la crisi e le sue ricette - 3° cosa è il debito pubblico
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Differenze tra debito pubblico e deficit pubblico. Il debito pubblico in paesi a moneta sovrana e a moneta non sovranaTRANSCRIPT
La crisi e le sue ricette
ce le siamo sentite raccontare, ora possiamo capirle noi
http://economiapericittadini.it
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Dalle puntate precedenti …
Una moneta si dice sovrana se soddisfa 3 requisiti:
1. È di proprietà dello Stato2. Non è convertibile in metalli preziosi3. Ha un tasso di cambio flessibile
Monete sovrane: Dollaro, Yen, Franco, Svizzero etc.
La piramide monetaria della moneta sovrana è• Gov. ITD• ITD Bancari• ITD NON Bancari (privati cittadini, enti, aziende etc.)
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Dalle puntate precedenti …
L’euro è una moneta NON sovrana perché la BCE, cui è fatto espresso divieto di finanziare gli Stati, lo immette direttamente nei mercati di capitali privati.
La BCE non va pensata come Banca Centrale che soccorre le necessità dei singoli Stati.
Per cui gli Stati si debbono finanziare esattamente come fossero delle SpA. La piramide monetaria con l’euro è
• BCE• ITD Bancari• ITD Gov. + NON Bancari
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Dalle puntate precedenti …
Gli Stati con l’euro rinunciano ad attuare una propria politica monetaria cioè alla possibilità
di un cambio variabile (svalutare; rivalutare);
di ricorrere al quantitative easing (= US e UK), cioè immettere liquidità sul mercato facendo comprare alla BCE i titoli di stato. I Paesi UE non hanno più una loro BC.
variare i tassi di interesse sul denaro (ci pensa per tutti la BCE);
politica fiscale autonoma (Fiscal Compact)[Borghi]
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Dalle puntate precedenti …
L’identità contabile dei saldi settoriali ci dice che il debito di uno è per forza il credito di un altro e che NON è possibile che tutti e tre i settori siano in credito.
(I – S): investimenti – risparmi (ingl. Savings), cioè differenza fra uscite ed entrate del settore non-governativo
(G – T) : spesa governativa – imposte, cioè differenza fra uscite ed entrate del settore governativo
(X – M): export – import, cioè differenza fra uscite ed entrate del settore estero
(I – S) + (G – T) + (X – M) = 0
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Dalle puntate precedenti …
Forstater: “Il deficit pubblico deve essere uguale all’attivo /surplus non governativo. Quindi il deficit è l’immagine speculare del surplus non governativo nell’identità macrocontabile di base in cui il settore non governativo include famiglie aziende e governi esteri.”
Se si vuole ridurre il deficit di bilancio allora si dovrà accettare una riduzione del surplus non-governativo. Per eliminare il deficit pubblico bisogna eliminare il surplus del settore privato.
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I saldi settoriali
Settore non-governativo
S - I
Settore governativ
oG - T
Settore esteroX - M
S - I = (G - T) + (X - M)
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DEBITO & DEFICIT PUBBLICO QUESTI SCONOSCIUTI
FACCIAMO CHIAREZZA SUI TERMINI
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Debito pubblico e deficit pubblico
Cosa si intende per
DEBITO PUBBLICO: ammontare complessivo del debito che il governo centrale e le amministrazioni pubbliche hanno accumulato nel corso degli anni.
DEFICIT PUBBLICO: la differenza fra entrate ed uscite del governo centrale e delle amministrazioni pubbliche, calcolata con riferimento ad ogni anno amministrativo.
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Spesa pubblica
Cosa si intende per
SPESA PUBBLICA: le somme di denaro che vengono spese dallo Stato in beni e servizi pubblici finalizzati al perseguimento di fini pubblici. Si tratta, dunque, delle uscite da parte dello Stato e, quindi, una voce di passività all'interno del bilancio dello Stato.
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ancora … spesa pubblica
La copertura finanziaria della SPESA PUBBLICA avviene tramite l'emissione di moneta da parte di uno stato sovrano (Italia prima del 2002).
