indole autobiografica delle memorie dell’oratorio · 10/01/2017 memorie dell'oratorio 1 indole...
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10/01/2017 Memorie dell'Oratorio 1
Indole autobiografica delle Memorie dell’Oratorio
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10/01/2017 Memorie dell'Oratorio 2
L’Oratorio come punto focale 1 DB non vuole innanzitutto tracciare la
storia della propria vita, ma la vicenda e l’identità dell’Oratorio:
– ispirazione iniziale – destinatari – condizioni favorevoli e contrarie – elementi distintivi della missione del metodo – connotazioni caratteristiche
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L’Oratorio come punto focale 2 Le MO si differenziano dai racconti
precedenti – Quelli si concentravano su motivi e vicende
legate al “Catechismo” diventato “Oratorio”: finalità, articolazione, attività, operatori, risultati;
– Erano destinati ad autorità e pubblico, sostenitori e benefattori;
– Senza collegamento con la storia interiore dell’autore.
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L’Oratorio come punto focale 3
Nelle MO, a livello narrativo, la storia dell’Oratorio si allaccia alla storia interiore – del narratore – e dei discepoli-continuatori
dal passato è protesa verso il futuro ed ha una funzione normativa
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Gli interlocutori del discorso 1 I «carissimi figli Salesiani» «con proibizione di dare pubblicità a
queste cose sia prima sia dopo la mia morte»
Dunque: – Trasmissione di un patrimonio familiare e
intimo (condiviso da autore e lettori) – Formazione e animazione: una missione,
un’identità, un metodo.
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Gli interlocutori del discorso 2 DB trascina i destinatari nell’avventura di queste
Memorie: li fa diventare parte attiva – In quanto discepoli che condividono la prospettiva in
cui si colloca la narrazione di conquista di una identità;
– In quanto interlocutori ai quali chiede di accettare la propria visione dei fatti (storica e personale, reale e poetica)
La presenza dei lettori condiziona la strategia narrativa di DB (con essi dialoga)
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Finalità del lavoro di scrittura 1 «Servirà di norma a superare le difficoltà
future prendendo lezione dal passato» «servirà a far conoscere come Dio abbia
egli stesso guidato ogi cosa in ogni tempo»
«servirà ai miei figli di ameno trattenimento, quando potranno leggere le cose cui prese parte il loro padre…»
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Finalità del lavoro di scrittura 2
La motivazione alla scrittura è tanto più necessaria e interna al testo quanto meno questo è o si vuole “letterario”
Essa rimanda a un “fuori testo” che è caratteristico del genere autobiografico
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Finalità del lavoro di scrittura 3 5 motivazioni delle scritture
autobiografiche: 1. Richiesta di un’autorità o di altri, 2. Difesa, 3. Affermazione della propria identità, 4. Trasmissione di testimonianza,
insegnamento, valori, esperienze esemplari, 5. L’avvicinarsi della vecchiaia: recupero del
passato
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Finalità del lavoro di scrittura 4 Queste finalità spingono DB a orientare la
scrittura facendo: – Una costruzione rievocativa molto complessa e
articolata, – Che va oltre la descrizione dell’Oratorio (opera con
finalità e metodo propri); – È uno sguardo prospettico di tipo teologico-
ideologico, – Che ricollega la genesi dell’Oratorio ad una traiettoria
interiore e “spirituale” (vocazionale e missionaria)
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L’inizio del racconto 1 Le MO iniziano con la nascita di DB:
– Un orizzonte di storia provvidenziale – Una vicenda personale è caricata di un significato che
ne trascende la singolarità.
