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Insieme di ceppi isolati in habitat diversi ed in tempi diversi che posseggono: una elevata similarità fenotipica, con almeno una proprietà distintiva nei confronti delle altre specie una elevata omologia genetica (riassociazione molecolare DNA/DNA >70%) una elevata omologia una elevata omologia filogenetica (omologia di sequenza del gene codificante per rRNA 16S >98%) Per ogni specie batterica descritta esiste un ceppo di riferimento o ceppo type, mantenuto in collezioni internazionali

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Insieme di ceppi isolati in habitat diversi ed in tempi diversi che posseggono:

•una elevata similarità fenotipica, con almeno una proprietà distintiva nei confronti delle altre specie

•una elevata omologia genetica (riassociazione molecolare DNA/DNA >70%)

•una elevata omologia •una elevata omologia filogenetica (omologia di sequenza del gene codificante per rRNA 16S >98%)

Per ogni specie batterica descritta esiste un ceppo di riferimento o ceppo

type, mantenuto in collezioni internazionali

Il processo di denaturazione e riassociazione del DNA, in condizioni controllate è REVERSIBILE

La denaturazione è favorita a T > Tm e a bassa conc. salina

La riassociazione è favorita a T < Tm e ad alta conc. salina

Allora possiamo calcolare indirettamente la % di omologia tra i DNA di due ceppi attraverso una DNA di due ceppi attraverso una riassociazione molecolare per via spettrofotometrica

Metodologia di ibridazione per via spettrofotometrica

Condizioni operative e strumentali:

Tampone di ibridazione a elevata forza ionica (es. 5x, cioè 5 volte concentrato)

T di riassociazione Tr=Tm – 25°C (alle condizioni di forza ionica del saggio)

Spettrofotometro con lettura simultanea di almeno 4 cuvette, dotato di riscaldamento programmato e software specifico

Calcolo del Tr in tampone 5x (media dei due Tm ottenuti nelle condizioni del saggio)

Estrazione, purificazione e dosaggio del DNA dai ceppi A e B

Rottura del DNA in frammenti

1

2

3

4 Allestimento del saggio

•Introdurre nella cuvetta 1 75 µg (corrispondenti a 1,5 OD260nm ) di DNA A

•Introdurre nella cuvetta 2 75 µg di DNA B

•Introdurre nella cuvetta 3 37,5 75 µg di DNA A e 37,5 75 µg di DNA B

•Step di denaturazione: impostare allo spettrofotometro una T di 98°C per 5-7 min

•Step di riassociazione: impostare Tr calcolato per 30-40 min

% riassociazioneper 30-40 min

OD260 nm

h

% riassociazione

OD iniz.

OD Tr=0.

50%

5 Calcolo e interpretazione dei risultati

Dal tabulato bisogna calcolare per ogni campione:

•Cot ½ = ½ OD (al 50% riassociazione) x t (h) impiegato a raggiungere tale valore

•Cot100 ½ = media Cot ½ dei DNA omologhi

•Cot0 ½ = somma Cot ½ dei DNA omologhi

Formula:

1-Cotmix ½ + Cot100 ½ - Cot0 ½

X 100

% riassociazione

1-Cotmix ½ + Cot100 ½ - Cot0 ½

Cot100 ½X 100

∆OD = ODTr (t=0) – ODiniziale

Al 50% riassociazione: OD50 = ODiniziale + 1/2 ∆∆∆∆OD

Cercare sul tabulato il tempo richiesto per raggiungere OD50 e trasformarlo in h

Calcolare il Cot ½ = t (h) x 1/2 OD50

Il DNA plasmidico

StudioPresenza e numeroPeso molecolareMappa di restrizioneFunzioni codificate

Impiego come vettori di clonaggio

Per la loro estrazione si segue il protocollo di lisi del DNA a cui si deve aggiungere una fase di DENATURAZIONE del DNA cromosomale, prima della precipitazione (aggiunta di NaOH 3 N, e miscelazione per 10 min), e poi di neutralizzazione (aggiunta di Tampone 2 M pH 7)miscelazione per 10 min), e poi di neutralizzazione (aggiunta di Tampone 2 M pH 7)

