klimahaus casaclima

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Risanare oggi: una scelta vincente N˚ 1 gennaio 2009 Offizielles Organ der KlimaHaus Agentur, Autonome Provinz Bozen Rivista ufficiale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano Certificazione in classe A per il “Villaggio del futuro” 1° edificio commerciale ad emissioni zero Il certificato energetico CasaClima: cosa sapere? N˚ 01 gennaio 2009 II anno Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% - CNS Bolzano Prezzo singolo 6 In caso di mancato recapito restituire a Bolzano CPO per la restituzione al mittente, previo pagamento resi. RISPARMIO ENERGETICO | COMFORT ABITATIVO | TUTELA DEL CLIMA

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Energy efficiency - Certificato energetico - Buiding label

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Page 1: KlimaHaus CasaClima

Risanare oggi: una scelta vincente

N˚ 1 – gennaio 2009

Offi zielles Organ der KlimaHaus Agentur,Autonome Provinz BozenRivista uffi ciale dell’Agenzia CasaClima, Provincia Autonoma di Bolzano

Certifi cazione in classe A per il “Villaggio del futuro”

1° edifi cio commerciale ad emissioni zero

Il certifi cato energetico CasaClima: cosa sapere?

N˚ 01 gennaio 2009II annoPoste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. 70% - CNS BolzanoPrezzo singolo 6€

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Page 2: KlimaHaus CasaClima

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Page 3: KlimaHaus CasaClima

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Page 4: KlimaHaus CasaClima

4 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

La redazione non si assume alcuna responsabilità sulle notizie e sui dati pubblicati che sono stati forniti dalle singole aziende.

È vietata la riproduzione, anche parziale, di quanto contenuto nella presente rivista senza preventiva autoriazzazione da richiedersi per iscritto alla Redazione.

Impressum

Editore: Agenzia CasaClima, 39100 Bolzano n° 03/08 del 03.03.2008Coordinazione Progetto: Dir. Norbert LantschnerResp. Redazione: Michaela FalkensteinerRedazione: Donata Bancher, Ulrich Klammsteiner, Luca Devigili, Norbert Lantschner, Gebhard PlatterAnnunci: Marita WimmerFoto: G. Hofer, Röfi x AG, T. Salcher, Agenzia CasaClima, Sto AG, C. LeozziCopertina: Stefan GamperConcetto/Realizzazione: King Laurin S.r.l., Appiano (BZ)Grafi ca & Impaginazione: Friedl Raffeiner Grafi k StudioKarin von ElzenbaumProduzione: Athesiadruck S.r.l., BolzanoTiratura: 35.000Prezzo singolo: 6,00 €

ContattoAgenzia CasaClima Via degli Artigiani. 31I - 39100 BOLZANOTel.: +39 0471 062 140Fax: +39 0471 062 [email protected]

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RISANAMENTO 6 Risanare oggi, un investimento

per il futuro

15 Riqualifi cazione in classe B a due passi da Verona

18 Da fi enile a CasaClima B

20 Obbiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero

AGENZIA CASACLIMA48 CasaClima in Brasile

50 Come leggere il certifi cato energetico CasaClima

54 Costruire il futuro

58 Agenzia News

60 CasaClima Nature

76 CasaClima risponde

ATTUALITÀ23 Prima CasaClima in classe A

in Emilia Romagna

24 Il villaggio del futuro

30 Il 1° edifi cio commerciale ad emissioni zero

34 La casa SOFIE in legno trentino

66 La Provincia di Udine sceglie la classe “A”

70 Conclusione secondo master CasaClima a Bolzano

SERIE72 Una sfi da per la cura

degli anziani

78 Il sistema isolamento a cappotto

Periodicotrimestrale

6RISANARE OGGI, UN INVESTIMENTO PER IL FUTUROIn un territorio densamente edifi cato come quello italiano il più alto potenziale di risparmio energetico non risiede nelle nuove costruzioni, dati i volumi ridotti che si costruiscono ogni anno, ma nel patrimonio edilizio esistente.

IL 1° EDIFICIO COMMERCIALE AD EMISSIONI ZEROL’obiettivo di una sede destinata ad ospitare persone e prodotti, ma soprattutto l’idea “naturale” intrinseca nella fi losofi a dell’azienda Naturalia-BAU, è stato centrato appieno.

24IL VILLAGGIO DEL FUTUROAlta effi cienza energetica e sostenibilità ambientale sono le parole d’ordine del nuovo complesso residenziale “Villaggio del futuro” alla periferia di Bergamo, certifi cato CasaClima A.

30

Page 5: KlimaHaus CasaClima

5KlimaHaus | CasaClima 01/2009

... nessuno ci salverà dalla domanda: perché siete rimasti a guardare? Cosa diremo ai no-stri fi gli? Di certo oggi nessuno può nascon-dersi dietro la scusa, “ma io non sapevo”. Noi sappiamo che il processo di riscaldamento del pianeta galoppa, ma preghiamo l’Unione Euro-pea di prorogare i nostri impegni e se questo non funziona, chiediamo almeno una sfi lza di deroghe.Noi sappiamo che il nostro sistema fi nanziario ed economico orientato solo alla massimizza-zione dei profi tti, porterà inevitabilmente ad un crash globale. Noi sappiamo che in questo secolo la questione cruciale ha sempre a che fare con l’energia. L’energia è il fondamento della vita e la garanzia per il benessere. Noi sappiamo che le riserve di petrolio e di metano si stanno esaurendo lentamente ma inevitabil-mente. Ciononostante perdiamo tempo in ope-razioni di facciata ben sapendo che una febbre non se ne va facendo annusare per un attimo l’aspirina al paziente. Noi sappiamo di aver bi-sogno di una rivoluzione globale sia sui modi con cui noi produciamo energia, sia su come noi la utilizziamo. Sono svariate le possibilità per dare avvio ad un’era che abbia futuro. La legge fi nanziaria statale con gli incentivi per i risanamenti energetici è un grande passo nella giusta direzione, perché questo provvedimen-to fi scale combatte il cambiamento climatico, incentiva la crescita economica e crea fonti di lavoro. Solo nel 2007 e 2008, attraverso i ri-sanamenti energetici incentivati, in Italia so-no state risparmiate 500.000 megawattora di energia. All’atmosfera si sono così risparmiate 70.000 tonnellate di CO2. L’energia ed il clima richiedono un’azione tempestiva e soprattutto concreta. Da questo non si scappa, per questo non serve mettere la testa nella sabbia. Il futu-ro non aspetta.

Norbert Lantschner

Norbert Lantschner

38 Rekord, Rovereto

40 Finstral, Renon

41 Hella, Bolzano

42 Röfi x, Parcines

43 Rubner Porte, Chienes

44 Maico, San Leonardo i. P.

45 Eurotherm, Appiano

Possiamo nascondere la testa nella sabbia ma …

60CASACLIMA

NATURENella costruzione di un

edifi cio, la scelta dei mate-riali da impiegare non è solo determinante ai fi ni dell’effi -cienza energetica, ma incide

in modo signifi cativo anche sul nostro benessere, sulla

nostra salute e sulla qualità dell’ambiente che ci circonda.

78IL SISTEMA ISOLAMENTO A CAPPOTTOCome recita un antico proverbio “il diavolo si nasconde sempre nei dettagli”. Questo vale anche per un sistema di isolamento a cappotto: solo una corretta progettazione ed esecuzione dei dettagli ne assicura la qualità e la durata nel tempo.

L’EMOZIONE DI COSTRUIRE“Io cerco la semplicità, purifi cata dall’inutile, colma di speranza e quiete spirituale. La mia arte è un tentativo di abbandonare l’ambito dell’intelletto per affrontare quello dei sentimenti e delle emozioni”. T. S.

46 Hoval, Grassobbio

61 Monier/Wierer, Chienes

62 Haas Hoco Italia, Ora

64 Faliselli, Costa Volpino

69 Baufritz, Erkheim D

74 Spf Group, Frugarolo

SERVIZI | PR

PORTRAIT85 L’emozione di costruire

85

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6 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Un patrimonio, quello italiano, costituito per quanto riguarda il settore residenziale per

almeno i 2/3 da abitazioni costruite prima della legge 373 del 1976 sul contenimento dei consu-mi energetici, quindi caratterizzato da elevati consumi per la climatizzazione: le problemati-che relative alla protezione termica sia invernale che estiva erano allora completamente trascu-rate. Anche l’edilizia costruita successivamente a tale periodo presenta nel complesso standard

In un territorio densamente edifi cato come quello italiano il più alto potenziale di risparmio

energetico non risiede nelle nuove costruzioni, dati i volumi ridotti che

si costruiscono ogni anno, ma nel patrimonio edilizio esistente.

Risanare oggi, un investime

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7KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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energetici molto bassi, tanto da collocare l’Italia ai primi posti fra i Paesi Europei per consumo energetico specifi co per unità di superfi cie e Gra-di Giorno.La mancanza o spessori insuffi cienti di isolamen-to termico e l’approvvigionamento quasi esclusivo da fonti energetiche fossili rende tali edifi ci non più sostenibili, né dal punto di vista economico, per gli alti costi di gestione, né dal punto di vista

ambientale, per le elevate emissioni di CO2. Per questo sono da auspicare ed incentivare interventi sull’esistente fi nalizzati al miglioramento dell’ef-fi cienza energetica. Grazie alle tecnologie attual-mente disponibili sono possibili riduzioni consi-stenti del fabbisogno energetico con risparmi fi no ad oltre l’80% rispetto alla situazione ante operam: un risparmio signifi cativo di energia che si traduce in primo luogo in un risparmio economico per pro-prietari e inquilini grazie alla riduzione dei costi della bolletta. Un fabbisogno energetico ridotto risulterà inoltre rilevante anche per il contenimento delle emissioni di gas clima-alteranti e per il risparmio di risor-se non rinnovabili ed ad alto impatto ambientale. Se si opta per fonti rinnovabili è inoltre sempre garantita una sicurezza nell’approvvigionamento di energia: ci si rende così indipendenti dai paesi produttori di petrolio e dalle continue fl uttuazio-ni del prezzo del carburante, destinato a portarsi inevitabilmente su livelli sempre più elevati data la sempre più pressante domanda di energia e l’ine-vitabile esaurimento delle materie fossili. Risanare energeticamente un edifi cio consente contemporaneamente di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazio e di comfort. Grazie all’isolamento termico dell’involucro sarà possibile godere di temperatu-re superfi ciali interne più elevate e gradevoli e sarà meglio preservata anche la materia costruttiva.

Investire nell’effi cienza energetica è sempre vantaggioso

Chi opta per un risanamento energetico del pro-prio edifi cio ne trarrà dunque giovamento sotto molti punti di vista, non ultimo l’aumento del va-lore dell’immobile: tale valore sarà infatti sempre più determinato dai costi energetici necessari per la gestione dell’edifi cio. In questo senso anche l’in-troduzione dell’obbligatorietà del certifi cato ener-getico, ossia di un documento in grado di attestare in modo obiettivo ed indipendente la qualità ener-getica di un immobile, risulta un ulteriore incenti-vo per il perseguimento di una maggior effi cienza nel costruito. A sfavore del risanamento dei vecchi edifi ci si ar-gomenta spesso che gli interventi sono troppo di-spendiosi ed economicamente non convenienti. In realtà non si considera il fatto che l’aumento dei costi dell’energia non può essere frenato: questo fa sì che, per quasi tutti gli interventi di risanamen-to energetico, l’investimento sia ammortizzabile in relativamente pochi anni grazie al risparmio concreto sui costi delle bollette. L’investimento nel risanamento energetico è inoltre reso più agevole dagli incentivi attualmente disponibili sia a livello nazionale sia a livello locale. In ogni caso ulteriori

nto per il futuroEdifi cio Schneider a lavori conclusi, certifi cato in classe A

Prima dell'intervento

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8 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Epoca di costruzione n. di abitazioni %Prima del 1919 3.893.567 14,3%

Dal 1919 al 1945 2.704.969 9,9%

Dal 1946 al 1961 4.333.882 15,9%

Dal 1962 al 1971 5.707.383 21%

Dal 1982 al 1981 5.142.940 18,8%

Dal 1982 al 1991 3.32.794 12,2%

Dopo il 1991 2.161.345 7,9%

TOTALE 27.268.880 100%

Fonte: dati ISTAT 14° Censimento Generale della Popolazione e della Abitazioni 2001

sforzi andranno compiuti per incentivare politiche di risanamento delle preesistenze a costo zero in modo da consentire a chiunque, indipendente-mente dalle proprie disponibilità fi nanziarie, di in-traprendere la strada verso una maggior effi cienza energetica ( vedi articolo Fattor pag. 36).

Come avvicinarsi in modo corretto al risanamento energetico?

L’obiettivo da perseguire è di elaborare per l’edifi -cio in questione un concetto di risanamento ener-getico su misura: ogni edifi cio ha infatti un suo carattere ed una sua storia che vanno rispettati. Per questo è opportuno appoggiarsi ad un tecnico competente, che accompagni il committente attra-verso tutto il processo di risanamento.Una corretta consulenza deve cominciare con l’analisi dell’edifi cio: questa serve per defi nire gli interventi necessari e stabilire i passi da fare. At-traverso un sopralluogo sarà possibile focalizzare i punti critici e particolari dell’edifi cio in questione. Verranno presi in considerazione ed analizzati tutti gli elementi costruttivi, come le pareti perimetrali (esterne), il tetto, il solaio verso lo scantinato o con-tro terra, ma anche l’impianto di riscaldamento. In base ai dati raccolti saranno calcolati il fabbisogno termico per il riscaldamento, da confrontare con i

consumi reali, ed il fabbisogno di energia primaria dell’esistente.Sulla base di questa analisi e tenendo conto delle aspettative del committente si fi sseranno gli obiet-tivi del risanamento e si potrà redigere un elenco dei provvedimenti da realizzare, compresi anche eventuali lavori di ristrutturazione. Per ogni prov-vedimento andranno chiariti anche i relativi ri-sparmi energetici ottenibili. Se possibile è sempre consigliabile un intervento di risanamento globale rispetto ad interventi parziali diluiti nel tempo in quanto:

• i provvedimenti che riguardano l’involucro e gli impianti possono essere meglio armoniz-zati con maggiori potenzialità di risparmio;

• viene minimizzato il rischio di danni alla co-struzione a seguito ad esempio di sostituzione delle fi nestre senza aver prima isolato le pa-reti esterne;

• si possono maggiormente razionalizzare le spese di investimento in quanto si hanno più sinergie: ad esempio non è necessario monta-re più volte i ponteggi.

D’altra parte spesso un risanamento a più tappe consente di diluire le spese di investimento. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta, il progettista stabilirà i passi da seguire per raggiungere gli obbiettivi di risanamento prefi ssati ed andrà a formulare diver-se alternative con relativi costi. In questa fase la consulenza tecnica è particolarmente importante perchè aiuta ad orientarsi nella scelta dei metodi costruttivi, della tipologia di materiali da impiega-re o di impianti da installare.Una volta deciso quale strada seguire, il progettista potrà sviluppare un progetto esecutivo dettagliato. Si potrà così fare una stima più precisa dei costi dell’intervento e predisporre un capitolato sulla base del quale richiedere le offerte alle diverse ditte. Un alto grado di defi nizione del capitolato consente di effettuare un confronto oggettivo fra offerte diverse e facilitare così al committente la scelta delle ditte esecutrici. Conferiti gli incarichi alle diverse ditte esecutrici, si potrà dare il via ai

Tetto esistente con coibentazione in lana di vetro degradata Rifacimento dell’isolamento termico

Page 9: KlimaHaus CasaClima

9KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Quando la facciata di un edificio deve affrontare tutte le intemperie, i pannelli HPL resistenti agli agenti atmosferici rappresentano la giusta scelta. Ahrntaler abbina questa caratteristica di resistenza ad una lavorazione d’avanguardia e di qualità eccellente. Materiali pregiati, un’ampia gamma e dettagli raffinati garantiscono soluzioni flessibili e individuali per ogni esigenza. Che si tratti di facciate, balconi o staccionate: grazie ad un servizio professionale com-pleto, dalla consulenza fino al montaggio, Ahrntaler è il partner competente per architetti e costruttori.

Consumi medi di energia nella conduzione di una casa80% Riscaldamento

10% Acqua calda sanitaria

2,6% TV/PC/piccoli apparecchi (inclusa pompa di calore 8%)

2% Cucinare/pulire

1,7% Refrigerare/congelare

1,7% Lavare/asciugare

1% Illuminazione

1% Stand-by

lavori. È fondamentale che questi vengano seguiti attentamente da un direttore dei lavori che con-trolli scrupolosamente tutte le fasi costruttive in modo che il risultato fi nale del risanamento corri-sponda alle previsioni.L’esecuzione dei lavori deve essere accompagnata da misure di controllo della qualità come, fra al-tre, il Blower-Door-Test (test di tenuta all’aria). In parallelo rispetto a quanto sopra descritto potrà essere richiesta la certifi cazione energetica Casa-

Clima; l’Agenzia CasaClima seguirà e controllerà tutto il processo ed a lavori correttamente ultimati rilascerà il certifi cato energetico e l’eventuale tar-ghetta da apporre sull’edifi cio in oggetto.

Il risanamento dell’involucro

Qualsiasi intervento fi nalizzato al miglioramento dell’effi cienza energetica dell’esistente, per essere effi cace, dovrà riguardare sia l’involucro che l’im-piantistica installata.In un edifi cio non risanato le perdite maggiori so-no quelle per trasmissione attraverso tutti gli ele-menti non coibentati che delimitano l’involucro: pareti perimetrali, tetto o ultimo solaio e solaio verso scantinato o contro terra. Le fi nestre ed i ponti termici costituiscono dei punti particolar-mente deboli. Un risanamento energetico eseguito a regola d’arte deve essere fi nalizzato in primo luogo a ridurre al minimo queste perdite, appli-cando un isolamento termico il più possibile privo di interruzioni all’intero involucro, possibilmente sul lato esterno, e mettendo in opera serramenti di alta qualità ed a tenuta all’aria. Una maggior

Radiatore esistente prima della sostituzione Posa del riscaldamento a pavimento

Page 10: KlimaHaus CasaClima

progetto CasaClima

La natura è patrimonio inviolabile; preservare l’ambiente è un imperativo.

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11KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Confronto fra valori U [W/m2K] dell’esistente – valori minimi previsti dalla Finanziaria 2008

Valore U Ed. esistenti

Valore U sec. lg. fi nanziaria 2008 (zona climatica F) fi no al 31.12.2009

Spessore di materiale iso-lante necessario (λ=0,035 W/mK)

Isolante neces-sario (λ=0,040 W/mK)

Valori U CasaClima B

Spessore di materiale iso-lante necessario (λ=0,035 W/mK)

Spessore di materiale iso-lante necessario (λ=0,040 W/mK)

Pareti esterne Muratura 25 cm λ-0,50 W/mK

0,60-2,40 W/m2K 0,33 W/m2K ca. 8 cm ca. 10 cm 0,15-0,25 W/m2K 12-22 cm 14-24 cm

TettoIsolamento fra traviIsolamento sopra travi

0,70-1,80 W/m2K 0,29 W/m2K ca. 12 cmca. 10 cm

ca. 14 cmca. 12 cm

0,15-0,25 W/m2K 16-30 cm14-24 cm

18-35 cm14-25 cm

Solaio vs. scantinato 0,50-1,70 W/m2K 0,32 W/m2K ca. 10 cm ca. 10 cm 0,25-0,35 W/m2K 8-12 cm 10-14 cm

Finestre: valore Uw 2,50-4,60 W/m2K 2,0 W/m2K _< 1,5 W/m2K

tenuta all’aria dell’involucro consente una riduzio-ne delle perdite per ventilazione, con vantaggi per il bilancio energetico dell’edifi cio, ma allo stesso tempo impone un comportamento più attento da parte degli utenti: per raggiungere il ricambio mi-nimo igienicamente necessario, anche per legge, bisognerebbe infatti ricambiare completamente l’aria dell’ambiente ogni due ore aprendo le fi ne-stre. Pensare che questo avvenga, se si considera-

no le abitudini abitative attuali, è poco realistico. Le conseguenze sono un aumento incontrollato dell’umidità interna e della concentrazione di CO2 con conseguente abbassamento del livello di comfort e la possibilità di danni da condensa se l’umidità arriva a contatto con superfi ci fredde, ad esempio in corrispondenza di ponti termici non risolti. Per questo in edifi ci risanati ed ancor più in edifi ci risanati con isolamento interno è oppor-tuno installare un impianto di ventilazione mecca-nica per lo smaltimento regolare dell’umidità in eccesso, meglio se abbinato con un recuperatore di calore: quest’ultimo trasferirà parte del calore contenuto nell’aria esausta in uscita all’aria fresca in ingresso. Si riduce così ulteriormente il fabbiso-gno di energia per riscaldamento. L’obiettivo di un risanamento dovrebbe tendere al raggiungimento di un fabbisogno energetico per riscaldamento inferiore ai 50 kWh/m², ossia dello standard CasaClima B.

Edifi cio Ex-Post CasaClima Oro

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Page 12: KlimaHaus CasaClima

12 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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L’ammodernamento degli impianti

La riduzione del fabbisogno termico ottenuta grazie al risanamento energetico dell’involucro permette di poter agire anche nel campo dell’impiantistica secondo principi di elevata effi cienza e sostenibilità, con conseguenti bassi consumi ed una corrispon-dente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera. Un ridotto fabbisogno per riscaldamento permette ad esempio di:

• installare caldaie con potenza ridotta, quindi più piccole ed effi cienti,che necessitano di spa-zi ridotti per il deposito del carburante;

• sostituire le caldaie esistenti con caldaie a bio-massa anche in edifi ci in cui precedentemente ciò non era possibile per motivi di spazio;

• optare per sistemi di emissione a bassa tem-peratura: in questo modo si può migliorare il rendimento di caldaie a gas e gasolio ma an-che inserire il solare termico come ausilio per il riscaldamento oppure utilizzare una pompa di calore.

Un carico termico ridotto amplia la scelta delle fonti energetiche, fra le molteplici a disposizione per la produzione di calore. Chi ancor oggi si orienta verso petrolio o gas sceglie probabilmente la fonte ener-getica meno adatta, non solo in considerazione dei costi economici, ma anche del bilancio ecologico. L’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili come la biomassa, la geotermia, l’energia solare o il calore immagazzinato nell’acqua rappresentano invece una valida alternativa alle fonti tradizionali.

La sostituzione della caldaia è sempre vantaggiosa in caso di risanamento dell’involucro in quanto le vecchie caldaie sono generalmente sovradimensio-nate rispetto ai ridotti carichi termici di un edifi cio risanato termicamente e quindi presentano uno scarso rendimento, in particolare nel funzionamen-to a carichi parziali, ossia quando le temperature esterne non sono molto basse e non si richiede il massimo della prestazione. La sostituzione della vecchia caldaia con una nuova ad alta effi cienza può comportare un miglioramento dei rendimenti anche nell’ordine del 25-30 %. La sostituzione della caldaia dovrebbe in ogni caso essere prevista circa ogni 15 anni. Fra le molteplici possibilità offerte dal mercato vanno sicuramente privilegiate le moderne caldaie a biomassa (a pellets, trucioli o legna), le caldaie a condensazione a gas o gasolio, le caldaie a bassa temperatura o l’allacciamento ad un impian-to di teleriscaldamento. In caso di fabbisogno di calore ridotto, almeno stan-dard CasaClima B, può essere vantaggioso l’impie-go di una pompa di calore abbinata ad un sistema di distribuzione del calore a bassa temperatura a pavimento o a parete.Nel momento in cui si decide di ammodernare l’im-pianto di riscaldamento è infatti necessario rife-rirsi non alla sola caldaia ma a tutto il sistema nel suo complesso ossia anche alle modalità di distri-buzione, regolazione ed accumulo del calore pro-dotto dal generatore. La sostituzione di un vecchio impianto a radiatori con uno a bassa temperatura oltre ad essere sempre vantaggioso è sempre neces-sario in abbinamento con sistemi di riscaldamento con pompa di calore o nel caso di riscaldamento con integrazione solare. Importante per l’effi cienza dell’impianto di riscaldamento è anche un corretto bilanciamento idraulico del sistema.L’intervento sull’impiantistica di un edifi cio è una buona occasione per ripensare anche il sistema di produzione dell’acqua calda, dato che in molti edi-fi ci questa viene ancora prodotta in maniera decen-tralizzata, spesso mediante boiler elettrico. Per que-sto in caso di risanamento è sempre meglio optare per un sistema centralizzato di produzione dell’ac-

qua calda mediante il sistema di riscaldamento principale e possibilmente con l’integrazione

anche di un impianto solare, sempre che l’orientamento delle superfi ci del tetto lo

consenta. L’installazione di un impianto solare termico permette in un edifi cio

unifamiliare o bifamiliare di copri-re circa il 70% del fabbisogno di

acqua calda sanitaria in ma-niera completamente gratu-

ita ed ecologica.

