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ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA la gestione Infermieristica del dolore in Italia

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ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

Competenza, formazione e

procedure !

Lotta al dolore: leggi e norme !

ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Rilevanza del problema dolore e prospettiva dalla quale guardo !

Equipe multi professionale e multidisciplinare !

Approccio e contributo

infermieristico originale !

L’infermiere e il Medico !

Sviluppo della professione Infermieristica!

Resistenze al cambiamento!

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Definizione e tassonomia

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

Localizzazione

Intensità

Qualità

Dolore acuto

Dolore cronico

Dolore terminale

«Il dolore è un problema universale. Sono davvero poche le persone che

non hanno avuto esperienza di dolore»

3

ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia 4 Il dolore cronico in Medicina Generale

Figura 1. Percorso cognitivo e strumentale proposto dal manuale-guida.

I FANS

Glioppiacei La terapia

miratadel dolore

Approccioal paziente

PAZIENTECON

DOLORE

Bambini e

dolore

Controllodegli obiettivi

Lariabilitazione

Il dolorenel pazienteoncologico L’educazione

del pazientecon dolore

cronico

L’informazionedel pazientecon dolore

cronico

Gli“adiuvanti”

Sceglierei farmaci

per il doloreIndicazionialla terapiaantalgicainvasiva Approccio

al doloreda causa nota

e guaribile

La terapiadel dolore

cronico nononcologico

Anzianie

dolore

La “rete”assistenzialeper il dolore

Gli oppiaceinel dolore

cronico nononcologico

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

4

ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Il dolore..da quale prospettiva ?!

paziente operatore

legislatore organizzazione

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

paziente legislatore

organizzazione 5

ASSOCIAZIONE DAY SURGERY ITALIA

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Il dolore..da quale prospettiva ?!

“.. noi sappiamo dire belle frasi sulla sofferenza, io stesso ne ho parlato con grande calore, ma dite ai preti di non parlarne se non per conoscenza diretta, noi ignoriamo ciò che

essa è fino a quando, come è successo a me, non ne piangiamo..”

Raccontano che il cardinale Vignon, arcivescovo di Parigi, colto da dolori a causa di un cancro in fase

terminale abbia pronunciato queste parole:

Cardinal Vignon, 1593

..il dolore non si discute..si risolve..

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

paziente

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

OLIGOANALGESIA: HA ANCORA SENSO RITARDARE LA SOMMINISTRAZIONE di ANALGESICI in PRONTO SOCCORSO? Sossio Serra, MD - Scientific Board MedEmIt - PS di Cesena Inviato da Editor MedEmIt il Mar, 2012-11-06 11:47 Immagine:

Un’analgesia precoce andrebbe garantita ad ogni paziente che si rivolge ai servizi di emergenza per una sintomatologia dolorosa. Questo andrebbe fatto

indipendentemente dalla localizzazione del dolore, dagli organi coinvolti e dalla branca specialistica che tratterà il paziente.

Con questa affermazione si conclude uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Australian Emergecy MedicIne in cui sono stati valutati i fattori che interferiscono sui tempi di somministrazione della terapia antidolorifica in Pronto Soccorso. Lo Studio La ricerca ha messo in risalto alcuni dati interessanti. Gli ustionati, i pazienti con condizioni ortopediche e che riportano una localizzazione del dolore agli arti, hanno percentuali più alte di analgesia tempestiva (outcome 30 minuti!). Al contrario, i pazienti poco inquadrabili in una determinata branca

Impact of pain location, organ system and treating speciality on timely delivery of analgesia in emergency departments. Kim Hansen, et al. Emergency Medicine

Australasia (2012) 24, 64–71

specialistica o con patologie che coinvolgono addome, sistema nervoso e distretto craniofacciale ricevono analgesia in tempi più lunghi. Guardando con attenzione i dati di questo articolo ci accorgiamo, però, che la somministrazione di analgesia in 30 minuti non supera in realtà mai il 25% dei casi. In altre parole, un ritardo nell'analgesia è presente • nel 88,8% dei pazienti con problemi coinvolgenti il sistema nervoso • nel 85,2% dei dolori addominali • nel 82,4% dei traumi maggiori • nel 83,3% dei pazienti chirurgici I dati emersi indicano come nella decisione sul timing della somministrazione dell’analgesia i medici vengano influenzati dalla sede del dolore, dagli organi o apparati coinvolt,i e dalla branca specialistica che tratterà il problema (ortopedia, chirurgia, neurologia etc ). Se per gli ustionati e per alcune problematiche ortopediche con diagnosi certa il dolore viene trattato precocemente, per la gran parte delle sindromi dolorose questo non avviene, troppo spesso prevale il timore che l’analgesia possa mascherare i sintomi ritardando la diagnosi.

Riflessioni Il ritardo nella somministrazione di analgesia è una delle cause principali di oligoanlagesia nei dipartimenti d'emergenza. E’ ormai accertato che la ritardata analgesia peggiora gli outcomes del paziente. Una lunga esposizione al dolore oltre a violare principi etici, ha effetti sistemici (aumento della frequenza cardiorespiratoria e pressione arteriosa, iperglicemia, etc..), può ritardare la guarigione e rendere necessaria una terapia antalgica più forte in termini di classe farmaceutica e dosaggi. Per anni siamo stati abituati a considerare il dolore come un alleato per arrivare alla diagnosi, ma oggi le evidenze scientifiche dimostrano che si può fare diversamente e si raccomanda di trattare il dolore precocemente, anche le tanto temute addominalgie. Abbandonare i dogmi e mettere in discussione le cose imparate, però, pare sia cosa difficilissima e ancora tanti medici storcono il naso quando si parla di analgesia precoce. Il timore di alterare il quadro clinico e di ritardare la diagnosi è ancora troppo forte e radicato nonostante gli ultimi studi sull’analgesia abbiano dimostrato che se il dolore viene adeguatamente valutato (misurato), rivalutato nei tempi e modi giusti (monitorato come un parametro) ed adeguatamente trattato i

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

paziente

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SCALA DI VALUTAZIONE DEL DOLORE

Il peggior Dolore mai avvertito

Dolore Moderato

Nessun Dolore

Misurare il dolore… Azienda USL Modena

Modello di Accreditamento della Regione Emilia Romagna

Sez. Pagina 16 di

17

PROCEDURE

Codice 4P08PAIN

U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Gestione infermieristica preospedaliera del paziente con dolore severo Rev.00 Del xx/xx/xx

allegato 5 ANALGESIA: SCHEDA RACCOLTA DATI

ALLEGATO 5 ANALGESIA SCHEDA RACCOLTA DATI

DATA…………………………. h……………………….. Sigla Mezzo ……………………………………………………. Paziente ……………………………………………………… Età……… H destinazione …………………………………………… Peso kg ………. PAS 1 ………… PAS 2 …………FC 1 ……… FC 2 ………. FR 1………. FR 2 …………

prima valutazione 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

dopo analgesia 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

in PS 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

$ Scala VAS non somministrata (specifica motivo) …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… $ terapia somministrata su valutazione operatore ⇒ valore assegnato …………

$ TRAUMA motivo ⇒

1 ……………………………………………. 2 …………………………………………….

