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La protezione della pelle sul lavoro

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La protezione della pelle sul lavoro

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SuvaIstituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuniTutela della saluteCasella postale, 6002 Lucerna

Per informazioni:tel. 041 419 51 11

Per ordinazioni:www.suva.ch/waswo-ifax 041 419 59 17tel. 041 419 58 51

Protezione della pelle sul lavoro

Autore: dott. Hanspeter Rast, Divisione medicina del lavoro

Riproduzione autorizzata con citazione della fonte1° edizione – febbraio 2006 – 3000 copie

Codice: 44074.i (sostituisce SBA 122.i)

La presente pubblicazione si

rivolge ai superiori e agli specia-

listi in materia di sicurezza che

operano nei settori del com-

mercio e dell’industria, nonché

ai dipendenti che sono interes-

sati a questa tematica.

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Sommario

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1 Patologie cutanee: un pericolo spesso sottovalutato 5

2 La pelle ci protegge. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62.1 Anatomia della pelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62.2 Funzione protettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62.3 Rischi per la pelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

3 Cause delle lesioni cutanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

4 Sostanze pericolose: come agiscono sulla pelle . . . . . 9

5 Patologie cutanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

6 Protezione della pelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116.1 Informazione sui prodotti e analisi dei pericoli . . . . . 126.2 Sostituzione delle sostanze molto irritanti e

allergizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136.3 Misure tecniche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136.4 Misure organizzative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136.5 Misure individuali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Indumenti di protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14Guanti di protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Prodotti per la protezione della pelle . . . . . . . . . . . . 16Pulizia della pelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17Cura della pelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

7 Prevenzione medica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

8 Materiale di approfondimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

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Oggi un quarto di tutte le malattie profes-sionali riconosciute sono malattie dellapelle. Negli ultimi anni il numero delle pato-logie cutanee correlate al lavoro si è man-tenuto costantemente elevato (fig. 1). Perle persone colpite la qualità della vita si riduce drasticamente e spesso sono co-strette a cambiare lavoro. Le malattie cutanee di origine professionalesono dovute principalmente all’esposizionea sostanze chimiche. Le categorie profes-sionali più colpite appartengono al settoreprincipale dell’edilizia e delle imprese affini,all’industria metallurgica e chimica. Anchechi è esposto ad ambienti molto umidi, ades. gli addetti alle pulizie e i parrucchieri, èun soggetto a rischio.Le malattie professionali della pelle piùdiffuse sono le dermatiti irritative provo-cate dal contatto con acidi, sostanze alca-line, solventi e altre sostanze irritanti. Altret-tanto frequenti sono gli eczemi allergicida contatto dovuti al contatto con sostan-ze sensibilizzanti.

1 Patologie cutanee: un pericolo spessosottovalutato

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Fig. 1: in Svizzera negli ultimi anni la percentuale delle malattie cutanee di origineprofessionale si è mantenuta costantemente elevata.

I costi per la protezione della pellesono ben poca cosa se paragonati aquello che devono sborsare le aziendein caso di malattie cutanee. Investire nella protezione della pelleconviene!

Molte delle patologie cutanee correlate allavoro possono essere evitate adottandoun comportamento corretto. L’importante èsaper motivare e istruire i lavoratori.

Vie respiratorieRumorePelleApparato locomotore

Casi

Malattie professionali

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2 La pelle ci protegge

Attraverso la pelle l’uomo entra in contattocon l’ambiente esterno. Proprio per questasua peculiarità la pelle è direttamente esposta agli agenti esterni e può esserefacilmente aggredita da sostanze e agentidannosi.

2.1 Anatomia della pelle

2.2 Funzione protettiva

La pelle protegge il corpo in svariati modi.Tutti gli strati cutanei ci proteggono fino adun certo grado dal calore, dal freddo, dalla

corrente elettrica e dagli stimoli meccanici.Uno strato corneo intatto impedisce che losporco (sotto forma di particelle) e gliagenti patogeni possano penetrare neitessuti sottostanti. Il mantello acidopresente in superficie inibisce lo sviluppo dinumerosi agenti patogeni.

2.3 Rischi per la pelle

Nella maggior parte dei casi la pelle è ingrado di rigenerarsi spontaneamente e dirimarginare piccoli traumi. A volte bastaperò una sola esposizione a sostanze dan-nose per provocare un’alterazione cutaneapatologica. Ma anche le sostanze apparen-temente «innocue» possono danneggiare lapelle in caso di esposizione ripetuta e pro-lungata nel tempo, soprattutto se già esisteuna sensibilità cutanea.

La pelle è costituita da tre strati:

1. l’epidermide, formata da numerosistrati di cellule sempre più cheratiniz-zate che vengono continuamente rin-novate dal basso verso l’alto;

2. il derma, caratterizzato da fibre di ela-stina, nel quale troviamo i piccoli vasisanguigni, le terminazioni nervose, gliorgani sensoriali così come gli annessicutanei (follicoli piliferi, ghiandole sudo-ripare e sebacee);

3. l’ipoderma, formato da uno strato ditessuto connettivo a trama lassa, in cuisono raccolte cellule adipose in quantitàvariabile.