12 KlimaHaus | CasasaaCaCaCCCClCClCClaCCClaCCCCCCClCCCCClClCCCCClCCClCCCCCC immmmmamaaamim 0 01001011 0000000 00001110111100100 0000 /2//2/200//2/2/2/222/222///////// 090999999999999090999999999990999999990990999099900999

con pompa di calore ocon integrazione solare.dell’impianto di riscaldabilanciamento idraulicoL’intervento sull’impianbuona occasione per ripproduzione dell’acqua cfi ci questa viene ancora tralizzata, spesso mediasto in caso di risanamenpep r un sistema centraliz

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Nuovo manuale CasaClima sul risanamento energetico

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La residenza, che con i suoi tre livelli occupa la porzione centrale di un immobile a doppia

schiera, è stata trasformata su progetto dello studio Ecospazi di S. Bonifacio (VR) senza com-promettere o snaturare il luogo in cui è inserita. Per la committenza era infatti importante poter percepire la presenza del passato ma allo stesso tempo poterlo reinterpretare, anche per l’assen-za di caratteristiche architettoniche di rilievo. Tra i desiderata espressi compariva la necessi-tà di un luogo familiare ma al contempo anche di rappresentanza per l’attività del proprieta-rio il quale, commerciando in marmi di pregio, desiderava poter ospitare gli amici-clienti in un ambiente ove importante risultasse la presenza della pietra e dei marmi. È stata quindi partico-

larmente curata la scelta dei materia-li delle fi niture, per le quali sono stati impiegati alcuni marmi veronesi usati in passato ed ora particolarmente rari, quali il gialletto di Verona.

Spazialità verticale

Il progetto, che doveva prevedere spa-zi abitabili per almeno cinque persone, con un soggiorno ed una cucina oltre

ad una stanza comune, è stato sviluppato attorno all’elemento verticale costituito dal vuoto del vano scale che collega i tre piani. I tre livelli sono stati concepiti come unico spazio abitativo e non come piani isolati e separati, sia da un punto di vista distributivo-funzionale sia per quanto riguarda gli aspetti termo-climatici. L’aver capovolto il senso di percorrenza della scala rispetto alla situazione esistente e l’averla lasciata a vista ha conferito allo spazio un senso di apertura verso i piani superiori ed ha consentito una maggiore interrelazione fra i diversi livelli.

Riqualifi cazione in classe La prima targhetta CasaClima in

Provincia di Verona ha premiato una residenza in località Chievo, che

grazie alla riqualifi cazione energetica ha potuto ridurre il fabbisogno

termico per riscaldamento dagli oltre 200 kWh/m² anno della situazione

prima dell’intervento ai 46 kWh/m² anno attuali.

Lo spazio orizzontale, ridotto e costretto anche dalla presenza del muro di spina centrale, è stato sviluppato in verticale, il soggiorno è stato allar-gato al massimo e prosegue, non solo idealmente, lungo la scala fi no al piano superiore ove è pre-sente il bagno riservato agli ospiti, un piccolo vano impreziosito dalla presenza del marmo di Carra-ra “calacatta” posato a macchia aperta. Il locale attiguo al bagno possiede delle caratteristiche di spazio pubblico, ed invita a proseguire verso l’ulti-mo piano ove è situata una zona dal carattere più familiare.Il vano scale è un elemento fondamentale anche nella gestione climatica dell’ambiente, poiché, fungendo da camino di ventilazione, è in grado di garantire lo scambio d’aria in senso verticale, soprattutto in regime estivo. Un’aerazione natu-rale che sarebbe stato diffi cile ottenere altrimenti dal momento che tutte le fi nestre sono posizionate sulla parete Sud e sul tetto, essendo la residenza circondata sugli altri tre lati da immobili.

Il riuso abitativo del sottotetto

La necessità di fornire una comoda abitabilità per cinque persone ha portato a considerare fi n dall’inizio l’utilizzo abitativo del sottotetto mansar-dato. Rendere climaticamente confortevoli i locali abitati al di sotto del manto di copertura ha richie-sto una particolare attenzione. L’isolamento ter-

L'edifi cio prima dell'interventoClasse energetica: CasaClima B

Committente: sig. Leone Bindi

Progetto architettonico e direzione lavori: Arch. Carlo Di Pillo, S.Bonifacio (VR)

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mico è stato scelto valutando sia il comportamento estivo che quello invernale. La coibentazione della copertura, posizionata sopra le travi, è costitui-ta da un pacchetto di 12 cm di fi bra di legno con densità 45 kg/m³, completato da pannelli di 2 cm di spessore con densità di 230 kg/m³, tutti posati sfalsati. La scelta di utilizzare la fi bra di legno è derivata dalla necessità di aumentare la capacità termica del tetto e conseguentemente lo sfasamen-to in regime estivo. Per garantire l’impermeabilità all’aria è stato steso un telo antivento traspirante, mentre al di sotto delle travi, prima della posa, è stato posizionato un nastro autoespandente al fi ne di contenere eventuali fessure dovute ai movimenti degli intonaci. La posa dei lucernari del tetto è sta-ta eseguita risvoltando il telo antivento e fi ssandolo poi con nastro butilico.

Il risanamento energetico dell’involucro

L’isolamento delle superfi ci verticali è stato effet-tuato in modi differente sulle diverse facciate: sulla piccola porzione di parete a Nord è stato applicato un cappotto in polistirene espanso e grafi te, men-tre sul lato Sud si è intervenuti con un intonaco termoisolante premiscelato in polistirolo espanso al 90% e legante idraulico al 10%.

La scelta è ricaduta su un materiale applicabile a pompa sia per la facilità di posa, sia per la pos-sibilità di superare la mancanza di complanari-tà della superfi cie. Una scelta che ha permesso inoltre di risolvere il problema causato dall’alli-neamento dei marmi delle fi nestre, marmi dallo spessore importante, i quali per essere corretta-mente posizionati e garantire un corretto risulta-to estetico necessitavano di un prodotto plastico e adattabile. Inoltre la presenza del materiale all’interno dell’elenco dei Materiali Coibenti Am-missibili per l’ottenimento del contributo edito dall’Uffi cio Risparmio Energetico della Provincia Autonoma di Bolzano ha giocato un ruolo chiave nella fase di scelta.I serramenti in legno con caratteristiche termiche Uw = 1,35 W/m²K, sono stati posati direttamen-te dalla ditta produttrice. Per le cornici in marmo delle fi nestre è stato predisposto un pacchetto iso-lante in polistirene estruso ad alta densità sul qua-le posare il blocco. Al fi ne di garantire la staticità degli elementi in marmo egizio a sbalzo, è stato necessario provvedere all’ancoraggio delle basi mediante delle barre fi lettate in acciaio inox fi s-sate con resine epossidiche. L’acciaio inox è stato scelto sia perché più sicuro rispetto alla possibile corrosione del metallo, sia per la minore condutti-vità del materiale.

B a due passi da Verona

L'edifi cio a lavori conclusi

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La coibentazione della pavimentazione del primo solaio è avvenuta mediante l’applicazione di 21 cm di soluzione di perlite espansa in un unico getto.

Una nuova impiantistica

L’impianto di riscaldamento dell’edifi cio è costitui-to da un impianto idro-termosanitario concaldaia a condensazione alimentata a gas. Si è op-tato per una soluzione tradizionale con semplici radiatori in acciaio in quanto non vi era la pos-sibilità di intervenire inserendo pannelli radianti nelle strutture verticali od orizzontali, a causa di problemi distributivi e di natura amministrativa legati all’altezza degli ambienti. Ciononostante i radiatori sono stati dimensionati per divenire dei pannelli radianti esterni, essendo alimentati da fl uido vettore a circa 30° C di temperatura. Tutte le tubazioni verso l’esterno sono state coibentate mediante l’impiego di lana di roccia.

Le ragioni di una scelta

La volontà di aderire al protocollo “CasaClima” è emersa a seguito di una serie di considerazioni che hanno portato alla conclusione che il rispetto del protocollo avrebbe garantito la qualità globa-le dell’immobile. In particolare, le quattro ragioni fondamentali che hanno portato ad aderire al pro-tocollo “CasaClima” sono state:

• il risparmio generato dal minor consumo di carburante;

• il minor inquinamento dell’ambiente;• il maggior comfort termico all’interno

dell’immobile;• la rivalutazione economica dell’immobile.

Nella fase di valutazione è stato seguito un per-corso nel quale alla committenza sono stati pro-spettati i differenti “scenari futuri” a seconda delle diverse scelte percorribili.

Trattandosi di un intervento di recupero, le inco-gnite tecniche e di conseguenza fi nanziarie erano notevoli. Per questo, in collaborazione con il dott. Giuliano Zusi di Ecospazi, è stato sviluppato un modello di analisi fi nanziaria utile a verifi care in sede preventiva il valore e la redditività dell’inve-stimento. Questo modello ha preso in considera-zione numerosi variabili, tra cui infl azione e varie ipotesi sull’aumento del prezzo degli idrocarburi. Il modello ha evidenziato come il punto di rientro dell’investimento aggiuntivo necessario per rag-giungere lo standard CasaClima B avvenga in soli 8 anni, generando un cash-fl ow superiore ad altri investimenti “sicuri” come ad esempio i titoli di stato.Un investimento, quello nella riqualifi cazione energetica, che si ripaga dunque in breve tempo grazie ai benefi ci ottenibili, sia in termini di mag-gior comfort abitativo che in termini fi nanziari, senza dimenticare l’incremento di valore che un immobile riqualifi cato e certifi cato acquisisce sul mercato.

Isolamento della parete fra le unità abitative

Isolamento del tetto

Interno piano mansardato

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La duplice sfi da che ha impegnato i progettisti, gli architetti Bruno ed Enrico Pedri di Salorno

ed i tecnici dell’IPES è stata, da un lato, quella di inserire nuove funzioni senza intaccare il carat-tere dell’esistente e dell’intorno, dall’altra, quella di garantire ai nuovi utenti condizioni di comfort adeguati ed uno standard di effi cienza energetica pari a quello delle nuove abitazioni costruite negli ultimi anni in Alto Adige. Un obiettivo di qualità da perseguire con i più bassi costi possibili, dato il limitato budget a disposizione. La decisione di accompagnare il recupero dell’antico stabile con un risanamento energetico in grado di far rien-trare l’edifi cio in classe CasaClima B nasce infatti a progetto di ristrutturazione già concluso ed ap-paltato: a fronte del signifi cativo ribasso proposto dalla ditta aggiudicatrice, l’Amministrazione Co-munale di Magrè decise di investire i fondi così risparmiati nell’incremento dell’effi cienza energe-tica dell’edifi cio.

Il nuovo cuore sociale della comunità

L’edifi cio, adibito nei secoli a stalla e fi enile, appar-teneva ad un ampio complesso circondato da recinto fortifi cato risalente al XVII secolo e di proprietà di una delle famiglie nobili del luogo che lo cedette in seguito al Comune di Magrè. L’edifi cio era caratte-

Da fi enile a CasaClima BNel centro storico di Magrè un antico

edifi cio rurale, composto da stalla e fi enile, è stato trasformato in un centro

civico con alloggi sociali e residenze protette per anziani. “Casa Anna”,

inaugurata nell’ottobre 2006, ha potuto fregiarsi per prima, nell’ambito degli edifi ci sottoposti a vincolo di tutela,

della prestigiosa targhetta CasaClima.

rizzato da un piano terra con soffi tti voltati ad uso stalla ed un vasto primo piano ad uso fi enile. L’intervento di recupero ha previsto la conservazione degli spazi voltati del piano terra e la loro trasforma-zione in spazi pubblici a disposizione della comunità: accanto all’ingresso , collocato nell’antico passaggio che divideva originariamente l’edifi cio, sono stati ri-cavati un ambulatorio infermieristico, un consultorio materno e familiare, un centro diurno per anziani e le cantine a servizio degli alloggi. Lo spazio del fi e-nile al piano superiore è stato suddiviso mediante un nuovo solaio in due piani che ospitano ciascuno due alloggi di edilizia sociale e due residenze protette per anziani per un totale di otto appartamenti. Gli spazi di distribuzione centrali mettono in relazione le diverse utenze facilitando così le relazioni inter-personali.

Risanare energeticamente nel rispetto dei vincoli

Il vincolo di tutela imposto dalle Soprintendenza alle Belle Arti, che prevedeva per l’edifi cio la conserva-zione ed il recupero degli intonaci esterni esisten-ti, non ha consentito un intervento di risanamento dell’involucro di tipo tradizionale, ossia con un siste-ma di isolamento a cappotto esterno. Per questo si è optato per un isolamento termico sul lato interno delle strutture, una soluzione sicuramente più im-pegnativa, che ha richiesto una progettazione molto attenta dei singoli dettagli per poter meglio risolvere le questioni legate ai ponti termici. Il limite di spesa imposto dalla committenza ha determinato la scelta del materiale isolante da utilizzare: dopo aver atten-tamente valutato i costi di un isolamento termico con fi bra di legno e sughero, i progettisti hanno optato per un prodotto più economico come il polistirene. Tutte le superfi ci disperdenti dell’involucro sono sta-te quindi isolate termicamente sul lato interno utiliz-zando pannelli di polistirene estruso, con spessori compresi fra gli 8 ed i 18 cm a seconda dell’elemento costruttivo. È stato così possibile raggiungere valori

Isolamento termico in corrispondenza dell’estradosso degli avvoltiRisoluzione cordolo perimetrale

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di trasmittanza termica compresi fra i 0,19 W/m²K ed i 0,30 W/m²K. L’isolamento termico dell’intero involucro e l’utilizzo di serramenti in legno con vetri termoisolanti a due strati basso-emissivi ha consen-tito di raggiungere un fabbisogno specifi co per riscal-damento di 49 kWh/m²a, quindi la classe energetica CasaClima B. In questo modo si sono potute limitare le spese di riscaldamento, una voce che pesa molto sui bilanci di gestione di qualunque struttura, ma an-cora di più quando, come in questo caso, ospita spazi destinati ad accogliere persone anziane.

Isolamento interno e risoluzione dei ponti termici

L’isolamento dell’involucro all’interno è un compro-messo accettabile nel caso si debbano mantenere inalterati i caratteri degli edifi ci storici; in ogni caso è una misura cui ricorrere solo quando non vi siano altre soluzioni perchè comporta comunque sempre rischi e diffi coltà se non si adottano opportuni ac-corgimenti. È infatti diffi cile, spesso impossibile, eli-minare i ponti termici, che anzi rischiano di venire accentuati ed inoltre resta sempre alto il rischio di condensa sull’interfaccia fra l’isolante e la struttura cui è applicato. Per ovviare a queste problematiche, nell’intervento a “Casa Anna” si sono studiate soluzioni specifi che. In particolare, per risolvere il ponte termico che si sarebbe venuto ad originare nel contatto fra solaio intermedio e pareti esterne, si è scelto un ancoraggio puntuale del solaio al cordolo perimetrale mediante delle putrelle in acciaio posate ogni 2 metri circa. Fra solaio e cordolo, per tutto il perimetro, è stato inseri-to, prima del getto, uno strato di isolamento termico in lastre di polistirene estruso da 6 cm in continuità con l’isolamento delle murature perimetrali. Queste ultime, nei due piani superiori, sono state rivestite con un doppio strato di polistirene da 6 cm, comple-tato da una barriera al vapore, per evitare possibili fenomeni di condensa interstiziale, e da una contro-parete in doppia lastra di cartongesso su orditura metallica. Le lastre di isolante sono state posate sfal-sando i giunti. Le pareti perimetrali al piano terra sono state rivestite con un doppio strato di pannelli in polistirene estruso da 6 cm e una controparete in laterizio da 8 cm. Per ridurre il ponte termico in cor-rispondenza dell’attacco fra solaio voltato e muratu-

ra perimetrale, prima di gettare la cappa armata del primo solaio è stato inserito lungo tutte le murature perimetrali, sull’estradosso delle volte, uno strato continuo di isolamento con spessore di 6 cm.I serramenti in legno sono stati inseriti nello stesso piano dell’isolante, con l’ausilio di falsi telai aggan-ciati con delle zanche alle murature sul lato interno. Per le tapparelle avvolgibili sono stati scelti cassonet-ti isolati verso l’interno. Le partizioni interne sono state realizzate con un sistema costruttivo a secco in cartongesso ed isolamento acustico in interca-pedine in lana di roccia termicamente separate dall’involucro esterno. Il tetto esistente è stato sostituito da un tetto in legno ventilato isolato sia sopra che tra le travi e chiuso verso l’interno da un controsoffi tto in cartongesso.

Il controllo in cantiere come garanzia dei risultati

Grazie al controllo costante in can-tiere sia da parte dei progettisti che dei tecnici dell’IPES e dell’Uffi cio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano, si è assicurata la corretta esecuzione dei dettagli da parte della ditta esecu-trice, che per la prima volta si confrontava con un intervento di risanamento di questo tipo. Si è così potuto realizzare un involucro termico continuo dove i punti deboli sono stati minimizzati. Dopo due anni dalla consegna degli alloggi agli assegna-tari i risultati sono positivi sia per quanto riguarda il contenimento dei costi energetici, sia per quanto riguarda il benessere abitativo, a dimostrazione che interventi fi nalizzati al miglioramento dell’effi -cienza energetica sono possibili con buoni risultati anche su edifi ci posti sotto tutela e con budget li-mitati. “La soddisfazione delle persone che abitano ‘Casa Anna’” afferma l’architetto Bruno Pedri “è lo stimolo più effi cace per continuare ad agire sul costruito ed in particolare sugli edifi ci storici se-condo lo standard CasaClima. Solo in questo modo il patrimonio esistente non sarà più considerato di serie B e potrà competere alla pari con le nuove costruzioni, sia in termini di benessere abitativo che di consumi energetici e non ultimo in termini di valore degli immobili”.

Classe energetica: CasaClima B

Committente: Comune di Magrè

Progetto architettonico ed energetico, direzione lavori:Architetti Bruno ed Enrico Pedri, Salorno (BZ); colla-boratore Arch. Ing. Bruno Gotter I.P.E.S. – W.O.B.I.

Realizzazione: Impresa costruzioni Zanotelli, Cembra (TN)

Edifi cio dopo l’intervento Isolamento interno delle pareti esterne

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Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quasi il 90% del patrimonio edilizio italiano

(più o meno 13,5 milioni di edifi ci) ha un fabbi-sogno energetico di circa 220-250 kWh/m² anno, ovvero consumi di 25 litri di gasolio per m². Una quantità pazzesca di energia dissipata; il vero “buco nero” del sistema energetico nazionale. Se si vuole incidere veramente sui consumi energe-tici bisogna quindi pensare di ridurre innanzitutto i consumi termici delle preesistenze architettoniche. Il problema non è certamente tecnico (come fare a risanarle?) anche se l’accademia italiana pochissi-mo si occupa di queste cose, al contrario di quello che avviene oltralpe. Il problema è economico (co-me fi nanziare gli interventi?).

La situazione dell’esistente

La caratteristica dell’edifi cio-tipo che abbisogna di un recupero di effi cienza energetica e che percen-tualmente rappresenta la maggiore quantità di cu-batura e di consumo è il condominio con decine di alloggi, costruito negli anni del boom economico e per tutti i successivi 35 anni. Questa tipologia edili-zia è caratterizzata da una proprietà frammentata economicamente, socialmente ed anagrafi camente (quindi con aspettative di vita e prospettive assai diverse), per la quale qualsiasi intervento che ne-cessita di un accordo su spese che hanno tempi di ammortamento di almeno 7-10 anni risulta presso-ché impossibile.

Gli incentivi per la riqualifi cazione

Nel panorama europeo le strade da percorrere sono tradizionalmente tre:

• incentivazione/detassazione delle ESCO (Ener-gy Service Company) e delle relative attività di contracting, ovvero la promozione di società private che si offrono di risanare gli edifi ci a loro totale o parziale spesa in cambio dei van-taggi economici per un certo numero di anni

Obbiettivo 2018: risanare le In Alto Adige, nel Voralberg o a Friburgo

possiamo più o meno affermare che il problema dell’effi cienza energetica

nella nuova edilizia è un problema risolto del tutto o quasi. Ma come si dice,

il problema è un altro, ovvero i consumi delle preesistenze.

derivati dalla conquistata effi cienza energetica dell’edifi cio;

• estensione della possibilità da parte delle ESCO di produrre Titoli di Effi cienza Energetica (detti “Certifi cati Bianchi” in Italia) da vendere alle società erogatrici di energia che sono obbligate a conseguirli;

• incentivi fi scali; l’Italia con la Finanziaria 2007 ha ideato un ottimo congegno fi scale (sgravi IRPEF del 55%).

Tutto questo riguarda competenze dello Stato e ha il difetto di non essere per tutti. Puoi offrire tutti gli sgravi IRPEF che vuoi ma per una pensionata di 80 anni spendere 8.000 euro per la sua quota di cap-potto termico con un tempo d’ammortamento di 8 anni è sempre troppo.E per quanto riguarda le ESCO, in Italia, nonostante i miglioramenti apportati nel 2007 al sistema dei Certifi cati Bianchi (innalzamento degli obbiettivi di risparmio portati a 6 milioni di tep e ridimensiona-mento del ruolo delle lampadine a basso consumo che avevano da sole coperto la prima emissione dei certifi cati) di fatto rimarranno fuori mercato. Le so-cietà che erogano energia continuano ad ottenere rimborsi di 100 euro per tep conseguita, che non vengono corrisposti al contrario alle ESCO.

Nuovi strumenti per nuovi problemi

L’obbiettivo deve perciò essere uno: fi nanziare a costo zero questi risanamenti, perché se così non fosse le preesistenze sono destinate a rimanere i “colabrodo” energetici che sono.Ma i Comuni e gli enti locali in generale, in tutto questo non possono proprio farci nulla?Certo non con gli strumenti normativi tradizionali: ICI irrilevante ora più che mai; contributi in con-to capitale ormai fuori dalla portata dei bilanci di chiunque; normative impositive impossibili anche solo da pensare perché di fatto scaricherebbero l’onere fi nanziario totalmente sui privati. E allora? L’unica soluzione è inventarsi strumenti nuovi di zecca per combattere problemi nuovi di zecca.La proposta: consentire l’innalzamento di un pia-no (o la costruzione di una quota determinata di cubatura) da immettere sul mercato a fronte del totale reinvestimento di quanto introitato a favore del risanamento energetico dell’edifi cio interessa-to. Si attiverebbero rapidamente forze economi-che nuove; imprese edili, cooperative di artigiani, società con nuove specializzazioni, che in questo senso troveranno le formule più convenienti di contracting da proporre ai singoli condomini.

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Potrebbero nascere soluzioni esteticamente assai accattivanti e, nei casi dei brutti edifi ci anni ’60, certamente migliorative e sostitutive di tanti inter-venti che in Italia invece le varie normative locali hanno consentito sui sottotetti.Il vantaggio sarebbe molteplice:

• si darebbe una risposta alla richiesta di nuovi alloggi a prezzi più contenuti (il costo del ter-reno incide in maniera praticamente discre-zionale);

• si ridurrebbero i costi energetici nell’ambito più energivoro delle attività umane;

• non si consumerebbe suolo e verde pur poten-do potenzialmente costruire migliaia di nuovi alloggi;

• si svilupperebbero tecniche costruttive a sec-co, adatte alle sopraelevazioni, a minor impat-to energetico rispetto a quelle tradizionali;

• i risanamenti sarebbero a costo zero per i proprietari della preesistenza che si ritrove-rebbero oltretutto a suddividere le spese di condominio su più unità;

• si assicurerebbe lavoro agli operatori del settore edile per una generazione, cioè a chi lavora veramente, tagliando fuori chi invece vive girando solo denaro e speculando sulla rendita fondiaria;

• si avvantaggerebbero i Comuni, che vedreb-bero attratti nuovi residenti senza grossi oneri di nuova infrastrutturazione.

Ma soprattutto si garantirebbe un risparmio a tanti e per sempre (700-800 euro/anno per famiglia di spese di riscaldamento in meno) contro il tradi-zionale guadagno una tantum e per pochi che ha sempre caratterizzato il mercato edilizio.

Un sogno possibile

Un sogno? No. I conti tornano perfettamente e lo dimostra una tesi scritta dall’arch. Silvia Barde-schi, neo diplomata al master CasaClima di Bolza-no con relatore il redattore di questo articolo.

