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Jean Jacques Rousseau 1712 Ginevra- 1778 Ermenonville

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Jean Jacques Rousseau

1712 Ginevra- 1778 Ermenonville

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Vita

• 1725: apprendista presso incisore

• 1728: Mme de Warens ad Annecy, poi Torino.

• 1740: precettore a Lione

• 743-44: segretario a Venezia

• 1745: Teresa Lavasseur (sposa 1768)

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• 1750: premio a Digione: Sul rinascimento 1754: Sull’origine della disuguaglianza

• 1762: Grandi opere: Emilio; Il contratto sociale

• 2 giugno 1778: muore.

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Parole chiave

• Paradosso

• Educazione negativa e positiva

• Tutto è bene … tutto degenera

• Uomo di natura; cittadino

• Natura maestra

• Uomo libero: vuole solo ciò che può e fa solo ciò che gli piace.

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L’infanzia

• Sonno della ragione

• Amate l’infanzia, favoritene i giochi;

• Non guadagnare tempo ma perderne

• L’infanzia ha un suo modo di pensare

• Non impari la scienza ma la inventi

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Se il rinascimento delle scienze e delle arti abbia contribuito a migliorare i

costumi

• 1750: accademia di Digione

• Prima parte:

• Il bisogno elevò i troni; le scienze e le arti li hanni rafforzati.

• I popoli civili hanno tutte le apparenze della virtù senza il possesso di nessuna virtù.

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• Regna l’uniformità; tutti gregge

• Elogio dell’ignoranza

• Parte seconda:

• Le scienze sono nate dai vizi; sono inutili; sono una perdita di tempo; portano il lusso e la dissoluzione dei costumi;

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• Abbiamo fisici, geometri, chimici ecc. ma on abbiamo più cittadini;

• Perché cercare la felicità nell’opinione degli altri quando possiamo trovarla in noi stessi?

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• La fonte prima del male è la disuguaglianza;

• Il lusso corrompe tutto: il ricco che ne gode e il miserabile che lo brama;

• L’ignoranza non è un ostacolo né per il bene né per il male: è semplicemente lo stato naturale dell’uomo;

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• Il lusso può essere necessario per procurare il pane ai poveri, ma, se non ci fosse il lusso, non ci sarebbero i poveri.

• So con certezza che nessun uomo può vantarsi di avere del tempo libero finché c’è del bene da fare, una patria da servire, degli infelici da consolare;

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• Prima che inventassero queste orribili parole, tuo e mio … vorrei proprio che mi si spiegasse in che potevano consistere i vizi.

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1754: Sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini

• Bisogna studiare l’uomo naturale: animale meno forte ma più organizzato;

• Nell’uomo selvaggio i suoi desideri non sorpassano i suoi bisogni fisici;

• Prova pietà e amore di sé;

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• Il primo che, cintato un terreno, pensò di affermare, questo è mio, e trovò persone abbastanza ingenue da credergli fu il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quante uccisioni …

• Dalla famiglia …. Alla società.• Nasce la pubblica stima … verso la

disuguaglianza;• Bisogna possedere certe qualità o dimostrare di

possederle: essere – parere.

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• Il ricco: fa dei propri avversari dei difensori;

• Uniamoci: tutti corsero incontro alle catene convinti di assicurarsi la libertà

• Le persone più oneste impararono ad includere tra i loro doveri quello di sgozzare i loro simili.

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2 maggio 1762Emilio o dell’educazione

• Due affermazioni:

• Della bontà naturale dell’uomo più che un trattato di educazione;

• Scoperta dell’infanzia, cioè della natura dell’educando prima che diventi uomo

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• Tre accuse:

• 1 – sottomette la religione all’esame della ragione e non accetta l’indiscutibilità dei dogmi;

• 2 – aggiunge all’empietà dettagli indecenti che offendono il pudore;

• 3 – attribuisce un carattere falso ed odioso all’autorità sovrana.

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Critiche nel secondo centenario della nascita - 1912

• Non è un educatore: “vi sembrerà di leggere i sogni d’un visionario, anziché un trattato di educazione”;

• Vita sregolata e romanzesca;

• Abbandona i cinque figli;

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• L’insegnamento è di gran lunga peggiore: idee malvagie; precursore del socialismo rivoluzionario; dice che “le nazioni si corrompono incivilendosi”; Vuole che si abbandoni il bambino;

• Sbalorditivi i suoi concetti sociali e le sue idee sull’educazione della donna.

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Libro primo

• Tutto è bene quando nasce dalle mani del creatore delle cose, tutto degenera nelle mani dell’uomo;

• Educatore: giovane quanto può esserlo un uomo saggio;

• È vivere il mestiere che vi voglio insegnare;

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• Uscendo dalle mie mani, debbo convenire che egli non sarà né magistrato, né soldato, né sacerdote, sarà innanzitutto un uomo.

• L’alito dell’uomo è micidiale ai suoi simili; le città sono gli abissi del genere umano;

• La natura è maestra.

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Libro secondo: 7-12 anni

• Amate l’infanzia, favoritene i giochi, gli svaghi, l’amabile istinto;

• L’infanzia ha il suo posto nell’ordine della vita umana;

• Dobbiamo considerare l’uomo nell’uomo, il bambino nel bambino;

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• Sono un uomo di paradossi, non di pregiudizi;

• La prima educazione è negativa ..

• Fine educazione: uomo raziocinante; se i bambini fossero ragionevoli, non sarebbe necessario educarli;

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• L’infanzia ha un modo di vedere, di pensare, di sentire che le è proprio;

• Amore di sé … amor proprio;

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Libro terzo 12-15 anni

• Tempo di lavoro, d’istruzione, di studio;

• Geografia, magnetismo, fisica, Robinson Crusoe; agricoltura;

• Entrata nella società: non selvaggio da relegare nel deserto ma destinato ad abitare le città;

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• Mestiere: falegname.

• Che non impari la scienza, ma l’inventi;

• Non è importante conoscere la topografia del paese, ma il modo per impararla;

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• Invece di incollare un bambino ai libri, se lo impegno in un’officina la sue mani lavorano a vantaggio della mente ed egli diventa filosofo pensando di essere soltanto un operaio.

• Non ricorrete mai alle rivalità, alla competizione, al confronto con altri bambini.

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Libro quarto: 15-18

• Adolescenza: momento critico, seconda nascita, passioni;

• Primi sentimenti di bene e di male;

• Emilio prima di sapere che cosa significa amare, non ha detto a nessuno: ti voglio bene;

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• L’uomo di mondo si esaurisce nella sua maschera; ai suoi occhi ciò che è non conta nulla, ciò che sembra è tutto;

• Non conosco nulla di più insulso della frase: ve l’avevo detto!

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• Considerate che volendo fare l’uomo della natura, non si tratta di farne un selvaggio e di relegarlo in fondo ai boschi; basterà che, una volta coinvolto nel turbine sociale, non vi si lasci trascinare né dalle passioni né dalle opinioni degli uomini, che veda con i suoi occhi, che senta con il suo cuore che non si lasci governare da nessuna autorità se non da quella della propria ragione.

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• La storia …

• Il vicario savoiardo..

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L’educazione di Sofia