la natura dell’infanzia
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3° Lezione. LA NATURA DELL’INFANZIA. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini. 4° Lezione. LO SVILUPPO DELLE RELAZIONI. I CONTESTI EDUCATIVI. Psicologia dello Sviluppo - Prof. P. Perucchini. 4° Lezione. LO SVILUPPO DELLE RELAZIONI. CONTESTO. Macrosistema - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
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LA NATURA DELL’INFANZIAP
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3° Lezione
Età in anni Fasi dello sviluppo
da concepimento a nascita
Periodo prenatale
0-2/3 Infanzia
3-5 Età prescolare
6-10 Fanciullezza - età scolare
10-13 Preadolescenza
13-18/20 Adolescenza
20-40 Giovinezza
40-65 Mezza età
oltre 65 Vecchiaia
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I CONTESTI EDUCATIVII CONTESTI EDUCATIVI
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4° Lezione
MicrosistemaCoetanei
Microsistema
Scuola
MacrosistemaPolitica sociale e dei servizi
EsosistemaCondizioni di vita e di lavoro
MesosistemaRelazioni tra microsistemi
Microsistema
Famiglia
Approccio ecologico di Broenfenbrenner
CONTESTOCONTESTO
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4° Lezione
CONTESTO EDUCATIVOCONTESTO EDUCATIVO
Insieme delle risorse materiali, umane e simboliche che una istituzione educativa organizza e realizza allo scopo di educare, sviluppare e far appremdere i bambini
> L’ambiente fisico, relazionale, sociale.
> Le azioni, gli interventi, le strategie educative
> L’organizzazione del lavoro tra gli educatori, i rapporti con le famiglie, le attività professionali degli educatori, i rapporti con altre agenzie educative, ecc.
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4° Lezione
Lo sviluppo e l’apprendimento possono Lo sviluppo e l’apprendimento possono essere analizzati a 4 livelli (Doise)essere analizzati a 4 livelli (Doise)
1. Intraindividuale: caratteristiche del funzionamento cognitivo individuale
2. Interindividuale: caratteristiche relative alle interazioni e relazioni tra il bambino e suoi partner (adulti, bambini)
3. Posizionale: caratteristiche dello status sociale (alunno-insegnante, figlio-genitore, ecc.)
4. Normativo e culturale: caratteristiche delle concezioni generali sul bambino, lo sviluppo, l’apprendimento, l’educatore, ecc.
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LE RELAZIONI DEL BAMBINOLE RELAZIONI DEL BAMBINO
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4° Lezione
con gli adulti
con gli altri bambini
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4° Lezione
Lo sviluppo del bambino nelle relazioni
Lo sviluppo del bambino avviene all’interno di contesti
sociali Le relazioni forniscono il contesto in cui si sviluppano le
funzioni psicologiche Instaurare relazioni è uno dei compiti più importanti
dell’infanzia
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La relazione con il caregiver
In ambito anglosassone il termine “caregiver” indica la
persona che si prende cura del bambino, sia essa la
madre, il padre o chiunque altro. Le relazioni sono un fenomeno complesso non
direttamente osservabile. Le relazioni possono essere definite come interazioni tra
due partner che si caratterizzano per stabilità e coerenza
nel tempo Le relazioni nascono dallo scambio tra due persone,
ovvero dalle interazioni, che sono osservabili
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La relazione con il caregiver
Tutte le relazioni comportano un’ampia gamma di dimensioni, tra le quali molto importante è
l’attaccamento
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4° Lezione
L’attaccamento del bambino
alla madre è stato studiato da
Bowlby che ha elaborato una
teoria all’inizio degli anni ’60 Questa teoria è la più
importante per comprendere lo
sviluppo sociale e affettivo, e ha
dato un forte impulso alla
ricerca empirica
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4° Lezione
La teoria dell’attaccamento
Bowlby teorizza l’attaccamento come:
una predisposizione biologica del piccolo verso chi si prende cura di lui, assicurandogli la sopravvivenza
una motivazione intrinseca e primaria basata sulla ricerca di contatto e conforto che si attiva nelle situazioni di pericolo
un sistema di controllo di tipo cibernetico con lo scopo di mantenere un equilibrio omeostatico tra vicinanza ed esplorazione
un comportamento orientato ad uno scopo comune: la sopravvivenza e il successo riproduttivo
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4° Lezione
una predisposizione biologica del piccolo verso chi si prende cura di lui, assicurandogli la sopravvivenza
una predisposizione biologica degli adulti a trovare attraenti i cuccioli
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La teoria dell’attaccamentoL’attaccamento è definito come un legame emotivo duraturo con un certo individuo.
