inverni pugliesi

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Page 1 of 67N.B.: Le immagini, come mappe, foto, articoli di giornale, sono cliccabili per essere visualizzate meglio e nelle dimensioni originali.INDICEIL TERRIBILE INVERNO DEL 1956.........................................................................................................PAG. 2-6NEVE A BARI NEL '63.................................................................................................................................PAG. 7FEBBRAIO 1965: TANTA NEVE SUL SALENTO........................................................................................PAG. 8TARANTO BIANCA: IL GENNAIO 1968.................................................................................................PAG. 9-10GENNAIO 1979: LA PUGLIA PIOMBA NEL GELO..............................................................................PAG. 11-12L'INVERNO 1980-1981.........................................................................................................................PAG. 13-14IL GRANDE GELO DEL 1985...............................................................................................................PAG. 15-191987: LA GRANDE NEVICATA IN PUGLIA..........................................................................................PAG. 20-23LA NEVE DEL '93..................................................................................................................................PAG. 24-27LA GRANDE NEVICATA DEL'95 SUL GARGANO...............................................................................PAG. 28-36IL BURIAN DEL '96................................................................................................................................PAG. 37-39LA NEVICATA DEL '99...............................................................................................................................PAG. 40L'ECCEZIONALE NEVICATA DEL 2001 SUL SALENTO.....................................................................PAG. 41-45LA NEVE DELL'APRILE 2003...............................................................................................................PAG. 46-49AMARCORD GENNAIO 2005...............................................................................................................PAG. 50-52LA GRANDE NEVICATA SULLE MURGE: FEBBRAIO 2006...............................................................PAG. 53-54NEVE DICEMBRE 2007........................................................................................................................PAG. 55-57LA NEVE DEL FEBBRAIO 2009...........................................................................................................PAG. 58-60GLI INVERNI FREDDI PRIMA DEL '50.................................................................................................PAG. 61-63L'INVERNO 1929: UN FEBBRAIO STORICO.......................................................................................PAG. 64-66POST '50PRIMA DEL '50Proprio per la naturale maggiore disponibilit ed attendibilit di fonti e dati degli ultimi anni, abbiamo focalizzato l'attenzione sugli ultimi decenni,ma non abbiamo mancato di offrire racconti sugli eventi ben pi lontani, come i grandi inverni del '56 o dell'85 e '87. Mancher qualcosa ma, coltempo non potremo che migliorare, soprattutto con il vostro aiuto e le vostre segnalazioni, e ci riserviamo di ampliare ed eventualmente correg- gere questo documento. Perci vi lasciamo un contatto e-mail: [email protected] terribile inverno del 1956Il Febbraio del 1956 entrato nella storia come uno dei mesi pi freddi per la nostra penisola, secondo forse solo al 1982, ma sicuramente si pu parlare dellondata di gelo pi importante del secolo per lEuropa, per intensit ed estensione. Pensate che in Germania furono raggiunte temperature di -50 gradi. Berlino, Parigi, Londra, Barcellona e in-numerevoli altre grandi citt furono nella morsa del freddo e del ghiaccio per diverse settimane, e purtroppo, fu alto in numero delle vittime.Nei mesi precedenti il clima era stato spesso mite, e a tratti piovoso, ma non particolarmente nevoso. E fra fne Gennaio e inizi di Febbraio che comincia-rono i grandi movimenti barici che poi portarono al grande evento.La cronaca della genesi dellevento a grande scalaIl giorno 27 Gennaio 1956 un potente ammasso di aria fredda in quota e al suolo si stacca dalle alte latitudini e scende verso la Scandinavia.Si forma un poderoso anticiclone termico fra Scan-dinavia e Russia, e il tutto avviene nel giro di poche ore: valori di 1040-1045 hPa si raggiunsero tra la Svezia e la FinlandiaIlgiorno31GennaiomezzaEuropagisottoil dominio dellorso Russo con un cuore gelido di circa -30c a 850hPa (1400 metri-1500 metri) nellarea di Mosca. A questo punto il serbatoio freddo necessario alla nevicata del secolo pronto.Serve un elemento in grado di scatenare il tutto, un elemento in grado di portare gi tutto quel freddo. Ed eccolo: il giorno 1 Febbraio 1956 si approfondisce un minimo barico che si separa dal fusso atlantico e si va a posizionare sullo Ionio, minimo barico che si andr ad approfondire ulteriormente nelle ore successive,facendopiombarenelgelolItaliada nord a sud. Correnti gelide nord-orientali aprono le danze: nevicate sempre pi intense e diffuse a pi riprese si avranno prima al Settentrione, poi al centro-sud.Da notare in questa mappa i 1045 in Scandinavia e i 995 sul basso Tirreno (hPa).In mezzo il gran gelo.Nella nostra regione, si dovette aspettare qualche giorno afnch le isoterme pi rigide (soprattutto nei bassi strati) ci raggiungessero: fra il 4 e il 5Febbraio, come potete vedere in questa mappa qui sotto, un intenso nucleo gelido in quota invase direttamente lAdriatico e la Puglia, ed iniziarano grandi nevicate, che portano accumuli di oltre 1 metro sulle Murge.