Il ricorso all’ imposizione fiscale
sui contribuenti (gettito fiscale) secondo le modalità tipiche definite dalla politica
fiscale attuata dal governo in materia di contabilità nazionale e specificate all'interno della legge di
bilancio e della legge finanziaria, serve unicamente per imporre l'uso della moneta all'interno dello
stato e a regolare la quantità di denaro emesso.
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ancora … spesa pubblica
Tra le principali voci di bilancio di spesa pubblica si ritrovano:_ spesa per servizi pubblici primari o essenziali (infrastrutture pubbliche e trasporti);_ spesa per i servizi pubblici offerti al cittadino dalla pubblica amministrazione (es. gov., parlamento, ministeri, tribunali, regioni, province, comuni, Aziende sanitarie,comunità montane);_ spesa pubblica per istruzione, assistenza (sanità pubblica) e previdenza (INAIL, INPS,INPDAP) [spesa sociale].
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13_ spesa per armamenti, difesa militare e pubblica sicurezza interna;_ spesa per finanziamento di ricerca e sviluppo scientifico-tecnologico dei rispettivi enti pubblici di ricerca (Università,CNR, ENEA, INFN, INAF, INGV ecc.)._ spesa per finanziamento, gestione e manutenzione di beni artistici e culturali, proprietà statali ecc._ spese per eventuali disastri, calamità naturali e ambientali._ spesa per copertura degli interessi sul debito pubblico in scadenza; _ spesa per servizio pubblico radiotelevisivo.
ancora … spesa pubblica
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Spread
Lo SPREAD è un termine inglese che significa: differenziale di prezzo. Lo spread nasce dal confronto di due titoli della stessa natura, che di norma sono delle obbligazioni di cui una presa a riferimento.
Uno degli spread più noti è quello tra bund decennale tedesco e lo stesso titolo di Stato emesso dall’Italia.La differenza tra il rendimento del BTP decennale
italiano e quello tedesco sta a indicare proprio lo spread, che per gli investitori rappresenta un parametro
chiave nelle scelte di investimento in titoli del debito sovrano.
Viene preso a riferimento il bund tedesco perché ad oggi è quello più solido con rendimenti più
bassi.
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Saldo Primario la differenza tra …
Cosa si intende per
SALDO PRIMARIO in contabilità nazionale è la differenza tra le entrate delle amministrazioni pubbliche e le loro spese al netto degli interessi sul debito pubblico.
SP = T - (G – I)Se G = T siamo nel caso in cui si realizza il pareggio di bilancio, cioè lo Stato spende quanto ci tassa. Compresa la spesa per interessi sui titoli.
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Avanzo o Disavanzo Primario
Il SALDO PRIMARIO [ SP = T - (G – I) ]prende il nome di avanzo primario se la spesa pubblica, esclusa quella per interessi, è inferiore alle entrate, cioè (G – I) < T;
invece, prende il nome di disavanzo primario se la spesa pubblica, esclusa quella per interessi, supera le entrate, cioè (G – I) > T.
Notare che in caso di avanzo primario in pratica i cittadini restituiscono in tasse PIÙ di quello che lo Stato ha speso per lui.
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Un esempio …
Un esempio concreto (con l’euro): allo Stato servono 10 miliardi, tramite le aste di titoli (per es. Decennali) li raccoglie sui mercati di capitali.Sulla base dello spread si applica un tasso, per es., del 10%. Quindi, lo Stato deve restituire 11 mld (10 mld per la spesa pubblica + 1 mld di interessi).Quindi lo Stato spende per i cittadini, chiedendo poi che essi paghino le tasse. Se in tasse si restituisce quanto è stato speso (i.e. 11 mld) ci si trova in pareggio di bilancio; se si restituisce di più della spesa effettiva (i.e. 10 mld), allora ci si trova in avanzo primario; se si restituisce di meno in disavanzo primario.
SP = T - (G – I)
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1981 IL DIVORZIO tra TESORO & BANCA D’TIALIA
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Un passo in dietro …
Il 1947 fu un anno cruciale, si impose la visione economica di De Gasperi e Vanoni per cui l’Italia “doveva alzare le bandiere del mercato e della libera impresa” avendo “un occhio di riguardo alla funzione sociale di quest’ultima e al ruolo propulsore dello Stato nell’economia.
