infernetto magazine n°28

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con il patrocinio di ROMA CAPITALE XIII MUNICIPIO Anno 4° - n°. 28 Mensile d’informazione: ACILIA - AXA - CASAL PALOCCO - DRAGONA - INFERNETTO - OSTIA - OSTIA ANTICA - MADONNETTA - MALAFEDE seguici su: Non lasciatevi rubare la Speranza Papa Francesco

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Tutte le informazioni sul tredicesimo municipio

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con il patrocinio di

ROMA CAPITALEXIII MUNICIPIO

Anno 4° - n°. 28 Mensile d’informazione: ACILIA - AXA - CASAL PALOCCO - DRAGONA - INFERNETTO - OSTIA - OSTIA ANTICA - MADONNETTA - MALAFEDE

segu

ici s

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Non lasciatevi rubarela Speranza

Papa Francesco

[email protected]

Un nome e poche semplici parole sono bastate perfar vedere al mondo ,via etere, il nuovo successore diPapa Benedetto XVI, ma la cosa più sorprendente eche dopo tredici secoli il nuovo successore non è uneuropeo ma viene dall’America latina, un argentinodi origini italiane.Il Card. JORGE MARIO BERGOGLIO dopo aver accet-tato la nomina dichiara di voler farsi chiamare FRAN-CESCO, decisione che desta grande stupore maanche gioia e commozione fra tutti i cristiani cheamano il Santo di Assisi, PAPA FRANCESCO quindi èil nuovo Vescovo di Roma e Pontefice della chiesauniversale, la cosa che colpisce di più è la semplicitàdi quest’uomo che con modi semplici riesce ad arri-vare al cuore di tutti suscitando ammirazione e sim-patia. Egli dice “Ricordiamo che l’odio, l’invidia, lasuperbia, sporcano la vita. Custodire vuol dire vigilaresui nostri sentimenti,sul nostro cuore, perché è da lìche escono le intenzioni buone e cattive. Infine “ NONDOBBIAMO AVERE TIMORE DELLA BONTA’ ANZI NE-ANCHE DELLA TENERZZA. “I CRISTIANI NON DE-VONO ESSERE TRISTI MA FELICI” parole di grandesaggezza aggiungiamo noi ,l’augurio è che tutti nefacciano tesoro.

INFERNETTO MAGAZINEAnno 4° - n° 28

mensile d’informazione Gratuito

EDITOREEsse editore

DIRETTORE RESPONDABILEFederica Afflitto

GRAFICA | EDITING | LAYOUTwww.grafisima.it - Simone Lo Reto

COLLABORATORIFranco Gobbi | Massimo Bonini | Simona Di Michele

Dott.ssa Tina Calbi | Dott. Andrea Ienca | Dott. Mario PescatoriAlice Passamonti | Marina Vultaggio | Angelita Papa | Vincenzo Galvani

REDAZIONEVia U. Giordano, 95 - int. 3 - 00124 Roma

tel. 06.89.52.76.97

INFERNETTO MAGAZINETutti i diritti di riproduzione riservati, salvo accordi scrittio contratti di cessione copyright, la collaborazione a questomensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.

La responsabilità dei contenuti dei testiè esclusivamente degli autori.

INFERNETTO MAGAZINERegistrazione tribunale: 237/2010 del 26 maggio 2010

Pubblicità su INFERNETTO Magazine:e-mail: [email protected] - tel. 06.89.52.76.97

Si ringraziano gli inserzionisti pubblicitariper il loro contributo che consente la

pubblicazione e la diffusione di questo periodico

Questo numero di INFERNETTO Magazine è stato licenziatoper la stampa il 25 marzo 2013

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ILLUMINAZIONE PUBBLICA PAG. 6DI FRANCO GOBBI

IN PARTENZA I LAVORI IN VIA MAREBBE PAG. 7DI FRANCO GOBBI

INSIEME PER LO SPORT: PROGETTO PER I DISABILI PAG.11DI SIMONA DI MICHELE

INAUGURATA LA CITTÀ DEI MESTIERI PAG.13DI VINCENZO GALVANI

TRUFFE AGLI ANZIANI PAG.15DI SIMONA DI MICHELE

CENTRO GIOVANI INFERNETTO PAG. 17DI ALICE PASSAMONTI

COMITATI DI QUARTIERE: DIMISSIONI PRESIDENTE PAG.19DI SIMONA DI MICHELE

IN VACANZA CON LA GREAT PAG. 32DI GREAT TRAVEL SERVICE

PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO PAG. 35DI MASSIMO BOLINI

RUBRICA SALUTE E BENESSERE DA PAG. 36

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Abbiamo preparato per la Consulta dei Comitati diQuartiere del 13° Municipio una situazione relativaalla Illuminazione Pubblica all’Infernetto e ne pub-

blichiamo una sintesi come doverosa informazione aicittadini.

PREMESSALa problematica relativa alla mancanza di IlluminazionePubblica sulle strade per tanti anni ha caratterizzato ildegrado e la vita dell’ Infernetto. Fino al 2008 le strade illuminateerano rare ed in prevalenza lepoche strade pubbliche, con mo-destissimi programmi di realiz-zazione. A dicembre 2008 e luglio2009, il Coordinamento Infernettoha presentato alle Istituzioni unadocumentata richiesta per la at-tivazione di un Piano Luce. La ri-chiesta prevedeva nelle intenzionila installazione della I.P. su tuttele strade, nessuna esclusa, entroun max. di 4 anni. In tale richiesta,per tutte le strade al buio, eracompresa anche una lista prioritaria per una ventina distrade data la presenza di o la vicinanza di scuole, asilinido ecc. Il 3 agosto 2010 la Giunta Capitolina hadeliberato il Piano Luce Globale per illuminare ben 3605strade nel Comune di Roma (con circa 40.000 nuovipunti luce e 12.000 in sostituzione di quelli esistenti),legato alla effettiva disponibilità dei fondi. Il 13° Municipioha ricevuto priorità dato che risultavano circa 400 stradeal buio, delle quali circa 200 solo all’Infernetto. Evidentela gravità del problema per il nostro quartiere. A novembre2010, su esplicita richiesta del Dipartimento XII ed altriUffici, abbiamo rivisto e confermato l’elenco delle stradeal buio dell’Infernetto, confermando le priorità. Il pro-gramma più importante delle installazioni è stato quello

2011/12 dei circa 2000 punti luce nel 13°, che ha inclusoben 86 strade dell’Infernetto, in aggiunta a quelle conlavori in corso.

LA SITUAZIONEDelle 194 strade dell’Infernetto al buio censite all’agosto2010 ad oggi ne risulterebbero 79 (salvo verifiche) ancorain attesa di I.P.Quindi, oltre la metà già completata in circa 2 anni dal-

l’inizio dei lavori. E ci aspettiamoche per il 2013 e 2014 i programmisiano adeguati.Nel totale di 79 sono incluse le13 strade (sul totale di 86), pre-viste dal programma 2011/2012,rimaste in sospeso per fine fondi. Attualmente è in cantiere unasola strada. Delle priorità indicate a suo tempone sono rimaste da realizzaresolo tre.

Complessivamente una situazionemolto buona sia per la vastità

delle realizzazioni sia perché le Istituzioni e l’ACEA hannoprestato attenzione sia alla situazione che alle nostre ri-chieste in piena collaborazione.Stiamo, quindi, sulla buona strada per “ammazzare” deltutto e finalmente un vecchio ed indecoroso problema.

PROSSIMI PASSICompletamento della I.P sulla Via Pasquini Avvio ed il completamento delle strade incluse nel Pro-gramma 2011/12 e rimaste in sospeso, incluse le tre inpriorità, per un totale di 14.Programmazione delle residuali 65 strade da inserirenei Piani 2013 e 2014 (numero ed elenco da verificarenel dettaglio).

INFERNETTO: ILLUMINAZIONE PUBBLICA – LA SITUAZIONE DEL PIANO LUCE

di Franco Gobbi - Presidente Coordinamento Infernetto — Associazione di Quartiere mail: [email protected] - www.coordinamentoinfernetto.org

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Abbiamo già scritto circa il Progetto che interessale vie Marebbe e Cacciuta, all’Infernetto, utilizzandogli oneri concessori versati da tempo nelle casse

del Comune dal costruttore (circa 1,2 milioni di Euro) erelativi al complesso urbanistico dei Vigili del Fuoco, incorso di realizzazione nella zona unitamente al loro Di-staccamento. Molti residenti in zona, direttamente inte-ressati, stanno chiedendo notizie e conferme anche perevitare il diffondersi di informazioni imprecise o con-tradditorie. Abbiamo, quindi, chiesto a rappresentantidelle Istituzioni locali informazioni precise circa lo statodel progetto, inizio lavori, conformità a quanto deliberatoecc. Cioè informazioni di carattere generale, senzaentrare in specifici ed elaborati dettagli tecnici oppurenotizie amministrative magari anche riservate. Con estre-mo rammarico, e fino a qualche giorno fa, non eravamoriusciti ad ottenere nulla dai nostri interlocutori, salvovaghe promesse e continui rimandi per un qualcosa evi-dentemente coperto da una impropria cortina fumogenao da strana reticenza. Noi invece riteniamo doverosauna comunicazione ampia e tempestiva ai cittadini,specie se direttamente interessati, per una loro parteci-pazione e/o condivisione. Per nulla contenti, abbiamocercato e trovato ora in un autorevole interlocutoretecnico, partecipe del progetto, rimarchevoli disponibilitàe prontezza all’accesso di informazioni (dovute) e siamograti per questo. E’ confermato che il progetto è approvato,definito e sta andando in gara, in questi giorni, per l’af-fidamento degli appalti e dei lavori. Il progetto, per laverità, è stato diviso in tre gare d’appalto e che interes-seranno rispettivamente via Marebbe e la rotatoria conil Viale del Lido di Castelporziano, via Marebbe e la suaIlluminazione Pubblica, via della Cacciuta. Nelle variefasi di allargamento ed asfaltatura, cordoli, illuminazioneecc. così come deliberato a suo tempo dai Consigli Mu-nicipale e Comunale, ed ampiamente riportato. Una pru-dente stima circa l’iter in corso e suoi adempimenti fapensare che entro fine maggio si possa vedere l’iniziodei lavori, possibilmente in contemporanea tra i varicantieri, mentre per la durata dei lavori ed altri dettaglicirca le varie realizzazioni occorrerà attendere opportu-namente fino a quando gli appalti non saranno assegnati.Qui c’è un impegno, da parte dell’Ufficio fortementecoinvolto nel progetto e da noi interpellato, a fornire inseguito e senza alcun problema ulteriori dettagli sulcorso delle opere. I tempi della burocrazia, manco adirlo, si sono allungati nel tempo nonostante la disponibilitàdei fondi fin dall’aprile 2012. Ma la cosa importante èche, finalmente, il progetto abbia preso la strada maestrae che si possano realizzare e mettere a disposizione deicittadini opere essenziali per il decoro e la loro maggioresicurezza. Da parte nostra, partecipi fin dall’inizio allosviluppo del progetto, si continuerà nella azione di mo-nitoraggio e di informazione, quest’ultima essenziale edoverosa nei confronti dei cittadini dell’Infernetto.