FENTANEST ml. ……

$ 1 volta $ x 2 $> 2 KETANEST ml. …… $ 1 volta $ x 2 $> 2

$ dolore toracico compatibile con SCA (resistente a nitroderivati ! protocollo MANO)

MORFINA 2- 3 mg.

$ 1 volta $ x 2 $> 2

$ ALTRO DOLORE (specifica) ……………………………………………………………………………………………………….

$ KETOPROFENE 100 mg. $ KETOROLAC 30 mg $ altro ……………………………..

$ i.m. $ e.v. $> 1 volta

$ i.m. $ e.v. $> 1 volta

$ dolore > 6 terapia non somministrata (motivo) ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. $ effetti collaterali 1 …………………………………………………………………………………………………………………… 2 ……………………………………………………………………………………………………………………

$ necessità provvedimenti

1 …………………………………………………………………………………………………………………… 2 ……………………………………………………………………………………………………………………

$ necessità ALS (motivo) ……………………………………………………………………………………………………………………

Note …………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………….

Durata trasporto min. ………

Cognome Nome operatore ………………………………………………………………….

Int Emerg Nurs. 2012 Apr;20(2):83-7. Epub 2011 Aug 4. Pre-hospital pain management patterns and triage nurse

documentation. Fry M, Hearn J, McLaughlin T.

paziente

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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Misurare il dolore…

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

paziente

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

Pain Nursing Magazine - Italian Online Journal • Vol. 2 - N. 1 2013: pp. 13-19

Conoscenze di base per la valutazione e gestione del dolore:indagine sugli studenti italiani dei corsi

di laurea sanitaria ..l’86% ritiene che il paziente sovrastimi il dolore e il 13% non sa rispondere a questo item. Il 60% ritiene che l’utilizzo del placebo sia una giusta pratica per la valutazione della veridicità del dolore

riferito. Il 60% ha dimostrato di conoscere alcune scale monodimensionali per la valutazione del dolore rispetto ad un 35% che

le ignora. La VAS (Visual Analogic Scale) e la NRS (Numerating Rating Scale) sono le più

note. Non sono note le scale multidimensionali…

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Ministero della Sanità

Legge 16.11.2001, n. 405 (Gazzetta Ufficiale 17 novembre 2001, n. 268)

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, recante interventi urgenti in

materia di spesa sanitaria.

Ministero della Sanità Decreto ministeriale 04.07.2002

(Gazzetta Ufficiale 23 luglio 2002, n. 171) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18

settembre 2001, n. 347, recante interventi urgenti in materia di spesa sanitaria.

Ministero della Sanità Decreto ministeriale 21.11.2002

(Bollettino Ufficiale Regionale 29 novembre 2002, n. 280)

Modificazioni ed integrazioni al decreto 27 settembre 2002 "Riclassificazione dei medicinali ai sensi dell'art. 9, commi 2

e 3 della legge 8 agosto 2002, n. 178". Allegato - [Integrazioni agli allegati del decreto ministeriale

27 settembre 2002] In vigore dal 30 novembre 2002

Ministero della Sanità Decreto ministeriale 20.12.2002

(S.O. n. 2 alla Gazzetta Ufficiale 7 gennaio 2003, n. 4) Elenco dei medicinali rimborsabili dal Servizio sanitario

nazionale ai sensi del decreto del Ministro della salute 27 settembre 2002 recante la riclassificazione dei medicinali ai

sensi dell'art. 9, commi 2 e 3, del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, pubblicato nel supplemento ordinario n. 200 alla Gazzetta Ufficiale - serie generale . n. 249 del 23 ottobre 2002, e

successive modificazioni.

Stato dell’arte: la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Decreto del Presidente della Repubblica 09.10.1990, n. 309 (Gazzetta Ufficiale 31 ottobre

1990, n. 255) Testo unico delle leggi in materia di

disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione,

cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza [Decreto

Jervolino - Vassalli].

Legge 08.02.2001, n. 12 (Gazzetta Ufficiale 19 febbraio

2001, n. 41) Norme per agevolare l'impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella

terapia del dolore.

Ministero della Sanità Decreto ministeriale 04.04.2003

(Gazzetta Ufficiale 28 maggio 2003, n. 122) Modifiche ed integrazioni al decreto del Ministro della sanità del 24 maggio 2001,

concernente "Approvazione del ricettario per la prescrizione dei farmaci di cui all'allegato III-bis al decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990,

n. 309, introdotto dalla legge 8 febbraio 2001, n. 12".

Ministero della Sanità Decreto ministeriale 20.12.2002

(S.O. n. 2 alla Gazzetta Ufficiale 7 gennaio 2003, n. 4) Elenco dei medicinali rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale ai

sensi del decreto del Ministro della salute 27 settembre 2002 recante la riclassificazione dei medicinali ai sensi dell'art. 9,

commi 2 e 3, del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito

dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, pubblicato nel supplemento

ordinario n. 200 alla Gazzetta Ufficiale - serie generale . n. 249 del 23 ottobre 2002, e successive

modificazioni.

legislatore

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013 10

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

LA RIVISTA ITALIANA DI CURE PALLIATIVE Editoriali

5vol. 13, n. 4-2011

Dopo le ultime pre-occupanti segnala-zioni che ci giun-gono dai coordi-natori regionali,

abbiamo ritenuto importante scri-vere un editoriale su quanto sta ac-cadendo nelle regioni in merito al-l’applicazione della Legge n.38/2010 e, più in generale, sullarealizzazione dei progetti regionalidi cure palliative.I segnali di preoccupazione sonorelativi alle regolamentazioni chemostrano come alcune regionistiano andando verso la costru-zione di una rete di cure palliativecon vari livelli base-specialistico,mentre altre mirino a modelli cen-trati su livelli specialistici e altreancora verso l’ospedalizzazionedomiciliare; le tariffe sono inoltredisparate e non sempre adeguate acoprire i costi e infine la forma-zione è stata prevista in modo nonomogeneo e non si è tenutoconto, o lo si è fatto in modo in-sufficiente, delle indicazioni datedalla SICP e dai coordinatori re-gionali.A oggi in alcune regioni si sonocostituiti gruppi di lavoro per lecure palliative, mentre in altre per-siste un’inerzia nel recepire laLegge n. 38 e nel formalizzare larete di cure palliative.Infine, in altre regioni è stato perora costituito il solo Coordina-mento per la rete della terapia deldolore e sono poche le regioni incui è stata istituita una Strutturaregionale di coordinamento dellarete di cure palliative, ai sensi del-l’accordo Stato-Regioni.

