islamismo iiig

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Elisa e Melissa

TIPO DI RELIGIONE: Monoteista e AbramiticaISLAM: letteralmente significa "sottomissione ad Allah", la risposta a questa domanda si trova nelle parole del Corano.DIO: AllahLUOGO DI CULTO: MoscheaLIBRO SACRO: Corano. Il Corano è la testimonianza delle parole rivelate da Dio attraverso l'Arcangelo Gabriele al Profeta Muhammad. Memorizzato da Muhammad e dettato ai suoi Compagni.E’ stato rivelato 14 secoli fa i, nella lingua Araba, con le stesse frasi, con le stesse parole. Non è una traduzione e ancor meno un adattamento al testo rivelato. Questo lo differenzia dagli altri testi religiosi. è suddiviso in 114 Sura (Capitolo), ognuna di queste è composta da un numero variabile di Ayat (Versetti). ed è unico, non ci sono altre versioni come per la bibbia o la Torah.

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Monica e Micol

STORIA:L’islamismo è sorto nell’Arabia del VII secolo d.C., in cui esistevano culti di divinità connesse alle attività agricole e alla pastorizia. Non mancavano influenze dell’ebraismo, del cristianesimo e di altre sette gnostiche. Maometto (il "Lodato") nacque nel 570 d.C. alla Mecca, luogo sacro perché custodiva la Caaba, cioè il "Cubo", un edificio cubiforme che conserva la "Pietra nera", probabilmente un meteorite, che gli arabi credevano mandato da Dio.In questa città Maometto si convinse che bisognava diffondere la nuova fede con la Guerra santa (Djihad). Promosse il culto della Caaba per far adorare un solo Dio che designava con il termine arabo già usato da molti nomadi preislamici: Allah. Maometto morì nel 632 d.C.; gli succedette il suo fedele amico Abu-Bakr, che divenne così il primo califfo, cioè successore del Profeta. Con lui iniziò la grandiosa espansione dell’islamismo, che portò in pochi anni le armate vittoriose dei nuovi monoteisti dalle coste atlantiche fino all’India.

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FESTE

1) Il Ramadàn. Può cadere in qualsiasi stagione dell’anno e dura trenta giorni. I Musulmani in questo periodo digiunano dall’alba al tramonto. L’ultimo giorno con la rottura del digiuno è festa solenne. 2) La celebrazione della prima rivelazione portata al profeta Muhammad dall’angelo Gabriele, che cade il ventisettesimo giorno del mese del Ramadàn.

3) Il giorno fondamentale dei riti di pellegrinaggio alla Mecca: i pellegrini sostano in preghiera nella pianura di Arafàt.

4) La festa solenne che commemora l’obbedienza di Abramo, disposto al sacrificio del suo unico figlio Isacco.

5) La commemorazione dell’esodo dei Figli d’Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosé (giorno di digiuno).

6)La commemorazione della nascita del profeta Muhàmmad.

7)La commemorazione del viaggio notturno del profeta da La Mecca a Gerusalemme

FRANCESCA E ALESSIA

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SIMONE E CRISTIAN

OGGETTI SACRI: il Tasbeeh (rosario), il Japamala, al-Ghazali, Il tappeto da preghiera è un pezzo di tessuto usato da musulmani durante le loro cinque preghiere giornaliere .Sebbene non richiesto dal dogma esso permette una preghiera più comoda e pulita. Un musulmano deve essere pulito prima di pregare, e deve farlo in un luogo pulito

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•DIFFUSIONE : Da Gibilterra fino alla Cina (non compresa), interessando gli stati dell’Asia mediorientale, le isole indonesiane e passando per l'Africa (centro-settentrionale), i musulmani sono diffusi nel 10% nei paesi del mondo. •NUMERO DI FEDELI: oltre 1.250.000.000

MADDALENA E ELEONORA

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I PILASTRI DELL'ISLAMGli arkan al-Islam ("Pilastri dell'Islam") sono quei doveri assolutamente cogenti per ogni musulmano osservante (sano di corpo e di mente) per potersi definire a ragione tale. La loro intenzionale evasione comporta una sanzione morale o materiale. Essi sono:- la shahada, o "testimonianza di fede" (affermazione, rettamente intenzionata, che esiste un solo Dio e che Muhammad è il Suo Profeta); - la zakat, o versamento a scopo pio di un'imposta di "purificazione" della ricchezza, attualmente devoluta volontariamente a organizzazioni di carità o aventi come fine l'islamizzazione all'interno o all'esterno dei paesi islamici;

ILARIA E ZAIRA

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- la salat, preghiera canonica da effettuare 5 volte al giorno, in precisi momenti (awqat) che sono scanditi dal richiamo del mu’adhdhin (muezzin) delle moschee; - sawm ramadan, ovvero digiuno del mese di Ramadan per chi sia in grado di sostenerlo; - Hajj, pellegrinaggio canonico nel mese di Dhu l-Hijja, anch'esso per chi sia in grado di sostenerlo fisicamente ed economicamente.

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NORME ALIMENTARI = Non ci sono limitazioni al consumo di legumi o cereali e non esistono proibizioni riguardo l'abbinamento dei cibi.Il pane è uno degli alimenti di fondamentale importanza e rappresenta l'alimento base di ogni pasto. Per quanto riguarda le bevande, sulla tavola islamica tradizionalmente non appaiono il vino od altre bevande fermentate, vietate dalla religione. Invece il tè ed il caffè fanno parte integrante della vita di tutti i giorni. La loro preparazione costituisce un rito vero e proprio. Altre bevande molto diffuse sono la liquirizia ed il tamarindo ghiacciati. Infine si può bere, allungato con l'acqua, anche lo yogurt; non diluito viene molto utilizzato anche per cucinare. Per quanto riguarda i dolci , questi sono quasi sempre addolciti con il miele. La loro preparazione è basata su alcuni ingredienti ricorrenti: le mandorle, l'uva sultanina, i datteri, i fichi secchi, i pistacchi e l'acqua di fiori d'arancio.Da sottolineare, però, che il sapore dolce invade la maggior parte delle pietanze arabe. Ma l'Islamismo prevede anche il digiuno e l'astinenza, che rappresentano uno dei cinque pilastri della fede in Allah...Il Ramadan è il mese del digiuno durante il quale tutti i musulmani adulti, sani di corpo e di mente, uomini e donne sono obbligati richiede una totale astensione dal cibo, dalle bevande e da ogni altro piacere del corpo, compreso il fumo e i rapporti sessuali da due ore prima dell'alba a due ore dopo il tramonto. Questo periodo può durare dai 28 ai 30 giorni. Il calendario dell'Islam, diversamente da quello occidentale che è solare, si divide in mesi lunari e, quindi, ogni anno i giorni di Ramadam non cadono mai con la stessa

RICCARDO E DANIELE

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PERSONE IMPORTANTI = Adamo e, dopo di lui, (Noè). Sono annoverati fra i tanti profeti islamici, dopo Ibrāhīm (Abramo), i suoi figli Isacco e Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mūsā Mosè, Davide, Salomone, (Giovanni Battista e, prima di Muḥammad, Maryam, Gesù di Nazareth figlio di Maria considerata nel Corano come esempio sublime di devozione femminile a Dio.

DAVIDE ROBERTO OMAR

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Jihad:la jihad è "la guerra santa". O più esattamente: è lo sforzo legale obbligatorio e comune di espansione dei Paesi musulmani, a spese di quelli non-musulmani. In altre parole, lo scopo della jihad non è diretto alla diffusione della fede islamica, ma all'estensione della sovranità del potere musulmano (ovviamente la fede segue la bandiera). Pertanto, la jihad è per sua natura intrinsecamente offensiva, e il suo obiettivo finale è quello del dominio musulmano sul mondo intero.La jihad nella sua accezione di espansione territoriale è sempre stata un aspetto centrale della vita musulmana. È così che i musulmani governarono gran parte della penisola arabica fin dalla morte del profeta Maometto, avvenuta nel 632. È così che un secolo dopo, i musulmani conquistarono una regione che andava dall'Afghanistan alla Spagna. Successivamente, la jihad incitò e giustificò le conquiste musulmane di territori come l'India, il Sudan, l'Anatolia e i Balcani.

NOEMI E NICOLE

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Il ruolo della donna musulmana  Varia da Paese a Paese e questo è causa di scontro, talvolta, fra comportamenti tradizionali e moderni. In alcuni Paesi islamici, come in Arabia Saudita, le donne hanno molte limitazioni: devono indossare abiti e veli tradizionali che ne coprono tutto il corpo, perché il Corano richiede che vestano con modestia; non possono lavorare e neppure guidare l'auto. Nei Paesi con costumi meno rigidi, come in Siria, le donne possono vestire all'occidentale, anche se molte di esse osservano ancora la tradizione. Le siriane sono incoraggiate vivamente a studiare e a lavorare.

Varia da Paese a Paese e questo è causa di scontro, talvolta, fra comportamenti tradizionali e moderni. In alcuni Paesi islamici, come in Arabia Saudita, le donne hanno molte limitazioni: devono indossare abiti e veli tradizionali che ne coprono tutto il corpo, perché il Corano richiede che vestano con modestia; non possono lavorare e neppure guidare l'auto. Nei Paesi con costumi meno rigidi, come in Siria, le donne possono vestire all'occidentale, anche se molte di esse osservano ancora la tradizione. Le siriane sono incoraggiate vivamente a studiare e a lavorare.

Il ruolo della donna musulmana