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/09/il-terribile-inverno-del-1956/Page 2 of 67Il terribile inverno del 19565 Febbraio. La -10 (850hpa) lambisce il Gargano. Il gelo ha ormai raggiunto la nostra regione.Nella mappa successiva, si pu notare il rafforza-mento dellalta pressione in sede britannica, con valori di 1040 hpa sullInghilterra. Ci favor la se-parazione fra vortice canadese e depressione fredda mediterranea, e quindi, una direttrice pi meridiana del freddo che si estese anche al centro-sud dopo una prima fase di gran gelo relegato allEuropa oc-cidentale (Spagna, Francia). 8 e 9 Febbraio (da sinistra a destra).In questi giorni, frail4-5Feb-braioel8,si ebberonevicate estese sul territorio pugliese. In collina come gi http://pugliameteo.it/WP/2011/12/09/il-terribile-inverno-del-1956/Page 3 of 67Il terribile inverno del 1956detto, si superarono i 100 centimetri, in molte localit. Accumuli importanti anche sul mare e in pianura. Localit come San Marco in Lamis e Vico Garganico rimasero isolate da un metro e mezzo di neve. Le temperature si avvicinarono sul Gargano ai -15.Il 6 Febbraio Bari citt era sotto 20 cm di neve, una delle nevicate pi importanti del secolo. E naturalmente spostandosi verso linterno lac-cumulo saliva.I disagi ai trasporti, e alla corrente elettrica fu-rono notevoli, ed interessarono un p tutta la regione, anche le province di Foggia, Brindisi, Lecce e Taranto.Il 7 e l8 Febbraio lapice del freddo e della neve. In quota laria gelida ed instabile: -40 gradi a 500 hpa alle nostre latitudini.Continu a nevicare per ore: ormai erano giorni che la Puglia vedeva cadere la dama bianca.Alcuni dati naturalmente approssimativi sulle al-tezze del manto nevoso, che rendono bene lidea dellevento: Castellana: 150 cm;Casamassima: 130 cm; Fasano, Locorotondo, Alberobello, Noci, Putignano: circa 1 metro. (7 Febbraio)L8 Febbraio, mentre la saccatura fredda era or-mai diretta verso est e lasciava lItalia, la Puglia era ancora interessata da forti nevicate, e diversi comuni interni raggiungevano i 2 metri di neve.Il 9 fu poi il giorno della provincia di Taranto: la citt vide cadere oltre 15 centimetri, nonostante le correnti in quota fossero meridionali. E da consi-derare che si era venuto a creare un vero e proprio cuscino freddo nei bassi strati, come avviene facil-mente nella Pianura Padana.Il giorno successivo, ormai non nevicava pi, e la neve iniziava a sciogliersi, ma ovunque erano evi-denti i segni di questa storica ondata di gelo e neve. Nuovi impulsi gelidi ci interessarono anche intorno al 13 Febbraio, questa volta con effetti meno rilevanti per, e solo nei giorni successivi il clima divenne via via meno rigido, mentre al centro-nord continuava a nevicare. A Roma infatti furono ben 4 i giorni di neve: il 2, il 9, il 18 e il 19 Febbraio.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/09/il-terribile-inverno-del-1956/Page 4 of 67Il terribile inverno del 1956Eccounestrattodiunarticolodallarchiviodella Gazzetta del Mezzoggiorno, che fa comprendere la gravit della situazione e le difcolt che si ebbero, anche perch si era appena usciti dalla guerra.Piove sul bagnato. Dopo la brina, che ha dis-trutto quasi interamente il raccolto dello scorso anno, unaltra sventura piomba sullintero Me-ridione.Peroltreventigiorni,apartiredal 2 febbraio, la Puglia e la Basilicata vengono investite da unaltra morte bianca: la neve. Viene gi quasi ininterrottamente come una cascata di grandi, meravigliosi focchi davena solo che, invece di essere dorati, sono bianchi, splendenti,invitantiemortalicomeledita adunche della scheletrica dama nera quando adocchia la sua vittima. E una catastrofe senza precedenti come senza precedenti lo spesso sudariobiancocheammantaedistruggele campagne, lunica risorsa delleconomia me-ridionale. In decine e decine di paesi dellen-troterra, la coltre bianca ha superato il metro e mezzo. Sulla Murgia, ci sono tre metri di neve. Gioia del Colle, Locorotondo e Santeramo sono rimaste isolate per due giorni. Bloccate intere zone del Gargano e del Potentino. Lintera pro-vincia di Matera rimasta isolata per diversi giorni.Sideveintervenireconelicotteried aerei per rifornire di viveri la popolazione e gli animali. Ma per questi ultimi, per migliaia di pecore, mucche e capre non c scampo: se non muoiono assiderati, muoiono di fame per mancanza di foraggio. Le citt sono come para-lizzate. Fermo il trafco, stradale e ferroviario, si ferma tutta leconomia urbana. Manca pi o meno tutto, i primi ad accorrere, con ogni sorta di generi alimentari, sono gli americani. Le fab-briche, quelle poche che ci sono, restano ferme per lassenza di energia e acqua. Le tormente di vento e neve hanno divelto tralicci elettrici, il gelo ha fatto scoppiare decine di condutture dellacqua. Lecce rimasta per quattro giorni senza corrente elettrica. I Comuni fanno quello che possono, ma i di-soccupati sono migliaia e le bocche da sfamare decine di migliaia. Vengono ingaggiati spalatori con paghe giornaliere che vanno dalle 1.200 alle 500 lire, non importa, tutto serve, poco, poco, purch si porti un pezzo di pane a casa. Ma ugualmente non si riesce ad accontentare tutti e nella neve e per la disperazione, ripren-dono le dimostrazioni di piazza.