PiemonteLa prima Regione che ha costitu-ito una Struttura regionale di co-ordinamento della rete di curepalliative è stata il Piemonte. Icompiti di questa struttura di co-ordinamento sono analoghi aquelli previsti dall’accordo Stato-

Regioni; con analogo provvedi-mento è stata istituita la Rete re-gionale di terapia del dolore, au-tonoma, anche se integrata conquella di cure palliative.

Emilia-RomagnaIn altri casi, come per esempio inEmilia-Romagna, dopo la pro-mulgazione della Legge n.38/2010, la Regione è intervenutaal momento solo in merito alla retedella terapia del dolore con ilDGR n. 967-2011 “Primi prov-vedimenti d’attuazione della Leg-ge n. 38/2010: linee guida per larete della terapia del dolore dellaRegione Emilia-Romagna”, pro-muovendo l’istituzione della strut-tura di coordinamento; infine amarzo 2011 è stato istituito ilgruppo di lavoro regionale sullecure palliative e terapia del doloreal fine di darne applicazione omo-genea in ambito regionale.

ToscanaLa Toscana è caratterizzata da unaCommissione regionale di coor-dinamento per le azioni di lotta aldolore, dove è presente anche ilcoordinatore SICP.

LazioAnche il Lazio ha approvato ilmodello organizzativo della retedi cure palliative con decreto delcommissario ad acta già a dicem-bre 2010 e, con lo stesso decreto,in allegato, è stato approvato undocumento tecnico programma-tico sulla rete di cure palliative. Il24 giugno 2011 è stato costituitoil Coordinamento regionale dellarete assistenziale di cure palliative,

di cui fa parte il coordinatore re-gionale SICP.

LombardiaLa realtà della Lombardia, su in-dicazione dell’Assessorato alla sa-nità, d’intesa con l’Assessorato allafamiglia, si caratterizza per la pre-senza di tre Gruppi di aree tema-tiche (GAT) relativi a cure pallia-tive dell’adulto, cure palliativepediatriche e terapia del dolore. IlGAT cure palliative si è suddivisoda un punto di vista operativo alproprio interno in due gruppi dilavoro, il primo dedicato agliaspetti più generali delle cure pal-liative (organizzazione, controllosintomi, eccetera), coordinato dalcoordinatore SICP, e il secondodedicato alla formazione in curepalliative. All’interno della Com-missione oncologica regionale èinoltre presente un gruppo di la-voro per le cure palliative in on-cologia.

Friuli Venezia-GiuliaNel Friuli Venezia-Giulia la recenteLegge regionale n. 10 del 14 luglio2011, “Interventi per garantirel’accesso alle cure palliative e allaterapia del dolore”, rinvia allostrumento di programmazione de-nominato “Progetto obiettivo curepalliative e terapia del dolore”, incui sono definite le disposizioni at-tuative della stessa, nonché le lineeguida per la promozione, lo svi-luppo e il coordinamento degli in-terventi regionali.

CalabriaDi recente in Calabria l’Assesso-rato alle politiche sanitarie ha li-

Istantanea dalle regionisulla Legge n. 38/2010

Adriana TurrizianiPresidente SICP

LA RIVISTA ITALIANA DI CURE PALLIATIVE Editoriali

5vol. 13, n. 4-2011

Dopo le ultime pre-occupanti segnala-zioni che ci giun-gono dai coordi-natori regionali,

abbiamo ritenuto importante scri-vere un editoriale su quanto sta ac-cadendo nelle regioni in merito al-l’applicazione della Legge n.38/2010 e, più in generale, sullarealizzazione dei progetti regionalidi cure palliative.I segnali di preoccupazione sonorelativi alle regolamentazioni chemostrano come alcune regionistiano andando verso la costru-zione di una rete di cure palliativecon vari livelli base-specialistico,mentre altre mirino a modelli cen-trati su livelli specialistici e altreancora verso l’ospedalizzazionedomiciliare; le tariffe sono inoltredisparate e non sempre adeguate acoprire i costi e infine la forma-zione è stata prevista in modo nonomogeneo e non si è tenutoconto, o lo si è fatto in modo in-sufficiente, delle indicazioni datedalla SICP e dai coordinatori re-gionali.A oggi in alcune regioni si sonocostituiti gruppi di lavoro per lecure palliative, mentre in altre per-siste un’inerzia nel recepire laLegge n. 38 e nel formalizzare larete di cure palliative.Infine, in altre regioni è stato perora costituito il solo Coordina-mento per la rete della terapia deldolore e sono poche le regioni incui è stata istituita una Strutturaregionale di coordinamento dellarete di cure palliative, ai sensi del-l’accordo Stato-Regioni.

PiemonteLa prima Regione che ha costitu-ito una Struttura regionale di co-ordinamento della rete di curepalliative è stata il Piemonte. Icompiti di questa struttura di co-ordinamento sono analoghi aquelli previsti dall’accordo Stato-

Regioni; con analogo provvedi-mento è stata istituita la Rete re-gionale di terapia del dolore, au-tonoma, anche se integrata conquella di cure palliative.

Emilia-RomagnaIn altri casi, come per esempio inEmilia-Romagna, dopo la pro-mulgazione della Legge n.38/2010, la Regione è intervenutaal momento solo in merito alla retedella terapia del dolore con ilDGR n. 967-2011 “Primi prov-vedimenti d’attuazione della Leg-ge n. 38/2010: linee guida per larete della terapia del dolore dellaRegione Emilia-Romagna”, pro-muovendo l’istituzione della strut-tura di coordinamento; infine amarzo 2011 è stato istituito ilgruppo di lavoro regionale sullecure palliative e terapia del doloreal fine di darne applicazione omo-genea in ambito regionale.

ToscanaLa Toscana è caratterizzata da unaCommissione regionale di coor-dinamento per le azioni di lotta aldolore, dove è presente anche ilcoordinatore SICP.