Per la loro separazione dal DNA cromosomale si effettua una ULTRACENTRIFUGAZIONE in gradiente di cloruro di cesio (CsCl) ed in presenza di bromuro di etidio

DNA cromosomale

DNA plasmidico

Per valutare la presenza di DNA plasmidico in una preparazione di DNA totale, si esegue una gel elettroforesi: il DNA plasmidico più piccolo ed in forma superavvolta migra più velocemente del DNA cromosomale

Per valutare il peso molecolare delle bande elettroforetiche corrispondenti al DNA plasmidico bisogna utilizzare un marker di una miscela di DNA plasmidici in forma CCC di PM noto

Per valutare il numero di diverse molecole plasmidiche è necessario ricorrere ad una elettroforesi bidimensionale poiché durante elettroforesi bidimensionale poiché durante l’estrazione i plasmidi nativi in forma CCC, possono essersi trasformati nella corrispondente forma OC, che essendo in parte disavvolta migra più lentamente

Elettroforesi bidimensionale

Caricare in elettroforesi un campione di DNA plasmidico.

Al termine della corsa acquisire l’immagine delle bande di DNA plasmidico ottenute

Quante, in realtà, delle bande ottenute rappresentano diversi plasmidi in forma CCC e quante possono essere le corrispondenti forme OC?

Trattare il gel con una soluzione concentrata di forme OC? soluzione concentrata di bromuro di etidio ed esporre agli UV per alcuni minuti.

Effettuare una seconda elettroforesi, ponendo il gel nella vaschetta ruotato di 90°

Direzione di migrazione Direzione di migrazione

Come interpreto i risultati?

Solo le bande che si sono sdoppiate nella seconda corsa elettroforetica sono da considerare plasmidi in forma CCC

inizialmente presentiinizialmente presenti

Perché? Il bromuro di etidio e i raggi UV hanno dato luogo alla rottura di un filamento della molecola con conseguente disavvolgimento dalla forma CCC alla OC. La seconda corsa elettroforetica permette di separare le due forme ottenute a partire dalla singola banda iniziale. Là dove la banda iniziale era già costituita da molecole plasmidiche nella forma OC, non si osserva sdoppiamento

Amplificazioni di porzioni specifiche del cromosoma

PCR Polymerase chain reaction

DNA totale estratto dalle cellule = DNA stampo o templato (in opportuno tampone di reazione

5’

3’

3’

5’

Separazione dei filamenti mediante DENATURAZIONE (95°C 3-5 min)

5’

3’

3’

5’

Oligonucleotidi (INIZIATORI o PRIMERS) di 15-20bp+

3’

5’

5’

3’

FASE DI APPAIAMENTO = T di appaiamento per 30-60 ‘’ T app. =Tm (primer) – 3°CTm = 4 x (G+C) + 2 x (A+T)

=DNA polimerasi termostabile

= dNTP + +

3’

5’

5’

3’

FASE DI ALLUNGAMENTO = T di AZIONE DELL’E = 72-75°c per 30-60 ‘’

Fase di denaturazione

Fase di appaiamento

Fase di allungamento

1 ciclo

25-30 cicli = 106-107 copie

3’

5’

5’

3’

Verifica dell’avvenuta amplificazione:

•gel elettroforesi

•Controllo negativo

Costruzione dei primers

5’ TAATACTTTTT------------------------GAGATGTT 3’

1° FORWARD 5’ TAATACTTTTT 3’

2° REVERSE 5’GAGATGTT3’

3’CTCTACAA5’ 5’ AACATCTC3’

APPAIAMENTO

5’ TAATACTTTTT--------------GAGATGTT3’

3’CTCTACAA5’

5’ TAATACTTTTT3’

3’ ATTATGAAAAA---------------CTCTACAA5’

Riconoscimento a livello di specie in funzione dello studio molecolare delle porzioni amplificate

Se una specie batterica possiede nel suo cromosoma un gene o una regione specifici, allora posso costruire una

•Devo conoscere la sequenza nucleotidica agli estremi del gene o regione specifica

•Devo costruire i primers idonei

•Devo estrarre il DNA batterico totale dal campione in cui devo ricercare la presenza di quella determinata specie

•Devo condurre una amplificazione specie-specifica

•Devo conoscere il PM dell’amplificato che mi aspetto e l’eventuale numero di copie presenti lungo il cromosoma

Lactococcus lactis (933 bp) e cremoris (933 + “n” 59)

lactis

Lactococcus garvieae (1100 bp)

Gene his

16S rDNA

lacZ

reg. conserv.

Gene ddl (Ala-Ala ligasi)

Streptococcus thermophilus (950 bp)

Enterococcus faecium (650 bp)

Enterococcus faecalis (940 bp)

Se devo identificare un numero elevato di isolati, le tecniche di indagine genetica mi possono aiutare?

studiando ad esempio il polimorfismo presente in operoni conservati e/o in geni conservati (housekeeping)

•Permettono di ottenere dei cluster omogenei di isolati

•In molti casi si hanno indicazioni già a livello di genere e specie

Amplificazione della regione spaziatrice compresa tra il 16S rDNA e il 23S rDNA (RSA)

16S 23S

Posso usare sempre Primers Universali

La RS è la parte più variabile dell’operone ribosomale posso distinguere generi e specie diverse in funzione del numero e del specie diverse in funzione del numero e del peso molecolare degli amplificati ottenuti

Ci possono essere sul cromosoma più operoni ribosomali

La lunghezza della RS può essere differente sia nell’ambito dello stesso ceppo che tra ceppi diversi

E. sulfureus

E. avium

E. gallinarum

nell’ambito lattiero-caseario:

1 380 bp L. lactis

2 410 bp L. garvieae

3 350 bp S. thermophilus

4 500 bp ??

5 a) b) c) d) 2 amplificati 300-500 bp Enterococcus spp.

1 2 3 4 5a 5b 5c 5d MRSA

Enterococcus sp.E. faecalis

E. durans

E. faecium

I risultati vanno verificati con sonde specie-specifiche o con riassociazione molecolare

DNA/DNA o con……..

……il sequenziamento del gene 16SrDNA

(ma solo su un rappresentante degli isolati che mostrano un uguale profilo!)

Il sequenziamento viene generalmente condotto da tecnici specializzati e fornito sotto forma di cromatogramma. Una sequenza parziale delle prime 500 bp del gene, può essere sufficiente per determinare la specie di appartenenza del ceppo allo studio, tramite comparazione in banca dati con le sequenze note riportate.

Ricordiamo che due ceppi appartenenti alla stessa specie devono possedere una % omologia 16S rDNA >97-98%

Per valutare i rapporti filogenetici tra ceppi è necessario disporre dell’intera sequenza del gene 16S rDNA. La comparazione con altre specie note, consente di valutare la distanza evolutiva tra le specie, e viene solitamente riportata in un dendrogramma

Da matrice alimentare devo verificare la presenza di

microrganismi indesiderati

Se conosco il genere e/o la

specie da ricercare

1. Ricerco in banca dati la possibilità di costruire primers genere o specie-specifici sonde

2. Estraggo il DNA totale dalla matrice alimentare

3. Allestisco saggi di amplificazione specifica

4. Verifico in elettroforesi la presenza del giusto segnale di amplificazione

Ho in tempi brevi ed in modo preciso la risposta qualitativa: presenza/assenza

Se voglio conoscere i

microrganismi presenti e/o

la loro incidenza sull’intera popolazione

1. Isolo su idonei terreni (selettivi e/o completi)

3. Estraggo il DNA totale da ciascun ceppo isolato

4. Allestisco saggi di amplificazione specifica con primers universali in grado di raggruppare i ceppi in cluster omogenei

5. Su un rappresentante dei vari cluster proseguo nell’indagine molecolare a partire dalle

2. Prelevo un n° rappresentativo di colonie colture pure

molecolare a partire dalle indicazioni ottenute nel punto 4 (parziale sequenziamento, sonde specie-specifiche etc.)