La simulazione è stata fatta su 5 edifi ci di 20-30-40 unità abitative degli anni ‘50-‘60-‘70 in un co-mune non favorevole (per i bassi va-lori immobiliari – 2.900-3.000 euro/m²), Buccinasco, in provincia di Mi-lano. Gli interventi ipotizzavano di portare in classe B oggetti edilizi da una classe di partenza G o F. Nella tabella sottostante i risultati: a fronte di interventi radicali di risanamento (cappotto, fi nestre, caldaia, tetto) che oscillavano tra gli 0,8 e i 2,6 milioni di euro (compresa la sopraelevazione), il risanamento risultava autofi nanziato in toto 3 volte su 5 e in due casi, cioè quando il rapporto superfi cie disper-dente/sedime era maggiore di 6, qua-si totalmente autofi nanziato. Va da sé che, in caso di valori immobiliari solo un po’ più alti, l’autofi nanziamento dell’intervento si estenderebbe a rapporti ben più elevati di 6, in pratica a quasi tutti gli edifi ci.L’obiezione che arriva sempre: e gli edifi ci storici? Il credito di cubatura (perché di questo si tratta) è spendibile anche per essi, assumendo altre forme di cui ci si potrà occupare in successivi articoli. Ma ricordiamoci due cose: gli edifi ci storici rappresen-tano per l’Italia non più del 6-7% del patrimonio immobiliare totale. Un intervento mirato a ridurre i costi energetici deve puntare al grosso dello spre-co. E percentualmente, gli edifi ci storici rappre-sentano una minoranza poco signifi cativa.Parlando di “normazione urbanistica creativa” ri-cordo un illustre precedente storico. Jules-Harduin Mansart nel ‘700 alzò Parigi di due piani per dare su ordine del re una risposta alla tensione abitativa che affl iggeva la città. Nacque qualcosa che prima non c’era: la mansarda.E per problemi nuovi come i cambiamenti climati-ci e la crisi energetica bisogna inventarsi davvero strumenti tecnici, urbanistici, normativi diversi perché quelli tradizionali non bastano più.

Edifi cio di 30 anni Edifi cio A Edifi cio B Edifi cio C (fi ttizio) Edifi cio D

Sedime ca. 900 m2 ca. 400 m2 ca. 280 m2 ca. 380 m2 ca. 200 m2

Sup. disperdente ca. 5.400 m2 ca. 2.400 m2 ca. 1.500 m2 ca. 2.400 m2 ca. 1.650 m2

Rapporto Superf. disperdente area sedime

6 6 5,36 6,32 8,25

Costo intervento 2.676.143 € 1.100.000 € 883.000 € 1.148.000 € 783.000 €

Ricavo vendita 2.783.887 € 1.137.000 € 885.000 € 1.090.000 € 676.000 €

Utile 107.745 € 37.000 € 2.000 € -58.000 € -107.000 €

AUTORE

Arch. Stefano Fattor, docente a.c. al Poli-tecnico di Torino e al master CasaClima, relatore nei corsi dell’Agenzia Casa-Clima. Tra il 2000 e il 2005 assessore nel Comune di Bolzano

preesistenze a costo zero

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1ª CasaClima in

L’edifi cio residenziale a tre piani, sito in Miran-dola (MO), ospita 4 unità abitative e sarebbe

stato realizzato con tecniche costruttive tradi-zionali in latero-cemento, se al progetto iniziale non fosse stata apportata una variante, avente lo scopo di ridurre al minimo l’impatto ambien-tale della costruzione e di limitarne i consumi energetici. La committenza, l’impresa VAM Spa – Edilizia Sostenibile di Mirandola, ha così af-fi dato la progettazione e la realizzazione della struttura in legno alla Damiani Legnami – part-ner CasaClima – sulla base del progetto architet-tonico elaborato dall’architetto Stefano Delli di Bologna.

Un investimento progettuale che garantisce risparmio energetico e rispetto dell’ambiente

Il fabbricato è stato così concepito per garantire il rispetto dei principi sanciti dal progetto altoatesino Casa-Clima, emblema di costruzioni energeticamente effi cienti ed a basso impatto ambientale. Per la realizzazione della struttura in

È stata certifi cata la prima CasaClima in classe A nella Regione Emilia

Romagna. L’edifi cio è stato realizzato con struttura in legno e l’impiego di

materiali e componenti ecologici.

legno e per l’isolamento sono stati infatti adottati criteri progettuali e metodologia costruttiva che ottimizzano le prestazioni dell’edifi cio; inoltre per struttura e fi niture sono stati impiegati materiali e componenti ecologici.Per conseguire la certifi cazione Casa Clima in clas-se A (indice di consumo energetico inferiore ai 30 kWh/m²a) e la certifi cazione energetica ai sensi del D.Lgs. 311/2007 sono state adottate soluzioni sia a livello costruttivo sia a livello impiantistico tali da consentire l’ottimizzazione delle prestazioni dell’in-tero edifi cio; rispetto agli altri fabbricati apparte-nenti alla medesima lottizzazione, sono stati per questo modifi cati assetto distributivo, involucro ed impianti.Le zone giorno sono state collocate a sud per ricava-re il massimo vantaggio dall’irraggiamento solare in stagione invernale; sono stati realizzati loggiati che attenuano l’azione dei venti invernali e scher-mano le abitazioni dalle radiazioni solari in estate; sono state ridotte le dimensioni delle fi nestre espo-ste a nord, zona soggetta a maggiore dispersione termica. Per i locali del sottotetto, collegati alle zone giorno delle singole unità abitative situate al secon-do piano, sono stati realizzati abbaini, progettati in maniera tale da fungere da canale di ventilazione e contemporaneamente da ricettori di luce naturale e di radiazioni solari in inverno. Nell’edifi cio è stato inoltre installato un impianto di ventilazione mecca-nica, che ricicla con effi cienza il calore immettendo aria di rinnovo in soggiorni e camere, e recuperan-do l’aria viziata da bagni e cucine.

Un involucro edilizio che ottimizza risorse e prestazioni

Al fi ne di ottimizzare le prestazioni dell’edifi cio, ol-tre all’impiego del legno per la struttura portante di pareti, solai e copertura, è stato realizzato un isola-mento termico in pannelli di fi bra di legno. L’involu-cro edilizio così prodotto riduce al minimo il rischio

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Il sistema costruttivo in legno

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classe A in Emilia Romagna

di ponti termici; l’involucro garantisce un coeffi cien-te di trasmittanza termica inferiore ai 0,25 W/m²K ed un’effi cace tenuta all’aria. Il solaio contro-terra è stato opportunamente isolato dal terreno con l’im-piego di un vespaio aerato e con una coibentazione costituita da caldana in calce, sughero granulare e pannelli in sughero. Gli infi ssi esterni sono stati realizzati in legno e con vetri tripli basso-emissivi per garantire una trasmittanza termica complessiva inferiore a 1,3 W/m²K e l’abbattimento dell’inquina-mento acustico proveniente dall’esterno.

Riscaldare e raffreddare risparmiando energia

Per l’impianto di riscaldamento e raffrescamento è stato previsto un sistema di emissione di tipo radian-te. Per il riscaldamento è stato installato un gene-ratore modulante a condensazione alimentato a gas metano; il generatore centralizzato, che offre una po-tenza termica pari a 30 kW, permette di conteggiare i singoli consumi delle unità abitative. Al medesimo generatore è affi data la produzione d’acqua calda nella stagione invernale; nel corso delle altre stagioni l’acqua sarà invece prevalentemente riscaldata con fonti energetiche rinnovabili, quali il sole, attraverso una batteria di pannelli solari posti sulla facciata sud dell’edifi cio. L’impianto realizzato consentirà di ri-durre i consumi di combustibile fossile e di contenere di conseguenza le emissioni di CO2.Una serie di pannelli fotovoltaici “grid connected”, installati in copertura con esposizione a sud, per-mettono di ridurre i consumi di energia elettrica, immettendo nella rete generale l’energia elettrica dagli stessi generata; la quantità di energia immes-sa nella rete generale, quantifi cata da un apposito contatore, è prevalentemente destinata all’illumina-zione delle parti comuni dell’edifi cio: atrio, scale, aree esterne etc.

Bandire sperperi e rischi ai danni della salute

Il rischio di esposizione ai campi elettromagnetici all’interno dell’edifi cio è stato arginato con l’impie-go, nella realizzazione dell’impianto elettrico, di ca-vi elettrici e scatole schermati e di disgiuntori nelle zone notte: questi sospendono la tensione presente nel circuito elettrico in assenza di assorbimento di corrente, in altre parole quando non si utilizza più la corrente elettrica. Il sistema installato per-mette in tal modo di risparmiare anche energia, poiché previene consumi derivati da correnti disperse. Per ottenere valori di resistenza elettrica bassi è stata prevista la messa a terra sia dell’impianto elettrico sia di tutti gli elementi metallici presenti nell’edifi cio.I consumi idrici sono contenuti grazie all’utilizzo di dispositivi che regolano il fl usso (regolatori di pressione, cassette di scarico differenziato per i WC, dispositi-vi frangigetto per rubinetterie) e grazie ad un sistema di ricircolo dell’acqua calda. È stato inoltre adottato un siste-ma che recupera le acque meteoriche, provenien-ti dalla copertura dell’edifi cio, e le acque grigie, in uscita da lavabi, docce, vasche, bidet, lavatrici; queste ultime acque sono riutilizzate a scopo non potabile, tramite rete duale di distribuzione, per le cassette di scarico dei WC. Le acque meteoriche sono invece utilizzate per i garage, per l’irrigazio-ne del verde comune e per la pulizia di cortili e passaggi comuni. Per la pavimentazione di tutte le aree carrabili, dei parcheggi e dei percorsi pe-donali sono infi ne stati impiegati materiali per-meabili, che drenano rapidamente e in maniera funzionale le acque piovane e ne favoriscono la naturale re-immissione nel sottosuolo.

Il certifi cato CasaClima

Grazie al ridotto fabbisogno energetico per riscal-damento raggiunto, la costruzione ha potuto otte-nere la certifi cazione CasaClima in classe A. Il cer-tifi cato energetico CasaClima e la relativa targhetta sono stati consegnati alla committenza dal diretto-re dell’Agenzia CasaClima Norbert Lantschner, in occasione del convegno “Anticipiamo il futuro: co-struire benessere risparmiando energia”, tenutosi a settembre 2008 a San Felice sul Panaro.

Classe energetica: CasaClima A

Committente: VAM Spa – Edilizia Sostenibile, Mirandola (MO)

Progetto architettonico: Arch. Stefano Delli, Bologna

Progetto e realizzazione strutture in legno: Damiani Legnami Spa, Bressanone (BZ)

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Il villaggio del futuroAlta effi cienza energetica e

sostenibilità ambientale sono le parole d’ordine del nuovo complesso

residenziale “Villaggio del futuro” alla periferia di Bergamo,

certifi cato CasaClima A.

Gli edifi ci, costituiti da due blocchi composti ognuno da quattro unità aggregate, sono cer-

tifi cati in classe A grazie ad un fabbisogno ener-getico per riscaldamento che non raggiunge i 30 kWh/m²a. Oltre all’adozione del protocollo Ce-ned, obbligatorio in Lombardia, il progetto del-lo studio Gritti Architetti ha voluto confrontarsi anche con il protocollo CasaClima. Un’adesione volontaria che ha consentito un miglior svolgi-mento dei lavori, la verifi ca costante del progetto ed il tempestivo intervento nel caso di migliorie apportate in corso d’opera, con notevoli risultati rispetto alle garanzie di qualità del prodotto edi-lizio per l’utente fi nale.Il progetto è stato inoltre impostato seguendo i più avanzati protocolli ambientali: Itaca, LEED ed e3 per le costruzioni a secco. La ricerca progettuale non ha riguardato solo le tematiche propriamente costruttive (involucro ed impianti), ma anche gli aspetti più propriamente ambientali: mobilità so-stenibile, progetto degli spazi pubblici, diritto al sole, recupero delle acque meteoriche, uso di fonti rinnovabili (sia per la produzione di acqua calda che di elettricità), ciclo di vita dei materiali in pro-spettiva di una eventuale e futura dismissione del complesso, logistica di cantiere.

Tecniche costruttive a bassa energia incorporata

Le tecniche costruttive infl uiscono direttamente sul contenuto energetico dell’edifi cio in tutte le sue fasi di vita: dalla fase costruttiva, alla fase ma-nutentiva, fi no all’esaurimento dei suoi contenuti d’uso. La fase costruttiva avrà minore incidenza energetica se si utilizzano modalità costruttive che minimizzano il peso e la quantità di materiali uti-lizzati. Se la costruzione impiega minor forza la-voro rispetto ad un edifi cio tradizionale, si otterrà una diminuzione dell’energia spesa e dell’energia contenuta nell’edifi cio. Per aumentare la facilità di manutenzione, di modifi cazione interna, di ag-giornamento impiantistico, andranno privilegiate

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le tecniche che semplifi cano lo smontaggio e la sostituzione con un basso dispendio energetico. Al termine della vita utile dell’edifi co dovrà essere possibile lo smontaggio delle sue componenti con un input energetico ridotto ed il riciclo di tutti i materiali in esso presenti.Per attuare questa serie di politiche costruttive, tutti gli edifi ci adottano nella parte fuori terra un meccanismo costruttivo leggero che è del tipo struttura/rivestimento (S/R) con elementi stratifi -cati assemblati tramite connessioni non perma-nenti. Questa tecnica si basa sulla separazione fra la struttura e gli altri elementi tecnici (involucro, partizioni orizzontali e verticali, impiantistica). La progettazione di questi ultimi risulta da un attento assemblaggio di strati specializzati per raggiun-gere i livelli di performance desiderata. Il sistema adotta nello specifi co una struttura portante in ac-ciaio su cui sono appoggiati i solai prefabbricati in lamiera grecata con un getto collaborante in calcestruzzo, al di sopra del quale è montato un pavimento a secco. Le pareti esterne si compongo-no di circa 20 cm di materiale isolante composto da fi bra di legno e fi bre minerali a diversa densi-tà. La fi nitura esterna è in intonaco su pannello in polistirolo espanso e lastra di cemento rinforzato. Internamente la fi nitura è in gesso su pannelli in cartongesso.

Questa tecnica comporta indubbi vantaggi am-bientali che si possono così riassumere:

• leggerezza delle soluzioni tecniche dal mo-mento che la massa si concentra solo dove serve (strutture), il resto della costruzione vie-ne alleggerito, con rifl essi positivi dal punto di vista strutturale e del risparmio delle risorse;

• componibilità del processo costruttivo attraverso l’accostamento di materiali spe-cializzati funzionalmente e di spessore ade-guato orientati alle massime prestazioni in termini di comfort abitativo (termico, acu-stico);

• rapidità di assemblaggio, con sistema prevalentemen-te a secco, dei componenti con un indubbio risparmio sia sulla manodopera in cantiere, sia sull’energia incorporata dell’edifi cio;

• riciclabilità delle diverse componenti e reversibili-tà del processo costruttivo grazie alla possibilità di operare il disassemblaggio dell’edifi cio separando di nuovo i diversi materiali impiegati.

Classe energetica: CasaClima A

Progetto architettonico: Arch. Gianpaolo Gritti, Arch. Andrea Gritti, Arch. Pietro Gritti, Bergamo

Progetto strutturale: Ing. Valter Andreoli, Bagnatica (Bg)

Progetto idro-termo sanitario ed elettrico: Silvestri Associati, Dalmine (Bg)

Progetto domotico: Isi2, Bergamo

Realizzazione: Andreoli Costruzioni, Bagnatica (BG)

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Dal punto di vista del comfort termico, l’utilizzo di spessori di isolamento consistenti consente di in-nalzare la temperatura media superfi ciale delle pa-reti e quindi di raggiungere condizioni di migliore comfort termico a parità di temperatura dell’aria; ovvero, a parità di comfort, di ridurre leggermen-te la temperatura interna e quindi risparmiare sui costi di esercizio. La tenuta dell’involucro è stata verifi cata in sito tramite il Blower Door Test su due unità a campione, la verifi ca è stata effettuata tramite termocamera e fumo freddo per rilevare eventuali difetti di tenuta.Il comfort acustico è garantito dalla successione di strati con abbattimenti acustici differenti. Le chiu-sure verticali assolvono pienamente ai requisiti della normativa e la prova di calpestio si è rivelata particolarmente effi ciente.

Ottimizzazione dei guadagni solari in inverno ed ombreggiamento estivo

Il sistema di aperture si caratterizza per le ridotte dimensioni dei fronti rivolti a Nord e per le mag-giori aperture di quelli rivolti a Sud. I fronti me-ridionali sono caratterizzati da aggetti che con-sentono la completa schermatura passiva delle vetrate in fase estiva e il guadagno solare diretto in fase invernale. Lungo i fronti Sud-Est e Sud-

Ovest sono state realizzate delle serre solari che accumulano calore nel periodo invernale per ce-derlo in forma gratuita all’alloggio e che possono essere schermate nel periodo estivo per evitare il surriscaldamento degli ambienti interni.Il controllo dell’illuminamento e dell’abbaglia-mento è stato considerato un fattore determi-nante per garantire all’utente le sensazioni di benessere fi sico e psicologico. Il controllo della

Il fronte sud est visto da sud

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luce è affi dato ad un sistema schermante che permette la regolazione puntuale dell’apporto lu-minoso. Le aperture sono disposte in modo tale che chi frequenta la casa possa sempre traguar-dare il paesaggio su entrambi i fronti aperti. In entrambi i blocchi edilizi i soggiorni sono orien-tati verso spazi verdi: i giardini privati in pri-mo piano, il parco e la campagna coltivata sullo sfondo.

Impianti innovativi ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili

Gli impianti sono collocati esclusivamente nelle intercapedini delle pareti e dei controsoffi tti, per permettere una miglior accesso alla rete impian-tistica e garantire il controllo evolutivo del sistema impiantistico.

La pensilina fotovoltaica a copertura dei posti auto

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I due blocchi edilizi utilizzano un impianto termi-co centralizzato con due sottostazioni solari (una per blocco edilizio) che sfruttano quasi 70 m² di collettori solari termici e circa 6000 litri di acqua di accumulo termico, destinati in fase invernale ad integrare il riscaldamento. Ogni casa adotta un impianto di ventilazione meccanica controllata con dispositivo di recupero del calore e controllo del comfort termico ed igrometrico. Su una pensilina che ospita i parcheggi di super-fi cie del complesso è stato predisposto un impian-to fotovoltaico da 6 kW di potenza di picco che alimenta le utenze elettriche comuni (macchine di ventilazione, illuminazione notturna e pompe). Anche i singoli tetti sono predisposti per ospitare fi no a 6 kW di potenza di picco per ogni casa, garantendo così la possibilità di avere 3 kW di potenza di picco per appartamento.Tutte le abitazioni hanno in dotazione piastre ad induzione con blocco a 3 kW: oltre ad essere un

sistema più sicuro ed effi ciente rispetto a quello tradizionale a gas, si permette il funzionamento ottimale dell’impianto di ventilazione meccanica.Un’unità è stata progettata interamente con un si-stema domotico (domus divus) che permette un’ot-timizzazione del controllo clima (interfacciandosi con il sistema d’allarme), dei carichi elettrici (scon-nessione dei carichi al raggiungimento dei 4,5 kW e riconnessione automatica) e si interfaccia in mo-do “intelligente” con una centralina meteo (con sensori luce, pioggia, vento e temperatura) che permette alla casa di reagire a seconda delle con-dizioni climatiche, senza la presenza dell’utente. Il monitoraggio nel tempo delle abitazioni porterà al confronto delle prestazioni tra le unità con impian-to tradizionale e quella con impianto domotico.Il recupero dell’acqua piovana coinvolge comples-sivamente 50.000 litri da destinare all’irrigazione dei giardini privati ed alle aree di uso pubblico.

Nuove tecniche per edifi ci più effi cienti ed a costi contenuti

Questo progetto con tecnica S/R (struttura /rivesti-mento) non risulterà probabilmente soddisfacente né a chi crede fermamente nella bioedilizia, né a chi crede fermamente nelle tecniche tradiziona-li. Tuttavia è convinzione dei progettisti che una ricerca sulle potenzialità delle diverse tecniche costruttive sia necessaria: solo in questo modo è possibile perseguire meglio l’obiettivo fi nale di un’edilizia a basso consumo e sostenibile, ossia il minore utilizzo possibile di energia per gestire la casa e l’abbattimento dell’energia incorporata nell’edifi cio.Solo la sperimentazione di tecniche diverse da-rà la possibilità di realizzare un miglior prodotto edilizio, a costi ragionevoli, che non potrà che essere una miscela tra le diverse tecniche costrut-tive.

Struttura portante in acciaio

Parete perimetrale

Intonaco

Polistirene espanso densità 25 kg/ m³ 4 cm

Lastra in cemento rinforzato 1,25 cm

Barriera al vapore in polietilene

Pannello in fi bra di legno densità densità 140 kg/ m³ 6 cm

Pannello in lana di roccia densità 40 kg/ m³ 10 cm

Pannello in fi bre minerali densità 40 kg/ m³ 4 cm

Pannello in cartongesso 1,25 cm

Barriera al vapore in alluminio

Finitura con pannello in cartongesso 1,25 cm

Stratigrafi a parete esterna

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Il risultato è un edifi cio “CasaClima Oro” costru-ito con materiali naturali a basso impatto am-

bientale e le cui emissioni di CO2 durante l’arco dell’anno sono pari a zero.

Un progetto sostenibile, un futuro possibile

Il progetto architettonico, affi dato all’architetto Dietmar Dejori di Bolzano, è basato sulla ricerca

Il 1° edifi cio commerciale ad emissioni zero

di materiali e tecnologie atte all’abbattimento dei consumi e della CO2 emessa.Per questo la scelta è ricaduta su una struttura di legno che permette un consumo energetico alla fonte molto basso. Questo, chiaramente, in con-seguenza dell’uso di una massa edifi cata minore rispetto all’edilizia tradizionale pesante. Conside-rando l’intero ciclo di vita dell’edifi cio risultano importanti anche le modalità di smaltimento dei materiali usati per la costruzione: nel caso della Naturalia-BAU, questi sono quasi tutti interamente riciclabili o riutilizzabili. L’edifi cio è composto da tre piani per un totale di 750 m². Al piano terra si trova la zona espositiva con la segreteria, al primo piano gli uffi ci ed al secondo una sala conferenze per 35 posti, affacciata su un ampio tetto a verde pensile, copertura del sottostante magazzino. Il tutto relazionato e completato da un ampio atrio a

L’obiettivo di una sede destinata ad ospitare persone e prodotti, ma

soprattutto l’idea “naturale” intrinseca nella fi losofi a dell’azienda

Naturalia-BAU, è stato centrato appieno.

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tutta altezza che collega l’edifi cio verticalmente e relaziona le varie attività.

Il concetto energetico della sede Naturalia-BAU

I concetti base che consentono il raggiungimento di uno standard “CasaClima Oro” e zero emissioni sono una tecnologia che sfrutta al meglio il calore terrestre e l’energia fornita dal sole, una determi-nazione precisa del fabbisogno termico ed energe-tico ed un involucro dall’elevata performance. La ventilazione controllata ed un sistema di riscalda-mento e raffrescamento ad alte prestazioni chiu-dono il cerchio.

1° passo: ottimo isolamento termico

È questo il passo più importante. L’involucro edi-lizio con struttura a telaio di legno raggiunge dei livelli di trasmittanza termica U molto bassi. Le pa-reti esterne isolate con 26 cm di coibente naturale raggiungono un valore U di 0,13 W/m²K mentre la copertura, isolata con 33 cm di fi bra di legno, ha una trasmittanza termica U di 0,11 W/m²K, senza tener conto del tetto verde che aiuta a mantenere elevate le prestazioni ambientali. Molti pensano che raggiungere dei livelli di prestazione dell’invo-lucro così elevati sia molto oneroso: in realtà l’in-cidenza in percentuale sui costi totali dell’opera è molto bassa, si può affermare che sia la meno in-cidente. Solo il 2,4% del costo complessivo è infatti da attribuire all’isolamento. I serramenti, vista la notevole quantità di superfi ci fi nestrate, hanno in-ciso invece con un 9,7%.

2° passo: la ventilazione controllata

Il secondo passo, dopo l’isolamento dell’involucro, è la riduzione delle perdite per ventilazione. L’edifi cio ha una superfi cie netta utilizzata di 735 m² ed un volume riscaldato di 2350 m³: per la ventilazione, ossia per il ricambio d’aria, è stata fatta un’analisi critica rispetto ai volumi d’aria da ricambiare op-tando per impianto ridotto che ricambi solo il ne-cessario e non tutto il volume riscaldato. Il sistema di ventilazione funziona a servizio del primo pia-no, dove si trovano gli uffi ci, e del secondo, dove è collocata la sala conferenze. Il volume calcolato per il ricambio d’aria, con la conseguente scelta della macchina, è di 1200 m³, poiché la necessità di ricambiare costantemente l’aria al piano terra destinata a sala esposizioni, è del tutto superfl ua, come superfl uo è il ricambio costante nella sala conferenze. La previsione di utilizzo della sala, che può ospitare 35 persone, è di una o due volte al mese; sicuramente l’uso non sarà prolungato oltre le tre ore consecutive. Per questo, nei giorni in cui

è necessario, le serrande poste all’interno delle tubazioni permetteranno lo scambio ventilativo tra il primo ed il secondo piano. Questo piccolo calcolo, fi nalizzato al rispar-mio, ha permesso di agire solo sul necessa-rio, eliminando gli sprechi sia nel materiale sia nell’impianto. Dopo una prima analisi, che aveva portato alla scelta di una pompa di calore che ricambiava 2800 m³ e di uno scambiatore adiabatico con recupero del 90% del calore in uscita, è stata scelta una macchina più piccola, da 1200 m³ di por-tata volumetrica, con uno scambiatore di calore a fl usso incrociato il cui recupero è sempre del 90%.

3° passo: l’approvvigionamento energetico tramite un impianto geotermico

L’impianto geotermico sfrutta quattro sonde pro-fonde 100 metri a circuito chiuso. La temperatura dell’acqua scambiata con il terreno è di circa 13 °C costanti durante tutto l’arco dell’anno. La potenza termica richiesta per il riscaldamento invernale è di 35 kW mentre nel periodo estivo è di 30 kW; l’indice energetico invernale è di 7,44 kWh/m² an-

Tetto piano

Trasmittanza terrmica U: 0,10 W/m2KSfasamento termperatura: oltre 30 ore

Giardino pensile

Manto impermeabile in poliolefi nePannello in fi bra di legno densità 240 kg/m³ 35 mm

Pannello in fi bra di legno ad alta resistenza a compressione densità 180 kg/m³ 160 mmPannello OSB 15mmPannello in fi bra di legno morbido densità 50 kg/m³ 140 mmTelo sottomanto

Solaio in legno a tavole impilate

Classe energetica: CasaClima Oro +

Indice termico: 8 kW h/m2a

Indice di CO2: -3 kg CO2 /m

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Committente: Naturalia-BAU s.r.l.

Progetto architettonico: Arch. Dietmar Dejori

La parete ventilata esterna in legno

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no che nel protocollo CasaClima indica la classe ORO. Il COP medio della pompa di calore geoter-mica è di 3,8 mentre in raffrescamento è di 4,2. I consumi di energia elettrica necessari alla pompa di calore, compresi i picchi di energia ausiliaria, sono di 14100 kWh elettrici/anno. Gli impianti tecnici hanno un’incidenza nel costo complessivo della costruzione più alta rispetto all’isolamento. Per quanto riguarda l’impiantistica è infatti neces-sario investire circa il 14,8% dei costi totali così divisibili: il 12,8% (di cui 4,2 per le sonde geoter-miche e il vano tecnico necessario) per la pompa di calore e tutti gli impianti di distribuzione ed il 2% per la macchina per la ventilazione controllata. La progettazione, architettonica ed impiantistica, con un 11,8%.

4° passo: l’impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico è parte integrante dell’edi-fi cio a zero emissioni, senza il quale non sarebbe possibile ottenere l’energia elettrica necessaria a coprire il fabbisogno dell’edifi cio. Il calcolo dell’im-pianto è stato effettuato sulla base del fabbisogno

per illuminazione, per il funzionamento della pom-pa di calore e per tutte le apparecchiature elettri-che in dotazione. L’energia elettrica per l’illumina-zione è calcolata in 6250 kWh el che sommata a quella per le postazioni di lavoro, di 3700 kWh el, risulta pari a 9950 kWh el. L’energia necessaria per la climatizzazione è di 1500 kWh el in periodo invernale, 4500 kWh el in periodo estivo e 4000 kWh el per gli ausiliari per un totale di 10000 kWh el per anno. Ne consegue che sono necessari 25 kWp da coprire con una superfi cie di 192 m² di pannelli fotovoltaici.Il calcolo è stato eseguito con un margine abba-stanza ampio e, dopo successive modifi che, legate agli orari di lavoro e all’uso effettivo dell’edifi cio, è stato deciso di installare una potenza di 20 kWp ta-li da coprire il fabbisogno effettivo e con ogni pro-babilità anche suffi ciente a coprire parte del fabbi-sogno della vicina costruzione. In questo modo si è ottenuto anche un vantaggio economico legato al conto energia che prevede un trattamento diverso per impianti inferiori o uguali ai 20 kW, non consi-derati come produttori di energia. L’orientamento dell’impianto posto sul tetto piano dell’edifi cio è orientato esattamente a sud con inclinazione di circa 30° rispetto all’orizzonte, così da ottenere il massimo irraggiamento possibile. È stato calcolato che il risparmio di CO2 è dell’ordine dei 0,3-0,4 kg per ogni kWh prodotto tramite fotovoltaico. In un edifi cio della medesima entità con impianto tradizionale a gas avremmo 9800 kg/anno di CO2 riducibili del 37% a 6200 kg/anno con l’impianto geotermico ed infi ne del 100% quindi a zero con l’installazione dell’impianto fotovoltaico.Questo edifi cio è il primo edifi cio commerciale in Italia totalmente autosuffi ciente a livello energetico e ad emissioni zero. Inoltre, grazie ad una scelta di materiali naturali per la costruzione, può essere classifi cato come “CasaClima Oro +”.

Parete esterna

Trasmittanza terrmica U: 0,14 W/m2KSfasamento termperatura: oltre 18,2 ore

1. Intonaco fi ne in argilla 5 mm2. Intonaco di fondo in argilla

30 mm3. Pannello portaintonaco in fi bra

di legno mineralizzata 35 mm4. Pannello OSB 15 mm5. Pannello in fi bra di legno

morbida densità 50 kg/m³ 160 mm

6. Tavolato incrociato 24 mm7. Pannello in fi bra di legno

densità 140 kg/m³ 100 mm8. Telo antivento traspirante9. Listello per ventilazione10. Rivestimento in legno

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

I moduli fotovoltaici in copertura Posa dell’isolamento termico del tetto piano

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Costi di riscaldamento – un tema perennemente scottante.

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Un anno importante il 2007 per le costruzioni in legno a pannelli di tavole incollate incro-

ciate (cross-lam)! Due in particolare le date da ricordare: il 6 marzo ed il 23 ottobre. Nel primo caso un edifi cio di tre piani (superfi cie in pianta di circa 50 m2) è stato sottoposto ad una prova di incendio reale negli spazi esterni dei laboratori del BRI -Building Research Institute- di Tsukuba, in Giappone.Nel secondo caso un edifi cio in legno di sette piani (superfi cie in pianta di circa 100 m2) è stato sot-toposto a prova sismica reale nel laboratorio di Miki-Kobe del NIED -National Institute for Earth science and Disaster prevention- in Giappone.Il tutto è avvenuto nell’ambito del programma di ricerca denominato SOFIE (Sistema cOstruttivo FIEmme), fi nanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, con lo scopo di valorizzare il legno del Trentino attraverso il suo uso in edilizia e condot-to dal Consiglio Nazionale delle Ricerche attraver-so l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle

La casa SOFIE in legno trentino

Le prove sperimentali condotte dal CNR-IVALSA contribuiscono a migliorare la percezione del legno

come materiale da costruzione per l’edilizia residenziale ecosostenibile.

specie arboree, IVALSA, diretto dal prof. Ing. Ario Ceccotti, con sede in San Michele all’Adige.La resistenza ai terremoti ed al fuoco ha sempre rappresentato un punto delicato nella percezione che l’utente fi nale ha della costruzione a struttura portante di legno.Anche non a torto: nel 1995, il 17 gennaio, un de-vastante terremoto, di magnitudo 7,2 gradi della scala Richter, con un picco di accelerazione del terreno alla base degli edifi ci pari a 0,82 volte l’accelerazione di gravità (il terremoto del Friuli del 1976 raggiunse “solo” i 0,35g), colpì la citta-dina di Kobe in Giappone, provocando la morte di 6600 persone di cui 6000 perirono in case di legno. Nel 1906, dopo il terremoto del 18 aprile, un incendio di vaste proporzioni colpì la città di San Francisco in California. L’incendio ebbe fa-cile esca nelle case, tutte di legno (ancor oggi il 90% dell’edilizia residenziale in Nord America è realizzato in legno).

Ricerca ed innovazione

Ma ricerca ed innovazione hanno fatto recente-mente passi da gigante per migliorare le presta-zioni delle costruzioni in legno nei confronti di questi due importanti aspetti. Le ricerche svolte da IVALSA sono andate proprio in questa direzione, concentrandosi sullo studio

Figura 1: l’edifi cio SOFIE di 3 piani

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del sistema costruttivo a pannelli cross-lam, ov-vero pannelli -solai e pareti- realizzati incollando fra di loro, in maniera incrociata -come i fogli di un pannello di compensato, per intenderci- tavole di legno massiccio e/o giuntato a dita. I pannelli sono poi collegati tra di loro attraverso staffature metalliche e viti a gambo lungo ed auto-foranti di nuova generazione. Il comportamento che ne deriva è un comportamento scatolare, molto sta-bile e resistente sotto ogni tipo di sollecitazione meccanica.Il prodotto che si ottiene -pannelli di spessore va-riabile dagli 8 cm a oltre i 30cm- ha caratteristi-che meccaniche sorprendenti:

• praticamente indistruttibile anche nelle prove di laboratorio più severe: la compensazione delle caratteristiche deboli del legno in dire-zione ortogonale alla fi bratura è controbilan-

Figura 2: l’edifi cio SOFIE durante il test al fuoco

ciata perfettamente dalle tavole con la fi bratu-ra messa in direzione trasversale; il fenomeno dello splitting non si presenta più;

• la resistenza locale in corrispondenza degli at-tacchi metallici è accresciuta grazie alla com-pensazione delle caratteristiche meccaniche;

• la stabilità fuori del piano aumenta grazie al funzionamento a piastra dei pannelli;

• l’infi ammabilità è ridotta rispetto al sistema americano a montanti di legno e pannelli in compensato, mentre la resistenza agli urti ed ai colpi è di gran lunga superiore;

• grande è la stabilità dimensionale nei con-fronti delle variazioni di umidità ambientale;

• il pannello ha la resistenza termica propria del legno massiccio e ne mantiene le caratte-ristiche di traspirabilità;

• le colle usate sono colle poliuretaniche, esenti da formaldeide;

• infi ne, il materiale si può approv-vigionare in loco. Non è necessa-rio avere tavole di prima scelta: tavole di seconda, per i solai, e di terza, per le pareti, possono bastare.

Tuttavia per riuscire ad avere un im-patto diretto sulla signora Maria, le prove di laboratorio e le publicazioni scientifi che a volte -spesso- non basta-no. Quindi, ad IVALSA, si è sin da su-bito messa in campo la realizzazione di due prove su edifi ci in scala reale, al vero. Le prove sono state realizzate entrambe in Giappone perché solo lì esistono delle facilities che permettevano di realizzare quanto previsto e perché l’esperienza dei colleghi ricer-catori giapponesi era fra le prime al mondo nel campo del fuoco e la prima al mondo nel campo delle prove sismiche.

AUTORE

Prof. Ing. Ario Ceccotti, direttore Centro CNR-IVALSA di San Michele all’Adige (Tn)

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La prova al fuoco

All’interno dell’edifi cio mostrato in fi gura 1, si è ricavata una stanza di 3,5mx3,5 m, dentro la qua-le si sono messi due materassi e circa 380 kg di legno a simulare il carico incendio di una camera di albergo. Le pareti erano rivestite con doppia lastra in cartongesso. La prova è durata 60 minu-ti. Durante l’incendio si sono raggiunti all’interno della stanza circa 1200 gradi centigradi. All’ester-no della stanza non più di 20 gradi. Non c’è stata propagazione di fumi all’esterno della stanza e l’incendio non si è propagato al piano superio-re in quanto la facciata rivestita di fi bra di legno intonacata non ha costituito via di propagazione dell’incendio al piano superiore (fi gura 2).

La prova sismica

All’interno dell’edifi cio mostrato in fi gura 3 si so-no messi, sul pavimento di ogni piano, 30 tonnel-late di piastre di acciaio a simulare i pesi propri portati dalla struttura (sovraccarico solai, rivesti-menti alle pareti, etc).I terremoti “forniti” sono stati 7, uno in fi la all’al-tro, tutti di intensità distruttiva. Fra un terremoto e il successivo si provvedeva solo al riserraggio dei bulloni di collegamento fra un piano e l’altro. Le deformazioni massime raggiunte sono state di 28,7 cm e 17,5 cm. Ma le deformazioni residue fi nali so-no state assolutamente trascurabili, per cui la con-fi gurazione dell’edifi cio al termine della prova era

ALCUNI DATI INTERESSANTI E CURIOSI SULL’EDIFICIO DI 7 PIANIspessore pareti piano terra e piano primo: 14,2 cm

spessore pareti secondo e terzo piano: 12,2 cm

spessore pareti ultimi tre piani in alto: 8,5 cm

volume del legno di abete rosso del Trentino impiegato: 250 metri cubi

peso proprio del legno: 120 ton

zavorra ad ogni piano (per simulare altri pesi portati oltre al peso proprio del legno): 150 ton in totale

tempo necessario perchè il bosco del Trentino accresca il proprio volume di 250 metri cubi: 2 ore

semi di abete rosso della val di Fiemme necessari per ottenere il predetto volume in 70 anni: meno di 250

ferramenta necessaria: hold-down metallici : 800

angolari metallici: 2200

viti: 52000

chiodi: 32000

Figura 3: l’edifi cio SOFIE di 7 piani dopo tutti i test sismici

identica a quella all’inizio di tutte la serie di prove. Questo garantisce che un edifi cio di questo tipo, se correttamente progettato, possa sopravvivere ad una serie impressionante di scosse di assestamen-to, e che comunque, al termine del peggior terre-moto, non solo non ci sia perdita di vite umane, ma neanche perdita del patrimonio immobiliare.

Conclusioni

Una casa di legno cross-lam è destinata a sopravvi-vere senza danni importanti ai terremoti peggiori, ha una sicurezza nei confronti dell’incendio para-gonabile a quella degli edifi ci ottenuti con altri ma-teriali da costruzione più tradizionali. Resiste agli urti, è durevole ed ecologica quanto il materiale da cui è costituita, il legno. Se si aggiunge che se ben progettata rientra facilmente nei criteri di rispar-mio energetico di CasaClima, non ci resta che fare i nostri migliori auguri alla casa SOFIE. www.progettosofi e.it

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Di recente Rekord è divenuta Partner CasaCli-ma, entrando a far parte di una “famiglia” di

aziende che di distinguono per l’elevata compe-tenza tecnica e un costante impegno per una ge-stione attenta e responsabile. “Abitare in luoghi sani e rispettosi dell’ambiente”, infatti, è l’idea di CasaClima e l’obiettivo di Rekord, primo utensi-liere a raggiungere tale riconoscimento. L’azien-da pertanto punterà a qualifi care questa sua po-sizione particolare, cercando di sensibilizzare i propri clienti verso la fi losofi a di CasaClima.Un progetto in tal senso è il sistema ESPERIA di Rekord Engineering, una soluzione integrata per la realizzazione di serramenti in legno 69/78 e 92 mm, in grado di ridurre gli sprechi di energia e aumentare il benessere abitativo.Grazie a vetrocamere con spessori “importanti” in termini di isolamento termico, le fi nestre ESPERIA impediscono al calore degli ambienti di disperder-si, aiutando a creare un microclima piacevole e a ridurre i costi energetici per il riscaldamento. ESPERIA 69/78 ed ESPERIA 92, infatti, con un doppio e triplo vetro basso-emissivo stratifi cato,

Esperia, più comfort con meno energia

Una comunione di intenti con l’Agenzia CasaClima ha permesso a Rekord di

diventare Partner CasaClima. Un impegno importante concretizzato

nel progetto Esperia, gamma di serramenti in legno attenti al risparmio

e al benessere degli ambienti.

rispettivamente, offrono valori ben al di sotto di quelli imposti dalle attuali normative.ESPERIA 92 ha dimostrato di poter raggiunge-re valori di trasmittanza termica Uw di 0,77 W/(mq·K). Si tratta quindi di un serramento adatto a CasaClima Oro, classe che identifi ca le case con fabbisogno energetico inferiore a 10 kWh/(mq·a), le cosiddette case “da 1 litro”.ESPERIA 69/78 con una trasmittanza termica Uw di 1,28 W/(mq·K) è ideale per la classe CasaClima A, ossia per case “da 3 litri”.Il progetto ESPERIA è stato pensato anche per proteggere la serenità degli ambienti domesti-ci dal rumore esterno. ESPERIA 92 ed ESPERIA 69/78 permettono di ridurre l’inquinamento acu-stico dell’80% circa rispetto a una fi nestra dotata di vetro semplice, raggiungendo quindi valori di abbattimento acustico di altissimo livello.

INFORekord SrlVia F. Zeni | 38068 Rovereto (Tn)Tel. 0464 443245 | [email protected] | www.rekordsrl.com

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,progettato per i tuoi clienti.Esperia è un progetto per serramenti in legno 69/78 e 92 mm, che aumentano il benessere della casa e riducono lo spreco di energia.

Trasmittanza termica Uw da 1,28 a 0,77 W/m2K: in linea con i parametri del D.Lgs. 311/06 per tutte le zone climatiche.Permeabilità all’aria: Classe 4.Tenuta all’acqua: Classe E1050.Resistenza al carico di vento: Classe C5.

via F. Zeni, 8 - 38068 Rovereto TN - www.rekordsrl.comT 0464.443245 - F 0464.443246 - [email protected]

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INFOFinstral SpaVia Gasters 1 | 39054 Auna di Sotto/Renon (Bz)Tel. 0471 296 661 | www.fi nstral.com | fi nstral@fi nstral.com

FINSTRAL - documentazione sulla nuova normativa europea

Era prevista una fase di coesistenza delle vec-chie normative nazionali con la nuova norma-

tiva di 2 anni, dopodichè le vecchie normative dovevano essere ritirate e l’unica normativa va-lida sarebbe diventata quella europea. Su inter-vento di alcune associazioni nazionali, la data defi nitiva per la validità unica della EN 14351-1 è stata posticipata al 1° febbraio del 2010. Que-sto signifi ca, che la fase di coestistenza vale per 3 anni.

La nuova normativa è valida per tutti i materiali usati

In quanto, specialmente nelle grandi costruzioni i tempi di realizzazione dal capitolato al fi ne lavori e alla consegna dell’opera sono piuttosto lunghi, diventa necessario redarre i capitolati e defi nire la qualità richiesta già adesso secondo le nuova normativa.Con la data dell’unica validità della EN 14351-1 diventa obbligatoria anche la marchiatura CE per porte e fi nestre. Questo comporta che in tutti i pa-esi dell’UE a partire dal 1° febbraio 2010 possono essere vendute ed installate solo fi nestre con la re-lativa marchiatura.

Il marchio CE non rappresenta in nessun modo un marchio di qualità

Con la marchiatura CE e la relativa documentazio-ne devono si essere dichiarati una serie di valori del prodotto secondo la normativa EN 14351-1, però non vengono richiesti dei requisiti e valori minimi. Questo spiega come possano essere di-chiarati anche valori molto bassi e rispettare così la richiesta di marchiatura CE. La vera certifi cazione di qualità deve avvenire sempre attraverso certifi cazioni serie da parte di Istituti notifi cati a livello europeo oppure attraver-so marchi di qualità con una costante supervisione da parte di Istituti specializzati.Per dare un’informazione compatta sull’ampia e complessa tematica della EN 14351-1 e la mar-chiatura CE, FINSTRAL ha redatto una brochure nella quale questi argomenti sono descritti e spie-gati in modo leggibile e semplice.

Già dal 1° di febbraio del 2007 è valida la nuova normativa sui serramenti

EN14351-1 in tutti i paesi dell’UE.

Il contenuto comprende:

• campi di validità dell’EN 14351-1• termini di applicazione• informazioni sulla marchiatura CE• descrizione dettagliata sui criteri qualitativi

più importanti per i serramenti, con - riferimenti alla normativa - sistemi di classifi cazione - classifi cazione die prodotti FINSTRAL - consigli per l’applicazione

Questa documentazione è prevista come aiuto per progettisti, enti, e per chi costruisce oppure ristrut-tura una casa, per defi nire in modo chiaro e già secondo la normativa Europea il livello di qualità richiesto. La brochure può essere particolarmente di aiuto per trovare il giusto equilibrio tra i vari aspetti di qualità che defi niscono un buon serra-mento e i livelli effettivamenti richiesti in quanto ogni costruzione ha delle necessità particolari.

La documentazione è redatta in 4 lingue (italiano, tedesco, francese e spagnolo)Può essere richiesta attraverso:

• il nuovo sito FINSTRAL (www.fi nstral.com)• e-mail sotto fi nstral@fi nstral.com• via fax al 0471 - 359086

(La messa a dosposizione del documento non è ob-bligatoria per FINSTRAL).

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Hella Italia Srl Via Copernico | 39100 Bolzano (Bz) Tel. 0471 933 038Via Alpini 10 | 39031 Brunico (Bz) Tel. 0474 555 760 | www.hella.info

Vivere bene, risparmiando energia… protezione contro sole e intemperie. Sia nelle nuove

costruzioni, che in caso di ampliamenti o ristrutturazioni,

l’obiettivo è sempre un ambiente confortevole, a casa e sul lavoro.

E se c’è anche un risparmio energetico, tanto me-glio. Per ottenere ciò si spazia tra veneziane,

tende da sole, avvolgibili e veneziane esterne.Non importa come si vive o dove si lavora, per sentirsi bene una cosa dovrebbe essere perfetta: la protezione dal sole e dalle intemperie. Con la giusta protezione è possibile creare sempre in ca-sa o sul posto di lavoro un’atmosfera che genera benessere. E chi cerca soluzioni ottimali in questo senso, si imbatte di continuo nel marchio HELLA. Hella Italia, grazie alla sua spinta innovativa e alla varietà di prodotti, è leader del mercato nel pro-prio settore.

Consulenza competente

I consulenti specializzati di HELLA sono in grado di consigliare con competenza la soluzione migliore anche per gli aspetti che riguardano un clima abi-tativo confortevole, la sicurezza, il risparmio ener-getico e l’aspetto estetico. In questo senso HELLA è un passo avanti. Con una vasta gamma di prodotti è in grado di offrire la soluzione perfetta per qual-siasi esigenza. Gli avvolgibili e le veneziane esterne

HELLA sono la protezione ottimale dal sole e dalle intemperie per esterni, possono essere inseriti nel HELLA-trav, il famoso sistema a cassonetto HEL-LA, ovvero montati successivamente, e permetto-no di far risaltare le linee architettoniche.Perfetta funzionalità e straordinaria qualitàUn prodotto classico di HELLA sono le veneziane. Sia montate all’esterno che all’interno, le venezia-ne permettono di regolare in modo piacevole la luce incidente e proteggono da sguardi indiscreti. Anche nel campo di prodotti speciali come zan-zariere e ombreggiatura di giardini d’inverno, HELLA si distingue per la perfetta funzionalità e la straordinaria qualità dei suoi prodotti. Sono sem-pre più richiesti i sistemi tessili di ombreggiatura ambiente, come plissee, avvolgibili in stoffa e vene-ziane verticali. Per dare la possibilità di apprezza-re appieno il tempo libero sul terrazzo o sul balco-ne, HELLA completa la propria gamma di prodotti con tende da sole. I suoi consulenti competenti e professionali offrono informazioni complete e un servizio orientato al cliente. HELLA Italia ha la propria sede a Bolzano.

Frangisole

Ombreggiamento Tende da sole

Architravatura

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La casa colonica della famiglia Obexer, costruita nel 2007, spicca come un vero e proprio gioiello

nel piccolo abitato di Lajon/Ried. Seguendo il de-siderio del proprietario, il progettista Roman Pro-fanter di Castelrotto ha progettato una casa in sti-le antico (17./18. secolo) classico della Valgardena. All’esterno la casa appare del tutto tradizionale, ma come costruzione essa corrisponde agli stan-dard più moderni. Un sistema di isolamento ter-mico RÖFIX MINOPOR con strato di isolamento di 16 cm fa sì che la casa sia catalogabile nello stan-dard CasaClima A+. Temperature interne confor-tevoli, equilibrate in tutte le stagioni e bassissimi consumi di energia caratterizzano questo proget-to ideale sotto il profi lo sia ecologico che economi-co. In quanto conduttrice di un’azienda agricola biologica è naturale che la famiglia Obexer abbia

Tradizione e modernità: una combinazione perfetta

Moderno nella costruzione, tradizionale nell’aspetto. Che una

cosa non escluda necessariamente l’altra, lo dimostra in modo

estremamente convincente la casa della famiglia Obexer a Lajon/Ried.

Il sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR contribuisce poi

a far sì che la casa raggiunga lo standard CasaClima A+.

voluto costruire la propria ca-sa con materiali naturali e sani, trovando nella ditta produttrice di mate-riali per l’edilizia RÖFIX il fornitore ideale per la realizzazione dell’opera.Nel sistema di isolamento termico RÖFIX MINOPOR sono impiegati pannelli isolanti minerali. Questo si-stema di isolamento termico di struttura omogenea, completamente minerale, presenta caratteristiche isolanti straordinarie. Esso protegge la casa d’esta-te dal caldo eccessivo, mentre d’inverno impedisce che essa si raffreddi. Si tratta di un sistema isolan-te incombustibile, permeabile al vapore, basato su componenti riciclabili e assolutamente innocui sotto il profi lo bio-edilizia. Questo sistema di isolamen-to termico omologato come tale in conformità alla norma ETAG 004 può essere impiegato sia per nuo-ve costruzioni che nel risanamento di vecchi edi-fi ci. La ditta produttrice di materiali per l’edilizia RÖFIX fornisce questo prodotto di qualità collauda-ta con tutti gli altri componenti del sistema ai mi-gliori rivenditori specializzati.

