Cristiani; Non hanno nulla in comune con eroi greci o

romani [MORTE COME FRONTIERA INVALIDANTE TRA DIO E L’UOMO];

IL SANTO è UN UOMO MEDIANTE CUI SI STABILISCE UN CONTATTO TRA CIELO E

TERRA; nascita -> festa cristiana;

[IV sec.]Paolino da Nola e Ambrogio da Milano propongono ai fedeli delle comunità di

acquisire i santi come intercessori; Le caratteristiche del santo patrono: lealtà

reciproca + amicizia.

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P.Brown -> culto dei martiriP.Brown -> culto dei martiri

1)1) PIANO PRIVATO;PIANO PRIVATO;

2)2) PIANO LITURGICO;PIANO LITURGICO;Manomissione delle catacombe romane da Manomissione delle catacombe romane da

parte di papa Damaso [invenzione reliquie parte di papa Damaso [invenzione reliquie santi Gervaso e Protasio (Milano, 385)]santi Gervaso e Protasio (Milano, 385)]

Sono collocati tra la città ed i suburbia Sono collocati tra la città ed i suburbia dove si trovano i cimiteri ed i martyria, dove si trovano i cimiteri ed i martyria,

piccoli santuari che ospitavano le reliquie;piccoli santuari che ospitavano le reliquie;

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PRESTIGIO DELL’ASCETISMO: l’incanto PRESTIGIO DELL’ASCETISMO: l’incanto dell’Orientedell’Oriente

Confessori della fede [S. Atanasio], eremiti e stiliti [ideale di santità]->Celebrità

Penetrazione influenze ascetiche a partire dalla seconda metà del IV secolo;

I SANTI DIFENSORI DEL POPOLOI SANTI DIFENSORI DEL POPOLO [Fine V sec] Oriente -> Crescita prestigio

imperiale; Occidente -> il vescovo diviene custode delle

reliquie e difensore della città;

L’Occidente dell’alto medioevo è caratterizzato da figure di capi religiosi e di fondatori

profondamente impegnati nella vita attiva ->CHIESA = animatrice società

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BibliografiaBibliografia

““La Divina Commedia” [Edizione integrale] a cura di S. La Divina Commedia” [Edizione integrale] a cura di S. Jacomuzzi, A. Dughera, G. Ioli, V.Jacomuzzi (Sei);Jacomuzzi, A. Dughera, G. Ioli, V.Jacomuzzi (Sei);

“ “L’uomo medievale” a cura di J. Le Goff (Editori Laterza);L’uomo medievale” a cura di J. Le Goff (Editori Laterza); “ “I peccati delle donne nel Medioevo” di G.Duby (Editori I peccati delle donne nel Medioevo” di G.Duby (Editori

Laterza);Laterza); “ “Le città invisibili” di Italo Calvino;Le città invisibili” di Italo Calvino;

http://www.letteratour.it/http://www.letteratour.it/