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La corretta progettazione di un impianto solare termico: gli errori da evitare Dott. Ing. Norbert Klammsteiner Energytech INGEGNERI s.r.l. 39100 Bolzano www.energytech.it 08.02.2013

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La corretta progettazione di un impianto

solare termico: gli errori da evitare

Dott. Ing. Norbert Klammsteiner

Energytech INGEGNERI s.r.l.

39100 Bolzano

www.energytech.it

08.02.2013

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Quadro generale

PARTE I: CONCETTI GENERALI

PARTE II: IL DIMENSIONAMENTO DELLE VARIE PARTI DI IMPIANTI SOLARI

Tipologia di collettori solari

Impianti a circolazione naturale e forzata

Impianto solare tipo per produzione acqua calda sanitaria

Impianto solare tipo per produzione acqua calda sanitaria e riscaldamento

Dimensionamento dei panelli solari (esposizione inclinazione)

Dimensionamento delle varie parti dell’impianto

Diversi tipi di accumulatori

Regolazione del circuito solare

Il surriscaldamento nei panelli solari

Riferimenti normativi ed incentivi

PARTE III: ERRORI DA EVITARE

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La corretta progettazione dipende

anche dal Tipo di collettore solare

• Collettori a tappeto d‘assorbimento

Sono costituiti da un assorbitore realizzato in

materiale plastico.

Per mancanza di copertura non sono in grado di

superare i 40÷45°C. Per questo, in pratica, sono

utilizzati prevalentemente per riscaldare piscine.

Il basso costo è il loro principale vantaggio.

Il principale svantaggio è quello di avere rese

basse con temperature esterne basse.

Sono però soggetti a problemi di

“invecchiamento”che dipendono sia dai materiali, sia

dalla tecnologia utilizzati per la loro produzione.

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• Collettori piani

Sono costituiti da:

- un assorbitore metallico (in rame, alluminio o acciaio) che

incorpora anche i tubi di passaggio del fluido vettore;

- una lastra in vetro o in plastica con buona trasparenza

alle radiazioni emesse dal sole ed elevata opacità a quelle

emesse dall’assorbitore;

- un pannello di materiale isolante, posto sotto

l’assorbitore;

- un involucro di contenimento per proteggere

i componenti di cui sopra e limitare le dispersioni termiche del

pannello.

Questi pannelli possono produrre acqua calda fino

a 90÷95°C. La loro resa diminuisce però in modo

sensibile oltre i 65÷70°C.

Non richiedono soluzioni d’uso complesse, hanno

un buon rendimento e costi relativamente bassi.

Per tali motivi sono i pannelli maggiormente

utilizzati negli impianti civili.

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• Collettori con tubi sotto vuoto

Sono costituiti da una serie di tubi in vetro sottovuoto

all’interno dei quali sono posti assorbitori a strisce.

È una tecnica costruttiva che consente di limitare le

dispersioni termiche dei pannelli ed assicurare, pertanto,

rendimenti più elevati: caratteristica che può risultare

molto utile nelle zone con basse temperature esterne.

I pannelli con tubi sottovuoto possono produrre acqua calda

fino a temperature di 115÷120°C: cioè fino a temperature che

possono essere utilizzate in campo industriale, alimentare e

agricolo, oppure per produrre acqua refrigerata con l’aiuto di

appositi gruppi frigoriferi.

Il costo relativamente elevato è il principale limite.

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• Pannelli ad aria del tipo a cassetta

Sono costituiti da un contenitore a scatola con

superficie superiore trasparente (in vetro o in

plastica) e con isolamento termico sia sul fondo

che sulle pareti laterali.

L’assorbitore è una semplice lastra metallica (in

acciaio o in rame) sopra cui, e talvolta anche sotto,

scorre libero un flusso d’aria.

Questi pannelli non hanno una resa elevata in

quanto l’aria è un vettore poco idoneo a scambiare

e a trasportare calore. Tuttavia hanno il vantaggio

di

costare poco e di non richiedere l’intervento di uno

scambiatore. Inoltre sono molto leggeri e, a

differenza dei pannelli con fluido vettore liquido,

non

sono esposti a pericoli di congelamento o di

ebollizione.

Sono utilizzati soprattutto per riscaldare aria

ambiente e per essiccare prodotti agricoli.