PROSSIMI I LAVORIVIA MAREBBE

E VIA DELLA CACCIUTAdi F.G.

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Su queste pagine avevamo segnalato il caso delmancato intervento della Polizia di Roma Capitaleper una profonda e pericolosa voragine, aperta su

di una strada a causa di una rottura della condutturaACEA. Nonostante le ripetute richieste avevamo appresoche nessun intervento di transennamento, oppure sem-plice verifica, era possibile trattan-dosi di …..strada privata aperta alpubblico transito, nonostante il con-tinuo transito su di essa di mezziAMA. Atteggiamento totalmenteinaccettabile oltre che inspiegabile.Avevamo subito indirizzato una fer-ma protesta e richiesta di ampiespiegazioni alle Istituzioni circa laevidente assurdità della situazione,in presenza di un pericolo per lapubblica incolumità. Abbiamo ri-cevuto, e lo apprezziamo, una ri-sposta del Dr. Angelo Moretti, Co-mandante del 13° Gruppo della Po-lizia di Roma Capitale. Il Dr. Moretti accetta le nostre ri-mostranze e spiega che l’accaduto è dovuto al fatto che”la ditta di manutenzione strade del Municipio non opera,poiché non previsto dal capitolato di appalto”. Quindiniente transenne od altro intervento di messa in sicurezza… Ma la mancata e dovuta verifica, per decidere il dafarsi, da parte della Polizia Locale? Spiega ancora il Dr.Moretti che, ferma restando la responsabilità civile epenale dei frontisti delle strade private (lo sappiamo, losappiamo…), comunque esiste “la possibilità di procederealla istituzione di una disciplina di traffico, di limitazione,indicazione del dissesto, contingente chiusura dellastrada per limitare la pericolosità ed i rischi a caricodella circolazione dei veicoli e della incolumità dei cittadiniecc. ecc.” Ed esisterebbe,nel caso, una urgenza di inter-vento che non può evidentemente essere svolta daisemplici cittadini, nonostante il loro senso di responsabilità.Cioè occorre un intervento da chi è preposto a ciò, ed èesattamente quello che stato richiesto. Il Dr. Moretti,considerato il tutto, oltre all’altissimo numero di stradeprivate (moltissime importanti per la mobilità cittadinaincluso il passaggio di mezzi in pubblica utilità quali

AMA ecc.), è dell’avviso che il problema segnalato debbaessere risolto in via generale ed a livello centrale ed hainteressato, per questo, gli organi cittadini ad ogni livello.Siamo molto grati, quindi, al Dr. Moretti, oltre che per larapidità, per aver pienamente compreso entità ed im-plicazioni del problema ed essersi prontamente attivato

e ne attenderemo gli esiti. Abbiamoinsistito molto su questo episodioper le sue possibili ricadute sullacondizione e la attenzione, assaisuperficiale, riservata finora alleproblematiche delle tante stradeprivate aperte al pubblico transitonel nostro quartiere. Finora nonabbiamo ottenuto alcun risultatoapprezzabile, nonostante delibere,riunioni ed altri periodici interventianche estemporanei occorsi negliultimi anni. Insisteremo ancoracon la consueta determinazionefin quando non si riesca ad aprire

una seria, produttiva, risolutiva discussione condivisacon tutte le parti in causa, Istituzioni e cittadini, sullacondizione tragica delle nostre strade.

UN SEGUITO AL CASO DELLE STRADE PRIVATE APERTE AL PUBBLICO TRANSITO

DELL’INFERNETTOdi F.G.

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di Simona Di Michele

“Dopo aver ascoltato eraccolto in sede dipiano sociale muni-

cipale un’esigenza manifestatadagli stessi disabili, abbiamo ri-levato quali sono le attività spor-tive di gradimento, ed emanatoun bando pubblico. Le attivitàsportive saranno svolte pressoil parco della Madonnetta, epresso il centro ippico Cian invia di Monti San Paolo”. Sonoqueste le premesse fornite dal-l’assessore alle politiche sociali del XIII Municipio Lo-dovico Pace al progetto ‘Insieme per lo sport’, presentatoai primi di marzo nella sede del governatorato ostiense.Un piano che, ricorda l’assessore, “è già partito graziealla piena disponibilità degli impianti e delle strutturedel territorio che fanno capo alla società vincitrice delbando, la Asd NeoSport, che ha sede al parco dellaMadonnetta in via Bruno Molajoli, ad Acilia”. Secondo la filosofia del progetto, lo sport favorirà l’in-serimento e la socializzazione di ragazzi e adulti disabili,valorizzandone le capacità cognitive e motorie, e ac-crescendone di conseguenza l’autostima e una maggioreautonomia nelle relazioni interpersonali. “Si tratta - hacommentato Pace - di un’idea innovativa che consenteal ragazzo o all’adulto disabile di uscire dal chiusodella propria condizione e andare a fare sport interagendocon altre persone”. Oltre 50 utenti, al momento integratiper un paio di volte a settimana, potranno così cimentarsinegli sport emersi come i più quotati dal sondaggio deiservizi sociali. Calcio, tennis, arrampicata, nuoto edequitazione intesa come riabilitazione motoria e psico-logica sono solo alcune delle discipline messe in campo,rappresentate dalla Apd Vega, la Asd Movimento verticaleRoma, la Asd Wheelchair Tennis Roma onlus. Un teamdi associazioni pronto a creare commistioni future tra

le squadre partecipanti al pro-getto e le persone normodotate,nell’ottica di un sempre più ampiocoinvolgimento di partecipanti ediscipline sportive. ‘Insieme per lo sport’, oltre al fi-nanziamento ottenuto dal pianosociale municipale per la cifra di20mila euro annui, prevede, se-condo quanto stabilito in manieracondivisa nella Consulta dei di-sabili, la compartecipazione eco-nomica delle famiglie al 50%

(dunque per altri 20mila euro annui). Coloro chevorranno accedere al servizio, dovranno rivolgersi aiservizi sociali in via Passeroni 24 (il martedì pomeriggio,il venerdì mattina, il giovedì dalle 8.30 alle 16.30), e alnumero 0669613679.

‘INSIEME PER LO SPORT’NUOVO PROGETTO A FAVORE DEI DISABILI

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Dopo Parigi, Genova, Milano, Roma, anche Ostaed il Tredicesimo Municipio avranno la loro” Cittàdei mestieri e delle professioni”. E’ stata inaugu-

rata, infatti, martedì 19 marzo in via del Sommergibile111, la nuova sede dello spazio unico dedicato all’orien-tamento allo studio, al lavoro, alla formazione e allacreazione di impresa. La prima “Città dei mestieri”, perchi non lo sapesse, è nata a Parigi nel 1986. Soltantodopo, questo modello integrato di orientamento e for-

mazione si è diffuso in Spagna, Portogallo, Svizzera,Italia, Brasile, Canada e Repubblica dell’llle Maurice.“La città dei mestieri — fa sapere l’assessore alle PoliticheSociali, Lodovico Pace- è un servizio gratuito fornito daconsulenti qualificati e operatori ed è rivolto a tutti:giovani, studenti, adulti, soggetti in situazioni di svantaggio,disabili, occupati e disoccupati, tutti potranno venire quialla città. Il servizio verrà offerto, ricordo a tutti, ilmartedì pomeriggio dalle 14,30 alle ore 17,30, il mercoledì

e il venerdì mattina dalle ore 10,00 alle 13,00. Questo èun obiettivo al quale abbiamo lavorato tanto e, finalmente,lo abbiamo raggiunto. Sarà una straordinaria opportunitàper tutto il nostro territorio”. I servizi offerti saranno:orientamento al lavoro, alla formazione, all’impresa;autoconsultazione di materiali cartacei e multimedialitematici; supporto degli operatori con consigli e consu-lenze personalizzate per chi ne faccia richiesta. Sarannoinoltre organizzati periodicamente eventi, seminari, wor-kshop per gruppi di utenti e su richiesta degli stessi, suitemi dell’orientamento, del lavoro, per la presentazionedelle professioni e l’incontro con le imprese.

