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Itinerari gastronomici E tanti eventi per l’estate in Toscana

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Itinerari gastronomici E tanti eventi

per l’estate in Toscana

SOM

MAR

IO

Chiuso in tipografia

il 17/06/2004.

Questo numero diffonde

670.000 copie.

On line su

www.coopfirenze.it

Carta riciclata 100%

7/8Luglio/Agosto 2004

Mensile dell’

UNICOOP FIRENZE

Via Santa Reparata 43

50129 Firenze

Tel. 05547801

Fax 0554780766

[email protected]

Registraz. Trib. Firenze

n. 1554 del 17/07/63

Direttore Responsabile

Antonio Comerci

Coordinamento

redazionale

Letizia Coppetti

Segreteria di redazione

Marie Casarosa

Foto di copertina

Carlo Valentini

Grafica

W.Sardonini/SocialDesign

Impianti

La Progressiva

Stampa

Nuova Cesat Coop

SERVIZI

4 Vita da cani L’abbandono, i canili, le associazioni

volontarie Laura D’Ettole

6 Onda su onda Le caratteristiche del mare e della costa toscana Letizia Coppetti7 Nel nome di Gaber Una settimana di canzoni e teatro Edi FerrariSull’Adige, regione speciale Viaggio in Italia8 La patria di Ötzi Matilde Jonas9 Dai banchetti ai draghi Carlo Macchi

Grecia, antica e attuale Viaggio in Europa10 Cucina di mare e di terra Claudio Nobbio11 Le perle dell’Egeo Giulia Caruso

GUIDA ALLA SPESA

12 Prima pratici, poi belli Biancheria per la donna, l’uomo, il bambino e anche per la casa Anna Somenzi13 Scolastici con lo sconto Negli Ipercoop di Unicoop Firenze, si possono prenotare i libri

14 L’ultimo selvaggio Il pollo ha carni ricche di ferro come

quelle rosse Alessandra Pesciullesi e Monica Galli15 Le magnifiche tre Melanzane, peperoni e zucchine Monica Galli e Alessandra Pesciullesi 16 Più volume, meno plastica Nuovi shopper nella rete di vendita

di Unicoop Firenze17 Un chilo a 1 euro Il classico filone toscano in tutti i

punti vendita del gruppo Unicoop

MONDO COOP

23 Volti nuovi in Legacoop Doddoli e Bassi alla Legacoop

Toscana, Bertinelli vice presidente nazionale

26 Un progetto a quattro zampe Fame zero, sete zero: il programma

del presidente brasiliano Lula. Intervista al suo consigliere Frei Betto

Roberto Cavallini30 Per le vie del borgo Torna Mercantia a Certaldo Edi Ferrari

TOSCANA

32 Passò Garibaldi, 253 volte L’eroe dei due mondi ricordato

attraverso le lapidi sui muri della Toscana

Silvia Ferretti

33 Festa e musica per sei giorni Arezzo Wave dal 6 all’11 luglio Edi Ferrari34 D’estate in terrazza Breve giro gastronomico per una

cena all’aperto nei mesi più caldi Leonardo Romanelli35 Cibo divertente Delizie nipponiche e brasileire al Centro*Sesto Silvia Gigli36 Maramaldi e condottieri I grandi toscani: Francesco Ferrucci Riccardo Gatteschi

37 Le mura di Michelangelo Colpo d’occhio su San Miniato a Monte a Firenze Stefano Giraldi38 L’amante del teatro I grandi fotografi: Cesare Lumachi a Firenze Silvia Silvestri

SALUTE

39 Palloncino antidolore Contro le nevralgie del trigemino40 Animali in farmacia Curare e prevenire gli attacchi

parassitari degli animali domestici Cristina Ceccarelli

LEGGERE E SCRIVERE

43 Ma parli arabo? Parole italiane derivate da altre

lingue Pier Francesco Listri

RUBRICHE

17 Promozioni nei supermercati a cura di Rossana De Caro18 Promozioni negli ipermercati a cura di Rossana De Caro24 Iniziative delle sezioni soci28 Lettere dei soci a cura di Antonio Comerci31 Eventi a cura di Edi Ferrari42 Libri & altro a cura di Silvia Ferretti44 I fax vostri46 Segnalazioni

INFORMATORE 3

4 INFORMATORE

pubblici -, più stanziali. Una volta ricevuto l’accredito regionale le varie strutture verranno monitorate e controllate periodicamente per far sì che le procedure di gestione siano rispettate nel tempo.

VITA DA VOLONTARIC’è Arancio, con i denti di fuori,

Caccola, piccolo e peperino, e poi Miranda, così grassa che quando sale le scale la “pancetta” le sfrega

a terra. Tutta questa rassegna di “personaggi” rende «allegra, mai triste, la vita del canile» dice Ilaria, una dei cento volontari che lavorano notte e giorno nelle due strutture di Sesto Fiorentino e Campi in cui sono ospitati oltre 600 cani e un centinaio di gatti. A loro si affiancano altre 300/400 persone “affidatarie”, che portano a passeggio (o magari in vacanza) un animale almeno una volta la settimana. Sono pensionati, professionisti, disoccupati o studen-ti, di tutte le fasce di età, accomunati da una cosa soltanto: l’amore per gli animali.

La vita del canile comincia ad animarsi dalle 3 di mattina, quando arriva il primo volontario a cuocere la carne per preparare la pappa. Alle 7.30 il pasto viene distribuito a

ATTU

ALIT

À

INFORMATORE 5

perché viene affidato a qualcun altro. Su tutta questa materia - dove finora il volontariato si è sobbarcato le caren-ze dell’intervento pubblico - la Regio-ne Toscana ha deciso di intervenire con una recente legge che fissa, fra l’altro, i criteri in base ai quali i canili potranno accedere ai finanziamenti pubblici. E soprattutto stanzia a que-sto scopo una cifra ancora indefinita ma che fonti regionali definiscono

“abbastanza consistente”.

QUALITÀ DEI CANILISi chiama Commissione affari

animali ed è composta da rappre-sentanti della Regione, Comuni, associazioni animaliste e cacciatori: tutti insieme stanno discutendo la procedura di accredito per acce-dere ai finanziamenti regionali. Una sorta di protocollo per la qualità, che stabilirà le regole di gestione dei canili, gli standard sanitari e quant’altro. L’obiettivo è quello di arrivare entro l’estate alla definizio-ne dei criteri di finanziamento, e dei tempi di adeguamento delle singole strutture.

In Toscana esistono 41 canili sanitari, quasi tutti gestiti dai Co-muni, dove gli animali abbandonati ricevono una prima accoglienza, e 80 canili rifugio - fra privati e

SOTTO LA PELLEUN CHIPE’ un minuscolo cilindretto

lungo poco più di un centimetro, del diametro di 2 millimetri appena, in cui è contenuta la carta d’identità del vostro cane. Si inietta sotto pelle con una siringa sterile, senza aneste-sia, ed è un metodo assolutamente indolore. Costo dell’operazione: 15 euro. Con questo sistema, oltre alla normale iscrizione all’anagrafe canina, il cane sarà in regola e per-fettamente identificabile anche se scappa. Niente più tatuaggi, insom-ma, ma un microchip che avrà un codice individuale: tutte le informa-zioni possibili saranno poi contenu-te in una banca dati organizzata per Asl. Questa novità è contenuta nel

“Regolamento per l’identificazione elettronica dei cani iscritti all’ana-grafe canina”, approvato a marzo dalla giunta regionale. La Toscana è tra le prime Regioni italiane a dotar-si di questo sistema, che entrerà in vigore presumibilmente entro la fine del 2004. Quello del tatuaggio era infatti un sistema superato e soprat-tutto facile da aggirare. Si calcola che attualmente in Toscana i cani tatuati siano 550 mila: ogni anno sono stati sottoposti a questo intervento circa 40 mila animali. Con il sistema del microchip, che potrà essere im-piantato anche da veterinari liberi professionisti, l’obiettivo è arrivare a raddoppiare questa cifra.

ATTUALITÀNon c’è ritegno all’abbandono. Il periodo “eletto” per lasciare per strada cani e gatti è l’estate,

ma anche negli altri periodi dell’anno non si scherza. Secondo i dati della Regione Toscana ogni anno vengono catturati e affidati ai canili circa 4.000 animali. Ma secondo le associazioni del volontariato che operano in questo settore, le cifre in realtà so-no molto più alte: «Il nostro canile accoglie almeno un cane al giorno e dunque dal nostro osservatorio le dimensioni dell’abbandono sono molto più importanti di quelle rile-

vate dai dati ufficiali», dice Alberto Alberti, presidente dell’Unione amici del cane e del gatto che gestisce una struttura a Sesto Fiorentino (il canile del Termine) e una a Campi Bisenzio. Ancora, secondo le cifre delle Asl toscane, il 60% degli animali abban-donati in Toscana trova una colloca-zione “in famiglia”, o perché si riesce a trovare il legittimo proprietario o

di Laura D’Ettole

ANIMALI ABBANDONATI

AIUTATE LE GATTAREIl loro sogno è quello di far nascere il primo gattile nel Comune di Prato, ma per ora si accontentano di trovare nuovi volontari, nuovi soci, nuovi fondi per continuare la loro “missione”. Si chiamano Ginette e Carla e sono l’ultimo, disperato presidio dell’Associazione felina pratese, l’onlus nata quattro anni fa per curare e sfamare i gatti di strada. Hanno investito per anni in questa attività il proprio tempo libero e i propri soldi, ma ora non ce la fanno più: «Siamo rimaste in... quattro gatte e chiediamo aiuto», scrivono le due “gattofile”. Devono pagare la sede, finanziare le spese veterinarie, comprare medicine, cibo, sabbia. Per informazioni, per adottare un gatto, prestare volontariato e firmare la petizione per la creazione di un gattile tutto pratese, contattare Ginette (di mattina: 3488701992) e Carla (di pomeriggio: 3283418632).

ASSOCIAZIONI

L’UE prevede che dal 1° luglio i cani che vanno all’estero siano dotati di un passaporto. In Toscana il documento sarà reperibile presso i servizi veterinari

Ogni anno in Italia l’emergenza abbandono colpisce 150 mila cani e 200 mila gatti, con un tasso di morte dei cani dell’85% a soli 20 giorni dall’abbandono (Fonte: Organizzazione internazionale protezione animali)

Sesto, mentre un furgone va a Campi a portare il cibo agli altri animali. In cifre viene cucinata la bellezza di cinque quintali di pappa al giorno, a cui si devono aggiungere i costi di vaccini, cure veterinarie, consumi energetici, antiparassitari. A fine anno il bilancio dell’Unione amici del cane e del gatto deve quadrare: vanno trovati 150 mila euro. Una montagna di soldi che l’associazio-ne è riuscita a mettere insieme finora

senza alcun aiuto pubblico. «E’ uno sforzo sovrumano - dice Alberto Al-berti -, fortunatamente siamo molto conosciuti e cerchiamo di inventare sempre nuove forme per reperire offerte». Dai banchini per la raccolta merci davanti all’Ipercoop di Sesto Fiorentino - che, dal momento del-l’apertura, regala settimanalmente al canile del Termine scatolame, pasta, biscotti, prodotti della gastronomia e poi lettiere e coperte - alla mostra annuale “Spitti cane” dove scherzo-samente non si mette in rassegna “il bello”, ma il cane più timido, il più casinista, il più grasso. E’ una forma di ironia sulle mostre e un modo per

non stressare i cani, scherzando su tutte quelle imperfezioni e difetti che li rendono semplicemente veri.

IN VACANZA CON FIDOLe famiglie italiane con un cane

sono 6,8 milioni, ed è bene sapere che ormai circa il 15% degli esercizi turistici accetta la loro presenza. In provincia di Firenze, per fare un esempio, ci sono una sessantina di alberghi, a tre o quattro stelle,

che accolgono animali. Ma se proprio non è possibile spostarsi in compagnia dei nostri amici a quattro zampe ci sono tante pensioni per ospitarli. Prima di consegnare il cane tuttavia è opportuno fare un sopralluogo quando la struttura è in funzione per sincerarsi della validità dei servizi offerti, valutare che le dimensioni del box sia-no adeguate, che il cibo sia fresco, l’ambiente pulito e che ci sia l’assi-stenza di un veterinario. Una volta appurato che la pensione risponde ai requisiti richiesti, con-segnate il cane assieme alla fotocopia del libret-to sanitario (l’originale resterà a voi) e ad un foglio dove siano ripor-tate le abitudini alimen-tari e il comportamento

del vostro cane, ed eventualmente un foglio con le istruzioni in caso di somministrazione di farmaci.

Per informazioni, basta consul-tare su internet i numerosi portali dedicati all’argomento “pensioni per cani” e immettere la località in cui si desidera far soggiornare Fido. Sono numerose anche le pubblica-zioni su questo argomento, basta chiedere in libreria. Fra queste: In viaggio con il cane 2003, ed. Dos-sier (13,90 euro), che indica oltre 4000 strutture in Italia pronte ad accogliere il nostro cane: alberghi, agriturismo, ma anche pensioni per cani e le spiagge accessibili.

CONTRO L’ABBANDONO Il 15 luglio alle 17,30, all’Ipercoop di Sesto

Fiorentino, è in programma un incontro con l’etologo

Giorgio Celli e le associazioni animaliste, organizzato

da Legambiente, il gruppo “Animali e verde”, la sezione

soci di Sesto Fiorentino di Unicoop Firenze e

l’artista Aliai. Durante l’incontro verrà presentata

“Cani viaggiatori e amici premurosi - 19 storie d’amore”, una pubblicazione di foto d’arte realizzata da Aliai, edito da Gli Ori di Prato con testo

critico di Roberta Ridolfi, che sarà offerta ai partecipanti in cambio di un contributo. Le foto con interventi artistici

hanno come soggetto sia i cani che i molti giovani volontari che si occupano di loro. Inoltre, durante l’estate, periodo

dell’abbandono e del randagismo, verrà portata avanti una petizione ed una raccolta fondi. Infine i consumatori

potranno usufruire nello stesso periodo di una promozione di prodotti per animali.

IPER SESTO FIORENTINO

Vita da caniI problemi estivi degli animali domestici

Alberto Alberti

presidente

Unione amici

del cane e del gatto

FOTO D. TARTAGLIA

FOTO C. VALENTINI

FOTO C. VALENTINI

6 INFORMATORE INFORMATORE 7

que campionamenti; nel caso altri due risultassero fuori norma viene emessa un’ordinanza di divieto della balneazione. L’Arpat esegue inoltre analisi sulle acque costiere: 14 punti di campionamento a 500 metri dalla costa, altrettanti a 1000 e poi a 3000 metri, con prelievi mensili o stagio-nali. E’ allo studio la possibilità di eseguire queste indagini grazie al

telerilevamento da satellite, perché con questi prelievi - che comporta-no un gran dispendio di uomini ed energie - si riesce a coprire solo il 20% delle acque.

F iumi inquinati e troppo turi-smo sulle coste: questi sono i ‘mali’ che affliggono il mare

della Toscana. Che però non gode di cattiva salute, se si pensa che ben 366 punti di campionamento su 372, oltre il 98%, hanno avuto per il 2004 il sì alla balneazione, in base ai rilievi eseguiti dai tecnici dell’Agenzia regionale per l’am-biente durante la scorsa stagione. I punti vietati sono due a Massa e

uno a Livorno, per inquinamento batteriologico, e tre a Scarlino a causa dei lavori di ampliamento del porto. I parametri ricercati sono di natura microbiologica (coliformi totali e fecali, streptococchi fecali, salmonella) e chimica-fisica (pH, ossigeno disciolto, colorazione, trasparenza, oli minerali, tensioat-tivi, fenoli). I prelievi sono effettuati ogni 15 giorni tra il 1° aprile e il 30 settembre. Se anche uno solo dei parametri risulta non conforme, il punto viene sottoposto ad altri cin-

può fare il bagno ovunque, persino alla foce dell’Ombrone». Nelle altre due zone la situazione è più critica, specialmente al nord, dove la costa è quasi completamente urbanizzata ed il turismo impera.

I BUONI E I CATTIVIL’inquinamento, oltre che alla

massiccia presenza umana, è dovu-to in gran parte anche agli apporti dei grandi fiumi, soprattutto l’Ar-no. Ma non sono da sottovalutare anche gli altri corsi d’acqua più piccoli, come il Morto - un nome, un programma - uno dei fiumi più inquinati della Toscana, che defluisce all’interno del parco di Massaciuccoli.

Le zone industriali della Tosca-na - come quella conciaria di Santa Croce, quella tessile di Prato, le cartiere di Lucca - stanno già de-purando i propri scarichi, perché costretti per legge. Così un fiume che prima era inquinato, come il Serchio, da tre anni è addirittura balneabile. Grazie ad un accordo di programma tra Arpat e Solvay, inoltre, l’azienda chimica di Rosi-gnano si è impegnata ad eliminare entro quattro anni il 70% dei propri scarichi. Ma se i privati, “incentiva-ti” - per così dire - alla depurazione dalla paura di grosse multe e dallo spettro della chiusura delle proprie fabbriche, si sono mossi per tempo, la stessa cosa non si può dire per le amministrazioni pubbliche, per le quali si registrano forti ritardi. «Da ricordare - afferma ancora Melley

- che ancora le città di Firenze e Pi-sa non depurano che una parte dei propri scarichi: il 50% Pisa, solo il 10% Firenze».

Altre fonti di inquinamento sono rappresentate dai numerosi porticcioli turistici e dai problemi derivanti dai trasporti: la classica macchia nera e oleosa che galleg-gia sulla superficie dell’acqua, non solo petrolio, ma tutto ciò che non è biodegradabile, come metalli pe-santi, idrocarburi e disinfestanti che vanno a depositarsi sui fondali. Da lì però possono entrare, attraverso i microrganismi marini e poi i pesci, nella catena alimentare umana.

EVENTI

ATTUALITÀ

AMBIENTE

MARE

Onda su onda

La salute delle acque

marine. Quali sono le

caratteristiche della

costa toscana. Forti

ritardi delle

amministrazioni

pubbliche nella

depurazione delle

acque dei fiumi

AMBIENTE

ALTI E BASSILa qualità dell’ambiente mari-

no non è però uguale ovunque e questo dipende da vari fattori, che non sempre hanno a che fare con l’inquinamento. La costa toscana si estende per circa 400 km, che diventano oltre 600 comprenden-do le isole dell’arcipelago. Dal punto di vista morfologico la costa toscana si può suddividere in tre tipologie: litorali caratterizzati da coste basse e sabbiose, con fon-dali a debole pendenza e scarsa profondità, litorali a costa alta, con

profondità notevoli già in vicinanza della riva, litorali con costa alta e rocciosa (arcipelago).

«La zona a nord, tra il Magra e Li-vorno, sabbiosa e bassa - afferma An-tonio Melley, biologo dell’Area Mare di Arpat -, risente dell’influenza più del Mar Ligure che del Tirreno ed è caratterizzata dall’afflusso di grandi fiumi (Serchio, Arno e Magra) e di molti piccoli torrenti. Quella centra-le, da Livorno a Piombino, ha coste più profonde e quindi acque più pulite, ha un solo fiume di una certa dimensione, il Cecina, ma risente degli scarichi del porto di Livorno e delle zone industriali della Solvay e di Piombino. La zona meridionale, da Piombino all’Argentario, è quella che ha meno problemi perché non sono presenti grossi scarichi, e la città di Grosseto ha il depuratore. E’ il tratto più incontaminato, si

di Letizia Coppetti

SPIAGGE ALIMENTATELa costa toscana continentale presenta in molti punti

problemi dovuti all’erosione costiera, che interessa circa 67 chilometri sui 191 di spiagge sabbiose. Complessivamente il litorale toscano ha perduto circa 214 mila metri quadrati di spiaggia negli ultimi venti anni. Il fenomeno è il risultato

dello scarso apporto al mare di sedimenti da parte dei fiumi, causato dal cambiamento di uso del suolo, costruzione di

sbarramenti (dighe e briglie) ed estrazione di inerti (sabbia e ghiaia) dagli alvei di torrenti e fiumi.

Per anni si è cercato di combattere l’erosione costruendo delle scogliere artificiali tra il mare aperto e la costa, per

impedire al moto ondoso di portare via progressivamente il materiale del litorale. Ma ciò che combatte l’erosione

complica l’inquinamento, perché l’acqua ristagna all’interno della zona delimitata dalle barriere. Questo

ristagno favorisce inoltre la produzione di fitoplancton, con fioriture algali anche intense e cambiamento del colore

del mare. Il fenomeno si presenta in modo particolare nella zona di Marina di Massa. Adesso si cerca invece di affrontare il problema con metodologie basate sulla

prevenzione del fenomeno erosivo e sulla progettazione di interventi di difesa basati sull’alimentazione artificiale delle

spiagge con sabbie prelevate sui fondali marini.

Il monitoraggio dell’ambiente

marino costiero, predisposto

dal ministero dell’Ambiente,

scadeva nel giugno di quest’anno, ma le Regioni hanno

ottenuto una proroga di sei mesi

CANZONI E TEATRO

NEL NOMEDI GABERDal 19 al 25 luglio alla cittadella del Carnevale di Viareggio

“Io se fossi Dio mi ritirerei in campagna come ho fatto io...” cantava il Signor G, Giorgio

Gaber. E per la campagna toscana - Montemagno, borgo dell’Alta Versilia - Gaber aveva lasciato Milano, all’inizio degli anni ‘80; doveva tornarci, ogni tanto, per il suo lavoro, ma confessava

che gli veniva la stretta al cuore: non riconosceva più nulla di una città che nel ricordo continuava ad amare. E proprio a Montemagno Gaber è morto i primi di gennaio dello scorso anno.

Un legame, quello con la Toscana, che porta prima di tutto il nome di San-dro Luporini, pittore e amico viareggino, e poi storico co-autore del Signor G: «Conosco Sandro da quando avevo 19 anni. I miei spettacoli nascono d’estate, a Viareggio, perché è lì che abita Sandro Luporini. Le canzoni, i testi li facciamo insieme». Ma era un legame anche con le persone. Perché, ad esempio, la “fe-sta di Giorgio” era ormai da 20 anni un rito a Montemagno: a fine estate Gaber

apriva la sua villa a tutto il paese, per una festa fatta di canti, balli e personaggi famosi. Con un finale sempre uguale: il padrone di casa prendeva la chitarra e suonava per tutti. Un paese dove ormai era di casa, dove la privacy dell’intera famiglia era rispettata, dove Gaber po-teva andare al bar, a giocare a biliardo o a carte, e nessuno gli dava fastidio.

Gaber torna ora nella sua Versilia grazie al Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber, manifestazione ispirata alla tutela e alla diffusione di questo genere teatra-le inventato proprio da Gaber e Luporini. Promosso dall’Associazione culturale Giorgio Gaber, il Festival, che si terrà alla

Cittadella del Carnevale di Viareggio dal 19 al 25 luglio, ha anche lo scopo di indi-viduare nuovi artisti del Teatro Canzone: i dieci selezionati si esibiranno così, due per ognuna delle serate, condotte da Enzo Iacchetti, in proprie performance di Teatro Canzone; mentre nel secondo tempo dello spettacolo attori e musicisti già noti (fra gli altri Jannacci, Battiato, Morandi, Baglioni, Antonacci) rende-ranno omaggio a Gaber dedicandogli uno speciale tributo. Ma alla Cittadella ci saranno anche filmati, una mostra, conferenze e convegni, incontri con attori, musicisti, scrittori, registi, critici, produttori e operatori del mondo della cultura e del teatro.

