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Insegnamento di IGIENE GENERALE Igiene e prevenzione in età scolare
Prof. Giovanni Capelli Cattedra di Igiene
Anno Accademico 2011/2012
Corso di Laurea in SCIENZE MOTORIE
(L-22)
Facoltà di Scienze Motorie UNIVERSITA’ DI CASSINO
INSEGNAMENTO IGIENE
GENERALE
CORSO INTEGRATO
SALUTE E
ATTIVITA’ MOTORIA
Età evolutiva o scolare
n Con il termine di età evolutiva o scolare si indica solitamente il periodo che costituisce il passaggio tra lo stato di fanciullezza (prima infanzia) e quello di maturità n In questo periodo l’organismo subisce una serie di
trasformazioni psicofisiche n Per mezzo delle quali assume uno stato biologico
definitivo n e una organizzazione mentale saldamente strutturata
n Identificabili con l’età adulta n I limiti cronologici sono solitamente indicati nel periodo
3-18 anni n Delimitazione pratica, che non tiene conto però della
grande variabilità nell’acquisizione della maturità
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Obiettivo della prevenzione in età scolare
n Che il soggetto giunga all’età adulta: n Fisicamente ben conformato
n Statura adeguata alle sue condizioni genetiche, rapporto staturo-ponderale adeguato, armonia dei vari segmenti corporei e delle masse muscolari
n Psicologicamente realizzato e socialmente ben inserito n Capace di vivere nel proprio contesto socio-culturale
n Stabilendo rapporti interpersonali soddisfacenti e realizzando, nella vita lavorativa, i propri interessi e vocazioni
n Vivendo in modo responsabile, critico e creativo, i rapporti con il proprio gruppo
n Sufficientemente protetto n Dotato di una solida educazione sanitaria
n Atta ad evitare abitudini e atteggiamenti dannosi alla salute
Principali determinanti della salute (Dahlgren, 1991, mod.)
n Individuali non modificabili n Geni, Genere (Sesso), Età
n Socio-economici (Ambiente sociale) n Reddito, Occupazione, Esclusione sociale, Ambiente
sociale e culturale, Famiglia, Educazione n Ambientali (Fattori fisici, chimici, biologici)
n Aria, Acqua e alimenti, Abitazione, Rumore, Rifiuti n Comportamentali (Stili di vita)
n Alimentazione, Attività fisica, Fumo, Alcool, Attività sessuale, Farmaci
n Accesso ai servizi (Disponibilità ed Equità) n Sistema educativo, Sistema sanitario, Servizi sociali,
Sistema trasporti, Attività ricreativa
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Principali fattori di rischio in età evolutiva
n Genetici n Predisposizione ereditaria ad alcune malattie; deficit psico-fisici
congeniti n Ambientali
n Scuola n Strutture edilizie e arredi; orario di lavoro e programmi
educativi n Famiglia
n Condizione socio-economica e demografica; rapporti intrafamiliari; assenza o carenza di adeguati modelli
n Società n Strutture associative e ricreative; mass-media; comportamenti
imitativi di gruppo n Personali
n Abitudini di vita incongrue (alimentazione, carenza di attività fisica, tabacco, alcolici, droga, ecc.)
I servizi di Medicina Scolastica (DPR 624/61 e DPR 1518/67)
Compiti n Controllo sviluppo psico-
somatico alunni n Difesa contro le malattie
infettive n Assistenza sanitaria nelle scuole
speciali n Vigilanza sull’idoneità dei locali
e delle suppellettili e sulla loro manutenzione
n Vigilanza sulla refezione scolastica
n Educazione igienico-sanitaria della popolazione scolastica
n Controlli medico-legali sul personale addetto alle scuole
Attività med-specialistica n Imperfezioni e malattie dentarie n Imperfezioni e malattie apparato
visivo n Adenoidismo e malattie ORL in
genere n Malattie parassitarie, cutanee ed
intestinali n Reumatismo e cardiopatia n Dismorfismi, paramorfismi e
alterazioni dello sviluppo fisico-psichico
n Dislasie e disturbi emendabili del linguaggio e dell’audizione
n Igiene mentale n Malnutrizione
Promozione salute in età evolutiva e S.S.N.