Fig. 2: i tre strati della pelle. Un’epidermide in buo-na salute impedisce alle particelle di sporco e agliagenti patogeni di penetrare negli strati cutaneiinferiori. (Fonte: www.2mani.ch)

0.1 mm Epidermide (barriera protettiva)

Derma (funzione coesiva)Fibre, vasi, peli, ghiandolesudoripare e sebacee

Ipoderma (funzione isolante))Strato adiposo, vasi sanguigni

Strato corneo0.01 mm

Epidermide (sezione)

Cellule epidermiche

1–4 mm

2–20 mm

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Molte attività possono favorire l’insorgenzadi una malattia cutanea, soprattutto quan-do la pelle viene sporcata in maniera in-tensa. Le zone della pelle più colpite sonodita, mani, braccia, collo e viso, vale a direle parti maggiormente esposte. Ci sonoanche eczemi che si manifestano a causadell’impoverimento del mantello idrolipidicodella pelle provocato da lavori umidi o daun eccessivo lavaggio delle mani.

Sono particolarmente a rischio le seguenticategorie professionali:

■ settore edile (lavori di muratura e posadi piastrelle)

■ industria del metallo (lavori di tornitura,fresatura e galvanizzazione)

■ industria chimica

■ lavorazione della carne

■ produzione di manufatti in cemento

■ saloni di acconciatura

■ ristorazione

■ settore infermieristico

■ agricoltura

■ imprese di pulizia

■ tutti i settori in cui si manipolano fre-quentemente colle

Figure 3 e 4: l’uso di fluidi lubrorefrigerantinell’industria metallurgica espone le maniall’umidità. A lungo termine questo rappresentaun’aggressione per la pelle.

Figura 5: l’uso di detergenti industriali può irritare lapelle.

Per l’uomo la pelle rappresenta unabarriera protettiva naturale. Moltesostanze utilizzate sul lavoro possonodistruggere questa barriera e favorirel’insorgenza di diverse patologiecutanee.

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Esempi di aggressioni alla pelle di naturafisica:■ punture e tagli provocati da oggetti

acuminati o taglienti

■ sfregamento e pressione

■ microlesioni provocate da oggetti ruvidi

■ schegge di metallo e vetro

■ saponi granulari e contenentimicroparticelle abrasive

■ umidità (ad es. indossare a lungoindumenti e guanti impermeabili all’aria)

■ caldo

■ freddo

■ luce e radiazioni di altra natura

3 Cause delle lesioni cutanee

Le dermatiti professionali sono dovute afattori esterni di natura fisica o chimica,nella maggior parte dei casi legati all’uso disostanze chimiche. Anche numerosesostanze di origine vegetale, prodotti ani-mali e materiale contaminato da agenti pa-togeni possono scatenare una patologiacutanea correlata al lavoro.

Alcuni esempi di sostanze pericolose chepossono danneggiare la pelle:

■ acidi

■ soluzioni alcaline

■ oli minerali

■ lubrorefrigeranti sintetici

■ cemento fresco, non indurito

■ componenti reattive di materiali plastici(comprese le colle bicomponenti e lecolle rapide)

■ additivi della gomma

■ prodotti bituminosi

■ composti metallici

■ solventi

■ saponi e detergenti

■ alchilfenoli (ad es. il p-ter-butilfenolo puòprovocare una depigmentazione dellapelle)

Fig. 6: le resine epossidiche sono una causafrequente di allergie cutanee. In caso di applica-zione su una vasta superficie e soprattutto neilavori di verniciatura a spruzzo, queste resinerilasciano vapori e aerosol che possono contami-nare l’aria ambiente e scatenare un eczema. Perquesto motivo è necessaria una protezione totale.

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Le sostanze con effetti irritativi di tipochimico-fisico provocano un’infiammazionedella pelle.

■ A volte può bastare un solo contattocon sostanze molto irritanti o corrosiveper far insorgere una patologia cutanea.

■ Le sostanze dannose presenti a basseconcentrazioni o con effetti irritativi de-boli provocano infiammazioni cutaneelocalizzate in caso di contatto ripetuto o protratto nel tempo.

Un caso particolare è rappresentato daglioli minerali, dal catrame, dalla pece e dadeterminati idrocarburi. Questi danneggia-no soprattutto gli annessi cutanei e pos-sono scatenare vari tipi di acne (acne da oli minerali, da catrame e cloracne).

Alcuni tipi di succhi vegetali e componentidel bitume, in combinazione con la lucesolare, possono scatenare fenomeni in-fiammatori acuti nei punti scoperti dellapelle.

L’esposizione costante ai raggi ultravioletticausa un’alterazione degenerativa del der-ma; se protratta nel tempo (per decenni),l’esposizione può anche causare tumoricutanei.