INAUGURATA AD OSTIA LACITTÀ DEI MESTIERI

PACE: “UNA STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ PER LA CITTADINANZA”

di Vincenzo Galvani

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Sempre più spesso le persone anziane sono vittimedi reati, truffe e violenze. Sempre più spesso, ibersagli preferiti sono le persone sole, prevalen-

temente donne (62%), di età compresa tra i 76 e gli 85anni (45%). I truffatori le fermano per strada, e spacciandosiper amici dei figli o dei nipoti estorcono loro denaro conscuse plausibili. Oppure bussano direttamente alla portadi casa, sotto la falsa divisa di operatori dell’Enel o difunzionari addetti al controllo delle caldaie. Sono questii dati parziali quanto allarmanti che emergono dall’iniziativa‘No truffe’, attivata dall’ufficio Roma Sicura e finanziatadalla Regione Lazio ai sensi della L.R. 5 luglio 2001 n.15.Il progetto intende arginare questo dilagante fenomenomettendo in campo volontari e professionisti (avvocati,psicologi, psicoterapeuti ed assistenti sociali) pronti adifendere una delle fasce più deboli del comune di Roma.Tramite la sede fissa in via Mamiani, di fronte al numerocivico 22 (quartiere Esquilino), ed un camper che fungeda sportello mobile tra le piazze della capitale da gennaio2012, l’ufficio Roma Sicura si prefigge lo scopo di facilitarela sicurezza sociale degli anziani. Gli strumenti utili aquesta mission sono disparati, dall’attività di ascolto esostegno psicologico all’assistenza legale per presentaredenuncia di reato e richiedere la duplicazione dei docu-menti; dal supporto per la risoluzione di difficoltà pratichealle consulenze legali in materie civilistiche ed alle visitea domicilio per anziani con difficoltà sociale e psicologica.Senza dimenticare l’indispensabile compito di diffusionedella conoscenza del fenomeno sul territorio, garantitodal camper che approda nei pressi di centri anziani,mercati rionali e piazze di Roma tre giorni a settimana(martedì, mercoledì e giovedì), tutte le settimane. Questomese lo sportello mobile ha fatto tappa ad Ostia Antica,per quanto riguarda il XIII Municipio, mettendosi a di-sposizione dei cittadini per fornire assistenza e informazionidi primo livello dalle 10 alle 12 di giovedì 14 marzo. E’

possibile comunicare con lo sportello fisso, da lunedì avenerdì dalle 10 alle 18, contattando il numero 064466137.Nei giorni di chiusura è comunque attiva la segreteriatelefonica. Il calendario aggiornato delle tappe dello sportello mobileè disponibile aul sito del comune di Roma.

ANZIANI: IL PROGETTO CHE LI TUTELA

VIAGGIA IN CAMPERdi Simona Di Michele

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Il CENTRO GIOVANI INFER-NETTO è un’Associazionedi Promozione Sociale ri-

volta ai ragazzi, per dare loro“la possibilità di incontrarsie di svolgere una serie d’atti-vità”, e, più in generale, de-stinata “a tutta la società delquartiere, per promuovernela formazione, la cultura e losviluppo”, come affermaGiampiero Vitullo, Presidentedel Centro, nonché docentee psicologo dell’Istituto Mo-zart. La necessità di creare uno spazio d’aggregazionesi era manifestata nell’ambito di alcune riunioni con leassociazioni di quartiere, tuttavia, a richiedere espres-samente l’apertura di un “centro giovani” sono statidue alunni della Mozart, durante una seduta pressol’aula consiliare del XIII Municipio. Nel giugno del 2012,il Comitato di Quartiere del Macchione ha messo a di-sposizione alcuni locali, permettendo la nascita delCentro in una delle “poche sedi laiche disponibili, unasede che - ricorda Vitullo - è in prestito”. Finora, sonostate promosse diverse iniziative, spesso associate allefeste di quartiere, quali il Progetto “Crea10” (presentatoai ragazzi del liceo Democrito), la Festa della Creatività(che si è svolta il 30 settembre, senza ricorrere a gra-duatorie finali) e la Festa della Logica e Giochi dellamente (il 1° dicembre), che hanno avuto successo tra igiovani. Nonostante i tagli alla Scuola e la mancanza difondi, il futuro del Centro non sembra compromesso,in quanto, ai vari eventi gratuiti, si aggiungono deiprogetti (il corso d’inglese per ragazzi, o le attività delsabato) per i quali è previsto il pagamento di un piccolocontributo, in un “connubio tra cose a pagamento ecose che non lo sono”, ma andando incontro “a chi hasituazioni d’indigenza forti”, precisa Vitullo. Le attivitàsi svolgono con la collaborazione d’insegnanti di ruolo,catechisti, animatori, o altre persone qualificate cheabbiano del tempo da offrire. Il Centro, però, non sirivolge solo ai ragazzi, ma anche agli adulti: organizzandogruppi d’incontro in una proprietà di via Nardini e coin-

volgendo i genitori nelle attivitàdei figli, il che rappresentaun’esperienza di scambio co-struttiva e positiva. Molte sono,inoltre, le speranze per il fu-turo: riuscire a premiare pe-riodicamente i ragazzi del Pro-getto Crea10, fare bookcros-sing, avviare i gruppi d’ascoltodel sabato e attivare il corsogratuito per genitori. CENTROGIOVANI INFERNETTO nascecome un luogo in cui dare fi-ducia ai ragazzi e credere in

loro e in cui i giovani possono esprimersi e apprendereil rispetto verso il prossimo, attraverso il “fare insieme”(“Il mio sogno è che il sabato mattina ci vediamo qui efacciamo il pane”), ma vuole anche essere un punto diritrovo per intere famiglie del quartiere. Il modello diriferimento, per certi versi, appare l’oratorio, con laconvinzione, però, che non debba essere necessariamente

il sacerdote a proporre dei percorsi di comunità. “Stopensando ad un altro tipo di società — sostiene Vitullo -in cui al centro c’è la famiglia. La famiglia diventa ilpossibile tramite per creare dei centri, che possono es-sere poi legati anche alla Chiesa”. Per avere maggioriinformazioni riguardo ai corsi attivi, e per conoscere leiniziative promosse fino ad oggi, si può consultare ilsito del Centro Giovani Infernetto: «www.infernettocen-trogiovani.sitiwebs.com».

CENTRO GIOVANI INFERNETTO: UNCENTRO LAICO PER “FARE INSIEME”

di Alice Passamonti

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Giuseppe Di Lorenzo ha rimesso il suo incaricoda presidente della Consulta dei comitati diquartiere. Una scelta “dolorosa ma coerente”,

spiegata in una lettera al presidente del XIII MunicipioGiacomo Vizzani. Tra le cause del gesto, il ritardo nelfissare un incontro per discutere la proposta di rego-lamento dei comitati avanzata dalla Consulta (incontrorichiesto il 30 gennaio e, dopo vari solleciti, fissato al26 marzo) e l’impossibilità, a febbraio, di convocare laConsulta per via delle elezioni politiche quando, comesottolineato dal dimissionario,“i nostri comitati sonoapartitici”. La replica del minisindaco non si è fatta at-tendere: “Come presidente di questo Municipio - hadichiarato Vizzani - non ho mai ostacolato né impeditoalla Consulta di riunirsi, fatta eccezione di una pausadurante il periodo elettorale. Ho da sempre consideratoquest’organo un importante strumento di partecipazionealla vita politica e democratica dell’amministrazioneterritoriale. Le proposteriguardanti la modificadi alcuni articoli dellostatuto e del regolamen-to dei comitati di quar-tiere saranno sottoposteall’attenzione della pros-sima Commissione Con-siliare municipale Bilan-cio e Regolamento fis-sata per il 26 marzo e,dopo il parere di que-st’ultima, si sottoporràil tutto all’esame del con-siglio municipale” . Nelfrattempo“la Consultacontinuerà ad esistere,per volere di tutti i pre-senti - ha ribadito Di Lo-

renzo - sia che il Municipio la voglia mantenere conun altro delegato, sia motu proprio, senza la sua egida.I problemi, purtroppo, sono rimasti, e noi, come sempre,cercheremo di dare il nostro contributo per migliorarela qualità della vita del territorio”. Dalla data di costi-tuzione, l’8 novembre 2012, la Consulta ha tagliatonon pochi traguardi: tre gli incontri per costruire laproposta di regolamento dei comitati, presentato allaCommissione Regolamenti del Municipio ed in attesadi approvazione; due quelli per la creazione dei gruppidi lavoro (tra gli altri, ‘Sicurezza idraulica’, ‘Sicurezzae socialità all’ambiente e verde’, ‘Waterfront e urbani-stica’); uno l’incontro del gruppo di lavoro ‘Inquinamentoelettromagnetico ed acustico’, e tre del gruppo ‘Mobilitàe viabilità’. Oltre ad una riunione che ha coinvolto tuttii gruppi costituiti. “Le dimissioni del delegato sonostate accolte con rispetto dagli aderenti - ha commentatoAlessandro Ieva, presidente del comitato Bagnoletto -

Giuseppe Di Lorenzo hapercepito, come tutti noi,la scarsa considerazioneverso le attività dellaConsulta da parte delMunicipio. Non coinvol-gerci nelle Commissioniprogrammate dove siparlava del nostro terri-torio ne è un esempio.La Consulta decadrà conla fine di questa ammi-nistrazione - ha prose-guito Ieva - ma i gruppidi lavoro sono stati for-mati e gli aderenti hannole idee chiare su cosafare. Consulta o no, ilcambiamento è in atto”.

CONSULTA COMITATI DI QUARTIERE: IL PRESIDENTE DA LE DIMISSIONI

di Simona Di Michele

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AD ACILIA IL NUOVO POLO DI SOCIALIZZAZIONE

“RAGGIO DI SOLE”di Angelita Papa

“Raggio di Sole”: questo il nome del progettopresentato presso l’Aula Consiliare “Massimodi Somma” del XIII Municipio lo scorso primo

marzo, che prevede l’apertura di un casale ristrutturatoin zona Monti S. Paolo immerso in 3000 mq di pinetaed interamente dedicato ai diversamente abili. Si trattadi “uno spazio che offrirà attività ricreative e culturalicon particolare attenzione allo sviluppo delle attivitàlavorative”, afferma l’assessore alle Politiche SocialiLodovico Pace, che aggiunge: “Il progetto di massimaè stato realizzato da CO.C.I.D. ( Coordinamento Cittadinoper l'Integrazione del Disabile) unitamente al consigliocomunale e ad altre associazioni, tra le quali quelle deifamiliari coinvolte nell’iniziativa. Uno dei punti cardinedi questo progetto è l’apertura verso l’esterno: verràinfatti istituita una cabina di regia all’interno dellaquale associazioni e municipio collaboreranno a strettocontatto”, introducendo un “nuovo concetto di centro,

non più relegato all’immaginario di istituto chiuso”,come sottolinea la Dott.ssa Carla Scarfagna, DirigenteU.O.S.E.C.S. . Il centro sarà aperto tutti i giorni edospiterà una base di 35 utenti al giorno fino ad un mas-simo di 60 con frequenza a giornate alterne. Si prevedeinoltre la partecipazione pomeridiana di un gruppo ag-giuntivo di 10 minori provenienti dalle scuole medie in-feriori. Giacomo Vizzani, Presidente del XIII Municipio,tiene a precisare che “il progetto sarà un’aggiunta aiservizi già esistenti, pertanto le risorse monetariesaranno sottratte dal bilancio del XIII Municipio”.Secondo le prospettive, nel giro di due mesi dovrebbeconcludersi l’iter burocratico per l’assegnazione delcasale tramite la pubblicazione di un bando e la pro-clamazione dell’associazione vincitrice. Per quel cheriguarda i criteri di inserimento dei futuri utenti, saràdata priorità a coloro che sono già in carico nei centridiurni o in lista d’attesa (previa valutazione tecnica).