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scelta corretta dei collettori solari OGNI COLETTORE HA UN APPLICAZIONE PIU

APPROPRIATA

Utenze a bassa temperatura e

solo estive: collettori a tappeto, eventualmente collettori piani

Utenze di acqua calda sanitaria prevalentemente estive: collettori piani, eventualmente collettori a tubi evacuati

Utenza di acqua calda sanitaria tutto l’anno: collettori a tubi evacuati o eventualmente collettori piani

Integrazione del riscaldamento: collettori a tubi evacuati

Non esiste un collettore «MIGLIORE» in generale. Il collettore va applicato all’esigenza specifica

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Esposizione ed inclinazione dei

collettori solari

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Oltre alle ombre indotte dall’ambiente

circostante, vanno considerate anche

quelle che i pannelli possono

proiettare su se stessi quando sono

disposti a schiera.

Alle latitudini del nostro Paese, per

evitare tali ombre possono essere

adottate, tra schiera e schiera, le

distanze minime deducibili dalla

tabella riportata a lato.

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2. angolo di orientamento dei pannelli:

Nel nostro emisfero l’orientamento ideale dei collettori è quello rivolto a Sud.

Tuttavia anche orientamenti diversi non sono particolarmente penalizzanti.

Ad esempio con variazioni d’orientamento di ±30° rispetto a Sud, l’energia solare annua

ricevuta diminuisce solo del 2,5%, mentre con variazioni di ±45° diminuisce del 3÷4%.

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3. angolo di inclinazione rispetto

al piano orizzontale:

Se i pannelli sono posti su un tetto

inclinato, in genere conviene mantenere

la stessa inclinazione del tetto.

Se, invece, i pannelli sono posti su

superfici piane, alle nostre latitudini

conviene assumere i seguenti angoli di

inclinazione:

α = 20÷40° per impianti a

funzionamento estivo

α = 50÷65° per impianti a

funzionamento invernale

α = 40÷60° per impianti a

funzionamento annuo

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Esposizione ed inclinazione dei

collettori solari LA ESPOSIZIONE OVVIAMENTE DOVREBE ESSERE

POSSIBILMENTE A SUD

L’INCLINAZIONE IDEALE DIPENDE DALL’USO DELL’IMPIANTO SOLARE:

ESIGENZA UTILIZZO FABBRICATO INCLINAZIONE COLLETTORI

acqua calda sanitaria estivo circa 30°

acqua calda sanitaria annuale circa 45°

acqua calda sanitaria + riscaldamento annuale circa 45°

riscaldamento invernale circa 60°

FATTORI DI CORREZIONE INCLINAZIONE (orizzontale 0° - verticale 90°)

O° 15° 30° 45° 60° 75° 90°

ORIENTAMENTO

SUD 0° 0,89 0,97 1 0,99 0,93 0,83 0,69

15° 0,89 0,96 1 0,98 0,93 0,83 0,69

30° 0,89 0,96 0,99 0,97 0,92 0,82 0,70

S-E / S-O 45° 0,89 0,94 0,97 0,95 0,90 0,81 0,70

60° 0,89 0,93 0,94 0,92 0,87 0,79 0,69

75° 0,89 0,91 0,91 0,88 0,83 0,76 0,66

EST/ OVEST 90° 0,89 0,88 0,87 0,83 0,78 0,71 0,62

Anche qui: non esiste una «inclinazione ideale» ma l’inclinazione va possibilmente adattata all’utilizzo dell’impianto, ovviamente tenedo conto delle possibilità caso per caso

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Impianti a circolazione naturale

È una circolazione che avviene senza aiuto di

pompe di circolazione.

Il fluido vettore riscaldandosi all’interno dei

pannelli diventa più leggero del fluido contenuto

nei serbatoi.

Può pertanto attivare una circolazione naturale

uguale a quella con cui funzionano i vecchi

impianti a termosifoni.

Naturalmente affinché una simile circolazione

possa avvenire i serbatoi di accumulo devono

essere posti più in alto dei pannelli, come

indicato nei due schemi di lato riportati

Funzionamento e regolazione

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Impianti a circolazione forzata

È una circolazione che avviene con

l’aiuto di

pompe di circolazione,

attivate solo quando nei pannelli il fluido

vettore si trova ad una temperatura più

elevata rispetto a quella dell’acqua

contenuta nei serbatoi d’accumulo.

Ovviamente in questi impianti non ci sono

vincoli per l’ubicazione dei serbatoi.