LazioAnche il Lazio ha approvato ilmodello organizzativo della retedi cure palliative con decreto delcommissario ad acta già a dicem-bre 2010 e, con lo stesso decreto,in allegato, è stato approvato undocumento tecnico programma-tico sulla rete di cure palliative. Il24 giugno 2011 è stato costituitoil Coordinamento regionale dellarete assistenziale di cure palliative,

di cui fa parte il coordinatore re-gionale SICP.

LombardiaLa realtà della Lombardia, su in-dicazione dell’Assessorato alla sa-nità, d’intesa con l’Assessorato allafamiglia, si caratterizza per la pre-senza di tre Gruppi di aree tema-tiche (GAT) relativi a cure pallia-tive dell’adulto, cure palliativepediatriche e terapia del dolore. IlGAT cure palliative si è suddivisoda un punto di vista operativo alproprio interno in due gruppi dilavoro, il primo dedicato agliaspetti più generali delle cure pal-liative (organizzazione, controllosintomi, eccetera), coordinato dalcoordinatore SICP, e il secondodedicato alla formazione in curepalliative. All’interno della Com-missione oncologica regionale èinoltre presente un gruppo di la-voro per le cure palliative in on-cologia.

Friuli Venezia-GiuliaNel Friuli Venezia-Giulia la recenteLegge regionale n. 10 del 14 luglio2011, “Interventi per garantirel’accesso alle cure palliative e allaterapia del dolore”, rinvia allostrumento di programmazione de-nominato “Progetto obiettivo curepalliative e terapia del dolore”, incui sono definite le disposizioni at-tuative della stessa, nonché le lineeguida per la promozione, lo svi-luppo e il coordinamento degli in-terventi regionali.

CalabriaDi recente in Calabria l’Assesso-rato alle politiche sanitarie ha li-

Istantanea dalle regionisulla Legge n. 38/2010

Adriana TurrizianiPresidente SICP

severo spesso con carattere di cronicità, è l'unica risposta sollecita ed efficace a fianco del paziente.!Il dolore severo ha un grande impatto sulla qualità della vita del paziente interferendo con ogni fase della vita di relazione e con le normali attività quotidiane. Un adeguato trattamento antalgico deve quindi essere considerato di massima priorità, non solo per gli effetti sul paziente ma anche per coloro che si trovano a dover convivere nella dolorosa condizione.!!Non è una logica riduttiva o ristretta, ma se guardiamo il problema per così dire dall'alto, scopriamo che questo approccio costitutivo dell'identità professionale medica, dovrebbe raccordarsi con le priorità della pianificazione nazionale e regionale sanitaria, dal circuito virtuoso e cooperante con tutte le professioni sanitarie impegnate nella lotta alla sofferenza, dagli infermieri professionali ai farmacisti. Con dei benefici sociali e terapeutici e, se andiamo a fare poi i conti, con dei risparmi sostanziali rilevanti per la sanità, perché come sappiamo il dolore acuto è una grande componente del ricorso alla ospedalizzazione. !!La situazione attuale è paradossale e del tutto inadeguata: emerge in maniera crescente e sempre più forte la domanda di terapia del dolore dei pazienti, non solo terminali ma anche di quelli affetti da patologie severe, la lotta alla sofferenza viene riconosciuta quale priorità della sanità italiana e siamo purtroppo ben assestati sulle ultime posizioni in Europa in termini prescrittivi di farmaci antidolorifici oppiacei, con forti gap sugli analgesici forti e le medicine palliative. Questa è la punta dell'iceberg, sotto la quale dobbiamo valutare le diverse concause che hanno limitato l'utilizzo degli analgesici oppiacei, al fine di creare un circolo virtuoso che non penalizzi più il paziente e le famiglie e consenta a medici, strutture sanitarie, istituzioni, farmacisti e infermieri professionali di operare sinergicamente per la salute, la qualità della vita e, in molti casi, per la stessa dignità del paziente.!Le ragioni di una tale arretratezza sono molteplici. Un primo aspetto è l'alone drammatizzante dei farmaci oppiacei, con un vissuto che invece di generare normalità, beneficio e terapia, genera associazioni ansiose con le dipendenze, come se questo effetto non fosse governabile dall'atto medico secondo scienza e coscienza. Oppure facesse pensare ad usi impropri ed illeciti non terapeutici, anche con il timore di creare tossicodipendenza. Di questo stereotipo negativo credo ne risentano sia i farmacisti, che i medici, che il personale delle Asl o gli infermieri che debbono consegnare ai pazienti o ai familiari i farmaci "scottanti".!Le cure palliative e la lotta alla sofferenza fanno parte integrante dell'identità medica e, se il servizio in Italia non è all'altezza europea e dei diritti del cittadino, dobbiamo riprendere il cammino dal punto di partenza: mettere in condizione tutti i medici, farmacisti, infermieri e strutture sanitarie, di lavorare serenamente nella lotta alla sofferenza, se davvero viene considerata per la prima volta, priorità assoluta nel Piano sanitario nazionale, come ha con forza sostenuto il Ministro per la Salute, Francesco Storace. La terapia del dolore, consentendo la dignità della vita di un paziente, diminuisce la portata e il ricorso all'intervento ospedaliero. A casa si è accuditi, anche psicologicamente dal medico e questa terapia ha un valore incalcolabile per il paziente e la famiglia.!!Ci vuole, analizzando caso per caso, alternanza tra prodotti che possono dare assuefazione e quelli che non la danno. Non vorrei una morfina con continuità, salvo nei casi estremi, ad evitare che si diventi morfinomani senza accorgersene. Bisogna trovare dei dosaggi che consentano la combinazione di antidolorifici integrati di maggiore e minore portata. Naturalmente, questo richiede l'addottoramento del medico, che deve iniziare dall'Università, con esami di farmacologia robustamente formativi su questa materia. In particolare, sarebbe necessario rendere meglio rispondente alla realtà sanitaria italiana non solo la formazione del laureato in Medicina, ma anche l'aggiornamento continuo del medico di famiglia. Nello stesso tempo fare in modo che siano le famiglie a capire che possono rivolgersi al medico direttamente e non solo all'ospedale, per avere antidolorifici e affetto a casa, E questo, ripeto, non ha prezzo. !!Non mi riferisco solo ai malati terminali ma a tutte quelle patologie che hanno forti manifestazioni dolorose la colica renale, la nevralgia del trigemino oppure la cefalea a grappolo ad esempio.!Va modificata la visione della lotta alla sofferenza, senza togliere nulla all'impegno per i malati terminali. La legge 8 febbraio 2001 n.12 e il Decreto Ministeriale del 4 Aprile 2003 hanno introdotto

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Serie Generale - n. 149 del 29-06-2001 Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di

Trento e Bolzano Provvedimento 24 Maggio 2001

Accordo tra Ministero della Sanità, le regioni e le province autonome sul documento di linee

guida inerente il progetto "Ospedale senza dolore"

Linee guida per la realizzazione dell'"Ospedale senza dolore"

legislatore

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Balduzzi fa il bis. Riscritto l'ex "ddl Fazio".

Si completa il "decreto sanità". 21 novembre 2012 Arriva al Senato il nuovo testo che integra il vecchio provvedimento con nuove norme a completamento del "decreto Balduzzi". Novità su parto, ordini, rischi sanitari, atto medico, cure palliative, personale sanitario, dirigenza ministero, farmaci, farmacie, accreditamento, standard e personale Iss.

Le novità del nuovo testo

Dopo l’art. 4, ( ex art. 5) è stato inserito l’art. 4-bis che reca: (Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per le prestazioni di controllo del dolore del parto). L’articolo muove dall’esigenza e necessità da più parti evidenziata di procedere all’aggiornamento delle prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, sulla base della procedura prevista dall’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, ciò al fine di tener conto, di alcune prestazioni di particolare rilievo in ordine alle quali si procede con il richiamato aggiornamento dei Lea. In particolare, si prevede che l’aggiornamento dovrà riguardare le prestazioni a favore del parto indolore anche mediante il ricorso a tecniche avanzate di anestesia locale e di tipo epidurale. L’art. 6, pur intervenendo in materia di riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista, sostituisce l’ex art. 7 che reca una delega al Governo per la relativa riforma, prevedendo invece un intervento diretto di riordino per il riassetto della normativa vigente risalente alla legge istitutiva degli ordini di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, allo scopo di rendere, in maniera immediata, il sistema più aderente alle esigenze odierne e assicurarne la funzionalità anche nell’interesse dei cittadini utenti. In particolare, si sostituiscono i primi tre Capi del predetto decreto legislativo n. 233 del 1946, prevedendo che gli ordini, in ragione dei nuovi assetti territoriali così come recentemente delineati, sono costituiti in ogni provincia o città metropolitana ovvero, che il Ministero della salute, su proposta delle Federazioni nazionali d’intesa con gli ordini interessati, possa disporre che un ordine abbia per circoscrizione due o più province finitime. Inoltre, si dispone che tali enti pubblici non economici, sono organi sussidiari dello Stato al fine di tutelare gli interessi pubblici connessi all’esercizio professionale, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare, ai quali, tuttavia, non si estendono le norme di contenimento della spesa pubblica e sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute. Promuovono e assicurano l'indipendenza, l’autonomia e la responsabilità dell'esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale delle professioni, la salvaguardia dei princìpi etici dell’esercizio professionale indicati nei codici deontologici al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva. Tra i compiti assegnati ai predetti enti figurano la tenuta e la pubblicità degli albi delle rispettive professioni e la verifica del

Balduzzi fa il bis. Riscritto l'ex "ddl Fazio".

Si completa il "decreto sanità". 21 novembre 2012 Arriva al Senato il nuovo testo che integra il vecchio provvedimento con nuove norme a completamento del "decreto Balduzzi". Novità su parto, ordini, rischi sanitari, atto medico, cure palliative, personale sanitario, dirigenza ministero, farmaci, farmacie, accreditamento, standard e personale Iss.

Le novità del nuovo testo

Dopo l’art. 4, ( ex art. 5) è stato inserito l’art. 4-bis che reca: (Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per le prestazioni di controllo del dolore del parto). L’articolo muove dall’esigenza e necessità da più parti evidenziata di procedere all’aggiornamento delle prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, sulla base della procedura prevista dall’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, ciò al fine di tener conto, di alcune prestazioni di particolare rilievo in ordine alle quali si procede con il richiamato aggiornamento dei Lea. In particolare, si prevede che l’aggiornamento dovrà riguardare le prestazioni a favore del parto indolore anche mediante il ricorso a tecniche avanzate di anestesia locale e di tipo epidurale. L’art. 6, pur intervenendo in materia di riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico-chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista, sostituisce l’ex art. 7 che reca una delega al Governo per la relativa riforma, prevedendo invece un intervento diretto di riordino per il riassetto della normativa vigente risalente alla legge istitutiva degli ordini di cui al decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, allo scopo di rendere, in maniera immediata, il sistema più aderente alle esigenze odierne e assicurarne la funzionalità anche nell’interesse dei cittadini utenti. In particolare, si sostituiscono i primi tre Capi del predetto decreto legislativo n. 233 del 1946, prevedendo che gli ordini, in ragione dei nuovi assetti territoriali così come recentemente delineati, sono costituiti in ogni provincia o città metropolitana ovvero, che il Ministero della salute, su proposta delle Federazioni nazionali d’intesa con gli ordini interessati, possa disporre che un ordine abbia per circoscrizione due o più province finitime. Inoltre, si dispone che tali enti pubblici non economici, sono organi sussidiari dello Stato al fine di tutelare gli interessi pubblici connessi all’esercizio professionale, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regolamentare e disciplinare, ai quali, tuttavia, non si estendono le norme di contenimento della spesa pubblica e sottoposti alla vigilanza del Ministero della salute. Promuovono e assicurano l'indipendenza, l’autonomia e la responsabilità dell'esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale delle professioni, la salvaguardia dei princìpi etici dell’esercizio professionale indicati nei codici deontologici al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva. Tra i compiti assegnati ai predetti enti figurano la tenuta e la pubblicità degli albi delle rispettive professioni e la verifica del

sostituisce interamente l’ex art. 10 pur sempre riguardando il tema della sicurezza delle cure. In particolare si prevede che gli enti del servizio sanitario nazionale, attraverso una contestuale riorganizzazione delle strutture esistenti, senza nuovi o maggiori oneri, istituiscano unità operative dedicate all’individuazione dei fattori di rischio e allo studio delle necessarie soluzioni per la gestione e superamento dei rischi stessi, anche ai fini della prevenzione del contenzioso e della riduzione degli oneri assicurativi. Si prevede, altresì, che le relative attività si svolgano sulla base di linee guida sancite mediante intesa in Conferenza Stato-regioni, rimettendo al ministero della salute e alle regioni, anche tramite l’AGENAS, il monitoraggio dei dati relativi al rischio clinico. L’art. 10, (Trattamenti medico-chirurgici), nuovo rispetto al testo del DDL, interviene, con norma di legge, facendo chiarezza, sulla definizione del cosiddetto “atto medico”, allo scopo di stabilire il fondamento della liceità della condotta del medico chirurgo o di altro esercente una professione sanitaria e quindi della sua irrilevanza penale, che non può configurarsi come offesa all’integrità fisica, qualora eseguita conformemente alle norme etiche e deontologiche e ritenuta necessaria per la salvaguardia della salute del paziente. Con l’art. 15, recante (Personale operante nelle reti per le cure palliative), si introduce una modifica all’articolo 5, comma 2, della legge 15 marzo 2010, n. 38 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) che consente, con le previste garanzie, di ampliare la sfera dei soggetti che possono operare nelle reti per le cure palliative pubbliche o private accreditate, sul presupposto del possesso di un’esperienza almeno quinquennale nel settore certificata dalla regione sulla base di criteri da determinarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri previa intesa con la Conferenza Stato-regioni. Trattasi di una norma di particolare rilievo, da più parti condivisa, in quanto si interviene in modo fattivo e concreto, per incrementare le figure professionali che operano nell’ambito delle strutture costituenti le reti delle cure palliative, al fine di offrire un concreto e valido sostegno ai malati terminali attraverso le terapie del dolore e le cure palliative. Con l’art. 16, recante (Disposizioni in materia di assunzioni del personale del servizio sanitario nazionale) con il comma 1, si consente alle aziende e agli enti del Servizio sanitario nazionale di poter avvalersi anche per l’anno 2013 della possibilità di bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato, secondo le modalità e nel rispetto dei vincoli previsti dall’art. 17, comma 10, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2010, n. 102 Con il comma 2, si prevede una maggiore flessibilità per le regioni e le aziende sanitarie, nella gestione delle risorse umane necessarie all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, tramite la previsione di una parziale deroga al blocco del turn over delle regioni sottoposte a piano di rientro, scattato ai sensi dell’art. 1, comma 174, della legge n. 311 del 2004, ovvero previsto dal piano di rientro. La deroga, con decreto interministeriale è limitata ad un valore del 25% ed è condizionata alla verifica da parte dei tavoli tecnici competenti del raggiungimento degli obiettivi di piano e alla necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza, il tutto comunque nel limite della programmazione economico- finanziaria delle regioni.. La disapplicazione può essere disposta qualora i tavoli tecnici di verifica dell’attuazione dei piani accertino il raggiungimento, anche parziale, degli obiettivi previsti nei piani medesimi. Con l’art. 17, recante (Dirigenza sanitaria del Ministero della salute) si pone fine all’annosa questione della dirigenza sanitaria del Ministero della salute, completando quel percorso di pieno riconoscimento della corrispondenza con la dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale, già avviato dall’art. 18, comma 8, del d.lgs. n. 502/1992, e reso più complesso dalle modifiche apportate in materia dal d.lgs. n. 229/1999. Infatti, rispetto alla previgente comune distinzione tra dirigenza sanitaria di I e di II livello, si registra oggi un ingiustificato disallineamento tra la dirigenza sanitaria del SSN, passata dalla predetta distinzione alla qualifica unica, e quella del Ministero, che registra ancora una duplicità di figure

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

legislatore !

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Prima Pagina

DAL MINISTERO DELLA SALUTE UN’INDAGINE SULLA TERAPIA DEL DOLORE Ad un anno e mezzo dall'entrata in vigore della legge 38 del 2010, quella sulle cure palliative e la terapia del dolore, sono partite in queste ultime settimane due indagini per appurarne lo stato di applicazione in Italia. Si tratta di un monitoraggio del ministero della Salute e e di una vera indagine dei carabinieri del Nas su richiesta della commissione d'inchiesta del Senato sull'efficacia ed efficienza del Ssn. ''Lo scorso 24 giugno - spiega Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale sulla terapia del dolore acuto e cronico e cure palliative - abbiamo ricevuto il via libera per avviare un monitoraggio sulle terapie del dolore sia per quanto riguarda i farmaci che le prestazioni''. A quanto si e' appreso invece, l'indagine dei Nas e' partita la settimana scorsa ed e' stata condotta a sorpresa in oltre 200 ospedali, con il coinvolgimento di circa 600 uomini. I risultati dovrebbero essere pronti a breve. ''Mi sembra che l'indagine richiesta dalla commissione d'inchiesta sul Ssn - commenta Fanelli - sia quanto mai opportuna, perche' vuole appurare lo stato di attuazione della legge. Bisogna far capire alla classe medica italiana che una legge dello Stato sul dolore va rispettata''

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

E’sempre necessario porre diagnosi per iniziare una terapia antidolorifica ?

In emergenza..e non

Il dolore inutile-Precocita del trattamento

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Terapia al bisogno .. esigenza storica..

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Sanità, Volpato (Cisl Fp): “Basta polemiche strumentali. L’integrazione professionale fra infermieri e medici è fondamentale”

Fnomceo: infermieri-medici,

rispettare ruoli

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013 17

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Marzo, 2011!

Azienda USL Modena Modello di Accreditamento della

Regione Emilia Romagna Sez. Pagina 1 di 17

PROCEDURE

Codice 4P08PAIN

U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso Gestione infermieristica preospedaliera del

paziente con dolore severo Rev.00 Del xx/xx/xx

INDICE

MODIFICHE ........................................................................................................................... 2

DESTINATARI ........................................................................................................................ 2

DEFINIZIONI ........................................................................................................................ 2

1. PREMESSA E SCOPO .......................................................................................................... 2

2. CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................... 3

3. CONTENUTO ................................................................................................................... 3

3.1. LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE E DEL DOLORE .................................................................... 4

3.2. QUADRO CLINICO: DOLORE DI ORIGINE TRAUMATICA ............................................................ 5

3.3. QUADRO CLINICO: DOLORE DI POSSIBILE ORIGINE URINARIA .................................................. 5

3.4. CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI ................................................................... 6

3.4.1. EFFETTO COLLATERALE: IPOTENSIONE ................................................................................. 6

3.4.2. EFFETTO COLLATERALE: BRADICARDIA SINTOMATICA ............................................................... 7

3.4.3. EFFETTO COLLATERALE: VOMITO ........................................................................................ 7

3.4.4. EFFETTO COLLATERALE: REAZIONE ALLERGICA ACUTA ............................................................... 7

4. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ............................................................................................. 8

5. PARAMETRI DI CONTROLLO (INDICATORI) ............................................................................... 9

ALLEGATO 1 FENTANEST - FIALE 2 ML. - 0,1 MG ...................................................................... 11

ALLEGATO 2 ARTROSILENE E.V. - FIALE 6 ML. - 100 MG - KETOPROFENE ....................................... 13

ALLEGATO 3 TORADOL E.V. - FIALE 3 ML. - 30 MG - KETORALAC ................................................. 14

ALLEGATO 4 MORFINA (CLORIDRATO) - FIALE 1 ML. - 10 MG ............................................................ 15

ALLEGATO 5 ANALGESIA: SCHEDA RACCOLTA DATI ......................................................................... 16

ALLEGATO 6 ALGORITMO RIASSUNTIVO ...................................................................................... 17

(collegamento alla pagina: tieni premuto il tasto Ctrl ! scorri con il mouse sul capitolo desiderato ! clic)

Documento redatto da:

dott. Carlo Serantoni, U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Verifica: Approvazione:

Emissione:

Data di emissione __/___/___

Referente Qualità Dipartimento Direttore Referente Qualità Dipartimento

Dott.ssa Marilena Campisi

U.O.C. Modena Soccorso

Dott. Mario Cavalli DEU AUSL di Modena

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013 18

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

DECRETO MINISTERIALE 2 aprile 2001 (Pubblicato nel S.O. n. 136 alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 5

giugno 2001) Determinazione delle classi delle lauree specialistiche

universitarie delle professioni sanitarie Numerazione e denominazione delle classi delle lauree specialistiche

N° classe Denominazione Allegato

1/S Classe delle lauree specialistiche nelle scienze infermieristiche e ostetriche

1

2/S Classe delle lauree specialistiche nelle scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione

2

3/S Classe delle lauree specialistiche nelle scienze delle professioni sanitarie tecniche

3

4/S Classe delle lauree specialistiche nelle scienze delle professioni sanitarie della prevenzione

4

Laurea!triennale!

Laurea magistrale!

Dottorato di ricerca!Master 1°

livello

Master 2° livello

EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

19

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

•  DM 3 Novembre 1999, n. 509

Regolamento recante norme concernenti

l�autonomia didattica degli atenei

•  DM 2 Aprile 2001 Determinazione delle

classi delle lauree

esercizio professionale: normativa di riferimento

•  DM 14 Settembre 1994, n. 739 e n. 740 Profilo Professionale

•  Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Disposizioni in materia di

professioni sanitarie •  Legge 10 Agosto 2000, n. 251 Disciplina delle professioni

sanitarie….. •  Legge 8 gennaio 2002, n. 1

…… recante disposizioni urgenti in materia di personale

sanitario

•  Legge 1 febbraio 2006, n. 43 Disposizioni in materia di

professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica,

riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali

•  Contratti di lavoro

Curriculum Professionale personale

EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

Bozza di Accordo, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n . 281, ……ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico

21

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

operatore

Competenza

•  Conoscenze

•  Capacità

•  Motivazione

•  Esperienza personale (anni di attività)

EBM-N

RISORSE

DISPONIBILI

EVOLUZIONE DEL SISTEMA SALUTE

On line un nuovo periodico sull’Infermieristica del dolore

13/02/2012 - Trimestrale nato per iniziativa della Fondazione Paolo Procacci, è consultabile al sito www.painnursing.it

Si chiama Pain Nursing Magazine-Italian Online Journal la prima rivista di infermieristica completamente dedicata ai pazienti con dolore e a coloro che se ne prendono cura, siano essi infermieri o medici. La pubblicazione nasce per iniziativa della Fondazione Paolo Procacci Onlus ed è guidata da un Comitato scientifico di spessore internazionale e da un Board editoriale a elevata caratura culturale. L’obiettivo è di occupare uno spazio intellettuale e scientifico di grande importanza e attualità, con la speranza di fornire uno strumento utile e un’opportunità di aggiornamento e di comunicazione per tutti coloro che si prendono cura di chi soffre di dolore. La rivista pubblicherà articoli scientifici relativi all’infermieristica del dolore, all’organizzazione e progettazione dei servizi socio-sanitari, alla politica ed economia sanitaria, alla relazione tra operatore sanitario e paziente, all’analisi degli aspetti etici, sociali e filosofici inerenti la professione sanitaria.

La pubblicazione è trimestrale e si avvale della collaborazione scientifica dell’Associazione italiana per lo studio del dolore e dell’Associazione sanmarinese per lo studio del dolore. L’accesso è gratuito previa registrazione al sito www.painnursing.it

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013 22

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

D. MAGNANI , UNIVERSITA MODENA E REGGIO EMILIA, 2009!

DA INFERMIERE PROFESSIONALE

conoscenze clinico-assitenziali

conoscenze legislative

modus operandi

autostima - prigioni mentali

individuazione compiti appropriati

unità del gruppo

modello organizzativo

cartella infermieristica con diagnosi

infermieristiche NIC - NOC

A INFERMIERE PROFESSIONISTA

EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

operatore

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

INFERMIERE QUALE AUTONOMIA ?

FORMAZIONE

PROCEDURE

COMPETENZE

organizzazione

Prescrizione anticipatoria

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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Azienda USL Modena

Modello di Accreditamento della Regione Emilia Romagna

Sez. Pagina 17 di

17

PROCEDURE

Codice 4P08PAIN

U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Gestione infermieristica preospedaliera del paziente con dolore severo Rev.00 Del xx/xx/xx

Allegato 6 ALGORITMO RIASSUNTIVO

PAZIENTE CON SINTOMATOLOGIA DOLOROSA riferibile a trauma o sospetta

colica renale

Valuta: " ABCD " Altre lesioni/sintomi " Dinamica, anamnesi

Supporta: " ABC Richiedi " ALS, se necessario

Se VAS > 6

Se VAS non somministrabile

Attribuzione punteggio da parte dell’infermiere

Somministra terapia indicata

Ripeti terapia se necessario (vedi schemi)

Monitorizza parametri e comparsa effetti

collaterali

Consegna il paziente in PS con scheda paziente

completata

Compila SCHEDA RACCOLTA DATI

Consegna SCHEDA RACCOLTA DATI al

referente

Valuta: " DOLORE " Somministra VAS Il dolore è attenuabile

con manovre BASIC? " immobilizzazione " medicazione " ecc

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Azienda USL Modena

Modello di Accreditamento della Regione Emilia Romagna

Sez. Pagina 1 di 17

PROCEDURE

Codice 4P08PAIN

U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Gestione infermieristica preospedaliera del paziente con dolore severo Rev.00 Del xx/xx/xx

INDICE

MODIFICHE ........................................................................................................................... 2 DESTINATARI ........................................................................................................................ 2 DEFINIZIONI ........................................................................................................................ 2 1. PREMESSA E SCOPO .......................................................................................................... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................... 3 3. CONTENUTO ................................................................................................................... 3 3.1. LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE E DEL DOLORE .................................................................... 4 3.2. QUADRO CLINICO: DOLORE DI ORIGINE TRAUMATICA ............................................................ 5 3.3. QUADRO CLINICO: DOLORE DI POSSIBILE ORIGINE URINARIA .................................................. 5 3.4. CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI ................................................................... 6 3.4.1. EFFETTO COLLATERALE: IPOTENSIONE ................................................................................. 6 3.4.2. EFFETTO COLLATERALE: BRADICARDIA SINTOMATICA ............................................................... 7 3.4.3. EFFETTO COLLATERALE: VOMITO ........................................................................................ 7 3.4.4. EFFETTO COLLATERALE: REAZIONE ALLERGICA ACUTA ............................................................... 7 4. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ............................................................................................. 8 5. PARAMETRI DI CONTROLLO (INDICATORI) ............................................................................... 9 ALLEGATO 1 FENTANEST - FIALE 2 ML. - 0,1 MG ...................................................................... 11 ALLEGATO 2 ARTROSILENE E.V. - FIALE 6 ML. - 100 MG - KETOPROFENE ....................................... 13 ALLEGATO 3 TORADOL E.V. - FIALE 3 ML. - 30 MG - KETORALAC ................................................. 14 ALLEGATO 4 MORFINA (CLORIDRATO) - FIALE 1 ML. - 10 MG ............................................................ 15 ALLEGATO 5 ANALGESIA: SCHEDA RACCOLTA DATI ......................................................................... 16 ALLEGATO 6 ALGORITMO RIASSUNTIVO ...................................................................................... 17

(collegamento alla pagina: tieni premuto il tasto Ctrl ! scorri con il mouse sul capitolo desiderato ! clic) Documento redatto da: dott. Carlo Serantoni, U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Verifica: Approvazione: Emissione: Data di emissione

__/___/___

Referente Qualità Dipartimento

Direttore

Referente Qualità Dipartimento

Dott.ssa Marilena Campisi U.O.C. Modena Soccorso

Dott. Mario Cavalli DEU AUSL di Modena

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

Azienda USL Modena

Modello di Accreditamento della Regione Emilia Romagna

Sez. Pagina 1 di 17

PROCEDURE

Codice 4P08PAIN

U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Gestione infermieristica preospedaliera del paziente con dolore severo Rev.00 Del xx/xx/xx

INDICE

MODIFICHE ........................................................................................................................... 2 DESTINATARI ........................................................................................................................ 2 DEFINIZIONI ........................................................................................................................ 2 1. PREMESSA E SCOPO .......................................................................................................... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE ................................................................................................... 3 3. CONTENUTO ................................................................................................................... 3 3.1. LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE E DEL DOLORE .................................................................... 4 3.2. QUADRO CLINICO: DOLORE DI ORIGINE TRAUMATICA ............................................................ 5 3.3. QUADRO CLINICO: DOLORE DI POSSIBILE ORIGINE URINARIA .................................................. 5 3.4. CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI ................................................................... 6 3.4.1. EFFETTO COLLATERALE: IPOTENSIONE ................................................................................. 6 3.4.2. EFFETTO COLLATERALE: BRADICARDIA SINTOMATICA ............................................................... 7 3.4.3. EFFETTO COLLATERALE: VOMITO ........................................................................................ 7 3.4.4. EFFETTO COLLATERALE: REAZIONE ALLERGICA ACUTA ............................................................... 7 4. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ............................................................................................. 8 5. PARAMETRI DI CONTROLLO (INDICATORI) ............................................................................... 9 ALLEGATO 1 FENTANEST - FIALE 2 ML. - 0,1 MG ...................................................................... 11 ALLEGATO 2 ARTROSILENE E.V. - FIALE 6 ML. - 100 MG - KETOPROFENE ....................................... 13 ALLEGATO 3 TORADOL E.V. - FIALE 3 ML. - 30 MG - KETORALAC ................................................. 14 ALLEGATO 4 MORFINA (CLORIDRATO) - FIALE 1 ML. - 10 MG ............................................................ 15 ALLEGATO 5 ANALGESIA: SCHEDA RACCOLTA DATI ......................................................................... 16 ALLEGATO 6 ALGORITMO RIASSUNTIVO ...................................................................................... 17

(collegamento alla pagina: tieni premuto il tasto Ctrl ! scorri con il mouse sul capitolo desiderato ! clic) Documento redatto da: dott. Carlo Serantoni, U.O. Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Verifica: Approvazione: Emissione: Data di emissione

__/___/___

Referente Qualità Dipartimento

Direttore

Referente Qualità Dipartimento

Dott.ssa Marilena Campisi U.O.C. Modena Soccorso

Dott. Mario Cavalli DEU AUSL di Modena

25

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

La sedoanalgesia pediatrica in un Pronto Soccorso Spoke:

dalla necessità al protocollo e ritorno

•  Tempi di permanenza in PS sostanzialmente invariati

•  Nessuna complicanza di rilievo

•  Un solo paziente in osservazione specialistica pediatrica (<12 ore)

•  Nessun contenzioso

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Strategia Trattamenti

assistenziali non farmacologici

Quale farmaco ? Antidoto?

Attraverso quale via ?

Orale-IM-EV-Nasale ?

rivalutazione

esiti

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

organizzazione

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

I primi trattamenti.. MAI

di tipo farmacologico

ma SEMPRE di tipo assistenziale..

relazione ascolto

empatia postura

ghiaccio locale

immobilizzazione

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

L�incredulità di S.Tommaso, Caravaggio,

1602

Storico culturale

E’ possibile “vincere” le naturali diffidenze e resistenze presenti nelle Organizzazioni Sanitarie rispetto alle

competenze Infermieristiche ?

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

29

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

SI NO SALTUARIAMENTE ALTRO

SOM M INISTRAZIONE ANTALGICI AL TRIAGE .

Stato dell’arte: la gestione Infermieristica del dolore in Italia

..necessità di un censimento.. nazionale

Indagine sul dolore nei

Pronto Soccorso della

Lombardia

Daniele Camisa – DEA AO Melegnano - Consiglio Direttivo SIMEU Lombardia

Mara Garbi - Scuola di Specializzazione in Medicina d'Emergenza e Urgenza – Università degli Studi di Pavia 0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

SI NO

PROCEDURA FARM ACI

ANTALGICI AL TRIAGE

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013 30

-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

Conclusioni

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

Trasformazione

Formativo Operativo

EBN

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Lotta al dolore

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-Stato dell’arte- la gestione Infermieristica del dolore in Italia

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Aristotele e Platone 374, a.C.

Infermiere Marco Previdi 25 maggio 2013

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