Al di là dello scritto c’è Dio che governa la storia singolare e sociale in prospettiva salvifica, suscitando vocazioni e ispirando cammini,
Ma c’è anche un soggetto umano narrante
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L’inizio del racconto 2
Secondo inizio: il sogno dei 9 anni (racconto dettagliato e drammatizzato)
Si inserisce nel testo come il vero inizio della “memoria” oratoriana
Determina la suddivisione in decadi
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Eventi-simbolo nelle MO Il sogno dei 9 anni:
– anticipa significati, strategie, strutture; – offre lo schema dell’organizzazione retorica delle MO
finalizzata agli intenti dell’autore
L’incontro con Bartolomeo Garelli: al centro cronologico e simbolico di tutte le MO (2 dec., c. 12)
L’orfanello della Valsesia (3a dec., c. 7): Conclude di fatto l’arco narrativo prefigurato nel sogno dei 9
anni…
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La mancata conclusione 3a dec., c. 8: frattura narrativa, variante della
scrittura rispetto all’unità compositiva prec. Cade la trama e l’intrigo:
– Una serie di eventi cronologicamente ordinati, ma senza intreccio narrativo,
– e senza il coinvolgimento personale e intimo del racconto precedente;
– quadretti narrativi poco significativi per la vocazione oratoriana (finale scialbo: il Grigio).
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Procedimenti autobiografici 1 Le autobiografie: sforzo per dare unità e senso,
storicità, al proprio vissuto DB, a partire dalle prospettive che lo guidano nel
presente – Ricostruisce i fatti del passato attribuendo loro un
senso – Rivela a sé e a noi quanto è stato aiutato o ostacolato
nella costruzione della vocazione oratoriana – e quanto relazioni ed esperienze sono diventate parte
della sua coscienza e metodo
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Procedimenti autobiografici 2 DB trasforma l’esperienza rivisitata in una
risorsa che gli permette di costruire un “sapere” spirituale e pedagogico per i lettori
Complesse dinamiche di memoria, selezione e interpretazione dei fatti, organizzazione di essi in una trama, secondo un significato superiore unitario
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Procedimenti autobiografici 3 Operazione di filtratura delle vicende, nella
ricostruzione di un tratto di vita attorno al nucleo unificante della vocazione/missione oratoriana
Una coscienza “di secondo livello”: il ritorno sui propri passi per riconoscere i legami di significato e di sbocco armonico dei vari elementi
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Procedimenti autobiografici 4 È un lavoro di autoformazione, in cui DB:
– percependo in modo diverso gli eventi del passato e agendo su di essi, cioè ricollegandoli alla storia dell’Oratorio e organizzandoli su questo significato unitario,
– di fatto dà un contenuto nuovo ad eventi vissuti senza tale percezione globale
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Procedimenti autobiografici 5 Il processo di SELEZIONE è attuato:
– sui FATTI scegliendo quelli più significativi per il senso
globale e scartandone altri
– sui loro SIGNIFICATI interpretandoli in prospettiva teologica e secondo
preoccupazioni che lo muovono nel presente
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Procedimenti autobiografici 6 Un processo di ORGANIZZAZIONE degli
avvenimenti in base al peso dato a ciascuno nella ricostruzione del disegno unitario che tutti li supera
Da questa progettazione nascono la trama e
l’intreccio che reggono la strategia narrativa del suo racconto
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Procedimenti autobiografici 7 Uno sguardo retrospettivo che rivela
l’intima connessione tra vicende vissute in diversi piani temporali (infanzia, giovinezza, maturità e presente del narratore)
Si privilegia al punto di arrivo della storia, si dà senso a tutti gli episodi organizzandoli in una totalità intelligibile
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Procedimenti autobiografici 8 Alla conclusione del percorso narrativo il
testo delle MO ci appare – una continua ricerca ed evidenziazione di
prefigurazioni dei tratti caratteristici dell’Oratorio
– nel tessuto di una esistenza che l’autore sente segnata da una vocazione divina (situazioni che anticipano l’Oratorio; personaggi
rappresentativi di stile e metodo oratoriano)
Indole autobiografica delle Memorie dell’OratorioL’Oratorio come punto focale 1L’Oratorio come punto focale 2L’Oratorio come punto focale 3Gli interlocutori del discorso 1Gli interlocutori del discorso 2Finalità del lavoro di scrittura 1Finalità del lavoro di scrittura 2Finalità del lavoro di scrittura 3Finalità del lavoro di scrittura 4L’inizio del racconto 1L’inizio del racconto 2Eventi-simbolo nelle MOLa mancata conclusioneProcedimenti autobiografici 1Procedimenti autobiografici 2Procedimenti autobiografici 3Procedimenti autobiografici 4Procedimenti autobiografici 5Procedimenti autobiografici 6Procedimenti autobiografici 7Procedimenti autobiografici 8