Lo schema di lato riporta i principali

componenti di un impianto solare con

funzionamento a circolazione forzata.

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Impianto solare tipo per produzione

di A.C.S. con caldaia a gas

Dalla caldaia, sono derivati tre

circuiti: il primo serve (se

necessario) ad integrare la

produzione di acqua calda

sanitaria, il secondo e il terzo

servono ad alimentare

derivazioni ad alta e bassa

temperatura.

Vantaggi

Consente di realizzare impianti

con più zone facili da tener

sotto controllo e da gestire.

Svantaggi

Il dover mantenere

costantemente il serbatoio a

temperature elevate penalizza

la quantità di energia

scambiabile fra i pannelli e il

bollitore stesso.

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Impianto solare per integrazione riscaldamento,

combinato tipo con caldaia a gas

La caldaia può portare (se

necessario) il serbatoio

alla temperatura richiesta sia per

produrre l’acqua calda sanitaria sia

per alimentare i circuiti del

riscaldamento. I circuiti del

riscaldamento funzionano

normalmente a bassa temperatura.

Devono comunque essere dotati di

appositi regolatori in quanto il

solare può portare il serbatoio a

temperature molto elevate.

Vantaggi

Consente l’occupazione di spazi

limitati e la realizzazione di impianti

solari combinati

Svantaggi

Il dover mantenere costantemente

il serbatoio a

temperature elevate penalizza la

quantità di energia scambiabile fra i

pannelli e il bollitore stesso.

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Impianto solare tipo per produzione di

A.C.S. con caldaia a biomassa

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Impianto solare combinato

tipo con pompa di calore

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Abbinamenti corretti tra collettori

solari e sistemi di riscaldamento

Va studiato l’abbinamento più appropriato

Produttori di calore ad alta temperatura (caldaie, teleriscaldamento) hanno altre esigenze che pompe di calore

Serve cura nel posizionamento coretto delle sonde di temperatura del collettore solare

Tanti collettori hanno senso di deflusso prefissato: se la sonda viene montata sull’entrata del collettore, tutto il sistema stagna

Bisogna impostare la regolazione pe massimizzare la resa dell’impianto solare

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Grandezze di base per

dimensionare gli impianti solari

Sono quattro le grandezze di base che servono a

dimensionare gli impianti a pannelli solari:

1. la superficie dei pannelli,

2. la potenza specifica di progetto,

3. il salto termico del fluido vettore,

4. il volume dei serbatoi d’accumulo.

Di seguito prenderemo in esame tali grandezze e

considereremo i valori che ad esse possono essere assegnati.

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Si può utilizzare la tabella di lato

riportata, dove le superfici nette

dei pannelli sono date in funzione

del fabbisogno giornaliero

d’acqua calda a 45°C.

1. Superficie dei pannelli

Impianti per acqua

calda sanitaria

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Il fabbisogno giornaliero di

acqua calda può essere a

sua volta determinato con i

seguenti valori.

Se, per la distribuzione

dell’acqua calda, è previsto

un circuito di ricircolo

devono essere messe in

conto anche le sue

dispersioni termiche.

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In edifici ad uso abitativo

termicamente ben isolati e riscaldati

con sistemi a bassa temperatura, si

può far riferimento alla tabella di lato

riportata, dove le superfici dei

pannelli sono date in funzione della

superficie abitata.

In edifici ad uso comune

(Ospedali, Case di riposo, Scuole,

Case dello studente, Hotel, Pensioni,

Alberghi, Uffici, ecc …)

la superficie dei pannelli può essere

determinata considerando tassi di

copertura del fabbisogno termico

totale variabili dal 20 al 30%.

Impianti combinati

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Per impianti adibiti al riscaldamento di piscine,

le superfici nette dei pannelli possono essere

determinate in base ai seguenti valori.