Le sostanze cosiddette allergizzanti(allergeni) alterano la capacità reattiva del-la pelle, la quale diventa ipersensibile, ossiaallergica nei confronti di queste sostanze(ad es. resine epossidiche, formaldeide,parafenilendiamina, nichel, cromo o lattice).L’allergia non si sviluppa immediatamente,ma è necessario un contatto da giorni asettimane o nella maggior parte dei casipiù lungo (da mesi ad anni).

Una volta presente un’allergia, basta uncontatto di modesta entità per scatenare lareazione allergica. L’ipersensibilità cutanearimane purtroppo anche dopo la remis-sione del disturbo cutaneo e ci possonoessere delle ricadute se non si evita siste-maticamente qualsiasi contatto con l’aller-gene incriminato.Le sostanze che provocano un’allergiasono definite anche «sensibilizzanti» (vedicapitolo 6.1).

4 Sostanze pericolose: come agiscono sullapelle

Determinate sostanze esercitano sullapelle un effetto irritativo di tipo chimicoo fisico e provocano un’infiammazionedella pelle. Le sostanze allergizzantialterano la capacità di reazione dellacute e possono scatenare una reazionedi ipersensibilità anche con un contattodi modesta entità.

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■ Le dermatiti irritative sono tra le malat-tie professionali della pelle più frequenti.Sono provocate dal contatto con acidi esoluzioni alcaline diluite, fluidi lubrorefri-geranti, solventi, ma anche da lavoriumidi prolungati. Le patologie di questotipo si manifestano con arrossamentodella pelle, gonfiore e desquamazioneassociati a senso di bruciore e/o prurito.

■ Gli eczemi allergici da contatto (dettianche dermatiti allergiche da contatto)sono un’altra patologia frequente. Neipunti in cui la pelle è arrossata e gonfiasi formano minuscoli noduli e vescicole.Il prurito può essere molto forte.

■ L’ipersensibilità verso le proteinepresenti in farine, carne, pesce, peli dianimali, componenti di sostanze vegetalie prodotti batterici provoca, subito do-po il contatto, un’eruzione cutanea (orti-caria da contatto) nei punti in cui la pel-le è venuta a contatto con la sostanza.L’eruzione cutanea, seppur spesso dibreve durata, è molto intensa e a voltepuò essere indotta anche da sostanzechimiche e dai medicinali.

5 Patologie cutanee

Figura 7: eczema irritativo sulle mani di unmeccanico.

■ L’acne professionale è causata princi-palmente dal contatto con oli industriali;essa induce alterazioni cutanee di tipoinfiammatorio agli annessi cutanei pro-vocando comedoni e infezioni purulen-te. L’acne professionale si differenziadall’acne volgare in quanto può interes-sare anche gli avambracci e le cosce.Negli ultimi anni si sono osservati po-chissimi casi.

■ In caso di ipopigmentazione cutanea,indotta ad esempio da alchilfenoli, siformano sulla cute macchie depigmen-tate di piccole o grandi dimensioni. Al contrario, un’iperpigmentazionedella cute può essere indotta da luce e catrame.

Le eruzioni cutanee di origine profes-sionale ad insorgenza acuta possonoguarire rapidamente. Se la guarigionenon sopraggiunge in tempi brevi o sel’eruzione si estende ad altre parti delcorpo, bisogna assolutamenteconsultare il medico.

Se ci sono motivi fondati per credere chesi tratti di una malattia cutanea professio-nale, bisogna rivolgersi all’assicurazionecontro gli infortuni competente. Spetta almedico curante decidere la terapia daadottare e, in caso di recidiva, chiedereche il soggetto sia sottoposto ad un esamedi idoneità professionale. Bisogna assolu-tamente evitare che a causa delle frequentirecidive un banale eczema da contattopossa trasformarsi in una malattia cronicadal decorso difficile e non facile da trattare. Nei casi leggeri la ditta stessa può adottareappropriate misure a tutela del lavoratore.

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Le affezioni cutanee determinano spessocosti elevati a causa della durata della terapia e dell’incapacità lavorativa che neconsegue. È possibile però evitare questeaffezioni adottando opportuni provvedi-menti in seno all’azienda e un comporta-mento corretto.

In base alla Legge sull’assicurazione controgli infortuni (art. 82 LAINF) e alla Legge sullavoro (art. 6 LL) il datore di lavoro deveprendere tutte le misure■ necessarie per esperienza,■ tecnicamente applicabili e■ adatte alle circostanze.

Il datore di lavoro deve mettere a disposi-zione del lavoratore una serie di dispositividi protezione individuale come schermi,guanti, indumenti di protezione, prodottiper la protezione della pelle e, se neces-sario, particolari capi di biancheria, il cuiuso può essere ragionevolmente preteso.Deve inoltre provvedere affinché questisiano sempre in perfetto stato e prontiall’uso. Questo è stabilito dall’art. 5 dell’Or-dinanza sulla prevenzione degli infortuni edelle malattie professionali OPI.