Prese piede un modello che, pur basandosi sulla libertà di impresa, tuttavia promuoveva una presenza pubblica nell’economia, capace di regolare la qualità dell’export e ammortizzare l’import.
[NINO GALLONI 2011]
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Una formula vincente
La carta vincente si rivelarono essere le partecipazioni statali che costituirono la mediazione tra una statalizzazione che tende a sganciarsi dalla logica del profitto e aziende del tutto private che, invece, della massimizzazione del profitto fanno l’unico obiettivo.
La convergenza di obiettivo tra partecipazioni statali, cooperative e imprese private che optano per la massimizzazione del profitto totale costituirono una base etica e pratica per un progetto sociale con al centro l’essere umano senza sterili utopie.
[NINO GALLONI 2011]
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La crescita degli anni ‘60 – ‘70
L’approccio anzidetto condusse l’Italia sulla via della crescita in un clima di fiducia negli affari.
La fiducia derivava dalla stabilità istituzionale, da una crescita tirata dalla spesa pubblica specie per la parte dei consumi, dalle condizioni di collaborazione tra Banca Centrale e Tesoro, le quali garantivano sostegno in difficoltà momentanee o congiunturali tramite l’emissione di nuova base monetaria.[NINO GALLONI 2011]
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La crescita degli anni ‘60 – ‘70
La spesa pubblica veniva utilizzata in funzione anticiclica: più modesta in momenti di espansione economica e accentuata in momenti di rallentamento del ciclo.
Superammo l’industria inglese, avvicinammo quella francese e tedesca.
[NINO GALLONI 2011]
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Prima del 1981 …
“Prima del DIVORZIO” tra BC e Tesoro “gli interventi della BC alle aste dei titoli servivano per mantenere il tasso di interesse ad un livello stabilito, compatibile con l’esigenza del Tesoro di finanziarsi relativamente a buon mercato: semplicemente, se il mercato non voleva i titoli al tasso stabilito dal Tesoro, la Banca d’Italia li acquistava immettendo così moneta fresca nel sistema.”
[BAGNAI 2012]
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Prima del 1981 …
Il Tesoro, certo, pagava interessi alla Banca d’Italia, ma poi questa glieli restituiva e, quindi, questo per il Tesoro era debito a costo zero, equivalente al finanziamento di una parte del fabbisogno con moneta, la cosiddetta “base monetaria creata dal canale del Tesoro”.
[BAGNAI 2012]
BASE MONETARIA o Moneta ad alto potenziale (high power money) identificata come M0 è il più ristretto degli aggregati monetari ed è costituito dalla moneta creata dalla BC.
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… e dopo il 1981 …
Per opera del Ministro del Tesoro B. Andreatta e del Governatore della Banca d’Italia C. A. Ciampi, a quest’ultima fu proibito di comprare titoli di Stato alle aste. Il Governo italiano NON poteva più finanziarsi emettendo moneta.
Come conseguenza ci fu un innalzamento spropositato della spesa pubblica per interessi.
Dal 1981 il debito pubblico italiano inizia a lievitare.
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Vediamolo con i nostri occhi …
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Parola del ministro Andreatta
L’ex ministro del Tesoro Andreatta (1991) racconta “Con l’asta dei Bot del luglio 1981 iniziava un nuovo regime di politica monetaria. Si inaugurava, infatti, il cosiddetto Divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia: una “separazione dei beni” che esimeva la seconda a garantire in asta il collocamento integrale dei titoli offerti dal primo”. Questa “congiura aperta tra ministro e il governatore introduceva la separatezza tra potere esecutivo, legislativo e monetario”, con una decisione presa al di fuori di qualsiasi dialettica e controllo democratico,
[BAGNAI 2012]
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Parola del ministro Andreatta
Ma (sembra) nel rispetto della legge, poiché “i miei consulenti legali mi diedero un parere favorevole sulla mia esclusiva competenza come ministro del tesoro, di ridefinire i termini delle disposizioni date alla Banca d’Italia circa le modalità dei suoi interventi” … e Andreatta continua“I tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l’escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale. Da quel momento la vita dei ministri del Tesoro si era fatta più difficile … bisognava continuare a stringere le spese di competenza.”