Ho in tempi brevi ed in modo preciso la risposta quantitativa: presenza/incidenza

Se per un dato isolato voglio risalire alla specie di appartenenza

2. Comparo in banca dati la sequenza ottenuta ed ottengo la % omologia filogenetica

3. Allestisco saggi di amplificazione specifica e/o di riassociazione molecolare con la specie nota che possiede % omologia 16S >97%

1. Amplifico e sequenzio il gene 16S rDNA

Ho in tempi brevi ed in modo preciso la collocazione tassonomica dell’isolato

Voglio ricercare la sequenza di un gene housekeeping non ancora noto per una determinata specie batterica

Es. ß-galattosidasi

1° TAPPARicerco in banca dati le sequenze note di ß-galattosidasi presenti in specie correlate e non

2° TAPPAComparo le sequenze per ricercare delle regioni conservate in tutti, corrispondenti a domini amminoacidici conservati, come il dominio catalitico

3° TAPPADisegno idonei primers agli estremi della regione individuata

4° TAPPA Allestisco amplificazioni specifiche

Se il risultato è positivo, determino la sequenza della porzione amplificata per la specie in esame e poi posso effettuare amplificazioni con primers DIVERGENTI, fino ad ottenere l’intera sequenza genica

Se il risultato è negativo

Posso allestire esperimenti di IBRIDAZIONE SU MEMBRANA o IBRIDAZIONE SOUTHERN

1: amplifico il gene di interesse da una specie nota e correlata SONDA

2:effettuo una marcatura della sonda

3: utilizzo una membrana di nitrocellulosa su cui deposito per capillarità pochi su cui deposito per capillarità pochi microgrammi del DNA totale estratto dai ceppi in esame, previamente denaturato termicamente

4: fisso il DNA sulla membrana, mediante esposizione agli UV per qualche minuto

5:denaturo termicamente la sonda

6: preparo un tampone idoneo ad alta forza ionica a cui aggiungo la giusta concentrazione di sonda

7: metto a contatto la membrana con la sonda marcata ad una idonea temperatura di ibridazione per un minimo di 3-4 h

8: elimino la soluzione contenente la sonda ed effettuo dei lavaggi della membrana con tamponi a diversa forza ionica e a diverse temperature

Stringenza della reazione

Alta specificità Bassa specificità

* Forza ionica decrescente

* Temperatura crescente

* Forza ionica media

* Temperatura media

Ora devo rilevare dove è avvenuta l’ibridazione tra sonda e DNA caricato su membrana

È in funzione del tipo di marcatura

Si può usare un metodo a chemioluminescenza con un rilevamento immunoenzimatico

Sonda nucleica marcata

Zona di ibridazione

Digossigenina-desossiuraciltrifosfato

È l’aptene che viene riconosciuto in fase di rilevamento dall’anticorpo specifico

che è a sua volta coniugato ad una fosfatasi alcalina

È il substrato per la fosfatasi alcalina, la cui azione sviluppa

Lumigen

ChemioluminescenzaChemioluminescenza che viene rilevata tramite esposizione ad una lastra sensibile (x-ray, kodak)

In base al tipo di marcatura scelta:

•la sonda viene marcata prima dell’inizio dell’ibridazione

•al termine dell’ibridazione la membrana viene posta in contatto con idonei tamponi in cui sono sciolti l’anticorpo e poi il lumigen

•al termine dell’esposizione la lastra viene sviluppata

L’esperimento citato dove il DNA totale viene depositato come spot sulla membrana si

chiama:chiama:

Ibridazione DOT BLOT

Mi permette di rilevare la presenza della sonda sul DNA totale

Presenza/assenza

Se voglio sapere la localizzazione della regione nucleica allo studio (sonda)

Se voglio conoscere il numero di copie della regione nucleica lungo il DNA

Cromosoma o plasmide?