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GLI SFOLLATI DELL’HOTEL KURSAAL CHIEDONO DIGNITÀLA LORO PORTAVOCE: “QUALCUNO CI ASCOLTI, SIAMO DISPERATI”

di Vincenzo Galvani

Ha raggiunto i 30 giorni la protesta degli “sfollati”dell’ex hotel Kursaal 2000 di Ostia. Era, infatti, il20 febbraio quando agenti di polizia e assistenti

sociali entravano all’interno della ex struttura alberghiera,abitata da anni da nuclei familiari sprovvisti di un tetto,e gli notificavano un’ ordinanza di sgombero da partedel Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Il provvedimentoveniva motivato dalle condizioni igienico sanitarieprecarie in cui versa tuttora la struttura. Da subito, perle donne con prole, veniva prospettata la soluzione diun trasferimento in una casa famiglia, mentre per gliuomini l’unica alternativa sembrava essere quella dellastrada, divisi dalle loro famiglie. Ma gli occupanti nonsi davano per vinti e, ottenuto il provvisorio fermo delprovvedimento di sgombero, decidevano di accamparsisotto la sede del Municipio Tredici di Roma Capitale,all’angolo tra Via Claudio e piazza della Stazione Vecchia.“Ora —spiega Barbara Ferrandu, loro portavoce- vogliamo

che le istituzioni ci ascoltino. Noi siamo disposti a tuttopur di avere un tetto sulla testa. La casa famiglia è unprovvedimento punitivo e non vogliamo separarci dainostri mariti. Lo ribadiamo, non vogliamo passaresopra a nessuno per l’assegnazione di una casa. Ri-vendichiamo, soltanto, il nostro diritto ad avere un al-loggio dignitoso in una dei tanti residence romani.Siamo disperati, qualcuno ci aiuti!” Ma l’accoratoappello della Ferrandu non sembra essere stato ascol-tato. Le parole, più volte, ripetute dal presidente delmunicipio Giacomo Vizzani, non lasciano ben sperare.“ Ribadisco che il Municipio non è competente perl’assegnazione di alloggi, queste pratiche le svolge ilComune. C’è ancora una graduatoria aperta che valutaanche emergenza e disagio sociale di ogni famiglia”.“Lo sgombero, tra non molto, diventerà effettivo emolte famiglie rischiano di ritrovarsi senza un tetto, èuna vergogna -conclude la Ferrandu”.

PALINE DELL’AUTOBUS IN PREDA AL DEGRADO: INVIATECI LE VOSTRE SEGNALAZIONI

di Angelita Papa

Ore 7 del mattino. Piove. Se non siete in codasulla via Ostiense, comodamente seduti sui sedilidella vostra automobile schivando buche e voragini

acquose, probabilmente state aspettando l’autobus perandare a lavoro. Attendete quindi, fiduciosi, in piedi esul ciglio della strada, riparandovi con l’ombrello al-ternatamente dalla pioggia e dagli schizzi fangosi pro-vocati dal passaggio delle macchine sul bordo dellavia. Agli eroi della quotidianità spettano, nella minoranzadei casi, il lusso di un marciapiede ed una pensilinadecorosa con la quale ripararsi durante l’attesa delmezzo pubblico. Se il centro storico fa sfoggio di palineelettroniche che calcolanoal minuto l’arrivo degli au-tobus, nel XIII Municipio vene sono altrettante, di vec-chia generazione, “inghiot-tite” da siepi che le nascon-dono, vandalizzate o addi-rittura ubicate in posizionitali da compromettere l’in-columità dei passeggeri,poiché al margine dellastrada o su vie fiocamenteilluminate. “La posizionedelle paline non viene decisadirettamente da AtacRoma”, afferma il Sig. Mau-rizio Sgroi, capo dell’ufficio

stampa Atac Roma. Ed aggiunge: “Viene convocataun’apposita conferenza di servizi per prendere una de-cisione collegiale, poiché per il posizionamento sonomolti i fattori da valutare. Nello specifico, la pianificazioneè di competenza del Servizio Mobilità Roma”. Lepensiline potrebbero invece non essere un’utopia, inquanto “i cittadini possono fare istanza presso il propriomunicipio e richiederne l’installazione”. Che ne è invecedelle lunghe ed interminabili attese senza un orario diriferimento? A rispondere è sempre Maurizio Sgroi:“Relativamente alla questione orari, gli enti di pianifi-cazione hanno stabilito che debbano essere affissi solo

ai capolinea e in poche fer-mate centrali, limitatamenteagli orari di inizio e fine ser-vizio”, e conclude: “sul sitoatac.roma.it alla voce “as-sistenza clienti” è possibilecompilare un modulo onlineper segnalare le paline cheversano in uno stato di de-grado. Atac Roma è infattiresponsabile della manu-tenzione ed invita tutti i cit-tadini ad inviare le propriesegnalazioni”. In alternativa,potete inviare le vostre se-gnalazioni a : [email protected]

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La Commissione Ambiente del XIII Municipio, ha accoltoe dato seguito all’unanimità alla proposta di realizzre uncimitero per animali domestici in un’area comunale sitain Via Dobbiaco.“Ritengo che questa decisione di dare avvio ad una pro-cedura tecnico-amministrativa per la realizzazione di uncimitero per animali domestici sul nostro territorio mu-nicipale — dichiara Stefano Salvemme - sia un atto dovutonei confronti dei tanti proprietari (qualcuno amerebbeanche definirsi “papà” o “mamma”) che giustamente ten-gono a ricordare i compagni a quattro zampe in particolare.Sul nostro territorio — continua Salvemme — la presenzadi animali domestici è molto forte ed è per questo che horaccolto e fatto protocollare l’istanza di richiesta perquesta opera di civiltà e di amore nei confronti dei nostrianimali”.“Ho dato mandato agli Uffici competenti di procederecon la predisposizione degli atti amministrativi — intervieneMario Bellavista Presidente della Commissione Ambiente- per la redazione di un bando Pubblico per la realizzazionedel Cimitero degli animali domestici. Il parere favorevole

sul progetto reso unanimamente da maggioranza ed op-posizione, vuole andare incontro alle esigenze dei cittadinidel nostro Municipio che per continuare a stare vicino alloro “amico” non avranno bisogno di recarsi lontano —conclude Bellavista”.

ARRIVA IL CIMITERO PER ANIMALI DOMESTICI ALL’INFERNETTOBELLAVISTA: "IL PARERE FAVOREVOLE SUL PROGETTO VUOLE ANDAREINCONTRO ALLE ESIGENZE DEI CITTADINI DEL NOSTRO MUNICIPIO

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L'Abitazione del futuro, intelligente, pratica, votata alrisparmio energetico e alla semplificazione dei gestiquotidiani. Una tecnologia finalizzata a semplificare

l'utilizzo e lo scambio di informazione tra i vari dispositivisempre più "smart" ma sempre più complicati. Un unicosistema di interfaccia in grado di comandare tutto, dallettore blue-ray alla serranda del garage, il sistema di an-tintrusione e la climatizzazione. In una parola Domotica.Trascurando l'etimologia, il sentore comune è che questadisciplina abbia a che fare con qualcosa che comportal'automazione domestica,la casa e il modo di farla "funzio-nare"..ma ci troviamo di nuovo in un limbo di indefinita col-locazione per questa parascienza..Far funzionare megliouna casa? cos'altro dovrebbe fare se non essere calda ofresca nei momenti giusti, essere correttamente illuminatae soprattutto garantire la sicurezza di chi la abita? Il classicoimpianto elettrico sembra, da almeno 50 anni, poter ot-temperare a queste semplici richieste con dispositivi cheormai sono entrati nelle nostre abitazioni e fanno partedella vita di tutti i giorni. Cronotermostati, impianti diallarme più o meno evoluti e sistemi di climatizzazione ocondizionamento efficientissimi, sono di fatto una realtàcon la quale ognuno di noi si interfaccia quotidianamente.Soffermiamoci un attimo però, a pensare al numero enormedi telecomandi, tastiere, pulsanti e attuatori con i quali ab-biamo a che fare durante una normale giornata.. tutti i di-spositivi che ci aiutano a rendere la casa più accogliente esicura, hanno di fatto la necessità di essere accesi, spenti,programmati tramite operazioni più o meno complesse,ri-manendo però sempre piuttosto "inerti" cioè incapaci diadattarsi alle mutevoli esigenze dettate proprio da quellaquotidianità con cui dovrebbero interagire. Sicuramente,se i sensori dell'allarme potessero in qualche modo comu-nicare con l'impianto di climatizzazione e avvisare il crono-termostato che in quel momento in casa non c'è nessuno,la casa sarebbe più efficiente, eviterebbe degli inutili sprechiinquinando magari un po' meno...e se si costruisse ancheuna relazione tra il lettore blue-ray, la televisione e l'impiantoluminoso?..sarebbe comodo premere un solo tasto suUN SOLO telecomando per abbassare le luciall'intensità desiderata, socchiuderele finestre, accendere il dol-by, accendere la TV,selezionare il ca-nale adatto..e ma-gari alzare o ab-bassare la tempe-ratura dell'am-biente inserendol'allarme perime-trale per rimanere