[BAGNAI 2012]
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Un po’ di più che un divorzio …
“Il divorzio, quindi, non sottraeva solo la politica monetaria al controllo del potere esecutivo: gli sottraeva anche quella fiscale, alla quale ora era consentito di agire in senso restrittivo, per lasciare spazio ad un colossale trasferimento di reddito a beneficio dei detentori del debito pubblico, che erano e sono in larga parte istituzioni monetarie e finanziarie”
[BAGNAI 2012]
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Parola del ministro Andreatta
“… bisognava continuare a stringere le spese di competenza.” cioè quelle per erogare i servizi pubblici (istruzione, sanità, sicurezza, difesa).Bisognava “stringerle” perché il “giudizio del mercato” lasciava che si allargasse un’altra voce: QUELLA PER INTERESSI.Ma il giudizio del mercato (le grosse istituzioni finanziarie che detengono la maggior parte del debito pubblico) non era disinteressato, perché gli interessi se li intascava lui!
[BAGNAI 2012]
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“M. Draghi (ancora
Governatore della Banca d’Italia) … il 15-2-2011 ha
commemorato il divorzio tra l’istituto di emissione e il
Tesoro: la lettura: “L’autonomia della politica monetaria – Una riflessione a trent’anni dalla
lettera del Ministro Andreatta al governatore Ciampi”
conferma come tutto avvenne nei palazzi, con la completa esclusione ed emarginazione del Parlamento.” (N. Galloni)
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1992 un anno cruciale
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1992
Il 29 gennaio 1992 viene emanata la legge numero 35/1992 (Legge Carli - Amato) per la privatizzazione di istituti di credito ed enti pubblici.
il 7 febbraio 1992 viene varata la Legge 82 con cui il ministro del Tesoro Guido Carli (già governatore della Banca d’Italia), attribuisce alla Banca d’Italia la “facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo più concordare con il Tesoro”, ovvero dal 1992 la Banca d’Italia decide autonomamente per lo Stato italiano il costo del denaro.
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IL TASSO UFFICIALE di SCONTO
Il Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) è il tasso con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche.
Il TUS è il termometro del mercato finanziario perché sulla sua base vengono determinati il tasso d'interesse, applicato dalle banche ai propri clienti, e il tasso interbancario, tasso che si applica ai prestiti fra le banche.
Quando il tasso ufficiale di sconto aumenta, si è in presenza di una stretta creditizia cioè di una tendenza atta a ridurre i crediti, in
conseguenza dell'aumento del costo del denaro.Quando, invece, la Banca Centrale tende a ridurre il tasso ufficiale di sconto, si avrà una tendenza all'aumento dei consumi e investimenti,
in conseguenza del minor costo del denaro.
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1992 il Trattato di Maastricht e i suoi vincoli
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La FIRMA di Maastricht
1992 Giulio Andreotti (Presidente del Consiglio), Gianni de Michelis (Ministro degli Esteri) e Guido Carli (ministro del Tesoro) firmano il Trattato di Maastricht con il quale vengono istituiti il Sistema europeo di Banche Centrali (SEBC) e la Banca Centrale Europea (BCE).
Il SEBC è un’organizzazione, formata dalla BCE e dalle Banche Centrali nazionali dei Paesi dell’Unione Europea, che ha il compito di emettere la moneta unica (euro) e di gestire la politica monetaria comune con l’obiettivo fondamentale di mantenere la stabilità dei prezzi.
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I parametri di Maastricht
Per poter partecipare alla nuova valuta (euro), gli Stati membri dovevano rispettare i seguenti parametri:
· un deficit pari o inferiore al 3% del prodotto interno lordo;
· un rapporto debito/PIL inferiore al 60% (Belgio e Italia furono esentati) ;
· un tasso di inflazione non superiore di oltre 1,5 punti percentuali rispetto a quello medio dei tre stati membri a più bassa inflazione;
· tassi d'interesse a lungo termine non superiori di oltre 2 punti percentuali rispetto alla media dei tre stati membri a più bassa inflazione;
· appartenenza per almeno un biennio al Sistema Monetario Europeo (SME)
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I parametri di Maastricht
L’Italia fu ammessa anche se nel 1992 aveva un rapporto debito / PIL del 105,5%. Quindi, ben superiore al previsto 60%.