Devo separare per gel elettroforesi i due tipi di DNA

Devo procedere ad una restrizione del DNA con idonei ER e poi alla separazione elettroforetica

A questo punto è necessario seguire la metodica di SouthernA questo punto è necessario seguire la metodica di Southern

Il gel viene trattato con una soluzione di:

HCl

NaOH

Tampone pH 7

depurinazione

denaturazione

neutralizzazione

Il gel viene messo a contatto con la membrana per il trasferimento del DNA

per capillarità(a T ambiente per 16 h)

Peso 1kg

Lastra di vetro

5 cm di carta assorbente

Membrana

gel

La membrana viene fissata agli UV e si procede come per il Dot Blot

Tipizzazione molecolare a livello di ceppo

RAPD = Random amplified polymorphic DNA

REP-PCR = Repetitive Extragenic Palindromic

Single PCR

Multiplex PCR

DNAdNTPBufferTaqpol

1 primer

set2 o più primer

set

invA

hlyA

VT1invA

Rilevazione assenza/presenza

impiego di marcatori fluorescenti il cui accumulo segue la

stessa cinetica della reazione PCR. La misurazione della

fluorescenza dà in tempo reale la quantità dello specifico prodotto

di PCRTermociclatorecon detector per fluorocromi e software per analisi dati

Analisi PCR quantitativa

RealtimePCR

Real timemultiplex

Analisi PCR quantitativa

Linea di base (baseline):valore al di sopra del quale inizial’accumulo di un amplificato

Linea soglia (Threshold): scelta dall’operatore in modo da intersecare le curve di tutti i campioni nella fase esponenziale

Ciclo soglia: E’ il ciclo della reazione di amplificazione in cui il segnale di fluorescenza del campione è maggiore rispetto a quello della Threshold

Real time PCR

Sistemi di rilevamento

1. Coloranti che si intercalano nella doppia elica

SYBR Green 1

metodica semplice, non costosa MA aspecifica

Analisi della curva di meltingAnalisi della curva di melting

Tm

82.6 88.1

melting peak

2. Sonde specifiche marcate con molecole fluorescenti

Primer

Primer3’3’

3’3’

3’3’3’3’

5’5’

5’5’5’5’

5’5’

R QQ

5’5’ 3’3’

Sonde TaqMan

Rfluorocromo ad alta energia che emette fluorescenza

fluorocromo a bassa energia che spegne la fluorescenza del reporter

Q

Si libera 1 molecola

Se R e Q si trovano vicini, Q spegne l'effetto di R perchèi fotoni di R vengono assorbiti da Q

R Q3’

3’5’

5’

RQ

3’ 5’5’

Si libera 1 molecola

di reporter per ogni

copia di DNA

duplicata

Estrarre l’RNA totale dal campione biologico che si vuoleesaminare

Trasformare il pool di RNA (che conterrà anche l’mRNAtrascritto dal gene di interesse) in cDNAtramite la reazione ditrascrizione inversa

Evidenziare il cDNA di interesse tramite la

=REVERSE TRANSCRIPTASE PCR=REVERSE TRANSCRIPTASE PCR=REVERSE TRANSCRIPTASE PCR=REVERSE TRANSCRIPTASE PCR

La RT-PCR amplifica un RNA convertendolo prima in DNA (oDNA omplementare all’RNA) tramite l’enzima trascrittasi inversa, e poi amplificandolo tramite PCR con inneschi specifici per la sequenza di interesse.

Evidenziare il cDNA di interesse tramite la reazione di PCR

Ingegneria genetica o tecnologia del Ingegneria genetica o tecnologia del

DNA ricombinanteDNA ricombinantepermette di isolare geni, clonarli, introdurli e

esprimerli in un ospite eterologo (differente

dall'ospite originale). Queste tecniche permettono

di conferire caratteristiche nuove alle cellule

riceventi. Le cellule così prodotte sono chiamate

ricombinanti.

Il fine è quello di esprimere una proteina all'interno

di un organismo diverso da quello di origine (la

proteina è detta per questo eterologa), sfruttando i

ribosomi e la sintesi proteica dell'organismo ospite.