Casa colonica costruita in vecchio stile della Val Gardena

INFORöfi x SpaVia Venosta 70 | 39020 Parcines (Bz)Tel. 0473 966100 | offi ce.partschins@roefi x.com | www.roefi x.com

Facciata realizzata con grande cura dei dettagli. Sezione del sistema di

isolamento termico RÖFIX MINOPOR

ni, di mate

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A Bolzano ha preso piede un nuovo concet-to espositivo per architetti e progettisti che

possono visitare 2° ore su 24 il “Mondo Porte Rubner”. Si ha l’opportunità di dare uno sguardo approfondito a oltre 150 modelli di porte e por-toncini in legno 365 giorni all’anno.“Siamo molto orgogliosi di poter proporre ai no-stri partner un tale concetto espositivo”, afferma Christian Kerschbaumer, responsabile ammini-strazione e marketing della Rubner. “General-mente, le visite e i colloqui con il committente non si orientano agli orari di apertura abituali degli showroom. D’ora in poi le visite spontanee non rappresentano più un problema.” Tutto questo è possibile grazie ad un innovativo lettore d’im-pronta realizzato dalla ditta ekey, il fornitore lea-der in Europa di soluzioni d’accesso biometriche. Per ottenere l’autorizzazione d’accesso al “Mondo Porte Rubner”, gli architetti e progettisti non do-vranno far altro che registrare l’impronta digitale del loro dito. Dopo questa prima registrazione, si potrà accedere allo spazio espositivo senza alcun vincolo di orario. “Le chiavi possono essere smar-rite con facilità e i codici di accesso sono trasfe-ribili a terzi senza bisogno di autorizzazione – il proprio dito invece è saldamente attaccato alla mano”, spiega Kerschbaumer.

Ekey anche per l’intera gamma

La Rubner propone il lettore d’impronta ekey anche per l’intera gamma di porte in legno. “Gli scanner d’impronta sono una realtà sempre più diffusa”, afferma Leopold Gallner, direttore commerciale della ditta ekey. “Ben presto le chiavi perse, le tes-sere smarrite o i codici dimenticati apparterranno al passato.”Con 140 collaboratori e quattro stabilimenti di produzione, la Rubner Türenwerk Spa si è gua-dagnata la reputazione di specialista nella pro-duzione di pregiati portoncini e porte in legno su misura. Un’ampia gamma di funzionalità soddi-sfa tutti gli ambiti delle case clima e a basso con-sumo energetico nonché le esigenze in materia di isolamento acustico, protezione antincendio e antieffrazione.Come fornitore numero 1 in Europa di soluzioni d’accesso biometriche, ekey propone un’alternati-va confortevole e sicura a chiavi, tessere magneti-che o codici d’accesso. Grandi aziende, banche e corpi di pompieri si affi dano ai sistemi ekey.

Spazio espositivo aperto 24 ore su 24

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Un buon serramento posato male non è più un buon serramento. Quando una fi nestra viene

installata in modo scorretto, infatti, questa non riesce più a raggiungere i valori di tenuta e isola-mento già ottenuti in laboratorio. Affi nché il me-todo di posa non peggiori le prestazioni del serra-mento servono gli strumenti giusti. Come il nuovo “Controtelaio Clima per fi nestra”.

Che cos’è

Il “Controtelaio Clima per fi nestra” di Maico è fornito in barre da assemblare, aggiungendo una tavola strutturale (in legno o altro materiale isolante). La forma a “L” lascia al serramentista la libertà di decidere la larghezza della tavola.

Stop alle dispersioni termiche

Per evitare che il controtelaio si tra-sformi in un ponte termico è stato scelto un materiale isolante come il PVC, anziché uno conduttore come, per esempio, l’acciaio o l’alluminio. Maico fornisce anche le indicazioni su come estendere l’isolamento al traverso inferiore, inserendo tra da-vanzale esterno e interno un listello (in legno o Pur Massive) che funge da taglio termico.

Sigillatura esterna facile

Le barre contengono nastri che ridu-cono il lavoro in cantiere. Come il na-stro auto espandente già integrato per la sigillatura esterna (con 600 Pascal di tenuta e isolante termicamente): basta strappare lo sportello di coper-tura prima di montare il telaio della fi nestra. Un listello adesivo, al quale applicare un foglio trasparente di pro-tezione, facilita invece l’intonacatura. Il controtelaio non si sporca e non si perde tempo a ripulirlo.

Strumenti giusti per la posa in operaIl nuovo “Controtelaio Clima per fi nestra” di Maico evita

i ponti termici, facilita la sigillatura e migliora l’adesione dell’intonaco.

Migliore adesione dell’intonaco

Nei punti in cui materiali con dilatazioni diverse entrano in contatto tra loro, sono molto probabi-li crepe e infi ltrazioni. La zona più a rischio è la giunzione tra controtelaio, intonaco e telaio della fi nestra. A questo problema il “Controtelaio Clima per fi nestra” risponde con due accorgimenti:

• un elemento terminale che reagisce in modo fl essibile alle dilatazioni

• una rete montata sull’elemento fl essibile, alla quale l’intonaco può aggrapparsi stabil-mente.

Controtelaio Clima per fi nestra di Maico

Nastro per sigillatura integrato

La forma a “L” delle barre non vincola la lar ghezza del listello in legno

Barra in materiale isolante con rete

Rete per l’adesione dell’intonaco

Niente ponte termico sul davanzale

INFOMaico Srl | Zona Artigianale 15 | 39015 San Leonardo i. P. (Bz) Tel. 0473 651200 | [email protected] | www.maico.com

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Grande versatilità per applicazioni a pavi-mento, a soffi tto ed a parete, con l’obiettivo

di soddisfare a 360° tutte le esigenze del cliente, in ogni ambito di vita. A casa come in uffi cio il benessere, invisibile e silenzioso, ti accompagna 365 giorni all’anno, sia d’estate che d’inverno. Si-nonimo di qualità, i sistemi radianti Eurotherm garantiscono elevati rendimenti termici abbinati a basse temperature di funzionamento, a tutto vantaggio del risparmio energetico. Come Partner CasaClima, Eurotherm sostiene un’etica dell’abitare sano ed eco-sostenibile, nel rispetto dei delicati equilibri ambientali. L’azienda collabora attivamente a convegni, corsi di formazio-ne, e manifestazioni che mirano a diffondere nel-la società la cultura del risparmio energetico degli edifi ci. Tra le molte realizzazioni (Cranchi, Palazzo River, Le Fablier, Thun) compiute in 25 anni di at-tività, Eurotherm ha contribuito in modo attivo e concreto allo sviluppo dell’edilizia certifi cata Casa-Clima, partecipando ad opere che hanno segnato un passo avanti sulla via della eco-sostenibilità e del risparmio energetico. Tra queste, il complesso resi-denziale Casanova di Bolzano, ad oggi il più grande quartiere certifi cato CasaClima, che ha puntato su tecnologie a basso consumo energetico e a basso impatto ambientale per creare un nuovo tipo di in-sediamento urbano di qualità.

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La ventilazione domestica controllata in rela-zione al concetto “CasaClima” proposto in Alto

Adige è un tema di grande attualità per tutta Ita-lia. Gli edifi ci di moderna concezione sono costru-iti in modo da consentire un maggiore isolamento. Il vantaggio: il risparmio energetico. Lo svantag-gio: l’eccessiva tenuta dei serramenti impedisce il ricambio d’aria, questo causa il deterioramento del clima interno e la formazione di batteri, muf-fe, funghi e sostanze nocive. Hoval HomeVent® risolve effi cacemente questi pro-blemi. Si tratta di un apparecchio per la ventila-zione domestica controllata con recuperatore ental-pico, che assicura una migliore qualità dell’aria e costi energetici contenuti. La tecnologia Hoval per la ventilazione domestica controllata è oggi utilizzata anche su larga scala: rispetto a un sistema di con-dizionamento dell’aria centralizzato, gli apparecchi HomeVent® possono essere adattati alle specifi che esigenze delle singole unità abitative. A queste si aggiungono importanti ragioni di sostenibilità

ambientale e di riduzione dei costi energetici. Di seguito si analizzano due casi concreti.Un esempio di “edifi cio sano” in Au-stria. A Wiener Neustadt, nell’Au-stria meridionale, sta per essere ter-minata la prima fase di realizzazio-ne di un notevole progetto residen-

Hoval pioniere nella ventilazione doGli impianti HomeVent lo dimostrano

ziale, in cui sono stati installati nella “Ernst Höger Hof” 110 sistemi di ventilazione domestica Hoval. L’intero complesso - edifi cato in centro sull’area dell’ex-piscina coperta in Grazerstraße - conta 110 appartamenti con le migliori comodità. Oltre alla grande attenzione prestata ai servizi e alle fi niture, i progettisti hanno curato, in particolare l’adozione di standard rigorosi in materia di risparmio energe-tico. Tra le preoccupazioni principali dei progettisti c’è stata quella di elevare la qualità dell’aria negli spazi abitativi, per migliorare la qualità della vita.

Raro Haus, Vandoies: Casa campione esemplare

La Raro Haus di Vandoies in Val Pusteria è un’azien-da leader nel settore delle case in legno. L’impresa,

L’innovativo sistema di ventilazione domestica controllata HomeVent, consente di avere aria fresca e salubre 24 ore su 24 con il massimo risparmio energetico

Particolare del recuperatore rotativo entalpico, il cuore del sistema HomeVent, che permette di raggiungere rendi-menti energetici elevati (110-150%)

Comandi elettriciFunzionamento e sorveglianza automatici (fi ltro, ventilatori). Com-ponenti elettrici ad innesto.

Ariaespulsa

Ariadall’interno

Ariaimmessa

Ariadall’esterno

VentilatoriRegolazione automatica del fl usso d’aria con motore a corrente con-tinua tipo EC. Supporti antivibranti incorportati per il montaggio in tutte le posizioni.

Recuperatore ad entalpiaBlocco estraibile: rotore con assorbitore cuscinetti che non richiedono manuten-zione, gruppo motore elettrico a consumo contenuto. Sistemi speciali di tenuta e lavaggio dell’aria. (Dritti protettivi depositati).

CorpoCorpo a doppio involucro in lamiera di zinco-alluminio con isolamento in-terno. Portelli d’ispezione a chiusura rapida. Coperchio avviato. Liscio all’interno (igiene, pulizia).

Silenziatore e diffusoreIl corpo silenziatore estraibile attenua il rumore ed accresce l’effi cienza per la tra-smissione dell’aria.

FiltroFiltro a tasche estrabile ad alta effi cienza per polveri, ridotte perdite di carico. Provvisto di fi ltro per polline.

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mestica controllataesperta nell’esecuzione di edifi ci corrispondenti agli standard più elevati di “CasaClima”, da anni su molti progetti installa impianti per la ventilazione controllata, per offrire ai propri clienti un ambiente sano e all’insegna del benessere. Hoval per la casa simbolo dell’azienda ha fornito due impianti HomeVent® che permettono la certi-fi cazione dell’edifi cio nella prima categoria ‘Casa-Clima Gold’.

Hoval HomeVent® pone nuovi standard

• La regolazione dell’umidità dell’aria (con il re-cupero dell’umidità) aumenta il comfort;

• Grazie al suo principio costruttivo l’apparec-chiatura HomeVent® aumenta l’energia recupe-rata dall’aria in uscita (livello di messa a dispo-sizione di calore: circa 150% invece del 90%;

• Non si crea condensa, non è quindi necessaria l’installazione di un condotto per la condensa e ciò elimina la trasmissione di cattivi odori;

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Sono iniziati a maggio 2008 e si concluderan-no nell’autunno 2009 i lavori di realizzazione

dell’edifi cio Casa Capriata a Gressoney Saint-Jean. Progettato dal celebre architetto torinese, Carlo Mollino nel 1954 e mai costruito, sarà uno dei rifu-gi più ecosostenibili dell’arco alpino. La fi rma del protocollo d’intesa, avvenuta a fi ne mar-zo 2008 tra il Comune di Gressoney, la Regione Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino e vari sponsor, tra i quali Hoval Italia, raccoglie dopo più di cinquant’an-ni la sfi da lanciata da Mollino. L’edifi cio propone un’architettura aerea in legno, sollevata dal suolo. L’idea base è semplice ma al tem-po stesso innovativa: la struttura portante è costitu-ita da tre capriate a catena che sostengono i solai. In questo modo le falde del tetto diventano le pareti stesse dell’edifi cio. Casa Capriata si candida a ottene-re la certifi cazione CasaClima in classe Gold, anche grazie al contributo di Hoval che fornirà i sistemi più

Casa Capriata 1954-2008: Hoval partecipa al miglior progetto ecosostenibile 2008

Il mattone d’oro 2008 è stato assegnato al progetto per la

realizzazione di un’opera di Carlo Mollino.

ecocompatibili per il riscaldamento e la produzione d’acqua calda, oltre ai sistemi di ventilazione dome-stica controllata HomeVent®.“Si tratta di un importante esempio di edifi cio pas-sivo in Europa - spiega Guido Callegari, responsa-bile scientifi co dell’iniziativa e docente di tecnologia dell’architettura della Facoltà di architettura di To-rino -, con un livello di dispersione pari a zero e un particolare sistema di recupero delle acque refl ue”. Il progetto Casa Capriata è stato recentemente rico-nosciuto come il miglior progetto di edilizia Sosteni-bile ed ha ricevuto il ‘Mattone d’oro’ in occasione dei Real Estate Awards 08.

• Il nuovo recuperatore di calore non gela, non è quindi necessario un preriscaldamento con un captatore posato nel terreno;

• È un’apparecchiatura di ventilazione che può essere utilizzata in diverse situazioni d’incasso (non si crea condensa, silenziatore per le vibra-zioni integrato nel ventilatore).

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48 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

Il progetto CasaClima, presentato dal direttore dell’Agenzia Norbert Lantschner, ha suscita-

to molto interesse sia a Salvador de Bahia che a San Paolo. In particolare l’Università di Bahia, quella di San Paolo e le società di distribuzio-ne dell’energia si sono dimostrate entusiaste nei confronti del modello CasaClima, non solamente per quanto riguarda il protocollo di certifi cazio-

CasaClima in BrasileLa fi losofi a del vivere bene risparmiando energia, che

rappresenta il fondamento del progetto CasaClima, sta prendendo

piede anche in Brasile. In maggio una delegazione

dell’Agenzia CasaClima si è recata in Brasile per promuovere la propria

iniziativa alle autorità brasiliane che si occupano di tutela ambientale.

ne, ma anche del percorso di formazione propo-sto dall’Agenzia. A fare da pioniere ai corsi di formazione CasaClima, direttamente dal Brasile, è stato l’Ing. Claudio Leozzi. Il nome non nascon-de le sue origini italiane, precisamente laziali, ma lui è nato e sempre vissuto a San Paolo.Laureatosi in ingegneria civile presso l’Università Paulista UNIP, è esperto in progettazione e con-sulenza nel settore residenziale brasiliano. Colla-bora inoltre con le grandi società di costruzione e con i dipartimenti comunali brasiliani.L’Ing. Leozzi ha partecipato ai corsi base ed avanzato, qualifi candosi Consulente CasaClima. Durante il periodo passato a Bolzano presso la sede dell’Agenzia CasaClima ha potuto conosce-re in modo approfondito le attività di certifi ca-zione e consulenza svolte dal team dell’Agenzia, acquisendo piú informazioni possibili con il fi ne di divulgare il suo sapere ai suoi collaboratori in Brasile. Lo scopo è quello di sviluppare il proces-so di certifi cazione CasaClima anche in Brasile, adattando il sistema di calcolo ai dati progettuali e climatici locali.

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49KlimaHaus | CasaClima 01/2009

Ing. Claudio Leozzi

KH - CC: Qual’è la Sua opinione sull’esperienza for-mativa offerta dall’Agenzia CasaClima?Leozzi: Frequentare i corsi CasaClima è stato per me molto utile dal punto di vista professionale. Ho conosciuto una realtà differente nel modo di pro-gettare che mi ha lasciato molto contento dell’espe-rienza fatta. Ora riuscirò a sviluppare dei progetti partendo da parametri che saranno da conside-rare indispensabili per i prossimi anni. Quindi il bilancio è assolutamente positivo.

KH - CC: Com’è la situazione energetica in Brasile? Leozzi: La situazione energetica in Brasile è ancora molto comoda. Si dispone di grandi quantità di energia, ricavata da numerosi impianti idroelettrici, che fi no ad ora è ri-masta a costi relativamente bassi. Tuttavia anche in Brasile il prezzo dell’energia sta gradualmente aumentando. Lo si percepi-

sce sensibilmente nel bilancio economico della vita di tutti i giorni, e semplicemente per questo moti-vo è necessario ridurre, prima ancora del prezzo, il consumo energetico. Quello che si impara dal progetto CasaClima va proprio in questa direzione, che secondo me è quella giusta.

KH - CC: Come è stata accolta la presentazione del progetto CasaClima durante la visita del direttore Lantschner? Leozzi: È stato molto interessante e tutti sono stati molto contenti, hanno sentito delle cose per loro assolutamente inedite e l’idea CasaClima è stata ben accolta. Ora stiamo lavorando per mandare

avanti il progetto di certifi cazione in Bra-sile.Fino ad oggi la cer-tifi cazione ener-getica in Brasile è stata applicata so-lamente ai grandi complessi edilizi. Dal punto di vista dei singoli edi-fi ci il campo è ancora tutto da esplorare, per esempio non si sta ancora considerando

la potenzialità del risparmio energetico dell’invo-lucro, di cui assolutamente non si parla.

KH - CC: Il sistema CasaClima può essere applicato alla vostra realtà?Leozzi: Il sistema CasaClima è un sistema basato sulla fi sica e come tale può essere applicato a qual-siasi realtà. Riporta alla fi sica e ai parametri di progetto, e quindi è scienza. Può dunque essere considerato come un punto di partenza per svi-luppare un progetto adatto alla realtà del Brasile e di qualsiasi altro posto dove si vuole costruire una casa. Attualmente sto progettando un palazzo di 7 pia-ni ed un complesso per l’abitazione di un ordine di suore. Stiamo lavorando per la certifi cazione di questi progetti. Forse non saranno CasaClima A, però sicuramente cercheremo di stare sulla C! Progettare ai fi ni di una certifi cazione e applicare le nozioni imparate durante i corsi ha reso il mio lavoro molto più gratifi cante ed ha rafforzato il mio rapporto con il cliente.

KH - CC: Come proseguirete con il progetto Casa-Clima in Brasile?Leozzi: Inizieremo a fare degli studi sui dati cli-matici del Brasile, il cui problema principale è il caldo. Sono sicuro che tutto il lavoro che si fará in questa direzione in Brasile frutterà anche allo sviluppo del progetto in Italia. Non sarà solo una strada che va in un´unica direzione, ma sarà una collaborazione, una condivisione di idee, di tec-nologie, di soluzioni. Non so ancora quanto tempo ci vorrà ma comunque la strada è stata iniziata, il primo passo è stato fatto.

avanti il pcertifi caziosile.Fino ad otifi caziongetica instata aplamentecompleDal pudei sfi ci iancoesplesemsi con

Presentazione del progetto CasaClima a Salvador de Bahia

La delegazione brasiliana che ha partecipato ai corsi CasaClima a Bolzano

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50 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Il certifi cato energetico è uno stimolo per sfruttare le potenzialità di risparmio nel campo delle costru-zioni, ma soprattutto uno strumento a tutela degli interessi del consumatore. L’inquadramento degli edifi ci in classi di effi cienza dalla “A fi no alla G” av-viene sulla base del fabbisogno energetico, espresso da un valore numerico. Grazie a questa indicazione, proprietari, acquirenti o affi ttuari dispongono di un valore caratteristico oggettivo, di facile comprensio-ne, che consente un rapido e semplice confronto fra edifi ci diversi. Il certifi cato energetico permette quin-di di orientare e facilitare le scelte rendendo compa-rabili, in termini di qualità energetica, alternative diverse, così come succede ogniqualvolta si acquista un frigorifero, una lavatrice od un’automobile.La certifi cazione energetica degli edifi ci, intro-dotta in Provincia di Bolzano dal 2004, è affi data all’Agenzia CasaClima, ente indipendente che si occupa di tutto l’iter di certifi cazione, dalla verifi ca del progetto e del calcolo dei fabbisogni energe-tici, al controllo diretto degli interventi, con so-pralluoghi in cantiere da parte di tecnici specia-lizzati, all’emissione del certifi cato energetico e dell’eventuale targhetta. Il punto di forza della certifi cazione CasaClima, ol-tre al controllo portato fi n in fase di cantiere, sta sicuramente nella sua trasparenza ed obiettività: il protocollo CasaClima impedisce infatti che il sog-getto certifi catore sia coinvolto a qualsiasi titolo nel processo di progettazione e realizzazione di un edi-fi cio. Questo garantisce un’informazione oggettiva ed affi dabile sulla qualità energetica di un immo-bile a tutto vantaggio dell’utente fi nale, che viene così tutelato. È infatti un diritto dell’utente, sia esso proprietario, affi ttuario o acquirente, esigere che un determinato livello di prestazione dell’edifi cio, di-chiarato nel certifi cato energetico, sia poi conferma-to nei fatti, ossia al momento di pagare la bolletta.Sia il fabbisogno termico per riscaldamento che il fabbisogno di energia primaria ed il conseguente fattore di emissione di CO2 sono determinati tramite un procedimento di calcolo normalizzato, indipen-dente dal comportamento degli utenti. Per questo non sempre è possibile una corrispondenza esatta fra fabbisogni calcolati e consumi effettivi: grande infl uenza hanno in questo senso comportamenti non appropriati degli utenti (per esempio aprire le fi nestre con un impianto di ventilazione con recupe-ro di calore) o un oscillazione signifi cativa dei dati climatici.Il certifi cato energetico CasaClima viene rilasciato dall’Agenzia CasaClima anche per edifi ci fuori dal-la Provincia di Bolzano. La validità del certifi cato energetico è di 10 anni.

Come leggere il c

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ALa classifi cazione energetica CasaClimaIn apertura vengono riportati i dati essenziali che riguardano l’edifi cio: proprietario, ubicazione, permesso di costruzione, dati catastali, progettisti.

Lo standard energetico dell’edifi cio oggetto di cer-tifi cazione viene individuato mediante due parametri:• l’effi cienza energetica

dell’involucro• l’effi cienza

complessiva

L’effi cienza energetica dell’involucro è indivi-duata attraverso l’indice termico, ossia il fabbiso-gno di calore annuo per riscaldamento riferito alla superfi cie netta ri-scaldata dell’edifi cio (in kWh/m²a).Indice termico e relativa classe di effi cienza sono riportate all’interno della barra grigia nella prima colonna.L’indice termico riportato si riferisce all’ubicazione CasaClima standard

L’effi cienza energetica complessiva è individuata mediante il fabbisogno annuo di energia primaria riferito alla superfi cie netta riscaldata dell’edifi cio (in kWh/m²a)e il corrispondente indice di emissioni di CO2 (in kg/m²a).Fabbisogno di energia primaria, indice di CO2 e relativa classe di effi cienza dell’edifi cio certifi cato so-no riportate all’interno della barra grigia nella seconda colonna. L’effi cienza energetica complessiva è riferita alle condizioni climatiche specifi che del luogo in cui l’edifi cio è costruito.

Nella terza colonna vie-ne eventualmente ripor-tato se l’edifi cio soddisfa i criteri di sostenibilità ambientale individuati con il marchio Casa-Clima Più

Classifi cazione energe-tica: le diverse categorie di riferimento vengono rappresentate mediante barre colorate graduate. Il colore verde indivi-dua le classi a più alta effi cienza e quindi con basso fabbisogno ener-getico ossia le classi CasaClima Oro, A e B; il colore rosso individua invece le classi a bassa effi cienza e quindi alto fabbisogno energetico.

Qui viene riportata l’effi cienza energetica dell’involucro riferita alle condizioni climatiche specifi che del luogo in cui l’edifi cio è costruito

Ad ogni edifi cio certifi -cato dall’Agenzia CasaClima viene asse-gnato un codice nume-rico per poterlo ricono-scere in modo univoco.

ertifi cato energetico CasaClima

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Parametri fondamentali per la determinazione dell’effi cienza energetica dell’involucro

AB è la superfi cie totale lorda dell’involucro ossia la somma delle aree di tutti gli elementi costruttivi che disperdo-no calore (pareti, solai, tetto, fi nestre)

A/V è il rapporto fra la superfi cie disperdente totale dell’involucro e il volume lordo riscal-dato. Più questo valore è basso, maggiore è la compattezza dell’edifi cio e quindi minori le perdite di calore per trasmis-sione.