La Grecia adottò la moneta unica nel 2001. Le fu permesso di entrare malgrado non rispettasse nessuno dei criteri richiesti.
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L’area di manovra economica rimasta agli Stati dopo Maastricht
ALCUNI GRAFICI
Adding the Domestic Private Sector Financial Balance
Gov. in surplus fiscale
Bilancia commerciale in attivo
Gov. in deficit fiscale
Bilancia commerciale in passIvo
Settore privato in pareggio di bilancio
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Lettura del grafico
L’asse verticale misura la posizione di bilancio nel settore pubblico; se lo stato è in eccedenza allora si troverà nella metà superiore del grafico, viceversa se è in deficit, si troverà nella metà inferiore.
L’asse orizzontale misura il bilancio estero. Alla destra del grafico il bilancio estero è in positivo, a sinistra in negativo.
La linea tratteggiata mostra il bilancio finanziario del settore privato, a zero cioè non ha né un attivo né un passivo, spende quanto guadagna. [MODELLO DI BILANCIO FINANZIARIO DI ROB PARENTO]
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Lettura del grafico
In una sovranità monetaria con moneta FIAT, ossia legale senza tasso di cambio fisso, ci si può quindi trovare in qualsiasi punto del grafico.
In ogni caso, il settore NON-GOV, al di sopra della linea obliqua, si trova in deficit e sappiamo che per questo settore accumulare grandi deficit nel tempo è insostenibile. Quindi, la zona sostenibile per il settore privato è solo al di sotto della linea obliqua, perché indica un attivo.
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Lettura del grafico
Ricordiamo che il trattato di Maastricht impone che i Paesi dell’unione monetaria non possano accumulare un deficit che superi il 3% del PIL,
per cui nel grafico è stata aggiunta un’ulteriore linea orizzontale che indica il limite di debito del 3%.
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Lettura del grafico
Vediamo ora lo spazio che nel grafico possono occupare i paesi dell’eurozona che hanno un deficit della bilancia commerciale (cioè importino più di quanto esportino), esso consiste nel rettangolo a sinistra dell’asse verticale, ma tenendosi al di sopra del 3% del limite debito/PIL. Notate che gran parte del rettangolo sta AL DI SOPRA della linea obliqua, zona che per NON GOV è insostenibile.
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Lettura del grafico
Invece lo spazio che nel grafico possono occupare i paesi dell’eurozona che hanno un attivo della bilancia commerciale (cioè esportino più di quanto importino), essoconsiste nel triangolo a destra dell’asse verticale, ma tenendosi al di sopra del 3% del limite debito/PIL.Questa volta ci si tiene al di sotto della linea obliqua, zona quindi sostenibile.
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Lettura del grafico
Quindi, per i paesi che importano più di quanto esportino, dovendosi
tenere al di sotto della linea obliqua ed entro il 3% del debito, lo
spazio di manovra economica si riduce ad un
TRIANGOLINO MINUSCOLO!
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Italy
Unemployment >= 7.5%
Unemployment < 7.5%
Private Sector Balance = 0Current Account Deficit
Current Account Surplus
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ment
Deficit
Gov-
ern
ment
Surp
lus
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Lettura del grafico
L’Italia riesce a rientrare nel triangolino anche se non spesso.
Comunque sia, avendo sforato il limite del 3% (cioè non rispettando le regole!), ci sono stati anni in cui i deficit della spesa governativa italiana sono stati abbastanza ampi da compensare quelli della bilancia commerciale esistenti, riuscendo a mantenere in attivo il settore privato.
Se l’Italia avesse rispettato le regole negli ultimi 14 anni avrebbe avuto successo 3 volte
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2007 2008
2009
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2011
Spain
Unemployment >= 7.5%Private Sector Balance = 0Series5
Current Account Deficit Current Account Surplus
Govern
ment
Deficit
G
overn
ment
Surp
lus
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Lettura del grafico
La Spagna non riesce ad entrare nel triangolo nemmeno una volta.In molte occasioni si trova al di sopra della linea del pareggio di bilancio (insostenibile) e, non rispettando il limite del 3%, al di sotto.