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/09/il-terribile-inverno-del-1956/Page 5 of 67Il terribile inverno del 1956Fotohttp://pugliameteo.it/WP/2011/12/09/il-terribile-inverno-del-1956/Page 6 of 67 neve a Bari nel 63Un documento video di qualit sicuramente non eccezionale, ma molto prezioso, che ri-trae Bari e in particolare il lungomare del capoluogopugliese,il1Marzodel1963,annata storica per la neve in Puglia.L anticiclone esteso dalle Isole Britanniche fno alla Scandinavia permise ad un nucleo freddo depressio-nario di muoversi dalla Russia fno al Medio Adria-tico, con di conseguenza lingresso di freddissime isoterme di -12C su tutto il versante orientale della nostra Penisola.Ne deriv un fortissimo freddo su tutta lItalia, ed abbondanti nevicate sul versante adriatico penin-sulare e sul Sud Italia.Queste alcune delle temperature rilevate il 1 Marzo:Bari: -2/+2 Foggia: -3/+3 Brindisi: -2/+2A Brindisi caddero addirittura 10 centimetri di neve.Garadualmente, nei giorni successivi, le condizioni meteorologiche ritornarono alla normalit, in un contesto comunque molto rigido.Si chiudeva uno degli inverni pi freddi del secolo, che anche a Gennaio e Febbraio non aveva rispar-miato il sud e la nostra Puglia, con frequenti nevicate fno a quote basse. http://pugliameteo.it/WP/2011/11/27/video-storico-neve-a-bari-nel-63/Indirizzo web del video(non mostrato): http://www.youtube.com/watch?v=XTAUL6o-968&feature=player_embedded

giornate di ghiaccio; il 23 gli estremi furono 0/-6,9 con neve. Sul subappenino dauno lemassime non superarono i -8 e sul Gargano i -6 per alcuni giorni. A Bari citt nevic il 23Gennaio con estremi 0.9/-2,3 e si ebbero 8 minime negative. Tanta neve cadde sulle Murge.Anche la fine di Gennaio e linizio di Febbraio furono molto freddi. A Foggia si ebbero 2Page 7 of 67Febbraio 1965: tanta neve sul SalentoIl 1965, in particolare la prima decade del mese di Febbraio, risultata molto fredda, specie nel Salento, dove le temperature si sono portate am-piamente sotto media, a causa di una forte ondata di freddo.I valori termici in quota non sono stati eccezionali, ancheseuna-10ad850hpa,chevediamonella mappa seguente, non cosa usuale per il Salento. Noncapitadifattiogniannodiassistereadun freddo cos pungente.Carta a 500 hpaUna depressione fra nord-Africa e Ionio, in sposta-mento poi verso est, genera condizioni di spiccata ins-tabilit. Isobare strette attorno alla bassa pressione: vale a dire venti forti e maltempo pi accentuato.La confgurazione barica, che possiamo analizzare velocemente mediante le mappe sopra inserite, fa-vor la Puglia meridionale in termini di precipita-zioni. Nevic anche sul resto della regione, ma nel Salento, proprio per la posizione del minimo barico, e inoltre per la qualit del freddo, continentale, avendo attraversato i Balcani, le nevicate assunsero carattere eccezionale, e si accumularono fra il 7 e l8 Febbraio addirittura 20 cm di neve in diverse zone del Salento.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/14/febbraio-1965-tanta-neve-sul-salento/Page 8 of 67Taranto bianca: il Gennaio 1968Il viaggio nel passato su Pugliameteo.it continua,e questa volta andiamo a ripescare un Gennaio molto freddo, fra i pi freddi del secolo, quello del 1968.Vi mostriamo qualche mappa, dall archivio wet-terzentrale.Lirruzionedimatriceartica,ilfreddoarriva dallarea scandinava, mentre ad ovest un discreto campo di alta pressione, con valori non molto alti, si erge praticamente fno al polo. Sullo Ionio, fra Grecia e Salento, una profonda depressione (T-990Hpa).La -15 ad 850 Hpa invade la Puglia.Spinge lalta pressione da ovest, la saccatura fredda si attenua e muove verso est.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/10/taranto-bianca-il-gennaio-1968/Page 9 of 67 Taranto bianca: il Gennaio 1968Il freddo pi intenso fu compreso nel periodo 11-15 Gennaio: in questi giorni si registrarono tempera-ture via via pi basse, con lavanzare graduale del freddo in quota verso la nostra regione; e la neve fece capolino fn sui litorali e nelle zone di pianura. Nel leccese, caddero 5 cm di neve, mentre a Taranto il manto nevoso raggiunse quasi i 20 centrimetri, una nevicata sicuramente storica per la cittadina ionica, che registr anche temperature rigidissime. In particolare si racconta di una vera e propria bu-fera di neve sul tarantino fra il pomeriggio del 13 e la mattina del 14 Gennaio, in concomitanza con lingresso del nucleo pi freddo in quota.Citt come Gallipoli, Martina Franca e altre localit della provincia ionica videro accumuli importanti.Nevic anche nel brindisino e nel foggiano. Sul Gar-gano si registrarono naturalmente temperature di molto inferiori allo 0, anche di giorno.Anche nel capoluogo la neve cadde copiosa, infatti, per tutta la mattinata di Domenica 14, si dovette spalare la neve allo stadio di Bari, per poter rendere giocabile il match Bari-Lazio (Stadio delle Vittorie). Nella stessa citt si raggiunsero i -3 C di minima.Fututtosommatounirruzioneveloce,comesi evince anche dalle mappe, ma al tempo stesso, molto cruda, e il gelo lasci veramente il segno.Basti pensare che la minima assoluta di Potenza (-12.2) risale proprio a questa ondata di freddo.Vi lasciamo con questa foto storicaTaranto, Gennaio 1968. (Clicca sullimmagine per