la pac dopo il 2013: le prospettive comunitarie e gli orientamenti nazionali

30
UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI” La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie e gli orientamenti nazionali Giaime Berti Università di Pisa Laboratorio di Studi Rurali “Sismondi”

Upload: wilda

Post on 21-Jan-2016

32 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie e gli orientamenti nazionali. Giaime Berti Università di Pisa Laboratorio di Studi Rurali “Sismondi”. LA CENTRALITA’ DELLE ZONE RURALI E DELL’AGRICOLTURA. 47,7% della superficie (+ 30.9% foreste ). - PowerPoint PPT Presentation

TRANSCRIPT

Page 1: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

La PAC dopo il 2013:

Le prospettive comunitarie e

gli orientamenti nazionali

Giaime Berti Università di Pisa

Laboratorio di Studi Rurali “Sismondi”

Page 2: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

LA CENTRALITA’ DELLE ZONE RURALI E

DELL’AGRICOLTURA

47,7% della superficie (+ 30.9% foreste)13,7 milioni di aziende agricole (70% delle quali con meno di 5 ha)

Il settore agroalimentare ha 17,5 milioni di lavoratori (7,7% dell'occupazionecomplessiva)

Page 3: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie

RIFORMA DEL BUDGET

RIFORMA DELLA PAC

sfide

Economiche AmbientaliTerritoriali

Macro- obiettivi

Una produzione alimentare efficienteUna gestione sostenibile delle risorse naturali e un'azione per il climaUno sviluppo territoriale equilibrato

Strumenti

Pagamenti direttiMisure di mercatoSviluppo Rurale

1° PILASTRO

2° PILASTRO

ARCHITETTURAGENERALE

Page 4: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie

RIFORMA DELLA PAC

Page 5: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Sicurezza alimentare: l'UE possa contribuire a soddisfare la domanda globale di prodotti alimentari, che continuerà a crescere a livello mondiale (raddoppio domanda entro 2050)Domanda più consapevole: Prodotti di alta qualità, anche locali, che rispondano a standard elevati di sicurezza, qualità e benessere degli animali. problema dell’accesso , disponibilità, accettabilitàCompetizione : progressiva integrazione dell'economia mondiale e della crescente liberalizzazione degli scambi. Tale tendenza dovrebbe continuare nei prossimi anni.

Sfide Economiche

Sfide

Incertezza e instabilità dei mercati e dei prezzi

Page 6: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Sfide Ambientali

Sfide

degrado dei terreni

carenza e inquinamento delle acque

perdita di habitat naturali e di biodiversità

riduzione delle emissioni di gas serra

Altre:

•miglioramento dell'efficienza energetica,

•alla produzione di biomassa e di energia

rinnovabile,

•al sequestro del carbonio e alla protezione del

carbonio contenuto nel suolo

Page 7: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

SfideSfide Territoriali

Aree rurali hanno una struttura socio-economica differenziata ma centralità dell’agricolturaDiversità delle aree rurali e delle tipologie di agricolturaSviluppo endogeno: ruolo dell’agricoltura nel genereare altre “attività economiche strettamente legate all'industria alimentare, al turismo e al commercio e, in numerose regioni, costituisce la base per lo sviluppo di tradizioni locali e dell'identità sociale”

Page 8: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Macro- obiettivi

Una produzione alimentare efficiente

Contribuire al reddito agricolo e limitarne le fluttuazioniMigliorare la competitività del settore agricolo e aumentare la percentuale di valore che esso rappresenta nella filiera alimentare

Compensare le difficoltà di produzione delle regioni che presentano specifici vincoli naturali, nelle quali è più forte il rischio di abbandono delle terre

Page 9: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Macro- obiettiviUna gestione sostenibile delle risorse naturali e un'azione per il clima

Garantire pratiche di produzione sostenibili e una maggiore offerta di beni pubblici ambientali fallimento del mercatoCrescita verde attraverso l'innovazione:

• adozione di nuove tecnologie, • Sviluppo di nuovi prodotti e processi di produzione • promozione di nuovi modelli di domanda

Mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico

Page 10: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Macro- obiettiviUno sviluppo territoriale equilibrato

Sostenere l'occupazione rurale e preservare il tessuto sociale delle zone rurali

Migliorare l'economia rurale e promuovere la diversificazione per consentire agli attori locali di esprimere appieno il loro potenziale e di fare un uso ottimale di altre risorse locali.Favorire la diversità strutturale dei sistemi agricoli:

migliorare le condizioni per le piccole

aziende

sviluppare mercati locali

Page 11: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti

1° PILASTRO

ARCHITETTURA GENERALE

un sostegno erogato a tutti gli agricoltori su base annuale

2° PILASTROInterventi strutturali su base

pluriennale, programmata e contrattuale da adattare alle realtà territoriali

Pagamenti diretti

Misure di mercato

Sviluppo Rurale

• Redistribuzione

• Riorientamento

• Ridefinizione

• Orientamento al mercato

• Razionalizz. e semplificaz.

•Migliore funzionamento della catena alimentare

• Temi principali: ambiente, cambiamento climatico e innovazione

•Maggiore coerenza con le altre politiche dell'UE

•Maggiore efficacia nella messa in atto

•Gestione del rischio

•Nuovi criteri di distribuzione

Page 12: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Pagamenti diretti

Redistribuzione

Fonte: Fabrizio De Filippis , Gli orientamenti della Commissione UE sulla Pac e sul bilancio

Un pagamento diretto unico forfettario escluso: La grande diversità delle condizioni economiche e naturali cui sono confrontati i produttori agricoli nell'UE rende necessario garantire un'equa distribuzione degli aiuti diretti.

Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata da un sistema che limiti i profitti e le perdite degli Stati membri garantendo che in tutti i paesi dell'Unione gli agricoltori ricevano, in media, una percentuale minima del sostegno diretto medio erogato a livello dell'UE.

Page 13: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Pagamenti diretti

un più chiaro orientamento del sostegno verso i soli

agricoltori in attività,

Riorientamento

Page 14: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Pagamenti direttiRidefinizione del PUA

1.Sostenere il reddito di base con un pagamento diretto disaccoppiato di base che garantisca un livello uniforme di sostegno obbligatorio a tutti gli agricoltori di uno SM, che rispetti condizionalità

• Tetto massimo per le grandi aziende

2.Sostenere una componente “ecologica“ obbligatoria dei pagamenti diretti a sostegno di misure ambientali applicabili su tutto il territorio dell'UE, per interventi al di là della condizionalità e riguardino l’agricoltura (pascoli permanenti, coperture vegetali, rotazione colture e set-aside ecologico)

3.Sostegno aggiuntivo al reddito (nella forma di un pagamento per superficie) per zone caratterizzate da specifici vincoli naturali, oltre al sostegno erogato nell'ambito del secondo pilastro,

4.Aiuto accoppiato facoltativo e con limiti per tener conto dei problemi specifici di alcune regioni, in cui determinati tipi di agricoltura sono ritenuti di particolare importanza per ragioni economiche e/o sociali,

5.Un regime di sostegno semplice e specifico per i piccoli agricoltori

Page 15: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Misure di mercato

• un ampio consenso sulla necessità di mantenere l'orientamento al mercato della PAC,

• Appaiono però necessari alcuni adeguamenti specifici, in particolare al fine di razionalizzare e semplificare gli strumenti vigenti.

•Abolizione quote latte e zucchero 2015

•Migliore funzionamento della catena alimentare: “La % dell'agricoltura nella filiera alimentare è passata dal 29% nel 2000 al 24% nel 2005, mentre nello stesso periodo quella dell'industria alimentare, del settore all'ingrosso e della distribuzione ha registrato un incremento.

MA COME ?