Tale processo è noto come espressione eterologa.Tale processo è noto come espressione eterologa.•produzione di linee di cereali resistenti agli erbicidi •produzione di insulina attraverso batteri

l'insulina si ottiene con la tecnologia del DNA ricombinante dal 1982, quando negli Stati Uniti fu messo a punto un sistema batterico in E. coli. L'insulina è collegata al primo brevetto e al primo farmaco biotecnologico, messo in commercio.

.

Vettori di clonaggio

un'origine di replicazione compatibile con l'organismo ospite,

in modo da permettere al vettore di replicarsi attraverso il

replisoma dell'organismo

origine di replicazione indipendente, in modo tale che la

replicazione del plasmide nella cellula proceda

indipendentemente dal controllo diretto del cromosoma

uno o più marker di selezione, che permette di selezionare

I plasmidi hanno proprietà utili per il clonaggio e possono fungere da veicolo

molecolare per geni che occorre

esprimere in una cellula ospite:

uno o più marker di selezione, che permette di selezionare

dall'esterno le cellule contenenti il vettore (ad esempio

regioni che conferiscono resistenza ad antibiotici e

permettono di selezionare le cellule)

una regione detta multi-cloning site (MCS), al’interno della

quale è possibile inserire gli specifici geni di interesse

attraverso l'utilizzo di enzimi di restrizione.

Il plasmide pBR322 è un esempio di un vettore di

clonaggio molto usato, in grado di replicarsi in Escherichia

coli

Sono presenti siti unici per diversi enzimi di restrizione. È importante la presenza di un sito unico per almeno un enzima importante la presenza di un sito unico per almeno un enzima di restrizione, in modo tale che il trattamento con quell'enzima linearizzi il plasmide, senza frammentarlo.

Sono presenti due marcatori di resistenza agli antibiotici, ampicillina e tetraciclina che permettono una facile selezione delle cellule ospiti contenenti il plasmide.

Può essere facilmente introdotto nelle cellule mediante trasformazione.

il sito BamHI è all'interno del gene per la resistenza alla

tetraciclina e il sito PstI in quello per la resistenza all'ampicillina.

Se un frammento di DNA esogeno viene inserito in uno di questi

siti, la resistenza all'antibiotico conferita dal gene localizzato in

quel punto viene persa con un fenomeno detto inattivazione

inserzionale. Questa inattivazione è utilizzata per identificare la

presenza di DNA esogeno nel plasmide.

Quindi, se pBR322 viene digerito con BamHI, legato al DNA da

inserire e successivamente vengono isolati i cloni batterici

trasformati, i cloni selezionati che risultano resistenti sia

all'ampicillina che alla tetraciclina sono quelli che non hanno

inserito il DNA esogeno (il plasmide incorporato nella cellula è il

vettore che si è richiuso senza introduzione di DNA esogeno). Al

contrario, quelle cellule che sono ancora resistenti all'ampicillina,

ma sensibili alla tetraciclina, contengono il plasmide nel quale si

è inserito DNA esogeno. Poiché la resistenza a questi due

antibiotici può essere valutata su piastre di terreno agarizzato, è

possibile individuare facilmente i batteri contenenti il clone

desiderato ed eliminare le cellule che non contengono il

plasmide.

Miscela di sequenziamento

• Primer

– Due amplificazioni parallele usando in

ciascuna un solo primer (per i filamento

forward o reverse)

• Tampone • Tampone

• Polimerasi

• Nucleotidi

• Nucleotidi terminator

Nucleotidi terminator

• Nucleotide (A) che

blocca

l’allungamento del

filamento di ac.

nucleico poiché la

mancanza del mancanza del

gruppo ossidrile in

3’ impedisce

l’attacco all’ac.

fosforico del

nucleotide

successivo

PCR di sequenziamento (metodo manuale)

• Si esegue in quattro provette diverse

– Tutte e quattro le provette contengono: polimerasi, nucleotidi normali e primer

– Ciascuna delle quattro provette contiene inoltre un diverso tipo di nucleotide terminator (adenina-terminator, guanina-terminator, . . .)