n Ribadita come esigenza irrinunciabile nella legge istitutiva del SSN (L.833/78) n Compito affidato alle USL (comma e Art. 14), che “devono provvedere all’Igiene e alla Medicina Scolastica”
n A metà degli anni ‘80 i Servizi di Medicina Scolastica furono però progressivamente disattivati nelle diverse Regioni n Sulla base dell’erroneo convincimento che,
avendo le famiglie acquisito un sufficiente livello educativo, potessero esercitare le stesse attività di prevenzione con l’ausilio del pediatra di base
L’EDIFICIO SCOLASTICO
n Le norme relative agli aspetti tecnici dell’edilizia scolastica sono contenute nel Decreto Ministeriale 18 Dicembre 1975. n Queste norme riguardano, fra l’altro, gli
indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica che devono essere osservati nell’esecuzione di opere di edilizia scolastica.
BANCO
n Misure n Sei gradazioni correlate alla statura degli
alunni (DM 18/12/1975 – Norme UNI 1961) n Caratteristiche
n tavolini e sedie separati n D.P.R. 1/12/1956
n la corretta posizione del corpo dell’alunno dipende dai rapporti tra piano del tavolo e sedile
n Assunzione di posizioni scorrette favorisce l’ insorgenza di scoliosi, cifosi, miopia ..
Distanza
n Spazio orizzontale intercedente fra I due piani verticali passanti per il margine anteriore del sedile e per il margine anteriore dello scrittoio rivolto verso lo scolaro n La distanza ottimale è leggermente positiva (10 cm)
POSITIVA NULLA
NEGATIVA
Differenza
n Spazio verticale intercedente fra i due piani orizzontali passanti per il margine anteriore del sedile e per il margine dello scrittoio volto verso lo scolaro.
Differenza scarsa
Temi “classici” e “moderni” della prevenzione in età evolutiva prescolare e scolare
n Vaccinazioni “consigliate” n Morbillo, Meningite meningococcica
n Le malattie dell’età scolare n Carie n Miopia n Scoliosi e altri paramorfismi n Pediculosi
n Obesità infantile
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MORBILLO
n Definizione: n malattia esantematica virale contagiosa, rischio PESS in adulti?
n EZIOLOGIA: n Virus appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus
n SERBATOIO: n L’uomo malato o portatore
n TRASMISSIONE: n Per via aerea, tramite le goccioline e le secrezioni naso-faringee
n INCUBAZIONE: n Circa 10 giorni; la contagiosità va dall’inizio dei prodromi febbrili al 2/4
giorno dopo la comparsa dell’esantema. n PROFILASSI:
n Notifica obbligatoria; isolamento domiciliare per 15 giorni. n immunoprofilassi attiva: vaccino vivo attenuato in singola dose
(facoltativo) n immunoprofilassi passiva: immunoglobuline specifiche.
n DIFFUSIONE n Malattia ubiquitaria. n È presente tutto l’anno con incidenza maggiore a fine inverno.
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MENINGITE CEREBROSPINALE
n Definizione: n malattia batterica acuta, coinvolgimento SNC, rischio decesso 5%
n EZIOLOGIA: n Diplococco gram-: Neisseria meningitidis (molto labile in natura)
n SERBATOIO: n L’uomo malato ed il portatore sano
n TRASMISSIONE: n Contatto diretto tramite goccioline nasali e faringee.
n INCUBAZIONE: n Da 2 a 10 giorni, di solito 3/4. La contagiosità dura fino alla
eradicazione del batterio dalle secrezioni. n PROFILASSI:
n Denunzia obbligatoria; isolamento per 48 ore. n Esistono vaccini costituiti da meningococchi sierotipi A e C.
n DIFFUSIONE n Diffusa in tutto il mondo in forma endemica ed epidemica. n Caserme, Scuole. n Andamento stagionale.
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La Scoliosi
n Nelle scoliosi è presente un’anomala curvatura laterale della colonna.
n Tale curvatura può essere di tipo funzionale o di tipo strutturale.
n Nel primo caso la curvatura è totalmente correggibile con la flessione in avanti del busto, mentre nel secondo caso la curvatura è fissa.
n La scoliosi funzionale radiologicamente non mostra le rotazioni e di cambiamenti strutturali che si osservano nella forma strutturale.