Proteggere efficacemente la pelle è uno dei compiti della direzione aziendale. Ilcontatto con sostanze pericolose imponeuna valutazione dei pericoli e l’adozionedi opportune misure tecniche, organiz-zative e individuali. Questo consente dilimitare fortemente l’insorgenza di nuovepatologie cutanee. I principi che stanno allabase di un piano di protezione della pellesono elencati qui a lato.

6 Protezione della pelle

Figura 8: principi di protezione della pelle.

Individuazione e valutazione sistema-tica dei pericoli, adozione di adeguatiprovvedimenti in seno all’azienda ecomportamento corretto: questi sono i fattori che contribuiscono ad evitarel’insorgenza di affezioni cutanee di ori-gine professionale.

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Sostituire le sostanzepericolose con altremeno dannose oppureusarle in modo diverso.

Schermare il pericolomediante misuretecniche (ad. es. sistemia ciclo chiuso, separa-zione dei locali, ventila-zione o aspirazione).

Adottare misure organiz-zative (ad es. definire icompiti e le responsa-bilità, addestrare rego-larmente i dipendenti,applicare le norme evigilare sul loro rispetto).

Indossare i dispositivi diprotezione individuale(ad es. indumenti diprotezione, scarpe diprotezione). Applicaremisure di igiene perso-nale come lavarsi, pro-teggere e curare lemani.

Pericolo Misure

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nocivo/irritantecorrosivo

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Figura 10: esempio di un’etichetta con indicazionidi pericolo.

Figura 9: questi simboli di pericolo indicano cheuna determinata sostanza è dannosa per la pelle.

ätzend corrosivo

Gefahrenhinweise (R-Sätze)Frasi di rischio (frasi R)R 35 Verursacht schwere Verätzungen. Provoca gravi ustioni.Sicherheitsratschläge (S-Sätze) Consigli di prudenza (frasi S)S 2 Darf nicht in die Hände von Kindern gelangen. Conservare fuori della portata dei bambini.S 26 Bei Berührung mit den Augen sofort gründlich mit Wasser abspülen und Arzt konsultieren. In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico.S 30 Niemals Wasser dazugiessen. Non versare acqua sul prodotto.

Fa. Mustermann AG, Bundesplatz 4, 3000 Bern, Tel. +41 31-000 00 00

WC-Reiniger – Detergente per WC, 500mlC

enthält:Schwefelsäure acido solforico

Nome dellasostanza

Frasi di rischio (frasi R)

Consigli di prudenza (frasi S)Simbolo dipericolo

Indicazione dipericolo

Nome, indirizzo enumero di telefonodella ditta responsabilein Svizzera

Indicazionedegli ingredientipericolosi

Quantità (obbligatoria solo in caso diprodotti destinati al pubblico)

Figura 11: le etichette riportano precise informazioni sui pericoli per la pelle.

6.1 Informazione sui prodotti eanalisi dei pericoli

Quando si ha a che fare con nuovi posti di lavoro e con processi complessi è indi-spensabile identificare i potenziali pericoli.In questo caso bisogna considerare in par-ticolar modo i contatti che si possonoavere con le sostanze chimiche. Bisognaaltresì valutare le possibile conseguenzefisico-biologiche per la pelle, tenendo con-to della durata e dell’intensità del contattocon la pelle. Per l’individuazione dei pericoli è possibileservirsi della lista di controllo Suva «Pro-tezione della pelle sul posto di lavoro»(codice 67035.i).

Per sapere se una sostanza è pericolosaper la pelle e per conoscere le misure diprotezione più adeguate, occorre prestareattenzione ai simboli di pericolo (fig. 9), allefrasi di rischio e ai consigli di prudenza(frasi R e S) presenti:

■ sulle etichette dei recipienti■ nelle schede tecniche■ nelle schede di sicurezza

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Frasi di rischio R21 Nocivo a contatto con la pelleR24 Tossico a contatto con la pelleR27 Molto tossico a contatto con la pelleR34 Provoca ustioniR35 Provoca gravi ustioniR38 Irritante per la pelleR43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R40 Possibilità di effetti cancerogeni- Prove insufficientiR45 Può provocare il cancroR46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarieR60 Può ridurre la fertilitàR61 Può danneggiare i bambini non ancora natiR62 Possibile rischio di ridotta fertilitàR63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora natiR66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura

della pelle

6.2 Sostituzione delle sostanzemolto irritanti e allergizzanti

Se possibile, la prima cosa da fare è sosti-tuire le sostanze pericolose con altre menodannose. Eliminando dal posto di lavorouna sostanza pericolosa per la pelle si puòrisolvere una dermatite da contatto. Adesempio, gli eczemi provocati dalla tremen-tina, che in passato rappresentavano unacausa frequente di malattia professionale,vengono evitati usando l’essenza di tre-mentina. È stato anche utile evitare certiindurenti per le resine epossidiche, i per-borati come prodotti di miglioramento dellafarina e il gliceril-monotioglicolato conte-nuto nei liquidi per permanenti.