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Germany
Unemployment >= 7.5%Unemployment < 7.5%Private Sector Balance = 0
Current Account Deficit Current Account Surplus
Govern
ment
Deficit
G
overn
ment
Surp
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Lettura del grafico
La Germania se la cava benone.Eccetto nel 2000, si posiziona sempre al di sotto della linea obliqua, anche se pure a lei capita di non rispettare le regole e“sforare il limite del 3%. Il settore privato ha un enorme surplus della bilancia commerciale.Grazie a tutti noi perché li finanziamo comprando i loro prodotti. Il Portogallo NON ha mai successo.
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2006
2007
20082009
2010
2011
Portugal
Unemployment >= 7.5%
Unemployment < 7.5%
Private Sector Balance = 0
Current Account Deficit Current Account Surplus
Govern
ment
Deficit
G
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ment
Surp
lus
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Lettura del grafico
La Grecia dovrebbe posizionarsi all’interno del triangolino su in
alto e non ce la fa mai.
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2008
2009
2010
2011
Greece
Unemployment >= 7.5%Private Sector Balance = 0
Current Account Deficit
Govern
ment
Deficit
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Lettura del grafico
Il Regno unito ha una moneta sua e non deve sottostare e nessun vincolo per cui può posizionarsi dove vuole.
Stessa cosa per il Giappone che non solo NON è MAI al di sopra della linea obliqua, ma presenta debiti governativi ben oltre il limite del 3%.
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1998
1999
2000
2001
2002
2003
20042005
2006
2007 2008
United Kingdom
Unemployment >= 7.5%Unemployment < 7.5%Private Sector Balance = 0
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-5%
-3%
-1%
1%
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1998
1999
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2007
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2010
2011
Japan
Unemployment < 7.5%Private Sector Balance = 0
Current Account Surplus
Govern
ment
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Alcune opinioni sul trattato …
“I parametri di Maastricht, in nome dei quali abbiamo perpetrato innumerevoli mutilazioni rituali dei nostri redditi, dei nostri diritti, del nostro sistema industriale sono […] infondati nella teoria economica e riconosciuti per tali fin dalla loro promulgazione”.
A. BAGNAI
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Alcune opinioni sul trattato …
Assai lucido ed esplicito, a questo proposito, è anche Ralf Dahrendorf, che in una serie di scritti successivi al 1992 ha più volte parlato apertamente di “colpo di mano tecnocratico”, di “Europa politica sottomessa dall’Europa economica”
(cfr. La Repubblica, 3-9-1992, L’Espresso, 24-12-1995, e Dahrendorf, 1997).
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Le fonti
MATHEW FORSTATER, intervento al Secondo Summit MMT 20 e 21/10/2012 http://www.youtube.com/watch?v=y-YA88RgJAc
NINO GALLONI – Chi ha tradito l’economia italiana, 3a ed., Editori Riuniti University Press, Roma, 2011
GPG IMPERATRICE: “L’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi in 3 decenni (198% del PIL)” http://www.scenarieconomici.it/scandaloso-litalia-ha-pagato-3-100-miliardi-di-interessi-in-3-decenni-198-del-pil/
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Le fonti
CLAUDIO BORGHI, intervista del 3/10/2013 a Check Point - TGCom24 http://www.youtube.com/watch?v=gu7IY7VveHs&feature=share
ALBERTO BAGNAI, Il tramonto dell’euro, 2013, pp. 171-206
STEPHANIE KELTON: Bilanci Settoriali, deficit e risparmio privato - 1° Summit MMT http://www.youtube.com/watch?v=y-YA88RgJAc dal minuto 36 e 40 sec.
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Le fonti
MARIO DRAGHI, “Una riflessione a trent’anni dalla lettera del ministro andreatta al governatore ciampi che avviò il “divorzio” tra il ministero del tesoro e la banca d’Italia”, 15-02-2011 , Roma, Palazzo Altieri - AREL; Convegno "L’autonomia della politica monetaria“
Per il grafico della slide 25 ringrazio GIOVANNI ZIBORDI, http://www.cobraf.com/
ANDREATTA B. (1991), “Il divorzio tra Tesoro e Bankitalia e la lite delle comari”, Il Sole24ore, 26 luglio 1991 http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30