Page 16: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Sviluppo Rurale

1. Tematiche ambiente, cambiamento climatico e l'innovazione al centro della politica

2. le misure ambientali dovrebbero essere meglio adattate alle esigenze specifiche delle regioni o addirittura di zone locali (quali le zone Natura 2000 e le zone di alto pregio naturale)

3. Nuove opportunità di sviluppo locale:

• canali di distribuzione alternativi

• sostegno destinato a promuovere le vendite dirette e i mercati locali

4. Definire pacchetti integrati di misure destinati a rispondere alle esigenze di specifici gruppi e o zone (giovani, aree montane) nel collegare più efficacemente i vari interventi,

5. Coerenza tra politica sviluppo rurale e altre politiche attraverso un quadro strategico comune, che riduca le formalità amministrative

Page 17: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Strumenti Sviluppo Rurale

6. Si dovrebbe inoltre predisporre un pacchetto di strumenti per la gestione dei rischi che consenta di reagire più efficacemente alle fluttuazioni del reddito e all'instabilità dei mercati, fenomeni, questi, che limitano la capacità del settore agricolo

L'insieme di questi strumenti sarebbe messo a disposizione degli Stati membri per far fronte ai rischi legati alla produzione e al reddito

7. il ricorso a criteri obiettivi per la ripartizione tra gli Stati membri del budget per lo sviluppo rurale

8. L'adozione di un approccio più orientato ai risultati consentirebbe di meglio indirizzare la politica verso le priorità dell'UE e ne metterebbe in evidenza l'azione concreta

Page 18: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

Opzione 1Mantenimen

to

Continuare il processo di riforma introducendo gradualmente cambiamenti e adeguando le carenze più pressanti (ad esempio, una maggiore equità nella distribuzione dei pagamenti diretti)

Opzione 2Riforma

moderata

Cogliere l'opportunità di riforma per garantire maggiore sostenibilità ed equilibrio alla PAC (tra obiettivi politici, Stati membri e agricoltori), attraverso misure mirate e più “verdi”

Opzione 3Riforma radicale

Intraprendere una riforma radicale focalizzata interamente sugli obiettivi legati ai cambiamenti ambientali e climatici, attraverso lo sviluppo rurale e tralasciando il sostegno al reddito e la maggior parte delle misure di mercato

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Opzioni politiche generali

Page 19: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

RIFORMA DEL BUDGET

Page 20: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

Conservazione e tutela delle

risorse naturali 43%

Cittadinanza, libertà,

sicurezza e giustizia

2%

L'UE come partner

mondiale 8%

Amministrazione 3%

Competitività per la crescita e l'occupazione

9,07%

Coesione per la crescita e

l'occupazione 35%

Agricoltura = “Bad word”

Bilancio UE 2007-2013

Page 21: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

SUCCESSO DELLE RIFORME

Successive reforms have brought EU agriculture closer to the market and helped to deliver food security, a better management of natural resources and stable rural communities

Page 22: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

CONTRAZIONE DELLA SPESA

CAP expenditure represented 64% of the budget in 1988, including 3% for the EAGGF Guidance section and the Fisheries fund that were structural funds at that time. By 2013, the share of CAP spending will have decreased to 40 %%, following a decrease of first pillar expenditure in real terms in the current financing period

Page 23: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Fonte: Fabrizio De Filippis , Gli orientamenti della Commissione UE sulla Pac e sul bilancio

Il che significa la continuazione del trend di lenta erosione del peso della Pac, ma il suo mantenimento come politica forte, anche perché, molto più di altre, a carico dell’UE

A series of reforms to the Common Agricultural Policy has seen support to farmers increasingly linked to delivering these goals and the share of the CAP in the overall budget falling steadily in recent years. Continuing the trend would still leave agriculture representing a major public investment – one falling on the EU's shoulders, rather than on national budgets.

Page 24: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

1. La dimensione del bilancio UE

2. Il peso della PAC sul bilancio

3. La quota dell’agricoltura italiana sulla spesa della Pac

RIFORMA DEL BUDGET

PAC In

ITALIA

1. ?

2. Ottimisti mantenimento

3. Tocca all’Italia darsi da fare

Fonte

: Fa

bri

zio D

e F

ilippis

, G

li ori

enta

menti

della

Com

mis

sione

UE s

ulla

Pac

e s

ul bila

nci

o

Page 25: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

La PAC dopo il 2013: gli orientamenti nazionali

Page 26: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Il differenziale di competitività su scala internazionale é dovuto a fattori strutturali ma anche ai costi aggiuntivi indotti (dalla regolamentazione requisiti igienico sanitari, di rispetto ambientale e di benessere degli animali)

DOTAZIONE FINANZIARIA DELLA PAC

dotazione finanziaria non inferiore all’attuale programmazione

Sostegno ai redditi

La PAC dopo il 2013: gli orientamenti nazionali (1)

Dal punto di vista italiano, andare nella direzione di un sostegno disaccoppiato basato esclusivamente sulla “superficie” (con azeramento dello storico) va decisamente evitato ed è necessario individuare parametri più equi ed equilibrati. il parametro che fotografa in modo realistico le caratteristiche delle diverse agricolture comunitarie è costituito dal valore della produzione lorda vendibile (plv).

REDISTRIBUZIONE DEGLI AIUTI

Page 27: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

L’Italia sostiene la necessità di non stravolgere l’attuale distribuzione interna, perché avrebbe effetti nefasti su alcuni importanti comparti produttivi. Per questo motivo si chiede di dare agli Stati membri ampia flessibilità su come applicare il criterio di convergenza sul proprio territorio o di prevedere un periodo transitorio abbastanza lungo nell’ambito del quale diluire i cambiamenti.

CONVERGENZA DEGLI AIUTI

La PAC dopo il 2013: gli orientamenti nazionali (2)

• migliorare l’etichettatura dei prodotti con l’indicazione dell’origine della materia prima, quale strumento a tutela sia del consumatore che del produttore

• fondo anticiclico in grado di intervenire nelle situazioni di crisi, eventualmente affiancato da strumenti assicurativi più efficaci strumenti atti a fronteggiare non solo il rischio di produzione legato a calamità naturali, ma anche quello di perdita della redditività delle imprese, come in caso di crisi di mercato o di oscillazioni dei prezzi

MISURE DI MERCATO

Page 28: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Si condivide, inoltre, un approccio programmatico maggiormente orientato ai risultati rivedere sistema monitoraggio e valutazione

Strategia e programmazione•Documento quadro nazionale che sostituisce l’attuale Piano strategico nazionale adottato per la programmazione 2007-2013.•Programmi regionali dovranno continuare ad articolare la strategia di sviluppo rurale in linea con i bisogni e le specificità territoriali•In merito alla struttura dei programmi, si ritiene opportuno, in linea di principio, consentire che all’interno di uno stesso Stato membro possano coesistere interventi nazionali e regionali•Più flessibilità dei futuri programmi, sarebbe necessario definire un’architettura interna diversa, articolata per obiettivi meno generici, associati ad una scelta delle misure più opportune da parte dell’autorità responsabile del programma di sviluppo rurale e non definite a priori in sede regolamentare, come accade attualmente.

SVILUPPO RURALE

La PAC dopo il 2013: gli orientamenti nazionali (3)

Page 29: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

Demarcazione/complementarietà fra I e II pilastrol’Italia si dice contraria:- al doppio trattamento delle zone svantaggiate nel primo e secondo pilastro - alla possibilità di introdurre una componente ambientale nei pagamenti diretti del primo pilastro

Approccio LeaderL’approccio Leader dovrà restare nei PSR con uno spazio finanziario riservato

Una maggiore flessibilità, sia nella definizione delle strategie di sviluppo locale, sia nei meccanismi di gestione amministrativa e finanziaria:

-la possibilità di elaborare una strategia di sviluppo locale basata su una scelta di misure aperte al concorso di misure e Fondi diversi;

- effettivo decentramento della gestione della SISL in capo al GAL;

- adeguata dotazione finanziaria per spese di animazione territoriale;

-una più accentuata focalizzazione su strategie innovative

SVILUPPO RURALE

La PAC dopo il 2013: gli orientamenti nazionali (4)

Page 30: La PAC dopo il 2013: Le prospettive comunitarie   e  gli orientamenti nazionali

Grazie per l’attenzione

UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

[email protected]