Um: trasmittanza termica media dell’involucro

Perdite e guadagni termici attraverso l’involucro riferiti all’ubicazione specifi ca dell’edifi cio Perdite per trasmissione: dipendono dal grado di isolamento dell’involucro e dall’area delle superfi ci disperdenti. Più l’involucro è isolato, minori sono le perdite per trasmissione.Perdite per ventilazione: dipendono dai ricambi d’aria che sono sempre necessari per mo-tivi igienici. Le perdite per ventilazione possono essere ridotte sensibilmente utilizzando un sistema di ventilazione controllata con recupero di calore. In questo caso una parte dell’aria fresca in ingresso all’edifi cio viene riscaldata con il calore recuperato dall’aria esausta in uscita.Guadagni termici o apporti gratuiti: il fabbisogno termico per riscaldamento del nostro edi-fi cio può essere ridotto se vengono sfruttati i guadagni gratuiti dal sole e il calore prodotto all’interno dell’edifi cio dagli apparecchi illuminanti, dagli elettrodomestici, dalla stessa presenza umana. Gli apporti solari possono esser ottimizzati mediante un corretto orienta-mento e dimensionamento delle fi nestre e dalla scelta di vetri con un alto fattore solare g.Il fattore γ individua il rapporto fra guadagni e perdite.

Grado di utilizzo degli apporti gratuiti η: indica la parte degli apporti gratuiti disponibili (sole, calore interno) che può essere utilizzata per il riscaldamento. Questo valore dipende sia dal fattore γ, sia dalla capa-cità di accumulo termico delle strutture.

Fabbisogno di calore per riscaldamento: è la quantità di calore che noi dobbiamo impiegare per poter mantenere ad una temperatura teorica di 20°C gli ambienti del nostro edifi cio durante il periodo freddo. Il fab-bisogno di calore per riscaldamento dipende dal bilancio perdite-gua-dagni e dalle condizioni climatiche specifi che.

Potenza di riscaldamento: individua il carico di riscaldamento dell’edifi cio calcolato in base alle perdite di calore per trasmissione e ventilazione e tenendo conto della temperatura esterna di progettoPotenza specifi ca di riscaldamento: carico di riscal-damento riferito alla superfi cie netta riscaldata.

Effi cienza dell’involucro edilizio: è ottenuta divi-dendo il fabbisogno di calore per riscaldamento per la superfi cie netta riscaldata. Più questo valore è elevato, più elevate sono le perdite energetiche e quindi peggiore la classe di effi cienza dell’involucro.

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Parametri fondamentali per la determinazione dell’effi cienza energetica complessiva

Il fabbisogno di energia primaria globale dipende: • dai fabbisogni

energetici per i diversi impieghi;

• dall’effi cienza degli impianti , quindi dal rendimento e perdite dei sistemi di produzione, distribuzione, emissione, regolazione;

• dal combustibile o vettore energetico utilizzato.

Ridotti fabbisogni, impiantistica effi ciente e risorse energetiche rinnovabili riducono il fabbisogno di energia primaria e quindi migliorano l’effi cienza energetica complessiva.

Legge fi nanziaria 2008 e successive modifi cheI parametri qui presentati individuano nel caso di un edifi cio sottoposto ad un intervento di riqualifi cazione energetica globale il rispetto o meno dei valori limite di prestazione energetica per la sola climatizzazione invernale fi ssati per legge e necessari per l’accesso alle agevolazioni fi scali.

Effi cienza complessiva: oltre che come indice di CO2 viene anche espressa come fabbisogno annuo di energia primaria globale riferito alla superfi cie netta dell’edifi cio. Più questo valore è ridotto, migliore è l’effi cienza complessiva dell’edifi cio.

Fabbisogno di energia primaria per i diversi impieghi:• riscaldamento • produzione acqua

calda• raffrescamento • illuminazione• energia ausiliaria

Guadagni energetici di tutti i sistemi di produzione di energia elettrica (nel contesto dell’energia primaria): vanno tolti dai fabbisogni di cui sopra per ottenere il fabbisogno di energia primaria globale

Quota di energia alternativa: percentuale di energia rinnovabile impiegata nell’edifi cio

Emissione di CO2: in base al fabbisogno di energia primaria vengono calcolate le emissioni annue di gas clima-alteranti espresse in tonnellate di CO2 equivalenti per anno

Indice di CO2: si ottiene dividendo le emissioni di CO2 per la superfi cie netta dell’edifi cioQuesto parametro individua la classe di effi cienza complessiva dell’edifi cio. Più l’indice è elevato, minore risulta l’effi cienza energetica complessiva.

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Costruire il futuro

In Italia addirittura più dell’80 per cento delle abitazioni evidenziano gravi carenze dal pun-

to di vista energetico. Ed è proprio qui che con il nostro modello “CasaClima” – ideato, pensato e realizzato in Alto Adige – riusciamo a dare la giusta risposta a questa sfi da dell’effi cienza ener-getica. Per quanto riguarda le nuove costruzioni già da qualche anno abbiamo raggiunto, tramite una rigorosa legislazione provinciale, la nostra meta di far diventare standard un’alta effi cienza energetica. Adesso dobbiamo puntare con forza al risanamento energetico degli edifi ci vecchi.Questo può funzionare però soltanto, se i cittadini riconoscono la necessità di un intervento energe-ticamente effi ciente, se i presupposti legislativi e fi scali siano favorevoli e se viene prestata una forte dose di informazione e consulenza in merito. La nostra politica energetica già parecchi anni fa con grande previsione e responsabilità ha intrapreso la strada giusta per un futuro all’insegna dell’era solare. Con l’istituzione di un’apposita Agenzia Ca-saClima sussiste ora il garante per uno sviluppo professionale del modello CasaClima – anche aldi-là dei confi ni provinciali. L’omonima fi era Klima- House rappresenta ormai la piattaforma ideale a far conoscere questo know how altoatesino, a mettere in rete operatori e mondo imprenditoria-le. L’obiettivo è chiaro: dare le risposte giuste alle

A livello mondiale le abitazioni sono responsabili per il 40 per

cento del consumo energetico.

sfi de centrali quali la tutela del clima, la garanzia dell’approvvigionamento d’energia e la sostenibi-lità, per non parlare del rinforzo della concorren-zialità delle nostre imprese. Perché accanto ai due pilastri di una moderna politica energetica che so-no il risparmio energetico e le energie rinnovabili, il terzo pilastro va cercato nell’incremento dell’ef-fi cienza energetica nel settore edilizio. E la nostra chiave di successo in quest’ambito si chiama Casa-Clima!

Dott. Michl Laimer, Assessore provinciale all‘urbanistica energia e ambiente

4° CONVEGNO INTERNAZIONALE

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22 GENNAIO 200914.00 - 18.00 Applicazioni innovative di risparmio e di

effi cienza energetica nell’edilizia sociale.

14.00 - 14.15 Konrad Bergmeister (Presidente dell’Agenzia CasaClima) Saluto e introduzione.

14.15 - 14.30 Albert Pürgstaller (Presidente dell’Istituto per l’Edilizia Sociale della Provincia di Bolzano / IPES) Introduzione.

14.30 - 15.00 Bruno Gotter (Direttore della Ripartizione Tecnica dell’IPES), Strategia di risparmio energetico nell’Edilizia Sociale in Provincia di Bolzano.

15.00 - 15.30 Luigi Fazari (Ripartizione Tecnica ATC Torino), Intervento di riqualifi cazione energetica in un quartiere di Torino.

15.30 - 16.00 Gianfranco Minotti (Direttore Tecnico IPES), Risanamento energetico di un edifi cio esistente a Bolzano con caratteristiche CasaClima B.

16.00 - 16.30 Pausa Caffè

16.30 - 17.15 Wolfgang Ritsch (Libero professionista a Dornbirn - Austria), Esempi ed esperienze di risparmio energetico nell’edilizia residenziale Austria, Svizzera, Germania.

17.15 - 17.30 Luca Devigili (Agenzia CasaClima), ATER Perugia a Spoleto - Progetto pilota CasaClima per un’edilizia residenziale pubblica ad elevato risparmio.

17.30 - 18.00 Resumè e discussione.

23 GENNAIO 20099.00 - 18.00 Costruire nella sostenibilità.

9.00 - 9.30 Michl Laimer (Assessore provinciale all’urbanistica, ambiente ed energie), Saluto e introduzione.

9.30 - 10.00 Matteo Thun (Architetto e Designer, Milano), Architettura nelle Alpi.

10.00 - 10.30 Georg Reinberg (uffi cio architettura Reinberg ZT GmbH), Architettura come mezzo per la sostenibilità e sostenibilità come mezzo per una nuova architettura.

10.30 - 11.00 Pausa Caffè

11.00 - 11.30 Ario Ceccotti (Ivalsa), Sofi e - La casa che resiste a terremoti ed incendi.

11.30 - 12.00 Siegfrid Camana (Presidente ANAB), Costruire biologicamente - un investimento per il benessere.

12.00 - 12.30 Ulrich Klammsteiner (Responsabile reparto tecnico dell’Agenzia CasaClima), XClima -Il sistema online innovativo con numerosi strumenti di lavoro per il settore edile.

12.30 - 14.30 Pausa per una visita in fi era

14.30 - 15.00 Tilmann E. Kuhn (Fraunhofer Institut für Solare Energiesysteme ISE), Sistemi solari integrati in strutture trasparenti.

15.00 - 15.20 Evelyn Selva (Responsabile reparto formazione dell’Agenzia CasaClima), CasaClima Oro - Nuove offerte di formazione per costruzioni sostenibili.

Programma convegno

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15.20 - 15.50 Hildegund Moetzl (IBO Vienna - Austria), KlimaHaus Nature - Materiali ecologici nella CasaClima Nature.

15.50 - 16.10 Andreas Franzelin (Responsabile reparto Comunicazione dell’Agenzia CasaClima), Prodotti CasaClima - La fi nestra certifi cata CasaClima.

16.10 - 16.30 Pausa Caffè

16.30 - 16.50 Andrea Miorandi (Idecom), Sportello Energivivo CasaClima - Uno strumento di comunicazione per le pubbliche amministrazioni.

16.50 - 17.05 Kurt Schöpfer (Wolf Haus), Asilo in Bioedilizia (Bologna).

17.05 - 17.30 Helmuth Profanter (Product Manager della ditta Röfi x), Direttiva di posa per i sistemi di isolamento termico - Applicazioni pratiche.

17.30 - 17.45 Francesca Righetti (Glas Müller Vetri Spa), Vetri tripli e giunto caldo: miglioramento dell’effi cienza energetica della fi nestra.

17.45 - 18.00 Andrea Ferro (Celenit Spa), Soluzioni di isolamento in lana di legno mineralizzata per il benessere abitativo, risparmio energetico e comfort acustico.

24 GENNAIO 20099.00 - 13.00 L’innovazione a servizio della sostenibilità

energetica.

9.00 - 9.30 Norbert Lantschner (Direttore dell’Agenzia CasaClima), Il manifesto per la sostenibilità: un decalogo per i progettisti.

9.30 - 10.00 Conrad Lutz (Lutz conrad architecte, Givisiez), Costruire e risanare con MINERGIE-P e MINERGIE-ECO - Esempi di case ed uffi ci realizzate.

10.00 - 10.30 Stefan Hitthaler, Dalla CasaClima al territorio clima.

10.30 - 10.45 Pausa Caffè

10.45 - 11.15 Manuel Benedikter (Architetto e relatore dell’Agenzia CasaClima), Visto da vicino - Esempi di riqualifi cazione energetica.

11.15 - 11.45 Gerhard Mahlknecht e Kurt Egger (Architetti), L’asilo di Monguelfo - Un esempio per il risanamento.

11.45 - 12.15 Norbert Klammsteiner (Ingegnere, libero professionista e docente), Applicazioni di impiantistica innovativa - Presentazione di un progetto.

12.15 - 12.30 David Herzog (Hoval Italia), Il risparmio energetico, le nuove energie per il clima.

12.30 - 12.45 Stephan Reisigl (Alpi Fenster), La fi nestra nel contesto del basso consumo energetico.

12.45 - 13.00 Dietmar Holzner (Istituto Tecnico Industriale “Oskar von Miller”, Merano), Progetto di ricerca “Climacubes” - Presentazione del progetto e primi risultati di misurazione

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comfort acustico.

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58 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Il 5 novembre a Berna/CH, nell’ambito del concorso cc.alps, la CIPRA ha premiato sette comuni, aziende e organizzazioni che si sono particolarmente distinte nella protezione del cli-ma. Il climatologo svizzero Thomas Bucheli e il presidente della CIPRA Dominik Siegrist hanno consegnato i premi per un valore complessivo di 100.000 euro. I premi vengono assegnati dalla CIPRA, Commissione Internazionale per la Pro-tezione delle Alpi, a progetti che si sono parti-colarmente distinti su scala alpina. Un premio è stato assegnato anche all’Agenzia CasaClima, che si è impegnata ad attuare e divulgare il suo progetto di risparmio energetico e tutela del cli-ma. “I vincitori del concorso cc.alps dimostrano come sia possibile affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici nello spazio alpino con in-

CasaClima premiata per concorso CIPRA “cc.alps”

Sono stati quasi 2.500 gli operatori del settore che hanno visitato “Klimahouse Roma 08”, presso il Pa-lazzo dei Congressi dell’EUR di Roma. “Klimahouse Roma è stata per Fiera Bolzano un test importan-te”, afferma Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano, “quest’edizione fuori casa di Klimahouse è stata pensata ed organizzata come fi era-congresso

e come tale ha avuto il meritato successo”. La buona riuscita è confermata dalla soddisfa-zione da parte delle aziende espositrici che hanno ap-prezzato, in quest’edizione

Klimahouse Roma 2008

te”, afferma ReinholdBolzano, “quest’ediziostata pensata ed orga

e coms

romana della fi era specializzata, l’atto di coraggio da parte dell’organizzazione. Sono stati circa 1.000 gli operatori che hanno partecipato alle manifesta-zioni di contorno organizzate da Fiera Bolzano. Il cuore della rassegna è stato il congresso di alto livello organizzato in collaborazione con l’Agen-zia CasaClima, al quale hanno partecipato in due giorni circa 600 operatori. Il forum è stato visitato da circa 200 operatori del settore a cui sono state presentate le novità, i prodotti e i servizi da parte di alcune delle 100 aziende espositrici. I workshop hanno registrato la presenza di un centinaio di ascoltatori.

Prima CasaClima Oro in LombardiaLa prima targhetta CasaClima Oro in Lombardia è stata assegnata ad un edifi cio residenziale nel quartiere di Colognola, Bergamo, progettato dal-lo studio Atelier2 di Milano e realizzato diretta-mente dalla committenza, l’impresa Vanoncini Spa. L’ambito traguardo di un edifi cio a bassissi-mo consumo (fabbisogno termico pari a 6 kWh/m²a) è stato raggiunto combinando più fattori: un volume ben orientato e compatto, una corretta disposizione e dimensionamento delle aperture vetrate e delle schermature solari, un involucro stratifi cato a secco iperisolato, l’impiego di mate-riali ad elevata inerzia termica, l’utilizzo di serre bioclimatiche, e non ultima un’impiantistica ad elevata effi cienza. “Un esempio di successo” ha affermato il direttore Norbert Lantschner in occa-sione della cerimonia di consegna della targhetta “che si spera possa essere seguito da molti altri

in un prossimo futuro”. Rimandiamo i lettori al prossimo numero di questa rivista per una più ampia illustrazione del progetto.

terventi ad ampio raggio”, ha affermato Dominik Siegrist, presidente della CIPRA e membro della giura internazionale, in occasione della premia-zione.

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59KlimaHaus | CasaClima 01/2009

Il 15 novembre 2008 un numeroso gruppo di Partner CasaClima si è ritrovato a Castel Flavon presso Bolzano per uno scambio di idee. I più di 60 partecipanti sono stati informati delle novità che riguardano l’Agenzia CasaClima. Allo stesso tempo l’evento ha offerto l’occasione per un pro-duttivo scambio di opinioni nel comune intento di promuovere l’effi cienza energetica e la sostenibili-tà nel campo dell’edilizia.

Incontro dei Partner CasaClima a Castel Flavon

Ali Shakeri Shemirani da Teheran è il primo progettista dal Medio Oriente ad aver frequentato i vari steps di formazio-ne per ottenere il titolo “Esperto Casa-Clima junior”. Il tecnico ventottenne ha seguito i corsi in occasione del suo stage di due mesi presso l’Agenzia, durante il

quale ha dimostrato grande interesse per i metodi costruttivi secondo lo standard CasaClima. Accanto all’esperto junior dall’Iran i nostri corsi sono stati frequentati da progettisti dall’Austria, Germania, Francia, Grecia, Israele e Brasile.

Primo Esperto junior dall’Iran

Gentili abbonati, negli ultimi mesi siamo venuti a conoscenza di problemi relativi alla mancata consegna della rivista.

Ci scusiamo con tutti Voi per gli inconvenienti e vi pre-ghiamo di segnalare alla redazione eventuali ulteriori disguidi. Per segnalazioni di ogni tipo vi preghiamo di contattare [email protected]

A tutti gli abbonati

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Per questo nella valutazione dei materiali da costruzione, accanto alle caratteristiche fi si-

co-tecniche ed economiche, è sempre necessario prendere in considerazione anche gli aspetti legati all’ecologia. Con il termine ecologia dei materiali si fa riferimento ad un’interpretazione e valuta-zione delle interazioni tra materiali ed ambiente durante tutto il ciclo di vita di un prodotto, dal-la culla alla tomba. La produzione, il montaggio, l’impiego, lo smaltimento ed il trattamento a fi ne ciclo dei materiali implica infatti un consumo di risorse, più o meno importante ed in molti casi an-che un’emissione di sostanze tossiche, che posso-no avere effetti negativi sia sull’ambiente sia sulla salute dell’uomo. Questo vale anche per i materiali termoisolanti: pur avendo tutti un bilancio ener-

CasaClima NatureNella costruzione di un edifi cio,

la scelta dei materiali da impiegare non è solo determinante ai fi ni

dell’effi cienza energetica, ma incide in modo signifi cativo anche sul nostro benessere, sulla nostra salute e sulla qualità dell’ambiente che ci circonda.

getico positivo, che consente di ammortizzare in pochi mesi, grazie alla riduzione dei consumi ener-getici, l’energia primaria impiegata per la produ-zione, alcuni possono presentare maggiori criticità sia per quanto riguarda il consumo di risorse non rigenerabili, sia per quanto riguarda l’emissione di sostanze tossiche. È dunque importante imple-mentare dei metodi che consentano un raffronto fra i materiali da costruzione anche sotto questo punto di vista: si potranno così scegliere i mate-riali con minor impiego di energia, con un basso impatto ambientale e soprattutto non dannosi per la nostra salute.

La nuova certifi cazione ambientale CasaClima

Per la valutazione ambientale di un edifi cio la certi-fi cazione CasaClima ha fi nora utilizzato un sistema semplifi cato, il CasaClimapiù, sviluppato in accor-do con l’Agenzia per l’Ambiente della Provincia di Bolzano. Si tratta di un sistema restrittivo, basato su requisiti di esclusione (non utilizzare materia-li termoisolanti di origine sintetica, non utilizzare materiali plastici per pavimenti ed infi ssi, non ri-scaldare con fonti energetiche fossili, etc.) che non permette però di quantifi care l’impatto di una co-struzione sull’ambiente.Per questo l’Agenzia CasaClima sta lavorando ad un sistema che permetta di valutare in termini quantitativi la sostenibilità dei materiali impiegati e quindi l’impatto ambientale dell’edifi cio: il Casa-Clima Nature. Come pre-requisito è richiesto che l’edifi cio rientri almeno nello standard CasaClima B per quanto riguarda l’effi cienza dell’involucro e possieda un indice di emissione di CO2 inferiore ai 20 Kg/m²a. Questo a sottolineare come la so-stenibilità ambientale debba sempre avere come principio fondamentale il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di sostanze clima-alteranti. In base ad una banca dati europea, ogni materiale edile impiegato nella costruzione sarà valutato in funzione dell’energia primaria impie-gata per la produzione e in funzione delle emis-sioni di inquinanti e di CO2. Attraverso una valuta-zione della vita media dei materiali e di algoritmi di normalizzazione verrà emesso un punteggio di valutazione che andrà a defi nire le classi di soste-nibilità ambientale dell’edifi cio. Le prime applica-zioni di questo sistema sono molto soddisfacenti: questo permetterà nel 2009 la sostituzione della certifi cazione ambientale CasaClimapiù con il nuo-vo sistema, il CasaClima Nature.

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OGGI LE CITTÀ AVRANNO I POLMONI PIÙ PULITI

Auranox è il frutto evoluto della ricerca Monier : è la nuova rivoluzionaria tegola in grado di neutralizzare gli agenti inquinanti prodotti dal traffi co cittadino e dai sistemi di riscaldamento.

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Una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico, problema che affl igge i centri

abitati, sono gli ossidi di azoto (NOx), prodotti nei processi di combustione utilizzati per riscalda-re le nostre case e alimentare i veicoli a motore. Per ridurre l’impatto sull’ambiente delle emissioni nocive, la ricerca Wierer ha messo a punto AU-RANOX®, la nuova tegola in cemento contenente biossido di Titanio (TiO2). Oggi, infatti, anche i tetti possono contribuire a eliminare lo smog con un semplice processo di fotocatalisi.Se sottoposto a radiazione luminosa, il biossido di Titanio che compone lo strato di fi nitura di AURA-NOX® agisce accelerando la reazione di ossidazio-ne degli inquinanti e favorendo la loro trasforma-zione in sali inorganici non nocivi per l’ambiente,

Auranox di Wierer: La tegola amica dell’ambiente

Dalla ricerca Wierer nasce una innovativa tegola in cemento dalle

esclusive proprietà antismog.

che vengono poi eliminati dalle piogge. Il biossido di titanio è un agente catalizzatore, pertanto non diminuisce nel tempo la propria effi cacia. Perché impiegare AURANOX® nelle nostre città? È stato dimostrato che una copertura di circa 200 metri quadrati realizzata con la nuova tegola AU-RANOX® permette di smaltire, nel corso di un anno, una quantità di agenti inquinanti pari alle emissio-ni di un’automobile di media cilindrata (ipotizzan-do una percorrenza di 18.000 chilometri), oppure a quelle di due caldaie impiegate nel riscaldamento di un edifi cio a uso residenziale. Si pensi poi alla vastità delle superfi ci occupate dai tetti a falda, sti-mate in 50.000.000 di metri quadrati, un’opportu-nità unica per impiegare un prodotto che contribui-sca a creare un ambiente sempre più pulito. La superfi cie AURANOX® è attualmente disponibi-le per il modello Coppo di Grecia e nelle colorazioni Terra umbra e Terra toscana, riprendendo quindi l’effetto di antichizzazione che viene richiesto per gli edifi ci di particolare prestigio.

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62 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Le case prefabbricate in legno hanno molteplici vantaggi legati alle qualità tipiche del materia-

le stesso e al processo produttivo che porta alla loro realizzazione. Rispettano non solo l’ambiente ma anche chi vi abita. Il legno è infatti un materia-le naturale, traspirante e durevole. Usare il legno come materiale da costruzione non è sinonimo di deforestazione. Nel caso specifi co di Haas, i legnami utilizzati per l’edilizia provengono sempre soltanto da foreste soggette alla sostituzione delle piante.La riforestazione aiuta maggiormente il manteni-mento della funzionalità dell’ambiente. Scegliere una casa prefabbricata in legno non è solo garanzia di sicurezza, ha infatti anche un forte valore esteti-co. L’utilizzo del legno rende un qualsiasi ambiente più caldo e confortevole. I numerosi vantaggi, unita-mente alla grande valenza estetica, fanno del legno il migliore materiale per la realizzazione della mag-gior parte degli edifi ci. Non solo, anche problemati-che, come il numero di addetti che parteciperà alla costruzione della casa prefabbricata, l’impresa che seguirà i lavori stessi e la realizzazione dell’impian-tistica, richiedono risposte chiare ed esaurienti.Il Gruppo Haas può rispondere a queste e ad altre domande grazie alla sua esperienza quasi quaran-tennale che lo vede protagonista nel mercato delle case prefabbricate. Haas è in grado di consegnare case prefabbricate a diversi livelli di fi nitura, dal grezzo avanzato al chiavi in mano, in base alle esi-genze specifi che del committente. Il tipo di fi nitura scelto è compatibile con qualsiasi realizzazione, in-

Haas: Case in legno dai mille volti

Ecologiche, resistenti e si adattano perfettamente a qualsiasi

ambiente queste sono le case prefabbricate in legno di Haas.

dipendentemente dal fatto che la casa venga scelta dall’ampio catalogo Haas o che sia il progetto indi-viduale sviluppato dal progettista di fi ducia, il qua-le partecipa attivamente alla creazione della casa ma viene supportato nella progettazione esecutiva dall’Azienda. È importante ricordare che anche le stupende case scelte dal catalogo potranno essere, entro alcuni limiti, personalizzate alle esigenze spe-cifi che di ogni singola persona. Riuscire a far risparmiare tempo è un ulteriore ser-vizio importante che differenzia Haas dai principali competitors.Nella vasta e completa show room aziendale infatti, la famiglia può trovare i livelli di fi nitura deside-rati, sia da quelli più economici, sia da quelli più raffi nati, evitando così di dover ricorrere a persone differenti, dovendo coordinare.La garanzia è data da uno dei maggiori nomi eu-ropei specializzati nella realizzazione di case pre-fabbricate. Haas nasce nel 1971 in Baviera, a Fal-kenberg. All’interno operano circa 4.000 persone. Realizzando i vari componenti nelle varie aziende facenti parte del Gruppo, Haas è in grado di sod-disfare le più svariate richieste, senza tralasciare l’importanza della qualità impiegata.

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Page 63: KlimaHaus CasaClima

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Isolamento acustico: Rw = 40 dB**

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Permeabilità all'aria: 4 secondo UNI EN 12207

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64 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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A KlimaHouse09 i nuovi prodotti di Faliselli Srl, azienda produttrice

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Isolamento termico, risparmio energetico, be-nessere abitativo. Sono questi i cardini attorno

ai quali ruotano le più recenti proposte di Fali-selli. Si tratta di serramenti, Klima92 e Passiv92, che rispondono a requisiti prestazionali mol-to elevati e che propongono soluzioni ai massi-mi livelli tecnologici. Vetri basso-emissivi, telai super-spessorati da 92 mm, tripli vetri, doppia camera, triple guarnizioni: si tratta di caratteri-stiche costruttive all’avanguardia che consento-no di abbattere i consumi energetici, di ridurre sensibilmente i costi di gestione e di abbattere le emissioni di anidride carbonica. Klima92, in legno lamellare, è indicato per presta-zioni di “CasaClima A +”, grazie ad una trasmittan-za media del sistema fi nestra pari a 1,2 W/mqk.Passiv92 al legno lamellare aggiunge anche il su-ghero vaporizzato, proponendo un serramento in-dicato alle prestazioni di una Passivhaus. Con Pas-siv92 l’obiettivo è quello dell’iperisolamento che si esplica in un fabbisogno termico inferiore ai 10 kWh per metro quadro all’anno. La trasmittanza media del sistema fi enstra è pari a 1,0 W/mqk. Faliselli vi aspetta per presentarvi queste novità a KlimaHouse09 - settore CD - stand D22/28.

Page 65: KlimaHaus CasaClima

abbiamo un grande progetto.

Nel nostro piccolo...

Il pianeta terra ha bisogno di aiuto.E noi di Faliselli abbiamo da tempo colto il suo

messaggio. Il nostro piccolo contributo perla salvaguardia del mondo si esprime attraverso un’economia sostenibile, una gestione aziendale responsabile e soprattutto attraverso un prodottoa massimo risparmio energetico, per consentirea tutti voi di scegliere un serramento capace diaiutare l’ambiente e promuovere il benessereabitativo. Perché tante piccole azioni possono,insieme, fare qualcosa di veramente grande.

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Standard CasaClima sia per le nuove costruzioni che per i risanamenti

L’APE (Agenzia Provinciale per l’Energia di Udine), fondata su iniziativa dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Udine ed impe-gnata a livello locale a promuovere un utilizzo intelligente dell’energia, ha individuato in Casa-Clima il sistema di certifi cazione più completo ed indipendente per raggiungere la sostenibilità energetica in campo edile. È stato quindi un pas-so naturale, per la Provincia di Udine, quello di avvicinarsi a tale sistema per dare un’etichetta energetica al proprio patrimonio immobiliare. In tale contesto, sarà l’APE, in quanto gestore del sistema CasaClima in Friuli Venezia Giulia, a garantire uno sviluppo dinamico del progetto a livello provinciale.Nel concreto, l’impegno preso dall’Amministra-zione riguarda sia gli edifi ci di nuova costruzione che quelli in ristrutturazione.Nel primo caso, la Provincia punta in alto, sce-gliendo una classe A: tutti gli immobili di futura edifi cazione appartenenti al patrimonio provin-ciale dovranno ottenere un fabbisogno energe-tico specifi co dell’involucro minore di 30 kWh/m²a. Per la copertura di tale fabbisogno, andrà

La Provincia di Udine sceglie Con la delibera di Giunta del 28

luglio 2008 la Provincia di Udine ha abbracciato lo standard

CasaClima per migliorare le prestazioni energetiche del proprio

patrimonio immobiliare.

Si tratta di diversi palazzi, uffi ci e complessi scolastici presenti sul vasto territorio della

provincia friulana, ampia quasi 5.000 km². La scelta mira a promuovere l’effi cienza energetica degli edifi ci attraverso la riduzione del fabbiso-gno di energia e l’integrazione delle fonti rin-novabili, con una conseguente diversifi cazione energetica.L’Amministrazione Provinciale udinese, con que-sta delibera, intende contribuire al raggiungi-mento degli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas serra posti dal Protocollo di Kyoto. La considerazione che nel settore edilizio abitativo e terziario esiste un enorme potenziale di rispar-mio energetico, e di conseguenza di riduzione delle emissioni, ha spinto la Provincia ad agire proprio su questo settore, dando per prima come ente lo-cale il buon esempio e aprendo la strada alle “good practices”.

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la classe “A”

utilizzata preferibilmente energia rinnovabile proveniente da fonti locali; in direzione della so-stenibilità ambientale, andranno inoltre privile-giati materiali bio-ecocompatibili.Nel caso di risanamento di vecchi edifi ci di pro-prietà dell’Amministrazione, se per dimostra-te motivazioni fosse impossibile raggiungere la classe A, andrà perseguito l’obiettivo dello stan-dard inferiore massimo possibile.

Primi interventi in classe A

La Provincia ha già in cantiere il primo interven-to che segue questa norma: si tratta della costru-zione secondo gli standard CasaClima del convit-to “Ingeborg Bachmann”, un collegio destinato ad ospitare gli studenti dell’omonimo liceo dello sport durante i mesi scolastici. L’istituto si trova a Tarvisio, località friulana al confi ne con l’Au-stria. La realizzazione del convitto, i cui lavori cominceranno ad inizio 2009, sarà completata in tre lotti, funzionali anche da un punto di vista economico.L’edifi cio si compone di quattro piani di circa 840 m² ciascuno: un piano terra destinato ad ospitare ambienti comuni quali portineria, mensa, uffi ci, sale lettura, ed i superiori nei quali saranno situate le camere con bagno interno. La forma compatta

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a parallelepipedo orientata in direzione est-ovest permetterà di massimizzare i guadagni solari gra-tuiti.Secondo il progetto defi nitivo, la struttura sarà di tipo misto, in cemento armato al piano terra, ed in legno ai piani sopraelevati. È soprattutto nella struttura leggera che si concentrano i problemi di tenuta all’aria e di tenuta al vento, che se si verifi -cassero si tradurrebbero in uno spreco energetico dovuto alle perdite per infi ltrazioni e che potrebbe-ro anche danneggiare la struttura stessa.

Per evitare queste problematiche, sarà seguita at-tentamente la progettazione esecutiva dei dettagli costruttivi e soprattutto la loro realizzazione in cantiere. L’opportuno utilizzo di nastri a tenuta e la corretta posa del cappotto e dell’intonaco che ne uniforma la superfi cie saranno decisivi nell’evitare dispersioni e punti di discontinuità. Al termine dei lavori, il controllo sarà effettuato tramite il Blower Door Test, che quantifi ca appunto le dispersioni per mancata tenuta all’aria dell’edifi cio. Per rag-giungere la classe A si dovrà installare un impianto di ventilazione forzata, attraverso il quale rinno-vare l’aria attraverso un sistema che recupera il calore dall’aria esausta in uscita e lo trasferisce a quella fresca in entrata. Nella costruzione del convitto Bachmann, l’atten-zione a livello di involucro e di impiantistica con-segnerà alla collettività un edifi cio a basso fabbi-sogno energetico e ad alto comfort abitativo, una CasaClima A.In prospettiva infi ne, il prossimo intervento fon-damentale e strategico riguarderà l’ampliamento della sede della Provincia di Udine che permetterà di razionalizzare e concentrare gli uffi ci sparsi sul territorio e creare una vera cittadella della Provin-cia. Il progetto, oltre a seguire lo standard classe A, prevede l’utilizzo di energie rinnovabili ed un’at-tenta progettazione delle aree esterne che riduca al minimo gli spazi impermeabilizzati realizzando un parcheggio interrato fruibile anche dalla Città di Udine.

Arch. Rudi Zancan Relatore CasaClima

CasaClima Cartoon

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L’impresa tedesca di lunga tradizione, leader europeo nella realizzazione di case sane a tu-

tela del clima, nel 2009 si espande in Italia.La pluripremiata impresa si occupa da decenni di edilizia in senso completo e nel rispetto dell’am-biente e del clima. È considerata una delle imprese più innovative d’Europa per quanto riguarda la tu-tela del clima.“Il nostro scopo è di proporre, anche a tutti i clien-ti italiani che hanno a cuore la salute, delle case confortevoli, progettate individualmente da archi-tetti italiani, caratterizzate da un clima abitativo percettibilmente sano.” Ovviamente queste case soddisfano i massimi standard CasaClima. Inoltre ogni edifi cio Baufritz, grazie ai metodi di costruzio-

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Il giorno 12 dicembre 2008 alla Libera Università di Bolzano sono stati consegnati i diplomi del se-condo Master CasaClima. I 19 professionisti, che per 2 anni sono tornati “sui banchi di scuola” per specializzarsi in progettazione a basso consumo energetico ed edifi ci in legno, avevano presentato e discusso nel giugno scorso il loro lavoro con-clusivo.I temi trattati, che approfondivano tematiche proposte sia durante il corso base che nel cor-so specialistico, hanno spaziato dal risanamento energetico degli edifi ci alla progettazione di edifi -ci ecologici a bassissimo consumo, dalla salubrità e benessere negli ambienti chiusi alla domotica, dalla diagnosi e recupero di strutture in legno de-gradate alla progettazione con il legno, anche in zona sismica.

Conclusione secondo master CasaClima a Bolzano

I lavori presentati:

Recupero energetico di edifi ci a costo zero. Un’analisi in comune di Buccinasco (MI) arch. Silvia Bardeschi

Economia ed energia - Scenari energetici ed interventi urbanistici ed edilizi ing. Antonio Cadoni

La domotica come supporto alla didattica: per insegnare il risparmio energetico nella scuola

arch. Daniele Cipeletti

Un nuovo villaggio solare per risanare a costo zero il quartiere Murattiano di Bari arch. Margherita Colonna

Zero emission. La sostenibilità di un futuro possibile arch. Carlo Dal Vera

Gallerie stradali, nuove strategie: la certifi cazione energetica e l’utilizzo di fonti energetiche alternative

arch. Claudio De Luca

Applicazione del metodo LCA per la valutazione delle prestazioni energetico-ambientali della tecnologia fotovoltaica

ing. Paolo Dignani

Valutazione del fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva di un edifi cio sito in Canale Monterano, Roma

arch. Maria Giulia Faiella

Riabilitazione strutturale di elementi lignei degradati: infl uenza dei materiali sulle prestazioni del giunto

arch. Mariangela Gavioli

Nuovi scenari urbani- Metodologia e tecniche per il risanamento di edifi ci condominiali arch. Davide Silvio Gigli

Applicazione di metodologie non distruttive per la diagnosi di elementi lignei in opera.Confronto con la normativa italiana attraverso due casi di studio

arch. Maurita Glorioso

Strutture portanti per l’edilizia moderna in legno: applicazione dei pannelli strutturali massicci di grandi dimensioni - Esempio pratico quale caso di studio

ing. Mauro Leonesio

Costruire con il legno: Valorizzazione delle specie autoctone di castagno e robinia nella regione Piemonte

arch. Luca Malavolta

Linee metodologiche per il quartiere ecologico. Progetto: Masterplan per l’insediamento residenziale ad alta sostenibilità “LACO”

arch. Jürgen Johann Mantinger

Progettazione di un edifi cio a basso consumo energetico in legno a Padova arch. Luciano Miotto

Progettazione di un teatro all’aperto arch. Cristina Pasquale

Manuale applicativo per pacchetti murari in Friuli Venezia Giulia arch. Domenico Pepe

L’Approccio Sentinel Haus nel mondo costruttivo italiano ing. Simona Pezzuchi

Studio sperimentale e teorico del comportamento sismico di un sistema costruttivo intelaiato in legno

ing. Elia Terzi

Congratulazioni!

Page 71: KlimaHaus CasaClima

Schiestlhaus in Stiria: la casa passiva a più alta quota d’Europa.

Un rifugio di montagna a 2154 metri di altezza

sullo Hochschwab, vincitore del primo premio

dell’”Energy Globe” nella categoria

stati federali.

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Nel corso dell’estate la costruzione è progredita secondo i tempi previsti; tra la fi ne di luglio e la

fi ne di ottobre sono stati realizzati il 1° e il 2° piano destinati alle unità di cura. Le strutture verticali

Una sfi da per la cura degli anzianisono costituite prevalentemente da setti in cls, i so-lai in cls sono prevalentemente a vista. La sommi-tà del vano scale ovest, che consente di accedere alla copertura piana, è stata conclusa ai primi di dicembre. Poco dopo il brusco abbassamento della temperatura esterna (arrivata anche a -14°C) e le copiose nevicate hanno fatto decidere per una so-spensione temporanea. I lavori riprenderanno al termine dell’inverno con le opere di impermeabi-lizzazione e coibentazione, le chiusure esterne e i sottofondi.

Vista lato sud-ovestInterno vano scale Vista lato nord-ovest

Una camera di degenza La terrazza-patio al piano terraL'ingresso al garageLa sommità del vano scale ovest

Atrio al piano terra Vista lato sud-estLa sala multifunzionale al piano terra Vano scale al 1° piano Vista lato nord-est1 2 3 4 5

7 98

1110 12

6

Nel marzo scorso sono stati avviati i lavori per la costruzione del nuovo

centro residenziale di cura a Valdaora presentato nei precedenti numeri di questa rivista. Il cantiere continua...

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74 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Una giornata davvero speciale”: questo il ben-venuto dell’amministratore delegato della

SPF Group Salvatore Falleti a tutti i presenti , che la mattina dello scorso 5 dicembre si sono ritrovati nella sala congressi dell’Hotel Diaman-te di Alessandria per inaugurare VerdeCasa®, la prima casa passiva in Piemonte, una colorata palazzina disposta su tre piani, composta di do-dici alloggi e progettata secondo i principi dello sviluppo eco-sostenibile basato innanzitutto sul massimo sfruttamento dell’apporto energetico naturale. Con VerdeCasa®, sviluppata seguendo le linee guida del Protocollo dell’Agenzia Casa-Clima di Bolzano, anche il Piemonte si può van-tare di ospitare un progetto innovativo: uno stu-dio accurato sull’orientamento, sulle scherma-ture solari, sull’involucro dell’edifi cio, sulle alte prestazioni dei serramenti, sull’eliminazione dei ponti termici e sull’integrazione impiantistica che unisce comfort termico e benessere abitativo ad elevatissimi risparmi energetici, con conse-guente enorme abbattimento dell’impatto am-bientale, in termini di emissioni di CO2. Una giornata davvero speciale per tanti motivi: intanto il risultato fi nale di VerdeCasa®, assolu-tamente migliorativo rispetto al progetto iniziale: l’Agenzia CasaClima ne ha certifi cato l’effi cienza energetica dell’involucro in classe A con 12 Kwh/

La prima CasaClima A in Piemonte

Inaugurazione di VerdeCasa® a Spinetta Marengo nell’alessandrino,

il primo edifi cio certifi cato dall’Agenzia CasaClima di Bolzano

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m2 anno (rispetto all’ipotesi progettuale di 21 Kwh/m2anno) e l’effi cienza complessiva degli impianti in classe ORO con 5 Kg di CO2/m

2anno. E poi, la forte adesione all’evento, segno di una volontà comune fi nalizzata alla riduzione dell’im-patto ambientale in edilizia, nonostante i nuovi preoccupanti scenari normativi. Infi ne, la presenza delle più alte cariche istituzio-nali a sottolineare l’importanza dell’evento. “C’è effettivamente stato un cambiamento delle sensibi-lità: un paio di anni fa non sarebbe stato possibile pensare alla concretizzazione di un progetto eco-sostenibile di tale portata: la CasaClima sarebbe stata vista solo come un lontano miraggio, un’idea di un visionario. Invece oggi siamo qui a parlare di una realtà, e bisogna saperne rigenerare altre da questa”, è il commento del Sindaco di Alessandria, prof. Piercarlo Fabbio. Finalmente un risultato concreto, una realizzazio-ne, potremmo dire, pilota che - ha affermato Paolo Filippi, Presidente della Provincia di Alessandria - diventerà un esempio da seguire, soprattutto da esportare negli enti locali”. Anche l’Assessore Regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Piemonte Daniele Borioli ha lodato l’ini-ziativa, confermando che “il tema dello sviluppo sostenibile va sviluppato. Il progetto VerdeCasa® è mosso da una grandiosa lungimiranza di un’azien-da privata, che ha saputo ben cogliere una sfi da innovativa”.Ben presente il tema del taglio del “bonus ener-gia”: “Innovazione e modernità restano le parole d’ordine in edilizia”, sono le parole del Direttore del Collegio Costruttori Ance di Alessandria, dott. Luigi Tosi. “Anche in Provincia di Alessandria per il 2009 è previsto un forte calo delle richieste di ristrutturazioni edili ambientali causato dalla so-spensione agli eco-incentivi, ma non bisogna de-mordere: da una grande crisi si esce utilizzando tecnologie alternative, usando materiali speciali, altamente tecnologici…”. Venti di crisi che non toccano il progetto Verde-Casa® , lo confermano le richieste.

Page 75: KlimaHaus CasaClima

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76 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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CasaClima rispondeCasaClima risponde

Gentile lettore,le soluzioni disponibili per l’isolamento ter-mico delle pareti esterne sono diverse: la più effi ciente, sia per risparmiare sui costi per ri-scaldamento che per elevare il comfort termico interno è sicuramente un isolamento termico posato esternamente, ossia sul lato freddo della parete. Questa soluzione permette di proteggere la muratura esistente dalle rapide variazioni di temperatura e dalle intemperie, evitando possi-bili danni e quindi allungando la durata di vita dell’edifi cio. Un adeguato spessore, generalmen-te superiore agli 8-10 cm, assicura inoltre che un eventuale formazione di condensa interstiziale possa aversi solo negli strati più esterni dell’iso-lante, dove risulta più facilmente smaltibile. Per la scelta dello spessore più adatto è sempre utile comparare la variazione di costo per un aumen-to di spessore dell’isolante con il risparmio sui costi per il riscaldamento ottenibili. In ogni caso si consiglia di superare gli standard minimi at-

tualmente fi ssati per legge, in considerazione di un’evoluzione continua della normativa in ter-mini più restrittivi.Le soluzioni più frequentemente utilizzate per l’isolamento esterno sono i sistemi a cappotto e le facciate ventilate. Nel primo caso i pannelli iso-lanti sono incollati e tassellati direttamente alla parete e poi rifi niti esternamente con intonaco. Nel caso delle facciate ventilate sul lato esterno della muratura viene fi ssata una sottostruttura metallica o in legno fra la quale viene inserito il materiale termoisolante che viene poi sigillato con un telo di tenuta al vento. Sulla sottostruttu-ra viene fi ssato il rivestimento esterno ( in tavole di legno, in lastre di metallo, in lastre di ardesia etc.) lasciando un’intercapedine d’aria di alme-no 4 cm fra questi e l’isolante. La ventilazione dell’intercapedine favorisce lo smaltimento di eventuale umidità. A parità di spessore dell’isolante le due soluzioni sono egualmente effi cienti dal punto di vista ter-mico. La soluzione con cappotto è sicuramente meno costosa ma come in questo caso, con una muratura esistente dalle molte irregolarità e so-lo parzialmente intonacata, necessita di un’ade-guata preparazione del supporto su cui andran-no fi ssati i pannelli. Una soluzione con facciata ventilata risulta invece più costosa e modifi ca l’aspetto architettonico dell’edifi cio.Per la possibilità di superare facilmente le ir-regolarità delle murature esistenti può essere presa in considerazione una soluzione con into-naco termoisolante ma questa va attentamente valutata per verifi carne i vantaggi sia dal punto di vista energetico che economico. I ridotti spes-sori ottenibili e la conduttività termica elevata del materiale rispetto ai comuni materiali iso-lanti rendono infatti spesso questa soluzione po-co adatta, soprattutto nelle zone climatiche più fredde come nel suo caso.In tutti i casi è importante risolvere con cura eventuali ponti termici in particolare in corri-spondenza dei balconi, delle fi nestre e nel rac-cordo con il tetto.

Consigli, domande e curiosità di voi lettori sui temi del costruire

energeticamente effi ciente troveranno in questa nuova

rubrica, curata dalla redazione in collaborazione con il Master

CasaClima della Libera Università di Bolzano, una qualifi cata risposta.

A

Gentile redazione,

possiedo una piccola casa in una località di mon-

tagna che mi piacerebbe rinnovare. Alcuni anni fa

ho sostituito la vecchia copertura con un nuovo

tetto in legno isolato. È ora mia intenzione pro-

cedere anche all’isolamento delle pareti esterne,

costruite in pietra e solo in parte intonacate.

Quali soluzioni ho a disposizione?

Andrea T.

INOLTRATE I VOSTRI QUESITI A:Agenzia CasaClimaRedazione rivistaVia degli Artigiani, 31I - 39100 [email protected]

Page 77: KlimaHaus CasaClima

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78 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Serie tecnica a fascicoli 4

Questo presuppone che tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un sistema ETICS, dal

progettista agli artigiani che si occupano diret-tamente della posa, abbiano un’adeguata forma-zione e la necessaria esperienza: solo così potrà essere garantito un intervento a regola d’arte. La qualità di un isolamento a cappotto non dipende infatti solo dall’utilizzo di prodotti certifi cati e con caratteristiche tecniche conformi alle prescrizio-ni dell’ETAG 014, ma anche da una corretta appli-cazione delle indicazioni per la posa riportate in questo e nei precedenti fascicoli. La direttiva per la posa di un sistema di isolamento a cappotto di-venterà a breve uno dei requisiti di qualità per la certifi cazione CasaClima.

IncollaggioI pannelli vengono normalmente fi ssati al suppor-to mediante incollaggio. I collanti impiegati devono essere di alta qualità, compatibili con i materiali isolanti impiegati, e devono garantire un’adeguata

Il sistema isolamento a capCome recita un antico proverbio

“il diavolo si nasconde sempre nei dettagli”. Questo vale anche per un

sistema di isolamento a cappotto: solo una corretta progettazione ed

esecuzione dei dettagli ne assicura la qualità e la durata nel tempo.

aderenza tra supporto e pannello isolante. In ausi-lio all’incollaggio, per molte condizioni di impiego, vanno quasi sempre previsti anche i tasselli, come riportato nel fascicolo 3.

Preparazione ed applicazione del collante

La preparazione del collante deve avvenire secondo le indicazioni del produttore. L’applicazione del col-lante può essere effettuata a mano e/o a macchina. In ambedue i casi bisogna fare attenzione affi nché:

• tra il pannello isolante ed il supporto non ci sia la possibilità di circolazione di aria;

• il pannello sia trattenuto in modo uniforme al supporto: in caso contrario, a seconda delle temperature superfi ciali esterne, si può avere un effetto cuscino o materasso (vedi grafi co 1).

L’applicazione del collante può avvenire con il me-todo a punti e strisce o anche su tutta la superfi cie del pannello. Nel metodo a punti e strisce il collante viene steso con la cazzuola in una striscia perimetrale larga 5 cm e con minimo tre punti di collante al centro delle dimensioni di un palmo della mano. Lo spessore dello strato di collante deve essere compreso tra i 5 e 20 mm (vedi grafi co 2).Nel metodo a tutta superfi cie il collante va steso sia sul pannello che sul supporto con la cazzuola denta-ta. Se l’applicazione avviene a macchina il collante

Esterno caldo: effetto cuscino

Grafi co 1

Esterno freddo: effetto materasso

Grafi co 2: Metodo di incollaggio a punti e strisceIncollaggio dei pannelli a punti e strisce

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79KlimaHaus | CasaClima 01/2009C H I M I V E R PA N S E R I S . p . A . - V i a B e r g a m o , 1 4 0 1 - 2 4 0 3 0 P O N T I D A ( B G ) - I T A L YTe l . +39 035 795031 - Fax +39 035 795556 - www.ch imiver.com - in fo@ch imiver.com

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va steso a strisce verticali ravvicinate sul pannello o direttamente sul supporto in muratura. I pannelli vanno sempre applicati sulla colla ancora fresca.

L’incollaggio dei pannelli

I pannelli vanno incollati a giunti strettamente acco-stati a partire dal basso e proseguendo verso l’alto. Lo sfalsamento verticale dei giunti nella parte cen-trale della facciata deve essere di almeno 25 cm. Du-rante la posa bisogna fare attenzione che i pannelli siano perfettamente piani ed allineati. Tra un pan-nello e l’altro non devono esserci fughe: eventuali fessure superiori ai 2 mm vanno riempite con strisce di materiale isolante, nel caso dei pannelli a base di silicato di calcio con una malta per riempimento.In ogni caso nelle fessure fra i pannelli non deve mai essere collocato collante.Solitamente si devono essere utilizzare solo pannelli interi: strisce di pannello di larghezza comunque

Applicazione a seconda del tipo di pannelloPannelli in polistirolo EPS-F (per facciata)Metodo a punti e strisce (superfi cie di contatto >40%) o a tutta superfi cie sui pannelli; sul supporto solamente a tutta superfi cie.

Pannelli in lana di roccia MW-PTMetodo a punti e strisce (superfi cie di contatto >40%) o a tutta superfi cie sulla parte non rivestita dei pannelli; sul supporto sola-mente con il metodo a tutta superfi cie.

Pannelli in lana di roccia lamellare MW-PTA tutta superfi cie sul pannello; per i pannelli rivestiti su entrambi i lati il collante può essere applicato al supporto con il metodo a tutta superfi cie.

Pannelli a base di idrati di silicato di calcio (schiuma minerale)Metodo a punti e strisce (superfi cie di contatto >70%)

Pannelli in sugheroMetodo a punti e strisce (superfi cie di contatto >40%) o a tutta superfi cie.

Altri tipi di pannelloApplicazione del collante secondo le indicazioni del produttore.

potto

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80 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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superiore ai 15 cm e dello stesso materiale sono so-lo in singoli casi ammissibili, ma non dovranno mai essere utilizzati in corrispondenza degli spigoli.Negli spigoli vanno impiegati solo pannelli interi o a metà, da applicare in modo alternato.

Se lo spessore dell’isolante è superiore a 25 cm si consiglia che questa “dentatura” sia eseguita con un collante speciale per garantire un fi ssaggio resisten-te e duraturo (vedi grafi co 3).Il taglio dei pannelli deve essere eseguito a regola d’arte e ad angolo retto e per questo vanno utilizzati gli attrezzi appropriati (cesoie). I pannelli rovinati, per esempio con spigoli o angoli mancanti o schiac-ciati, non possono essere impiegati. Le sporgenze dei pannelli in corrispondenza degli spigoli vanno tagliati solo dopo l’indurimento del collante (di regola dopo 2-3 giorni o secondo diverse indicazioni del produttore). I raccordi tra i pannelli non devono essere allineati con gli angoli di fi nestre e porte (vedi grafi co 4).

Intonaco di sottofondo con armatura (rasatura)Questo strato viene realizzato annegando in uno strato suffi ciente di rasante una rete in fi bra di vetro resistente agli strappi che funge da armatura. Le ri-chieste tecniche del sistema ed il materiale isolante

1) Valore medio di un campione rappresentativo. 2) Copertura della rete minimo 1 mm, in caso di giunto minimo 0,5 mm. 3) Questo spessore della rasatu-ra è necessario se il rivestimento ha uno spessore “alto”.

Grafi co 5: Armature diagonali di rinforzo

Esecuzione dell’intonaco di sottofondo

spessore [mm]

spessore minimo [mm]

spessore medio1 [mm]

posizionamento della rete2

misure da rispettare per sistemi con pannelli di

3 2 _> 2,5 a metà EPS e schiuma minerale

5 4 _> 4,5 nel terzo esterno EPS -F3 lana di roccia, sughero, schiuma minerale, fi bra di legno

8 9 _> 7,0 nel terzo esterno lana di roccia e sughero

Grafi co 4: Corretta applicazione dei pannelli in prossimità degli angoli della fi nestra

Sfalsamento verticale dei giunti

Grafi co 3

“Dentatura” d’angolo

Posa dei nastri adesivi autoespandenti nei raccordi con fi nestra e davanzale

Applicazione dei pannelli in prossimità degli angoli fi nestra

Profi lo per intonaco

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81KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Sede e produzione Rubner Haus SpA • Zona ar tigianale, 4 • 39030 Chienes (BZ) • Tel. 0474 563 333 [email protected] www.haus.rubner.comCentro espositivo Chienes, orario d´apertura: lun - ven 8.00 - 12.00 e 13.00 - 18.00 sab 9.00 - 12.00 e 13.00 - 17.00 dom 9.30 - 12.30 / 13.00 - 18.00Vieni a trovarci nel centro espositivo a te più vicino: Alto Adige • Lombardia • Piemonte • Abruzzo • Brescia • Calabria • Emilia Friuli Venezia Gulia • Lazio • Marche • Molise • Padova • Puglia • Romagna • Trieste • Valle d’Aosta

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Grafi co 6

impiegato determinano la scelta del tipo di rasa-tura. Si distinguono sistemi di rasatura a spessore sottile, a spessore medio ed a spessore alto. Nel caso in cui il sistema a cappotto esterno necessiti di uno strato d’intonaco di compensazione (fi bra minerale MW-PT, sughero ICB, fi bra di legno porosa WF-PT), prima di applicare l’intonaco di sottofondo bisogna aspettare che la rasatura livellante si sia indurita.

Applicazione della rasatura e posizionamento dell’armatura

Sul pannello isolante, eventualmente livellato, il ra-sante può essere applicato a mano o a macchina con spessore come indicato in tabella.La rete d’armatura va possibilmente applicata verti-calmente oppure orizzontalmente in fasce complete, in modo da evitare raccordi non necessari. I giunti sono da eseguirsi con una sovrapposizione delle stri-sce di rete di almeno 10 cm. La rete va annegata sen-za pieghe a metà rasatura oppure nel terzo esterno dell’intonaco come specifi cato in tabella. La rasatura si applica con il metodo “fresco-su-fre-sco” per garantire che tutta la rete venga adeguata-mente ricoperta .In corrispondenza di angoli di fi nestre e di porte so-no necessarie delle armature diagonali di rinforzo: queste vanno annegate e fi ssate nell’intonaco pri-ma dell’applicazione dell’armatura superfi ciale, in modo tale che il bordo della striscia di rete risulti posizionato direttamente sull’angolo a circa 45°. Le dimensioni delle strisce di rete sono in genere 20 x 40 cm (vedi grafi co 5). Per la protezione di elementi particolarmente sog-getti ad azioni meccaniche vanno previste:

• Armature rinforzate: queste devono essere in-serite prima dei profi li angolari protettivi insieme alla rete d’armatura superfi ciale e devono essere annegate nello strato di rasante di ca. 2 mm.

• Strato di armatura doppio: in questo caso è im-portante fare attenzione che il posizionamento della prima rete avvenga senza sovrapposizioni e che lo strato di annegamento si sia indurito prima di procedere con l’applicazione della se-conda rete, da sovrapporre a giunti sfalsati.

Esecuzione di spigoli ed angoli

In caso di impiego di profi li angolari con rete in fi bra di vetro incollata e di angolari in rete si deve applicare l’intonaco di sottofondo per la larghezza del fi anco di rete previsto, in modo tale da poter annegare sopra il profi lo angolare e il fi anco della re-te. Il raccordo con la rete d’armatura superfi ciale va realizzato con una so-vrapposizione di almeno 10 cm (vedi grafi co 6).

Armature diagonali di rinforzo

Posa della rete di armatura

Page 82: KlimaHaus CasaClima

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83KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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seconda del tipo di rivestimento. Anche la struttura delle superfi ci può essere diversa a seconda degli attrezzi utilizzati.

Indicazioni generali di lavorazione

I rivestimenti sono fabbricati utilizzando granu-lometrie e colori naturali, perciò non è possibile garantire la totale uniformità delle strutture e delle tonalità.Se i rivestimenti murali sono forniti in polvere conviene miscelare tutta la quantità necessaria per la realizzazione della facciata. Se si rendes-sero necessarie delle forniture successive è neces-sario conservare una parte del vecchio materiale per miscelarlo con il nuovo. Con l’impiego di suf-fi ciente manodopera si evitano giunti visibili: lavo-rando fresco su fresco si limita infatti il rischio di una superfi cie strutturalmente e cromaticamente disomogenea. Per la confi gurazione cromatica gli intonaci di rivestimento possono essere pitturati con i colori previsti per il sistema. Nella scelta del colore bisogna sempre tenere in considerazione sia il fattore di rifl essione sia le indicazioni del produttore per quanto riguarda i tempi intercor-renti tra la stesura della rasatura e della pittura.

L’esecuzione di spigoli ed angoli senza impiego di profi li prefabbricati va effettuata in fase di appli-cazione della rasatura superfi ciale. A tale scopo si stende la rete di armatura su un lato per circa 20 cm oltre lo spigolo e si annega nel rasante sovrap-ponendola per almeno 10 cm nelle giunzioni (ve-di grafi co 7). L’esecuzione di angoli a gocciolatoio (facciata-solaio) avviene come illustrato in fi gura (vedi grafi co 8).

Grafi co 7

Indice di rifl essioneQuesto fattore indica la quantità di luce che vie-ne rifl essa da una superfi cie. Quanto maggiore è il suo valore, tanto più chiara è la tonalità di colore (0%=nero / 98%=solfato di bario, bianco). In un si-stema di isolamento a cappotto questo valore non dovrebbe mai essere inferiore al 25%: questo vale sia per le pitture protettive sia per gli intonaci di rivestimento.Un indice di rifl essione troppo basso comporta in-fatti un surriscaldamento dei pannelli: questo può generare delle tensioni che si manifestano con la deformazione dello strato di intonaco superfi ciale e la conseguente formazione di crepe, che minaccia-no la durabilità del sistema.

Grafi co 8

Profi lo di giunto Taglio della rete di armatura in corrispondenza dello zoccolo

Il rivestimentoIl rivestimento, disponibile in un’ampia gamma di granulometrie e colori, deve garantire un’adegua-ta protezione del sistema a cappotto dalle intempe-rie. Esso va sempre applicato dopo l’essiccamento del rasante: in caso di applicazione prematura c’è infatti il pericolo di formazione di macchie o chiazze.A seconda del sistema utilizzato per il cappotto esterno si possono applicare diversi tipi di rivesti-menti. Lo spessore minimo è pari a 1,5 mm, a 2 mm se la struttura del rivestimento è rigata. Per ottenere una struttura a frattazzo fi ne, con una granulome-tria inferiore a 1,5 mm, è necessaria l’applicazione a strati “fresco su fresco”.L’applicazione del rivestimento può avvenire a ma-no o a macchina seguendo le indicazioni del pro-duttore. A seconda del tipo di rivestimento utilizzato potrebbe rendersi prima necessaria l’applicazione di un fi ssativo (primer).I rivestimenti possono es-sere applicati a cazzuola, a spruzzo o a frattazzo a

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84 KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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UNI 11235

La fase di indurimento dei rivestimenti a base mi-nerale avviene attraverso una reazione chimica: se le condizioni esterne (temperatura umidità ecc..) cambiano durante la posa o l’indurimento, si pos-sono manifestare delle disomogeneità cromatiche. La granulometria del rivestimento infi ne determi-na lo spessore applicabile in una mano. Se questo spessore è ridotto viene meno la funzione principale del rivestimento, ossia quello di proteggere gli strati sottostanti del sistema dagli agenti atmosferici.

Raccordi e chiusurePer garantire la funzionalità e la praticità nonché l’estetica e la durabilità di un sistema di isolamen-to a cappotto, oltre all’osservazione attenta delle linee guida pubblicate in questi fascicoli, è neces-saria una competenza specifi ca in materia di ese-cuzione dei raccordi e delle chiusure. Questo im-pedisce che le azioni dovute agli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia, neve) e l’utilizzo dell’edifi cio

si ripercuotano sfavorevolmente sulla durata della facciata. Per un’esecuzione conforme al sistema di raccordi e chiusure delle diverse parti dell’edifi -cio è consigliato affi darsi ad accessori ed elementi specifi ci, studiati e sperimentati dalle ditte pro-duttrici di componenti dei sistemi di isolamento a cappotto.

Posa del rivestimento Finitura speciale per parti sotto la quota di campagna

Applicazione di un primer

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85KlimaHaus | CasaClima 01/2009

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Sono le emozioni ad accoglierci in una nevosa giornata d’inverno varcando la soglia di casa

Salcher, nel piccolo abitato di Bulla sopra Ortisei. Arroccato su un ripido pendio a 1600 metri di quota, l’edifi cio sembra affi orare dalla neve con la stessa naturalezza delle innumerevoli scul-ture che lo circondano. Thaddäus Salcher, noto artista altoatesino e la moglie Elisabeth, me-dico pediatra, ci accolgono nell’atelier al piano interrato, vero cuore della casa. La luce diafa-na che penetra dai lucernari rifulge sulle enor-mi tele dagli intensi colori addossate alle pareti. Una piccola stufa in ghisa riscalda l’ampio spa-zio di lavoro dove Thaddäus Salcher trascorre le giornate dando forma alle sue emozioni. Forme semplici ed essenziali ma cariche di sentimento che nascono scolpendo materiali naturali come il legno, la pietra, il metallo e che trovano nella natura meravigliosa che circonda questo luogo una fonte inesauribile di ispirazione.

L’emozione di costruire“Io cerco la semplicità,

purifi cata dall’inutile, colma di speranza e quiete spirituale.

La mia arte è un tentativo di abbandonare l’ambito dell’intelletto per affrontare quello dei sentimenti

e delle emozioni”. T. S.

La stessa semplicità ed essenzialità caratterizza l’abitazione al piano superiore: un volume intera-mente in legno inciso da lunghe vetrate e scavato nell’angolo sud-est per accogliere un terrazzo nel verde da cui godere nelle giornate più calde del magnifi co panorama circostante. Lo spazio inter-no mostra sin dall’ingresso un carattere fortemente personalizzato ma molto accogliente. I materiali na-turali e non trattati di pareti e solai, le ampie vetrate che incorniciano come quadri pezzi di natura in-contaminata, le opere dell’artista a far mostra di sé, il mobilio essenziale ma carico di storia , i numerosi strumenti musicali e la stufa in pietra ollare accesa raccontano in silenzio dei modi e delle abitudini di vita, degli interessi e dei gusti degli abitanti di que-sta casa. Uno spazio confortevole sia per i coniugi Salcher ed i loro quattro fi gli ma anche per gli ospiti che si sentono subito partecipi della vita che qui si svolge. Una vita che Elisabeth e Thaddäus raccon-tano con orgoglio e soddisfazione e che ha visto nella costruzione di questa casa la realizzazione di un sogno inseguito con tenacia per molti anni.

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KH - CC: La tua abitazione è stata una delle prime ad essere certifi cata Casaclima A+. Come è nata l’idea di costruire una casa energeticamente effi ciente ed oltretutto con materiali ecologici?Thaddäus Salcher: Da quando io ed Elisabeth abbia-mo iniziato a pensare alla costruzione di una casa il nostro primo obiettivo è stato quello di realizzare un luogo su misura per le nostre esigenze. Per noi era importante avere a disposizione degli spazi non so-lo per l’abitazione ma anche destinati ad accogliere l’atelier e quindi la mia attività artistica. La nuova casa doveva garantire un ottimo comfort termico e luminoso a garanzia del nostro benessere e della nostra salute. Per questo ritenevamo fondamentale l’utilizzo per la struttura di un materiale ecologico come il legno. Anche tutte le fi niture avrebbero do-vuto seguire lo stesso principio. L’effi cienza ener-getica è stata poi una diretta conseguenza di questa scelta. Una scelta consapevole e irrinunciabile a fronte anche delle non sempre positive esperienze con le nostre precedenti abitazioni.

KH - CC: In che tipo di edifi ci abitavate in precedenza?T.S.: In Germania abitavamo in un piccolo monolo-cale che si trasformava alternativamente in soggior-no, stanza da letto ed anche atelier. Ritornati in Alto Adige abbiamo abitato per un po’ di tempo in una vecchia casa di pietra dove, pur riscaldando con continuità, la sensazione era sempre di un grande

freddo. Le cose non sono migliorate quando ci siamo trasferiti in una casa più moderna, ma evidentemente altrettanto scadente dal punto di vista termico. Qui il problema era soprattutto legato alla formazione di muffe sulle pareti a nord che ci costringeva ad una continua aerazione dei locali. Tutto questo è comunque servito come valida lezione per capire quali errori andassero assolutamente evitati nella nostra nuova casa.

KH - CC: A chi vi siete affi dati per la proget-tazione di questo edifi cio?T.S.: Bisogna subito dire che il nostro percor-so è stato molto particolare. Prima di affi da-re l’incarico ad una persona di nostra fi ducia abbiamo avuto a disposizione molto tempo per pensare alla nostra futura abitazione. I lunghi tempi di attesa per l’assegnazione del terreno edifi cabile ci hanno consentito di in-formarci al meglio sulle tecnologie a disposi-zione, di valutare più soluzioni e soprattutto di poter decidere con la necessaria calma. La nostra permanenza in Germania ci aveva portato a conoscere da vicino alcune espe-rienze nel campo della bioedilizia là già ma-turate negli anni ’90 . Ci siamo inoltre recati più volte sia in Austria che in Germania per visitare alcune realizzazioni esemplari. La diffi coltà era poi quella di trasferire que-sta nostra esperienza e soprattutto il nostro “sentire” al progettista. Per questo ci siamo affi dati ad un giovane architetto nostro ami-co, Heinold Gasser, con il quale abbiamo potuto lavorare in stretta collaborazione e con ottima intesa. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, legati soprattutto alla cor-retta realizzazione dell’isolamento termico e della tenuta all’aria dell’edifi cio, ci è stato di grande aiuto la consulenza dei tecnici dell’Uffi cio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano.

KH - CC: Pur in un contesto ambientale fortemente caratterizzato dal punto di vista architettonico, voi

Thaddäus Salcher, noto scultore e pittore altoatesino, nasce a Bressanone (BZ) il 30 marzo 1964. Dopo un periodo di apprendistato come scultore presso il pa-dre Richard Salcher, nel 1987 si trasferisce a Monaco dove fre-quenta l’Accademia di Arti Figurative sotto la guida del prof.Ladner. Dopo il diploma ha svolto la sua attività dapprima a Monaco per poi trasferirsi dal 1997 ad Ortisei (Bulla) dove attualmente vive e lavora.È vincitore di nume-rosi concorsi fra i quali quello per la realizzazione della cappella nella Kol-pinghaus di Merano (2001). Oltre a nume-rose mostre personali e collettive sia in Al-to Adige che all’este-ro , egli ha all’attivo numerosi lavori per spazi pubblici.www.salcher.net

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avete optato per una costruzione moderna. Perché questa scelta?T.S.: Fin dall’inizio abbiamo pensato ad un edifi cio dal carattere moderno, quasi una forma scultorea, che dialogasse con le costruzioni circostanti attra-verso l’utilizzo di un materiale tradizionale come il legno. Non volevamo un edifi cio fi ntamente tradi-zionale ma autenticamente moderno e non per que-sto meno integrato nel paesaggio. Un edifi cio che nel tempo, grazie all’ingrigimento del rivestimento in legno di larice non trattato, fi nirà per diventare un tutt’uno con il paesaggio. Mi piace paragonare la costruzione di un edifi cio al lancio di un sasso in una pozzanghera: all’inizio questo fa sollevare schizzi ed agita la superfi cie, ma ben presto la si-tuazione ritorna alla calma. Così dovrebbe essere anche per gli edifi ci.

KH - CC: Quali sono state le scelte fondamentali nella progettazione e costruzione della vostra abi-tazione?T.S.: All’inizio molto tempo è stato speso per veri-fi care l’orientamento dell’edifi cio, il dimensiona-mento e la disposizione delle aperture e natural-mente l’organizzazione degli spazi. Per questo ci siamo aiutati con un plastico da me costruito ma soprattutto con l’esperienza diretta sul sito. Più di una volta mi sono preso una sedia, l’ho collocata in un punto preciso del prato ed ho osservato la posi-zione del sole e gli eventuali ostacoli. Ho verifi cato le viste da valorizzare mediante le aperture e le sensazioni che le diverse posizioni mi suscitava-no. Un’interazione profonda con il luogo che ci ha permesso di pre-fi gurare ciò che il nostro edifi cio sarebbe diventato.Il secondo grande passo è stato quello della scelta del tipo di costruzione e dei materiali da utilizzare. La struttura della casa, ad esclusione del piano in-terrato, è in legno ed anche nella scelta dei materiali di fi nitura si sono privilegiati materiali di origine

naturale: la fi bra di legno per l’isolamento termi-co di pareti e tetto, l’argilla per le murature e per l’intonaco interno, le stuoie in canna palustre come elemento portaintonaco. Molti dei lavori dovevano inoltre poter essere svolti direttamente da noi: e così è stato. Ancor prima dello scavo del terreno tutta la famiglia è stata coinvolta con l’aiuto di un carpen-tiere nella realizzazione dei solai e delle pareti in legno, realizzati impilando tavole messe a coltello e collegandole con cavicchi in legno.

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KH - CC: L’abitudine a sporcarsi le mani plasmando la materia, propria del tuo lavoro, sembra dunque aver contagiato tutta la famiglia.T.S.: Sicuramente la mia esperienza nella lavora-zione del legno è stata molto utile in questa circo-stanza. Bisogna anche dire che la scelta di eseguire molti dei lavori in prima persona, oltre ad un’inap-pagabile esperienza per tutta la nostra famiglia, ha permesso di ridurre in modo signifi cativo i costi per la costruzione. In ogni caso molto importante è stata la collaborazione di molti amici che hanno portato il proprio aiuto ma soprattutto la loro espe-rienza in campi specifi ci, come ad esempio nella lavorazione dell’argilla.

KH - CC: Come per la tua arte, anche per descrivere questa casa le parole più adatte sembrano essere essenzialità, semplicità ed emozione: sei d’accor-do?T.S.: Sì, per noi è sempre stato prioritario concen-trarci sull’essenziale e non sul superfl uo. Questo sia per una ragione economica ma anche per la nostra fi losofi a di vita. Per questo, ad esempio, i materiali utilizzati per la costruzione sono stati lasciati volu-tamente a vista e senza trattamenti superfi ciali che avrebbero potuto renderli artifi ciosi. È così per il legno grezzo dei soffi tti come per le lastre di pietra della pavimentazione.Per le stesse ragioni per noi è stato irrinunciabi-le l’inserimento di una stufa a legna nella stanza di soggiorno: questo nonostante la presenza di un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore e di un riscaldamento a parete e pavimen-to alimentato con caldaia a pellet. Per noi il calore emanato dal fuoco di una stufa è un elemento essen-ziale della casa, in grado di assicurare un benessere fi sico ma anche un’atmosfera che altri tipi di riscal-damento non riescono a dare.

KH - CC: A proposito di ventilazione forzata, qual’è stata la vostra esperienza con questo tipo di impian-to allora ancora poco utilizzato nell’edilizia residen-ziale?T.S.: Bisogna dire che anche noi, come molti, era-vamo all’inizio abbastanza scettici sulla necessità e sui benefi ci di questo sistema. Ci sembrava qualcosa di superfl uo, da inserire solo per poter raggiungere un determinato standard energetico. Così non era: dopo i primi mesi, in cui l’impianto non è stato messo in funzione, abbiamo sentito la necessità di azionarlo e da allora non abbiamo più rinunciato a questo ricambio meccanico e costante dell’aria che ci assicura in ogni momento un’elevata qualità del clima interno. Una sensazione di benessere che dif-fi cilmente si può spiegare se non viene vissuta in pri-ma persona e di cui non potremo più fare a meno.

KH - CC: Siete dunque pienamente soddisfatti delle vostre scelte, o , nel caso questo fosse possibile, co-struireste una seconda volta in modo diverso?T.S.: Devo dire che tutte le decisioni prese, soprat-tutto quelle che riguardano i concetti essenziali della costruzione, non potrebbero essere state di-verse perché ci appagano completamente. La ca-sa è accogliente, gli spazi sono luminosi e sempre ad una temperatura gradevole anche se l’impianto di riscaldamento viene utilizzato pochissimo. Non abbiamo nessun problema di muffe o spifferi in-desiderati ed è incredibile come, grazie all’utilizzo dell’intonaco in argilla, anche nella stanza da bagno lo specchio non si appanni mai, a dimostrazione delle ottime capacità di regolazione dell’umidità di questo materiale. Anche durante l’estate la nostra casa è altrettanto confortevole: gli sporti di gronda e l’aggetto dei balconi consentono un ombreggia-mento delle grandi vetrate ad est ed a sud per tutto il periodo più caldo, mentre una suffi ciente capaci-tà di accumulo è garantita dalla massa delle pareti interne. Un ambiente ottimale in tutte le stagioni, dove riscoprire ogni giorno l’emozione di abitare e di creare.

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