in sicurezza e conservare la completa mobilità dentro l'edi-ficio..Tutto questo rimanendo seduti sul divano. Impossibile?No anzi, è la semplice descrizione di ciò che accadrebbepremendo il tasto "scenario Film" da un qualsiasi tablet osmartphone in una casa in cui sia stato previsto un impiantodomotico Life Solution. La Domotica quindi è una scienzache studia come integrare le tecnologie e i sistemi presentinelle nostre case con lo scopo di ridurre i costi, aumentarel'efficienza e il comfort migliorando l'impatto ambientaledelle nostre vite. La Domotica non solo è comodità, maanche risparmio: A cosa serve dare alimentazione elettricaa un dispositivo che non si utilizza? anche se la rispostasembra scontata è solo di recente che si sente parlare diprese multiple con interruttore atto allo spegnimento diquei dispositivi che, per svariati motivi come la volontà dirisparmiare o un forte temporale incombente, si decide dispengere prima di andare a dormire o prima di uscire dicasa per andare a lavoro. L’impianto Domotico Life Solution,controllando l'orario, il sistema di allarme inserito o non, isensori volumetrici e qualsiasi altro fattore possa indicarela presenza di qualcuno in casa o nella stanza preposta alcontrollo, è in grado di spengere luci, prese elettriche e difatto azzerare qualsiasi consumo non richiesto, risparmiandocosì corrente e di conseguenza denaro. Ma non solo. i datiriguardanti i consumi della abitazione, intesi sia comeenergia elettrica utilizza che consumo energetico per ri-scaldare o raffreddare gli ambienti, possono essere monitoratiin tempo reale, archiviati e analizzati con il fine di estrapolareuna casistica che possa rendere l'edificio sempre più effi-ciente. Chiaramente più lo stabile è esteso e più questaproprietà dell'impianto si rende importante..pensiamoquanto un sistema in grado di decidere da solo come,quandoe se accendere il riscaldamento potrebbe far risparmiare

alle amministrazioni cono-scendo la temperatura diogni singola stanza e laquantità di energia cheserve a riscaldarla oraffreddarla..magariun ospedale o unpalazzo di uffici. So-stanzialmente laDomotica è l’insie-me integrato di im-pianti tecnologiciche in una abita-zione ne ottimizza-no la gestione, mi-

gliorandone la sicu-rezza, il comfort, e l’efficienza

energetica.

ABITAZIONE DEL FUTURO

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Cari amici della parrocchia di san Tommaso Apostolo,con grande gioia ed emozione ci accingiamo a vivere unmomento “storico” per la nostra comunità parrocchiale, cheveramente può e deve sentirsi per queste occasioni una“famiglia di famiglie”. È imminente la data della Solenne De-dicazione della nostra nuova Chiesa Parrocchiale che saràDedicata a Dio, in onore dell’Apostolo San Tommaso, nostroPatrono, cioè il prossimo 13 aprile 2013 alle ore 17,30. Ilnostro Cardinale Vicario, Cardinale Agostino Vallini, presiederàla solenne Celebrazione Eucaristica durante la quale Benediràle mura della Chiesa, consacrerà l’Altare e le mura e invocheràsulla nuova Chiesa e su di noi la Benedizione di Dio, perchéDio ascolti sempre la nostra preghiera all’interno di questonuovo edificio sacro. Carissimi amici, buona Festa della Dedi-cazione della nuova Chiesa a tutti!

d. Antonio

Il complesso sorge nella periferia romana in un quartiere chepresenta oggi un tessuto urbano alquanto anonimo derivatodalla giacitura dei due assi viari principali che ne delimitano iconfini: a nord la via Cristoforo Colombo e a sud la via diCastel Porziano. Questi due assi hanno generato ulterioritracciati viari tra loro paralleli per lo sfruttamento funzionaledel territorio, generando così perimetri rettangolari di innu-merevoli lotti, ove sono sorte a centinaia abitazioni a bassadensità, configurando un tessuto edilizio privo di un riconoscibiledisegno urbano. Non una piazza, un centro di aggregazione,né tantomeno arredi urbani o giardini che dessero qualità aquei luoghi, se non l’individualità di alcune tipologie abitative,tra loro similari, che si differenziano solo per la dimensione ela più o meno ricchezza dei materiali. Da questa lettura èderivata la gran parte degli intendimenti progettuali del com-plesso. Vale a dire che si è tentato di nobilitare la preesistenzaattribuendo a questa un senso diverso dall’attuale, ricondu-cendola ad una forma urbana di maggiore dignità, nella qualeil nuovo organismo architettonico doveva divenire il fulcro e ilpolo ordinatore del contesto circostante. Individuata così larelazione al contesto, si è ritenuto aggiungere un ulterioreconcetto ispiratore. Ovvero far trasparire dalla forma architet-tonica finale, specie per ciò che riguarda la chiesa, l’idea distratificazione tipica dell’evoluzione urbana della città di Roma,in quanto non solo elemento di identità, ma anche di permanenzae resistenza al tempo. Da qui, oltre all’uso dei materiali tradi-zionali romani, quali il mattone e il travertino, si è impostato ilprogetto su rotazioni interconnesse di quadrati generatori chetra loro producono in alzato scorsi prospettici e volumetricinon usuali, tipici appunto delle architetture scaturite da suc-cessive stratificazioni determinatesi in varie epoche. Altro ele-mento architettonico che connota la chiesa, è indubbiamentela copertura che conserva, sostituendola, la memoria dellacupola, e allo stesso tempo la ricorda in quanto veicolo di ri-congiungimento per l’uomo, tra la realtà e gli affanni della vitaterrena e la gloria e il premio della vita celeste. Ecco dunqueperché è stato progettato il turbinio e l’incrocio geometricodelle travi inondate di luce naturale a coronamento dellagrande croce luminosa da cui traspare il cielo. Questa immagineè indubbio che voglia evocare quelle tante forme immaginatee rappresentate dagli artisti della volta celeste, soffuse diraggi a rappresentare astrattamente la luce divina della verità,che dà speranza e forza a chi la intravede.

Arch. Marco Petreschi

SAN TOMMASO APOSTOLOLA DEDICAZIONE

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URGENZA E PASSIONE PER INFERNETTOPARLA SERENA FANTONI, CANDIDATA A

CONSIGLIERE MUNICIPALE PER IL MUNINICIPO XIII

Di fronte ai problemi di Infernetto e alla loro persi-stenza il rischio è quello di farsi vincere dallarinuncia. In questi anni abbiamo sentito troppe

chiacchiere e visto pochi fatti. Siamo, però, in un momentodifficile, ma che fa ben sperare: il bisogno di miglioramentoè ormai irrefrenabile. E dunque questo è il tempo di agireper intervenire in situazioni a lungo trascurate e perattuare promesse mai realizzate. Me le porto addossocome un peso, come quello che portano tutte le personeche hanno fatto come me una vita normale in un paesedove l’anomalia è la norma. Pretendo che qualcosa cambi.Se mi definisco un carattere ‘semplice’ è perché non homai pensato che l’inganno sia la via più breve per ottenererisultati, è perché non ho la faccia tosta di mentire pervendere fumo. Dobbiamo ridare alla parola il valore eticoche le spetta: la parola è impegno, è patto sociale, nonchiacchiera. Almeno questa è la mia indole e questo miha insegnato l’essere architetto, professione grazie allaquale vedo il nostro quartiere come è ora e come potrebbemigliorare. Ne osservo i problemi particolari e generali,ne vedo le potenzialità e mi piacerebbe agire per sconfiggereun lungo immobilismo che sento come una prigionia. Ini-ziative realizzate in parte, talvolta malamente, e spessopiù costose del necessario vanno, invece, coordinate concompetenza. Priorità assoluta occorre dare alla mobilità.Senza un asfalto stradale regolare e una buona illumina-zione, il quartiere non si muove. Il trasporto pubblicointerno deve essere potenziato (bus, navette circolari eferrovia Roma-Lido), in modo da deflazionare il traffico eridurre lo smog prodotto dalle grandi arterie (CristoforoColombo, Ostiense - Via del mare). Mi piacerebbe, poi,importare nel quartiere l’idea di una flotta elettrica oibrida e di paline per l’infomobilità, così come realizzareuna macrozona ad alta ciclabilità. Proiettare la città versoverso l’impatto zero significa anche iniziare a pensareuna migliore gestione dei rifiuti, magari avviando unprogetto di raccolta differenziata porta a porta, che in piùtoglierebbe di mezzo tanti cassonetti maleodoranti. Unaltro problema correlato alla vivibilità di Infernetto riguardai canali: vanno tenuti puliti e gestiti con serietà, ondeevitare la drammatica situazione in cui ci siamo trovatinel 2011 e che, lo dico per esperienza, mi è costata soffe-renza, fatica e denaro, come a molti di voi. Altra urgenzaimpellente è migliorare la vivibilità del verde comune, allaquale affiancare la costruzione di nuovi nidi comunali. Ibambini devono poter disporre di luoghi curati per imparare

e per giocare all’aperto. Non è più tollerabile un verde ur-bano ridotto a sterpaglia degradata, nella quale sono inpericolo anche i nostri animali domestici. La possibilità diavere luoghi in cui la cultura possa trovare spazio, non hasolo a che fare con lo svago. L’idea di realizzare centri diaggregazione culturale e sportiva, anche attraverso il re-cupero di stabili demaniali in rovina, mediante la realiz-zazione di un centro anziani, di una biblioteca comunale edi un Liceo polifunzionale, è dovuta al fatto che la qualitàdella vita di un quartiere si registra anche sulla possibilitàdi profitto culturale che permette agli abitanti. Fare espe-rienze formative significa migliorare il livello educativo,sviluppare il senso critico e le capacità emotive, generareun circolo virtuoso in cui è la qualità a muovere il soldo.Innescare un processo come questo porta incalcolabilivantaggi di lunga durata. Sono convinta che abbiamo laforza e la possibilità di agire. La calma è la virtù dei forti,dice il proverbio. Strillare, insultare, invocare un cambia-mento che da solo non significa progresso, rischia diessere più distruttivo che altro. Le buone cose hannobisogno del tempo e della tradizione. Niente nasce dalniente. Il Partito democratico ha commesso errori, masono convinta che possiede anche la forza e la maturitàper superarli. Giorni fa la comunità si è trovata per puliree organizzare l’area verde di via Pasquini. Abbiamo trattoda questo un senso di grande benessere. Un gesto concretocontro il degrado. Vi terremo informati sulle altre iniziative.