6.3 Misure tecniche

Alcune sostanze irritanti non possono es-sere sostituite da altre meno dannose. In questo caso, per manipolare queste sostanze senza correre pericoli bisognaadottare particolari misure tecniche, comeapparecchiature o sistemi a ciclo chiusooppure un sistema di ventilazione artificiale.

6.4 Misure organizzative

Tra i compiti organizzativi che spettano alsuperiore è opportuno citare:■ il regolamento aziendale su come utiliz-

zare correttamente le sostanze perico-lose per la pelle (vedi tabella 1);

■ la formazione da impartire regolarmenteai lavoratori sui pericoli e sulle necessa-rie misure di protezione.

Ulteriori criteri per valutare la peri-colosità per la pelle

Le sostanze riassorbibili dalla pellesono contrassegnate dalla lettera ‚H’(sostanze che possono scatenarepericolose intossicazioni) nell’elencocontenuto in «Valeurs limites d’expo-sition aux postes de travail».

Sostanze contrassegnate dalla lettera,S’ come sensibilizzanti nell’elencocontenuto in «Valeurs limites d’expo-sition aux postes de travail». (Certesostanze sensibilizzanti possono risul-tare pericolose anche con una con-centrazione inferiore a 1%, vale a direinferiore al valore soglia di dichiara-zione, cfr. cap. 4).

Il valore pH

Per sapere quali sono gli effetti nocivi sulla pelle è fondamentale prestare attenzionealle seguenti frasi di rischio.

Tabella 1: esempio di un piano di protezione per la pelle.

Pericolo principale Agenti protettivi Detergenti Prodotti per la Guanti protettiviper la pelle cura della pelle

Prima del lavoro e Dopo il lavoro e Dopo la finedopo la pausa prima della pausa del lavoro

Frequente pulizia delle Prodotto 1 Prodotto 2 Prodotto 3mani e disinfezione

Pulizia impianto X Guanti tipo 1

Lubrorefrigerante Y Prodotto 4 Prodotto 5 Prodotto 6

Adesivo Z Prodotto 7 Prodotto 8 Guanti tipo 2

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Molti ambienti di lavoro possono elaborareun piano di protezione della pelle e affig-gerlo in un punto ben visibile, ad es. sulposto di lavoro, nei bagni o nello spoglia-toio. Questa soluzione si è rivelata moltoefficace. I prodotti per la pulizia e la curadella pelle devono essere forniti sotto for-ma di tubetti individuali o in comodi dosa-tori igienici.

Per evitare che la pelle subisca danni, èimportante curare in particolar modo l’igie-ne intendendo con ciò:■ la pulizia e l’ordine sul posto di lavoro;

■ il trasporto e lo stoccaggio di materieprime, prodotti intermedi e prodotti finitiin contenitori adeguati e integri;

■ l’eliminazione di materiali sparsi o ver-sati con adeguati ausili;

■ l’accurata manutenzione degli impianti;

■ la corretta etichettatura dei recipienticon indicazione delle misure di prote-zione necessarie.

Le persone che svolgono lavori manuali eper tempi lunghi in ambienti umidi oppureindossano guanti di gomma o di materialesintetico dovrebbero alternare la loro attivi-tà con altre meno nocive per la pelle dasvolgere in ambienti asciutti. Gli indumentidi lavoro e gli abiti civili devono essereconservati in armadietti separati.

*Sostanze che possono penetrare facilmente nella pelle.

6.5 Misure individualiSe, nonostante le misure tecniche e orga-nizzative, non è possibile escludere il con-tatto con sostanze pericolose per la pelle,bisogna ricorrere a misure individuali.

Indumenti di protezione

Gli indumenti di protezione devono proteg-gere il corpo dagli agenti esterni (ad es.intemperie, sporcizia, sostanze dannose eriassorbibili* dalla cute, aggressioni mec-caniche, ecc.). Solitamente, i materiali piùidonei sono quelli leggeri in fibra sintetica oin cotone. Il cuoio presenta il vantaggio diridare all’esterno l’umidità, ma anche losvantaggio di assorbirla. Gli indumenti inmateriale sintetico o in gomma sono idro-repellenti, ma possono anche provocareuna forte traspirazione.

Come e in che misura proteggere la pelledipende dal tipo di lavoro.■ Determinati lavori richiedono l’uso di

tute di protezione impermeabili.Queste proteggono il corpo dal collo aipiedi; a seconda del materiale, nonpossono essere indossate per tempilunghi perché provocano un ristagno dicalore. Le tute di protezione realizzatecon tessuti traspiranti risolvono questoproblema.

■ Per proteggere la pelle del volto è beneutilizzare uno schermo o visiera (ad es.schermo da saldatore), oppure un ca-sco con visiera (contro gli spruzzi di vernice).

• Protezione: evitare o per lo meno ridurre il contatto tra la pelle e le sostan-ze pericolose.

• Pulizia: rimuovere delicatamente la spor-cizia usando prodotti non aggressivi.

• Cura: restituire alla pelle provata il suo nutrimento e favorire correttamente il processo di guarigione di un danno cutaneo già insorto.

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■ I grembiuli impediscono che gli indu-menti possano sporcarsi, impregnarsi disostanze pericolose o essere perforati. I grembiuli devono essere leggeri e inmateriale lavabile. Proteggono solo laparte anteriore del corpo e devono arri-vare fino al disotto del ginocchio.

■ Per proteggere le braccia sono indicati i proteggi-braccia, che si estendonodal polso fin sotto le ascelle. I proteggi-braccia vengono indossati sopra lamanichetta dei guanti. Le aperture pre-senti nella parte superiore devono favo-rire la circolazione dell’aria.

Figura 12: in presenza di allergeni (l’immaginemostra un lavoratore che usa una resina epossi-dica) l’ambiente di lavoro deve essere pulito ebisogna adottare adeguate misure di protezione.

Guanti di protezione

In molti casi basta proteggere solo le manie gli avambracci e per questo ci sono iguanti.

■ Per i lavori a secco si possono usareguanti in tessuto o in cuoio. Atten-zione: i guanti in cuoio conciati al cromopossono causare allergie.

■ Chi lavora in ambienti umidi e a contattocon sostanze chimiche aggressive deveproteggersi con guanti in gomma o in

materiale sintetico. Lo svantaggio èche questi guanti riducono la sensibilitàtattile quando si manipolano pezzi odoggetti molto piccoli. Se si lavora consostanze lubrificanti, c’è il rischio che lapresa degli oggetti sia resa più difficile.

Alcuni consigli su come indossarecorrettamente i guanti di protezione.

■ La traspirazione rende poco confortevolii guanti di protezione impermeabili. Perquesto motivo i guanti devono essereindossati solo per brevi periodi e se siviene a contatto con agenti chimiciaggressivi (cfr. le misure organizzative a pag. 13). La pelle è meno espostaall’umidità se sotto i guanti di protezionesi indossano dei guanti sottili in cotone.Certi tipi di creme riducono la macera-zione della pelle. È importante istruirecorrettamente i lavoratori sull’uso deiguanti impermeabili.

■ I guanti di protezione sono destinatiall’uso personale e pertanto non devo-no essere utilizzati da più persone. La superficie interna del guanto deveessere pulita e bisogna prestare parti-colare attenzione ad eventuali danni,soprattutto quando si maneggianooggetti appuntiti o acuminati. Solo se iguanti sono perfettamente integri pos-sono assolvere la loro funzione di pro-tezione.

■ Spetta alla direzione dell’azienda con-trollare periodicamente che i guanti diprotezione vengano utilizzati corretta-mente. Bisogna verificare se i guantisono sufficientemente resistenti alleaggressioni chimico-fisiche associate altipo di lavoro che si sta svolgendo. Moltifornitori di guanti possono fornire a taleproposito indicazioni più precise. Perinformazioni e indirizzi visitare il sitowww.2mani.ch e www.sapros.ch.

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Figura 14 Figura 15 Figura 16

Spesso le creme per la protezione della pelle non vengono applicate in maniera uniforme. La punta delledita, gli spazi tra le dita e la zona dei polsi devono essere trattate con particolare cura.

I guanti servono a proteggere la pelledi mani e avambracci dal contatto consostanze dannose e quindi dal pericolodi sviluppare una malattia cutanea.Coinvolgere direttamente i lavoratorinella scelta dei guanti è una praticasicuramente efficace. Anche istruirli ad intervalli regolari e imporre l’uso dei DPI da parte della direzione sonomisure altrettanto importanti.

Figura 13: coloro che sul lavoro vengono a contattocon sostanze pericolose o riassorbibili dalla pelledevono utilizzare speciali guanti di protezioneresistenti alle aggressioni chimiche.

Prodotti per la protezione della pelle

A volte è consigliato utilizzare specialiprodotti per la protezione della pelle sottoforma di creme, lozioni o schiume,soprattutto nei seguenti casi:■ in ambienti umidi senza pericolo

chimico o microbico;

■ a contatto con sostanze poco irritanti,ma che sporcano la pelle;

■ a contatto con lubrorefrigeranti (se iguanti rischiano di rimanere impigliati inparti mobili o rotanti).

Ecco alcuni consigli su come usarecorrettamente questi prodotti.

■ I liquidi di protezione svolgono un’azionepreventiva e pertanto devono essere appli-cati prima di iniziare il lavoro; la protezionedura poche ore.

■ I prodotti di protezione devono essereriapplicati dopo aver lavato le mani e dopoogni pausa.

■ La barriera protettiva deve essere il piùpossibile impermeabile (anche attorno alleunghie, negli spazi tra le dita e nella zonapolsi; figure da 14 a 16). La protezionedura finché il film protettivo non vieneasportato.

■ I prodotti per la protezione della pelledevono poter essere rimossi facilmentecon un lavaggio, in modo da poter eli-

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minare la sporcizia e le sostanze dannose.Una caratteristica importante di questiprodotti è il fatto di facilitare la pulizia dellemani.

■ I prodotti per la protezione della pelle nondevono alterare la superficie degli oggettimanipolati e il loro uso non deve incremen-tare il pericolo di infortunio. È anche impor-tante che siano ben tollerati dalla pelle.

In commercio si possono trovare diversi tipidi prodotti; in linea generale i prodotti cheservono a formare un film lipidico cutaneoe le cosiddette «emulsioni A/O» (acqua inolio) sono efficaci contro le sostanze idro-solubili, mentre con le sostanze grasse, gli oli e i solventi organici è bene usare le«emulsioni O/A» (olio in acqua). Bisognaosservare le indicazioni del fornitore inmerito al prodotto.

Le creme contenenti silicone non sono in-dicate in determinati settori, in quanto pos-sono portare ad una cattiva verniciatura.Non sono neppure indicate per la micro-elettronica.

Nel caso in cui la profumazione di unacrema risultasse indesiderata, è beneorientarsi su prodotti non profumati.

I lavoratori esposti a intensa irradiazionesolare o ai raggi UV artificiali e i saldatoridevono applicare sulle parti del corpo scoperte una crema con un elevato fat-tore di protezione solare.

Sul lavoro a volte può essere non facile de-cidere se sia meglio indossare i guanti diprotezione o applicare un prodotto confunzione protettiva. In questi casi è neces-sario eseguire un’analisi dei pericoli. I pro-dotti studiati per la protezione della pellesono utili se la pelle non è aggredita dasostanze nocive, molto irritanti e sensibi-lizzanti e se è importante preservare lasensazione tattile e la massima destrezza

possibile. Spesso, queste forme di prote-zione si completano a vicenda in manieraottimale.

Pulizia della pelle

Pulire a fondo la pelle dopo il lavoro è im-portante per prevenire eventuali danni allacute. La sporcizia e le sostanze nocive nondevono rimanere sulla pelle continuandoad aggredirla anche oltre l’orario di lavoro.In condizioni di scarsa igiene, i residui di oliminerali possono irritare le ghiandole seba-cee e sudoripare (acne da oli minerali).Per pulire in maniera ottimale la pelle ènecessario disporre di un numero sufficien-te di lavabi facilmente accessibili e forniti didetergenti. Se invece ci si sporca su ampiezone del corpo, è necessario disporre diuna doccia.

Le creme protettive non possono sosti-tuirsi ad un paio di guanti. L’uso dellecreme è consigliato soprattutto per queilavori che sporcano la pelle in manieramedio-leggera, per chi è esposto ad umi-dità o ai raggi ultravioletti senza alcunaprotezione. Un uso mirato delle creme di protezione aumenta il loro effetto.

Figura 17: stazione di lavaggio in un’azienda del settore metallurgico con diversi detergenti in funzione del tipo di sporcizia.

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■ L’azione meccanica dei saponi può es-sere accentuata dall’aggiunta di sostan-ze con blando potere abrasivo (farine di legno, particelle sintetiche). Simili de-tergenti devono essere utilizzati solo incasi particolari.

■ I saponi contenenti sabbia di quarzo, lespazzoline e la pietra pomice possonopeggiorare notevolmente gli effetti dellesostanze pericolose a causa dell’azionemeccanica che esercitano sulla cute.

■ Anche l’impiego di solventi come deter-genti danneggia lo strato protettivo dellapelle.

■ I detergenti a secco rimuovono la spor-cizia senza l’uso di acqua. Sono usatisolo nei casi in cui non è possibilelavarsi.

Figura 18: stazione di lavaggio in una fabbrica di cemento con dispenser di crema e sapone eregolazione della temperatura dell’acqua.

Dopo il lavoro la pelle va detersa afondo ma delicatamente. Il metodo dipulizia dipende dal tipo di sporcizia.Occorre evitare l’uso di solventi o disaponi fortemente abrasivi.

Per lavarsi è decisamente consigliatal’acqua tiepida, anche se asporta legger-mente lo strato lipidico naturale della pelle.Lavare la pelle spesso e in maniera intensadanneggia la sua normale funzione ed èper questa ragione che si consiglia sempreuna detersione molto delicata. I detergentiattualmente presenti sul mercato consen-tono di pulire a fondo la pelle anche incaso di sporco tenace.

Ecco alcuni consigli per una correttapulizia della pelle.

■ I saponi normali leggermente alcalinisono sopportati bene dalla pelle. I sapo-ni disciolgono gli oli, i grassi e le parti-celle di sporco per essere più facilmenterimossi. I saponi con effetto nutritivoesercitano sulla pelle un ulteriore effettocurativo.