• Annealing del primer

• Allungamento del primer:• Allungamento del primer:

– Legame di un nucleotide normale: l’allungamento prosegue

– Legame di un nucleotide terminator: l’allungamento si blocca

• In ciascuna delle 4 provette contenente nucleotidi terminator con una diversa base azotata si formano soltanto filamenti che terminano con tale base. Tali filamenti avranno tutte le lunghezze possibili a seconda che il nucleotide terminator si sia legato alla 1°, 2°, . . , ennesima, posizione possibile

Il principio del

sequenziamento (metodo manuale)

• Si esegue una elettroforesi disponendo i prodotti di amplificazione delle 4 provette in 4 corsie parallele così che in ognuna di esse siano presenti filamenti che terminano con una diversa base

• Si usa un gel ad altissima risoluzione, capace di separare frammenti di DNA che differiscono fra loro per un solo nucleotide. Il gel (0,3-0,4 mm di spessore) è interposto fra due lastre di vetro di notevole lunghezza (40 cm circa ).

Il principio del

sequenziamento (metodo manuale)

• La migrazione è

inversamente

proporzionale alla

lunghezza del filamento

• La posizione della • La posizione della

banda indica la

posizione occupata

all’interno della

sequenza, mentre il tipo

di base è indicato dalla

corsia in cui tale banda

si trova

A TA C A G C T G T T . . . . . .

Nucleotidi terminator marcati(metodo automatico)

• I nucleotidi

terminator sono

marcati con un

fluorocromo

• Si usa un

fluorocromo fluorocromo

diverso per

ciascuno dei

quattro tipi di

terminator

PCR di sequenziamento (metodo automatico)

• Si esegue in una singola provetta

• Tutte le provette contengono: polimerasi, nucleotidi normali, nucleotidi terminator e primer

• I nucleotidi terminator sono marcati con fluorocromi

• Annealing del primer

• Allungamento del primer:• Allungamento del primer:– Legame di un nucleotide normale: l’allungamento

prosegue

– Legame di un nucleotide terminator: l’allungamento si blocca

• Nella provetta si formano contemporaneamente filamenti che avranno tutte le lunghezze possibili a seconda che il nucleotide terminator si sia legato alla 1°, 2°, . . , ennesima, posizione della sequenza. Si avranno quindi contemporaneamente filamenti terminanti con ciascuna delle quattro basi

Il prodotto della PCR (sequenziamento automatico)

• Se il bersaglio è composto da nnucleotidi si avranno filamenti di tutte le lunghezze possibili, da 1 ad n

• Indipendentemente dalla lunghezza, tutti i filamenti terminanti con adenina emetteranno fluorescenza di adenina emetteranno fluorescenza di tipo A ; quelli terminanti con citosina, di tipo B; quelli terminanti con guanina, di tipo C, e quelli terminanti con timina, di tipo D

Il sequenziatore automatico

• E’ un apparecchio che, dopo aver prelevato il prodotto della PCR di sequenziamento, lo sottopone ad elettroforesi all’interno di un capillare

• Un raggio laser colpisce il capillare • Un raggio laser colpisce il capillare eccitando la fluorescenza dei fluorocromi che lo attraversano

• Un cellula fotoelettrica rileva i segnali fluorescenti che vengono memorizzati

L’elettroferogramma

• Durante l’attraversamento del capillare i vari spezzoni di DNA vengono colpiti da un raggio laser

• Il raggio laser eccita i vari fluorocromi che marcano i singoli spezzoni

• Ciascuno dei quattro fluorocromi emette una diversa lunghezza d’onda

• Una cellula fotoelettrica rileva sequenza, tipo ed intensità delle varie emissioni luminose ed il tutto viene registrato in forma grafica

• La sequenza dei picchi corrisponde alla sequenza dei nucleotidi; il tipo (colore del picco) corrisponde al tipo di base azotata mentre l’intensità (altezza del picco) è irrilevante