Serena Fantoniwww.serenafantoni.net

[email protected] su facebook

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Tornati dal nostro viaggio di nozze, che dire: “MERAVIGLIOSO”!!! Gran parte del merito va alla nostra agenzia viaggi di fiducia,che ha reso la nostra Luna di Miele indimenticabile!!Siamo partiti da Roma (dall’ aeroporto di Fiumicino) con unvolo di linea per Dubai.Arrivati sul posto abbiamo trovato una cortese assistente checi ha guidati al trasferimento in hotel. Un bellissimo Hotel 5*(Jumeirah Beach) dove abbiamo soggiornato per 3 notti, conla possibilità di visitare questa splendida città, circondata damare e deserto, dove l’antica cultura si incontra con l’innovazionee da origine ad una fantastica metropoli moderna e lussuosa.Quando la temperatura sfiora i 40 C°. Cosa dareste per un po'di refrigerio? Cosa fareste per trovarvi magari in alta montagna?Magari a sciare? Bene qui’ tutto e’ possibile … potete godervi 2ore di sci, perchè a Dubai, in mezzo al deserto, sorge, ormaida qualche anno, uno dei centri sciistici al coperto più grandial mondo: Ski Dubai. Se c'e' una cosa che a Dubai può esseretrovata a buon mercato (si fa per dire) quella cosa è certamentel'oro. Esiste una vera e propria tradizione di commercio e la-vorazione dell'oro, numerosi tipici negozi al coperto detti Suko Souk. Tra mille divertimenti e costruzioni moderne e lussuosenon bisogna perdere la visita dello Sky line di Dubai “Il BurjKhalifa”, precedentemente conosciuto con il nome di “BurjDubai” …..la più alta struttura mai realizzata dall'uomo, conun significativo margine di vantaggio in termini di altezza

rispetto a qualsiasialtro edificio.La sorpresa che ciha lasciato a boccaaperta e’ stata co-municata duranteil nostro soggiornopresso la nostracamera al Jumei-rah Beach. La no-stra agenzia viaggiaveva pensato pro-prio a tutto e conun supplemento

pagato dai nostri invitati (lista nozze), siamo stati trasferitipresso il Burj Al Arab. Abbiamo soggiornato la nostra ultimanotte nell’ hotel 7* e dico 7, il più famoso e naturalmenteunico al mondo! Inutile descriverlo...Dopo aver trascorso 5 giorni nella famosa città di Dubai, siamostati accompagnati all’aeroporto e siamo partiti per le Seychelles.Siamo arrivati a Mahè e con un altro volo successivamente aPraslin. Trasferiti in hotel, in uno splendido 5* (Constance Le-muria Resort) tra spiagge, giardini tropicali e tartarughe. Unambiente elegante e un panorama mozzafiato!!! Dopo 4 nottiin questo paradiso, non contenti abbiamo trascorso altre 4notti a Mahè. Naturalmente volo e trasferimento incluso! Un altro spettacolare hotel 5* (Constance Ephelia Resort),situato tra le più belle spiagge dell’isola con vista panoramicasul Parco Nazionale Marino di Port Lunary. Un resort con 5 ri-storanti, piscine, diverse boutique, palestra e una grande Spa.Che dire, un altro paradiso terrestre!!!Cosa c'è da vedere alle Seychelles? Forse sarebbe meglio do-mandarsi cosa non c'è da vedere. Arcipelago ad un migliaio dichilometri a Nord-Est del Madagascar nell'Oceano Indiano.Una vacanza in questo angolo di paradiso sarà l'occasione

perfetta per concedersi il relax assoluto, lasciando a casa iritmi forsennati e la città piena di smog. Qui tutto riporta allanatura, quella più selvaggia e rigogliosa, merito anche delclima piuttosto umido che permette alla vegetazione sisvilupparsi in tutto il suo splendore. Da vedere alle Seychellestutti i parchi naturali. Sull'isola più grande, Mahé, c'è il ParcoNazionale del Morne Setchellois e a Praslin, seconda isola pergrandezza, c'è la Vallée de Mai, dichiarata patrimonio dell'Unescocon la sua pianta dal seme più grande del mondo, il "Coco deMer"; e poi c'è La Digue, un'isola dove esistono pochissimeautomobile e sembra essere tornati indietro nel tempo. Ecco,questa è una di quelle cose da vedere alle Seychelles, unluogo dove ci si sposta principalmente in bicicletta o con carritrainati da buoi (che vengono usati anche come taxi). Immersionie snorkeling sono quasi un'attività obbligata per chiunquevisiti questi luoghi. Vi stupirete dei fondali popolati da creaturemarine di tutti i generi, dai pesci con i loro colori accesi alletartarughe con le quali potrete nuotare. Che dire …un viaggio che non dimenticheremo mai e che con-sigliamo a tutti, sposi e non!E se volete anche un altro consiglio: affidatevi a chi ha resotutto questo possibile... Grazie Great Travel Service!!!!!!

Con simpatia, Francesco & Laura

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Siamo abituati a vedere Orsi e Lupi nei bellissimi docu-mentari che la televisione ci offre, non sapendo che apochi km da qui, Roma e la XIII circoscrizione, si

verificano situazioni che riescono a ridarci emozioni perdute.Nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, la scorsaestate ha compiuto novanta anni, è normale vivere questeemozioni. I Cervi ormai sono di casa e sempre più spesso livediamo gironzolare nelle viuzze dei Paesini del Parco el’Orso, specialmente in Autunno scende in Paese, approfittandodei vecchi coltivi ormai semi abbandonati, fa incetta di frutta.Tra poche settimana uscirà dal letargo invernale con i piccoliche le femmine hanno dato alla luce durante l’inverno. EffettoParco, cosi lo definì Franco Tassi, Palocchinodoc e Direttore del Parco per tantissimi anni.Il Bucaneve comincia a spuntare e ci avverteche stiamo andando verso la primavera, unadelle più belle stagioni per visitare il Parco. Ein questo periodo accadono tantissime cose;il Cervo sta perdendo il possente palco e co-mincerà immediatamente a sostituirlo con unoancora più grande e bello, in Agosto avrà ilmassimo splendore, con un po’ di fortuna èpossibile anche trovarlo sia sui sentieri dimontagna ma anche nei giardini delle case.La fine dell’inverno coincide con il periodo diriproduzione del Lupo e non è difficile ascoltarnel’ululato, manifestazione della sua territorialità, si organizzano passeggiate notturne, senzanessun pericolo e adatte a tutti, per ascoltarne

il concerto che emo-ziona profondamentee ci fa ritornare Bambini in una fa-vola. E proprio parlando del Lupodobbiamo ringraziare ancora il prof.Tassi che nel lontano 1970 conl’operazione San Francesco iniziouna campagna di protezione di que-sto fantastico animale che lo portòa riprendersi e a popolare di nuovo

le nostre montagne, siconta che nel Parcod’Abruzzo vi siano circauna cinquantina diesemplari, i quali go-dono di ottima salute,Effetto Parco.Una pas-seggiata nella Val diRose, gioiello dell’Areaprotetta, ci fa incon-trare quello che è statodefinito il Camoscio più

b e l l odel mondo, Rupicapra Ornata è il suo nomescientifico, ornata perché una fascia di colorebruno lo cinge intorno al collo a mò di sciarpa.Ma il Parco Nazionale d’Abruzzo non è soltantofatto di animali selvatici, ormai quasi sparitisulle altre montagne, ma anche di piante raree particolari, una per tutte la bellissima erara, Orchidea “Scarpetta di Venere” che inGiugno fiorirà soltanto in una piccola area ri-stretta, o l’unica stazione di Betulle dell’Ap-pennino meridionale, che vegeta in pienasalute. Ma anche di paesaggi e scorci mozza-fiato che certo nulla hanno da invidiare alleblasonati Alpi. Un invito, venite a visitare ilParco a solo 180 Km da Roma, e la vostra au-tomobile diventerà una macchina del tempoche vi riporterà, magicamente, in un mondoormai perduto.

INCONTRI RAVVICINATINEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO.

di Massimo BoliniAmM/Collegio Regionale Guide Alpine Abruzzo

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RubricaSalute e BENESSERE

INDICE

Ospedale Grassi Pag. 38

La cura della stitichezza Pag. 41

Un mondo di bugie Pag. 43

L’IDI e il suo calvario Pag. 45

Per la pubblicità sulla Rubrica SALUTE E BENESSERE chiama lo06.8952769 oppure 347.4408044

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Il gruppo di lavoro multidisciplinare che abbiamo costituito pressol’Ospedale G.B.Grassi (personale infermieristico specializzato,Audiometristi, psicoterapisti e Medici Specialisti in ambito otori-nolaringoiatrico, neurologico e di diagnostica per immagini) operanell’ottica di una crescente integrazione di conoscenze e compe-tenze. Il paziente con sindrome vertiginosa che accede ai servizi

dell’Ospedale (in ambito di pronto soccorso, per una visita ambu-latoriale, durante un ricovero di elezione presso il reparto ORL odopo trasferimento da altro reparto), una volta preso in carico dalpersonale specializzato, verrà gestito in modo efficace per unacorretta diagnosi e una terapia adeguata.

foto Stefano

Sacchi

MULTIDISCIPLINARITÀ È MAGGIOREAPPROPRIATEZZA, DUNQUE

CORRETTO UTILIZZO DI RISORSE.