Impianti per piscine

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Grado di copertura e di utilizzo per un impianto solare per la sola

produzione di acqua calda sanitaria in funzione del grado di

isolamento dell'edificio

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

10 15 20 25 30 35 40 45 50

Superficie dell'impianto solare in m2

in %

Grado di copertura per la produzione di acqua sanitaria

Grado di utilizzo per la produzione di acqua sanitaria

k=1.11 Grado di copertura al fabbisogno complessivo di calore

k=0,59 Grado di copertura al fabbisogno complessivo di calore

k=0,32 Grado di copertura al fabbisogno complessivo di calore

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Corretto dimensionemento degli

impianti solari

Va curato il dimensionamento

Nel dubbio, dare preferenza ad un elevato grado di utilizzo

Nel dubbio, l’impianto «un pò piccolo» è meglio dell’impianto troppo grande

Elevato grado di utilizzo velocizza l’ammortamento dell’impianto

«Nel dubbio un po più grande…» è un errore e rende l’impianto più costoso e l’ammortamento più difficile

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Collegamento e bilanciamento

Nel collegare fra loro più

pannelli si devono garantire

flussi bilanciati e basse

perdite di carico:

aspetto quest’ultimo che serve

a limitare i consumi delle pompe.

Batterie di pannelli montati in

serie possono garantire flussi

bilanciati.

Tuttavia, dopo un certo numero di

pannelli (in genere 4 o 5, dipende

dalle caratteristiche costruttive)

tali batterie presentano perdite

di carico troppo elevate

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Le batterie di pannelli in serie possono poi essere

collegate fra di loro in parallelo sia con circuiti compensati

a tre tubi sia con circuiti a due tubi bilanciati con valvole di

taratura o stabilizzatori di portata

Stare attenti al bilanciamento. In grandi impianti servono regolatori di portata ed eventuale collegamento «a ritorno inverso - Tichelmann

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Principali serbatoi d‘accumulo

• Serbatoi ad intercapedine

Presentano, in corrispondenza

della loro superficie laterale,

un’intercapedine entro cui può

circolare il fluido proveniente dai

pannelli. Sono utilizzati

soprattutto in impianti di piccole

dimensioni.

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• Serbatoi a

serpentini

Possono essere a

semplice o a doppio

serpentino.

Quelli a semplice

serpentino servono solo

ad accumulare calore.

Quelli a doppio

serpentino servono,

invece, anche per

riscaldare l’acqua fino

alla temperatura d’uso

richiesta. Sono utilizzati

in impianti di piccole e

medie dimensioni.

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• Serbatoi combinati

Sono serbatoi a doppio contenitore chiamati anche

“tank in tank”.

Sono utilizzati in impianti solari combinati: cioè

in impianti solari che provvedono sia alla

produzione di acqua calda sanitaria sia al

riscaldamento.

Il serbatoio grande contiene l’acqua che serve a far

funzionare l’impianto di riscaldamento. Quello

piccolo contiene, invece, l’acqua che serve ad

alimentare l’impianto sanitario.

I serbatoi “tank in tank” rendono più facile e

semplice la realizzazione degli impianti solari

combinati in quanto consentono di allacciare

direttamente al serbatoio tutti i circuiti, e cioè:

- il circuito solare,

- il circuito di integrazione calore della caldaia,

- il circuito dell’impianto di riscaldamento,

- il circuito dell’acqua calda sanitaria.

Sono serbatoi utilizzati soprattutto in impianti di

piccole e medie dimensioni.

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• Serbatoi senza scambiatori interni Sono costituiti da semplici serbatoi

d’accumulo. Lo scambio termico col fluido

proveniente dai pannelli è realizzato con

scambiatori esterni a piastre o a fascio

tubiero. Gli scambiatori a piastre sono più

compatti. Quelli a fascio tubiero, avendo

sezioni di passaggio più ampie, sono meno

esposti ai pericoli di “blocco” dovuti a

incrostazioni e depositi di sporco. Rispetto a

quelli interni, l’uso degli scambiatori esterni:

- consente lo scambio termico di potenze più

elevate;

- dà la possibilità di servire più serbatoi con

un solo scambiatore;

- facilita, data l’autonomia dei serbatoi dagli

scambiatori, la realizzazione di varianti ed

integrazioni del sistema di accumulo.

Questi serbatoi sono utilizzati in impianti di

medie e grandi dimensioni.

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Regolazione del circuito solare

È una regolazione che si basa essenzialmente sull’uso di termoregolatori

differenziali: (strumenti costituiti da:)

- un regolatore che consente di impostare la differenza di temperatura (Δt) voluta;

- due sonde atte a rilevare la temperatura dei pannelli e del serbatoio d’accumulo.

Se tra i pannelli e il serbatoio, le sonde registrano differenze di temperatura

superiori al (Δt) di taratura del regolatore, la pompa del circuito solare viene

attivata, in caso contrario resta disattivata.