ingrandirla)http://pugliameteo.it/WP/2011/12/10/taranto-bianca-il-gennaio-1968/Page 10 of 67Gennaio 1979: la Puglia piomba nel gelo!Viandiamoaraccontarequestavolta,inbreve, dellondata di freddo e neve del 3-4 Gennaio 1979.Si tratt di un evento piuttosto fugace (lalta pres-sione spinse subito da ovest e prese il posto della colata gelida), ma non per questo, di importanza trascurabile,anzi,dirilevanzastorica,enona caso le minime assolute di Brindisi e Lecce Ga-latina, rispettivamente -6.4 e -12.0, appartengono proprio a questondata di gelo del 1979. Gli accumuli nevosi non furono elevatissimi in ge-nerale, ma la giornata del 3 Gennaio passer certa-mente alla storia come una delle pi fredde, se non proprio la pi fredda degli ultimi 80 anni.In alcune zone si ebbero comunque nevicate intense: a Taranto caddero circa 20 centimetri di neve, una nevicata storica per la citt ionica.(Il video si riferisce proprio a Taranto)Come si pu vedere dalla mappa qui sopra, il 3 Gen-naio un nucleo di aria gelida raggiunse ladriatico conisotermeaddiritturainferioriai-15a850 hpa.Cadde la neve ovunque con veri e propri bliz-zard, quindi con forti colpi di vento.In seguito, il freddo si ritir verso est, nord-est e il gelo and attenuandosi nella nostra regione, com-plice un ritorno dellalta pressione oceanica da ovest. (Vedere mappa qui sotto)Queste alcune temperature massime del giorno 3 Gennaio:ForestaUmbra-6,1MinervinoMurge -4,8 Altamura -4.1 Locorotondo -3.8 Biccari -3,7 Mercadante -3,2 Gioia del Colle -3,0 Cagnano Va-rano -2,5 Spinazzola -2,8 Cassano Murge -2,3 Cas-tellana Grotte -2.2 Foggia Osservatorio -2,1 Ruvo di Puglia -1,9 Casamassima -1,9 Turi -1,7 Lucera -1,2 Cerignola -1.0 Massafra -0.9 Crispiano -0.9 Avetrana -0.9 Corato -0.9 Maglie -0.8 Minervino di Lecce -0.8 Grottaglie -0.7 Grumo Appula -0,4 Presicce -0,4 Fasano -0.2 Latiano -0.2 Talsano -0,1 http://pugliameteo.it/WP/2011/12/11/gennaio-1979-la-puglia-piomba-nel-gelo/Page 11 of 67Gennaio 1979: la Puglia piomba nel gelo!Andria 0.0 San Gregorio Ionico 0,4 Taranto 0,6 San Pietro Vernotico 0.9 Nard 1,0 Ginosa Marina 1,0 Taviano 1,2 Santa Maria di Leuca 1,4 Lecce 1.7 Barletta 1,8 Otranto 2,8 Gallipoli 2,9 Bari 3,1 Polignano a mare 3,6 Brindisi 4,1.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/11/gennaio-1979-la-puglia-piomba-nel-gelo/Nevicata storica del 1979 a Taranto Page 12 of 67Linverno 1980-1981Fu un inverno molto freddo al centro-sud, pro-babilmente fra i pi freddi. Anche in Puglia sicuramente un inverno da ricordare, soprat-tutto per la durate del freddo (lunghi periodi sotto media in pi mesi invernali) e per la neve che cadde nel Salento. Fra il 7 e l8 Dicembre Lecce vide circa 10 cm di neve, e in alcune zone di provincia si super anche tale valore.Lentrata del freddo fu franca, e la -10 a 850 hpa invaselaPuglia.Lafatidica-10nonunvalore eccezionale e neanche raro per la nostra regione. Quasi ogni anno fa la sua comparsa in prossimit delle nostre terre, o proprio sulle nostre zone. Tut-tavia non usuale avere questo valore nella prima decade di Dicembre, periodo un p prematuro in genere per la neve al piano. Ma la meteorologia bella e incuriosisce anche per questo.Irruzione Artica sul bordo di unalta pressione piut-tosto orientale, che lascia immaginare un effetto fa-vonico al nord.Una nuova irruzione gelida da nord-est interess poi tutta la penisola, con nevicate estese anche nelle nostre zone a quote pianeggianti sulla Puglia centro-settentrionale, intorno al 10 Gennaio 1981.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/14/linverno-1980-1981/Page 13 of 67Linverno 1980-1981Anche a Febbraio nuove nevicate interessarono la regione, con spruzzate di neve fno al Salento.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/14/linverno-1980-1981/Page 14 of 67Il grande gelo del 1985Dicembre 1984, ultima decade: Sono feste allin-segna del freddo, anche pungente, quelle che vivono gli Italiani e gli abitanti della nostra regione, che negli ultimi giorni dellanno, ha visto anche qualche spruzzata di neve. Nessuno o quasi per immagina quel che succeder nel mese suc-cessivo.Gi il primo gennaio si prepara il grande gelo. Un vortice freddo comincia a scendere dalla Germania. Sar il preludio ad una delle pi intense ondate di gelo del secolo scorso in Europa, e sicuramente fra le primissime, per intensit, per lItalia centro-set-tentrionale. Non a caso, ancora oggi si sente spesso parlare della grande nevicata di Roma del 6 Gennaio 1985.(3 Ottobre)Aria gelida a tutte le quote, eccezionalmente fredda a 500 Hpa (come si nota da questa cartina), afuir sullItalia per diverse settimane, e in particolare il Settentrione non riuscir a venirne fuori prima del 15-16 Gennaio.Se, come gi accennato, per lItalia centro-set-tentrionale questo evento si riveler di portata storica,laPugliarimaseinveceunpaimar-ginidelgranfreddoesoprattuttodellaneve, soprattuttoseconsideriamoilgelochefpi a nord. Sicuramente pi rigido infatti stato il 1987 (mese di Marzo in particolare), che di fatti considerato un p l85 del sud-Italia.Ci nonostante, per il Foggiano e le zone interne delbarese,rientracomunqueapienoregime nelle annate storiche, e le stazioni di Amendola e Gioia del Colle hanno il loro record storico di temperatura pi bassa proprio nel Gennaio 1985 con, rispettivamente, -10.4(8 Gennaio) e -9.8. Dis-corso a parte va fatto invece per il Salento, per cui questa fu unondata di gelo assolutamente non eccezionale.Rimase un p ai margini, la nostra regione, a causa di una