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OTORINOLARINGOIATRA - Dott. Giuseppe NolaDirigente Medico Specialista in Otorinolaringoiatria U.O.C. O.R.L., G.B. Grassi di OstiaMail: [email protected] Corso Teorico-Pratico e il Convegno sono mirati ad analizzare econfrontare i percorsi del paziente vertiginoso acuto o cronico chegiunge nell’ambulatorio del medico di famiglia e/o nella strutturasanitaria. Per una gestione efficace del paziente, che porti ad unacorretta diagnosi e terapia è infatti necessario attivare percorsispecifici che comportino la presa in carico dell’assistito e lamassima integrazione fra gli specialisti interessati, facilitando ilcittadino nel rapporto con le strutture sanitarie di primo soccorsoe riducendo al minimo i passaggi presso la struttura stessa, peresempio accorpando le indagini multidisciplinari necessarie in ununico accesso. La vertigine e i disturbi dell’equilibrio sono sintomimolto comuni nella popolazione. A seconda delle classi di etàhanno prevalenza dal 5 al 10% e sono particolarmente frequentinella popolazione sopra i 65 anni rappresentando una delle primecause che portano il paziente alla visita medica. La diagnosi deidisturbi vertiginosi è basata su un’accurata indagine anamnestica,su un approfondito esame clinico e sull’osservazione di unmovimento patologico degli occhi chiamato nistagmo. Questa os-servazione può essere effettuata con l’utilizzo di occhiali dotati dilenti fortemente miopizzanti e debolmente illuminati (occhiali diFrenzel), in grado di ridurre la fissazione e quindi anche laprobabilità di falsi-negativi. Attualmente con le moderne tecnichedi VideoNistagmoScopia (VNS) con camere a raggi infrarossi èstato possibile di fare un ulteriore passo in avanti, consentendol’osservazione e la registrazione su supporto digitale dei movimentioculari al buio completo e con una visione fortemente ingranditadegli occhi su di un monitor. Le vertigini periferiche possonoessere dovute a lesioni labirintiche. La vertigine più comune (circail 40% dei casi) è la Vertigine Parossistica Posizionale Benigna(VPPB), seguono poi la neurite vestibolare, la malattia di Menière.L’obiettivo di questo convegno sarà quello di proporre dei critericlinici di valutazione del paziente che accede in prima battuta al-l’ambulatorio del medico di famiglia e/o al Pronto Soccorso pervertigini che tengano conto delle peculiarità logistiche ed organiz-zative. I pazienti con sindrome vertiginosa acuta, rispetto a quelliaffetti da VPPB, necessitano di ulteriore approfondimento diagnositcoe di percorsi assistenziali dedicati.

NEUROLOGO - Dott. Claudio MostardiniDirigente Medico Specialista in Neurologia U.O.C. di NEUROLOGIA, Ospedale G.B. Grassi di OstiaMail: [email protected] ruolo del Neurologo nell’ambito dei disturbi vertiginosi risultacomplementare a quello dell’ Otorinolaringoiatra. La comple-mentarietà sta nel supporto all’ORL nei casi di vertigini centrali,ossia legate a problemi cerebrali (vd ictus, sclerosi multipla, ecc)infatti è noto che l’orecchio è un sensore sia dell’udito sia del mo-vimento, mentre il cervello è la “centralina” che elabora ed integrai vari segnali permettendone l’interpretazione. Disfunzioni di zonespecifiche del cervello (cervelletto, ponte e mesencefalo) possonoimpedire una corretta interpretazione e dare vertigini che nonsono più parossistiche come le posizionali benigne ma prolungateper molto tempo. Contrariamente alle vertigini periferiche lecentrali, prediligono approcci esclusivamente farmacologici e nonmanovre ”liberatorie”.

RADIOLOGICO - Dott. Luca SparvoliDirigente Medico Specialista in Diagnostica per Immagini, U.O.C.di Radiodiagnostica, Ospedale G.B. Grassi di OstiaMail: [email protected] Medici Specialisti in Diagnostica per Immagini (anche, menopropriamente, detti Radiologi) effettuiamo la valutazione strumentaledel paziente con le tante metodiche che oggi la tecnologia cimette a disposizione. Successivamente, sulla base dei dati anam-nestici, clinico-laboratoristici e strumentali, diamo al Clinico nonsolo una descrizione anatomo-patologica delle immagini ottenute

ma siamo tenuti a fornire allo Specialista una informazione clinica(uno o più sospetti diagnostici) e indicazioni-suggerimenti suulteriori possibili o necessari approfondimenti diagnostici e datedei successivi eventuali controlli. Nel “team multidisciplinare”oto-neuro-radiologico, dunque, il Diagnosta per Immagini devecolmare il gap culturale con gli altri Specialisti e per fare ciò devesapere integrare le informazioni che ottiene dalle metodiche diimaging (TC, RM, Radiologia convenzionale, Ecografia e Scintigrafia..)fornendo quella sintesi clinica di cui lo Specialista ha bisogno. Perconverso, i Clinici devono esigere informazioni diagnostiche chiaree, dunque, devono scegliere lo Specialista di imaging “d’organo”con cui instaurare un rapporto professionale privilegiato.

AUDIOMETRISTA - Dott. Marco DeianaAudiometrista U.O.C. O.R.L., Ospedale G.B. Grassi di OstiaMail: [email protected]

Dott. ssa Emanuela SelliAudiometrista U.O.C. O.R.L., Ospedale G.B. Grassi di Ostia

Mail: [email protected]’organico dell’ambulatorio di Audio - Vestibologia è composto datutti i Medici dell’UOC ORL, presenti a rotazione, e da due Audio-metristi: Dr. Marco Deiana e Dr.ssa Emanuela Selli. L’ attivitàspecialistica svolta da noi audiometristi è mirata all’esecuzione ditutte le prove non invasive, psico-acustiche ed elettrofisiologichedi valutazione e misura dell’apparato uditivo e vestibolare e allariabilitazione dell’handicap conseguente a patologia dell’apparatouditivo e vestibolare, nel rispetto delle attribuzioni e delle competenzediagnostico-terapeutiche del medico. Dal 2008 collaboriamo conl’U.O. di Pediatria e Neonatologia nella gestione ed effettuazionedello Screening Uditivo Neonatale Universale (valutazione di tutti ineonati che nascono presso l’Ospedale G.B.Grassi). Questo noso-comio è uno dei pochi Centri Nascita della Regione Lazio dove taleattività di screening viene effettuata.

INFERMIERISTICODora BarbalargaC.P.S.E. Infermiera Corso di Laurea Infermieristica La SapienzaUniversità di Roma — A.S.L. RM DMail: [email protected]

Tiziana CapuaniC.P.S.E. Infermiera U.O.C. O.R.L., Ospedale G.B. Grassi di Ostia

Mail: [email protected] vertigine può rappresentare il sintomo di patologie sia di tiposistemico che a carico di singoli organi o apparati. La molteplicitàdelle cause e la variabilità della presentazione clinica richiedonoun approccio multidisciplinare in termini di appropriatezza,efficacia ed efficienza delle prestazioni . Il ruolo del professionistainfermiere si esplica in tutto il percorso di cura della vertigine ein diversi setting assistenziali, dall’area di emergenza all’unitàoperativa di ricovero, dal servizio ambulatoriale all’assistenzadomiciliare del soggetto. Di frequente la persona affetta da “di-sturbo vertiginoso” non meglio specificato, ad insorgenza acuta,si presenta in pronto soccorso. L’infermiere, attraverso lacorretta valutazione di dati soggettivi ed oggettivi rilevati con un’anamnesi mirata, determina la priorità di accesso alla visitacon l’assegnazione di un codice colore, esegue interventi per ilsoddisfacimento dei suoi bisogni assistenziali, effettua il moni-toraggio dei segni e dei sintomi che possono preludere allacomparsa di complicanze, esegue la preparazione della personaalle indagini diagnostiche. Nell’unità operativa di Otorinolarin-goiatria l’infermiere, attraverso percorsi di cura definiti oltre acollaborare con altre figure professionali, può eseguire interventidi counseling rivolti alla persona o ai caregivers. Spesso idisturbi dell’equilibrio causano disabilità secondaria. Dunque,colmare il deficit di conoscenze in merito alla vertigine con in-terventi di educazione sanitaria, può consentire un miglioramentodel coping del soggetto con riduzione dell’impatto negativo del“vissuto” di malattia sullo stile di vita. Può, inoltre, ridurre lacomparsa di eventuali recidive o prevenire le cadute, partico-larmente dannose nei soggetti anziani.

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Squilla il telefono e vado a rispondere. Sento una voce didonna anziana che mi racconta subito i suoi guai. Ha set-tant’anni e soffre di stitichezza. E’stata anche operata di resezione in-testinale, ma senza successo. Ha lagiornata scandita dai tempi del-l’evacuazione, non può uscire perstrada o andare a trovare un’amicaprima delle quattro del pomeriggio.Dalla mattina quando si sveglia, perore, cerca di svuotare l’intestino.Deve mettersi in posizioni strane,usare supposte e clisteri. Natural-mente, spingendo per anni sulwater, si è fatta venire un prolassodel retto e un rettocele (non me lodice ma lo so per esperienza e locapisco dai sintomi). Forse ancheun enterocele, che è la discesadell’intestino tra retto e vagina. Nonha più l’utero che fa da barriera, l’-hanno tolto per un fibroma. “Mihanno asportato un pezzo di colonper farmi evacuare meglio, masenza risultati” dice avvilita “noncredo più ai medici e sono molto ansiosa”. Le spiego chel’ansia fa brutti scherzi: per la tensione, impedisce al mu-scolo che circonda il retto di aprirsi quando è il momentodi defecare. Per cui chi soffre di “anismo” (si chiama cosìil mancato rilasciamento del muscolo pubo-rettale)spinge spinge sul water e, invece che le feci, fa scenderela mucosa del suo retto finchè si forma un prolasso in-terno, che ostruisce sempre di più.“E allora cosa devo fare?” mi chiede angosciata la si-gnora. “Capire perché non riesce a evacuare” le ri-spondo. Se è perché ha un prolasso che ostruisce,oppure il muscolo che non si rilascia, oppure ancora unrallentato transito delle feci nel colon. “Come si fa ca-

pire?” dice lei. “Con la visita di uno specialista, di un co-loproctologo” le spiego “con la proctoscopia, con l’eco-

grafia transanale ed altri esami”.“Ma c’è una cura?” “Certo, man-giare verdure a foglie larghe ebere molta acqua. Defecare in uncerto modo, associando allaspinta una giusta respirazione.Rilasciare quel muscolo quandosi è sul water. Se occorre, si deveasportare il prolasso e fare unaplastica del rettocele, interventiche sono poco invasivi in maniesperte. E soprattutto cambiareatteggiamento psicologico, ri-durre lo stress, distrarsi, nonmettere il gabinetto al centrodella vita. Non è obbligatorio eva-cuare ogni giorno”.Ecco, gentili lettrici (mi rivolgoalle donne, perché sono loro chepiù spesso soffrono di stipsi) ilsucco del discorso. Se ne voletesapere di più, fate come quellasignora, consultate il mio sito

www.ucp-club.it. E se lo ritenete opportuno, venite atrovarmi. Non temete, non sono un chirurgo aggressivo,solo due su dieci di questi pazienti vanno operati. Per glialtri ci sono cure mediche o strumentali, come la riabili-tazione degli sfinteri o l’idrocolonterapia. Provvedeteprima che i nervi pudendi, a furia di spingere, si danneg-gino, perché questo può anche provocare incontinenzafecale. C’è chi ha paura di andare dal proctologo, come ha pauradi andare dal dentista. Teme di sentire dolore. In realtànon è così. Uno specialista sa come visitare il paziente inmodo delicato e approfondito.

DRIIN-DRIIN …. PRONTO, CHI PARLA?LA CURA DELLA STITICHEZZA

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Schema della stitichezza da ostruita defecazione.La visione è laterale. A sinistra: posteriore. A destra: anteriore.Si notano i possibili ostacoli all’evacuazione delle feci(freccia).In rosso: prolasso mucoso interno del retto e rettocele.In rosa: il muscolo pubo-rettale che non si rilascianella spinta.In arancione: l’intestino che discende tra retto e vagina.U: utero V: vescica P: osso pubico S: osso sacro e coccige A: ano R: retto

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Chi racconta una bugia è quasi sempre mosso dauna tattica, un piano strategico che tende versoun obiettivo, un fine. La bugia, quindi, non è mai

fine a se stessa, ma, come ogni nostro comportamentoha un fine: avere un vantaggio in più rispetto alla veritào evitare lo svantaggio che deriverebbe dal dire la ve-rità. Il bugiardo patologico è affetto manifesta un veroe proprio disagio psichico, di cui non ammette la gra-vità, fino ad arrivare a non riconoscerlo neanche, cau-sando così molta sofferenza a sé stesso ed agli altri. Le principali caratteristiche del bugiardo patologicosono: • Mentire gratuitamente, anche se non è necessario • Essere impazienti • Essere manipolativi nei confronti degli altri • Essere seduttivi e disinibiti • Essere intolleranti alle critiche • Pretendere (tutto dovuto loro)• Non provare nessun rimorso • Essere incapaci di relazioni affettive mature Il bugiardo patologico è colui che mente incessante-mente per ottenere qualcosa e lo fa senza curarsi delleconseguenze emotive e comportamentali che questoatteggiamento può avere sugli altri. In questo casol’abitudine alla menzogna è vista come meccanismoper affrontare la realtà. Il bugiardo patologico è in ge-nere manipolativo, autocentrato e ben poco empaticorispetto alla dimensione psicologica delle altre per-sone. La persona che mente ha interiorizzato da cosìtanto tempo il meccanismo della menzogna che riescea conviverci in modo egosintonico e difficilmente per-cepisce il suo modo di fare come patologico. Dal puntodi vista clinico il bugiardo patologico può essere affettoda disturbo istrionico di personalità che è caratterizzatoda un tipico quadro pervasivo di emotività eccessiva, ri-cerca di attenzione, ed appaiono a prima vista attivi, in-terattivi e disinibiti. Per essere diagnosticato come disturbo il DSM IV pre-vede che deve manifestarsi in una varietà di contesticon la presenza di almeno cinque dei seguenti sintomi: 1. la persona è a disagio in situazioni nelle quali non èal centro dell'attenzione 2. l'interazione con gli altri è spesso caratterizzata dacomportamento sessualmente seducente o provocante

3. manifesta un'espressione delle emozioni rapida-mente mutevole e superficiale 4. costantemente utilizza l'aspetto fisico per attirarel'attenzione su di sé 5. lo stile dell'eloquio è eccessivamente impressioni-stico e privo di dettagli 6. mostra autodrammatizzazione, teatralità, ed espres-sione esagerata delle emozioni 7. è suggestionabile, cioè, facilmente influenzato daglialtri e dalle circostanze 8. considera le relazioni più intime di quanto non sianorealmente. Sono persone che non hanno consapevolezza della loromalattia e credono che mentire sia giusto al fine di pro-teggere il proprio ego per guadagnare dei benefici. Glialtri, naturalmente, ricevono dai danni gravi in rispostaai comportamenti spietatamente manipolatori, e men-daci messi in atto dal bugiardo. Fondamentalmente, sitratta di persone che sono in grado di inscenare unapantomima della realtà fino ad apparire sinceri al piùattento osservatore.A molti capita di incontrare e conoscere persone contale disturbo; essi si presentano con grande attorialità,ipocrisia e astuzia come persone buone e sincere,quindi utilizzano questa maschera come copertura alfine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia.Perciò è molto difficile riconoscerli e si può facilmentediventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoroe sentimentali. Il primo passo da realizzare è quindil’autoconsapevolezza, ovvero rendersi conto di avere unproblema su cui lavorare. In seconda battuta va sotto-lineato che, come ogni altro comportamento che offrecomfort e fuga dallo stress, la menzogna può creare di-pendenza e assuefazione, quindi si tratta di un qualcosadifficile da disimparare. Come per le tossicodipen-denze, se non c’è una forte motivazione a smettere, èdifficile che si possa approdare a cambiamenti struttu-rali per la persona. I bugiardi sono tanto abituati a men-tire che, spesse volte, non riescono a distinguere più larealtà dalla fantasia. È come se la bugia andasse a so-stituire la verità con dei contenuti compensatori checompletano perfettamente il puzzle della realtà. Infine,la realtà stessa assume una connotazione di falsità ela bugia diventa la realtà.

UN MONDO DI BUGIE!

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L'Istituto Dermopatico dell'Immaco-lata che trae le sue origini dall'at-tivita' e dallo spirito di Padre Monti,

suo fondatore nel 1858, si propone di for-nire assistenza sanitaria e spirituale, te-nendo in particolare considerazione imeno facoltosi. Grazie all'esperienza acquisita nel corsodei decenni, nel 1990 l'Istituto ha otte-nuto il riconoscimento di I.R.C.C.S. (Isti-tuto di Ricovero e Cura a CarattereScientifico).Da allora IDI e' stato dotato di una seriedi strutture specializzate nella ricerca,eccellendo in particolare nell'ambitodermatologico, divenendo anche sede diimportanti convegni scientifici. L’attivitàdell’Istituto è integrata inoltre da attivita' didattiche investe di promotore scientifico. Per questo l’IDI è cata-logato come un ospedale d’eccellenza e ogni giorno ri-ceve migliaia di pazienti provenienti da tutta Italia.Nell’agosto del 2011 viene ufficializzata la grave crisieconomica che l’azienda attraversa e così 1500 dipen-denti si ritrovano con ritardi nei pagamenti degli sti-pendi e dei versamenti all’INPS.Inizia il calvario.Il presidente in carica Franco Decaminada, un fratedella Congregazione Figli dell’Immacolata, che ha gui-dato l’amministrazione dell’Idi viene accusato di frode. Iniziano a susseguirsi dirigenze stravaganti, viene elettoil direttore generale Giuseppe Incarnato, il quale nellasua breve guida, riesce a far anticipare nel mese dimaggio 2012 tre stipendi: giugno luglio e agosto. La suacarica durata nemmeno 4 mesi viene sostituita con ilpresidente Vincenzo Boncoraglio, uomo di fiducia dellamagistratura, persona che acquista subito simpatie trai dipendenti. Intanto un’inchiesta porta a 7 avvisi di garanzia per as-sociazione a delinquere e appropriazione indebita. Nel

frattempo la Congregazione, titolaredella proprietà, chiede al Tribunale diRoma di aprire la procedura di “Concor-dato Preventivo” per scongiurare il falli-mento. Il 18 febbraio 2013 il Papa comunica cheaffiderà il governo dell’Istituto religiosoal cardinal Giuseppe Versaldi, presi-dente della prefettura degli affari econo-mici, affiancato da Giuseppe Profiti,Direttore dell’Ospedale “Bambin Gesù”.Tutto il personale esulta, si pensa aduna svolta nonostante gli stipendi nonvengano ancora pagati.In un comunicato successivo si leggeche il Vaticano esclude d’intervenire at-traverso i propri fondi economici per ri-

sanare il bilancio dell’istituto che nel frattempo rimanesotto la minaccia dei 400 esuberi dichiarati nel pianoindustriale.Il giorno 11 marzo 2013 è avvenuto l’incontro con il Di-rettore Amministrativo del Bambin Gesù con le variesigle sindacali per cercare di trovare soluzioni primadel 24 marzo, termine ultimo del Concordato Preven-tivo. Nulla di fatto, i nuovi gestori escludendo ogni tipo dicompromesso ribadiscono un esubero di 400 dipen-denti.In questo contesto c’è una società in attesa della riso-luzione riguardante gli esuberi, risolti i quali prenderàil comando dell’ospedale, attuando probabilmente altritagli, costringendo così l’IDI ad altri anni di difficoltàprima che possa tornare ad una sostanziale stabilità.Nel frattempo i dipendenti senza stipendi, declassatidella loro professionalità, sfiancati psicologicamenteed economicamente, ogni giorno timbrano il cartellinoe lavorano con la speranza che questo incubo finiscapresto. Intanto si attendono altri incontri con i verticiche definiscano l’obiettivo da perseguire.

L’IDI E IL SUO CALVARIOdi Marina Vultaggio