■ I detergenti sintetici sono simili aisaponi; svolgono un’azione a livellodella superficie cutanea che facilita loscioglimento e la rimozione delleparticelle di sporco.

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Ci sono persone che per il loro tipo di pellenon sono idonee a svolgere determinatilavori che mettono a dura prova la cute.Queste persone presentano solitamenteuna cute molto secca o molto grassa.Anche le persone che soffrono di patologieeczematose o di altre patologie dermato-logiche estese sin dalla pubertà non sonoidonee a svolgere determinati lavori. Determinate categorie professionali devonoquindi essere sottoposte ad un esame at-tento di idoneità professionale e questavalutazione può avvenire nell’ambito dellesoluzioni settoriali.

In base all’Ordinanza sulla prevenzionedegli infortuni e delle malattie professionaliOPI la Suva può dichiarare inidonei asvolgere determinati lavori gli assicuratiparticolarmente soggetti a disturbi cutaneied emanare nei loro confronti una decisio-ne di inidoneità. Questo è il caso se esisteun elevato pericolo che il proseguimentodell’attività possa favorire una malattia pro-fessionale o peggiorare una patologia giàesistente.

Curare la pelle significa anche proteg-gerla, allo scopo di salvaguardare ilsuo equilibrio idrolipidico. Una scarsacura della pelle può indebolire la suafunzione barriera.

7 Prevenzione medica

Cura della pelle

La pelle va sì protetta e pulita, ma anchecurata. Spesso, quando si parla di curadella pelle si associa a questa idea un attopuramente cosmetico, ma non è così.Curare la pelle è una misura importante, inquanto aiuta a prevenire le patologie cuta-nee e contribuisce a ridurre le assenze dallavoro. I prodotti per la cura della pelle non svol-gono alcuna funzione protettiva nei con-fronti di particolari sostanze dannose, maservono soltanto a rigenerare la pelle, ossiaa ristabilire il suo equilibrio idrolipidico e lasua funzione barriera. Ecco perché questiprodotti vengono messi a disposizione dei lavoratori in tutti i casi in cui la pelle èesposta ad aggressioni ripetute e intense.La cura della pelle riveste particolare im-portanza soprattutto negli ambienti umidi oquando si è obbligati a lavarsi o a disinfet-tarsi frequentemente le mani.

L’impiego di guanti o di particolari prodottiper la protezione, la pulizia e la cura dellapelle sono misure complementari erappresentano un’efficace arma contro lemalattie cutanee. Se tutte queste misurenon dovessero bastare, bisogna cercarealtri modi per adeguare il lavoro all’uomo eper proteggerlo dall’aggressione dellesostanze nocive.

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Codice 44074.i

www.suva.ch/sapros: il mercato on-linespecializzato in prodotti per la sicurezza(parole chiave «protezione della pelle»,«protezione delle mani»)

www.2mani.ch: corso per la prevenzionedelle affezioni cutanee di origine profes-sionale, informazioni sui guanti di prote-zione nei diversi settori professionali

www.suva.ch/waswo-i: motore di ricerca esistema di ordinazione Suva (parola chiave«protezione della pelle»)

Opuscoli

■ Les dermatoses professionnelles, codi-ce Suva 2869/11.d/f (non disponibile initaliano)

■ Protezione dalle malattie cutanee cau-sate dal cemento, codice Suva 88170.i

■ Valeurs limites d’exposition aux postesde travail, codice Suva 1093.d/f (nondisponibile in italiano)

Bollettino

■ Protezione della pelle in officina, codiceSuva 88037.i

Liste di controllo

■ Eczema da cemento, codice Suva67030.i

■ Protezione della pelle sul posto dilavoro, codice Suva 67035.i

■ La protezione della pelle nell’industriaalimentare e nei servizi di ristorazionecollettiva e catering, codice Suva67117.i

Materiale didattico per attività diformazione

■ Protezione della pelle. Guida destinataai lavoratori nell’industria del metallo,unità didattica, codice Suva 88803.i

■ Amo il mio lavoro e mi prendo cura dellemie mani. Materiale per la formazionedei parrucchieri, codice Suva 88804.i

Film

■ Le mani, strumento del nostro ingegno(incluso testo informativo sulla prote-zione della pelle), codice Suva V 340.i o DVD 340.

Pubblicazioni di altri istituti

■ Opuscolo «Quanto sole sopporta lavostra pelle?», a cura della Lega sviz-zera contro il cancro, Effingerstrasse 40,Casella postale 8219, 3001 Berna; perordinazioni [email protected]

■ «Hautschutzführer» a cura di aha,Schweizerisches Zentrum für Allergie,Haut und Asthma, Bernawww.ahaswiss.ch

Piccoli affissi A4

■ Proteggi la tua pelle, codice Suva 55036.i

■ Abbi cura delle mani. Ti sentirai meglio. Codice Suva 55180.i

8 Materiale di approfondimento

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