disposizione barica con alta pressione alta, http://pugliameteo.it/WP/2011/12/12/il-grande-gelo-del-1985/Page 15 of 67Il grande gelo del 1985con massimi sopra la Gran Bretagna, e con attivit atlantica bassa che fece da attrazione per le masse gelide provenienti dalla Scandinavia e dal nord Eu-ropa.Comesievincedallemappe,mancavauna solida fgura alto pressoria (hp) ad ovest, in Atlan-tico, e proprio linterazione fra la bassa pressione in Aatlantico, relativa al vortice canadese, e le sac-cature in discesa, fece s che il freddo pi intenso raggiungesse zone come il nord Italia, la Francia, e addirittura la Spagna.Nonostanteletemperaturea1400metricirca (mappa 850Hpa qui sopra: siamo sui -4,-6 gradi su Puglia centro-settentrionale) non particolar-mente rigide, e correnti meridionali di richiamo, il giorno 6 Gennaio Bari vede la neve, e la tem-peratura diurna si assesta sui 2 gradi.Fra il 6 e il 7 bufere di neve imperversarono fra Foggia e Bari, causando il blocco di diversi tratti stradali, e naturali disagi anche alla popolazione, e anche nei giorni successivi la neve cadde co-piosanellezoneinterne,congliaccumulipi importantinelGargano,sufoggianoebarese interno.Fu gran gelo nelle zone di collina e montagna, con ghiaccio diffuso e temperature localmente inferiori ai -10 gradi (su Murge, e rilievi di Puglia settentrionale).http://pugliameteo.it/WP/2011/12/12/il-grande-gelo-del-1985/Page 16 of 67Il grande gelo del 1985Fra il 10 e l11 Gennaio, dopo un temporaneo ris-caldamento che aveva fatto salire un p le tempe-rature soprattutto dal barese in gi, un vasto nucleo gelido invade pi direttamente la Puglia e stavolta anche il Salento register temperature molto basse, rientrando nellarea con termiche di -7,-8 gradi ad 850 Hpa.Caddero diversi centimetri di neve sulle Murge e nevicate, senza grandi accumuli, raggiunsero anche la Valle dItria.Bari segn il giorno 10 una minima di -1 e una mas-sima di 2 gradi. Pensate che il giorno 12 Potenza far segnare questi estremi: -9/-1. Nel frattempo tanti record di gelo cadrannoalcentro-nord,eancoraoggimoltidi questi non sono stati superati.Solo fra il 13 e il 14,il freddo si allontaner defni-tivamente dalla nostra regione, mentre aria umida e instabile regaler nei giorni a seguire eccezionali nevicate in Pianura Padana.Qualche foto della nevicata a Foggia il 6 Gennaiohttp://pugliameteo.it/WP/2011/12/12/il-grande-gelo-del-1985/Page 17 of 67Il grande gelo del 1985 http://pugliameteo.it/WP/2011/12/12/il-grande-gelo-del-1985/Page 18 of 67 Temperature prima met di Gennaio a Bari, solo dopo il 14 inizier un aumento pi decisoTemperature prima met di Gennaio a FoggiaValori minimi eccezionali e gran geloIl grande gelo del 1985Page 19 of 671987: la grande nevicata in Puglia1987: la grande nevicata in PugliaSicuramente una delle pi importanti nevicate del secolo scorso, in Puglia e in particolare nella valle dItria. Questa era la situazione barica di quello storico 8 Marzo 1987: goccia gelida fra Balcani e sud-Italia. Alta pressione distesa fn sul Polo, con massimi ad-dirittura di 1050 Hpa.Nevic per svariati giorni, anche nel Salento e il fred-do resistette intenso fno al 15 del mese. Lecce rice-vette un accumulo di 25-30 centimetri (8 Marzo), e la citt sembrava Mosca, col ghiaccio sparso ovunque.Il basso versante adriatico e quello ionico settentrio-nale furono probabilmente le zone pi colpite dal freddo e dalle intemperie. La formazione di unalta pressione tra Scandinavia e Russia, ed una relativa bassa pressione sui Balcani, convogliarono infatti sulla Puglia e le zone attigue masse daria dorigine continentale per molti giorni di seguito, accompa-gnati da forti venti da nord.Minime inferiori ai -5 gradi furono registrate in nu-merose localit salentine. Massime inferiori allo 0 caratterizzarono molti paesi collinari, in particolare le Murge. A Monte SantAngelo si arriv addirittura ai -15.http://pugliameteo.it/WP/2011/11/27/1987-la-grande-neve-in-puglia/Page 20 of 671987: la grande nevicata in PugliaQualche dato per poter stimare meglio la portata dellevento:Gioia Del Colle: 6 giorni di neve con 70cm c.a di accumulo totale e 9 giorni di permanenza della neve al suolo.Casamassima: 7 giorni di neve con accumulo di 55 cm e 7 giorni di permanenza della neve al suoloTuri: 8 giorni di neve con 75 cm di accumulo totaleCastellana Grotte: 80 cm di accumulo fnaleEcco un articolo della RepubblicaEMERGENZA NEVE IN PUGLIA MOLTI CENTRI ANCORA ISOLATI12 marzo 1987sezione: CRONACABARI Ieri, quinto giorno di freddo polare per il Sud, continuato a nevicare in Puglia, Sicilia edAbruzzo.Lasituazionepigravenelle provincediBarieTarantodovenumerose strade sono totalmente bloccate dal ghiaccio; cos pure sul sub-Appenino daunio dove interi paesirischianolisolamento.InAbruzzola neve caduta a Chieti, nella Val di Sangro e a Lanciano, mentre a Pescara tornato fnal-mente a splendere il sole. In Sicilia si ulterior-mente innevata tutta la fascia delle Madonie, dei Nebrodi e dei Peloritani; imbiancato l Etna. Eccezionale invece la neve caduta ed gi la terza volta in questo inverno sulle due alture dell isola di Salina, nell arcipelago delle Eolie. L attenzione, dopo la prima sorpresa del per-sistente gelo fuori stagione, si va ora spostando sui danni, sul futuro delle produzioni ortofrutti-cole. Nel metapontino, in Basilicata, dove le col-ture pregiate, compresa la frutta esotica, hanno reso fnalmente remunerativa l agricoltura, si teme per il cinquanta per cento del raccolto, con una