la pastorale giovanile in chiave missionaria: le parole chiave

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LA PASTORALE GIOVANILE LA PASTORALE GIOVANILE IN CHIAVE MISSIONARIA: IN CHIAVE MISSIONARIA: LE “PAROLE CHIAVE” LE “PAROLE CHIAVE”

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LA PASTORALE GIOVANILELA PASTORALE GIOVANILEIN CHIAVE MISSIONARIA:IN CHIAVE MISSIONARIA:

LE “PAROLE CHIAVE”LE “PAROLE CHIAVE”

Schema della presentazioneSchema della presentazione

0. 0. Nell’orizzonte della Nell’orizzonte della MISSIONEMISSIONE

1. 1. Prima parola: Prima parola: COMUNITÀCOMUNITÀ

2. 2. Seconda parola: Seconda parola: INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

3. 3. Terza parola: Terza parola: ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

4. 4. Quarta parola: Quarta parola: RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

5. 5. Schede per i Schede per i LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

- - 00 - -NELL’ORIZZONTE NELL’ORIZZONTE DELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

La scelta di fondo degli La scelta di fondo degli Orientamenti Orientamenti pastoralipastorali

- non perché “il mondo va male”

- non perché “siamo sempre di meno”

- ma perché la Chiesa “è” missionaria

Comunicare la gioia e la speranza originate dall’incontro con il

Signore Gesù. (OP 1)

Una nuova centralità della missione (comunicare il Vangelo)

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

Recuperare coscienza e metodo Recuperare coscienza e metodo missionariomissionario

- Nota Pastorale: L’iniziazione cristiana/3. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell’iniziazione cristiana in età adulta, 8 giugno 2003.- Nota pastorale: Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 30 maggio 2004.- Nota pastorale: Questa è la nostra fede , 19 maggio 2005.

Una riflessione articolata nella Chiesa italiana:

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

Un cambiamento profondoUn cambiamento profondo

decisivo orientamento all’evangelizzazione spostamento di risorse sulla “frontiera”

La dedizione a questo compito ci chiede di essere disposti anche ad operare

cambiamenti, qualora siano necessari, nella pastorale e nelle forme di

evangelizzazione, ad assumere nuove iniziative. (OP 32)Operazione non “tattica”, ma”strategica” ,

sul modello della “missio ad gentes”:

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

Una pastorale di conservazione investe al Una pastorale di conservazione investe al “centro”“centro”

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

Una pastorale missionaria si concentra sulla Una pastorale missionaria si concentra sulla “frontiera”“frontiera”

SCUOLA

SPORT

vacanze

universitÀ

quartiere

Luoghi informali

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

… EVANGELIZZA TUTTA LA REALTÀ GIOVANILE (Evangelizzazione e testimonianza della carità, 46)

Una pastorale giovanile missionaria…Una pastorale giovanile missionaria…

… SI DEDICA AGLI “AMBIENTI” (Con il dono della carità dentro la storia, 40)

(Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 51]

… SPINGE LA COMUNITÀ AD USCIRE DA SÉ (Educare i giovani alla fede, IV)

… PROMUOVE “LABORATORI DELLA FEDE” (Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 51]

00NELL’ORIZZONTENELL’ORIZZONTEDELLA MISSIONEDELLA MISSIONE

- - 11 - -PRIMA PAROLA:PRIMA PAROLA:

COMUNITÀCOMUNITÀ

Il modello (passato?) della “delega”Il modello (passato?) della “delega”

- giovane clero e giovani animatori

- ambienti ed iniziative esclusivi- pastorale giovanile parallela alla vita della comunità

Una pastorale giovanile “per addetti ai lavori”….

- omogeneità culturale e socializzazione religiosa spontanea- necessità di istruzione e sacramentalizzazione

…funzionale ad una situazione di “catecumenato sociale”

22LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

Verso la soggettività della comunità Verso la soggettività della comunità cristianacristiana

- Il rinnovamento della catechesi

- Evangelizzazione e testimonianza della carità, 44 - Educare i giovani alla fede, III

Progressiva consapevolezza nei documenti CEI

Il cammino delle fede non è un percorso che si compie da soli […]. Il

luogo storico in cui Gesù si offre all’incontro personale è la comunità

cristiana.

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

Attenzione!Attenzione!

NON SERVONO COMUNITÀ PERFETTE NO AL PRIMA-DOPO

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

Cosa significa, in concreto, la Cosa significa, in concreto, la soggettività educativa della comunità soggettività educativa della comunità cristiana?cristiana?

L’accoglienza incondizionata

L’ascolto attento

L’offerta di protagonismo

La responsabilità educativa di tutti gli adulti

La progettualità

Cinque atteggiamenti suggeriti dagli Orientamenti pastorali

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

L’accoglienza incondizionataL’accoglienza incondizionata

- …per far sperimentare una qualità di vita diversa (la “gioia e la speranza che nascono dall’incontro con Cristo)- …nell’offerta di piena apertura di tempi e spazi- …nella ricerca di una efficace comunicazione

Creare una relazione positiva tra giovani e comunità…

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

L’ascolto attentoL’ascolto attento

- un discernimento comunitario…

- …per scorgere il ”vero” nel “nuovo”…- …guardando i giovani come “talento” e “profezia”

La missione nasce dall’ascolto

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

L’offerta di protagonismoL’offerta di protagonismo

- in forza del diritto-dovere di fare la propria parte- coinvolgimento nelle decisioni della comunità- condizione per la trasversalità dell’attenzione ai giovani

Al di là del “ghetto” e del protagonismo da “manovali”!

- formare e mettere in condizione i giovani di esercitare il proprio protagonismo

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

La progettualitàLa progettualità

- visione complessiva e unitaria della proposta educativa- assegnazione a ciascuno di ruoli e compiti

- verso una progettualità “agile”?

Il progetto – tra le altre cose – seleziona e organizza le risorse (condizione di coinvolgimento della comunità)

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

La responsabilità educativa di tutti gli La responsabilità educativa di tutti gli adultiadulti

- responsabilità sacramentale “nativa” (per il battesimo e il matrimonio)

- presenza di ruoli e carismi specifici (una comunità “ordinata”)

Ogni adulto è educatore, dentro e fuori gli spazi della comunità cristiana

11LA COMUNITÀLA COMUNITÀ

- - 22 - -SECONDA PAROLA:SECONDA PAROLA:

INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

22INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

La missione esige la comunioneLa missione esige la comunione

- dal territorio parrocchiale alla parrocchia nel territorio- dalla centralità del settore alla centralità delle persone

La “frontiera” coincide raramente con i confini parrocchiali, con le competenze di settore o con il carisma!

- dal servizio al carisma, al carisma a servizio- verso una progettualità integrante, che offra la fondamentale testimonianza della comunione- superamento delle realtà “generaliste”

Una modalità “ecclesiale” di vivere la Una modalità “ecclesiale” di vivere la missionemissione

- superare il paradosso della missionarietà individuale- progettare e attivare una “presenza di Chiesa”

La missione non è (solo) per gli eroi solitari!

22INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

La risorsa della carità e della La risorsa della carità e della missio ad missio ad gentesgentes

- fuori dal giro dei “soliti noti”- necessità di un approccio chiaramente educativo

Non percorsi paralleli, ma occasioni educative da inserire nella progettualità ecclesiale

- integrazione con i percorsi formativi “ordinari”- offerta di itinerari particolari per chi si (ri)avvicina- attenzione alla dimensione “politica”

22INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

- - 33 - -TERZA PAROLA:TERZA PAROLA:ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

Una formazione “estroversa” Una formazione “estroversa”

- superare….

…la logica del prima-dopo

Obiettivo è valorizzare la “missionarietà diffusa” dei giovani laici

33ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

…annunciare il Vangelo fa crescere la fede (si possiede la fede che si dona)…l’impegno di evangelizzazione fa crescere il bisogno di spiritualità e di formazione

…la dicotomia formazione-missione

- perché…

Mettere al centro la vita Mettere al centro la vita

- proporre il Vangelo come orizzonte e risposta della vita quotidiana (RdC)- proporre una “misura alta” di vita cristiana

La vita quotidiana e la qualità della testimonianza cristiana divengono riferimenti centrali della formazione

- offrire una spiritualità della vita quotidiana (insegnare ad amare la vita, condivisa dal Dio fatto carne)- dotare di strumenti di lettura e di valutazione

33ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

Attenzione ai “periodi sensibili”Attenzione ai “periodi sensibili”

- fidanzamento e matrimonio, scelte formative e lavorative, servizio civile e militare, disagio… tutto è “grazia”, tutto è “vocazione”- offerta formativa differenziata e aderente alla vita

La giovinezza è tempo di passaggi e di scelte: in ciascunodi essi si può essere testimoni, se “accompagnati”- giovinezza come tempo disomogeneo e altamente differenziato (percorsi personalizzati)

33ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

- - 44 - -QUARTA PAROLAQUARTA PAROLARESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

Oltre il gruppo…Oltre il gruppo…

- il gruppo è strumento introdotto nella PG negli anni ’70, come sistema di relazioni efficace a scopo educativo- il gruppo è diventato la modalità ordinaria di azione della maggioranza di esperienza di pastorale giovanile (ma è sempre un gruppo rettamente inteso?)

La figura fondamentale della pastorale giovanile è quella dell’animatore di gruppo

- il gruppo è sempre valido, ma (per vari motivi) è strumento poco adeguato ad una pastorale missionaria 44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

……nuove figure educative nuove figure educative per una pastorale “estroversa”per una pastorale “estroversa”

- diversi educatori per cammini diversificati- servizi educativi “su misura” degli educatori (e non solo viceversa)

Sono necessari (oltre ad una ristrutturazione della figura dell’animatore di gruppo) un allargamento e una diversificazione delle figure educative

- servizi educativi capaci di esprimere tutta l’articolazione e la ricchezza della comunità cristiana

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

Quattro “classi” di educatoriQuattro “classi” di educatori

ASSE DEL “CAMPO DI AZIONE”

AS

SE

DE

L “M

AN

DA

TO

CON

SENZA

DENTRO

FUORI

RUOLI EDUCATIVI FORMALI

RUOLI EDUCATIVI

“ESTROVERSI”

LA VOCAZIONE EDUCATIVA DI

TUTTI GLI ADULTI

RUOLI EDUCATIVI INFORMALI

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

RUOLI EDUCATIVI FORMALI

RUOLI EDUCATIVI

“ESTROVERSI”

LA VOCAZIONE EDUCATIVA DI

TUTTI GLI ADULTI

RUOLI EDUCATIVI INFORMALI

I ruoli educativi I ruoli educativi formaliformali

- al di là dell’animatore di gruppo

- coinvolgimento dei ruoli ministeriali

Figure educative e pastorali attive a vario titolo nella comunità

- attenzione ai giovani “trasversale”

- dotazione di “strumenti” adeguati

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

RUOLI EDUCATIVI FORMALI

RUOLI EDUCATIVI

“ESTROVERSI”

LA VOCAZIONE EDUCATIVA DI

TUTTI GLI ADULTI

RUOLI EDUCATIVI INFORMALI

La vocazione La vocazione educativa di tutti educativa di tutti gli adultigli adultiOgni adulto è educatore, dentro e fuori gli spazi della comunità cristiana- contesto culturale critico per l’educazione (crisi di fondamento e crisi di relazionalità)

- ma l’essere adulti consiste nel generare e nell’ educare!- restituire consapevolezza educativa (e dare compiti)- offrire opportunità per acquisire strumenti

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

RUOLI EDUCATIVI FORMALI

RUOLI EDUCATIVI

“ESTROVERSI”

LA VOCAZIONE EDUCATIVA DI

TUTTI GLI ADULTI

RUOLI EDUCATIVI INFORMALI

I ruoli educativi I ruoli educativi informaliinformali

Adulti che sono a contatto con i giovani negli ambienti di vita- intuizione delle “associazioni professionali”

- una formazione non introversa

- una progettualità pastorale “di ambiente”

- una attenta lettura di persone e situazioni

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

RUOLI EDUCATIVI FORMALI

RUOLI EDUCATIVI

“ESTROVERSI”

LA VOCAZIONE EDUCATIVA DI

TUTTI GLI ADULTI

RUOLI EDUCATIVI INFORMALI

I ruoli educativi I ruoli educativi “estroversi”“estroversi”

Educatori della comunità che agiscono nei luoghi di vita dei giovani- presenza educativa stabile sul territorio

- forme ancora sperimentali di azione educativa (educatori di strada, animatori di comunità]- nuove professionalità per pastorali di ambiente (scuola, strada…)

44RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

parole, parole,

parole… ?

- - 55 - -SCHEDE PER ISCHEDE PER I

LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

Scheda di lavoro n. 1Scheda di lavoro n. 1PASTORALE GIOVANILE E PASTORALE GIOVANILE E COMUNITÀCOMUNITÀ

1. 1. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I “FIOTTI”!)“FIOTTI”!) Esempi di “soggettività educativa” di comunità parrocchiali (o di associazioni)2. 2. LEGGERE LA REALTÀ GIOVANILELEGGERE LA REALTÀ GIOVANILE “Aperture” e “chiusure” nei confronti della comunità cristiana3. 3. INDIVIDUARE STRATEGIE INDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILIPRATICABILI Quali attenzioni e percorsi per far crescere la soggettività comunitaria?4. 4. PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT Non più di dieci righe per presentare il lavoro in assemblea

55LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

Scheda di lavoro n. 2Scheda di lavoro n. 2PASTORALE GIOVANILE ED PASTORALE GIOVANILE ED INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

55LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

1. 1. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I “FIOTTI”!)“FIOTTI”!) Esempi di collaborazione pastorale in prospettiva missionaria2. 2. LEGGERE LA REALTÀ GIOVANILELEGGERE LA REALTÀ GIOVANILE “Aperture” e “chiusure” verso una maggiore integrazione pastorale3. 3. INDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILIINDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILI Quali attenzioni e percorsi per far crescere progettualità e lavoro comuni?

4. 4. PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT Non più di dieci righe per presentare il lavoro in assemblea

Scheda di lavoro n. 3Scheda di lavoro n. 3PASTORALE GIOVANILE ED PASTORALE GIOVANILE ED ESTROVERSIONEESTROVERSIONE

55LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

1. 1. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I “FIOTTI”!)“FIOTTI”!) Esempi di “formazione estroversa” in parrocchia o in associazione/movimento2. 2. LEGGERE LA REALTÀ GIOVANILELEGGERE LA REALTÀ GIOVANILE “Aperture” e “chiusure” verso un vissuto cristiano più testimoniale3. 3. INDIVIDUARE STRATEGIE INDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILIPRATICABILI Quali attenzioni e percorsi per formare giovani più missionari?4. 4. PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT Non più di dieci righe per presentare il lavoro in assemblea

Scheda di lavoro n. 4Scheda di lavoro n. 4PASTORALE GIOVANILE E PASTORALE GIOVANILE E RESPONSABILITÀRESPONSABILITÀ

55LAVORI DI GRUPPOLAVORI DI GRUPPO

1. 1. CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I CONDIVIDERE LE ESPERIENZE (NON I “FIOTTI”!)“FIOTTI”!) Esempi di “nuovi educatori” o di “nuovi stili educativi”2. 2. LEGGERE LA REALTÀ GIOVANILELEGGERE LA REALTÀ GIOVANILE Opportunità e ostacoli per un servizio educativo diversificato e personalizzato3. 3. INDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILIINDIVIDUARE STRATEGIE PRATICABILI Quali attenzioni e percorsi per suscitare e formare nuovi carismi educativi?

4. 4. PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT Non più di dieci righe per presentare il lavoro in assemblea

WORK IN PROGRESSWORK IN PROGRESS