L’attaccamento è:
selettivo verso persone specifiche
implica la ricerca di vicinanza fisica con la figura di attaccamento
fornisce benessere e sicurezza
produce ansia da separazione quando la vicinanza non possibile
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La teoria dell’attaccamento
L’attaccamento si rende manifesto attraverso i comportamenti di attaccamento.
I comportamenti di attaccamento nel bambino sono di due tipi:
di segnalazione che hanno l’effetto di avvicinare la madre al bambino (pianto, sorriso, vocalizzi, richiami, gesti)
di accostamento che hanno l’effetto di avvicinare il bambino alla madre (aggrapparsi, seguire, suzione per fini non alimentari)
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La teoria dell’attaccamento
Bowlby individua 3 categorie di condizioni che attivano i comportamenti di attaccamento:
condizioni del bambino: stanchezza, fame, malattia, dolore, freddo
spostamenti e comportamenti della madre: assenza, allontanamento, scoraggiamento alla vicinanza
condizioni ambiente: avvenimenti allarmanti, mortificazioni da parte di altri
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Fasi di sviluppo del legame di attaccamento
Fase 1:Fase 1:0-2 mesi0-2 mesi
Fase 2:Fase 2:3-6 mesi3-6 mesi
Fase 3:Fase 3:6-24 mesi6-24 mesi
Fase 4:Fase 4:>24 mesi>24 mesi
Preattaccamento: comportamenti di segnalazione e Preattaccamento: comportamenti di segnalazione e di avvicinamento di avvicinamento rivolti a più persone
Sviluppo dell’attaccamentoSviluppo dell’attaccamento: ricerca selettiva di contatto e prossimità con le figure familiari che si occupano di lui
Attaccamento ben sviluppato: Attaccamento ben sviluppato: creazione dell’effettivo legame orientato e preferenziale, protesta alla separazione e paura dell’estraneo
Relazione in funzione dell’obiettivoRelazione in funzione dell’obiettivo: relazione più orientata alla reciprocità, che persegue scopi comuni
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Il sistema comportamentale di attaccamento
La figura di attaccamentoè sufficientemente vicina,
sintonica, capace dirisposte sensibili?
Comportamenti di attaccamento: ricerca
visiva, segnalazione delbisogno di contatto,
accostamento, aggrapparsi
SenteSentesicurezza, sicurezza, benesserebenessere
Non si sente sicuro Non si sente sicuro e non prova e non prova
benessere, ma benessere, ma paura e angosciapaura e angoscia
SìSì
NoNo
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Il sistema comportamentale di attaccamento
La figura di attaccamentoè sufficientemente vicina,
sintonica, capace dirisposte sensibili?
Comportamenti di attaccamento: ricerca
visiva, segnalazione delbisogno di contatto,
supplicare, aggrapparsi
Si senteSi sentesicurezza, sicurezza,
amoreamorefiducia in fiducia in
sesestessistessi
Paura Paura
Atteggiamento Atteggiamento
angoscia difensivoangoscia difensivo
Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole
SìSì
Ambivalenza aggrapparsi,
rabbia
Evitamento, atteggiamento
guardingo, diffidenza
NoNo
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Età Metri
1 anno 6,9
2 anni 15,1
3 anni 17,3
4 anni 30,6
Distanza tra madre e bambino durante il gioco all’aperto
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La Strange Situation di M. Ainsworth (1978)
Procedura osservativa standardizzata
che si realizza in laboratorio e viene videoregistrata
Destinata a bambini tra 12 e 18 mesi di età
Valutare l’equilibrio l’equilibrio tra l’attaccamento del bambino
alla madre e la sua capacità di esplorare l’ambiente in modo autonomo
Comprende 8 episodi della durata di circa 3 minuti ciascuno,
In cui il bambino sperimenta 2 separazioni e 2 riunioni con la madre
Indicatori : ansia da separazione,
esplorazione, paura dell’estraneo, ricongiungimento alla madre
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Tipologie dell’attaccamento
ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTE
BAMBINO: mostra indifferenza alla separazione e al contatto con la madre al
suo rientro. Non ha fiducia in una risposta adeguata da parte della madre.
Presenta un eccesso di autonomia e distacco.
ATTACCAMENTO SICURO
BAMBINO: Mostra segni di disagio alla separazione, ma al ritorno della madre si
lascia consolare. Vi è equilibrio tra vicinanza ed esplorazione; prova sicurezza e
fiducia.
ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-AMBIVALENTEBAMBINO: Mostra forte disagio alla separazione, inconsolabile al ritorno della madre. Incerto rispetto alla disponibilità materna, non riesce a utilizzarla come base sicura e ne è assorbito completamente.
