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lea nei loro giornali dell’epoca.Eh! Si... un’altra volta invece, tornando da Verona, mi è capitato proprio quello che tu mi avevi appena chiesto se era vero, e cioè, di non essere più capace di ritrovare la strada per tornare a casa. Mi sembrava che tuo fosse rovescio! Partivo dalla piazza del Duomo di Cologna Veneta, prendevo la direzione per andare verso Roveredo di Guà ed invece di arrivare sul ponte del fiume Guà, mi ritrovavo a Sabiòn, in direzione di Minerbe. (Che-a putàna de-a rejìna! Toh! Come xèla!?) La cosa si è ripetuta per ben due volte. Al terzo tentativo, tornato al punto di partenza, mi sono deo: “Se il duomo è in questa posizione, e andando verso Roveredo mi ritrovo a Sabiòn… questa volta vorrà dire che deciderò di andare a Sabiòn... e vediamo un po' cosa succede! Sono partito deciso e finalmente mi sono trovato sul ponte di Cologna Veneta, quello che porta in direzione di Roveredo, e lì, mi sono finalmente ritrovato! (pòrca la rejìna!)... Io dico che era debolezza!- Era debolezza Ah! Ah! Ah!An!?... Cosa?... No no no! Non bevevo mai vino! Non sapevo neanche che cosa fosse il bere! Niente da fare! Se mio papà mi diceva: “Bevi un bicchiere di vino, che ti fa bene!” A me non andava proprio, mi sembrava di guastare il pranzo... domandaglielo a Gino Gamba se non è vero! No no... e poi dove è che erano i soldi per potersi ubriacare!?- È venuto a Verona anche Gino Gamba?Gino?.. Lui ha trovato la pacchia là a Verona. Fra la tanta gente che si trovava nelle piazze e per le strade, c'erano anche dei venditori ambulanti di panini imboiti che ci dicevano: