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La droga 1

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La droga

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INDICE

Introduzione:la droga Poesia: l’odio che ti porto. Scienze:le droghe e i loro effetti . Italiano:la droga un tunnel con uscita (la

storia di Renato). ed. tecnica: produzione delle droghe. ed. fisica: doping. Francese: la drogue. Inglese: serious drug problem. Geografia:l’Asia. Storia: il colonialismo e la guerra dell’

oppio. ed. artistica: arte e droga Musica: bob marley

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La droga:introduzione

Cosa ci si aspetta di trovare sui motori di ricerca del Web dopo aver digitato la parola droga? Siti dedicati alla prevenzione? Siti che parlano delle varie sostanze e dei loro effetti sull’organismo di chi le assume? Articoli di attualità riguardanti magari gli ultimi sequestri fatti dalle forze dell’ordine? Bé, certamente tutte queste cose insieme, e tante altre ancora. Da un rapido esame fatto accedendo ad Internet e digitando proprio la parola droga, ci accorgiamo che i siti in prima pagina sono sostanzialmente dedicati ai metodi tesi ad aiutare gli utenti interessati ad uscire da quello che viene spesso definito come il “tunnel della droga“. Dopodiché si trovano siti informativi, che parlano della storia delle varie sostanze, per poi dissertare sui diversi effetti nocivi che l’assunzione delle stesse comportano per l’organismo umano. Ed è, a nostro modesto avviso, proprio la caratteristica informativa che deve essere posta al centro di ogni possibile dibattito sul tema della droga: la conoscenza delle sostanze, la spiegazione esatta dei sintomi post-assunzione, e degli effetti ad essa correlati

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Una società che decide di puntare sull’informazione scientifica e reale, non fa che favorire la prevenzione e portare un serio aiuto alle persone cadute nel tranello della tossicodipendenza. Parlare spesso della droga, senza naturalmente esaltarla o demonizzarla per partito preso, risulta essere l’unica arma in mano agli educatori in grado di scoraggiare l’assunzione delle varie sostanze, soprattutto tra gli individui più giovani della società, spesso i primi a scontare l’ignoranza che esiste intorno a questo particolare tema. Il tabù che si cerca di instaurare intorno alle sostanze stupefacenti non solo ne cela in realtà i tratti negativi (nell‘impossibilità di instaurare il discorso propria appunto dei tabù), ma rischia di riempirle di una sorta di “aura maledetta”, in grado di attirare gli individui più che di respingerli. Si pensi agli adolescenti, per natura portati a rivalutare le scelte delle generazioni precedenti in una sorta di continua affermazione della proprio io

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La recente sensibilizzazione verso l’argomento ha portato comunque a buone iniziative, su tutte le tante campagne preventive che vengono fatte all’interno degli istituiti scolastici, di carattere prettamente informativo. Se dovessimo definire la droga, diremmo che, a grandi linee, si tratta di un prodotto di origine naturale, spesso estrapolato dalle piante, contenente alcune sostanze psicoattive, che influiscono cioè sul normale funzionamento del sistema nervoso, del cervello e dello stato di coscienza, alterando inoltre con i suoi sintomi il resto dell’organismo. A questa categoria possiamo poi aggiungere le droghe dette chimiche o sintetiche, spesso veri e propri farmaci assunti dai consumatori senza alcuna prescrizione medica. Un piccolo esempio sono le anfetamine, ottenute in laboratorio come derivate dell‘efedrina. Ma proviamo a vedere da vicino quali sono i diversi tipi di droghe, e quali effetti può portare la loro assunzione per il nostro organismo.

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L’odio che ti porto

Ti voglio raccontare tutto l’odio che ti portoMentre tu sorridi ed offri sempre compagniaNei momenti in cui spacchi i colori e le menti volan viae le riempi di quei voti che riesci a vendere cara drogati detesto per la gente che ancora ucciderà per teper i sogni che ha rubato per la natura che hai corrottoper le illusioni che regalivoglio maledirti e regalarti tutto il mio disprezzo

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Scienze: le droghe e i loro effetti

L’uso e i pericoli della droga; Gli effetti psico –fisici; Sotto il profilo medico scientifico, cosa

si intende con il termine “droga” o “stupefacente” ?;

Droghe legali o legalizzate; Cosa si intende per “uso” di droga; Dipendenza fisica e dipendenza

psichica; Classificazione delle droghe in

relazione agli effetti prodotti; Tipi di droghe, le origine e gli effetti; La scelta di drogarsi alla luce dei suoi

nefasti effetti; Gli effetti sociali della droga

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le droghe e i loro effetti

La droga, il cui uso risulta purtroppo sempre maggiore, soprattutto fra i giovani, è certamente, fra i tanti, uno dei maggiori pericoli che attentano alla integrità psico-fisica dell’uomo. In considerazione della sua azione distruttiva del sistema nervoso, essa rappresenta un vero e proprio drammatico attentato alla vita.

La droga infatti, esercita una azione distruttiva sia sull’organismo e sia sul sistema nervoso. Di quest’ultimo, in particolare, agendo direttamente sui neuro-trasmettitori, altera la trasmissione degli impulsi nervosi determinando gravissime conseguenze quali: perdita della capacità di reagire agli stimoli, incapacità di valutare e controllare le proprie azioni, sdoppiamento della personalità, alterazioni mentali, distorta percezione dello spazio e del tempo e alterazione di tutte le funzioni fondamentali. Sull’organismo, la droga è in grado di arrecare danni irreversibili a diversi e molteplici organi ed è, in taluni casi, causa di tumori o patologie similari.

Sotto il profilo medico scientifico, con il termine “droga” o “stupefacente” si indicano tutte quelle sostanze psicoattive, naturali e artificiali, che hanno un effetto sul sistema nervoso e alterano l’equilibrio psico-fisico dell’organismo.

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Droghe e loro effetti(tipi)

Esistono moltissime sostanze di questo tipo, alcune sono usate liberamente, senza alcun controllo da parte delle autorità sanitarie o giudiziarie, come la nicotina, contenuta nel tabacco, l’alcool e la caffeina. Altre sono incluse in speciali tabelle e possono essere usate a scopo curativo sotto stretto controllo medico, come gli psicofarmaci. Quando si parla di consumo di droga, in realtà, ci si riferisce, solitamente, all’abuso, cioè ad un uso voluttuario e non terapeutico delle sostanze psicoattive. Queste sostanze, come molti altri farmaci, se vengono usate più volte e per un periodo di tempo più o meno lungo, producono tolleranza ed assuefazione. Così, per ottenere lo stesso effetto provato la prima volta occorre assumere dosi sempre più abbondanti. Per questo motivo, si assumono droghe in quantità crescenti e sempre più spesso, fino a superare una soglia oltre la quale non si è più in grado di vivere senza la sostanza: è la dipendenza. Schematicamente, si distinguono due tipi di dipendenza: dipendenza fisica e dipendenza psichica anche se, i sintomi dell’una e dell’altra s’intrecciano in un quadro d’insieme e di penosa malattia.

Per dipendenza fisica s’intende l’incapacità dell’organismo a funzionare senza una sostanza esterna alla quale si è adattato modificandosi. La dipendenza psichica, molto più subdola e insidiosa, che resta anche quando il fisico è stato disintossicato, si manifesta attraverso il desiderio spasmodico della droga o la convinzione di non poter andare avanti senza di essa

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tipi droghe origine effetti

Sedativeantidepressive

Morfina2.eroina

Naturale:derivata dall’oppio sostanza liquidaDerivata dal papaver somniferum 2.Ricavata dalla morfina

la morfina viene usata in medicina per cure forme gravi di dolori Tra i principali effetti negativi si segnalano:appiattimento affettivo; fragilità dell’umore; depressione

Eccitanti o stimolanti

Anfetamine2.cocaina

sintetiche: ottenute in laboratorio come derivati dell’efedrina

2.Aturale estratta dalle foglie di una pianta tropicale

è un potente stimolante che da assuefazione, principali effetti: danni al sistema nervoso, paranoia; disturbi della personalità; problemi cardiovascolari; ipertermia.2. la cocaina agisce da anestetico effetti fisici:infarto dimagrimento. psichici: elevata eccitazione; inquietudine; paranoia; crisi persecutorie;

allucinogeni Marijuana2.ecxacy

naturale: ottenuta dalle foglie o dalle infiorescenze della canapa indiana

2. sintetica, ossia prodotta in laboratorio da diverse sostanze chimiche

effetti fisici : tachicardia; ipotensione ortostatica; psichiche, apatia; sindrome emotivazionale; disturbi psichici.

2. produce effetti eccitanti e allucinogeni contemporanea-mente. Produce danni irreversibili all’organismo, quali: affaticamento cardiovascolare; aumento della temperatura corporea; distruzione dei terminali nervosi e dei neuroni.

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Droghe e conseguenze (effetti)

Agli effetti sopra enunciati vanno sommati quelli di carattere sociale, poiché la droga è anche causa e manifestazione di :

- disagio nelle relazioni interpersonali;- difficoltà di comunicazione tra genitori e figli;- miseria materiale dei produttori, essendo la

coltivazione delle piantagioni limitate alle zone economicamente più svantaggiate del pianeta;

Una certezza, tuttavia, inizia a insinuarsi nel dramma e cioè, che anche la droga, al pari di ogni altra epidemia o malattia, può essere sconfitta e debellata: con il coraggio e la determinazione degli assuntori, la comprensione e la solidarietà dei soggetti liberi, con il prevalere delle ragioni dell’intelligenza e della vita sulle ragioni del denaro e degli affari, e se tutto ciò può apparire una utopia, allora è bene ricordare che proprio coloro che non sanno più sognare sono poi coloro che, sostituiscono quelli, con la droga.

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Italiano: DROGA – UN TUNNEL CON USCITA la storia di Renato

Chi è Renato; Il gruppo dei “pari”; Dal fumo al buco e le illusorie sensazioni; L’illusione svanita; Il desiderio di smettere e la difficoltà di

smettere; Il ruolo della famiglia; L’aiuto di un vecchio amico; La consapevolezza del bisogno di aiuto e il

percorso di recupero; La dura battaglia; Dopo il buio la luce, la fine del tunnel; L’insegnamento di Renato; I nostri limiti come bagaglio di valori; La difficoltà di diventare adulti; Il valore della famiglia del gruppo e

dell’amicizia; Il coraggio di crescere e di assumersi il

peso delle responsabilità.

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Uno come noi…

Renato, secondo di tre figli, abita in un quartiere popolare, frequenta la scuola, l’oratorio, i gruppi sportivi. Renato è uno dei tanti, con i problemi tipici della sua età giovanile, frequenta un gruppo di ragazzi, ossia fa parte del cosiddetto gruppo “dei pari”, cioè un gruppo di coetanei la cui importanza e autorità, talvolta, per fortuna solo talvolta, supera quella dei genitori. All’interno del gruppo regna l’unità, la confidenza, quel senso di solidarietà che al di fuori stenti a trovare o ad apprezzare. Al suo interno, il gruppo avverte l’esigenza di fare nuove esperienze, così iniziano a fumare per sostenere il loro bisogno di sentirsi importanti, liberi da paure e inibizioni. Dal fumo al buco il passo è breve, e così che Renato inizia ad assumere eroina. Le sensazioni che la droga le trasmette sono piacevoli e confortevoli, illusoriamente si convince persino di superare il suo problema di sempre, la timidezza. Problema che gli impedisce persino di relazionarsi con le ragazze. Nell’eroina crede di trovare rifugio dalle delusioni e difficoltà della vita quotidiana, incute in lui un senso di forza, è il guscio entro il quale ripararsi dai pericoli e dalle responsabilità, dalle delusioni e dalle sconfitte, diventa per Renato l’arma attraverso la quale difendersi dal mondo che lo circonda.

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Pur avendo consapevolezza del rischio al quale va incontro, dal “raffronto” tra questi e i “vantaggi” che egli ritiene di realizzare, questi ultimi appaiono di molto superiori. Poi un giorno, l’illusione svanisce, Renato acquisisce una nuova consapevolezza, il desiderio di smettere però si infrange nell’indifferenza degli altri, in quel senso di solitudine che sopraggiunge quando ogni sogno finisce. L’incapacità di comunicare, la sensazione di essere diverso dagli altri, l’incomprensione con la famiglia, la mancanza di precise regole all’interno della medesima e l’assenza di una autorità al suo interno capace di svolgere un ruolo e una funzione di guida e di sostegno morale, sono da un lato le ragioni per le quali Renato inizia a bucarsi, dall’altro, sono le ragioni per le quali gli riesce difficile smettere anche quanto avverte il desiderio di porre fine alla tragedia. La famiglia, ci racconta Renato, è importante ma la sua importanza, è pari alla sua capacità di saperti trasmettere affetto, comprensione, sicurezza, regole e valori. Questi elementi Renato li trova in un amico, nel suo vecchio allenatore di calcio. Merito di questi è la schiettezza, l’affetto, il rispetto e la disponibilità ad aiutarlo nel momento in cui ne avvertirà il bisogno. L’incontro, come gli suggerisce il vecchio allenatore, lo stimola a ricercare le ragioni per smettere, ad accogliere quell’invito a crescere dentro

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Dopo una attenta riflessione, Renato decide di farsi aiutare , quel vecchio che gli ha portato rispetto e trattato da uomo a uomo, meritava la sua fiducia. Renato ha iniziato il percorso di recupero e, come egli ci testimonia, dopo tanta fatica , molteplici difficoltà, ha vinto la sua battaglia, l’ha vinta soprattutto perché a riacquistato fiducia in se stesso, fiducia che gli ha permesso di guardare al mondo, alla vita e alla sue difficoltà, con una rinata consapevolezza nella sua meravigliosa forza di “uomo”.Renato racconta con molta semplicità la sua storia, una storia dalla quale è possibile trarre diversi spunti di riflessione e di insegnamento che di seguito, proverò a riassumere ed evidenziare.La storia di Renato è una storia comune a quella di tanti, fatta di paure, di angoscia, di ostacoli e delle tensioni che l’età sollecita. Il mondo e la vita appaiono tropo complessi e contorti per chi, giovane, inizia ad affacciarsi in essi.

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Persino la famiglia, sicuro rifugio nei momenti di grande desolazione, appare un ostacolo alle proprie aspirazioni. Le difficoltà che s’incontrano nel crescere, sollecitano capacità e forze che non sempre ritroviamo in noi. Questa condizione, che certamente acuisce l’innato senso d’impotenza o quello dell’inutilità, talvolta consapevolmente e talaltra inconsapevolmente, determinano distinti comportamenti che si esplicano in rifiuto o accettazione, rassegnazione o ribellione. E’ in questi momenti di difficoltà morale, di malessere interiore che occorre acquisire la consapevolezza che, i limiti fanno parte del bagaglio umano di ciascuno di noi e che, essi, non necessariamente esprimono una condizione di inferiorità o di incapacità ma rappresentano, molto spesso, soltanto una condizione di inesperienza, di non sufficiente conoscenza o informazione e che, in quel quotidiano gioco che è la vita, tutto ciò possiamo coltivare e affinare sempre meglio in funzione dei nostri bisogni, dei desideri e delle nostre aspettative. Renato, ci insegna che proprio in presenza di queste difficoltà è opportuno comunicare con chi ci sta vicino, relazionarsi con il modo che ci circonda, gli amici, i familiari, o altri. 16

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Comunicare e relazionarsi, per quanto difficile, ci permetterà di non esser vittime delle nostre paure e insicurezze. In questo è determinate il gruppo a condizione però, che il gruppo funzioni come strumento non solo di divertimento ma anche di scopo, dove sia possibile sperimentare nuovi ruoli e scoprire l’importanza delle regole, della loro condivisione e del loro rispetto. Se manca tutto ciò, anche il gruppo finisce per venir meno alla sua funzione , che è quella di aggregare, solidarizzare, rispettare, giocare, sperimentare e crescere. Venendo meno in ciò, il gruppo finisce per rilegarci nella nostra condizione si insicurezza e di solitudine facendo riscoprire, in misura anche maggiore, il nostro malessere generalmente acuito da un profondo senso di delusione. Tutto questo può provocarci un doloroso senso di sconfitta e solo se ci fermiamo a riflettere, scopriremo che tutto questo null’altro rappresenta se non l’asperità di quel percorso che si chiama vita.

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tecnOLOGIA & INFORMATICA: produzione

delle droghe

Droghe legali e droghe illegali; Droghe pesanti e droghe “leggere”; Droghe naturali e droghe sintetiche; le droghe naturali e i paesi

sottosviluppati; Origini e principali caratteristiche delle

droghe naturali: cocaina, oppio, eroina e canapa;

la falsa convinzione che accompagna le droghe sintetiche;

Origini e principali caratteristiche delle droghe sintetiche: ecstasy, LSD, anfetamine.

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produzione delle droghe

Premetto che le droghe si distinguono tra droghe legali ( come il caffè, l’alcool e il tabacco), e droghe illegali ( come marijuana , hashish, oppio, eroina, cocaina, crack, ecstasy, ecc). In genere si distinguono all’interno dei prodotti illegali le droghe pesanti cioè che danno dipendenza fisica, e quelle cosiddette “leggere” cioè che non danno una immediata dipendenza fisica. Sempre tra le droghe illegali occorre fare un’altra distinzione tra droghe cosiddette sintetiche ( prodotte in laboratorio ) e naturali o tradizionali ( derivanti da piante). Queste ultime, cioè quelle naturali, si producono essenzialmente nei paesi sottosviluppati dove, a fronte di un basso costo di produzione, assicurano ai contadini un alto reddito altrimenti non realizzabile.

Di seguito, in sintesi, distinte tra droghe naturali e sintetiche, si riportano le diverse forme di produzione delle principali droghe in commercio.

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cocaina

la cocaina, in natura, è un alcaloide ad azione stimolante che si estrae dalle foglie della pianta denominata Erithroxylon Coca. La pianta della coca cresce spontaneamente sulle Ande e nell’America Latina in genere. La concentrazione di cocaina nelle foglie è minima, ma attraverso macerazione di più foglie si ottiene la pasta di coca. Attraverso lavorazioni ulteriori con acido solforico, solventi e acido cloridrico, dalla pasta viene ricavata la cocaina pura che si presenta come un materiale compatto.

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L’oppio

L’oppio è un derivato del papavero da oppio, pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle papaveracee. Il nome scientifico, papaver somniferum, ne sottolinea le proprietà narcotiche dovute all’azione di avari alcaloidi, principalmente la morfina, presenti nell’oppio grezzo. L’oppio, pianta erbacea a ciclo annuale, produce un frutto simile a una grande capsula. Contrariamente a quanto si pensa, il papavero non si incontra soltanto nelle montagne asiatiche, E’ abbastanza comune anche in Europa, dove trova gli stessi terreni calcarei. In diverse nazioni europee, es. Germania, la coltivazione del papavero somniferum è permessa solo con una licenza statale. Il primo produttore mondiale d’oppio è l’Afghanistan. L’oppio si ottiene praticando delle incisioni longitudinali sulle capsule non ancora mature della pianta di papavero. Il succo bianco e denso che ne fuoriesce si rapprende a contatto con l’aria e diventa scuro e resinoso. La materia allo stato grezzo deve essere fatta fermentare con l’aggiunta di un particolare tipo di fungo, l’aspergillus niger, per poter essere quindi utilizzata

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lsd

Conosciuto come “acido”, la dietilamide dell’acido lisergico è l’allucinogeno più diffuso in Italia e nel mondo. Le droghe allucinogene sono sostanze per lo più d’origine vegetale, ma anche simisintetiche come la LSD. L’acido lisergico si trova nell’ergot, un fungo parassita della segale. LSD è stato sintetizzato per la prima volta nel 1938 nei laboratori di Sandoz di Basilea da Albert Hofman.

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anfetamine

Sono un gruppo di sostanze di sintesi, quindi prodotte in laboratorio, ad azione stimolante. L’amfetamina ed i relativi derivati fanno parte di una vasta classe di composti denominati fenetilamine, una sostanza presente nei tessuti animali e vegetali. Le amfetamine sono derivati sintetici dell’efedrina e appartengono al gruppo

di farmaci simpaticomimetici

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L’eroina

L’eroina è ricavata dalla morfina che, come anzi detto, è un derivato dell’oppio. Il ciclo di produzione dell’eroina è molto complesso poiché necessita di sedici operazioni di trasformazione. E’ possibile quantificare questo processo stimando che 500.000 fiori di papavero producono circa 10 kg di oppio, da cui si ricava 1 kg di eroina. Recentemente è stato scoperto che acetificando la morfina per mezzo dell’anedride acetica è possibile ottenere direttamente l’eroina. Tutta la produzione avviene in laboratori clandestini secondo metodi e cicli di lavorazione che incidono in misura determinante sulla qualità e grado di purezza della sostanza ottenuta.

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canapa

Il nome scientifico della pianta è Cannabis sativa. E’ una pianta annuale, proprio come il basilico o il pomodoro, ma cresce notevolmente di più e soprattutto più in fretta. Esistono numerose varietà ce si distinguono per grandezza e forma del cespuglio. Un botanico sovietico classifico la canapa in tre diverse specie: cannabis sativa; cannabis indica e cannabis ruderalis. La sostanza responsabile dell’effetto stupefacente della canapa si chiama THC ( delta – 9 – tetra idrocannabinolo ), che si trova soprattutto nella resina prodotta dalle infiorescenze dei fiori femminili. La canapa senza THC non è una canapa per droga ma viene invece impiegata per scopi industriali. La canapa è coltivata quasi da per tutto, compresa l’Italia. Derivati della canapa sono la marijuana e hashish. La marijuana si ottiene per mezzo di un miscuglio di foglie e fiori di cannabis essiccati e triturati. L’hashish invece non altro che la resina pressata della pianta. Particolar che si ritiene interessante è che, la canapa è considerata la miglior fonte vegetale di biomassa per produrre energia. Potrebbe dimostrarsi degna sostituta del petrolio per la produzione di un carburante vegetale più ecologico. 25

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Droghe sintetiche

Sono droghe che stanno avendo una notevole diffusione. Sono facili da assumere (per lo più sono in pasticche), oltre ad essere accompagnate dalla falsa convinzione di non sviluppare la stessa dipendenza dell’eroina e di non recare il rischio di infezioni. Si tratta, appunto, di un convinzione falsa, poiché:

- le droghe di sintesi, in particolare l’ecstasy, non sono affatto sicure essendo sostanze prodotte in laboratorio in modi spesso approssimativi ed “artigianali”;

- i principi attivi che contengono, in ogni caso agiscono su alcuni settori del sistema nervoso centrale e possono variamente danneggiarlo anche in modo permanente.

Tra le diverse tipologie di droghe sintetiche, per ovvie ragioni di sintesi, si relaziona solo su quelle di maggiore diffusione:

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ed. fisica: il doping

Origini e significato del termine doping; Nota storica: dai greci agli aztèchi, dagli inizi

del 20’ secolo agli anni 50; Il doping: da pratica per pochi a pratica

comune; La morale dello sport, l’immoralità del doping; I fattori sociali e motivazionali che favoriscono

e incentivano il ricorso al doping; L’Italia dice no al doping e inizia la sua

battaglia per combatterlo; Le sostanze proibite per il Comitato Olimpico; I vari tipi di doping e la correlazione con le

diverse fasi dell’attività agonistica; I farmaci dopanti e i loro effetti; La del doping o il doping come moda; Il baseball americano: un caso importante di

doping; Gli insegnamenti della letteratura scientifica; combattere il doping: mezzi e strumenti; Il ruolo dei professionisti dello sport nella lotto

contro il doping: il monito e l’esempio che ci aspettiamo.

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Storia del doping

Doping e un termine inglese che tradotto in italiano significa grosso modo, fare uso di droghe o sostanze stupefacenti, mentre nell’ ambito sportivo significa usare sostanze o procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento in occasione di una gara sportiva.

La lotta al doping è nata in Italia nel 1954. Nel 1961 fu aperto a Firenze il primo laboratorio europeo di analisi anti-doping. Dal 1964 (Olimpiadi di Tokyo) si iniziò ad effettuare sistematici controlli anti-doping sugli atleti. Dal 1971 esiste in Italia una legge che punisce sia chi fa uso di sostanze proibite, sia chi le distribuisce agli atleti. Nel 1971 il Comitato Olimpico Internazionale ha pubblicato una lista di sostanze proibite che viene periodicamente aggiornata.

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Note storiche

L’uso di sostanze o metodi per aumentare il rendimento fisico non è recente in quanto già nell’ antica Grecia venivano usate erbe e funghi ritenuti capaci di far aumentare il rendimento fisco e capacità atletiche; gli Aztechi mangiavano il cuore delle vittime sacrificali per assimilarne la forza e conoscevano le proprietà di aumentare la resistenza allo sforzo fisico possedute da una sostanza estratta da un cactus. Agli inizi del secolo si passò dall’uso di zollette di zucchero imbevute di etere alle più "moderne" miscele di stricnina e brandy e vino in cui erano state fatte macerare foglie di coca; per arrivare agli anni ‘50 in cui fecero la loro comparsa le amfetamine,i primi stimolanti di sintesi. In passato, tuttavia, queste pratiche sleali erano circoscritte alla sola cerchia degli atleti professionisti, e per lo più limitate al giorno prima della gara, oggi il doping è diventato un fenomeno preoccupante che interessa vasti strati della popolazione sportiva.

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Francese: la drogue

La drogue est un des grands pièges de notre époque.

Il y a plusieurs sortes de drogues, les dures, les douces, les licites et les illicites.

Le corps est en manque, et ce est si doloreux que l’on est prêt à tout pour le combler.

Peut-être que certains se droguent parce que verse l’age de sept ou huit ans, alors qu’ils auraient du commencer à devenir autonomes par rapport à leurs parents, ils n’y ont pas réussi. Ils ont perdu toute relations véritable avec leurs parents, n’ayant que des copains qui exercent sur eux leur influence à la place de celle qu’exerçaient les parents.

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Le droughe

La drogue est un des grands pièges de notre époque, non qu’elle tue autant que les accidents de mobylettes ou de mots, mais elle RAVAGE insidieusement des vies en plein DEVENIR. Si on s’en sort au bout de quelques années, c’est bien souvent trop tard pour réussir sa vie sociale.

En fait, il y a plusieurs sortes de drogues. Les dures et les douces, dit-on d’habitude. On pourrait aussi parler de drogues licites comme le tabac, l’alcool et les médicaments prescrits par des médecins et de drogues illicites comme l’héroïne, la cocaïne et le crack (encore peu répandu en France), qui sont des « drogues dures », et l’herbe et le haschich, qui sont des « drogues douces ».

On pourrait aussi dire que l’alcool, drogue licite, est une drogue dure et que le tabac, autre drogue licite, est une drogue douce. Qu’y a-t-il de commun à toutes ces drogues?

 

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. Dans cet état, il n’y a plus de liens d’amitié ou de famille qui tiennent. On a besoin d’argent pour acheter de la drogue, on le prend où il est, on agresse qui en a s’il le faut. C’est cela qui est dramatique dans la drogue: elle fait de vous un être qui n’a plus de liens véritables sauf avec sa drogue. CE N’EST PLUS HUMAIN DE VIVRE COMME CELA. Avec les drogues douces, la dépendance est moins physique.

Elle est surtout mentale. C’est une habitude très puissante dont on a du mal à se défaire. Mais l’habitude n’est-elle pas aussi une drogue?

Il y a autre chose que les drogues ont en commun. Qu’on les avale, qu’on se les injecter ou qu’on les fume, on cherche à combler un VIDE INTERIEUR avec ces substances. Elles sont des objets qui essaient de remplacer des paroles, des échanges ou une créativité que l’on n’arrive pas à sortir de soi. On souffre d’ isolement et la drogue vous pièges en vous isolant encore plus.

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Peut-être que certains se droguent parce que vers l’âge de sept ou huit ans, alors qu’ils auraient du commencer à devenir autonomes par rapport à leurs parents, ils n’y ont pas réussi. Ils ont perdu toute relation véritable avec leurs parents, n’ayant que des copains qui exercent sur eux leur influence à la place de celle qu’exerçaient les parents. Ce genre de copain pousse souvent à se droguer. On se retrouve alors sous une double dépendance, celle des copains plus celle de la drogue. Toutes les dépendances-quelles qu’ elles soient- sont mauvaises.

Parfois, c’est le MANQUE D’AMOUR qui pousse vers la drogue, l’ impression que l’ on n’est pas aimé et de n’aimer personne.il y a des moments comme cela dans la vie de tout le monde. Il ne faut jamais se décourage, car ce qui rend le plus heureux, c’est d’aimer et non pas d’être aimé. Mais pour aimer, il faut commencer par s’ ouvrir

un peu aux autres 

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Inglese: serious drug problems

The sale and use of illegal drugs is an enormous problem in a lot of countries all over the world.

Hard drugs (powerful drugs) and soft drugs (recreational drugs).

So government and private citizen wold you like to see the problem solved, but the drug traffickers and the drug pushers make enormous amounts of money on the illegal sale of drugs, so it is extremely difficult to fight the problem and eradicate it.

Schools and community organizations are trying to help in many places, but a lot more needs to be done.

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Serious drug problems

The sale and use of illegal drugs is an enormous problem in a lot of countries all over the world.

The problem concerns both hard drugs and soft drugs.hard drugs are powerful drugs that seriously damage people’s health, like heroin crack and cocaine. Soft drugs, or “recreational drugs”, are so-called because many young people take them for enjoyment and some people believe that all kinds of drugs are very dangerous.

Cannabis and ecstasy are examples of soft drugs.Ecstasy, also called “E”, became very popular with young people in the 1990s because it gives people lots of energy to stay awake and dance all night.The truth is that all drugs can be very dangerous.Drug abuse among young people is a very serious problem.The use of drugs not for medicinal purposes but for pleasure and enjoyment create a lot of drugs addicts and even the death of numerous people, especially young people.So government and private citizens would like to see the problem solved.

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Geografia: l’Asia

L’Asia; superficie e confini convenzionali da una parte , l’America e l’Affrica dall’altra

Le tre aree morfologiche; La rete idrografica: fiumi e laghi; Climi e ambienti; La popolazione: le nascite e la politica

per il loro controllo; Le etnie e le lingue; Le religioni; L’economia e le sue contraddizioni:

industrializzazione e sotto sviluppo.

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Droga nel mondo:Asia

l’Asia è il continente più vasto del mondo con 44 milioni di km quadrati. La catena dei monti Urali e quella del Caucaso segnano convenzionalmente i confini con l’Europa, con la quale l’Asia forma una massa continentale compatta. Lo stretto di Bering e il canale di Suez separano questo continente dall’America e dall’Africa.

Dal punto di vista morfologico il continente asiatico può essere suddiviso in tre aree: quella settentrionale e centro-occidentale è caratterizzata dalla presenza di rilievi di antica formazione e da immense pianure e bassipiani; la fascia centrale è costituita da una serie di altipiani, in gran parte aridi e desertici, e da imponenti catene montuose; l’area meridionale e insulare è formata da estesi tavolati e da grandi pianure alluvionali, come quella indogangetica e quella formata dai fiumi cinesi e indocinesi. A est vi sono, infine, numerose isole come quelle dell’arcipelago giapponese, che costituiscono la parte emersa di una catena vulcanica sottomarina.

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L’Asia è attraversata da una complessa rete idrografica, in cui si possono distinguere quattro gruppi di fiumi. Il primo gruppo è formato dai corsi d’acqua che, dopo aver attraversato la Siberia, sfociano nel mar Glaciale Artico. Sono fiumi ricchi d’acqua e navigabili, ma gelati per molti mesi dell’anno(i più importanti sono l’Ob, lo Jenisej e la Lena) Il secondo è composto dai fiumi che sfociano nell’oceano Pacifico e che attraversano le pianure cinesi ( i più importanti sono il fiume giallo e il fiume azzurro). Il terzo gruppo è formato da quei fiumi che si gettano nell’oceano Indiano e che provengono dalle grandi catene montuose centrali(i più importanti sono (l’Indo, il Gange, il Tigri e l’Eufrate), e il quarto è costituito dai corsi d’acqua che, a causa della conformazione del terreno o della sua aridità, non riescono a raggiungere il mare e alimentano bacini e laghi interni (come il lago d’Aral, il mar Caspio e il lago Bajkal).

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L’enorme estensione del continente asiatico determina un’incredibile varietà di climi e ambienti. La parte settentrionale è caratterizzata da un clima molto freddo; nella regione artica la vegetazione è quella tipica della tundra, mentre più a sud si estende la taiga. Nell’Asia centrale le precipitazioni sono scarse o totalmente assenti, con inverni freddi ed estati molto calde.

Steppe e deserti sono gli ambienti tipici di questa parte del continente asiatico. L’Asia meridionale e orientale è caratterizzata principalmente dalla presenza dei monsoni, che nei mesi estivi portano precipitazioni intense. In quest’area prevale, quindi, il clima tropicale umido, con grande estensione della foresta pluviale.

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popolazione

La popolazione dell’Asia supera i 3,7 miliardi di persone e rappresenta circa il 60% dell’intera popolazione mondiale. Data l’enorme estensione territoriale, la densità media non risulta però eccessivamente elevata. Vi sono, infatti, vaste regioni praticamente disabitate, come le aree montuose, gli aridi altipiani interni e la fascia settentrionale del continente, fredda e inospitale. In altre aree, invece, il popolamento è estremamente elevato, come nell’Asia meridionale, dove la popolazione si concentra soprattutto lungo il corso dei fiumi, sulle fasce costiere e nei numerosi arcipelaghi.

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negli ultimi cento anni l’Asia, in particolare l’area monsonica, ha fatto registrare un elevato incremento demografico. Ciò è stato determinato dal fatto che il tasso di mortalità è diminuito, anche grazie al diffondersi delle vaccinazioni, e la vita media si è allungata, mentre il tasso di natalità si è mantenuto elevato. Cina e India sono i due paesi più popolati del mondo e insieme, con più di 2 miliardi di abitanti, rappresentano più di un terzo della popolazione mondiale. Nell’area del Sud-est asiatico i tassi di incremento demografico si aggirano in media attorno al 2%, un dato ben superiore a quello dei paesi sviluppati. Alcuni governi hanno cercato di attuare delle politiche per il controllo delle nascite, ottenendo però risultati modesti e scontrandosi con le credenze religiose e le tradizioni culturali delle popolazioni. Nel corso dei secoli l’Asia è stata oggetto di continue migrazioni, che hanno generato un incredibile varietà etnica, culturale e linguistica. Nella popolazione asiatica prevalgono due gruppi etnici: quello mongoloide(individui con pelle gialla e occhi a mandorla) e quello europoide(individui con pelle chiara).

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Al primo gruppo appartengono cinesi, tibetani, giapponesi, coreani, mongoli e siberiani; il secondo gruppo comprende invece gli indoariani del subcontinente indiano, gli afghani, gli armeni, i persiani, gli arabi e la maggior parte delle popolazioni del Caucaso. Sono presenti anche minoranze austroloidi e negroidi: i vedda dello Sri Lanka e dell’India meridionale, i dravida del Deccan e i negritos delle Filippine. Le lingue sinotibetane prevalgono in Cina e nella penisola indocinese, mentre fra le popolazioni bianche prevalgono le lingue indoeuropee(hindi, persiano, russo ecc.), quelle semitiche(arabo, ebraico) e quelle caucasiche. Il giapponese costituisce una lingua a sé. Altre lingue presenti nel continente sono quelle uralo-altaiche(turco, mongolo, eschimese ecc.) e gli idiomi malesi e dravidici. In Asia sono nate le religioni più antiche e più diffuse del mondo. Sul versante mediterraneo ebbe origine l’ebraismo, professato in Israele, e il cristianesimo, oggi diffuso soprattutto in Armenia e nelle Filippine.

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Storia:il colonialismo e la guerra dell’oppio

Lo sviluppo dell’industria e le contraddizioni dell’economia liberista e concorrenziale;

La sovra-produzione e la soluzione proposta dagli economisti del tempo;

La competizione e l’aggressività alla conquista del mondo;

Le imprese coloniali: false motivazioni sociali e morali celano le vere ragioni economiche, di espansione e di potere;

Il continente asiatico: terra di conquista; La politica delle cannoniere e la chiusura

della Cina; L’argento e l’oppio, moneta di scambio; Il divieto cinese, il contrabbando inglese e

la guerra dell’oppio; Il trattato di Nanchino

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Il colonialismo e la guerra dell’oppio

Lo sviluppo dell’industria, che si realizza a partire dalla seconda metà dell’ottocento, se da un lato faceva sperare in un reale progresso, dall’altro, contribuiva a far emergere i profondi squilibri economici e sociali. Peraltro, le difficoltà di smercio dovute alla sovrapproduzione, ponevano in luce le contraddizioni di una economia fondata sul modello liberista e ancorata ai principi della concorrenza.La soluzione a questa condizione di crisi, gli economisti del tempo la indicavano nell’allargamento del mercato. Tale indicazione, evidentemente accolta dagli Stati interessati dalla crisi, determinò un crescente interesse, da parte di quelli, a espandere i propri domini territoriali e commerciali. La corsa a tale espansione, negli ultimi decenni dell’ottocento, diventò una delle preoccupazioni principali degli stati industrializzati. Tale corsa, tuttavia, determinò un clima di sempre maggiore accesa competizione e aggressività internazionale. Nella competizione per la conquista del mondo,si trovavano in prima fila la Francia, la Gran Bretagna e la Germania le quali, loro malgrado, dovevano fronteggiare la concorrenza di altre potenze come la Russia, il Giappone e gli Stati Uniti.

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Poiché la motivazione che stava alla base della sete di tale conquista, che trovava la sua unica giustificazione in ragioni puramente economico – militari, risultava difficilmente accettabile, oltre che dagli aggrediti, anche dalla morale comune, gli aggressori presentavano le imprese coloniali come opera di civilizzazione dei paesi “arretrati” come l’Africa, l’Asia o l’Australia. Sulla base di questa falsa verità i colonizzatori si investirono della missione di portare il progresso tra i “selvaggi”, la vera religione tra i “pagani”, la civiltà tra i “barbari”.

Tra le terre da conquistare, il continente asiatico appariva quello più appetibile ed infatti, l’Asia venne conquistata in breve tempo mediante quella che fu definita “la politica delle cannoniere”, arrivando direttamente con le navi da guerra nei porti per poi imporre l’apertura di questi ai commercianti europei.Tra i paesi asiatici, solo la Cina continuava ad applicare una politica di chiusura alla penetrazione dell’occidente. Ai commercianti europei era consentito operare solo nel porto di Canton. La debolezza politica del Paese non consenti, tuttavia, di resistere a lungo contro l’intromissione delle potenze straniere 46

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. Tra queste ultime quella maggiormente interessata a entrare nell’immenso mercato cinese era la Gran Bretagna. Gli inglesi acquistavano già dai cinesi il tè che, non venendo accettate monete o prodotti occidentali, erano costretti a pagare in argento. Questa forma di pagamento rischiava di danneggiare l’economia inglese e per arrestare l’emorragia del metallo prezioso, gli inglesi cominciarono ad offrire al posto dell’argento, l’oppio, una droga che facevano coltivare in India e che si diffuse ben presto tra la popolazione cinese.

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ed. artistica: la droga nel mondo dell’arte

Il connubio e il luogo comune; L’uso di droghe nella produzione

artistica; Diverse droghe per diverse epoche; La droga e le correnti di pensiero; La giustificazione dell’uso della droga; Confusione e creatività; La droga: malattia dell’arte L’impressionismo e i suoi caratteri

principali; Quel desiderio che unisce gli

impressionisti; Gli impressionisti più famosi e il caffè

Guerbois; L’assenzio di Degas; Una piaga sociale: l’assenzio; Il titolo dell’opera come

rappresentazione degli effetti

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arte e droga

E’ convinzione di molti che tra arte e droga esista un forte connubio. L’artista, secondo un luogo comune, accoglie in sé il binomio “genio” e “sregolatezza”. A far nascere questa convinzione, probabilmente, ha contribuito il fatto che l’artista, generalmente, non presenta particolari preclusioni mentali o tabù. Ovviamente, ciò non significa, a priori, che chi si occupa di arte, faccia uso spasmodico e generalizzato di droghe o stupefacenti. Tuttavia è pure pacificamente risaputo che l’uso di droghe nella produzione artistica di ogni tipo, arte visiva, musica, letteratura, pittura, ecc., non è insolito e né irrilevante. L’uso di droghe nel campo artistico si differenzia anche a secondo delle epoche .Alla fine dell’ ‘800 la droga più diffusa, tra gli artisti è l’assenzio. Una droga a basso costo e di facile reperibilità. Di essa facevano uso, in particolare, gli artisti romantici, incompresi dalla società e oppositori dei valori borghesi, è la droga di Degas, di Manet , Van Gogh, Picasso, Gauguin. Nel 1915, dopo avere assunto le caratteristiche di una vera e propria piaga sociale, l’assenzio viene proibito per legge .

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All’interno del mondo dell’arte la cultura della droga ha avuto molti profeti, molti teorici, e molti praticanti. Circolano droghe tra gli artisti della beat generation, tra quelli dell’espressionismo astratto, tra gli esistenzialisti parigini del dopo guerra, tra gli aderenti all’arte psichedelica .Nell’ambito di tali artisti o correnti di pensiero o di estemporanee mode, la droga viene concepita quale mezzo capace di allentare i freni inibitori, di attuare legami tra idee anche lontane tra loro e liberare la creatività dalle trappole del razionalismo permettendo, quindi, al “genio” la liberazione della sua massima capacità immaginifica permettendogli, per questa via, di superare le contraddizioni che derivano dal pensiero razionale e quindi la sua stessa irrazionalità Secondo taluni esperti, l’assunzione di droga, nel mondo artistico, trova la sua “giustificazione” nella possibilità, per l’artista, di trarre da detta assunzione particolari vantaggi, seppure anomali e innaturali, quali ad esempio: il potenziamento della capacità percettiva e

l’amplificazione delle capacità sensitive. 50

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Vantaggi che, arricchiranno la sua capacità espressiva, confluendo il tutto, nel prodotto artistico. Tuttavia, appare evidente, commentano altri, che da uno stato di confusione, quale quello a cui da luogo l’assunzione di droghe, non può avere origine l’arte intesa quale massima espressione di creatività. Secondo questi ultimi, la dove non c’è creatività autonoma e consapevole, non c’è arte. Tra le diverse correnti di pensiero, l’impressionismo, secondo taluni, è quello con il quale maggiormente è possibile riscontrare un certo connubio con la droga.

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L’impressionismo

Il movimento impressionista si sviluppò a Parigi intorno al 1860. Ciò che caratterizzava gli impressionisti, insieme al rifiuto dei soggetti storici, era l’interesse a cogliere gli aspetti della realtà circostante (paesaggi naturali, popolati da gente comune), infatti osservando i loro quadri possiamo avere un’immagine di quello che succedeva a Parigi in quegli anni. Gli artisti impressionisti erano uniti dal comune desiderio di evadere dalle regole dell’arte ufficiale e dalle scuole d’arte, infatti non usavano, nei loro quadri, la prospettiva e non trattavano soggetti storici e religiosi. Molti di loro non lavoravano in uno studio(atelier) ma all’aperto(en plein air). La luce, colpendo gli oggetti, viene assorbita o respinta, scomponendosi nei vari colori che si mescolano creando un trionfo di luce, che si può

trovare nell’arte impressionista.

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I pittori impressionisti cercavano di rappresentare la realtà così come la vedevano,

cogliendone solo l’impressione generale senza soffermarsi sui dettagli, e non aggiungendo le proprie emozioni e le proprie considerazioni. Le pennellate rapide danno un senso di istantaneità, e i colori, accostati ma non mescolati, mantengono la loro luminosità e la loro chiarezza. Questi artisti si interessavano particolarmente allo studio dei colori e della luce. Il paesaggio e i soggetti venivano fissati con rapidi tocchi di colore, creando così delle vibrazioni, che danno l’impressione di un movimento nell’immagine. Alcuni dei pittori più importanti e famosi di questo movimento furono: Monet, Manet, Renoir, Degas, Sisley e Pisarro.

Questi si riunivano presso il Caffè Guerbois, per creare le loro opere, che esposero per la prima volta il 15 Aprile del 1874 ma i critici non accettarono i loro dipinti perché ritenuti rozzi e volgari.

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Musica: Bob Marley

le origini di Bob; I pregiudizi raziali; L’abbandono della scuola, del lavoro

e gli esordi musicali I Wailers; La strada del successo; Il suo primo storico singolo; L’attentato; L’arresto; la malattia e il rifiuto delle cure; La fine di Bob; Jamaican order of merit; Gli ideali, il mito, la legenda.

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Bob Marley

Robert Nesta Marley, detto Bob (Nine Mile, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981), è stato un cantautore, chitarrista e attivista giamaicano.

È generalmente identificato con il genere musicale reggae, che peraltro lo rese popolare fuori dalla Giamaica. In riconoscimento dei suoi meriti, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. In molte delle sue canzoni Marley denuncia l'emarginazione dei poveri da parte del potere.

La sua attività ha inizio nel 1964, quando forma la band The Wailers; dopo il loro scioglimento, nel 1974, suona come Bob Marley and The Wailers. Nel 2008 è stato posizionato al 19º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e tra le sue migliori "tracce vocali" ci sono No Woman, No Cry e Redemption Song[2]. Bob Marley nacque a Nine Mile, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico e madre giamaicana.

Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo. La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza.

L'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite. Nello stesso anno riunì, durante un suo concerto, tutte le diverse

fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston.

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Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo. La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza.

L'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite. Nello stesso anno riunì, durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston.

La gratificazione maggiore la ottenne nel 1980 quando venne invitato a partecipare alla celebrazione dell'indipendenza dello Zimbabwe. Nel luglio 1977, Marley si trovò con una ferita nell'alluce destro, che lui pensava fosse causata da un incidente durante una partita di calcio. Successivamente durante un'altra partita di calcio l'unghia dell'alluce si staccò.

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Successivamente durante un'altra partita di calcio l'unghia dell'alluce si staccò. Solo a quel punto fu fatta la diagnosi corretta. Marley aveva una forma di melanoma maligno alla pelle che cresceva sotto l'unghia dell'alluce. Gli fu consigliato di amputare l'alluce, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".

Nel 1978 Bob Marley organizzò un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.

Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per la indipendenza dello Zimbabwe. Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo corpo. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27 giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si recò a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase

terminale. Il tumore era però troppo esteso per essere trattato.

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. Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo corpo. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27 giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si recò a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Il tumore era però troppo esteso per essere trattato. Un ulteriore peggioramento si avvertì nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica. Il volo fu quindi deviato in direzione di Miami, dove Bob venne ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove morì la

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mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life" ("i soldi non possono comprare la vita").

Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari (lo stesso Hailé Selassié, considerato il Messia dalla religione Rastafari, era rimasto sempre devoto alla Chiesa ortodossa etiopica). Fu sepolto in una cappella eretta accanto alla sua casa natale a Nine Mile, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit[10].

Bob Marley morì senza fare testamento.

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conclusioni

Intrapendendo questo corso approfondito di studio sulla droga noi ragazzi ci siamo resi conto che la droga e un veleno per tutti noi e ci raccomandiamo di :

Non farci fumare dalla drogama di vivere la nostra vita

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grazie per l’attenzione !

Prodotto dalla 3 c

Sotto la supervisione di Di palma Giuseppe

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