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Tipologie dell’attaccamento
ATTACCAMENTO INSICURO-EVITANTE
BAMBINO: mostra indifferenza alla separazione e al contatto con la madre al
suo rientro. Non ha fiducia in una risposta adeguata da parte della madre.
Presenta un eccesso di autonomia e distacco.
MADRE: insensibile ai segnali del bambino; rifiutante sul piano del contatto
fisico.
ATTACCAMENTO SICURO
BAMBINO: Mostra segni di disagio alla separazione, ma al ritorno della madre si
lascia consolare. Vi è equilibrio tra vicinanza ed esplorazione; prova sicurezza e
fiducia.
MADRE: sensibile alle richieste e ai segnali di disagio del bambino
ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO-AMBIVALENTEBAMBINO: Mostra forte disagio alla separazione, inconsolabile al ritorno della madre. Incerto rispetto alla disponibilità materna, non riesce a utilizzarla come base sicura e ne è assorbito completamente. MADRE: imprevedibile nelle risposte, dettate più dai suoi bisogni che da quelli del bambino.
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Tipologie dell’attaccamento
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO
BAMBINO: comportamenti contradditori, azioni mal dirette, stereotipate e
asimmetriche, congelamento, immobilità, disorientamento. Non dispone di
strategie stabili.
MADRE: dominata da esperienze traumatiche irrisolte, non risponde alle
richieste del bambino
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Differenze culturali
Sicuro Insicuro
Evitante
Insicuro
Ambivalente
Disorganiz.
Stati Uniti 65% 21% 14%
Inghilterra 75% 22% 3%
Germania 57% 35% 8%
Italia 44% 40% 16%
Italia 42% 23% 14% 21%
Giappone 68% 5% 27%
Mali 69% 0 8% 23%
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Modelli operativi interni
La teoria dell’attaccamento ipotizza la continuità dell’attaccamento nel tempo, grazie alla creazione di modelli mentali delle figure
affettive e di Sé, che funzionano come prototipo per le relazioni successive
SicuroSicuro• Figura di attaccamento : disponibile e rispondente in modo coerente. • Sé : senso di essere degno di amore, certezza che le proprie esigenza avranno uno spazio e una risposta
InsicuroInsicuro• Figura di attaccamento : non disponibile alle richieste, ostile, rifiutante,• Sé : senso di non essere degno di amore; incapacità di esprimere le emozioni in modo appropriato
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Altri metodi di valutazione dell’attaccamento
Separation Anxiety Test Separation Anxiety Test
Procedura che si avvale di una serie di illustrazioni di
situazioni di separazione più o meno impegnative in cui vengono indagate sia le
emozioni e le modalità di far fronte alla separazione sia le reazioni comportamentali per
bambini dai 5 ai 9 anni
Adult Attachment InterviewAdult Attachment Interview
Intervista strutturata che esplora in età adulta,
attraverso il racconto, quali siano i ricordi delle esperienze
infantili, sottolineando l’importanza della valutazione
personale delle medesime
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Conseguenze dell’attaccamento
i bambini con attaccamento sicuro sono più competenti linguisticamente
i bambini sicuri a 4 anni sono più competenti cognitivamente
bambini sicuri a 4 anni sono più competenti a livello socioemotivo
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4° Lezione
Critiche
troppa enfasi sul legame di attaccamento; esito di sviluppo positivo con diversi stili di cura
trascura importanza/ruolo dell’attaccamento ad altre figure, come fratelli, nonni ecc.
trascura ruolo della socializzazione/pratiche educative
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4° Lezione
In tutte le culture i bambini trascorrono una gran quantità di tempo
in compagnia dei pari: anzi, a partire da un’età abbastanza precoce, passano più
tempo con altri bambini che con gli adulti
(Ellis, Rogoff, Cromer, 1981)
Le relazioni tra pariLe relazioni tra pari
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4° Lezione
• tra individui con diverso grado di potere
• tra individui con diverso livello di conoscenza e abilità
• caratterizzate da complementarietà
• funzione:
protezione e sicurezzaapprendimento
• tra individui con lo stesso grado di potere
• tra individui con stesso livello di conoscenza e abilità
• caratterizzate da reciprocità
• funzione:
ludica e affettivaacquisizione competenza sociale
Relazioni verticaliRelazioni verticali Relazioni orizzontaliRelazioni orizzontali
È utile suddividere le relazioni in due categorie (Hartup,1989)
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Prime relazioni con i pariPrime relazioni con i pari
Con lo sviluppo si moltiplicano le occasioni di contatto con i coetanei, accresce la capacità del bambino di interagire e valutare la prospettiva
degli altri e si strutturano le prime relazioni amicali.
• unidirezionalitàunidirezionalità: all’azione di un bambino non corrisponde l’azione coordinata dell’altro
• interazioniinterazioni speculari contemporeneespeculari contemporenee : i bambini tendono a fare la stessa cosa contemporaneamente
• interazioni speculari differiteinterazioni speculari differite : il bambino imita l’azione dell’altro bambino
Prima dei 3 anni, le relazioni coi pari sono caratterizzate da:
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4° Lezione
Dopo i 3 anni, le interazioni diventano complementari e reciproche. Si sviluppano le attività di gruppo grazie all’incremento della capacità di comunicare e delle capacità simboliche. Compaiono i giochi di finzione
Le relazioni diventano sempre più selettive, basate sulle affinità, sulla comunanza di interessi e di attività. In questa fase si nota una spiccata tendenza a scegliere compagni dello stesso sesso (segregazione sessuale)
Le relazioni diventano stimolo per il confronto, fonte di sostegno e supporto all’autostima
Evoluzione del rapporto coi pari
Età prescolareEtà prescolare
AdolescenzaAdolescenza
Età scolareEtà scolare
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4° Lezione
Grado di partecipazione sociale nel gioco (Parten)
• Gioco solitario
il bambino è vicino ad un altro bambino, ma il suo
gioco non è influenzato dalla presenza dell’altro né
nella scelta degli oggetti né nel tipo di attività
• Gioco parallelo
più bambini giocano indipendentemente ma in un
contesto che li accomuna; i bambini giocano da
soli, ma le loro attività sono simili. Giocano accanto
piuttosto che insieme
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4° Lezione
• Gioco associativo
più bambini svolgono attività uguali o simili,
rivolgendo interesse al carattere comune
dell’azione; i bambini conversano tra loro, si
scambiano oggetti e prestano attenzione a ciò che
fanno gli altri, anche se la partecipazione di
ciascuno non è essenziale al funzionamento del
gioco; non vi è né condivisione dei compiti né
obiettivo comune.
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4° Lezione
• Gioco cooperativo
più bambini giocano insieme perseguendo un
obiettivo comune in vista del quale i partecipanti
cooperano, dividendosi il lavoro e assumendo ruoli
diversi
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Caratteristiche delle relazioni amicali
• amicizia come bisogno di vicinanza e di rassicurazione emotiva
• creazione di legami affiliativi caratterizzati da affettività, difesa dell’esclusività, prossimità fisica, reciprocità, e rispondenza dei segnali
• creazione di un mondo comune condiviso
• rapporti meno esclusivi
• rapporti più flessibili
• interazioni basate su scambi verbali
Prima infanziaPrima infanzia Età prescolareEtà prescolare
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Stadi di consapevolezza dell’amicizia secondo Selman
Stadio 0: 3-5 anniStadio 0: 3-5 anni• compagni di gioco momentanei • amicizia come ricerca di contatto fisico• assenza di comprensione dei pensieri altrui
Stadio 3: dai 12 anniStadio 3: dai 12 anni• condivisione mutualistica• amicizia solida e duratura caratterizzata da intimità e fiducia reciproca• ricerca di compatibilità psicologica
Stadio 1: 6-8 anniStadio 1: 6-8 anni• amicizia come aiuto unilaterale• natura soggettiva del legame• iniziale considerazione delle caratteristiche psicologiche dell’altro
Stadio 2: 9-12 anniStadio 2: 9-12 anni• cooperazione in circostanze favorevoli• capacità di coordinare diversi punti di vista• iniziale consapevolezza della reciprocità del rapporto
L’autore evidenzia la connessione tra sviluppo del senso dell’amicizia e abilità di role-taking
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Comportamenti favoriti dai legami di amicizia
I legami di amicizia:
• promuovono i comportamenti prosociali
• facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto
• aiutano ad appianare i conflitti
• consentono di superare le emozioni negative di ira e paura favorendo la collaborazione
• incrementano la sensibilità e l’interesse per l’altro
• aumentano le risposte simpatetiche
• incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il disagio altrui
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Amicizia e risoluzione dei conflitti
Le relazioni di amicizia agevolano la risoluzione delle divergenze e la ricerca di punti di consonanza nell’appianare i conflitti
Già in età prescolare i bambini sono capaci di utilizzare strategie di mitigazione e di risoluzione positiva del conflitto, impiegando il compromesso, la controproposta, la giustificazione e la riconciliazione
Il conflitto assume un valore funzionale, come occasione di confronto utile a rafforzare l’identità
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Difficoltà associate alla mancanza di amicizia
• problemi emotivi
• difficoltà ad assumere prospettive diverse dalla propria
• minore altruismo
• accettazione nel gruppo, difficoltà nel gioco di squadra e nella gestione dei conflitti
• minore competenza sociale e socievolezza
• minore adattamento a scuola
• minore profitto scolastico