La Scoliosi
n Funzionale (posturale) / Strutturale n incurvamento < o >10°
n Forme ed età n idiopatica infantile (0-4 anni) n giovanile (4-10 anni) n adolescenziale (da 10 anni fino al termine dell'accrescimento
scheletrico). n Meccanismo etio-patogenetico
n resta per ora sconosciuto, ipotesi: n anormale crescita della vertebra (con differenze fra la parte
anteriore e quella posteriore) n sbilanciamento dei muscoli spinali n presenza di alterazioni posturali n cambiamenti endocrino-metabolici n fattori genetici.
La Scoliosi
n Prevalenza della scoliosi n nella popolazione adulta è ricavata essenzialmente dagli screening
radiologici anti-tubercolari n nella età evolutiva lo strumento per valutare correttamente la
prevalenza di tale difetto della colonna è lo screening scolastico. n In Italia la prevalenza osservata in due studi che hanno riguardato
circa 32.000 giovani (6-14 anni) variava fra l'1.4 ed il 5.9%.
n Esiti n la scoliosi idiopatica è una malattia disabilitante che influisce
negativamente sulla qualità della vita n la forma severa di scoliosi è causa di dolori lombari, disturbi
cardiocircolatori e psicologici, determinando in non pochi casi problemi socio-economici
n la mortalità media nei pazienti scoliotici è doppia rispetto alla popolazione generale.
La Scoliosi
Banco e scoliosi
L’Ipercifosi toracica
n La cifosi toracica è un'angolazione fisiologica della colonna, concava anteriormente, di valore compreso fra 20° e 40°
n Si parla di ipercifosi toracica quando questo angolo supera i 40°. n Due forme di ipercifosi giovanile:
n idiopatica n è particolarmente presente nelle adolescenti, che assumono un
atteggiamento delle spalle ruotate in avanti che compensi lo sviluppo del seno.
n processo osteocondritico (morbo di Scheuermann). n forma più grave, caratterizzata radiologicamente dalla cuneizzazione dei
corpi delle vertebre, n mentre nella forma idiopatica (dorso curvo astenico) i corpi vertebrali hanno un profilo integro.
n Prevalenza dell'ipercifosi toracica varia dallo 0.4 all'8.3%, n a seconda che siano utilizzati criteri radiologici o clinici. n insorge generalmente in un'età più precoce rispetto alla scoliosi.
n Esiti n L'ipercifosi toracica accentuata è causa di dolori vertebrali, inestetismi posturali,
ma soprattutto una sindrome polmonare restrittiva.
L’Ipercifosi
PEDICULOSI n Definizione:
n infestazione del capo, parti pelose ed abbigliamento n EZIOLOGIA:
n Pediculus capitis (pidocchio) e Phtirius pubis (piattola). n SERBATOIO:
n uomo: i pidocchi sono suoi parassiti obbligati n TRASMISSIONE:
n contatto diretto con malato o portatore, o contatto indiretto, attraverso vestiti, lenzuola o cuscini, pettini e spazzole
n In presenza di stato febbrile i pidocchi tendono ad abbandonare l’ospite: la trasmissione è facilitata
n INCUBAZIONE: n Le uova si schiudono in 1 settimana e dopo 8-10 gg l’insetto ha raggiunto
la maturità sessuale n PROFILASSI:
n AMBIENTE: allontanamento dalla scuola per 24 ore per la pediculosi del capo, dopo applicazione di efficace insetticida; disinfezione continua vestiario ed effetti letterecci.
n DIFFUSIONE n Ubiquitaria. Particolarmente frequente in ambienti affollati e scarsa igiene
personale
Pediculosi: pidocchio e lendini
Obesità e sovrappeso
n Si intende per obesità un abnorme aumento del peso e della massa corporea dovuto ad eccessivo accumulo di grasso nei depositi adiposi dell’organismo n L’obesità è fattore di rischio per numerose
importanti patologie cronico-degenerative: n Malattie cardiovascolari n Tumori n Diabete mellito
Regolazione del peso corporeo
n Il nostro organismo regola il peso del corpo attraverso: n L’apporto di cibo n Il consumo di energia
n Bilancio energetico n Energia introdotta – Energia spesa
n Quando l’energia introdotta supera l’energia spesa, il peso corporeo aumenta
n Sovrappeso n Obesità
Come misurare l’obesità nel bambino
n Non esistono definizioni accettate da tutti per l’obesità nel bambino n Indice di massa corporea corretto per
l’età n Peso corporeo superiore al 20% rispetto
al peso ideale n Percentuale di grasso corporeo
superiore al 25% nei maschi e 32% nelle femmine
Indice di massa corporea (kg/m2)
Peso (kg)
Altezza X Altezza ( ) ( )
Calcolo dell’indice di massa corporea (kg/m2) - un esempio
Un bambino di 10 anni
Peso=43 kg
Altezza=1,43 m
43 kg
(1,43 m) (1,43 m) IMC = = 21 kg/m2
Sovrappeso ed obesità
n Sovrappeso ed obesità sono particolarmente frequenti nei Paesi sviluppati n Un bambino su 4 è in
sovrappeso o obeso
n Negli ultimi 30/40 anni forte incremento nella prevalenza n Anche in alcuni Paesi in
via di sviluppo
Un’epidemia globale?
Da: Obesity in children. Part 1: Epidemiology, measurement, risk factors, and screening Kipping RR, Jago R, Lawlor DA, BMJ 2008;337:a1824
Obesità e sovrappeso nei bambini sotto i 4 anni (UK)
Sovrappeso ed obesità
n In Italia, circa il 30% dei bambini di 6-9 anni è obeso o in sovrappeso
n Queste condizioni sono più frequenti nelle regioni del Sud Italia che in quelle del Nord Italia
Alcuni indicatori a confronto tra Italia e UE (da: Ronfani, Macaluso, Tamburlini, Rapporto sulla salute del bambino in Italia: problemi e priorità, 2005)
Cause del problema
n Le principali responsabili dell’epidemia globale dell’obesità sono le modificazioni culturali nello stile di vita, del cibo disponibile e della quantità di attività fisica n I bambini si stanno ammalando di
sedentarietà
Cause del problema n L’attività fisica
quotidiana è diminuita notevolmente fra studio, televisione, play-station ed internet
n L’assunzione di alimenti iper-energetici (merendine, pizze, bibite dolcificate, patatine fritte, …) non è bilanciata da un adeguato consumo di energia
Il modello causale IOTF: International Obesity Task Force (da: Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute (Regione Piemonte) - ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA. ATTIVITÀ E METODI PER PROGETTARE INTERVENTI EFFICACI. Dicembre 2007
Conseguenze dell’obesità
n L’obesità ha un profondo impatto sulla vita del bambino n Aumenta il rischio di numerosi problemi di
salute n Può determinare problemi psicologici e
sociali n Un bambino obeso è molto probabile che
diventi un adulto obeso
Cosa fare?
n E’ f ondamenta l e che i bamb in i mantengano ogni giorno un discreto livello di attività fisica o di giochi che impegnino la muscolatura
n Il ricorso alle diete ipocaloriche può esporre i bambini al rischio di carenze e malnutrizione in corso di sviluppo
Cosa fare?
n Per i bambini più piccoli n Cibi e snack a basso contenuto di grassi n Partecipazione ad attività fisica tutti i giorni n Limitazione delle ore passate davanti alla TV
n Ai bambini più grandi va insegnato a n Scegliere cibi salutari n Praticare regolarmente attività fisica n Limitare le ore passate davanti alla TV o ai video-
giochi n Evitare di consumare cibi o snack davanti alla TV
Prevenzione dell’ obesità infantile (da: Ronfani, Macaluso, Tamburlini, Rapporto sulla salute del bambino in Italia: problemi e priorità, 2005)
Come contrastare il problema
n Scelte “salutari” vanno incentivate e non imposte
n Utilizzare metodi accattivanti, che usino lo stesso linguaggio dei bambini
La piramide dell’attività fisica
n Analogamente alla piramide alimentare, che dà indicazioni sulla frequenza del ricorso a diversi tipi di nutrienti, è poss ib i le cos t ru i re una p i ramide dell’attività fisica, in cui ogni bambino può definire i diversi tipi di attività fisica che intende svolgere