Per la taratura dei termoregolatori differenziali è consigliabile adottare valori

di (Δt) variabili da 5 a 8°C.

Simili intervalli di temperatura sono necessari per tener adeguatamente conto:

1. delle perdite di calore che si verificano lungo i tubi del circuito solare;

2. della necessità di avere un salto termico di qualche grado agli attacchi dello

scambiatore;

3. del fatto che l’impianto deve essere messo in funzione solo quando l’energia

utile è superiore a quella consumata dalla pompa di circolazione.

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• Regolazione con

termoregolatore differenziale

Se la differenza di temperatura fra le

sonde S1 e S2 supera il Δt impostato,

la pompa è attivata, in caso contrario

resta disattivata.

• Regolazione con termoregolatori

differenziali e scambiatore di calore

esterno

La pompa A è attivata solo quando la

differenza di temperatura fra le sonde

S1 e S2 supera il valore

Δt1. La pompa B è attivata solo quando

la differenza di temperatura fra le

sonde S3 e S4 supera il valore Δt2.

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• Regolazione con termoregolatori differenziali e doppio serbatoio d‘accumulo

Il primo regolatore agisce sulla pompa e sulla valvola modulante in modo analogo a quanto

visto per lo schema 3. Il secondo regolatore apre, invece, la valvola a tre vie deviatrice

(facendo passare il fluido proveniente dai pannelli nel serpentino del serbatoio ad alta

temperatura) solo se la temperatura della sonda S3 supera quella della sonda S4.

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Regolazione degli impianti combinati

Il termostato del serbatoio attiva la pompa dell’apporto di calore integrativo quando la

temperatura dell’acqua scende al di sotto del valore necessario per:

- assicurare, nel serbatoio interno, acqua calda sanitaria alla temperatura richiesta;

- alimentare i terminali di riscaldamento con le temperature di esercizio previste.

È un sistema di regolazione adottabile soprattutto in impianti medio-piccoli.

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Il surriscaldamento dei panelli solari

Il surriscaldamento può interessare sia i serbatoi d’accumulo, sia il circuito solare

• Surriscaldamento dell’acqua nei serbatoi d’accumulo:

L’acqua contenuta nei serbatoi d’accumulo non può superare la temperatura

massima riportata sui certificati di omologazione:

valore che dipende dai materiali con cui sono costruiti i serbatoi e dai loro

rivestimenti interni.

Superare la temperatura massima ammessa può recare grave danno sia alla

tenuta dei serbatoi sia alla potabilità dell’acqua.

Per evitare questi pericoli si possono utilizzare le due soluzioni di seguito riportate

1) Sistema di espansione di dimensione adatta

2) Sistema di scarico automatico ad una certa temperature

3) Sistemi di smaltimento controllato: geotermoia, dissipatore ad aria

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Sistemi per evitare il surriscaldamento

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Errori da evitare – riassunto

Dimensionamento dell´impianto solare: dare precedenza al grado di utilizzo e non al grado di

copertura: l’impianto costa meno e si ripaga più facilmente

Un errore frequente è il sovradimensionamento dell’impianto solare

Controllare bene la integrazione delle componenti idrauliche di un impianto solare che viene

collegato ad un impianto di riscaldamento esistente

Scegliere con cura il tipo di collettore solare più adatto all’esigenza specifica: Cambia molto se

voglio riscaldare una piscina durante l’estate o se voglio produrre acqua calda sanitaria anche

durante l’inverno. Non esiste «il collettore solare migliore», esiste solo quello più o meno

adatto ad una specifica esigenza

Dare molta importanza alla progettazione elettrica e della regolazione dell´impianto solare. Deve

essere scelta una logica chiara tra impianto solare e eventuale integrazione con l’impianto di

riscaldamento, per massimizzare la resa dell’impianto solare e per evitare che l’impianto di

riscaldamento fa un lavoro che potrebbe essere fatto anche dall’impianto solare

La scelta corretta della tubazione dell´impianto solare e di ampi spessori di isolamento sono

importanti. Evitare collegamenti tra materiali che possono creare un potenziale elettrochimico

In generale, la scelta dei materiali deve essere accurata, il più costoso non necessariamente è il

migliore

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Grazie per l’attenzione!

Dott. Ing. Norbert Klammsteiner

Energytech INGEGNERI s.r.l.

39100 Bolzano

www.energytech.it