perdita secca di quaranta miliardi. Le temperature rimangono rigide: 6 gradi sotto zero nel potentino, meno 9 sul massiccio del Pollino. Le strade di collegamento sono in buo-na parte impraticabili. Segni di miglioramento si registrano nelle Marche. Il vento andato perdendo di violenza determinando anche un aumento delle temperature che tuttavia per-mangono decisamente invernali. Ancora ieri si sono avute nevicate, ma di breve durata, nelle zone interne. E sulle fasce appeniniche dell Abruzzo, la Puglia e la Basilicata che la neve dei giorni scorsi si trasformata in ghiaccio con gravi difcolt sopratutto sulle provinciali. Stessa situazione in Calabria: non nevica pi, ma l intera regione continua ad essere inves-tita da un ondata violenta di freddo intenso. Sulla Sila la scorsa notte il termometro sceso a meno 11; i laghi sono ghiacciati. La fascia jo-nica, prosecuzione ideale del metapontino, la-menta gli stessi gravi problemi della Basilicata: grossi danni per l agricoltura e sopratutto per le produzioni fruttifere, anche qui colpite nel pieno della foritura. Pesantissima la situazione in Puglia, sopratutto nella Valle D Itria che, con le sue campagne fortemente urbanizzate, rappresentaununicumnelpanoramadell economia agricola. Gran parte degli abitanti di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca vivono infatti fuori del centro abitato. Molti fra casolari, trulli e masserie sono rimasti del tutto isolati, con danni sopratutto per gli alle-vamenti che da circa una settimana sono privi di approvvigionamenti. Nel barese le gelature vanno distruggendo a migliaia i mandorli e gli http://pugliameteo.it/WP/2011/11/27/1987-la-grande-neve-in-puglia/Page 21 of 671987: la grande nevicata in Pugliaalberi di frutta. La Regione, nel disporre un primocontributodicinquemiliardi,hagi fatto avviare una verifca dei danni che sem-brano essere particolarmente gravi anche nel Salento dove le nevicate sono davvero un fatto storico e ha chiesto al governo la dichiarazione di eccezionale calamit naturale. Sul Gargano sono in attivit i mezzi dell Anas per recupe-rare vetture ed autotreni fniti fuori strada. L Aeronautica militare ha messo a disposizione i propri elicotteri per i soccorsi. Il comando della Terza regione aerea di Bari ha motivato l iniziativa con le poco incoraggianti previsioni meteorologiche:nelleprossimequarantott ore le condizioni climatiche non dovrebbero granchmutare.Sembrachesulleregioni meridionali si avr una nuvolosit variabile con precipitazioni che sui rilievi potrebbero assumerecaratterenevoso.Insostanzado-vrebbe aversi una graduale attenuazione del maltempo, ma le temperature si manterranno suivaloriattuali.Edquestolaspettoche maggiormente preoccupa: le ulteriori gelate notturne ed il mancato scioglimento dei manti di neve rischiano di compromettere defniti-vamente questa stagione agricola.Foto e articoli di giornale http://pugliameteo.it/WP/2011/11/27/1987-la-grande-neve-in-puglia/Page 22 of 671987: la grande nevicata in Puglia I Trulli sommersi dalla neve http://pugliameteo.it/WP/2011/11/27/1987-la-grande-neve-in-puglia/Foggia 1-11 Marzo 1987NEVEN.B: dal 6 in poi si registrarono forti raffiche di ventoanche oltre i 50-60 km/hPage 23 of 67Video Locorotondo: http://www.youtube.com/watch?v=Qwzj_RSIPIwVideo Alberobello: http://www.youtube.com/watch?v=GMjVz2CqVUg&feature=fvwrelLa neve del 93Siamoneglianninovanta,precisamenteiprimi giorni del Gennaio del 1993. Quellanno, storico me-teorologicamente parlando per la nostra regione, port neve in gran parte della Puglia in quantit. Ci furono 3 ondate di freddo nella nostra regione oltre questa che vi andiamo a raccontare adesso: una a Febbraio e una a Marzo. Bari vide accumuli importanti, e tutto ladriatico fu imbiancato (record assoluto del capoluogo pu-gliese: -5,9C).Nella citt barese laccumulo variava parecchio a secondadeiquartieri,masiarrivavatranquilla-mente ai 15-20 centimetri, anche in prossimit del mare. Abitanti di Bitritto, vicinissimo Bari, racconta di 40-50 cm nel loro paese.Fra il 3 e il 4 Gennaio, vennero letteralmente som-merse di neve numerosissime localit pugliesi. In paesi interni, sulle Murge, vi era 1 metro di neve e oltre, e le temperature anche di giorno, eramo diffu-samente sotto lo 0. I venti, gelidi e secchi, sferzavano la regione. A memoria duomo, solo il 56 seppe far meglio, per quanto riguarda il barese interno.Anche a Foggia, la neve cadde abbondantemente.In fondo allarticolo, trovate alcune testimonianze molto preziose dai giornali del tempo.Il Salento, anche a causa della disposizione barica e del minimo depressionario troppo a nord, rimase un p ai margini, e vide generalmente soltanto spru-zzate di neve senza accumuli rilevanti. Si sarebbe rifatto poi nel mese di Marzo.Ecco la situazione barica del 3 GennaioIonio low (bassa pressione sul mar Ionio) a richia-mare il gelo di estrazione continentale da est, nord-est.Proprio la qualit dellaria, molto fredda nei bassi strati e a tutte le quote, proveniente direttamente dallaRussiaedalleregionibalcaniche,giocun ruolofondamentalenelcaratterizzarelevento. PerchdiEvento,conlaemaiuscola,sipuesi deve parlare.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/01/la-neve-del-93/Page 24 of 67La neve del 93Grumo AppulaVecchi articoli di giornale: clicca sulle immagini per ingrandire e leggere.http://pugliameteo.it/WP/2011/12/01/la-neve-del-93/Page 25 of 67Grumo AppulaBari centralePage 26 of 67 La neve del 93Page 27 of 67La grande nevicata del 95 sul GarganoLinverno 1994-95 non fu una stagione invernale eccellente ma scolpita nella mente per lin-credibile nevicata avutasi tra il 4 e il 5 gennaio.Il dicembre del 1994 pass molto mite e secco, forse uno dei peggiori di sempre, e anche il capodanno del 1995 si apr allinsegna della mitezza, come se fossimo in primavera le temperature diurne tocca-rono i 15C! Maquelgennaio,lunicoveromeseinvernaledi quella stagione, stup grandi e piccoli; nonostante non ci fu nessuna ondata di freddo rilevante si ma-nifest una confgurazione barica ideale per una bomba nevosa sul Gargano.Neiprimigiornidellannounaltapressionesul medio-alto atlantico si innalz catapultando verso sud un possente nucleo di aria artica marittima che inizialmente richiam forti correnti occidentali. Nel corso del 2 gennaio le temperature calarono in ma-niera decisa grazie alla disposizione delle correnti da nord. Il giorno 3 lalta pressione, spostatasi verso lIberia ma sempre in posizione meridiana, punt la Scandinavia facendo afuire il nocciolo pi freddo in quota da nordest facilitato anche da un minino ba-rico al suolo posizionato tra Grecia e Turchia. Ed ecco che il 4 gennaio 1995 si forma una bassa pressione sullo Ionio con correnti al suolo che ruotano attorno al minimo, aria fredda che afuisce da est/nordest, alta pressione sviluppata dalle Azzorre al Baltico con massimi in Oceano e sullEuropa centrale. Nei giorni seguenti il minimo tende a colmarsi anche se il contesto rimase per parecchi giorni invernale a causa di una lacuna barica.La peculiarit di questa ondata di neve freddo in quota, umidit elevata e confgurazione ideale per forti precipitazioni nelle stesse zone per alcune ore. Dopo il caldo dei primi giorni la colonna daria si raffredd grazie allentrata di termiche in quota pi fredde che raggiunsero lapice tra il 4 e il 5.Per capire gli effetti di una tale formazione ciclonica bisogna conoscere il microclima del promontorio. Le precipitazioni iniziarono in maniera debole e in forma liquida il 2-3 gennaio, prima con dinamiche occidentali poco produttive poi con fronti da nord. Ma durante il 3 si approfond a tutte le quote un minimo depressionario che in maniera piuttosto veloce trasl dal basso Tirreno allo Ionio: cos entr il freddo e sintensifcarono le precipitazioni, solide in quota, accumuli elevati. Laltezza dei geopoten-ziali era molto bassa con termiche in quota parti-colarmente gelide in seguito la struttura evolse in un intenso cut-off. http://pugliameteo.it/WP/2011/12/13/l/Page 28 of 67La grande nevicata del 95 sul GarganoGli accumuli nevosi sul promontorio, a partire dai 500metridaltitudine,furonoelevatissimi,facil-mentesitoccarono100cmdinevemainalcune zone in quota addirittura accumuli di 110-130cm! Dalle varie carte di reanalisi si nota una profonda depressione centrata sul Sud Italia con unisoterma di -30C molto diffusa a circa 5350 metri; umidit elevata a 700hPa (circa 2900 metri) proprio sulle nostre zone.Ilsettorechenebenefcidipisenzadubbio quello meridionale e orientale a causa del minimo posizionato in maniera favorevole grazie al mix di correnti al suolo e in quota in grado di provocare leffettostau.Infattilosievinceanchedallaccu-mulo di Monte Santangelo (la localit pi nevosa in questo episodio) che riceve accumuli importanti di neve, rispetto alle altre localit garganiche, solo in determinate condizioni. La neve al suolo rimase per parecchi giorni anche a causa allassenza di piogge signifcative giunte solo a fne mese. Poi venne un febbraio mite senza emozioni bianche.Su Meridione, in generale, le temperature non hanno toccatominimistorici,edunquesoloraramente la neve ha guadagnato le coste, attestandosi quasi sempre su quote collinari. Leccezione arrivata proprio dal Basso Adriatico, dove pi diretta stata lazione delle correnti fredde, che hanno portato la neve a Foggia, sulle Murge e sul Salento, e non sol-tanto quindi sul promontorio del Gargano. Si tratt comunque di nevicate non eccezionali. http://pugliameteo.it/WP/2011/12/13/l/04.01.1995 Altezza di geopotenziale a 500hPa e pres -sione al suoloPage 29 of 67Cronaca del 3-4 gennaio 1995 a San Giovanni Rotondo (FG).Questo documento riporta i miei ricordi riguardante gli eventi meteorologici che per me restano atuttoggi di portata storica.Stavo per compiere 25 anni ed ero, e lo sono ancora, appassionato di meteorologia; questo spiegaperch a distanza di pi di 15 anni ricordo quasi alla perfezione quellevento.03-01-1995.Il 3gennaio, durantelamattinata,lapioggiainiziaalasciareilpostoallaneve,cominciaunanevicata molto intensa ma che non attecchisce al suolo: la temperatura non lo consente ancora.Verso le 14:00 esco da casa e noto che sulle auto, sui tetti, e nei campi sinizia a intravvedere unsottile strato bianco; parto per Foggia, dove piove. Al mio ritorno, verso le 17:00, la neve ormaivisibile quasi dappertutto seppur con uno spessore ridotto (1-2 cm), la temperatura inizia a calaresensibilmente.Nellaserata,versole20:00,illivellodinevecumulata comincia a farsiinteressante,percuiioemio zio decidiamo di fare un giro per toccare con mano la situazione. Con noi portiamo il cane euna bottigliatascabiledigrappa, unpopergioco,maallafinesiriveler utilevistele bassetemperature.Laneveraggiungei 15-20cm. Passiamodavantial termometroelettronico(luniconelpaeseaquellepoca)diPiazzaEuropachesegna+0C(un valorecertamente sballatomaindicativo), il paesaggio pittoresco anche perch ci sono le illuminazioni delle feste natalizie checreano