Sul web: www.giorgiogaber.it

ATTUALITÀ

EROSIONE

PREZZI BIGLIETTIInteri:I settore € 27,00 II settore € 22,00III settore € 16,00Ridotti e Soci Coop:I settore € 25,00II settore € 20,00III settore € 13,00Prevendita: 3 euro per il I settore,2 euro peril II e III settore

Antonio Melley - Arpat

FOTO D. TARTAGLIA

PREZZI BIGLIETTI

8 INFORMATORE INFORMATORE 9

VIAG

GIOI

NITA

LIA DAI

BANCHETTI AI DRAGHIMarzemino, Teroldego e Vino Santo. Una terra dove la produzione vinicola è notevole

Come banchetto non andò a finire bene, ma la colpa non fu certo del vino. La

cena a cui mi riferisco è quella del secondo atto del Don Giovanni di Mozart, dove questo signore, no-nostante faccia servire “L’eccellente Marzemino”, fa senza dubbio una brutta fine.

Figuriamoci se in tavola c’era un vinaccio che cosa gli poteva succedere!

Al contrario, se voi avrete in tavo-la una bella bottiglia di Marzemino andrete incontro sicuramente... ad un vino profumato di mammola, ro-tondo e fresco, che senza dubbio farà fare una finaccia... ai vostri intenti di fermarsi al primo bicchiere. Questo vino rosso dai profumi inconfondi-bili e suadenti nasce nell’unica re-gione italiana che fa rima con vino, il Trentino. Dal punto di vista di noi toscani il Trentino è meta di passeg-

giate estive o sciate invernali, mentre in realtà è terra fondamentalmente agricola e produce una serie di vini veramente notevoli. Partiamo dal Marzemino, che nasce in molte parti della regione e che nel Settecento era il prodotto più di moda alla corte asburgica. Per me è il classico rosso che piace alle signore, grazie alla sua morbidezza ed ai profumi di fiori e frutta di bosco.

L’altro grande rosso della regio-ne, il Teroldego, non è legato ad un

grande compositore ma ha comun-que una leggenda dove qualcuno fa la solita finaccia. In questo caso non si tratta di un essere umano ma di un drago che, dopo aver terrorizza-to per anni la zona di Mezzocorona, venne affrontato e sconfitto da un valoroso eroe. Si narra però che alcune gocce di sangue del drago, cadendo sul terreno, dettero origi-ne alle viti di Teroldego. Guardando il vino nel bicchiere sembra esserci

ENOLOGIA

VIAGGIOINITALIAma spesso anche dalle fabbriche: al loro posto italiani doc, importati dal Regno. Operazione culminata nel ‘39 con il trasferimento in Germania della popolazione (l’86%) che non intendeva rinunziare alle proprie radici linguistico-culturali. Il Trenti-no-Alto Adige tornò ad essere pluri-lingue e multiculturale solo dopo la fine della seconda guerra mondiale: dal 1948 costituisce una regione autonoma a statuto speciale che salvaguarda la sua doppia identità.

LA CITTÀ DEL CONCILIOSalvo qualche edificio superstite,

non molto rimane a Trento - capo-luogo della regione - delle fabbriche

STORIA

Particolare attenzione Cles riservò alle antiche via Larga e via Lunga (oggi Belenzani e Manci), destinate a collegare il Duomo

- voluto nel XII secolo dal vescovo Federico Vanga al posto dell’antica basilica di S. Vigilio - con il castello del Buonconsiglio, in cui i vesco-vi-principi, lasciato il medioevale palazzo Pretorio, risiedevano dal Trecento. Un percorso che sontuosi palazzi rinascimentali interamente affrescati hanno trasformato nel sa-lotto buono della città. Ma l’esercito di maestranze e di artisti arruolato dal vescovo mise mano ad ogni an-golo di Trento: fu completamente rifatta la chiesa di S. Maria Mag-

LA PATRIADI ÖTZIUniti e distinti

Tra l’ultimo lembo del lago di Garda e l’alta cortina delle Dolomiti, un susseguirsi di

valli e fitte foreste punteggiate da laghi, severi castelli e lindi paesini sui quali svettano campanili aguzzi. Interpunzioni di silenzio, gli ossari-sacrari dei tanti che caddero in que-sta terra durante la fangosa guerra di trincea del ‘15-’18. Scrosci di gerani ad accendere di rosso legno e pietra dei masi, le case rurali dove nell’Ot-tocento nasceva l’agriturismo per accogliere i primi alpinisti inglesi: antesignani di quegli otto milioni di turisti che ogni anno trascorrono le vacanze in Trentino-Alto Adige.

TERRA DIVISANel 1918, quando il confine tra

Austria e Italia fu spostato al Bren-nero, venne disintegrata quell’unità territoriale che a partire dal Mille aveva caratterizzato il Tirolo: regione austriaca dal XIV secolo, connotata dalla secolare convivenza di due etnie di diversa matrice linguistico-cultura-le. Con la caduta dell’Impero Romano si erano insediati nella Raetia e nella X Regio Italica i Bavari, popolazione di lingua germanica proveniente dalla Baviera che si affiancò ai locali, presenti sul territorio ben prima dei Romani. Il ritrovamento nel 1991 del pastore-cacciatore Ötzi - che ha dor-mito per 5000 anni vestito e calzato tra i ghiacci del Similaun con i suoi attrezzi di lavoro e che ora riposa non certo indisturbato nel museo archeo-logico di Bolzano (orario: 10-18) - è lì a testimoniare che l’Homo tyrolensis non era certo un selvaggio.

Se la frattura della regione se-guita alla Grande Guerra fu evento traumatico (parte del Tirolo rimase austriaco), ancor più lo fu la pesante opera di italianizzazione del fasci-smo. Il tedesco venne bandito: cam-biò la toponomastica delle strade, il nome dei luoghi, il cognome delle persone. I cittadini di lingua tedesca furono espulsi dagli uffici pubblici,

REGIONE SPECIALEdi

Matilde Jonas

di Carlo Macchi

qualcosa di vero nella leggenda. Ha un color porpora talmente profon-do che sembra proprio sangue. In bocca si mostra (ovviamente) più sanguigno e corposo rispetto al vino mozartiano. Una cosa che mi affascina in questo vino è che viene bene solo in una zona ristrettissima: la cosiddetta piana Rotaliana, quel lembo di terra che si sviluppa poco a nord di Trento. Qui il terreno è completamente alluvionale, cioè formato da grossi ciottoli portati nei secoli dai fiumi. Sarà il terreno, sarà il clima, ma il Teroldego vien bene solo lì. Probabilmente il sangue del drago non ha effetto oltre una certa distanza.

Nessun animale mitologico sfiora invece la storia di un altro grande vino locale. Subito dal nome si capisce che si ispira a tutt’altri parametri. Sto parlando del Vino Santo trentino, l’unico vino al mon-do che ricorda il nostro tanto amato

Vinsanto. Questo vino passito, che nasce da uve Nosiola, non è so-lo Santo perché le uve messe ad appassire in settembre vengono (e venivano) pressate durante la settimana santa pasquale, ma è legato a filo doppio ad altre cose sante (o quasi). Per dirla con un termine moderno, è stato il vino ufficiale del Concilio di Tren-to, più volte citato e lodato da molti pre-lati per aver alleviato (durante i banchetti, per carità!) le fatiche conciliari.

Ma quali sono le caratteristiche di questo vino? Intanto è passito e quindi piuttosto alcolico: nei profu-mi, grazie a note di frutta secca, noce, miele e mandorle, ricorda molto da vicino i grandi vini dolci siciliani. In bocca è potente ma anche elegante e si abbina benissimo ai dolci secchi. Attenzione però: il primo che prova ad inzupparci un cantuccino gli fac-cio fare la fine di Don Giovanni o del drago!

romaniche e gotiche che avevano ca-ratterizzato la città medioevale. An-cor meno resta della Tridentum fon-data dai Romani nel 23 a.C. in luogo dell’antico castelliere che presidiava la via per il Nord. A trasformare il principato vescovile in una moder-na città rinascimentale, all’altezza di ospitare il XIX Concilio Ecumenico (1545-1563), provvide con febbri-le alacrità il vescovo Bernardo Cles: dimostrazione di quel buon gover-no della Chiesa - durato in tutto otto secoli - che aveva motivato la scelta di Trento quale sede conciliare.

giore, sede delle sedute conciliari, e creato ex novo il Magno Palazzo del castello del Buonconsiglio, che con il suo ricco corredo di affreschi costituisce il principale polo di at-trazione della città.

Per ironia della sorte Bernardo Cles morì alla vigilia dell’apertura del Concilio della Controriforma, lasciando il compito di fare gli onori di casa al suo successore Cristoforo Madruzzo, cui è legato il Palazzo delle Albere, oggi sede del Mart (Museo di Arte Moderna e Contemporanea.)

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Austria e Italia fu spostato al Bren-

Sull’Adige

Fotografie di

Patrizio Del Duca

10 INFORMATORE INFORMATORE 11

LE PERLE DELL’EGEOSantorini, Amorgòs, Naxos: lontane dalla pazza folla per riscoprire i segreti dell’antica Grecia

Una collana di perle grezze che una dea ha sbadata-mente lasciato cadere

nell’azzurro cobalto del Mediter-raneo. E’ l’idea che suggeriscono

le isole dell’arcipelago greco. Ideali per una vacanza sospesa tra cielo, sole, mare e storia, per tutti i gusti, le Cicladi ammaliano e catturano centinaia di turisti. C’è Mikonos modaiola e trasgressiva, una gigan-tesca discoteca a cielo aperto nel cuore dell’Egeo. Ma se siete in fuga da bagni di folla e da notti bianche, allora potete approdare in luoghi dove ancora la vacanza non è un

“tour de force”.

SANTORINIFIGLIADEL DIO VULCANOSi perde nella notte dei tempi

l’eco della gigantesca eruzione del vulcano Thira che distrusse Santo-rini nel 1650 a.C. Di quella remota

esplosione, che scosse l’isola dalle fondamenta facendo perdere le trac-ce della civiltà minoica, restano in eredità spiagge di sabbia scurissima. Come quella di Perissa, non ancora invasa dai vacanzieri frenetici che invece preferiscono la più monda-na Kamari. Se si segue il filo della suggestione si può raccogliere un frammento di eternità visitando il sito archeologico di Akrotiri, dove si trovano importanti tracce della civiltà minoica. Akrotiri, rimasta sepolta sotto mezzo metro di cene-

re per secoli, è stata riportata com-pletamente alla luce negli anni ‘30. Testimonianza vivissima dell’epoca alcuni affreschi, di cui il più celebre detto il “Pescatore” è custodito nel museo archeologico di Atene. Il pit-toresco villaggio di Oia, con le chiese dalle cupole blu, si contende con il capoluogo Thira il titolo di città più bella dell’isola. Santorini ha la forma di una C, che si può percorrere in barca da un capo all’altro. Da non mancare la tappa all’isolotto di Thi-rassia, che costituisce l’altra metà del cratere del gigantesco vulcano sottomarino detto Caldera.

AMORGÒSIL TEMPOSI È FERMATO QUIAncora lontana dalle rotte dei

turisti in cerca di spiagge confor-tevoli e ben attrezzate, Amorgòs è una delle Cicladi meno battute ma è ricca di fascino per la sua natura aspra e selvaggia, fatta di scogliere a strapiombo sul mare che nascon-dono spiagge inaccessibili dalla bellezza mozzafiato. Dal porticciolo di Katapola ogni giorno partono pic-cole imbarcazioni che permettono di immergersi nell’azzurro incredi-bile dell’Egeo. Non a caso qui è stato girato il film “Le grand bleu” di Luc Besson. Katapola è il porto principa-le di Amorgòs. Un agglomerato di casette bianchissime lungo un’inse-natura ai piedi del colle Minoa. La spiaggia più accessibile di Amorgòs

è quella di Ayos Pandeleimon che si può raggiungere facilmente a piedi. Da Chora, un borgo a 400 metri sul livello del mare, si arriva al leggendario monastero di Hoso-viotissa, una costruzione dal bianco abbagliante, addossata alla roccia scura, la cui costruzione risale al X secolo. Il monastero custodisce una preziosa icona della Vergine e una di San Giovanni Balsamita. Ai piedi del sorprendente edificio, che sorge su una scogliera a 300 metri sul livello del mare, c’è la piccola spiaggia di Aya Anna. Il film di Besson è stato girato proprio qui.

NAXOSIN SPIAGGIACON GLI DEI Naxos invece è ben conosciuta

dai turisti che nel capoluogo del-l’isola trovano confortevoli hotel e locali notturni. Ma è al vino che Na-xos lega il suo nome, perché Dioniso la elesse sua isola preferita. Arianna, che Teseo sposò dopo aver ucciso il Minotauro, fu da lui abbandonata qui, magari sulla spiaggia di Aghios,

oggi una delle più frequentate e attrezzate dell’isola.

Sull’isolotto di Palateia, sul por-tale marmoreo di Portara, unica struttura di un gigantesco tempio a lui dedicato, aleggia ancora lo spirito di Apollo. Ma è soprattutto nei sugge-stivi vicoletti di Naxos che si scatena Dioniso, tra discobar, discoteche e pub aperti fino a mattina. Se volete toccare con mano la vera ospitalità dell’isola allora non potete tralascia-re Apiranthos. Piccole chiese bizan-tine fanno da cornice a un reticolo di vicoletti dove è ancora possibile trovare le donne che tessono tessuti e tappeti sulla porta di casa. E dove si può gustare ottimo vino e piatti tipici nelle caratteristiche taverne.

ANTICA E ATTUALE

CUCINA TURISMO

VIAGGIOINEUROPA

DI MAREE DI TERRAPrima ha conquistato Romae poi Bisanzio

A ben vedere, quella dei greci antichi fu la prima cucina “mediterranea”

e perciò stesso la prima cucina “internazionale” che sia dato di co-noscere. D’altra parte, un popolo di colonizzatori e di fondato-ri di città non poteva non esportare - nelle colonie dal mar Nero all’Asia Mi-nore, dalla Magna Grecia fino agli avamposti più occidentali - il proprio stile di vita e con esso la propria culinaria, del cui repertorio diede conto già verso il 330 a.C. Archestra-to di Gela - l’“Esiodo dei ghiottoni”, greco a tutti gli effetti - nell’Hadypàtheia (Piacevolezze). Erano i tempi di Alessandro Ma-gno quando l’ellenismo si incaricò di ribadire il primato della cucina gre-ca, ormai divenuta un’arte vera e propria pur restando sotto l’egida di una divinità, Adefagia, preposta piuttosto all’ingordigia. Ma la raffinatezza dei cucinieri greci era molto richiesta e molto ben retribuita anche presso i patrizi romani, nono-stante le censure di Catone secondo il quale la penetrazione culturale (e culinaria) ellenica avrebbe corrotto la sobrietà dei costumi latini. La cuci-na greca si trasfuse dunque in Roma, e da qui a Bisanzio, ramificando la propria influenza in Europa prima attraverso i flussi commerciali delle potenze marinare - in testa veneziani e genovesi, ma anche catalani - poi attraverso la presenza dei guerrieri occidentali nel Vicino Oriente durante le crociate. E quando so-praggiunsero i turchi, la cucina del

Sultano, con tutte le sue prelibatezze, fu cucina greca o, meglio, cucina bizantina nella quale si rifletteva il retaggio romano e ellenistico. Oggi ancora, pur con tutte le contamina-zioni, le infiltrazioni e l’evoluzione che il tempo e i contatti con altri popoli inevitabilmente hanno pro-vocato, si avverte nelle preparazioni della cucina greca, fatta di mare e

di terra, condita all’olio e bagnata dal vino, un’aria come di nobile antichità tutt’altro che decaduta. D’altronde, il tocco che tutti i cuochi del mondo portano in testa viene dai monasteri ortodossi medievali, dove i cucinieri esibivano un alto cappello bianco per distinguersi dai monaci che recavano in capo un altrettanto alto cappello nero.

di Claudio Nobbio

TARATOMINESTRA FREDDA CON YOGURT(per 4 persone) 3 melanzane piccole,

un peperone rosso, un peperone verde, uno spicchio d’aglio, un limone, 4 cuc-chiai di olio di oliva, sale, pepe, pepe di Caienna, un litro di yogurt

Tagliare le melanzane alle due estremità, lavarle bene, tagliarle a fette e oliarle leggermente. Lavare i due pe-peroni, asciugarli, metterli interi su di una graticola insieme con le melanzane a fette e farli arrostire. Quando saranno pronti, togliere la buccia sia ai peperoni che alle melanzane e tritarne finemente

dl acqua, un uovo, il sugo di mezzo limone

Rosolare la carne a pezzetti nel burro in una casseruola con la cipolla tagliata a fettine, salare, pepare. Ag-giungere acqua fino quasi a coprire la carne, lasciar bollire per circa un’ora. Aggiungere i porri lavati e tagliati a pezzetti di circa 4 centimetri. Lasciar continuare la cottura ancora per circa un’ora e mezzo. In una tazza sbattere un uovo, versare goccia a goccia il succo di limone, poi incorporare il sugo della carne mescolando bene. Rimettere tutto in una casseruola, lasciar scaldare, ma non bollire, quindi servire.

di Giulia CarusoGrecia

VIAGGIOINEUROPA

CUCINACUCINACUCINA

la polpa, che sarà raccolta in una terrina. Aggiungere ora lo yogurt, l’aglio tritato, l’olio, il succo del limone, il sale, un po’ di pepe macinato al momento e una pre-sina di pepe di Caienna. Mescolare per amalgamare bene tutti gli ingredienti e versare in una coppa di vetro. Mettere in frigorifero e servire questa minestra freddissima.

FRIKASESPEZZATINODI MONTONEIN SALSA D’UOVASpalla di montone, 1 kg di porri, 50

g di cipolle, sale, pepe, 30 g di burro, 5

LE RICETTE

TOUR GRECIA CLASSICAE METEORE Dal 4 al 10 settembre 2004 pullman + nave da Bari hotel 3 stelle - pensione completa eccetto 4 pasti Euro 620,00 Per informazioni e prenotazioni agenzie Toscana Turismo

Fotografie di

Patrizio Del Duca

12 INFORMATORE INFORMATORE 13

GUID

AALL

ASPE

SA

GUIDAALLASPESACosa ci guida nella scelta della biancheria intima? La voglia di seduzione? Il bisogno del

lusso? La moda? Sembra un mito del tutto pubblicitario perché al primo posto c’è l’utilità, dopo viene la voglia di concedersi un piccolo piacere, solo al terzo posto la ricerca della seduzione e per ultimo il lusso. In testa l’utilità, quindi, tanto più quando si acquista in un iper e, in effetti, anche la biancheria è una necessità primaria. Quello a cui non si vuole rinunciare è un tocco all’ultima moda, alla sicurezza, ai tessuti più moderni. L’estetica è pre-miata se accoppiata alla garanzia di benessere, alla praticità d’uso e di manutenzione del capo.

L’offerta Coop per la persona abbraccia una serie di articoli rivol-ti agli adulti (Essere) e ai bambini (Crescendo).

Per l’uomo e la donna la linea è composta da capi di abbigliamento intimo (slip, magliette e corsetteria) e calzetteria (collant e calze). I pro-dotti sono coordinabili, accomunati da materiali e modelli giovani o classici (microfibra, cotone, mo-dal) ma anche articoli specifici per l’inverno e l’estate; nella maglieria si trovano, ad esempio, articoli in

cotone interlock invernali e in fre-sco cotone estivo, nella calzetteria uomo si passa dal misto lana per l’inverno al filo Scozia, ideale per la stagione estiva. I capi intimi per bambini sono stati testati derma-tologicamente in collaborazione con l’Università degli studi di Siena.

Coop garantisce anche per questi pro-dotti l’elevato standard qualitativo che caratterizza le sue scelte: verifica delle composizioni, assenza di residui, anche in tracce, di metalli pe-santi, formaldeide e

pentaclorofenolo, elementi che pos-sono provocare allergie e irritazioni cutanee. Tutti i tes-suti sono sbiancati a ossigeno invece che a cloro, per ridurre l’im-

patto ambientale delle lavorazioni.Modelli, tessuti e colori sono rin-

novati ad ogni stagione, per seguire la moda e soprattutto le innovazioni tecnologiche. Se infatti fino a qual-che anno fa per la biancheria intima si utilizzava prevalentemente il

cotone, oggi le microfibre, il modal, gli accoppiamenti fra filati artificiali, naturali e sintetici offrono presta-zioni di traspirazione, morbidezza, durata e praticità sempre migliori.

Non solo l’intimo, ma anche la

biancheria per la casa, il bagno, il letto e la cucina si vestono dei tessuti e dei colori coordinati secondo la moda e il gusto personale.

La linea spugna è composta da telo, ospite, asciugamano e accap-patoio adulto e bambino. La spugna, particolarmente morbida e compat-ta, garantisce un alto potere assor-bente. Filati di alta qualità e sistemi di tessitura specifici assicurano durata e morbidezza e garantiscono la resi-stenza a numerosi lavaggi.

La linea di biancheria per il letto Coop offre diversi colori e fantasie e permette diversi abbinamenti. I filati utilizzati sono in cotone 100%, presentano buone caratteristiche di resistenza all’usura e ai lavaggi, il tessuto è compatto ma morbido e mantiene nel tempo le sue carat-teristiche.

Particolare cura è posta alle rifi-niture: nelle lenzuola con angoli, ad esempio, l’ampio elastico e gli angoli tagliati trasversalmente permettono un’ottima aderenza al materasso.

di Anna Somenzi

SUBBUTEO

IL CALCIOIN MINIATURA

È una riproduzione in miniatu-ra del gioco del calcio, ma con regole che si avvicinano mol-

to a quelle del biliardo e degli scacchi. E’ il calcio da tavolo, o Subbuteo, nato alla fine del XVIII secolo in Inghilterra dall’in-ventiva di un gruppo di marinai che, non potendo giocare a football a bordo delle navi, fabbricarono con il piombo delle sagome di giocatori in miniatura.

L’idea piacque a W.L. Keelings, che nel 1929 la brevettò con il nome di New footy, introducendo anche il famoso

“colpo di dito” per muovere i giocatori.Tra il 1945 e il 1947 Peter Adolph,

un ornitologo di stato appassionato del gioco del calcio da tavolo, intro-duce la realizzazione delle figurine in tridimensionale. Il risultato delle prime produzioni è straordinario e il nuovo progettista decide di brevettare il suo calcio da tavolo con il nome di Hobby, termine inglese con il quale si identifica il falco lodolaio. Ma il nome non viene accettato: così Adolph sceglie solo una parte del nome scientifico del rapace, che in latino è noto come falco Subbuteo.

Una confezione base del Subbuteo contiene un campo, due porte, due palloni, venti calciatori, due portieri e le regole del gioco. Il campo è, in realtà, un panno di stoffa con sopra stampate linee, cerchi, porzioni di cerchio e punti che caratterizzano un vero campo da pallone. I calciatori, alti poco più di 2 cm, sono montati su delle semisfere

alte circa 0,5 cm e con il fondo appiat-tito. Quest’ultimo particolare permette alle miniature di rimanere in piedi quando sono ferme, mentre la forma semisferica della base consente di alzare a pallonetto la palla colpendola, di calciare d’effetto e di effettuare dei veri e propri dribbling. La meccanica di gioco è estremamente semplice: consi-ste nel colpire con il dito indice (manovra indicata con il termine inglese flick) la base delle piccole miniature, sia per muoverle che per calciare la palla, fin dentro la porta avversaria.

Gli appassionati assicurano che il calcio da tavolo è divertente, appassio-nante, realistico, economico e coinvol-gente come nessun videogioco di calcio potrà mai essere. A questo punto non resta che provarlo.

PRODOTTI GIOCHIPRODOTTIPRODOTTI

BIO-COTONE PER I PIÙ PICCOLINella linea Coop dedicata ai piccolissimi (Crescendo) una

novità importante è il cotone proveniente da agricoltura biologica, un’attenzione in più per i bambini, per chi

produce, ma anche per l’ambiente di tutti noi.I body per neonato 0-36 mesi sono stati sottoposti ai

test “Approvato dai soci”, valutati per tre settimane da un campione di genitori, ed hanno ottenuto una votazione

molto positiva: ottimo gradimento globale, soddisfazione decisamente elevata anche per vestibilità, mantenimento

della forma, resistenza all’uso e rifiniture. Il 97% del campione ha mostrato di apprezzare la sicurezza della

provenienza del cotone da agricoltura biologica e dei test dermatologici garantiti dall’Università di Siena. Una piccola curiosità: tra le tre alternative di colore,

l’azzurro e il giallo sono risultate maggiormente gradite e decisamente meno il rosa.

Biancheria

per la donna, l’uomo,

il bambino e anche

per la casa.

Tessuti moderni,

colori di moda, modelli

nuovi e comodi.

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dal marchio Coop

PER GLI APPASSIONATIAssociazione Subbuteo Firenze, presso l’SMS Andrea del Sarto, via Luciano Manara 12, Firenze. Ritrovo ogni lunedì dalle 20 alle 24.www.subbuteo.firenze.net

NEGLI IPERCOOP

SCOLASTICI CON LO SCONTO

Quest’anno i libri scolastici per la scuola media infe-riore e superiore si potran-

no prenotare in tutti gli Ipercoop della cooperativa. Non solo! I libri saranno scontati del 15% per i soci e del 10% per i non soci. Si tratta di un’inizia-

anche il codice cliente. Importante! Ogni libro richiesto dovrà essere contrassegnato da un codice (ISBN) che si troverà all’interno delle liste dei libri scolastici consegnate dalla scuola ai ragazzi. Le consegne dei testi scolastici saranno effettuate dall’ultima settimana di luglio fino al 30 ottobre, data in cui si concluderan-no irrevocabilmente.

Quando i libri saranno disponibili gli utenti verranno informati tramite un SMS (che segnalerà anche il codice del libro arrivato) o con una semplice

telefonata. Inoltre il cliente potrà visualizzare in ogni momento lo stato della sua prenotazione su internet al-l’indirizzo del fornitore, cercando sotto il proprio codice.

Se qualche libro prenotato non fos-se più disponibile presso le case editrici, a causa di troppe richieste o ristampe insufficienti, non sarà per colpa nostra, ma ci scusiamo lo stesso fin da ora con i nostri soci e i nostri clienti per eventuali disagi di questo tipo indipendenti dalla nostra volontà .

tiva di grande portata, promossa da Unicoop Firenze per agevolare le famiglie con uno o più figli in età scolare e rendere meno pesante il

“prezzo” dell’istruzione. Il risparmio infatti sarà notevole.

Le prenotazioni saranno accolte all’interno degli stessi Ipercoop dal 16 luglio al 30 settembre, in speciali box realizzati per l’occasione. Bisognerà compilare una scheda personalizzata contenente la lista dei libri e sarà rila-sciato un buono d’ordine (al momen-to della prenotazione) contenente

TRE PER CENTO PER TRE MESIAttivate e utilizzate sempre la carta socio per il pagamento. Fino all’8 agosto, infatti, si ottiene il 3% di sconto sulla spesa ogni volta che si paga con la carta socio, fino ad un massimo di 50 euro. Al momento dell’attivazione della carta socio per il pagamento si ottiene inoltre 100 punti in omaggio. E chi attiverà la carta socio in questo periodo potrà usufruire dello stesso sconto per tre mesi a partire dal momento dell’arrivo della carta a casa del socio.

Prima pratici poi belliINTIMO E TESSILE CASA

CARTA SOCIO

TRE PER CENTO PER TRE MESI

LINEA CRESCENDO

FOTO GRANATAIMAGES

FOTO C. CIOTTI

14 INFORMATORE INFORMATORE 15

VERDURE

GUIDAALLASPESA

CARNI

GUIDAALLASPESA

CARNICARNI

È stato l’ultimo fra gli animali ad essere addomesticato: in-fatti, mentre dei primi greggi

abbiamo notizie già nel 9.000 a.C., l’allevamento dei polli risale a circa 4.000 anni fa.

Gli antenati dei polli attuali scor-razzavano nelle giungle indiane e dell’Estremo Oriente, e proprio lì per la prima volta furono addomesticati. Poi, con le grandi migrazioni che portarono gli uomini verso l’Euro-

pa arrivarono anche da noi. Furono allevati, oltre che per la produzione di carne e di uova, anche per i com-battimenti, che piacevano molto ai persiani, ai greci e anche ai romani. Forse è proprio perché associato con la forza, la combattività ed il coraggio che il gallo era offerto come dono propiziatorio agli dei.

Il consumo della carne di pollo è oggi molto impor-tante (intorno ai 12 kg pro-capite l’anno), soprattutto perché dagli anni ‘70 le tec-niche di allevamento han-no permesso di produrre animali a costo modesto. Il mercato comunque è mol-to vario in termini di prezzo, così come varie sono le tipologie di allevamento: si parla di allevamenti inten-sivi o estensivi al coperto, di allevamenti all’aperto,

di polli rurali allevati all’aperto e di polli rurali allevati in libertà. I tempi che vengono impiegati per raggiungere il peso di 1,200-1,500 kg vanno da un minimo di 40-60 giorni ad un massimo di 4-5 mesi circa secondo il tipo di allevamento. Va da sé che anche le caratteristiche organolettiche variano: le carni di polli allevati in tempi più brevi si

di Alessandra Pesciullesi

e Monica Galli

L’ultimo selvaggioPOLLO

Ha carni ricche

di ferro

come quelle rosse

cuociono più velocemente, sono molto tenere, le masse muscolari si staccano facilmente dalle ossa e danno un senso di scivolosità in bocca. Mentre il pollo allevato a terra che ha potuto muoversi libe-ramente avrà petto piccolo, cosce grosse e robuste e dopo la cottura la sua carne resterà ben attaccata alle ossa, anch’esse più robuste e dure rispetto ai polli provenienti da allevamenti intensivi.

Dal punto di vista nutrizionale ricordiamo che 100 g di pollo for-niscono in media circa 120 kcal, 3 g di lipidi e 20 g di proteine, mentre i carboidrati sono praticamente assenti. Le percentuali dei principi nutritivi non sono molto diverse da quelle di altri tipi di carne, cambia soprattutto la qualità dei lipidi, che sono costituiti principalmente da acidi grassi monoinsaturi di facile digestione (fra cui l’acido linoleico, considerato essenziale nella nostra dieta); il grasso risulta assai scarso nel petto (1%) e nella coscia privata della pelle (meno del 3%). Per quan-to riguarda il ferro non facciamoci condizionare dal colore delle carni, che sono definite bianche, perché ne è contenuta la stessa quantità della carne di manzo e soprattutto ne ha la stessa qualità (ferro facilmente assorbibile dal nostro organismo, a differenza di quello dei legumi e di altre verdure).

Spesso dimenticate, ma preli-bate, sono le rigaglie e i fegatini del pollo. Sono costituite dagli organi interni (intestini, reni, cuore e te-sticoli, detti anche fagioli di pollo), dalla cresta e dai bargigli. Hanno rappresentato nella cucina popola-re una vera leccornia. Sono molto nutrienti e forniscono 195 kcal per 100 g, con 54 g di proteine e 14 di lipidi. Quando decidiamo di man-giarne, perciò, ricordiamoci che un “antipastino” di crostini toscani è già di per sé un pasto: fornisce carboidrati complessi (amido del pane), lipidi (delle rigaglie e del grasso della cottura usato) e ottime proteine. Eventualmente potremo integrare con un piatto di verdure la carenza di fibre e di alcuni sali minerali e vitamine della ricetta.

Se prescindiamo da insalate e pomodori, i vegetali che ac-compagnano trionfalmente

la nostra estate sono melanzane, peperoni e zucchine. Sono vera-mente dei jolly della cucina estiva, in quanto sono a basso contenuto di calorie, circa 20 Kcal ogni 100 g, e si prestano alle più diverse preparazioni, sia crude che cotte. Le melanzane sono bacche di piante dal fusto un po’ spinoso che appartengono alla famiglia delle Solanacee. Sono vegetali tipici della stagione calda e dell’area mediter-ranea, anche se la loro provenienza è probabilmente dall’India. Solo in tempi piuttosto recenti hanno con-quistato una discreta rilevanza nella nostra cucina, soprattutto abbinate al pomodoro ed ai formaggi che ne mitigano il gusto leggermente amarognolo. La melanzana è un vegetale ricco di acqua, fibre, vita-mina C e potassio, diuretica e molto saporita. Se non è troppo condita è un vegetale che riempie senza appesantire. Le varietà sono molte e si caratterizzano soprattutto per la forma. Solitamente si distinguono in melanzane di forma rotonda, dalla polpa più dolce, come la Violetta di Firenze; di forma ovale, come la Black Beauty, con la buccia viola scu-ro; e di forma allungata, dal sapore più piccante rispetto alle altre, come la Violetta di Napoli. Particolari per forma e colore sono la mostruosa di New York, il nome dice tutto, e la Larga Morada, di colore rosa con striature viola, di origine spagnola. Se volete conservarle per 4-5 giorni in frigo, acquistate melanzane con il picciolo verde e senza parti secche e non toglietelo sino al consumo. Generalmente le melanzane tonde sono acquistate per cuocerle a fette, mentre quelle di forma allungata sono usate per dadolate e per farle ripiene, ma non è tassativo.

Anche i peperoni, Capsicum annuum, appartengono alla stes-sa famiglia delle melanzane. Sono bacche dai colori sgargianti che all’interno della polpa carnosa e croccante contengono moltissimi semi, soprattutto localizzati in un tessuto spugnoso e bianco chiama-

to placenta. Pur essendo di origine tropicale, il peperone può essere coltivato in climi temperati ed in serra, come dimostra la grossa pro-duzione olandese. Al suo arrivo in Europa, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, era usato solo a scopo or-namentale, mentre oggi è un piatto

gustoso e colorato che può essere consumato fresco, cotto, o con-servato in salamoia o sottaceto. Le varietà sono numerose: quelli dolci, con forma squadrata o tondeggian-te ed i piccanti, con forma conica o allungata. Tutti, a prescindere dalla forma e dal colore, sono molto ricchi di vitamina A e C e potassio,

che agevola la diuresi e rende il peperone indicato per coloro che devono seguire una dieta povera di sodio. Il sapore piccante è dovuto alla presenza di una sostanza chia-mata capsicina, un alcaloide che si concentra soprattutto nella placen-ta. La presenza di capsicina, molto elevata nei peperoncini piccanti, si misura con la Scala Scoville. Nel pe-perone dolce, che si consuma fresco,

ci sono da 0 a 500 unità Scoville di capsicina, mentre nel peperoncino più piccante del mondo, varietà Ha-banero, si raggiungono le 300.000 unità! Con particolari varietà di

peperone dolce essiccate, polverizzate e mescolate con farina di frumento

o di avena, si ottiene la paprika, una spezia molto usata come condimento.

Altro ortaggio originario del-l’America, e quindi portato in

Europa solo nel XVI secolo, è lo Cucurbita pepo, ap-

partenente alla grande famiglia delle Cucurbitacee. In vendita si trovano sia i frutti, carnosi, con buccia verde e polpa bianca, che i fiori, anch’essi carnosi e di colore giallo, ottimi frit-ti o ripieni. Gli zucchini, sia rotondi che di forma allungata, sono molto ricchi di acqua, potassio, fosforo e vitamina C. Di sapore delicato, si possono anche mangiare crudi in insalata a “julienne”.

Le magnifiche treMELANZANE, PEPERONI,

ZUCCHINE

Poche calorie,

gustose e facili da

preparare in tante

di Monica Galli e Alessandra Pesciullesi

LA RICETTA

IL CIBREOIngredienti per 4 persone: 400 g di fegatini, creste e bargigli - alcuni

“fagioli” di pollo - 70 g di burro - 3 rossi d’uovo - 50 g di farina - 100 g di brodo - 1 limone - sale e pepe

Bollite le creste in acqua salata per mezz’ora, risciacquatele e spellatele. Pulite e tagliate a pezzi fegatini e creste, lasciate interi i fagioli che avrete solo scottato in acqua bollente e infarinate tutte le rigaglie. Fate rosolare nel burro le creste e i fagioli, cuocete per qualche

minuto, poi aggiungete anche i fegatini. Salate e pepate, completate la cottura aggiungendo il brodo. Intanto sbattete i tuorli, mescolate con un cucchiaio di farina, spremete il limone e aggiungete il succo e qualche cucchiaiata di brodo caldo. Quando le rigaglie sono cotte, ag-giungete il composto, fate insaporire e, appena inizia a bollire, togliete dal fuoco e servite caldo. I “fagioli” sono i sapo-riti testicoli del galletto. Chi desidera cimentarsi in questa ricetta sappia che gli ingredienti devono essere prenotati in anticipo presso le macellerie.

LA RICETTA

LA RATATOUILLEIngredienti per 6 persone: 4 melanzane, 4 zucchine, 2 peperoni, 4 pomodori maturi, 2 cipolle, 5 spicchi d’aglio, 6 cucchiai di olio, sale e pepe

Pulire e lavare le verdure. Versare metà dell’olio nel tegame e farvi ap-passire le cipolle tagliate sottili, a fuoco dolce. Tagliare melanzane e zucchine in piccoli pezzi e versarli nel tegame, fa-cendoli saltare a fuoco vivo per 5 minuti. Aggiungere quindi i peperoni affettati,

sale e pepe ed aglio schiacciato. Sal-tare ancora per 5 minuti, quindi coprire con coperchio e cuocere a fuoco molto moderato per circa un’ora, mescolando di rado con un cucchiaio di legno.

nostra cucina, soprattutto abbinate al pomodoro ed ai formaggi che ne mitigano il gusto leggermente amarognolo. La melanzana è un vegetale ricco di acqua, fibre, vita-mina C e potassio, diuretica e molto saporita. Se non è troppo condita è un vegetale che riempie senza appesantire. Le varietà sono molte e si caratterizzano soprattutto per la forma. Solitamente si distinguono in melanzane di forma rotonda, dalla polpa più dolce, come la Violetta di

unità! Con particolari varietà di peperone dolce essiccate, polverizzate e mescolate con farina di frumento

o di avena, si ottiene la paprika, una spezia molto usata come condimento.

Altro ortaggio originario del-l’America, e quindi portato in

Europa solo nel XVI secolo, è lo zucchino,

partenente alla grande famiglia delle Cucurbitacee. In vendita si trovano

preparare in tante

ricette

Fotografie di

Andrea Fantauzzo

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pecorino Re Nero Forteto

16/7-4/8set pic-nic usa e getta (anche nei mini mercati)

lettore CD portatile Roadstartelecomando universale Meliconi

autoradio con cd Pioneer

GUIDAALLASPESA

16 INFORMATORE INFORMATORE 17

LA SPESA AL SUPER

allaT ra luglio ed agosto arrivano i nuovi sacchetti di plastica per fare la spesa. Sono più robuste,

più capienti e più resistenti rispetto alle precedenti. Sono state realizzate

infatti con una plastica che unisce insieme diversi materiali. Si ha così una pellicola formata da più strati di polietilene a diversa densità: la bassa densità per gli esterni, che garantisce una maggiore resistenza agli strappi, l’alta densità all’interno, resistente e più consistente. Una miscela che offre più garanzie del materiale monostrato a media densità utilizzato per i vecchi sacchetti, che seppur resistente al peso era più soggetto a strappi.

10 E LODEPER L’AMBIENTELe nuove buste di plastica hanno

anche un minore impatto ambientale, saranno infatti diverse a seconda delle necessità del canale. Per i supermer-cati progettate in un formato più ampio, quindi con più volume delle precedenti, contengono un numero maggiore di oggetti, con un conseguente risparmio sulla quantità di buste vendute. Per i mi-

Più volume meno plasticadi

Rossana De Caro

nimercati saranno invece leggermente più piccole, di dimensioni adeguate per la spesa quotidiana. Questo allo scopo di favorire un minore consumo di sacchetti che, come tutti gli oggetti in plastica, inquinano se dispersi nell’am-biente e non riutilizzati. Bisogna dire, ad onor del vero, che i clienti Coop sono molto sensibili sotto questo aspetto, tanto che gli shopper venduti alle casse sono poco più di un milione l’anno, una cifra piuttosto bassa se paragonata ad altre distribuzioni. Questo significa che i nostri consumatori non solo sono più

“risparmiosi” ma sono anche molto attenti ai problemi ambientali e pre-feriscono riutilizzare le vecchie borse della spesa, oppure optano per cestini, scatole di cartone o il carrello Poldo, che tanto successo ha avuto nei punti vendi-ta dove è stato installato. Ce lo dicono i numeri. Su 10 spese battute alle casse di super, mini e ipermercati, vanno via solo 9 borse di plastica. Basterebbe questo dato per poter dire che soci e clienti che frequentano i punti vendita Coop usano con parsimonia gli shopper, in realtà la situazione è migliore. Provate a mettere una spesa di 50 euro in una borsa! Ce ne vogliono almeno due. Quindi negli Ipercoop, dove gli scontrini emessi uguagliano gli shopper venduti, in realtà i consumatori usano in gran

Più leggeri

e più capienti

NON GETTATELI, RIUSATELIIl mercato dei sacchetti di plastica è vastissimo. Si parla di milioni di sacchetti al giorno venduti. Gli shopper sono

realizzati in polietilene, un materiale plastico derivato dal petrolio, il più diffuso attualmente per i bassi costi e la

facilità di lavorazione. Il polietilene è estremamente duttile e resistente ma purtroppo anche indistruttibile, difficile da

smaltire e perciò dannoso se disperso nell’ambiente. Per questo si consiglia di riutilizzarlo in vari modi, ad esempio

per raccogliere l’immondizia.

parte strumenti alternativi per portare via la spesa. E così avviene nei super-mercati, dove la media è di 9 shopper su 10 spese, dove per portare via una spesa media ne occorrerebbe almeno uno e un altro riempito a metà. Nei mini mercati una borsa in plastica baste-rebbe per una spesa media e, infatti, vanno via solo 7 shopper su 10 spese. Insomma, l’abitudine a risparmiare le borse di plastica è abbastanza diffusa e rappresenta un bel vantaggio sia per l’ambiente che per la cooperativa. Infat-ti il prezzo della borsa di plastica (2 o 3 centesimi di euro per pezzo a seconda delle dimensioni) copre appena il costo

della borsa, quindi la cooperativa non punta a guadagnarci ma a ridurne il più possibile l’uso: meno materiali in giro

da spostare, meno battute alla cassa, meno rifiuti da smaltire.

MADEIN TOSCANAGli shopper sono prodotti dalla IPT,

una cooperativa di Scarperia del Mugel-lo che si è costituita nel 1994. Conta cir-ca 50 soci-dipendenti ed è specializzata nella produzione di sacchetti di plastica e film termoretraibili, ovvero pellicole tecniche (di non facile realizzazione) per la confezione di alimentari. La IPT, azienda all’avanguardia nella produzio-ne di questi articoli, è una delle poche in Italia che riesce a reggere tuttora il confronto con la fortissima concorrenza asiatica. I suoi prodotti sono esportati anche in molti paesi europei.

VIALE TALENTIDA SUPER A MINI

A fine maggio, per l’esattezza il 29, dopo quasi due mesi

di chiusura, ha riaperto i battenti lo storico negozio di viale Talenti all’Iso-lotto, uno dei primi supermercati della cooperativa a Firenze. Completamente ristrutturato e rinnovato secondo i nuovi

funzionali parametri Incoop (di formato ridotto ma estremamente forniti e con-venienti), è stato trasformato e dotato di due ingressi: quello già attivo sul viale Talenti e uno nuovo sul parcheggio. 740 metri quadrati, 8 casse, munito di servizio Salvatempo e del prestito sociale, il nuovo punto vendita, oltre ad un look più moderno e accattivante, presenta una serie di novità create per migliorare i servizi offerti ai consumato-ri, con la funzionalità tipica del negozio di vicinato, quello dove ci si reca per la spesa quotidiana, magari a piedi, senza utilizzare la macchina.

L’ex super presenta infatti dei reparti “freschi” di grande ricchezza,

con vasti assortimenti, che sono il fiore all’occhiello del negozio: dalla forneria

- dove vengono preparate pizze e schiac-ciate, dorate baguette e pane sfuso - alla rosticceria - con polli, spiedini e verdure grigliate -; il banco delle carni a taglio, la gastronomia con tante specialità e l’ortofrutta, un settore molto curato, con una vasta scelta di prodotti (tipici, primi-zie, biologico). C’è anche una cantinetta con un’accurata selezione di vini.

L’orario di apertura è continuato dalle 7.30 fino alle 20.30 (l’ultima do-menica del mese ore 8-13).

PANEUN CHILO A 1 EURO

È il classico filone toscano da un chilo e da giugno è stato inserito

nell’assortimento permanente di tutti i negozi del gruppo Unicoop Firenze ad un prezzo “popolare”. Ossia costa un euro invece di 1,21 - l’attuale prezzo di vendita di Unicoop, che è già quello più conveniente sul mercato - è disponibile nel solo formato da un chilo ed ha un logo che lo distingue da tutti gli altri pro-dotti . La cooperativa aggiunge un altro tassello alla grande campagna contro il carovita “150 anni di convenienza” - otto mesi di taglio prezzi, ribassi e prezzi inchiodati - che ha preso il via a mag-gio. La nuova campagna è condotta in collaborazione con tre panifici toscani: Panificio Moderno, Panifici Riuniti e Pa-nificio Toscano. Quest’ultimo ha ideato il marchio - un salvadanaio stilizzato con la scritta “uneuro” - e l’ha ceduto ad Unicoop Firenze. La somma ricavata dalla cessione è stata interamente de-voluta dal Panificio Toscano a Telefono Azzurro.

Nell’ultimo anno ci sono stati au-menti del costo della farina nell’ordine del 20/30% che hanno fatto lievitare il prezzo di acquisto di tutte le tipologie di pane. Unicoop Firenze ha mantenuto i prezzi bloccati e ha voluto dare un ulteriore segnale a difesa del potere d’acquisto dei consumatori inserendo nell’assortimento di vendita un prodot-to fortemente legato al territorio, con un costo che si colloca nettamente al di sotto del prezzo più basso del mercato. Per la produzione sono state selezio-nate tre aziende in grado di garantirne la qualità, le quantità e la distribuzione capillare a tutto il territorio.

NUOVI SHOPPER

SACCHETTI

FOTO C. VALENTINI

FOTO M. D’AMATO

RUBR

ICHE

RUBR

ICHE

2-15/7‘PRONTI E VIA’

tutto l’occorrente per le vacanze,alimentari e tanti accessori auto

10/7 - 10/9SALDI ESTIVI

16-29/7GRANDI OFFERTE su prodotti alimentari ed extra alimentari (tutto letto e campeggio)

16/7 - 30/9Prenotazione libri scolastici

30/7-12/8BRICO

ESTATE A CASA

dal 30/7Speciale offerta scuola

13-26/8OFFERTA GRANDE ELETTRODOMESTICO SPECIALE CASA (ARTICOLI CASALINGHI E

MERCATINO DEL TESSILE)

OFFERTE SOCI IPER

2-15/7CONGELATORE A POZZO Whirpool Lt 230

BOX AUTO portatutto Lt 350

16-29/7SEGGIOLINO AUTO per bambino Artsana

LAVATRICE Whirpool-Indesit (frontale e ridotta)

30/7-12/8Generatore di corrente “Pocket 1000”

FOTOCAMERA DIGITALE Fuji

i saldi estivi. Sconti del 50% su tutti i capi di abbigliamento per uomo, donna, bambino e neonato. Vestiti, magliette, giacche, pantaloni, scarpe da città, anche di marca, venduti a prezzi dav-vero allettanti, un’occasione sia per chi deve ancora andare al mare sia per chi vuole approfittare per acquistare a buon mercato capi da indossare an-che il prossimo anno. Ricordiamo che la merce a saldo della Coop è quella stagionale e che gli sconti praticati so-no sconti effettivi sul prezzo di partenza dell’articolo.

MERCATINO A PESO

Un bel mercatino collocato nei corridoi centrali degli Ipercoop,

con tanti prodotti da comprare a peso, come la frutta o la verdura. Solo che al posto di zucchine e pomodori si trovano piatti, asciugamani, pentole e tanto altro a un tot al chilo. E’ un appuntamento tipico degli iper ad agosto, molto conveniente e che gode di grande apprezzamento da parte dei clienti. Anche questa volta sono molti gli articoli da “pesare” sulla bilancia. Si va dagli oggetti in porcellana bianca, come tazzine, zuccheriere, piatti, a quelli in alluminio (pentolame) o in vetro (barattoli, bottiglie, vasetti) o in rame. Ci sono poi le padelle in antia-derente e sempre a peso troviamo la spugna (accappatoi, asciugamani) e le tovaglie (in plastica e cotone).

FACCIO LA SPESA(E VADO A TEATRO)

Presso il punto informazioni di quattro punti vendita di Uni-

coop Firenze è stato attivato un servizio, collegato al circuito Box Office, che per-mette l’acquisto diretto dei biglietti per gli spettacoli in vendita sul circuito.

Attualmente il servizio è usufrui-bile presso i supermercati di Figline Valdarno, Firenze Ponte a Greve, Prato via Viareggio e presso l’ipermercato di Lastra a Signa. Al punto informazioni si acquista direttamente il biglietto e il pagamento può essere in contanti o con Bancomat. Prossimamente il servizio sarà attivato anche presso i punti vendita di Cascina, Firenze via Carlo del Prete e Lucca. Sul sito www.boxol.it l’elenco degli eventi in programma.

nostri figli? In pole position ecco il redi-vivo Spider Man. Tornato alla ribalta sul grande schermo, l’uomo ragno col suo cappuccio rosso e le sue appiccicose ragnatele sarà una delle star preferite dai nostri bambini. A seguire ecco i protagonisti del cartone animato giap-ponese Yu-Gi-Oh, il cui successo televi-sivo si replica su quaderni, matite, diari e quant’altro. Per le bambine sempre in voga la longilinea e, nonostante gli anni, ancora fascinosa Barbie, a cui si affian-cano le più monelle e sbarazzine Bratz, le fashion dolls divenute popolarissime fra le ragazzine: diari, astucci e altri articoli scolastici con la loro immagine l’anno scorso sono andati letteralmente a ruba. Quest’anno dovranno vedersela con le streghette Witch e le Mew Mew, nuove reginette dei cartoni animati televisivi. In alternativa c’è sempre il tenero cricetino Hamtaro. Passando ai più grandi, ci sono gli zaini Invicta e Seven, divenuti ormai oggetti di culto fra gli studenti. Primeggia tra le linee scolastiche quella dedicata alla Ferrari: la rossa di Maranello, dopo il successo ottenuto, farà di nuovo bella mostra di sé su vari articoli per la scuola. E piaceranno sicuramente anche le linee più alternative, quelle a sfondo umani-tario e benefico: parliamo di Emergency (che l’anno passato è andata molto bene come vendite), di Medici senza frontie-re e Nessuno eskluso. Quest’ultima porta, attraverso divertenti disegni, un messaggio contro la discriminazio-ne. Ricordiamo anche tutto un vasto settore dedicato al colore con pastelli, pennarelli, acquerelli, tempere destinati alla creatività dei ragazzi, e segnaliamo dei giochi creativi realizzati sulla scia di trasmissioni televisive di successo come Art Attack e la Melevisione.

ARRIVANO I SALDI

Da non perdere dal 10 luglio (ma le date possono variare da Co-

mune a Comune) l’appuntamento con

18 INFORMATORE

LA SPESA ALL’IPER

all’

PROMOZIONI SCUOLA 2004NUOVI EROI SUI BANCHI

È estate, ma già sotto l’ombrellone si comincia a pensare alla scuo-

la. Dopo l’incredibile Hulk, il cui faccione verde ha invaso lo scorso settembre le scuole di tutto il paese, quale sarà il tormentone di questo nuovo anno sco-lastico? Quali saranno i nuovi eroi la cui effige riempirà zaini, diari e quaderni dei

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INFORMATORE 23

MON

DOCO

OP

COOPERATIVE TOSCANE

VOLTI NUOVI IN LEGACOOPDoddoli e Bassia Legacoop Toscana, Bertinelli vice presidente nazionale

G iovanni Doddoli, per due volte sindaco di Scandic-ci, è il nuovo presidente di

Legacoop Toscana, e Stefano Bassi il vicepresidente: entrambi sono stati eletti lo scorso 11 maggio. Il pre-sidente uscente, Giorgio Bertinelli, resta impegnato a Roma in qualità di vicepresidente nazionale di Lega-coop, carica che riveste dalla fine del 2002. Stefano Bassi, presidente dell’associazione delle cooperative di servizi e turismo di Legacoop Toscana, sostituisce Alfredo De-gl’Innocenti che conclude il suo mandato per raggiunti limiti di età.

I neoeletti si trovano di fronte ad

una realtà del mondo cooperativo in grande crescita. Secondo una recente ricerca dell’Irpet, nel 2002 le cooperative toscane sono circa 4020, ossia 1200 in più rispetto al 2000. Prevale fra loro l’apparte-nenza al settore sociale, sanitario e educativo (16.4% del totale); segue

il comparto delle costruzioni e delle attività professionali (15.6% e 15.4% rispettivamente). Sul piano occupa-zionale gli addetti sono circa 63 mila, pari al 5.6% del totale degli occupati

in regione. Un dato di grande rilievo è rappresentato dai soci: nel com-plesso gli associati alle cooperative sono ben 1,65 milioni, pari al 47% della popolazione toscana. Il feno-meno è riconducibile essenzialmen-te alla cooperazione di consumo - il segmento più consistente dal punto

di vista patrimoniale e occupazionale - che da sola raccoglie 1,47 mi-lioni di soci, pari al 42% dei residenti in regione.«Anche nel 2003 sono cresciuti fatturato e oc-cupazione e tuttavia do-vremo concentrare ogni sforzo per lo sviluppo qualitativo - sottolinea Doddoli -. La dimensio-ne media, superiore alle

altre aziende, e anche l’età media delle Coop, si rivelano fattori di solidità che contribuiscono al re-cupero di competitività del sistema toscano».

ELSA FALLANI

IL VULCANO ORA DORME

Una bella foto a colori con due persone: da una parte Sandro Perti-

ni, composto nel suo abito scuro, dall’altra Elsa Fallani raggiante ed emozionata. Ci piace partire da questa immagine per ricordare Elsa, che ci ha lasciati nel maggio scorso. Un temperamento esube-rante, puntiglioso, caparbio, che le ha permesso di realizzare quasi sempre le cose che aveva in mente. Giovanissima ha partecipato ad episodi della guerra di liberazione per approdare poi, come impiega-ta, nel consorzio di Sesto Fiorentino. Appena andata in pensione è entrata nella sezione soci di Firenze Ponte di Mezzo - Rifredi (ora Firenze Ovest) e ne è diventata presidente. Instan-cabile: subito coinvolge gli studenti in un concorso grafico per l’educa-zione alimentare, poi un altro sulla storia del quartiere, con gli allievi dell’Istituto tecnico industriale e

con il Liceo scientifico, entrambi intitolati a “Leonardo da Vinci”. E qui ci scappa il “colpo grosso”: riesce a mettersi in contatto con Sandro Pertini, da poco senatore a vita, dopo il settennato da presidente della Repubblica, e riesce a portarlo all’Iti in un memorabile 20 dicem-bre 1985 per premiare gli studenti vincitori del concorso. Insieme a tante altre cose, gite, incontri, mette insieme un ciclo di conferenze per gli studenti delle scuole medie supe-riori della città. Nel grande “catino” del Palazzo dei Congressi riesce a portare studiosi di alto livello a par-

lare dell’attualità della Costituzione repubblicana, davanti a centinaia di studenti. E interviene nell’aprile del 1989 anche Nilde Jotti, presi-dente della Camera dei Deputati, parlamentare fin dalla Costituente. Insomma Elsa non si fermava di fronte alle segreterie particolari, alle mille dighe (qualche volta solo immaginarie) messe a salvaguardia delle personalità, sapeva come com-portarsi, come portare rispetto, pur non rinunciando a portare avanti le idee in cui credeva. Membro del consiglio d’amministrazione dell’Unicoop Firenze, si è ritirata con l’avanzare degli anni, ma è rimasta sempre nella sezione soci, continuando a proporre iniziative anche con altre associazioni. Finché ha potuto. Dev’esserle pesata molto l’infermità degli ultimi tempi, ma ora pesa più a noi (distratti e impegnati in mille faccende quotidiane) non essere andati a trovarla una volta in più. Pur nel peso degli anni e nell’im-pedimento della malattia avremmo trovato lo spirito dell’Elsa Fallani, quello della fotografia con Pertini.

(Antonio Comerci)

Nella foto

Giovanni Doddoli

e Giorgio Bertinelli

Nella foto

Sandro Pertini ed

Elsa Fallani all’Iti

“Leonardo da Vinci”,

il 20 dicembre 1985

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24 INFORMATORE INFORMATORE 25

SESTO-CALENZANOCON IL SAHARAWIDA 20 ANNI

Era il 1984 quando Sesto Fiorentino si gemellava con

Mahbes, una tendopoli del Saharawi. Da allora la solidarietà è cresciuta, portando a quota 147 i Comuni to-scani gemellati con il Saharawi, anche grazie all’impegno dell’associazione di Ban Slout Larbi. Vent’anni di solida-rietà per questo popolo che vive nel deserto dell’Hammad, al confine con l’Algeria. Uno dei luoghi più inospitali del mondo, dove la temperatura rag-giunge i 55° d’estate e scende sotto zero d’inverno, e dove gli esiliati del Saharawi, cacciati dal Marocco, han-no trovato rifugio ricostruendo fatico-samente una quotidianità di vita e la propria dignità di popolo. Anche que-st’anno i Comuni di Sesto e Calenzano accolgono per l’estate i bambini del Saharawi e la sezione soci di Sesto-Calenzano contribuisce alle prime necessità di vestiario. Ma l’arrivo dei bambini è anche un momento di festa, in cui vengono organizzate iniziative nell’ambito dell’Estate Sestese. In particolare giovedì 8 e 22 luglio, in occasione del mercato straordinario notturno, verrà allestito uno stand di solidarietà. Il 22 luglio ci sarà anche una cena, in piazza della Chiesa a Quinto Alto. Il 2 settembre cena di solidarietà in piazza Vittorio Veneto.

Info: Gloria Conti 3388190262, e-mail [email protected]

IMPRUNETA/TAVARNUZZETOMBOLATA IN PIAZZA

Il Tavolo Sociale, che raggruppa tutte le associazioni di volonta-

riato, il Comune e l’USL, organizza ogni anno una settimana di iniziative a Tavarnuzze denominate “Scendi in piazza”. Ogni associazione e le scuole

organizzano le varie serate con ini-ziative di vario genere. La prima si è svolta il 2 giugno, con una grande tombolata in piazza organizzata dalla Casa del Popolo. I ricchi premi sono stati offerti dalla sezione soci Coop di Impruneta/Tavarnuzze. Tanti parteci-panti, tanti premi e soddisfazione per gli organizzatori.

MONTEVARCHITUTTI IN PIAZZA

Piazza Repubblica diventa, an-cora una volta, un contenitore

di spettacoli, musica e sport, luogo

COLLE DI VAL D’ELSAPOESIAIN PIAZZA

Poeti e artisti, nazionali e locali, che si avvicenderanno in una

kermesse di poesia, teatro, musica e arte, coinvolgendo il pubblico dalle 21 fino alla mezzanotte nella suggestiva cornice del Cortile del Battistero. Que-sto il programma di Koinè, la rassegna che si svolge dal 3 al 9 luglio a Colle di Val d’Elsa, organizzata dal centro ricer-ca TheatriKos, con il contributo della sezione soci.

Info: TheatriKos, tel. 0577922562

PISAARTE A MARINA

Dal 12 al 24 luglio, presso la sala inCoop di Marina di Pisa,

l’appuntamento è con Coop Arte Estate 2004, mostra di pittura riservata ai pit-tori soci Coop. La manifestazione è pro-mossa dalla sezione soci Coop di Pisa.

Info: sezione soci, tel. 050579544

SESTO-CALENZANOESTATE SESTESE

Arriva l’estate e come da tradi-zione prende il via la rassegna

dell’Estate Sestese. Naturalmente la

dicoop della zona nord-ovest, per un in-contro su “Malattie respiratorie e danno da fumo”; il 2 settembre presentazione dei prodotti a marchio Coop; il 10 set-tembre, a Carraia, canzoni italiane e mu-sica internazionale con il Trio Toscana.

Info: sezione socitel. 0554253221 e 055446101

PISTOIAGLI INCONTRIDELLA SALUTE

Si è concluso il ciclo di confe-renze mediche, progettato

dal dott. Alderico Di Ienno, medico chirurgo, dedicato alla discussione di quattro problemi - la menopausa, il sovrappeso, il diabete e l’ipertensione

-, e alla scoperta degli stili di vita e di ali-mentazione più corretti per affrontarli. Gli incontri avevano l’obiettivo di fornire utili informazioni per affrontare queste patologie, ma anche (e soprattutto) per prevenirle.

La sezione pistoiese dei soci di Uni-coop Firenze ha recepito l’importanza di tale progetto e ne ha promosso la realizzazione assieme a Far.Com (Far-macie Comunali), l’Ordine farmacisti di Pistoia, l’associazione Amici di Groppoli e il MOICA (Movimento Italiano Casalin-ghe). Perché salvaguardare la salute dei consumatori rappresenta per la coope-rativa, assieme alla tutela del potere di acquisto, uno dei pilastri fondamentali della sua funzione sociale.

VICOPISANOFESTINSIEME

Si è tenuta dal 2 al 6 giugno al circolo L’Ortaccio di Vicopisano

la seconda edizione di Festinsieme, la festa dei soci Coop promossa dalle sezioni soci di Cascina, Pisa, Valdera e Val di Serchio/Versilia. Particolarmente significativa è stata la serata di sabato 5, dedicata alla raccolta di fondi per la scuola materna di Betlemme, con la partecipazione del Piccolo Coro del-

l’Antoniano di Bologna. Era presente un migliaio di persone e sono stati rac-colti 1500 euro. Domenica 6, infine, si è svolto l’incontro dei cooperatori pisani di ieri e di oggi, nel corso del quale sono state consegnate targhe ricordo ai soci che hanno ricoperto nel passato ruoli di rilievo nel movimento cooperativo nella provincia di Pisa.SOCIALITÀ

SOCIALITÀ

IL MEDIOEVO ALL’ORSIGNAAppuntamento il 31 luglioe il 13 agosto

Una sfilata storica in costume con sbandieratori, rulli di tamburo ed una esibizione

di arcieri fra la vegetazione della mon-tagna pistoiese. E’ una delle tante inizia-tive previste nel quadro de “Il Medioevo all’Orsigna”, un viaggio alla ricerca delle tradizioni popolari di epoca medievale. L’iniziativa si svolgerà in due date - il 31 luglio e il 13 agosto - ed è promossa dalla Cooperativa Val d’Orsigna in col-laborazione con la sezione soci Coop di Pistoia, il Comitato Cittadino della Giostra dell’Orso ed è patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Pistoia.

Nel verde di uno dei più suggestivi

angoli della vallata e della montagna pistoiese, sullo sfondo delle montagne del monte Gennaio e del passo di Porta Franca, sabato 31 luglio alle ore 17 si svolgerà la sfilata storica. Seguirà alle 18,30 una rappresentazione di giocolieri, letture di poesie, brani storici e racconti leggendari. Alle 20, nello splendido sce-nario della corte del Mulino di Giamba recentemente restaurato, cena a pre-

PISTOIA

di incontro serale dei valdarnesi per tutta l’estate. Le associazioni del terzo settore, le cooperative sociali e l’amministrazione comunale or-ganizzano eventi culturali e giochi in piazza. La sezione soci promuoverà un pomeriggio di festa domenica 18 luglio con e per i ragazzi israeliani e palestinesi che partecipano agli incontri del torneo internazionale sportivo “Montevarchi città di pace”, fra ragazzi di diverse nazionalità e culture. Al termine spettacolo di mimo alle ore 19.

AGLIANACACCIAALLA LATTINA

Alessia Melani, con ben 10.120 lattine, è la vincitrice del con-

corso “Caccia alla lattina”, organizzata dalla sezione soci Coop e dal servizio volontario di protezione civile di Agliana. Al secondo posto Silvia Mugnani, che ha raccolto 7.216 lattine, terzo Lorenzo Giugni (2.321), quarti Fabio e Martina Cappellini (1.600), quinta Arianna Guer-cini (1.024). Il totale delle lattine raccolte è stato di 25.865. Bravi!

Le iniziative delle sezioni soci sono

continuamente aggiornate sul sito

www.coopfirenze.it e su televideo di

Italia 7 e RTV38 da pag. 200.

LA STRAGE IN PIAZZA TASSOUn film per non dimenticare. “Firenze 17 luglio ‘44” racconta un fatto terribile, l’eccidio compiuto dai fascisti in piazza Tasso sessant’anni fa, in cui persero la vita molti civili. Il film sarà proiettato in anteprima sabato 17 luglio, alle ore 21.30 in piazza Tasso, e mercoledì 11 agosto alle ore 22.30 presso l’Arena piccola di Campo di Marte, all’interno della rassegna cinematografica “Firenze libera tutti” (dal 14 luglio all’11 agosto tutti i mercoledì sera film e documentari vecchi e nuovi sulla Liberazione e sulla Resistenza a Firenze e in Toscana).Prodotto dalla sezione Oltrarno dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) in collaborazione con Unicoop Firenze, segna l’esordio dietro la macchina da presa di Daniele Lamuraglia, regista teatrale.La sequenza della strage di piazza Tasso è stata ricostruita, grazie alle ultime tecniche multimediali, dal pittore Marco Serpieri: una scena onirica e delirante, come fu realmente vista dai bambini dell’epoca, quegli stessi testimoni che oggi ci accompagnano nella ricostruzione degli eventi.Info: Anpi sezione Oltrarno, via S. Agostino 19, Firenze,tel. 055281892

UN FILM PER L’ANNIVERSARIO

SAN CASCIANO BAMBINI PATENTATISono 350 gli alunni delle scuole elementari di Cerbaia,

Mercatale e San Casciano che hanno ricevuto il Patentino

di idoneità a circolare per la strada, al termine del corso

di educazione stradale organizzato dall’assessorato alla

viabilità e dalla polizia municipale, con il contributo della

sezione soci Coop.

notazione a base di ricette tradizionali e popolari. La quota di partecipazione è di 35 euro, ed è indispensabile prenotare fino al limite di 120 posti.

La sezione soci organizza dei pullman navetta che partiranno dal parcheggio del supermercato Coop di Pistoia in viale Adua alle 15,30 con rientro alle 24. Per usufruire dei pull-man, gratuiti, è necessario prenotare entro martedì 27 luglio presso il punto soci (tel. 057334615).

Nella giornata di venerdi 13 agosto, alle ore 17, conferenza del professor Zagnoni, storico, sul tema “il Medio Evo all’Orsigna”. Seguirà un rinfresco offerto dalla Coop Val d’Orsigna. Alle ore 20,30 cena a prenotazione all’interno del mulino con posti limitati.

Info e prenotazioni: 3472654707/0573490101 solo sabato e domenica, oppure e-mail [email protected]

sezione soci è della partita, con piano bar, musica e dibattiti, spettacoli e degustazione gratuita di prodotti a marchio Coop. Due le novità di que-st’anno: le iniziative si svolgono nel giardino “La Lucciola” della Polisportiva sestese, in piazza IV Novembre, inoltre la sezione soci sarà presente anche alla festa “Fresco d’estate”, organizzata dal circolo Arci di Carraia (Calenzano), con uno stand fisso e due manifestazioni (un dibattito e uno spettacolo musicale). Questi alcuni appuntamenti: il 22 luglio appuntamento con la cooperativa Me-

26 INFORMATORE INFORMATORE 27

MONDOCOOP

MON

DOCO

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Ti piace molto parlare del progetto come un animale che cammina a quattro zampe...Sì, mi piace disegnare questa

immagine che per il nostro popolo significa vedere negli animali un amico, un compagno di vita, un aiu-to quotidiano anche nel lavoro. La prima gamba è il trasferimento di redditi. Noi abbiamo fatto la scelta di dare a milioni di famiglie un reddito mensile che oggi si può quantificare in circa 15 euro, per ogni bambino

c’è un supplemento di 5 euro. A voi europei sembrerà una miseria, ma è il minimo per sopperire alle necessità elementari in Brasile. Tutte le famiglie interessate al pro-gramma sono obbligate a mandare i propri figli a scuola. La seconda gamba è rappresentata da politiche per combattere le emergenze. Con

“Fame Zero” vogliamo attivare un circuito che privilegi e potenzi la produzione familiare. La garanzia di un reddito minimo e l’acquisto diretto dai piccoli produttori può riattivare tutto il circuito economi-co delle zone rurali. La terza gamba sono le azioni strutturali. Gli stru-menti privilegiati per far decollare la piccola imprenditoria locale sono il microcredito e la formazione di cooperative, con i necessari stru-menti di servizio. La quarta gamba è

l’educazione alla cittadinanza. Alle comunità non abbiamo mai offerto semplicemente beni materiali. Così vogliamo continuare a fare.

Dicevamo che “Sete Zero”, il programma sul quale Coop ha deciso di intervenire per un aiuto alla sua realizzazione, fa parte integrante del programma

“Fame Zero”...Sì, gli obiettivi sono comple-

mentari e fortemente integrati, la metodologia di approccio è la stessa. Sete zero è il progetto indi-rizzato a combattere la sete nelle regioni più povere del Brasile che sono le zone semi-aride del Nordest. Gli Stati interessati sono undici. In Brasile abbiamo la siccità: non pos-siamo estirparla perché è un evento naturale non modificabile. Ma pos-siamo imparare a conviverci e, di più, a sopravvivere ai suoi effetti. Per questo da noi esiste un dipartimento nazionale contro la siccità. Lo stru-mento principale per combattere la siccità però lo abbiamo individuato non con costose ricerche o team di esperti, bensì attraverso l’espe-rienza popolare, rappresentata da Manuel de Carvaho.

E chi è Manuel?Un agricoltore poverissimo che

30 anni fa ha scoperto una tecno-logia semplicissima per convivere con la siccità e combatter la sete. Nel Nordest piove, e piove molto, ma solo per brevi periodi. Il segreto di Manuel era raccogliere questa ac-qua, renderla potabile per utilizzarla durante l’anno. Ed ecco l’idea: co-struire accanto alla propria casa una cisterna in cemento e con il lavoro della famiglia renderla funzionante.

“Sete Zero” è l’idea di Manuel fatta progetto in larga scala. Un’idea semplice, poco costosa, ma funzio-nante e rispondente alle più elemen-tari necessità.

La costruzione della cisterna oggi costa circa 400 euro, contiene 16.000 litri d’acqua e dura 40 anni.

Con queste cisterne che risposta diamo in termini

una delle personalità di primo pia-no della chiesa latino americana e consigliere speciale per il presidente Lula. Segue in particolare i due pro-grammi Fame zero e Sete zero.

Il vostro problema dunque è fare della lotta alla fame una questione sociale prioritaria...Noi abbiamo imparato dalla no-

stra storia che un problema sociale può essere risolto se si ha la capacità di trasformarlo in problema politico. Abbiamo fatto della lotta alla fame e

La fame è ancora una questione di classe. Colpisce le classi me-no abbienti, colpisce popoli e

nazioni di una sola parte del mondo, al contrario di altri pericoli, come guerra, terrorismo e Aids che minac-ciano tutta la collettività umana, indi-pendentemente dalla appartenenza di classe e dal luogo di residenza.

In Brasile, con l’avvento del nuovo governo è stato lanciato il programma “Fame zero, Sete zero”. Il presidente Lula non proviene da

una situazione di povertà, bensì di vera e propria miseria e sa cosa vuol dire avere fame, morire di fame.

Ha perso ben quattro dei suoi dodici fratelli a causa degli stenti a cui è stata sottoposta la sua famiglia. Nel suo governo molti ministri provengono da esperienze drammatiche di lotta alla povertà e alla fame. Sono espressione di quel Brasile disperato che cerca dignità, giustizia, soddisfazione delle esi-genze più elementari per le proprie famiglie. Ne parliamo con Frei Betto,

di Roberto Cavallini

BRASILE

Un progetto a quattro zampe

CISTERNE CON I PUNTIUn milione di cisterne sono la risposta al dramma della siccità nelle terre semiaride del Nordest brasiliano. Un programma, quello varato dal Governo Lula, che ha necessità di essere sostenuto per raggiungere gli obiettivi entro il 2007.Le cooperative di consumatori italiane hanno aderito a questo programma proponendo ai soci, attraverso il catalogo punti nazionale, di destinare una parte dei punti raccolti con la loro spesa quotidiana al sostegno di questa iniziativa.Occorrono 20.000 punti per l’acquisto e l’istallazione di una cisterna familiare.Ma ogni socio può destinare anche una quota minima dei propri punti, 500, per contribuire alla costruzione delle cisterne. Decine di migliaia di soci, insieme, con un piccolo sforzo, possono garantire acqua potabile, tutto l’anno, alle popolazioni delle zone semiaride del Brasile, impegnate con tutta la loro rete associazionistica e comunitaria in una storica lotta contro la fame e la sete, per una società finalmente giusta, sorretta dalla democrazia e dalla partecipazione.

SETE ZERO

alla sete la prima e assoluta priorità politica dei prossimi anni.

Questo progetto che caratteristiche ha? Viene accusato da parte di coloro che vogliono screditare il nuovo corso brasiliano di percorrere le vecchie strade dell’assistenzialismo...Il Progetto Fame Zero si propone

di ridurre significativamente l’esclu-sione sociale che fa del Brasile uno

dei tre paesi più ingiusti del mondo. L’imperativo è garantire cibo a chi è condannato alla sottoalimenta-zione e farlo in modo tale da evitare l’assistenzialismo, il paternalismo e la dipendenza del beneficiato dal pubblico potere.

E quali sono gli obbiettivi

quantitativi del vostro progetto?Aiutare 11.400.000 famiglie, 45

milioni di persone; un quarto del-l’intera popolazione brasiliana. Ad oggi abbiamo raggiunto già 3 milioni di famiglie, circa 12 milioni di perso-ne. In due anni avremo superato la metà dell’obbiettivo. Il progetto nel 2003 ha privilegiato le zone interne del Brasile. Per questo i mass media dicono che il progetto non funziona, perché sono attenti solo a quello che succede nelle grandi metropoli. Ma il progetto sta oggi arrivando anche lì.

Intervista a Frei Betto,

coordinatore del

progetto “Fame Zero”

e consigliere speciale

del presidente Lula

SOLIDARIETÀ

qualitativi e quantitativi?A un milione di famiglie daremo

una risposta sociale, economica, politica.

Sociale perché le donne, i bam-bini non dovranno passare ore a faticare per cercare acqua. Tenete presente che due terzi della causa di morte per i bambini in Brasile sono la mancanza o la cattiva qua-lità dell’acqua. Grazie al tempo e alla fatica risparmiate le donne potranno essere partecipi della vita sociale e i bambini andare a scuola. Economica perché la famiglia non sarà più dipendente dai venditori di acqua che proliferano nel Nordest con forme di vero e proprio ricatto o usura e una parte di questa acqua recuperata può essere utilizzata per irrigare le coltivazioni nei periodi di siccità. Politica perché si toglie le famiglie dal ricatto politico e economico dei latifondisti e del loro apparato poliziesco, in Brasile ancora presente e persecutorio.

Ogni cisterna costruita sarà un passo avanti sulla lunga strada dell’affermazione dei diritti, della giustizia e dell’emancipazione dei più deboli e degli oppressi.

ACQUA PER LA PACE

Sono state inaugurate le prime quattro delle 13 cisterne previste dal progetto Coop “Acqua per la pace” in Palestina. Una delegazione, di cui facevano parte per Unicoop Firenze

la coordinatrice delle sezioni soci di Firenze Elvira Pajetta e i presidenti delle sezioni soci di Borgo San Lorenzo

Gianfranco Grossi e di Barberino Maria Grazia Bardazzi, è andata a fine maggio in Palestina per inaugurare le

cisterne, che si trovano all’interno di edifici scolastici a Hebron e Betlemme. Il progetto, che ha come obiettivo l’approvvigionamento idrico delle scuole e dei villaggi

limitrofi, verrà completato entro settembre.

CISTERNE CON I PUNTI

giustizia e dell’emancipazione dei

VIAGGIO IN PALESTINA

In alto Frei Betto.

Le altre due foto

della pagina

si riferiscono

all’inaugurazione

delle cisterne in

Palestina

LETTERE

LETTERE

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30 INFORMATORE INFORMATORE 31

«La cosa più importante è che ci sia la tradizione, il garantire alla gente cose

da vedere in un luogo bello, pacifico, armonioso, dove si vive un sogno, dove questo mondo può essere diverso». Alessandro Gigli, direttore artistico di Mercantia - il “teatralfestamercatome-dievale” che si tiene a Certaldo dal 13 al 18 luglio e che quest’anno compie 17

anni - è entusiasta della sua creatura, un’edizione ricchissima che propone un fitto programma di appuntamenti

(più di cento ogni sera, in spazi diversi e in contemporanea) fra band di strada, spettacoli su corde e trampoli, maghi e danzatrici del ventre, saltimbanchi e giocolieri, teatro (di figura e non); senza dimenticare che tutto ciò accade nelle strade e nei luoghi più belli della città, nelle quali anche gli artigiani mettono in mostra la loro arte. «Fra le novità di quest’anno c’è che ci riappropriamo dello spazio del Palazzo dei Peverelli che, completamente ristrutturato, ospita un progetto speciale sul circo con il “Circo Maccheroni” della famiglia

Togni. E poi c’è una accentuazione della festa lungo le strade: le street band, che prima avevano il loro spazio nei giardini, quest’anno si esibiranno per le strade, diventando una specie di colonna so-nora del Festival».

E’ impossibile citare tutti gli eventi, i gruppi e i singoli artisti: fra i tanti, per il teatro di strada ci saranno gli Atmo e la Compagna dei folli; fra le street band, la Funk Off Marchin’band e la Banda Fraudolenta; fra gli artisti Bustric, che proprio a Mercantia ha mosso i suoi primi passi.

EVENTI

VISITE GUIDATE

di Edi Ferrari

Argonauta Viaggi, lungarno Torrigiani

33 a/b, Firenze,tel. 0552342777

CERTALDO

Per le vie del borgoDal 13 al 18 luglio

Mercantia

Si chiama “Alta fedeltà” la convenzione per i soci con la PRG, e dà la possibilità di ricevere un biglietto omaggio ogni cinque acquistati per cinque spettacoli diversi. La tessera Alta fedeltà può essere richiesta all’ingresso dei singoli spettacoli, mentre per prenotare il biglietto omaggio è necessario telefonare allo 055667566.

5 luglioMASSIMO RANIERISesto Fiorentino - Parco di Villa SolariaPosti numerati 35,00/27,00/20,00 €

6 luglioVASCO ROSSIFirenze - Stadio Artemio FranchiPosti numerati 40,00 € - posto unico 31,00 €

20 luglioCLAUDIO BAGLIONIParco di Villa Demidoff - PratolinoPosti numerati 40,00/32,20/24,40/20,00 €

Continuamente aggiornati. Per conoscere le ultime novità e i prezzi dei concerti www.bitconcerti.it e www.boxol.it

parola e nella storia di un grande autore.Le due serate, il 5 e l’11 luglio alle

21.30, sono dedicate rispettivamente a Jorge Amado (a cura di e con Barbara Nativi), e a João Guimarães Rosa (a cura di e con Maria Cassi). La serata del 5 è preceduta, alle 20, da “Interpretazioni”, letture e commenti su “Cacao” di Jorge Amado.

Per i soci ingresso ridotto (8 € invece di 10 €); per i soci ipovedenti, ingresso di 1 € (per un massimo di 20 ingressi per ognuna delle due serate). Info e prenotazioni: Teatro della Limonaia, tel. 055440852

PRATOI COLORI DI VITALI

«Le immagini devono avere una dimensione magica, in cui

s’incontrano a volte delle dimensioni sociologiche, ludiche, dove si elaborano delle strutture narrative. Sono affasci-nato dal comportamento degli individui ma senza cercare di comprendere che cosa sia». Così il fotografo Massimo

Vitali: dell’artista il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato propone la prima retrospettiva - dal 2 luglio al 3 ottobre - che un museo italia-no abbia mai dedicato alla sua opera. La mostra ne ripercorre la produzione dal 1995 ad oggi attraverso circa 50 opere di grande formato suddivise per tipo-logie e dominanti cromatiche: il rosso nell’affollata spiaggia di Riccione, il blu della costa tirrenica, il verde nei giardini del Luxembourg a Parigi, il bianco della spiaggia di Knokke, il nero delle feste notturne in spiaggia o in discoteca.

L’evento è stato realizzato grazie alla collaborazione di Unicoop Firenze: l’artista ha infatti realizzato due foto-grafie dell’Ipercoop di Sesto Fiorentino, esposte nella galleria del centro com-merciale.

Costo del biglietto unico mostra Vitali + mostre collezione permanente: intero 7,00 €, ridotto soci 5,00 €. Per i soci saranno inoltre organizzate due occasioni di incontro (e visita guidata) con l’artista. Sul web: www.centropecci.it

FESTIVAL PUCCINISPECIALE TURANDOT

Cento anni per “Madama Butter-fly” e 50 per il Festival Puccini

Torre del Lago: è un’edizione speciale questa del Festival, che ha già visto, a maggio, Placido Domingo prima in ve-ste di direttore del nuovo allestimento di “Madama Butterfly”, e poi interprete del ruolo del grande compositore in un galà. Un cartellone ricco di eventi, che vedrà protagoniste le più grandi stelle

della lirica, e non solo. Dal 2000, infatti, il Festival Puc-cini presenta nuovi allesti-menti ideati da grandi artisti contempora-nei nell’ambito del progetto

“Scolpire l’Ope-ra”: Kan Yasu-da, Igor Mitoraj e Jean-Michel Folon sono le firme che, pri-

ma di Arnaldo Pomodoro e Pietro Cascel-la che lo hanno fatto per questa edizione, hanno realizzato opere pucciniane.

Si comincia con “Madama Butterfly” (23 luglio, 1-7-13-20 agosto): sul podio Alberto Veronesi; fra gli interpreti Carla Maria Izzo e Hui He, Vincenzo La Scola e Stefano Secco, Mariella Guarnera, Vladimir Stoyanov e Marzio Giossi.

“Turandot” (31 luglio, 8-14-21 ago-sto), prodotta nella fortunata ‘serie’ di

“Scolpire l’Opera”, vedrà le scene e i costumi firmati, rispettivamente, da Pietro Cascella e Cordelia von den

«Ce ne sono molti ormai di festival - conclude Gigli - ma noi siamo stati i primi. E poi non tutti hanno la fortuna di avere a disposizione Certaldo alto: e, oltretutto, in questo rapporto unico fra arte di strada, artigianato e arte in genere. E poi si è creato un vero e proprio amore con il pubblico e con gli artisti, che vengono a Mercantia riducendo notevolmente i loro cachet o addirittura gratis».

Che dire: per convincerci bastava molto meno!

Mercantia è a Certaldo dal 13 al 18 luglio. Ingresso 7,50 € da martedì a giovedì, 10 € da venerdì a domenica. Per i soci Unicoop Firenze è stato organizzato, per i giorni 13, 14 e 15, un pacchetto che, al costo di 20 €, comprende: pullman navetta, ingresso preferenziale, cena a buffet freddo, visita guidata al Festival e un percorso insieme ad un artista. Info e prenotazioni presso le Agenzie Toscana Turismo (Argonauta Viaggi). Sul web: www.mercantiacertaldo.it

SESTO FIORENTINOTEATRO DI PAROLE

Cento sdraio nel Giardino della Villa Corsi Salviati, a Sesto

Fiorentino; e gli spettatori, in ascolto, ciascuno sulla sua sdraio, in viaggio dentro un classico della letteratura brasiliana. L’attrice che legge non si rende visibile, è la voce dell’autore che chiama in causa l’immaginazione di ogni spettatore.

“Sento” (iniziativa nell’ambito del Festival Intercity São Paulo 2004 del Teatro della Limonaia) è un progetto da vivere ad occhi chiusi, che festeg-

gia la voce e la narrazione insieme; è una specie di lettura privilegiata per ipovedenti, ma anche una grande chance per quanti vogliono sottrarsi al dominio dell’immagine e gettarsi nella

Steinen. Regia di Daniele de Plano, sul podio Keri Lynn Wilson; interpreti principali Maria Dragoni, Franco Farina e Nicola Martinucci.

E infine la “Tosca” (24 e 30 luglio, 3 e 11 agosto): quella che andrà in scena è la ripresa (affidata a Gaetano Miglioranzi) dell’allestimento realizzato per il cen-tenario dell’opera da Beni Montresor. Un nome d’eccezione si affiancherà a Sylvie Valayre e Giorgio Surian: si tratta del debutto dal vivo nel ruolo di Cavara-dossi per Andrea Bocelli.

Per i soci, sconto speciale del 30% sul biglietto per la prima di “Turandot” (31 luglio); per tutte le altre rappresentazioni, sconto del 10%. Stesso sconto del 10% per le tre serate del Torre Festival (a luglio Sabina Guzzanti il 3; ad agosto Franco Battiato il 2 e i Pooh il 27). Oltre ai normali circuiti del Box Office, i biglietti possono essere acquistati anche alla biglietteria del festival Puccini, tel. 0584359322, sul sito del Festival, www.puccinifestival.it e presso i box informazioni dei punti vendita Unicoop Firenze di Prato (via Viareggio), Firenze (Ponte a Greve) Figline e Lastra a Signa (Ipercoop).

CONCERTI

EVENTI

Nella Foto:

Massimo Vitali

Rosignano 3 W

1995

150x180 cm

C-print in dibond

sandwich

Collezione Levy, Paris

32 INFORMATORE INFORMATORE 33

TOSCANA

ITINERARIITINERARI

Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba, Garibaldi che comanda, che coman-

da i suoi solda’...Alzi la mano chi non conosce

questa filastrocca. Tutti l’abbiamo canticchiata, almeno una volta. Quel che forse molti non sanno è che Gari-baldi, davvero ferito (ad un piede, in realtà) sull’Aspromonte, fu traspor-tato in Toscana dai suoi fedelissimi e operato a Pisa da Ferdinando Zan-netti, chirurgo fiorentino. Era il 23 novembre 1862. L’operazione, data la popolarità di Garibaldi, ebbe una

vasta risonanza in Italia e all’estero. Ancora oggi la pallottola, estratta ben 28 giorni dopo il ferimento, fa bella mostra di sé al Museo del Risorgi-mento di Torino.

Non era la prima volta che Gari-baldi soggiornava in Toscana e altre volte vi sarebbe tornato negli anni a venire. Molte targhe testimoniano il passaggio del popolare eroe tra il 1848 e il 1867, e ognuna racconta un pezzetto di storia che non è quella ufficiale, studiata sui libri di scuola. Francesco Asso, ingegnere con la passione per le epigrafi, le ha censi-te tutte - ben duecentocinquantatre!

- e ha costruito otto itinerari in luoghi

della Toscana da riscoprire attraverso una chiave di lettura diversa.

O ROMAO MORTELa storica frase viene pronuncia-ta da Garibaldi il 22 ottobre 1867, in un discorso ai fiorentini (in piazza Santa Ma-ria Novella una targa ricorda ancora l’evento). La conquista di Roma è un obiettivo - per al-tro mai raggiunto

- che lo persegui-terà per tutta la vita. E’ in Toscana che, nell’estate del 1867, organizza il suo quartier generale. Ospite in due belle ville a Vinci - il Ferrale e villa Martelli, oggi di proprietà privata -, prepara la spe-dizione dell’Agro Romano, quella che avrebbe dovuto portare alla conqui-

TOSC

ANA sta dello Stato Pontificio e della sua

capitale. La campagna, durante la quale Garibaldi avanza verso Roma fino a vedere la cupola di San Pietro, si conclude il 3 novembre, con la battaglia di Mentana.

«Garibaldi si trattiene a Vinci per più di un mese, insieme ai figli Ricciotti e Menotti e a tutto il suo stato maggiore - racconta Fran-cesco Asso -. Le famiglie di allora, pur non essendo “garibaldine” nel senso rivoluzionario del termine, se lo contendevano: ospitarlo era un grande onore».

Già nel 1849, anno dell’eroica difesa della repubblica romana, Garibaldi aveva attraversato la To-scana con Anita morente, in una fuga cominciata il 2 luglio da Roma e terminata a Cala Martina, nel golfo di Follonica, il 2 settembre.

EPIGRAFIdi

Silvia Ferretti

Tra il 1848 e il 1867 l’eroe dei due

mondi venne molte volte in

Toscana. Un libro ne ripercorre le

tappe, tra storia e curiosità

ATTUALITÀ

Passò Garibaldi, 253 volte

Francesco Asso, Itinerari garibaldini

in Toscana e dintorni 1848-1867,

edizione a cura della Regione

Toscana. Il volume può

essere richiesto gratuitamente, fino

ad esaurimento delle copie

disponibili, a: [email protected]

da ogni angolo del mondo (15 i paesi rappresentati), proponendo il meglio di ogni singolo settore.

Insieme alla sua maggiore età, il Festival - realizzato dalla Fondazione Arezzo Wave Italia, e con il contributo fra gli altri di Unicoop Firenze - celebra il decennale dalla scomparsa di Frank Zappa (con il tributo “Frank you, thank” de I Virtuosi del Pianeta Talento) e Char-les Bukowski (con reading e spettacoli), la fine dell’Apartheid in Sudafrica (il 10 luglio concerto di Miriam Makeba) e i primi dieci anni di attività dell’associa-zione Emergency (Arezzo Wave con una serie di iniziative punta a raccogliere 100 mila euro per il completamento del terzo centro chirurgico di Lashkar-Gah in Afghanistan).

La musica è a cura del festeggiato: l’unico regalo gradito per il 18° com-pleanno - recita lo slogan della manife-stazione - è la vostra presenza. Impos-sibile dire di no a un invito così.

AREZZO WAVE Festa e musica per sei giorni

Chumbawamba e 3 Allegri Ragazzi Morti, Marco Paolini e Davide Enia, Me-

ganoidi e Verdena, Marlene Kuntz e Casino Royale, PGR e Caparezza, Carlo Lucarelli e Marco Vichi, Louie Vega e Groove Armada, Luis Sepulveda e Wu Ming, Pali&Dispari e Lillo e Greg, Omar Pedrini e Samuele Bersani, Piero Pelù e Frankie HI NRG... e scusate se non c’è spazio per citarne altri. Preparatevi a una vera e propria indigestione di teatro e videoclip, musica e letteratura, skate

e cabaret, fotografia e pittura, e molto altro ancora: Arezzo Wave Love Festival diventa maggiorenne (siamo infatti al-l’edizione numero 18) e offre una festa di compleanno memorabile. Sei giorni di festa, dal 6 all’11 luglio, 15 aree di spettacolo, più di 150 eventi (restano gratuiti tutti i concerti e gli spettacoli degli altri palchi, tranne poche ecce-zioni che hanno comunque un biglietto simbolico al massimo di 5 euro): Arezzo Wave - che in 18 anni ha selezionato più di 18.000 gruppi e ospitato più di 1.000 eventi, accolto 1.500.000 di presenze

- si conferma il più grande festival italia-no e l’unico festival musicale gratuito d’Europa e del mondo. Nell’edizione 2004 la programmazione tocca tutti i generi della musica attuale e arriva

Info, aggiornamenti e programma completo su www.arezzowave.com

TRA STORIA E NATURACala Martina si raggiunge a piedi, lasciando la macchina

al parcheggio di Cala Felice (da Scarlino seguire la strada che costeggia il nuovo molo turistico). Lungo il sentiero, in mezzo alla macchia mediterranea, la vista si apre sul

golfo di Follonica, sull’isola d’Elba e sulla zona costiera di Piombino. Occorre meno di un’ora di cammino, circa tre

chilometri e mezzo, per giungere a Cala Martina e poco più di un’ora, circa 4 chilometri e mezzo, per raggiungere il

bianco - e ben più famoso - arenile di Cala Violina.

POMERIGGI MUSICALITutte le domeniche di luglio alle 18, poco prima del tramonto, il Convento francescano di San Vivaldo sarà lo splendido scenario di una serie di concerti dei musicisti dell’Orchestra regionale Toscana. Per questo luogo sacro, che si erge sulle colline di Montaione dal XIII secolo, i musicisti dell’Ort hanno messo a punto un programma particolare che include anche una serata antologica con Sonate per clavicembalo solo composte da Domenico Scarlatti. L’ingresso è gratuito. Info: tel. 0571699252

Francesco Asso,

VERSO IL MAREL’arrivo a Cala Martina è lungo

e tormentato. L’itinerario parte da Prato e arriva a Poggibonsi, dove Garibaldi, insieme al maggiore Leggero, compagno fidato, si ferma per cambiare mezzo di trasporto e rifocillarsi; prosegue per Colle di Val d’Elsa, Volterra, tocca Le Sali-ne e arriva a Pomarance. L’ultima tappa verso “il mare liberatore” è a Palazzo Guelfi, una delle “case di posta” volute dai Lorena ai tempi della bonifica della Maremma. Il palazzo esiste ancora oggi, si trova al km 224 della statale 1, l’Aurelia, nei pressi di Scarlino, e conserva l’aspetto di quando ospitò Garibaldi (oggi è un’azienda agricola). Sulla

facciata, sopra la porta di ingresso, un’epigrafe ricorda che “ovunque cercato a morte Giuseppe Garibaldi la notte dall’1 al 2 settembre 1849 sotto questo tetto ospitale di Angio-lo Guelfi poche ore posò”. Al primo piano c’è la camera, piena di ricordi e di cimeli, dove Garibaldi riposò.

Da casa Guelfi incomincia l’ulti-ma e forse più pericolosa parte della fuga per raggiungere il mare: «alle cinque del mattino del 2 settembre Garibaldi pedestre e scorto da un compagno solo (il Leggero), guida-ti da un manipolo di patrioti locali, partirono, e per la campagna e per la macchia, dopo aver attraversato la strada delle Collacchie e quella delle Costiere, raggiunsero la costa a Cala Martina. Alle 10 di mattina salirono a bordo di una barca da esca, che il 5 settembre approdò nel golfo della Spezia».

Negli anni successivi Garibaldi tornò altre volte in Toscana. L’ul-tima il 4 novembre 1867, dopo la sconfitta di Mentana. Fu arrestato alla stazione ferroviaria di Figline Valdarno e imprigionato a Caprera. Tornò libero, e viaggiò ancora. Ma la Toscana non lo vide mai più.

FOTO PHOTOWAVE

di Edi Ferrari

MONTAIONECALA MARTINA

FOTO F. MAGONIO

34 INFORMATORE INFORMATORE 35

TOSCANA TOSCANACon l’estate la voglia di mangiar fuori si fa sempre più impel-lente. I ritmi più rallentati,

la necessità di trovare un po’ di frescura, il piacere di condividere all’aria aperta una serata tra amici, portano alla ricerca di locali dove il cibo non sia solo un optional al fresco ma diventi una delle ragioni principali per le quali spostarsi. Non a caso proprio in questo periodo si celebrano la maggior parte delle sagre e delle feste popolari, ma se si vuole trascorrere una serata meno caotica è meglio rivolgersi

al ristorante. Scartati tutti quelli che intendono, come terrazza, due tavoli messi sulla strada con le automobili che sfrecciano veloci, ecco un pron-tuario di locali da visitare durante la stagione estiva.

I dintorni di Firenze rappre-sentano un approdo sicuro: nella zona di Cercina, le terrazze o i giar-dini “en plein air” sono numerosi. Per chi ama la cucina toscana clas-sica conviene sostare al “Piccolo Trianon” (via Dante da Castiglione 20, tel. 055402007), normalmente aperto solo a pranzo ma che in estate accoglie i clienti nell’ampia terrazza anche la sera. Poco distante la trattoria “I Ricchi” (via Docciola 14, tel. 055402045) è famosa per il fritto, mentre chi vuole gustare una cucina meno consueta, influenzata da piatti di altre regioni, può rivol-gersi al “Dulcamara” (via Dante da Castiglione 2, tel. 0554255021). A metà strada tra Firenze e Prato, vici-no a Carmignano, la sosta piacevole è da “Delfina” (ad Artimino, in via della Chiesa 1, tel. 0558718074) dove l’ampia terrazza permette di gustare al meglio ricette rivisitate della tradizione. Nella zona sud di Firenze, a Bagno a Ripoli, c’è la trattoria “Donnini (via di Rimaggio 20, tel. 055630076) famosa un tempo per il pesce d’Arno ed oggi meta di buongustai che cercano pietanze più elaborate ma legate al territorio.

Chianti Classico: l’imbaraz-zo della scelta diventa evidente. Chi ama la terrazza può sostare dal “Pa-dellina”, a Strada in Chianti (Corso del Popolo 54, tel. 055858388): incluso nel prezzo c’e’ anche una declamazione della Divina Comme-dia. A qualche chilometro di distan-za, immersa nel verde, la “Locanda Borgo Antico” (via Case Sparse 115, tel. 055851024, in località Luco-lena) rappresenta una vera oasi di pace per chi ama la campagna.

Nel piccolo borgo di Montefioralle, sempre nel comune di Greve, si trova la Taverna del Guerrino (via Mon-tefioralle 39, tel. 055853106) dove si mangiano panzanella, bistecca ed altre specialità sotto un fresco pergolato. Rimanendo in Chianti, ma nel comune di San Casciano, è un vero piacere sostare da “Mam-

marosa” (via Cassia direzione Siena 32, tel. 0558249454). Nel giardino ombroso, tanti piatti a base di verdu-re e pesce, anche se non mancano i classici toscani.

Cambiando provincia è curioso notare come nel comune di Terra-nuova Bracciolini esistano ben tre locali da visitare. Nella trattoria

“L’Acquolina” (via di Paterna 94, lo-calità Paterna, tel. 055977514) la materia prima è lavorata egregia-mente per servire piatti come ricotta alla menta, crema di pomodoro o fritto toscano. Sempre caratterizza-ta da piatti veraci è l’Osteria Costa-chiara (località Badiola, via Santa Maria 129, tel. 055944318) famosa per l’arrosto girato preparato nel-l’ampio camino interno, mentre il

“Canto del Maggio”(località Penna Alta 30 d, tel. 0559705147), che si trova in un borgo di rara bellezza, si caratterizza per la selvaggina, le er-be aromatiche inserite perfettamen-

te in molte preparazioni e dolci golosi.

Verso il mare, per passare una serata divertente è utile una sosta a Montecarlo di Lucca, presso l’azienda agrituristica “Da Baf-fo” (via della Tinaia 6, località Cercatoia, tel. 058322381). Il menu è fisso e sempre uguale, ma non c’è da dispe-rarsi di fronte ai salumi, la zuppa frantoiana e il coniglio alla cacciatora. Arrivando invece a Cam-porgiano, all’azienda agrituristica “Molin del Rancone” (località Ran-cone, tel. 0583618670), l’occasione è buona

per provare piatti tipici lucchesi come la torta di farro ed una bella selezione di formaggi. A Cecina, all’osteria “La Cinquantina” (lo-calità Cinquantina, via F.Guerrazzi, tel. 0586669004), si mangia nel parco di Villa Guerrazzi e le ricette proposte alternano pesce e carne proposti in maniera innovativa.

Quelli segnalati sono locali di vari

livelli e prezzi, dall’agriturismo al

ristorante rinomato. Il conto varia dai

20 ai 40 euro a persona. Ma molto dipende da cosa si

prende e dal vino scelto

ITINERARI GASTRONOMICI

di Leonardo Romanelli

Breve giro

gastronomico per una

cena all’aperto nei

mesi più caldi

D’estate in terrazza

Su un lungo tavolo di legno scorrono piccole e invitanti ciotoline colorate colme di

delizie giapponesi e voi, seduti al vostro tavolo, siete intenti a scegliere quelle che vi seducono di più. Non solo. Pensate ad un bancone colmo di specialità brasiliane, dalla fejoa-da al bobo de camarao, e piatti da riempire a vostro gradimento. Non è il sogno di un incallito mangione, ma la realtà di due nuovi ristoranti del Centro*Sesto, che accoglie l’Iper-coop aperto dall’autunno scorso. Si chiamano “Oh Sushi” e “Papaya” e si annunciano come le novità più vivaci della ristorazione nella zona di Firenze e dintorni.

Nella piazza virtuale del centro commerciale, i due nuovi arrivati hanno portato con sé il vento caldo della novità e dell’esotismo, non solo in fatto di cibo. I signori di “Food for fun” - la società che gestisce i due ristoranti che, tradotto alla lettera, suona come “cibo per di-vertimento”: praticamente una dichiarazione d’intenti

- hanno congegnato un raffi-nato sistema di ristorazione e intrattenimento che vede nel bar tropicale uno dei suoi fiori all’occhiello. Un lungo bancone si snoda si-nuoso dal locale fino a metà della piazza e si immerge in una specie di giungla tropi-cale fatta di piante frondose, luci sapienti e suadente musica di sottofondo. Il bar, aperto dalla mattina fino a tarda sera, offre bibite, spuntini veloci per la “pausa pranzo” e, nel tardo pomeriggio, un vero e proprio happy hour per i giovani e i meno giovani che amano il rito dell’aperitivo.

Ma la vera novità è “Oh Sushi”, o meglio il kaiten sushi restaurant, un sistema di ristorazione che funziona come un’iper-tecnologica catena di montaggio del gusto con, in cucina, maestri giapponesi del-l’arte antica del sushi e del sashimi che tagliano strisce sottili di pesce freschissimo per poi prepararlo in elaborate coreografie gastronomi-

che, tutte preparate in tempo reale. La curiosità sta nel fatto che ogni cio-tolina di diverso colore corrisponde ad un prezzo differente. Il cliente sa, grazie ad un menù multimediale, che le pietanze contenute nelle cio-toline verdi costano 1,80 euro, in quelle blu 3 euro fino al massimo di

4,50 euro di quelle rosse. Al termine della cena, alla cassa si fa la somma delle ciotoline “consumate” e il gio-co è fatto. In un’atmosfera soft, con tovagliette di leggero bambù, vasetti di ceramica del sol levante e un ma-xischermo di 80 metri quadrati sul quale vengono proiettate immagini legate alla cultura giapponese, una cena tipo può costare al massimo 18 euro. Lo stesso dicasi dell’adiacente

locale brasiliano nel quale tutto co-sta 2,20 euro all’etto, dalle puntine di maiale (costelinha) alla piranha (il manzo alla brasiliana) passando per fresche insalate di gamberi, zuppe di pesce e involtini di prosciutto. Si riempiono i piatti, si pesa, si paga e via al tavolo. Il ristorante giappone-se conta su un’ottantina di posti a sedere (di cui 60 al bancone-tapis

roulant), quello brasiliano su un centinaio.

«La scommessa che abbiamo fatto è stata quella di offrire ai con-sumatori cibo di qualità e insieme ad esso un piccolo assaggio della cultu-ra del paese da cui proviene - spiega Aldo Cursano di Food for fun -. Il cibo giapponese è molto impegnativo e il pesce deve essere freschissimo». Il segreto di questi locali sta soprat-tutto nel prezzo molto inferiore alla media di ristoranti della stessa tipo-logia. Non solo. I patron di Food for fun stanno pensando a serate a tema per le famiglie, con formule speciali che le facciano avvicinare a questo tipo di ristorazione senza pesare sul loro portafoglio.

QUELLI DELLA NOTTEAd aver congegnato lo spazio dedicato alla ristorazione etnica presso il Centro*Sesto sono i quattro soci di Food for fun, tre fiorentini e un giapponese. I tre fiorentini sono personaggi noti in città per aver dato vita a realtà importanti come il ristorante Maracanà, uno dei capisaldi della cultura brasiliana a Firenze, lo Space Electronic e il Caffè Le Rose. Il socio giapponese è un esperto di rapporti fra l’Italia e la sua terra d’origine e garantisce sulle forniture delle materie prime doc per il ristorante nipponico in cui lavorano dieci persone, la maggior parte giapponesi. Ma siccome la piazza non vive di solo cibo, quelli di Food for fun hanno pensato bene di animarla con una serie di iniziative musicali e culturali capaci di attrarre in zona molti giovani, soprattutto nelle ore serali. Insieme a Riccardo Chiarini, noto organizzatore delle notti fiorentine, attuale socio del Caffè Negroni in pieno centro storico, per tutta l’estate hanno organizzato concerti dal vivo di gruppi musicali che fanno cover di grandi artisti, dagli U2 ai Rolling Stones, serate dedicate al jazz e alla musica d’autore e appuntamenti fissi con la musica latinoamericana, con gli europei di calcio e le olimpiadi.

Cibo divertenteCUCINA ETNICA

Delizie nipponiche e

brasileire al

Centro*Sesto. Una

fresca vetrata sulla

piana, con alle spalle

Monte Morello

di Silvia Gigli

“Oh Sushi”tel. 0554484418

AL CENTRO*SESTO

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nelle strade di Firenze. Una volta sfidò a duello, e ferì, addirittura un Medici, e i suoi genitori, per evitare guai peggiori, lo spinsero a rifugiar-si temporaneamente nella casa di campagna che la famiglia possedeva in Casentino.

Che non fosse uno stinco di santo lo dimostra anche il fatto che quando, nel 1519, volle iniziare la carriera politica e si candidò per la carica di podestà di Larciano, vi dovette rinunciare perché si scoprì che era indebitato verso le casse comunali fiorentine. Riuscì però a sistemare le pendenze di carattere tributario e nel 1523 poté assumere

l’incarico di podestà a Campi e, nel 1526, a Radda in Chianti.

Ma il suo spirito bellicoso emer-gerà del tutto l’anno successivo, quando i Medici vennero cacciati da Firenze e lui, alla non più tenera età di trentotto anni, entrò a far parte delle famose “Bande Nere”. Nelle complicate vicende belliche

S trano destino quello di Francesco Ferrucci: lui, l’ultimo difensore della

libertà comunale di Firenze, del-l’indipendenza della Toscana e, per esteso, dell’Italia intera dalle minacce esterne di Francia, Spagna e anche Germania, ebbe la carriera stroncata non da uno straniero bensì da forze congiunte di pura matrice italiana. Fabrizio Maramaldo, colui che materialmente infierì sul suo corpo già martoriato da malattie e ferite, era un calabrese (o napoleta-no?) che combatteva per chi meglio lo pagava (e in quell’occasione era papa Clemente VII, un fiorentino!);

mentre Malatesta Baglioni, capitano di ventura perugino, capo dell’eser-cito della Repubblica fiorentina, la città che al momento gli dava lavoro e stipendio, non esitò a tradirla spe-rando di ricevere come premio la sua Perugia.

Come è noto, andò male a Francesco Ferrucci, che morì quel-l’afoso 3 agosto del 1530 nel centro di Gavinana. Ma non andò granché meglio ai suoi due nemici: Malate-sta Baglioni, accusato apertamente di tradimento, non ebbe alcuna possibilità di rientrare a Perugia ma dovette rifugiarsi nella sua villa in Umbria, dove morì l’anno seguente all’età non vetusta di cinquant’anni.

Di Fabrizio Maramaldo si sa solo che nel 1531 andò a combattere in Ungheria, al soldo dell’imperatore Carlo V, e laggiù si perdono le sue tracce.

Francesco Ferrucci era nato in una buona famiglia del quartiere fio-rentino di San Frediano nell’agosto del 1489 e niente, nella sua infanzia e giovinezza, lasciava presagire un futuro da travolgente condottiero. Sì, è vero, si racconta che negli anni della scuola fosse affascinato dalle gesta dei grandi capitani dell’antichi-tà, che leggesse avidamente i libri di storia dove si parlava soprattutto di battaglie e di scontri cruenti. Ma tutto

questo fa parte più probabilmente dell’agiografia postuma del perso-naggio che non della realtà storica.

Perché i documenti parlano invece di un giovane che viene messo dal babbo a far pratica da mercante nel banco di un tal Raffaello Girolami; e le cronache continuano a narrarci le non memorabili vicende di un uo-mo dedito agli affari e ai commerci. Certo, il suo carattere doveva essere, diciamo così, esuberante; propenso più a far valere la forza dei muscoli che non quella delle parole. Di que-sto suo aspetto fanno fede svariate controversie - per non chiamarle liti o addirittura risse sanguinose - che lo vedevano spesso protagonista

I GRANDI TOSCANI

TOSCANA

diRiccardo Gatteschi FRANCESCO FERRUCCI

Maramaldi e condottieriAlla guida dei fiorentini

contro Carlo V

DAL PALIO AL PROCESSOSi svolgeranno dal 6 all’8 agosto in parte a Gavinana e in parte a Calamecca e a San Marcello. Venerdì 6 in Palazzo Achilli di Gavinana si celebra il “Processo a Ferrucci” con

la partecipazione di scrittori, storici, politici. Sabato 7 a Calamecca viene rappresentata una commedia. Domenica

8 un corteggio storico formato da circa trecento figuranti sfila per le strade di San Marcello. Si trasferisce poi a

Gavinana per la presentazione del “Palio” che si svolge nel pomeriggio. Alla sfida partecipano quattro cavalieri, uno per ciascun quartiere in cui è diviso il paese: Porta

Castello, Aiale, Pievana e Apiciana. A sera la premiazione del vincitore, al quale viene consegnato il Palio dipinto da un

artista pistoiese.

Testo e foto di Stefano Giraldi

Per quanto nella storia antica non manchino esempi di grande ardire, fermezza ed

eroico valore degli abitanti di castelli o città nel sostenere duri assedi, quello

di Firenze del 1529 da parte dell’im-peratore Carlo V si ricorda in modo particolare per il grande sacrificio dei suoi abitanti nel difendere la Repubbli-ca, che nonostante l’eroismo dei suoi

capitani, come Francesco Ferrucci, fu vinta dal suo ostinatissimo nemico.

Il colle di San Miniato, sulla sinistra dell’Arno, acquistò durante l’assedio una notevole importanza strategica. Michelangelo Buonarroti, che partecipava attivamente alla di-fesa di Firenze, divenne architetto di fortificazioni e trasformò il colle in un caposaldo di difesa, circondandolo di mura con sproni a stella. Anche la torre campanaria della basilica, non ancora terminata, venne utilizzata come po-sto di combattimento, alloggiandovi due colubrine e divenendo così un bersaglio delle artiglierie imperiali.

Malgrado i rinforzi che Michelan-gelo fece approntare, alla base della torre con un terrapieno e balle di lana nella parte alta, sono ancora visibili i segni lasciati dai colpi delle artiglierie assedianti.

TOSCANA

PER SAPERNEDI PIÙRiccardo Cardellicchio, Francesco Ferrucci, Edizioni dell’Erba, 1993

e politiche di quell’arroventato periodo, Firenze si trovò ad essere seriamente minacciata dall’esercito dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo, col quale papa Clemente VII aveva creato un’alleanza nella speranza di restaurare nella capitale toscana la sua casata, quella dei Medici.

E a Francesco Ferrucci, che aveva già dato più di una prova di conoscere bene l’arte militare, la Signoria affidò il compito di presi-diare Empoli, che nel 1529 - con Firenze ormai assediata da tre lati

- costituiva in pratica l’unico sbocco verso Pisa e il mare, le sole fonti di approvvigionamento per i centomila

abitanti della città del giglio.Quando Volterra si ribellò

a Firenze, la Signoria impose a Francesco Ferrucci di lasciare momentaneamente il caposaldo empolese per andare a riconqui-stare quell’importante centro nella Val di Cecina. Ed è a questo punto che inizia, nella cornice dei grandi

combattimenti fra i più forti eserciti d’Europa, la personale guerra fra Ferrucci e Maramaldo. Fu proprio durante l’assedio di Volterra che il capitano di ventura calabrese (o na-poletano?) inviò, con una certa aria di sfida, un messo ad intimare al fio-rentino di arrendersi. E il Ferrucci, di rimando, non solo ignorò l’invito ma, per rispondere in maniera pro-vocatoria, fece impiccare l’incolpe-vole messaggero. Il Maramaldo se la legò al dito e quando, pochi mesi più tardi, le vicende belliche portarono i due soldati ancora una volta uno di fronte all’altro, il dramma si compì. Francesco era già debilitato da una ferita ad un ginocchio che stentava a rimarginarsi, era convalescente per una febbre presa in Maremma, era reduce da un viaggio sfiancante (seppur a cavallo) che in due giorni lo aveva portato, lui e i suoi tremi-lacinquecento uomini, da Pisa, via Calamecca (dove si fermò per la notte), fino a Gavinana e, nonostante tutto, fu protagonista di una battaglia che impegnò per alcune ore i suoi uomini contro i circa diecimila del suo avversario. Quando si sparse la notizia che il principe d’Orange era morto in combattimento, nel campo repubblicano si pensò seriamente che la vittoria sarebbe ancora una volta arrivata. Ma, come si sa, gli eventi andarono diversamente. Sopraffatto dalla preponderanza numerica del nemico, Francesco, con pochi fedelissimi, riuscì ad aprirsi un varco e a nascondersi in una casetta alla periferia del paese. Avvistato e preso prigioniero, fu portato al cospetto di Maramaldo e a questo punto interviene la leg-genda a mettere in bocca ai due protagonisti le frasi che rimarranno come macigni incise nella storia di Firenze e d’Italia.

Disse il Maramaldo: «Ammaz-zatelo chillo poltrone, per l’anima del tamburino quale impiccò a Volterra!».

Rispose il Ferrucci: «Vile, tu uccidi un uomo morto!».

Rimane solo da aggiungere che, dieci giorni dopo quell’evento, Fi-renze si arrese agli imperiali e dovette accettare il rientro dei Medici.

SAN MINIATO AL MONTE

LE MURA DI MICHELANGELO

COLPO D’OCCHIO

LE CELEBRAZIONI

FOTO

R. G

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Nelle foto: il

monumento nella

piazza di Gavinana

e sotto la casa dove

fu ucciso Ferrucci

38 INFORMATORE INFORMATORE 39

Cesare è il secondo figlio di Alfredo Lumachi che, nato a Firenze nel 1862, inizia la sua

attività di fotografo nella Valdinievo-le, dove realizzerà una bellissima e originale serie di riprese dei paesi della zona visti ‘a volo di uccello’; sposa una giovane donna di Pon-tito, Lucia Papi, e si stabiliscono a Pescia, dove nascono i due figli Aida e Cesare, quest’ultimo il 27 luglio 1895. Apre lo studio a Lucca in via Fillungo 16, poi in via dell’Arancio, in pieno centro storico. Nel 1910 si trasferisce a Montecatini con la

famiglia, avviando ‘Foto Lumachi’ in via Palestro.

Cesare, che ha frequentato l’istituto tecnico a Lucca, lascia gli studi per occuparsi dell’attività di

famiglia, che in quel momento con-sisteva negli studi di Montecatini e in quello di Empoli in via del Giglio 18. Cesare divide l’attività di fotografo con la passione per il teatro, negli anni ‘30-’40 è ancora ad Empoli e qui costituisce una sua filodram-matica, scoprendo talenti di cui si sarebbe sentito a lungo parlare, co-me Andreina Pagnani e Renzo Ricci. Il regista Franco Enriquez scrive, a proposito del progettato Otello con Nando Gazzolo, all’amico scrittore e critico teatrale Paolo Emilio Poesio pochi mesi prima della sua scom-parsa: “...terrei moltissimo che tu con il tuo garbo aggiungessi che

dedico il nostro Otello a Cesare Lumachi - bravissimo fotografo di Piazza del Duomo che aprì, a sue spese!, il Rondò di Bacco facendovi debuttare, oh che fiuto, Albertazzi come protagonista del Candeliere, Piero Tosi scenografo e costumista e F.E. come regista! E che, spettatore severo felice e commosso all’ultima replica del Gattopardo al Niccolini, abbracciandomi in camerino mi ha detto: “Ma che aspetti a fare l’Otello?”. Infatti Cesare Lumachi,

oltre ad essere un eccellente foto-grafo d’arte, dopo l’esperienza a capo della compagnia amatoriale ad Empoli, trasferitosi a Firenze sul finire della seconda guerra mondiale, aveva aperto a proprie spese il Teatro Meridiana (piccolo teatro parte di Palazzo Pitti a Firenze, che verrà molti anni dopo ribattez-zato Rondò di Bacco, come oggi è conosciuto) per farvi lavorare una propria compagnia amatoriale con un repertorio di alta qualità, le cui regie erano in parte curate da lui e in parte affidate ad altri. Per interpre-tare il Candeliere di Alfred de Mus-set chiamò il giovanissimo Giorgio

Albertazzi e Bianca Toccafondi per scenografo, per regista Franco En-riquez. Fu sicuramente negli anni ‘50 e ‘60 il più conosciuto fotografo fiorentino, quando si parlava di ri-tratti che realizzava con sensibilità e gusto pittorico e che aveva cura di stampare personalmente inter-venendo passo passo nel processo con gesti sicuri, ammorbidendo un tratto qua, scurendo un tono là. De-dica la stessa attenzione anche alle fototessere che ci appaiono come ritratti... in piccolo. Tra le tante stampe riconosciamo grandi per-sonaggi dell’arte e della cultura: da Papini a Enrico Sacchetti, dal poeta Vittorio d’Aste al baritono Ettore Ba-stianini, dallo stilista Marchese Emi-lio Pucci al pittore Annigoni. Il suo studio fiorentino era in piazza del Duomo 5, vero salotto della Firenze del tempo. Di certo Cesare Lumachi rappresentò una figura, un anello di

congiungimento tra la professione del fotografo e l’uomo d’arte; anche se il lavoro di fotografo non gli la-sciava più il tempo di dedicarsi alla sua seconda grande passione, veni-va spesso chiamato nelle giurie per concorsi teatrali o per i più frivoli concorsi di Miss Sorriso (siamo nel 1939 e per rilanciare una marca di dentifricio si pensa ad un concorso fotografico per trovare la dentatura più smagliante: Cinquemila lire per un sorriso, abbinato al settimanale Il Milione) o più tardi Miss Italia. Nel 1975, in seguito alla morte del figlio Mario, cede l’attività ritirandosi a Pi-stoia. Muore nel 1983.

consulenza di uno dei maggiori esperti nel settore, il professor Yves Keravel di Parigi, che ha eseguito circa 4.000 operazioni del genere».

Il trigemino ha origine nel tronco cerebrale e la nevralgia può essere

CESARE LUMACHI - FIRENZE

L’amante del teatroRiaprì a proprie spese

il Rondò di Bacco a

Palazzo Pitti

diSilvia Silvestri

I GRANDI FOTOGRAFI NEUROCHIRURGIA

PALLONCINO ANTIDOLORENovità per la nevralgiadel trigemino

Un dolore insopportabile, con fitte lancinanti come aghi o folgoranti tipo scariche elet-

triche. Questi i principali sintomi della nevralgia del trigemino, una patologia altamente invalidante che si manifesta sul volto e, in alcuni casi, non può essere trattata con i farmaci. Può colpire sia i giovani che gli adulti e spesso si scatena masticando o con un semplice colpo di vento; quando i farmaci sono inefficaci si può intervenire chirurgicamente. Da quest’anno anche al policlinico Santa Maria alle Scotte, presso l’U.O. di Neuro-chirurgia Ospedaliera diretta dal dottor Giuseppe Oliveri, nell’ambito dell’atti-vità di neurochirurgia funzionale, coor-dinata dal dottor Giorgio Mencattini, è possibile risolvere questo tic doloroso. «L’attività è iniziata a gennaio e abbia-mo già trattato alcuni pazienti - spiega il dottor Mencattini -, avvalendoci della

IL BEL MONDO ALLE ACQUERingraziamo

Roberto Pinochi del Comune di

Montecatini per le informazioni

gentilmente concesse sulle

portatrici d’acqua delle Terme, di

cui abbiamo parlato nel

numero di giugno dell’Informatore

SALU

TEcausata da una lesione o dalla sclerosi multipla. Ci sono due diverse tipologie d’intervento: la compressione del ner-vo tramite un palloncino, che elimina il sintomo della malattia, e la decompres-sione vascolare del nervo del trigemino

alla sua origine, che elimina anche la causa. «L’intervento neurochirurgico

- continua Men-cattini - può risol-vere il problema nel 95% dei casi, un vero sollievo per i pazienti che lamentano un dolore intollera-bile. Inoltre, oltre alla sofferenza fisica, c’è una sofferenza di base che si ca-ratterizza per la paura del dolore ad ogni minimo movimento o sti-molo del viso».

TOSCANA

Nelle foto, Giorgio

Albertazzi, Pietro

Annigoni e Piero

Bargellini.

Collezione Mario

Carnicelli - Firenze

FOTO GRANATAIMAGES

40 INFORMATORE INFORMATORE 41

I l cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, il gatto può avere un carattere più indipendente e so-

litario ma sa farsi amare, tartarughe, pesci e uccellini sono in genere me-no ingombranti, ma richiedono ad ogni modo cure attente. Gli animali entrano sempre più spesso nelle no-

stre vite, con loro dividiamo non solo il giardino o il cortile ma tutta la casa, sono amici di gioco per i bambini ed una compagnia fedele ad ogni età. Tuttavia, soprattutto quando gli spazi sono stretti, è importante seguire al-cune piccole regole, a tutto vantaggio

di una igienica convivenza.Le malattie trasmesse dall’anima-

le all’uomo si chiamano “zoonosi” e possono essere di vario genere e gra-vità: alcune sono più diffuse anche

a livello domestico (come la toxo-plasmosi e le infestazioni da pulci e zecche), altre sono più rare e difficili da contrarre, ma gravi (la rabbia).

Prima di tutto, quando si decide di accogliere in casa un animale è

bene valutare, per il suo e nostro benessere, la tipologia, la taglia e le abitudini della specie prescelta evitando animali di tipo esotico o selvatico che non riuscirebbero ad ambientarsi completamente

e potrebbero essere portatori di microrganismi poco conosciuti e potenzialmente pericolosi. E’ bene inoltre ricordare che un animale sa-no non solo vive meglio, ma si com-porta in misura minore da “vettore” di microrganismi: le indicazioni del medico veterinario per mantenere lo stato di salute dell’animale, i controlli periodici da effettuare ed i vaccini sono dunque indispensabili.

LE REGOLE DA SEGUIREPrima regola: alcune zone della

casa, come la cucina e la camera da letto, dovrebbero essere vietate ai nostri amici a quattro zampe. E’ bene per quanto è possibile educarli fin da cuccioli.

Cani e gatti, soprattutto nella stagione calda, possono riportare da un’allegra passeggiata all’aperto

“ospiti” come pulci e zecche: questi per prima cosa fanno soffrire l’ani-male, inoltre possono infestare la nostra casa. E’ bene quindi trattare l’animale con prodotti appositi da acquistare dopo consulto con il veterinario. Gli antiparassitari per pulci e zecche sono disponibili in fialette (spot-on) da applicare die-tro le scapole dell’animale oppure in spray da spruzzare su tutto il pelo. In genere forniscono una protezione

prolungata. Gli spray possono essere utilizzati anche su tappezzerie (fate sempre prima un piccolo test in un punto poco visibile per verificare che non permangano macchie o aloni) per eliminare uova e/o paras-

diCristina Ceccarelli

SALUTE

VETERINARIA

Animali in farmacia Curare e prevenire le

malattie o gli attacchi

parassitari agli

animali domestici

VISITA MEDICA D’OBBLIGOLe zecche sono piccoli insetti che parassitano cani, topi,

uccelli, ovini... e talvolta anche l’uomo, nutrendosi del sangue dell’ospite. La zecca ha una testa che tende ad

insinuarsi nella cute dell’ospite ed un corpo che rimane esterno e si ingrandisce man mano che si nutre. Possono

trasmettere malattie pericolose sia all’uomo che all’animale. E’ buona norma controllare soprattutto i cani dopo

passeggiate all’aperto nella bella stagione.E’ molto importante rimuovere correttamente la zecca

poiché spesso la parte della testa tende a rimanere in sede. Se non si è particolarmente esperti conviene rivolgersi al

veterinario. Visita medica indispensabile se la zecca ha scelto un ospite umano.

FUMO

BOBO CONTRO IL TABACCOUscendo dal cinema, Bobo sente il bisogno di una sigaretta, ma una voce fuori campo lo avverte: «Bada che le multinazionali del tabacco ti condizionano con film carichi di pubblicità occulta». Risultato, Bobo getta via la sigaretta. Questo lo spot realizzato da Sergio Staino e Paolo Hendel (la voce fuori campo) per la campagna “No al fumo nei film e in tv”, organizzata dalla sezione di Firenze della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). Lo spot viene proiettato nelle sale del circuito cinema Firenze Atelier, nelle arene estive gestite dalla cooperativa L’Atelier e dalle principali reti tv toscane. L’obiettivo della Lilt è di lanciare un forte messaggio ai giovani, i più esposti alle suggestioni del cinema, che spesso accredita il fumo come comportamento desiderabile e socialmente accettabile. E’ il caso di Humphrey Bogart, diventato un mito anche grazie all’eterna sigaretta che ne perfezionava la maschera da duro. La Lilt organizza periodicamente gruppi per smettere di fumare, della durata di un mese. Il 70% dei partecipanti a fine corso ha vinto la dipendenza da fumo. Info: Lilt, viale Volta 173, Firenze, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, tel. 800440550 e 055576939

siti, che possono costituire una fonte di reinfezione. I collari antipulci e zecche hanno un’efficacia discreta, ma minore rispetto a spray e fialette. Tutti questi prodotti, per la sicurez-za dell’uomo e dell’animale, devono essere utilizzati rispettando quantità, modi e tempi previsti sulle confezio-ni. I prezzi vanno dai 13-14 euro per i collari ai 15-20 euro per gli spray.

E’ indispensabile la quotidiana e attenta igiene di ciotole, vaschette, lettiere e cucce.

La saliva, le unghie, il pelo degli animali possono essere contaminati da microbi e uova di parassiti peri-colosi per l’uomo, è quindi ovvio che è necessario lavarsi le mani dopo aver accarezzato un animale ed abituare i bambini a non lasciarsi leccare mani e viso.

Nel caso di morso di animale, sia esso domestico o randagio, è indispensabile rivolgersi subito ad un pronto soccorso e se possibile far controllare l’animale da un ve-terinario. Graffi di gatto o le beccate di uccello devono essere medicate prontamente.

TOXOPLASMOSIPERICOLOSAIN GRAVIDANZALa toxoplasmosi è una malattia

causata da un parassita che infesta l’intestino del gatto, che ne elimina le uova tramite le feci. L’uomo è contagiato attraverso l’ingestione delle uova generalmente rilasciate sul terreno: possono essere fonte di contagio anche carni crude o poco cotte di animali infestati, salumi, uova crude e latte non pastorizzato. La malattia è molto diffusa, ma non pericolosa, tanto che spesso, in normali condizioni, passa quasi inosservata: tuttavia se contratta durante la gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, è assai rischiosa per il bambino. Per questo motivo si consiglia sempre alle donne in attesa di sottoporsi ad un esame del sangue per verificare se in passato hanno contratto la malattia (e ne sono quindi protet-te): in caso negativo è importante seguire scrupolosamente i consigli del medico per rendere minimi i rischi di contagio.

SALUTE

ZECCHE

FOTO D. TARTAGLIA

FOTO GRANATAIMAGES

42 INFORMATORE INFORMATORE 43

SOTTO IL TENDONE

Molti fiorentini sicuramente ancora lo ricordano. Negli

anni del secondo dopoguerra il circo Gratta era un prodigio che si rinnovava in molte piazze della città, dovunque c’era uno spiazzo grande abbastanza per ospitare il tendone e tutta la caro-vana. Un circo familiare, senza animali

- a parte un piccolo numero con i cani -, più simile ad un teatro viaggiante che ad un circo alla Moira Orfei.

Lo guidava il capostipi-te: all’anagrafe faceva Evaristo Caroli, ma per tutti era sempli-cemente “Il Gratta”, un clown di altri tempi, inizia-to al mestiere circense dalla nonna. Insieme a lui la moglie Sara, brava cavallerizza, i loro sei figli (già esperti trapezisti, gio-colieri, acrobati), e un ben assortito gruppo di amici. C’erano i comici (un nome per tutti: Ugo Benci, detto Ughino), i cantanti, la cartomante e il suonatore di mandolino. E naturalmente c’era lui, il Gratta, che affidava la sua arte ad una straordinaria mimica facciale e ad una brillante abilità verbale.

Al Campo di Marte il Gratta rimane-va tre mesi all’anno, e l’estate la passava all’Isolotto. Ricorda un bambino di allo-ra: “Il circo non aveva un suo posto, era lui che ti veniva a cercare. Succedeva così che un bel giorno arrivavano tre o quattro carrozzoni colorati nel prato da-vanti a casa e come per magia si alzava il tendone delle meraviglie...”.

Nel 1986 Evaristo Caroli è venuto a mancare, all’età di 83 anni: questo libro racconta di lui - e di una Firenze che non c’è più - attraverso una bella carrellata di immagini in bianco e nero, la storia di un clown al quale bastava un trucco leggero.

Quando c’era il Gratta,

a cura di Stefano De Rosa, ed. Polistampa, via Santa Maria 27 r, Firenze, tel. 0552337702, www.polistampa.com, 8 euro

PIERO E GLI ALTRI

Una nobile famiglia fiorentina, ricca di personaggi interessan-

ti. Un libro scritto bene, e si scopre che la Storia può anche non essere noiosa. Le vicende, plurisecolari, sono quelle dei Capponi, grande dinastia di mercanti e banchieri nella Firenze del XIII secolo. Un Gino e un Piero - i nomi si ripetono più volte nelle varie discendenze - ne sono forse i rappresentanti più autorevoli: il primo conquistò Pisa, il 9 ottobre 1406;

il secondo è il famoso Pier Capponi (1446-1496), colui che ebbe il coraggio di opporsi a Carlo VIII, re di Francia, con la famosa frase passata alla storia:

“Se voi sonerete le vostre trombe noi soneremo le nostre campane”. Frase che colpì nel segno, tant’è che, per dirla con il Machiavelli, “lo strepito dell’armi e dei cavalli non poté far che non fosse sentita la voce di un Cappon tra tanti Galli tanto che il re superbo fé partita”, rinunciando ad invadere Firenze.

La storia della nobile famiglia con-tinua, fino ai giorni nostri. Il libro si chiu-de a villa Calcinaia con un’intervista al conte Neri Capponi, quattro figli, cinque nipoti e una discendenza assicurata.

Anna M. Zandri, Famiglie storiche

toscane - I Capponi,ed. Polistampa, 8 euro. Introduzione di Zeffiro Ciuffoletti

RICETTE D’INFANZIA

È un libro di ricette e di ricordi, di aneddoti e racconti in cui molti

potranno ritrovarsi. Sapori e giochi che appartengono a un’infanzia di cin-quant’anni fa, che toccano luoghi belli, Firenze ma non solo, Carmignano, Luc-ca, Sant’Andrea in Percussina, il Chianti. Ricordi in cui rivivono riti contadini di stagione, la vendemmia, la battitura, la raccolta delle olive e l’olio novo. Da una ricetta rigorosamente toscana a un ricordo d’infanzia. Uno dopo l’altro, come le ciliege.

Giampiero Rasoini, Sapori dell’anima - Storie di scuola, di caccia e di cucina, ed. Massodelle Fate, via Cavalcanti 9 d,

Signa, tel. 0558734952, www.massodellefate.it, 14 euro

VITEAL FEMMINILE

ante storie di donne: mo-gli, madri, sorelle, figlie,

amiche, amanti. In queste pa-gine scorrono le loro vite, fatte

di delusioni ma anche di piccole, grandi vittorie: la conquista di un

posto di lavoro, il diritto a mantenerlo anche dopo il matrimonio (fino al 1964 per le donne sposate c’era il licenzia-mento!), la capacità di imparare a fare qualcosa per se stesse, e non soltanto

Passioni e sentimenti, talvolta contrastanti, raccolte e confrontate con l’analisi di due sociologi, Giovanni Bechelloni e Silvia Pezzoli, in un libro pubblicato a chiusura di un’iniziativa promossa da Coop cooperative del distretto tirrenico e da Auser Toscana.

Uno spaccato dell’identità femmi-nile negli ultimi cinquant’anni, un con-fronto tra più generazioni, coinvolgente ed emozionante come solo la vita può essere.

Le donne, la storia, le storie. Raccolta di testimonianze degli ultimi cinquant’anni, a cura di Silvia Pezzoli, Il Ponte editore,via Luciano Manara 10/12, Firenze, tel. 0556235455, 5 euro

LIBRI&ALTRO

LEGGERE E SCRIVERE

LIBRI&ALTRO

In passato ci siamo soffermati sull’invadenza delle parole e dei modi tratti dall’inglese e

dalla variante americana. Sarebbe un errore credere che si tratti di un fenomeno unico. In realtà l’italia-no è nutrito ad esempio da lingue antiche, come il latino e greco, che continuano ad essere vivissime nel nostro parlare quotidiano. Talora, tali e quali come le usavano i lati-ni. Esempi come “bonus-malus”,

“curriculum”, “giudice a latere”, “reddito pro capite”, “una tantum” (che vuol dire “una volta soltanto” e non “una volta ogni tanto”) e in-fine - ma l’elenco sarebbe infinito - i quotidianissimi “audio” e “video”, bastano a darcene la prova.

Il latino dunque, in buona parte estromesso oggi dalla scuola e dalla liturgia della Chiesa, si è vendicato accampandosi nei linguaggi della burocrazia, della politica, del-l’economia e dello sport. Quanto poi all’infinità di parole italiane che derivano dal latino che, come ognuno sa, fu la nostra lingua par-lata prima della costruzione (fra il 1100 e il 1200) del “volgare”, cioè dell’italiano, l’elenco sarebbe impossibile; ma basti ricordare che il latino usava “homo”, “filius”,

“mater”, “manus”, “aqua”, “panis”, “terra”, “vita”, “novus”, “plenus”, “rotundus” e quant’altro si vuole.

Altre parole, che noi usiamo quotidianamente, hanno doppia origine greco-latina, adottate dalla civiltà cristiana. Così per esempio:

“chiesa”, “basilica”, “prete”, “an-gelo”, “vangelo”, “vescovo”, “mar-tire”. Inutile ricordare che la lingua greca è alla base della nomenclatura italiana in campo medico. E ancora tutte le parole che terminano con i suffissi -crazia, -grafia -logo, -metro e che iniziano con i prefissi aero-, auto-, elettro-, fono-, foto-, micro-, tele- sono di origine greca.

Torneremo un’altra volta sulle due lingue madri della nostra. Piace qui invece ricordare - anche agli strenui puristi e difensori del-l’italiano - che ogni lingua è in parte debitrice di prestiti e assimilazioni da altre lingue. Ad esempio, per quanto poco lo si ricordi, il nostro

parlare comune è ricchissimo di germanismi, parole entrate vuoi in epoca imperiale, vuoi attraverso la cultura gotica o quella longobarda (queste ultime sono oltre trecento, nel parlare di tutti i giorni). Come

“spiedo” (che significava “arma”), “sguattero” (che significava “guar-dia”), e così “zazzera”, “zanna”,

“grinfia” e ancora “stambecco”, “taccola”, “melma”. Sono parole germaniche anche i quotidianis-simi “guerra”, “sapone”, “vanga”

e l’aggettivo “bianco”. Gotiche sono ancora “banda”, “guar-dia”, “elmo”, “albergo”, “spola”,

“guercio”, “stanga”. Potremmo seguitare.

Perfino dall’olandese l’italiano ha acquistato una parola oggi chiave: “droga”; dallo scandinavo

“renna”; dallo slavo e dall’unghere-

se “cocchio”, “pistola”, “sciabola”.La recente e viva polemica

sull’aggressività islamica verso l’Occidente ha fatto dimenticare, anche ad illustri penne italiane di scarsa memoria culturale, quanto non solo la lingua ma la cultura italiana debbano alla civiltà araba. Restando al lessico di tutti i giorni, arabismi che tuttora usiamo sono le parole “algebra”, “alfiere”,

“darsena”, “carciofo”, “cotone”, “zucchero”, oltre alla pianta e fiore

della Sicilia che dall’arabo (l’isola fu, come noto, per un paio di se-coli prima del Mille occupata dagli arabi) ha preso il nome di zagara. A differenza dei germani, gli arabi non si fusero con le popolazioni romane vinte, delle quali erano economicamente e culturalmente superiori, e si dimostrarono tolle-ranti non imponendo né la lingua né la religione, neppure in quella terra di Spagna che dominarono per ben otto secoli.

Al di là degli elenchi, in genere noiosi, sarebbe divertente seguire

il viaggio di alcune parole che, ad esempio dal latino, hanno assunto diverso significato nell’uso della cultura e nell’uso popolare. Così il latino “circulum” ha dato luogo a

“circolo”, ma nel parlar del popolo anche a “cerchio”; “solidum” è diventato l’aggettivo “solido” ma anche popolarmente “soldo”. “Vi-

tium” è divenuto “vizio” ma anche “vezzo”; “exemplum” ha due uscite italiane: “esempio” e “scempio”.

Peccato che a scuola poco si scorra (potremmo dire si navighi e ci si perda) in quel grande libro che è il vocabolario. Imparerem-mo meglio a conoscere ciò che quotidianamente diciamo. Diceva il grande poeta argentino Borges che a ottant’anni bisogna mettersi a studiare la lingua finnica. Le impre-se impossibili sono le migliori.

a cura diSilvia Ferretti

Ma parli arabo?ETIMOLOGIA

Molte parole italiane derivano da altre lingue.La droga è olandese ma lo spiedo è tedesco

di Pier Francesco Listri

ARRIVATI IN REDAZIONE

c’era uno spiazzo grande abbastanza per ospitare il tendone e tutta la caro-vana. Un circo familiare, senza animali

- a parte un piccolo numero con i cani -, più simile ad un teatro viaggiante che ad un circo alla Moira Orfei.

Lo guidava il capostipi-

clown di altri tempi, inizia-to al mestiere circense dalla nonna. Insieme a lui la moglie Sara, brava cavallerizza, i loro sei figli (già esperti trapezisti, gio-colieri, acrobati), e un ben assortito gruppo di amici. C’erano i comici (un nome per tutti: Ugo Benci, detto Ughino), i cantanti, la cartomante e il suonatore di mandolino. E naturalmente c’era lui, il Gratta, che affidava la sua arte ad una straordinaria mimica facciale e ad una brillante abilità verbale. il secondo è il famoso Pier Capponi

come le ciliege.Giampiero Rasoini, dell’anima - Storie di scuola, di caccia e di cucinadelle Fate, via Cavalcanti 9 d,

Signa, tel. 0558734952, www.massodellefate.it, 14 euro

VITEAL FEMMINILE

Tante storie di donne: mo-gli, madri, sorelle, figlie,

amiche, amanti. In queste pa-gine scorrono le loro vite, fatte

di delusioni ma anche di piccole, grandi vittorie: la conquista di un

posto di lavoro, il diritto a mantenerlo anche dopo il matrimonio (fino al 1964 per le donne sposate c’era il licenzia-mento!), la capacità di imparare a fare qualcosa per se stesse, e non soltanto per la famiglia.

Passioni e sentimenti, talvolta

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I libri delle edizioni Polistampa si possono

ordinare per contrassegno al

numero di telefono 0552337702.

Sconto per i soci Coop 30%, spese

di spedizione 4 euro ad invio.

RUBR

ICHE

INFORMATORE 45

SAN MINIATOPANE E POMODORO

San Miniato, famosa per i tartufi, propone un appuntamento alla

scoperta di un altro prodotto della sua terra: il pomodoro grinzoso. Domenica 11 luglio, in piazza del Popolo, dalle 17 alle 24, tutti potranno assaggiare questo pomodoro particolarmente sa-porito, che ben si accompagna al pane toscano senza sale. Antica e saporita varietà, tipica della zona, il pomodoro grinzoso si presenta con dei frutti piatti dalle numerose costolature, che in fase matura assumono proprio l’aspetto di grinze, da cui trae origine il nome.

Info: Ufficio turismo,tel. 057142745

STIAPIATTO RICCOMA POVERO

Domenica 1° agosto si svolgerà a Stia, in Casentino, la tradizio-

nale manifestazione che propone “La scottiglia stiana: ricchezza della cucina povera”. Questo piatto, caratteristico ed esclusivo di Stia, è un umido in cui si cuociono tutte assieme le carni di vari animali da cortile, con l’aggiunta del co-niglio. Per la manifestazione verranno preparate oltre 500 porzioni di scottiglia insieme ad altri piatti della tradizione lo-cale. Tutto l’evento è accompagnato da uno spettacolo di musica e cabaret e da rievocazioni di vecchie ballate stiane.

Info: Associazione turisticapro Stia tel. 0575504106

LASTRA A SIGNAINTERCULTURAIN MUSICA

Un luglio tutto di spettacoli di danza etnica a Villa Caruso

Bellosguardo, a Lastra a Signa, ogni sabato alle 21.30. Dai balli ed i canti dei Carpazi e delle comunità arrivate

dall’est europeo, passando per le tammurriate dei Sinti del Vesuvio e le canzoni dei parenti Rom molisani, fino alle tarantelle dei Musicanti Calabresi e del Salento. Ingresso: 7,00 € intero; 5,00 € ridotto per soci Coop e residenti Lastra a Signa.

Info: Villa Caruso Bellosguardo, tel. 0558721783, www.villacaruso.it

PUTIGNANO (PISA)E VIA CON I BURATTINI!

Il circolo Arci di Putignano presen-ta “Burattini di Toscana”, terza

rassegna regionale di teatro di anima-zione. Fino al 10 agosto, ogni martedì sera alle 21,30, in via di Putignano 152.

Questi alcuni appuntamenti: 13 luglio Compagnia Pictor (Firenze) in “La storia dell’elfo Agilulfo”, il 20 luglio Teatrino Gi-rò (Fosdinovo) in “La compagnia di don Fernando Malvasia”, il 27 luglio Crear è bello (Pisa) con “I due gobbi”, il 3 agosto Teatro degli Auras (Carrara) in

“L’albero di Nina”, il 10 agosto Pulcinella di Mare (Castellammare di Stabia) in

“PulcinellaRte” e a seguire gran finale: costruiamo i burattini!

Info: tel. 050937257 - 982682

CARRARAMUSICA E SUONIDAL MONDO

È la XIII edizione dell’evento organizzato in Piazza Alberica

da sabato 31 luglio a mercoledì 4 ago-sto. Il programma prevede una serata dedicata all’Africa (protagonista una delle più belle voci africane, il senega-lese Badarà Seck), Riccardo Tesi con Banditaliana, hip hop in stile cubano

con le sorelle Saez e la loro band, e i Terrakota, gruppo di Lisbona composto da portoghesi, angolani, mozambicani e un italiano. Inizio concerti, ad ingresso gratuito, alle ore 21.15.

Info: Ufficio cultura Comune di Carrara 0585641393

La redazione seleziona i fax

per dare notizie utili, interessanti ed originali per i

lettori nelle sette province nelle quali

operiamo.Verranno evitate le notizie a carattere prevalentemente

commerciale o professionale e

quelle rivolte ad un pubblico limitato e

specialistico.

IFAXVOSTRIIL NOSTRO FAX

0554780766E-mail

[email protected]

44 INFORMATORE

IFAXVOSTRIMUGELLOUN’ESTATE DI EVENTI

Si parte con la Piccola Fiera del Trebbio, mostra mercato della

gastronomia e dell’artigianato locale, a San Piero a Sieve dal 9 all’11 luglio (info: tel. 055848751). Si prosegue con Medioevo alla Corte degli Ubaldini, IX edizione delle feste medievali di Palaz-zuolo Sul Senio, dal 16 al 18 e dal 23 al 25 luglio (info: tel. 0558046685). Infine, la Graticola d’oro, a Marradi dal 25 luglio al 10 agosto, contesa tra rioni con sfilata di carri, giochi in acqua, la scarpinata da Campigno a Marradi, gare di ballo e canto.

Info: tel. 0558045170,www.pro-marradi.it.

SESTO FIORENTINOIL BRASILE IN TOSCANA

60 artisti brasiliani, 9 testi tradotti, 2 pubblicazioni, un grande

concerto, 2 produzioni italo brasiliane, spettacoli per adulti e ragazzi, 5 mise en espace, tanto cinema, laboratori con autori, registi, incontri, conferenze, dibattiti. Questo il programma di Inter-city Festival dedicato a São Paulo, che fino al 16 luglio coinvolgerà il pubblico in un incontro ravvicinato con la cultura teatrale brasiliana.

Info: Teatro della Limonaia,tel. 055440852,www.teatrodellalimonaia.it

MONTERIGGIONIVITA DA MEDIOEVO

A luglio Monteriggioni, con la sua cerchia di mura intatte, diventa

per due weekend un vero “parco me-dievale”. Con tutti i colori, i suoni e le gesta che caratterizzavano la vita di un

borgo tra il ‘200 e ‘300 in una giornata di festa e di mercato. “Monteriggioni di torri si corona” è il titolo della manifesta-zione lunga sei giorni (2/3/4 e 9/10/11 luglio) organizzata dall’Amministra-zione comunale e da “l’Agresto”, un gruppo di appassionati di musica, arte e cucina medievale. Sono loro che hanno ricostruito in tutti i particolari la vera vita quotidiana nel Medioevo a Monteriggio-ni, dopo un’accurata ricerca svolta su documenti dell’Archivio di Stato.

Info: 0577304810

CAMPI BISENZIOLUGLIOBAMBINO

Organizzato dal Comune e da un pool di associazioni locali (Blue

Note, Centro Iniziative Teatrali, Lo Sbi-sbiglio, Scarabeo e Spazio Arte). Fino a mercoledì 21 luglio al Parco Iqbal: teatro, animazioni, laboratori, incontri, mostre e cinema.

Tutte le proposte pomeridiane e serali sono ad ingresso gratuito... il solo biglietto per lo spettacolo teatrale (che si tiene quotidianamente alle 21.30 all’Arena Grande) ha un prezzo simbo-lico di 0,50 €.

Info: tel. 0558959318MONTECATINIESTATE REGINA

Fino al 25 luglio a Montecatini uno straordinario programma

di concerti per la VII edizione del festival Estate Regina, in programma alle Terme Tettuccio in viale Verdi. L’11 luglio Giovan Battista Varoli dirigerà l’Orchestra Regi-

na in un concerto che si avvarrà anche della partecipazione di un illustre solista del panorama internazionale: il violon-cellista Franco Maggio Ormezowsky. Di non minor rilievo la parte teatrale del Festival, che verrà arricchita, il 25 luglio, dalla presenza dell’attore Michele Pla-cido, impegnato nella lettura di poesie di Francesco Petrarca in occasione del settimo centenario dalla nascita del grande poeta aretino.

Info: 3487445206, 3343191270 www.estateregina.it

DANZA

MOMIXIN TOSCANA

«È un vero piacere essere di nuovo in Italia. Davvero il luogo ideale per proporre

il meglio del nostro repertorio»: con queste parole Moses Pendleton ha presentato il tour italiano dei Momix dal titolo “The best of”. In questo spettacolo «la natura gioca un ruolo determinante

- spiega Pendleton -, come fonte ispira-trice di un movimento naturale di cui l’uomo fa parte e che sul palcoscenico ha come protagonisti i corpi dei balleri-ni». La notissima compagnia americana fa tappa anche in Toscana. Alla Cittadel-la del Carnevale di Viareggio il 17 luglio, mentre il 30 e 31 luglio sarà la volta della Rassegna di musica e teatro sulla laguna, Le Crociere, a Orbetello.

Info e prevendite: tel. 0577394416, www.murcianoiniziative.com

DI FESTIVAL IN FESTIVALIN GIRO PER LA TOSCANA

Siena - PercorsiFino ad agosto a Casole d’Elsa, Sovicille, Monticiano e Murlo. Segnaliamo “Canti per la pace” con Moni Ovadia, Theatrum Instrumentorum e Faisal

Taher, 29 luglio, Villa Chigi Farnese a Sovicille.Info: tel. 0577949737Firenze - Parterre des ArtsMusica, teatro, incontri, spettacoli per bambini, cinema, book-store & ristorante indiano. Fino a sabato 4 settembre al Parterre di Piazza della Libertà. Info: tel. 0552638894 Pelago (Firenze) - On the road festivalDall’8 all’11 luglio l’appuntamento è con buskers, musicisti, giocolieri, compagnie di teatro di strada, pittori, madonnari e poeti, per esibizioni artistiche e musicali di qualsiasi tipo.Info: tel. 0558326236Santa Fiora (Gr) - Santa Fiora in MusicaDal 9 luglio al 2 settembre, concerti, corsi, master classes, esposizioni. L’appuntamento più atteso è il 29 agosto quando il primo corno della Chicago Symphony Orchestra Dale Clevenger dirigerà l’Italian Brass Ensemble. Info: 3403645373, www.santafiorainmusica.com Montagna pistoiese - Sentieri acusticiConcerti, duelli in rima, balli, cene, dopofestival, stages ed altre iniziative ad agosto al Palazzetto Pertini in località La Macava (fra Maresca e Bardalone); altri concerti a Cutigliano e a Piteglio. Info: tel. 0573974671 (Silvia), 0573974676 (Chiara), www.provincia.pistoia.it/sentieriacustici

Poggibonsi - AtuttomondoDal 1° al 20 luglio, spettacoli e concerti di artisti internazionali, mostre, laboratori artistici per bambini, seminari ed incontri con gli artisti. Festival parallelo di musica etnico-popolare “World Music Fest”.Info: tel. 0577981298Nella foto Lucilla Galeazzi

ED ANCORA…

46 INFORMATORE INFORMATORE 47

DANZA

FiesoleTeatro RomanoFlorence Dance

FestivalDal 2 luglio al 5

agostoBiglietti: intero 15

euroridotto soci Coop 12 Info: Teatro Romano

tel. 05559187Numero Verde

800414240www.estate

fiesolana.com

IL FESTIVAL

Arezzo e provinciaVisioni

V edizione23 luglio-10 agosto

Prezzi: 5 euro (Paolini 7 euro)

Info: 0575370102

IL MUSEO

Castagno d’AndreaSan Godenzo

Museo virtuale di Andrea del

Castagno Parco Nazionale

delle Foreste Casentinesi

Info:tel. 0558375125 e

0558373826

LA MOSTRA

PesciaComicent

27ª Biennale del fiore e delle piante

28 agosto-5 settembre

Orario: 10-23Biglietti:

€ 7.00 intero,€ 6.00 ridotto e

soci Coop

Info:tel. 0572453108

SULLE PUNTE A NEW YORK

Marga Nativo e Keith Ferrone, fondatori e direttori artistici del Florence Dance

Festival, propongono per la summer season dell’edizione 2004 al Teatro Romano di Fiesole un calendario ricco e variegato. Compagnie di fama internazionale offriranno spaccati di diver-se culture, e linguaggi corporei completamente diversi. Dalle sperimentazioni contemporanee al folklore tradizionale, dal flamenco alla danza russa, fino alle coreografie zen della Corea del Sud. La star del Festival 2004 è senza dubbio Stephen Petronio, il coreografo più “in” della sce-na contemporanea newyorkese, che da sempre lavora con artisti di grande talento come Laurie Anderson e Lou Reed, fino ad Anish Kapoor, che firma le scene del terzo quadro. Venerdì 9 luglio

la Stephen Petro-nio Company presenta City of Twist (musica originale: Laurie Anderson, costu-mi: Tanya Sarne, scene: Anish Kapoor, luci: Ken Tabachnick).

VISIONI ARETINE

Il festival si snoda fra Arezzo e una serie di deliziosi paesini, pievi e castelli della

provincia. E’ diretto da Francesco Niccolini con la collaborazione di Marco Paolini, che a cinquecento anni dalla nascita di Marco Polo propone il suo “Il Milione”, un monologo che attraversa tutta la storia di Venezia, lontano dai suoi aspetti cartolineschi (sabato 7 agosto, Civitella della Chiana). Si inizia venerdì 23 luglio a Lucignano, con la Compagnia Lombardi-Tiezzi in

“Grimmm”, uno spettacolo di Marion d’Amburgo e Giovanni Scandella. Tra gli altri appuntamenti, sabato 31 luglio a Castiglion Fiorentino, Acqua-ragia Drom in concerto, musica dalle province zingare d’Italia. Mercoledì 4 agosto, sempre a Castiglion Fioren-tino, “Johan Padan alla descoverta delle Americhe”, di Dario Fo. Giove-dì 5 agosto, a Marciano, Quartetto Euphoria in “Guarda che musica! Orecchio che vede, l’occhio gode”, regia Banda Osiris.

ALLA PORTA DEL PARCO

È stato inaugurato, presso il centro visite del Parco di Castagno d’Andrea, il museo

virtuale delle opere di Andrea Del Castagno, un omaggio ad un pittore che ha lasciato - come ha riconosciuto la critica - “la più forte interpretazione sintetica del paesaggio toscano, non più semplice sfondo quindi, ma elemento primario della raffi-gurazione”. L’esposizione presenta con ingrandi-menti fotografici, montati su pannelli, una scelta delle opere più significative conservate a Firenze, città dove Andrea del Castagno, nativo di San Go-denzo, ha operato pressoché esclusivamente per tutta la vita, con lo scopo di illustare a grandi linee l’attività dell’artista con una particolare attenzio-ne alle diverse tecniche che il pittore sperimentò: dal disegno su carta a quello murale, dall’affresco alle vetrate ai dipinti su tavola. Le immagini sono corredate da testi relativi alla vita, alla tecnica e al rigoroso linguaggio espressivo elaborato dal pit-tore. Riferimenti anche alle fonti (l’anonimo Gad-

diano e il Vasari), con una piantina con le indicazioni della reale di-slocazione delle opere originali.

UN FIORE PER TE

La mostra copre una superficie di circa 40.000 mq, di cui 12.000 dedicati al vivai-

smo e 10.000 riservati al fiore reciso, alle fronde ed alle piante in vaso. Il percorso coperto si svi-luppa su un’area di 20.000 mq, mentre al settore commerciale sono riservati 8.000 mq. I concorsi saranno 266, dedicati alle migliori produzioni florovivaistiche presenti in mostra. Il “Parco Te-matico” esterno si è arricchito, grazie al contributo della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese, di un’area permanente che consente al visitatore di percorrere una riproduzione delle foreste tosca-ne, con le loro essenze arboree ed arbustive tipiche e con spaccati della vita contadina antica, come il Molino ad acqua e l’essiccatoio delle castagne, che potrà essere visitata ed apprezzata, oltre che

durante la mostra, nell’intero arco dell’anno. Alcune novità di questa Biennale sono i Gigli senza polline, l’Anthurium profumato, la Calla nera e sette nuove varietà di Limonium ottenute da incroci di selvatico con varietà commerciali.

SEGNALAZIONILA MOSTRA

SienaFalsi d’autore

Santa Maria della Scala

Palazzo Squarcialupi

Fino al 3 ottobreOrario: tutti i giorni

dalle 11 alle 19Biglietti: intero euro

7,00, gruppi 5,00Info: tel.

0577224811 e 224835

www.falsidautore.siena.it

IL FESTIVAL

Varie localitàUtopia del

BuongustoFino all’11 settembre

Cena ore 20Spettacolo ore

21,30Ingresso: € 6,00

Cena con spettacolo e sorpresa

gastronomica: €15,00

Info: 0587608533, 340298518

L’ITINERARIO

Abetone Orto Botanico

Aperto fino al 5 settembre

Orari: 9.30-12.30 15-18.30

Domenica e festivi: 9.30-18.30

Ingresso liberoVisite guidate: ore

11ven. sab. e dom.

anche alle 17 costo 2 euro

Info: tel. 057360363, 0573368013

www.provincia.pistoia.it/ecomuseo

IL FESTIVAL

Parco naturale della Maremma

Rispescia (Gr)Festambiente

6-15 agostoInfo: www.festa

mbiente.it

ARTE FRAUDOLENTA

È la prima grande rassegna che illustra il fenomeno della falsificazione d’arte

antica che attraversò l’Europa tra diciannove-simo e ventesimo secolo. Un centinaio le opere provenienti da numerosi musei italiani e stranieri, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York. La riscoperta dei pittori primitivi italiani del Tre-Quattrocento e il conseguente sviluppo di un cospicuo mercato antiquario internazionale sono all’origine del fenomeno della produzione di “quadri antichi”. Fra i centri italiani che si dedicarono alla realizzazione di oggetti d’arte

“antica”, Siena ebbe indubbiamente un ruolo di assoluta importanza. Le falsificazioni, destinate a una larga clientela di facoltosi collezionisti stranieri, soprattutto americani, ebbero talvolta esiti qualitativi tali da farle considerare oggi au-tentiche opere d’arte. Il caposcuola, il dominatore della “scuola dei falsari”, fu Icilio Federico Joni, la cui attività proseguirà con sempre maggiore successo e fama, tanto che negli anni Venti e Trenta del Novecento si finì spesso per sospet-tare che fosse l’autore di ogni dubbio dipinto su fondo oro circolante sul mercato antiquario internazionale.

A TEATRO SULL’AIA

Torna Utopia del Buongusto - dall’accatti-vante sottotitolo di “Primo esperimento

internazionale di vita godereccia” - il festival nato da un’idea di Andrea Kaemmerle che ha pensato di sposare cene a spettacoli in osterie, frantoi, aie, castelli, fattorie, agriturismi, piazze e teatri. Uno stuzzicante viaggio a tappe a cui palati fini e menti curiose non possono rinunciare. Dopo zuppe, panzanelle, fagioli, bruschette e buon vino gli spettatori sono pronti a godere magicamente di parole, di immagini, di silenzi e dopo, alla fine dello spettacolo, cinque minuti di poesia, tanto per non lasciare che la notte scivoli subito via. Questi alcuni appuntamenti. A Giorgio Gaber, Luca Maciacchini dedica lo spettacolo “Ciao Signor G.”, il 9 luglio a Montecastello (replica 10 luglio, Pieve a Pitiana, Reggello). A Soiana, sabato 24 luglio, “Utopia batte 2xx”, con Laura Curino, Carlo Monni, Maria Cassi, Enzo Carro, Adriano Miliani, Marco Zannoni, Elisabetta Salvatori. Alla Torre Acquisana di Pietraia, Casciana Terme, venerdì 30 luglio, spettacolo di improvvisazione che inizia da un suggerimento verbale da parte del pubblico.

PASSEGGIANDO TRA I BOSCHI

L’Appennino pistoiese è ricco di sentieri che attraversano i boschi di Maresca,

di Popiglio, di Cutigliano e dell’Orsigna, sino ad arrivare ai pascoli del Crinale, al Corno alle Scale, al Rondinaio, all’Alpe delle Tre Potenze. Per con-sentire la conoscenza dell’ambiente vegetale che caratterizza queste zone, e per poter svolgere attività di ricerca sull’ambiente appenninico, è stato creato l’Orto Botanico Forestale dell’Abeto-ne (nell’alta Val Sestaione), che comprende una zona a bosco, un piccolo giardino roccioso e un laghetto. Fra le rocce crescono numerose piante tipiche dei boschi e dei pascoli appenninici, come primule, genziane, campanule, gigli, orchidee, a cui si aggiungono, nell’area rocciosa calcarea, le tipiche piante calcicole, come semprevivi e sassi-fraghe. Dall’Orto Botanico Forestale prendono il via due itinerari: il primo permette di visitare la riserva di abete rosso di Campolino, mentre il secondo si

svolge tra i boschi dell’alta Val Se-staione, giungendo fino alle Regine. Il Polo didattico del verde di Fon-tana Vaccaia (Abetone) con i suoi apparati scientifici, documentari e di ricerca, completa l’itinerario.

L’ESTATE VERDEDELLA MAREMMA

Arte, musica, gastronomia tipica, consumi e turismo responsabile sono i protagoni-

sti della XVI edizione del festival internazionale di ecologia organizzato da Legambiente, dedicato al tema dell’energia. Dieci giorni all’insegna del-l’ecologia, del mangiar sano, della natura incon-taminata, in uno scorcio di rara bellezza alle porte del Parco della Maremma. Festambiente propone musica, cinema, artisti di strada, dibattiti, mostre, giochi per bambini, ristorazione vegetariana, stand espositivi, che daranno vita ad una cittadella eco-logica i cui abitanti avranno un obiettivo comune: la costruzione di una società in armonia con l’am-biente. Il tema centrale dell’edizione 2004 sarà quello dell’energia, per la promozione dell’impiego

di fonti energetiche rinnovabili e del-l’impegno per l’efficienza energetica, oltre che per la promozione di una cultura legata ai consumi quotidiani. Un villaggio ecologico e solidale dove si può mangiare, fare acquisti, infor-marsi, divertirsi, il tutto all’insegna del rispetto della natura.

SEGNALAZIONI

soci Coop

Info:

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