unatmosfera particolare.Versole22:00decidiamodirientrare perchlasituazione meteorologicadiventasemprepidifficile: vento, neve, e freddo aumentano costantemente. Passiamo nuovamente davanti al solitotermometro che adesso segna -2C (ancora un valore sballato, ma pur sempre indicativo del crollotermico che si sta concretizzando). Rientriamo a casa e ci salutiamo; prima di andare a letto pensochelindomanimattinasareistatocontentoditrovare alsuolo 30-35cmdineve,maquestopensiero si riveler essere completamente errato.Quisottoriportodue mappe meteorologiche che mostranolasituazionedel 4gennaioalle ore0:00.Articolo di Saverio PlacentinoPage 30 of 6704-01-1995.Verso le 4:30 del mattino del 4 gennaio mi sveglio e immediatamente corro a vedere la situazionedallafinestra,quellochevedononlodimenticher mai: nevica con unintensit dame maivistaprima(blizzard,bufera, tormenta, oburian...chiamatelocomevolete),maqualcosaltroattraeilmio sguardo, la Renault 4 rossa (altezza 1,49m) parcheggiata come sempre sotto casa mia, cheora non pivisibile, completamentecopertadineve,sivedesolounadunadineveinprossimitdellabitacolo,noncredoaimieiocchi,einquellostessomomento realizzocheunevento atmosferico di portata eccezionale si sta concretizzando. Vorrei chiamare qualcuno, ma mirendo conto dellora e mi trattengo, non riesco a sfogare questa incredibile sensazione.Dopounamezzoravadoaletto manonresistomolto,versole7:30mialzoe scoproche lasituazioneancorapiincredibile:ibalconi espostianord sono pienidinevefinoallaltezzadelmancorrentedella ringhieraparapetto,lestradesonoimpraticabili,leautosommerse,glialberisempre verdi hanno subito ingenti danni per il peso della neve.Decidodisvegliaremiamadreemiopadre(imiei due fratellieranopartitiil 2gennaio)urlando:.Mi preparo per uscire, ma prima ascolto il radiogiornale di RAI Radio 1 che in sintesi, per quel checi riguarda, riporta le seguenti notizie: San Giovanni Rotondo isolato come anche San Marco inLamiseMonteSantAngelo,ilsindacodiZapponeta,intervistato,esclamapreoccupato:.Insostanzalasituazione meteo inprovinciadiFoggia davverosurreale: bufere di vento e neve, temperature rigidissime, mareggiate, piogge diffuse e persistenti.Verso le 10:00 esco con mio zio, mia cugina, il cane, e limmancabile carburante (la bottiglietta digrappa); gi aprire il portone e il cancello di casa unimpresa titanica (vista la quantit di neve daspostare:allaperturadelportone mi sipresenta davanti adunmurodicirca 90-100cmdineve),inoltre il cane di piccola taglia per cui ha difficolt ad avanzare. La prima neve era molto pesanteinfattisi notevolmentecompattata(nondimentichiamo che finoalpomeriggio del 4gennaiolanevetendeva parzialmentea sciogliersi)esicamminasopraelevatidi 30-40cmrispettoalpianostradale, mentre al riparo dal vento, la neve, si ammucchia in cumuli pi soffici che si avvicinano ea voltesuperanoilmetroe trentadialtezza.ProcediamoversoPiazzaEuropa(iltermometroelettronico nonfunzionapi)gliabetisonotutti semi-distruttidalpesoenormedellaneve,loscenario faancheun popaura perchcontinuaanevicaremoltointensamenteenonsivedonoauto, n fuoristrada, n mezzi spartineve, inoltre solo poche persone si avventurano per strada.Page 31 of 67Procediamo,senzacambiamentidiscenario, in CorsoUmberto, poi inVialeKennedy, e poisvoltiamoasinistrainViadellaSapienza, auncertopuntomirendocontodicamminaresuqualcosa di duro, ma di cosa si tratta? una Fiat 500 vecchio tipo (altezza 1,33m) completamenteseppellitadallaneve.InViadellaSapienzacunmurodicinta convicinounafontana (cheadessononcpi) dellAcquedottoPugliese(altezza1,28m):lafontana appena visibileelaneve arriva quasi alla sommit del muro di cinta (circa 1,40m di altezza dal piano stradale).Per chi non lo ricordasse ecco com fatta la fontana di cui sopra (la freccia rossa indica laltezzadella neve, circa 120-125 cm):Dopounasostarifocillantepressoleziecheabitanonellazona,rientriamoacasaversoleore12:00.La nevicata prosegue, anche se meno intensa, fino al primo pomeriggio. Non ho dati che indichinola quantit di precipitazione (in millimetri) verificatosi in quei giorni a San Giovanni Rotondo, ma aFoggia gliarchivimeteorologiciriportano circa 50mmdipioggia caduti trail 3e 4gennaio. Sitenga presente che mediamente San Giovanni Rotondo misura circa il 50% in pi di precipitazionirispetto a Foggia, questo implicherebbe, ipoteticamente, circa 75mm di precipitazione.Voci di paese riportano un accumulo al suolo ben superiore ai 2 metri di neve in Foresta Umbra (amioavvisonon sitrattavocideltuttoerrate...),infatti sottoilpesodellanevecrollailtettodiunmagazzino della base dellAeronautica Militare che ha sede in Foresta.Quisottoriportoduemappe meteorologiche chemostranolasituazione del 5gennaioalle ore0:00.Page 32 of 6705-01-1995 e giorni seguenti.Il 5gennaio siregistranoiprimitentatividireazionedapartedelluomoversolanatura,mainalcunesituazionilanevecosabbondantechesononecessariinterventistraordinari;infattineigiorniseguenti arrivano sulGargano lesercito eivigilidelfuoco persgombrarealiberareleprincipali stradedicomunicazione;inparticolare imezzispartineveespazzanevedellANASnonriesconoa renderepercorribilelastradastatale N 272traSanGiovanniRotondoeMonteSantAngelo,equindivengonoimpiegateleruspecingolateeicamiondelGenioPionieridellaBrigata Pinerolo. La situazione difficile anche tra Borgo Celano e San Marco in Lamis.Anchelastampanazionalesioccupadellevento,chehacoinvoltogranparte dellItaliameridionale. Segue un brano estratto dal Corriere della Sera del 5 gennaio 1995: